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EDITORIALE RITROVARSI AL CENTRO DEL MONDO MARCO GNAVI Ottavario di preghiera per l’Unità dei Cristiani cade quest’anno nel cinquantesimo anniversario dello storico incontro fra il Patriarca Ecumenico Athenagoras e Papa PaoloVI: nell’abbraccio fra i due pastori, avvenuto a Gerusalemme il 5 gennaio del 1964 si infrangeva la distanza secolare accumulatasi a partire dalle reciproche scomuniche fra Chiesa d’Oriente e Occidente del 1054. Dopo novecento anni, questo evento straordinario riaccese l’anelito alla piena comunione fra comunità divise da secoli di incomprensioni. La proposta, accolta dal vescovo di Roma, giunse da Costantinopoli, dove il vecchio Patriarca aveva maturato il sogno di un incontro nella Città Santa. Nel luogo più alto e significativo per i cristiani di ogni confessione, sarebbe stato visibile ciò che nel vissuto degli antagonismi etnici e nazionali della fine dell’impero ottomano, lui auspica va con passione: la comunione fra i cristiani, come fermento di unità della famiglia umana. Nell’assunto “Chiese sorelle, popoli fratelli”, si condensa infatti il significato profondo della sua visione. Paolo VI, dal canto suo ebbe il coraggio di dare inizio al suo Pontificato compiendo un passo inedito: dopo soli sei mesi dal suo incipit scelse di farsi pellegrino tornando alla radice del Vangelo e ritrovandovi l’audacia dell’imperativo ecumenico: “Un’antica tradizione cristiana – disse – ama vedere il ‘centro del mondo’ nel luogo dove fu alzata la croce gloriosa del nostro Salvatore. Era opportuno – e la Provvidenza ce lo ha permesso – che in questo centro benedetto e sacro, pellegrini da Roma e da Costantinopoli, potessimo rincontrarci e unirci in una preghiera comune. Da una parte all’altra le vie che conducono all’unione potranno essere lunghe e cosparse di difficoltà. Ma queste due vie convergono l’una verso l’altra e, in definitiva, raggiungono le fonti del Vangelo”. Questo convergere, nella carità e nella verità, condusse alla piena cancellazione delle scomuniche, il 7 dicembre del 1965 e poi, nel 1967 al primo del Papa a Gerusalemme, e alla prima visita di Athenagoras a Paolo VI, a Roma. Molto altro è avvenuto ed oggi, in questo scorcio del nuovo Millennio, rimane intatta la responsabilità che è data ai cristiani, alle Chiese e alle comunità ecclesiali, di ravvivare, a partire da se, la passione per l’unità. Papap Francesco ha da poco annunciato la sua intenzione di recarsi a Gerusalemme, il prossimo 24–26 maggio, per rivivere insieme a Bartolomeo I e altri atri capi e rappresentanti delle confessioni cristiane, l’incontro vivificante nell’amore. Nella Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, non manca di sottolineare come l’incontro fra i cristiani e la loro ricerca di unità debba e possa servire il bene inestimabile della pace. In questo senso, la Settimana di Preghiera per l’unità non può che precedere e accompagnare questo orizzonte e questo auspicio. Ovunque siamo, sarà la preghiera stessa a condurci insieme ai fratelli e alle sorelle di altra confessione al cuore delle aspirazioni di bene dell’umanità ferita, mentre riecheggiano autorevoli le parole di Paolo dalla prima lettera ai Corinti, “Cristo non può essere diviso”. Accompagniamole sapendo come dal punto di vista dell’amore, del dialogo della carità, della testimonianza, non possiamo che vivere come se fossimo già uniti. L condo un criterio di verità che è l’u- nica misura capace, per davvero, di da- re e offrire la pace in un mondo trop- po lacerato dagli odi e dalle guerre. Una delle grandi priorità di papa Fran- cesco è l’ecumenismo. “Oggi esiste – da detto– l’ecumenismo del sangue. In alcuni paesi –ha aggiunto– ammaz- zano i cristiani perché portano una DI VINCENZO TESTA espirare con tutti e due i pol- moni e portare ossigeno a tutto il corpo. E’ questo il grande de- siderio e la speranza che vogliamo ac- cogliere in questo tempo nel quale sia- mo chiamati a vivere la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che nell’emisfero nord della terra viene ce- lebrata dal 18 al 25 gennaio e nell’e- misfero sud in altre date come per e- sempio la Pentecoste. A guidare la riflessione sarà la 1Co- rinzi 1,1-17 scelta da un gruppo in- ternazionale ecumenico composto da rappresentanti del Consiglio ecume- nico delle Chiese e del Pontificio Con- siglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Nel testo scelto dalla Lettera ai Co- rinzi è pressante e intenso l’appello che Paolo rivolge ai fedeli della città di Corinto, dilaniati da lotte interne, da contrasti e divisioni. “Siate uniti: abbiate gli stessi pensieri e le stesse convinzioni” scrive l’Apostolo e più avanti sottolinea con forza: “Cristo non può essere diviso!”. Il richiamo al- l’unità di Paolo nasce dal cuore e cam- mina sulla cresta dell’onda di una pas- sione per Cristo che lo ha reso capa- ce di camminare in lungo e in largo tra l’oriente e l’occidente costruendo ponti di amicizia e fratellanza che, og- gi, vanno ricostruiti. Evitare la sepa- razione per poter “annunciare la sal- vezza” è diventata un’urgenza che in- terpella ogni cristiano di buona vo- lontà chiamato a ridare cuore alla spe- ranza. Da più parti emergono importanti se- gnali che attestano come esiste ed è vi- vo un profondo desiderio di fratel- lanza e si percepisce tra le pieghe del- le parole pronunciate che siamo alla vigilia di profondi e radicali cambia- menti che aiuteranno tutti i cristiani a ricostruire l’unità nella diversità se- R croce o hanno un Bibbia, e prima di ammazzarli non gli domandano se sono anglicani, luterani, cattolici o or- todossi. Il sangue –dice– è mischia- to”. Per papa Francesco “l’unità è una grazia, che si deve chiedere… Quelli che ammazzano i cristiani non ti chie- dono la carta d’identità per sapere in quale Chiesa tu sia stato battezzato. Dobbiamo prendere in considerazio- ne questa realtà”. In questi primi dieci mesi di vescovo di Roma, Francesco ha incontrato “tanti fratelli ortodossi, Bartolomeo, Hilarion, il teologo Zizioulas, il cop- to Tawadros: quest’ultimo è un misti- co, entrava in cappella, si toglieva le scarpe e andava a pregare. Mi sono sentito –ha detto il papa al giornali- sta Andrea Tornielli – loro fratello. Hanno la successione apostolica, li ho ricevuti come fratelli vescovi. E’ un do- lore non poter ancora celebrare l’eu- carestia insieme, ma l’amicizia c’è. Cre- do che la strada sia questa: amicizia, lavoro comune e pregare per l’unità. Ci siamo benedetti l’un l’altro, – ha concluso– un fratello benedice l’altro, un fratello si chiama Pietro e l’altro Andrea, Marco, Tommaso”. Le parole di papa Francesco incorag- giano ogni cristiano a proseguire lun- go la via dell’unità e sono da un lato il segno della sofferenza per ciò che manca e dall’altro della gioia per quanto, invece, già esiste e che può sostenere la speranza di quella unità dei cristiani per la quale pregheremo più intensamente dal 18 al 25 gen- naio. Un’unità che ciascuno è impe- gnato a costruire allacciando o raffor- zando le amicizie, lavorando insieme e, soprattutto, pregando perché que- sta sia un traguardo da raggiungere prima possibile. Sono tanti a lavorare in questa dire- zione. Pensiamo ai camaldolesi con le loro tante iniziative di dialogo, alla Comunità di Bose, ma anche alla realtà dei fratelli di Taizé che raccoglie giovani di ogni confessione cristiana in un piccolo e sperduto angolo del- la Borgogna francese. Enorme sarà anche l’impulso che ar- riverà all’unità dei cristiani dal pros- simo viaggio di papa Francesco in Ter- ra Santa dal 24 al 26 maggio con tre tappe: Amman, Betlemme e Gerusa- lemme. Qui, “presso il Santo Sepolcro –ha annunciato papa Francesco – ce- lebreremo un Incontro Ecumenico con tutti i rappresentanti delle Chie- se cristiane di Gerusalemme, insieme al Patriarca Bartolomeo di Costanti- nopoli. Fin da ora –ha concluso– vi domando di pregare per questo pel- legrinaggio”. Il viaggio arriva a distanza di 50 anni di quello fatto da Paolo VI il 5 gennaio 1964 nel corso del quale incontrò il patriarca Atenagora. Sarà, come papa Francesco ha spiega- to, un viaggio ecumenico e tra i temi della visita è prevedibile che ci sia an- che quello della difficile situazione dei cristiani in Palestina. Insomma tut- to lascia credere che sarà un’occasio- ne per annunci di grandi cambia- menti. Amicizia, lavoro in comune e preghiera le vie per l’unità Respirare con tutti e due i polmoni perché «Cristo non può essere diviso» l’annuncio «In terra Santa da pellegrino» 50 anni esatti dal viaggio di Paolo VI, papa Francesco ha annunciato, dopo l’angelus di domenica scorsa, che «a Dio Piacendo» si recherà in Terra Santa «dal 24 al 26 maggio prossimo». Le tappe, ha aggiunto, «saranno tre: Am- man, Betlemme e Gerusalemme, tre giorni», e «presso il San- to Sepolcro celebreremo un Incontro Ecumenico con tutti i rap- presentanti delle Chiese cristiane di Gerusalemme, insieme al Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli». «Fin da ora vi do- mando di pregare per questo pellegrinaggio, che sarà un pel- legrinaggio di preghiera», ha concluso. Francesco è il quarto Papa che si reca in Terra Santa, dopo Paolo VI (4-6 gennaio 1964), Giovanni Paolo II (20-26 marzo 2000) e Benedetto X- VI (8-15 maggio 2009). (A.R.) A «Viaggio per la pace» stato accolto con grande gioia e soddisfazione, dal patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, l’annuncio del viaggio di papa Francesco in Terra Santa dal 24 al 26 maggio prossimi. Un “pellegrinaggio” – come lo ha definito il Papa – denso di significati e aspettative: «Sarà una visita di preghiera – commenta il patriarca Twal – ma una dimensione un po’ sociale e politica è innegabile, soprattutto per quel che riguarda la riflessione sul Medio Oriente e sulla vita delle comunità ecclesiali locali. Gli sforzi di Papa Francesco per donare la pace a questa regione, uniti a quelli di sovrani come il re giordano Abdallah, sono evidenti e continui. La presenza del Papa, credo, potrà smuovere le coscienze». Nei tre giorni del viaggio, il pontefice toccherà le città di Amman, Betlemme e Gerusalemme: qui, presso il Santo Sepolcro celebrerà un incontro ecumenico con i rappresentanti delle Chiese cristiane di Gerusalemme, insieme al Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli: «Sarà un momento fondamentale del pellegrinaggio – aggiunge Twal – i cristiani di Terra Santa non possono permettersi il lusso di essere divisi, separati. È uno scandalo: siamo così pochi che non è possibile». Giovanni Salsano È Riparare la ferita della separazione è oggi un’urgenza che interpella i seguaci di Gesù Papa Francesco e Bartolomeo I, patriarca ecumenico di Costantinopoli ALBANO AL SERVIZIO DELLA PERSONA a pagina 3 ANAGNI-ALATRI UN NUOVO VOLTO PER ALATRI a pagina 4 C. CASTELLANA PER TESTIMONIARE IL SENSO DELLA VITA a pagina 5 CIVITAVECCHIA IN PREGHIERA PER L’UNITÀ a pagina 6 FROSINONE IL TURISMO ARRIVA IN MONASTERO a pagina 7 GAETA LA CAPPELLA D’ORO RACCONTO DI FEDE a pagina 8 LATINA CHIUSO A SEZZE L’ANNO CAROLIANO a pagina 9 PALESTRINA PELLEGRINAGGIO A COQUIMBO a pagina 10 PORTO-S. RUFINA LEGALITÀ PER I GIOVANI a pagina 11 SORA UN BENE DA PROMUOVERE a pagina 13 TIVOLI LA NASCITA DI UNA RADIO SUL WEB a pagina 14 NELLE DIOCESI RIETI LAVORARE INSIEME PER LA FAMIGLIA a pagina 12 LAZIO SETTE uest’anno quando – per la gioia della Chiesa e per il bene dei fedeli radunati a Messa – ho proclamato il Vangelo del Prolo- go di san Giovanni ho avuto un lampo. Mi è sembrato di cogliere con tutto me stesso qualcosa appena sgorgata dal cuore dell’Apostolo. U- na gioia nata da un’intuizione prepotente e forte che si è come im- posta nel suo intimo: “Quell’uomo che hai amato; Quello con cui hai vissuto, camminato, riso, sofferto; lo strano Maestro che hai avuto il coraggio di seguire lasciando ogni cosa … Quello era Dio! Era Ado- nai!” Non so se riesco a far comprendere questa straordinaria espe- rienza! Immaginate la persona che conoscete meglio e che stimate più di tutte. Passano gli anni, non vi vedete più da tempo. Ma poi in un barlume, una sera, mentre state in una pace serena leggendo un libro o guardando un bel tramonto! Ecco, inaspettato vi raggiunge un pensiero che sale dal cuore: “Quella persona è Dio, fatto carne per te”. Non vi pare che scoppiereste di gioia? Non sareste come ab- bagliati – dico dentro il cuore – da una scoperta del genere? E, so- prattutto, non vi verrebbe voglia di dirlo al mondo intero, di farlo giungere fino a Marte? Questo, ho pensato, è quello che san Giovanni ha vissuto. E questa esperienza è quella che ha cercato di comuni- care all’inizio del suo Vangelo e della sua prima lettera. Mi ha riem- pito di gioia come se questo evento interiore di 2000 anni fa fosse contemporaneo a me. Ancora oggi è capace di contagiare, di farti partecipare a questa gioia. E, a pensarci bene, non è solo una gioia partecipata. Ma una scoperta che ognuno di noi può fare! Francesco Guglietta Q La scoperta di Dio Il patriarca Fouad Twal Domenica, 12 gennaio 2014 Avvenire - Redazione Roma Piazza Indipendenza, 11/B - 00185 Roma; Telefono: 06.688231 - Fax: 06.68823209 Email: [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari, 3 - 20125 Milano; Telefono: 02.6780554 - Fax: 02.6780483 Sito web: www.avvenire.it Email: [email protected] Coordinamento: Salvatore Mazza DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLA mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084 La basilica del Santo Sepolcro

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E D I T O R I A L E

RITROVARSIAL CENTRO

DEL MONDO

MARCO GNAVI

Ottavario di preghiera perl’Unità dei Cristiani cadequest’anno nel

cinquantesimo anniversario dellostorico incontro fra il PatriarcaEcumenico Athenagoras e PapaPaoloVI: nell’abbraccio fra i duepastori, avvenuto a Gerusalemmeil 5 gennaio del 1964 si infrangevala distanza secolare accumulatasi apartire dalle reciproche scomunichefra Chiesa d’Oriente e Occidentedel 1054. Dopo novecento anni,questo evento straordinario riaccesel’anelito alla piena comunione fracomunità divise da secoli diincomprensioni. La proposta,accolta dal vescovo di Roma,giunse da Costantinopoli, dove ilvecchio Patriarca aveva maturato ilsogno di un incontro nella CittàSanta. Nel luogo più alto esignificativo per i cristiani di ogniconfessione, sarebbe stato visibileciò che nel vissuto degliantagonismi etnici e nazionalidella fine dell’impero ottomano, luiauspica va con passione: lacomunione fra i cristiani, comefermento di unità della famigliaumana. Nell’assunto “Chiesesorelle, popoli fratelli”, si condensainfatti il significato profondo dellasua visione. Paolo VI, dal canto suoebbe il coraggio di dare inizio alsuo Pontificato compiendo unpasso inedito: dopo soli sei mesi dalsuo incipit scelse di farsi pellegrinotornando alla radice del Vangelo eritrovandovi l’audaciadell’imperativo ecumenico:“Un’antica tradizione cristiana –disse – ama vedere il ‘centro delmondo’ nel luogo dove fu alzata lacroce gloriosa del nostro Salvatore.Era opportuno – e la Provvidenzace lo ha permesso – che in questocentro benedetto e sacro, pellegrinida Roma e da Costantinopoli,potessimo rincontrarci e unirci inuna preghiera comune. Da unaparte all’altra le vie che conduconoall’unione potranno essere lunghe ecosparse di difficoltà. Ma questedue vie convergono l’una versol’altra e, in definitiva, raggiungonole fonti del Vangelo”. Questoconvergere, nella carità e nellaverità, condusse alla pienacancellazione delle scomuniche, il7 dicembre del 1965 e poi, nel1967 al primo del Papa aGerusalemme, e alla prima visitadi Athenagoras a Paolo VI, aRoma. Molto altro è avvenuto edoggi, in questo scorcio del nuovoMillennio, rimane intatta laresponsabilità che è data aicristiani, alle Chiese e allecomunità ecclesiali, di ravvivare, apartire da se, la passione perl’unità. Papap Francesco ha dapoco annunciato la sua intenzionedi recarsi a Gerusalemme, ilprossimo 24–26 maggio, perrivivere insieme a Bartolomeo I ealtri atri capi e rappresentanti delleconfessioni cristiane, l’incontrovivificante nell’amore. NellaEsortazione Apostolica EvangeliiGaudium, non manca disottolineare come l’incontro fra icristiani e la loro ricerca di unitàdebba e possa servire il beneinestimabile della pace. In questosenso, la Settimana di Preghieraper l’unità non può che precedere eaccompagnare questo orizzonte equesto auspicio. Ovunque siamo,sarà la preghiera stessa a condurciinsieme ai fratelli e alle sorelle dialtra confessione al cuore delleaspirazioni di bene dell’umanitàferita, mentre riecheggianoautorevoli le parole di Paolo dallaprima lettera ai Corinti, “Cristonon può essere diviso”.Accompagniamole sapendo comedal punto di vista dell’amore, deldialogo della carità, dellatestimonianza, non possiamo chevivere come se fossimo già uniti.

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condo un criterio di verità che è l’u-nica misura capace, per davvero, di da-re e offrire la pace in un mondo trop-po lacerato dagli odi e dalle guerre.Una delle grandi priorità di papa Fran-cesco è l’ecumenismo. “Oggi esiste –da detto– l’ecumenismo del sangue. Inalcuni paesi –ha aggiunto– ammaz-zano i cristiani perché portano una

DI VINCENZO TESTA

espirare con tutti e due i pol-moni e portare ossigeno a tuttoil corpo. E’ questo il grande de-

siderio e la speranza che vogliamo ac-cogliere in questo tempo nel quale sia-mo chiamati a vivere la settimana dipreghiera per l’unità dei cristiani chenell’emisfero nord della terra viene ce-lebrata dal 18 al 25 gennaio e nell’e-misfero sud in altre date come per e-sempio la Pentecoste.A guidare la riflessione sarà la 1Co-rinzi 1,1-17 scelta da un gruppo in-ternazionale ecumenico composto darappresentanti del Consiglio ecume-nico delle Chiese e del Pontificio Con-siglio per la promozione dell’unità deicristiani.Nel testo scelto dalla Lettera ai Co-rinzi è pressante e intenso l’appelloche Paolo rivolge ai fedeli della cittàdi Corinto, dilaniati da lotte interne,da contrasti e divisioni. “Siate uniti:abbiate gli stessi pensieri e le stesseconvinzioni” scrive l’Apostolo e piùavanti sottolinea con forza: “Cristonon può essere diviso!”. Il richiamo al-l’unità di Paolo nasce dal cuore e cam-mina sulla cresta dell’onda di una pas-sione per Cristo che lo ha reso capa-ce di camminare in lungo e in largotra l’oriente e l’occidente costruendoponti di amicizia e fratellanza che, og-gi, vanno ricostruiti. Evitare la sepa-razione per poter “annunciare la sal-vezza” è diventata un’urgenza che in-terpella ogni cristiano di buona vo-lontà chiamato a ridare cuore alla spe-ranza.Da più parti emergono importanti se-gnali che attestano come esiste ed è vi-vo un profondo desiderio di fratel-lanza e si percepisce tra le pieghe del-le parole pronunciate che siamo allavigilia di profondi e radicali cambia-menti che aiuteranno tutti i cristiania ricostruire l’unità nella diversità se-

R

croce o hanno un Bibbia, e prima diammazzarli non gli domandano sesono anglicani, luterani, cattolici o or-todossi. Il sangue –dice– è mischia-to”. Per papa Francesco “l’unità è unagrazia, che si deve chiedere… Quelliche ammazzano i cristiani non ti chie-dono la carta d’identità per sapere inquale Chiesa tu sia stato battezzato.

Dobbiamo prendere in considerazio-ne questa realtà”.In questi primi dieci mesi di vescovodi Roma, Francesco ha incontrato“tanti fratelli ortodossi, Bartolomeo,Hilarion, il teologo Zizioulas, il cop-to Tawadros: quest’ultimo è un misti-co, entrava in cappella, si toglieva lescarpe e andava a pregare. Mi sono

sentito –ha detto il papa al giornali-sta Andrea Tornielli – loro fratello.Hanno la successione apostolica, li horicevuti come fratelli vescovi. E’ un do-lore non poter ancora celebrare l’eu-carestia insieme, ma l’amicizia c’è. Cre-do che la strada sia questa: amicizia,lavoro comune e pregare per l’unità.Ci siamo benedetti l’un l’altro, – haconcluso– un fratello benedice l’altro,un fratello si chiama Pietro e l’altroAndrea, Marco, Tommaso”.Le parole di papa Francesco incorag-giano ogni cristiano a proseguire lun-go la via dell’unità e sono da un latoil segno della sofferenza per ciò chemanca e dall’altro della gioia perquanto, invece, già esiste e che puòsostenere la speranza di quella unitàdei cristiani per la quale pregheremopiù intensamente dal 18 al 25 gen-naio. Un’unità che ciascuno è impe-gnato a costruire allacciando o raffor-zando le amicizie, lavorando insiemee, soprattutto, pregando perché que-sta sia un traguardo da raggiungereprima possibile. Sono tanti a lavorare in questa dire-zione. Pensiamo ai camaldolesi con leloro tante iniziative di dialogo, allaComunità di Bose, ma anche allarealtà dei fratelli di Taizé che raccogliegiovani di ogni confessione cristianain un piccolo e sperduto angolo del-la Borgogna francese. Enorme sarà anche l’impulso che ar-riverà all’unità dei cristiani dal pros-simo viaggio di papa Francesco in Ter-ra Santa dal 24 al 26 maggio con tretappe: Amman, Betlemme e Gerusa-lemme. Qui, “presso il Santo Sepolcro–ha annunciato papa Francesco – ce-lebreremo un Incontro Ecumenicocon tutti i rappresentanti delle Chie-se cristiane di Gerusalemme, insiemeal Patriarca Bartolomeo di Costanti-nopoli. Fin da ora –ha concluso– vidomando di pregare per questo pel-legrinaggio”. Il viaggio arriva a distanzadi 50 anni di quello fatto da Paolo VIil 5 gennaio 1964 nel corso del qualeincontrò il patriarca Atenagora.Sarà, come papa Francesco ha spiega-to, un viaggio ecumenico e tra i temidella visita è prevedibile che ci sia an-che quello della difficile situazionedei cristiani in Palestina. Insomma tut-to lascia credere che sarà un’occasio-ne per annunci di grandi cambia-menti.

Amicizia, lavoro in comunee preghiera le vie per l’unità

Respirare con tutti e due i polmoni perché «Cristo non può essere diviso»

l’annuncio

«In terra Santa da pellegrino»50 anni esatti dal viaggio di Paolo VI, papa Francesco

ha annunciato, dopo l’angelus di domenica scorsa, che«a Dio Piacendo» si recherà in Terra Santa «dal 24 al 26

maggio prossimo». Le tappe, ha aggiunto, «saranno tre: Am-man, Betlemme e Gerusalemme, tre giorni», e «presso il San-to Sepolcro celebreremo un Incontro Ecumenico con tutti i rap-presentanti delle Chiese cristiane di Gerusalemme, insieme alPatriarca Bartolomeo di Costantinopoli». «Fin da ora vi do-mando di pregare per questo pellegrinaggio, che sarà un pel-legrinaggio di preghiera», ha concluso. Francesco è il quartoPapa che si reca in Terra Santa, dopo Paolo VI (4-6 gennaio1964), Giovanni Paolo II (20-26 marzo 2000) e Benedetto X-VI (8-15 maggio 2009).

(A.R.)

A

«Viaggio per la pace»statoaccoltocon

grande gioia esoddisfazione,dal patriarcalatino diGerusalemme,Fouad Twal,l’annuncio delviaggio di

papa Francesco in Terra Santa dal24 al 26 maggio prossimi. Un“pellegrinaggio” – come lo hadefinito il Papa – denso disignificati e aspettative: «Sarà unavisita di preghiera – commenta ilpatriarca Twal – ma unadimensione un po’ sociale epolitica è innegabile, soprattuttoper quel che riguarda la riflessionesul Medio Oriente e sulla vitadelle comunità ecclesiali locali.

Gli sforzi di Papa Francesco perdonare la pace a questa regione,uniti a quelli di sovrani come il regiordano Abdallah, sono evidentie continui. La presenza del Papa,credo, potrà smuovere lecoscienze». Nei tre giorni delviaggio, il pontefice toccherà lecittà di Amman, Betlemme eGerusalemme: qui, presso il SantoSepolcro celebrerà un incontroecumenico con i rappresentantidelle Chiese cristiane diGerusalemme, insieme al PatriarcaBartolomeo di Costantinopoli:«Sarà un momento fondamentaledel pellegrinaggio – aggiunge Twal– i cristiani di Terra Santa nonpossono permettersi il lusso diessere divisi, separati. È unoscandalo: siamo così pochi chenon è possibile».

Giovanni Salsano

È

Riparare la feritadella separazioneè oggi un’urgenzache interpellai seguaci di Gesù

Papa Francesco e Bartolomeo I, patriarca ecumenico di Costantinopoli

◆ ALBANOAL SERVIZIODELLA PERSONA

a pagina 3

◆ ANAGNI-ALATRIUN NUOVO VOLTOPER ALATRI

a pagina 4

◆ C. CASTELLANAPER TESTIMONIAREIL SENSO DELLA VITA

a pagina 5

◆ CIVITAVECCHIAIN PREGHIERAPER L’UNITÀ

a pagina 6

◆ FROSINONEIL TURISMO ARRIVAIN MONASTERO

a pagina 7

◆ GAETALA CAPPELLA D’ORORACCONTO DI FEDE

a pagina 8

◆ LATINACHIUSO A SEZZEL’ANNO CAROLIANO

a pagina 9

◆ PALESTRINAPELLEGRINAGGIOA COQUIMBO

a pagina 10

◆ PORTO-S. RUFINALEGALITÀPER I GIOVANI

a pagina 11

◆ SORAUN BENEDA PROMUOVERE

a pagina 13

◆ TIVOLILA NASCITA DI UNARADIO SUL WEB

a pagina 14

NELLE DIOCESI

◆ RIETILAVORARE INSIEME PER LA FAMIGLIA

a pagina 12

LAZIOSETTE

uest’anno quando – per la gioia della Chiesa e per il bene deifedeli radunati a Messa – ho proclamato il Vangelo del Prolo-

go di san Giovanni ho avuto un lampo. Mi è sembrato di cogliere contutto me stesso qualcosa appena sgorgata dal cuore dell’Apostolo. U-na gioia nata da un’intuizione prepotente e forte che si è come im-posta nel suo intimo: “Quell’uomo che hai amato; Quello con cui haivissuto, camminato, riso, sofferto; lo strano Maestro che hai avuto ilcoraggio di seguire lasciando ogni cosa … Quello era Dio! Era Ado-nai!” Non so se riesco a far comprendere questa straordinaria espe-rienza! Immaginate la persona che conoscete meglio e che stimatepiù di tutte. Passano gli anni, non vi vedete più da tempo. Ma poi inun barlume, una sera, mentre state in una pace serena leggendo unlibro o guardando un bel tramonto! Ecco, inaspettato vi raggiungeun pensiero che sale dal cuore: “Quella persona è Dio, fatto carneper te”. Non vi pare che scoppiereste di gioia? Non sareste come ab-bagliati – dico dentro il cuore – da una scoperta del genere? E, so-prattutto, non vi verrebbe voglia di dirlo al mondo intero, di farlogiungere fino a Marte? Questo, ho pensato, è quello che san Giovanniha vissuto. E questa esperienza è quella che ha cercato di comuni-care all’inizio del suo Vangelo e della sua prima lettera. Mi ha riem-pito di gioia come se questo evento interiore di 2000 anni fa fossecontemporaneo a me. Ancora oggi è capace di contagiare, di fartipartecipare a questa gioia. E, a pensarci bene, non è solo una gioiapartecipata. Ma una scoperta che ognuno di noi può fare!

Francesco Guglietta

QLa scoperta di Dio

Il patriarca Fouad Twal

Domenica, 12 gennaio 2014

Avvenire - Redazione RomaPiazza Indipendenza, 11/B - 00185 Roma; Telefono: 06.688231 - Fax: 06.68823209

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Avvenire - Redazione pagine diocesanePiazza Carbonari, 3 - 20125 Milano; Telefono: 02.6780554 - Fax: 02.6780483Sito web: www.avvenire.it Email: [email protected]: Salvatore Mazza

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La basilica del Santo Sepolcro

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Ad Anzioper impararela storia

DI EDOARDO BABARO

ul finire dello scorso anno, laRegione Lazio ha lanciato ilprogetto “Start Up Lazio” per

promuovere la nascita e lo sviluppodi piccole e medie impreseinnovative, attraverso lo stanziamentodi risorse economiche pari a 31milioni di euro. Operazionefinalizzata a spronare i soggetti a fareimpresa per recuperare la passionenelle proprie idee, sostenendo nellarealizzazione le più meritevoli. Lavisione di fondo dei bandi, che sono

Sfacilmente consultabili sul sito dellaRegione Lazio, mette al centrol’esigenza di dare impulso alla ricercasulle nuove tecnologie. Settorecruciale per rendere competitive lesingole realtà imprenditoriali nelmercato sempre più globale. Quattro iprogetti sostenuti. “PrestitiPartecipativi” è rivolto alle imprese

formate da non più di due anni perun contributo massimo di 200 milaeuro. “ICT per tutti” finanzia fino a100 mila euro per favorire l’aspettogestionale di imprese, cooperativesociali e artigiane con l’acquisizionedi nuove strumentazioni e software.“Progetto Zero” mette a disposizione40 mila euro per la realizzazione di

progetti pilota nel campocinematografico, come fiction ereality e giochi virtuali. Infine “Appon”, per il quale si possono richiederefino a 40 mila euro, offre lapossibilità ai programmatori di creareapplicazioni per smartphone e tabletfinalizzate al turismo e all’economicalocale. “Start up Lazio – ha detto ilpresidente Nicola Zingaretti – èfinalmente l’inizio di una strategiaper creare lavori nuovi grazie a unnuovo sistema produttivo, un pezzoimportante per uscire dall’incubodella crisi”.

roseguono le indagini e le verifichedopo il sequestro di sette depuratorisiti nel territorio della Provincia di

Frosinone: l’operazione, scattata nellamattinata di martedì scorso, è stata portataa termine dai Carabinieri RepartoOperativo – Nucleo Investigativo,unitamente a personale del NucleoOperativo Ecologico dei Carabinieri diRoma, i quali hanno datoesecuzione ad un decretodi sequestro emesso dallaProcura della Repubblicapresso il Tribunale diFrosinone.Gli uomini dell’Armahanno apposto i sigilli asette strutture, ubicate neiterritori dei Comuni diFerentino, Anagni,Frosinone, Ceccano,

P Fiuggi, Veroli e Trevi Nel Lazio, cheattualmente sono gestite dalle società AceaAto 5 Spa ed Acea Ato 2 Spa.Ma veniamo alla cronaca: nel corso del2012 fu avviata una attività di indaginefinalizzata alla verifica del funzionamentodegli impianti in questione: dagliaccertamenti effettuati sinora (che sonostati eseguiti anche in collaborazione con

l’Arpa Lazio che hacompiuto icampionamenti e lesuccessive analisi) èemersa una serie diirregolarità nelleprocedure di depurazionedelle acque trattate, maanche l’avvenutosuperamento dei valoriprevisti dalla normativavigente in materia di

scarico finale delle “acque nere”.La Procura del capoluogo frusinate,dunque, vuole accertare tanto l’effettivafunzionalità dei depuratori quanto la loroidoneità tecnica a trattare quelle acquereflue, provenienti dalle civili abitazionidei Comuni in cui si trovano gli impianti.Dal punto di vista della tuteladell’ambiente, infatti, la preoccupazione èper il trattamento delle acque reflue inquestione poiché “gli scarichi finali delleacque sono immesse direttamente intorrenti, fiumi e terreni. Da qui l’assolutanecessità di verificarne l’effettivadepurazione e qualità finale delle acquetrattate”, si legge in una nota del ComandoProvinciale dei Carabinieri di Frosinone.Ci sarebbero, inoltre, delle personeindagate proprio a seguito dei sequestri e siattendono ulteriori sviluppi sulla vicenda.

(R.C.)

Frosinone, i carabinieri sequestrano sette depuratori

Prima visita al carcereper il nuovovescovodi Latina

Il 23 dicembre scorso, aduna settimana dal suoingresso nella diocesi diLatina, il nuovo vescovomons. Mariano Crociata,ha fatto visita alla Casacircondariale delcapoluogo pontino,accompagnato dalcappellano padre LucaVolpe, dal direttore dellaCaritas diocesana donAngelo Buonaiuto e da altri due sacerdoti, donGiovanni Castagnoli e don Marco Rocco. Ad accogliere il Vescovo la direttrice delCarcere, Nadia Fontana, con unarappresentanza del personale penitenziario. Dopo aver ringraziato monsignor Crociata peraver dato la priorità, nei primissimi giorni delsuo episcopato in terra pontina, ad una realtàtanto difficile e dura, la direttrice haaccompagnato il Vescovo a far visita a tutti i

detenuti e a tutte le detenute. Monsignor Crociata ha rivolto a ciascuno unsorriso, una stretta di mano, parole diincoraggiamento, vicinanza, conforto…, e a chine ha fatto richiesta ha impartito labenedizione. Rinnovando gli auguri per ilNatale, il Vescovo ha portato la speranza e lacertezza che Gesù è nato per tutti, bussandoanche a quelle porte fatte di grate e di ferro.

Amalia Bianconi

alla fine di gennaio il mu-seo Museo Civico Ar-cheologico di Anzio terrà

un ciclo di 7 conferenze sulla sto-ria e l’archeologia del Cristiane-simo nell’area della Diocesi di Al-bano, nel periodo che va dal IIIal V secolo d. C.Saranno illustrate le vicende sto-riche che hanno portato allo svi-luppo del Cristianesimo nel ter-ritorio, analizzando l’architettu-ra, l’arte, le idee, la cultura e i per-sonaggi che segnarono un perio-do significativo, sia dal punto divista del cambiamento socio–culturale che per riguarda l’affer-mazione della religione cristia-na. Per informazioni rivolgersiallo 06.98499408.

Roberto Libera

D

L’attesadi Antonioe Alessandra

’è anche una coppiadi Marino tra igenitori adottivi

italiani rimasti bloccati nellaRepubblica Democratica delCongo, in attesa di tornare acasa con i loro bambini,dopo la sospensione delleadozioni internazionali daparte del governo congolese.Lei, Alessandra Carotenuto èancora a Kinshasa in attesadi portare in Italia il piccoloMoise, mentre il marito,Antonio D’Avino, è da pocorientrato. Ad affiancare lacoppia c’è l’associazione ICinque Pani, mentrevicinanza è stata espressadal Comune di Marino.

Giovanni Salsano

C

Il nuovo esecutivo della Fiscl 9 gennaio si è riunito ilConsiglio Nazionale della

Federazione Italiana SettimanaliCattolici (Fisc), per votare ilconsiglio esecutivo. FrancescoZanotti, eletto per acclamazione,(Corriere Cesenate, Diocesi diCesena) ha avanzato la suaproposta per le restanti caricheche è stata accolta con voto paleseall’unanimità. La costituzionedell’esecutivo nazionale è dunque

composta da: don Bruno Cescon (Vice Presidentevicario, Il Popolo di Pordenone), Chiara Genisio(Vice Presidente, Agenzie Giornali Diocesani delPiemonte); Francesca Cipolloni (Segretario, Emmausdella Diocesi di Macerata) e Carmine Mellone(Tesoriere, Agire della Diocesi di Salerno). La forzadella Fisc sta nel raccogliere quasi 200 testatecattoliche che da sole non avrebbero forza nelpanorama nazionale, ma insieme hanno unavalenza più che rilevante come servizio perun’informazione dal sapore cristiano.

Alessandro Paone

I

Ecco «Start Up Lazio»per promuovere impresa

Ma la disoccupazione è ancora da recorduovo record negativo per la disoccupazione. Specchio di una crisiche sembra senza fine e che sta colpendo in primo luogo i giova-

ni, dove i disoccupati hanno raggiunto il 41,6%. Gli ultimi dati Istat, dif-fusi a inizio settimana, parlano di un tasso complessivo al nuovo piccostorico del 12,7% a novembre, +0,2 in più rispetto a ottobre. Il numerodei disoccupati è più che raddoppiato rispetto ai minimi della prima-vera del 2007, e dal massimo storico di 23 milioni e 359 occupati (apri-le 2008), gli occupati allo scorso novembre erano 22 milioni 292 mila.

Giorgio D’Aquino

N

I bandi per le quattro aree consultabili sul sito della Regionemettono al centro l’obiettivo di dare nuovo impulso alla ricercasulle nuove tecnologie che sono oggi cruciali per la competizionein un mercato globale in velocissima e costante evoluzione

Il decreto della Procurainteressa Trevi nel Lazio,Anagni, Frosinone, Ceccano, Fiuggi, Veroli e Ferentino

Malagrotta e il suo malaffare

Interesse privatodi pubblica utilità?

l malaffare diMalagrotta, venutoallo scoperto nello

stesso giorno dellenomine Ama,sembrerebbe unsistema criminale dicontaminazione trainteressi privati epubblici, in cuil’aspetto che emerge

lampante è la debolezza della politica. Unafragilità che fino alla chiusura della pattumieraromana sembrava solo convergerenell’incapacità degli amministratori di governareil ciclo dei rifiuti urbani con uno sguardo cheandasse oltre all’immediato. Invece questascellerata strategia ha creato buchi istituzionaliper decenni in cui soggetti privati e funzionaripubblici guidati solo dall’interesse personaleavrebbero guadagnato sfruttando l’ambiente earrecando danni alla salute dei cittadini.Nell’inchiesta di questi giorni sono indagate 21persone, di cui 7 in custodia cautelare conl’accusa a vario titolo di associazione perdelinquere, traffico di rifiuti, frode in pubblicheforniture, truffa in danno di enti pubblici, falsitàideologica commessa da pubblici ufficiali in attipubblici. Tra i gravi fatti contestati la gestioneillegale di differenziata, infatti una grandequantità di rifiuti consegnata dai comuni nonavrebbe subito la lavorazione per la quale glienti pagavano il servizio. Conferita poi aMalagrotta avrebbe creato lo stato di emergenzache obbligava a cercare siti alternativi,operazione chesecondo gliinquirenti avrebbedeterminato unnuovo business per lesocietà riconducibiliagli indagati. Ora, chemanager privi discrupoli volesserogonfiare illegalmenteil loro portafogliopuò non stupire.Quello che invecelascia perplessi èl’atteggiamento di chiper il ruolo ricopertoavrebbe dovutoessere imparziale, einvece ha accettato ilricatto di chi haofferto una toppaall’assenza dipolitiche ambientaliefficaci.

SimoneCiampanella

I

lavoro.Stanziati per il progetto 31 milioni di euro

el resoconto sullaproduzione dei ri-

fiuti nel territorio regio-nale, l’ISPRA indica uncalo da 3,4 milioni nel2010 a 3,2 milioni 2012.In crescita invece la rac-colta differenziata sti-mata nel 2013 al 26 percento, rispetto al 18,2per cento nel 2010 e al22,1 per cento nel 2012,con un tasso di incre-mento del 2 per centoannuo.

N

Rifiuti e raccoltadifferenziatadal 2010 al 2012

Sanità, «nessuna anomalia»

La causa non è da attribuire “adanomalie negli accessi”, ma “almancato rispetto delle direttiveemanate dalla Regione”. Cosìdalla Pisana replicano alleaccuse sui disservizi sanitaririscontrati a inizio 2014, tra cuiil fermo di 39 ambulanze.

Ludopatia, è allarmeCresce a livelli preoccupanti anchenel Lazio la ludopatia. I “malati digioco” sono in aumento, e ben 1/3di quelli di tutta la provincia di Ro-ma viene dai Castelli Romani. E’quanto è emerso dall’indagine rea-lizzata dal Centro Italiano di Solida-rietà di Don Mario Picchi sul temadelle dipendenze dal gioco nella zo-na di Roma e Provincia: nel centrodi recupero in via Attilio Ambrosinia Roma con il progetto “Rien ne vaplus”, che ha visto coinvolte perso-ne in condizioni particolarmente dif-ficili e delicate, oltre 1/3 degli utentiproveniva dai Castelli romani.

(G.D.A)

statistichel’allarme

2 LAZIOLAZIO dalla regioneDomenica, 12 gennaio 2014

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 3: La scoperta di Dio - diocesiportosantarufina.it 12_01_14.pdf · nica misura capace, per davvero, di da-re e offrire la pace in un mondo trop- ... quanto, invece, già esiste e che

Vivere il Presepe nella condivisioneDI NIC ACCETTURA

enerdì 20, sabato 21 dicembre e lu-nedì 6 gennaio alle 11, presso la par-rocchia di Cesano si è svolto il presepe

vivente animato da 50 figuranti adulti e 20bambini pastorelli, tutti impegnati a ren-dere il più realistico possibile questo e-vento, con i venditori del mercato, le don-ne intente a lavare i panni alla fontana,reale e funzionante. I ristoratori dell’oste-ria dell’Associazione “Massa Cesarea” han-no dispensato zuppe e vino caldo, polen-ta e pasta e i fornai nel mulino, grazie algruppo scout Roma 7, hanno sfornato il pa-ne. Gli impagliatori, i castagnari, i cerami-sti, il fabbro e i falegnami e soprattutto ibambini che hanno formato il coro degliangeli e che hanno allietato il cuore deipresenti con la loro candida dolcezza e bra-vura. Anche i ragazzi del Post Cresima conil loro forno hanno deliziato i presenti con

V

le frittelle e con un’allegria che ha conta-giato tutti i presenti. La sera del 20 ha pre-so parte a questa rappresentazione la co-munità rumena che con il suo coro di 15elementi ha lasciato estasiati i presenti, coni canti a 4 voci, mentre la sera del 21 è sta-to il Seven Hills Gospel Choir, ad allietarecon canti la sacra rappresentazione. Il cuo-re pulsante di queste due serate è stato l’ar-rivo di Giuseppe e Maria al villaggio, co-stretti ad alloggiare in una stalla dove Ge-sù è venuto al mondo accompagnato da u-

na magica nevicata. Il 6 gennaio, con la colla-borazione dell’associazione “Cavalieri di Ce-sano”, sono arrivati i Re magi a cavallo a por-tare i doni al bambino Gesù in un presepe nelquale la comunità parrocchiale, insieme allecomunità rumena e nigeriana, si sono incon-trate e hanno celebrato insieme la Festa dell’E-pifania, con Don Adrian, Don Leonard, DonGianni e il parroco Don Federico, pregando ecantando nelle diverse lingue. Il presepe è sta-to reso possibile grazie al lavoro nascosto di al-cuni volontari. La loro passione e il loro im-pegno hanno reso possibile questo sogno. Vie-ne chiamato presepe vivente, ma forse dovrebbeessere definito “vivere il presepe”, entrare neltempo e nel mondo nel quale Gesù è venuto anoi, respirarne l’odore, assaporarne ogni i-stante, interiorizzare ogni dettaglio e lasciareche Gesù nasca, non in una stalla o in una grot-ta, ma nel nostro cuore: l’unica “vera culla” incui il Salvatore voglia davvero essere amore-volmente adagiato e custodito.

Legalità per i giovaniil segno.Comune e parrocchie presentanoun percorso educativo a Santa MarinellaDI SIMONE CIAMPANELLA

alla collaborazione tral’amministrazione di SantaMarinella e le parrocchie

presenti nel territorio è nato ilprogetto “La Legalità tra iGiovani” rivolto ai ragazzi tra 12e i 15 anni. L’iniziativa saràillustrata nella conferenza che siterrà oggi alle ore 17 presso laSala “Flaminia Odescalchi”,adiacente alla chiesa di SanGiuseppe, alla presenza delvescovo Gino Reali e del sindacodi Santa Marinella, RobertoBacheca. L’idea nasce da unbisogno che le parrocchie locali eil comune hanno lettogià da alcuni anni nelloro territorio:l’assenza diconsapevolezza delleregole del vivere civileda parte degliadolescenti. Come hadichiarato DonSalvatore Rizzo,parroco di SanGiuseppe e vicarioforaneo di SantaMarinella–Cerveteri: “Assistiamoa una generale dimenticanzadelle regole, nel senso che lenorme, da quelle più semplicidel vivere comune a quelleregolate dal diritto, non sono piùriconosciute, hanno perso cioè ilsignificato culturale che ne hadeterminato la codifica”. Questadifficoltà emerge lampante tra igiovani delle elementari e dellemedie che spesso vivono la loroquotidianità rispondendoistantaneamente agli stimolisenza valutarne le conseguenze.Tale è la consapevolezzamaturata dall’amministrazionecomunale, che tra i suoigiovanissimi cittadini hariscontrato una fatica nel seguirei percorsi educativi finalizzati aduna crescita sana e sicura. Ilprogetto fa esplicito riferimentoal documento della CEI “Educarealla legalità” del 1991, che,

Dparlando della legalitàin termini di esigenzafondamentale della vitasociale, afferma che gliuomini costituisconouna comunità dipersone nella quale ibisogni e le aspirazionidi ciascuno “sicollegano e sicoordinano in unvincolo solidale,ordinato a promuovereil pieno sviluppo dellapersona umana e lacostruzione del benecomune”. In questitermini Marco Valerio

Verni, delegato delComune alle PoliticheGiuridiche e allaLegalità, ha dichiaratoche “l’obiettivo èquello di informare igiovani sul rischio dicerti comportamenti,ma soprattuto formarlial rispetto della legalitàcome atteggiamento diun postivo vivereinsieme”. Nell’ambitodel percorso formativosi tratteranno temi centrali comei pericoli derivanti dall’usoimproprio dei social network,quelli derivanti dall’uso disostanze stupefacenti e dell’alcol,la violenza di genere, il razzismoe il gioco d’azzardo.Parteciperanno, di volta in volta,esperti di settore, che sarannoaffiancati dalla psicologaEmanuela Lupo, delegata del

Comune al Benesserepsicosociale. L’iniziativa è stataresa possibile grazie allaconoscenza delle difficoltàgiovanili che i parroci delcomune e i loro educatori neglioratori hanno ben chiare e alcontributo dei professionisti edesperti che interverranno negliappuntamenti organizzati. I sei

incontri previsti, che sisvolgeranno a cadenza mensile, eavranno luogo, a turno, presso leParrocchie di Santa Marinella eSanta Severa, avranno inizio ilprossimo 19 Gennaio alle 17.30,presso la chiesa di San Giuseppe,con come tema “L’uso e l’abusodell’alcool. Pericoli, risvolti legalie riflessi psicologici”.

«Informare i ragazzisul rischio concreto di certi comportamentie formarli al rispetto delle norme come atteggiamentodi una positiva convivenza»

Ladispoli

DI MARIA PIA MASI

nche quest’anno il grupposcout Agesci Roma 2 ha ripe-tuto il bel campo invernale ad

Acquasparta radunando 70 ragazzi,dagli 8 ai 20 anni, dal 3 al 5 gen-naio, insieme ai loro Capi del Roma2. Basti pensare che tutti hanno con-diviso insieme tre giornate intere digiochi, cerchi serali, preparazionedei pasti e meditazione, vivendo ap-pieno lo scoutismo. I lupetti e le lu-pette, aiutati dai più grandi nelle lo-ro prime esperienze fuori di casa, so-no stati il motore centrale delle gior-nate, sempre attivi e carichi di vogliadi fare. Per i più grandi, i ragazzi delReparto e del Noviziato/Clan, sonostati invece i momenti in cui hannomesso a fuoco tutte le competenzeman mano acquisite, rivelandosibravi animatori della riflessione edella preghiera comunitaria, aven-do coinvolto nella liturgia delle oreanche alcuni ragazzi più piccoli. Du-rante il campetto non sono manca-

te le cerimonie che caratterizzano ipassi compiuti dai singoli ragazzi.Quattro ragazzi del Clan hanno fir-mato il loro impegno sulla Carta diClan, cinque lupetti ed una guidadel nostro reparto hanno fatto le lo-ro promesse, anche don Samuel A-maglo, il nuovo assistente ecclesia-stico, dopo un primo periodo di par-tecipazione, ha deciso di entrare afar parte della grande famiglia degliscout. Poco prima della chiusura delcampo abbiamo avuto l’occasionedi visitare lo splendido Santuariofrancescano del Presepio di Greccio,dove fra’ Tonino, raccontando la sto-ria di San Francesco legata a quelluogo, ha illustrato ai ragazzi qualifurono le motivazioni che lo mos-sero a ideare il presepe vivente. Alrientro in sede siamo stati accolti daigenitori dei nostri ragazzi, sempremolto presenti e partecipi, con i qua-li ci siamo rinnovati gli auguri dibuon anno pronti a ricominciare,sempre con più entusiasmo ed e-nergia, tutte le nostre attività.

A

Scout, insieme ad Acquaspartaper crescere nella fratellanza

enerdì 10 Gennaio è stato intitolato a Mons. Nicolino Merlo il nuovo ples-so della Scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Ladispoli III alla pre-

senza del Vescovo Reali, del Sindaco Paliotta e del Preside Luperto. La nuovastruttura a Marina di San Nicola accoglierà due sezioni della scuola primaria,oltre alle due già presenti dell’infanzia. La scelta di potenziare l’offerta didat-tica alla periferia del Comune mostra l’attenzione alla zona di Palo, in cresci-ta esponenziale soprattutto al continuo afflusso di immigrati. Fenomeno ri-scontrabile nella percentuale di bambini figli di migranti presenti in aula, an-che se questa componente, che negli anni ha visto la schiaciante presenza ru-mena, sta oggi cambiando fisionomia: è infatti degna di interesse la presen-za oltre ai senegalesi, congolesi, bulgari e albanesi, anche di indiani e cinesi.Una scuola quindi dell’accoglienza e del dialogo, quelle stesse qualità che lasensibilità popolare ha ritrovato in Mons. Merlo, che, parroco a Ladispoli ne-gli ani ‘80 oltre che vicario generale della diocesi, si è sempre impegnato peruna migliore qualità del tessuto sociale.

Roberto Leoni

V

Una scuola tutta nuova

DI ALESSIA D’IPPOLITO *

iamo stati 15 protagonisti, traragazzi e adulti, di una magiadurata quattro giorni presso il

Cara, il Centro Accoglienza perRichiedenti Asilo, a Castelnuovo diPorto. Arrivati il 3 gennaio, carichidi giocattoli, vestiti e caramelle,abbiamo condiviso un periodo divolontariato organizzando delleattività per i bamini presenti nelCentro. Mai avremmo creduto diricevere tanto proprio da queipiccoli che pensavamo di doveraiutare. Le ore trascorrevano veloci,tra giochi, balli, attività manuali elaboratori. Abbiamo incontrato unamoltitudine di etnie differenti tra

loro, da quelle del Nord Africa aquelle paesi arabi: ognuno con lapropria cultura, ognuno con lapropria storia. Affiancati dallapsicologa del centro siamo entratiin punta di piedi, scoprendo comespesso si è costretti a crescere piùvelocemente di quanto la naturarichieda, ascoltando storie che cihanno lasciati sgomenti, racconti diviolenze familiari, di viaggiinterminabili per arrivare nellanostra patria che almeno assicuraloro un tetto sotto il quale poterdormire. Storie che sentiamo tuttele sere al telegiornale ma che hannoun altro sapore quando le vediriflesse in quei grandi occhi dibambini, che ti dicono: “Io voglio

restare qui al centro perché venitevoi, non voglio cambiare città!”.Abbiamo toccato con mano ladifficoltà dell’integrazione diculture così distanti cercando di farvalere il fatto che tutti i bambinimeritano di essere sereni, meritanodi vivere da bambini. Tantedomande hanno affollato le nostrementi, domande che abbiamocondiviso tra di noi, con DonFederico Tartaglia, con Don Josè eanche con il nostro vescovo Gino,che ha accolto l’invito di trascorrereuna serata insieme a noi durante laquale si sono susseguiti momenti diprofonda riflessione, ma anche didivertimento e svago.

* Gruppo Vol.Est

S

Con i bambini del Cara per l’Epifaniaconclusione del ciclo nata-lizio, ritmato da suggestive

celebrazioni, ecco finalmente ar-rivare l’Epifania che, come si di-ce a Roma, “tutte le feste se por-ta via”. Ancora una volta ci sia-mo ritrovati nel nostro nuovo O-ratorio “San Francesco d’Assisi”,ad Osteria Nuova, per trascorre-re insieme ai nostri figli l’attesafesta della Befana. Nel pomerig-gio di Domenica 05 Gennaio, pri-ma abbiamo applaudito lo spet-tacolo del bravissimo mago Eu-genio Dellanno, poi, dopo avergiocato a tombola, abbiamo at-teso l’arrivo della simpatica vec-

china che, presentatasi a bordodi una vecchia “vespa 50”, si èdimostrata come sempre gene-rosa portando ai bambini calzepiene di dolci. L’abbondantepioggia abbattutasi sulla città sindalle prime ore del mattino, senon ha frenato la partecipazio-ne delle famiglie, ci ha però co-stretto a rimandare al giorno se-guente il previsto falò. Per cui, lasera del 6 gennaio, ecco il bis: laBefana è ritornata, la ricca tom-bola è stata ripetuta, e l’attesofalò della pupazza ha infine con-cluso le feste di Natale.

Andrea Santi

A

Il laboratorio di disegno

Genitori e figli insiemeaspettando la Befana

L’esperienza di Cesanoassieme alle comunitànigeriana e rumenaper incontrarsi nel dialogoin un Natale «cattolico»

Appuntamenti in agenda19 gennaio. Messa per l’unità deicristiani, ore 11, Taddeide, Riano.Giornata migranti, ore 15.30, Parr.Stella Maris, Via G. Giorgis 112,Fiumicino. 20 gennaio. SS. Mario,Marta, Audìface e Àbaco, ore 15, ViaBoccea km. 14, Roma. 21 gennaio.Ritiro clero, ore 9.30, Centro pastorale.22 gennaio. Incontro ecumenico, ore16. Parr. S. Maria Porto della Salute,Via Torre Clementina 72 Fiumicino.

diario 11

PORTO SANTA RUFINA

Pagina a cura di don Giovanni Di Michele Curia diocesana

via del Cenacolo 5300123 Roma

e-mail: [email protected]

Domenica, 12 gennaio 2014

DI TERESITA OSIO

l 5 gennaio 2014, un gruppo di religiosediocesane ha visitato le Sorelle anziane

della Comunità intercongregazionale chesi trova presso l’Istituto delle “Ancelle dellaSS. Trinità” a Casalotti. L’evento si è svoltonell’ampia palestra dell’Istituto, decorataed allestita per la circostanza. Dopo unmomento di preghiera si è passati allacondivisione di un pomeriggio all’insegnadel divertimento in cui gli ospiti dellastruttura sono stati intrattenuti dallospettacolo messo in scena dalle consacratepiù giovani. Sr. Violeta Afable, Ancelladella Visitazione, ha mantenuto destal’attenzione di tutte con battute esimpatiche barzellette, con grandesemplicità e spontaneità, tanto che benpresto altre suore, senza alcuna titubanza,si sono offerte per proporre anche lorocomiche storielle. Strepitoso è statol’arrivo della “Befana”, interpretata da Sr.

Elisabetta Tarchi, Agostiniana dellaSantissima Annunziata, che con le suebattute ha attualizzato la figura di questotradizionale “personaggio”, che ha poidistribuito doni a tutte le Ospiti, religiose elaiche, sulle note dei canti natalizi piùconosciuti. È seguito un lauto buffetofferto dalla Casa. Una sorpresa è stata lascoperta che tra le suore intervenute c’eraanche Sr. Nazarita Bosio, suora dellePoverelle dell’istituto Palazzolo, la qualeha vissuto per diversi anni, insieme aun’altra consorella, con Papa GiovanniXXIII, di venerata memoria, come membrodella Famiglia pontificia. È stata invitata araccontare alcuni aneddoti e fattisignificativi che facessero conosceremeglio la semplicità, la bontà el’eccezionalità di Papa Giovanni, cosa cheSr. Nazarita ha fatto con molta delicatezzae infinita gratitudine verso il Signore peraverle concesso un’esperienza tantopreziosa e singolare.

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L’incontro con le sorelle anziane

www.diocesiportosantarufina.it

Roma

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