M'ammalia La Settimana dei Mammiferi 31 ottobre-6 novembre 2011
La Settimana n. 40 del 13 novembre 2011
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Transcript of La Settimana n. 40 del 13 novembre 2011
Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]
Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli
Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo
Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983
13 novembre 2011
Quanto sono amabili le tue dimore Signore degli eserciti… Anche il passero trova lacasa, la rondine il nido dove porre i suoi piccoli presso i tuoi altari, mio re e mio Dio(Salmo 83, 2-4)
Èil salmo del pellegrino israelita quando giunge in vista del Tempio. Un’e-mozione profonda lo prende perché sente di entrare nell’unica dimora di
Dio tra gli uomini. Vorrebbe non andarsene più: dimorare insieme nella casadel Signore, dal quale si sente amato, da quale dipende la sua vita, il suo pre-sente, il suo futuro.Un nido per dimorare insieme lo sognano anche l’uomo e la donna per la lo-ro famiglia, per vivere nella loro intimità. Ma per l’uomo di fede non basta lacasa di mattoni e nemmeno l’intimità familiare. La sua anima sente il biso-gno di un nido che favorisca l’intimità con Dio, che esprima la volontà di vi-vere insieme in piena amicizia e fedeltà. Questo nido si costruisce nel cuore.
Esperienze e progettidei ragazzi delle parrocchie:in ascolto delle testimonianzee dei sogni dei giovanidella nostra diocesi nella vivacetavola rotonda della qualesono stati protagonisti alcunirappresentanti provenientida varie comunità
Verso una pastoralegiovanile popolaregiovani al centrodell’attenzionedell’assemblea diocesana:per un pomeriggio è
sembrato di rivivere lastagione del Sinododiocesano degli anni ’90quando i giovani livornesifurono non solo l’oggettodell’attenzione pastorale, madiventarono anche la bussolaper poter orientare i passifuturi della Chiesa livornese.È stato il Vescovo a volere condeterminazione che l’ultimaassemblea diocesana avessequesta caratteristica nuova,anzi antica. Non a casol’assemblea è terminata conuna sorpresa, l’enunciazione
Idel sogno del Vescovo per lapastorale giovanile diocesana,ma di questo potete leggere aparte. «Occorre impegnarsi perchéla pastorale giovanile possaessere davvero popolare» hasottolineato con forzamonsignor Giusti nella suariflessione introduttiva. E haproposto una serie di scelteconcrete da operare perché sipossa arrivare a questoobiettivo comune: come laformazione di giovanianimatori,l’accompagnamentospirituale, la scoperta diluoghi educativi come glioratori, la proposta di
itinerari differenziati pereducare alla fede, il motivarela formazione dei giovani conuna coraggiosa propostamissionaria (le propostenello specifico sono a pag IIdi questo numero ndr). Si è passati quindi allaconoscenza del mondogiovanile attuale: prima lo siè fatto con l’aiuto delle piùrecenti indagini sociologicheche sono state presentate daChiara Domenici,responsabile dell’ufficioComunicazioni Socialidiocesano, poi ci si è messi inascolto delle testimonianze edei sogni dei giovani dellanostra diocesi con una vivace
tavola rotonda della qualesono stati protagonisti alcunirappresentanti provenienti davarie parrocchie, oltre a duepreti impegnati nellapastorale giovanile diocesana,don Federico Locatelli e donFabio Menicagli.Nella tavola rotonda sonoemerse tante esperienze che sivivono già in varie parrocchiedella diocesi e tanti sogni peril futuro: il tutto grazie allatestimonianze di Mattia dellaparrocchia di San Luca aStagno, di Simone dellaparrocchia di San GiovanniBosco, di Irene dellaparrocchia di Santa Caterina,di Matteo e Marta dellaparrocchia del Sacro Cuore, di
Elisa e Stefano dellaparrocchia di S.Andrea. L’assemblea hadimostrato diapprezzare molto lafreschezza e laspontaneità degliinterventi.Le esperienze citateportano il nome diSentinelle del mattino,Progetto Strada,oratorio, preghiera inVicariato, lettura delVangelo in famiglia,campi estivi giovani:avremo forse occasionedi presentarlesingolarmente nelleprossime settimane.Ma cosa sognanoquesti ragazzi per lapastorale giovanile?Sognano di vederedomani i giovani deiloro gruppi diventareadulti capaci ditestimoniare la fede,sognano di fare unpercorso che li rendauomini e donne «veri»innamorati di Cristo,sognano di renderefelici i ragazzi che
animano; qualcuno ha anchesogni molto concreti comequello di essere ascoltati daiparroci o di poter seguireomelie più brevi.Poi c’è il sogno del Vescovo …
n.s.
IL SOGNO DEL VESCOVO SULLA PASTORALE GIOVANILE
Un nuovo Sinodo dei Giovani...
nche il Vescovo ha un sogno su come farepastorale giovanile: lo ha rivelato al termine
dell’ultima assemblea diocesana.Dopo aver presentato in apertura le sue idee suiprogetti futuri per una pastorale giovanile popolare, edopo aver ascoltato testimonianze e i sogni dei giovanidi diverse parrocchie intervenuti in una vivace tavolarotonda, ha voluto lanciare anche il suo sognopersonale, un nuovo Sinodo dei Giovani.«Mi sono sempre ripromesso di attuare le indicazionidel Sinodo generale della Chiesa livornese guidato damonsignor Ablondi e conclusosi nel 1984, mariguardo a un Sinodo particolare, quello dei giovani,avrei il sogno di realizzarne un’altro, non subito, maquando sarà maturata una pastorale giovanilepopolare, anche sull’esempio delle belle esperienzepresentate oggi dai giovani intervenuti».Un sogno sorprendente che è stato espressoall’improvviso, dopo aver ascoltato anche una breverisonanza del Sinodo dei giovani livornese che siconcluse nel 1996 e che fu la prima esperienza diquesto genere in Italia.In questi quindici anni che ci separano dallaconclusione dell’esperienza livornese, molte diocesiitaliane hanno seguito quel percorso celebrando unSinodo dei giovani. «Fu un segno profetico per queglianni – ha detto monsignor Giusti - mi piacerebbe rinnovare quell’esperienza, ora che la realtàgiovanile è così cambiata».Per il futuro della pastorale giovanile livornese, dopo la fase dei progetti, si comincia a scorgerela stagione del sogno...
n.s.
A
l’assembleadiocesana
DOMENICA 13 NOVEMBRE
Unagiornataspeciale
i fronte alla tragedia che ha colpito lepopolazioni della Lunigiana e della Liguria,
vogliamo esprimere la nostra partecipazione aldolore di coloro che hanno perso qualchefamiliare e di chi in vario modo soffre disagio amotivo di questa sciagura.Mentre leviamo al Signore la nostra preghieraper i vivi e per i morti, incoraggiamo con affettotutti coloro che si stanno prodigando nelsoccorso delle popolazioni colpite e per ilritorno ad una certa normalità di vita nei paesi enelle città. Rivolgiamo un particolare pensiero a queivolontari che si sono messi immediatamente adisposizione, dando con questo grandetestimonianza di carità.Intendiamo inoltre manifestare la nostra piùfraterna solidarietà ai vescovi di Massa Carrara-Pontremoli Mons. Santucci, di La Spezia Mons.Moraglia e di Genova Card. Bagnasco.Invitiamo tutti a non perdersi d’animo pur in unmomento così difficile ed angoscioso.Per significare concretamente la vicinanza ditutte le Chiese della Toscana, abbiamo pensatodi indire, tramite la Caritas, una giornataspeciale di preghiera e di raccolta fondi per lepopolazioni colpite dall’alluvione, la domenica13 Novembre.
I Vescovi delle Diocesi della Toscana
D
In VescovadoVenerdì 25 novembre alle 18
ASSEMBLEA DEL PROGETTOCULTURALE SUL TEMA:
VERSO UNA LOBBYPER I POVERI: PERCHÉTUTTI ABBIANOUNA CASA DOVE VIVERE
IL GRANELLOdi senape
di monsignor Ezio Morosi
LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI13 novembre 2011II
n questi giorni è tornata allaribalta una proposta che il Vescovofece già qualche tempo fa:realizzare una squadra di calcio
per i ragazzi che sono rimasti “fuori”dalle normali società calcistiche permotivi diversi.«Lo sport è un diritto di tutti – haricordato monsignor Giusti - si dice ono “giocare” una partita? Alloralasciamoli giocare questi ragazzi!Vorrei far ripartire il Csi e altri progettidi oratori in città. Perché tutti possano“giocare", anche chi non ha la "stoffa"per vincere, ma ha semplicementevoglia di divertirsi. Lo sport è unostrumento educativo primario: siimparano a rispettare le regole, ladisciplina, si impara a guidare ilproprio corpo, a “fare squadra” per ununico traguardo, ad allenarsi consacrificio: per questo è importante chelo sport sia per tutti, perché è unascuola di vita. E soprattutto è unottimo metodo per stare lontano datante devianze. È giusto che si aiutichi è interessato alla competizione evuol vincere e magari ha anche lecapacità di farlo, ma è giusto anchenon precludere la possibilità didivertirsi a chi ha solo voglia discatenarsi dietro un pallone!»».Sono molti infatti i ragazzi che alcunidefinirebbero «poco dotati» o nontroppo «agonistici» per affrontarecampionati e puntare dritto airisultati, che vengono –diciamo -«tenuti in panchina» e magari quelloche inizialmente poteva rappresentareuna valvola di sfogo, un’occasione didivertimento e incontro con altriragazzi, lo sport nel vero senso dellaparola, si trasforma in un’umiliazionee in emarginazione.A Salviano, grazie all’inventiva e allecapacità (anche tecniche, visto chegiocava in una squadra di calcio!) disuor Emilia delle Maestre PieVenerini, è nata la Scuola di calcio«Tre arcangeli». L’offerta è rivolta aibambini e alle bambine dagli 8 ai 13anni (ma se anche ci fossero ragazzipiù grandi, saranno ben accoltimagari con la formazione di un’altrasquadra).«In un mondo giovanile in cui i valoridell’educazione sembrano sempre piùdimenticati l’apprendimento del verospirito sportivo educa al rispetto deglialtri, alla competizione leale e preparaalla vita»: questo lo spirito dellanuova scuola di calcio aperta veramente a tutti.
Chiara Domenici
I
ccompagnare i giovaninella conoscenza diGesù. Non solo parlaredi Lui, ma fare in modo
che lo incontrino, che ne faccianoesperienza, perché la fede, comesi evince anche dai risultatidell’indagine sui giovani,confronta il pezzo nella pagina afianco ndr)non è più una“certezza”, ma un’esperienza dafare.Per questo monsignor Giusti,nella sua meditazione, ha volutoporre l’accento su alcune sceltefondamentali che le comunitàdevono fare per “tenersi” benstretti i giovani dalla Cresima inpoi.Eccole in sintesi:Le risposte della ComunitàCristiana:- mettersi in un atteggiamentoeducativo,- mettersi in ricerca,- vivere l’accoglienza el’accettazione piena dell’altro,- donargli la possibilità di potervivere una esperienza di Cristoaffinché se lo vorranno, potrannocostruire la loro personalitàincentrata su Gesù. Dal parlare diGesù al farlo incontrare.È necessario non abbandonare iragazzi nel momento in cuihanno più bisogno.Occorre avere più tempo perl’educazione nel quale dar lorol’opportunità di fare delleesperienze forti di fede e diappartenenza allaChiesa.(condivisione dellaParola, della Eucarestia, delservizio a Gesù povero). Occorreprocedere sulla strada dellacatechesi permanente. Dai 6- 14anni ai 6-18 anni e oltre.
Come riuscire a dare questerisposte come Comunità?Percorrendo e facendo percorrerela via della bellezza: dal piacerealla gioia, dall’estetismo allabellezza. - Per questo c’è prima di tutto lanecessità di un patto educativo frale agenzie educative, parrocchia efamiglia in primo luogo, maanche scuola e enti locali.Benissimo quanto realizzatonella Circoscrizione di Salvianocon il “Manifesto educativo”.- L’importanza di figure educativemotivate e competenti.- L’accompagnamento personale el’aiuto spirituale personale.- L’opportunità di luoghi diincontro educativi qualil’oratorio.
Proporre itinerari differenziatiPer educare gli adolescenti allabellezza, al gusto del Buon Dio:far vivere agli adolescentiesperienze simboliche. Essehanno l’obiettivo: di far vivereagli adolescenti situazioni,esperienze emozionali concreteche creino stupore e accendano illoro interesse nonché sveglino oallertino il loro naturalesentimento religioso, adesempio:1. Sono qui per te, perché tivoglio bene.Qualunque cosa tu farai, anchecontro di me io ti vorrò sempre ecomunque bene.
2. Com’è bello stare insiemeL’esperienza della fraternità,l’esperienza di una comunitàcristiana alternativa alla culturadell’efficienza e dell’utilità. Èbello stare insieme non per farequalcosa ma per essere qualcuno.L’esperienza dell’accoglienza,dell’amicizia, del perdono.
3. Laudato sii fratello soleL’esperienza della comunionecon il creato. (campi scuola)
4. C’è più gioia nel dare che nelricevereL’esperienza della solidarietà,della carità, arricchiscespogliandoci del nostro tempo,del nostro denaro, costringendocia uscire dal recinto delle nostrericchezze. (servizi in parrocchiache dia riconoscimento ecclesialeai giovani nella parrocchia)
5. C’è un pozzo in me che midissetaL’esperienza della solitudine,esperienza di compagnia.
6. Ho imparato una lingua nuovaL’esperienza del passaggio dallanoia causata dalla ripetitività dellinguaggio rituale liturgico alfascino del mistero. (messa deigiovani- scuola della parola-adorazione eucaristica)
7. Ascolta, tutto ti parlaL’esperienza della scoperta dellapropria vita come luogo dove ilSignore gli parlaLo scopo di queste esperienzesimboliche inizialmente non saràdirettamente la conoscenzaintellettuale, ma l’adesione, laconversione, il suo metodo nonsarà la spiegazione ma lacomunicazione di unaesperienza. Una volta che gli
adolescenti avranno intuito ilmistero, gustato sia pureinizialmente, la presenza delSignore, avvertito la realtà e laconcretezza del buon Dio, alloraavranno in se motivazionisufficienti per compiere uncammino catechistico. Altrimentisarà tutto una gran fatica perchéil loro interesse saràcostantemente altrove.
Sganciamento dall’età deisacramentiPositività dello sganciamentodall’età dei sacramenti per lalogica delle mete educative daraggiungere.
Un Progetto EducativoParrocchialeNecessità di un progettoeducativo parrocchiale che dialinee strategiche almeno perl’adolescenza ed allora perchénon elaborare per tutta la nostradiocesi un Progetto Educativospecifico per la fase cruciale dellapastorale giovanile: la tappa dellaCresima, potremmo elaborareuno specifico “Progetto Cresima”.
Una pastorale di relazioni e nonburocraticaIn questa ottica sono importantile aggregazioni laicali.
Animatori formatiPer promuovere questa riccaproposta di pastorale giovanileabbiamo sempre più necessità dianimatori giovani dei gruppigiovanili specie per i gruppi deipreadolescenti o adolescenti chesi stanno preparando a vivere latappa sacramentale della Cresimao l’hanno da poco vissuta.Dobbiamo per prima cosa direun grande grazie a tutti gli aduliche stanno assolvendo questoimpegnativo compito ma ènecessario che accanto ad essi visiano per ogni gruppo, deglianimatori giovani, almeno uno,che proponendosi come giovanecristiano sia in una qualchemisura esempio di vita cristianapossibile e aiuti il gruppo aproseguire il suo cammino oltrela tappa della Confermazioneevitando di ingenerare l’idea checon la Cresima finisce lafrequentazione della ComunitàParrocchiale. I gruppi giovanilihanno bisogno almeno di unacopresenza di animatori giovani eadulti, non possono esseresoltanto adulti pena laprobabilissima fine del gruppo
degli adolescenti per motivi legatiallo scontro generazionale chevivono nella loro fascia di età. Certo la scelta è piena di rischi edesige che il giovane animatore siaben seguito e formato e pertantoinvito ogni realtà parrocchiale adindividuare sin da questo anno,le figure giovanili che da subitopotranno affiancare i catechistiadulti e ad offrire loro unaadeguata preparazione attraversogli incontri di formazionespecifici che saranno offerti lorodai Gruppi Animatori Vicariali.
È la Missione che motiva laformazioneUna pastorale giovanile cheaggreghi i giovani su obiettivicaritativi – missionari.Il ruolo della Caritas, dellaParrocchia studentesca, dellaFUCI.A) Non c’è etica senza epica, ilcoraggio di proporreintegralmente il santo Vangelosenza paura di fare una propostatroppo forte, la fede si accrescedonandola, formazione emissione un binomioinscindibile. Impegnare i gruppigiovani su cammini di solidarietà, di volontariato, di impegnosociale e politico, capaci di farincontrare Gesù nel povero e farloro percepire l’efficacia anchestorica della fede nel qui enell’oggi. Ad esempio: * Creare una rete di solidarietàintorno alle strutture dellaFondazione Caritas. Nullamanchi alla mensa dei poveridi...come cibarie e comevolontari. Non lasciare soli imalati in ospedale, specie i piùpoveri di affetti: incontri conl’AVO inizio di esperienze inospedale o nelle case di riposo. * Il quartiere o paese chevorremmo : proviamo aprogettare la città chedesideriamo: utopia o stimoloper la classe politica locale?* Un giornale per dire la nostra.* Ogni gruppo inizi unacorrispondenza anche attraversovideo con una missione.* Gemellaggi con altri gruppidella zona per affrontare insiemei problemi che ci sono a scuola onel territorio. Gemellaggi congruppi parrocchiali di altreregioni e durante l’anno e inparticolare in estate, scambi divisite.* Andiamo ad incontrare itestimoni del nostro tempo:organizzare visite al Sermig di
A
Tra le proposteper i ragazzi anchequella di una scuoladi calcio a Salviano
Un calcioapertoa tutti
Verso un progettoeducativo parrocchiale
Assembleadiocesana...e dintorni
Le proposte del vescovo all’Assemblea Diocesana
LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI13 novembre 2011 III
on domenica 6 novembre sono iniziate uf-ficialmente le attività catechistiche della
parrocchia di San Sebastiano. I bambini du-rante l’offertorio della Messa delle 11 hannoportato all’altare, oltre al pane e al vino, unarete da pesca simbolo dell’esperienza quoti-diana dell’uomo. Una tela intessuta di amici-zie, di scuola, di compiti, di vita in famiglia, digioco e di svago, di canto e di preghiera. I bam-bini hanno poi attaccato alla rete tanti pescio-lini quanti sono i gruppi parrocchiali: da quel-lo del pre-comunione a quello del dopo-cresi-ma, passando per i gruppi intermedi come ildopo-comunione. Animatrici e catechiste, forti del successo dell’i-niziativa “E...state in parrocchia” , ripropongo-no il laboratorio delle idee. Fucina di artisti,cuochi, pittori, sarti e cantanti, l’oratorio diSan Sebastiano accoglie i bambini dai sei aitredici anni ogni sabato dopo il catechismoper due ore di puro divertimento in spirito diamicizia e letizia. Il progetto, ideato e curatoda Chiara Spampani e Caterina Lo Russo, ri-sponde all’esigenza profondamente sentita daicatechisti e dal parroco Padre Giovanni Batti-sta Damioli di sperimentare gli insegnamentidi Gesù.
L’idea che anima il progetto è che la Chiesa, laparrocchia, l’oratorio, debbano costituire unpunto di riferimento sia per i più piccoli siaper i giovanissimi, al di fuori delle occasioniistituzionali come lo stesso catechismo e la S.Messa. Essi hanno estremo bisogno di trovareopportunità di incontro, di gioco, di partecipa-zione, soprattutto durante il tempo libero,quando scuola e famiglia giocoforza escono discena cedendo il passo all’autodeterminazio-ne. Diventa allora importante fornire un sup-porto ludico-formativo che aiuti i bambini dioggi a diventare i ragazzi di domani. I bambinihanno bisogno di essere seguiti, coccolati ecompresi da chi ha qualche anno in più, ma èpur sempre giovanissimo e sa ascoltare e capi-re. Solo così si può edificare una gioventù daisani principi, futuro riferimento per i piccoli didomani, sullo sfondo di un mondo semprepiù difficile e carente di valori autentici. Il Laboratorio è un prezioso contributo al dise-gno che anche il Vescovo ha più volte tratteg-giato durante i suoi incontri con le parrocchie:far sì che i ragazzi, anche dopo aver ricevuto ilsacramento della Cresima, rimangano viciniall’ambiente parrocchiale entrando a far partedel gruppo giovani, caposaldo a sua volta degli
altri gruppi. E viene da chiedersi se l’anello de-bole di questo circolo virtuoso non sia talvoltacostituito dai quei genitori che, impegnati asciogliere dolorosi nodi sul filo della vita, nonfrequentano la parrocchia, né consentono aipropri bambini di farlo. Su di loro punta ilparroco con la catechesi degli adulti e su di lo-ro puntano Chiara e Caterina perché lascino iloro figlioli correre in chiesa per un po’ dispensieratezza e divertimento.E allora ricordiamo l’appuntamento del Labo-ratorio delle idee: ogni sabato dalle 16 alle 18dopo la lezione di catechismo presso l’orato-rio parrocchiale di San Sebastiano. In ogni in-contro sarà proposto un tema sul quale si svi-lupperanno attività manuali e pratiche, comedisegno, gioco, cucito, canto e preparazione didolci. I più grandi daranno una mano ai piùpiccoli in un passaparola di conoscenze e diesperienze, mentre mamme e nonne non si ri-sparmieranno nella preparazione di gustosemerende.Ulteriori informazioni sono disponibili sul si-to parrocchiale: www.sebastianodicatum.it eogni quesito troverà risposta scrivendo a:[email protected].
Gaetano Mastrorilli
C
ALCUNI DATI DI DUE INDAGINI PRESENTATE IN ASSEMBLEA.........
a un’indagine su 72 giova-ni, condotta dal professorCastegnaro, incaricatodalla Diocesi di Vicenza,
al termine del Sinodo dei Giovaninel 2010 è nata la pubblicazione«C’è campo?» un’attenta disami-na sulla realtà giovanile attuale.Colloquiando personalmentecon i ragazzi sono emerse idee,aspettative e caratteristiche parti-colari di come le giovani genera-zioni vivano oggi ed in particola-re si rapportino alla fede.Crescere - si dice nel libro - vuoldire SCEGLIERE. Non c’è vuotoculturale: i valori ci sono: l’AU-TENTICITA’ (La ricerca autenticadel sé, la costruzione di se stessi,che risponde al timore di perder-si, di arrivare a fine vita senza aver“vissuto” come si voleva vera-mente) il RISPETTO (Il rispetto dise stessi innanzitutto, il rispettoper gli altri inteso come: prender-si cura, non interferire nelle sceltealtrui. L’agire morale è orientatoda: non voler procurare la soffe-renza altrui, non giudicare le scel-te altrui, in una sorta di formasoft di relativismo: OGNUNO E’RESPONSABILE DELLE SUESCELTE E QUINDI SE NE PREN-DE ANCHE LE CONSEGUENZEI valori - hanno affermato i giova-ni nell’indagine - non influisconosulla mia vita se non diventano imiei valori, devo «SENTIRLI». Ilcriterio dell’OSSERVANZA nonesiste più, vale quello della PRE-FERENZA e della SIGNIFICATIVI-TA’ INTERIORE. Mentre i valori(se fatti miei) possono essere se-guiti, non vale lo stesso per le re-gole che sono “applicazioni” concarattere “esterno”, non si adatta-no a situazioni e individualità edevono essere “valutate” di voltain volta e vengono vissute in mo-do “critico”. La completa accetta-zione delle regole è vista come
una limitazione di se stessi e delproprio carattere. Praticamenteuna limitazione alla propria LI-BERTA’In questo particolare rapporto deigiovani con valori e regole si inse-risce la fede: • La Chiesa è vista come una“montagna di divieti”• Non si danno MOTIVAZIONIVALIDE al perché non si è d’ac-cordo con certe regole• Però si dissente dal modo pocorispettoso di “imporre” certe coseche invece secondo i giovani an-drebbero lasciate alla coscienzapersonale Per ciò che concerne la Chiesa,ma anche la fede si dice "si" aesperienze personali fatte in grup-pi di amici (campeggi, gruppi,ecc), a esperienze personali fattein contesti più grandi (GMG), apersone significative incontrate,mentre si rifiutano le regole im-poste che “limitano” la mia vita,le persone negative che si profes-sano “cristiane”, l’immagine dellaChiesa diffusa dai Media. La litur-gia ai più sembra poco attraente:raramente è luogo di esperienzareligiosa. La ricerca di spiritualitàperò è viva.Da 72 interviste sono risultati 72profili di spiritualità diversa. È unprocesso di: Individualizzazionedel credere. Il processo di indivi-dualismo in atto comprende an-che la sfera religiosa Anche nellaFEDE quello che conta è l’ESPE-RIENZA e la riflessione che si èfatta su di essa.La religione non è al centro dellepreoccupazioni di questa età, mai giovani che dicono di credere inDio sono la stragrande maggio-ranza, così come quelli che si de-finiscono cattolici: siamo di fron-te ad un passaggio: da un cristia-nesimo basato sulla semplice tra-smissione familiare ad una fede a
cui si aderisce in modo “volonta-rio". Si ha a che fare con una di-namica di personalizzazione del-la religiosità che prevede unamultiformità di “traiettorie”. Siprocede a fasi alterne: C’E’ CAM-PO? NON C’E’ CAMPO? CREDE-RE un tempo era associato all’i-dea della CERTEZZA: Oggi i gio-vani non hanno certezze e questovale anche in materia di fede.Dal credere in Dio si è passati alcredere nel mistero di Dio, dalladogmatica alla mistica, dalla teo-logia alla poesia. Paradossalmen-te l’individualizzazione avvicinaalla dimensione spirituale perché“cercando se stessi” si cerca anchela propria misteriosa individua-lità.Anche la preghiera viene vista co-me come un desiderio personale,fuori dalla consuete formule reli-giose perché si rifiutano forme le-gate al passato. Si vuole una VIADIRETTA e PERSONALE di rap-porto con il SACROLa domanda spirituale dei giova-ni oggi non chiede più cosa si de-ve fare per non compromettere lavita eterna, ma per capire cosavuol dire realizzare se stessi inquesto mondo.Insieme all’indagine realizzatadalla Diocesi di Vicenza in As-semblea è stata mostrata un’altraindagine realizzata da un settima-nale francese, condotta su 7000giovani partecipanti alla GMG diMadrid. Anche in questo caso so-no emersi dati molto interessantisulla realtà giovanile e sul deside-rio di vivere la fede nel quotidia-no. Si parla di giovani «fieri di es-sere cattolici», che vanno a Messae che parlano della loro fede con ipropri coetanei; giovani che stan-no percorrendo un cammino diricerca e chiedono alla Chiesanuove opportunità per vivere inmodo maturo il proprio esserecristiani.
c.d.(Le presentazioni in powerpoint dell’indagine «C’è cam-po?» e «Fieri di essere cattolici»sono disponibili presso la segre-teria vescovile)
D
o spazio da riservare alla forma-zione di educatori/animatori è si-
curamente una componente impor-tante della nostra realtà diocesana.Per questo motivo l’equipe diocesa-na ACR ha pensato ad un "corso diformazione" per i suoi educatori eanimatori e aperto a chiunque sia in-teressato a migliorare le "tecniche"con cui animare e gestire un gruppodi ragazzi.Per l’occasione è stato chiesto a Mi-chela Schettino (neo presidente ACSan Simone) e a Maria AntoniettaDrago (presidente AC San Jacopo) di
ripetere il corso già tenuto nella parroc-chia di San Jacopo lo scorso anno e pro-porlo agli educatori di AC dell’interaDiocesi.Il primo incontro si è tenuto Sabato 4Novembre all’interno dei locali dellaparrocchia di San Agostino.All’incontro hanno preso parte un buonnumero di educatori e animatori prove-nienti da varie parrocchie della diocesi edi età differente e con esperienze moltodiverse tra loro.L’incontro si è svolto con la formula del-la "tavola rotonda" e ha consentito unintenso scambio di opinioni e la possibi-lità di sperimentare di persona le tecni-che di base per l’animazione di un grup-po di AC. In particolare si è cercato di approfondi-re la conoscenza dell’Associazione attra-verso la condivisione delle esperienzevissute dagli animatori.A momenti di confronto e dibattito si so-no alternati momenti più ludici ma sem-pre formativi.All’incontro ha preso parte anche il pre-sidente diocesano Antonio Martella investe di relatore il quale ha concluso laserata commentando alcuni video sullastoria dell’Azione Cattolica.A questo appuntamento seguiranno altriincontri, per un totale di 8, che affronte-ranno tematiche come lo stile e le moda-lità con cui guidare un gruppo di ragazzi.Prossimo appuntamento venerdì 18 ore19.30 sempre presso i locali della parroc-chia di San Agostino.
Michele MartellaConsigliere Diocesano Giovani AC
L
Il laboratorio delle ideeIl ritorno al catechismo per i bambini della parrocchia di San Sebastiano riservauna sorpresa tutta da scoprire!
AZIONE CATTOLICA: AL VIA UN CORSO DI FORMAZIONE PER EDUCATORI
LE INIZIATIVE A SAN MATTEOIncontri dei giovaniTutti i mercoledì dalle ore 20,50 si svol-gono gli incontri per i giovani.
OratorioOgni mercoledì dalle 18.30 è aperto l’o-ratorio parrocchiale , un’opportunitàper giocare, stare insieme ed imparare asuonare la chitarra.Inoltre, su richiesta, c’è la possibilità diaiutare i bambini/e ragazzi/e per svol-gere i compiti a casaNel locale 51, sempre alle 18.30 delmercoledì, insieme a Renzo muniti dilapis, gomma e cartoncini ci sarà la co-struzione delle "opere" per l’abbelli-mento della chiesa nel periodo di Nata-le.
Serate GiochiVENERDÌ 18 NOVEMBRE E LUNEDÌ 12DICEMBREIl Circolo Anspi e la parrocchia pro-muove dei momenti dedicati al passa-tempo ludico.Insieme ai responsabili, ci sarà la possi-bilità di imparare nuovi giochi; durantela serata gli stessi, saranno allottati of-frendo a tutti i partecipanti l’opportu-nità di vincerli, per poi giocarci a casainsieme alla famiglia o agli amici.
Durante l’Assemblea diocesanaè stata sottolineata più voltela necessità di aprire le “porte”ai giovani attraverso proposteformative come l’oratorio, gruppidi incontro, corsi e laboratori.In questa pagina vi riportiamoalcune delle iniziative già in attoin alcune parrocchie come quelledi San Sebastiano, San Matteoe non ultima la parrocchiadella S. Seton che proprio domenicascorsa ha dato inizioall’avventura dell’oratorio
Torino Ernesto Oliviero ,algruppo Abele di Torino - donCiotti , alla Comunità GiovanniXXIII di Rimini - don OresteBenzi, alla Comunità di S.Egidioa Roma, dalle suore di MadreTeresa di Calcutta a Roma, daiFocolarini a Loppiano, allaComunità di Nomadelfia aGrosseto, dalle suore delCottolengo.* Incontri con i sindacati sullosfruttamento del lavorogiovanile, sulla carenza di lavoroper i giovani. Come acquisireuna mentalità vincente nellepiccole o grandi opportunità dilavoro in proprio? Incontri conpersonalità locali.
B) Contemporaneamenteaccentuare la formazione allavita interiore al fine di unapersonalizzazione del rapportocon il Signore Gesù.
C) Radicare la loro formazionein una conoscenza sempre piùprofonda delle Scritture.
Voglia di sacro: nei giovani c’è!
LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI13 novembre 2011IV
VENERDÌ 11 NOVEMBRENella mattina, udienze laici in vesco-vado16.00 Convegno educativo presso ilSalone Filicchi21.00 al Calambrone, incontro con lecoppie di Reggio Emilia
SABATO 12 NOVEMBRE9.00 al Calambrone, il Vescovo incon-tra le coppie di Reggio Emilia e celebrala S.Messa18.00 meditazione con le coppie allaCasa di San Giuseppe a Quercianella
DOMENICA 13 NOVEMBRE8.30 al Calambrone, il Vescovo incon-tra le coppie di Reggio Emilia e celebrala S.Messa11.00 S. Messa per la festa patronale eingresso del nuovo amministratoreparrocchiale don Krzystof Pastuszakalla Chiesa di San Martino a Parrana12.00 saluto alla comunità ortodossa-romena in occasione dei festeggia-menti della Festa di San Pajso15.00 nell’ambito della visita parroc-chiale al I vicariato, incontro con i ge-nitori dei bambini del catechismo allaparrocchia di San Pietro e Paolo
LUNEDÌ 14 NOVEMBRE11.00 Cerimonia d’ intitolazione dellacaserma dei Carabinieri di RosignanoMarittimo al sottotenente Fregosi21.00 Incontro con i genitori sul tema“Educare alla fede educare alla vita” allaparrocchia del Palazzaccio a Cecina
MARTEDÌ 15 NOVEMBRE10.00 in vescovado, udienze preti16.00 S. Messa per la patrona degli in-fermieri, S. Agostina Pietrantoni, allachiesa di S. Giuseppe in Ospedale17.30 S. Messa per la festa patronalealla parrocchia di San Leopoldo a Va-da
MERCOLEDÌ 16 NOVEMBRE9.30 incontro con il centro pastoraleper la formazione cristiana in vescova-do11.00 udienze laici in vescovado17.00 il Vescovo è a Roma per il comi-tato progetto beni culturali della CEI
GIOVEDÌ 17 NOVEMBRENella mattina, comitato progetto beniculturali a Roma19.00 Festeggiamenti per il 210° anni-versario della Camera di Commerciodi Livorno e Concerto della banda na-zionale della Guardia di finanza alTeatro Goldoni. La serata sarà dedica-ta alla raccolta fondi per le associazio-ni Bambini di Betlemme e Insieme perla Vita
VENERDÌ 18 NOVEMBRE9.30 Riunione Amministrativa in ve-scovado18.30 incontro con i cresimandi di di-cembre, i catechisti e i loro genitori, invescovado21.00 Benedizione delle coppie di fi-danzati del I vicariato alla chiesa diSan Sebastiano
SABATO 19 NOVEMBRE8.00 Pellegrinaggio mensile a Monte-nero e a seguire S. Messa10.30 incontro con il centro pastoraledi evangelizzazione in vescovado18.00 S. Messa e cresime alla chiesadella Santissima Annunziata dei Grecialla Leccia
DOMENICA 20 NOVEMBRE11.00 S. Messa e cresime alla parroc-chia di San Giuseppe21.15 Liturgia econsegna della Bibbia alla chiesa diSant’Agostino
Agenda del VESCOVO
Sabato 26 novembre ORE 18 Alla chiesa dei Ss. Pietro e Paolo
La festa per il fondatore dei Paolinionsignor Simone Giusti, Vescovo di Livorno, in ricordo dellanascita al cielo del Beato don Giacomo Alberione, fondatoredella Famiglia Paolina, presiederà la Celebrazione Eucaristicanella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo in Livorno, il 26
Novembre alle 18.La Famiglia Paolina è presente nella città di Livorno con diversi Istitutireligiosi: Figlie di San Paolo, Istituto San Gabriele Arcangelo, Istituto SS.Annunziata, Istituto Santa Famiglia, Istituto Gesù Sacerdote eCooperatori Paolini.Alla celebrazione sarà presente Sr. Antonieta Bruscato, SuperioraGenerale delle Figlie di San Paolo.
M
Notizie da San Giovanni BOSCO
oncedi la tua benedizione?a tutti gli interpreti e can-tori della tua lode?e a questo strumento sonoro,?per-
ché accompagnati dai suoi accordi armoniosi?possiamo as-sociarci alla liturgia del cielo»; così termina la preghiera perla benedizione di un organo, con la quale, nella serata disabato 29 ottobre, il Vescovo Mons. Simone Giusti ha inau-gurato il nuovo corpo dell’organo della Chiesa di San Gio-vanni Bosco in Coteto. «Accordi armoniosi» hanno potutodavvero gustare le orecchie dei presenti al concerto: un’ar-monia celeste che eleva l’animo alle realtà celesti. Il programma, interamente bachiano, eseguito splendida-mente dal Maestro Claudia Termini, alternava brani mae-stosi ad altri più ricercati, al fine di esaltare i nuovi timbri ecolori del nuovo corpo dell’organo. Per gli appassionatimostriamo di seguito il programma: Concerto in re min.BWV 987, Fantasia in Sol magg. BWV 572, Preludio-Corale“Nun komm, der Heiden Heiland” BWV 659, Toccata e fu-ga in re min. BWV 565, Preludio-Corale “Wir glauben all’aneinen Gott Vater” BWV 740, Preludio e fuga in Re magg.BWV 532.Notevole, sia per l’esecuzione sia forse per gusto puramentepersonale, il brano conclusivo con il quale è stata coronatala serata: il Preludio e Fuga in Re maggiore; un’opera «sola-re» e virtuosissima che alterna sezioni di carattere contra-stante: a un inizio vivacissimo succede un ampio e serenobrano accordale, che risolve infine in un drammatico e ma-gnifico contrappunto, addirittura con doppio pedale.Al termine della serata il parroco, don Luciano Musi, ha da-to appuntamento ai convenuti al prossimo Concerto di Na-tale, che si terrà il 17 dicembre. Inoltre ha presentato lanuova stagione concertistica per il 2012, che prevederà unaserie di concerti organisti a tema, curati ed eseguiti dal Mae-stro Claudia Termini: 29 Gennaio (in occasione della Gior-nata per la vita e della festa di don Giovanni Bosco); 3 mar-zo (Concerto di Quaresima); 14 aprile (Concerto di Pa-squa); 26 marzo (Concerto di Pentecoste).
S. B.
C«
Inaugurato il nuovoorgano di Coteto
QUOTA euro 115,00 min. 40 persone SUPP. SINGOLA euro 25,00
INGRESSO MUSEO EGIZIO euro 7,50 intero INGRESSO GRATUITO MINORI 18 ANNI E SOPRA 65 ANNI INGRESSO MUSEO EGIZIO euro 3,50 ridotto per ragazzi dietà compresa tra i 18 e 25 anni
La quota comprende: Viaggio in bus G.T. per l’intera durata del tour- sistemazione in Istituto Religioso (10 km da Torino) - trattamentodi mezza pensione (bevande incluse) - visita guidata della città - vi-sita guidata del Museo Egizio - assicurazione - accompagnatore.
La quota non comprende: pranzi - mance - ingressi - extra per-sonali in genere.
E’ NECESSARIO COMUNICARE ALL’ATTO DELL’ISCRIZIONE IDATI ANAGRAFICI
I Viaggi di PHARUS
Torino 3-4 Dicembre
Diocesiinforma
LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI13 novembre 2011 V
uor Maria Stella Calicchia,delle Figlie di MariaAusiliatrice Salesiane di donBosco (nella foto accanto),
ha inviato alle Religiose delleCongregazioni femminili presentisul territorio diocesano unquestionario aperto su come essevedono la Diocesi e la fede in città.L’abbiamo intervistata per capirecosa è emerso dalle risposte.
Perché un questionario allereligiose? Su quali argomenti?«Il tutto è nato da una richiesta:il Vescovo a fine ottobre havoluto incontrare tutte lereligiose della Diocesi perascoltarle. All’interno delConsiglio dell’UnioneSuperiore Maggiori dellaDiocesi (USMI), pensando aquesto incontro, abbiamoritenuto importante arrivarepreparate, con una riflessionedi vasto raggio che potesseessere il contributo dellereligiose al lavoro pastoraledella nostra Chiesa Livornese. Ecosì abbiamo costruito unquestionario che toccassediversi argomenti: la religiositàlivornese con i suoi aspettipositivi e negativi, comepromuovere questa religiosità equali i suggerimenti concretiper i giovani, le famiglie, imalati, i poveri, la vitaassociativa, i più lontani, lapastorale parrocchiale con gliaspetti di maggior urgenza datoccare, la pastoralevocazionale»
Hanno risposto tutte lecongregazioni?«Da parte dei vari istitutireligiosi c’è stata una fattivacollaborazione nel rispondereal questionario e io, che ne hofatto lo spoglio, ho potutoleggere, al di là dello scritto,l’amore alla diocesi di Livorno,il sentirsi parte di questa realtàe il desiderio di contribuire perun continuo miglioramento».
Cos’è emerso dalle risposte?«Le risposte sono stateponderate e approfondite e ciòche è emerso è che è facile dareuna definizione sintetica dellareligiosità del popolo livornesee specificarne aspetti positivi enegativi. È una religiosità conmolte contraddizioni,influenzata dalla storia e dallacultura di questa città che porta,quindi, i segni di mancanza dicontinuità nella fede, conconvinzioni poco profonde, diun certo tradizionalismosuperficiale ed emotivo, di unafede del “momento”, d’istinto,d’occasione mescolata a volte asuperstizione e con una base diforte ignoranza. Le ideologiepresenti nel passato e lepolitiche del presente che sonoun misto di materialismo,massoneria, liberalismoeconomico, hanno avuto ehanno il loro peso; il livorneseama farsi le regole per contosuo e se a questo si aggiunge ilsuo carattere un po’ volubile eincostante, si può capire ladifficoltà nel maturare nellafede.A questi aspetti negativi, cheemergono come dati di fatto,vanno però elencate lepotenzialità positive anch’essepresenti. Mons. Ablondi amavadefinire i livornesi “un covo dibrava gente”. È tipico nellivornese l’entusiasmo e lacommozione per le cose di Dio,dimostrare un forteattaccamento alla Madonna diMontenero che è intoccabile
S
per tutti; preso per il giustoverso è generoso, disponibile,sensibile all’aiuto e allasolidarietà, di buon cuore,aperto e in genere dice ciò chepensa. Incidere su questareligiosità è una sfida che valela pena accettare lavorando supiù fronti e valorizzando leenergie presenti».
In particolare quali sono statigli aspetti più rilevanti e qualii «suggerimenti» dati dallesuore?«Le varie comunitàhanno sottolineatocome sia importanteriscoprire il valorepositivo dellatradizione e dare unvolto nuovo alle festelocali. La festa del Voto(27 gennaio), adesempio, dovrebbeessere sempreconosciuta per isignificati che rivesteper la nostra città;come pure ladevozione mariana ingenere.Si ritiene importantecreare condizioni e tempi adattiper promuovere nellaconoscenza di Dio e perconsolidare ciò che è già benavviato; curare l’immaginedella Chiesa perché sia sentita“vicina, tra la gente” e capace diparlare un linguaggio liturgicoaccessibile ai livelli diconoscenza proponendo, adesempio, ai bambini e aigiovani messe “didattiche” coni genitori.Non è secondario poi, curare lafreschezza delle celebrazioniperché siano sempre più adatteal linguaggio di oggi (la musica,
l’immagine, l’essenzialità deimessaggi per una maggioreincisività). Emerge in modounanime la necessità di fare uncammino di comunione ecollaborazione tra le parrocchiesuperando le separazioni ecreando così opportunità perunire i giovani e fare camminiformativi più efficaci sia nellaprospettiva delle aggregazionigiovanili, sia per la cura digiovani animatori e catechisti.In particolare per i giovani èemerso come fondamentale un
itinerario di lettura dellaParola di Dioprogrammando taliincontri con leparrocchie perché sianotenuti presenti e siafavorita così, lapartecipazione.La famiglia, poi è unaltro mondo da seguirepastoralmente conparticolare attenzioneincrementandoiniziative di aiuto econsulenza. Un aspetto,infine, che secondo lamia lettura, fa dasfondo e che in tutte le
comunità è stato sottolineato, èla pastorale vocazionale insenso ampio e in sensospecifico, valorizzando la vitareligiosa e rendendola visibile»
Le suore sono vicine alla gentenelle loro attività di serviziopastorale, quanto è ascoltatala loro voce a livellodiocesano?«Sicuramente ogni comunitàreligiosa femminile presentenel nostro territorio livornese èmolto vicina alla gente. È vicinacon la cura della salute, con lacura dell’educazione, con la
cura del cammino di fede nelrispetto di ogni persona. La miaesperienza mi fa sentire la vitareligiosa femminile come partedel tessuto del nostro territorioproprio per il servizio chesvolge e per “come” lo svolge.Entrare quotidianamente acontatto con le persone che, adesempio, ci affidano i loro figlinella scuola, diventa canale perveicolare valori, convinzioni,per dare sostegno, per capire lavita della gente con i problemie le difficoltà che vive. Nellanostra vita religiosa nonpossiamo e non dobbiamo maisentirci lontani da questa realtà,pena l’insignificanza della vitareligiosa stessa. Impegnarsiquotidianamente comeconsacrate e appartenenti ad uncarisma, nel mio caso educativosalesiano, esige di cresceremomento per momento inconsapevolezza e nellaconvinzione che in questonostro presente, segnatopesantemente dal denaro e dalpotere che diventano metefortemente ambite da tutti...noidobbiamo testimoniare ilservizio e la ricerca, al di sopradi tutto, del “Regno di Dio”.Oggi il rischio potrebbe esserequello di cadere nell’imitazioneaziendale o in un attivismovertiginoso che porterebberomolto lontano dai binari dellavita religiosa. Le comunitàreligiose presenti sul nostroterritorio, possono dare moltoalla vita della diocesi, anche sespesso la loro è una voce“sottile” e non ascoltataabbastanza. È innegabile chenella Chiesa la connotazionemaschile sia ancora moltoforte».
c.d.
La Diocesi vistadalla Religiose
L’INDAGINE TRA LE CONGREGAZIONI FEMMINILI.........
Alcune semplicidomande rivolte alleReligiose presenti in
Diocesi hannoevidenziato molti
aspetti della«fede dei livornesi».
Eccone la sintesinell’intervista a suor
Maria Stella Calicchiache ha curato
l’indagine
Ognicomunitàreligiosafemminilepresente nel nostroterritoriolivorneseè moltovicina alla gente
INDA
GIN
E
LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI13 novembre 2011VI
La parola alla... CARITAS
Il prestito della speranzal“ Trittico Romano”per le
celebrazioni di Giovanni Paolo IIBeato all’Istituto S. SpiritoIn occasione della ricorrenza diGiovanni Paolo II Beato, il SerraClub con i Cooperatori Paolini, havoluto rendere omaggio a questoPapa, presentando l’ultima suaopera poetica “Trittico Romano”,Meditazioni, scritta nell’estate del2002, mentre godeva gli ultimigiorni di riposo nella residenza diCastelgandolfo, al rientro delviaggio compiuto nell’agosto inPolonia. Giovanni Paolo che nellavita ha scritto moltissimi trattati difilosofia e teologia, non ha maidisdegnato di scrivere opere teatralie poetiche. Questa sua passionenasceva dal fatto che riteneva lapoesia non inferiore alla filosofia ealla teologia, bensì la massimaespressione dell’uomo. Infattimentre il filosofo, in quantocreatore di concetti è un pensatore,il poeta invece, in quanto creatore diimmagini è un “visionario”. Eccodunque che il poeta in quantovisionario, può vedere ed esprimereper immagini quello che il filosofo eil teologo esprimono per concetti.Queste dodici liriche del Trittico,sono un intenso e costante richiamoalla meraviglia, allo stupore. Nellaprima parte abbiamo “l’argenteacascata del torrente che dal montecanta ritmata”, nella seconda partecome pellegrini, ci fermiamo sullasoglia della Cappella Sistina doveMichelangelo, nella policromia esinfonia di immagini, sa cogliere ilmistero della creazione e delgiudizio. Nella terza parte, G. Paoloci conduce alle radici della fede apartire da Abramo. Nel bellissimo etoccante dialogo di Abramo eIsacco, tra padre e figlio,vi è ildialogo tra l’Eterno Padre e suoFiglio, il Verbo. Questo dialogoeterno, rappresenta al tempo stessoanche la risposta al nostro dialogoumano incompiuto. Nell’agnelloimmolato per amore, c’è il volto diDio che dona se stesso, che èinteramente dono e amore finoall’estremo. L’amore che dona è ilmistero nel quale l’uomo si trovaimmerso fin dall’inizio della propriaesistenza. Se con le sue domande, lesue ansie, le sue sofferenze, cerca lasorgente, percepisce la freschezzavivificante che lo conduceall’origine del mistero d’amore. Aqueste suggestive liriche, hannodato la voce due personaggi, notinella nostra città che lavorano nellaemittente locale Granducato:Tiziana Foresti e Piero Giorgetti. Laloro profonda e sentitainterpretazione è stataaccompagnata dalle musichecomposte dal maestro livorneseFulvio Pietramala. Questa musica,
nella quale la voce della natura conle acque e le sorgenti fanno dasfondo alle parole, diventa visibilenella presenza del violino, suonatodal giovane Nicolò Roffi, unostrumento che nella sua vocestruggente, sembra evocare la vocedi un peregrinare in cercadell’amore. Il critico Mezzasalmadice infatti che Pietramala haaffidato al violino il “compito didilatare la voce del poeta nel suoviaggio verso la sua più profondaintimità vivente, verso il propriocuore e la musica così intrisa dipathos, ma al tempo stessosostenuta e calma, cerca il nostrogemito e il nostro grido”.
I
Serra CLUB
a ConferenzaEpiscopale,attraverso ilPrestito della
Speranza, intendefronteggiare l’emergenzasociale nell’attualecontesto di crisieconomica. Per questomotivo ha istituito unfondo straordinario digaranzia con 30 milionidi euro, destinato asostenere l’accesso almicrocredito socialedelle famiglie chehanno subìto unasignificativa riduzionedel reddito da lavoro, el’accesso al microcreditodelle persone fisiche,delle società di personee delle societàcooperative cheintendono avviare osviluppare una attivitàimprenditoriale.Come ha sottolineato ilCardinale AngeloBagnasco Presidentedella Cei “Il Fondointende essere un segnoe insieme unostrumento di speranzaper attraversare la crisi enon soccombere adessa”I destinatari del fondoTutte le famiglie indifficoltà o lemicroimpreseda essepromosse sonoi potenzialidestinataridell’intervento:i criteri diselezioneprivilegianoquelle con i figli (in etàscolare, compresal’università) o gravate damalattie o disabilitàriconosciute, cheabbiano perso o subìtoin maniera significativala riduzione del redditoda lavoro. Il fondo è istituitod’intesa conl’Associazione BancariaItaliana (ABI) che haproposto a tutte lebanche di aderireall’iniziativa. Non erogadirettamente denaro,ma costituisce uncapitale a garanzia degliinterventi da parte degliistituti di creditoaderenti. Si affianca,senza sostituirla,all’attività svoltaabitualmente dalleCaritas diocesane, daanaloghe iniziativepromosse dalle diocesi eda Enti Locali.Il nuovo programmaprevede interventi dicredito sociale e dimicrocredito alleimprese con importimassimi finanziabilirispettivamente di 6mila euro e 25 milaeuro.Come funzionaLa famiglia vieneindirizzata alla Caritas oall’Ufficio diocesano cheaccerta il possesso deirequisiti e valuta seinoltrare la richiesta aunadelle banche aderentiall’Accordo CEI-ABI La compilazione delladomandaPresso la sede Caritas ,gli incaricati del servizioforniranno l’assistenza
Lnella compilazione enella presentazionedella domanda.Principali documenti dapresentareÈ necessario dimostraredi possedere i requisitirichiesti presentando iseguenti documenti:• certificato dimatrimonio• per i separati:documentazioneattestante lo stato diseparazione conl’affidamento dei figli• certificato di stato difamiglia• compilazione delbilancio familiare inalternativaall’autocertificazioneISEEIl progetto direinserimento lavorativoIl Prestito è finalizzato alreinserimento lavorativooppure all’avvio diun’attività autonoma.Può essere richiesto unfinanziamento perun’attività diformazione, diriqualificazioneprofessionale, sulla basedelle attitudini e delleesperienze lavorative.In base alle competenzedel richiedente e allepossibilità offerte dal
mercato, puòesserecostruito unpercorso direinserimentolavorativo o disviluppo diun’attivitàautonoma
I tempi di erogazione• L’Ufficio diocesanoverifica la presenza deirequisiti soggettivi e lasostenibilità dellarichiesta• Entro 15 giornilavorativi inoltra lapratica ad un Istituto dicredito convenzionato
• La banca entro 15giorni valuta il meritodel credito e seapprovato, entro altri 15giorni lavorativi eroga ilfinanziamentoI costi del prestitoPer i finanziamenti allafamiglia (“microcreditosociale”) il tasso annuoeffettivo globale (TAEG)applicato non potràessere superiore al 4,00per cento. Per i finanziamenti alle
imprese, il TAEGapplicato non potràessere superiore al tassoeffettivo globale medio(TEGM) della categoriacorrispondente dioperazioni, pubblicatodal Ministerodell’Economia e delleFinanze ai sensi dellalegge 108/1996,decurtato del 30%Il TAEG(tasso annuo effettivoglobale)
E’ il tasso cheesprime ilcosto effettivodel prestito;comprendetutti gli onerida sostenereper utilizzare ilcredito;include:• il rimborsodel capitale e ilpagamentodegli interessi• le spese diistruttoria eapertura dellapratica difinanziamento• le spese diriscossione deirimborsi e diincasso dellerate, se stabilitedalla banca• le spese perleassicurazioni,imposte dallabanca, intese agarantirle ilrimborsototale oparziale delcredito• le spese perl’eventualetenuta di unconto corrente• ogni altraspesacontemplatadal contrattoIl tutoraggio
È il servizio di assistenzagratuito della Caritasche accompagna ilrichiedente durantel’intero svolgersi delProgetto, allo scopo difavorire la ripresadell’economiadomestica e di unamaggiore inclusionesociale e finanziariaProroga o interruzioneNel caso del“microcredito sociale”,se permangono lecondizioni di necessità,a seguito di nuovavalutazione della banca,il contributo potràessere prorogato per unsecondo anno e per lostesso importo; se vienemeno lo stato dinecessità, l’erogazionepuò essere sospesaRestituzioneIl finanziamento vienerestituito alla bancasulla base di un piano diammortamento delladurata massima di 5anni (secondo lemodalità concordatecon la banca) chedecorrono trascorsi 12mesi dalla concessione(ad es. se la delibera diconcessione è datata 1marzo 2011 larestituzione inizierà apartire dal 1 marzo2012)
Lo sportello dedicato aquesta iniziativa, suappuntamento, saràaperto presso gli ufficidella fondazione Caritasa Torretta il mercoledìdalle ore 11.30 alle ore13.00. Per informazionirivolgersi alla segreteriadella Fondazione0586/884693 oppurecontattare ilcoordinatore del servizioManlio Germano3338738911.
ono padre Francesco, missionario di San Vincenzo de Paoli, prete no-vello da nemmeno un mese, l’8 ottobre scorso sono stato ordinato nel
mio paese natale e ora vivo a Firenze, dove mi occupo di pastorale giova-nile e di missioni al popolo.Sr Raffaella fdc mi chiese tempo fa di condurre i momenti di preghiera al-la Caritas di Livorno insieme ai poveri, un’iniziativa che mi ha subitoconquistato, la mia vocazione infatti nasce dall’incontro con Dio attra-verso i poveri, non c’era quindi un modo migliore per cominciare il mioministero.La “Preghiera della Carità” si propone di offrire uno spazio di preghieraaperto a tutti, ha un’identità cristiano-cattolica ma si propone di accoglie-re nella fraternità universale anche i credenti di altre religioni. È un tem-po per stare insieme e per deporre ogni nostra fatica o sofferenza sotto losguardo benevolo di Dio, riscoprendoci figli suoi, amati da Lui.Lunedì 31 ottobre, al primo incontro ci siamo subito stupiti per la parte-cipazione, numerosa e propositiva, la preghiera si è sviluppata attorno alconcetto di Dio, creatore del cielo e della terra, e di uomo, “fatto pocomeno degli angeli” (salmo 8). Stimolati dalla visione di un filmato e dal-l’ascolto di una canzone abbiamo condiviso i nostri punti di vista con in-terventi liberi e spontanei, poi abbiamo dato voce alle preghiere di cia-scuno e alle storie di chi ha aperto il suo cuore di fronte a Dio.La preghiera si è conclusa con il Padre nostro recitato con le mani alzate,lodando Dio. Subito dopo, la condivisione della cena ci ha permesso diconoscerci più da vicino, opportunità stupenda che ha il vantaggio di na-scere dalla preghiera stessa.Sono felice di questo inizio, l’augurio è che questa iniziativa che ripro-porremo ogni ultimo lunedì del mese alle 17.30, possa diventare un mo-mento edificante per tutti coloro che ruotano intorno alla Caritas, un ri-trovarsi insieme senza differenze, senza maschere e, nella libertà dei figlidi Dio, sia luogo dove poter rivolgere fiduciosi il nostro sguardo a chi fanuove tutte le cose.p. Francesco c.m.
S
Uno sportello anche a Livorno
La preghiera della Carità a TORRETTA
Un tempo da offrire a Dio
Un serviziodi assistenzacompletamentegratuito
IL TRITTICOROMANO
LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI13 novembre 2011 VII
Un’albaannunciatrice
della vita eterna
l 2 Novembre è ilgiorno che la Chiesadedica allacommemorazione
dei defunti, che dalpopolo viene chiamatosemplicemente anche“festa dei defunti”. Maanche nella S. Messaquotidiana, sempreriserva un piccolo spazio,detto “memento,Domine…”, che vuoldire “ricordati,Signore…” e proponepreghiere universali disuffragio alle anime ditutti i defunti inPurgatorio.La Chiesa, infatti, con isuoi figli è sempre madree vuole sentirli tuttipresenti in un unicoabbraccio. Pertanto pregaper i morti, come per ivivi, perché anch’essisono vivi nel Signore. Perquesto possiamo direche l’amore maternodella Chiesa è più fortedella morte. Perparticolari pratiche,inoltre, come lepreghiere e le buoneopere, la Chiesa offre losplendido dono delleindulgenze, parziali oplenarie, che possonoessere offerte in suffragio
I
delle anime delPurgatorio. Unaindulgenza parziale oplenaria offre allapersona interessata unaparziale o plenariariduzione delle pene,dovute ai suoi peccati,che sono già statiperdonati. Tale riduzionepuò essere fruita anchedai defunti, i qualipossono essere liberatidalle loro peneparzialmente ototalmente.La commemorazione deidefunti ebbe origine inFrancia all’inizio deldecimo secolo. Nelconvento di Cluny vivevaun santo monaco, l’abateOdilone, che era moltodevoto delle anime del
Purgatorio, al punto chetutte le sue preghiere,sofferenze, penitenze,mortificazioni e Messevenivano applicate per laloro liberazione dalPurgatorio. Si dice cheuno dei suoiconfratelli,di ritornodalla Terra Santa, gliraccontò di essere statoscaraventato da unatempesta sulla costa dellaSicilia; lì incontrò uneremita, il quale gliraccontò che spessoaveva udito le grida e levoci dolenti delle animepurganti provenienti dauna grotta insieme aquelle dei demoni chegridavano contro di lui.Costui, all’udire questeparole, ordinò a tutti i
monaci del suo Ordinecluniacense di fissare il 2Novembre come giornosolenne per lacommemorazione deidefunti.
Era l’anno 928. Daallora, quindi, ognianno la “festa” deimorti vienecelebrata in questogiorno. Il 2Novembre, poi, ciriporta alla realtàdelle coserichiamando lanostra attenzionesulla caducità dellavita.Questo pensierorichiama il fluire deltempo intorno a noie in noi.
Ci accorgiamofacilmente dellatrasformazione e delcambiamento delmondo a noi circostante.Ogni passaggio, ognispostamento comportal’impiego del tempo,dice la dinamica dellafisica. Che non è comequello del martello o diun qualsiasi strumento:dopo l’uso può essereancora utilizzato. Iltempo no. Il tempo vavia per sempre. Nonritornerà mai più. Resta ilfrutto maturato in queltempo: quel cheabbiamo seminato poiproduce frutto. Tuttopassa. Giorno dopogiorno il tempo va via.Passo dopo passo ilcammino si affaticasempre più. Passano legioie e passano i dolori.Poi passeremo anchenoi; e finiranno suquesta terra anche inostri giorni. Il richiamoalla realtà della nostramorte ci invita, pure, adare importanza allecose essenziali, ai valoriperenni e universali, cheelevano lo spirito eresistono al tempo.“Accumulate un tesoronel cielo, dove nétignuola e né ladropossono arrivare”,consiglia Gesù Cristo aisuoi discepoli. Se tuttopassa, l’amore di Dio
resta. La certezza dellamorte deve farci riflettere,affinché possiamo esserepronti all’incontro conessa senza alcuna paura.Sarebbe un grande erroredire: “Mi darò a Dioquando sarò vecchio”, edaspettare di cambiare inostri cuori al momentodella morte.Così come nessunodiventa all’improvvisocattivo, allo stesso modonessuno diventa in unattimo buono. Ilpensiero di trovarsi soli,faccia a faccia con lamorte, vittima edesecutore, può produrredisagio e paura mentre siè in vita. Eppure per i vericristiani non dovrebbeessere così. La vita è uncammino che comportail passaggio da unacondizione all’altra; sipassa dall’infanzia allafanciullezza, dallafanciullezza allagiovinezza, alla maturità,alla vecchiaia e dallavecchiaia all’eternitàattraverso la morte. Perquesto, vista nella luce diDio la morte diventa odovrebbe diventare undolce incontro, non unprecipitare nel nulla, mail contemporaneochiudersi e aprirsi di unaporta: la terra e il cielo siincontrano su quellaporta. È l’unica cosa chetutti sanno di doveraffrontare! Il giovane e ilvecchio centenario,l’intelligente e l’idiota, ilsanto ed il peccatore, ilpapa e l’ateo. Vista nellaluce di Dio la mortediventa un dolceincontro, non untramonto, ma unabellissima albaannunciatrice della vitaeterna con Dio insiemeagli angeli e ai santi checi hanno preceduto interra. E questo ci deveimpegnare a vivere almassimo ogni attimo diquesta vita.
Don Cornelio Benchea
Tratto dal mensile dellaparrocchia di San Matteo"Zoom"
A PROPOSITO DI ANGELICUSTODI
l viaggio di nozze è l’inizio dellagrande avventura della vita insieme,
così abbiamo pensato di aggiungere alvostro bagaglio una nuova e splendidaesperienza di viaggio etico che incon-tra le comunità locali e l’ambiente conrispetto, disponibilità e solidarietà.Un modo di viaggiare per imparare aguardare l’altro con occhi nuovi.Siamo certi che questa esperienza ar-ricchirà i vostri ricordi e sarà semprecon voi nel cuore.Vi aspettiamo per costruire insieme lavostra luna di miele, assicurandovi cu-ra ed attenzione per le proposte e iprezzi.
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Pharus ViaggiVia Sant’Andrea 69tel. 0586/211294/ [email protected]
I
ercoledì 12 ottobre, alle ore 16.30, si è svolta una celebrazionecommemorativa in ricordo di don Renato presso la cappella delcimitero di santa Giulia. dove erano stati allocati i resti dellasalma riesumata
per motivi logistici dai Servizi Cimiteriali.Don Italo ha benedetto l’urna contenente iresti e il loculo dove essa è stata posta.Hanno partecipato alla preghiera e sonointervenute numerose persone, legate avario titolo alla persona di don Renato, lacui figura da tutti è stata ricordata concommosso e rinnovato affetto.Le pratiche amministrative ed economichesono state tutte espletate ed ora le spogliemortali del nostro carissimo donRenato – grazie alle costanti cure di Mariae di altri intimi amici – riposano insieme aquelle della sua mamma e del suo babbonel Cimitero di Santa Giulia. Le possiamotrovare all’ingresso, a metà circa della filadei loculi, sul lato destro in basso. L’urna èchiusa da una lapide con la foto di don Renato ed i nomi dei suoi genitori:noi tutti li affidiamo alla bontà del Signore e li ricordiamo nella preghieraquotidiana.
M
La morte vistacon occhi diversi
ottobre 2011 prima domenica diottobre, la Chiesa celebra gli angeli
custodi e il Papa spiega il perché aifedeli radunati in piazza San Pietro."Cari amici - dice - il Signore è semprevicino e operante nella storiadell’umanità, e ci accompagna anchecon la singolare presenza dei suoiAngeli, che oggi la Chiesa venera quali"Custodi", cioè ministri della divinapremura per ogni uomo. Dall’iniziofino all’ora della morte - aggiunge - lavita umana è circondata dalla loroincessante protezione. E gli Angelifanno corona alla Madonna, alleatadell’umanità nella lotta affinché siasconfitto il male e si riveli, in pienezza,la bontà di Dio". Quella stessadomenica, a quella stessa ora, il nostroamico Roberto sta procedendo sullasua fedele mountain-bikenell’entroterra pisano lungo unastradina, quasi sempre poco transitata,quando accade qualcosa di improvviso,questo è quanto ci offre: 2ottobre, l’anno non conta. Una vespa,un calabrone, forse un bofonchio!?!Chissà!?!?Chiamiamolo IMENOTTERO e cosìsiamo sicuri di non sbagliare. Se nevolava tranquillo e beato quandoall’improvviso sente una gran botta eprima di morire lascia la sua firmaindelebile sulla tempia del malcapitato.Il veleno entra in circolo, e pian pianoaddormenta le membra e rilassa imuscoli. Ecco il buio e poi…………..vocilontane, il cervello a tratti funziona: “ma non ero in bicicletta? Cosa facciosdraiato? Perché non respiro?”L’odore dell’erba è buono, il giacigliocomodo…….. quasi quasi mi lascioandare e smetto di lottare, di cercare dicapire.“Come ti chiami? Non ti muovere! Oraarriva l’ambulanza!”“Roberto, sono Roberto ma cosa mifate?”Mah….lasciamoli fare, mi sembrano ingamba.Ora la sirena, mi sbattono da una parteall’altra….codice rosso, codice rosso!!!Lo stiamo perdendo!!Ma quanta gente mi vuole salvare eallora…….diamoli una mano: Dede,Ghigo, babbo non molla, non è ancorail tempo di lasciarvi e poi…non inquesto modo.Mi sembra un quarto d’ora ed invecesono più di due ore. Ora va meglio,sono tornato ma forse non ero maiandato via. E ora mi toccano 24 ore diOsservazione breve intensiva!!!2 ottobre, il giorno degli AngeliCustodi: ne avevo bisogno ed eranotutti lì, neppure uno a bersi uncaffè….ed hanno anche chiesto irinforzi!!!!IMENOTTERO, chiunque tu sia, midispiace.
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Nel giorno dedicato agli angeliun nostro lettore ha avutoun incidente che avrebbepotuto portarlo alla morte.Ci ha raccontato questasua disavventura finita benegrazie ad un aiuto speciale
Piccoli MIRACOLI
Vista nella luce di Dio la mortediventa un dolce incontro,non un tramonto, ma unabellissima alba annunciatricedella vita eterna con Dio insiemeagli angeli e ai santi che ci hannopreceduto in terra
Una proposta alternativa per il VIAGGIO DI NOZZE
In ricordo dei nostri DEFUNTI