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NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE Anno VIII • N. 1 • Marzo 2010 Periodico trimestrale della Sezione ANA di Belluno • Iscriz. Trib. di Belluno n. 1 del 6/2/2003 - Presidente Arrigo Cadore • Direttore responsabile Dino Bridda - In redazione: Ilario Tancon, Adriano Padrin Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in A.P. - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 2, DCB BL - In caso di mancato recapito rinviare all’Uff. P.T. di BL 32100 detentore del conto per la restituzione al mittente che si impegna a pagare relativa tariffa • Recapito: Sezione ANA Belluno - Via Jacopo Tasso, 20 - 32100 Belluno - telefono 0437 27645 - fax 0437 956256 - email: [email protected]– sito internet: www.belluno.ana.it VERSO BERGAMO A PASSO DI... MAGDA

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NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE

Anno VIII • N. 1 • Marzo 2010

Periodico trimestrale della Sezione ANA di Belluno • Iscriz. Trib. di Belluno n. 1 del 6/2/2003 - Presidente Arrigo Cadore • Direttore responsabile Dino Bridda - In redazione: Ilario Tancon, Adriano PadrinPoste Italiane S.p.a. - Spedizione in A.P. - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 2, DCB BL - In caso di mancato recapito rinviare all’Uff. P.T. di BL 32100 detentore del conto per la restituzione al mittente che siimpegna a pagare relativa tariffa • Recapito: Sezione ANA Belluno - Via Jacopo Tasso, 20 - 32100 Belluno - telefono 0437 27645 - fax 0437 956256 - email: [email protected]– sito internet: www.belluno.ana.it

VERSO BERGAMOA PASSO DI...

MAGDA

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EDITORIALE

2 IN MARCIAn. 1 - Marzo 2010

P. Piloni, 11 – 32100 BELLUNO – 0437 940184 – [email protected]

Questo numero di IN MARCIA è stato impaginato e stampato in 8.000 copie presso la

IN COPERTINADue belle immagini in gara dell’azzurra di fondoMagda Genuin, alpina del Gruppo di Falcade,e il manifesto dell’83ma adunata nazionale di Bergamo

Informazione e formazione associativa:associazione d’arma o movimento d’opinione?

l’Ana, elaborata la maggior condivisione internapossibile nel rispetto delle opinioni di ciascu-no, allora la stampa alpina avrà tutte le carte inregola per seminare germi di formazione in-tervenendo a pieno titolo sui grandi temi del-la vita comunitaria. Lo potremo fare avendo dal-la nostra: conoscenza, competenza, autorevo-lezza che ci potranno sostenere nel confrontodelle idee - poche e confuse, oggi in Italia - cir-colanti in questo Paese.

Lo dobbiamo fare soprattutto cercando in talmodo di parlare ai giovani per riempire quel-la distanza generazionale che, talvolta, ci lasciasconcertati quando, di fronte ad un delitto daloro commesso o ad un comportamento inci-vile (le cronache quotidiane ne sono purtrop-po piene), ci sentiamo dire: «Lo abbiamo fat-to per combattere la noia».

Apriamolo allora questo gran-de dibattito, dentro e fuori

l’Ana, consapevoli cheanche in questo modosi è bravi italiani ecostruttori di cittadi-nanza attiva e re-

sponsabile. Apriamo-lo questo dibattito -

“L’Alpino” di Vittorio Bru-nello in qualche modo lo ha

preannunciato a Conegliano - e testatecome questa non si tireranno indietro, ma si im-pegneranno a fondo per l’ambizioso obiettivo.

Se non temessimo di apparire quelli che nonvorremmo essere, ovvero imputabili di quel-l’autoreferenzialità di cui sopra, ci verrebbe daconcludere: “Date più spazio ai giovani neiGruppi e nelle Sezioni, investiteli di responsa-bilità e motivateli aiutandoli con discrezione nelloro processo di crescita. Favorite con forza siail progetto del ‘Pianeta Difesa’ che l’arruola-mento dei nostri giovani nelle truppe alpine.Magari, così facendo, sentiremo parlare sempremeno di ‘noia’: noi, qui nell’Ana e nella nostraProtezione civile, non sappiamo nemmeno checosa sia la noia!”.

Detto ciò, l’interrogativo del titolo può tra-sformarsi in affermazione: l’una non esclude l’al-tro, è tutta questione di contenuti da saper ge-stire con oculatezza. A tutti i livelli associativi.E il dibattito è più aperto che mai: si accettanosuggerimenti e critiche.

Dino Bridda

Al recente convegno itinerante della stampaalpina di Conegliano abbiamo discusso due

giorni sul tema del rapporto e del giusto equi-librio tra informazione e formazione nei gior-nali dell’Ana. Intervenendo alla tribuna chi scri-ve ha voluto sottolineare due punti essenziali:1. come sostiene l’alpino don Bruno Fasani (v.

“L’Alpino”, marzo 2010, pag. 3) oggi l’in-formazione in Italia “non sta bene”, è trop-po spesso sopra le righe per “sparare” più cheper informare, ma in sostanza è lo specchiodi una deriva morale che attanaglia il Paese;

2. la nostra stampa alpina, che non è allinea-ta su tale posizione, può e deve occuparsi diinformazione e formazione associativa, maper farlo ci vuole quell’autorevolezza digiudizio che discende solo dalla piena co-scienza e conoscenza che ciascuno di noi devepossedere circa la sua appar-tenenza ad un’Associa-zione ricca di unastoria fatta di tantivalori intangibili.Visto il clima ge-

nerale, che inveleni-sce “palazzo” e so-cietà civile quasi in cor-rispondenza reciproca, lastrada da intraprendere non èdelle più facili, ma va imboccata se nonsi vuole che la stampa alpina si adagi sui comodiguanciali dell’autoreferenzialità e del “come sia-mo bravi noi alpini”.

Attenzione, allora, a ripetere lo stanco ri-tornello dei “valori”. Quali valori? Li cono-sciamo bene, sappiamo quali sono, siamo ingrado di declinarli con esattezza? Inoltre siamobene edotti sulla storia degli alpini e dell’Ana,abbiamo presente statuto, regolamento, dirit-ti e doveri?

Obiezione: «Poche chiacchiere, noi alpini sia-mo abituati ad agire per il bene della comuni-tà, poche parole e tanti fatti». Certo, ma non ba-sta fare e fare bene, come è il caso, ad esempio,della nostra Protezione civile che di certo nonprende lezioni da alcuno!

Più difficile è saper intervenire sui complessimeccanismi del vivere civile per cercare dimodificarli in meglio secondo il modello di so-cietà che noi alpini portiamo avanti sulla basedei succitati “valori” che non scadono mai.

Fatto il “tagliando” al nostro essere alpini del-

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3IN MARCIA n. 1 - Marzo 2010

PENNE NERE ALLA RIBALTA

Nel corso dell’assemblea del 7 marzo u.s. ilpresidente Arrigo Cadore ha affermato:

«Non posso concludere questa relazione sulle at-tività sportive senza una citazione di merito allanostra atleta di punta, fresca reduce dall’Olim-

piade di Vancouver. Il 2009 è stato un anno mol-to importante per la fondista Magda Genuin, por-tacolori del Gruppo Sportivo dell’Esercito che,lo ricordiamo, è iscritta al Gruppo Ana di Falcade:un’alpina doc!».

Ottimi sono stati i risultati da lei conseguitisia nelle competizioni nazionali che in quelle in-ternazionali con soddisfacenti allori conquista-ti nei campionati italiani, in quelli europei e inCoppa del Mondo: un crescendo davvero invi-diabile!

Punto di forza della nazionale azzurra di fon-do, Magda si è comportata bene anche al-l’Olimpiade di Vancouver dove era approdata ac-compagnata da un caloroso messaggio di augurioe un amichevole “in bocca al lupo” da parte ditutti gli alpini della nostra Sezione che hanno fat-to il tifo per lei incollati davanti al televisore perassistere alle sue gare.

Nella prima gara disputata - lo sprint a tecnicaclassica - Magda ha conquistato un buon quin-

to posto, mentre nella gara sprint a tecnica liberaha dovuto accontentarsi di rimanere ai piedi delpodio. Confessiamo che tutti noi avevamo spe-rato in quella medaglia che è stata sfiorata perpochi centesimi di secondo, ma lo sport è fatto

così e bisogna accettare il verdetto della pista.Considerando il bilancio deludente della

spedizione azzurra in Canada, possiamo tran-quillamente affermare che, grazie alla nostra so-cia e al sappadino Pietro Piller Cottrer, la stellabellunese ha comunque brillato sul cielo di Van-couver. Se poi vogliamo aggiungere, a quello bel-lunese, anche un orgoglio tutto alpino, dob-biamo ricordare a tutti gli sportivi italiani chel’unica medaglia d’oro portata a casa dal nostroPaese, nella recente e poco fortunata (per noi)Olimpiade, porta la firma di Giuliano Razzoli,un altro alpino doc come Magda!

Comunque sia, se la medaglia ufficiale nonè arrivata, da queste colonne ci permettiamo dimettere al collo di Magda la medaglia che gli al-pini bellunesi le hanno assegnato idealmente conil caldo applauso che si è levato dall’assembleaal suo indirizzo.

Grazie, Magda, perché ci hai fatto comunquesognare!

Asettembre 2010 tocca a Bassano delGrappa, appena dopo l’adunata

nazionale di Torino il raduno trivenetoriguarderà per la prima volta Belluno.

Nei giorni 18 e 19 giugno del pros-simo anno arriveranno in città circa15/20.000 penne nere da tutto il Tri-veneto e l’apposito comitato orga-nizzatore, sulla scia di quanto ormaicollaudato per i raduni della “Cado-re”, è già al lavoro per preparare unprogramma di adeguato livello al finedi accogliere al meglio le penne neredi Veneto, Trentino Alto Adige e Friu-li Venezia Giulia.

Precedenti analoghi non ce nesono, ma soltanto similari. 1921:convegno nazionale di Cortina ove sisarebbe tenuta poi l’adunata nazionaledel 1953. 1926: adunata nazionale alrifugio Contrin e inaugurazione delmonumento nella caserma Salsa allapresenza di re Vittorio Emanuele II con

la sfilata di 5.000 penne nere a Bellu-no. 1927: adunata nazionale a Pievedi Cadore dove otto anni dopo se netenne una non ufficiale. Poi ancora aBelluno: raduno degli ex del 7° Reg-gimento (1932), seguito da quello del-la Divisione Pusteria (1938), del Bat-taglione Belluno (1975), degli alpinipostelegrafonici (1989).

In tempi più recenti ricordiamo i treraduni quinquennali degli ex della Bri-gata “Cadore” (1999, 2004 e 2009),mentre il prossimo si terrà anticipa-tamente nel 2013 in concomitanzacon i 60 anni di costituzione della stes-sa Brigata.

Infine, va ricordato che il raduno tri-veneto del 2011 sarà abbinato ai fe-steggiamenti per il 90° di costituzio-ne della Sezione di Belluno, motivo inpiù per operare un grande sforzo or-ganizzativo con la collaborazione ditutti i Gruppi.

TRA LE MIGLIORI ALL’OLIMPIADE

Brava Magda: la medaglia te la diamo noi!Orgoglio della nostra Sezione per l’ottimo comportamento della fondista di Falcade

IMPEGNATIVO RADUNO A BELLUNO NEL GIUGNO 2011

Le penne nere trivenete per i nostri 90 anniSarà una sfida organizzativa non di poco conto, ma l’apposito comitato è già al lavoro

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L’ASSEMBLEA ANNUALE

4 IN MARCIAn. 1 - Marzo 2010

L’ASSEMBLEA DEL 7 MARZO

Nuova sede in vista, 90º da celebrareEntro fine aprile la firma del comodato per i nuovi localiNel 2011 i 90 anni della Sezione saranno solennizzati dal raduno triveneto degli alpini

“Da dove siete oggi nessuno vi sfratta. Abreve faremo insieme una ricogni-

zione negli appartamenti e garage di altra aladella Tasso dove troverete nuovi spazi con en-trata autonoma e stiamo trattando per l’areaparcheggio con il Demanio con il quale pun-tiamo anche per una permuta riguardante lacaserma Piave. Entro la fine di aprile defi-niremo il contratto di subaffitto dei locali,poi potrete fare i lavori di riattamento per lavostra nuova sede”.

All’assemblea annuale della nostra Sezioneha risposto così l’assessore Paolo Gamba alle

preoccupazioni esternate dalla tribuna dalpresidente Arrigo Cadore circa la questionedella nuova sede per il sodalizio. Gamba hapoi affermato che serietà e impegno degli al-pini dovrebbero essere oggi riversati comeesempio nella comunità civile quali valori in-dispensabili e da seguire per guardare con piùfiducia e più ottimismo al futuro della col-lettività.

Sul medesimo concetto, con forti sotto-lineature di riconoscenza e ammirazione, sisono soffermati anche il vice presidentedella Provincia Giovanni Piccoli e il tenen-te colonnello Stefano Fregona, presente inrappresentanza del 7° Reggimento Alpini. En-trambi hanno rimarcato l’ottimo rapporto dicollaborazione tra gli enti da loro rappre-sentati e l’Ana auspicando che tali legami di-ventino sempre più saldi e duraturi neltempo.

Messaggi erano giunti dal Prefetto dottorCarlo Boffi, dal Vescovo mons. Giuseppe An-drich e dal sen. Maurizio Fistarol, mentre insala erano presenti l’assessore regionalearch. Oscar De Bona, i consiglieri dottor Da-rio Bond e dottor Guido Trento, l’avv. Raf-faele Addamiano per palazzo Piloni, i sindacidi Pieve di Cadore e Canale d’Agordo MariaAntonia Ciotti e Rinaldo De Rocco, i rap-presentanti delle sezioni Ana di Cadore, Fel-tre e Valdobbiadene e di varie associazionicombattentistiche e d’arma.

I lavori sono stati presieduti dal socio An-tonio Barattin e nelle relazioni si sono al-ternati Arrigo Cadore (morale), Giuliano Pa-stori (finanziaria), Giorgio Sartori (revisoridei conti), Ivo Gasperin (protezione civile),Franco Patriarca (sport), mentre il saluto del-la presidenza nazionale è stato portato daOnorio Miotto. Le relazioni (v. altro artico-lo in queste pagine, ndr) hanno messo in luceuna Sezione in buona salute e fortemente im-pegnata nel sociale. A tal proposito è statoannunciato che nel 2009 i soci dei 44 grup-pi hanno donato 68.534 ore di lavoro

(28.748 per l’Abruzzo) e 94.352 euro (36.100per l’Abruzzo). Per il post terremoto l’azio-ne non è finita, poiché è in ballo il proget-to per la chiesa del villaggio Ana.

Attestati di riconoscimento per l’attivitàsvolta in seno all’Ana sono stati consegnatipoi a Orazio D’Incà, Ivo Gasperin, Lino DePra, Giuliano Pastori, Mosè Fontana, EfremFullin, Bruno Broi, Attilio Pianezze e MarianoSerafin.

La mattinata, che si era aperta con la ce-lebrazione di una Messa nella chiesa di SanRocco in memoria degli alpini andati avan-ti, è terminata con il corteo che, accompa-gnato dalle note della fanfara alpina di Bor-soi d’Alpago, si è snodato da piazza dei Mar-tiri a viale Fantuzzi dove è stata deposta unacorona alla stele e reso gli onori ai caduti.

Gran finale, poi, alla Cucina casalinga diPaludi di Pieve d’Alpago per il tradizionalerancio alpino in allegria.

Alcuni momenti dei lavoriassembleari del 7 marzo edella successiva cerimoniaalla stele di viale Fantuzzi

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5IN MARCIA n. 1 - Marzo 2010

L’ASSEMBLEA ANNUALE

per far fronte alla già citata emergenza neve. Inoltre tre mesi si sono alternati tutti gli iscrittie si è dovuto chiedere l’aiuto delle altre Sezionidel Triveneto.

Un discorso a sé riguarda il terremoto inAbruzzo. Gasperin ha ricordato che il 6 apri-le 2009 la Sezione ha fatto partire 37 volontari,dopo circa quattro ore dalla chiamata, con de-stinazione S. Demetrio ne’ Vestini per il mon-taggio delle tende fino alla gestione completadel campo. Dalla fine di maggio, invece, im-pegno al campo di Sassa Scalo per la prepara-zione dei pasti che interessava anche altri seicampi satellite.

La Sezione ha visto la presenza in Abruzzodi 250 volontari per un totale di oltre 15.000ore lavorate. I viaggi hanno visto i volontari im-pegnati in media per 16 ore per ogni turno. Imezzi hanno percorso circa 65.000 km per unconsumo di oltre 7000 euro di solo gasolio. Spe-se impreviste di guasti e riparazione mezzi han-no fatto lievitare i costi sostenuti, ma si confi-da di vederci restituito quanto anticipato.

Gasperin ha così concluso: «La prima con-siderazione è che nell’emergenza viene fuori tut-ta la nostra forza. Al di là delle capacità tecni-che ed organizzative, lo spirito alpino fa la dif-ferenza rispetto a tutte le altre organizzazioni.La gente lo percepisce e ce lo riconosce: que-sto è molto gratificante per ognuno di noi. Nonho parole adeguate per ringraziare i volonta-ri, ma devo dire che nessuno è partito per farel’eroe e qualsiasi tipo di attività richiesta è sta-ta svolta senza un lamento. Ognuno ha parlatodi esperienza positiva tralasciando le cose ne-gative che possono succedere in situazioni comequeste. L’esperienza di capo campo a S. De-metrio è stata per me una delle più belle e in-tense vissute come volontario. Avere cartabianca per la gestione fa riflettere sulla fiduciache gli enti hanno nei confronti dei volonta-ri. D’altra parte, invece, tutto questo dà mododi mettere alla prova la nostra capacità orga-nizzativa e soprattutto farla accettare agli altri».

LA RELAZIONE DEL COORDINATOREIVO GASPERIN

Protezione civilemessa a dura provaNella sua dettagliata relazione Ivo Gasperin

ha ricordato che il 2009, dopo un 2008 chepareva già tanto intenso, è stato davvero cari-co di impegni. I primi mesi hanno visto im-pegnati i nostri volontari nell’emergenza neveche proseguiva dal dicembre precedente. Poi,dal 6 aprile la Sezione è stata impegnata inAbruzzo fino al 17 dicembre con il recupero del-le tende dismesse: questo impegno gravoso, co-munque, non ha impedito di svolgere le atti-vità già in calendario.

L’esercitazione sezionale che si è svolta inaprile nel torrente Mis in comune di Sospiro-lo ha visto la partecipazione di 300 volontari.Il risultato dell’intervento ha regalato unanuova immagine dell’alveo e delle relative spon-de. In collaborazione con i Servizi Forestali Re-gionali è stato ripulito un lungo tratto del tor-rente invaso da piante infestanti. Questa espe-rienza di collaborazione è una strada da per-correre in futuro per la manutenzione del ter-ritorio che altrimenti, per motivi di forza lavoroed economici, non potrebbe essere realizzatasu zone così ampie.

Si è poi iniziata l’operazione di pulizia del-la caserma Fantuzzi in vista del raduno della“Cadore”. Dopo anni di abbandono, il degra-do del piazzale e dell’intera area era indescri-vibile e ci sono voluti parecchi giorni per ot-tenere un luogo presentabile. Anche in questocaso bisogna ringraziare tutti i gruppi chehanno partecipato con i propri volontari. È sta-ta un’impresa che ha dato grande soddisfazioneed è stato gratificante sentire i commenti lu-singhieri di chi è entrato in caserma.

Gasperin ha poi proseguito ricordando chei nostri gruppi di P.C. durante l’anno hanno for-nito un gran numero di giornate lavorative al-l’interno dei propri comuni per la manuten-zione del territorio, le varie emergenze (adesempio l’eccezionale grandinata in Alpago) ele attività di esercitazione consuete.

Le nostre squadre specialistiche sono tutteda ringraziare ed elogiare: le squadre antin-cendio boschivo sono state interessate dal-l’emergenza Abruzzo. Per non distogliere vo-lontari del luogo per l’assistenza ai terremota-ti è stato scelto di coinvolgere i volontari peril monitoraggio delle zone a rischio durante ilperiodo estivo. La squadra sanitaria è stata chia-mata più volte in attività ed esercitazioni an-che fuori dalla nostra Provincia. La squadra al-pinistica ha dovuto dare fondo a tutte le risorse

Il coordinatoresezionale Ivo Gasperin,alla tribunadell’assemblea,relaziona sulle attivitàdi protezione civilesvolte nel 2009

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L’ASSEMBLEA ANNUALE

6 IN MARCIAn. 1 - Marzo 2010

LA RELAZIONE DI FRANCO PATRIARCA

Nello sportper faresempre meglioNella classifica a punti per sezionesiamo passati dall’8° al 4° postorispetto al 2008

Nella relazione esposta da Franco Patriarcasi è evidenziata una notevole attività svol-

ta dalle squadre agonistiche sezionali in occa-sione di parecchi campionati a vari livelli. Peresigenza di sintesi elenchiamo qui di seguitoquanto ottenuto dai nostri atleti nel corso del2009.

Trofeo Generale Antonio Scaramuzza: abbiamototalizzato 4.414 punti, 241 punti in più del-la passata stagione, mettendo in campo 68 atle-ti (tre in più della passata stagione) e classifi-candoci al 4° posto. Rispetto al 2008, abbia-mo guadagnato quattro posizioni.

Trofeo del Presidente nazionale: ci siamo clas-sificati in ottava posizione.

74° Campionati italiani di sci di fondo (Padoladi Comelico Superiore, 8 febbraio): con 23 atle-ti abbiamo conquistato il 3° posto nella clas-sifica per sezioni; il 2° nella speciale classificaper sezioni per somma tempi; due argenti in-dividuali con Marco Gaiardo (Master A) e ElsoViel (Master B2).

32° Campionati nazionali di sci alpinismo (Fop-polo-Bergamo, 29 marzo): presenti con due solesquadre (Diego Favero-Giorgio Farenzena e Al-berto Mosca-Rudy Mosca), ci siamo classificatial 13° posto.

43° Campionati italiani di slalom gigante (Li-mone Piemonte-Cuneo, 5 aprile): presenticon 19 atleti, ci siamo classificati terzi con treori individuali (Moritz Micheluzzi, MasterA1; Giordano Sorarù, Master B8; Silvio Valt, Ma-ster B9), un argento (Sandro Fontanive, MasterA2), un bronzo (Daniele D’Isep, Master B6).

Campionati italiani di corsa a staffetta inmontagna (Bagolino-Brescia, 21 giugno): oro perElso Viel e Ivo Andrich nella 3° categoria (over60); 6° posto per il trio Claudio Peloso, Elfi Bor-tot, Virgilio Da Canal nella 2° categoria (dai 50ai 59 anni); 5° posto per Daniele De Colò, Wil-liam Facchin e Paolo Gamberoni nella primacategoria (fino a 49 anni); 13° posto nella clas-sifica per sezioni (Trofeo Ettore Rizzo) e 12°posto nel trofeo Andrea Brizzolari.

38° Campionati italiani Ana individuale di cor-sa in montagna (Forni Avoltri -Udine, 20 set-tembre):

Paolo Gamberoni argento nella categoria A4;Luigino Nessenzia bronzo nella categoria A5, IvoAndrich argento tra gli A7; nella classifica as-soluta per sezioni 5° posto con 1.207 punti.

Per quanto riguarda i Campionati italiani,purtroppo è da segnalare come nessuna nostra

squadra abbia preso parte alla gara di marciadi regolarità a pattuglie, mentre le gare di tirosono state annullate per cause di forza maggiore.

36° edizione della “24 ore di San Martino” (Bel-luno, 10-11 ottobre): la nostra squadra si è piaz-zata in 7ma posizione migliorando di due piaz-ze la prestazione dell’anno precedente.

Tutti questi risultati sono stati resi possibi-li grazie all’impegno degli atleti, ma anche gra-zie al lavoro silenzioso, generoso e competentedi coloro che, dietro le quinte, hanno curatol’organizzazione dell’attività sportiva, in par-ticolare, oltre allo stesso Franco Patriarca, an-che Ivo Andrich, Luigino Da Roit, PieremilioParissenti e Giorgio Sitta.

Da sottolineare, poi, che a fine novembre,è stata riproposta l’ormai tradizione cena tra tut-ti gli alpini-atleti. Ancora una volta ospiti delgruppo di Sedico-Bribano-Roe, s’è potuto darevita a una bella serata che è servita per fare ilbilancio del 2009 e progettare il 2010.

Un ricordo per chi è andato avantiIn occasione dei lavori assembleari del 7 marzo u.s. nella sua relazione

il presidente Arrigo Cadore ha voluto giustamente ritagliare un pic-colo spazio per onorare la memoria di nostri dirigenti andati avanti nelcorso del 2009 e agli inizi del 2010 accomunandoli a tanti soci scom-parsi negli ultimi dodici mesi.

Durante il 2009 sono stati ben 116 i sociche ci hanno lasciato e ad essi l’assembleaha rivolto un commosso pensiero unendosial lutto dei familiari e dei Gruppi di apparte-nenza. In particolare un abbraccio ideale è sta-to rivolto a Giorgio Piccoli, già capogruppo diBribano-Longano, e a Loris Giorgio Casera diVoltago (nella foto), già consigliere seziona-le scomparso agli inizi di quest’anno.

Un ricordo colmo di tristezza e di vicinanzaai familiari, poi, è stato rivolto alla memoriadi Renato Menel, già vicepresidente sezionale

in carica, scomparso tre anni fa e ritrovato di recente, in circostanzetragiche, dopo tante vane ricerche.

In occasione delle varie esequie di questi amici la Sezione è sem-pre stata rappresentata da suoi qualificati esponenti che hanno scor-tato il vessillo.

Anche da queste colonne rinnoviamo la partecipazione di tutta lagrande famiglia degli alpini bellunesi al dolore dei familiari di coloro iquali riposano ora nel “paradiso di Cantore”.

Il consigliere FrancoPatriarca, alla tribunadell’assemblea,relaziona sulleattività sportive svoltenel 2009

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VITA DELLA SEZIONE

7IN MARCIA n. 1 - Marzo 2010

La riunione del 19 dicembre 2009 si è aper-ta con la designazione dei rappresentanti del-

la Sezione alle assemblee dei Gruppi nei mesidi gennaio e febbraio 2010.

A seguito delle dimissioni del consigliereGiampaolo Bortot e alla rinuncia per motivi di

salute del subentrante Bruno De Nard, alcunasurroga viene fatta per mancanza di non eletti.

Dopo i chiarimenti forniti in merito alla com-pilazione e all’inoltro del modello Eas e la fis-sazione della festa sezionale al 13 giugno a Far-ra d’Alpago, il Consiglio ratifica l’importante de-cisione di candidare la città di Belluno ad ospi-tare il raduno triveneto del giugno 2011.

Successivamente, esaminati i campioni e leofferte pervenuti per la maglietta polo sezionale,il Consiglio delibera di aggiudicare la fornitu-ra alla ditta Italcarta di Mas di Sedico stabilen-do il prezzo di vendita in euro 12,00. Entro gen-naio si decide di chiedere ai Gruppi le preno-tazioni per quantitativi e taglie di previsto ac-quisto al fine di poter determinare l’ordinativoglobale.

Nella seduta del 23 gennaio 2010 il Presidentesollecita le operazioni di tesseramento per il nuo-

vo anno, soprattutto per la Protezione civile af-finché, in caso di impiego, i volontari siano co-perti da assicurazione. Vengono sollecitati i Grup-pi anche per l’invio dei loro dati per la compi-lazione del Libro Verde.

Per quanto riguarda la maglietta sezionale il

Consiglio precisa che dovrà avere il solo logo uf-ficiale dell’Ana e la scritta “Sezione di Belluno”senza l’aggiunta di alcuna personalizzazione.

Per i campionati di sci di fondo di Tesero (13e 14 febbraio 2010) viene comunicato che la Se-zione sarà presente con una massiccia parteci-pazione di atleti. Ai campionati sciistici delleTruppe alpine il Consiglio delega poi a rap-presentare la Sezione il vice presidente vicarioAngelo Dal Borgo.

Infine viene comunicato che, nell’incontro deipresidenti delle Sezioni del Triveneto, in pro-gramma a Limena il successivo 6 febbraio, saràscelta la candidata del 3° Raggruppamento trale città di Bolzano e Pordenone.

Nella seduta del 20 febbraio si stabilisce diproporre all’assemblea del successivo 7 marzola nomina del socio Antonio Barattin a presi-dente e dei soci Giuseppe Ridolfo, Domenico DeDea e Sebastiano Querin a scrutatori.

Dopo la lettura e l’approvazione del bilancio2009, il Consiglio prende atto delle decisioni deipresidenti del Triveneto che hanno assegnato aBelluno il raduno 2011 e a Bolzano la candi-datura per l’adunata nazionale 2012. Per il ra-duno triveneto si delibera di chiedere l’uso delpiazzale della caserma Fantuzzi e la riunione incittà del Consiglio nazionale, mentre vieneconfermata la composizione della commissio-ne per il raduno della “Cadore” per analogocompito di organizzazione dell’appuntamentodel giugno 2011.

Il Consiglio ratifica poi la nomina del con-sigliere Rinaldo De Rocco quale subentrante delconsigliere scomparso Loris Giorgio Casera.

Nella seduta del 27 marzo si sollecitano iGruppi a rinnovare i tesseramenti e si indicanonei Gruppi di Puos d’Alpago e dell’Agordino iportatori dei tre striscioni comunicati alla sedenazionale: “Valore alpino: esempio per i gio-vani”, “La forza del nostro passato speranza peril futuro” e “I vèci guardano avanti e chiamanoi bòce”. La tabella sezionale sarà portata dal-l’alpino Bez del Gruppo di Longarone, il vessillodal consigliere Pieremilio Parissenti, mentre achiudere lo schieramento sezionale sarà ilGruppo di Limana.

Ottenuto l’uso della Fantuzzi per il radunotriveneto, il Consiglio autorizza l’inoltro dellenecessarie domande di contributo auspicandoche sfili in armi anche il 7° rientrato dall’Af-ghanistan. Ivo Gasperin relaziona poi sul-l’esercitazione di protezione civile a Pedeservae Nogarè e il presidente sul convegno della stam-pa alpina a Conegliano.

I LAVORI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO

Da Bergamo a Belluno: un anno di raduni

12 E 13 GIUGNO A FARRA

Il raduno sezionale per festeggiaregli 80 anni del Gruppo Alpago

Nei giorni 12 e 13 giugno 2010 sarà celebrato a Farra d’Alpagol’anniversario per l’ottantesimo di costituzione del Gruppo

Alpago, dal quale sono poi nati gli attuali otto Gruppi Ana dellaConca alpagota.

La manifestazione avrà anche il significato di raduno della Se-zione di Belluno per l’anno 2010 ed il programma sarà il seguente.SABATO 12 GIUGNOore 16.00: ritrovo sul Col Visentin, celebrazione della S. Messa

e onori ai caduti;ore 19.00: cena alpina presso le strutture di Farra d’Alpago;ore 20.30: rassegna di cori alpini.DOMENICA 13 GIUGNOore 09.00: ritrovo per l’ammassamento;ore 10.30: sfilata per le vie del paese con S. Messa, onori ai ca-

duti e interventi ufficiali;ore 12.30: rancio alpino.

Alla manifestazione parteciperà il 7° Reggimento Alpini con pic-chetto d’onore ed esposizione di materiali e attrezzature per lamissione di pace in Afghanistan.

Data l’importanza dell’evento sono invitati tutti i Gruppi del-la Sezione e le rappresentanze delle Sezioni Ana limitrofe con l’au-gurio che la partecipazione possa essere la più ampia possibile.

Umberto Soccal

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VITA DELLA SEZIONE

8 IN MARCIAn. 1 - Marzo 2010

Motori accesi per l’83ma adunata naziona-le di Bergamo che si terrà nei giorni 7, 8

e 9 del prossimo mese di maggio.L’organizzazione degli amici bergamaschi è

ormai entrata nel vivo e porterà gli alpini ita-liani per la terza volta nella Città dei Mille: in-

fatti precedenti adunate si tennero in quel ca-poluogo lombardo nel 1962 e nel 1984, esat-tamente a distanza di 24 anni l’una dall’altra,la medesima distanza che intercorre con que-sto terzo appuntamento ai piedi delle Alpi Oro-biche.

La Sezione di Bergamo, legata alla storia e alletradizioni della disciolta Brigata Orobica cosìcome noi lo siamo della “Cadore”, ha il me-desimo anno di nascita - 1921 - della nostra Se-zione ed ha sede in una città decorata di me-daglia d’oro come “Benemerita del Risorgimentonazionale”.

La Sezione bergamasca ha una consistenzadi 20.698 soci alpini e di 6.788 soci aggregati,distribuiti in ben 263 Gruppi, e nell’albo d’orodei suoi presidenti del passato conta anche unprestigioso presidente nazionale, vale a dire Leo-nardo Caprioli.

Il periodico confratello di quella Sezione - “Lo

scarpone orobico” - nel suo ultimo numero ciinforma di alcuni particolari riguardanti ilprogramma, la logistica e lo svolgimento del-l’adunata che saranno meglio evidenziati nelprossimo numero del mensile nazionale “L’Al-pino”.

Possiamo, pertanto, anticipare che la nostraSezione è inquadrata nel quinto settore la cuipartenza per lo sfilamento è fissata indicativa-mente per le 13.30. Davanti a noi sfileranno laProtezione civile del 3° Raggruppamento, le set-te Sezioni del Friuli Venezia Giulia e quella delCadore che precederà Belluno e Feltre.

Il nostro ammassamento è previsto nellazona ad est della città tra la via Borgo Palazzoe laterali e la via Angelo Maj da dove parte lasfilata che proseguirà per le vie Papa Giovan-ni XXIII, Roma, Francesco Petrarca, GiuseppeVerdi, San Giovanni e Cesare Battisti per scio-gliersi nei pressi di piazzale Guglielmo Ober-dan.

Molte, come sempre, le manifestazioni col-laterali del venerdì e del sabato compresi nu-merosi concerti di cori, bande e fanfare, com-presi alcuni complessi provenienti anche dal no-stro territorio.

PER L’83ma ADUNATA NAZIONALE

Ci attende Bergamo la “Città dei Mille”

PRESENTATO A LIMANA

Un nuovo automezzo per la Protezione civileÈ stato acquistato con il contributo della Regione Veneto

Il 4 gennaio scorso, presso il magazzino comunaledi Limana in via Baorche 30, si è tenuta la ce-

rimonia di presentazione e consegna dell’automezzoacquistato con il contributo della Regione Venetoe concesso all’Associazione Nazionale Alpini peri servizi di Protezione civile delle Sezioni Venete.

Il nuovo automezzo è stato acquistato dal 3°Raggruppamento per implementare la dotazione del-lo stesso in vista dei sempre maggiori impegni nel-le attività di protezione civile e ciò è stato reso pos-sibile grazie ai contributi regionali del progetto “Gliangeli sono dappertutto”.

Nonostante la mattinata inclemente e il gran-de freddo ben 400 volontari sono confluiti a Limanaassieme ad autorità civili e militari. Il saluto del-la Regione Veneto è stato portato dall’assessore allaprotezione civile Elena Donazzan che ha elogiatoe ringraziato gli Alpini per la disponibilità sempre dimostrata in ogni occasione, ma anche per l’al-to grado di professionalità raggiunto.

Dal canto loro il coordinatore nazionale della protezione civile dell’Ana Giuseppe Bonaldi, il pastcoordinatore generale Maurizio Gorza e il responsabile del 3° Raggruppamento Orazio D’Incà han-no ringraziato i volontari per il lavoro che continuano a svolgere in silenzio e con risultati unanimementeapprezzati.

Un ringraziamento è andato anche alle istituzioni pubbliche che sono vicine alla nostra Associa-zione e alla sua Protezione civile favorendone la crescita sia professionale che organizzativa.

Ora il nuovo automezzo è a disposizione delle Sezioni e delle squadre di Protezione civile che nepotranno usufruire a richiesta per i loro trasporti inerenti il servizio.

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VITA DELLA SEZIONE

9IN MARCIA n. 1 - Marzo 2010

PRESTIGIOSA TRASFERTA DEI CONGEDATI DELLA FANFARA

Il nome dellaBrigata “Cadore”è risuonato nellalontana ArgentinaLa tournèe in quel grande paese sudamericano, ove la stra-

grande maggioranza sono italiani colà emigrati, è nata in senoall’Ana dell’Argentina quando, alla fine di un’adunata nazionale,avendoci visto sfilare, ci hanno chiesto se saremmo stati dell’ideadi andare a fare altrettanto presso di loro.

Stupore da parte nostra, ma anche gioia e poi tanto lavoroorganizzativo per preparare la trasferta

che ha dato i suoi frutti: così una cinquantina di componentila Fanfara hanno affrontato il viaggio oltre oceano dal 2 al 6 apri-le. Insomma una bella Pasqua tra i nostri emigrati, soprattuttoquelli di origine veneta!

Artefici della trasferta sono stati gli alpini di Rosario, la se-conda città per importanza dell’Argentina, che hanno messo inmoto anche la numerosa comunità veneta di laggiù. Da ben dueanni gli amici Gabriela, Ettore ed Aldo hanno lavorato sodo econ tanto entusiasmo affinché la trasferta si possa effettuare nelmigliore dei modi.

La tournée ha toccato città e scenari prestigiosi: Rosario, San-ta Fè, Paranà, El Trebol e naturalmente Buenos Aires dove la no-stra Fanfara ha tenuto un concerto per i massimi vertici del-l’Esercito argentino.

I nostri musicanti alpini sono stati ricevuti ufficialmente invari Consolati italiani e al Parlamento dello Stato di Santa Fè.Il Gen. Hugo Bruera, della segreteria del Ministero della Dife-sa argentino, ha messo loro a disposizione le caserme dove al-loggiare. Lo hanno considerato un omaggio speciale che Governoe Forze Armate di laggiù hanno fatto agli ospiti italiani in oc-casione del bicentenario della dichiarazione di indipendenza del-la Repubblica argentina. E teniamo inoltre presente che Rosa-rio è la città nella quale nacque la bandiera bianca e azzurra diquel lontano Paese.

Come ci ha comunicato il vice presidente della Fanfara Al-fredo Conti i nostri “fanfaroni” si sono sentiti orgogliosi di es-sere validi ambasciatori musicali della nostra Italia e della gran-de Famiglia alpina. Li accompagnano, ovviamente, tutta la no-stra simpatia e il nostro calore: ragazzi, fatevi onore! Vi aspet-tiamo al ritorno per un bel resoconto che pubblicheremo vo-lentieri su queste pagine in attesa di incontrarci all’adunata na-zionale di Bergamo.

UN APPELLO DAL CANADA...

Carlo Case cerca due commilitonidi sessant’anni fa a Tolmezzo

Dal lontano Canada un “vecio” ci ha scritto in re-dazione ringraziandoci per aver avuto una copia

del libro dedicato ai 120 anni del 7° Reggimento Al-pini. L’artigliere da montagna in questione si chiamaCarlo Case e vanta di aver prestato il servizio milita-re proprio nei reparti della disciolta Brigata “Cadore”.

I suoi ricordi sono abbastanza lucidi e precisi e sideve tenere presente che il nostro lettore dovrebbe ave-re all’incirca ot-tant’anni. Infatti ciha inviato una foto-grafia, che qui pub-blichiamo, scattatanegli anni 1951-52 aTolmezzo. CarloCase e i suoi duecommilitoni qui ri-tratti apparteneva-no alla 25ma batte-ria del Gruppo “Bel-luno” e nella fotoegli appare al centro.Del compagno alla sua destra non ricorda né nome nécognome, mentre alla sua sinistra compare il suo ami-co Renzo il cui cognome dovrebbe essere Dion (for-se Deon?) o qualcosa di simile.

«Renzo - ci ricorda Carlo Case - abitava in una fat-toria agricola alla sinistra del Piave da Belluno andandoverso Ponte nelle Alpi. Se qualcuno avesse sue noti-zie mi piacerebbe che le facesse avere al nostro gior-nale sezionale che poi potrebbe passarmele».

Noi accogliamo l’appello del nostro amico dal Ca-nada e lo giriamo ai nostri lettori nella speranza che qual-cuno si riconosca in questa foto o che riconosca un pro-prio congiunto.

...E UN APPELLO DA BASSANO

Cercasi storie vissute alla “Cadore”

Alfeo Guadagnin, componente della redazione delgiornale della sezione Ana di Bassano del Grappa,

ha prestato il servizio militare nei reparti della disciol-ta Brigata Cadore.

Attualmente egli sta raccogliendo delle storie di najadi alpini, artiglieri, genieri, trasmettitori, autieri equanti altri hanno fatto parte della nostra vecchia caraBrigata dal 1953 al 1997. L’amico Guadagnin cercasoprattutto racconti di esperienze vissute, storie alle-gre, tristi e di fatti successi durante gli oltre quarant’annidi vita della grande unità alpina.

Chiunque fosse interessato, o volesse collaborarecon una sua storia, può rivolgersi ai seguenti recapi-ti: Alfeo Guadagnin - via Chiuppani 40 - 36061 Bas-sano del Grappa (VI) - tel. 0424/382217- cell.3389822361- e-mail: [email protected]

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LA VITA DEI GRUPPI

10 IN MARCIAn. 1 - Marzo 2010

Venerdì 27 novembre i bambini della scuo-la primaria “Gregorio XVI” di Bolzano

Bellunese sono stati i protagonisti di una pro-va di evacuazione-terremoto.

Grazie alle precise indicazioni avute dalleloro insegnanti, hanno potuto attuare quellestrategie e quei comportamenti corretti atti a su-perare al meglio questi momenti di difficoltà.

Una volta radunati i bambini nel cortile del-la scuola nei vari punti di raccolta, sono staticoordinati e accompagnati dal personaleesperto della Protezione Civile del gruppo Al-pini di Bolzano-Tisoi-Vezzano, all’ex asiloDartora, dove è stato allestito un campo di ac-coglienza. Verificata la presenza di tutti ibambini, è stato loro offerto un ristoro con pa-nini e tè caldo.

Tutto si è concluso con la visione, all’inter-

no dell’auditorium, di un breve ma intenso fil-mato che ha documentato lo straordinario e im-portantissimo lavoro svolto a L’Aquila dalla tra-gedia del 6 aprile a fine novembre 2009.

L’emozione è stata intensa, i pensieri durantela proiezione sono volati lontano... molti oc-chi si sono fatti lucidi e, non trovando paroleper esprimere tanta commozione, è esploso unapplauso spontaneo, sincero, partito dal cuo-re, per dire ancora una volta “Grazie!”, graziedi poter contare sempre su persone straordinarieche mettono a disposizione la loro professio-nalità, esperienza e soprattutto il loro cuore nel-le varie situazioni in cui sono chiamate ad ope-rare.

Una bella esperienza! Ricca di insegna-mento e solidarietà che ci dimostra ancora unavolta quale momento di crescita possano essereper i nostri bambini iniziative di questo genere,

Bolzano-Tisoi-Vezzano “S’ciara”

che vedono coinvolte, in stretta collaborazio-ne, la scuola e la nostra associazione presentesul territorio.

***Con l’assemblea dei soci tenutasi l’8 di-

cembre scorso si sono concluse ufficialmentele attività programmate dal gruppo alpini“S’Ciara” per l’anno 2009.

Con la presenza del pre-sidente della Sezione Arri-go Cadore e di numeroserappresentanze, è stato unincontro ben partecipato:dalle semplici cerimoniedell’alza bandiera e deglionori ai Caduti presso imonumenti di Bolzano eTisoi, alla santa Messa, al ri-

trovo presso la sala parrocchiale. Qui sono sta-te esposte e approvate le relazione morale e fi-nanziaria e poi è stato dato il via al momentodi festa conviviale conclusivo.

Andrea, Mirko e Matteo, tre militari di fer-ma volontaria presso il 7° Reggimento Alpini,con la loro presenza in uniforme, hanno datoquel tocco di ufficialità in più alle cerimonie,mentre la Messa è stata concelebrata dall’alpi-no mons. Bruno Fasani, giornalista e opinio-nista Rai e Mediaset, assieme al parroco di Ti-soi don Gemo Bianchi.

Approfittando della presenza di don Bruno,nella serata di domenica 6 dicembre, presso lasala parrocchiale di Tisoi, gli Alpini avevano pro-grammato in incontro dibattito sul tema:“Fare famiglia ed educare: due sfide possibili”indirizzato ed aperto a tutti, ma in particola-re ai genitori e figli in età adolescenziale.

Alcuni significativimomenti delle iniziative difine anno che hanno vistoprotagonisti gli alpini delGruppo “S-ciara”

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LA VITA DEI GRUPPI

11IN MARCIA n. 1 - Marzo 2010

Lo scorso primo marzo è trascorso un annodalla tragica scomparsa di Mauro Deon sul-

le montagne di casa.Assieme al suo amico Gabriele egli si accin-

geva a scalare la “Pala Alta” quando una slavi-na li travolse entrambi.

Ad un anno di distanza i suoi amici alpini ri-cordano Mauro per la sua allegria e la sua vogliadi vivere: con questa carica umana egli è rima-sto in tutti loro!

Da queste colonne gli alpini di Sois voglio-no ricordare Mauro Deon con le parole di BepiDe Marzi e della sua “canta” più famosa “Signoredelle cime” là dove il grande compositore vi-

centino invoca: “Dio del cielo,/Signore delle cime,/un nostro amico/haichiesto alla montagna./Ma ti preghiamo:/su nel Paradiso/lascialo an-dare/per le tue montagne...”.

Si è svolta nel wee-kend del 5 e 6 set-

tembre 2009 l’annua-le festa del gruppo Al-pini Bribano-Longa-no, due giorni per sta-re in compagnia deglialpini con una forni-tissima frasca, buonamusica rivolta sia aigiovani che agli aman-ti del liscio e sport.

Quest’anno il tor-neo di calcio a cinque,che si è giocato il sa-bato pomeriggio e ladomenica, è stato de-dicato a Giorgio Pic-coli, attivo capogruppoche è andato avanti nelgennaio 2009. Forte èl’eredità lasciata ai cir-ca 100 associati, chehanno saputo portarlaavanti guidati da Ro-molo Tamburlin ilquale prosegue l’im-pegno assunto in primis

da Maurizio Lodi e poi raccolto da Piccoli.Come ogni anno ai momenti più piacevo-

li e divertenti si sono affiancati momenti di ri-flessione e preghiera, con la solenne messa del-la domenica mattina accompagnata dal Corpomusicale comunale di Sedico, e di ricordo, congli onori ai caduti delle due guerre e al mo-numento ai fratelli Salce, ai quali hanno pre-so parte le varie rappresentanze alpine pro-vinciali. Ma ancor più vivo è il ricordo degli al-pini recentemente scomparsi, tra cui ricordia-mo anche Renzo Sommacal, consigliere, edEmilio Semola, reduce combattente. Ricordoche è stato concretizzato con due donazioni,

una alla parrocchia per l’oratorio e una al grup-po stesso che da anni offre attrezzature orto-pediche a chi ne faccia richiesta.

Sia il Parroco che il Sindaco hanno ribadi-to l’importanza degli alpini e del gruppo localeper le molte iniziative di volontariato a cui ade-riscono e delle quali si fanno promotori: sonovera linfa vitale per la comunità e tengono sal-do e sano il tessuto sociale. Importanza di cuiTamburlin è consapevole, ribadendo la pro-secuzione degli impegni presi con la speranzadi vedere tra le fila dei coordinatori e dei so-stenitori attivi anche i più giovani e soprattut-to gli amici degli alpini. Questi ultimi diven-teranno sempre più importanti per tenereviva questa nostra realtà associativa dura-mente colpita dall’eliminazione della leva ob-bligatoria, ma resa forte - lo si vede anche daifatti - dallo spirito alpino che per i congedativuol dire fedeltà alla patria e solidarietà.

***

Come di consuetudine da alcuni anni, gli al-pini del gruppo di Bribano-Longano e i sim-patizzanti hanno voluto mantenere la tradi-zione della castagnata per i bambini anche perl’appuntamento dell’autunno 2009. Così neiprimi giorni di novembre, con la loro “rosti-dora”, hanno portato intrattenimento allescuole elementari di Bribano, all’asilo di Roee al nuovo asilo nido di Sedico.

In ogni scuola gli alpini hanno preparato deicartocci con le caldarroste già sbucciate per ipiù piccini e a Sedico la festa è stata allietatada musica popolare interpretata da un fisar-monicista del paese accompagnato dalla mo-glie cantante.

Fabrizio Tamburlin

Bribano-Longano

Sois

SOPRA:Sfilata verso Piazza deiMartiri eCommemorazione almonumento dei F.lli Salce

A DESTRA:Alla castagnata eranopresenti il capogruppoFabrizio Tamburlin, unconsigliere e due “Amicidegli alpini”

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12 IN MARCIAn. 1 - Marzo 2010

LA VITA DEI GRUPPI

Domenica 10 gennaio si è svolta la festa in-vernale del Gruppo Ana di Tambre.

All’alba, in una giornata fredda e sotto unaleggera nevicata, i partecipanti si sono ritrovatinella piazza del paese assieme a vari ospiti deiGruppi Ana dell’Alpago e del Trevisano. Eranopresenti per la sezione di Belluno il vice pre-sidente vicario Angelo Dal Borgo con i consi-glieri Tiziano Costa e Umberto Soccal a scor-ta del vessillo sezionale. Hanno presenziato an-che il Presidente della Provincia di BellunoGianpaolo Bottacin e, per la Regione Veneto,l’assessore Oscar De Bona.

I convenuti hanno assistito alla Santa Mes-sa, celebrata dal nuovo parroco don Ezio DelFavero nella chiesa parrocchiale. Successiva-mente è stata deposta una corona al monu-mento ai caduti e sono seguiti i saluti alla cit-tadinanza da parte del capogruppo Loris Bonae delle autorità presenti.

L’assessore De Bona, per l’occasione, ha con-segnato una pergamena di benemerenza del-la Regione Veneto all’alpino Alvise Gandin perl’allestimento del museo delle truppe alpinedove si possono ammirare reperti della Gran-de Guerra, divise, foto e documenti delle trup-pe alpine: una raccolta con oltre millecinque-cento pezzi ben disposti nelle varie sale e tut-ti ben documentati.

Con il rancio sociale, una visita al museoe poi alla sede di gruppo, si è trascorsa una bel-la giornata allietata dalla Fanfara Alpina di Bor-soi, che con il suo repertorio musicale ha sa-puto trasmettere a tutti grandi emozioni

Luigi Rinaldo

Domenica 3 gennaio 2010 gli alpini diSpert/Cansiglio hanno organizzato l’annuale

festa sociale del loro Gruppo.Gli organizzatori erano molto preoccupati per

le previsioni atmosferiche che da vari giorni era-no proibitive in tutto l’arco alpino: pioggia, neve e vento sembrava nonfinissero mai. Sabato un piccolo spiraglio di sole dava una certa speranzadi miglioramento, così subito gli alpini di Spert, guidati dal loro ca-pogruppo Fortunato Calvi, ripulivano le strade e i posteggi dall’alta col-tre di neve.

Un lavoro faticoso, ma ben ripagato la domenica mattina da uno splen-dido sole e con i tetti e le strade imbiancati da una suggestiva coltre dineve: davvero un paesaggio incantevole, ovvero c’erano tutti i presup-posti per una grande festa!

Numerosi sono arrivati gli alpini dei Gruppi dell’Alpago e del Tre-vigiano, le delegazioni delle associazioni combattentistiche e d’arma delBellunese e le autorità civili. La sezione Ana di Belluno era presente conil vessillo scortato dal vice presidente vicario Angelo Dal Borgo e dai con-siglieri Umberto Soccal e Loris Bona. Numerosi gli alpini locali che nonvolevano mancare a questo appuntamento, come pure il Generale di di-

visione Palmieri, il re-duce di Grecia IsidoroBona e il capogruppodi Ponte nelle Alpi Ce-sare Poncato.

Il ritrovo è avvenu-to nella sede del Grup-po, dove non mancavaun ben nutrito rinfre-sco, e poi un lungocorteo, aperto dallabanda musicale di Far-ra d‘Alpago, si è sno-

dato attraverso le strette vie del paese rese ancora più incantevoli dal-la neve. Nella chiesa parrocchiale Don Ezio Del Favero ha celebrato laMessa e al termine è stata letta la “Preghiera dell’alpino”. La cerimoniacivile si è poi svolta con l’alzabandiera, la posa della corona per gli ono-ri ai caduti e gli interventi delle autorità. Al termine consueto rancio alpinoin un ristorante locale.

Molto toccante la cerimonia di premiazione per l’opera e il contri-buto che l’ottantenne alpino di Spert Leonildo Zoppè ha saputo dareper molti anni alla vita associativa del Gruppo. Egli è stato premiatocon una riproduzione in miniatura d’oro di un cappello alpino che il“vecio” Leonildo, molto commosso e con le lacrime agli occhi, ha riti-rato tra gli scroscianti applausi dei presenti.

Luigi Rinaldo

TambreSpert-Cansiglio

NELLE FOTO:Alpini e autorità deiGruppi di Spert-Cansiglioe Tambre nelle variecerimonie d’inizio anno

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LA VITA DEI GRUPPI

13IN MARCIA n. 1 - Marzo 2010

C’erano tutti all’Aquila per l’inaugurazionedei prefabbricati donati dalla ditta pon-

talpina Dal Pont Costruzioni e montati dagliAlpini del gruppo di Ponte nelle Alpi-Soverzene.Erano presenti la presidente della Provincia del-l’Aquila, Stefania Pezzopane, il vice sindaco delcapoluogo abruzzese Giancarlo Arduini, il di-rettore del Dipartimento di salute mentale del-l’Asl di Avezzano-Sulmona-L’Aquila VittorioSconci, il direttore del centro diurno psichia-trico Sandro Sirolli e una ventina di penne nerebellunesi guidate dal capogruppo Cesare Pon-cato. All’Aquila si erano recati anche l’ammi-nistratore dell’impresa Angelo Dal Pont con lamoglie Rosetta e un gruppetto di Cervinia, lo-calità dove erano installati i prefabbricati,persone che collaboravano con la Dal Pont nel-la realizzazione di impianti in Valle d’Aosta.

«Dal Cervino al Gran Sasso passando per leDolomiti: è questo il percorso della solidarie-tà di cui oggi siamo fieri di essere testimoni edi aver lavorato per far sì che si compia un pic-colo miracolo». Così Cesare Poncato ha sinte-tizzato l’operazione portata a termine dai bel-lunesi a favore del centro che accoglie soprat-tutto giovani affetti da malattie mentali. Si trat-ta di pazienti, come ha spiegato il direttore Si-rolli, che avevano la loro sede accanto alla ba-silica di Santa Maria di Collemaggio, nel cen-tro del capoluogo aquilano, e che collaboravanocon le strutture turistiche della città. A causa del-le gravi lesioni subite dall’edificio a causa delterremoto, i pazienti, grazie alla donazione diDal Pont, hanno potuto trovare alloggio nei pre-fabbricati che ora sono posizionati all’internodel parco dell’ex ospedale psichiatrico.

Questi giovani portatori di handicap , conil personale sanitario e assistenziale, hanno pre-senziato alla cerimonia per l’inaugurazione del-la nuova sede. È stata una cerimonia sempli-ce, ma emozionante, un momento che ha toc-cato l’animo di tutti, specialmente mentre suun grande schermo scorrevano le immagini del-la sciagura dell’aprile 2009.

Di questo disastro incredibile i bellunesi sisono potuti rendere conto soprattutto quando,guidati dall’alpino aquilano e consigliere na-zionale Ana, Ornello Campagnolo, hanno vi-sto da vicino le devastazioni del centro del-l’Aquila e dei paesi di Fossa, San Demetrio de’Festini, Onna ed altri. Un po’ di sollievo mi-sto ad orgoglio l’hanno provato visitando al-cuni bei villaggi ricostruiti anche grazie all’operadegli alpini.

«L’Ana di Ponte nelle Alpi-Soverzene - ha sot-tolineato il capogruppo Poncato - esprime ilproprio ringraziamento a quanti hanno con-

diviso questa esperienza. In particolare alla DalPont Costruzioni, per il tramite del suo am-ministratore Angelo Dal Pont, agli alpini di Val-tournenche (Aosta), alle ditte trasportatrici Abadi Belluno e Vettori di Ponte nelle Alpi, a Pao-lo Gioia dell’Asl n. 4 dell’Aquila e a tutti i vo-lontari che in qualsiasi modo hanno prestatola loro opera e quanti vi hanno contribuito conofferte. Non è stata un’operazione semplice.Quando Dal Pont ci ha offerto i container, hoinformato il gruppo e subito sono stati presi gliopportuni contatti per trasferire nel più brevetempo possibile le strutture da Cervinia al-l’Aquila, città lontane tra loro 800 chilometri.Le distanze non sono state però le sole difficoltà.Il cantiere si trovava a quota 2.000 metri ed eradislocato lontano dal centro della cittadina. Poibisognava ripulirlo dalle varie attrezzature e tut-to il materiale doveva essere accatastato e tra-sportato con autogru su un piazzale più a val-le. Il tutto è stato caricato su cinque autotreni.Infine i prefabbricati modulari sono stati por-tati all’Aquila e installati dai nostri volontari nelparco che domina la chiesa di Collemaggio».

Ecco alcune cifre per quantificare l’interventosostenuto: volontari n. 112, ore lavorate n.1.084, chilometri percorsi solo dal proprio au-tomezzo n. 11.210, spese vive sostenute dalgruppo € 3.500, ricavato dalla sottoscrizione€ 3.433.

Maria Zampieri

Ponte nelle Alpi-Soverzene

L’allora presidente dellaProvincia di L’AquilaStefania Pezzopane e ilcapogruppo CesarePoncato

A DESTRA:foto di gruppo delladelegazione scesa inAbruzzo da Ponte nelleAlpi e Soverzene

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LA VITA DEI GRUPPI

14 IN MARCIAn. 1 - Marzo 2010

Gli alpini continuano a distinguersi per lagrande attenzione che hanno nei confronti

delle tradizioni, degli usi e dei costumi delle co-munità nelle quali vivono e delle quali sonoparte attiva.

Le cronache registrano spesso, ad esempio,il valore di alcuni interventi che vengono ef-fettuati dal locale gruppo Ana per restaurare unachiesetta, ripristinare una cappellina al culto,ridare dignità a qualsivoglia immagine sacra.

È il caso degli alpini del gruppo “Monte Ci-vetta” di Alleghe che hanno prestato la loro perristrutturare un crocifisso situato sul bivio per

il passo Falzarego nell’abitato di Caprile. Laposa in opera del manufatto rimesso a nuovoè stata effettuata nella settimana precedente ilNatale scorso.

In antecedenza gli stessi alpini avevanomantenuto fede ad un impegno annuale neiconfronti degli alunni della locale scuola ele-mentare, ovvero la festa di San Nicolò.

Il San Nicolò alpino ha portato a scuola tan-ti doni e ha donato un sorriso ai bambini che,assieme alle loro insegnanti, hanno ringrazia-to di cuore per la bella festa della quale sonostati entusiasti beneficiari.

Come ormai da tradizione è stato benedet-to il 17 gennaio scorso, alla presenza del

parroco don Luigi Canal, il capitello di San-t’Antonio a Crosta di Castellavazzo per voleredel locale Gruppo Alpini.

Dopo la demolizione per lasciare posto allanuova viabilità, il capitello è stato ricostruitonel 1994.

Fondamentale in questo senso è stato l’ap-

porto di Costante Olivier, il quale, con gran-de maestria e dedizione, ha saputo rimettere inpiedi il prezioso simbolo.

Va ricordato che l’attivissimo gruppo Alpi-ni di Castellavazzo, guidato da Gianfranco Maz-zucco, è nato nel 1964 scindendosi dal grup-po Ana di Longarone di cui facevano parte i nu-merosi iscritti. In questi anni si è distinto perle varie attività a servizio della comunità locale.

Alleghe

Castellavazzo

A SINISTRA E SOPRA:posa in opere delcrocifisso a Caprilee San Nicolò con ibambini di Alleghe

SOTTO:momenti della cerimoniadi benedizione delcapitello di Sant’Antonioa Castellavazzo

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LA VITA DEI GRUPPI

15IN MARCIA n. 1 - Marzo 2010

Caviola “Cime d’Auta”

La comunità di Caviola ringrazia gli alpini Sil-vio Valt e Paolo Gamberoni, che anche nel-

l’anno appena conclusosi hanno tenuto altol’onore del gruppo “Cime d’Auta” partecipan-do con successo ad importanti gare sportive.

Silvio Valt, ancora una volta, si è distintocome ottimo slalomista al campionato nazio-nale Ana di categoria.

Paolo Gamberoni ha ottenuto risultati im-portanti come podista: il 21 giugno 2009 si èpiazzato 5° assoluto al 33° campionato na-zionale Ana di corsa in montagna a staffetta; il 20 settembre 2009 è sta-

to 22° assoluto al 38° campionatonazionale Ana di corsa in montagnaindividuale e addirittura 4° di ca-tegoria.

Un grazie di cuore ai nostri duecampioni che con le loro gare sim-boleggiano perfettamente il sacrifi-cio, la volontà e il coraggio che losport insegna e che gli alpini incar-nano da sempre.

Forza ragazzi! Per nuovi e av-vincenti traguardi in questo nuovoanno!

Celeste Scardanzan

Il gruppo Ana di Falcade ha ricevuto di buongrado il compito di occuparsi delle incom-

benze burocratiche della locale sezione del-l’Associazione Combattenti e Reduci, anche per-ché il più giovane degli iscritti ha ben ottantaseianni. Gli associati sono ancora molto attivi e

vogliono che la loro associazione rimanga inpiedi con tutte le sue tradizioni, compresa quel-la di festeggiare i soci che compiono no-vant’anni.

Quest’anno è toccato a Severino Costa al qua-le è stato rilasciato un attestato di fedeltà da par-te dell’associazione, mentre il sindaco di Fal-cade Stefano Murer gli ha consegnato una tar-ga ricordo dell’evento. Gli alpini di Falcade han-no fatto festa a Severino con torta, pasticcini,“an goto de chel bon” e “tanta bona ziera”, ov-vero con senso di ospitalità e di vera alpinità.

Alla presenza delle autorità - c’erano ancheil parroco don Matteo Colle e il presidente del-la Sezione Combattenti e Reduci di Falcade Ma-rino Scola - il capogruppo dell’Ana RemoSecchi ha portato i saluti del Presidente dellaSezione di Belluno dell’Ancr cav. Oscar Marcon.

Ai presenti è stata poi illustrata la vita di Se-verino Costa che nacque il 2 marzo 1920 e il17 gennaio 1940 si presentò a Fiume dove ven-ne arruolato nel 27° Reggimento Guardia difrontiera e subito spedito sul fronte albanese,poi in Grecia e Montenegro.

Nel 1943 a Pola fu fatto prigioniero dai te-deschi e inviato a Neubrandenburg ai confinitra Germania e Polonia in un campo misto dimilitari e civili dove rimase fino al 1946. Nel-la famiglia di Severino “Nino” c’erano altri trefratelli: Battista, Eugenio e Riccardo e Severino.Quando nell’agosto del 1946 la mamma Teresa,sapendo del suo arrivo, lo accolse sul Col dePiaza a braccia aperte disse a Nino: “E due...!”,mancavano ancora due figli all’appello, ma Ric-cardo non è più tornato dalle gelide rive delDon con grande strazio di sua madre!

I racconti di prigionia di Nino Costa sonoagghiaccianti: «...Schieravano i prigionieri mi-litari e civili e decidevano le decimazioni, “ilterzo della prima riga un passo avanti, il se-condo della terza ecc... Questa gente veniva fat-ta uscire e la maggior parte erano ebrei e o spie.Il menu giornaliero prevedeva al mattino unatazza di the, a pranzo una zuppa di verdure ela sera un chilo di pane da dividere in sette per-sone e un pezzo di margarina a testa... Quan-do al mattino mi destinavano ai lavori in cam-pagna tiravo un respiro di sollievo, perché i con-tadini impietositi del nostro stato fisico e mo-rale ci davano sempre qualcosa da mangiare al-l’insaputa naturalmente delle guardie».

Il 28 dicembre 1946 Nino sposò Candidanello stesso giorno in cui suo fratello Eugeniosposò Aldina.

«Oggi - ha concluso Secchi - siamo qui fe-steggiare il 90° compleanno di Nino ed anchequello di Candida che per motivi di salute nonè qui presente. Tanti auguri anche a lei. È gra-zie a Nino e a tanti come lui se oggi noi pos-siamo vivere in un paese libero e civile: sei annidi guerra per Nino, gli anni più belli della suagiovinezza, anni donati alla Patria. GrazieNino, buon compleanno e al prossimo anno,per festeggiare el Primo dal Vaut».

Falcade

Il reduce della secondaguerra mondiale SeverinoCosta festeggiato dallacomunità falcadina

Paolo Gamberoni in gara. A DESTRA:il forte slalomistaSilvio Valt

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16 IN MARCIAn. 1 - Marzo 2010

LO SPORT

Piazza d’onore, il 13 febbraio scorso aiCampionati italiani Ana di sci di fondo, an-

dati in scena a Tesero (Trento). Una competi-zione di ottimo livello tecnico che ha visto lanostra sezione al 2. posto, battuta solo dai pa-droni di casa di Trento, sia nella classifica a pun-

ti che nella classifica per somma dei tempi. An-cora una volta si è trattato di una prova cora-le di eccellenza, a testimonianza di una tradi-zione e di una passione che non tramontano.

A livello individuale è arrivato un titolo, quel-lo di Elso Viel nella categoria Master B2, ac-compagnato da diversi piazzamenti. Un oroche, comunque, parla bellunese è quello con-quistato pure da Luca Bortot nella categoria se-niores: si tratta, infatti, di atleta che gareggia perla sezione di Lecco, ma la cui famiglia d’origi-ne risiede a Castion di Belluno.

Di seguito il dettaglio.Seniores: 1. Luca Bortot (Lecco) 40’59”6; 41.

Eros De Cesero 53’26”1; 44. Stefano Dell’Eva

PER GLI ATLETI DEL GRUPPO CAVARZANO-OLTRARDO

I vent’anni dello slalom gigantein quel di Forcella AurineHa compiuto vent’anni lo “slalom gigante di Forcella Aurine”, la gara

sociale sugli sci del Gruppo Alpini Cavarzano-Oltrardo. Le pennenere guidate da Giuseppe Piazza a febbraio si sono date appuntamen-to sulle nevi agordine per una giornata di sport ma, soprattutto, di di-vertimento e amicizia.

«È una bella tradizione - ha sottolineato il capo gruppo - che servea rinsaldare i legami non solo tra di noi ma anche con le nostre fami-

glie, permettendo, inoltre, unincontro tra generazioni chenon è così scontato nella so-cietà di oggi. Un grazie a Vit-torino Sovilla che da sempre cisostiene in questa iniziativa eche, per il ventennale, ha rea-lizzato della sgargianti ma-gliette gialle».

È stato un modo per iniziarebene l’anno, dunque, l’ap-puntamento di Forcella Auri-ne. Appuntamento che nontrascura comunque cronome-tro e agonismo. Questi i vin-citori nelle diverse categorie:Nicola Savi, Alberto Reolon,Chiara Dal Farra, Mattia DalFarra, Simone Piaz, CarlottaSperotti, Moira Salvadori, Fran-cesco Calbo, Luigino Dal Mo-lin, Ivo Savi, Domenico Piaz,Marco Mane Gros.

54’30”. Master A1: 1. Alfio Di Gregorio (Vicen-za) 39’28”5; 8. Eudio De Col (14. assoluto)42’39”8; 28. Marzio Da Roit 50’52”; 39. Elvis DaRoit 58’29”. Master A2: 1: Stefano De Martin Pin-ter (Cadore) 41’36”5; 5. Toni Barp 44’59”2; 6. Ita-lo Refosco 45’22”3; 14. Andrea Cordella 47’13”;

19. Paolo Busin 48’36”8. Master A3: 1. Paolo Fac-chini (Trento) 27’52”7; 8. Ennio De Bona30’15”9; 15. Alessandro Zasso 31’13”; 22. Pao-lo Cancel 32’07”3. Master A4: 1. Gianfranco Pol-vara (Lecco) 27’15”1; 8: Luigino Nessenzia31’19”4; 24. Livio Follador 35’16”8. MasterB1: 1. Battista Rossi (Sondrio) 29’35”; 6. Clau-dio Peloso 32’29”1; 7. Giovanni Caldart 32’51”2.Master B2: 1. Elso Viel 15’20”8; 4. Ivo Andrich15’24”2; 8. Costantino Costantin 16’42”5; 11. Da-rio D’Incal 17’29”; 14. Paolo De Vettor 17’49”9.Master B3: 1. Remigio Pinzani (Udine) 15’59”5;15. Luigino Da Roit 21’28”8; 29. Italo Coletti28’13”9. Master B4: 1. Egidio Spreafico (Lecco)17’32”8; 14. Vito Della Lucia 23’31”3.

A TESERO NEL TRENTINO

Campionati di fondo che sanno d’argentoLa nostra squadra sezionale si è classificata al secondo posto - Nei Master B2 medaglia d’oro per Elso Viel

LA MAGLIETTA POLO CON IL SIMBOLO ANA

La Sezione va in... bianco!

In altra parte del giornale, nel resoconto deilavori del Consiglio direttivo, si dà conto del-

la delibera con la quale la nostra Sezione ver-rà dotata di una maglietta polo per tutti gliiscritti da utilizzare in manifestazioni ufficia-li quali le adunate e i raduni ai vari livelli.

È stato scelto un modello classico di colorebianco, poiché gli altri due colori della ban-diera tricolore contraddistinguono già le ma-gliette delle Sezioniconsorelle di Cadoree Feltre. Inoltre è sta-to deliberato che lamaglietta recherà illogo ufficiale dell’As-sociazione NazionaleAlpini e la scritta “Se-zione di Belluno”. Nonsarà autorizzata alcunapersonalizzazione con l’aggiunta di altri sim-boli e scritte: ciò per garantire la necessariaomogeneità dell’indumento che ha lo scopodi contraddistinguere gli appartenenti alla no-stra Sezione.

La maglietta farà il suo debutto ufficiale allaprossima adunata nazionale di Bergamo e, per-tanto, i Gruppi sono sollecitati ad inviare in Se-zione le richieste per quantitativi e taglie ri-cordando che il prezzo di vendita agli inte-ressati è stato fissato in euro 12,00.

Elso Viel, medaglia d’oroai nazionali Ana di fondo