La pietra e le cave della · Se all’inizio del Novecento in Ticino erano attive un centi-naio di...

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Informazioni L’itinerario ha come punto di partenza e di arrivo Lodrino. Dai grotti del paese si segue il sentiero per Pai (200 m di dislivello) che passa proprio sopra una delle cave della zona. In questo tratto il sentiero è ben marcato e protetto, tuttavia si dovrà prestare attenzione e fare in modo che le scolaresche transitino con la dovuta calma. In seguito si raggiunge il terrazzo con la chiesetta di S. Mar- tino, un buon punto di sosta e di osservazione. Chi volesse prolungare l’itinerario può salire al bel nucleo di Sacco. Il ritorno viene effettuato sulla strada di montagna che scende su Rodaglio. L’itinerario potrebbe comprendere anche la visita di una cava: ciò andrà preventivamente concordato con i proprietari. Il percorso è fattibile in 2-3 ore di cammino effettivo.Va aggiunto però il tempo per le dovute fermate di approfondimento. Per raggiungere Lodrino si consiglia l’uso dell’autopostale. Fermata: Lodrino, Bivio per Cresciano 193: Bellinzona – Lodrino - Biasca Per il ritorno: Fermata: Lodrino, Cave Bignasca 193: Bellinzona – Lodrino – Biasca Itinerario didattico nel territorio: la pietra e le cave della Riviera Il territorio L’itinerario ha lo scopo di far conoscere le risorse naturali del sottosuolo del nostro territorio e il loro impiego in una prospettiva di uso sostenibile. In una preziosa pubblicazione dall’eloquente titolo Ricchezze del suolo ticinese, del1943, Ilse Schneiderfranken presenta un quadro riassuntivo dello sfruttamento delle pietre da costruzione e delle materie prime minerali. Ne scaturisce una visione esaustiva delle attività estrattive ancora floride nei primi decenni del Novecento. Oggi più nessuno parla di ricchezza del sottosuolo tici- nese. Le fabbriche di laterizi sono state demolite, le cave di argilla dimenticate, il porfido del Luganese non viene più estratto, la pietra ollare nemmeno, le miniere metalli- fere del Malcantone sono diventate museo, dei giacimenti di quarzo per vetro rimane qualche vago riferimento. Sembra resistere, con non poche difficoltà, l’industria del granito e del marmo. Link utili: Scuola DECS Progetto risorse per l’educazione allo sviluppo sostenibile http://www.scuoladecs.ti.ch/sviluppo- sostenibile Gruppo cantonale per lo sviluppo sostenibile www.ti.ch/sviluppo-sostenibile Ufficio del piano direttore www.ti.ch/pdr Ufficio dei trasporti pubblici www.ti.ch/trasporti Ente turistico Biasca e Riviera www.biascaturismo.ch Regione Tre Valli www.regionetrevalli.ch Per ulteriori informazioni: Gruppo cantonale per lo sviluppo sostenibile (GrussTi) Marcello Martinoni, Tel. : 091 825 38 85 [email protected] www.consultati.ch Autori Itinerario nel territorio ideato nel- l’ambito del Progetto Risorse per l’educazione allo sviluppo sostenibile da Chiara Sini e Celestino Falconi, docenti di geografia della scuola media di Lodrino, con Paolo Crivelli, esperto per l’insegnamento della geografia nelle scuole medie(UIM) in collaborazione con il gruppo cantonale per lo sviluppo sostenibile. GrussTI, gruppo cantonale per lo sviluppo sostenibile A S P A N -TI Gruppo regionale Ticino Repubblica e Cantone del Ticino Dipartimento del territorio Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport Se all’inizio del Novecento in Ticino erano attive un centi- naio di aziende con tremila addetti, attualmente ne riman- gono una trentina con circa cinquecento operai. Oggi il trasporto di pietre da ogni parte del mondo, indot- to dalla globalizzazione, appare sempre più come un inu- tile consumo di energia. All’insegna dello sviluppo sostenibile è lecito chiedersi se non occorra ridare valore alle risorse del sottosuolo tici- nese. In Riviera vi sono segni incoraggianti in tal senso. La Riviera è il teatro ideale per scoprire il mondo della pietra e dei suoi molteplici usi. Un’attività tradizionale che va continuata nel rispetto dei criteri di sostenibilità: deve essere redditizia dal punto di vista economico ma al tempo stesso deve essere rispettosa dell’ambiente e del paesaggio. …con lo sguardo dello sviluppo sostenibile La pietra e le cave della Riviera Camminare nel territorio…

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Informazioni

L’itinerario ha come punto di partenza e di arrivo Lodrino.Dai grotti del paese si segue il sentiero per Pai (200 m didislivello) che passa proprio sopra una delle cave dellazona. In questo tratto il sentiero è ben marcato e protetto,tuttavia si dovrà prestare attenzione e fare in modo che lescolaresche transitino con la dovuta calma.In seguito si raggiunge il terrazzo con la chiesetta di S. Mar-tino, un buon punto di sosta e di osservazione. Chi volesseprolungare l’itinerario può salire al bel nucleo di Sacco. Il ritorno viene effettuato sulla strada di montagna chescende su Rodaglio. L’itinerario potrebbe comprendereanche la visita di una cava: ciò andrà preventivamenteconcordato con i proprietari. Il percorso è fattibile in 2-3ore di cammino effettivo. Va aggiunto però il tempo per ledovute fermate di approfondimento.

Per raggiungere Lodrino si consiglia l’uso dell’autopostale.Fermata: Lodrino, Bivio per Cresciano193: Bellinzona – Lodrino - Biasca

Per il ritorno:Fermata: Lodrino, Cave Bignasca193: Bellinzona – Lodrino – Biasca

Itinerario didattico nel territorio: la pietra e le cave della RivieraIl territorioL’itinerario ha lo scopo di far conoscere le risorse naturalidel sottosuolo del nostro territorio e il loro impiego in unaprospettiva di uso sostenibile.In una preziosa pubblicazione dall’eloquente titolo Ricchez zedel suolo ticinese, del 1943, Ilse Schneiderfranken presentaun quadro riassuntivo dello sfruttamento delle pietre da costruzione e delle materie prime minerali. Ne scaturisceuna visione esaustiva delle attività estrattive ancora floridenei primi decenni del Novecento.Oggi più nessuno parla di ricchezza del sottosuolo tici-nese. Le fabbriche di laterizi sono state demolite, le cavedi argilla dimenticate, il porfido del Luganese non vienepiù estratto, la pietra ollare nemmeno, le miniere metalli-fere del Malcantone sono diventate museo, dei giacimentidi quarzo per vetro rimane qualche vago riferimento.

Sembra resistere, con nonpoche difficoltà, l’industriadel granito e del marmo.

Link utili:Scuola DECS Progetto risorse perl’educazione allo sviluppo sostenibilehttp://www.scuoladecs.ti.ch/sviluppo-sostenibile

Gruppo cantonale per lo sviluppo sostenibilewww.ti.ch/sviluppo-sostenibile

Ufficio del piano direttorewww.ti.ch/pdr

Ufficio dei trasporti pubbliciwww.ti.ch/trasporti

Ente turistico Biasca e Riviera www.biascaturismo.ch

Regione Tre Valli www.regionetrevalli.ch

Per ulteriori informazioni:Gruppo cantonale per lo svilupposostenibile (GrussTi) Marcello Martinoni,Tel. : 091 825 38 [email protected]

AutoriItinerario nel territorio ideato nel-l’ambito del Progetto Risorse perl’educazione allo sviluppo sostenibileda Chiara Sini e Celestino Falconi,docenti di geografia della scuolamedia di Lodrino, con Paolo Crivelli, esperto per l’insegnamento dellageografia nelle scuole medie(UIM) in collaborazione con il gruppo cantonale per lo sviluppo sostenibile.

GrussTI, gruppo cantonale per lo sviluppo sostenibile

A S P A N - TI

Gruppo regionale Ticino

Repubblica e Cantone del Ticino

Dipartimento del territorioDipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport

Se all’inizio del Novecento in Ticino erano attive un centi-naio di aziende con tremila addetti, attualmente ne riman-gono una trentina con circa cinquecento operai.Oggi il trasporto di pietre da ogni parte del mondo, indot -to dalla globalizzazione, appare sempre più come un inu-tile consumo di energia. All’insegna dello sviluppo sostenibile è lecito chiedersi senon occorra ridare valore alle risorse del sottosuolo tici-nese. In Riviera vi sono segni incoraggianti in tal senso.La Riviera è il teatro ideale per scoprire il mondo dellapietra e dei suoi molteplici usi. Un’attività tradizionale che va continuata nel rispetto dei criteri di sostenibilità:deve essere redditizia dal punto di vista economico ma al tempo stesso deve essere rispettosa dell’ambientee del paesaggio.

…con lo sguardo dello sviluppo

sostenibile

La pietra e le cave della

Riviera

Camminare nel

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1. Una gola nella roccia

A proposito di Lodrino LuigiLavizzari, in Escursioni nel Can-tone Ticino, scrive: “A tergo gi-ganteggiano aspri e nudi monti,in seno a cui apresi angustavalle, in fondo alla quale mor-mora un torrente. L’aqua spu-mante vedesi uscire da unfinestrone, o apertura naturaledello scoglio, per indi scorrereprecipitosa e quasi nascosta frale rupi. Chi ama spinger l’occhioin quella fessura può salire lascoscesa parete, seguendocerte scalee tagliate nel massoe qua e là sparse di piccolimolini. (…). V’era, or sono parecchi anni, in Lodrino unafabrica di vetri.”Come altri villaggi, il nucleo diLodrino è situato nella partepiù alta del cono di deiezioneallo sbocco del corso d’acqua.La valle laterale, con il ritirodel ghiacciaio, è rimasta so-spesa e il torrente, costretto asuperare lo scalino roccioso,ha scavato una profonda gola,Pozz Cavái.

2. I mulini sospesi

Un canale di adduzione ali-mentava una decina di muliniposti in rapida successione,quasi uno sopra l’altro. Ac-canto al sentiero si notano lerovine degli edifici, diversemacine e i resti della roggiache alimentava la vetreria.La forza dell’acqua, sapiente-mente usata un tempo, puòessere impiegata oggi perprodurre energia elettricacon microcentrali.

3. Acqua e Linea Lona

Una fontana ottocentesca at-tinge l’acqua da una sorgenteai piedi della parete rocciosa.L’accqua, risorsa e simbolo diun bene comune, va usatacon parsimonia.Il fortino scavato nella monta-gna risale al periodo della Se-conda Guerra Mondiale e faparte del sistema della LineaLona, uno sbarramento difen-sivo di importanza nazionale.

4. I grotti tra i massi

I grotti sorgono ai piedi del ripido versante, a ridosso di una ganna (frana costituitada enormi blocchi di sasso). In questi punti si formano con -dizioni microclimatiche parti-colari, generate dal cosiddetto“respir” (respiro, una correntedi aria fresca). In questo modo, all’interno deigrotti, la temperatura rimanepressoché costante tutto l’an -no: per questo motivo veni-vano utilizzati per la conserva -zione dei prodotti della maz zacasalinga, dei latticini prove-nienti dagli alpeggi e del vinolocale. I primi grotti di Lodrinorisalgono al XVIII secolo. Sonoedifici ecologici i cui particolaricostruttivi interpretano piena-mente le condizioni ambientali.

5. Scalinata in pietra

La morfologia della Rivieraè caratterizzata da pareti roc-ciose verticali rispetto al fondo-valle. Questo ostacolo vienesuperato con arditi percorsi perraggiungere i terrazzi sopra-stanti e le valli laterali so spese.

L’itinerario pre senta una note-vole scalina ta in pietra che serpeggia tra grossi massi. Unluogo adatto per rifletteresulla mobilità lenta e sul turi-smo di prossimità.

6. Granito o gneiss?

Comunemente si parla di granito della Riviera. In realtàper i geologi si tratta di gneiss:una roccia metamorfica che hasubito delle trasformazioni inseguito alle forti pressioni svi-luppatesi durante la forma-zione delle Alpi. I minerali checompongono il granito e logneiss sono i medesimi: quar -zo, mica e feldspato. La diffe-renza è data dalla strutturadella roccia: nel granito questaè compatta mentre nello gneissi minerali sono allineati, stratifi-cati. Osservando la roccia davicino si nota che le lucenti fo-glioline di mica trac ciano dellelinee. Questa particolarità vie ne sfruttata dai ca visti perfendere la roccia proprio nelpunto più debo le. Per questeaffinità è corretto parlare digneiss granitico della Riviera.

7. Il fronte della cava

Il sentiero offre una panora-mica impressionante sulla cava.Si tratta del fronte dal quale si estraggono i grossi blocchi. Si impiegano perforatrici ed esplosivo. Nei fori praticati a distanza regolare viene immesso l’esplosivo che ha loscopo di staccare i gros si blocchi, che vengono poi calati sul fondo del la cava dove ver-ranno ulteriormente sezionati.Il traspor to del materiale vieneagevolato da una potente gruancorata alla roccia.

8. La vite a pergola

È stupefacente scoprire questogioiello di vigneto ricavato sudi un piccolo terrazzo. L’agricol-tura tradizionale utilizzava inte-gralmente il territorio e, ap pe napossibile, lo bo nificava per ren-derlo coltivabile. È questo unbell’esempio di viti coltura disussistenza con la tipica pergolasorretta dai carásc in sasso, i sostegni verticali ricavati dallaroccia del posto. Un esempiodi uso minuzioso del territorioin contrasto con l’occupazioneattuale del fondovalle.

9. Costruzioni in pietra

Nell’alto Medioevo il primo nucleo abitato di Lodrino nonsorgeva sul fondovalle, ma suimonti di Pai, Sacco, Sugascio,Lègri e Verganasca: la gente vi-veva di castanicoltura, di piccoliappezzamen ti agricoli, allevavamucche, capre e pecore e si dedicava alla vite. La chiesa di San Martino risale al XIIIse colo. La conoscenza dellapietra e delle tecniche costrut-tive trovano qui una testimo-nianza esemplare.

10. Castagni secolari

La selva castanile è un vero eproprio frutteto con le pianteallineate e disposte a distanzeregolari. Poco oltre S. Martinotroviamo castagni monumen-tali, alcuni filari di alberi e giova -ni piante innestate di recente.

11. Le cave e i cavisti

Fattore decisivo per lo sviluppo dell’industria del gra-nito fu la realizzazione della Ferrovia del San Gottardoche necessitava di materialeda costruzione e soprattutto favoriva l’esportazione dellapietra verso le città della Sviz-zera interna, l’Italia, la Germa-nia, i Paesi Bassi e la Francia.Nella cava si possono seguirele varie fasi di lavorazione.Dapprima i grossi blocchi ven-gono sezionati utilizzando appositi scalpelli che, tramiteun effetto a cuneo, fendono la roccia con precisione. In se-guito, con una lavorazionemanuale o sempre più mecca-nica, si ottengono i prodotti finiti: cubetti, bordature permarciapiedi, piode, lastre perrivestimenti, pilastri, oggetti artistici e decorativi. Seguel’eventuale finitura delle super-fici, ad esempio con la lucida-tura. Per il faticoso e peri co- loso lavoro in cava si fa capoa manodopera estera.L’industria del granito ha co-nosciuto diversi periodi dicrisi ed oggi è pure confron-tata con la mondializzazione e con materiali provenienti daregioni lontane. Attualmentein Riviera è in corso una nuovavalorizzazione della pietracome risorsa locale. Lo sfrut-tamento del granito deve tut -tavia rispettare i principi dellosviluppo sostenibile. In particolare con misure pia-nificatorie adeguate occorreràridurre l’impatto sul paesaggio,affrontare il problema degliscarti, diminuire il rumore e leemissioni di polveri.Le cave possono ottenere lacertificazione ISO 14 001 chemira a ridurre l’ impatto am-bientale.

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Autorizzazione Sw

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Mappa dell’itinerario didatticonel territorio della Riviera

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100 m 500 m