LA PIAZZA D'ITALIA 1/15 - 15/31 maggio 2006 - Anno XLIII - NN. 9,10

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Poste Italiane SpA- Spedizione in abbonamento postale - D. L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 num. 46) art. 1 - DCB-Roma 1/15 - 15/31 maggio 2006 - Anno XLIII - NN. 9,10 - 0,25 (Quindicinale) In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romanina per la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-Italy Abb. sostenitore da E 1000 - Abb. annuale E 500 - Abb. semestrale E 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina — Fondato da Turchi — COPIA OMAGGIO Per la vostra pubblicità telefonare allo 800.574.727 LA PIAZZA D’ITALIA www.lapiazzaditalia.it ISSN 1722-120X 9 7 7 1 7 2 2 1 2 0 0 0 0 5 0 0 0 9 > Il Paese fiftyfifty alle soglie del referendum LA PIAZZA D’ITALIA di Francesco Di Rosa O ra che l’elezione unipartisan del Presidente della Repubblica ha restituito una parvenza di serenità e partorito il governicchio Prodi, ora che le ammini- strative hanno reso noto a tutti quanto saturi di politi- ca siano gli italiani, nell’a- rena politica è tempo di ricominciare a lavorare. Sotto il parafulmine dello scandalo calcio, che ha provvidenzialmente scosta- to i riflettori della pubblica opinione, il leader dell’op- posizione Berlusconi ha garantito da parte della Cdl un’opposizione responsabi- le. Non sarà facile. Lo “0 a 0” delle politiche era il peg- gior risultato che ci si potesse attendere. Le amministrative si sono risolte in un nulla di fatto. Così, in un Paese spaccato come l’Italia, a forte rischio d’instabilità, la vittoria risi- cata delle sinistre alle ulti- me politiche presenta dav- vero forti rischi. Cdl e Unione oltre che per “forma mentis” e program- ma sono l’una il rovescio speculare dell’altra e una situazione “50 e 50” non lascia presagire nulla di buono. Sfogliando l’agenda dei prossimi appuntamenti, si può intuire che, nonostante l’estate alle porte, non sarà un inizio soft per il gover- no. Ma nemmeno per l’op- posizione. Sia l’Unione che la Cdl infatti, saranno chiamati a testare la propria solidità e compattezza in occasione di un test chiave per il pro- sieguo: il referendum con- fermativo della riforma costituzionale di giugno. Entrambe le parti scricchio- lano, ma se scricchiola la Cdl è un conto, si può rimediare; se a scricchiolare è l’Unione, invece, si va tutti a casa, Presidente della Repubblica permettendo. Nel corso dell’ elezione di Napolitano, peraltro, l’Udc, astenendosi, ha mostrato grande disciplina di coali- zione ritenendo di adeguar- si alla linea dei suoi alleati, nonostante la pensasse diversamente. Certo, non ci stupiremmo se alla prossi- ma occasione, Casini & co. tentassero di far pesare – a proprio vantaggio – questo “atto di responsabilità”. I succitati prossimi appun- tamenti, dunque, costitui- scono delle grosse occasio- ni, ma anche grossi rischi per entrambi gli schiera- menti. Per le amministrative di Ehud Gol, il ruolo dell’Italia e il Medio Oriente — a pagina 4 — ESTERI NOI VENIAMO IN PACE L A V I G N E T T A Ricco, continuamente aggiornato: arriva finalmente sul web il nuovo punto di riferimento per i giovani e per un nuovo modo di fare politica in Italia www.lapiazzaditalia.it Una Piazza di confronto aperta al dibattito su tutti i temi dell’agenda politica e sociale per valorizzare nuove idee e nuovi contenuti Graziare la ‘Meglio Gioventù’ Aprire indiscriminatamente agli immigrati Rifiutare responsabilità sullo scacchiere internazionale: Così la sinistra cerca di venire incontro all’altra metà di Italia Continua a pag. 8 Il Governo Prodi “il più costoso della Storia della Repubbica” — a pagina 5 — ECONOMIA

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NOI VENIAMO IN PACE. Graziare la ‘Meglio Gioventù’. Aprire indiscriminatamente agli immigrati. Rifiutare responsabilità sullo scacchiere internazionale: Così la sinistra cerca di venire incontro all’altra metà di Italia - maggio 2006 LA PIAZZA D'ITALIA - www.lapiazzaditalia.it - fondato da Turchi 1/15 - 15/31 maggio 2006 - Anno XLIII - NN. 9,10 - € 0,25 (Quindicinale)

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Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D. L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 num. 46) art. 1 - DCB-Roma 1/15 - 15/31 maggio 2006 - Anno XLIII - NN. 9,10 - € 0,25 (Quindicinale)

In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romaninaper la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-ItalyAbb. sostenitore da E 1000 - Abb. annuale E 500 - Abb. semestrale E 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina

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LA PIAZZA D’ITALIA

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ISSN 1722-120X

9 771722 120000

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Il Paese fifty�fiftyalle soglie

del referendum

LA PIAZZA D’ITALIA

di Francesco Di Rosa

Ora che l’elezioneunipartisan delPresidente della

Repubblica ha restituitouna parvenza di serenità epartorito il governicchioProdi, ora che le ammini-strative hanno reso noto atutti quanto saturi di politi-ca siano gli italiani, nell’a-rena politica è tempo diricominciare a lavorare.Sotto il parafulmine dello

scandalo calcio, che haprovvidenzialmente scosta-to i riflettori della pubblicaopinione, il leader dell’op-posizione Berlusconi hagarantito da parte della Cdlun’opposizione responsabi-le. Non sarà facile. Lo “0 a0” delle politiche era il peg-gior risultato che ci sipotesse attendere. Leamministrative si sonorisolte in un nulla di fatto.Così, in un Paese spaccatocome l’Italia, a forte rischiod’instabilità, la vittoria risi-cata delle sinistre alle ulti-me politiche presenta dav-vero forti rischi. Cdl e Unione oltre che per“forma mentis” e program-ma sono l’una il rovesciospeculare dell’altra e unasituazione “50 e 50” nonlascia presagire nulla dibuono.Sfogliando l’agenda deiprossimi appuntamenti, sipuò intuire che, nonostantel’estate alle porte, non saràun inizio soft per il gover-no. Ma nemmeno per l’op-posizione.Sia l’Unione che la Cdlinfatti, saranno chiamati atestare la propria solidità ecompattezza in occasionedi un test chiave per il pro-sieguo: il referendum con-fermativo della riformacostituzionale di giugno.Entrambe le parti scricchio-lano, ma se scricchiola laCdl è un conto, si puòrimediare; se a scricchiolareè l’Unione, invece, si vatutti a casa, Presidente dellaRepubblica permettendo.Nel corso dell’ elezione diNapolitano, peraltro, l’Udc,astenendosi, ha mostratogrande disciplina di coali-zione ritenendo di adeguar-si alla linea dei suoi alleati,nonostante la pensassediversamente. Certo, non cistupiremmo se alla prossi-ma occasione, Casini & co.tentassero di far pesare – aproprio vantaggio – questo“atto di responsabilità”. I succitati prossimi appun-tamenti, dunque, costitui-scono delle grosse occasio-ni, ma anche grossi rischiper entrambi gli schiera-menti.Per le amministrative di

Ehud Gol,il ruolo dell’Italia eil Medio Oriente

— a pagina 4 —

ESTERI

NOI VENIAMO IN PACE

LA VIGNETTARicco, continuamente aggiornato: arriva

finalmente sul web il nuovo puntodi riferimento per i giovani e per unnuovo modo di fare politica in Italia

www.lapiazzaditalia.itUna Piazza di confronto aperta aldibattito su tutti i temi dell’agenda

politica e sociale per valorizzare nuoveidee e nuovi contenuti

Graziare la ‘Meglio Gioventù’

Aprire indiscriminatamente agli immigrati

Rifiutare responsabilità sullo scacchiere internazionale:

Così la sinistra cerca di venire incontro all’altra metà di Italia

Continua a pag. 8

Il Governo Prodi“il più costosodella Storia dellaRepubbica”

— a pagina 5 —

ECONOMIA

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Roma (Adnkronos/Ign) - Una situazionepiù grave del previsto. A lanciare l'allar-me è stato il Commissario StraordinarioGuido Rossi, secondo quanto riportato daSky Tg24. Rossi si sarebbe detto seria-mente preoccupato della situazione chesi è creata nel mondo del calcio, ammet-tendo che non si aspettava una situazio-ne del genere. Il commissario ha anchestilato un sintetico e preoccupante bilan-cio sulla situazione del mondo del pallo-ne, sconvolto dal caos delle intercettazio-ni telefoniche, che arriva il giorno dopola prima amichevole premondiale degliazzurri contro la Svizzera. Impossibileseparare le due cose, malgrado gli appel-li in tal senso rivolti dallo stesso Rossi. Levalutazioni di tipo calcistico sono durate

solo poche ore, quelle seguenti al pareg-gio sul suolo elvetico della nazionale gui-data da Lippi. Poi, come in un incuboormai ricorrente, sono tornate a tenerebanco altre questioni, quelle ben note elontane dal rettangolo di gioco, quelleche passano per le procure e gli organi digiustizia sportiva. La bufera non è finita epotrebbe coinvolgere altri 'attori' di que-sto mondo, come dimostra l'apertura diAdriano Galliani alle dimissioni dalla pre-sidenza di Lega ''una volta riscritte leregole''. E mentre l'ormai ex vicepresi-dente Maurizio Zamparini chiede ''giusti-zia e non giustizialismo'', dall'Europa cal-cistica arriva l'ennesimo avvertimento,sempre più simile a una minaccia:''Nessuno vuole le competizioni europee

senza i club italiani - dice il segretariogenerale della Uefa, Lars-Christer Olsson-, ma potrebbe anche accadere''.Un'ipotesi che qualora dovesse verificar-si sarebbe giustificata da questa ''situazio-ne d'emergenza''. In Italia, intanto, ci s'in-terroga su quale, fra le sanzioni che siprospettano, sia la più equa da applicareai molti club coinvolti nella vicenda. Frale voci in campo c'è quella dell'ex vice-procuratore della Figc, l'avvocato MarioStagliano, che ribadisce i suoi pronostici:Juventus in serie B con la Fiorentina,Milan e Lazio salve, o quasi. E Capello?Rimarrebbe nella serie cadetta? Un altrotormentone al quale i più maliziosihanno già dato una risposta dopo la pub-blicazione delle foto che ritraggono iltecnico a Pantelleria in compagnia dell'exdirigente della Roma, Franco Baldini, e ifuturi vertici del Real Madrid, RamonCalderon e Pedrag Mjatovic. Oggi Capello ha incontrato il ds bianco-

nero Alessio Secco e l'amministratoredelegato Carlo Sant'Albano per parlare dimercato ma anche del suo futuro, cherimane incerto. Fra le ipotesi circolate vi èquella di una disponibilità della Juve alasciarlo andar via ma alla condizione chesia lui a dare le dimissioni, rinunciandocosì a un anno di contratto e alla cospicuasomma prevista in caso di esonero.L'incontro è durato quattro ore. Le partisono comunque costrette a prenderetempo in attesa che si chiarisca la situa-zione sul fronte giudiziale. Lunedì prossi-mo cominciano gli interrogatori, annun-

ciati nei giorni scorsi dal capo dell'UfficioIndagini Francesco Saverio Borrelli, ai''personaggi più rilevanti di questa vicen-da''. L'unica data certa, per ora, è quellafissata per l'audizione del patron dellaLazio, Claudio Lotito, prevista per il 9 giu-gno. A dirigere le convulse attività di que-sti giorni della Federcalcio, al fianco diGuido Rossi, non ci sarà il magistrato, excapo di gabinetto del ministro Castelli,Settembrino Nebbioso. La quarta commis-sione del Consiglio Superiore dellaMagistratura gli ha negato all'unanimitàl'autorizzazione a ricoprire l'incarico divice del Commissario straordinario. Ladecisione dovrà comunque passare alvaglio del plenum mercoledì prossimo.''Visto il delicato momento in cui si trova-no i magistrati coinvolti nelle intercetta-zioni dell'inchiesta sul calcio - fanno sape-re alla I° Commissione - la decisione erascontata. E comunque c'era un vero e pro-prio problema di autorizzazione per que-sto tipo di incarico, considerato cheNebbioso sarebbe dovuto diventare ilvicecommissario di una federazione spor-tiva come la Figc''. A proporre di dire noalla richiesta di Nebbioso è stato il presi-dente della commissione Nello Stabile,togato di Unità per la costituzione. IlPresidente del Coni, Gianni Petrucci,d'intesa con il Commissario Straordinariodella Figc ha deciso di non provvederead alcuna nomina in sostituzione diNebbioso, lasciando allo stessoCommissario la diretta competenza delSettore Norme e Regolamenti.

LA PIAZZA D’ITALIA - ATTUALITÀ

Pag. 2 1-31 maggio 2006

Mafia, bambino sciolto nell’acido:tre ergastoli per i cacerieri

Palermo (Adnkronos/Ign) - Giuseppe Di Matteo, il figlio undicenne del pen-tito Santino, fu assassinato l’11 gennaio del ‘96 dopo due anni di prigionia.Tre condanne all’ergastolo e una a 14 anni di reclusione sono state inflittedalla Corte d’Assise di Palermo a quattro esponenti delle famiglie di CosaNostra di Agrigento e Caltanissetta, accusati di essere stati i ‘’carcerieri’’ diGiuseppe Di Matteo.

Omidicio D’Antona: confermati 3ergastoli, assolti 4 irriducibiliRoma (Adnkronos/Ign) - La Corte d’Assise d’Appello di Roma ha conferma-to le condanne all’ergastolo nei confronti di Nadia Desdemona Lioce, RobertoMorandi e Marco Mezzasalma per l’omicidio di Massimo D’Antona, docentedi Diritto del lavoro a ‘La Sapienza’ di Roma assassinato dalle Br il 20 mag-gio del ‘99. Sono stati assolti invece i 4 irriducibili Br Antonino Fosso,Francesco Donati, Franco Galloni e Michele Mazzei.

Camorra: catturato dai Carabinieripericoloso boss latitante nell’avellineseNapoli (Adnkronos) - I carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna (Napoli),hanno catturato a Baiano (Avellino) il latitante Raffaele Orefice, 35 anni, pregiudi-cato, ritenuto reggente del clan camorristico degli ‘Orefice’ operante nell’area Suddei paesi vesuviani della provincia di Napoli. L’uomo si era dato alla macchia il 16marzo scorso quanto il Tribunale di Nola (Napoli) lo aveva condannato a 26 anni direclusione per associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidi e tentati omici-di, estorsioni, usura, traffico di stupefacenti.

La fine di un’illusione scoperchia uno spaccato inquietante di società italiana

L’anno zero del mondo del calcio

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Il commissario straordinario si dice seriamente preoccupato perché non si aspettava una situazione simile.Intanto si discute delle sanzioni da applicare ai club coinvolti

Calcio, Rossi lancia l'allarme e Galliani apre alle dimissioni

La tempesta nel mondo delcalcio ancora infuria e la fededei più appassionati vacillasempre più, messa a dura

prova dalla nuda e cruda real-tà dei fatti: il calcio come tantiscandali degli anni passati.Innanzitutto prende semprepiù piede ormai, la posizioneegemonica nel calcio italianodi una società di intermedia-zione costituita da procutato-ri, figli di gente che conta emanager del pallone: la Gea;il reparto operativo dei cara-binieri di Roma, ha redattouna lista di coloro che aveva-no diretti rapporti con la Geae lo scenario è allarmante: 3presidenti di serie A, De Luca(Siena), Foti (Reggina),Spinelli ( Livorno), ben 29allenatori, 28 dirigenti e labellezza di 262 giocatori. Lafinanza sta portando avantidelle indagini su accertamen-ti fiscali e presunti contisegreti all’estero sempre dellaGea, al cui capo c’era come sisa, Alessandro Moggi, accusa-to di concorrenza illecita conminacce e violenza. A questo punto e dopo laverifica dei dati in possesso, ipm. Palamara e Palaia hannodeciso probabilmente di cam-biare titolo di reato nei con-fronti delle persone coinvoltee procedere con la più gravedelle accuse possibili: asso-ciazione a delinquere, finaliz-zata a frode sportiva. Per ciòche concerne gli avvisi di

garanzia è già noto il numerodi 41, destinati a ex verticidella Figc, a dirigenti di Clube a responsabili sempre dellasocietà Gea.Intanto a Torino proseguonogli accertamenti sull’ipotesi difalso in bilancio, di cui i mag-giori indagati sono Moggi eGiraudo, in pratica l’ex consi-glio di amministrazione dellaJuventus. A Coverciano invece, tradubbi e sospetti il clima nonè di certo quello ideale perpreparare un campionato delmondo; per questo forse, pertirare un po’ su il morale edar fiducia ai giocatori, Rossie Petrucci si sono recati sulposto. Rossi, il Commissarionominato per riscrivere leregole dopo la bufera, haribadito che il ritiro di Lippiriguarda la sua personale sen-sibilità; Lippi ha quindoincassato la sua conferma dict, ma dopo il mondiale,dovrà ancora chiarire ai magi-strati le presunte ingerenzenelle convocazioni inNazionale con giocatori Geaa farla da padrona, non ulti-me le convocazioni dei cal-ciatori gestiti dal figlioDavide. Infine mercoledì 24 maggio,diversi fatti e passi importan-ti: il primo è stato di certo

l’elezione dell’ex procuratoregenerale di Milano,Francesco Saverio Borrelli acapo dell’ufficio indaginidella Federcalcio. Borrelli asua volta, ha nominato comesuo braccio operativo ilcolonnello FedericoD’Andrea, in passato attivocollaboratore del pool manipulite e oggi comandanteprovinciale della Guardia diFinanza a Bergamo. Il secon-do è la crescente pressionesu Galliani, solamente perevitare anche il collasso dellaLega è stato riconfermatopresidente, rinviando a set-tembre la necessità di proce-dere a nuove elezioni. Terzola divulgazione della inter-cettazione di Moggi che il9/02/05 chiama Pietro DeAngelis, addetto stampa diMastella, per richiedere aiutocontro Ermanno Pieroni expresidente dell’Ancona, reodi averlo attaccato duranteun’intervista. De Angelis scri-ve il testo da diffondere eMoggi corregge e orienta. Tra plusvalenze, scommessee indagini in corso, con unmondiale alle porte, consta-tiamo amaramente la fine diun’illusione e un anno zerodagli sviluppi imprevedibili.

Ilaria Parpaglioni

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LA PIAZZA D’ITALIA - INTERNI

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A più di un mese dalla soffertissimavittoria elettorale della coalizione dicentro-sinistra nei confronti dellaCasa delle Libertà guidata da SilvioBerlusconi, il neo eletto Presidentedella Repubblica, Giorgio Napolitanoha affidato l’incarico di formare ilnuovo governo al leader, probabil-mente pro tempore aggiungiamo noi,Prodi, che nonostante il mese ditempo avuto per definire la nuovacompagine governativa ha lasciatomolti suoi alleati ed importanti espo-nenti di partito, vogliamo usare uneufemismo, abbastanza insoddisfatti.Tra i più insofferenti ci sono gli

esponenti della Rosa nel pugno chesi vedono rappresentati dalla solaEmma Bonino fatta Ministro dei rap-porti con le istituzioni europee e ilcommercio estero, Ministero senzaportafoglio per di più, dopo che siera accesa furibonda la lotta per ildicastero della Difesa tra la stessaesponente radical-socialista e ilsegretario dell’Udeur ClementeMastella, Ministero andato poi alfedelissimo del Professore ArturoParisi. Tra i poco felici si possonotranquillamente menzionare ancheFassino, che perso il braccio di ferrocon D’Alema per le poltronissime, èstato confermato segretario dei DS esarà proprio lui a traghettare i post-comunisti nel nascente, soggettopolitico, il fantomatico partito demo-cratico casa di tutto il centro sinistra.Nella squadra di governo dei DS asorpresa non fa parte neppureLuciano Violante, ex presidente dellaCamera dei deputati, ex capogruppoDS e “faro”politico della correntedelle toghe “rosse”di MagistraturaDemocratica, al quale è stato dato il

contentino della presidenza dellaCommissione affari costituzionali; inverità anche il Ministero affidato aRosy Bindi, quello della Famiglia, ciappare un po’ poco, soprattuttoricordando come la esponente dellaMargherita era stata nel precedentegoverno Prodi, Ministro della Sanità.Non particolarmente contenti saran-no senz’altro gli esponenti dell’Italiadei Valori a cui era stato promessoaddirittura il Ministero degli Italianiall’estero, Ministero poi del tutto abo-lito con grande gioia dei Senatori uli-visti eletti nelle circoscrizioni estere,che hanno protestato fino a pochiminuti prima che si votasse al Senatola fiducia al governo allestito dalProfessore. Italia dei Valori che èriuscita ad inserire però il fondatoredel partito, Antonio Di Pietro alMinistero delle infrastrutture,Ministero diviso in due con l’espo-nente indipendente del PdCI,Alessandro Bianchi, il quale ha avutole competenze dei Trasporti, dicaste-ro che ai tempi di Lunardi era giusta-mente fuso con quello delle infra-strutture. Tornando a D’Alema, il pre-sidente dei DS, è stato nominato vicepremier insieme a Rutelli, ed in più siè accasato alla direzione dellaFarnesina, inoltre come già ricordatoha incassato la vittoria interna alPartito, relegando Fassino al ruolo dinotaio della creazione del nuovo par-tito democratico. Possono inveceessere iscritti al ruolo di “uomini delpresidente” il già ricordato ArturoParisi, alla Difesa, Giuliano Amatoagli Interni e dulcis in fundo, il bel-lunese Tommaso Padoa Schioppaall’Economia, economista di famamondiale in carica alla BCE, da nota-

re come questi tre ministeri chiavesiano stati all’appannaggio di uominidi fiducia del Premier e crediamo noisaranno le prime teste che cadrannonei momenti infuocati che Prodidovrà affrontare nel corso del suomandato, più breve possibile ciauguriamo ovviamente noi.Per quanto riguarda Rifondazione

Comunista, dopo aver ottenuto laPresidenza della Camera perBertinotti, ha visto un altro suo rap-presentante, Paolo Ferrero, inseritonella compagine governativa, a capodel Ministero delle Politiche sociali, ilquale poco prima di giurare di fronteal neo Presidente della Repubblica,Napolitano, è già andato all’attaccodichiarando apertamente di volercreare in Italia una società multi etni-ca, abolire la legge Fini sulla droga ela riforma Biagi. A sorpresa invece ilMinistero della salute è stato affidatoalla diessina Turco, all’ex sindacalista

Cesare Damiano, sempre in quotaDS, il Ministero del lavoro e a FabioMussi quello della ricerca universita-ria. La Margherita ha invece ottenutoper Rutelli, come già ricordato, il vicepremierato e il Ministero dei BeniCulturali, ha poi piazzato Gentilonialle Comunicazioni, Fioroniall’Istruzione; i verdi hanno vistoinserito il nome del proprio segreta-rio, Pecoraro Scanio, al dicasterodell’Ambiente, il già menzionatoMastella infine che ha ottenuto l’im-portantissimo Ministero dellaGiustizia.Tirando le somme possiamodire Prodi sembra, in questo primomomento, esser riuscito col bilancinodel farmacista a trovare gli ingredien-ti giusti per accontentare tutta la suacoalizione, nove ministeri ai DS, seialla Margherita, uno per ogni cespu-glio e anche dicasteri ai suoi fedelis-simi, aiutato in questo anche daitempi lunghi che ci sono stati dalla

sua elezione al conferimento delmandato, ma evidentemente le diffi-coltà maggiori le troverà più in làquando si discuteranno inParlamento le questioni calde come ilritiro dei militari italiani dall’Iraq,riforma legge Biagi, Pacs, rapporti colVaticano, legge finanziaria eccetera;la nostra opinione è che il Professorecercherà di concedere ai suoi alleatidella sinistra più estrema, che rap-presentano un buon quarto del suoelettorato, “spago” per ciò che riguar-da la politica estera, per avere cosìmani libere in quella interna.Comunque il neonato governo oltread essere più numeroso, tra ministri evice e sottosegretari, esso è compostoda 99 persone contro le 82 del gover-no Berlusconi, costerà alla fine delquinquennio, ove vi arrivasse, unacifra mai raggiunta: 73 milioni emezzo di euro; ben il 230 % in piùrispetto al precedente, secondo il cal-colo fatto dal quotidiano finanziarioItalia Oggi. Questo poiché Prodi èstato obbligato ad impiegare moltiesponenti non eletti in alcuna delledue Camere, 63 sono i non parlamen-tari rispetto ai soli 9 del governoBerlusconi, per ovviare alla sua risica-tissima maggioranza soprattutto alSenato e quindi costoro non benefi-ciando dello stipendio da deputatidovranno essere profumatamenteremunerati. D’altro canto una promes-sa elettorale del Professore è stata giàdisattesa, quella di inserire il 30 % didonne al governo, esse infatti sonomolto meno del preventivato oltre chedi quanto promesso, ma come si dicechi ben inizia è a metà dell’opera.

Giuliano Leo

Giustizia: Mastella, mi scuso con famigliaCalabresi se non ho telefonatoLussemburgo (Adnkronos/Aki) - Il ministro della Giustizia Mastella, si e’ scusa-to con la famiglia Calabresi per non aver telefonato per comunicare in anticipola notizia della grazia concessa a Bompressi. E’ stato lo stesso Guardasigilli adirlo alla Rai, a Lussemburgo dove si trova per il consiglio Giustizia. Ha affer-mato, ‘’chiedo scusa se, come leggo dai giornali, non c’e’ stata l’idea di telefo-nare per anticipare quello che sarebbe stato il gesto di clemenza’’.

Il portavoce di AN, Andrea Ronchi: “Non cisono le condizioni”Roma (Adnkronos/Ign) - ‘’Non ci sono le condizioni politiche per accettare le offer-te per le presidenze di commissione’’. Lo ha annunciato il portavoce di Alleanzanazionale, Andrea Ronchi, dopo il vertice della Cdl. Nel corso della riunione, spie-ga, si è ‘’confermato ancora una volta il profondo legame di tutti i partiti del cen-trodestra’’. ‘’Si è parlato delle commissioni ordinarie, si sono esaminate le dichia-razioni di intenti su presunte aperture, ma non ci sono le condizioni’’.

2 Giugno: Napolitano, necessario clima diresponsabile collaborazioneRoma (Adnkronos) - ‘’Nulla e’ piu’ necessario, ora, che un clima di operosita’ e diresponsabile collaborazione, nel libero confronto delle idee e delle posizioni politi-che’’. E’ quanto sottolinea con forza il Presidente della Repubblica GiorgioNapolitano, nel messaggio televisivo indirizzato agli italiani in occasione del 2Giugno, ‘Festa della Repubblica’. ‘’Corrispondere a questa necessita’ sara’ l’impe-gno della mia presidenza’’, aggiunge significativamente il Capo dello Stato.

Ecco il perché e il per come del Governo più costoso della Storia della Repubblica

Prodi vara la sua squadra

Il Presidente che sdoganò la parola patria

Il nostro bilancio del settennato CiampiLa palla passa a Napolitano.Un’elezione controversa,senza larghe intese e chetrova come pietra di parago-ne una figura pesante: CarloAzeglio Ciampi. Il Presidente uscente ha con-cluso nel migliore dei modi ilproprio settennato tenendofede alla parola data: non cisarebbe stato un Ciampi bis –aveva detto - e così è stato. Ha contravvenuto a unaregola della politica – il bluff– e di questo lo ringraziamoimmensamente. Ha detto no,nonostante fosse l’unica per-sonalità ad unire i due poli.Grazie al suo operato, gran-de ma discreto, puntuale, manon pedante, nel pienorispetto del ruolo, ha inter-pretato la propria carica nelmiglior modo possibile: nécome Scalfaro, né comeCossiga.L’ex Presidente dellaRepubblica passerà agliannali come la figura – sag-gia e carismatica – in gradodi rispolverare il concetto diPatria, senza vergogna. Anzi,grazie a lui, il termine Patriaè tornato a dominare idiscorsi ufficiali, a darsostanza alle ricorrenzeimportanti. Ma soprattutto,grazie a lui, l’idea di Patria –almeno nella forma ed è già

molto – ha cessato di essereprerogativa d’una sola parte.Anche D’Alema oggi parla diPatria. No, non è un miraco-lo. È opera del PresidenteCiampi, in grado come nes-suno di far cadere questoinsopportabile tabù erettodal culto per la Resistenza. Come omettere poi l’impor-tanza del tentativo – in parte

riuscito – di superare le ata-viche divisioni di campofiglie della guerra civile?È con la parola magicaPatria, con la risurrezione deivalori del Risorgimento, cheCiampi ha inteso andareoltre, affrancarci finalmenteda un passato così pesanteche non ci ha consentito maidi decollare come popolo eci ha costretti alla conflittua-

lità cronica che ha fattodell’Italia un Paese a metà. Grazie a Ciampi, si è inaugu-rata una stagione nuovaall’insegna dell’unità e deivalori condivisi: dalRisorgimento alla Resistenza,alla Costituzione, ai coloridella bandiera, al raccogli-mento dinanzi ai caduti perla libertà.Chi non si è emozionato

dinanzi all’immagine diCiampi, questo - prima chePresidente – “nonno d’Italia”– che contrito e commosso siaccostava con somma reve-renza alle bare dei caduti aNassiriya? Destra e sinistra hanno sensose si confrontano su un ter-reno comune, se condivido-no i valori fondamentali incui credono. Il concettoPatria, che una scelleratadamnatio memoriae avevacancellato dai nostri cuori, èuno di questi, il più impor-tante.L’operato di Ciampi, tra l’al-tro, è caduto in un momentodavvero critico per la storiad’Italia. In mezzo c’è stato l’11 set-tembre, il tributo di sanguepagato dall’Italia in Iraq, lacrisi economica, la stagionedel terrorismo internaziona-le. È stato uno sprone importan-te, in tempi di crisi a tutti ilivelli. Non ha ceduto allaretorica masochista del decli-no, ammonendo tutti coloroche cedevano ad essa comedinanzi a un destino inelutta-bile.“L’Italia ce la farà” – ha detto– e le sue parole hanno con-tagiato d’entusiasmo persinoi più giovani.

È innegabile, Ciampi si èdistinto per il grande sensodi equilibrio, che l’ha con-dotto a quella pacatezzaindispensabile per la funzio-ne che un buon Presidentedeve svolgere. In questi setteanni egli ha rappresentato laparte più sana della societàitaliana, quella più integra e s

aggiaNei momenti più delicati delsuo mandato egli ha mostra-to fermezza e fatto continua-mente appello alla concor-dia, facendo con ciò megliodi tutti Presidenti che laRepubblica ha visto salire alQuirinale. Ciampi rappresenta la cesuratra una concezione dell’Italiavecchia ed una nuova.Questa nuova dice Patrianon Paese; cittadini nonpopolo.E dicendo Patria venera ipropri padri. Questa nuovaItalia va orgogliosa del suoRisorgimento come dellaResistenza e ricopre di onori,non d’improperi i propricaduti. È stato davvero il Presidentedi tutti gli italiani, il cuiamore gli si è riversatoaddosso come ai tempi diPertini. Allora era però piùfacile.

Francesco di Rosa

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LA PIAZZA D’ITALIA - ESTERI

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Apertura degli Stati Uniti sulprogramma nucleare iranianoThe New York Times, Stati Uniti – Il Segretario di Stato Condoleezza Riceha annunciato che il governo statunitense è disposto a partecipare a nego-ziati diretti con l’Iran insieme agli alleati europei se Teheran sospenderà ilsuo programma nucleare. Il Ministro degli Esteri iraniano ManushehrMottaki ha risposto che il governo è disposto a discutere con Washington,ma non a rinunciare all’arricchimento dell’Uranio.

IRAQ

Gulf News, Emirati Arabi Uniti – Il Primo Ministro iracheno Nuri Al Malikiha proclamato lo stato d’emergenza a Bassora, nel sud del paese, dovele violenze sono in rapido aumento. Solo nel mese di maggio sono statiuccisi almeno 140 civili iracheni e nove soldati britannici.

Darfur, due gruppi ribelli ignoranol’ultimatumEl Mundo, Spagna – Due gruppi ribelli della regione sudanese delDarfur, la fazione di minoranza del Movimento di liberazione del Sudan(Mls) e il Movimento per la giustizia e l’uguaglianza (Jem), hanno igno-rato l’ultimatum dell’Unione Africana per firmare un accordo di pace conil governo sudanese. Il 5 maggio Khartoum e la fazione di maggioranzadell’Mls avevano firmato un accordo di pace per mettere fine alla guer-ra civile nel Darfur.

Ehud Gol, l’Italia può recitare un ruolo molto importante in Medio Oriente

Il ritiro dalla Cisgiordania, con o senzatrattative con il governo palestinese

Arrivato al termine del suo man-dato in Italia Ehud Gol ripercor-re insieme a noi il passatorecente del conflitto israelo-palestinese facendo il puntosullo stato dei rapporti traIsraele e UE. Pubblichiamo perintero il testo dell’intervista rila-sciata a La Piazza d’Italia. D: Ambasciatore Gol, nella pre-cedente legislatura le IstituzioniEuropee attraverso l’impulsodell’On. Turchi promosseroun’inchiesta sull’impiego deifondi arrivati all’ANP da partedella UE che ha finito per sco-perchiare un vaso di pandora dicorruzione e collusione confrange terroristiche all’internodell’organizzazione palestinese.In molti hanno aperto gli occhi,ma alla luce dei fatti lei trovasufficientemente mutata la poli-tica UE nei confronti di Israele?R: “Praticamente la situazione ècambiata drasticamente, FranzTurchi ha fatto un fantasticolavoro nel suo incarico alParlamento Europeo, allo stessotempo oggi c’è un altro governodella Autorità NazionalePalestinese e con la vittoria diHamas era necessario perl’Europa aprire gli occhi; pecca-to che questo sia accadutoprima, peccato che sia statopossibile per Hamas parteciparealle elezioni e vincere ancheelezioni democratiche, tra virgo-lette; ma la nostra situazioneoggi è molto chiara: tutti i paesieuropei e venticinque, la comu-nità internazionale del mondodemocratico hanno presentatotre condizioni ad Hamas: accet-tare Israele e il suo diritto a vive-re, smantellare tutte le strutturedel terrorismo, terzo accettaretutti gli accordi internazionaliche l’Autorità NazionalePalestinese ha sottoscritto. Oslo,Washington, Quartetto, in altreparole in questo momento nonc’è un aspetto del passato ovve-ro soldi europei senza controllo,sotto questo punto di vistaabbiamo raggiunto un risultatoimportante.”D: Come pensa possano evol-versi a suo giudizio nel breve enel medio termine i rapporti traIsraele e l’UE, molti alludonoalla possibilità di una partners-hip più stretta quasi istituziona-le, lei lo ritiene possibile in pro-spettiva?R: “No, io non penso sia possi-bile. Non credo sia realisticocredere che Israele possa dive-nire membro dell’UnioneEuropea, per esempio. In Italiacome in altri paesi europei alcu-ni pensano che essendo Israeleun paese democratico, moltovicino all’Europa questo sia pos-sibile, ma non è realistico pen-sare che questo sia possibile peralcuni motivi ma prima di tuttoperché io non credo che siapossibile accettare Israele senzaaccettare almeno un paesearabo; ora una precondizioneper essere un membrodell’Unione Europea è natural-mente essere un sistema demo-cratico totale; con tutto il rispet-to, non esiste nel mondo arabo,in modo generale e in particola-re analizzando ogni paese unsistema politico pienamentedemocratico e così io non credoche non essendo possibile

accettare un paese arabo siapossibile per l’Europa iniziareun percorso o accettare Israele;possiamo anche vedere la situa-zione con la Turchia, sono giàdieci anni che si parla della pos-sibilità di allargamentodell’Europa alla Turchia. L’UE èun club chiuso, è molto difficileentrate in questo club. Noi, Israele, dal nostro punto divista abbiamo firmato nel ’75 giàtrentun anni fa un accordo diassociazione con l’UE, abbiamorinnovato questo accordo ventianni dopo, nel 1995 alla vigiliadell’accordo di Barcellona, inquesto momento questo è suffi-ciente. Ma, posso dire che negliultimi anni la tensione che eraparte integrante del nostro rap-porto con l’Europa è svanita,oggi il rapporto è molto sincero;l’Italia è un grande esempioquand’è stato possibile negliultimi cinque anni svilupparerelazioni fantastiche con unpaese europeo importante, conaltri paesi europei allo stessotempo. Israele è molto più vici-na all’Europa oggi che in passa-to, anche le nostre Economie,oggi se non sbaglio più del 38%del nostro interscambio avvienecon questo continente e questoè significativo, il nostro legame,i nostri contatti con l’Europa,sono crescenti.”D: Ambasciatore, passiamo aparlare del passato recente: ilGenerale Sharon, era visto finoa qualche anno fa come un san-guinario ultranazionalista, oratutti rimpiangono il suo operatoe ci si interroga se la nuova lea-deship, uscita dall’ultimo risulta-to elettorale, sarà in grado dicontinuare la sua linea politica.L’opposto è capitato per Arafat.Qual è stato secondo lei il moto-re di questo cambiamento?R: “Era molto facile per alcunisettori in Europa demonizzareSharon sempre e presentareYasser Arafat come un angelodella pace. Ma gradualmente inEuropa, in altre parti delmondo, incluso il mondo araboe il campo palestinese hannocapito perfettamente che Arafatera un terrorista, negli ultimianni con Intifada ha rifiutatol’offerta straordinaria di EhudBarak per Yasser Arafat: 97% deiTerritori per un accordo. Nonsolo che non ha accettato, hainiziato una nuova ondata diterrorismo, in altre parolel’Europa ha iniziato a capire lanatura del terrorismo di YasserArafat e la corruzione del suoregime che amici come Turchihanno scoperto sui fondi euro-pei; la realtà è molto triste quan-do la metà dei soldi dei contri-buenti dei paesi europei chehanno pagato le tasse finisconoper la metà nella borsa di Arafat,per metà vanno al terrorismo epochi milioni anche per Arafat eil suo entourage per vivere aParigi. Ma ritoriamo a Sharon,piano piano tutti i settori cui eramolto più facile per loro demo-nizzare hanno capito perfetta-mete bene la necessità enormeper Israele di difendersi eSharon, Primo Ministro diIsraele, difende gli interessi diIsraele. L’anno scorso. Agostodell’anno scorso. Sharon hadimostrato di volere la pace,

con lo sgombero di Gaza, pren-dendosi un rischio enorme. Conil ritiro da Gaza Sharon è statovisto sotto una nuova luceanche da altri. Per noi Sharon hasempre rappresenato la sicurez-za di Israele, per noi sicurezzadi Israele vuol dire pace. Peralcuni c’è voluto più tempo percapire che alla fine Sharon hasempre lavorato per la sicurezzae quindi per la pace, ma allafine piano piano è stato capito.”D: Ambasciatore, abbiamo toc-cato l’argomento del ritiro daGaza, è noto come all’internodell’opinione pubblica israelia-na si siano alzate delle criticheverso il ritiro, critiche che siproponevano soprattutto di sol-levare l’interrogativo se davveroil ritiro fosse la strategia giustaper ottenere maggiore sicurezza

al di là degli impegni presi, dellaroad map e delle relazioni inter-nazionali, il Generale Sharon hasicuramente interpretato almeglio questo bisogno di nor-malità della popolazione israe-liana che è poi uscito anche nelvoto delle recenti politiche, maad oggi qual è il bilancio: al riti-ro ha corrisposto un migliora-mento dello stato della sicurez-za?R: “Prima di tutto, questa è lagrandezza di una democrazia,esattamente mi ricordo sei annifa, il Governo di Israele ha deci-so di ritirarsi dal Libano a causadella pressione dell’opinionepubblica, questa è la grandezzadella democrazia. C’è la possibi-lità per un Governo anche diaccettare le pressioni dell’opi-nione pubblica e cambiare opi-nione, perché questa è la volon-tà del popolo, adesso anche conil ritiro da Gaza, la maggioranzadegli israeliani, per due anni,negli ultimi due anni, ogni son-daggio ha mostrato che la mag-gioranza degli israeliani sono afavore del ritiro, anche Sharonha cambiato opinione, anchealtre persone; perché hannofatto questo, non per fare unfavore ai palestinesi ma prima ditutto per preservare gli interessidi noi israeliani, non era possi-bile per noi rimanere con 8.500israeliani in un area con1.500.000 di palestinesi, non erapossibile per noi perdere solda-ti ogni giorno dentro Gaza; ilritiro da Gaza era molto trauma-tico, molto molto difficile partireda Gaza perché non era facile

uscire da una parte del nostro,per molte persone, storico terri-torio e dopo trentotto anni, tregenerazioni cresciute dentro lastriscia si Gaza, ma abbiamofatto questo perché così era piùfacile seguire gli interessi dellasicurezza di Israele dal punto divista professionale della sicurez-za ma anche da un altro aspet-to, oggi quando loro fannoattacchi contro noi – continuanocon attacchi contro noi – lacomunità iternazionale accettain questo momento la leggitti-mità totale delle nostre risposte,questa è un’autodifesa, ieri pernoi non era possibile con la cri-tica internazionale, a torto o aragione, oggi noi entriamoanche a Gaza quando rispon-diamo ad attacchi terroristici enon c’è una parola della comu-

nità internazionale perché loroattaccano adesso un Paese nonda dentro Territori occupati maattaccano la nostra terra, cosìper noi oggi è molto più faciledifendere Israele e anche rispar-miare la vita di molte persone.”D: Per quel che riguarda il ritiroin Cisgiordania il nuovo Premierha dato dei tempi all’ANP pertrattare…R: “La nostra posizione al riguar-do è molto complessa, ma inpoche parole: noi non possia-mo tornare ai confini del ’67,perché è già un fatto che pas-sando per la debolezza di quel-le frontiere tentarono allora, perquella strada, di distruggereIsraele. Noi non possiamo per-mettere a paesi arabi o a terrori-sti arabi di distruggere lo Statodi Israele, allo stesso momentoabbiamo detto, anche Sharon hadichiarato in modo molto aper-to al podio delle Nazioni Unite,che noi accettiamo l’idea di duepaesi per due popoli, ancheuno Stato Palestinese indipen-dente, ma non al posto diIsraele, vicino di Israele, maquando poniamo richieste sulladistribuzione demografica deidue Stati lo facciamo perché noinon vogliamo affidare la nostrasicurezza alla buona volontà dialtri, solo noi possiamo difende-re il nostro paese e il nostropopolo e così è nata l’idea dellaconvergenza di alcuni insedia-menti, per essere in tre grandiblocchi di insediamenti di israe-liani: uno attorno aGerusalemme e tutti i quartierivicino Gerusalemme, altro a

Gush Ezion, il terzo a nord inSamaria; se sarà possibile pernoi instaurare nel futuro un dia-logo con un Governo palestine-se che accetterà il diritto diIsraele a vivere, che smantelleràil terrorismo e accetterà tutti gliaccordi internazionali, possiamoarrivare ad un accordo e conquesto Governo se non saràpossibile dialogare o arrivare adun accordo, sarà possibile pernoi entrare in questo processoin modo unilaterale.”D: Ambasciatore, l’Iran quasigiornalmente minaccia Israele,la sensazione è che l’obiettivo ditali esternazioni vada ricercatopiù in dialettiche interne allaRepubblica Islamica: quanto c’èdi realmente pericoloso nelledichiarazioni del Presidente ira-niano oltre il seminare l’odioantisemita e anti-israeliano?R: “Molto pericoloso. Moltopericoloso. In questo momentoci sono tre fonti di minacce con-tro di noi. Una a nord di Israele,Hezbollah, che continua, conl’aiuto di Damasco e di Teheran,a creare provocazioni alla nostrafrontiera settentrionale, secondoaspetto è Hamas e tutti gli altrigruppi terroristici che sono atti-vi, Brigate Al-Aqsa, JihadIslamica, ma con Hamas unfuoco centrale, ma questi duenon sono una minaccia esisten-ziale per il futuro del nostroPaese, possiamo combatterecontro di loro, ma Iran con que-sto regime fanatico e con la pos-sibilità di sviluppare potenzialenucleare è molto, molto perico-loso. Non dobbiamo dimentica-re mai che sessantacinque, set-tanta anni fa Hitler dichiarava lasua volontà di distruggere ilpopolo ebraico e ha fatto unterzo del lavoro, sei milioni diebrei, un terzo dell’intero popo-lo. Adesso questo Presidenteiraniano che dichiara ogni mat-tina la sua volontà di cancellareIsraele dalla mappa geografica.Allo stesso tempo, come nonemerge abbastanza, l’Iran è unPaese estremamente ricco, conriserve di petrolio per anni eanni, quando il prezzo di ognibarile oggi è $75 e domani puòanche arrivare al prezzo di $100per barile: è un Paese ricco!…ilPaese è meno ricco, ma il regi-me è ricco! Ma è un regime tota-litario, ogni iraniano può esseremolto ricco, condividendo que-sta ricchezza tra tutti gli iraniani,non è necessario per loro svi-luppare altre fonti energetiche,non è necessaria l’energianucleare, perciò la loro fermavolontà di sviluppare potenzialeatomico è qualcosa di moltopericoloso, anche solo permet-tere a Theran di essere in gran-do di produrre una bombasporca può ben immaginarsicosa significhi se si consideranole relazioni che l’Iran intrattienecon i gruppi terroristici anti-israeliani, ma non solo, bastipensare ad Al-Qaeda e allagalassia di amici di Bin-Laden: laminaccia non è solo per Israele,ma anche per Italia, Stati Uniti eanche paesi europei che sonomolto morbidi con una politicadi appeasment: un grande,grande pericolo.”D: Ambasciatore, abbiamo par-lato dell’Italia e dell’ottimo rap-

porto instauratosi negli ultimicinque anni trai Governi italianoe israeliano, alla luce del cambiodi Governo in Italia, comepensa possa mutare la politicanei rapporti intergovernativi enell’atteggiamento del Governoitaliano nei confronti di Hamas?R: “L’Italia, anche in una con-versazione, in un incontro conD’Alema, con Prodi e altri, lorohanno già dichiarato forte echiaro che l’Italia occupa la stes-sa linea di tutti i Paesi Europei inquesto momento, linea incentra-ta sulle tre precondizioni di cuiabbiamo parlato prima. Io credoche questa intimità di rapportitra Italia e Israele non interessisolamente ad Israele, credo chesia un interesse direttamente ita-liano, in questi cinque anni laposizione italiana è stata impor-tante anche per il mondo arabosoprattutto grazie ad Israele,l’Italia ha un rispetto più altorispetto alle relazioni di altripaesi europei, l’Italia può gioca-re un ruolo molto molto impor-tante nel Medio Oriente, pratica-mente a causa delle buone rela-zioni con il mondo arabo mode-rato e anche con Israele: c’è unGenerale italiano alla ForzaInternazionale nel deserto delSinai, c’è un Generale italianonel valico di Rafah, tutto questoperché per noi era comdo con-fermare un Generale italiano,anche per i palestinesi cheaccettano l’Italia come un gioca-tore equilibrato.”D: Infine, una domanda che ciriguarda da vicino, essendo ilnostro giornale radicato soprat-tutto nella città di Roma. ARoma c’è una delle comunitàebraiche più antiche al mondo,Roma che vuol dire ancheVaticano e quindi un fortissimoradicamento Cristiano, questo inpassato ha spesso generato dif-fidenza e incomprensioni: puòspiegare – perché ce ne è sem-pre bisogno – in che modo viveun ebreo della diaspora il rap-porto con lo Stato di Israele?R: “La comunità ebraica a Romaè la più antica al mondo: più diduemila anni fa. Ma vorrei direche ebrei italiani sono italiani,ebrei francesi sono francesi,ebrei inglesi sono inglesi, ebreiamericani sono americani, conlealtà totale ognuno al suoPaese, lealtà totale. Allo stessotempo esiste per tutti gli ebreinel mondo una seconda lealtà,per lo Stato di Isrele per essereebrei, perché noi siamo un po’distinti dagli altri, perché è allostesso tempo una religione, unpopolo, una popolazione, unPaese; queste componenti tutteinsieme non coesistono in nes-sun altra religione, nazionalità oaltro ed è per questo che questavicinanza tra ebrei italiani, ebreidi altri paesi allo Stato di Israele,sono un fenomeno nuovo: soloda 58 anni, prima non era pos-sibile per gli ebrei della diaspo-ra identificarsi con una causanazionale, adesso è possibile.Credo che in ogni paese demo-cratico gli ebrei siano un prezio-so ponte tra noi e il paese doveabitano e questo è molto moltopositivo.”

Giampiero Ricci

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LA PIAZZA D’ITALIA - ECONOMIA

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Conti, Padoa Schioppa: “Niente manovrabis”Roma (Adnkronos/Ign) - Nessuna manovra bis, almeno per il momento, maattuare le norme sul contenimento della spesa previste dalla Finanziaria 2006. Loha affermato il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, nella confe-renza stampa a Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri. Serve, hadetto il responsabile del dicastero di via XX Settembre, ‘’la rigida applicazionedelle norme contenute nella legislazione vigente’’.

Conti pubblici: nei primi cinque mesifabbisogno di 49 mld a maggio di 14,7Roma, 1 giu.(Adnkronos) - Fabbisogno in discesa nei primi cinque mesi del-l’anno. Il disavanzo si attesta complessivamente a circa 49 mld, mentre nell’a-nalogo periodo 2005 si era avuto un disavanzo pari a 54,979 mld. Aumenti Irape Irpef in Liguria, Lazio, Abruzzo, Molise, Sicilia e Campania per buco sani-tà.

Autostrade: letta ha ricevuto l’ADdi Abertis AlemanyRoma (Adnkronos) - Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio deiMinistri, Enrico Letta, ha ricevuto a Palazzo Chigi Salvador Alemany Mas,Amministratore delegato di Abertis. Lo comunica una nota di Palazzo Chigi.

Vincenzo Visco dal 18 maggio del 2006 fa parte delsecondo governo Prodi in qualità di viceministrodell’Economia.Nato a Foggia il 18 marzo 1942. Coniugato, con duefigli, è laureato in Giurisprudenza ma si è specializ-zato in studi economici all’Università di Berkeley(Stati Uniti) e in quella di York (Gran Bretagna). E’Professore universitario, Ordinario di economia pres-so l’Università di Pisa e la Luiss di Roma.Sostenitore del Partito Comunista Italiano, venne elet-to deputato per la prima volta nel 1983 nel collegioVenezia-Treviso, mentre nel 1987 non riuscì a confer-mare il suo seggio. Favorevole alla svolta dellaBolognina che trasformò il PCI in Partito Democraticodella Sinistra, con la nuova formazione politica Viscofu eletto senatore nel 1992. Iscritto al Pds e membrodella Direzione Nazionale, è coordinatore delle poli-tiche economiche del Gruppo parlamentare.Nominato nel 1993 ministro delle Finanze durante ilgoverno Ciampi, Visco si dimise dopo un giorno perprotesta al voto contrario della Camera sull’autorizza-zione a procedere nei confronti di Bettino Craxi.Confermato in Parlamento, alla Camera, nelle consul-tazioni del 27 e 28 marzo 1994 per il Pds nel Lazio eil 21 aprile 1996 con l’Ulivo nel collegio di Perugia(con il maggioritario). Nella decima legislatura è statovice presidente della commissione Finanze dellaCamera, nell’undicesima, al Senato, è stato Vice pre-sidente della Commissione Finanze e Tesoro.Il dica-stero delle finanze gli fu riproposto con l’incarico aigoverni di Romano Prodi e di Massimo D’Alema qual-che anno dopo. Dopo aver continuato la sua attivitàministeriale nel governo Amato II come ministro delTesoro, venne rieletto alla Camera nelle elezioni del2001.Il Vice di Padoa-Schioppa e padre del’Irap che conti-nua a difendere strenuamente, ha annunciato il ripri-stino delle tasse di successione e la tassazione dellerendite finanziarie (eredità e risparmi). “Le faremotutte e due, chi prima chi dopo, non sappiamo anco-ra con quale strumento ma le faremo”, ha detto,rispondendo ancora alle domande dei giornalisti.Successivamente ha pero sottolineato che per quantoriguarda i due interventi “non si tratta di cose priori-tarie”, lasciando intendere che la questione sarà

affrontata, ma non nell’immediato. “Pensare che il centrosinistra in campagna elettoraleci ha sempre accusati di fare terrorismo sulle tasse” haaffermato Bonaiuti.Con fare perentorio ha dichiarato: “La gente paghi letasse non ci saranno più condoni”, “Cercheremo dirimettere in sesto le cose per poi poter abbassare letasse. Bisogna tornare alla normalità”. La lotta all’evasione fiscale, ha detto Visco, rispon-dendo ad una domanda, non coinvolgerà gli entilocali: “Mai visto un sindaco che perseguita i suoielettori. E’ una bufala”. “La lotta all’evasione - ha spie-gato il viceministro dell’Economia - non è una cacciaal contribuente. E noi non abbiamo intenzioni vessa-torie. Serve una buona amministrazione, un buonrapporto fisco-contribuente, buone leggi, un buongoverno della macchina amministrativa”. Per dirlo in poche parole: “Mani rosse sul portafo-gli “Visco è persona di parola, e quando dice una cosa c’èda metter la mano sul fuoco che parla con intelligen-za e determinazione. Chi pensa sia un guitto sbagliadi grosso. Percio se Visco ha detto che la tassazionedelle rendite finanziarie e di successione si farà, èesattamente cio che avverrà. E dunque bisogna pre-pararsi. La sua correzione pomeridiana, secondo cuile tasse non aumenteranno e anzi i proventi dellalotta all’evasione serviranno a diminuirle, è puroomaggio formale all’invito prodiano a non fare trop-po casino. Ma Visco ci ha dato l’ultimo avviso. A noiora, tenerne giusto conto.Perche Visco è temibile? Perché sulle tasse non è uncomunista. Se lo fosse, non avrebbe chances: sareb-be per la tassazione asintotica che coincide con laproprietà integrale di Stato, e non sarebbe stato mini-stro alle Finanze nè ora nè in passato.La teoria di Visco è quella fondata su una nuova lottadi classe. Non più tra operai e padroni naturalmente,ma tra la minoranza che ha accesso a redditi diversida quelli di lavoro, e chi invece vi resta confinato. Euna teoria che può affascinare ancora in Italia, lad-dove oltre l’80% delle famiglie preferisce ancora inve-stire la propria ricchezza patrimoniale, quasi 300 milaeuro in media - nell’acquisto di immobili, invece chenegli asset finanziari.

Però il punto è che rialzare le aliquote per le impo-ste di successione e per la compravendita di azioni eobbligazioni private, alzare gli estimi catastali e fissa-re un tetto per ricalcolare l’Ici sulla prima casa oltreuna certa soglia, e sulla seconda con un’aliquotasecca in ogni caso - l’intenzione di Visco - non è affat-to manovra che riguardi poche migliaia di ricchi. E’una falce che colpisce milioni di italiani. E più ne col-pirà, visto che Visco intende proporre per sovram-mercato l’innalzamento delle aliquote contributiveper altri milioni di individui, i lavoratori autonomi eparasubordinati: a parole per scoraggiare l’esternaliz-zazione dell’occupazione e per combattere il preca-riato, in realtà per “colpire” strategicamente la parted’Italia che, più praticando sulla propria pelle tutti igiorni il rischio d’impresa, più è idealmente lontanadal collettivismo di cui è impregnato il modello ”piùStato, più fisco, più lavoratori dipendenti intoccabili,nel pubblico e nel privato”.Abbassare energicamente le imposte in un paese incui il prelievo fiscale è al 42 per cento del Pil e laspesa pubblica oltre il 48, serve a quattro cose distin-te. A riprendere con maggior forza il sentiero dellacrescita. A sanare il gap che ci divide dalle economietrainanti del mondo, e insieme da quelle emergenti in

Europa. A dare maggior libertà agli individui. A rea-lizzare un maggior dinamismo sociale, cioè a far sali-re più rapidamente in alto nella piramide sociale chioggi sta in basso. Dice la sinistra che i conti pubblici sono a rischio, chesiamo come nel ‘92. E’ una balIa, lo sanno loro perprimi. Ma in ogni caso, per raccogliere più impostenon c’è alternativa: bisogna abbassare le aliquote,non alzarle. L’aliquota media di prelievo sul redditod’impresa è scesa in area Ocse dal 41% nel 1986 al30% due anni fa. Quella più alta sul reddito delle per-sone fisiche è scesa in media dal pauroso 67% dovestava nel 1980, al 39. Eppure lo Stato non è dimagri-to, nell’area Ocse il suo gettito fiscale medio è passa-to dal 32% del Pil coniplessivo nel 1980, al 41% del2004. Decisi tagli alle tasse non solo fanno crescere dipiù nel breve chi li pratica concentrati nel tempo,come è avvenuto ad esempio per l’Irlanda, ma nelmedio-lungo periodo ampliano la platea fiscale efanno emergere imponibile nascosto. Altro che lottaagli evasori con le manette.Dice la sinistra che solo alzando le tasse non si pre-miano i ricchi. Un’altra balla. Nel 1984, prima dellarivoluzione fiscale di Reagan negli Usa, l’aliquotamarginale piu elevata sui redditi sfiorava il 70%.Oggi è scesa alla metà. Risultato, considerando ilcontributo al totale delle imposte federali disaggre-gato per quintile di reddito: quello più basso, cioè ipiù poveri, hanno visto abbassarsi la loro quota dal2,4% del 1984 all’1,1% nel 2004; il quintile più alto,i ricchi, hanno visto alzare la propria quota partesulle imposte raccolte dal 55,6 per cento di 20 annifa al 65,3%. Il decile più alto di reddito è passato dal39,3% del totale del 1984 al 52%. I Paperoni, l’1% diamericani ricchi sfondati, sono passati dal 14,7% deltotale delle imposte raccolte nel 1984 al 23,7%.Abbassando decisamente le aliquote sono i ricchi,che accrescono la propria quota parte di sostegnoalla spesa pubblica, dimezzandola ai poveri. Perchécon aliquote più basse i ricchi pagano di più e ipoveri meno.Il Fisco non è cosa per aridi contabili, ha a che vede-re coi fondamenti della libertà.

Angelo Salvatori

Chi è il Robespierre dell’Economia italiana strenuo sostenitore della clava fiscale

Visco che Fisco mani rosse sui portafoglidella classe media

La politica economica del Governo Prodiaggredisce il portafoglio degli italiani

Ogni Governo che intende definire gli indiriz-zi di una manovra finanziaria si è posto il pro-blema di fissare degli obiettivi e individuaredegli strumenti idonei al loro soddisfacimento.Ed è proprio questa la fase cruciale di unapolitica governativa che caratterizza l’indirizzoprogrammatico e influenza il taglio operativoed ideologico di una coalizione. Nella dialetti-ca politica che si va sviluppando si comincia-no a delineare i principali argomenti che l’at-tuale maggioranza di centro-sinistra intendeaffrontare, come sostiene Prodi, per “ridareserenità al Paese e per far crescere un’econo-mia da troppo tempo ferma”. L’obiettivo di cre-scita non è di per sé ambizioso ma realisticosolo che Prodi lo rende più che ambizioso per-ché crede davvero di poter avere la ricettamiracolosa per guarire il Pil italiano dalledistorsioni internazionali, crede davvero dipoter incidere profondamente sulle dinamicheesterne, che agiscono sempre più incisivamen-te sull’economia dei singoli paesi più di quan-to non fossero capaci di farlo prima dell’eradella globalizzazione. Al di là di una premessa, che doverosamente siintende fare per rispetto almeno di quel 50% dielettori italiani che giustamente hanno credutoall’internazionalizzazione dei fenomeni econo-mici ed alla loro conseguente influenza suimercati, si possono elencare i punti essenzialidella prossima manovra finanziaria delGoverno: riportare sotto controllo la spesapubblica, in quanto i conti dello Stato fannoregistrare un deficit eccessivo, occorre finan-ziare una politica sociale mediante interventimassicci a sostengo degli anziani, delle fami-glie, occorre far leva sulla imposizione fiscaletassando le rendite finanziarie cioè i risparmi

del ceto medio, ed infine bisogna sostenere laproduzione industriale attraverso gli investi-menti in ricerca innovazione e sviluppo. È opportuno sgomberare il campo da ogniequivoco: in un paese democraticamentematuro, industrialmente avanzato, economica-mente ben strutturato, è ora di finirla da partedei partiti soprattutto di centro-sinistra diaffrontare le tematiche economiche con il solospirito propagandistico ed elettoralistico.Quando si predispone un programma di inter-vento conviene per onestà e senso civico smet-terla di far credere all’opinione pubblica che inItalia da una parte c’è una maggioranza che stavicino al ceto medio-basso, che cura gli inte-ressi di quelli più poveri, che amministra innome e per conto di “tutti”, e dall’altra c’è uncentro-destra che predilige le posizioni domi-nanti, che si serve del metodo meritocraticoper squilibrare le posizioni di partenza, che insostanza avvantaggia chi ha più potere e dan-neggia invece chi più sfortunatamente non è ingrado di competere. Si ritiene immorale accet-tare un metodo dialettico che ancora vagheg-gia manovre finanziarie di stampo “populista”,para-sovietista, che specula sull’immaginariocollettivo cercando di far passare un messaggiodi protezione fraterna, delle volte estremizzatonell’alveo del paternalismo ingessante. Una democrazia matura e dinamica, una formadi governo monistico-parlamentare, uno Statosociale costituzionalmente istituito, pretendeche nessuno sia portatore di verità assolute,impone a tutti i contendenti di non imprigio-nare l’opinione pubblica in messaggi distorsivie lesivi della dignità partitica. Tradotto in ter-mini concreti tutto questo significa che il Prof.Prodi dovrebbe smetterla di far credere agli ita-

liani di detenere il monopolio delle farmaciecontenenti medicinali miracolosi per tutti i malidel nostro paese, continuando tra l’altro nellasua campagna elettorale di propaganda farma-cologica. Al contrario deve cominciare a pren-dere visione di una realtà che non è disastro-sa, deve pensare che è il Presidente del consi-glio e sta preparandosi a governare un’Italiache esce da 5 anni di legislatura di centro-destra dove sono state fatte manovre finanzia-rie senza mai mettere le mani nelle taschedegli italiani. Assunta questa consapevolezzadobbiamo prendere atto di una verità oramiincontestabile: la politica economica del gover-

no si baserà sul controllo della spesa pubblica,quindi meno opere pubbliche, e ciò giustifical’apporto elettorale fornito dai Verdi diPecoraro Scanio alla causa del centro-sinistra,meno infrastrutture quindi rallentamento sulpiano della modernizzazione economica, piùtasse, ciò giustifica l’adesione del PartitoComunista alla politica fiscale dell’Unione diProdi, redistribuzione del reddito togliendo ric-chezza a quelli che la detengono in modo one-sto per darla ai poveri. Se questa politica emanovra finanziaria non è la più alta rappre-sentazione della frammentarietà delle forzepolitiche che sostengono l’attuale maggioran-za di governo si dica all’opinione pubblicacosa altro deve fare un Premier per poter sod-disfare l’estremismo partitocratrico che in que-sti mesi sta monopolizzando il sistema costitu-zionale italiano. E se una manovra finanziariafatta di obiettivi sociali, deve soddisfare le esi-genze delle lottizzazioni politiche allora il falli-mento del management pubblico è già inizia-to. Se queste sono le premesse di una politicaeconomica che ogni volta deve cercare di con-temperare i bacini elettorali invece di predi-sporre stanziamenti a sostegno dello sviluppoe della crescita economica del paese il mini-stero dell’Economia diventerebbe unaProkuratura, cioè un organo istituzionale chesorveglia sulla compatibilità delle scelte delgoverno con le esigenze dei singoli ministri.Fermiamoci a constatare che le prime mosseeconomiche del Governo Prodi prevedono piùtasse e meno spesa questo è già sufficiente percapire quali saranno gli effetti sociali di unamanovra impositiva sul reddito delle famiglie.

Avanzino Capponi

Controllo della spesa pubblica e tassazione delle rendite finanziarie, introduzione della tassa di successione

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LA PIAZZA D’ITALIA - CULTURA

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Roma, i 100 anni del museo centraledel RisorgimentoRoma (Adnkronos Cultura) - A cento anni dalla sua fondazione, il MuseoCentrale del Risorgimento, sito all’interno del Complesso del Vittoriano diRoma presenta numerose iniziative. Si parte con la mostra dal titolo “Tesoridi carta. L’archivio del Museo Centrale del Risorgimento a 100 anni dallafondazione” presso l’Ala Brasini del Museo (fino all’8 ottobre), curata daMarco Pizzo, vicedirettore del Museo Centrale del Risorgimento.

Roma: inaugurata nuova libreria“Dehoniana Books”Roma (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - ‘’Ci troviamo all’inizio di un nuovoecumenismo, intimamente legato con una nuova evangelizzazione, che creera’non una nuova Chiesa, ma una Chiesa profondamente spiritualmente rinnova-ta, che potra’ superare le divisioni del passato. Mi auguro che questa nuovasede possa quindi contribuire al nuovo ecumenismo e al futuro della Chiesa edel mondo intero’’.

Design: a Roma Mostre, perfomance eseminariRoma (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - L’ibridazione, intesa come trasferimentoe contaminazione di esperienze, concetti e creativita’ nella cultura globale, sia visi-va che materiale, e’ il tema conduttore della quarta edizione di ‘’Roma Design +’’,rassegna annuale ideata e realizzata dal dipartimento Itaca, diretto da Tonino Parisdell’Universita’ di Roma ‘’La Sapienza’’, che promuove e valorizza la cultura delprogetto.

Si chiude sulle pagine de La Piazza d’Italia la lettura della prima lettera Enciclica di Benedetto XVI

“Vivere l’amore”. Far entrare la luce di Dio nel mondo,ecco ciò a cui vorrei invitare con la presente Enciclica

“Se anche distribuissi tutte le mie sostanze edessi il mio corpo per essere bruciato, ma nonavessi la carità, niente mi giova” (1 Cor 13),sono queste parole di San Paolo a cuiBenedetto XVI vuole legarsi nell’incipit allaparte conclusiva della sua prima LetteraEnciclica. Dopo aver tracciato il sentiero della diversitàdell’Agape cristiano dall’Eros pagano e tutte lesue sfaccettature e derivazioni più o menocontemporanee, dopo aver raccontato la storiadell’impegno nella carità, già da subito benpresente nel primo nucleo del cristianesimo, inDeus Caritas Est, Papa Ratzinger si volge agliesempi ricordando come non nei soli fatti masolo nell’abbandono alla volontà di Dio e almessaggio di Cristo vi sia la vera salvezza e lapossibilità di portarla ad altri, senza che i pro-pri atti siano figli di un bisogno egoistico frut-to di un amore non sincero.Allora la strada per l’abbandono parte dall’in-

terrogativo di Giobbe che si lamenta per la sof-ferenza incomprensibile “Oh potessi saperedove trovarlo, potessi arrivare fino al suotrono!…Verrei a sapere le parole che mirisponde e capirei che cosa mi deve dire. Consfoggio di potenza discuterebbe con me?…Perquesto davanti a lui sono atterrito, ci penso edho paura di lui. Dio ha fiaccato il mio cuore,l’Onnipotente mi ha atterrito” (23, 3. 5-6. 15-16); allora l’abbandono passa per il grido diGesù sulla croce “Dio mio. Dio mio, perché mihai abbandonato?” (Mt 27, 46) per giungere poiall’unico approdo possibile cui le nostre mentirazionali possano giungere, così ben tracciatodal passo di Sant’Agostino “Si comprehendis,non est Deus” Sermo 52, 16: PL 38, 360.La strada per la santità è un cammino spiri-

tuale che ciascuno compie per se stesso. IlSanto è colui che ha in se questa capacità inna-ta di donare tutto se stesso, colui che vota lasua vita a farsi parola dei Vangeli “Ero nudo emi avete vestito…Ogni volta che avete fattoqueste cose a uno solo di questi miei fratellipiù piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25, 36. 40). I nostri tempi sono stati generosi di esempi

che non si perdano in un’iconografia lontana.A noi vicina è stata la vita e l’azione caritate-vole di Beata Teresa di Calcutta, sempre nelsegno di Maria, insieme alla eco del grandespirito di Beato Pio restano luci fulgide sullastrada che rende giustizia alla carità gesto diamore non meramente simbolico solamente seunito alla preghiera. Nella sua lettera per laQuaresima del 1996, Benedetto XVI ricordacome la Beata scriveva ai suoi collaboratorilaici: “Noi abbiamo bisogno di questo intimolegame con Dio nella nostra vita quotidiana. Ecome possiamo ottenerlo? Attraverso la pre-ghiera”.Volgendosi alla conclusione della Lettera il

Pontefice sottolinea come “Fede, speranza ecarità vanno insieme. La speranza si articolapraticamente nella virtù della pazienza, chenon vien meno nel bene neanche di fronteall’apparente insuccesso, ed in quella dell’u-miltà, che accetta il mistero di Dio e si fida diLui anche nell’oscurità.” “Essa trasforma lanostra impazienza e i nostri dubbi nella sicurasperanza che Dio tiene il mondo nelle suemani e che nonostante ogni oscurità Egli vince,come mediante le sue immagini sconvolgentialla fine l’Apocalisse mostra in modo radioso.La fede che prende coscienza dell’amore diDio rivelatosi nel cuore trafitto di Gesù sullacroce, suscita a sua volta l’amore.”

La ovvia constatazione per cui per i Santi l’an-dare verso Dio non significa allontanarsi dagliuomini, ma al contrario rendersi ad essi vera-mente vicini trova la sua esaltazione nella figu-ra di Maria che nell’atto di perdere suo Figliodiventa madre di tutti i credenti. Alla sua bontàsi rivolgono tutti gli uomini e a Maria, riferen-dosi a Maria, il Papa affida il suo augurio e lasua preghiera finale. “La devozione dei fedeli mostra, al contempo,l’intuizione infallibile di come un tale amore

sia possibile: lo diventa grazie alla più intimaunione con Dio, in virtù della quale si è total-mente pervasi da Lui – una condizione chepermette a chi ha bevuto alla fonte dell’amoredi Dio di diventare egli stesso una sorgente ‘dacui sgorgano fiumi di acqua viva’ (Gv 7, 38).Maria, la Vergine, la Madre, ci mostra che cos’èl’amore e da dove esso trae la sua origine, lasua forza sempre rinnovata. A lei affidiamo lasua missione a servizio dell’amore”

Giampiero Ricci

Il senso dell’iniziazione nel lavoro dell’illustre filologo Victor Magnien

I MISTERI ELUSISi parla tanto ai giorni nostri di Occidente, delle sue radici.Dello smarrimento di quell’antichissimo filo di Arianna che neisecoli ha fatto dell’uomo occidentale un esempio planetario vin-cente di perseguimento della felicità, di progresso. Ma qualisono queste radici e da dove ricominciare.Da qualche anno la casa editrice Edizioni di Ar si occupa di tro-vare, riproporre e dare pubblicità attraverso le sue newsletter ararità filosofiche e letterarie che restano molto spesso tali per viadei riflessi condizionati di un’omologazione culturale che per-vade il mondo editoriale italiano alla mercé di un’intellighenziasinistrorsa troppo spesso colpevole di ostracismi, amnesie, sco-muniche che lasciano il percorso del dibattito culturale privatodi quel processo democratico che dovrebbe assicurare la ric-chezza e lo scambio di idee, anche quelle più estreme. In par-ticolare accanto alla riproposizione di classici del pensiero ere-

tico non-democratico le Edizioni Ar si occupano eccellente-mente ad esempio di testi preziosi nello studio e nell’analisi deifondamenti filosofici del nostro essere.Uno di questi è senz’altro il capolavoro di Victor Magnien, “I

Misteri Eleusi”, Edizioni Ar, Padova 1996, pagg. 413.Magnien svolse la sua attività didattica presso l’Università di

Toulouse fornendo con il suo lavoro uno sguardo antropologi-co rivolto alle culture ‘classiche’ che lo ha reso meritevole dientrare a far parte della grande famiglia dei filologi francesi conLouis Gernet e ai giorni nostri Jean-Pierre Vernant e Pierre Vidal-Naquet.Il testo “I Misteri Eleusi”, del 1938, ha il grande merito di rico-

struire un sistema di senso attorno a teorie, miti, pratiche ini-ziatiche perse nelle brume della storia antica della Grecia clas-sica, fornendo una chiave interpretativa sovrapposta delicata-

mente ad una raccolta accuratissima di fonti, ad una selezioneesauriente di testi che nonostante la loro complessità o anche laloro oscurità si dipanano, nel discorso dell’autore assumendotratti mai banali (come vorrebbe certa filologia che vuole rap-presentare il mondo antico come un tempo popolato da adulticreduloni), mai apoditticamente idealisti (vedi certe raffigurazio-ni sempre del mondo antico come età dell’oro).Le figure mitologiche principalmente di Demetra, Persefone,

Dioniso vengono lette nel divenire filosofico che da Parmenidead Aristotele vuole questa triade rappresenti il legame primige-nio della germinazione terrena – l’eterno ritorno dell’animamundi nella metafora della primavera – la riscoperta e la libera-zione della parte spirituale e irrazionale che è presente in ognu-no di noi per arrivare alla sapienza, alla beatitudine, alla vitanuova. A ben vedere quindi eco dantesche perché in questogenere di panteismo pagano non è difficile intravedere i semifilosofici da cui si alimenterà la filosofia del pensiero dei primicristiani e da cui ripartirà la speculazione teologica cattolica sul-l’incontro, il termine di un percorso di abbandono della vitasuperficiale per approdare attraverso il lato animico, presente“fisicamente” in ogni uomo, a quello spirituale. Niente a che vedere dietro l’iconografia mitologica de “I Misteridi Eleusi” con il semplicistico ringraziamento terreno alla ric-chezza delle messi, bensì strada consapevole per elevarsi, perraggiungere uno stadio di saggezza via via superiore. Tutti i piùimportanti personaggi del mondo antico fino all’ImperatoreMarco Aurelio ne dichiaravano apertamente la pratica ricavan-done un tornaconto in termini di riconosciuto livello di illumi-nazione che li accreditava ad operare per il bene pubblico. Inquesto quadro chiaramente i misteri praticati in Grecia ed inparticolare ad Eleusi assumevano il crisma dell’inaccessibile senon ai più meritevoli.

L’attualità del testo di Magnien nasce anche da circostanze difatto dirompenti prodotte dalle scoperte della cosiddettaNuova Fisica, ancora incredibilmente oscurate da uno scorret-to dibattito epistemologico che ad esse preferisce annose litiDarwin-Creazionisti: laddove Macrobio senza colpo ferire spie-gava da qual punto della galassia provenissero e ritornasserole anime che albergano dentro gli uomini, laddove Pitagorascientificamente ci convinceva sulla metempsicosi o AristideQuintilliano sulla Palingenesi, Ed Witten da Princeton ci spie-ga l’inconsistenza di un’unica realtà avendo trovato ben undi-ci dimensioni, Sthepen Hawking ci fa viaggiare dentro le tran-sizioni di fase dei buchi neri e Prigogine ci assicura di come iltempo non sia una finzione ma esista per davvero, riportandole lancette del pensiero così indietro al punto da farci chiede-re se i Greci di cui ci racconta Magnien non avessero per casonascosto da qualche parte per lo meno un acceleratore nuclea-re o qualche altro ingombrante macchinario che possa almenofarci sentire meno inadatti, meno impacciati al cospetto dell’u-niverso.

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LA PIAZZA D’ITALIA - SPETTACOLO

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Il ritorno di BrandoMarlon Brando torna sullo schermo. A due anni dalla sua morte (il 2 lugliodel 2004), riparte la produzione del film Brando and Brando, ora intitolatoCitizen Brando. Il progetto, annunciato al festival di Cannes pochi mesiprima della scomparsa del divo, era stato bloccato a causa della sua morte.Diretto da Ridha Behi, il film racconterà la storia di un giovane tunisino cheparte per gli Stati Uniti con in testa il sogno americano e l’obiettivo di cono-scere Brando e avrebbe dovuto, originariamente, contare sulla partecipazio-ne dell’attore nel ruolo di se stesso e come supervisore della sceneggiatura.

Il piacere della suspenceEva Mendes sarà la protagonista di Live!, un film indipendente diretto daldocumentarista premio Oscar Bill Guttentag. Secondo quanto riportato daProduction Weekly, il film, visto attraverso la lente della crew di un documen-tario, segue l’ambiziosa presidentessa della programmazione Katy (Mendes),che intende produrre un reality-show molto controverso con i concorrenti cheper cinque milioni di dollari giocano alla roulette russa con pistole cariche indiretta televisiva. L’inizio delle riprese è previsto per la metà di giugno a LosAngeles.

Spy-story per Ang LeeSecondo quanto trapelato al Marché del festival di Cannes, il regista, reducedalla pioggia di Oscar per I segreti di Brokeback Mountain, dirigerà una spy-story in lingua cinese ambientata durante la seconda Guerra Mondiale, le cuiriprese dovrebbero iniziare già il prossimo autunno. Al centro del film, intito-lato Lust, Caution, un racconto breve della cinese Eileen Chang, al cui adatta-mento sta lavorando lo sceneggiatore di Mangiare bere uomo donna e La tigree il dragone.

AL CINEMA

L’AMICO DI FAMIGLIA

Provincia italiana povera i cuiabitanti sono costretti a fareciò molti connazionali fanno:chiedere prestiti, ma quandopurtroppo non si hannogaranzie da dare alle banche(ciò rientra nelle tante incoe-renze che caratterizzano il“Bel Paese”) ci si rivolge aglistrozzini, ed è qui entra inscena Girolamo, il protagoni-sta dell’ultimo coraggiosofilm del regista napoletanoPaolo Sorrentino.“Cravattaro” per diritto difamiglia, anche il padre chelo ha abbandonato bambinolo era, il nostro vive in una

casa fatiscente con la madreparalitica, non si muove pernon respirare, in compensoè carico di soldi. Tanti soldi,più di un milione di euro.Frutto del duro lavoro,pensa lui, ma i tanti che harovinato e persino l’unicoamico non ne sono affattoconvinti. Uno comeGirolamo soccombe solo difronte all’amore, che puntua-le arriva a mischiare le cartesotto le sembianze di unaventenne ambiziosa e senzascrupoli. Rivelare oltresarebbe una cattiveria, bastiperò dire che nulla è comesembra.L’amico di famiglia è un

film ambizioso e proprio perquesto meritevole di lode:Sorrentino si è preso deirischi e questa è la maggiorvirtù. La regia è studiata ericercata nei minimi dettagli,si nota una certa sperimenta-zione sul colore, le inquadra-ture e il montaggio e il lavo-ro che il regista ha fatto congli attori è molto accurato.Molte energie sono statespese anche nei dialoghi enegli intrecci narrativi. Ilrisultato è un film spiazzanteche unisce la commedia conil grottesco, l’indagine socialecon il ritratto intimo.

Raffaella Borgese

VOLVER

Volver è un film su una madrecreduta morta, “scomparsa”.Ormai lontana, ma proprio perquesto presente nell’odore cheristagna nelle stanze e nellememorie sofferenti della intra-prendente e corrucciataRaimunda (Penélope Cruz).Nell’incertezza dei ricordi.Volver vuol dire “tornare”, ilritorno è inevitabile, è inscrittonel destino dell’uomo. Tornarea una qualsiasi cosa: al propriopaese d’origine, alla propriainfanzia. Ed è proprio questo iltornare di Raimunda, al suopaese, La Mancha, spazzato dalsolano (un vento snervante) e

devastato dagli incendi ed è inuno di questi che i genitori diRaimunda sono morti abbrac-ciati.Tornare al passato che, ostinato,non passa mai come ne La malaeducación o in Tacchi a spillo.Tornare per sopravvivere, perresistere al dolore di un incestosubito da Raimunda, all’omici-dio commesso dalla figlia dellaprotagonista per difendersi, dalsenso di colpa della nonna–fan-tasma per non aver capito qualetragedia avesse vissuto la figlia.Ma i fantasmi non piangono,abitano nelle antiche casesospesi in quell’attimo che è trala vita e la morte. Assistono chista per superare la soglia e, allo

stesso tempo accudiscono i vivi.I film di Almódovar non rispar-miano lo spettatore, gli fannovivere emozioni forti e laceranti.Emozioni che i reality-show o italk-show (un modello di tv cheil regista ci fa capire di nonapprezzare attraverso alcunebattute dei personaggi) svilireb-bero, trasformandoli in volgaritàe deprezzamento delle sofferen-ze umane. Onnipresente nellafilmografia di Almódovar è iltema della perdita, svisceratonelle sue varie forme, in Volveril modo di affrontarlo è lo stes-so di Parla con lei: dialogarecon chi non c’è più e con sestessi per affrontare le propriedebolezze.

La produzione artistica diOrson Welles è compostada un’infinità di opere rea-lizzate in tutti gli ambitiartistici e culturali (teatro,radio, cinema, televisione,stampa, pittura, musica)con frequenti rimandi daun’opera all’altra, in uncontinuo dialogo tra i varimezzi espressivi utilizzati.La carriera di Orson Wellessi sviluppa nell’arco dicirca cinquant’anni, in varipaesi come Stati Uniti,Italia, Marocco, Francia,Spagna, Inghilterra. Dopola sua morte, avvenuta il10 ottobre del 1985 nellasua villa di Hollywood e ilconseguente moltiplicarsidi numerose leggende, glistudi critici su Welles sonoaumentati e più aumenta-no gli scritti sulla suaopera, più viene scopertomateriale nuovo. Nei variscantinati e sotterraneidelle diverse nazioni iricercatori hanno trovato

varie bobine di vecchifilm, dando luogo a conti-nui restauri delle pellicole.Tra i vari progetti cinema-tografici mai portati a ter-mine nella carriera diOrson il meno conosciutoè Il Mercante di Venezia,tratto dalla grande tragediadi William Shakespeare delquale fu il più grandeinterprete del 900.Realizzata in Italia, l’operafu il primo adattamentoshakespeariano che OrsonWelles realizzò a colori,della durata di quarantaminuti, ma privo del sono-ro perché la colonna sono-ra di due dei tre rulli furubata in un albergo aRoma. I diritti del filmsono di proprietà di OjaKodar, l’ultima sua compa-gna, che ancora spera diritrovare, magari in qual-che vecchio magazzino, idue rulli mancanti. Nel 1995 la Kodar hadonato al Film Museum di

Monaco di Baviera, direttoda Stefan Drossler, tutto ilmateriale su Welles.Drossler, a sua volta, hamesso in atto un’approfon-dita ricerca nel tentativo direcuperare il materiale nonfinito di Orson e in occa-sione del ventesimo anni-versario della morte delgrandissimo regista, alfestival di Locarno del2005, lo studioso tedescoha presentato una retro-spettiva su Welles. Tra ivari materiali, un montag-gio dal titolo OrsonWelles’s Shylock ossia unaraccolta di alcuni progettidi adattamento delMercante di Venezia daparte di Orson: una tra-smissione radiofonica del1938 e una televisiva del1967 nella quale Wellesrecitava per dieci minutiun monologo dell’operashakespeariana. L’ottava edizione cinema-tografica de Lo sguardo

dei maestri, realizzata dalCentro EspressioniCinematografiche di Udine,è stata dedicata a Welles,mentre dal 2 al 4 febbraio siè svolto un convegno, alquale hanno partecipato ipiù grandi studiosi wellesia-ni del mondo, dedicato alrapporto del regista con ivari mezzi espressivi usatinel corso della sua carriera.Titolo del convegno è Myname is Orson Welles –Media, Forme, Linguaggiche ha dimostrato come lasua vita, artistica e non, èsempre stata in bilico tra ilconcetto di verità e finzione,di inganno opposto al reale.La carriera del geniale cinea-sta riassume tutte le tenden-ze artistico-culturali che lohanno preceduto e anticipaquelle successive e certa-mente sarà, per ancora tantianni, terreno fertile d’indagi-ne.

Raffaella Borgese

L’odissea di Veneziadell’enphant prodige

L’incredibileORSON WELLES

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LA PIAZZA D’ITALIA - TEMPO LIBERO

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Rally: Acropoli, Loeb domina laSuperspeciale di AteneAtene (Adnkronos) - E’ iniziato nel segno di Sebastien Loeb il Rallydell’Acropoli. Il francese, su Citroen Xsara, ha vinto la superspeciale inau-gurale dell’ottava prova del Mondiale disputata allo stadio Olimpico diAtene precedendo di 2’’ il finlandese Marcus Gronholm (Ford Focus). Loeb,che nella sua manche ha sconfitto proprio lo scandinavo, ha inflitto 2’’8 didistacco al finlandese Mikko Hirvonen (Ford Focus).

Auto: Formula 3000, Ghedina settimo inGermania

Oschersleben (Adnkronos) - Nella gara tedesca di Oschersleben il neo-pilotaKristian Ghedina dopo una splendida gara e’ arrivato settimo nel campionatoF3000 International Masters. Partendo solo dalla 13esima posizione e’ riusci-to a guadagnare posizione su posizione con ottimi tempi sul giro e grande con-tinuita’ con la monoposto da 500 cavalli.

Scherma: CDM fioretto femminile a squa-dre, Italia terza a MarsigliaMarsiglia (Adnkronos) - Termina con un ottimo terzo posto nella gara a squa-dre la trasferta della nazionale azzurra di fioretto femminile a Marsiglia. Oggiil quartetto formato da Elisa Di Francisca, Margherita Granbassi, GiovannaTrillini e Valentina Vezzali e’ stato sconfitto in semifinale dalla Polonia dopoavere battuto nei quarti la forte Polonia di Sylwia Gruchala. ‘’Un’altra buonaprestazione collettiva abbiamo ancora qualcosa da migliorare”.

maggio sono stati chiamati avotare svariati milioni dielettori, ma a decretare ilfuturo di Roma, Napoli eMilano si sono recati benpochi italiani: uno dei piùbassi risultati di affluenzaalle urne degli ultimi anni.

Il referendum di giugnosarà un re-make delle politi-che di aprile, visto che tuttigli italiani saranno chiamatia promuovere o bocciareuno dei “cavalli di battaglia”del governo – Berlusconi: leriforme. Perciò chi vinceràuscirà più forte di prima.Chi perderà, vedrà gli equi-libri interni scricchiolaresempre di più. Ovviamente non basterà vin-cere. Bisognerà vedere comesi vince. Come non basteràperdere. Bisognerà vederecome si perde. Sì, perché sealle amministrative i singoli

partiti hanno confermato irisultati delle politiche, noproblem. Se invece dopo ilreferendum la dovesse spun-tare un risultato inaspettato,quello del sì, sicuramente glianti-cambiamento più estre-mi farebbero “le bizze”, pre-tenderebbero di più per stareal gioco. Un rovescio magari di misu-ra all’interno dell’opposizio-ne creerebbe problemisuperabili. Qualora si confi-gurasse uno scenario similetra le componenti di gover-no sarebbe una catastrofe.Salterebbero i fragili accordisul partito democratico emagari i piccoli – Udeur,Pdci, Verdi – “busserebberoa poltrone”.Tutto realistico. Peraltro èinutile negare come il refe-rendum di giugno diràmolto anche sul futuro dellaCdl. Rumors credibili lascia-no intendere che se le rifor-

me votate non dovesseropassare la Cdl salterebbe inun batter d’occhio. Vociautorevoli sostengono che ilreferendum sia uno snodocruciale della vita dellacoalizione guidata daBerlusconi. La Lega, cheaveva già anticipato che sisarebbe considerata svinco-lata in caso di vittoriadell’Unione, ha soltantoposticipato la data dellapropria dipartita: il 25 giu-gno. Se le riforme non pas-seranno, è più che mai pro-babile che la Lega scendasul marciapiede e torni acandidarsi a “costola dellasinistra”.Inverosimile? Mica tanto.La verità è che in questoclima da “50 e 50”, che rin-focola un insopportabilestato di guerra civile freddail mese di giugno riveleràquanto Unione e Cdl dure-ranno. La parola agli italiani

Il Paese fifty�fifty alle soglie del referendumProsegue a pag. 1

Il 7 volte campione del mondo: ‘’Ultime due stagionicon loro tra le migliori della mia carriera’’

Yamaha e Valentino Rossianche nel 2007. Il pilota:“Ho fatto la scelta giusta”

Roma (Adnkronos/Ign) - Valentino Rossi corre-rà con la Yamaha anche nel 2007. La casa giap-ponese lo ha annunciato: ‘’Yamaha Motor Co.Ltd è lieta di annunciare che Valentino Rossiresterà con la Fabbrica giapponese nel 2007,correndo per il quarto anno con la YamahaFactory Team nel campionato del MondoMotoGp. Rossi continuerà a correre per laYamaha e a sviluppare la moto, con la MotoGpche nel 2007 entrerà nella nuova era degli800cc’’. ‘’Ho fatto la scelta giusta’’, ha commentato

Valentino. ‘’Le ultime due stagioni con laYamaha sono state tra le migliori della mia car-riera e io sono estremamente felice di rimanerecon loro e con la mia squadra’’, ha aggiunto il 7volte campione del mondo. ‘’Lieta per la scelta di Valentino di restare in

MotoGp’’ ed ‘’estremamente felice per il fattoche abbia deciso di proseguire la sua gloriosacarriera nella classe regina con la Yamaha nel2007’’ si è detta naturalmente la stessa YamahaMotor Racing per bocca del direttore manage-riale Lin Jarvis, che ha definito il 27enne Rossi‘’un grande ambasciatore per le corse motocicli-stiche in generale: è estremamente importanteper l’immagine globale di questo sport’’. ‘’E’ ilpilota di maggior talento e il più veloce’’, ha

affermato Jarvis, ‘’ed è il punto di riferimento cuigli altri guardano’’.‘’Ovviamente - ha aggiunto - è di importanza

cruciale per noi il fatto che Valentino sia nellaposizione di guidare lo sviluppo della nuova800cc Yamaha per il 2007. Il suo contributo saràinestimabile e siamo convinti che con la nuovamoto potremo puntare a vincere il titolo delprossimo anno’’.

Quindi, parlando degli obiettivi immediati,Jarvis ha spiegato che la casa giapponese cer-cherà di fornire a Rossi ‘’i mezzi per difendere ilsuo titolo MotoGp in questa stagione. Siamocerti che riuscirà a recuperare da un inizio sfor-tunato, a partire dalla gara al Mugello’’.

Il nostro paese, secondo una classifica stilata dal Word Travel Monitor, è scivolatoal quarto posto tra le nazioni più visitate del mondo, dopo avere conquistato nel 1970

il vertice dell’hit-parade internazionale.

Italia.it la vetrina nostrana del turismoIl Comitato dei Ministri

per la Societàdell’Informazione che siriunì il 16 marzo 2004diede il via alla progetta-zione e alla realizzazionedi un portale,www.italia.it, per pro-muovere e rilanciare l’of-ferta turistica italiana. Ilsito sarà presto online,ricco di contenuti digitaliin tema ambientale, cultu-rale, enogastronomico eturistico.“Con questa infrastrutturadigitale, che a regime saràin 8 lingue, l’Italia colmauna lacuna e, soprattutto,si riposiziona in modocompetitivo nel nuovo filo-ne del web-turismo, che staregistrando notevoli tassidi crescita, mettendo inmostra nel mondo tutti isuoi ‘gioielli’ turistici, arti-stici, culturali, ambientalied anche eno-gastronomi-ci, un ‘tesoro’ che non haeguali “, ha detto l’exMinistro Stanca, ricordan-do che “il PortaleNazionale del Turismosi incastona nel più com-plesso Progetto ScegliItalia, deciso nel 2004”.Il turismo è una preziosis-sima risorsa italiana “ilturismo è il nostro petrolio:

rappresenta circa il 12%del Pil-prodotto internolordo, coinvolge diretta-mente 270 mila imprese ealtre 420 mila con l’indot-to ed occupa almeno 2,3milioni di persone. Ma inquesti anni l’Italia haperso posizioni: dal primoposto al mondo per arrividel 1970, ora siamo scesial 4° (con una quota del5%), dietro alla Francia(10%) alla Spagna (7%).Non solo, ma il 27% dei‘vacanzieri’ italiani scegliealtri Paesi come meta delleproprie ferie, contro il 10%di francesi e spagnoli. Equesto nonostante il nostroPaese disponga di un note-vole potenziale attrattivo edel più ricco patrimonioculturale del mondo. Trale diverse cause di questaperdita di competitività”,ha aggiunto Stanca, “c’èanche il non aver coltoappieno le rilevanti poten-zialità delle nuove tecnolo-gie digitali e di Internet,che hanno raggiunto unagrande diffusione neiPaesi dai quali provengo-no i principali flussi turi-stici. Tanto che ormai ilvalore complessivo delmercato mondiale del turi-smo on-line si sviluppa con

tassi di crescita annui del30-40% e con un volumeche per il 2005 è stato sti-mato in oltre 100 miliardidi euro” ha affermato l’exMinistro. I mutamenti dellavita hanno riflessi inevita-bili anche sulla domandadel turismo. Si è infattiregistrato che la metà del numero degliutenti Internet utilizzano ilweb per strutturare le pro-prie vacanze. Si è stimatoche il valore delle venditemondiali on-line di servizituristici ha raggiunto i 100miliardi di euro. Prestodetto che occorreva alli-neare il nostro paese allatendenza di e-turism,creando un sito che stimo-lasse incoming, ovverol’arrivo dei turisti. Il proget-to del portale Italia.it haassorbito l’esperienze posi-tive delle piattaforme webdei nostri concorrenti,creando così un sito cherispondesse in modo com-pleto alle esigenze e alladomanda del turismo.Richiedere un turismointernazionale vuol direrispondere in primis con ilmultilinguismo, così si èpensato di costruire Italia.itin otto lingue, consultabiliin italiano, inglese, tede-

sco, francese, russo, spa-gnolo, cinese e giappone-se. Il portale fornirà agliutenti le mappe necessarieper orientarsi e sarannoscaricabili gratuitamentedei software per gestire levacanze nel nostro paese.Anche le prenotazioni dialberghi, ristoranti, attivitàculturali ma anche pac-chetti d’offerte turistichesaranno on-line. Un porta-le che avrà un copiosopatrimonio informativo peraiutare il turista a struttura-re il suo soggiorno nelnostro paese. La tecnolo-gia utilizzata è avanzatissi-

ma e consentirà l’accessofino a 110 mila operatoriper l’aggiornamento deiloro contenuti digitali; unaricerca avanzata delledisponibilità presso lestrutture ricettive e preno-tazione on-line; mappe eitinerari (router planner);un motore di ricerca evolu-to; orari e prenotazioni diviaggi aerei e ferroviari;connessione con link ester-ni per approfondimenti asiti specializzati; l’accessi-bilità e di scaricare gratui-tamente strumenti assistiviper disabili (Legge Stanca);Italia.it permetterà agli

utenti di creare anche“special interest tour”,ovvero dei viaggi a tema.Il chiaro obiettivo è quellodi rilanciare il nostro paeserecuperando le vette inter-nazionali dell’incoming. Grazie all’unicità delnostro patrimonio cultura-le gli ingredienti ci sonotutti, ora attraverso la rea-lizzazione di questo porta-le si cerca di ritrovare glistrumenti per “sfornare”un prodotto di alta qualitàche possa far gola aivacanzieri.

Alice Lupi