la Russia sovietica - sergioprofblog.files.wordpress.com · l’UNIONE SOVIETICA Russia, 1917-1953....
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la situazioneAll’inizio del Novecento, la Russia è arretrata:
• il settore primario è composto da: contadini poverissimi (maggioranza) grandi proprietari terrieri, agiati e disinteressati kulaki - piccoli proprietari terrieri
• il settore secondario si concentra in poche città ed è proprietà dello stato o di capitali stranieri
• la popolazione è sfruttata e sottomessa, e vive di stenti, lavorando a ritmi da I rivoluzione industriale
• non esiste una classe di imprenditori • non c’è un minimo di democrazia
la rivoluzione di febbraioDopo una prima rivolta nel 1905, la situazione precipita con l’entrata nella Grande Guerra.
1915: una rivolta di operai a Pietrogrado porta all’abdicazione dello zar Nicola II. Il socialista Kerenskij prende la guida di un governo provvisorio, ma nel paese si costituiscono i soviet (consiglio) degli operai e dei soldati: • i ceti medi appoggiano il governo provvisorio, che vuol
costituire uno stato liberale • i ceti popolari appoggiano i soviet, che puntano a uno
stato rivoluzionario
i bolscevichi di LeninIl bolscevico Lenin rientra dall’esilio e propone una rivoluzione proletaria di stampo marxiano che trasferisca tutto il potere ai soviet.
Il governo Kerenskij tenta invano di contrastare tali proposte, e nell’ottobre del 1917 le guardie rosse (braccio armato dei soviet) con un colpo di stato portano al potere Lenin.
Lenin indice elezioni a suffragio universale, ma subito dopo scioglie l’assemblea che ne deriva perché i bolscevichi non hanno ottenuto la maggioranza.
la guerra civileLenin decide di • uscire dal conflitto (pace di Brest-Litovsk) • espropriare i grandi proprietari e affidarne le terre ai
soviet e affidare il controllo delle fabbriche agli operai • spostare la capitale da Pietrogrado a Mosca • eliminare tutti i dirigenti zaristi e l’intera famiglia
imperiale
Nel paese c’erano però ancora le armate bianche zariste (proprietari terrieri e borghesi) contro le quali si scatenò la violenza delle armate rosse. Fu una guerra civile lunga e sanguinosissima, che andò avanti per anni.
la nascita dell’URSSIl governo rivoluzionario • impose il comunismo di guerra, ovvero un controllo
totale e centralizzato dell’economia • schiacciò con la violenza diverse sommosse interne • ridusse al silenzio gli oppositori sopprimendo ogni
possibilità di sviluppo democratico • nel 1922 cambiò il nome dello stato in Unione delle
Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS)
Il potere era gestito in verità dal soviet supremo di Mosca - eletto a suffragio universale tra i candidati del solo partito ammesso, quello comunista.
la conquista del potereAlla morte di Lenin, nel 1924, si scatena la lotta per succedergli tra • Trotskij - voleva estendere la rivoluzione a tutto il
mondo • Stalin - affermava la teoria del socialismo in un solo
paese
Vince il secondo, che si sbarazza con violenza dell’avversario e di tutti gli oppositori e instaura (fino al 1953) una vera e propria dittatura personale totalitaria - basata sulla propaganda, l’indottrinamento delle masse, il culto della personalità.
politica economicaStalin pretende uno sviluppo industriale poderoso, e quindi inventa da zero un nuovo sistema economico fondato sui piani quinquennali.
Lo stato guida tutto il processo produttivo del sistema industriale programmandolo e coordinandolo, e verificando il progressivo conseguimento degli obiettivi.
Il piano quinquennale è lo strumento attraverso il quale lo stato svolge questa azione: il primo parte nel 1929. Nel 1933 viene varato il secondo piano, che nel 1937 porterà l’URSS a diventare la seconda forza industriale al mondo.
l’agricolturaViene abolita la proprietà individuale delle terre, cui si sostituiscono: • i kolchoz (aziende agricole cooperative): terre e mezzi di
proprietà comune, ma con piccoli appezzamenti privati • i sovchoz (aziende agricole statali): terre e mezzi di
proprietà statale, i contadini sono dipendenti
Tuttavia, le aziende collettive produrranno poco e male.
I kulaki vengono espropriati con la forza e deportati nei campi di lavoro - dove muoiono o vengono eliminati. Alla fine del primo piano, un milione di famiglie di kulaki scompare.
l’industriaSebbene non raggiunga i troppo ambiziosi obiettivi fissati, l’industria conosce un poderoso sviluppo - proprio mentre il capitalismo vive una grande crisi: • si raggiunge la piena occupazione • decolla il settore siderurgico e quello minerario • nascono settori industriali che prima non esistevano
(macchine agricole) • viene fondata l’industria bellica
Ma nonostante nel 1937 l’industria dell’URSS sia la seconda, resta enorme il divario dagli USA - primi in classifica.
altri settori• l’edilizia non riesce a soddisfare la domanda di
abitazioni delle masse operaie trasferitesi dalle campagne: molte famiglie vivevano in spazi angusti, o coabitavano
• l’industria dei beni di consumo ha uno scarso sviluppo e produce poco, e a bassa qualità
Il cittadino sovietico percepisce uno stipendio basso, che non gli permette di avere molto più del necessario. Però lo stato gli garantisce il lavoro, l’abitazione, l’assistenza sanitaria, l’istruzione, la pensione.
istruzione
Stalin avvia un programma per ridurre un analfabetismo che toccava il 90% della popolazione - avviando un sistema scolastico capace di: • garantire l’istruzione elementare a tutti • formare le figure professionali richieste dal sistema
economico.
Col tempo, l’URSS diventerà il paese con la più alta percentuale di laureati - maschi e femmine - soprattutto nelle discipline tecniche e scientifiche.
il terroreLa dittatura di Stalin implica il controllo rigoroso di ogni aspetto della vita da parte del potere. Stalin processa ed elimina tutti i membri del partito a lui sgraditi - sostituendoli con persone a lui fedeli: sono le cosiddette purghe staliniane. Utilizza: • i gulag - una rete di lager da cui pochi tornavano a casa: si
lavorava duramente e si moriva di stenti, anche se la morte non era lo scopo. Tutti sapevano, ma era proibito parlarne.
• articolo 58 del codice penale - elenca una lunga serie di reati politici che contemplano qualsiasi atto e per i quali vale l’arresto e la condanna senza processo.
Spesso le mogli degli arrestati erano costrette a divorziare, per evitare di essere sospettate.