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Anno 2010-2011 - Novembre/Dicembre 2010 - n. 5/6 Poste Italiane S.p.A. - Spediz. Abb. Post. 70% Tassa pagata - DCB Latina La Ruota Notiziario mensile del Rotary Club Latina - Distretto 2080 Italia Auguri!

Transcript of La ota - rclatina.files.wordpress.com · Pontin setin tunisin felici di Andrea Nascani ... persona...

Anno 2010-2011 - Novembre/Dicembre 2010 - n. 5/6Poste Italiane S.p.A. - Spediz. Abb. Post. 70% Tassa pagata - DCB Latina

La RuotaNotiziario mensile del Rotary Club Latina - Distretto 2080 Italia

Auguri!

Presidente Andrea NASCANIVice Presidente Gianluca CASSONIPast President Giuseppe GISOTTIPresidente Eletto Ivan SIMEONETesoriere Roberto MICOLITTIPrefetto Laila BARRUCCIConsiglieri Renzo CALZATI Galileo COSTANZO Giovanni LUNGARELLA Angelo NICOTRASegretario Francesco ACUTOAddetti Stampa Fiorella RICCIARDI Gianluca CARFAGNA

Sito intemet: www.rotarylatina.itPosta elettronica: [email protected]

4 Dal Presidente

5 La nostra chiacchierata del 28 ottobre di Pasquale Bossa

5 ... e noi? di Galileo Costanzo

7 Perché bisogna aiutare il Pakistan di Franco Acuto

8 ...ed eccoci. Pontin setin tunisin felici di Andrea Nascani

9 Conoscere Torino con il Rotary in ottobre di Franco Tescione

10 L'orgoglio dell'appartenenza al Rotary di Fernando Petrone

Visti... da lontano

11 Anche il Vesuvio puzza di Pasquale Bossa

12 Ed ora Basilea 3 di Galileo Costanzo

13 Con Domenico di Domenico Grande

Dal Rotaract Latina

14 Perché le cellule sane vincano su quelle malate di A. De Felice A. Morelli

15 Programma del mese di Dicembre

16 Mare, dolce mare ... libri, dolci libri di Innocenzo D'Erme

Roberto ScambelluriGovernatore 2010-2011Distretto 2080

Comitato di RedazioneFranco BORRETTI (Direttore Responsabile)Angelo Nicotra (Coordinatore Editoriale)Pasquale BOSSAGalileo COSTANZOFernando PETRONESilvio PICCIONIFiorella RICCIARDI

Registrazione Tribunale di Latinan. 364 del 22‑1‑1983Editore: Rotary Club LatinaRedazione: Via Pontinia, 62 ‑ 04100 LatinaPoste Italiane S.p.A.Spedizione Abbonamento postale 70%Tassa pagata ‑ DCB LatinaComposizione, impaginazione e stampa:CIPES ‑ Via Sabaudia, 63 LatinaTel. e Fax 0773/692708efiorlet‑[email protected]

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Italia Sommario del n. 5/6 - novembre/dicembre 2010

Presidenti delle CommissioniEffettivo Angelo NICOTRAProgetti Innocenzo D'ERMEFondazione Rotary Mario CAPORALEFormazione e Leadership Fiorella RICCIARDIPubbliche relazioni Gianluca CARFAGNAAmministrazione del Club Gennaro LARENZADelegata per il Rotaract Liviana PICCIONI

* * *Club Contatto: ALMADA (Portogallo)SASSARI NORD

* * *Riunioni Rotariane: Hotel EuropaVia E. Filiberto ‑ LatinaOgni Giovedì alle ore 20.30Segreteria: Cas. Postale 115 ‑ 04100 LatinaTel. 0773/697062

Ray KlinginsmithPresidente R.I. 2010-2011

4 - La Ruota La Ruota - 5

dal PresidenteCarissimi soci,Come ben sapete, novembre è il mese della Rotary Foundation, l’istituzione no profit che consente al R.I. di attuare i suoi pro-

grammi a sostegno dei più deboli anche negli angoli più dimenticati del globo e ne costitui-

sce il braccio operativo. Il Governatore Roberto Scambelluri ha constatato di

persona che, dove non riescono ad arrivare i Governi, spesso arriva il Rotary e dove la speranza della soluzione del problemi dell’umanità è morta, il Rotary porta nuova voglia di combattere a fianco del più deboli per aiutarli a vivere.Anche il Coordinatore Distrettuale della Fondazione Rotary del Distretto 2080 nonché Governatore nominato 2012/2013 e nostro socio ed amico Silvio Piccioni da anni dedica tempo, energia e passione alla Rotary Foundation e continuamente ci ribadisce che la missione della Fonda-zione Rotary consiste nell’aiutare i Rotariani a promuovere la pace, la buona volontà e la comprensione internazionale attraverso il miglioramento delle condizioni sanitarie, il sostegno all’istruzione e la lotta alla povertà. Inoltre tutti i Rotariani del mondo sono uniti nella campagna globale per debellare la poliomielite e chi come me ha i ca-pelli bianchi, ricorda quando il terribile flagello imperversava ancora in Italia: tanti nostri coetanei, compagni di scuola o di giochi, venivano colpiti all’improvviso dal terribile virus che allora si chiamava “paralisi infantile”, e riuscivano a deam-bulare solo con le stampelle o sulla sedia a rotelle, oppure perdevano l’ uso della parola, o degli arti superiori o di tutto il corpo e della mente, o morivano tra atroci sofferen-ze. Non possiamo quindi rimanere insensibili ma dobbiamo contri-buire ad eradicare il flagello dalle zone residue della terra dove esso ancora colpisce tantissimi bambini indifesi perché nessuno li ha vaccinati.Silvio ci ha comunicato che attualmente la Fondazione agisce anche a livello lo-cale finanziando i progetti di servizio finalizzati a sod-disfare i bisogni delle persone più sfortunate: questo è il Rotary.

La nostra chiacchierata del 28 ottobre

e buon Natale a tutti i Soci, buon Natale a chi ha la pazienza di leggerci, buon Natale a chi ama aiutarci, buon Natale a chi ci consiglia, buon Natale a chi vuol conoscerci, buon Natale ai

giovani, buon Natale a chi giovane non è, buon Natale...... sì, a tutti, per volerci sempre bene!

GC

La redazione mi ha chiesto di dare, come è dovuto, una relazione della nostra conversazione, da me tenuta il 28 scorso. Lo faccio con molto piacere, non solo per adempiere questo nostro dovere rotariano, ma anche per averne io stesso una memoria. Perché, come mi era stato richiesto, si è trattato solo di una delle nostre chiacchierate “al caminetto” e non me ne è rima-sto traccia alcuna. Mi è, comunque, abbastanza agevole ricostruirne le linee essenziali, che riguardano la nascita della medicina moderna, che è una espressione diretta, senza dubbi, della cultura, ormai indicata come “occiden-tale”, che è nata tra Grecia e Magna Grecia, si è diffusa con l’impero romano e il Cristianesimo in tutta l’Europa, di cui è ormai l’essenza e il patrimonio, considerando come Europa non solo l’Inghilterra, che oggi, forse, ne è la mi-gliore espressione moderna, ma anche quel lontano “avamposto” che sono le Americhe. La medicina moderna, non quella che si basa su dogmi, credenze, fantasie, ma su osservazioni dirette, sperimentazioni, verifiche cartesiane e popperiane, infatti, nasce molto tardi nella lunga storia dell’uomo. Dobbiamo giungere a ben 1628 anni dopo Cristo per avere la fondamentale opera di William Harvey “De exercitatio anato-mica motu cordis et sanguinis” , che era un inglese di stretta formazione italiana, avendo compiuto i suoi studi scientifici a Padova, con i notomisti più impor-tanti di quella celeberrima scuola, quali Vesalio, Cesalpino, Fabrizio D’Acqua-pendente. La prima e perfetta descri-zione dell’apparato cardiocircolatorio umano comprendeva anche un settore del circolo che non poteva essere allora osservato direttamente, in quanto di grandezza microscopica. E furono an-cora due italiani a farlo, circa un secolo dopo, quando Malpighi e Spallanzani ne ebbero la possibilità attraverso il microscopio, da poco inventato e pote-rono confermare la presenza, nel punto previsto, dei capillari.Necessariamente ridotto e rapido l’ex-cursus successivo della medicina e della cardiologia a causa della saggissima decisione di racchiudere la conversa-zione delle nostre conviviali, tra le due portate, presa dalla nostra “Perfetta”

di ferro, per cui sono stato costretto a dedicare molto del tempo disponibile a quanto mi premeva di più: la sensibiliz-zazione del Club ai gravi problemi della cardiologia locale. Mi corre l’obbligo di dire che il mio è stato solo un innesco, perché, in realtà, la parte più positiva della serata è stata, come prevedevo e speravo, svolta dagli interventi degli ascoltatori. Enzo Maio ci messo subito sopra un bell’asso, ricordando come la nostra attività non può e non deve scostarsi molto dal territorio, affiancato da Franco Acuto e, soprattutto, dalla esperienza diretta di Antonio Alfonsi,

che ha recato il contributo più sostan-ziale, ricordando di essere stato tra i primi italiani ad godere dell’attività cardiochirurgica e di essere la migliore testimonianza dei suoi risultati, con la vitalità, la intelligenza e la “voracità” che tutti gli riconosciamo.Chi di noi è chiamato a queste conver-sazioni si trova naturalmente un po’ a disagio per il tempo disponibile, ma dobbiamo ammettere che questo ci aiuta nel rendere l’intervento più agile, più fruibile, e anche il dibattito più interessante. Pasquale Bossa

...e noi?Era inevitabile che Pasquale, il nostro caro amico “cardioprofessore” e “socio onorario” Pasquale Bossa, pur nella “tenaglia” tra la prima ed la seconda portata, provocasse interesse e quel disappunto che ti assale quando ti rac-contano con competenza ed esperienza di tante cose che non vanno, che non sono fatte bene ormai da tempo. E ti facesse anche venire la voglia di fare subito, ma proprio subito, qualcosa per migliorare o integrare quanto non funziona nel nostro Ospedale S. M. Goretti. E tanto Pasquale ci ha coinvolti,

che Enzo Maio ha subito avanzato la proposta - con la sua tipica passione! - di andare a presidiare, bandiere in testa, gli ingressi della ASL perché siano realizzati al meglio i servizi e, particolar-mente, quello di “cardiologia”. E forse non pochi di noi astanti si sono schierati con Enzo.Pasquale quasi avrebbe avuto voglia anche lui di accettare la proposta di Enzo, ma ha cercato di farci compren-dere che i modi, i processi, i tentativi devono e possono essere altri. E forse ce ne parlerà in un contributo che scriverà per LA RUOTA.Poi è arrivata la precisazione ed il di-sappunto di Andrea Presidente su come quelle Unità Sanitarie Locali (le USL) sono diventate Aziende Sanitarie Locali >>

Novembre e dicembre costituiscono il quinto ed il sesto mese dell’anno rotariano, per cui siamo giunti quasi alla metà del periodo che mi vede impegnato come presidente del Club.Come sapete, stiamo portando avanti le attività program-mate quali la raccolta olii domestici in collaborazione con la scuola elementare Gianni Rodari di Latina, le iniziative sull’ acqua, la donazione di attrezzature per i centri della Lega tumori nelle restanti province del Lazio in collabora-zione con LILT, Distretto e R.C. Locali di Viterbo e Rieti, la distribuzione di pacchi dono ai figli dei carcerati, le inizia-tive per la raccolta fondi per la R.F. e per i progetti locali, i Forum sulla giustizia, i viaggi, ecc., mentre abbiamo trovato difficoltà per concretizzare l’assistenza ai senza tetto in quanto il dormitorio pubblico di Latina non è stato ancora realizzato.Spero che detto progetto possa essere fatto proprio anche dai numerosi clubs operanti sul territorio che hanno parte-cipato al Forum organizzato dal nostro club lo scorso otto-bre: vi terrò informati; il tempo stringe perché il freddo è arrivato. Dicembre, infine, è il mese dedicato alla famiglia,

che per me da qualche giorno è aumentata di una unità con la nascita della nipotina Sara, la quinta di mia figlia Andreina, per la gioia dei nonni e del bisnonno Vla-dimiro, il padre di mia moglie Anna. Carissimi, Vi invito a partecipare con le Vostre famiglie agli eventi in corso ed a fornirmi il Vs. prezioso contri-buto proponendo nuove iniziative da intraprendere, temi per le conviviali e quant’altro: sono a Vs. disposizione, chiamatemi.Un forte abbraccio. Andrea Nascani

sempre piùnonno!

complimentitanti tanti!

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Perché bisognaaiutare il Pakistan

(le ASL), forse non rammentando che s’era fatto quanto meno urgente ge-stire con altri criteri quelle USL che producevano servizi per la salute non proprio ben organizzati ed efficienti e, principalmente, con disavanzi finanziari paurosi. Penso che si tentò, e pure giustamente, di portare la logica amministrativa (falli-ta!) delle USL a quella di un’“azienda”, mettendo a capo anche esperti amministrativi di terza provenienza. Ed i risultati in tante Regioni italiane ci sono stati; non qui da noi, non certo in tutto il Lazio, in Campania, in Calabria, in Sicilia. Quindi il criterio “azien-da” fu adottato non perché le ASL dovessero necessariamente conse-guire un utile finanziario (così come accade in tutte le aziende commerciali, industriali, di servizi, ecc.), ma perché potessero sen-tirsi organizzate in logiche appunto “aziendali”. Logiche che prevedono la ricerca continua di un equilibrio tra poste patri-moniali e finanziarie, dove è necessario inventarsi sistemi validi per un fun-zionamento della gestione sempre migliore: fare cioè efficienza! Per cui è indispensabile una più razionale organizzazione dei servizi, mai dimenticando le finalità aziendali che sono, per le ASL, quelle di contri-buire alla promozione, al mantenimento e al recupero delle condizioni di salute della popolazione (tutta!), assicurando l’assistenza nel quadro della program-mazione sanitaria nazionale e regionale, ed in risposta ai bisogni espressi dalla collettività. Ed a questo riguardo, quello appunto della trasformazione ULS/ASL, è stata simpatica la battuta del Presidente, che faceva parte dell’Amministrazione della USL che non funzionava: l’Ospedale di Latina poteva apparire in ordine ed efficiente solo se la notturna visita di controllo era “preannunciata”. Poi, caro Franco, “Consigliere Segreta-rio”, ho compreso e non il tuo “animato ed appassionato” intervento: mi piace comunque pensare che alla fine tu sia stato d’accordo con Andrea sul fatto

che tutto quello che è scritto nella Costi-tuzione è assolutamente per tutti, anche per chi, grazie ad un’altra sempre più incombente tragedia umana, è costret-to a stare qui da noi da clandestino; sì, anche a lui! Ed ancora, in quella bella chiacchie-rata, l’amico Antonio Alfonsi ha simpaticamente dato “prova”, con la sua “ottima” presenza, di cosa può

fare una buona medicina. E Franco Tescione - ingegnere, che sempre bada al pratico, al concreto, che nella sostanza non vuole che ci si perda in “chiacchiere”, ha invitato Pasquale a continuare a raccontarci la sua sto-ria perché si possa fare, noi rotariani, sempre meglio. Sorprendenti, infine, le razionali, preziose, “sgombranti” di alcune “appassionate affermazioni”, colte fra questo e quell’intervento, le brevi considerazioni di Anna, moglie del nostro Presidente.Ma rammentiamo tutti, comunque, che quando parliamo di cose di ASL, e quindi anche di cardiologia, non possiamo non tener conto di cosa sia il nostro debito pubblico, che è indiscutibilmente “eccessivo, sproporzionato, incontrolla-bile” (proprio in questi giorni: "Draghi: ripresa a rischio, Italia indietro di 9 anni. Tremonti: si produce più deficit che Pil). Allora, se questo è vero, dobbiamo auspicare (rassegnarci!?) che la nostra

salute sia tutelata solo se siamo - se sono!- capaci di migliorare la gestione delle nostre ASL e con i mezzi che hanno a disposizione. Pensate, in Calabria non sono nemmeno in grado di stabilire a quanto ammonta il deficit sanitario. In ogni caso, particolarmente se vor-remo una “socialità” sempre presente se non migliore, ci sta che dovremo assistere a maggiori imposte ed ancora

più tasse, almeno, dicono gli addetti, per redditi più alti, particolarmente quelli finanziari. Dobbia-mo comunque sperare che gli Amministratori delle ASL siano sempre migliori, che sappiano motivare ed organizzare il personale dipendente, che sappiano ricercare e fare sempre migliore efficienza, che i medici non perdano di vista le finalità della loro missio-ne. E noi? Ecco, e noi? Possiamo solo continuare a dare importanti contri-buti alla LILT di Latina (il nostro Club ne è uno dei maggiori sostenitori!) e al Centro trasfusionale del S. M. Goretti. Possiamo ritornare a sollecitare il funzionamento dei defibrillatori, proseguire nell’iniziativa “peppin-

distrettuale” della passata annata per la Lega Tumori e sapere anche accompa-gnare valide iniziative di altri. Dobbiamo anche saper fare in modo che le “belle ed interessanti” cose che realizziamo, come la conviviale di stase-ra, siano il “là” di un nuovo progetto, la continuazione di un’altra “concreta” iniziativa, sempre che le nostre risorse umane e finanziarie lo consentano!E poi? Pensiamo sempre a quel che ci ha rammentato, con quel suo straordinario “spiritaccio”, Pasquale; imitiamolo, an-che partecipando a questo nostro Rotary con un po’ più di consapevolezza, di entusiasmo e di dee! E l’ottima convivia-le - complimenti Prefetto!- sia anche un riferimento per riflettere, per pensare a chi sta là fuori, non solo con mediocre se non assente assistenza medica, ma anche senza un pezzo di pane! E che forse sta aspettando che anche il Rotary faccia qualcosa per loro. Galileo

Da poche settimane si è chiusa una fase di una mia esperienza lavorativa che mi ha portato a viaggiare sino in Pakistan, nazione sconosciuta ai molto se non per le tristi vicende di terrori-smo e di povertà che colpiscono quel territorio. Nel corso di questi mesi ho avuto modo di conoscere una realtà che, pur fra tante difficoltà, è in grado di produrre eccellenze e di accogliere con simpatia chi si reca presso di loro senza lo spirito di imporre la propria cultura bensì di condividerle.Quelle poche volte che ho avuto modo di girare più o meno liberamen-te, ho avuto modo di visitare mercati affollati, ricchi di colori e di odori, cen-tri commerciali che non hanno nulla da invidiare ai nostri, ma anche villaggi in cui la povertà e la poliomelite conti-nuano a mietere vittime: non potrò dimenticare gli occhi di una bambina che camminava sulle sue ginocchia, devastata dalla polio.Ho lasciato amici lì, che spero di incontrare presto (grazie ad Internet, email, Skype, Facebook, non ci faccia-mo mancare nulla) siamo sempre in contatto.

Perché questa introduzione, for-se anche lunga? Perché è di poche settimane fa il disastro che ha colpito il Pakistan, ne ha devastato le zone a maggiore vocazione turistica ed agrico-la, mettendo in ginocchio la già fragile economia. La famosa macchina della solidarietà si è messa in moto, ma... Ma quelli sono Pakistani, ci sono le bombe, ci sono i talebani, ma chi ce lo fa fare, poi i soldi vanno in mano a loro eppure per Haiti giustamente

ci siamo mobilitati (dovendo giusta-mente continuare), ma non mi sembra che la situazione sia poi così diversa in termini di malaffare, di corruzione e di instabilità politica. Perché quindi il Pakistan no?Fortunatamente il Rotary International non si è tirato indietro, come sempre, però se guardo in giro alla nostra realtà, mi sembra di notare una certa freddezza, una certa lontananza che non ci è mai appartenuta e che non ci deve appartenere. Vedrete, aiutare il Pakistan è come aiutare Noi stessi, ce lo insegna la nostra storia, la nostra cultura sapranno ricompensarvi con il loro sorriso ed una sola parola: shukria (GRAZIE)! Domenico Grande

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Conoscere Torino con il Rotary in ottobre

FOTO OTTICAFABIO TONAZZI

Via Cesare Augusto snc(Angolo via V. Alfieri)

LATINA - Tel. 0773 479339

Servizi matrimonialiFilmati video

Sviluppo e stampa in giornataStampe digitali

Esame della vistaCentro lenti a contatto

Il viaggio in Tunisia “alla scoperta delle oasi”, effettuato dal 2 al 7 ottobre u.s. in interclub con il R.C. Latina-Monti Lepini ed organizzato da me e da Sandro Pontecorvi con il Tour Operator “Setiatour”, è stato senz’altro molto interessante, indimenticabile e ben riuscito.Il gruppo, formato sia da rotariani che da nostri amici ed accompagnato da esperte guide, dopo aver visitato Tuni-si, le rovine di Cartagine ed il carat-teristico villaggio di Sidi Bou Said si è trasferito in pullman G.T. a Sousse-Port el Kantaui e da qui ha percorso tutta la Tunisia del Sud visitando i musei e siti archeologici tra cui l’imponente colosseo romano di El Jem, le tipiche abitazioni troglodite di Matmata, l’enorme lago salato di Chott El Jerid, fino ad arrivare al deserto del Sahara dove lo spettacolo è stato senz’altro unico ed indescrivibile. La sensazione provata davanti all’im-mensa distesa di sabbia rimarrà sicu-ramente nel nostro vissuto in maniera indelebile e tutti abbiamo portato con noi un sacchetto di quella sabbia gialla, sottilissima, quasi impalpabile, per non dimenticare.A cavallo dei dromedari ci siamo sentiti tanti Lawrence d’Arabia e forse anche un po’ “giovani turisti” per aver affron-tato in età matura sia questo lungo ed

impegnativo viaggio, che per la faticosa (tranne per quei tre che l’hanno fatta comodamente seduti in carrozzella) escursione in dromedario nel deserto (faticosa per tutti ad eccezione di Rino Larenza, Sandro Pontecorvi, ‘Nzino Calabresi e Gianni Lungarella che se la cavalcavano, o meglio se la dromedaria-vano, come se lo avessero fatto sem-pre), che per le avventurose escursioni in fuoristrada 4x4 sino alle oasi di monta-gna di Chebika (catena dell’Atlante nei pressi del confine con l’Algeria) ed alla cascata di Tamerza.Douz, Tozeur dove abbiamo visitato l’interessante e bel museo Dar Cheraid, la verde oasi di Gafsa ricca di palme pro-duttrici di ottimi datteri “deglet noir”, Kairouan e le sue moschee, Sousse e la sua medina, Monastir ed il mausoleo di Bourghiba ed infine la moderna Port el Kantaui sono state alcune delle tappe del nostro viaggio.L’azzurro del mare nostrum, i colori della medina e dei tappeti, gli odori del cibo e delle spezie, la diversità delle culture e degli stili di vita dalle grandi città ai villaggi trogloditi ed alle ten-de dei nomadi Berberi e Touareg che ormai, grazie alla buona rete stradale, al turismo ed allo sviluppo economico della Tunisia, vivono quasi tutti in abitazioni stanziali dotate di acqua corrente, luce elettrica ed antenna satellitare per la TV,

Eccoci qua: Franco Tescione e Bruna, Galileo Costanzo ePaola che abbiamo raccolto l’invito per una gita a “Torino e lìattorno” organizzata dal Club di Ciriè-Valli di Lanzo. E fatta lagita, possiamo dire di aver indovinato: è stato bellissima edinteressantissima. L’anno prossimo, se riproporranno la gita,vi consigliamo di andarci!

C’è un nostro amico, per tanti anni colonna del nostro club, che un po’ pole-micamente sosteneva che pubblicare su “La Ruota” resoconti di gite rotariane era un’operazione del tutto inutile, in quanto, per quelli che vi avevano partecipato, ovviamente si trattava di leggere di cose già viste, per quelli che avevano deciso di non parteciparvi, si trattava di leggere di cose che chiaramente non interessavano.Non è facile confutare, in termini mera-mente razionali, la tesi del nostro amico, e noi non ci proveremo nemmeno, ma riteniamo che ci debba essere spazio su “La Ruota” anche per raccontare emozioni.E se lo dice uno che ha scelto a suo tempo un corso di studi e, poi ,una pro-fessione che è (o dovrebbe essere) il non plus ultra della razionalità, è una bella manifestazione di …incoerenza!Ma di emozioni si può legittimamen-te parlare, quando ci si riferisce alle sensazioni provate da un gruppetto di rotariani del nostro club (tra i quali lo scrivente), che hanno aderito al pro-gramma CONOSCERE TORINO E LE RESIDENZE SABAUDE, (Itine-rario culturale – turistico – gastronomico riservato ai rotariani).Programma splendidamente predispo-sto dai rotariani del club Rotary Ciriè-Valli di Lanzo, diffuso ogni anno tra tutti i club italiani. e che ha permesso ai partecipanti, provenienti da molti distretti, di conoscere, nell’arco di tempo di una settimana di ottobre, una città (forse inaspettatamente) bellissima, una piccola grande capitale (come è stata giustamente definita).Una città che molti di noi hanno in ge-nere visitato frettolosamente ed esclusi-vamente per motivi di lavoro, trascurata dal turismo di massa, almeno fino al 2006, l’anno delle Olimpiadi invernali, l’anno della svolta, che ha cambiato il volto della città, riscoperta innanzitutto dai torinesi stessi.Non possiamo dilungarci sul mix di siti

storico-culturali (tanti!) e di siti gastro-nomici (altrettanti, compresa una cena allo storico “Ristorante Del Cambio”, frequentato nientepopodimeno che da Cavour!) che gli amici di Ciriè, sotto la sapiente regia del past presidente Franco Vellano, hanno saputo offrire ai parte-cipanti.Non possiamo, innanzitutto per non dare ragione all’amico di cui sopra, ma soprattutto per non togliere il piacere della scoperta, ai rotariani che l’anno venturo volessero aderire, e noi sponso-rizziamo fortemente questa eventualità, alla proposta che certamente gli amici di Ciriè rinnoveranno per il 2011.Ce l’hanno promesso, con un program-ma anzi aggiornato ed adeguato al rango di Torino, prima capitale dell’Italia unita, in coincidenza con le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità della nazione.Resta da dire solo, ma forse è la cosa più importante, che alla tradizionale cortesia piemontese i padroni di casa hanno uni-to un’affettuosa cordialità, a cui anche i rotariani ospiti hanno saputo corrispon-

dere, ricreando quel clima di autentica amicizia rotariana, che è, al di fuori di ogni retorica, una caratteristica di tante nostre riunioni.. Franco Tescione

Angelo Nicotra,ROTARY, sì, come

con una Harley!

ci hanno accolto e coinvolto lasciando in ognuno di noi il desiderio di tornare in questo paese che in questi ultimi anni ha avuto un notevole sviluppo economico ed ha saputo investire in strade, scuole, ospedali e sicurezza.Il costo tutto incluso? piuttosto basso e comprensivo anche del trasferimento Latina /aeroporto di Fiumicino e ritorno; gli alberghi? ottimi, a quattro e cinque stelle; il cibo? vario e gustoso; la comi-tiva? allegra e ben affiatata: siamo stati veramente bene!Il prossimo viaggio? Il tour della Sicilia meridionale fino a Siracusa organizzato per la seconda metà di maggio 2011 in interclub da me e dal Past president di Sezze Enzo Luppino. Andrea Nascani

4 - LA RUOTA

dal PresidenteCarissimi amici ed amiche rotariani,è iniziato il terzo mese della mia presi-denza, il mese del rientro dalle ferie, il mese della ripresa del lavoro quotidiano,

il mese della concretizzazione delle attività programmate.

Per i rotariani, settembre è il mese dedicato alle nuove generazioni e sull’argomento, in sintonia con Rober-to Scambelluri Governatore del nostro Distretto, ribadisco che è molto importante fornire un contributo alla prepara-zione dei giovani ad affrontare la vita nel modo migliore: il Rotary ci chiede proprio questo.Ma i giovani latinensi ci sono vicini? Ci conoscono? Mi sembra di no, anche se quelli appartenenti al nostro Rota-ract sono determinati ed attivi. Forse i giovani ci conoscono poco; forse ci considerano come dei sorpassati, pedanti, anziani signori non al passo con i tempi e pertanto tutti insieme, con l’insostituibile sup-porto delle nostre famiglie basato sull’esperienza diretta, dobbiamo impegnarci ad iniziare con loro un rapporto nuo-vo atto a superare il conflitto generazionale e ad avvicinarli al club, alle sue iniziative sociali locali ed internazionali, a

far capire loro che il Rotary riesce ad operare in tutto il mondo (es. per l’eradi-cazione della poliomielite) persino dove non arrivano i governi.Ottobre è il mese dell’azio-ne professionale che impegna ognuno di noi, nell’esercizio delle nostre attività, ad un comportamento basato su elevati valori morali quali il rispetto degli altri, la lealtà, la probità e l’equità, nonché a porre a disposizione le nostre capacità professionali per lo sviluppo della società in cui operiamo.Ottobre, infine, è il mese in cui mia figlia Andreina mi re-galerà il quinto nipotino (una bambina), il che mi rende un nonno molto, molto felice unitamente a mia moglie Anna.Ribadisco: abbiamo tanto da fare nei confronti del pros-simo. Facciamolo tutti insieme nel segno della pace, dell’amicizia, con umiltà e con la gioia del servire in maniera disinteressata. Andrea Nascani

Sakuji Tanaka, socio del Rotary Club di Yashio, Saitama, Giap-pone, è stato selezionato, dalla Commissione di Nomina, come Presidente del Rotary International per il 2012-13. Tanaka diventerà il Presidente desi-gnato il 1º ottobre se non ci saranno altri candidati sfidanti. Tanaka ha dichiarato che gli piace-rebbe vedere il Rotary “continuare a svolgere la sua opera vitale come forza per migliorare le nostre comu-nità”.

La battaglia contro la polioIl più ambizioso e prestigioso programma umanitario voluto dal ROTA-RY INTERNATIONAL e sostenuto dall’OMS, dall’UNICEF e dalla CDCVa combattuta senza quartiere fino alla soluzione definitiva.

Mai come oggi siamo stati tanto vicini alla felice conclusione della no-stra azione.Nei 4 Paesi endemici i casi registrati al 1° agosto 2010 erano 77, contro i 566 del 2009.Il caso oggi più drammatico è il Tajikistan dove un’improvvisa fiammata, dovuta a un poliovirus selvaggio importato, ha fatto registrare ben 452 casi. Il Ministero della Salute e i vari Partner internazionali hanno già avviato una vasta campagna di vaccinazione in quattro fasi. Le prime due hanno mirato all’immunizzazione dei bambini di meno di 5 anni e le altre due ai bambini con meno di 15 anni. Il tutto in centri sanitari appositamente insediati e attraverso azioni a tappeto da porta a porta.Fermarsi ora significherebbe far ripartire tragicamente il morbo, aver sprecato oltre 25 anni di energie, aver gettato alle ortiche milioni di USD donati, ma, soprattutto, condannare nuovamente milioni di bambi-ni all’invalidità permanente e spesso alla morte!

SAKUJI TANAKAselezionato comePresidente del RI2012-13

10 - La Ruota La Ruota - 11

Visti...dalontano Rubrica di "opinioni" su avvenimenti e personaggi del nostro tempodi PASQUALE BOSSA

Anche il Vesuvio puzza

L'orgoglio dell'appartenenza al Rotary

04100 LATINA - Via A. Diaz, 5Tel. e Fax 0773 694396

TOMMY HILFIGER

Alcuni anni della infanzia li ho vissuti a Torre del Greco. A quella età non si è in grado di valutare molte cose. Guardavo al Vesuvio come a un monumento di cui essere orgoglioso, anche quando, nel "44", ci inondò di lapilli e di cenere.Ho un amico, campano come me, con cui spesso discuto in difesa dei "parchi nazionali", meravigliandomi che una persona colta e ricca di esperienze, come lui, ne sia un acceso contestatore.Le notizie, che oggi vengono da quelle zone, mi fanno meglio capire la sua posizione e mi portano, in parte, a condividerla.Da quanto ci fanno intendere, i parchi dovrebbero tutelare il territorio da cementificazioni più o meno abusive e, qualche volta anche ci riescono, ma raramente. Quasi tutti i parchi nazionali sono punteggiati di villini e altre graziose costruzioni, senza che le autorità locali se ne accorgano in tempo. Ora veniamo a sapere che uno degli ostacoli più forti a sversare i rifiuti, in cui Napoli sta morendo, nelle vicinanze del Vesuvio, è dovuto al fatto che la zona è, dal 1995, parco nazionale. Qui comincio ad avere, come il personaggio di Altan, idee che non riesco più a condividere. Se il parco non può essere contaminato dai rifiuti, che, rispetto all�imponente vulcano, sono briciole, le migliaia di metri cubi abusivi di cemento sono accettabili? E, a me, ignorante in questa materia, sembra che, forse, il luogo, nel quale, oltre a

non consentire la costruzione di case, i rifiuti potrebbero trovare il posto più adatto è proprio dove il massimo rischio che corrono è quello di essere inceneriti e anche senza spesa. E, se dovessero dare qualche disturbo a quelli che continuano a costruire in zona vietata e ad alto rischio, non sarebbe proprio un male. Considerando poi che questi soggetti, se vi fosse una eruzione, comincerebbero la lagna infinita per avere case nuove e legittime al posto di quelle costruite abusivamente, magari togliendole a chi se le è sudate onestamente, assecondati dai vari politici, che vanno solo alla caccia di consensi elettorali e non si occupano di risolvere i problemi veri. Venendo ora alla proposta pratica, che un ignorante in materia può timidamente formulare, io direi di sversare i rifiuti partenopei nel punto più vicino possibile alla bocca del vulcano e più di quanto si è lasciato finora fare per villette abusive e a turisti smaniosi. E se le colate di lava dovessero travolgere ammassi di rifiuti, avremmo ancora una volta dimostrato che l'uomo è in grado di utilizzare la natura, a meno che non ci si mettano di mezzo malavitosi e politici, affettuosamente collusi.Purtroppo, sorge il dubbio che l'assurda vicenda dei rifiuti di Napoli sia solo la espressione di una nazione che ha perso ormai la idoneità a rimanere tale e che si stia ormai sgretolando verso un destino imprevedibile e comunque cupo.

Quando una cosa è bella, quando ci si accorge che essa è anche utile, quando si avverte che senza di lei non potremmo fare proprio a meno per dare il giusto sen-so alla nostra azione o un valido significato al nostro agire, allora siamo soliti dire “Se non ci fosse bisognerebbe inventarla”. E allora noi Rotariani diciamo pure che se il Rotary non ci fosse bisognerebbe inven-tarlo perché è lui che riesce a dare il senso alla nostra azione e validità al nostro agire. E se dovessimo a tal proposito coniare uno slogan pienamente adatto, diremmo che “Rotary è bello”.Allora chiediamoci: Che cosa è il Rotary? Rotary è ‘comprensione’. Comprensio-ne fra tutte le genti che abitano la terra, indipendentemente dal color di pelle e dal credo religioso. Esso quindi è un ideale che anima un movimento di portata globale che ancora oggi, dopo oltre un secolo di vita, prosegue la sua espansione, special-mente fra i popoli del Terzo Mondo. E proprio il dato della sua espansione è la inconfutabile dimostrazione della validità dell’ideale rotariano. Se così non fosse, il Rotary non sarebbe più già da tempo un valido insieme di Club-Services. Il Rotary unisce perché esso stesso ha la capacità di scegliere fra le tante diversità dei più disparati popoli tutti quei sicuri motivi che uniscono piuttosto che quelli che divido-no. E questo perché, a ben cercare, esiste sempre, anche tra due irriducibili nemici, un motivo che unisce, o, per lo meno, che è per entrambi comune tra i tanti ben più numerosi che dividono. Il che non è poco e non a tutti è concesso! Ebbene il Rotary in questa sua possibilità di scelta -e questo è il suo merito- ha saputo sempre puntare su tutti quei motivi che uniscono nella certezza di non fallire, proprio perché essi sono condivisi in ogni club del mondo e su quelli ha poi sempre ‘lavorato’ con intelli-genza. E questa è la sua ‘mossa’ vincente.Mia moglie ed io, in occasione di un viaggio che il R.C. Latina organizzò con successo nel 1979 (era presidente Ever Cohen), partecipammo ad una riunione conviviale del R.C. a Nazareth. Era pre-sente anche qualche altro Socio del nostro Club. Ci siamo seduti tutti alla stessa mensa: cristiani, musulmani ed ebrei in un clima di vera cordialità e di sincera amicizia. E questo subito all’indomani della ‘guerra dei sette giorni’, quando ancora, e noi avemmo modo anche di udirlo di notte dal kibbuz ove eravamo alloggiati, tuonava il

cannone sulle alture del Golan. Ebbene: nel guidoncino del R.C. Nazareth sono riporta-te, unite nello stesso ‘logo’ e nessuna delle tre in posizione di maggiore o di minore appariscenza, la Stella di Davide, la Croce di Cristo e la Mezzaluna dell’Islam.E’ ovvio che a questo punto venga sponta-neo chiedersi: è forse questo uno spora-dico caso? NO!!!..... Questo miracolo è il frutto bellissimo della reciproca compren-sione, del dialogo franco e costante, della ampia e sincera condivisione di tutti quelli che sono da sempre i principi fondamenta-li dell’uomo e della esaltazione dei motivi di convivenza e che portano alla pace.Caso isolato? No. Nel lontano 1977 mia moglie ed io ci sedemmo sia al R.C. di Phoenix in Arizona che a quello di Fres-sno in California allo stesso tavolo con Rotariani di pelle bianca e con Rotariani di pelle nera in un quadro di piena armonia ed in un’epoca nella quale ancora molto ‘pesava’ sulla coscienza statunitense lo scellerato omicidio di Martin Luter King. E’ quindi mio personale parere, del resto condiviso anche da tantissimi di noi, che è un orgoglio ed un vanto appartenere alla grande famiglia del Rotary.Le sovvenzioni della R.F. elargite a paesi che vivono nel perenne bisogno, sono nostre manifestazioni di merito. Ogni sforzo economico e personale teso alla alfabetizzazione di strati assai vasti e molto compositi di lontane popolazioni sono nostro esclusivo vanto. Il progetto ‘Polio Plus’, prossimo ormai alla conclusione, è un nostro fiore all’occhiello perché su di esso si sono concentrati non solo i nostri fondi personali, ma anche quelli di enti economici, finanziari e politici di tutto il mondo, grazie al nostro nome, perché Rotary è certezza, sicurezza e soprattutto garanzia.Se la scissione dell’atomo (‘transeat’ il paradossale paragone) ha rivoluzionato la scienza nel mondo moderno, il piano Polio Plus avrà rivoluzionato, nel momento della sua conclusione, il quadro sanitario del pianeta. Non si morirà più per la terribile e assassina polio! Ma soprattutto non si vedranno più quei tanti bambini invalidi che poi da grandi formano altrettanti eserciti di invalidi. Eserciti che in molti stati sono tenuti ‘nascosti’ perché ritenuti una vergogna da non mostrare:Per queste sue immense realizzazioni il Rotary conta sulla solidarietà di tutti. Ma non v’è Solidarietà se non v’è Amicizia.

Ebbene, Amicizia e Solidarietà sono gli essenziali distintivi-base del nostro movi-mento. Di un movimento che è in conti-nuo cammino in quanto esso non vuole cullarsi sui meriti dei risultati raggiunti: esso sa intelligentemente voltare pagina, apprestandosi a riempire quella che subito segue. E così via, fino alla fine del libro per poi dare inizio ad un altro libro ancor più bello, senza soste. All’infinito…..Ecco cosa è l’orgoglio di appartenenza al Rotary. E’ tutto questo. Ma è tanto altro ancora. E’, nel significato più buono della parola, esaltazione dell’Uomo e dell’Uma-nità intera con tutto il suo bagaglio di storia, di cultura, di spiritualità. Il Rotary è ‘comunità’ nel rispetto delle singole identità. Infatti noi iniziamo le riunioni con il saluto alle rispettive bandiere naziona-li, che precede sempre l’inno del Rotary Internazionale. Senza contare poi che nella C.E. l’inno del Rotary scende in terza posizione dovendosi ascoltare anche l’Inno alla Gloria di Beethoven, assurto ad inno della C.E.Il Rotary è l’unione di circa 1.200.000 uo-mini di buona volontà i quali hanno realiz-zato cose che i singoli stati non sarebbero mai riusciti a fare se non dopo tante diatri-be e contestazioni. Per quel che riguarda gli Italiani, ad esempio, negli Anno No-vanta (1994/96) noi da soli e senza alcuna sovvenzione da parte di alti enti, abbiamo debellato la secolare endemia di epatite virale ‘B’ e ‘C’ della vicina Albania, sot-toponendo a vaccinazione tutti i bambini in età scolare, là dove esisteva oer questa malattia una delle più alte mortalità infan-tili d’Europa. Negli Anni Settanta i Distretti Italiani avviarono, in epoca pre-polioplus, una vaccinazione antipoliomielitica di tutti i bambini al di sotto dei sei anni di età nel Marocco. Ed ancora: nel 1989/90 il nostro Distretto realizzò, auto-finanziandosi, un piano per dare acqua con un sistema di pozzi artesiani collegati con rete idrica ad una vasta area del Bangladesh ove la gen-te (circa due milioni) si abbeverava negli stagni insieme agli animali. La lista è lunga e non finisce qui….. Ecco perché dobbia-mo sentirci altamente orgogliosi di essere rotariani, cioè di appartenere a questa grande famiglia che ha saputo avvicinare genti e razze, riunendole intorno al grande concetto della comprensione fra i popoli. Ma il Rotary è anche un movimento di opinione. Non dimentichiamolo, se no ci relegheremmo al rango di una ‘on

lus’ assistenziale. Essere movimento di opinione significa essere ovunque in grado di far circolare idee e progetti; di valutare e soppesare le varie modalità di realizza-zione per sostenerla libertà di pensiero nel rispetto delle singole culture e dei valori delle rispettive storie. Dobbiamo essere pronti a vivere da protagonisti il mondo che sta cambiando. Guai ad arroccarci su schemi e principi ormai desueti. Correre con i tempi. Anzi, precorrere i tempi per-ché il Rotary non è solo il ‘presente’, ma è soprattutto il ‘futuro’ nel senso più ampio della parola. Queste cose le diciamo noi bianchi occi-dentali. Ma le stesse cose le dicono anche i neri dell’Africa ed i gialli dell’Asia. E con questo non intendo dire ‘neri’ o ‘gialli’ nel senso di una nostra stupida pretesa supe-riorità, bensì nello stesso significato con il quale dico ‘bianchi’. Perché nero o giallo o bianco significa pur sempre solamente ‘uomini e donne’ con la loro dignità, con la loro cultura, con la loro storia, con la loro fede religiosa, con i loro problemi che sono uguali da New York a Soweto o da Roma ad Islamabad, ma che vengono vissuti in maniera diversa perché condizio-nati, ingigantiti o sminuiti dalle specifiche condizioni economiche e sociali e dalle singole problematiche esistenziali. Fare opinione significa anche aiutare chi dirige le sorti dei popoli a fare scelte migliori. E questo non perché riteniamo che migliori siano le nostre opinioni, ma perché le nostre opinioni sono condivise dalla gente rotariana ad ogni latitudine della terra, per cui le singole valutazioni saranno uguali, o quanto meno simili, dal circolo polare artico a quello antartico.Secondo me il programma che ogni Rotariano deve formulare nel suo intimo è quello di rafforzare la nostra fiducia nel Rotary, essere solidali nel pieno senso della parola verso chi ha bisogno sia spiritual-mente che materialmente, saper potenzia-re il ‘senso’ dell’Amicizia. Ma soprattutto è quello di votarsi in pieno alla ideale crociata tesa al rafforzamento del ‘segno’ della ‘comprensione’ fra i popoli necessaria al raggiungimento delle varie paci: pace economica, pace religiosa, pace politica, pace militare. Fernando Petrone

12 - La Ruota La Ruota - 13

A Franco Borretti, nei giorni scorsi, nella sala delle cerimonie del Centro di Cultura Mediterranea a Roma, è stato consegnato il "Premio Mondiale Cultura Medi-terranea", motivato dal suo più che quarantennale impegno in qualità di Operatore Culturale a Latina e provincia. Riconoscimen-to assegnatogli per le particolari doti organizzative e dirigenziali ed anche per le sue attività di pittore e poeta.È sua persuasione che la cultura è condivisione dei saperi ed attitudi-ne ad ogni età ed in ogni parame-tro culturale e sociale.Inclinazione all'operatività da sempre disinteressata, rinuncia di qualsivoglia strumentalizzazione, entusiasmo, limpidezza profes-sionale, altruismo ed impegno, sono i pregi che evidenziano la sua elevata etica, che simboleggiano le sue doti essenziali, per le quali la commissione preposta, ha deciso di assegnargli l'ambito ed impor-tantissimo riconoscimento interna-zionale.Borretti in modo manifesto, è un esempio per molti Operatori Cul-turali del territorio, che si esprime in campo nazionale ed internazio-nale, e nello stesso tempo il suo esempio vuole essere un motivo per fare aumentare l'aggregazione ed il progresso sociale intorno ai valori veri della vita ed all'obbli-go che ognuno di noi dovrebbe possedere per innalzare il livello culturale delle popolazioni.

ci scambiamo qualche mes-saggio, ci raccontiamo qual-cosa, cerchiamo di tenere aggiornata la nostra amicizia. L’ultimo messaggio che ho ricevuto è stato quello che sta qua sotto. Mi piace riportarlo perché …non so, dite, pensa-te un po’ voi che lo leggerete,(leo)galileo

Ciao Leo,ti fornisco qualche dettaglio in più, ieri ti ho risposto via Smartphone dall’areoporto e non era il massimo.Abbiamo avuto un incontro un po’ particolare, nel senso che per motivi di lavoro il pranzo è saltato ma ci siamo ritagliati mezz’ora per parlare di cosa facciamo, del club e così via.Ad Anchorage ci sono numerosi club, alcuni molto numerosi, sino a 230 persone, si riuniscono in momenti diversi della giornata, c’è molto il senso di vedersi in mat-tinata per colazione e poi via al lavoro.Le iniziative sono variegate, da ingegnere lasciami dire che ho apprezzato molto la loro attività di supportare musei ed iniziati-ve tecnico-scientifiche, cosa che purtroppo noi a Latina facciamo poco visto anche il livello basso di considerazione in cui si tiene la tecnica, la tecnologia e la scien-za - mi rammarica ricordare che qualche socio considera cultura solo Dante e non Einstein, ma va bene lo stesso.Altra cosa che ho notato è che per loro non è un problema “vantarsi”

di essere rotariani, io questa perso-na l’ho incontrata perché sulla sua scrivania aveva in bella evidenza la pergamena riportante il 4 way test del Rotary ... e tutti i suoi colleghi sanno che è un rotariano.Next steps, ci scambiamo via email della documentazione, poi l’idea è di organizzare un incontro formale a Dicembre o comunque quando rivado in Alaska.

Per il resto, è sempre bello incon-trare un rotariano, è come tornare in famiglia - by the way, mi man-cate tutti e mi mancano le convi-viali, solo che sto più tempo fuori che a Latina oramai, sto pensando anche di trasferirmi se continua così.Ciao ed un caro saluto a Paola e a tutti i nostri amici rotariani.Con grande affetto, Domenico

Eldo VALLONE 9 dicembreOnorato LAURETTI 14 dicembreRenzo CALZATI 18 dicembreRoy Giovanni DAMO 25 dicembreFrancesco MANESCHI 28 dicembre

Buon compleanno a:

A Franco Borrettiil Premio Cultura Mediterranea

Con Domenico

2 Settembre 2010 - Benvenuto ORLANDI, Assistente del Governatore

3

Dopo Basilea 2, quando d’essa nel 2007 parlammo a più di 300partecipanti nell’Aula Magna della Facoltà di Economia dellanostra Università, presenti le Autorità della Città, Autorità eDocenti Universitari, Dirigenti Centrali della Banca Monte deiPaschi di Siena, Imprenditori, Professionisti, il Direttore dellaBanca d’Italia, Presidenti e Rappresentanti di Associazioni diCategoria; e dopo averla portata, appunto Basilea 2, nelle ulti-me classi dell’Istituto Tecnico Salvemini di Latina, perchè i gio-vani studenti cominciassero ad entrare in questo “straordina-rio mondo”, ecco apparire, per volontà delle autorità moneta-rie europee, ed in un periodo economico certo non buono enon favorevole, Basilea 3. Basilea 3 che dice alle Banche chedebbono “rimpinguare”, anche se in un certo numero di anni,le loro riserve per far fronte a momenti di mercato che fosseropiù negativi, che dice alle aziende di essere più “azienda”, par-ticolarmente se in termini patrimoniali. Per cui le Banchepotrebbero avere meno risorse da impiegare in affidamenti efinanziamenti, peraltro a tassi di interesse maggiori, dovendoanche conseguire gli ovii utili ed anche dare soddisfazione agliazionisti; e le aziende ottenere, se non trovano modo di poten-ziarsi patrimonialmente e modernizzarsi strutturalmente, minorcredito ed anche a condizioni più onerose. Tutto questopotrebbe essere dissonante rispetto alla situazione economicagenerale ma anche essere il modo perchè le Banche, cheamministrano, ricordiamolo sempre, i nostri depositi, possanoessere più forti e poter quindi affrontare possibili negatività dimercato, con contenziosi che ne eroderebbero la loro solidità,la loro economicità e, in fondo, esporrebbero a rischio elevatoi nostri depositi. C’è anche di vero, e questo un pò ci può con-fortare, che la ridotta dimensione delle Banche italiane e la lorovasta medio-piccola clientela ci espongono meno, in termini diBasilea 3, rispetto alle altre nazioni europee. Quindi, Basilea 3per andare avanti con sempre maggiore coscienza e compe-tenza, nella certezza che le migliori consapevolezze e soliditàche si creeranno confermeranno continuità gestionali e reddi-tuali per gli imprenditori, migliori certezze per i risparmiatori eper gli azionisti -piccoli o grossi che siano- delle Banche.

galileo

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ULTIMA ROTARACT

Leggeremo certamente su un prossimo numero del nostro notizia-rio la "cronaca" dell'incontro "Il ruolo della laicità in Turchia e neiPaesi arabi del Mediterraneo" ed anche quanto è stato straordina-riamente bravo ed interessante il giovane relatore turco MustafaCenap Aydin. Contando di farlo anche a nome dei soci presenti, mipiace complimentarmi per l' "idea", certo tanto interessante ed ori-ginale. Simpatico il completamento esotico della serata: belle,brave le due giovani danzatrici, interessante il tentativo culinario.Insomma, bravi! Avreste certo meritato una più nutrita partecipazio-ne!

galileo

Domenica 3 ottobre scorso si è tenuto in piazza del Popolo a Latina il consueto “Mercatino della memo-ria”, occasione mensile in cui la città si riempie di bancarelle ove è possibile trovare esposti oggetti di svariato tipo (libri, quadri, oggetti usati, mobili vetusti, lego, etc.). Accanto ai banchi di rigattieri e collezionisti, c’era, in bella vista ed in posizione centrale, lo stand del Rotaract Club Latina. Si intravedeva da lontano, perché era contrassegnato da tante locandine colorate, che a grande distanza sem-bravano dei pois fucsia e rosa chiaro, da vicino, invece, si poteva consta-tare che riproducevano un vetrino ingrandito con marcate delle cellule affette da leucemia, accanto a cellule ematiche sane. Dalla voglia di azze-rare le cellule fucsia nasce il progetto di club di questo anno sociale del Rotaract Latina, “Lotta alle leucemie”. Il progetto consiste nella raccolta di fondi fino all’importo di € 2.500,00, che verranno impiegati per acquistare uno strumento di diagnostica per il Polo specialistico di Onco-Ematologia dell’Ospedale Civile S. Maria Goretti di Latina. Il Polo di Onco-Ematologia è un’eccellenza non solo dell’Ospedale di Latina ma di tutto il territorio ponti-no ed altresì a livello nazionale: nasce dall’esigenza di far fronte ai numerosi casi di tumore del sangue che purtrop-po da tempo affliggono la nostra città, come costola dell’Umberto I di Roma. Il personale è altamente specializzato, proviene direttamente dall’Università “La Sapienza di Roma” e dallo stesso policlinico romano. Di recente, è stata istituita una collaborazione anche tra il polo pontino e l’Università di Tor Vergata. L’incontro del Rotaract Club Latina con tale realtà ospeda-liera, capeggiata dal Prof. Giuseppe Cimino (de “La Sapienza”), ha dato

vita, appunto, al progetto “Lotta alle leucemie”. Il Polo specialistico, infatti, è in grado di fornire in loco ai pazienti latinensi (e non solo) tutto il necessa-rio per la terapia e l’assistenza (cure, prelievi, visite, indagini radiologiche e varie), mentre per l’effettuazione della diagnosi deve ricorrere ai laborato-ri del Policlinico Umberto I, ai quali dunque invia i referti raccolti presso i locali dell’ospedale di Latina, essendo sprovvisto di strumenti di diagnostica propri. L’impegno del Rotaract Club Latina sarà quello di garantire, entro il 30 giungo 2011, l’acquisto di uno strumento per la diagnosi, consenten-do così di giungere a delle diagnosi più celeri e comode, perché effettua-te senza bisogno di spostamenti. Il primo passo verso questo obiettivo si è compiuto domenica 3 ottobre u.s., durante la quale il Club ha raccolto ben € 673,00 con la vendita di libri ed oggettistica varia usata, grazie an-che al contributo dato da alcuni soci

Rotaract Club Latina

Patrocinato dal Rotary International – Distretto 2080

LOTTA ALLE LEUCEMIE

Raccolta fondi a sostegno della ricerca della prevenzione e della cura delle leucemie

Il ricavato sarà impiegato per l'acquisto di strumenti di diagnostica per il Polo Specialistico di Onco-Ematologia

dell'Ospedale Civile S. Maria Goretti di Latina

Contatti: e-mail: [email protected]

facebook: Rotaract Latina

13 NOVEMBRE 2010

IL VACCINO CONTRO L’AIDS

FUNZIONA

IL VACCINO STUDIATO DALLA

RICERCATRICE PONTINA RAFFORZA LE

DIFESE IMMUNITARIE

2 giovedì

Hotel Europa - LatinaOre 19.00 - Riunione del Consiglio Diret-tivo.Ore 20.30 - Caminetto - Conversazione del Socio Roberto Micolitti su "Gli obiettivi del nuovo millennio - Le dimensioni di una sfida".

9 Giovedì

Hotel EuropaOre 20.30 - Caminetto.Assemblea per l'elezione dei componenti il Consiglio Direttivo dell'A.S. 2011/2012 ed il Presidente dell'A.S. 2012/2013.Presentazione del sito Web rinnovato.

16 Giovedì

Hotel EuropaOre 20.30 - Conviviale degli "Auguri di Natale e del Nuovo Anno".

30 Giovedì

In occasione delle festività natalizie non si terrà alcuna riunione.

23 Giovedì

In occasione delle festività natalizie non si terrà alcuna riunione.

31 Venerdì

Veglione di Capodanno.

Programma Dicembre 2010

rotariani, che ci hanno raggiunti allo stand ed hanno condiviso con noi il progetto. Il prossimo appuntamento è al mercatino del mese di dicembre, sempre in piazza a Latina. Chiunque volesse sostenere il progetto “Lotta alle leucemie” (con una donazione oppure offrendo libri ed oggettistica da vendere ai mercatini) può contatta-re il Presidente del Club Adele Morelli ([email protected], 3384291276) o il Segretario del Club Amelia De Felice ([email protected], 3347006305). Perché le cel-lule sane vincano su quelle malate!

Amelia De Felice, Adele Morelli,Andrea Nicotra, Rotaract Club Latina

Perché le cellule sane vincano su quelle malate!

16 - La Ruota La Ruota - 17

sabato 4 dicembre ore 18,00

Diego Matheus, direttoreYefim Bronfman, pianoforteRACHMANINOFF, sinfonia

n,1 econcerto per pianoforte n. 3

sabato 26 marzo ore 18,00

Yannick Mezet-Seguin,direttore

Marta Argerich, pianofortePROKOF’EV concerto per

pianoforten. 3

RAVEL Daphnis e Chloè

sabato 28 maggio 0re 18,00

Costantino Caridys, direttoreAlexander Toradze, pianoforteBORODIN danze polovesianeSOSTAKOVIC concerto per

pianoforte n. 2CIAIKOSKIJ sinfonia n. 6

informazioni, consigli, pareri,prenotazioni

FRANCO ACUTOtel. 3387431706

email: [email protected]

molto forteincredibilmente vicino

a me piace vedere le perso-ne riunite, forse è sciocco, ma che dire, mi piace ve-dere la gente che si corre incontro, mi piacciono i baci e i pianti, amo l’impazienza, le storie che la bocca non riesce a raccontare abba-stanza in fretta, le orecchie che non sono abbastanza grandi, gli occhi che non abbracciano tutto il cambia-mento, mi piacciono gli ab-bracci, la ricomposizione, la fine della mancanza di qual-cuno, mi siedo in disparte con un caffè e scrivo nel diario, controllo gli orari dei voli anche se ormai li co-nosco a memoria, osservo e scrivo cerco di non ricor-dare la vita che non volevo perdere ma che ho perduto e devo ricordare, essere qui mi riempie di gioia il cuore anche se la gioia non è mia, e alla fine della giornata ri-empio la valigia di vecchie notizie.Jonathan Safran Foer

Ecco, “dopo aver riempito la valigia di vecchie notizie”, mi dà gioia pensare a giovani che sapranno portarne di nuove; mi piacerebbe, poi, prendermi “in disparte un caffè” ed annotare sul diario che di questo almeno, con miei tanti coetanei, sono stato capace. galileo

pressoil rinnovato salone del

CIRCOLO CITTADINOin Piazza del Popolo

con MIDNIGHT SEPTET,GRANT STEWARD QUARTET,

AWA LY e A.BASSI-P.RECCHIA,DAVE SCHNITTER,

PATTY WICKS TRIO,IRIO DE PAULA.

RUSSIAN CROSSOVER - JOHNPROULX

MIKE MELILLODADO MOTONI TRIOPINO IODICE TRIO

prevedendo, nel corso dell’anna-ta, l’intervento di Danoli Rea,

Louis Bacaloz, Scott Hamilton ed altri

LATINA

CLUB

I N F O R M A Z I O N I

Presidente Jazz Clubavv. Luciano Marinelli

[email protected]

Logos Art Studiopiazza Aldo Moro 37

LatinaTel. e Fax 0773 693081

Segreteria Rotary ClubFranco Acuto

Tel. 338 [email protected]

Durante l’anno, non si ha il tempo per leggere con attenzione i fogli scritti ed impaginati dagli editori, per cui mi diverto ad accumulare quelli che talvolta mi vengono regalati e quelli che mi ispirano nell’atto di acquisto. Si, è vero, come un viandante fo’ un fagottino e lo lego sul bastone che appoggio sulla spalla e … tutti al mare. Qui, sotto l’ombrellone, obbligatoriamente con protezione 50, con asciugamano a mo’ di coperta (con tutte queste precauzioni la mia pelle diventa ugualmen-te rossa) … per amore dei figli si fa questo ed altro …. do finalmente sfogo allo sfoglio dei libri. Guardandomi intorno, mi accorgo che ci sono due tipi di persone che leggono al mare: la prima si interessa delle vicissitudini giornaliere del governo (quello calcistico in modo parti-colare e sanno perfettamente chi ha vinto il campionato in Pakistan) con tre quattro quotidiani che talvolta ri-portano all’uscita dello stabilimento balneare completa-mente intonsi, la seconda quella degli “intellettuali” con i libri. Già i libri; questi fogli uniti tra essi con copertine obbligatoriamente rigide per far vedere che il lettore ha comprato la prima edizione e non ha aspettato quella in cartoncino pesante che uscirà dopo pochi giorni ad un prezzo nettamente inferiore… Camminando tra gli om-brelloni ti accorgi che la signora ha un “mattone” libro di oltre 600 pagine, che ha portato in spiaggia, dato il peso, con un bulldozer , e al tuo passaggio mostra con orgoglio la copertina per far notare che è rigida (prima

edizione), poi che è l’ultimo scritto che ha vinto 10000 premi. Applica poi la tattica di spostare ogni tanto il segno per far credere che è andata avanti nella lettura mentre si rifà il trucco, fa un bagno, e principalmente tratta all’ultimo sangue il meraviglioso capo di ultimissi-ma moda portato in spiaggia dal marocchino che a quel prezzo a cui è stato costretto a cederlo, appunto quel capo meraviglioso, si è già ricomprato due stock di abiti. Il signore, invece, è più attento e solo il vento gli gira le pagine, quando indubbiamente e non per colpa sua si è distratto al passaggio di una bella signora; e continua a leggere senza ovviamente capire più nulla, stando un attimo prima a pagina 329 ed ora è a pagina 335: tutta colpa del vento! Quest’anno mi sono divertito a portare in spiaggia dei piccoli libri (ovvero con pagine inferiori alle 200) di cui uno avuto in regalo ed uno comprato che tra “la trasparenza” e la “passione” mi hanno incantato. L’autrice, una tal Claudia Giorgi socia del Rotary Club Latina, scrive due appassionati libri sulla condizione della vita di coppia. Nel primo, “Le donne trasparenti”, illustra con sagacia e divertimento o autoanalisi divertita, la vita della donna fidanzata per poi riproporla come donna sposata. I protagonisti sono Giulia e Paolo, e Giulia racconta quanto sia importante l’amore che lei sente verso Paolo prima del matrimonio e subito dopo lo paragona con la vita attuale. L’idea del libro è che Giulia sia davanti ad uno specchio e, guar-dandosi, non vede la sua immagine attuale ma quella che era quando iniziò la vita con Paolo. Intrigante pas-sionale prima, abitudinale priva di entusiasmo dopo. La voglia di avere tre figli prima, il peso di portarli da sola avanti dopo. Il giuramento del non tradimento prima e il tradire dopo. Tutto questo in un felice connubio di prosa e poesia. Infine trova il coraggio, ormai nonna, a raccontare al figlio maggiore la sua vita quando da soli sulla terrazza di casa la mamma si accorge che lui oltre alla moglie ha anche un’amante.Il secondo, “Occhi di passione”, è articolato e appas-sionato e ti prende tanto che vuoi scoprire come va a “finire” la storia. Sembra un “giallo” senza delitto e senza colpevole. Tutto gira intorno ad Otto avvocato di grido, che con moglie statica e formalista non trova di meglio che avere una segretaria amante, fino a che si presenta una giovane signora separata, Anna, che prende di prepotenza il posto di protagonista scalzan-do un Otto ormai rientrato nell’orbita familiare dopo un disperato tentativo di far trovare una intesa alla sua bella segretaria con il nipote Ettore, scappare con Anna, ma ….. il finale non si può raccontare se non quello che a dare realmente le carte del gioco non sono gli adulti ma una fanciulla Ludovica figlia di Anna, che apre e scopre il cuore di sua madre e …. Pensate di camminare in spiaggia e dire al vento ho “bevuto” due libri mentre gli altri o per colpa del marocchino o per colpa del vento guardano ancora le pagine che mancano alla loro fine. Innocenco D'Erme

Mare, dolce mare ... libri, dolci libri

18 - La Ruota La Ruota - 19

enzo maio - tramonto di rossano

gianni lungarella - cammellata tunisina

gc - 7 novembre 2010

...ed anche Addis Pugliese!