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LA SCUOLA DELL’INCLUSIONE
ACCOGLIENZA L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) E GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE (GLI) ISTRUZIONE DOMICILIARE INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI CONTINUITÀ ORIZZONTALE E VERTICALE LA FORMAZIONE DELLE CLASSI NEL PRIMO CICLO ORIENTAMENTO
L’ACCOGLIENZA
L’ingresso del bambino nella realtà scolastica della scuola dell’infanzia e il passaggio graduale dell’alunno da un ordine scolastico al successivo è favorito e reso più agevole da una serie di iniziative che la scuola, ogni anno, programma in funzione delle necessità e dell’età dell’utenza. L’accoglienza prevede: incontri informativi rivolti alle famiglie dei futuri iscritti al momento delle iscrizioni; colloqui con le famiglie, al fine di raccogliere le informazioni necessarie a facilitare l’approccio del bambino alla nuova realtà scolastica, con particolare riguardo alle situazioni di disabilità, alla condizione di alunni stranieri o in diverse situazioni di disagio, o in difficoltà di apprendimento; attività di continuità educativa e didattica rivolti agli alunni delle classi ponte durante l’anno; colloqui con i docenti delle sezioni/classi di provenienza degli alunni, al fine di superare le problematiche connesse al loro inserimento in un nuovo gruppo classe e alla sua corretta formazione; attività, nei primi giorni di scuola, inserite con diversa gradualità seconda degli ordini scolastici.
ACCOGLIENZA NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
I primi giorni di scuola coincidono con giorni dedicati all’accoglienza sia dei bambini che ritornano a scuola, dopo la pausa estiva sia dei bambini nuovi iscritti che la frequenteranno per la prima volta. È un tempo caratterizzato da esperienze e attività che si pongono l’obiettivo di favorire e/o facilitare la conoscenza reciproca tra bambini-bambini, bambini-insegnanti e insegnanti-genitori, in un percorso di fiducia e condivisione, che è il presupposto indispensabile per iniziare a percorrere insieme il cammino scolastico. Inoltre, vengono acquisite le prime regole di convivenza civile proiettate nel nuovo ambiente scolastico. Nei primi giorni di settembre 2013 le docenti hanno programmato attività varie sviluppando il Progetto, in orario curricolare, “Ticche Tacche… la Sveglia Birichina arriva a scuola”.
ACCOGLIENZA NELLA SCUOLA PRIMARIA
I docenti delle classi prime organizzano l’accoglienza dei nuovi iscritti programmando attività scolastiche che consentono di:
creare un clima sereno e stimolante di comunicazione, cooperazione e rispetto tra alunno-alunno e tra alunno-insegnante;
promuovere lo sviluppo della personalità del bambino nel rispetto delle diversità
individuali, sociali e culturali di ciascuno;
rilevare la necessità di comportamenti corretti per la convivenza civile;
valorizzare le esperienze vissute dagli studenti nella scuola di provenienza; coinvolgere le famiglie nel progetto educativo e formativo che la scuola propone; promuovere la conoscenza del personale scolastico.
Con le docenti della scuola dell’infanzia si organizzano incontri per conoscere la situazione iniziale di ogni bambino, relativamente alla sfera cognitiva, emotiva, relazionale ed affettiva, fondamentale per poter prevenire le difficoltà e i disagi propri del passaggio tra i diversi livelli della scuola di base.
Vengono, inoltre, concordate le modalità più consone per accogliere i nuovi iscritti anche con la preparazione di un gradevole ambiente scuola e aula.
Il primo giorno di scuola gli alunni, accompagnati dai genitori, vengono accolti tutti insieme in uno spazio ampio della scuola (atrio, palestra, cortile) e, dopo un primo momento di socializzazione e il caloroso benvenuto del Dirigente Scolastico, i bambini fanno conoscenza dei docenti ai quali vengono affidati.
Le strategie operative messe in atto, nei primi tempi di scuola, privilegiano le attività espressive (grafiche, ludiche,...) di gruppo, con lo scopo di promuovere la socializzazione e la conoscenza reciproca tra gli alunni e le attività di comunicazione interpersonale.
La valutazione è di tipo diagnostico, volta a prevedere interventi mirati e strategie di azione per il futuro lavoro.
I risultati ottenuti con le prove effettuate si analizzano collegialmente e i dati emersi registrati su apposite griglie di osservazione.
ACCOGLIENZA NELLA SCUOLA SECONDARIA
Il primo giorno di scuola gli alunni delle classi prime entrano alle 9.00 in modo che possano sentirsi protagonisti del nuovo percorso scolastico intrapreso. Dopo il saluto e l’appello del Dirigente si recano nelle proprie aule accompagnati dagli insegnanti della seconda ora. Nel corso della giornata i ragazzi avranno modo di presentarsi, di visitare gli ambienti scolastici e di svolgere attività socializzanti ludiche e non.
Le attività dei primi giorni mirano a :
Creare un clima sereno, favorevole alla comunicazione
Favorire la conoscenza fra alunni
Agevolare la conoscenza fra docenti e alunni
Facilitare la conoscenza del nuovo ambiente
Individuare i ruoli del personale all'interno della scuola
Raccogliere informazioni sugli alunni
è un momento
fondamentale per
l'inserimento dei
nuovi alunni nella
scuola
mira a favorire
l'integrazione,
la conoscenza, lo
stare bene insieme.
Per gli insegnanti è un momento di osservazione utile per
integrare le informazioni ricevute dai docenti della Scuola
Primaria.
L’INTEGRAZIONE: ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Il Nostro Istituto si adopera da
sempre per garantire a tutti i
bambini, anche a quelli che
presentano difficoltà di
adattamento, di apprendimento,
disabilità fisiche , "diversità
culturale" adeguate opportunità
educative.
Al fine di realizzare un' effettiva
integrazione vengono attuati
progetti educativo - didattici che
accompagnano il percorso formativo dei bambini nel contesto della classe di
appartenenza.
Per ciascun bambino, attraverso interventi mirati, viene attivata un'azione di
coordinamento e di raccordo sinergico tra operatori scolastici ed extrascolastici impegnati
e le famiglie.
Periodici incontri del Gruppo H, che prevedono la partecipazione e la collaborazione di
insegnanti di classe e di sostegno, dell'équipe psico-pedagogica, del Dirigente Scolastico e
delle famiglie, consentono di calibrare l'intervento educativo, apportando, qualora fosse
necessario, le opportune modifiche.
All'inizio dell'anno dopo attenta anamnesi dei casi viene stilato il Piano Educativo
Personalizzato, che nel corso dell'anno è sottoposto a verifica in itinere e finale per
valutare l'efficacia degli interventi operativi ed evidenziare eventuali difficoltà.
I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Il nostro Istituto, in linea con la L. n.170 dell’ 8 ottobre 2010 e il D. M. del 12 luglio 2011, si impegna a individuare e a progettare risorse per rispondere in modo efficace ai bisogni e alle esigenze degli alunni con DSA ( Disturbi Specifici di Apprendimento) tenendo conto delle abilità possedute dall’allievo e potenziando anche le funzioni non coinvolte. Sulla base delle abilità interessata dal disturbo, i DSA assumono una denominazione specifica:
dislessia: è un disturbo nell’acquisizione della lettura, che risulta essere scorretta e non fluente
disgrafia: riguarda le difficoltà di riprodurre segni grafici, cioè le abilità esecutive della scrittura;
disortografia: è il disturbo della competenza ortografica, cioè la difficoltà nel trasformare il linguaggio parlato nel linguaggio scritto;
discalculia: si presenta come una difficoltà specifica nell’apprendimento del calcolo Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA sono modificabili attraverso interventi mirati. Per questo è fondamentale l'insieme delle azioni che la scuola mette in atto per ridurre o compensare il disturbo al fine di permettere il pieno raggiungimento del successo formativo all’alunno con DSA La famiglia, di propria iniziativa o informata dalla scuola sulle persistenti difficoltà del proprio figlio, provvede a far valutare l’alunno da uno specialista; in seguito consegna la diagnosi al Dirigente Scolastico che avvisa i docenti. Tutti i docenti della classe elaborano un Piano Didattico Personalizzato (PDP) sottoscritto anche dai genitori, nel quale sono specificate le proposte di insegnamento per l’alunno e i criteri per le verifiche e la valutazione, coerenti con quanto definito, necessari a sostenere l’allievo nell’apprendimento. In modo particolare, nel PDP è stabilito l’utilizzo dei più opportuni provvedimenti compensativi e dispensativi. Gli strumenti compensativi sono tutti gli strumenti didattici e tecnologici (computer, calcolatrice, tavole pitagoriche ecc) che sollevano l’alunno da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo Gli strumenti dispensativi sono interventi che consentono all’allievo con DSA di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento.
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) E GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE(GLI)
L’espressione “Bisogni Educativi Speciali” (BES) è entrata nel vasto uso in Italia dopo l’emanazione della direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 “STRUMENTI DI INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA“.
L'inclusione scolastica (ribadita dalla circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013), può contare, all’interno dell’istituzione scolastica, sulla presenza di un Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI).
Le funzioni del Gruppo di lavoro per l’inclusione (G.L.I.) sono le seguenti:
approntare/proporre strumenti e metodiche per la rilevazione degli alunni con Bisogni
educativi speciali (BES) presenti nella scuola;
favorire azioni di informazione, consulenza, formazione, monitoraggio, raccolta e
diffusione di buone pratiche in collaborazione con il GLH dell’Istituto e gli organismi
operanti a livello territoriale (CTS, CTI, GLH distrettuale);
favorire interventi di supporto alle pratiche scolastiche per l’inclusione, relazionandosi
in primo luogo con gli organismi sopra menzionati (se istituiti) o altre agenzie
specializzate del territorio.
curare le relazioni con l’Amministrazione centrale e le sue articolazioni territoriali;
predisporre azioni di rilevazione e monitoraggio degli interventi didattico-educativi
attivati a livello di Consigli di Classe/Interclasse, curando la raccolta della relativa
documentazione;
collaborare con la F. S. di riferimento al fine di promuovere specifiche attività di
continuità ed orientamento per gli alunni con BES;
collaborare con la Commissione per la formazione delle classi per segnalare situazioni e
casi problematici;
predisporre strumenti per una valutazione finale del livello di inclusività della scuola;
collaborare nella formulazione del Piano Annuale per l’Inclusione (P.A.I.) riferito a
tutti gli alunni con BES.
ISTRUZIONE DOMICILIARE
Il servizio d’istruzione domiciliare si connota come una
particolare modalità di esercizio del diritto allo studio
che ogni scuola deve poter e saper offrire a quegli alunni
che, a causa di gravi patologie, sono sottoposti a terapie
che impediscono la frequenza della scuola.
A questo proposito, attenendosi alla normativa che
disciplina la materia, la scuola redige, su richiesta documentata da parte dei genitori, un
apposito progetto che possa:
garantire il diritto allo studio in caso di malattia
favorire la continuità dell’esperienza scolastica dell’alunno
assicurare il suo reinserimento nella classe di appartenenza
soddisfare il bisogno di apprendere, conoscere e comunicare.
favorire la continuità del rapporto insegnamento-apprendimento;
INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI
L’Istituto comprensivo registra la presenza di alcuni
alunni stranieri. Un’apposita commissione ha messo a
punto un protocollo di accoglienza e integrazione che ha
come obiettivi:
Accogliere e inserire nelle classi gli alunni
di origine straniera, facilitandone l’ingresso nel sistema educativo e riducendo, per
quanto possibile, le difficoltà di adattamento.
Comunicare alle famiglie degli alunni stranieri un clima positivo di accoglienza,
apertura e disponibilità, che contribuisca a vincere timori e diffidenze.
Promuovere il successo formativo degli alunni.
Gli interventi didattici ed educativi sono così attuati:
1. Per tutti gli ordini di scuola: inserimento “soft” degli alunni migranti nuovi arrivati;
contatti con le famiglie di provenienza; eventuale intervento del mediatore linguistico;
elaborazione di programmi e sistemi di valutazione personalizzati.
2. Scuola dell’Infanzia: attività ludiche con l’utilizzo di materiale specifico.
3. Scuola Primaria: attività di laboratorio pluridisciplinare e multimediale (linguaggi
extra-verbali, gioco relazionale…);
4. Scuola Secondaria di primo grado: interventi individualizzati con insegnanti
specializzati o curricolari; attivazione di laboratori per l’insegnamento dell’italiano L2
anche in collaborazione con gli enti locali.
Il “Protocollo di Accoglienza” , approvato e inserito nel Pof del nostro Istituto, ogni anno è
sottoposto a revisione e debitamente aggiornato in funzione dei cambiamenti e delle richieste
sopravvenute.
CONTINUITÀ ORIZZONTALE E VERTICALE
La continuità educativa è la condizione che garantisce all’alunno il diritto ad un percorso formativo il più possibile organico e completo La continuità orizzontale (tra Scuola,_Territorio e Famiglia) mira a : promuovere l’integrazione con la famiglia e il territorio; pervenire ad un confronto e alla condivisione delle strategie educative, sulla base dei bisogni formativi dell’alunno per favorire una sua crescita armonica. La continuità verticale (tra vari ordini di scuola) mira a:
prevenire le difficoltà di passaggio tra Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo grado;
prevenire i conseguenti fenomeni di disagio, quali l’abbandono scolastico attraverso: - la condivisione di progetti e iniziative comuni; - la condivisione di strategie metodologiche e didattiche
Il nostro istituto comprensivo è senza ombra di dubbio avvantaggiato, poiché presenta una realtà che rende concreta la costruzione di un curricolo verticale, grazie anche all’attività svolta dalla Commissione Continuità che coordina le attività di raccordo tra scuola dell’infanzia - scuola primaria - scuola secondaria di primo grado.
Per l'attuazione della continuità verticale sono previsti
Progettazione di percorsi e attività curriculari ed extracurricolari verticali (manifestazioni,progetti …)
Incontri fra i genitori degli alunni della scuola dell’infanzia , della scuola primaria ,della scuola secondaria di primo grado e gli insegnanti, finalizzati a spiegare i punti salienti delle opportunità educativo - didattiche e organizzative della scuola.
Conoscenza dei plessi della scuola primaria da parte dei bambini cinquenni, al termine
dell’anno scolastico, visita degli alunni delle quinte classi della scuola primaria nelle classi prime della scuola secondaria di primo grado
Incontri tra gli insegnanti delle classi ponte dei tre ordini di scuola per ottimizzare il
passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria e dalla scuola primaria alla secondaria. Si terrà conto delle informazioni ricevute per formare le nuove classi e quindi per l'inserimento dei bambini nella nuova scuola.
FORMAZIONE DELLE CLASSI
CRITERI DI FORMAZIONE DELLE SEZIONI NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Formazione di sezioni omogenee per età, eterogenee se viene superato il limite numerico stabilito per sezione; 1. formazione di sezioni numericamente uguali; 2. in caso di esubero di iscrizioni ad un determinato plesso, si tiene conto
prioritariamente: a. dei casi di frequenza nello stesso plesso di fratelli b. della vicinanza immediata al plesso c. dell’ordine di arrivo delle domande.
In presenza di domande di iscrizione eccedenti le capacità di accoglienza delle diverse unità scolastiche componenti l’I.C., si procederà alla compilazione di una graduatoria a punti, in applicazione dei criteri di seguito specificati.
CRITERI DI PRECEDENZA NELL’AMMISSIONE DELLE DOMANDE DI ISCRIZIONE ALLA SCUOLA
PRIMARIA ED ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA
N. STATO 1 VICINIORIETÀ DELLA RESIDENZA DELL’ALUNNO alla scuola richiesta
(non verranno prese in considerazione dichiarazioni di futuri trasferimenti).
2 SITUAZIONE DI HANDICAP DELL’ALUNNO (come da certificazione A.S.L.).
3 PRESENZA DI FRATELLI GIÀ FREQUENTANTI la scuola richiesta
4 PARTICOLARI SITUAZIONI DI DISAGIO SOCIO-FAMILIARE (attestate dai
Servizi Sociali del Comune).
5 VICINIORIETÀ DELLA RESIDENZA DI PERSONE CON VINCOLO
PARENTALE (entro il terzo grado) alla scuola richiesta, in presenza di accertata disponibilità delle stesse a ricevere delega per provvedere a particolari bisogni dell’alunno da parte di genitori impossibilitati a provvedervi direttamente. Tale impossibilità deve essere comprovata da pertinente documentazione.
6 ESTRAZIONE A SORTE, a parità di ogni altra condizione
LA FORMAZIONE DELLE CLASSI NEL PRIMO CICLO
CRITERI
1. Equilibrata distribuzione degli alunni, considerati i seguenti elementi di
valutazione/discriminazione:
- traguardi di competenza raggiunti
- sesso
- classe di provenienza
- presenza di fattori problematici (a livello comportamentale, relazionale, socio-
affettivo, socio-culturale, cognitivo ecc.)
- presenza di fattori problematici (comportamentali, relazionali, socio-affettivi, socio-
culturali ecc.)
2. Discrezionalità del capo d’istituto in caso di iscrizioni tardive, trasferimenti, situazioni
particolari aventi carattere di riservatezza.
Viene precisato che eventuali richieste dei genitori potranno essere prese in considerazione
compatibilmente con i criteri generali sopra esplicitati (sentiti, se necessario, gli insegnanti
della classe/sezione di provenienza dell’alunno).
MODALITA’ OPERATIVE
Due apposite commissioni (una per la scuola primaria e una per la scuola secondaria)
tenendo conto di una pluralità di indicazioni ed elementi di conoscenza forniti da diversi
soggetti (insegnanti della scuola di provenienza, famiglie, personale abilitato appartenente
all’ASL di riferimento o ai Servizi Sociali dell’Ente locale, documenti acquisiti agli atti)
procedono ad una valutazione del profilo di ciascun alunno e compongono gruppi classe
rispettosi del principio generale della equieterogeneità. L’assegnazione degli alunni alle
sezioni avverrà per sorteggio.
Sulla base della dichiarata disponibilità, come per gli anni scorsi, la commissione per la
formazione delle prime classi di scuola primaria sarà composta dai docenti impegnati nelle
quinte classi funzionanti nel corso del corrente anno scolastico.
La classe prima di strumento musicale sarà formata con alunni frequentanti le diverse classi
prime.
L’ORIENTAMENTO
L’orientamento costituisce un’azione fondamentale
del processo educativo e formativo e mira a formare e
a potenziare nei ragazzi la capacità di conoscere sè
stessi, l’ambiente in cui vivono, i mutamenti culturali
e socio-economici, le offerte formative affinché
possano essere protagonisti di un personale progetto
di vita in modo attivo e responsabile
La formazione orientativa:
coinvolge tutte le discipline;
tende a valorizzare in ognuno attitudini, capacità e interessi personali;
persegue l’obiettivo di favorire la conoscenza di sé per attuare scelte consapevoli
riguardo al proprio futuro;
presuppone iniziative di continuità.
Durante l’ultimo anno della Scuola Secondaria di I grado l’Istituto predispone e organizza per
gli studenti:
dialoghi e discussioni mirate in classe;
analisi di opuscoli informativi;
visite a Scuole Superiori;
incontri con docenti e alunni della Scuola Secondaria di II grado;
Giudizio orientativo (steso dal Consiglio di classe e consegnato alle famiglie)
Le azioni e le iniziative intraprese sono coordinate dal docente, individuato dal Collegio dei
Docenti, a cui è stata assegnata la Funzione Strumentale relativa all’Orientamento.