Luna - 49ott2016.pdf · 4 la LUNA nuova - Ottobre 2016 Di Andrea Fratti La prima certezza è che il...

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Luna Luna Periodico dell'associazione "la Luna". Sede in Via Palazzo Pierotti, 4/a - 41046 Palagano (MO) - Italy. Autorizzazione tribunale di Modena numero 1414 del 13/11/1997 l a Periodico indipendente di Palagano e dintorni nuova nuova Ottobre 2016 Anno XIX Numero 49 www.luna-nuova.it Elezioni amministrative Elezioni amministrative Elezioni amministrative Elezioni amministrative Elezioni amministrative Festa del grano Festa del grano Festa del grano Festa del grano Festa del grano Solidarietà Solidarietà Solidarietà Solidarietà Solidarietà Accoglienza Accoglienza Accoglienza Accoglienza Accoglienza Referendum Referendum Referendum Referendum Referendum Vaccinazioni Vaccinazioni Vaccinazioni Vaccinazioni Vaccinazioni Valle del Dragone Valle del Dragone Valle del Dragone Valle del Dragone Valle del Dragone Elezioni amministrative Elezioni amministrative Elezioni amministrative Elezioni amministrative Elezioni amministrative Festa del grano Festa del grano Festa del grano Festa del grano Festa del grano Solidarietà Solidarietà Solidarietà Solidarietà Solidarietà Accoglienza Accoglienza Accoglienza Accoglienza Accoglienza Referendum Referendum Referendum Referendum Referendum Vaccinazioni Vaccinazioni Vaccinazioni Vaccinazioni Vaccinazioni Valle del Dragone Valle del Dragone Valle del Dragone Valle del Dragone Valle del Dragone

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LunaLunaPeriodico dell'associazione "la Luna". Sede in Via Palazzo Pierotti, 4/a - 41046 Palagano (MO) - Italy. Autorizzazione tribunale di Modena numero 1414 del 13/11/1997

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nuovanuovaOttobre 2016 • Anno XIX • Numero 49

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Terza pagina

Fatti & Misfatti

Volontariato

& solidarietà

Scrivo irregolare

Attualità

Val Dragone

Poesia

Scrivi alla Luna

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In fondo, basta poco...

Notizie da Palagano e dintorni

Elezioni amministrative

Polisportiva di Palagano: iniziano i corsi

Terza Festa del grano: un chicco grande come il cuore

Proiezione di documentari storici

Scioglimento del G.E.P.

Incontri in Teatro. Ruolo della donna nella società contemporanea

GMG. Il mondo può essere diverso

Monchio e dintorni

Comune. Spazio autogestito

Concorso letterario. Terre di Guido Cavani 2016

Gruppo CARITAS Palagano

Notte magica

Moreno Coppedè

Accoglienza, difficile, ma necessaria

Vaccinazioni. Da che parte sta la verità?

Quando la terra trema

Referendum costituzionale

Gazzetta dell'Emilia

L'antico castello di Percigolo

Quella brutta avventura di mio nonno

La ballata della Valle

Posta

Riflessioni

Som

mario

RedazioneDavide Bettuzzi,

Francesco Dignatici, Daniele Fratti,

Martina Galvani,Milena Linari,

Gabriele Monti.

Hanno collaboratoIrene Bartolai, Lorena Baschieri,Laura Bettuzzi, Chiara Cavazza,

Moreno Coppedè, M. Cristina Dignatici,Patrizia Dignatici, Aldo Magnoni,

Angela Maffoni, Filippo Perini,Paola Perucci, Bruno Ricchi, Erminia Vezzelli.

la Luna nuova

Attualità, cultura, tradizioni, solidarietà. Periodico indipendente di Palagano e dintorni

Direttore responsabile: Andrea Fratti

Associazione La Luna. Via Palazzo Pierotti, 4/a - 41046 Palagano (MO). Tel.: 0536/961621 - Fax: 0536/970576www.luna-nuova.it - e-mail: [email protected]

Num. 49 - Anno XIX - Ottobre 2016. Fondato come "la Luna nel Pozzo" (13 numeri dal 1993 al 1996)Aut. Tribunale di Modena num. 1414 del 13/11/1997

la Luna nuova viene inviata a tutti i soci e sostenitori dell'Associazione la Luna.La quota associativa minima annuale è di 2O Euro e può essere versata sul nostro

conto corrente bancario o direttamente ai soci autorizzati:Nadia Marasti: ditta Edilart Marasti - Via XXIII Dicembre, 35 - Palagano Tel. 0536 961521

Ricchi Bruno: INA-Assitalia - Via XXIII Dicembre 8 - Tel. 0536 961266

Associazione "la Luna"

Conto corrente bancario num. 100016 presso il Banco Popolare - Agenzia di Palagano

Codice IBAN: IT24 Y 05034 66871 000000100016

Info: [email protected] - www.luna-nuova.it

Chiuso in redazione il 21/10/2016

Stampato in proprioTiratura: 300 copie

La foto di copertinaè di Alessandro Rioli

TTTTTerererererzzzzzaaaaapapapapapaggggg inainainainainaIN FONDO,IN FONDO,IN FONDO,IN FONDO,IN FONDO,

BASTA POCO...BASTA POCO...BASTA POCO...BASTA POCO...BASTA POCO...Giovanni Papini, nel 1953, scriveva: "In molte, in troppe case italiane, nonc’è altra carta stampata che quella dei giornali appesi a un gancio delle latrine"; nel 1994,Indro Montanelli lo correggeva, aggiungendo che, da quando c’è la carta igienica, i giornalinon si trovano più nemmeno nei bagni. Oggi, parlandoci onestamente, in bagno portiamosmartphone o tablet, le notizie sono ridotte ai titoli dei post, le discussioni si calcolano inbattute, all’autorevolezza delle fonti è preferita la varietà infinita, la sostenibilità di una tesi èvalutata in “like” e la forza di un’opinione si basa sulle sue condivisioni. In quanti leggono neldettaglio i giornali? In quanti approfondiscono argomenti d’interesse? Non sembra esser-cene più bisogno, visto che i mezzi di comunicazione ci bombardano con tonnellate di news,creando una rete nella quale chiunque può alimentare qualsiasi tesi (dalle notizie su impro-babili cure miracolose a quelle sui metodi per diventare ricchi in 5 minuti) ed in cui tutto ècollegato in diretta.Che speranze di vita può avere, in un simile contesto, una rivista con cadenza semestrale eche parla di Palagano e dintorni? Non è condannata inevitabilmente ad essere costante-mente fuori tempo e fuori posto?Entrando formalmente ne “La Luna nuova”, mi sono fatto queste domande e, come sempre,non ho trovato risposte precise. Ho l’impressione, però, che per conoscere un argomentonon sia sufficiente leggere dei titoli, infilarsi in un litigio indistinto sotto ai post, scorrere congli occhi qualche riga scritta, non verificando mai l’autorevolezza delle fonti. Mi pare che cisia un abisso tra comunicazione ed informazione e sono certo che l’ubriacatura comunica-tiva, di cui siamo quotidiane vittime, non possa e non debba colmare il bisogno di unascoperta e di una conoscenza più approfondite e solide.Insomma, solo perché c’è tanta confusione, non bisogna per forza adeguarsi; solo perché ildibattito si è ridotto al pettegolezzo nascosto o agli attacchi fugaci sui social network, nonvuol dire che non si possa fare diversamente; solo perché tutti si nutrono di titoli immediatied immediatamente dimenticabili, non è obbligatorio non alimentare altri “appetiti”. D’al-tronde, mai come oggi, chi si accontenta del presente è destinato a diventarne una vittima.“La Luna nuova” è un periodico con mille limiti, con altrettanti difetti, ma è il tentativo dioffrire qualcosa di più e qualcosa di diverso, anche a costo di annoiare, anche a costo dilasciarsi andare a giudizi, anche a costo di sacrificare un’imparzialità fragile e di facciata innome di una parzialità sincera e manifesta. Si può provare a capire quello che succede inpaese, è lecito fare domande, coinvolgere i diretti interessati, creare occasioni di dibattito,ipotizzare, consentire le repliche e garantire le rettifiche: anche se la marea di news dalmondo ci ha anestetizzati, è possibile informarsi meglio e lo si può fare a partire da casapropria.Conoscere la realtà quotidiana e le persone che la abitano non è un dovere morale (non siamai…), ma è almeno la premessa per alimentare l’interesse individuale a vivere in un postosempre un pizzico migliore.In fondo, basta poco.Buona lettura.

Andrea FrattiDirettore responsabile

4 la LUNA nuova - Ottobre 2016

Di Andrea Fratti

La prima certezza è che il 5 giugno2016 i cittadini di Palagano hanno scel-to un sindaco, Fabio Braglia, rinnovan-do la fiducia nei suoi confronti ed ac-cordandola alla sua lista ("Palaganopresente"), che è quasi completamen-

te mutata rispetto al precedente man-dato.In questa sintetica analisi, mi pare giu-sto iniziare dai dati inconfutabili: su1942 elettori totali, il 61% circa si èrecato alle urne, toccando dunque i1194 votanti complessivi; 609 donne e585 uomini hanno espresso 1040 voti

validi, mentre le restanti 154 schedesono state lasciate bianche o nulle.L'eventualità del non raggiungimentodel quorum è stata evitata e, già nellaprima serata del 5 giugno, Palaganopoteva festeggiare il suo sindaco de-mocraticamente scelto.Statistiche e numeri, però, non devo-no mai bastare a loro stessi e, anzi,invitano ad un'osservazione più appro-fondita, che, nel presente caso, destanon poche preoccupazioni.Il primo, evidente, aspetto da sottoli-neare è il fatto che si sia presentatauna sola lista. In 5 anni di amministra-zione Braglia, è possibile che nessu-no abbia covato il desiderio (assoluta-mente legittimo) di proporre un'alter-

ELEZIONI AMMINISTRATIVE

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A ormai diversi mesi di distanza, possiamo guardareai risultati delle elezioni amministrative localicon un'attenzione ed una calma inedite.

Sezioni. 1: Palagano - 2: Boccassuolo - 3: Savoniero - 4: Costrignano - 5: Monchio

5 giugno 2016

5la LUNA nuova - Ottobre 2016

nativa, manifestandosi apertamente?Difficile credere che, in un arco di tem-po tanto lungo, ci siano stati solo cit-tadini soddisfatti e non siano sorti pro-getti politici alternativi. Eppure, nulladi concreto è stato fatto. L'assenza diuna pluralità di candidature è un se-gnale preoccupante, che testimonia unallontanamento ed una disaffezione perla "cosa pubblica". Evidentemente, lapartecipazione attiva alla vita politicadi una realtà limitata come Palaganonon rappresenta più un vanto, non ga-rantendo particolari vantaggi ipotizzabili(fama, status e non solo), ma com-porta più che altro un peso sgradito diseccature, lamentele e grattacapi. Mase i palaganesi non vogliono ammini-strare Palagano, chi lo deve fare al loroposto? Se manca la volontà di gestireil proprio comune, è ancora giusto chelo stesso comune esista? Questi sonoquesiti volutamente provocatori, ma piùche legittimi, alla luce dei fatti.Sicuramente, in un periodo di grandipreoccupazioni individuali (principal-mente di carattere economico), il va-lore dell'impegno politico è scivolatoprogressivamente fuori dal campo vi-sivo e, al massimo, ne è rimasta solouna carcassa formata da brontolii, la-mentele e segrete polemiche alzateda chi parla sottovoce, ma non agisceconcretamente.Altro aspetto conseguente è lo svuo-tamento sostanziale della scelta elet-torale: il gioco democratico, in man-canza di liste e di candidati alternativi,si annacqua, trasformandosi in unaselezione forzata. Nel momento stes-so in cui la scelta non è tra due o piùcandidati, ma solamente tra l'andareo il non andare a votare, si chiamanoin causa principi di valore totalmenteestranei alla regolare programmazio-ne elettorale: non si valuta più la listamigliore ed il programma politico piùconvincente, ma si ragiona soltanto suldiritto/dovere di recarsi alle urne. L'il-lustrazione del programma si svuotainevitabilmente e si calca la mano sulsenso civico di partecipare alla que-stione pubblica con il proprio voto,come se l'assenza di altre liste nonavesse già sufficientemente dimostra-

NNNNNotizie otizie otizie otizie otizie ddddda a a a a PPPPPalagalagalagalagalagaaaaano e no e no e no e no e dddddiiiiinnnnntornitornitornitornitorni

to l'agonia di una simile partecipazio-ne attiva. Insomma, l'elezione non agi-sce più tanto sul livello politico, ma sisbilancia completamente sul piano deldovere morale e civile, che invece do-vrebbe essere garanzia aprioristica aquello politico.Il quadro assume tinte ancora più pre-occupanti se si considera ciò che ècapitato a Montefiorino, dove (anchese dopo vicende differenti) si è verifi-cata la medesima condizione eletto-rale, con una sola lista candidata.Ora mi e vi chiedo: è un caso che neinostri due comuni, tanto simili a livellodemografico, storico e sociale, si sia-no presentate queste due situazioni incontemporanea? Simili coincidenzehanno sempre il sapore delle non-coin-cidenze.Se comuni tanto limitati demografica-mente perdono la voglia di amministrar-si, a cosa stanno andando incontro?Davvero le ipotizzate fusioni tra piccoli

comuni sono campate in aria? I citta-dini come pensano di meritarsi l'esi-stenza e la crescita del proprio pae-se? Come sempre, il tempo sarà giu-dice, ma, di certo, la vera sfida di que-ste nuove amministrazioni (alle qualivanno i nostri complimenti, anche peril solo fatto di averci “messo la faccia”)sarà quella di capire lo scollamento trala vita politica e quella privata, indivi-duandone le cause, sperimentando ri-medi, per provare faticosamente aricucirne lo strappo.Nuove forme e nuovi strumenti sonourgentemente richiesti, ricordandocome la partecipazione attiva sia l'uni-ca condizione necessaria alla vita edalla sopravvivenza del paese. Il comu-ne, soprattutto nel caso di Palagano,non è una struttura imposta dall’alto,ma appartiene alla gente, che, comedovrebbe sempre accadere, avrà, an-che in futuro, ciò che dimostrerà di me-ritare.

Per la stagione 2016-2017, la Polisportiva di Palagano propone ai cittadiniun ventaglio di offerte sportive valide, ben gestite e capaci di andare incontroalle passioni di tutti. Dai corsi di ginnastica posturale a quelli per imparare ifondamenti dello sport, ci sono possibilità per ogni età, a dimostrazione dicome la Polisportiva (oltre a tutte le iniziative che organizza e oltre alle strut-ture che gestisce) sia sempre attenta alle esigenze dei palaganesi. Ecco,dunque, tutti i corsi: il martedì ed il giovedì, dalle ore 19.00 alle 20.00, c’è ilginnastica dolce (22 lezioni complessive); negli stessi giorni, ma dalle ore20.00 alle 21.00, si tiene step (sempre 22 lezioni). Lunedì 17 ottobre è scat-tato anche il seguitissimo corso di zumba, che prosegue ogni lunedì dalle20.00 alle 21.00; mentre il mercoledì, dalle ore 21.15, Franco Tosi gestiscela presciistica. Per i più piccoli, invece, il giovedì dalle 16.00 alle 17.15, c’èil corso per attività motorie di base ed il mercoledì, dalle 16.30 alle 18.00,si inizia l’avviamento alla pallavolo, con i bambini che saranno accolti diret-tamente all’uscita della scuola dai responsabili della Polisportiva. (df)

POLISPORTIVA DI PALAGANO

INIZIANO I CORSI

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DAL CHICCO DI GRANO ALLA PAGNOTTADAL CHICCO DI GRANO ALLA PAGNOTTADAL CHICCO DI GRANO ALLA PAGNOTTADAL CHICCO DI GRANO ALLA PAGNOTTADAL CHICCO DI GRANO ALLA PAGNOTTA TREBBIATURA, MONDATURA, MACINAZIONE, PANIFICAZIONETREBBIATURA, MONDATURA, MACINAZIONE, PANIFICAZIONETREBBIATURA, MONDATURA, MACINAZIONE, PANIFICAZIONETREBBIATURA, MONDATURA, MACINAZIONE, PANIFICAZIONETREBBIATURA, MONDATURA, MACINAZIONE, PANIFICAZIONE

Il 30 e 31 luglio si è svolta, nell'areaparrocchiale di S. Chiara, a Palagano,la "Festa del grano", giunta alla terzaedizione.Il grano seminato nell'autunno scorso,mietuto in covoni e impilato nella tra-dizionale "medda", quest'anno realiz-zata ad opera d'arte, è stato battutoutilizzando una macchina "da batte-re" d'epoca. Il grano trasportato insacchi, a dorso di muli, e pulito utiliz-zando una vecchia mondatrice, è sta-

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to macinato con un mulino a pietra e,con la farina così ottenuta, si è proce-duto alla panificazione: dal chicco digrano alla pagnotta. Pranzo, cene,serate danzanti e bel tempo hannocompletato la festa. La manifestazio-ne ha avuto un'eccellente riuscita gra-zie soprattutto alle decine di personeche vi hanno dedicato tempo, impe-gno e fatica, ed al pubblico che ha par-tecipato numeroso.La festa, che progressivamente sta

assumendo una propriacaratterizzazione, presen-ta alcuni aspetti peculiariche le conferiscono un va-lore superiore alla sempli-ce rievocazione storicadell'antica trebbiatura.Infatti, l'iniziativa, sin dal-l'inizio, si è caratterizza-ta, anzi fondata, su unaspetto solidaristico: intutte le edizioni il guada-gno è stato interamentedevoluto in beneficenza.

Quest'anno il progetto sostenuto èparticolarmente ambizioso: si è deci-so di collaborare al finanziamento delprogetto AVAP "Palagano nel cuore",che prevede l’acquisto di defibril-latori semiautomatici, da posizio-nare a Palagano e frazioni, e l’or-ganizzazione di corsi di rianima-zione cardio-polmonare con utiliz-zo del defibrillatore rivolti a tuttala popolazione.Solo il precoce riconoscimentodell ’arresto cardio-circolatorio,l’applicazione delle manovre di ria-nimazione e della defibrillazione,anche da parte di personale nonsanitario, adeguatamente formato,possono risolvere una condizionedi pericolo di vita.Altro aspetto peculiare della festaè il coinvolgimento di persone pro-venienti da tutto il comune che, atitolo gratuito, hanno lavorato perla sua buona riuscita; questo fattorende l'organizzazione particolar-mente difficoltosa, ma conferisce

RESOCONTO ECONOMICO

Uscite

Entrate

ATTIVO

5.539,58

10.493,33

4.953,75

L'attivo della manifestazioneè stato interamente devoluto a:

A.V.A.P. Palagano,per il finanziamento del progetto

"Palagano nel cuore"

TRADIZIONE, SOLIDARIETÀ,TRADIZIONE, SOLIDARIETÀ,TRADIZIONE, SOLIDARIETÀ,TRADIZIONE, SOLIDARIETÀ,TRADIZIONE, SOLIDARIETÀ,COLLABORAZIONE A PALAGANOCOLLABORAZIONE A PALAGANOCOLLABORAZIONE A PALAGANOCOLLABORAZIONE A PALAGANOCOLLABORAZIONE A PALAGANO

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7la LUNA nuova - Ottobre 2016

un carattere di assoluta unicità.Congratulazioni quindi agli organiz-zatori e a tutti coloro che che hanno

Panificazione

Trasporto coi muli

Trebbiatura Medda

Coltivazione

Mondatura

Aratura

collaborato a qualsiasi titolo.Palagano ha dimostrato ancora una vol-ta di avere una vocazione alla tradizio-

ne, alla solidarietà caratterizzate dal-la collaborazione gratuita e disinte-ressata di tanti cittadini.

8 la LUNA nuova - Ottobre 2016

"PALAGANO NEL CUORE"

BLS è la sigla inglese di Basic LifeSupport, che può essere tradotta initaliano come "sostegno di base dellefunzioni vitali". Il BLS consiste nellemanovre più semplici della rianimazio-ne cardiopolmonare (RCP), che nonprevedono l’utilizzo nè di attrezzaturesanitarie né di farmaci e che tutti pos-sono imparare, potendo così prestaresoccorso nel caso si verifichi un’im-provvisa cessazione dell’attività delcuore o dei polmoni. La cessazioneimprovvisa ed inaspettata della funzio-ne cardiaca è un evento denominato“morte cardiaca improvvisa”, ed ucci-de ogni anno una persona su mille: èuna situazione drammatica che, comeun fulmine a ciel sereno, può colpiresoggetti apparentemente in buona sa-lute (o che non sanno di essere mala-ti), spesso senza alcun segno premo-nitore.Nella maggior parte dei casi è causa-ta da una malattia delle coronarie, ivasi che riforniscono il cuore di san-gue ossigenato. In questi casi è di im-portanza vitale che vi sia un interventorapido ed appropriato, in quanto l’arre-

Il progetto Il progetto Il progetto Il progetto Il progetto AVAP AVAP AVAP AVAP AVAP che puo' salvare la vitache puo' salvare la vitache puo' salvare la vitache puo' salvare la vitache puo' salvare la vita

Chiamareil 118

Rianimazionecardio-polmonare

Defibrillazioneprecoce

Soccorsiavanzati

Ricovero

La catena della sopravvivenza

circolazione e di ossigenazione pertempi più lunghi, è durante questi pri-mi minuti che bisogna intervenire sevogliamo che riprenda a vivere anche ilcervello con tutte le sue funzioni. Seciò non avviene, la vittima dell’arrestocardiaco morirà o sopravvivrà con le-sioni cerebrali tali da provocare distur-bi dei movimenti, della parola o dellecapacità cognitive; in alcuni casi è pos-sibile che persista una condizione divita vegetativa, cioè priva di capacitàdi relazione. In questi primi 10 minuti,è fondamentale che chi è presente almomento dell’arresto cardiaco inter-venga rapidamente praticando il BLS,che per mezzo di due manovre princi-pali (il massaggio cardiaco e la respi-razione artificiale), riesce a fornire dal-l’esterno l’ossigeno in grado di mante-

sto della funzione del cuore(e di conseguenza dei polmo-ni) non sempre equivale neces-sariamente alla morte. Il cuore sipuò fermare, come conseguenzanaturale di molte malattie, in un or-ganismo che ha perso definitivamen-te ogni possibilità di sopravvivenza;mentre la morte cardiaca improvvisaspesso colpisce un cuore che può tor-nare in attività ed un organismo chepuò essere ancora vitale, a patto chesi intervenga rapidamente ed in modoappropriato. Se il cuore ed i polmonisi fermano, cessa il rifornimento disangue ed ossigeno a tutto il corpo.Tutti gli organi subiscono gravi con-seguenze per la mancanza di ossi-geno, ma quello che viene danneg-giato maggiormente e nel tempo piùbreve è il cervello.Già dopo 8-10 minuti di assenza dicircolazione, il cervello subisce dan-ni che non gli permettono più di tor-nare a funzionare normalmente, an-che se riusciamo a far riprendere alcuore la sua attività. Malgrado gli altriorgani possano tollerare l’assenza di

L'utilizzo delle manovre di rianimazionecardio-polmonare e della defibrillazioneprecoce possono salvare una vita, ma serve l'aiuto di tutti.In preparazione i corsi rivolti a tutta la popolazione

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NNNNNotizie otizie otizie otizie otizie ddddda a a a a PPPPPalagalagalagalagalagaaaaano e no e no e no e no e dddddiiiiinnnnntornitornitornitornitorni

nere vitale il cervello.Il BLS da solo non riesce di solito a farritornare la circolazione e la respira-zione spontanee, ma permette di gua-dagnare tempo nell’attesa dell’arrivo disoccorsi qualificati che possono agirecon più efficacia sulla causa dell’even-to. La successione di questi passi delsoccorso costituisce la cosiddetta "ca-tena della sopravvivenza", che consi-ste in una serie di interventi coordinatiche devono essere attuati quanto piùrapidamente possibile: è stata sceltal’immagine della catena perché ogniintervento è strettamente legato all’al-tro e l’efficacia del soccorso dipendedalla corretta successione delle varieattività e dalla loro esecuzione corret-ta.Chiunque si trovi ad essere testimone

di un arresto cardiaco può attivare i pri-mi due anelli: il suo compito consistenel dare l’allarme al sistema di emer-genza sanitaria 118 e nell’eseguire leprocedure del BLS. I successivi dueanelli rappresentano il compito del per-sonale dell’emergenza sanitaria che in-terviene con attrezzature e tecnichespecialistiche, per quanto riguarda ilterzo anello, la defibrillazione preco-ce, possono anche effetturala perso-ne non necessariamente facenti partedel sistema di emergenza sanitaria, madotate di defibrillatore semiautomati-co (DAE) e addestrate ad usarlo.Ogni minuto che passa dall’inizio del-l’arresto cardiaco, infatti, fa scenderedel 10% circa la probabilità di succes-so della scarica elettrica data col defi-brillatore. Dopo 5 minuti le possibilità

di ripresa sono già scese al 50%, dopo8 minuti al 20%. Se il defibrillatore nonè immediatamente disponibile si pos-sono guadagnare minuti preziosi ini-ziando prontamente la RCP.La defibrillazione è perciò una mano-vra salvavita che deve essere effettua-ta al più presto. Ciò è possibile ancheper soccorritori non sanitari (non è ne-cessario essere medici o infermieri),iInfatti i defibrillatori semiautomatici(DAE), “intelligenti”, rendono tale ma-novra facile perchè analizzano automa-ticamente il ritmo cardiaco e stabili-scono anche l’opportunità di una sca-rica. È su queste basi che, a breve,inizieranno nel nostro Comune i corsirivolti alla popolazione per permetterepoi l'attivazione del progetto "Palaga-no nel cuore".

Venerdì 26 agosto, presso il Museodella Repubblica di Montefiorino e del-la Resistenza Italiana, è stato orga-nizzato un evento volto ad approfondi-re il tema della Resistenza partigiana,con lo scopo di alimentarne la memo-ria. La serata è stata promossa dalMuseo e dall’Anpi, col contributo diSpi-CGIL, distretto di Sassuolo con lacollaborazione dei Comuni di Monte-fiorino e di Palagano.Il cortile della Rocca ha fatto da sug-gestiva cornice alla proiezione di duerecenti documentari, frutto di ricerchestoriche e di impegno costante, chevedono protagoniste le stragi di Mon-chio e di Cervarolo. I due progetti sonoin linea con gli obiettivi del Museo, che(ri)nasce per tutelare la memoria esensibilizzare alla sua viva conserva-zione. Mediante attività che si sforza-no di conservare e valorizzare il patri-monio storico del nostro Appennino,vengono ripercorsi i fatti che lo hanno

PROIEZIONE DIDOCUMENTARI STORICIsegnato, perché non divengano lette-ratura antiquaria. Il presidente del Mu-seo ha introdotto brevemente i due do-cumentari, per poi dare spazio agli au-tori. Guido Pisi ha presentato il suo"Racconto di una strage", la cui pro-duzione è stata curata da SimonaBezzi. Questa raccolta di brevi intervi-ste, nelle quali la parola è stada dataai testimoni di quella tragedia, dà for-ma ad una trama efficace e penetran-

te. Riccardo Stefani ha poi parlato delsuo film-documentario "E vennero dalontano", in cui gli eventi della stragedi Cervarolo sono ricostruiti a partiredallo sguardo di una bambina-narratri-ce, che in questo modo traduce unospaccato di storia nazionale in storiavissuta. La serata si è conclusa conun dialogo tra gli autori ed il numerosopubblico che ha partecipato con do-mande e interventi.

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Allo scopo di dissipare possibili dubbied evitare errate interpretazioni, si in-dicano, di seguito, i passaggi che han-no segnato l'attività del Gruppo Escur-sionistico Palagano.Il Gruppo Escursionistico Palagano siè costituito nel gennaio 2009 con loscopo principale della valorizzazionedel sito minerario dei Cinghi di Boc-cassuolo, credendo fosse un aspettoimportante per il Comune di Palaganosia dal punto di vista storico/culturaleche dal punto di vista turistico/ambien-tale.Nei successivi mesi di aprile e mag-gio, anche grazie alla proficua colla-borazione con il Comune di Modena,settore istruzione-MEMO, sono stateeffettuate, mediamente, due visite gui-date alla settimana alla miniera diToggiano, rivolte principalmente allescuole dell'obbligo. Nel periodo estivosono state accompagnate parrocchie,società sportive ed altri soggetti (chia-

SCIOGLIMENTODEL GRUPPOESCURSIONISTICOPALAGANO(G.E.P.)

ramente la non pericolositàdella miniera di Toggiano erasupportata dal parere di ungeologo, parere che si è suc-cessivamente tradotto in appo-sita perizia geologica i cui onerisono stati sostenuti dal Grup-po Escursionistico Palagano).Circa a fine estate, in seguitoad un esposto firmato, è inter-venuta la Prefettura di Modenaed è così iniziata la problema-tica circa la pericolosità o meno dellevisite alle miniere.A questo punto il Gruppo Escursioni-stico Palagano, in attesa della defini-zione della vicenda, ha sospeso - perautotutela - ogni tipo di iniziativa chepresupponesse l'accesso alle minie-re.Successivamente, in attesa del com-pletamento degli interventi colà effet-tuati dal Comune di Palagano, il Grup-po Escursionistico Palagano, pur ridu-

cendo progressivamente altri tipi di ini-ziative, ha continuato ad esistere so-stenendo annualmente le spese diaffiliazione/assicurative e di tutela fi-scale, certi, che in sede di stesura diun programma di fruibilità delle strut-ture realizzate, sarebbe stata chiaritaanche l'annosa vicenda innescata dal-l'esposto citato in precedenza.Nel frattempo, è uscita la nuova nor-mativa sugli accompagnamenti, a se-guito della quale le associazioni di vo-lontariato che favoriscono la crescitadi una cultura dell'escursionismo edanimano i territori devono muoversi suun terreno a dir poco scivoloso dalpunto di vista della responsabilità civi-le e penale.A questo punto, dopo aver preso ac-curatamente visione della predettanormativa, con rammarico, è statodeciso di non attendere oltre l'appro-vazione del progetto di fruibilità e disciogliere il Gruppo EscursionisticoPalagano in quanto i rischi e le respon-sabilità personali degli accompagnatorinon avrebbero permesso di riprendereserenamente ogni iniziativa.

G.E.P.

Da sabato 3 settembre inizia la svendita totale al mercatino vintagedi Lama di Monchio che sarà aperto tutti i sabati e le domeniche dalleore 15,30 alle 18,30. Il ricavato sarà destinato al restauro dell'Orato-rio di Santa Lucia.Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno contribuito e contribui-ranno alla realizzazione dell'iniziativa.

I paesani di Lama di Monchio

11la LUNA nuova - Ottobre 2016

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Dopo l’incontro dell'8 marzo, "Il male da non tacere. Il problema dellaviolenza sulle donne", organizzato dalla nostra associazione, incollaborazione col Comune di Palagano, l’Assessore alle Pari Opportunità,Maria Cristina Dignatici, ha scelto di proseguire l’approfondimento del temacon una serie di conferenze estive. Gli incontri, che si sono tenuti nel Teatrocomunale di Palagano, sono stati un invito affinché la comunità potesse riflettere sulla figura e sulruolo della donna nella società contemporanea, alla luce dei vontinui casi di femminicidio.Il 3 agosto il professor don Luca Balugani, docente dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose diModena, ha parlato de "La figura femminile nelle Sacre Scritture" seguito, il mercoledì, seguentedalla professoressa Maurizia Camurani, ex-docente del Liceo Psico-socio-pedagogico CarloSigonio di Modena, con la relazione "Donne in cammino", un excursus sulla storia femminile.

L’idea di organizzare un ciclo di eventisulla figura femminile mi era stata sug-gerita dal nostro sindaco, in conside-razione dei tanti femminicidi che sistanno verificando sul territorio nazio-nale.Ho partecipato, qualche mese fa, allamarcia che si è tenuta a Modena per ilfemminicidio di “Betta” e, quando mi èstata data la parola, ho pensato chein un’occasione del genere non ci fos-sero molte cose da dire e mi sono sen-tita, piuttosto, di invitare la comunità ariflettere sulla donna nella nostra so-cietà. Una figura forte e dominante, manello stesso tempo debole e sensibileche spesso vuole essere quello chenon è e rinuncia ad essere quello chepotrebbe essere: "Il dolce e stupendocompletamento dell’uomo, del qualecosì potenzierebbe le capacità el’insostituibile tesoro per la salvezza

RUOLO DELLADONNANELLA SOCIETÀCONTEMPORANEA

dell’umanità", dalle parole di CarloGalassi Paluzzi, in "Femminilità e fa-miglia nelle donne del Vangelo".Una figura femminile che nella nostrasocietà ha, purtroppo, un po’ persoquelle che erano le sue originarie in-clinazioni di moglie e madre. Credo siaimportante che la donna ritrovi la con-sapevolezza della sua importanza al-l’interno della famiglia e della società,perché come ha detto Ensler: "Quan-do si violentano, si picchiano, si stor-piano, si umiliano, si bruciano, si sep-pelliscono, si terrorizzano le donne, sidistrugge l’energia essenziale della vitasu questo pianeta".Ritrovare questa consapevolezza nonè sicuramente semplice in una socie-tà dove manca il dialogo, dove l’indivi-duo si sente sopraffatto dalle sconfit-te, dove non riusciamo più a dominarenoi stessi perché la rabbia si trasfor-

ma in violenza e perciò il nostro egoi-smo ci porta ad agire senza principi esenza coscienza. Spetta quindi a tuttinon rimanere indifferenti per paura,perché la neutralità favorisce l’oppres-sore e non la vittima, il silenzio aiuta ilcarnefice e non il torturato.Vorrei concludere ricordando le paroledi Kofi Annan: "La violenza contro ledonne è una delle più vergognose vio-lazioni dei diritti umani". Impariamoallora a riconoscere nelle donne il lorogrande valore di fulcro della famiglia esosteniamole in questo loro importan-te compito. E noi donne non sentia-moci forti solo se ci realizziamo pro-fessionalmente, ma sentiamoci realiz-zate prima di tutto come mogli e ma-dri.Credo che per una donna essere lamanager della propria famiglia possaessere la soddisfazione più grande!

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Incontri in teatro

12 la LUNA nuova - Ottobre 2016

IL MONDO PUÒESSERE DIVERSO

IL MONDO PUÒESSERE DIVERSO

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È molto difficileriuscire a spiega-

re chiaramentecosa sia la Giorna-

ta Mondiale dellaGioventù e che cosa si-

gnifichi davvero averne fatto parte, per-ché le emozioni e i ricordi di un’espe-rienza del genere sono tantissimi e fareordine non è sempre facile.Non è semplice spiegare che cosa siprovi davanti al Papa, quando intornoa te hai 2,5 milioni di giovani prove-nienti da tutto il mondo giunti a Craco-via per i più svariati motivi.Ciò che mi porto a casa: la sensazio-ne di essere parte di qualcosa di enor-me, la consapevolezza del fatto chesiamo insieme e uguali nonostante lediversità, in un periodo dove tutto civuole spingere a creare muri per difen-derci dal “diverso”, che deve per forzaessere nemico. L’esperienza dellaGMG a Cracovia è stata prova tangibi-le del fatto che il mondo può esserediverso.L’accoglienza ricevuta da parte dellapopolazione polacca è stata da subitoindescrivibile, infatti il gruppo provenien-

te dalla Val Dragone, così come il 70%dei partecipanti, è stato ospitato dallefamiglie nei pressi della città di Craco-via. Esse ci hanno fatti entrare nelleloro case, dimostrando un’apertura eduna fiducia immense, senza mai farcisentire “di troppo”, ma, accogliendocicome se fossimo membri di famiglia.Durante la GMG non ci sono statimomenti di noia perché, camminandoper la città o aspettando il Papa, sisentiva sempre qualcuno cantare nel-le lingue più svariate, ci si poteva uni-re ai gruppi di coloro che ballavano, edera incredibile vedere come ogni tipodi barriera, ogni differenza, sembras-se caduta. A testimonianza di ciò eranormale che perfetti sconosciuti, dopoaver avuto una breve conversazione odopo essersi scambiati simboli dei ri-spettivi Paesi, si abbracciassero. Nonè qualcosa che si vede tutti i giorni,anzi siamo sempre più portati ad es-sere diffidenti e distaccati nei confron-ti del prossimo.Credo che questo clima di fraternità ciabbia permesso di riflettere ancor dipiù nel giorno della visita ai campi diAuschwitz e Birkenau: lì abbiamo vi-

sto il peggio che l’uomo può fare, ab-biamo potuto toccare con una manociò a cui l’odio può spingerci, mentrecon l’altra toccavamo amore, unione efratellanza.I momenti più intensi, però, sono statisenza dubbio quelli in cui eravamo tuttiriuniti davanti a Papa Francesco, che,nonostante il clima di gioia, non haevitato di parlare dei problemi che lanostra società sta affrontando. Abbia-mo sentito la testimonianza di una gio-vane ragazza siriana che ha spiegatocosa significhi vivere in un Paese la-cerato dall’odio e dalla guerra.Riflettendo sui temi più “caldi” di que-sto periodo, l’esortazione del Papa anon essere “giovani-divano”, ma giova-ni pronti a mettersi le scarpe e a lotta-re per il proprio futuro, è risuonata an-cora più forte.Durante la notte della veglia, il Papaha anche detto: "Questa è la parte mi-gliore, la parte più dolce, la parte chemai ci verrà tolta"; e io credo che sia-mo proprio noi giovani, noi che abbia-mo potuto vivere questo tipo di espe-rienza e vedere tanta bellezza, a do-ver custodire queste parole, perché il

GIORNATA MONDIALEDELLA GIOVENTÙCRACOVIA 2016

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13la LUNA nuova - Ottobre 2016

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Anche l'estate2016, a Mon-

chio, si è rivela-ta ricca di avveni-

menti e di occa-sioni per grandi e

piccini. Come tuttisanno, nella frazione

di Monchio sono attive due associa-zioni, la “Polisportiva di Monchio” el' “Associazione Montagna Viva".La prima si occupa soprattutto di atti-vità legate allo sport, organizza la sa-gra locale, offre supporto economicoe organizzativo alla scuola di Monchio,alla parrocchia e a quanti ne faccianorichiesta per fini sociali e ricreativi.“Montagna Viva”, invece, sviluppatematiche di carattere ambientale, pro-ponendo attività che riguardano la “me-moria” della montagna: da quella sto-rica a quella ambientale, studiando, ri-cercando e promuovendo forme e stilidi vita ispirati al rispetto dell'ambiente,nel senso più ampio del termine. Lemodalità attraverso le quali l'Associa-zione persegue le sue finalità sonomolteplici, di tipo conviviale e ludico,ma anche fattivo e concreto.Quest'anno, il 15 maggio, nel parco diSanta Giulia si è svolta l'iniziativa

"Erbe e malerbe, erbe che nutrono,curano e guariscono", passeggiata lun-go i sentieri del parco alla scopertadelle erbe spontanee e commestibilidel nostro territorio guidati da ErmannoBeretti.Il 26 giugno, invece, tutta la popola-zione è stata chiamata al lavoro perl'iniziativa "Un pudai per un scurtun":pulizia di un sentiero chiuso che portaall'interno del parco di Santa Giulia. Inluglio, presso l'aula didattica del “Cen-tro servizi del parco salute, ecologiaed economia locale”, si è svolto l'in-contro "Seminiamoci", legato al temadella spiga di grano. Tenuto da ValerioSpinsi, docente di Fisiologia della nu-trizione dell'università di Bologna, eValeria Bregola, del progetto “Virgo”, ilprogetto di filiera corta aveva come fo-cus la cereagricoltura biologica. Il 13agosto, sempre all'interno del Parco,si è tenuta la prima manifestazionecontro l'abbandono e il maltrattamen-to degli animali, "Sguardi d'amore", incollaborazione con GIILVA. La sera erapoi in programma una passeggiatanotturna nel Parco, con osservazionedel cielo e dei corpi celesti guidati, dalgruppo “Amici Astrofili di Casalgrande”.Il giorno successivo “Montagna Viva”

ha supportato e promosso la prima"ColorViva" del nostro Comune, all'in-terno della splendida cornice del par-co, che si è riempito di giovani, di fa-miglie e di colori.Il 16 agosto nel campetto polivalente,con la collaborazione della “Polispor-tiva di Monchio” e degli Asinelli diLama, più di 300 persone si sono ri-trovate per assistere allo spettacolo"Burtlin Cesira e i matrimoni", com-media brillante sul tema delle unionicivili. Per concludere la stagione esti-va in settembre, ancora nel Parco diSanta Giulia, “Montagna Viva” ha pro-mosso l'attività di orienteering "Quovadis", curata da “IdeaNatura”.In autunno l'Associazione ha in calen-dario altre iniziative che verranno co-municate di volta in volta online e tra-mite locandine.Come risulta abbastanza evidente, leattività che l'associazione proponesono legate a riflessioni su temi mol-to attuali e spesso controversi. Certa-mente la presenza nel paese di unParco come quello di Santa Giulia of-fre numerosi stimoli e opportunità chel'associazione da alcuni anni ha fattoproprie e che intende sviluppare sem-pre più.

cambiamento può nascere solo par-tendo da noi.Ciò che dobbiamo portare a casa daCracovia non sono soltanto i bei ricor-di, ma anche una sfida, prima di tutto

con noi stessi, perché non permettia-mo mai alle difficoltà di abbatterci o diindurci a dimenticare che il mondo puòdiventare migliore. Esperienze del ge-nere sono vere e proprie fonti di spe-

ranza, una speranza che non dobbia-mo farci portare via e che deve diven-tare stimolo, soprattutto per noi giova-ni che, troppo spesso, dimentichiamodi essere il futuro.

MONCHIO E DINTORNIAttività dell'estate

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14 la LUNA nuova - Ottobre 2016

A seguito delle ultime elezioni ammi-nistrative del giugno scorso, la lista"Palagano Presente" ha avuto il man-dato dalla maggioranza dei cittadini peramministrare il comune nei prossimicinque anni. Davanti ai cittadini, ci sia-mo presentati con un programma elet-torale ricco di progetti da terminare ealtri da fare partire. Lasciatemi dire chesono stato orgoglioso, da sindaco, diaver guidato la precedente Amministra-zione, che ringrazio ancora per l'impe-gno e per il lavoro svolto, come orasono orgoglioso di questa nuova squa-dra. Nonostante questi anni così diffi-cili per l'economia ed il lavoro, stiamoportando avanti progetti importanti, tro-vando, come in passato, risorse ester-ne all'ente grazie ad un lavoroestenuante di progettazione, di ricer-ca e programmazione. Oggi prendonoforma progetti partiti negli ultimi anni:il ponte del Mogno, che verrà ultimatoentro dicembre; la metanizzazione diMonchio, pronta ad inizio 2017, ilpalazzetto dello sport, anche quellopronto per inizio anno nuovo. Il totaledi fondi investiti è di circa 2milioni e870 mila euro. A questi vanno aggiuntiinvece i nuovi interventi a Susano comeil ripristino della frana e la conseguen-te costruzione del nuovo tratto di stra-da (via Lamalunga, Cà d'Andrea); lamessa in sicurezza della scarpata sulponte di Raggiola sulla via Comunaleper Boccassuolo; il ripristino del murosempre sulla via Comunale; l'inizio deilavori per la strada franata di via CasaFelice; il completamento del cammi-namento nel centro di Palagano; i la-vori per la sicurezza del Polo scolasti-co della scuola dell'infanzia, primaria,secondaria e anche della scuola su-periore di Palagano, per un totale diinvestimenti di quasi 500.000 euro. In-

SPAZIO AUTOGESTITOOFFERTOALL'AMMINISTRAZIONECOMUNALEDI PALAGANO

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somma, non ci siamo mai fermati, ag-giungendo al normale ma sempre piùimpegnativo, mantenimento dell'ordi-nario questi interventi straordinari.Continueremo sempre con impegno edentusiasmo, cercando di dare rispo-ste significative, per mantenere e pro-muovere il vivere e il lavorare in monta-gna, cercando di incentivare l'insedia-mento di nuove start-up, aziende, eser-cizi che diano lavoro e sostenere leesistenti.Incrementeremo il turismo, promuo-vendo un progetto di riorganizzazionee di sfruttamento delle tante opportu-nità ambientali, sportive, culturali e ga-stronomiche che il nostro comune pos-siede, individuando operatori e stru-menti di lavoro (in primavera 2017 pre-senteremo questo progetto, che parti-rà già nell'estate).Realizzeremo una struttura per anzia-ni del tutto sperimentale e innovativa,dove cercheremo di abbattere costi edare servizi professionali e performanti(pronta entro la fine del 2017).Sono fiero ed orgoglioso di poterpreannunciare la partenza, entroNatale, di un bellissimo ed impor-tante progetto: "l'Ambulatorio in-fermieristico 24 ore", dove ver-ranno erogate da infermieri pro-fessionisti in medicina d'urgenza,prestazioni ambulatoriali. Palaga-no sarà il primo comune a speri-mentare concretamente questagrande opportunità, che prestoverrà presentata alla popolazionedalla Direttrice del distretto Sani-tario, dall'amministrazione comu-nale e da tutti i responsabili edideatori del progetto. Altro proget-to che vedrà la luce a brevissimosarà quello dedicato alla sicurez-za: installeremo telecamere mol-

to potenti e precise sulle strade, perindividuare in tempo reale grazie asoftware sofisticati chi entra e chi escedal nostro territorio.Cercheremo di trovare strategie permettere in campo i progetti riguardol'agricoltura e l'artigianato, cercando diridare opportunità e competitività a pro-duzione e lavoro. Su questo crediamomolto e stiamo lavorando.Nei prossimi giorni partiranno i lavoriper la manutenzione delle strade edelle barriere.Abbiamo acquistato computer nuoviper le scuole per la realizzazione diun laboratorio informatico, che da ini-zio anno sarà operativo presso il poloscolastico "Aldo Moro".Non mi stancherò mai di dirlo: per ot-tenere questi risultati e raggiungernealtri ancora migliori abbiamo bisognodell'aiuto e sostegno di tutti. A voltebasterebbe anche solo non criticare apriori e non mettere i bastoni tra le ruo-te a chi si impegna.

Fabio BragliaSindaco

di Palagano

Canale per interagire in modo diretto conil Comune di Palagano: ricevere informa-zioni istituzionali, eventi in programma,luoghi da visitare, foto, vetrina delle attivi-tà commerciali. Si possono inviare mes-saggi e foto all’Amministrazione Comu-nale, segnalare disservizi, chiedere infor-mazioni, segnalare ciò che è piaciuto.

Palagano APP

15la LUNA nuova - Ottobre 2016

“TERRE DI GUIDO CAVANI” 2016 “TERRE DI GUIDO CAVANI” 2016

Procedono rapidamente i lavori di costruzione del palazzetto di Casa papaGiovanni. Entro la fine di ottobre è prevista la consegna della struttura inlegno. Salvo imprevisti, entro marzo i lavori saranno finiti è si potrà procede-re all'inaugurazione .L'affidamento dei lavori è stato dato alla ditta seconda in graduatoria,Piacentini Costruzioni, essendo la vincitrice del bando, la Pi.Ca Olding,fuori dalla white list ed in contenzioso con la prefettura di Milano. PiacentiniCostruzioni ha subappaltato i lavori in legno alla ditta Rubner, gli impianti ad

LGM. La direzione lavori e la progettazione sono in carico allo studio Arkè ed all'architetto Alessandra Ontani. (db)

PALAZZETTO DELLO SPORT

La seconda edizione del concorso let-terario “Terre di Guido Cavani”, che siè conclusa con la cerimonia di premia-zioni il primo ottobre a Maranello, havisto vincitrice Chiara Sbrissa, con ilsuo racconto "Primo giorno di prima-vera". L’ideatore del progetto, MorenoCoppedé, quest’anno ha saputo coin-volgere 199 partecipanti da tutta Italia;le sezioni erano due: oltre a quella ge-nerale, che raccoglieva racconti ispi-rati al tema “All’ultimo momento”, neè stata pensata una anche per i piùgiovani, dal titolo “L’anno che verrà”.L’iniziativa ha mantenuto solide radicinel territorio dello scrittore da cui pren-de il nome ed è stata sostenuta daben 13 comuni emiliani, tra i quali an-che Palagano.Abbiamo avuto occasione di fare alcu-ne domande ad una delle partecipan-ti, arrivata seconda nella sezione deigiovanissimi: Giorgia Rinaldi.Cosa ha ispirato il tuo racconto?Il tema infatti non era semplice da tra-durre in una storia. Il mio racconto, in-

Concorso letterario

titolato "Non so se sarà possibile", èstato influenzato dal mondo in cui vivo,in cui pessimismo e speranza si me-scolano continuamente.I fatti concreti e reali che mi circonda-no, le storie di vita di cui sono parte oche mi si offrono come spettatrice,sono ciò che ispira il mio scrivere.Com’è nata in te la passione perla scrittura?A dire il vero molto presto, infatti hocome modello una zia scrittrice, chemi ha sempre letto ciò che scriveva.Anche attraverso di lei e la sua testi-monianza ho sempre dato molto valo-re alla “figura” dello scrittore.Mi piace pensare che sia importanteriuscire a far diventare un’idea storia ein questo modo coinvolgere molte per-sone.Questo mi ha sempre fatto sognare suun futuro da scrittrice.Come coltivi questa passione?In primis leggendo, perché credo ali-menti la creatività; e poi scrivendo: nonsono sistematica, inizio storie che non

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hanno unincipit né unfinale, ma chepoi prendonoforma col tempoe mentre divengono ciò che saranno.Mi butto sempre su nuove idee e cer-co di dar loro una struttura; mi basosu ciò che mi circonda, su ciò che hovisto e sperimentato.Cosa leggi in particolare?Non ho un modello, ma leggo soprat-tutto poesia. Poco tempo fa ne legge-vo una intitolata "La sabbia del tem-po" e da lì mi è venuta una storia, in-centrata su questo tema.

Coppedè si è dichiarato "soddisfatto emolto entusiasta", per i risultati otte-nuti e per la partecipazione che si èquadruplicata; sta già lavorando allaterza edizione del concorso che saràincentrato sul tema “Quello che le don-ne non dicono” e avrà anche due nuo-ve sezioni, dedicate agli ebook e aicortometraggi.

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16 la LUNA nuova - Ottobre 2016

Dall’Italia un segnale di speranza per l’Europa

VOVOVOVOVOLOLOLOLOLONTNTNTNTNTARIAARIAARIAARIAARIATOTOTOTOTO&SOSOSOSOSOLIDLIDLIDLIDLIDARIETARIETARIETARIETARIETA'A'A'A'A'

Di Angela Maffoni

Vi è capitato, durante la Sagra dellaBeata Vergine del Carmine, la Festadel grano, la Festa dei matti, di soffer-marvi ad osservare un mercatino un po'originale, molto variegato e, forse, an-che un po' disordinato?Ebbene, confessiamo: eravamo noidella Caritas Parrocchiale dell'UnitàPastorale di Palagano che, avendo ri-cevuto in dono dalla signora Elia Sal-

RESOCONTO

vatori una parte cospicua della mercepresente nel suo negozio, abbiamopotuto allestire una bancarella per lavendita (o meglio svendita) di tali arti-coli. Come previsto, l'intero incasso èstato consegnato a don Tomek chepotrà servirsene per aiutare le famigliein difficoltà economica. Quindi ringra-ziamo di cuore la signora Elia e la suafamiglia per la donazione e quanti coni loro piccoli acquisti e offerte hannocontribuito ad aiutare il prossimo.Per noi è stata un'esperienza un po'impegnativa, data la nostra inesperien-za in fatto di commercio, ma piacevo-le e soddisfacente per l'incontro con

tante persone e per averla fatta colcuore per lo scopo che ci eravamo pre-fissati, ben consapevoli che la caritàche Gesù ci propone di vivere è moltodi più.Per Madre Teresa di Calcutta (oggiSanta) amare è riversare sui poveri tut-to l'amore che Dio riversa in noi nellapreghiera. Diceva a chi le chiedevacome praticare la carità: ”Figlio mio,senza Dio siamo troppo poveri per po-ter aiutare i poveri. Ricordati: io sonosoltanto una povera donna che prega.Pregando, Dio mi mette il Suo Amorenel cuore e così posso amare i poveri.Pregando”.

Palagano 597 euro

Boccassuolo 185 euro

Savoniero-Susano 355 euro

Monchio 305 euro

Monchio S. Vitale 83 euro

Costrignano 160 euro

Gruppo giovani 180 euro

Caritas Unità pastorale 1000 euro

Offerte singole 200 euro

TOTALE

3.065EURO

MERCATINI DELLA CARITAS

17la LUNA nuova - Ottobre 2016

NOTTE MAGICANOTTE MAGICA

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Ideata e realizza-ta da B2B di Dj

Cattoni, Dj Corsinie Montana Dj, con la

collaborazione di nu-merose associazioni di volontariato deicomuni di Palagano, Montefiorino eFrassinoro si è svolta a Palagano, il19 agosto, al PalaMatti, nel parco co-munale, una serata pensata per rac-cogliere fondi da devolvere in benefi-cenza: la Notte Magica.I numerosi partecipanti hanno potutogustare prodotti tipici montanari:gnocco e tigelle farciti (volontari diBoccassuolo e Contrada Aravecchia),polenta con ragù (Pro-Loco di Frassi-noro), ciacci (Maestri Ciacciai di Pa-

lagano) e bevande,per un totale di 350pasti serviti.Gli alpini di Frassi-noro e Piandelagot-ti si sono occupatidel servizio ai tavolie il comune di Pa-lagano ha offertogratuitamente lastruttura e si è accollato la spesaSIAE. Artisti vari hanno cantato e bal-lato fino all'arrivo dei dj del B2B chepresentando una carellata di succes-si sapientemente intrecciati, hannocreato una vera discoteca all'aperto finoa notte fonda.Buono il risultato economico: 2.345

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PALAGANO

euro di guadagno (4.807 euro le entra-te e 2.372 euro le spese). A questacifra è stato aggiunto il ricavato dallavendita delle magliette (offerte da unosponsor) per un totale di ulteriori 240euro. Altre magliette sono in venditapresso alcuni negozi dei tre comuni.Il guadagno complessivo verrà utiliz-zato dai servizi sociali dei tre comuniper interventi a favore di cittadini incondizione di precarietà e difficoltà.La collaborazione tra tutti, anche esoprattutto tra abitanti di comuni di-versi, ha dimostrato di essere vincen-te e capace di raggiungere risultati con-creti e di "donare un sorriso".Prossimo appuntamento il 5 novem-bre a Fontanaluccia per raccogliere fon-di a favore delle popolazioni terremo-tate del centro Italia.

Fabio Braglia (sindaco di Palagano), Antonella Gualmini(vice-sindaco di Montefiorino) e i dj di B2B

18 la LUNA nuova - Ottobre 2016

Il mondo è imbiancato di freddo e piange pioggia

quasi tutti i giorni. Non si prova neppure ad usci-

re in giardino, i tremori sono già qua dentro: van-

no alla caccia della persona che soffre di più il

freddo e la trovano, sempre, perché è l’unica e

maledettamente sofferente a qualsiasi spiffero.

Aspettano dietro l’angolo della cucina o in fondo

alle scale, come un brigante, e assalgono ogni

volta che ne hanno voglia. Così, per il puro pia-

IRRAGIUNGIBILE

(IL TRENO IN PARTENZA)

Senza criteri nè regole...Creare con le parole e raccontare l’irregolare.Dedicato a chi vuole leggere racconti brevi o storieassurde. Trame create per dare forma a un’idea, per trovareun significato anche ai pensieri dall’apparente mancanza di senso…

Inviatei vostri scritti a

[email protected] irregolare

cere di vederlo tremare, di tramortire la sua sicu-

rezza effimera costruita con pazienza negli anni.

Sono subdoli e non avvertono, partono da dove

non si vedono arrivare, da sotto, da quel piccolo

pertugio che si forma tra il pantalone e la cavi-

glia, e inondano quello che trovano di un soffio

glaciale.

L’uomo sente qualcosa che non va, come al soli-

to, come in ognuno di questi giorni della sua vec-

Testi di

MorenoCoppedè

Dal film: Parque Víadi Enrique Rivero

19la LUNA nuova - Ottobre 2016

Scrivo irregolare

chiaia. Oggi è il giorno libero di chi lo accudisce

e ha voglia di lasciarsi andare. A fatica riesce a

far girare su se stessa la sedia a rotelle e il salot-

to più bello che esista sta diventando triste: i li-

bri sullo scaffale in piedi come soldati in attesa

della sua mano, i quadri lo osservano impolvera-

to dal tempo quasi sembri uno di loro, le tende

della finestra somigliano a sopracciglia aggrot-

tate sul passato.

Con le poche energie si spinge verso la scrivania

e guarda i compagni di sempre, l’ennesimo fo-

glio bianco e la penna lì in parte, come se fosse

l’ultima volta assieme. Cerca di sistemarsi la co-

pertina, la mano avvizzita dal tempo prende la pen-

na e chiude per un attimo gli occhi, per vedere

quello che non c’è. Quello che non c’è mai stato

e che avrebbe voluto fortemente, quello che po-

teva succedere e non è successo: l’unico dono

che non gli è stato mai permesso di ricevere.

Aspetta solo che la lacrima abbia la forza di usci-

re, per iniziare a scrivere.

“Volevo insegnarti quello che so e conoscere

quello che saresti stato per me. Ti avrei spiegato

la vita e accompagnato nelle emozioni; ti avrei

detto che era giusto avere paura del buio e che

esistono i mostri e che sono cattivi... Ma che non

avrebbero vinto mai...

Avresti respirato il vento che piega l’erba nei cam-

pi e quello che fa nascere le onde, ti avrei fatto

giocare col sole e sentire la pioggia nell’anima,

avresti imparato da me a sorridere e a piangere.

Avresti sognato mani da stringere e musiche da

suonare, saresti stato curioso perché conoscere

è un regalo divino, ti avrei costruito scarpe di ferro

e creato ali di fantasia per poter volare senza pa-

ura di cadere.

Saresti cresciuto sapendo che la vita val la pena

d’essere vissuta anche nei momenti dove vorre-

sti buttare via tutto, quando attorno a te non c’è

nulla che vada bene, quando gli amici spariscono

e anche Dio sembra distante e non risponde nem-

meno al cellulare. Avrei voluto spiegarti l’Amo-

re, quello con la A maiuscola, la magia di provare

i brividi nell’ascoltare il suo nome e la pazzia di

uscire dagli schemi per sentirsi vivo, il calore di

un abbraccio e sentirsi il mondo in tasca solo

guardando gli occhi di chi ti ama.

Avresti rincorso i tuoi traguardi impossibili per

dimostrare a te stesso che potevi farcela senza

calpestare nessuno, perché saresti stato onesto e

trasparente a dispetto di un mondo odioso, per-

ché avresti saputo che il rispetto è il giusto prez-

zo da pagare per le proprie idee.

Io ci sarei stato, magari da lontano, perché un pa-

dre o una madre ti lasciano sbagliare ma sono

pronti in ogni momento ad accoglierti per mette-

re una stampella su una vita zoppicante, a capirti

senza doverti per forza giudicare, a sostenerti

quando il morale fa da pavimento e a valorizzare

le tue vittorie quando pianti la bandiera lassù in

cima. Se tu avessi gridato aiuto sarei corso anche

di notte, anche scalzo, per fare tornare la fiducia

in te stesso o ingigantirla se ne fosse rimasta un

dito. E non importava chi eri o cos’avresti fatto,

io ci sarei stato.

Sarebbe stupendo anche averti qua, adesso, prima

di partire per la mia vacanza: ti avrei salutato con

un sorriso, ti avrei chiesto di ricordarmi seduto

su uno scoglio, davanti al mare, in un aprile

soleggiato coi bambini che giocano a palla, qual-

cuno che raccoglie conchiglie e la colonna so-

nora della schiuma che sparisce sulla sabbia.”

Posa la penna in grembo, sulla copertina che si

sta bagnando di lacrime. Con la mano muove in là

il foglio, quasi avesse paura di inumidirlo. Ci vo-

gliono ancora forze per allontanare la sedia a ro-

telle dalla scrivania e avvicinarsi al mobile e rie-

sce a trovarle, forse le ultime. Prende un libro, si

spinge verso la finestra, apre la copertina e scri-

ve qualcosa nella prima pagina bianca che trova.

Alza lo sguardo e là, oltre le sopracciglia, vede il

giardino infreddolito da un dicembre severo: i

20 la LUNA nuova - Ottobre 2016

Scrivo irregolare

Sceglietela voi, la città: potrebbe essere una qual-

siasi, anche la vostra.

Cercate una strada che si chiami Via dell'Armo-

nia. Dite che non esiste, dalle vostre parti? Cer-

cate bene... Troverete un palazzo, in quella strada,

molto particolare. Qua - nella mia città - c'è. Ed è

anche abitato.

Al primo piano dimorano i signori Malinconia;

prendono possesso del palazzo quando quasi tutti

gli altri abitanti sono via. Gente un po’ così, non

escono quasi mai e vivono pressoché di ricordi.

A volte li va a trovare la signora Tristezza, loro

IL CONDOMINIO

rami rinsecchiti degli alberi, l’aiuola fiorita di

camelie bianche che fa profumare di Natura il

mondo, la siepe malinconica colle foglie all’in-

giù e la panchina ingrigita... Quasi sappiano quel

che sta accadendo sono tutti lì in piedi, alla sta-

zione, ad aspettare la partenza del treno che sta

portando via un amico...

“Ci vuole coraggio anche a morire in inverno, Fa-

brizio... Non solo in maggio come il tuo Piero...”.

Accarezza ancora una volta il libro e chiude gli

occhi.

Lo hanno trovato lì, davanti alla finestra, con l’ul-

timo sorriso sulle labbra e ormai in vacanza dalla

vita. Tra le mani “Cent’anni di solitudine” e la pen-

na nel libro; chi lo ha aperto ha letto l’ultima fra-

se che ha scritto:

“Questo lo porto con me: non so se là dove vado

esiste una biblioteca.”

21la LUNA nuova - Ottobre 2016

dirimpettaia vecchia più del Cucco e tutti e tre

iniziano mestamente a spettegolare, magari da-

vanti ad un caffè, sul 'come si stava bene' o sui

'bei tempi andati'.

Durante le feste comandate capita che i nipoti, i

gemelli Rimpianti e il signorino Rimorso, fac-

ciano loro visita, e i regali che portano potete

immaginare quali siano. Non di rado la signorina

Noia, l’anzianotta del secondo piano, si aggrega a

loro (non vi consiglio di sentire le loro chiac-

chierate, quando succede!) ma la maggior parte

delle giornate le passa giù, nel chiostro del pa-

lazzo. Il suo tempo lo consuma sistemando le

aiuole del condominio e non riesce mai a termi-

nare qualcosa: quindici minuti lì, quindici minuti

là, giusto un’alzata di occhi per vedere chi entra e

chi esce e sbuffa dalla mattina alla sera.

Al terzo piano vive una coppia di signori di mez-

z'età, i Romanticismo, con la signora - brava mas-

saia - che esce tutte le mattine a fare la spesa e

sembra che a casa l'unica sua occupazione sia ave-

re sempre i panni lavati e puliti. Fateci caso, se

passate nei dintorni del palazzo: alzate il naso

all'insù e vedrete sempre pieno il suo stendino.

Accanto a loro, i Dolcezza; non mancano mai ai

ricevimenti che danno i signori Romanticismo e

addirittura li aiutano nell'organizzare piacevoli se-

rate.

L'ultimo piano - il quarto - è particolare: la fami-

glia Amore (padre, madre e la figlia Gioia) abita

giusto accanto ai signori Felicità. Mai stati in di-

saccordo.

Mai uno screzio. Gli Amore hanno una donna del-

le pulizie, la signora Passione, la quale tutti i gior-

ni rinfresca sapientemente la loro casa con nuovi

profumi e lascia dietro di sé dei sapori straordi-

nari: sembra quasi che non manchi mai.

Ci sono anche degli appartamenti vuoti, ma pre-

sto arriverà qualcuno: la signora Fiducia e il si-

gnor Rispetto, marito e moglie da una vita, vo-

gliono conoscere i loro vicini prima di prendere

in affitto una casa e ultimamente fanno spesso

visita agli Amore anche col fratello di lei, il si-

gnor Istinto. In realtà dagli Amore talvolta fa ca-

polino la signora Noia, magari per un the: in que-

ste occasioni cerca di intrattenerli con discorsi

inutili e - per fortuna - in quasi tutte le occasioni

la signora Passione la mette cortesemente alla

porta.

Spesso l'ascensore non funziona, e i signori Amo-

re e Felicità sono costretti a fare le scale. Vengo-

no visti un po’ male da quelli del primo e del se-

condo piano, ma cercano di tirare dritto. Al terzo

la cordialità dei Romanticismo e dei Dolcezza

fanno sì che possano fermarsi piacevolmente a

scambiare due parole.

Sceglietela voi, la città: potrebbe essere una qual-

siasi, anche la vostra...

Scrivo irregolare

Citazioni CitabiliSe il pensiero è sicuramente inefficace senza azione, l'azione senza pensiero lo è altrettanto.

(Bauman Zygmunt, "Paura liquida" - 2008)

La politica democratica è la nobile arte di ottenere voti dai poveri e finanziamenti dai ricchi,

promettendo di proteggere ciascun ceto dall'altro.(Ameringer Oscar)

Non so dove sto andando, ma sto andando lontano.(Musil Robert)

22 la LUNA nuova - Ottobre 2016

AAAAATTUTTUTTUTTUTTUALITÀALITÀALITÀALITÀALITÀ '

ACCOGLIENZA: DIFFICILE…MA NECESSARIA

Il 10 settembre 2013, papa Francesco,con il suo solito parlare semplice ecapace di andare dritto al cuore dellequestioni, interveniva al Centro Astallidi Roma (realtà dei gesuiti che gesti-sce l’accoglienza dei rifugiati nellacapitale) con queste inequivocabiliparole: “Il Signore chiama a vivere conpiù coraggio e generosità l’accoglien-za nelle comunità, nelle case, nei con-venti vuoti. Carissimi religiosi e religio-se, i conventi vuoti non servono allaChiesa per trasformarli in alberghi eguadagnare i soldi. I conventi vuoti nonsono vostri, sono per la carne di Cri-sto che sono i rifugiati. Il Signore chia-ma a vivere con più coraggio e genero-sità l’accoglienza nelle comunità, nel-le case, nei conventi vuoti. Certo nonè qualcosa di semplice, ci vogliono

criterio, responsabilità, ma ci vuoleanche coraggio”.Da allora, l’eco delle sue affermazioniè giunto fin sui monti di Palagano ed èriuscito ad attraversare le mura delnostro convento, forse un po’ addor-mentato, dando una bella scossa allaroutine quotidiana e alle nostre tran-quille abitudini. Come poter raccoglie-re l’invito, piuttosto pressante, affinchèanche la nostra casa potesse diventa-re luogo di accoglienza per chi non hacasa? Certo, tutti conoscete bene ilsecolare convento francescano che, findalle origini, si è sviluppato ed è sortoproprio con l’intento di accogliere e ac-compagnare chi, in queste zone mon-tane, aveva maggiori necessità. Nel XIXsecolo si trattava in primo luogo dibambini e ragazze che, abituati alla

dura vita nei campi e nel lavoro agrico-lo, non avevano modo di studiare, edecco perché, piano piano, l’edificio ècresciuto, si è allargato, si è innalza-to... come fare a contenerli tutti? Comepoter accogliere le insegnanti e le suo-re che a questo prezioso servizio sidedicavano, quando ancora lo Statonon forniva i servizi pubblici necessa-ri?I tempi però cambiano e, anche se for-se in pochi vi siete azzardati ad entra-re nei meandri del convento, tutti po-tete immaginare che una buona partedi quei locali, in passato ricchi e pienidi vita, sono ora poco utilizzati. Eccoperché le parole del Papa sono giuntea noi come una provocazione a cui nonpotevamo non rispondere e che già datempo prendeva piede nei nostri incon-

"I conventi vuoti non servono alla Chiesa per trasformarli in alberghi eguadagnare i soldi. I conventi vuoti non sono vostri, sono per la carnedi Cristo che sono i rifugiati. Il Signore chiama a vivere con piùcoraggio e generosità l’accoglienza nelle comunità, nelle case, neiconventi vuoti. Certo non è qualcosa di semplice, ci vogliono criterio,responsabilità, ma ci vuole anche coraggio”. (Papa Francesco)

UN PROGETTO DI ACCOGLIENZA A PALAGANO

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23la LUNA nuova - Ottobre 2016

tri e nelle nostre fraternità: come pote-re nuovamente “aprire le porte” dellanostra casa e mettere a servizio di tuttigli ampi spazi nei quali abitiamo?È così che, tra le tante stanze che met-tevamo a disposizione di amici e per-sone che desideravano trascorrere unpo’ di tempo a Palagano, abbiamo ri-tenuto possibile trovarne un paio daoffrire alla comunità per questa situa-zione di emergenza umanitaria mon-diale.Questo lungo preambolo, forse un po’noioso, era a mio modo di vedere ne-cessario per chiarire, da subito, comeè nato questo progetto, cioè dal sem-plice desiderio di provare a fare qual-cosa, nel nostro piccolo, per l’emer-genza di fronte alla quale ci troviamo,raccogliendo le forti parole che il Papaha indirizzato, in maniera specifica, anoi religiose. E’ così che abbiamo ini-ziato a confrontarci, prima di tutto al-l’interno della nostra fraternità, poi conil sindaco, poi con altri amici... e ab-biamo maturato la decisione di prova-re a risistemare gli ambienti del vec-chio asilo per renderli idonei all’acco-glienza di alcuni rifugiati, tra quelli chela Prefettura di Modena ha assegnatoal Comune di Palagano o che, attra-verso altri canali, si fossero presentatialle nostre porte.Al momento, assieme ai rappresen-tanti del Comune di Palagano, abbia-mo già preso contatto con la coopera-tiva che è stata incaricata dalla Pre-fettura di Modena di ripartire i rifugiatinel nostro territorio, ma, come purtrop-po spesso accade in questi casi, laburocrazia e i passaggi istituzionalicomplicano un po’ le cose e allunga-no decisamente i tempi. Speriamo chequesto progetto possa concretizzarsisenza dover lasciare passare troppotempo ma, se così non dovesse acca-dere, certamente proveremo altri ca-nali, tra i tanti, per poter tenere fedeall’impegno preso. Inoltre credo chequesto spazio di attesa possa essereimportante anche per informare la po-polazione su quanto sta accadendo,affinchè tutto avvenga nella massimachiarezza possibile e possa pian pia-no diventare espressione di una comu-

nità che da sempre si è caratterizzataper la generosità e la sensibilità versochi ha bisogno.Approfitto di queste righe per ringra-ziare infinitamente i tanti palaganesiche ci hanno dato una mano in questaristrutturazione “casalinga” a costozero, attraverso il riciclo di tanti mobilied oggetti dismessi, e hanno permes-so di creare un piccolo, ma conforte-vole ambiente che ora attende solo isuoi nuovi inquilini; un grazie anche atutti quelli che, venuti a conoscenza

di questo progetto, si sono resi dispo-nibili successivamente per aiutare nel-l’integrazione e nel coinvolgimento al-l’interno della nostra comunità.Come sempre accade in questi casi,sono tante le voci e le opinioni in pro-posito e sono tutte lecite e compren-sibili: in tempi di crisi e difficoltà pertutti, è giusto alzare la voce anche ri-spetto alle povertà e tragedie che quo-tidianamente viviamo noi in prima per-sona e non dobbiamo assolutamentedimenticarle o farle passare in secon-

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Locali ristrutturati del "vecchio asilo"

24 la LUNA nuova - Ottobre 2016

Avventurarsi nel tentativo di capirecome funziona il sistema di accoglien-za dei migranti è un po’ come iniziarea sfogliare una cipolla; i termini giuri-dici che identificano e diversificano levarie categorie di migranti, le moltepli-ci modalità con le quali si può acce-dere al diritto di asilo, i diversi statusgiuridici che si possono ottenere com-plicano decisamente il quadro e avreb-bero bisogno di specialisti in materiacapaci di districarsi in questa giungla!Quello che segue perciò è un tentati-vo, certamente non pienamente esat-to, di semplificare la questione affin-ché si possano comprenderne alme-no i termini fondamentali.A livello europeo esiste un’agenzia perla gestione della cooperazione inter-nazionale alle frontiere esterne degliStati membri dell'Unione europea, co-

nosciuta con il nome di Frontex. Essaè un'istituzione dell'Unione europea cheha tra i suoi obiettivi quello di coordi-nare le missioni di pattugliamento del-le frontiere esterne aeree, marittime eterrestri degli Stati della UE e appog-giare gli stati membri in operazionicomuni di rimpatrio dei migranti irre-golari. Il suo compito è anche quellodi aiutare gli Stati membri che si trovi-no in situazioni che necessitano un'as-sistenza, operativa o tecnica, di rinfor-zo nel controllo delle frontiere ester-ne.In Italia il diritto di asilo è garantitodall’art.10 comma 3 della Costituzio-ne: “Lo straniero, al quale sia impedi-to nel suo paese l’effettivo eserciziodelle libertà democratiche garantitedalla Costituzione italiana, ha dirittod’asilo nel territorio della Repubblica,

secondo le condizioni stabilite dallalegge.” Il rifugiato è un cittadino stra-niero il quale, per il timore fondato diessere perseguitato per motivi di raz-za, religione, nazionalità, appartenen-za ad un determinato gruppo socialeo opinione politica, si trova fuori dal ter-ritorio del Paese di cui ha la cittadi-nanza e non può o, a causa di taletimore, non vuole avvalersi della prote-zione di tale Paese.Il sistema di accoglienza di profughi erichiedenti asilo, nel territorio italianoe quindi anche modenese, ha due ca-nali istituzionali che sono il progetto"SPRAR" (Sistema Protezione Richie-denti Asilo e Rifugiati) e l’operazione"Mare nostrum/Triton".Il progetto "SPRAR" è stato finanziatodal Ministero dell’Interno per il triennio2014-2016 attraverso gli enti locali e i

AAAAATTUTTUTTUTTUTTUALITÀALITÀALITÀALITÀALITÀ '

IL SISTEMA DI ACCOGLIENZA

do piano. Credo però che questo nonimpedisca, nello stesso tempo, di al-largare il nostro sguardo anche versochi è più lontano, verso l’intera umani-tà che, ci dicono le statistiche, è co-stituita da una persona rifugiata ogni122 abitanti e che, dal 1° gennaio 2016,

è sbarcata sulle coste italiane nel nu-mero di circa 132.000 persone. Sia-mo convinte che questo sforzo di ac-coglienza, difficile ma necessario, cipermetterà di ritrovare slancio e crea-tività anche per la nostra comunità, peri nostri vicini, per trovare nuovi e ulte-

riori modi di “accogliere” e “aprire” inostri spazi a chi ha bisogno. Quindi,se qualcuno di voi ha qualche idea inproposito, affinché lo stesso stile diaccoglienza possa realizzarsi anchein altro modo si faccia avanti! Noi cisiamo!

25la LUNA nuova - Ottobre 2016

Dal 10 al 24 Luglio 2016 si è svolto a Palagano il XIV Capitolo Generale delle SuoreFrancescane dell’Immacolata, ossia l’assemblea che, ogni sei anni, riunisce tutte le rap-presentanti delle suore tra Italia, Madagascar e Paraguay. Durante tale assemblea lesuore sono state chiamate ad eleggere la nuova Madre Generale con il nuovo Consiglio ea redigere le linee essenziale che dovranno aiutare e indirizzare la Famiglia Religiosa neiprossimi sei anni. Ringraziamo di cuore Suor Luisa Vecchi che conclude dopo 12 anni ilsuo servizio di responsabile generale e che tanto ha fatto per la vita della comunità aPalagano e del Liceo; ci facciamo vicini a Suor Armanda Debbi che, dopo 20 anni trascorsinel prezioso lavoro a scuola e nella Parrocchia, le succede in questo delicato incarico.

AAAAATTUTTUTTUTTUTTUALITÀALITÀALITÀALITÀALITÀ '

Comuni mentre l’operazione "Marenostrum/Triton" è gestita direttamen-te dal Ministero dell’Interno attraversola Prefettura.L’operazione "Mare Nostrum" è statavarata dal governo Letta il 14 ottobre2013 in seguito al notevole incremen-to dei flussi migratori e in risposta altragico naufragio, avvenuto il 3 ottobredel 2013 vicino alle coste dell’Isola deiConigli (Lampedusa), che causò lamorte di 368 persone. Essa ha comeobiettivo quello di “garantire la salva-guardia della vita in mare” e “assicura-re alla giustizia coloro che lucrano sultraffico illegale di migranti”. In un se-condo momento, essa prevede unaprima accoglienza delle persone in

strutture alberghiere per poi svi-lupparsi all’interno di alloggiautonomi, nell’attesa dell’iternecessario alla valutazione del-la domanda di protezione inter-nazionale. Il progetto è intera-mente finanziato dal Ministerodell’Interno che, attraverso lePrefetture e tramite l’appalto acooperative specializzate nelsettore dell’immigrazione e del-l’integrazione, si fa carico del-le spese di vitto e alloggio, pra-tiche burocratiche, attivazionedi corsi di apprendimento del-la lingua e formazione. Tuttoquesto dovrebbe poi sfociare,qualora venga ottenuto lostatus di richiedente asilo, inuna progressiva autonomizza-zione della persona e inseri-mento nel contesto sociale elavorativo.Alla fine di agosto del 2014, acausa dell’ulteriore aumento

nei flussi migratori, l’operazione italia-na “Mare nostrum” è stata affiancata esostituita dall’operazione europea“Triton”, condotta da Frontex e finan-ziata dall’Unione Europea. Molte vocisi sono alzate contro tale operazioneperché, sebbene fosse nata per sud-dividere le ingenti spese economicheaffinchè non gravassero solo sul terri-torio italiano, essa si è dimostrata gra-vemente inadeguata rispetto alle ne-cessità. Inoltre, a mostrare ulteriormen-te la precarietà della situazione, si èaggiunto il discusso accordo firmatotra la Turchia e l’Unione Europea nelmarzo 2016 che ha mostrato, nei mesisuccessivi, tutte le sue criticità e si èrivelato un autentico flop nella riparti-

zione dei migranti a livello europeo.Grazie alla sensibilità e all’impegno dimolti cittadini, accanto a questi canali“istituzionali” di soccorso e accoglien-za dei profughi e richiedenti asilo, al-tre associazioni umanitarie di diversanatura si sono attivate per creare per-corsi di aiuto e sostegno alle personemigranti, finanziati totalmente a livelloprivato. Tra i tanti segnaliamo l’inizia-tiva dei “corridoi umanitari”, un proget-to-pilota realizzato dalla comunità diSant’Egidio con la Federazione delleChiese Evangeliche in Italia e la Tavo-la Valdese, in accordo con il governoitaliano, per consentire l’arrivo dei mi-granti attraverso vie legali e sicure.Esso si propone di evitare i viaggi del-la morte con i barconi che hanno fattotante vittime soprattutto tra i bambini;impedire lo sfruttamento dei trafficantidi uomini che fanno affari con chi fug-ge dalle guerre; concedere a personein condizioni di vulnerabilità un ingres-so legale sul territorio italiano. Le as-sociazioni inviano sul posto (campiprofughi, zone di confine) dei volontariche prendono contatti diretti con i rifu-giati nei Paesi interessati dal proget-to, predispongono una lista di poten-ziali beneficiari da trasmettere alleautorità consolari italiane e queste,dopo il controllo da parte del Ministerodell'Interno, rilasciano dei visti umani-tari validi solo per l'Italia.Ultimamente molte voci si sono levatea sostegno di questo progetto poichéesso si è dimostrato quello di gran lun-ga più sicuro ed efficace, ma rimaneancora relegato nell’ambito della ge-nerosità e dell’impegno di queste po-che associazioni religiose sostenutedai singoli benefattori privati.

26 la LUNA nuova - Ottobre 2016

"Perché vi stanno mentendo? Alcuni lo fanno a scopo di lucro, cercando di vendere i loro rimedi alternativi, creandopaura verso la medicina basata sulla scienza. Sono sicura che molti altri all’interno del movimento anti-vaccino sono

veramente spinti da buone intenzioni e credono onestamente che i vaccini siano dannosi. Ma, come un certoastrofisico ha recentemente dichiarato, 'La cosa buona della scienza è che è vera anche se non si crede in essa'. Nelcaso della verità sui vaccini, questa non è una buona cosa. Le buone intenzioni non impediranno ai microbi di infettare

e danneggiare le persone e il messaggio lanciato che i vaccini sono pericolosi sta avendo conseguenze disastrose.Ci sono focolai di malattie prevenibili dai vaccini ora diffusi negli Stati Uniti a causa dei bambini non vaccinati".

Queste sono le parole della dottoressa Jennifer Raff, ricercatrice presso l’Università del Texas e autrice del Blogviolentmetaphors.com, sul quale ha recentemente pubblicato un articolo per sensibilizzare la popolazione sulla pericolo-sa corrente anti-vaccinale che si è sviluppata in questi anni in USA, ma anche da noi.Come dovrebbe essere per ogni argomento importante che richiede un’opinione, ma soprattutto una decisione, occorreimpegnarsi per capire “da che parte sta la verità”.Esattamente come gli attivisti anti-vaccino invitano a leggere articoli che sostengono la loro posizione, è necessario capireche cosa dice la comunità scientifica (www.vaccinarsi.org), scoprire come funziona il sistema immunitario, leggere lastoria delle malattie, come vengono sviluppati i vaccini (www.historyofvaccines.org) e come funzionano(www.healthychildren.org).Questo è senz'altro impegnativo, ma necessario, per poter poi prendere una decisione che ha grandi conseguenze suipropri figli, su noi stessi e su tutta la società.È rischioso fare affidamento su tutto ciò che è pubblicato su internet: chiunque può scrivere ciò che vuole. Soprattuttoriguardo ad argomenti importanti bisogna affidarsi a siti e pubblicazioni serie e scientificamente certificate.

VACCINAZIONI

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DA CHE PARTE STA LA VERITÀ?

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NO ALLADISINFORMAZIONE

"Su internet nessuno sa che siamo cani"

La prevenzione delle malattie infettive costituisce uno dei principaliobiettivi della Sanità Pubblica. Le vaccinazioni rappresentano unaeccezionale scoperta che ha cambiato il volto della storia dellamedicina. Grazie all’utilizzo dei vaccini nella pratica medica è sta-to debellato il vaiolo, sono quasi scomparsi il tetano, la poliomieli-te, la difterite e sono state notevolmente ridotte malattie virali comel’epatite B, il morbillo, la rosolia, la parotite e le malattie batterichecome la meningite.Paradossalmente però le vaccinazioni sono “vittime del loro suc-cesso”: non essendo più visibili le malattie che sono state debellateo sensibilmente ridotte è diminuita la percezione dell’importanzadelle vaccinazioni, mentre vengono amplificati dal web messaggi

27la LUNA nuova - Ottobre 2016

AUTISMOI vaccini causano l’autismo. Mi sonoinformato, l’ho letto in un articolo, lodice anche il dottor...1971: viene reso disponibile e iniziatoad utilizzare il vaccino MPR anti-mor-billo, anti-parotite, anti-rosolia (utiliz-zato ancor oggi).1997: viene registrato un nuovo vacci-no contro morbillo, parotite e rosoliache, se somministrato in età adulta,protegge anche dalle malattie infiam-matorie intestinali. Il brevetto è di pro-prietà del dottor Andrew Wakefield.1998: Andrew Wakefield pubblica su"The Lancet" l’ipotesi che il vaccinoMPR (diverso da quello brevettato dalui), possa essere causa di autismo,in seguito ad una infiammazione inte-stinale che provoca passaggio in cir-colo di sostanze tossiche del vaccinocapaci di interferire con il normale svi-luppo dei neuroni e successiva com-parsa di autismo. Sulla base di questidati si conclude che esiste una varian-te di autismo associata ad infiamma-zione intestinale e che il vaccino bre-vettato da Wakefield potrebbe risolve-re il problema.2010: "The Lancet" ritira la pubblica-zione in seguito alla scoperta che i datierano stati inventati, le conclusionimanipolate, i campioni falsificati e ledate di insorgenza dei sintomidell’autismo alterate. Il dottorWakefield viene radiato dall’Ordine deiMedici (B. Deer, British MedicalJournal, 2011)Nonostante ciò, i media propagaronola notizia in maniera sorprendente edesponenziale: l'effetto fu devastante.Nell'intero Regno Unito, le percentualidi bambini vaccinati crollarono dal 93%al 75% e solo a Londra arrivarono al50%.Le conseguenze non si fecero atten-dere: dai 56 casi di morbillo del 1998,in Gran Bretagna e Galles si arrivò ai1348 del 2008 con due decessi diret-tamente causati dal morbillo. Nella

prattutto a base di pesce (ben più si-gnificative di quelle presenti nei vacci-ni). In ogni caso, il mercurio non è piùpresente nella maggior parte dei vac-cini dal 2001 (Gonfiantini M.V., "Nes-suna relazione tra mercurio contenutoin alcuni vaccini e patologie neurologi-che").

Alluminio.La quantità di alluminio nei vaccini (uti-lizzato per migliorare la rispostaimmunitaria) è di pochi millesimi digrammo. I bambini assumono maggioriquantità di alluminio dal latte materno.La tossicità dell'alluminio è legata a li-velli molto più elevati (Paul A.Offit, Charlotte A. Moser, "TheProblem With Dr Bob's AlternativeVaccine Schedule").

COMPLOTTII vaccini sono uno strumento per faresoldi sulla nostra pelle...Solo alcuni dati:- La spesa per le vaccinazioni è unapercentuale minima della spesa totalesanitaria. Chi vuole lucrare in sanità haa disposizione altri settori più redditizi(ad esempio la spesa per farmaci con-tro i disturbi di stomaco è tre volte mag-giore).- Ogni anno è stimata una spesa di 97milioni di euro per la cura delle malat-tie infettive. Con l'uso appropriato del-le vaccinazioni la spesa può essereridotta di circa 50 milioni di euro.- Ogni anno l’influenza provoca circa5-8.000.000 casi di malattia e circa8.000 decessi.Economicamente, si ha una perdita diproduttività con un’assenza media di4.8 giorni dal lavoro, pari a 330 euro(http://www.ambrosetti.eu/wp-content/uploads/Rapporto-Finale-2014-161-274.pdf).

IGIENEI vaccini non fanno male, ma non èmerito loro se le malattie sono spari-

sola Irlanda, 100 bambini furono rico-verati in un ospedale per un'epidemiada pneumonia ed edema cerebralepost-morbillo, 3 di essi morirono. Dopo14 anni da quando il morbillo fudichiarato sotto controllo dalle autori-tà sanitarie inglesi, nel 2008 è statoridefinito come endemico. Nell'aprile2006, dopo 14 anni senza casi delgenere, un tredicenne morì dimorbillo in Inghilterra.In Giappone il vaccino trivalente MPRè stato ritirato proprio a causa dellevoci allarmanti che circolavano sul suoconto. Nonostante questo, i casi diautismo aumentarono come previstostatisticamente (l'aumento è dovuto so-prattutto all'affinamento delle diagno-si).Nel febbraio 2015 viene pubblicato sul"Journal of Child Psychology andPsychiatry" un grande studio di HondaH, Shimizu Y e Rutter M., che ha di-mostrato che "Il ritiro dell'MMR non haavuto nessun effetto sull'incidenzadell'autismo".

TOSSICITÀI vaccini sono pieni di sostanze tossi-che terribili: il mercurio, l’alluminio…Mercurio.Anni ‘90: è stata precauzionalmenteindicata l’eliminazione o la riduzionedel mercurio nei vaccini per i bambinisotto i 6 anni, in quanto non si posse-devano evidenze sufficienti a conferma-re o escludere correlazione conautismo, ADHD (disturbo deficit atten-zione) e ritardi del linguaggio.Anni 2000: vengono condotti diversistudi per valutare le correlazioni.2012: l’OMS conclude che non ci sonoprove sufficienti a supportare la peri-colosità del Thiomersal (adiuvante abase di mercurio) contenuto nei vacci-ni.Per quanto rigurda questo metallo re-sta invece da chiarire la tossicità le-gata alle dosi di mercurio che vengo-no introdotte con l’alimentazione, so-

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allarmanti e preoccupanti sull’utilizzo dei vaccini e vengono diffuse notizie prive di fondamenti scientifici.Alcuni brevi approfondimenti sui più diffusi “scetticismi” riguardo l’importanza e la sicurezza dei vaccini. Può essere unpunto di partenza che potrà stimolare una ricerca più approfondita per raggiungere un’opinione scientificamente validaper far fronte all’ondata di ignoranza (ovviamente intesa come “non sapere”) che è cresciuta in questi anni.

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Immunità di gregge.Cosa significaOmini blu: soggetti non vaccinati ma sani.Omini gialli: soggetti vaccinati e sani.Omini rossi: soggetti non vaccinati, malati e contagiosi.

Il riquadro in alto mostra una comunità nella quale nessuno èvaccinato, cosa che permette il diffondersi di un'epidemia.

Il riquadro centrale raffigura una situazione nella quale unaparte della popolazione è vaccinata, ma non abbastanza dafornire l'immunità all'intera comunità.

Il riquadro in basso mostra cosa succede quando il tasso divaccinazione è sufficientemente alto da consentire l'immunitàdi gregge: la maggior parte dei membri della comunità è protet-to, in quanto il diffondersi dell'infezione viene contenuto.

(National Institute of Allergy and Infectious Diseases)

te. È grazie al miglioramento delle con-dizioni igieniche, come l’acqua pota-bile e il sapone...L’esempio dell'epatite B.Il virus dell’epatite B (HBV) è presentein quantità elevate nel sangue e neiliquidi biologici delle persone affette damalattia. L’ HBV resiste alla tempera-tura, ai detergenti più comuni, all’al-cool e può rimanere stabile nelle su-perfici in una goccia di sangue o disaliva per sette giorni. La probabilitàdi contrarre HBV dopo essersi punticon un ago contaminato sono nell’or-dine del 30%. Inoltre, il 30% delle per-sone che contrae l’infezione non haavuto nessuna attività a rischio.Focolaio di morbillo in Isralele.A partire dal mese di agosto 2007, sonostati notificati almeno 50 casi di mor-billo nell’area di Gerusalemme. Oltrealle conferme di laboratorio è statoappurato che l’epidemia ha colpito prin-cipalmente i membri di una comunitàreligiosa ultra-ortodossa, impeccabilidal punto di vista igienico e non vacci-nati contro la malattia per motivi reli-giosi. Il focolaio epidemico è stato in-nescato dall’arrivo nella comunità reli-giosa di un turista proveniente dallaGran Bretagna dove era in atto un’epi-demia della malattia. Già nel 2003 si

erano verificati casi simili in questa co-munità non vaccinata (C. Stein-Zamir,G. Zentner, "Measles outbreaksaffecting children in Jewish ultra-orthodox communities in Jerusalem").

NATURALa medicina ci indebolisce, dobbiamotornare a contatto con la natura e la-sciare che il nostro corpo costruiscale proprie difese...Nel 1800, si viveva a contatto con lanatura, non c’era smog, si consuma-vano verdure del proprio orto e farinenon OGM. I bambini non venivano vac-cinati e le malattie facevano il loro cor-so…Nel 1887 la speranza di vita era di 35,4anni; entro il quinto anno di vita sonomorti 399.505 bambini e complessiva-mente circa 830.000 persone sonodecedute per malattie infettive.Nel 2011 la speranza di vita è di 82,1anni; si sono registrati 2.087 bambinimorti entro i 5 anni e complessivamen-te i decessi per malattie infettive sonostati 2.000 (Bonanni P., "Demographicimpact of vaccination: a review",PUBMED)

IMMUNITÀ DI GREGGESe i figli degli altri sono vaccinati, non

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c’è bisogno di vaccinare i miei figli...Innanzitutto i vaccini non sono efficacial 100%, quindi è possibile per un bam-bino vaccinato poter essere contagia-to se esposto a una malattia. Il rischiodi esposizione, quindi, diminuisce al-l’aumentare dei bambini vaccinati.Poi, alcune persone non possono vac-cinarsi (per motivi sanitari particolari)e la loro protezione dipende dalle altrepersone vaccinate della comunità (daqui il termine “immunità di gregge”).Quindi, chi sceglie di non vaccinare ipropri figli, non solo mette a rischio ipropri bambini, ma anche quelli deglialtri.

Concludo con le parole della dottores-sa Jennifer Raff:“Si dice che le soluzioni 'naturali', i ri-medi alternativi siano meglio dellamedicina basata sulla scienza. Non ècosì. La verità è che i vaccini sono unodei nostri più grandi successi di sani-tà pubblica e sono una delle cose piùimportanti che potete fare per proteg-gere il vostro bambino. Nonostantequello che la comunità anti-vaccino stadicendo, non c’è bisogno di avere pa-ura dei vaccini. Si dovrebbe invece ave-re paura di ciò che accadrebbe senzadi loro.”

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QUANDOLA TERRA TREMA

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A distanza di soli quattro anni da quan-to accaduto nella Bassa modenese, ilterremoto ha nuovamente colpito lapenisola italica. Alle 3.36 del 24 ago-sto una scossa di magnitudo 6.0 gra-di Richter ha devastato le cittadine diAccumoli, Amatrice e Arquata delTronto. Allo stato attuale, la protezio-ne civile riporta che il numero delle vit-time è di 298 persone, con 388 feriti.Come da prassi, sin dalla mattina suc-cessiva ha avuto inizio la ricerca deicolpevoli, sfociata nelle altrettantousuali inchieste delle Procure.Come riportato in un articolo del Cor-riere della Sera, dal terremoto del Friulidel 1976 a quello dell’Emilia del 2012,a fronte di 4.091 vittime complessivesi è arrivati ad appena quattordici con-danne definitive, a seguito di ventidueprocessi chiusi per la maggior partecon archiviazioni, dopo anni d’indaginie dibattimenti. Tale dato è efficacenell’evidenziare come un percorso giu-diziario - dovuto - non determini, a di-stanza di anni, conseguenze positivesul livello di attenzione della popola-zione, rispetto la pericolosità sismica.La normativa tecnica italiana si è svi-luppata e aggiornata a seguito di eventisismici disastrosi e soltanto nel 2008,con l’emanazione delle Norme Tecni-che per le Costruzioni, la tematica (inparticolare negli interventi di nuova re-

alizzazione) ha assunto un’importan-za predominante nel processo proget-tuale e costruttivo. Sono passati ottoanni dall’emanazione delle normativeNTC, tuttavia, a fronte di terremoti peri quali in altri paesi del mondo si ravvi-serebbero danni limitati, in Italia sia-mo di fronte ad enormi devastazioni.Come mai?Uno dei problemi fondamentali riguar-da la complessità del panorama edili-zio italiano. Il sistema edilizio vive distoria e rappresenta parte fondantedella bellezza stessa della penisola.Pertanto vi è una continua compene-trazione di costruzioni nuove e antiche,con una variabilità stilistica e di mate-riali infinita. Sin dalle ore immediata-mente successive all’evento sismico,le pagine dei quotidiani sono state in-vase da esperti pronti a fornire “ricet-te” (con addirittura prezziari) per ade-guare sismicamente qualsiasi abitazio-ne. Purtroppo la realtà è molto diffe-rente.L’intervento sull’esistente è quanto dipiù complesso ci possa essere, siada un punto di vista strutturale, siaarchitettonico, per la gestione dellanatura artistica del bene.Il capitolo 8 delle “Norme Tecniche perle Costruzioni” (D.M. 14/01/2008), de-finisce interventi e modalità di verificariguardo alle costruzioni esistenti. In

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A fronte di terremoti per i quali in altri paesi del mondo si ravviserebberodanni limitati in Italia si hanno enormi devastazioni.

particolare il paragrafo 8.3 si addentranella definizione di valutazione della si-curezza, specificando il carattere distima “quantitativo” volto a stabilire seuna struttura è in grado o meno di re-sistere alle azioni di progetto (adegua-mento), oppure, volto a determinarel’entità delle azioni sopportabili (vulne-rabilità).Nell’”analisi di vulnerabilità” l’azionesismica è incrementata linearmente,fino a quando uno dei controlli effet-tuati per la verifica dello stato limitenon è superato. In particolare, ai finisismici, conviene esprimere la resi-stenza della struttura in termini di ac-celerazione al suolo, perché l’azionesismica di base è legata all’accelera-zione locale impressa dal sisma diprogetto. Utilizzando il criterio dell’ana-lisi di vulnerabilità è possibile confron-tare due configurazioni differenti riguar-danti un edificio esistente: ante e postinterventi. Tale confronto, nel caso siottenga un incremento dell’azione si-smica, assume la definizione di “mi-glioramento sismico”.L’”adeguamento sismico” consiste nelconfrontare la struttura ai livelli di si-curezza delle nuove costruzioni. In pra-tica occorre compiere le verifiche ri-chieste utilizzando gli spettri di pro-getto che si riferiscono alle nuove co-struzioni, per i vari stati limite neces-

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sari. Tuttavia, definite le tipologie d’in-tervento per migliorare o adeguare lestrutture, il privato incontra grandi diffi-coltà economiche, tecniche, gestionalied amministrative per mettere in attotali operazioni. Parlare quindi di azio-ne sull’intero patrimonio edilizio italia-no non è percorribile. E soprattutto ap-pare difficile che iniziative di questo tipopossano avvenire su base volontaria.D’altra parte la strada dell’interventoobbligatorio finanziato dallo Stato, fi-nora, ha trovato attuazione solo nelleemergenze post sisma, ad esempiocon i Piani di Ricostruzione in via diattuazione in Abruzzo. Una strada per-corribile, come suggerito dal Prof.Claudio Modena, potrebbe esserequella di un approccio alla sicurezzastrutturale delle “costruzioni storiche”basato sul concetto di “miglioramen-to” e “valorizzazione” (in senso strut-turale) delle loro caratteristiche costrut-tive originarie.La conseguenza sarebbe quindi quel-la di procedere con pratiche di carat-tere manutentivo, cioè ad azioni atten-te e continue, mirate a prevenire edeliminare con interventi locali e progres-sivi i principali elementi di vulnerabilitàsismica. Si tratta di un approccio cheè portatore di notevoli effetti sulla si-curezza strutturale, come dimostraquanto accaduto nei centri storici col-piti dai recenti terremoti in Italia, neiquali gli effetti più disastrosi sonospesso connessi con carenze struttu-rali cui è possibile rimediare appuntocon interventi locali.A seguito di tale analisi si potrebberoquindi definire tre linee guida fondamen-tali:1. Un’azione sul patrimonio edilizioprivato, a seguito di un’analisi sismicadello stato dell’edificio, con defiscaliz-zazione degli interventi di miglioramen-to strutturale e intervento locale e pro-gressivo.2. Un’azione definitiva di adeguamentostrutturale da parte dello Stato sullestrutture pubbliche di primaria impor-tanza. Le immagini dei crolli di scuo-le, ospedali e caserme hanno accom-pagnato ogni evento sismico recentee sono totalmente inaccettabili .3. Un’azione decisa di controllo da

parte dei tecnici sulla progettazione esulla costruzione di nuove strutture,secondo le migliori conoscenze tec-nologiche attualmente disponibili.Purtroppo, avendo a che fare con lanatura viva ed in continua evoluzionedella geologia italiana, il rischio zero

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PER AUMENTARELA SICUREZZA

La maggioranza delle persone pensa che le vittime di un terremotosiano provocate dal crollo degli edifici. In realtà, molte delle vittimesono ferite da oggetti che si rompono o cadono su di loro, cometelevisori, quadri, specchi, controsoffitti. Alcuni accorgimenti pococostosi e semplici possono rendere più sicura la nostra casa. • Allontanare mobili pesanti, come le librerie, da letti o divani o postidove normalmente ci si siede.• Utilizzare per appendere i quadri i ganci chiusi, che impediscanoloro di staccarsi dalla parete.• Mettere gli oggetti pesanti sui ripiani bassi delle scaffalature e fis-sare gli oggetti sui ripiani alti.• Fissare alle pareti scaffali, librerie e altri mobili alti.• In cucina, utilizzare un fermo per l’apertura degli sportelli del mo-bile dove sono contenuti piatti e bicchieri, in modo che non si apra-no durante la scossa.• Fissare gli apparecchi elettronici, stereo, computer, ai ripiani condel nastro di nylon a strappo.• Conoscere quale sia la classificazione sismica del territorio in cuisi vivei chiedendolo all’Ufficio Tecnico del tuo Comune o alla Regio-ne. Tutte le nuove abitazioni, costruite dopo la data in cui il Comuneè stato classificato, devono essere state costruite rispettando lanormativa antisismica.• Sapere se esiste un piano di protezione civile comunale e pren-dere visione di ciò che prevede (es. quale è l’area di raccolta per lapopolazione, l’area degli insediamenti di emergenza, i mezzi a di-sposizione, ecc.).• Conoscere come è stata costruita la casa in cui abiti e soprattut-to verificare: se la casa è stata progettata e realizzata con criteriantisismici; se sono stati fatti interventi per renderla più resistente;se occorre intervenire per rinforzarla, anche utilizzando i fondi ap-positamente stanziati per il recupero e la riqualificazione del patri-monio edilizio.• Organizzare un piano di emergenza famigliare.• Sapere se a scuola e sul luogo di lavoro è stato predisposto unpiano di emergenza e quale è il compito a te assegnato e la con-dotta da tenere.

in campo sismico non è attualizzabile.Tuttavia, in un ambito così delicato perla vita delle persone, occorrerebbe at-tuare finalmente un concetto che soli-tamente viene espresso solamentecon fini propagandistici e retorici: pre-venzione.

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COME COMPORTARSICOME COMPORTARSICOME COMPORTARSICOME COMPORTARSICOME COMPORTARSIIN CASO DIIN CASO DIIN CASO DIIN CASO DIIN CASO DITERREMOTOTERREMOTOTERREMOTOTERREMOTOTERREMOTO

Prima del terremoto

• Informati sulla classificazione sismica del comune in cui risiedi. Devi sapere quali norme adot-tare per le costruzioni, a chi fare riferimento e quali misure sono previste in caso di emergenza.

• Informati su dove si trovano e su come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli interruttoridella luce. Tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto.

• Evita di tenere gli oggetti pesanti su mensole e scaffali particolarmente alti. Fissa al muro gliarredi più pesanti perché potrebbero caderti addosso.

• Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, unestintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono riposti.

• A scuola o sul luogo di lavoro informati se è stato predisposto un piano di emergenza. Perchéseguendo le istruzioni puoi collaborare alla gestione dell’emergenza.

Durante il terremoto

• Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quellipiù spessi) o sotto una trave. Ti può proteggere da eventuali crolli.

• Riparati sotto un tavolo. E’ pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbe-ro caderti addosso.

• Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore. Talvolta le scale sono la parte piùdebole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire.

• Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge. Potrebberolesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami.

• Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche. Potrebbero crollare.

• Stai lontano da impianti industriali e linee elettriche. E’ possibile che si verifichino incidenti.

• Stai lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine. Si possono verificare onde di tsunami.

• Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano diemergenza comunale. Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli.

• Evita di usare il telefono e l’automobile. E’ necessario lasciare le linee telefoniche e le stradelibere per non intralciare i soccorsi.

Dopo il terremoto

• Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te. Così aiuti chi si trova in difficoltà edagevoli l’opera di soccorso.

• Non cercare di muovere persone ferite gravemente. Potresti aggravare le loro condizioni.

• Esci con prudenza indossando le scarpe. In strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci.

• Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti. Potrebbero cadertiaddosso.

Fonte: www.protezionecivile.gov.it

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Il 4 dicembre si vota per un referendum con cui gli elettori potranno decidere se approvareo respingere la riforma della Costituzione approvata dal Parlamento e proposta dal governo

Renzi. Non è previsto un quorum e il risultato sarà valido indipendentemente da quantepersone andranno a votare. Se la maggioranza voterà "Sì" la riforma sarà approvata. Se lamaggioranza voterà "No" sarà respinta. La riforma costituzionale in questione è una delle

più elaborate ed ambiziose che siano mai state proposte in Italia: dei 139 articoli dellaCostituzione ne vengono modificati 44 e cancellati 4.

BREVE GUIDA PER CAPIRE CHE COSA CAMBIERÀ NEL CASO LARIFORMA VENGA APPROVATA E SUI PUNTI MAGGIORMENTE DISCUSSI

REGIONI, PROVINCE, SENATOLa riforma del Senato è la parte più importante di tuttal'operazione della riforma costituzionale: prevede una ri-duzione dei poteri del Senato e il cambiamento del metododi elezione dei senatori. Si vuole porre termine al“bicameralismo perfetto”, l'attuale forma parlamentare dovele due Camere (Senato e Camera dei Deputati) hanno so-stanzialmente uguali poteri e uguali funzioni. La riformanon elimina il Senato, ma lo modifica intendendo eliminarele difficoltà legate a due maggioranze diverse presenti nelParlamento.

Attività legislativaCamera e Senato avranno poteri diversi. La Camerà voteràla fiducia al governo e le leggi ordinarie. Il Senato rappre-senterà le Regioni e gli Enti territoriali e farà da raccordo

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con l'Unione europea. Alcune leggi, però, continuerannoad essere votate sia dalla Camera che dal Senato: riformecostituzionali, disposizioni sulla tutela delle minoranze lin-guistiche, referendum, enti locali, raccordo tra Stato, enticostitutivi della Repubblica e Unione Europea, valutazionedelle politiche pubbliche, verifica dell’attuazione delle leggidello Stato e alcune altre. Per tutte le altre leggi, che nonrientrano nell’elenco, è prevista la possibilità che il Senatointervenga per riesaminare il testo, entro dieci giorni, se nefarà richiesta, così da proporre eventuali modifiche neisuccessivi trenta giorni. La riforma introduce per alcunespecifiche leggi ulteriori procedimenti legislativi, come, adesempio, le leggi di bilancio, .

Il nuovo SenatoIl nuovo Senato sarà composto da 100 senatori (attual-

REFERENDUM COSTITUZIONALE

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mente 315): 74 consiglieri regionali, 21 sindaci e altri 5nominati dal Presidente della Repubblica. I nuovi senatorinon saranno più eletti direttamente dai cittadini, ma i sin-daci e i consiglieri regionali saranno scelti dai Consigli re-gionali. Non percepiranno alcuna indennità tranne il rim-borso spese. La durata del mandato coinciderà con quelladelle istituzioni territoriali dalle quali provengono, che han-no scadenze in tempi differenti tra loro, per cui la composi-zione non sarà fissa.Per i nuovi senatori è prevista l’immunità solo nell’eserci-zio delle funzioni parlamentari, non in quella di consiglieriregionali o di sindaci.

RIFORMA DEL TITOLO VLa seconda parte più importante della riforma riguarda lariduzione dell’autonomia delle Regioni, a favore dello Statocentrale.Il Titolo V era già stato modificato con la riforma Costitu-zionale del 2001, quando alle Regioni fu garantita autono-mia in campo finanziario e organizzativo.  Nel 2001 è stato elaborato un elenco di materie su cui eracompetente esclusivamente lo Stato e un elenco con lacosiddetta “potestà legislativa concorrente”, nell’ambitodella quale lo Stato si occupa della legge più generalementre le regioni si occupano delle norme specifiche. Tut-to ciò che non rientra o non è indicato esplicitamente neidue elenchi è di competenza delle Regioni.La complicata definizione e interpretazione di quegli elen-chi ha portato una conflittualità tra Stato e Regioni su cui,dal 2001 ad oggi, la Corte Costituzionale si è dovutapronuciare più volte. Con la riforma costituzionale ci saran-no due nuovi elenchi: quello con le competenze esclusivedello Stato e quello con le competenze esclusive delleRegioni. La competenza principale che rimane alle Regio-ni sarà relativa alla sanità. Nella riforma sono anche conte-nute clausole che permettono allo Stato centrale di occu-parsi di questioni esclusivamente regionali, nel caso lo ri-chieda la tutela dell’interesse nazionale. Da questa clau-sola sono escluse le Regioni a statuto speciale. La riformaporterà anche all’abolizione formale delle Province, che negliultimi anni sono già state progressivamente svuotate delleloro principali funzioni.

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APPROFONDIMENTISul nostro sito web www.luna-nuova.it nella sezione documenti sonopubblicati i testi completi della Costituzione della Repubblica italia-na, dellla legge di riforma costituzionale e gli elenchi delle materie

di competenza dello Stato e delle Regioni.

Stiamo anche organizzando un incontro pubblico con esponenti autorevoli a favore e contro laproposta di riforma costituzionale.

ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICAIl Presidente della Repubblica sarà eletto dalle due Came-re riunite in seduta comune, senza la partecipazione dei58 delegati regionali come invece avviene oggi. Sarà ne-cessaria la maggioranza dei due terzi fino al quartoscrutinio; dalla quarta alla settima votazione saranno ne-cessari i tre quinti e dalla settima in poi i tre quinti deipresenti (non del totale). Attualmente è necessario ottene-re i due terzi dei voti fino al terzo scrutinio; dal quarto scru-tinio la maggioranza assoluta. La riforma intende garantireun’elezione più condivisa.

ABOLIZIONE DEL CNELLa riforma prevede l’abolizione del Consiglio Nazionale del-l’Economia e del Lavoro (CNEL). Si tratta di un "organoconsultivo", previsto dalla Costituzione all’articolo 99, conla facoltà di promuovere disegni di legge (quasi mai utiliz-zato nella sua storia).

REFERENDUML’attuale Costituzione prevede un solo tipo di referendumsulle leggi: quello abrogativo, che, cioè, chiede di cancel-lare leggi, o parti di leggi, già approvate. Si basa su dueparametri: raccolta di 500 mila firme di cittadini per propor-lo e il superamento del quorum, fissato al 50% degli aventidiritto al voto per ottenere la validità.La riforma mantiene il limite delle 500 mila firme per laproposta dando la possibilità, per i referendum proposti conalmeno 800 mila firme, di non doversi misurare con il quo-rum tradizionale, ma con un quorum calcolato sulla basedei votanti delle elezioni politiche precedenti.Infine, la riforma lascia aperta la possibilità di introdurrereferendum propositivi, cioè che possano proporre nuoveleggi, rinviando ad una ulteriore legge costituzionale la lorointroduzione.

IL "COMBINATO DISPOSTO"È uno degli elementi più controversi della riforma. Riguardagli effetti combinati della riforma del Senato e della leggeelettorale “Italicum” che, grazie al meccanismo del ballot-taggio, assicura al partito che vince l’elezione una nettamaggioranza alla Camera, indipendentemente da quanti

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ALCUNE RAGIONI PER VOTARE

consensi ha ottenuto al primo turno. Alcuni sostengonoche, unendo la riforma costituzionale alla legge elettorale,si rischi di creare una Camera dominata fortemente da unpartito di maggioranza, con un numero di seggi spropor-zionato rispetto al consenso ottenuto alle elezioni. È perquesto motivo che i critici del governo hanno parlato delrischio di una “deriva autoritaria”.La risposta prevalente alla critica è che in Europa ci sonogià presenti altri sistemi elettorali che producono risultatisimili (ad esempio quello inglese).

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RIDUZIONE DEI COSTI DELLA POLITICATema piuttosto controverso è quello dei risparmi sui costidella politica che la riforma, se approvata, potrebbe produr-re. La ministra per le Riforme costituzionali Maria ElenaBoschi e il Premier hanno indicato in diverse occasioni unrisparmio totale di circa 500 milioni di euro. Questa cifraverrebbe in gran parte, circa 300 milioni di euro, dall’aboli-zione delle Province; tra i 60 e gli 80 milioni arriverebberodalla riforma del Senato; altri 20 circa dovrebbero esserefrutto dell’abolizione del CNEL.

Le più note ragioni per votare SÌ al referendum co-stituzionale di dicembre sono:

• La riforma rappresenta un salto di qualità per ilsistema politico italiano e per il suo farraginoso pro-cesso legislativo, garantendo maggiore stabilità aun Paese che ha visto 63 governi susseguirsi ne-gli ultimi 70 anni.

• Addio bicameralismo perfetto: si supera il famo-so ping-pong tra Camera e Senato, con notevolibenefici in termini di tempo.

• Il fatto che solo la Camera sia chiamata a votarela fiducia al governo implica l’instaurazione di unrapporto di fiducia esclusivo con quest’ala del Par-lamento.

• La diminuzione del numero dei parlamentari el’abolizione del CNEL produrrà notevoli risparmi.

• Grazie all’introduzione del referendum propositivoe alle modifiche sul quorum referendario migliorala qualità delle democrazia.

• Il Senato farà da “camera di compensazione” traGoverno centrale e poteri locali, quindi diminuiran-no i casi di contenzioso tra Stato e Regioni davantialla Corte costituzionale.

Le più note ragioni per votare NO al referendumcostituzionale di dicembre sono:

• Si tratta di una riforma non legittima, perché pro-dotta da un Parlamento eletto con una legge elet-torale dichiarata incostituzionale. Gli amministra-tori locali chiamati a comporre il Senato godreb-bero dell’immunità parlamentare.

• Anziché superare il bicameralismo paritario, lariforma lo renderebbe più confuso, creando con-flitti di competenza tra Stato e Regioni e tra Ca-mera e nuovo Senato.

• La riforma non semplifica il processo di produ-zione delle leggi, ma lo complica: le norme cheregolano il nuovo Senato, infatti, produrrebbero al-meno 7 procedimenti legislativi differenti.

• I costi della politica non vengono dimezzati: conla riforma si andrà a risparmiare solo il 20%.

• L’ampliamento della partecipazione diretta deicittadini comporterà l’obbligo di raggiungimento di150mila firme (attualmente ne servono 50mila) peri disegni di legge di iniziativa popolare.

• Il combinato disposto accentra il potere nella manidel governo, di un partito e di un leader.

ALCUNE RAGIONI PER VOTAREIL REFERENDUM NON

PREVEDE ILRAGGIUNGIMENTO DEL

QUORUM PER CUI ILRISULTATO SARÀ VALIDO

QUALUNQUE SIAL'AFFLUENZA ALLE URNE

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"Il castagneto di Boccas-suolo di Palagano(m. 1030) è stato ieri incan-tevole teatro per la rappresen-tazione del classico "Maggio" appen-ninico. Dello spettacolo daremo in unaprossima edizione più precisi partico-lari, tuttavia anticipiamo ora qualcheimpressione suscitata da questa ma-nifestazione folkloristica legata alla tra-dizione con tutte le ingenuità, leincongruenze, le monotonie che, in de-finitiva, costituiscono il fascino di que-sta sorta di popolare tragedia.

GAZZETTADELL'EMILIA

Al "Maggio" bisogna, appunto, acco-starsi non soltanto spinti dalla curiosi-tà dell'inconsueto spettacolo, ma pre-disposti a volare con la fantasia indie-tro negli anni.Bisogna rifarsi all'animo dei nostri vec-chi montanari dei tempi in cui non sidice la televisione e nemmeno il cine-matografo, ma addirittura il teatro, in-teso anche nella sua più modesta ac-cezione, era cosa riservata soltanto aicentri lontani chilometri e chilometri dimulattiera sconnessa e il "Maggio" erainsieme attrazione, commozione e or-goglio di campanile. Ingenuità e fre-

schezza di emozioni. E non siamocerto a dire che si possa ritrovarla in-tatta ai nostri giorni. Ma bisogna pursforzarsi di raggiungerla, altrimenti tut-to l'assieme dello spettacolo rischia diesaurirsi in pochi ed effimeri motivi dicuriosità. Bisogna infatti accostarsi al"Maggio" con la entalità di chi entra inun museo, senza, tuttavia, quel tantodi funereo, di mesto che rendono lecose morte e chiuse in bacheca. ABoccassuolo ha dominato una gagliar-da vitalità e i nostri lettori potranno ren-dersene conto leggendo il servizio chepubblicheremo prossimamente".

Articolo pubbicato sulla "Gazzetta dell'Emilia" del 18 agosto 1959.In basso: immagini d'epoca di una rappresentazione del Maggio a

Boccassuolo (Foto di Nella Pacchiarini)

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Riproponiamo un articolopubblicato sul la Gazzetta

dell'Emilia il 18 agosto 1959

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Ricerche, documenti e ricordiVVVVVaaaaal l l l l DDDDDrrrrraaaaagogogogogonnnnneeeeee DINe DINe DINe DINe DIN TORTORTORTORTORNININININI

Due date separate da oltre mezzo millennio di storia testimonianoDue date separate da oltre mezzo millennio di storia testimonianoDue date separate da oltre mezzo millennio di storia testimonianoDue date separate da oltre mezzo millennio di storia testimonianoDue date separate da oltre mezzo millennio di storia testimonianocome il desiderio di libertà e democrazia non abbia concessocome il desiderio di libertà e democrazia non abbia concessocome il desiderio di libertà e democrazia non abbia concessocome il desiderio di libertà e democrazia non abbia concessocome il desiderio di libertà e democrazia non abbia concessoresidenza tranquilla nella Rocca agli usurpatori del momentoresidenza tranquilla nella Rocca agli usurpatori del momentoresidenza tranquilla nella Rocca agli usurpatori del momentoresidenza tranquilla nella Rocca agli usurpatori del momentoresidenza tranquilla nella Rocca agli usurpatori del momento

Cosa ardua è mettere in discussio-ne gli scritti pubblicati da studiosi delcalibro di Guido Bucciardi. Tuttavia,allorquando nuovi documenti aiutinoper eventuali discussioni o revisionistoriche, la locuzione dannunziana“Memento audere semper”, spronal’incauto e modesto ricercatore adaffrontare l’altra locuzione, questavolta di Plinio il vecchio, “Ne sutorultra crepidam”.Il caso questo proposto sulla localiz-zazione, fatta dal Bucciardi nella fa-mosa pubblicazione Montefiorino e leterre della Badia di Frassinoro, dellalocalità sede dell’antico CastelPercigolo in val Dolo. Egli, con asso-luta certezza, collocava il sito alladestra del torrente Dolo, quindi inComune di Montefiorino, mentre chiscrive ha ragione di ipotizzare, sullascorta di un interessante documentosettecentesco dell’Archivio di Statodi Reggio Emilia, evidentementesfuggito al Bucciardi, che il Castello

del Percigolo potesse trovarsi, vicever-sa, sulla sinistra del Dolo, quindi interritorio reggiano, proprio di fronte alsito indicato dal Bucciardi.Analizziamo quindi cosa scrisse quasiun secolo fa Guido Bucciardi sul se-condo Volume (1173-1261) a pag. 25del testo Montefiorino e le terre dellaBadia di Frassinoro: “Nel Vol. I, pag.106, nota (3), dissi che l’antico castellodi Percigolo o Pizegolo o Pizengolo,del quale non resta più traccia alcuna,sorgeva nell’attuale parrocchia diRomanoro, presso la borgata detta

tuttora Percigolo. Ma, dopo esame dialtri documenti, dopo ricerche esegui-te all’Archivio Vescovile di ReggioEmilia (coadiuvato dall’amico Can.Dott. Mons. Giovanni Saccani), e doporipetuti sopraluoghi, sono venuto nellapersuasione che l’antico castello diPercigolo o Pizengolo era invece nel-l’attuale parrocchia di Macognano,sulla vetta del monte detto ora “Montedel Tesoro”, che si erge maestoso sulladestra del Dolo, sopra la Mattina: mon-te che sta di fronte a Quara, e si elevanelle vicinanze della borgata detta “I

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L'ANTICO CASTELLO DI

PERCIGOLOTrovato un interessante documento settecentesco

nell’Archivio di Statodi Reggio Emilia

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Ricerche, documenti e ricordi

Ronchi”.Scomparso il castello di Pizengolo oPercigolo, il suo territorio continuò adappellarsi Castelpizengolo, il Perchie-golo, Percigolo, ecc… anche quandofu diviso tra le limitrofe ville. Infine ri-masero questi nomi, con alterazioni estorpiature, a vari terreni e località del-la zona.Il territorio dipendente dall’antico Ca-stello di Pizengolo era in maggioran-za sulla destra del Dolo (parte delleodierne parrocchie di Macognano eRomanoro), ma si estendeva anchesulla sinistra del Dolo (parte della par-rocchia odierna di Monzone). Il fortiliziodi Castellandone, sorto più tardi in si-nistra del Dolo su un poggio pressoCastagnola, non è da confondersi col-l’antico Castello di Pizengolo o diPercigolo, che è da stabilirsi, come siè detto, sul “Monte del Tesoro” inMacognano: posizione elevata e chedomina la media valle del Dolo.Il documento settecentesco che si pro-pone, rivela però una situazione appa-rentemente diversa, laddove il compi-latore dell’interessante disegno raffigu-rante la mappa “del Bagno d’Acquaria”,ossia l’attuale località delle Fonti diQuara in Comune di Toano, scrive te-stualmente “Vestigia di un Castello,che anch’oggi chiamasi da TerrazzaniCastel Gandolfo o [Castel] Pizzigolo”.Indiscutibile quindi che nel XVIII seco-lo fossero ancora visibili dai Terrazzani,ossia dagli abitanti di quei luoghi, i re-sti del castello.Va però anche sottolineato, lasciandoaperte più ipotesi storiche, che la map-pa colloca Castel Pizzigolo proprionelle vicinanze del borgo di Castagno-la, quindi nei pressi di quel “fortilizio diCastellandone” che il Bucciardi preci-sa non debba essere confuso con ilCastello “Pizengolo o Percigolo”.La mappa offre inoltre altre informazioniinteressantissime sia della sponda delDolo modenese, sia di quella reggiana.In particolare, apprendiamo che sottoMacognano, quindi nel modenese,esisteva “il Bagno d’Acquario Antico”(sotto la sigla A) cioè una fonte terma-le ben più vecchia di quella di Quara,quest’ultima già nota ed utilizzata an-

cora nel XV secolo. E dal punto di vi-sta storico, non è cosa da poco.Sempre nel modenese viene indicatauna “Polla sulfurea frigida”, cioè a queltempo ormai esaurita, oltre all’indica-zione del “monte sovrapposto a Bagnidetto Pescara”, verosimilmente iden-tificabile con l’attuale località dellePeschiere.Diverso invece il versante reggianodove vengono attestate nella parte delDolo adiacenti il sito delle attuali Ter-me, una polla di “Acqua salsa, vicinoalle cadute Fabriche”, “Altra pollacopiosissima di acque salse”. Annotainoltre l’estensore della mappa “Avan-zi di un antico tempio in cui appena

se ne riconosce qualche vestigio” ed

appunto anche l’annotazione “Vestigiadi un Castello, che anch’oggi chiamasida Terrazzani Castel Gandolfo oPizzigolo”.Infine, molto più a monte e nei pressidel ponte in pietra di Cadignano è an-notato sotto la lettera K “Altra pollasopra il mulino di Cadignano” e sottola lettera L “[altra polla] che contienemolto fegato di zolfo”.

A proposito del bellissimo ponte diCadignano si evidenzia come quelmanufatto venne preso come punto diriferimento, in epoche ignote a chi scri-ve, per dividere i confini di Montefiori-no, Frassinoro, Villa Minozzo e Toano.

Ponte di Cadignano

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CERCHIAMO FOTO DI UNA VOLTAE' in corso la stesura di un libro fotografico con l'obiettivo di documentare usi,costumi, tradizioni, modi di vivere di una volta nel nostro Comune. Se qualcunofosse in possesso di fotografie "antiche" che potrebbero essere utilizza-te per la stesura del libro e intendesse metterle a disposizione può con-tattare SILVANO BRAGLIA (0536/961404) o LA NOSTRA REDAZIONE([email protected] - Tel. 0536 961621 - 339 3959487).Le fotografie verranno digitalizzate e restituite al proprietario senza subire dan-no.

Ricerche, documenti e ricordi

QUELLABRUTTAAVVENTURADI MIONONNO

Nell'aprile del 1945 una colonna di sol-dati tedeschi provenienti da Palaganoattraversò il Dragone e passò da CasaBordoni in fondo a Casola. Presero inostaggio mio nonno, Dante Bartolai,unico uomo presente nella borgata elo obbligarono a fare da guida ai sol-dati che stavano risalendo la valle percongiungersi alle truppe provenientidalla Garfagnana con camion in ritira-ta dalla linea Gotica.L'appuntamento era importante altri-menti sarebbero rimasti a piedi in unazona ormai pericolosa per loro. Miononno fu messo davanti tra due file dimilitari e con i fucili puntati alla schie-na: tutti erano molto nervosi e spaven-tati, perciò ancora più pericolosi. Lasalita fu abbastanza veloce, lo stradelloera in buone condizioni, e mio nonnoterrorizzato, era ormai convinto che al-

l'arrivo alla strada provinciale lo avreb-bero fucilato, proprio davanti alla casavecchia dei suoi suoceri. A quei tempinon c'era molta vegetazione, la genteera tanta e l'inverno gelido, per cui sitagliavano molte piante, così la visua-le era ampia.All'improvviso un rumore di motori e unpolverone si alzò in prossimità dellacasa delle suore, i soldati della colon-na lanciarono un urlo e spararono molticolpi per la gioia di constatare che era-no giunti all'appuntamento sani e sal-vi. Si lanciarono in una corsa per arri-vare sulla provincialei e, cosa impor-tante, si dimenticarono di mio nonno,il quale dopo pochi passi si buttò nellasiepe sottostante, in mezzo ai rovi.Stette fermo finché non sentì che icomion sopraggiunti avevano caricatotutti e si erano allontanati verso la pia-

nura.Allora uscì dairovi e correndocome un matto percampi e boschi raggiunse in casa sua.Mia nonna, Irene Corti, era in attesaspasmodica di notizie. I colpi di fucilel'avevano terrorizzata e quando videarrivare mio nonno lo spavento aumen-tò: infatti, causa i rovi era una mascheradi sangue, tutto lacero ma fortunata-mente vivo. Raccontava di avere avutopiù paura di quando, nella GrandeGuerra, aveva combattuto sul Carso epartecipato alla disfatta di Caporetto.Nel giro di poco tempo i suoi sei figli,tutti in guerra e tutti prigionieri, torna-rono a casa sani e salvi.Mio nonno morì il 25 aprile 1970: ildestino gli aveva regalato altri 25 anni,vissuti serenamente.

Montefiorino dopo l'incendio del 6 agosto 1944 (www.resistenzamappe.it)

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PARTE

Da "Renella" di Monchio, Pia Macchioni

Si fece francescana "Suor Giovanna"

Del monacal servizio in dedizioni

Cui l'urgente richiamo il cuore infiamma

Intrisa di virtù, infiniti doni

Che tutti ridondò, preziosa "manna"

Fu per tanti di noi maestra eletta

Con sorriso amorevole e... bacchetta!

Era amico di tutti, Tosi Ernesto

Palaganese D.O.C. di Cà Cecchino

Diplomato geometra assai presto

E militare col cappello alpino

Di storia e tradizioni nel contesto

Fu promotor del gruppo sopraffino

Che pubblicò "Palagano e frazioni"

A cui il "nostro" dette prefazioni!

Pia Macchioni (12/1/1921 - 16/08/2008).Nasce da numerosa famiglia di conta-dini tra i borghi rurari "Renella" e "LaPalazza" di Monchio. Da pochi anni è fi-nita la prima guerra mondiale, la fami-glia Macchioni, da cui usciranno un'altrareligiosa ed un sacerdote, con enormisacrifici riesce a far diplomare maestrala figlia. Negli anni della seconda guer-ra mondiale, Pia, già insegnante, pren-de i voti di suora francescana nell'istitu-to di Palagano, col nome di suor Gio-vanna, ove trova l'altra sorella, suor Cle-mentina, più anziana, che da tempo ave-va intrepreso la vita religiosa. Suor Gio-vanna, ottima insegnante, dedica l'inte-ra vita all'insegnamento prima a Pala-gano, poi a Modena nelle scuole france-scane di S. Faustino e della Madonnina.Sono stato "scolaro" di suor Giovanna inquarta e quinta elementare: insegnava

italiano in modo eccezionale curando or-tografia, punteggiatura, verbi tanto che isuoi allievi, a detta di tanti insegnanti,scrivevano come i ragazzi delle medie.Suor Giovanna era sempre sorridentema decisa e, talvolta, molto severa seun alunno disturbava e distraeva gli altri;in casi estremi arrivava la bacchettatasulle dita. Suor Giovanna ha comunquedato tanto a tutti i suoi ragazzi che tuttorala ricordano con affetto e simpatia.

Tosi Ernesto (1/3/1940 - 13/12/2014)Ernesto nasce a Casa Cecchino di Pa-lagano nel 1940 da famiglia di agricolto-ri, un fratello e due sorelle; frequenta leelementari e le medie a Palagano, quin-di il padre Vittorio lo manda, per studio,a Modena ove frequenta l'Istituto tecnico"Guerini" diplomandosi brillantementegeometra. Svolge la professione concompetenza ed impegno presso diver-se imprese di costruzioni finché neglianni '70 vince il concorso ed occupa ilposto di tecnico comunale di Palagano,posto che lo impegnerà fino alla pen-sione. Ernesto è un ragazzo buono epacioso, di carattere mite, amichevole,scherzoso; legge moltissimo, ha un'otti-ma cultura di storia e geografia ed è ap-passionato di ricerche classiche e filo-sofiche. E' appassionato e competentedi ciclismo che segue immancabilmen-te nel Giro, nel Tour e nella Vuelta e nelle"classiche" europee; quando qualche

gara ciclistica interessa territori vicini,Ernesto organizza squadre di appassio-nati per assistere dal vivo al passaggiodei corridori. Buon mangiatore e bevito-re, partecipa volentieri alle "cene" incompagnia ove si divertiva a sollevare iquesiti più strani; proprio in una di que-ste serate, nel 2005, Ernesto propose discrivere e pubblicare un volume conte-nente la storia e le vicissitudini di Pala-gano: detto fatto, fu costituito un comita-to, con a capo don Fabrizio, che realizzòil sogno di Ernesto tanto che nel dicem-bre 2007, nel 50° del Comune di Pala-gano, uscì il volume "Palagano e le suefrazioni" con prefazione e presentazionedi Ernesto. Purtroppo Ernesto è statosfortunato, con grande rimpianto deifamigliari e tutti gli amici, ci ha lasciati asoli 74 anni di età. Grazie, Ernesto, peressermi stato amico e collega.

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Scrivi

alla La Luna nuova esce 3-4 volte l'anno per cuialcune lettere spedite alla redazione potrebbero

attendere periodi lunghi prima della loropubblicazione, perdendo la loro "attualità".Per ovviare a questo problema tutte lePer ovviare a questo problema tutte lePer ovviare a questo problema tutte lePer ovviare a questo problema tutte lePer ovviare a questo problema tutte le

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dove potranno anche essereargomento di discussione.

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Non si pubblicano lettere anonime

IL SINDACO RINGRAZIA

A seguito della chiusura dell'attività alberghiero-ristorativadell'Albergo Dragone a Palagano vorrei ringraziare alcunepersone che si sono date da fare per trovare una soluzioneed accudire i tre anziani che soggiornavano presso la strut-tura stessa.Prima di tutto la proprietá della struttura, i fratelli Ezio eRenato Fratti, che si sono dimostrati disponibilissimi e sem-pre pronti ad aiutarci; Valentina Camerini e Chiara Bettuzziche come volontarie ci stanno aiutando a mettere in piediun progetto di assistenza per gli anziani partendo propriodalle esigenze dei tre che ci sono già; Piacentini Giuseppecon la moglie Cinzia ed i genitori Mario e Fidalma per l'ac-coglienza ed aver messo a disposizione la loro struttura edinfine tutte le persone che hanno operato per aiutarci comeGiuliana, Paola Bettelli e Mario Caminati .Papa Francesco: "L'attenzione agli anziani fa la differenza

di una civiltà. Questa civiltà andrà avanti se saprà rispetta-re la saggezza , la sapienza degli anziani ".

Fabio Braglia(Sindaco di Palagano)

RAGAZZI FATE POLITICA!

Palagano mia (Italia mia),benche’ l parlar sia indarnoa le piaghe mortaliche nel bel corpo tuo sì spesse veggio,piacemi almen che ’ miei sospir ’ sian qualispera il Tevero et Arno,e ‘ l Po, dove doglioso et grave or seggio.(Francesco Petrarca)

Cara ed amata Palagano,quando incontrai, per la prima volta, questa toccante poe-sia, che invito tutti a leggere nella sua interezza, avevododici anni; facevo la prima media.In un paesino, Costrignano, dove l’analfabetismo era panequotidiano, dove le distruzioni materiali e morali dovute allaseconda guerra mondiale erano sotto gli occhi di tutti, leg-gendola e rileggendola, piansi lacrime amarissime. In quel-la, il poeta parlava di un’altra Italia, ma le disgrazie di allorasono simili alle nostre ed oggi, ancora una volta, volgono alpeggio.C’è poco da gioire! Quando, finalmente, questo nostro bel

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Paese fu messo assieme, con tanto sangue, sudore, famedella nostra migliore gioventù, un grido solo si levò dall’Alpialla Sicilia: "Fratelli d’Italia!", parola che non suona più comeun tempo. Ma veniamo al nostro “bel paese” che ha dato inatali a parecchi di noi, palaganesi.Palagano è un paradigma della storia, non è l’ultimo paesedi questa Regione e di questo mondo! Quello che sta capi-tando da noi succede da troppe parti. Sui nostri monti,preti in testa, si è combattuta un’accanita resistenza con-tro nazisti e fascisti e certi atteggiamenti, certe disaffezionila vanificano; parecchie radici della nostra Costituzione,che senza averne letta nemmeno una sola riga qualcunovorrebbe cambiare, affondano proprio qui, da noi! Inutile farelunghi discorsi e giri di parole.Mi limito, con grande angoscia nel cuore, ad unire la miavoce alle “riflessioni tristi di un palaganese elettore” chegrida: "Cosa ti è successo, Palagano!". Ai giovani che vivo-no nelle nostre contrade rivolgo “con rabbia” e convinzioneun grande appello: " Ragazzi, fate politica! perché la man-na non cade dal cielo! Se la politica non la fate voi per voistessi e la lasciate fare agli altri per conto vostro, statenepur certi, non la faranno per voi, ma contro di voi!". “Turateviil naso e fate politica! Prendete in mano la situazione osarete travolti!” Auguri, ragazzi.

Ugo Beneventi(Costrignano)

BOCCASUOLO. IL SENSO DI UN'APPARTENENZA

Boccasuolo lo conosco poco, ci sono stata da piccola invacanza, ma poi ho fatto solo delle brevi apparizioni, eppu-re in qualche modo me lo sento dentro mutuato dai ricordie dall'amore che mamma aveva per il suo paese, dal suodesiderio di tornarci, dal piacere che aveva di nominare iposti, le persone, le usanze. Non so se tutta la gente diBoccasuolo è così vitale e generosa o se lo sono solo ledonne o se lo sono solo quelle che ho conosciuto io, sem-pre pronte a reagire, a fare a ideare e portare avanti proget-ti di famiglia di lavoro. Come la zia Oliva se ne è andata inFrancia ma benchè avesse una padronanza e una pronun-cia della lingua francese (come anche pochi francesi han-no) e l'italiano lo parlasse ormai in modo stentato, alla fineè con il suo dialetto di Boccasuolo che ci ha salutati.Certo è che quando si arrivava era come se ci fosse unlegame che si risvegliava... come lo scorso anno quandomamma e io siamo andate a San Pellegrino e poi siamo

passate dal paese. Non c'era più molta gente, era settem-bre, ma siamo state salutate e riconosciute, anche io chenessuno poteva riconoscere, ero "La figlia di... " frase ma-gica che autorizza l'appartenenza al luogo. Ora che lamamma non c'è più, "La sua classe elementare si è esau-rita" .Scrivo questo perchè la mamma aveva sempre avuto l'abi-tudine di fissare su fogli di carta volante le sue impressioni,le sue comparazioni (prezzi, misure, pesi, altezze dei bam-bini...), i suoi ricordi che ogni tanto emergevano da un cas-setto, da un libro... e ricostruivano storie, situazioni me-morie. Facendo ordine, ho trovato questo appunto:"Treviso 12 giugno 2015 ....due mesi fa ho chiamato laJiole, non ci sentivamo da tanto e lo dicevo spesso che ètanto che non sentivo la Jole. Quando avevo chiamato l'ul-tima volta aveva risposto la nipotina e ha detto che nonstava bene ma sarebbe tornata a stare bene. Oggi ho ri-chiamato e il figlio mi ha detto che la Jole non c'è più.Che dolore, mi faceva piacere sentirla, parlare dialetto, orapenso alla nostra classe elementare, di tanti che eravamoormai resto solo io." Casolari Anice di BoccasuoloLa mamma se ne è andata il 12 agosto 2015 dopo averecompiuto 95 anni vissuti tutti intensamente.La campana mediana, la "mezzanona", grazie a Erminia,mia cugina e sua nipote, nel giorno del saluto ha suonatoper lei.

Paola Elena

IGIENISMO

Carissimi, vorrei tentare di trasmettere il significato di"igienismo", benessere fisico mentale e spirituale. Unoscrittore svizzero scriveva: "L'uomo è nato per essere sano

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dal primo giorno all'ultimo,ma spende il suo tempo e la suaintera vita a minare la sua dotazione ereditaria: frutta, ver-dura e vegetali crudi sono cibi viventi libri curativi". HerbertShelton, grande divulgatore di una cultura igienistica, atti-vista e pacifista, fu un educatore alla salute e diceva "Igie-ne naturale"; "Son più interessato alla conoscenza che aisoldi". Ha scritto decine di libri su "Igiene naturale ". Èscienza della salute, scienza della vita. La malattia dimi-nuisce la forza vitale con le irritazioni, infiammazioni, feb-bre che tentano di restaurare le condizioni primarie. Il cor-po sano che gode di pace spirituale, ha la mente sana, ilcuore allegro poiché in lui regna l'armonia delle funzionifisiologiche e dello stato d'animo.L'uomo che gode di queste condizioni procura il bene alprossimo, poiché desidera che il suo "ben-essere" sia "ben-essere" comune. La Legge umana è diversa dalla Leggedel Creato. Il Creatore non voleva che l'uomo si ammalas-se; per questo motivo l'aveva creato a "Sua immagine esomiglianza", non vi pare? Un caloroso abbraccio e tantaserenità.

Francesco Discenza

INIZIATIVE DEI TESTIMONIA FAVORE DELLA COMUNITA’

Tre appuntamenti dei Testimoni di Geova per i mesi di set-tembre e ottobre 2016 porteranno benefici in tutte le comu-nità dove operano.Durante settembre anche i Testimoni dell’Appennino par-tecipano alla capillare diffusione mondiale del loro periodi-co “La Torre di Guardia” che contiene una serie di articolisul tema: “Come trovare conforto”.

In situazioni come gravi problemi economici e familiari, ma-lattie e lutti, parenti e amici possono aiutare, ma la piùgrande consolazione verrà dal Creatore, di cui nella secon-da Lettera ai Corinti (1:3 e 4) la Parola di Dio scrive: “Bene-detto sia l’Iddio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, ilPadre delle tenere misericordie e l’Iddio di ogni confortoche ci conforta in tutta la nostra tribolazione….”. Dio faquesto per mezzo della Sacra Bibbia e rispondendo allenostre sentite preghiere. La rivista mostra anche come al-cuni che hanno affrontato gravi difficoltà si sono avvalsi diquesti mezzi.La seconda iniziativa si concentra nel mese di ottobre. ITestimoni invitano regolarmente le persone alle loro adu-nanze. Desiderano che altri le conoscano e traggano be-neficio dagli insegnamenti biblici trattati. Durante il mesesarà fatto uno sforzo speciale per aiutare le persone chehanno qualche riserva a entrare in una Sala del Regno.Sarà spiegato che si tratta di un semplice luogo di adunan-za in cui ci si siede e si ascolta.Non si chiede la partecipazione a riti e non si assume al-cun obbligo. I Testimoni sono convinti che gli intervenutisaranno favorevolmente colpiti dall’accoglienza e dal pro-gramma e poi decideranno con consapevolezza se ritorna-re in seguito.Nella Sala di Palagano le adunanze si tengono ogni giove-dì sera alle ore 20 e ogni domenica alle 16.30.La terza iniziativa sarà invece la convention che si svolgerànella Sala delle Assemblee di Imola (via Pastore, 1) dome-nica 23 ottobre e sarà basata sul tema: “Rafforziamo lanostra fede in Geova” basato sulla lettera dell’apostolo Pa-olo agli Ebrei (11:6), dove la Parola di Dio dice: “Inoltre,senza fede è impossibile essere accetti a Lui, poiché chisi accosta a Dio, deve credere che Egli ricompensa quelliche premurosamente lo cercano”.Tutte le relazioni metteranno in risalto la fede nel Creatore.Particolarmente pratico per Testimoni e simpatizzanti saràil discorso pronunciato alle ore 13.30 sul tema: “La verafede: cos'è’? Come possiamo manifestarla?”Anche la relazione conclusiva sarà molto utile perché ri-sponderà alla domanda: “Come facciamo a essere sicuriche chi ha una fede autentica sarà ricompensato?”. Saran-no mostrati i benefici che possono ricevere coloro che man-tengono una forte fede in Dio.Anche a quest’assemblea si terrà la cerimonia del battesi-mo. Sarà celebrata alle ore 11.30.L’ingresso è libero come a tutte le riunioni dei Testimoni.

Romano SalaroliUfficio Stampa Testimoni di Geova Appennino

E-mail: [email protected]

43la LUNA nuova - Ottobre 2016

IL BAULE

Mia mamma è mancata lo scorso agosto.Vi mando il ricordo di un episodio che mi raccontava e chesi riferisce ai primi del '900 quando tanta gente diBoccasuolo e dintorni emigrava in America.Sarà tutto vero?Sarà tutto inventato?A me così è stata raccontata...Nessuno a vederlo così bello verde con le borchie argentate,lucido e quasi senza graffi immaginerebbe la sua vetustaetà e soprattutto la sua turbolenta vita. Sembra nato e vis-suto nel soppalco ben riscaldato, asciutto e profumato consaponette Vidal dove ha stazionato per oltre 60 anni. Nonsembra avere fatto tanta strada e invece è emigrato inAmerica, ha fatto ritorno in Italia, è immigrato a Milano e sie portato tutto il corredo del matrimonio.Ha cambiato proprietari e stili di vita, ha rappresentato unlegame o una rottura con il proprio passato e la propria vitafutura, ha contenuto sogni e progetti, è stato cercato eperso. La sua storia, nel racconto di mamma, comincianel 1921 a Ellis Island, quando il nonno Pellegrino, classe1876, rientra per la terza volta in Italia.Il ritorno era mesto, il suo progetto americano finiva: il con-trollo sanitario cui venivano sottoposti tutti gli immigrati almomento dell'ingresso in America lo aveva bloccato.Nonno in realtà stava benissimo e non aveva malattie oacciacchi, ma portava visibili ustioni che un incidente sullavoro in miniera gli aveva procurato.L'incidente era accaduto mesi prima proprio in America elui era tornato in Italia per riprendersi e per rassicurare lafamiglia sulla sua salute, mai avrebbe pensato che il cor-done sanitario si estendesse a "inestetismi" occorsi tral'altro, proprio per le avverse condizioni cui i lavoratori sot-tostavano nel paese ospitante .Ma torniamo al porto, il nonno era non solo mesto ma an-che arrabbiato, per assurdo, se non fosse rientrato in Italiadopo l'incidente, non avrebbe avuto alcun problema per illavoro, invece si ritrova a fare una nuova attraversata, a

cambiare tutti i programmi suoi e della famiglia che avevaprogettato di fare arrivare in America tutto finisce lì e senzaun reale motivo dato che lui era perfettamente in grado disvolgere il suo lavoro.È quindi in attesa di partire, ha già salutato quelli che re-stano, quando un distinto signore lo intercetta, si presentae gli dice che ha l'assoluta necessità che qualcuno all'ar-rivo in Italia ritiri il baule di sua moglie. Il baule è già statoimbarcato e non è più possibile farlo scendere a terraperchè la nave ha terminato le manovre di carico.La richie-sta non era particolarmente bizzarra, era abbastanza nor-male che chi tornava, portava con sé con un carico disaluti, di abbracci, di lettere da consegnare a famigliariche aspettano con ansia notizie dei loro cari lontani, por-tava anche dei pacchi e dei doni che padri e mariti invianoa casa.Nonno forse aveva bisogno di distrarsi e sbollire per cui si èinteressato un po' alla storia: il signore era lì all'imbarcoperchè aveva fermato sua moglie che stava cercando ditornare in Italia, forse per tornare al suo paese o forse perfuggire da lui assieme a qualcuno altro (ipotesi questa cheè stata maggiormente caldeggiata nei vari racconti, anchese in realtà nessuno ricorda veramente nulla), si sa soloche la signora era riuscita ad imbarcarsi e a imbarcare ilsuo bagalio ma il marito l'aveva scoperta.Come fosse riuscito a fare scendere la moglie non sappia-mo ma sappiamo che il baule era rimasto sulla nave così ilsignore chiese se nonno fosse così disponibile da ritirarloall'arrivo e portarlo con se, in qualche modo poi qualcuno sisarebbe fatto vivo per recuperarlo.Così è stato fatto ma nessuno ha mai reclamato il baule .Gli anni, il tempo, la guerra, altre migrazioni... alla fine ilbaule è stato aperto, svuotato, probabilmente il suo conte-nuto usato, riempito di nuovo per consentire a qualcuno direalizzare altri progetti e così è arrivato a Milano con lecose della mamma e infine a me con i suoi ricordi e il suomistero.

Paola E. Perucci

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Girano truffatori che si spacciano per carabinieri e tentano di entrare nelle casesoprattutto degli anziani.Non aprire la porta e non permettere di entrare in casa persone di cui non si esicuri. In caso di identificazione di persone sospette chiamare subito il 112 (cen-tralino dei carabinieri). I carabinieri del comando di Pavullo assieme a quelli deicomuni limitrofi stannoi indagando e monitorando il territorio.

ATTENZIONE AI TRUFFATORI

riflessioni

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Bob Dylan

Bob Dylan, al secolo Robert Zimmermann, nasce il 24 maggio del1941 a Duluth, Minnesota (USA). A sei anni si trasferisce a Hibbing, alconfine con il Canada, dove inizia a studiare pianoforte e a fare praticasu una chitarra acquistata per corrispondenza. A dieci anni scappa dicasa per andare a Chicago. A 15 anni suona in un complessino, iGolden Chords, e nel 1957 al liceo conosce Echo Hellstrom, la GirlFrom The North Country di qualche anno dopo. Con Echo, Bob divide iprimi amori per la musica: Hank Williams, Bill Haley e la sua RockAround The Clock, un poco di hillbilly e country & western. Frequenta

l'università a Minneapolis; inizia a suonare nei locali. Al Ten O'Clock Scholar, un locale poco distantedall'università, si esibisce per la prima volta come Bob Dylan. Preso dalla musica, gira per l'America soloe senza un soldo; è un menestrello ambulante. Nel 1959 trova il suo primo impiego fisso in un locale distrip-tease. Qui è costretto ad esibirsi fra uno spettacolo e l'altro per intrattenere il pubblico, che però nonmostra di apprezzare un granché la sua arte. Anzi, spesso lo fischia e lo prende a male parole. Nell'autunnodel '60 conosce il suo mito: Woody Guthrie, in ospedale ammalato, poverissimo e abbandonato. Inizia cosìuna vera amicizia. Sulla spinta degli incoraggiamenti del maestro, inizia a girare i locali del GreenwichVillage. Il suo stile, tuttavia, si distingue nettamente dal maestro. È meno "puro", decisamente più contami-nato con le nuove sonorità che cominciavano ad affacciarsi nel panorama musicale americano: nasce unnuovo genere, il "folk-rock". I suoi testi colpiscono in profondità i cuori dei giovani ascoltatori perché sisintonizzano sulle tematiche care alla generazione che si preparava a fare il '68. Poco amore, poco roman-ticismo consolatorio, ma molta mestizia, amarezza e attenzione ai problemi sociali più scottanti. In brevecresce l'attenzione nei suoi confronti. Registrato alla fine del 1961 e pubblicato il 19 marzo 1962, l'albumd'esordio Bob Dylan è una raccolta di brani tradizionali per voce, chitarra e armonica. Due sole le canzonioriginali scritte da Dylan: "Talkin' New York" e l'omaggio al maestro Guthrie "Song To Woody".A partire dal 1962 comincia a scrivere una gran quantità di brani di protesta, canzoni destinate a lasciare ilsegno nella comunità folk e a diventare dei veri e propri inni dei militanti per i diritti civili: ne fanno parte"Masters Of War", "Don't Think Twice It's All Right", "A Hard Rain's A-Gonna Fall" e, soprattutto, "Blowin' In TheWind". Nell'aprile del 2008 i prestigiosi premi Pulitzer per il giornalismo e le arti hanno insignito Bob Dylan,quale cantautore più influente dell'ultimo mezzo secolo, di un riconoscimento alla carriera.Quest'anno riceve il Premio Nobel per la Letteratura, per aver "creato una nuova poetica espressiva all'in-terno della grande tradizione canora americana".

"Se Elvis Presley ha liberato i nostri corpi,

Bob Dylan ha liberato le nostre menti"

Bruce Springsteen