La Scuola Di Francoforte-riassunti Filosofia

2
ADORNO Nato a Francoforte nel 1903 e morto in Svizzera nel 1969. Con l’avvento del fascismo si trasferisce prima in Inghilterra poi negli stati uniti. Tema centrale del suo pensiero: la dialettica come strumento di comprensione del reale. Questa è un dialettica negativa che svela le contraddizioni che caratterizzano il mondo d’oggi. A. propone una filosofia materialistica che si basa sui concetti di non identico, contraddittorio, disarmonico e particolare. Uno degli aspetti caratteristici della nuova società è il gigantesco apparato dei media che considera il più subdolo strumento di manipolazione delle coscienze utilizzato per tenere sottomessi gli individui. Insieme a Horkheimer crea la locuzione “industria culturale” in cui il consumatore diviene l’oggetto dell’industria e non il soggetto come dovrebbe essere. Addirittura il tempo del divertimento che dovrebbe essere libero diviene qualcosa di programmato dell’industria culturale. Il sistema quindi impone valori e modelli di vita funzionali al dominio di classe delle minoranze. Adorno sviluppa anche una polemica verso la sociologia positivistica accusandola di: Essere priva di una prospettiva filosofica Limitarsi a una serie di prospettive settoriali sulla realtà Aderire in modo piatto e conservatore all’esistente. A questo tipo di sociologia, A. contrappone una critica di stampo dialettico. A. si occupa anche dell’estetica, elaborando una teoria dell’arte secondo cui l’arte contemporanea sia in grado di svolgere un’importante funzione culturale e sociale poiché si presenta da un lato come una denuncia ma dall’altro come un esempio da seguire. Il primo aspetto lo si traduce dal suo porsi come documento e denuncia della disarmonia e frammentarietà del nostro mondo. Ma l’arte riesce anche a porsi come desiderio di anticipazione utopica di un mondo a misura d’uomo, per cui al fascismo A. contrappone l’idea di una politicizzazione dell’arte vista come un messaggio di liberazione. MARCUSE Le sue opere rappresentano il tentativo di una sintesi originale tra Marxismo e freudismo. Nato a Berlino nel 1898, dopo l’avvento del fascismo si sposta negli Stati Uniti. Morirà nel 1979 in Germania. Alla base del suo scritto “eros e civiltà” sta la convinzione che la civiltà ha potuto svilupparsi solamente i virtù della repressione degli istinti (in particolare della “ricerca del piacere”). A differenza di Freud, M. riteneva che fosse una particolare società a reprimere gli istinti, quella di classe. Secondo M. quindi F. non avrebbe distinto tra la rimozione degli istinti (richiesta dalla vita sociale) e un surplus di rimozione richiesta alla particolare epoca storica. Quest’ultima è stata al servizio del principio di prestazione ossia all’impegno di tutte le energie psicofisiche dell’individuo per scopi produttivi e lavorativi. Questo principio ha ridotto il singolo a un’entità produttiva e ha portato ad una diserotizzazione del corpo umano e alla “tirannide genitale”, ovvero la riduzione della sessualità a puro fatto genitale e procreativo. Il fine della vita è quindi diventato il lavoro e la fatica, considerato dagli individui qualcosa di naturale. Nonostante tutto però non è stato possibile eliminare ogni impulso, infatti per il filosofo esiste il

description

filosofia

Transcript of La Scuola Di Francoforte-riassunti Filosofia

Page 1: La Scuola Di Francoforte-riassunti Filosofia

ADORNO

Nato a Francoforte nel 1903 e morto in Svizzera nel 1969. Con l’avvento del fascismo si trasferisce prima in Inghilterra poi negli stati uniti. Tema centrale del suo pensiero: la dialettica come strumento di comprensione del reale. Questa è un dialettica negativa che svela le contraddizioni che caratterizzano il mondo d’oggi. A. propone una filosofia materialistica che si basa sui concetti di non identico, contraddittorio, disarmonico e particolare.Uno degli aspetti caratteristici della nuova società è il gigantesco apparato dei media che considera il più subdolo strumento di manipolazione delle coscienze utilizzato per tenere sottomessi gli individui. Insieme a Horkheimer crea la locuzione “industria culturale” in cui il consumatore diviene l’oggetto dell’industria e non il soggetto come dovrebbe essere. Addirittura il tempo del divertimento che dovrebbe essere libero diviene qualcosa di programmato dell’industria culturale. Il sistema quindi impone valori e modelli di vita funzionali al dominio di classe delle minoranze.Adorno sviluppa anche una polemica verso la sociologia positivistica accusandola di:

Essere priva di una prospettiva filosofica Limitarsi a una serie di prospettive settoriali sulla realtà Aderire in modo piatto e conservatore all’esistente.

A questo tipo di sociologia, A. contrappone una critica di stampo dialettico.A. si occupa anche dell’estetica, elaborando una teoria dell’arte secondo cui l’arte contemporanea sia in grado di svolgere un’importante funzione culturale e sociale poiché si presenta da un lato come una denuncia ma dall’altro come un esempio da seguire. Il primo aspetto lo si traduce dal suo porsi come documento e denuncia della disarmonia e frammentarietà del nostro mondo. Ma l’arte riesce anche a porsi come desiderio di anticipazione utopica di un mondo a misura d’uomo, per cui al fascismo A. contrappone l’idea di una politicizzazione dell’arte vista come un messaggio di liberazione.

MARCUSE

Le sue opere rappresentano il tentativo di una sintesi originale tra Marxismo e freudismo. Nato a Berlino nel 1898, dopo l’avvento del fascismo si sposta negli Stati Uniti. Morirà nel 1979 in Germania.Alla base del suo scritto “eros e civiltà” sta la convinzione che la civiltà ha potuto svilupparsi solamente i virtù della repressione degli istinti (in particolare della “ricerca del piacere”). A differenza di Freud, M. riteneva che fosse una particolare società a reprimere gli istinti, quella di classe. Secondo M. quindi F. non avrebbe distinto tra la rimozione degli istinti (richiesta dalla vita sociale) e un surplus di rimozione richiesta alla particolare epoca storica. Quest’ultima è stata al servizio del principio di prestazione ossia all’impegno di tutte le energie psicofisiche dell’individuo per scopi produttivi e lavorativi. Questo principio ha ridotto il singolo a un’entità produttiva e ha portato ad una diserotizzazione del corpo umano e alla “tirannide genitale”, ovvero la riduzione della sessualità a puro fatto genitale e procreativo. Il fine della vita è quindi diventato il lavoro e la fatica, considerato dagli individui qualcosa di naturale. Nonostante tutto però non è stato possibile eliminare ogni impulso, infatti per il filosofo esiste il “ritorno del represso” che si concretizza nell’arte la quale esprime il desiderio umano di libertà attraverso la creatività non alienata.Della dimensione estetica, Narciso e Orfeo sono secondo M. le due figure più caratteristiche e si contrappongono all’eroe occidentale per eccellenza: Prometeo. Narciso e Orfeo diventano quindi l’espressione della ribellione simbolica contro la logica del lavoro e della fatica. Idea centrale della filosofia di M.: la risessualizzazione della persona umana. M. ritiene che sia stato il principio della prestazione a porre le basi per la sua stessa abolizione in vita di una trasformazione finale del lavoro in gioco (= attività libera e creatrice).Nell’opera “l’uomo a una dimensione” 1964 => l’individuo è alienato dalla società attuale e rappresenta colui per il quale la ragione si identifica con la realtà non riuscendo a distinguere il vero da quello che non lo è a causa dell’avvento del sistema tecnologico. E la tolleranza di cui parlava quella società era perlopiù repressiva che dava libero accesso solo a ciò che non metteva in discussione il sistema = desublimazione repressiva, falsa libertà secondo cui in apparenza non c’erano né tabù né repressioni ma in realtà si verificava una liberalizzazione amministrata e commercialmente redditizia del sesso attuando una politica che nega ad alcuni gruppi l’appagamento dei bisogni primari e stordisce il resto della popolazione con l’esaurimento di bisogni fittizi. Ma questa società non riesce ad eludere tutti i problemi, questo porta alla formazione di nuove figure rivoluzionarie che non sono più i lavoratori del marxismo bensì gli esclusi dalla società. Quest’ultimi incarnano il “Grande rifiuto” ossia l’opposizione totale al sistema e pongono le basi per la traduzione dell’utopia nella realtà. L’utopia per M. è una protesta contro il presente

Page 2: La Scuola Di Francoforte-riassunti Filosofia

e l’ansia del futuro. Gli esclusi secondo il filosofo raggruppano i gruppi del dissenso dei paesi avanzati, i dannati del terzo mondo e il proletariato occidentale.

BENJAMIN

Di famiglia ebrea, nasce a Berlino nel 1892. Internato in Francia all’epoca del nazismo, ottiene un visto per gli stati uniti ma, nei pressi della frontiera spagnola viene fermato e si suicida. Il filosofo sarà coinvolto dal marxismo e dai principali neomarxisti. B. elabora il concetto di auraticità dell’opera d’arte, cioè del contesto specifico in cui l’opera d’arte sorge. Nell’epoca contemporanea, la riproducibilità tecnica delle opere ha reso l’arte accessibile a tutti facendola così diventare uno dei tanti prodotti del mondo capitalistico. Di conseguenza, nel tardo capitalismo, l’arte è diventata uno strumento per esercitare il dominio del potere sulle masse. L’autore congiunge marxismo e teologia messianica sottolineando però che necessario è ricordare il carattere individuale del soggetto. Solo con l’arrivo del messia questa tensione potrebbe essere risolta. Ma la redenzione per B. è metastorica, la storia per lui ha un andamento incerto, rettilineo e senza alcuna garanzia di progresso e questo sta nell’avvento improvviso dell’epoca messianica simboleggiato dall’angelus novus che porta il rinnovamento come rottura con il passato (= catastrofe).