LA LETTURA L’isola, tesoro per l’anima fiori... · forte veneziana nelle Bocche di Cattaro....

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32 DOMENICA 27 GIUGNO 2010 Aria di Mare LA LETTURA L’isola, tesoro per l’anima Due libri di Giacomo Scotti dedicati alle isole della Dalmazia Il mito di Calipso, gli ex voto dei marinai, l’intreccio di culture di Fabio Fiori C hi, uscendo dai porti romagnoli, alzi una vela e metta la prua per 120°, nella grazia dei venti settentrionali giungerà in vista della terra dopo un lungo viaggio di trentasei ore. Mollando gli ormeg- gi nel cuore della notte sarà necessario vedere due volte sorgere il sole da prua, avrebbero scritto gli an- tichi, per riconoscere all’orizzonte il profilo dell'isola di Lissa, per approdare nel suo porto occidentale di Comisa. La “sentinella dell'Adriatico” è la nave che guida la flotta di pietra delle isole dalmate disseminate tra Capo Placa, a nord di Spalato, e Ragusa, l'odierna Dubrovnik. A sinistra la baia di Meleda (Mljet) legata al mito di Calipso A destra l’isolotto della Madonna dello scalpello Isole e utopie. A que- sto meraviglioso dedalo insulare sono dedicati due libri, di cui uno ap- pena pubblicato, di Gia- como Scotti. Scrittore e sognatore, pratico di iso- le e utopie, Giacomo Scotti ha attraversato buona parte del Nove- cento, facendoci cono- scere attraverso i suoi racconti quelle terre d'oltremare, geografica- mente e storicamente vi- cinissime all'Italia ma praticamente semi-sco- nosciute alla stragrande parte degli italiani nati nel dopoguerra. Già la biografia di Scotti è un'odissea nove- centesca, quella di un ra- gazzo che inseguendo un sogno politico e d'amore ha attraversato il confi- ne orientale nei difficili anni Quaranta, per com- pletare la sua forma- zione e co- struire la sua storia p e r s on a l e , fa mi gl ia re e culturale nella città di Fiume/Rijeka. Dei tanti meriti di que- sto autore basterà qui ri- cordare il lavoro quoti- diano e la caparbia de- terminazione con cui, da oltre un cinquantennio tra mille vicissitudini e furori ideologici e nazio- nali, ha promosso l'in- contro tra le culture a- driatiche d'oriente e d'occidente, tra il mondo slavo e quello italiano, a partire dalla traduzione di autori delle opposte sponde. Con questi due nuovi libri, riscoprendo la sua antica vena di corografo, di narratore di coste e di isole, Giacomo Scotti ci rivela in tutta la loro fa- volosa com- plessità gli “arc ipela- ghi di luce” c o m p r e n- denti in ma- niera più strettamente marinare- sca le isole della Dalma- zia centrale e meridiona- le, dalle Zirone, Drvenik Mali e Drvenik Veli, alle Elafiti, l'ultima microne- sia adriatica che dista solo poche miglia da Ra- gusa. Per la precisione il se- condo libro dedica qual- che pagina, una piccola ma molto interessante appendice, alle isole e a- gli scogli montenegrini, da quelli interni al gran- de, fascinoso fiordo di Cattaro, le omonime Bocche, al più meridio- nale isolotto di San Ni- colò, antistante il porto di Budua/Budva. Queste isole e le loro storie sono talmente nu- merose che risulta quasi sempre incompleto qual- siasi testo, anche nella forma più ampia dell'iso- lario. Così allo scrittore più accorto non rimane al- tro che affidarsi alla sua sensibilità, all'esperien- za diretta, facendo teso- ro della personale “insu- lomania”, quella strana malattia che costringe ad andar per isole, “una rara e piacevole pena dell'animo”, secondo la puntuale precisazione di Predrag Matvejevic, che introduce il primo di questi isolari. Un genere antico. An- tichissima è la tradizio- ne di questo genere, in- sieme geografico e lette- rario, pragmatico e uma- nistico, di cui Venezia con i suoi numerosi au- tori è stata per secoli la capitale. Come non ri- cordare Vincenzo Maria Coronelli uno dei suoi fi- gli più illustri, cosmo- grafo e geografo, fonda- tore della prima società dei viaggiatori: l'Accade- mia degli Argonauti. Co- ronelli ci ha lasciato me- ravigliosi “racconti su carta” riuniti nell'insu- perabile “Mari, golfi, i- sole, porti, città, fortezze ed altri luoghi dell'I- stria, Carnaro, Dalma- zi a”, pubblicato nel 1688. Delle tan- te isole che Scotti de- scrive sce- gliamo la grande Mè- leda, l'isola dei miti, e la piccolissima Madonna dello Scalpello, un iso- lotto artificiale, un ex-voto costruito dai ma- rinai di Perasto, rocca- forte veneziana nelle Bocche di Cattaro. Sull'i- sola di Mèleda/Mljet, da ogni grotta, baia, appro- do, “spunta fuori un mi- to”. Forse per questo il fascino è già nel nome, legato al più dolce degli incontri, quello tra il mondo vegetale e anima- le, da cui nasce il miele. Secondo i greci “le fore- ste dell'isola erano ric- che di alveari che le api laboriose costruivano nelle cavità degli alberi secolari”. Il mito di Calipso. Alla stessa cul- tura è lega- to il più an- tico dei miti d el l' i so la , quello di Calipso. “Nell’Odissea la grotta di cristallo della regina dell'isola si trova nel mezzo di un bosco fiori- to, con qua e là viti curve sotto il peso dei grappoli; le sorgenti d'acqua si ra- mificano in ruscelli, i prati sono un tappeto multicolore di fiori pro- fumati”, ossia una preci- sa descrizione di tutte le caratteristiche dell'isola L’isolario: un genere antico, insieme geografico e letterario Una terra vicina per cultura e geografia all’Italia Giacomo Scotti, 2007. L'arcipelago di luce. Viaggio nelle isole della Dalmazia centrale. Diabasis, Reggio Emilia, pp. 208; euro 15. Giacomo Scotti, 2010. Nell'azzurro isole verdi. Il romanzo del mare tra Curzola, Pelagose, Elafiti: l'arcipelago della Dalmazia meridionale. Diabasis, Reggio Emilia, pp. 208; € 18.

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  • 32 DOMENICA 27 GIUGNO 2010 Aria di Mare

    LA LETTURA

    L’isola, tesoro per l’animaDue libri di Giacomo Scotti dedicati alle isole della Dalmazia

    Il mito di Calipso, gli ex voto dei marinai, l’intreccio di culturedi Fabio Fiori

    Chi, uscendo dai porti romagnoli, alzi una vela emetta la prua per 120°, nella grazia dei ventisettentrionali giungerà in vista della terra dopo

    un lungo viaggio di trentasei ore. Mollando gli ormeg-gi nel cuore della notte sarà necessario vedere duevolte sorgere il sole da prua, avrebbero scritto gli an-tichi, per riconoscere all’orizzonte il profilo dell'isoladi Lissa, per approdare nel suo porto occidentale diComisa. La “sentinella dell'Adriatico” è la nave cheguida la flotta di pietra delle isole dalmate disseminatetra Capo Placa, a nord di Spalato, e Ragusa, l'odiernaDubrovnik.

    A sinistrala baiadi Meleda(Mljet)legataal mitodi CalipsoA destral’isolottodellaMadonnadelloscalpello

    Isole e utopie. A que-sto meraviglioso dedaloinsulare sono dedicatidue libri, di cui uno ap-pena pubblicato, di Gia-como Scotti. Scrittore esognatore, pratico di iso-le e utopie, GiacomoScotti ha attraversatobuona parte del Nove-cento, facendoci cono-scere attraverso i suoiracconti quelle terred'oltremare, geografica-mente e storicamente vi-cinissime all'Italia mapraticamente semi-sco-nosciute alla stragrandeparte degli italiani natinel dopoguerra.

    Già la biografia diScotti è un'odissea nove-centesca, quella di un ra-gazzo che inseguendo unsogno politico e d'amoreha attraversato il confi-ne orientale nei difficilianni Quaranta, per com-pletare lasua forma-zione e co-s truire lasua storiap e r s on a l e ,fa mi gl ia ree culturale nella città diFiume/Rijeka.

    Dei tanti meriti di que-sto autore basterà qui ri-cordare il lavoro quoti-diano e la caparbia de-terminazione con cui, daoltre un cinquantenniotra mille vicissitudini efurori ideologici e nazio-nali, ha promosso l'in-contro tra le culture a-driatiche d'oriente e

    d'occidente, tra il mondoslavo e quello italiano, apartire dalla traduzionedi autori delle oppostesponde.

    Con questi due nuovilibri, riscoprendo la suaantica vena di corografo,di narratore di coste e diisole, Giacomo Scotti cirivela in tutta la loro fa-

    volosa com-plessità gli“arc ipela-ghi di luce”c o m p r e n-denti in ma-n i e r a p i ù

    strettamente marinare-sca le isole della Dalma-zia centrale e meridiona-le, dalle Zirone, DrvenikMali e Drvenik Veli, alleElafiti, l'ultima microne-sia adriatica che distasolo poche miglia da Ra-gusa.

    Per la precisione il se-condo libro dedica qual-che pagina, una piccolama molto interessante

    appendice, alle isole e a-gli scogli montenegrini,da quelli interni al gran-de, fascinoso fiordo diCattaro, le omonimeBocche, al più meridio-nale isolotto di San Ni-colò, antistante il portodi Budua/Budva.

    Queste isole e le lorostorie sono talmente nu-merose che risulta quasisempre incompleto qual-siasi testo, anche nellaforma più ampia dell'iso-lario.

    Così allo scrittore piùaccorto non rimane al-tro che affidarsi alla suasensibilità, all'esperien-za diretta, facendo teso-ro della personale “i n s u-lomania”, quella stranamalattia che costringead andar per isole, “unarara e piacevole penad e l l ' an i m o ”, secondo lapuntuale precisazione diPredrag Matvejevic, cheintroduce il primo diquesti isolari.

    Un genere antico. A n-tichissima è la tradizio-ne di questo genere, in-sieme geografico e lette-rario, pragmatico e uma-nistico, di cui Veneziacon i suoi numerosi au-tori è stata per secoli lacapitale. Come non ri-cordare Vincenzo MariaCoronelli uno dei suoi fi-gli più illustri, cosmo-grafo e geografo, fonda-

    tore della prima societàdei viaggiatori: l'Accade-mia degli Argonauti. Co-ronelli ci ha lasciato me-ravigliosi “racconti sucar ta” riuniti nell'insu-perabile “Mari, golfi, i-sole, porti, città, fortezzeed altri luoghi dell'I-stria, Carnaro, Dalma-zi a”, pubblicato nel1688.

    Delle tan-te isole cheS c o t t i d e-scrive sce-g l i a m o l agrande Mè-leda, l'isola dei miti, e lapiccolissima Madonnadello Scalpello, un iso-lot to art i f ic iale , unex-voto costruito dai ma-rinai di Perasto, rocca-forte veneziana nelleBocche di Cattaro. Sull'i-sola di Mèleda/Mljet, daogni grotta, baia, appro-do, “spunta fuori un mi-to”. Forse per questo ilfascino è già nel nome,

    legato al più dolce degliincontri, quello tra ilmondo vegetale e anima-le, da cui nasce il miele.Secondo i greci “le fore-ste dell'isola erano ric-che di alveari che le apilaboriose costruivanonelle cavità degli alberisecolari”.

    Il mito di Calipso. Allastessa cul-tura è lega-to il più an-tico dei mitid e l l ' i so la ,q u e l l o d iCalipso.

    “Nell’Odissea la grottadi cristallo della reginadell'isola si trova nelmezzo di un bosco fiori-to, con qua e là viti curvesotto il peso dei grappoli;le sorgenti d'acqua si ra-mificano in ruscelli, iprati sono un tappetomulticolore di fiori pro-fumati”, ossia una preci-sa descrizione di tutte lecaratteristiche dell'isola

    L’isolario: un genereantico, insieme

    geografico e letterario

    Una terra vicinaper cultura e geografia

    all’Italia�Giacomo Scotti, 2007.L'arcipelago di luce.Viaggio nelle isoledella Dalmaziacentrale.Diabasis, Reggio Emilia,pp. 208; euro 15.

    �Giacomo Scotti, 2010.Nell'azzurro isoleverdi. Il romanzo delmare tra Curzola,Pelagose, Elafiti:l'arcipelago dellaDalmazia meridionale.Diabasis, Reggio Emilia,pp. 208; € 18.

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    di Mèleda.Più a sud, entrando

    nelle Bocche di Cattaroun unicum nell'interoMediterraneo, si può ap-prodare alla Madonna

    dello Scalpello, un iso-lotto di appena 3000 me-tri quadrati, comunquesufficienti alla costru-z i o n e d e l l ' o m o n i m achiesa nel 1452, più volte

    rimaneggiata, che ospitauna delle più importantiraccolte di ex-voto mari-nareschi dell'Adriatico.Nella sua navata e nellestanze del attiguo museosono raccolti migliaia dipiccoli ringraziamenti,in forma di tavole, qua-dri e rilievi in argento,per gli altrettanti aiutiche il Cielo ha dato aimarinai, sempre in pre-da dei capricci del maree dei venti, di predoni ecorsari.

    L'invito che GiacomoScotti ci fa è quello alviaggio in Dalmazia, unitinerario che merita diessere fatto a piedi, in bi-ci o a vela per poter me-glio capire che viaggiarein questa regione “è co-me viaggiare attraversol'intera Europa”, per lagrande varietà di pae-saggi che la compongo-no, frutto dell'antico in-treccio di nature e cul-ture differenti.

    INCONTRI

    Un’estate marinaraMusica, teatro, cinema, gastronomia,

    lirica, veleggiate, storia, mostre e spettacolidi Valeria Gabrielli

    Cento eventi per cele-brare l’universo delmare, la sua gente e

    la sua cultura. “Incontri dimare” offre infatti, dal og-gi al 12 settembre, musica,teatro, cinema, gastrono-mia, lirica, veleggiate, mo-stre, rievocazioni stori-che, spettacoli e laborato-ri per i bambini in setteComuni della costa.

    L’iniziativa è promossada assessorato al Turismodella Regione Emilia-Ro-magna e dai Comuni di Co-macchio, Cervia, Cesena-tico, Bellaria Igea Marina,San Mauro, Riccione, Cat-tolica: un modo per sotto-lineare l’importanza delmare, punto cardine dellanostra cultura. Una rasse-gna riconfermata nono-stante il periodo di forti ta-gli ai finanziamenti di cuigli enti locali devono tene-re conto.

    Lo spirito autentico delmare sarà ricordato emantenuto vivo da compa-gnie teatrali e artisti emi-liano-romagnoli che par-teciperanno attivamenteagli spettacoli e agli even-ti, mettendo inoltre in ri-salto la vocazione artisti-ca e marinara del propriocomune.

    Gli eventi sono realizza-ti nell’ambito del progettointerregionale “Itinerarinella cultura, storia, tradi-zioni, paesaggi del mare edelle miniere di mare”,promosso dall’a s s e s s o r a-to al Turismo e al Com-mercio della Regione Emi-lia-Romagna e reso possi-bile grazie al cofinanzia-mento della Presidenzadel Consiglio dei Ministri -Dipartimento per lo svi-luppo e la competitivitàdel Turismo.

    Questa sera (27 giugno)si aprirà ufficialmente ilfestival con la proiezione aComacchio del documen-tario “Profondo blu”, nelgiardino della Casa-Mu-seo Remo Brindisi, e si

    concluderà, nella stessacittà, con una visita ani-mata alla città lagunare ealle sue imbarcazioni sto-riche.

    Fra queste due date i lidicomacchiesi ospiterannoinoltre artisti stranieri,provenienti da tutto ilmondo: dal Brasile, Da-niella Firpo Band (9 lu-glio), dal Camerun Odet-te’s Tip (16 luglio), dal Ma-rocco Layali L’kamar (23luglio), dalla Grecia Meso-gaia (30 luglio), dall’ItaliaKalenda do Sol, al secolo ilpianista bolognese TeoCiavarella e il percussio-nista Flavio Piscopo (6 a-gosto), dalla Spagna No-che Flamenca (20 agosto).

    A Cervia si terranno i-noltre concerti al tramon-to (7 e 21 luglio, 4 e 12 a-gosto) e all’alba (10 e 24 lu-glio, 7 agosto), incontricon Mauro Giulianini cheproporrà la sua “mus icadel benessere” nelle gior-nate del 17 e 26 luglio, 2 e 13agosto. Il 21 luglio sarà ri-proposta l’antica “R ot tadel sale” fra Cervia e Ve-nezia mentre a Cesenaticoci saranno concerti all’al -ba il 3, 11 e 25 luglio e l’1 e 8agosto.

    San Mauro Mare sarà latappa romagnola dello“Zelig Lab on the road”,che vedrà come protagoni-sti il duo comico bologne-se Duo Idea (5 agosto) e ilsavignanese AlessandroPoliti, alias Martin Scoz-

    zese (6 agosto). Bellaria I-gea Marina propone unaserie variegata di appun-tamenti, tra i quali l’operalirica “Don Giovanni” (13luglio), la rievocazionestorica in costume d’epocadedicata ai Saraceni (16,17 e 18 luglio), le letturedantesche in riva al mare(31 luglio), feste al porto(10 luglio e 14 agosto) e unamini rassegna di teatroper ragazzi (20 e 27 luglio, 3agosto).

    “Saluti e baci, scene dauna vacanza” (29-30 giu-gno e 18-19 agosto) e “Il ma-re e la notte” (31 luglio) sa-ranno ospitati dalla Savio-lina di Riccione mentre laFondazione Cetacea orga-nizzerà per tutta l’e st a t eincontri d’i n t r a t te n i m e n-to e laboratori dedicati aipiù piccoli. Cattolica saràsede di una mostra sui ba-gnini, aperta dal 10 luglioal 29 agosto, di proiezionicinematografiche pergrandi e bambini, di unagrande degustazione di pe-sce azzurro (15 luglio) e de“La notte magica dellavongola” (24 luglio).

    Due appuntamenti sa-ranno proposti in tutti icomuni: lo spettacolo “Lasabbia nelle scarpe” e iltradizionale concertoall’alba del 15 agosto.

    Tutti gli eventi propostidalla rassegna sono a in-gresso gratuito.

    Info: www.incontridi-mare.it.

    LA RICETTA

    Bruschette con acciugheINGREDIENTI (per 4 persone). 4 fette di panepugliese; 2 peperoni verdi; una cipolla; duespicchi di aglio; prezzemolo; basilico; 150 gracciughe; tre cucchiai di succo di limone; sale;peperoncino rosso; olio extravergine di oliva.PREPARAZIONE. Lavare e tagliare il peperone,privato di semi, in piccoli pezzi, tritare la cipollae l’aglio, il prezzemolo e il basilico, le acciughelavate e diliscate. Mescolate tutti gli ingredientiin una ciotola e diluire con olio extravergine dioliva, amalgamando bene e aggiungendo sale epeperoncino rosso. Far riposare il composto infrigorifero. Abbrustolire il pane e stendervi ilcomposto. Volendo si può servire con uovosodo.

    Ricetta di Antonella Bianchi, tratta dal libro“I Venerdì di Magro” edito dalla Provincia di Rimini

    a cura di Gilberto Polloni

    Anche Cervia negli appuntamenti

    Aria di Mare