la Luna nuova - Numero 10 - Dicembre 2000

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Periodico indipendente di Palagano e dintorni Attualità - Cultura - Solidarietà Periodico di informazione locale - Trimestrale - Spedizione in A.P. - articolo 2 comma 20/C legge 662/96 - Aut. della Filiale EPI di Modena - Tassa riscossa - Taxe perçue - DISTRIBUZIONE GRATUITA Dicembre 2000 - Numero 10 - Anno III inalmente sono arrivate le feste di fine anno. Sono arrivate con tutto il loro carico di regali, vacanze e soprattutto di pranzi e cenoni pieni di prodotti golosi e succulenti. Tra panettoni, pandori, tortellini e mille altre leccornie incombono quest’anno (c’erano anche gli anni passati, ma nessuno ne parlava) gli spettri della mucca pazza e degli alimenti geneticamente modificati (OGM). Tra un pranzo ed un rinfresco si corre il pericolo, chissà, di mangiare un panettone che oltre ai canditi ed all’uvetta contenga anche un gene di un ippopotamo, per gonfiarlo, oppure che nella spongata ci sia il gene di un anaconda, per ammorbidirla. Per non parlare di quando si mangia la bistecca con l’osso, oppure il classico bollito rischiando di contrarre il terribile morbo della mucca pazza. Che valga la pena quest’anno di fare una ferrea dieta? Una dieta a base di quali alimenti? Di alimenti naturali o ecologici, prodotti con il metodo della lotta integrata o integrali, da agricoltura biologica o biodinamica? (Segue a pagina 2) Fonti ben informate riferiscono che nuove edizioni dei catechismi e libri guida di tutte le fedi religiose mondiali verranno stampate contemporaneamente per dare il necessario risalto alla prima preghiera totalmente ecumenica e globale, riconosciuta da tutti. E come si addice alle cose che partono con il piede giusto... si inizia dalla tavola. Si tratta infatti della preghiera da recitare prima dei pasti. La nuova preghiera, con qualche inevitabile variazione formale, ma non sostanziale dovuta ai diversi contesti culturali, dovrebbe recitare all’incirca così: "Signore proteggici dal cibo che stiamo per mangiare. Amen." Così va il mondo...

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la Luna nuova. Notizie da Palagano e dintorni.

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Periodico indipendente di Palagano e dintorni

Attuali tà - Cultura - Solidarietà

Periodico di informazione locale - Trimestrale - Spedizione in A.P. - articolo 2 comma 20/C legge 662/96 -Aut. della Filiale EPI di Modena - Tassa riscossa - Taxe perçue - DISTRIBUZIONE GRATUITA

Dicembre 2000 - Numero 10 - Anno III

inalmente sono arrivatele feste di fine anno.

Sono arrivate con tutto illoro carico di regali, vacanzee soprattutto di pranzi ecenoni pieni di prodottigolosi e succulenti. Trapanettoni, pandori, tortellinie mille altre leccornieincombono quest’anno(c’erano anche gli annipassati, ma nessuno neparlava) gli spettri dellamucca pazza e degli alimentigeneticamente modificati(OGM). Tra un pranzo edun rinfresco si corre ilpericolo, chissà, di mangiareun panettone che oltre aicanditi ed all’uvettacontenga anche un gene diun ippopotamo, pergonfiarlo, oppure che nellaspongata ci sia il gene di unanaconda, perammorbidirla. Per nonparlare di quando si mangiala bistecca con l’osso, oppureil classico bollito rischiandodi contrarre il terribilemorbo della mucca pazza.Che valga la penaquest’anno di fare unaferrea dieta? Una dieta abase di quali alimenti? Dialimenti naturali o ecologici,prodotti con il metodo dellalotta integrata o integrali,da agricoltura biologica obiodinamica?

(Segue a pagina 2)

Fonti ben informate riferiscono che nuove edizionidei catechismi e libri guida di tutte le fedi religiosemondiali verranno stampate contemporaneamente per dare il necessario risalto allaprima preghiera totalmente ecumenica e globale, riconosciuta da tutti.E come si addice alle cose che partono con il piede giusto... si inizia dalla tavola. Sitratta infatti della preghiera da recitare prima dei pasti. La nuova preghiera, con qualcheinevitabile variazione formale, ma non sostanziale dovuta ai diversi contesti culturali,dovrebbe recitare all'incirca così: "Signore proteggici dal cibo che stiamo per mangiare.Amen." Così va il mondo...

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Direttore responsabile

GIUSEPPE CERVETTO

Associazione

La LUNAVia Palazzo Pierotti, 4/a

41046 PALAGANO (MO)Tel.: 0536/96.16.21 - 96.61.94Fax: 0536/96.15.21 - 96.61.94E-mail: [email protected]

la LUNA nuova

Stampato in proprio con procedura ecologica - Chiuso in redazione 27/12/2000 - Consegnato alle poste il 29/12/2000

Attualità, cultura, solidarietà.Periodico indipendente di Palaganoe dintorni

TrimestraleTiratura: 1300 copie

Distribuzione gratuitaDicembre 2000 - Num. 10 - Anno IIIAut. Tribunale di Modenanum. 1414 del 13/11/1997

Redazione:Davide Bettuzzi, Fabrizio Carponi,

Elisabetta Gazzetti, Gabriele Monti

Hanno collaborato:Gabriella Barbati, Silvano Braglia,Giorgio Compagni, Dario Ganarin,

Nadia Marasti, Livio Nannetti,Domenico Pasini, Bruno Ricchi,Dima Tazzioli, Francesca Torelli

DALLA PRIMA

In questa giungla di appellativi, etichette e termini avolte inspiegabili non è facile districarsi con facilità.Un tempo era molto più facile, come ci rammenta-no spesso i più anziani, perchè la maggiore partedegli alimenti veniva prodotta in “casa”, e per ipochi che si dovevano acquistare si andava nelnegozio di fiducia che ti vendeva prodotti ge-nuini. Poi è venuta la rivoluzione industriale,il boom economico, la produzione intensiva,la globalizzazione e tutto è cambiato.Così ora, quando andiamo al supermercato,

(non si usa più andare alla "bottega") se vogliamo acqui-stare dei prodotti “sicuri” entriamo in questa giungla di

termini, sigle ed etichette che inneggiano aprodotti naturali ed ecologici.Ma quali sono i prodotti più idonei allanostra alimentazione e cosa significanotutti questi termini?Vi invito a leggere l'articolo pubblicatoa pagina 7.

(f.c.)

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Anche quest'anno è arrivata la giornata mondiale per la lotta all'AIDS: "Anche quest'anno sono arrivato allagiornata mondiale per la lotta all'AIDS"! Dopo un anno trascorso fra angosce, paure, discriminazioni, insulti,ricoveri, falsità, ma anche fra gioie, soddisfazioni mai raggiunte, mi ritrovo qui a celebrare questa giornata. Devodire che quest'anno questa giornata mi sembra molto diversa dalle altre e non in maniera positiva: ormai purtrop-po, non si parla quasi più di Aids, ormai l'Aids non fa più notizia sembra che l'avvento delle terapie dell'ultima

generazione abbia debellato la malattia, abbia sconfitto l'Aids. Ma non è così. Oggi ogni minuto 6 giovani sotto i25 anni sono stati infettati dall'Hiv ed entro la fine di quest'anno l'Aids avrà reso orfani 13 milioni di bambini.L'Aidsquest'anno ha ucciso 3 milioni di persone nel mondo (400mila in più del 1999) di cui 500mila bambini sotto i 15anni, mentre circa 5,3 milioni di persone (600mila sotto i 15 anni) hanno contratto il virus. Un totale di 21,8 milionidi decessi dall'inizio dell'epidemia. Oggi vivono con l'Aids circa 36,1 milioni di persone. Queste cifre, anzi, questepersone con un nome ed un volto preciso ci dicono che l'Aids esiste e che di Aids si muore ancora. Anche

quest'anno ho dovuto mandar giù 13.000 pastiglie per sperare di avere un po' di futuro. Quest'anno sarà anchediverso ma io mi ritrovo qui a fare i conti con il mio compagno di viaggio, l'Aids, che anche oggi si è fatto sentireprepotentemente ogni volta che ingurgitavo 30-40 pastiglie; anche oggi ho dovuto patire quei dolorosi effetticollaterali, nausea, allucinazioni, vertigini, diarrea, insonnia, neuropatia, vomito; anche oggi in mezzo alla gentequell'orologio che continuava a suonare mi ricordava ogni volta che sono un malato di Aids, che sono diversodagli altri; anche oggi mi sono arrabbiato perchè con indignazione ho ripensato che se anche le medicine mi

allungano un po' la vita, ci pensa la pensione d'inabilità al lavoro di 400.000 lire a farmi morire di fame; anche oggiho sognato e desiderato un paio di giorni "normali", anche oggi ho sognato dei miei figli;anche oggi ho paura direndermi visibile perchè mia moglie e i miei famigliari saranno giudicati e scansati per ignoranza. Anche oggi miritrovo qui in ospedale, a farmi violentare da aghi e siringhe, ad irritarmi per le attese infinite, a farmi visitare damedici sconosciuti. Mi ritrovo qui a "menarmela" perchè compagni di cammino spinti su di una carrozzina osdraiati su lettini, mi fanno vedere come in una sfera di cristallo, il mio doloroso futuro. Mi ritrovo qui continuamen-te a cambiare sedia fra visite, prelievi e ticket, cercando un po' di consolazione nella speranza che fra poco avrò

finito e me ne andrò da questo posto, ma per l'ennesima volta le attese aumentano perchè c'è una visita supple-mentare da fare per gli ultimi disturbi che accuso e perchè in fondo un po' cavie siamo tutti. Mi ritrovo qui nellostudio del mio dottore pieno di speranza ma anche di ansia e di paura, sperando che i numeri che mi leggeràsiano più alti dell'ultima volta, e che gli altri siano più bassi, ma le cose non vanno sempre come si vorrebbe e gliesami non vanno bene e poi quelle decine di migliaia di pastiglie prese in questi ultimi anni hanno quasi distruttoil mio fegato e con tanto di incazzatura capisci che se anche la medicina ti sta allungando la vita nei confronti

dell'Aids, l'epatite non ti dà scampo e capisci che forse non morirai di Aids ma di cirrosi epatica, e non puoineanche sperare come tutti voi, in un trapianto di fegato perchè quel dottore dice che è inutile trapiantare il fegatoin un paziente Hiv positivo perchè le probabilità di sopravvivenza sono poche: ma per la miseria, non abbiamoanche noi come esseri umani, gli stessi diritti che avete voi?Quindi questo primo dicembre, sarà anche diverso, ma io mi ritrovo qui con le stesse angosce, con le stessepaure, con le stesse discriminazioni, ma anche con un po' di speranza che mi fa gridare che questo primo dicem-

bre è diverso non perchè le cose sono solo migliorate, ma perchè questo silenzio è uguale a morte: è vero che leterapie hanno allungato la vita dei malati, ma è altrettanto vero che le infezioni sembrano aumentate perchè si èabbassata la guardia. Io credo che bastiamo noi per spiegare la sofferenza, per spiegare i disagi, le umiliazioni, leghettizzazioni, non c'è bisogno che altre persone si infettino..."

Stefano, Comunità Papa Giovanni XXIII di Rimini, malato di AIDS(lettera pubblicata sul Resto del Carlino del 1 dicembre 2000)

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Fatti e Misfatti

Grande successo ha riscosso il3° Master Fuoristrada 4x4 chesi è svolto nell’ultimo finesettimana di settembre, nellapista permanente del PalaganoFuoristrada Club. Dopo 3 giornidi prove di abilità di ogni gene-re, gli oltre 200 partecipanti,nonostante le condizioni climati-che non certo favorevoli, sonoripartiti per rientrare nelle rispettive regioni di appartenenza con un buonricordo del nostro paese e della buona ospitalità.

N uovi numeri telefonici

Guardia Medica Palagano: 0536/309680

Guardia Medica Montefiorino: 0536/309500

Guardia Medica Frassinoro: 0536/309650

CUP Montefiorino: 0536/309517

Master FuoristradaPalagano

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Anche quest’anno, lasagra del TartufoModenese che si èsvolta a Montefiorinodal 28 ottobre al 1novembre, è stataoccasione per rinno-vare il gemellaggio

con la cittadina francese di Carqueiranne.Sono venuti ad allietare i giorni di fine ottobre il ballettoprovenzale e complesso fisarmonico che si sono esibiti sia aMontefiorino che a Palagano, dove si è tenuta la cerimonia dibenvenuto.La trasferta italiana si è poi snodata tra momenti gastronomicied eventi folkloristici.Tra i momenti gastonomici molto apprezzati dai francesi, manon solo da loro, la ormai consueta partecipazione alla sagradel tartufo dei Maestri Ciacciai di Palagano.

Sagra del TartufoMontefiorino

Montefiorino: rocca

○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ AVAPPalagano

L’AVAP di Palagano ha orga-nizzato diversi incontri nellefrazioni per cercare di solle-citare la popolazione a dona-re la propria disponibilità a co-prire i turni di guardia dell’am-bulanza.Questi incontri sono stati pro-mossi dal consiglio dell’AVAP,poichè negli ultimi mesi il nu-mero di volontari che presta-no la propria opera si è as-sottigliato in maniera preoc-cupante e si rischia di nongarantire più il servizio nelle24 ore.Ci auguriamo che questa no-tizia-appello possa contribui-re a risolvere questo proble-ma.

On. Paola ManziniIncontro a Palagano

Il 7 dicembre, presso il cine-ma teatro di Palagano, haavuto luogo un incontro pub-blico con la partecipazionedell’on. Paola Manzini, delsindaco Domenico Guigli, delpresidente della ComunitàMontana Appennino ModenaOvest Muriel Guglielmini e delconsigliere Graziano Bertugli.Durante l’incontro è stata pre-sentata la nuova legge qua-dro sul sociale e alcuni prov-vedimenti della finanziaria.Scarsa l’affluenza di pubblico.

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Fabrizio CarponiElisabetta GazzettiGabriele MontiBruno Ricchi

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Fatti e Misfatti

In breve...○

Concerto di NatalePalagano

CoraliNuovi consigli

Giovedì 9 novembre è statoeletto il nuovo consiglio direttivodella Corale Palaganese, che asua volta ha espresso il nuovopresidente dell’associazione,Galvani Maria Rosa, a cui van-no i nostri migliori auguri di unbuon lavoro.I Cantori di Rancidoro hanno rin-novato il proprio consiglio diret-tiva sabato 18 novembre nelcorso dell'assemblea annuale.

Concerto di Natalea Modena

Il 17 dicembre nell’ambito dellediverse iniziative organizzate dalComune di Modena e varie as-sociazioni di beneficenza, sisono esibite le due corali delnostro comune.La corale Palaganese presso laPiazzetta delle Ova e I Cantoridi Rancidoro presso l’anticaChiesa di San Lazzaro, riscon-trando entrambe una buona par-tecipazione di pubblico.

Centro CulturaleRinascita

Hanno avuto luogo alcuni incon-tri per la ricostituzione del Cen-tro Culturale, organizzati e co-ordinati dall’assessore LorettaMattioli.In questi incontri si è sottolinea-ta l’esigenza e l’importanza delruolo del Centro Culturale, cheverrà ricostituito nell’anno nuo-vo. Chi fosse interessato può ri-volgersi al comune nella perso-na di Umberto Rioli, all’asses-sore Loretta Mattioli, o alla no-stra redazione.

100 anni

Il 9 novembre scorso, a Nizza (Francia), ha compiuto i 100 anni lasignora Lami Carolina, originaria di Palagano.

Auguri da tutta la redazione de la LUNA nuova.

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CONCERTO DI NATALEMartedì 26 Dicembre si ètenuto l’ormai tradizionaleConcerto di Natale; nellabella chiesa di Palagano sisono ritrovate la CoralePalaganese e la Bandadirette dal Maestro OttavioPiacentini, i Cantori diRancidoro, corale con sede a Monchio, diretta dal Maestro FrancoFerrarini, nata nel 1995.Alla presenza di un folto e caloroso pubblico si è svolta una serataall’insegna dell’armonia grazie a un repertorio diversificato propostodalla Corale Palaganese, mentre i Cantori di Rancidoro hannoproposto un programma prettamente natalizio.

Maestri CiacciaiPalagano

Il gruppo ciacciai di Palagano ha “partecipato” alla Maratonad’Italia "Memorial Enzo Ferrari" che si è snodata

con partenza da Maranello ed arrivo aCarpi nell’ottobre scorso.

Veramente non hanno partecipato alla competizione vera epropria ma hanno dovuto gareggiare gastronomicamente con

gli altri stand di prodotti tipici come i “Borlengai della Cunza”di Val Panaro e con i virtuosi delle

“crescentine” di Verica.Tutto questo si è svolto all’interno degli spazi allestiti da “Valli

del Cimone” nella piazza centrale di Carpi.

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Fatti e Misfatti

Informazioni sulle iniziative del Liceo di Palagano perl'anno scolastico 2000\2001.

Lingue commerciali, informatica, psicologiadella comunicazione e tecnologia ceramica

Al fine di integrare la nostra formazione generale, la scuolaci offre l'opportunità di frequentare corsi di natura coerentecon i due percorsi di studio presenti nell'istituto.Tali corsi sono: informatica, lingue commerciali, psicologiadella comunicazione, tecnologia ceramica.Il corso di informatica si propone l'obiettivo di illustrare iprincipali sistemi operativi "Windows 95"e "DOS". L'attivitàformativa sarà in gran parte dedicata anche all'esplorazio-ne del fantastico mondo di Internet. Questo corso è apertoa tutte le classi e consiste in 40 ore di lezione.Il corso di lingue commerciali prevede un programma di 22ore divise tra francese e inglese. I partecipanti potrannoprendere visione del lessico commerciale in lingua, redarreuna corrispondenza commerciale nonché simulare conver-sazioni telefoniche. Il corso, rivolto alle classi III, IV, V, sisvolgerà nell'arco del secondo quadrimestre.Le lezioni di psicologia della comunicazione, previste nel IIquadrimestre, punteranno l'attenzione sul modo di conver-sare, sul linguaggio corporeo e sulla capacità di persuasio-ne. Tali aspetti della comunicazione saranno sperimentatiattraverso la tecnica del "role playning" (giochi di ruoli).Gli incontri di tecnologia e progettazione ceramica per-metteranno l'acquisizione di un'informazione globale sullaproduzione ceramica, anche in previsione di un eventualeimpiego nel settore.

Sara Reggi, Claudia Pini, Daria Bernardoni

Kaos, perchè no?

LICEO PALAGANO

La proposta di ideare un giornale di classe è nata in segui-to al bisogno di esprimerci in libertà e di dare la possibilitàdi farlo anche agli altri ragazzi della scuola. Tratteremo ar-gomenti di interesse comune che ci concedano un momentodi svago dal "tran-tran" dell'anno scolastico. Il titolo del gior-nale è stato appositamente scelto per manifestare la no-stra volontà di comunicare liberamente notizie, riflessionied emozioni al di là degli schemi e dei tempi regolati dellaquotidianità scolastica. Un ulteriore motivo (non seconda-rio!) che ci ha portato alla scelta del nome è il desiderio dirisparmiarvi l'indecenza dei titoli alternativi.Ci teniamo a precisare che questa attività, in gran parteextrascolastica, non è a scopo di lucro, in quanto i soldiraccolti saranno reinvestiti nei successivi numeri del gior-nale. Se dovessero rimanere fondi extra saranno devolutiin beneficenza.

Classe III

Didatticaopzionale

Chi di voi, da bambino, non ha sognato almeno unavolta di potere andare nel Paese delle Meraviglie?La cosa difficile è sempre stata trovare, come feceAlice, la porta per entrarvi.Chissà in quale lontano luogo si trova l'entrata perquesto posto straordinario.Ebbene, se qualcuno di voi volesse coronare il suosogno di bambino, oggi lo può fare e anzi, tantevolte, molti di voi nel Paese delle meraviglie ci sonopure entrati o passati senza nemmeno accorger-sene.Nella valle del Dragone, infatti esiste il Paese dellemeraviglie o tale lo potremmo definire perchè, inquesto luogo incantato, si possono incontrare cosestrane e misteriose a cominciare da una graziosacostruzione a capanna: la fontana dell'acqua chenon c'è. Esiste poi, o meglio esisteva un camposportivo, orgoglio dei suoi abitanti; ora tale landadesolata viene chiamata la piantagione delle stre-ghe, si dice infatti che queste signore vi coltivino lepiante per i loro sortilegi.Non lontano c'è un luogo carico di mistero, ilcampetto fantasma, il comune infatti lo ha fattocostruire ma nessuno ha mai potuto vederlo. A ren-dere ancora più fantastico questo paesello ci hapensato anche il recente terremoto che lo ha colpi-to rendendo inagibile la sua chiesa.Ora i fedeli sono costretti ad assistere alla santamessa all'aperto o in qualche luogo di fortuna oaddirittura ad emigrare.Per risolvere tali problemi si mormora che ci sianotrattative segrete con il paese limitrofo per potereusufruire della sua chiesa che è abbastanza ca-piente da accogliere tutti i fedeli.Questi ultimi, però, in cambio dell'accoglienza nelloro tempio vorrebbero il campanile del paese dellemeraviglie visto la loro chiesa ne è sprovvista, sem-bra però che esista un ostacolo insuperabile, cometrasportarlo?A qualcuno sarebbe venuta un'idea geniale: per spo-stare il campanile, chiamare quelli di Palagano…

(f.c.)

ESCLUSIVO

Il paesedelle

meraviglie

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L'uso attivo

del

World

Wide Web

Credo che nel momento in cui dispor-remo di un abbonamento Internet edi un software di "navigazione" ci ren-deremo conto di quanto sia utile, nonsolo vedere, ma anche essere vistinel WWW.Ciò comporta un ulteriore investimen-to di denaro, rispetto al semplice ac-quisto della connessione, ma puòavere dei ritorni eccezionali sui no-stri affari e può comunque farci ap-parire al pubblico come una aziendache sa stare al passo coi tempi. Poi-ché può darsi che non abbiamo lapossibilità di dedicare una buonaparte delle nostre energie intellettualie lavorative ad aggiornarci sulla tec-nologia informatica necessaria percreare la nostra presenza in rete,possiamo scegliere fra tre opzioni:1. affidarci ad un fornitore di serviziInternet (che può essere il nostrostesso provider, così come un altro)e farci creare e ospitare le pagineWeb;2. acquistare semplicemente unospazio su disco presso un fornitoredi servizi Internet (...idem come so-pra...) in cui collocare le pagine Webe farcele costruire e gestire da un pro-fessionista privato (che magari puòessere un nostro amico e conoscen-te che, come tale, avrà un occhio diriguardo nell'eseguire questo lavoroper noi);3. acquistare "gratis" uno spazio sudisco fornito da uno dei tanti providergratuiti presenti sul Web poi affidarsialla creatività di un webmaster.Nel primo caso, se facciamo tutto colprovider che ci ha fornito la connes-

sione, abbiamo il vantaggio di nondover relazionare con diversiinterlocutori, ma dovremo pagare peril servizio di creazione delle paginee, probabilmente, troveremo legger-mente difficile intenderci col providersull'aspetto esatto che dovranno ave-re queste pagine. Noteremo ancheche il provider non esegue mai conentusiasmo il lavoro periodico di mo-difica delle stesse, che comunqueogni tanto è indispensabile per ag-giornare i cataloghi, o i prezzi, o leimmagini, o le scadenze, o altro...Nel secondo caso gli interlocutorisono di più, ma ci possono esseresensibili vantaggi: l'acquisto di spa-zio "nudo" su disco presso un servernon comporta spese proibitive e, seil professionista (programmatoreHTML) che ci crea e ci gestisce lepagine ci farà dei prezzi ragionevoli,probabilmente finiremo per rispar-miare magari non poco rispetto allaprima opzione. Inoltre avremo il van-taggio che il professionista ci starà asentire con molta più attenzione nel-la fase di progettazione delle paginee, alla fine, queste saranno molto piùbelle e ci daranno un'immagine mol-to più accattivante (che è proprio loscopo che ci siamo prefissi). Il pro-grammatore HTML può anche risie-dere a centinaia di Km da noi, graziead Internet, possiamo anche nonavere mai l'occasione di conoscerlodi persona o di stringergli la mano, eportare comunque in porto un ottimolavoro con lui. Inutile dire che, dopoaver dato al programmatore le indi-cazioni su come deve essere fatto il

nostro sito WWW, ci affideremo inparte alla sua creatività, con la riser-va di disapprovare eventualmente lesue iniziative che non ci andasseroa genio. Nel terzo caso si risparmiasul costo dello spazio su disco ma sidiminuisce l'affidabilità e professio-nalità del nostro sito Web.

A che serve, dunque, il nostro sitoWeb?1. A essere presenti in uno spazio(quello cibernetico), nel quale si sonogià inserite numerose aziende e nelquale essere assenti diventerà, fraqualche tempo, fatale.2. A poter consentire il facile acces-so del pubblico (dei nostri eventualiclienti) alle informazioni che riguar-dano la nostra attività, la nostra pro-duzione, il nostro catalogo, i nostriprezzi, l'aggiornamento dei prodotti,le eventuali attività promozionali, leeventuali svendite, ecc...3. A svolgere una attività di pubblici-tà e promozione in un ambito plane-tario a costi che si fanno beffe deicanali ordinari di pubblicità: televisio-ne, riviste, affissioni...4. A distribuire versioni demo del no-stro prodotto (solo nel caso che sitratti di un prodotto trasferibile in for-ma digitalizzata: software, progetti,grafica, fotografia, testi, traduzioni,documentazioni, statistiche...)5. A effettuare le vendite on line.6. A consegnare materialmente alcliente il prodotto (...idem come alpunto 4...).7. Ad effettuare il supporto e l’assi-stenza ai clienti.8. A cercare collaboratori, rappresen-tanti, venditori... in tutto il paese e/oall’estero.9. A mantenere informati i collabora-tori lontani con bollettini on line.

di L.N.

NewEconomy

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8 la LUNA nuova - Dicembre 2000

Gentili Sig.ri,vi mando qui allegato un breve arti-colo riguardante la copertina dell'ul-timo numero della "Luna".Vi sarei molto grato se poteste pub-blicarlo.Malaysia: forse il primo fra i paesiemergenti, è uno degli Stati più sicu-ri del mondo. Il problema droga èquasi inesistente; gli spacciatori sonocondannati a morte e i drogati rico-verati coattivamente in comunità.Furti, omicidi e reati vari sono eventirari e repressi severamente. E' unpaese incivile.Singapore: città stato modello. E' unadelle più tranquille e sicure metropolidel mondo. Alcuni anni fa, una ban-da specializzata in furti in apparta-menti venne colta sul fatto e i com-ponenti della banda tutti uccisi. E' unpaese incivile.Cina: un miliardo e mezzo d'abitanti;le tangenti sono punite con la penadi morte. In Italia resteremmo senzapolitici! Le esecuzioni sono all'ordinedel giorno. La Cina è un paese inci-vile ma come fareste voi a teneresotto controllo un miliardo e mezzodi persone?Dubai: piccolo stato arabo. Le orefi-cerie sono delle bancarelle come danoi al mercato. Nessuno osa toccareniente poiché vige la legge del Cora-no. Ogni tipo di illegalità è inesisten-te. E' un paese incivile.USA: nonostante le leggi severissi-me, soprattutto nelle grandi metro-poli la delinquenza è molto diffusa.Come sarebbe la situazione se la giu-stizia americana fosse come quellaitaliana? E' un paese incivile.Italia: le leggi sono blande e non ri-

spettate. La delinquenza e disonestàmolto diffuse e quasi impunite; as-sassini, stupratori, sequestratori, ma-fiosi, ecc. stanno spesso in carcerepochi anni. I pentiti vengono anchestipendiati. La droga è illegale maogni tipo di reato ad essa associatonon è punito. L'Italia è un paese civi-le.Questi sono solo alcuni esempi dipaesi presi dall'elenco della coperti-na (tranne l'Italia naturalmente), pa-esi considerati incivili per le loro leg-gi brutali compresa la pena di morte.In ogni caso, io stesso, ritengo chela pena di morte si possa e si debbaevitare soprattutto perché, comespesso accade, vengono fattegiustizie sommarie senza delle pro-ve certe al cento per cento. Tuttaviasono anche consapevole del fattoche per combattere la criminalità, nonesistono altri metodi che quelli duri(a New York, con Giuliani, la crimi-nalità è calata del 40%) e che il pae-se più incivile di quelli elencati qui so-pra è l'Italia, che garantisce impunitàa tutti i tipi di reati in barba alle uni-che persone veramente civili: gli one-sti, che non possono fare altro cheaccettare il fatto di essere continua-mente presi per il…Ma del resto, l'Italia è, sotto tantiaspetti, uno dei più bei paesi delmondo; non pretendiamo quindi diavere anche un sistema politico e unagiustizia efficienti e di vivere quindiin un paese CIVILE.Distinti saluti

Giovanni Serafini

Caro signor Serafini,pubblichiamo con piacere la sua let-tera di critica alla nostra prima pagi-na del numero scorso, questo signi-fica che il nostro giornale viene lettoe, nelle parti più importanti, anchemeditato. Ma veniamo al punto: leiriporta alcuni esempi di paesi nei qua-li, vigente la pena di morte, pratica-mente sarebbe stata vinta la crimi-nalità, ebbene le possiamo fornirealtrettanti e più esempi di paesi in cui,nonostante sia in vigore la pena di

Mandiamo in pensioneprima i delinquenti

morte la delinquenza non è stata vin-ta anzi tutt'altro. Se andiamo a guar-dare i dati riportati nel sito internet delNational Coalition Against the DeathPenalty vediamo che ad esempio iltasso medio di omicidi negli stati chehanno abolito la pena di morte è mi-nore di quello dei paesi nei quali èancora in vigore; nel secolo appenaterminato almeno 23 persone inno-centi sono state uccise; dal 1972 piùdi 60 persone sono state riconosciu-te innocenti quando erano già nelbraccio della morte; la pena di morteè arbitraria: solo uno su 100 fra i ri-conosciuti colpevoli di omicidio vienegiustiziato; nella stragrande maggio-ranza dei casi (circa il 90 %, dati de-gli USA ) le persone vengono con-dannate per aver ucciso un bianco,anche se le uccisioni di neri sono cir-ca la metà degli omicidi commessinegli USA; per non parlare poi dellecondanne a morte dei minorenni ominorati mentali, i dati si riferisconosempre agli USA: è l'unico paese cheli fornisce, ebbene sono stati giusti-ziati ragazzini di 14 anni, i pubbliciministeri sono arrivati a chiedere lapena di morte per bambini di 13 anni,penso possa bastare, ma ce ne sa-rebbe ancora.Noi pensiamo che le pene debbanoesserci e severe, e quando uno è sta-to condannato deve scontare la suapena per intero, non come succedeoggi in Italia; ma pensiamo altresì cheogni persona debba avere la possi-bilità, anche quando ha sbagliato, ditornare ad elevarsi alla dignità di es-sere umano, una volta giustiziatoquesta possibilità non ce l'ha più.Per ulteriori approfondimenti invitia-mo tutti i lettori ha visitare il sitowww.amnesty.it.Rispondendo alla sua lettera abbia-mo affrontato argomenti molto deli-cati e complessi che vanno dall'aspet-to etico-sociale a quello religioso (eu-tanasia, aborto, accanimentoterapeutico), il cui denominatore co-mune è il rispetto della vita umana.Questo spazio non è sufficiente peraffrontare in maniera completa argo-menti così complessi e per questo

La Luna nuovaV. Palazzo Pierotti 4/a 41046 Palagano (MO)

Fax: 0536/96.15.21Tel.: 0536/96.61.94

E-mail: [email protected] si pubblicano lettere

anonime

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999999la LUNA nuova - Dicembre 2000

@ e-mail

Cari tutti,ho ricevuto il Nostro giornale, e con

Filo diretto

con la salute

striale" che tende a persegui-re bassi costi e grandi rese eche necessariamente impove-risce i terreni, riduce le varie-tà coltivate, ha grossi impattisull'ambiente, oppure richiedel'uso di prodotti che spesso sirivelano dannosi per la salute.

Alimenti naturali: naturale è una pa-rola molto usata in pubblicità, spes-so accompagnata da un richiamo po-etico ai bei tempi andati, alle cosebuone di una volta, alla fattoria dellanonna. Nonostante le belle immaginievocate, gli alimenti così propagan-dati, molto spesso sono ben diversida come sono presentati, ma cosavuol dire "Alimento Naturale"? Nonc'è nessuna legge che lo definisce ene disciplina l'uso.Alimenti ecologici: la parola "Eco-logico" è spesso usata da chi presen-ta propri prodotti nel senso di "Rispet-toso dell'Ambiente", ma non c'è nes-suna legge che lo disciplini. In prati-ca, ogni produttore può usarla comecrede, quindi non offre nessuna ga-ranzia di tutela del consumatore.Alimenti integrali: integrale general-mente è inteso come "Non raffina-to". Ad esempio un chicco di grano è

Esistono alimenti prodotti senza l'usodi antiparassitari, diserbanti o conci-mi chimici di sintesi, sono i prodottiche provengono dall'agricoltura bio-logica.In agricoltura il metodo biologico uti-lizza solo concimi di origine naturale(letame, sostanze minerali, compost)evitando l'impoverimento del terrenoe l'inquinamento delle falde acquifere.Invece dei fitofarmaci usa tecnicheagronomiche che prevedono l'au-mento della fertilità del terreno e lasalvaguardia dell'ecosistema, perse-guendo l'equilibrio tra le varie specievegetali ed animali. Nella trasforma-zione non sono consentite sostanzeconservanti e coloranti quali i varinitriti e nitrati, acido benzoico ebenzoati e tanti altri intrusi poco gra-diti, ma ormai abituali della nostramensa quotidiana. Questo metodo sidifferenzia dalla produzione "Indu-

integrale se non è stato mondato dal-le cuticole più esterne, fra cui la cru-sca. I prodotti integrali possono pro-venire sia dall'agricoltura biologicache da quella convenzionale, per cuiil termine "Integrale" può dar adito adequivoci e non far capire come sia-no stati prodotti.Alimenti prodotti con il metododella lotta integrata: si tratta di unmetodo che consente di diminuire,senza tuttavia eliminarlo, l'uso diantiparassitari nelle coltivazioni, gra-zie ad una somministrazione più ra-zionale ed all'impiego di avversarinaturali dei parassiti e consente laconcimazione "Chimica" in modo tra-dizionale. Non esiste, per ora, unalegislazione specifica o certificazionidei prodotti così ottenuti.Alimenti prodotti con metodo bio-logico: sono prodotti in rispetto anorme comunitarie che escludonol'uso di sostanze chimiche di sintesi.Prevedono solo l'utilizzo di concimiorganici o minerali, farmaci naturalie tecniche di lavorazione dolci. Ri-chiedono controlli da parte di Orga-nismi Specializzati. Consentono l'usodel nome "Biologico" solo se i pro-dotti hanno superato i controlli edhanno determinate caratteristiche.

La buca delle lettereintendiamo affrontare nel prossimonumero ci occuperemo del seguentetema: l'uomo può disporre della vita?La discussione è aperta...

La redazione

grande piacere, scopro e riscopro ilpassato e le attualità della nostraVallata. Sono molto contento cheabbiate dedicato uno spazio a mio«Güdazz» il Dottor Fontana. Perchénon dedicargli una manifestazione,magari il 24 maggio prossimo, la datadel suo compleanno.Perché non ricordare con bibliografiee opere, i tanti artisti e uomini impor-tanti della nostra vallata, cito adesempio il pittore Franco dalla Villa,e a tutti quelli che hanno diffuso il«Montanaresimo» nel mondo.

Sono contento di essere unBoccassuolese e di poter disporre diun mezzo informativo importante edunico come la Luna che tiene com-pagnia a noi «poveri cristi» in giro perl'Italia e il Mondo.Dedicate sempre anche uno spazio«alle cose di una volta» perché sen-za testimonianze, certe tradizioni ri-schiano di perdersi col passare dellegenerazioni.Adesso saluto tutti con un grazie solo,sono Luciano quello di Boccassuolo.Grazie.

a cura di

Domenico Pasini

Attualità

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10 la LUNA nuova - Dicembre 2000

Dossier

Quand à vàd a é mè paésmaruchìn é albanés

ém suvén che la mè géntquàsi à la fin ‘d l’otcént

ég tucâva d’andàr viapèr mantgnir la sò famia

In Franciaò in Bélg in mìma pèr nà véta grisulina

spâss tratâa còma animâlpèrch’innérèn naziunàl.L’é é pénsér piò naturâl

cl’impédés éd fâr dé mâlc’àl dà é bsôggn d’ésér sincér

cun tôch i furastér.Chi sién biânc o cafèlattchi lavurèn o chi cûntratt

chi sién brôtt o chi sién béeién pôr sémpér mée fradée.

Anch la ciòcia mâl la còvaquand l’é fôra da cà sòva:

à vôi dir à vôi cumbàtèrpérch’is séntèn piô’d nuâtèr.

Sé a la pôrta ai sént sunârannì vôi piô fâr astâr

é s’an prò sémèr cumprârà la tàvlaài pos chiamâr.Ma pèr pzér pò garantir

à tôch quânc un cért avgnìrbsògna cuntéstâr in piàzal’ignurânza éd cérta ràza

é mûrar àl cundiziûnpr’û svilôpp dàl sôo naziûn

pérch’in sièn sémpèr sfrûtaamalègògna é pôc aidaa:

A purtâr pâs in tlà tèratânt amùr é brìsa guèra.

Quando vedo al mio paesemarocchini e albanesiricordo che la nostra genteverso la fine del secolo scorsoera costretta ad emigrareper “campare” la famiglia.In Francia o in Belgio nelle minierea fare una vita molto gramaspesso trattate come bestieperchè non erano di quei paesi.E’ la riflessione che viene spontaneache impedisce di fare del maleche impone di essere schietticon tutti gli extracomunitari.Siano bianchi o di colorelavorino o siano “vu cumprà”siano brutti o bellisono sempre miei fratelli.Anche la chioccia cova malequando è fuori dal suo nido:voglio parlare e impegnarniperchè si sentano più compresi.Se li sento suonare alla portanon li voglio fare aspettaree se non potrò sempre comprarepotrò dare qualcosa da mangiare.Ma per poter assicurarea tutti un avvenireoccorre contestare fra la gentel’ignoranza di moltie creare i presuppostiper la crescita dei loro paesiperchè non siano sempre sfuttatie purtroppo poco aiutati:per portar pace in tutto il mondomolto amore e niente guerra.

Bruno Ricchi

Cara Luna,sono una mamma di trent'anni, ho due bambini e abito inun comune vicino a Palagano.Vorrei parlare di una questione che sta diventando, pur-troppo, un serio problema.Come tutti sappiamo, negli ultimi anni, abbiamo visto i

Cara Luna,sono una mamma di due bambine che frequentano lascuola elementare di Palagano.Negli ultimi tempi nel nostro comune sono arrivate moltefamiglie di extracomunitari (marocchini, albanesi ecc...).Io personalmente nutro ammirazione per queste perso-

Emigrati italiani (inizio '900)

La redazione de la Luna ha ritenuto opportuno fare una fotografia dellanostra realtà sull’immigrazione, sollecitata da alcune lettere giunte al giornalee certamente dalla situazione generale. E’ una analisi, che comprende aspetti

diversi: da quello demografico a settori più specifici che fanno parte dellanostra quotidianità. Non abbiamo la pretesa di proporre formule risolutive ad

una situazione così complessa, ma speriamo di contribuire a farlaconoscere di più, per poter rapportarci con maggior

consapevolezza e minor pregiudizio.

I Furaster Gli Extracomunitari

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111111111111la LUNA nuova - Dicembre 2000

ne coraggiose; non è facile abbandonare tutto, assiemealla povertà e alla guerra lasciano parenti, amici, lingua,usi e costumi... e non è che magari fra un paio di mesipossono tornare a fare un salutino: quando questa gen-te saluta madre, padre, fratelli, amici sa che forse passe-rà un anno o più prima di rivederli. E' quasi un addio!Io con alcuni di loro ho instaurato un buon rapporto direciproca stima e sincera amicizia e le mie bambine na-turalmente giocano con i loro bambini.Ma veniamo al mio problema: l'argomento che voglio af-frontare, per me, è del tutto sconosciuto, non ne so pro-prio niente e vorrei dalla LUNA una spiegazione il piùpossibile completa. I bambini stranieri che iniziano a fre-quentare le nostre scuole sono controllati a livello "sani-tario"? Forse nel loro paese non sono stati vaccinati!Forse possono essere portatori di malattie per loro inno-cue e per noi gravi. Forse possono portare malattie danoi quasi scomparse, per le quali i nostri bambini nonvengono più vaccinati (es.: vaiolo o che comunque nonhanno sviluppato anticorpi). Forse sono proprio ignoran-te... o forse ho ragione? Forse offendo qualcuno e chie-do scusa; di sicuro sono una mamma preoccupata per lasalute delle sue bambine.

Lettera firmata

La convivenza con persone straniere, con regolare citta-dinanza, non rappresenta un rischio per la nostra salute,ed in particolare di quella dei nostri figli che frequentanocon loro la scuola. Già da tempo i Servizi di Igiene e Pro-filassi hanno messo in atto azioni volte a regolarizzare lasituazione vaccinale dei bambini extracomunitari e a con-

paesi della nostra montagna popolarsi di molti stranieri:ormai sono centinaia; ma non è questo il problema.Il guaio grosso è che fra la gente sta crescendo un fortemalcontento nei confronti dei comuni, delle istituzioni e diquesti stessi stranieri che fanno di tutto per non riusciread integrarsi, nascondendosi dietro al fatto che gli italianisono razzisti e non li vogliono.Se devo essere sincera, razzista non sono, ma sicura-mente sono diventata intollerante; e lo sono diventatagrazie ad uno stato che ostenta ricchezza davanti allostraniero, mettendolo nella condizione di pretendere difarsi mantenere.Per poter permettere ai miei figli di frequentare la scuolaelementare e materna io spendo £ 350.000 per il tra-sporto comunale, circa £ 700.000 di buoni mensa e qua-si £ 1.500.000 per la retta della scuola materna all'anno;mentre agli stranieri tutto questo viene pagato dal comu-ne. Per non parlare degli affitti agevolati all'interno dellecase popolari (che, guarda caso, vengono assegnati dalComune).Ma perché io devo pagare e loro no, quando sono perso-ne che lavorano e guadagnano come me?Conosco molte famiglie extracomunitarie e non hannoun tenore di vita inferiore a quello della mia famiglia; maquesto non sarebbe un dramma, anche se resta un'in-giustizia: all'interno delle scuole, in quella frequentata daimiei figli, ma anche in altre di paesi vicini, siamo staticaldamente invitati a non rappresentare il presepe o quan-t'altro avesse a che fare con la religione cattolica per nonfare sentire estranei gli stranieri.Vorrei precisare che la religione mussulmana non festeg-gia il Natale e aggiungere che abbiamogià dato molto a questa gente senza do-ver dare anche i nostri usi, costumi e tra-dizioni.Nel nostro piccolo abbiamo vinto una " bat-taglia": a Natale noi genitori rappresente-remo il presepe, anche se con qualchemodifica ed innovazione per poter permet-tere ai genitori mussulmani di poter parte-cipare.A questo punto vorrei fare un appello achi mi legge: non abbiate paura di impor-vi, di dire quello che pensate, di fare vale-re i vostri diritti; il buonismo e l'ipocrisianon portano a niente.Difendere le nostre abitudini, la nostra re-ligione e conservare le nostre tradizioninon significa essere razzisti, ma essereitaliani, cattolici e orgogliosi di esserlo.Un'ultima cosa: nella ditta in cui lavoro,un gruppo di mussulmani ci ha rimprove-rato perché mangiamo e beviamo duran-te il loro Ramadan, dicono che manchia-mo loro di rispetto.Ma come si può pretendere di essere ri-spettati se non si è capaci di rispettare chiti ospita?!?

Un saluto affettuosoLettera firmata

Dossier

Frassinoro

201000001000211000000

26

Montefiorino

51010100120000111111

17

Palagano

12615544321111000000000

164

Provenienza

MaroccoRomaniaGhanaAlbaniaJugoslaviaFranciaTunisiaColombiaCroaziaIndiaVenezuelaRegno UnitoSpagnaUngheriaBosnia-Erzegov.CanadaFilippineMessicoSomaliaRep. Dominicana

Totali

Cittadini stranieri "regolari"(anno 1999 - ISTAT)

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12 la LUNA nuova - Dicembre 2000

Quest'anno nella mia classe sono ar-rivati 2 extracomunitari: Z. è una bam-bina buona e carina e si è inserita su-bito nel nostro gruppo; H. è un bambi-no, lui crede di essere simpatico, peròper far lo spiritoso dà calci e pugni. H.certe volte è simpatico, per esempioun giorno io avevo fatto tanti goal escherzavamo insieme; un giorno inve-ce lui aveva finito le salviette per asciu-garsi le mani allora mi ha dato un cal-cio e le maestre l'hanno punito.Gli arabi della nostra scuola fannosempre a pugni, G., un mio compa-gno di classe gli dà sempre tanti calcie allora non gli è amico. H. prende ingiro anche le maestre e allora gli han-no già dato tante note A me gli extra-comunitari, certe volte, sono simpati-ci, altre volte antipatici e insopportabi-li, però adesso si stanno inserendo nelgruppo.

Daniele (IV elementare)

Ormai gli extracomunitari sono molto nume-rosi nel nostro paese. Negli ultimi anni, infatti,l'Italia è diventata un centro industriale moltosviluppato. Questo fatto, però, non è sfruttatoda tutti gli italiani, (preferiscono i posti più lus-suosi e meno faticosi), quindi il nostro paeseoffre molto lavoro agli extracomunitari i qualiaccettano ogni tipo di lavoro. I loro figli, però,fanno fatica ad ambientarsi nel paese e nellescuole: non riescono ad esprimersi, non sonoaccettati da tutti. La maggior parte degli im-migrati arriva in Italia senza conoscere benela nostra lingua. Non sapendo né leggere, néscrivere molte volte non riescono a superarele prime classi. Quando la scuola obbligatoriafinisce, la maggior parte degli extracomunita-ri smette di studiare cercando un lavoro in fab-brica perché non istruiti. Già dalla scuola sisviluppano fenomeni di razzismo perché unaparte di italiani non accetta chi è diverso daloro perchè non vestono alla moda, perchènon si capisce cosa dicono…

Sara, Chiara, Laura (scuola media)

Cosa ne pensano i bambini

Per la prima volta nella storia, a Washington il 12 no-vembre 2000, s'incontrano "comunità di fedi diverse" ein quell'occasione i mussulmani afroamericani dellaMuslin American Society, diffondono un volantino met-tendo in risalto 17 motivi per cui l'incontro di "comunitàdi fedi diverse insieme" merita di essere sostenuta datutti.1. Due fedi diametralmente opposte e in concorrenza,

Io mi chiamo Siham Ouassif abito nel comune di Palagano, provengo dal Marocco esono di religione mussulmana. Ho 13 anni e sono venuta in Italia 11 anni fa con la miafamiglia. Oltre a me ci sono molte altre persone di diverse nazioni e religioni, questiemigrano dai loro paesi a causa della mancanza di lavoro oppure perché c'è la guerra.Molti però s'imbarcano clandestinamente, non avendo la possibilità e i soldi per farsi ilpassaporto o il permesso di soggiorno; soffrendo poi la fame, il freddo, la malattia;oppure per mangiare sono costretti o a chiedere l'elemosina o a derubare le persone.Quando la mia famiglia è venuta in Italia io ero molto piccola.Inizialmente siamo stati accolti dalle suore di Fontanaluccia per darci il tempo di trova-re un'abitazione, con l'aiuto di parecchie persone siamo riusciti a sistemarci in meno diun mese; lì abbiamo vissuto per otto anni, devo dire che ci siamo trovati molto bene ela gente ci ha accettato senza problemi, poi sia per il fatto che la casa aveva il tetto chefaceva acqua, sia perché mio papà aveva il lavoro troppo lontano, ci siamo trasferitiqui a Susano. È un piccolo paese, dove c'è tranquillità e pace, la mia casa l'abbiamodovuta rimettere a nuovo, perché era una di quelle case vecchissime in cui si muore difreddo. All'inizio mi trovavo male perché non conoscevo nessuno, ma poi con il tempomi sono abituata ed ho fatto amicizia con molte persone che ci hanno accolto moltobene. A scuola, i rapporti con i miei compagni sono abbastanza buoni, a parte che condue ragazzi che mi prendono in giro e a volte mi offendono anche.Una volta, però, è successo che mio fratello aveva fatto un incidente, quando è andatodal suo caporeparto per avvisarlo che aveva dei problemi ad andare a lavorare, questolo ha trattato così male che mio fratello si è licenziato. Ciao

Siham (Freccia)

filosofie e ideologie politiche trovano una base comunesu cui lavorare per la libertà e il progresso dell'umanità.E' uno spartiacque storico per tutta l'umanità.2. Cattolici e Mussulmani che trovano una base comu-ne, costruiscono un ponte, tra i popoli del "Libro". Mosè,Gesù e Maometto sono fratelli di Scrittura, fratelli nellarivelazione di Dio che ci hanno insegnato tre cose: Diouno, Unità dell'umanità, Obbedienza a Dio nella preghiera

Islam e Cristiani.Punti di contatto nella diversità.

trollare la salute degli adulti,particolarmente per quanto ri-guarda la tubercolosi (cherappresenta la malattia chepiù facilmente potrebbe esse-re "importata", anche se giàsi era notato, negli anni scor-si, un aumento tra la popola-zione italiana). Esistono an-che altre patologie, da noigeneralmente abbastanzarare, legate fortemente allescarse condizioni igieniche(ad esempio certe paras-sitosi). Di queste malattiesono affetti indistintamenteitaliani ed extracomunitari sevivono in condizioni disagiateed igienicamente carenti (inol-tre sono legate ad una certa"cultura dell'igiene" da noi or-mai radicata, ma non poi damoltissimo tempo). Per cui, aldi là di spontanei, facili, spes-so giustificati (ma a volte ten-denziosi) allarmismi, la partesanitaria è solo uno dei moltiaspetti di una situazione benpiù complessa e che va af-frontata globalmente: integra-zione, benessere, lavoro,istruzione permettono di ele-vare la qualità della vita equindi tutelare meglio lo sta-to di salute di tutti. Il vero pro-blema, invece, può essere le-gato alla presenza degli im-migrati "irregolari" che, per illoro proprio status, sfuggonofacilmente ai controlli sanitari(e non solo a quelli).La corretta e civile conviven-za, quindi, non rappresentaun pericolo per la salute pub-blica anche perchè non esi-stono malattie a noi scono-sciute contro le quali noi sa-remmo completamenteindifesi.

Dr. Davide Bettuzzi

Dossier

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e nella buona condotta, miglioramento personale, servi-zio all'umanità, ecc...3. L'incontro del 12 novembre offre un modello globaleper la pace mondiale, perché dimostra come comunitàdi fedi diverse possano coesistere, cooperare e collabo-rare.4. Questo evento prova il potere dell'amicizia. L'amicizianon ha avuto una possibilità come questa, di cambiarel'ostilità tra gruppi diversi, dal 1153, quando il generalemussulmano Saladin di Gerusalemme mandò il suo me-dico personale per curare le ferite del suo nemico, il cro-ciato re Riccardo Cuor di Leone.5. L'evento permette a cristiani, ebrei, e mussulmani disperimentare cosa hanno in comune del messaggio di-vino di Dio6. L'evento avverrà nell'anno in cui Natale, Ramadan eChannukah (festa ebraica) saranno celebrati nello stes-so mese per la prima volta nel nuovo millennio. Non suc-cederà più per altri cento anni.Ho solamente messo in rilievo alcuni di questi 17 motivi,e basterebbero questi per scuotere dal torpore la nostrafede e spingerci ad un confronto stimolante. Abbiamouna fede fatta ancora di culto e pratiche esterne: perquesto abbiamo paura del dialogo, di esporci, di ascolta-re le ragioni dell'altro. Quanto arricchente l'incontro an-che con i nostri fratelli mussulmani, se accettassimo diconfrontare le nostre secolari certezze!C'è una regola d'oro, presente nelle grandi religioni, com-prese l'Islam che nessuno può ignorare. "Se qualcunodesidera altre fedi è senz'altro libero di farlo. Una cosa dicui non è libero è di non-amare. Chi ha un minimo diconoscenza scopre punti di contatto non indifferenti"."L'amore di Dio, l'amore verso il prossimo, la volontà diDio.E' negli incontri come quello citato che avviene un ap-profondimento dei valori più spirituali dell'Islam.E' una spiritualità indubbiamente diversa da quella cri-stiana, ma nei punti di contatto trovati ci sentiamo vicinigli uni gli altri… Non tacciamo tuttavia le differenze so-stanziali, quali la divinità di Gesù e la Trinità, perché sonoparte essenziale della nostra esperienza spirituale. Rac-contando come viviamo l'amore verso Dio, la scelta diDio, l'Amore al prossimo, allora anche loro scoprono nelCorano questi punti. Sono attratti, ad esempio, dalle ca-ratteristiche dell'arte di amare il prossimo che presentia-mo. Le fanno proprie anche se "amare per primi", "ama-re tutti", "amare come sé", "farsi uno", sono espressionigenuinamente evangeliche".Gli islamici trovano poi nei nostri incontri la presenza diDio, perché si mette alla base l'amore scambievole. C'èil rispetto profondo dell'altro, c'è l'ascolto pieno, lavalorizzazione di quanto l'altro dice. E questo crea un'at-mosfera che esalta la dimensione spirituale dell'Islam.Noi, ad esempio, propugniamo i valori della famiglia, cheper loro sono fondamentali, e questo rafforza la loro vitadi mussulmani".In questo periodo si sono manifestati dubbi sull'opportu-nità di dialogo con l'Islam.Con i Mussulmani va presentata la nostra esperienza divangelo vissuto. Non si deve fare catechesi ai mussul-mani. E questo è portare il vangelo in modo esistenziale.

E' quanto sottolineava il grande esperto di Islam LouisMassignon: "i veri mussulmani sono attratti dal vederevissuta nella purezza la regola evangelica; e poi darerisalto all'ospitalità come loro la praticano, perché con-sente di entrare nel loro cuore e ha una sua legge da noninfrangere. All'ospite non si chiede chi è, cosa fa, da doveviene; l'ospite vale in sé".Se si imposta la pastorale in senso puramente difensivo,temendo l'invasione islamica, il cristianesimo ha già fal-lito in Europa, perché la sua vera forza sta nella testimo-nianza dell'amore, e cioè dell'accoglienza, dell'aperturaall'altro, della solidarietà.Occorre quindi un nuovo stile di evangelizzazione checonsiste nel proporre con la vita un modello di umanità,di fede, di comportamenti che danno testimonianza del-la verità che è Cristo.Testimonianza che deve avere una forte valenza comu-nitaria. "Chi vive una spiritualità individuale si trova sprov-veduto davanti all'Islam, che ha invece una pronunciatacomponente collettiva. Si tratta perciò, come cristiani, divalorizzare la dimensione comunitaria della nostra fede.Sulla mancanza di reciprocità che viene rinfacciata aipaesi islamici, cosa pensare?"E' una questione intricata, perché coinvolge governi estati che non danno libertà di culto ai cristiani. E quindiquesto diritto va rivendicato nei modi e nelle sediappropriate. A mio parere, il principio della reciprocitànon può diventare, in sede di dialogo interreligioso, mo-tivo di ricatto: "Se voi non fate questo, noi non facciamoquest'altro". Non sarebbe evangelico.Credo si possa riassumere il rapporto con i nostri fratellimussulmani, e non solo, con questa frase di Giovanni:"Chi ama non teme!".

Padre Dario

Dossier

Come albero strappatoDalla sua terraETrapiantato lontano

Abbisogna di tempoDi cura tantaDi attenzioni moltePer radicarsiEContinuare a fruttareCosì siamo noiSoli, isolatiA volte scartati

E quanta sete…Di vicinanza, di famiglia,di amore!

AbramoMarocchino emigrato a Savoniero.

(Libera traduzione di P.D.)

Emigrazione, emigrare, emigrati

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14 la LUNA nuova - Dicembre 2000

Gabriele Monti, Davide Bettuzzi

Altro elemento di cui si deve tenerconto è il seguente: la rivoluzionefrancese, dopo una breve esaltazio-ne, lasciò una situazione peggiore diprima, all'endemica povertà si ag-giunsero la coscrizione obbligatoria,la soppressione degli ordini religiosie contribuzioni capestro, tutte coseche portarono molti giovani a darsidisertori piuttosto che assoggettarsial servizio militare; si formarono cosìbande ben organizzate che per so-pravvivere svaligiavano le case (dipreferenza) dei più ricchi o dei sim-patizzanti per il movimento rivoluzio-nario francese."E' vero che per le circostanze dellaforza si sono avviliti e stanno in pa-tria ammansiti ma vivono in uno sta-to di violenze e non si possono trat-tenere di quando in quando di faredelle aggressioni alle famiglie comehanno fatto ne' passati giorni quellidi Boccassuolo nella sezione diCavola, derubando la carne di duemaiali, mobili, ecc..." (da L'Appenni-no Modenese).Non peggiori, però erano le rappre-

saglie che compivano i soldati inviatidalle Prefetture per combattere que-sti delinquenti, soprattutto i francesisi macchiarono di violenze anchepeggio di quelle compiute dai brigan-ti; a riprova di quanto detto si riportaun brano tratto dalla sezione "Vicen-de politiche e civili" di V. Santi nel-l'"Appennino Modenese": "Le popo-lazioni, tramite i Sindaci e i Ricevito-ri di Finanza, esposero le lorolagnanze per i pericoli a cui veniva-no lasciati esposti ed invocarono sol-leciti provvedimenti. Fra gli altri il "Ri-cevitore" di Pievepelago il 4 marzodel 1810 scriveva all'intendente di fi-nanza di Modena: "Se mai avesseinformazioni e credesse che in que-ste parti fosse estinto il brigantaggiosarebbe stato ingannato e tradito. Ibriganti vi sono ancora nelle Comunidi Pian de' Lagotti e Boccassuolo ele persone dabbene che stanno av-vertite sanno i lor pensieri e le loromassime". Con la morte di PaoloReggi, nel 1809, si aprì un lungo pe-riodo di (relativa) tranquillità, interrot-to solamente nel periodo della guer-

Il brigantaggio9

Fiumalbo, rocca (metà del XIX secolo)

Uno dei problemi più gravi che haafflitto il nostro territorio nel corso deisecoli è stato senza dubbio il brigan-taggio; diversi documenti storici ri-portano resoconti di uccisioni, vio-lenze e rappresaglie:- nel 1483 il commissario Salimbenilamenta che " In questo paese delFrignano, al presente, non se tractaaltro che amaxare homini"- nel 1544 Ercole II° Duca di Modenadice che " enormi assassinamenti econtinue rappresaglie, fossero fattenel Frignano, dai banditi che si intro-ducono e pigliano or questo or quel-lo, non restituendo se non dopo averpagato una taglia".- 20 ottobre 1636, il Podestà di Mon-tefiorino, Pietro Vologni, scrive alDuca: " Cresce giornalmente l'ardiredi alcuni malviventi, (...) i quali si fan-no lecito venire quivi a commettereogni eccesso non tanto di furti, quan-to d'altri delitti".- Nel 1809 il Sindaco di Palagano ri-feriva al Prefetto di Modena: "Moltidisertori e molti refrattari di questocomune poco fa venuti dalle marem-me toscane, nelle attuali circostanzesi lasciano vedere quasi pubblica-mente (...), mostrando di vivere tran-quillamente in dispregio, direi quasi,delle leggi e degli amministratori", eterminava invocando la forza pubbli-ca per l'arresto o almeno per la fugadi quegli sciagurati.

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ra di liberazione (1940-45), quando,con la scusa della lotta partigiana, sicommisero soprusi e violenze di ognigenere: emblematico il fatto di san-gue accaduto la notte del 12 dicem-

bre 1946, quando furono uccisi acoltellate Costi Giuseppe e SassiMaddalena per rapina. Attualmentele popolazioni della valle del Drago-ne sono tra le più tranquille ed ospi-

tali. Fatti di sangue degni di nota sononell'ordine delle unità, sono finiti an-che i tempi nei quali se un ragazzocorteggiava una giovane di un altropaese veniva preso a sassate.

Pietro Lenzotti, di Boccassuolo, riferendosi a don Gio-vanni Pasini, arciprete di Palagano, suo contemporaneo,scrisse:"(...) questo prete fu molto benemerito della patria, quan-do nell'autunno del 1809 (ed io stesso ben me ne ricordo)nel giorno in cui precisamente i francesi avevano incen-diato la casa del sig. Ruggi Luigi di Palagano, perchècon Pavolo suo figlio erasi messo alla testa del brigan-taggio, orda formata allora di robusta gioventù, diserto-ri e refrattari della truppa Italiana.Avendo i briganti armati teso un'imboscata alle truppefranco-italiane che dopo quello incendio sfilavano verso

Boccassuolo, una falange di briganti dai 400 ai 500 lestavano aspettando sui Cinghi di Vetta facendole fuococontro disperatamente e gli avrebbero condotti a male sei francesi cautamente e strategicamente non avessero daPalagano inviato un distaccamento dietro il torrente Ros-senna giungendo così inosservati a guadagnare le alturede' suddetti Cinghi e a far loggiare i briganti.Per la qual scaramuccia arrivati i francesi alla terra diBoccassuolo inveleniti dall'iracondia, le diedero primail sacco poi cominciarono ad appicare il fuoco alle case.Mio zio don Pietro unitamente a mio padre Matteo, chefaceva allora le funzioni di sindaco a Palagano, cui eraBoccassuolo soggetto, affrontando le furenti iracondiedelle truppe, saliti all'uopo al Sastello si trassero davantiall'ufficiale comandante della colonia e tanto dissero eprovarono che ottennero la sospensione dell'incendio edel saccheggio non andando in fiamme che una casa diAgostino Bernardi posta alle radici superiori della Cin-ghia verso il paese chiamato Ca' di Francone; le nonperaltro accese del tutto scranne, pagliericci e attrezziche i soldati tiravano in mezzo per appiccarvi il fuocofurono salve.Mia madre che trovavasi ancora in stato di puerperio,credendo di sottrarsi alla licenza militare fuggì di casa eandò a ricoverarsi con l'infante nel mulino di zioDomenico Felici in cui credevasi sicura, e la truppa chedirigevasi a Frassinoro andò a passare vicino a quelmulino un tiro di pietra. Fortunatamente non sapendocosa andare a fare dietro al fosso dove era il mulino, miamadre non soffrì disturbo. Io ero stato mandato da miopadre colle cavalle, quattro o cinque capi, nei nostri bo-schi di Sassatella, oltre il Dragone, con scatoloni e sac-chi pieni di carte, che contenevano i documenti di fami-glia, con altri della Villa essi pure fuggiti. Non tanto lon-tano venne a passare la truppa da noi, poichè a Boccas-suolo, anzi a casa nostra, alla Villa, si divise in due co-lonne, una andò per Casoni di Vetta e Sassatella a Fras-sinoro, e l'altra per Ca' de Felici, Montino al luogo sud-detto. Noi vi eravamo in mezzo, ripassammo il Dragonee buon nerbo di truppe francesi erasi installate a Boc-cassuolo. Quali palpitazioni e quanti pericoli non si cor-sero in quelle vicende!Venivano i francesi e volevano incendiare le case perchèi briganti ci si erano fermati, partivano i primi, tornava-no i secondi e minacciavano l'incendio per aver dovutotollerare e governare i francesi."

Una testimonianza

Simonini: l'ultimo brigante gentiluomo.Renitente alla leva durante la prima guerramondiale fu arrestato ed imprigionato nellecarceri di Pavullo. Da qui evase e si diede allamacchia, armato, ma senza mai molestare lepersone che in molti casi gli furono d'aiuto.Indipendente, donnaiolo venne ucciso nel1923 in uno scontro con i carabinieri

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Un po' di più su...

di Fabrizio Carponi

Palazzo SabbatiniA monte dell’abitato di Palagano, inposizione dominante, si erge un im-ponente e particolare palazzo sette-centesco. Fatto costruire dai ContiSabbatini di Fanano nel 1741, quan-do Francesco III d’Este concedeva lacontea di Rancidoro al conte Ales-sandro Sabbatini, nipote di GiulianoSabbatini allora vescovo di Apolloniae futuro vescovo di Modena (1743-1757), succedendo alla famiglia Mo-sti-Este, dopo un breve periodo in cuiRancidoro e quindi anche Palaganorimasero direttamente sotto la giuri-sdizione della Camera Ducale.La particolarità di questo complessoedilizio, costituito da una residenza

BUOICOMUNITAMONTANA18CINETTOOREBCAPRIOLOAOBOLENATIRFOSOSABALONIRCAVOTNTROBERTOGIANICOLIFRANACARQUEIRANNEPLMIUGHAUBSAOSCILEGBNICABAFASTRACOTTOIATCILIRGIOCOSARLCEBOLAATANCELOTTIACTONANTEISACNEORURITRITORECCOATTIAREOUDENEMOENITINDIROREMMULTIETNICOONTAANEMICOITIEICSCALO

PalazziSabbatini (Pierotti)e Mosti-Este

padronale e da dueedifici laterali di servi-zio, uno adibito a scu-deria e l’altro ad abita-zione della servitù, è lacompleta assenza diangoli nella muraturasostituiti da pareti curvilinee. Dal por-tone centrale si accede ad un gran-de atrio da cui parte una elegantescala a due rampe che porta al pia-no superiore. In entrambi i piani afianco dell’atrio centrale ci sono trestanze per lato, al piano terra adibitea cucina e dispensa ed al piano su-periore a camere da letto.Finita l’era feudale, dope varie vicen-de il palazzo venne acquistato dal

dott. Francesco Pierotti diPieve Fosciana, medicocondotto di Palagano e dalui ai suoi eredi che tutto-ra lo posseggono.

Palazzo Mosti-EsteDei conti Mosti-Este, che furono i si-gnori del feudo di Rancidoro e Me-dola che comprendeva anche Pala-gano e buona parte del attuale terri-torio comunale a partire dal XVI finoal XVII secolo, rimane a Palagano illoro palazzo feudale; palazzo nel qua-le non risiedettero quasi mai visto chedi solito dimoravano a Ferrara e nel-le loro sporadiche apparizioni nellacontea preferivano soggiornare nel-la rocca di Rancidoro. Il palazzo an-ticamente era detto il Castellazzo,doveva sorgere sui ruderi di una an-tica fortificazione, furono infatti rin-venuti durante dei lavori di ristruttu-razione resti di una torre dalle muramolto spesse. Attualmente chiama-to "Casa Berti" del palazzo rimango-no le mensole di gronda in arenaria,ed il pregevole portale seicentesco.

Palagano, Palazzo Sabbatini

Soluzione del cruciverbadi pagina 23

Palagano,Palazzo Mosti

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Lago: i gusarin (gozzo, infiamma-zione e crescita abnorme della tiroi-de).Rovolo: i fusai (fabbricanti di fusi perla filatura).Vitriola: i lader (ladri, detti così per-ché, non avendo boschi, andavanospesso a rubar legna nei paesi con-finanti).Montefiorino: i balarin (ballerini, so-prannome attribuito anche agli abi-tanti di Lama Mocogno).Frassinoro: i bastai (fabbricanti diselle per cavalli e basti per i muli).Alcuni paesi vicini alla sponda reg-giana venivano definiti:i piudlai (fabbricanti di aratri di le-gno); i tapai (venditori di tappi); imagnan (artigiani del rame); i ciuplai(fabbricanti di zoccoli).

Nascevano anche brevi filastroccheche servivano per sottolineare i di-fetti altrui o per prendere in giro "gliavversari": quelli di Palagano, riferen-dosi al suono delle campane di Boc-cassuolo, erano soliti dire: Tic tocsan Roch prutetur ed tuch i Toc (Tictoc San Rocco, protettore di tutti Toc-chi).Di rimando i boccassuolesi si rivol-gevano a quelli di Palagano con:Balugan da la capuccia fat in là chechì agh puzza, egh puzza ed mer-da ed can fat in là oh Balugan

(Balugano dal cappuccio, fatti in làche qui c'è puzza, c'è puzza di ster-co di cane, fatti in là oh "balugano").Per prendere in giro quelli di Mon-chio che avevano un dialetto con unainflessione particolare: a sama edMunch e a sn'in futam a gam nameza e a la munzam e ser a ebvam, la ricota a la scam e furmaia e vendam a sama ed Munch e asn'in futam (siamo di Monchio e cene freghiamo. Abbiamo una mula ela mungiamo, il siero lo beviamo, laricotta la secchiamo, il formaggio lovendiamo. Siamo di Monchio e ce nefreghiamo).Molti abitanti di Lago avevano il"gozzo " e di loro si diceva: qui edLag i gan e gos chi gl'ha cech echi gl'ha gros, chi cn'ha une chign'ha du, senza gos en ghe n'èansun (quelli di Lago hanno il gozzo.Chi ce l'ha piccolo chi ce l'ha grosso,chi ne ha uno, chi ne ha due, senzagozzo non ce n'è nessuno).Di quelli di Savoniero, a causa di unepisodio accaduto realmente, allor-chè alcuni avevano sparato ad unosoprannominato "Il Topo" senza uc-ciderlo, dicevano: qui ed Savner ienbun da poc, cun set cuip edrivultela i n'en sta bun ed mazar"un top" (quelli di Savoniero sonocapaci di poco, con sette colpi di ri-voltella non sono stati capaci di ucci-

di Silvano Braglia

Una volta

Un tempo era un'abitudine sopran-nominare gli abitanti di ogni paesecon nomignoli che prendevano in giroun difetto fisico prevalente (il gozzo,la gobba…), il mestiere esercitato damolti artigiani del paese (setacciai,fusai, scranai…), oppure rifacendosia leggende o episodi curiosi (matti,ballerini…), o ancora più spesso ve-nivano utilizzati nomi di animali (cani,gatti, tacchini ecc…).

Ricordiamo i soprannomi più fre-quenti dei paesi più vicini:Palagano : i mat (termine legato allevicende della Palaganeide); balugan(detto da quelli di Boccassuolo chedefiniscono così gli abitanti dei pae-si "a valle).Boccassuolo: i toch (tacchini).Savoniero: i gat (gatti); i carner(borsa per la raccolta delle castagneo anche sinonimo di persona un po'stupida) .Susano: i pudai (accetta); i piastree(slitte in legno sulle quali venivano fis-sate le benne o le bercie per traspor-tare foglie o letame).Costrignano: i can (cani).Lama di Monchio: i asen (asini).Monchio: i bo (buoi).Casola: i puntiro (punteruoli).Pianorso: i urs (orsi).Romanoro: i sdaciai (fabbricanti disetacci).

Paese che vai...

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dere "un topo ").Ma a questo punto mi interessa so-

prattutto dare una "spiegazione" altermine matti col quale venivano de-

finiti i palaganesi; l'ho fatto a modomio con questa "zirudela":

Fabrizio Carponi

Il prugnolo (Prunus spinosa) è un ar-busto molto rustico con fitti rami spi-nosi che può raggiungere i 4 metri dialtezza.Alla stessa famiglia appartengonomolti alberi da frutto come i pruni, imandorli, i peschi e gli albicocchi. Lapianta è diffusa in tutta Italia fino aduna altezza di 1600 metri e viene

spesso utilizzata come siepe o cre-sce spontanea nei pendii e negli in-colti.All'inizio della primavera, quando siricopre di fiori bianchi crea dei ce-spugli molto decorativi e solo succes-sivamente spuntano le foglie lunghe3-4 cm e di forma ovale. I frutti delprugnolo sono piccole drupe verdi

che a maturazione, ottobre-dicembrediventano blu.Questi frutti, di sapore aspro vengo-no usati per la preparazione di liquo-ri, marmellate e per aromatizzareacquaviti ed hanno proprietà astrin-genti.Le altre parti utilizzate nella medici-

Habitat

Il Prugnolo

Ogni paese una volta aveva i suoi soprannomi:in un posto i topi, in un altro li chiamavano i gatti,ma quelli di Palagano,con quanto è grande il mondo,sono sempre stati conosciuti col nome di "MATTI"

Si raccontava che una volta avevano piantato i pali di ferro,che avevano messo a cova delle angurie sotto un'asinae a Livorno erano andati, con a capo Bortolino,a vedere se vendevano il giudizio e se era a caro prezzo.

Dicevano anche che avevano spostato il campanile,che aveva fatto una luna grande e squisita,che avevano fatto una fossa con zappa e badileper bagnare una cima di pino che era appassita.

Non vi dico poi, quando, di Palagano il più furbo, che eraBortolino,tagliava un ramo sul quale stava a sederee a quella volta che cuocevano i tortellini in un pozzoe vi saltavano dentro per vedere se erano cotti.

Nella storia ne hanno fatte tante di pazzieE si sono mantenuti ridicoli e burloniCon una gran voglia di fare quattro risateAttorno a una tavola o dietro agli alari del camino .

Ogni paes na volta e gäva u so stranomIn t'un post i töp, in t'un ater ig given i gat,

Ma qui ed Palaghen, cun quant l'e grand e mondIen semper stä cgnusû dal nom di "MAT".

Es cuntava che na völta iaven piantâ i palanchin,ch'iaven mes a cöv dal cucomber sota un sumar

e a Livuren ieren andä, cun a cap Burtlin,a vader si vendiven al giudezi e sl'era cär.

I given anc ch'iaven spustä e campanil,iaven fat na lúna granda e squisida,

ch'iaven fat na fosa a zapa e badilper bagnäg la púnta d'un pin cl'era imbagida.

An ve deg quand ed Palaghene pé dret, cl'era Burtlin,

duva e gh'era a seder e taiava un gran bròche cla vòlta che in t'un pòz i cusen i turtline ig saltäven denter a vader s'ieren cot.

In tla storia in fat tanti dal matäde i s'en mantgnü redechel e bürlentun,

cun na gran vëia ed far quater risada la tonda a una tavlao dre a i cavdun.

Paese che vai

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na popolare e per la preparazione diinfusi e tisane sono la corteccia, i fiori,le foglie ed i frutti maturi.Viene usato contro le stomatiti egengiviti, come lassativo e diureticoe contro la debolezza.Proprietà: astringente, depurativo,lassativo, diuretico

TisanaVersare 1 litro di acqua bollente su

20 grammi di droga (polvere dellacorteccia, fiori e foglie).Lasciare in infusione per circa 10 mi-nuti, mescolando di tanto in tanto epoi filtrare. Al bisogno, 2-3 tazze algiorno.

Gin di Prugnolo1 Kg di bacche mature, 700 gr di zuc-chero, gin.Mescolate le bacche con lo zucche-

ro, se le bacche non hanno ancorapreso il gelo foratele con una forchet-ta e mettetele in un vaso di vetro finoa riempirlo completamente.Riempitelo con il gin fino a ricoprirecompletamente le bacche e ripone-telo in luogo fresco ed al riparo dallaluce del sole.Dopo due mesi avrete un liquore gra-devole e dall'aspetto invitante che vaservito assieme alle bacche.

E' un essere molto ti-mido e schivo e se mai ci

dovesse incontrare …se ladarebbe a gambe levate!Negli ultimi anni sono statetrovate numerose prove del-la sua presenza: una Guar-dia Forestale della Provinciadi Bologna, durante un cen-simento è riuscito addiritturaa sentirne l'ululato, aRiolunato è stato ritrovato ilcadavere di un lupo adultomentre qualche mese fa uncucciolo è stato rinvenuto aBoccassuolo. Da studi e dasopralluoghi si è scopertoche un gruppo di circa cin-que esemplari copre la zonacompresa fra la Provincia diModena, Bologna e la Tosca-na, nutrendosi prevalente-mente di cinghiali che, comeè noto, sono molto numero-si. Oggi si cerca di proteg-gere questo meraviglioso edaffascinante animale, dopoche per secoli è stato caccia-to ed etichettato come "noci-vo", finalmente si è capita lasua vera natura e la sua im-portanza per l'equilibrio am-bientale.

Ebbene sì, finalmente è tornato illupo, anche se in realtà, dalle nostrezone non è mai scomparso comple-tamente.Infatti si hanno sempre avuto notiziedi ritrovamenti di carcasse di anima-li, di avvistamenti e quant'altro nellazona che comprende le provincie diBologna, Modena e la Toscana.Tutte notizie sporadiche o abbastan-za vaghe, ma negli ultimi anni ogninostro dubbio è stato cancellato: illupo c'è e si sta espandendo la suazona di dominio.Con l'abbandono delle campagne edei pascoli, il nostro amico trova at-torno a sé una vasta zona a lui idea-le per riprodursi e cacciare.Senza calcolare che le zone dell'AltoAppennino Tosco-Emiliano sono ric-chissime delle sue prede preferite:cinghiali e caprioli. Inoltre, al contra-rio di quello che siamo abituati a pen-sare, noi uomini non siamo una com-pagnia gradita per il lupo. Lui non civuole, ama starsene per i fatti suoi econdurre la sua tranquilla esistenzasenza intromettersi nella nostra vita.

Il lupo

di Francesca Torelli

La scheda

Specie: Canis lupus - Ordine: Carnivori -Famiglia: CanidiDimensioni: lunghezza testa-tronco: 100-140 centimetri; altezza: da 50 a 75 centi-metri; peso: 25-40 chiliMantello: il colore del manto varia a se-conda dell'età e delle stagioni, il tono domi-nante è quello bruno-fulvo con sfumaturepiù scure nella parte mediana della testa,sulle orecchie e sulle zampe. Gli esemplarigiovani tendono più al grigio.Riproduzione : il periodo fertile della fem-mina dura 5-7 giorni e l'accoppiamento, al-l'interno del branco, è limitato ai soli lupi diun certo rango sociale. La gestazione dura60 giorni, e al termine la lupa dà alla luceda 3 a 10 piccoli lupetti ancora ciechi magià ricoperti da un morbido pelo.La dieta: la razione media giornaliera dellupo adulto è di circa 2 chili di carne, se neha l'occasione riesce però a divorarne an-che 10. Insomma il detto "fame da lupi" ègiustificato, ma dipende dal fatto che, nonessendo sicuro di potersi sfamare regolar-mente, il lupo tenta di fare scorta quandopuò.Habitat: è una specie dotata di grande ca-pacità di adattamento. Il lupo appenninicopreferisce vivere tra gli 800 ed i 2200 metridi altitudine. Oggi in Italia vivono circa 500lupi distribuiti soppattutto sugli Appennini.Il Comportamento: il lupo è fatto per vive-re in branco che comprende due linee ge-rarchiche, quella maschile e quella femmi-nile. Gli individui che occupano una posi-zione alta godono di diversi privilegi,sopattutto di ordine sessuale ed alimenta-re, ma ad essi spettano anche i compiti piùrischiosi, come la guida del branco, che liespone a maggiori pericoli esterni.

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Solidarietà

Amnesty

Internationaltidi Davide Bettuzzi

Amnesty International è unmovimento internazionaleindipendente da qualsiasi

governo, parte politica, interesseeconomico o credo religioso.

Riveste uno specifico ruolo nelpiù vasto ambito della difesa deidiritti umani e incentra anzitutto

la propria azione su casi disingoli prigionieri.

Amnesty Internationalsi adopera per:

- la liberazione di tutti i prigionieriper motivi di opinione, cioè di

coloro che ovunque nel mondosiano incarcerati per le proprie

opinioni o per la propria origineetnica, il colore della pelle, la

lingua o la religione e che nonabbiano promosso né usato violenza;- la celebrazione di

processi equi e rapidi pertutti i prigionieri politici;

- l'abolizione della pena di morte,della tortura e di ogni altro

trattamento crudele,inumano e degradante;

- la cessazione delle esecuzioniextragiudiziali e delle "sparizioni".Amnesty International si oppone

anche agli abusi commessi dagruppi in conflitto

con i propri governi.Svolge inoltre un'opera di

educazione ai diritti umaniattraverso la quale promuove la

conoscenza e l'adesione allaDichiarazione Universale dei

Diritti Umani riconosciuti a livellointernazionale e ai

valori in essa contenuti esostiene l'indivisibilità e

l'interdipendenzadi tutti i diritti umani.

Amnesty International èfinanziata dalle sottoscrizioni deipropri soci. A salvaguardia dellasua imparzialità e indipendenza,

non richiede né accettafinanziamenti da parte

dei governi.Amnesty International annovera

più di un milione di soci,sottoscrittori e donatori in oltre

160 paesi e territori; vi sono oltre8.000 gruppi di volontari

in più di 80 paesi.La Sezione Italiana conta

oltre 70.000 soci e circa200 gruppi locali.

Amnesty International - Sezione italianaVia G. B. De Rossi, 10

00161 RomaTel.: 0644901

Fax: 0644900222C.c.p. num. 552000

www.amnesty.it

"Qualunque sia la motivazione e ilmodo, la tortura è un attacco

premeditato contro la dignità, un tentativodi distruggere la nostra umanità.

E per questo deve essere fermata.Deve essere fermata perché

può essere fermata."

Pierre Sanè(Segretario Generale di Amnesty International)

Il 18 ottobre Amnesty International ha lanciato in contemporanea inoltre 60 paesi la sua terza campagna mondiale per l'abolizione dellatortura, dopo quelle del 1973 e del 1984-85.Si tratta senza dubbio della più imponente campagna che il movi-mento abbia mai pianificato: per oltre 14 mesi, sino al 10 dicembre2001, saranno chiamati a parteciparvi attraverso le forme più varietutti gli iscritti in Italia e nel mondo.La campagna intende portare alla luce tutti quei comportamenti cru-deli, inumani e degradanti che prendono il nome di tortura, una re-altà oggi presente in oltre metà dei paesi del pianeta.Vuole denun-ciarne la siste-maticità, per far-li cessare persempre, nelleleggi e nei fatti,perché non cisono giustifica-zioni plausibilialla disumanità.

Armati di penna,difendi i diritti umani nel mondo!

Campagnamondiale

"Nonsopportiamo

la tortura"

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Il cancro è, nei paesi occidentali, la seconda causa di morte.Pur restando una malattia grave si sono fatti, nel curarla,

progressi considerevoli. Nel 1900 le probabilità disopravvivere oltre i cinque anni dopo la terapia erano

molto esigue; negli anni '40 erano del 25%; oggisono attorno al 50%. La percentuale sarebbemaggiore se la scoperta del tumore fosse più

precoce. La diagnosi precoce nel tumore èessenziale. Dipende in buona parte dal saper

riconoscere certi segnali premonitori.Allo stadio iniziale quasi tutti i tumori non

comportano dolore nè altri sintomi chefacciano pensare ad una malattia. Ci sono,

invece, segni vaghi e tali da indurre ad erroridi interpretazione. Infatti il dimagramento, lastanchezza, il malessere generale possono

accompagnare il tumore ma anche moltealtre malattie.

La presenza di un segnale d'allarmedeve indurre a consultare un medicoin modo da procedere, se necessa-rio, agli approfondimenti del caso.Inoltre, è bene, soprattutto dopo unacerta età, eseguire alcuni controllipreventivi periodici.Le donne, ad esempio, dovrebberocon regolarità sottoporsi al Pap-test(striscio) e dopo i 40 anni amammografie triennali (o anche piùravvicinate in alcuni casi).Gli uomini dopo i 55-60 dovrebberocontrollare la prostata regolarmente.Utili i controlli per il cancro del colone del retto particolarmente nei casidove c'è familiarità.Alcuni fattori come il fumo, l'abuso dialcool, l'esposizione a sostanze inqui-nanti, la familiarità aumentano il ri-schio di sviluppare alcuni tipi dineoplasia.

Segnali d'allarme in alcuni tumori

Cancro del polmoneTosse persistente, emissione di san-gue con la tosse, dolore al torace, in-fezioni polmonari ripetute.Il 90% delle neoplasie polmonari col-pisce fumatori.

Cancro della mammellaComparsa di nodulo, ispessimento,gonfiore o altre modificazioni nellamammella. Secrezione dal capezzo-lo o sua retrazione, raggrinzimentolocalizzato della pelle del seno.Il tumore della mammella è più fre-quente in donne nella cui famiglia cisono stati altri casi.

Leucemie e linfomiStanchezza, pallore, dimagramento,

infezioni ripetute, sanguinamenti,ghiandole ingrossate, sudorazioninotturne, febbre.

Cancro della bocca, gola e laringePiaga in bocca che non guarisce, chesanguina facilmente, presenza di unnodulo in gola, raucedine prolunga-ta, difficoltà a deglutire e a mastica-re. Sono più frequenti in fumatori ein chi abusa in alcolici.

Cancro del colonSangue nelle feci, cambiamenti del-le abitudini intestinali.

Cancro della vescicaSangue nelle urine, stimolo a urinaredi frequente.Colpisce particolarmente fumatoripoichè le sostanze cancerogene delfumo si accumulano in vescica.

I sette segnali d'allarme

Gli oncologi hanno individuato sette "segnali" che possono essere in relazione con la presenza di un tumore:cambiamenti nelle abitudini intestinali o nella minzione (1), emorragie o secrezioni non giustificate (2),modificazioni evidenti di un neo o di una verruca (3), noduli o indurimenti in una mammella o in altre parti(4), piaghe che non guariscono (5), tosse o raucedine persistenti (6), problemi nella digestione o nelladeglutizione (7).

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6di Davide Bettuzzi

Salute

Cancro:

i segnali d'allarme

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Quell'orto, piccoletto,quell'estatico campanile,quella montagna ardita,questo cielo divino,è il tuo paese bambino?

Il tuo paese bambino è come la mammache ti porta sulle ginocchia:negli occhi si specchia,si cela nel cuore: una fiamma,un fuoco vivo d'amore.

La leggenda dice: una notte dell'anno 653 una gran luce informa di fiaccole appariva ad un monaco della chiesa diS. Maria di Fonte Rosso illuminando un frassino,da farlo sembrare tutto d'oro.Da allora,Fonte Rosso fu chiamato Frassino d'oro o Frassinoro.

Il mio paese (Annamaria Facchini)

Poesia

…Fate tacere tutti i cattivi silenzie chiacchierate insiemese no attenti, sìState attenti alla vita…

(Il peso del dire.Lucien J. Engelmajer)

Cosa ci distingue dagli animali?

L'intelletto, l'anima ed il dono della parola.

Cosa rimarrà di noi esseri umani se continueremo ad

impoverire le nostre intelligenze con programmi televisivi

sottoculturali e letture commerciali?

Ma soprattutto cosa resterà di noi se nemmeno

comunichiamo le nostre sensazioni ai nostri simili?

Continuate ad inviare le vostre poesie alla redazione della

Luna nuova, alla quale saremo grate per sempre per averci

donato uno spazio di sopravvivenza.

Dream-inNatale (Maurizio Bonelli, 1985)

Essere normali, piattiUna linea continuaSenza sussultiSenza adrenalinaSenza sangueSenza nienteNormalità.

Normalità (Giorgio, Sassuolo 1996)

Vi dono una piccola poesia,che potrebbe essere inserita sulla LUNA,

per il suo senso universale,capace di abbracciare ogni uomo. (pd)

E' Natale!Il Verbo si è fatto uomoed ha acceso l'amore sulla terra.E' Natale!E vorremmoche questo giorno non tramontasse mai.Insegnaci, Signore,come perpetuare la tua presenza spiritualetra gli uomini.E' Natale.Che il tuo amoreacceso sulla terrabruci i nostri cuorie ci amiamo come tu vuoi!Allora sarai tra noi.E ogni giorno,se ci amiamo,può essere Natale.

Ogni giornopuò essere Natale

Per la gioia (Emiliano - InLimine)

Proba e sconciamente irrealepossibìlita lo scorcio mio.Per presente assenza,per tenera ovatta,per parvente istanzaod oltraggiosa vipera.Megera, intrinseca, sincera,satira e leggera.

Mi ricordo, quand'ero piccino,mi dicevano allora: "è Natale;nascerà questa notte un Bambinobiondo, bello che non ce n'è uguale.

Nascerà in una stalla romita,dove gli angeli e i Magi verrannoa vedere ove inizia la vitaper chi fu e per quei che saranno".

Io, stupito, sentivo nel cuoreuna grande emozione, e l'attesadella notte in cui nasce il Signore

mi pareva una lampada accesache fugava le tenebre e il malesussurando: "è Natale, è Natale!!".

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Orizzontali1. Vi deriva Bibulca. 5.”Modena Ovest” è la no-stra. 19. Buono a nulla!21. Monte biblico 22. Unungulato delle nostrevalli. 23. Una delle mo-gli di Enrico VIII 25.Autoarticolato 26. Pre-mio Nobel per la lettera-tura. 27. Chiamata di aiu-to. 29. Prime in alfabeto31. Aureole di luce 33.Infossato-vuoto 36.Tritolo 37. Il factotum del-l’Avis locale 42. Smotta-mento 44. La gemella diPalagano e di Montefio-rino 45. Un’eroinamanzoniana 47. Al cen-tro della ruga 48. A unitoa B nell’insiemistica 49.Salerno 50. Sport bian-co 52. Lecce 53. Benevento 54. Carrozza inglese 55. Calura soffocante 57. Un secondo di carne in umido 59. Sì d’oltralpe (j=i) 60.Articolo per dottore 61. Lira in centro 62. Ilare, scherzosa 63. Luce senza pari 64. Virus assassino 67. Asti 68. Il mister della Juve70. Prima di Cristo 71. Così veniva chiamato Giove 73. Isernia 75. Tormenta tanti adolescenti 76. Oristano 77. Creatura femminileislamica 78. Logoro,consunto 79. In provincia di Genova 81. Ci sono quelli degli apostoli 82. Colpevole 83. Unione donne europee84. Un capitano salgariano 85. Ente per il turismo 86. Dopo, in seguito 88. Compositore statunitense 91. Composto da più razze95. Grave offesa 98. Pallido,indebolito 99. Andati 100. Esercito italiano 101. La sosta della naveVerticali1. Progettazione ecologica 2. Articolo indeterminativo 3. La fine di boe 4. Iniziali di Silone-Tasso-Pasternak 5. Fuoriuscite di lava6. Scritto relativo ad un argomento specifico 7. Collana fantascientifica 8. Congiunzione negativa 9. In mezzo al cibo 10. Associa-zione per automobilsti 11. Ha scritto “Il dialetto di Frassinoro” 12. Top senza capo 13. Nessuna risposta 14. Sostiene la squadradel cuore 15. Vocali in tavolo 16. Olanda 17. Capoluogo della Valle omonima 18. Si fa con la farina di castagne 20. Torino 24.Nome di donna 25. Cittadina friulana 28. Annebbiare, rannuvolare 30. Serpente 32. Giano senza testa 34. Alluminio 35. Peloso38. Cacciatore di frodo 39. Giusta 40. Ha una bella pieve romanica 41. Due in donna 43. Mettono alla prova i portieri 46.Vi siseccano le castagne 51. E’ un attentato per i denti... 56. Ci sono quelli di fondo 57. Un mezzo sgarro 58. Setacci per il grano 65.Un Ivano portiere 66. Latitudine 69. Ripetuto è routine! 72. Luogo solitario 74. Lo scandio 77. Prodotto di filtrazione renale 80.Struzzo australiano 85. Vocali in seme 86. Pronome personale 87. Marchio enologico 89. Un Enrico attore 90. Milano 92. Hascritto “La Gerusalemme liberata” 93. Due romano 94. Un Conti presentatore 96. Tale senza vocali 97. Anna cantante

Cruciverba di G. Barbati(Soluzione a pagina 16)

Mi sono seduto nei prati di collinaaspettando gli scherzi dei folletti.Ho ascoltato il vento dentro i castelliper udire le voci degli spiriti medievali.La notte mi sedevo nei cimiteritentando di parlare con i morti.

Ho pregato un Dio sbagliato.Ho invocato Satana affinchè punissetutti coloro che mi fecero del male.Ma non una volta ho ottenuto rispostanon una volta ho trovato chi cercavo.

Mai ho avuto la sensazione d'essere in compagnia.Ora la vita m'appare triste e grigiaora il mondo m'appare com'è realmenteed io sono suo figlio.

Mille ed altre mille volteho cercato, dentro alberi cavii tesori nascosti dagli gnomie chiamato fino a perdere la vocele fate che pullulano nei boschi.

Ho parlato per ore intere con il mare.Ho fissato gli occhi sulle nuvolefino a quando mi fecero male.Entravo in ogni casa diroccatacercando le streghe che le abitano.

Realtà (P..., Vignola 1994)

Page 24: la Luna nuova - Numero 10 - Dicembre 2000

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Nel corso della vita bisogna

imparare a dire no.

No agli inviti pressanti

che non ci interessano.

No a impegni di lavoro

troppo gravosi.

No alla bramosia di

guadagnare più denaro.

No alle abitudini negative

che ci condizionano l'esistenza.

No al desiderio infinito

di essere sempre

al centro dell'attenzione.

No all'indifferenza verso gli altri.

No a noi stessi

per le invidie e le gelosie

che ci impediscono di amare.

Romano Battaglia

Romano Battaglia è nato a Pietrasanta di Versilia.Inviato speciale alla Rai, ha condotto rubriche televisivedi successo. Autore di molte opere, ha vinto, con i suoi

libri tradotti in quasi tutto il mondo, numerosi premi.Al suo nome è legata la grande manifestazione culturale

"La Versiliana". Scrive su quotidiani e periodici.

Riflessioni