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La finanza etica Lucia Poletti Giulio Tagliavini 13 dicembre 2006.
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La finanza etica
Lucia PolettiGiulio Tagliavini
13 dicembre 2006
Idea di sovversivi o segmento di mercato ?
La finanza etica, per alcuni, è la strada per una obiezione finanziaria. Tutto il mondo della finanza è eticamente inaccettabile e costoro cercano circuiti alternativi, guidati da persone di fiducia;
Per altri, la finanza etica è semplicemente un segmento di mercato, su cui sono offerti prodotti finanziari integrati al sistema di mercato che soddisfano particolari attenzioni nei riguardi dello sviluppo della persona;
I circuiti di obiezione finanziaria sono quantitativamente molto ristretti. La finanza etica come segmento di mercato è già piuttosto robusta e in ulteriore crescita;
Importanti operatori finanziari internazionali basano ormai la propria azione sul principio che la finanza etica non ha nulla di sovversivo.
Segmento di mercato
Come segmento di mercato, gli investitori etici : manifestano una attenzione verso le ricadute del
proprio comportamento finanziario; mostrano un interesse finalizzato non al solo ritorno
dell’investimento. Non corrispondono quindi al classico cliente
che, in banca, quando sceglie un investimento chiede “quanto mi rende ?”
Questo segmento di mercato è in crescita e caratterizza sempre di più i mercati finanziari più sviluppati.
Una prospettiva storica
Primi anni del ‘900: esigenze di natura religiosa hanno spinto ad investire in società non coinvolte nel business degli alcolici o del gioco d’azzardo;
Protesta contro la guerra del Vietnam: gli studenti criticavano il modo di investire i fondi delle università;
Il primo fondo comune negli USA, il Pioneer Fund, gestiva gli investimenti di varie istituzioni religiose e escludeva i titoli delle imprese operanti nel settore del tabacco, alcool e gioco d’azzardo;
Nel Regno unito il primo fondo fu, nel 1984, il Friend Provident’s Stewardship Trust.
“FINANZA”
UNITA’ IN SURPLUS
DESTINAZIONE FINALE (USO)
UNITA’ IN DEFICIT
Risparmio
Rendimentoeconomico
Risorse finanziarie
Rendimentoeconomico
Investimento finanziario -Strumenti finanziari
- intermediari finanziari
“ETICA”
UNITA’ IN SURPLUS
DESTINAZIONE FINALE (USO)
(impatto sociale e ambientale)
UNITA’ IN DEFICIT
Risparmio
Rendimento-Economico
Risorse finanziarie
Rendimento-Economico
Investimento finanziario - Strumenti finanziari
- Intermediari finanziari
- Sociale/ambientale
- Sociale/ambientale
Finanza etica Prevede l’assunzione di responsabilità sociale; L’investimento etico consiste nel selezionare
(e gestire) gli strumenti finanziari sulla base anche di criteri etici e/o di natura sociale;
L’obiettivo è non più massimizzare il rendimento economico, ma massimizzare i benefici ottenibili nel complesso.
Negli Stati Uniti l’espressione viene resa con il termine Socially Responsible Investing (Sri);
Non esiste una definizione univoca……
I destinatari della finanza etica: le unità in deficit I principali destinatari dei
finanziamenti etici sono: Aziende for profit che operano in
determinati settori e che rispettano determinate regole.
Aziende no profit, orientate alla realizzazione di progetti/servizi sociali, culturali e ambientali.
Individui “non bancabili” che vogliono iniziare un’attività d’impresa (microcredito).
LE POLITICHE DI FINANZIAMENTO
Politica ProfittoImpatto socio-ambientale
Area della restituzione del capitale
A Finanziamento ordinario di progetto profit
* * *
B Finanziamento di progetto profit con valutazioni socio-ambientali
* * *
C Finanziamento di progetto non profit
* * *
D Erogazione * * *
A: FINANZIAMENTO ORDINARIO DI PROGETTO PROFIT
Scopo della valutazione : verificare la capacità di recuperare e remunerare il
capitale investito
Analisi di solvibilità tradizionali
Approccio coerente con una visione dell’impresa come entità orientata agli shareholdersApproccio coerente con una visione dell’impresa come entità
orientata agli shareholders
Scopo della valutazione:verificare la capacità di recuperare e remunerare il
capitale investito + verificare l’impatto sociale e ambientale
Analisi di solvibilità + analisi della capacità di produrre effetti positivi o non negativi di carattere sociale e
ambientale (rating etico)
B: FINANZIAMENTO DI PROGETTO PROFIT CON VALUTAZIONI SOCIO-
AMBIENTALI
Approccio coerente con una visione dell’impresa come entità orientata agli stakeholders e/o sottoposta ad un sistema di valori
morali.
Microcredito: gli impatti socio-ambientali conseguono alla natura delle attività finanziate soggetti che altrimenti non avrebbero accesso al
credito
Analisi di solvibilità
non in funzione della presenza di garanzie reali, ma in funzione delle caratteristiche del progetto e dell’esistenza
di meccanismi di garanzia di carattere sociale.
B: FINANZIAMENTO DI PROGETTO PROFIT CON VALUTAZIONI SOCIO-
AMBIENTALI
Approccio coerente con una visione che richiama principi di equità nell’accesso ai finanziamenti.
La produzione di beni e servizi è strumentale alla formazione del “capitale sociale”
L’effetto positivo di carattere socio-ambientale consegue alla natura del progetto finanziato
C: FINANZIAMENTO DI PROGETTO NON PROFIT
Obiettivosociale
Vincoloeconomico-finanziario
D: EROGAZIONE
Non è presente l’obiettivo di recuperare e remunerare il capitale investito.
Vengono perseguite finalità di carattere collettivo, finanziando progetti ad alto impatto sociale, ma per i quali il beneficio di carattere economico-finanziario non è tale da garantire il recupero del capitale.
Criteri di selezione dei destinatari 1/3 Screening negativoScreening negativo: attuare politiche di
investimento che portano a non destinare risorse verso imprese che:
Operano in regimi autoritari; Producono armi, alcolici, sigarette, ecc.
La raccolta di informazioni è piuttosto semplice; Si evita il coinvolgimento in:
Settori del tabacco, alcool, azzardo, armi, energia nucleare;
Produzioni pornografiche; Sfruttamento animali; Regimi oppressivi; Progetti dove non c’è tutela dei diritti umani.
Criteri di selezione dei destinatari 2/3 Screening positivoScreening positivo: finanziare le
imprese che compiono azioni positive, ad esempio a favore di:
ambiente; qualità dei prodotti; pari opportunità; trasparenza e qualità dell’informazione.
Vengono comunque portati avanti due tipi di analisi: Analisi tecnica (economica, patrimoniale, finanziaria
dell’ente o del progetto) Analisi socio – ambientale = impatto su stakeholders (o
portatori di interesse): Proprietari e investitori (risparmiatori) Dipendenti Clienti Fornitori Ambiente Comunità in senso ampio (territorio di riferimento) Concetto di rete
Finanza etica non è beneficenza
Criteri di selezione dei destinatari 3/3
Scopi dell’istruttoria socio-ambientale Usare la leva del credito per:
Indurre comportamenti attenti alla dignità della persona e dell’ambiente.
Stimolare l’imprenditoria sociale. Razionalizzare le tensioni valoriali e le
progettualità. Le erogazioni vengono decise sulla base
del valore aggiunto sociale.
Il rating etico
Rating di prima generazione: evitare emittenti con caratteristiche disdicevoli (criteri negativi);
Rating di seconda generazione: cercare emittenti che consentano di raggiungere obiettivi di interesse sociale (criteri positivi);
Rating di terza generazione: conciliare le caratteristiche degli emittenti con il criterio di fattibilità dell’investimento, tenendo conto degli sforzi in senso migliorativo e di confronti con le “best practices”;
Rating di quarta generazione: controllo continuativo dei comportamenti aziendali da parte di una istituzione di certificazione etica a ciò delegata.
C’è finanza etica e finanza etica… Secondo alcuni il concetto di finanza etica
non si limita alla selezione degli investimenti basata su criteri socio-ambientali (screening negativo o positivo).
Perché si possa parlare di finanza etica devono essere rispettate anche altre condizioni, legate al significato dato all’uso del denaro.
Se non vengono rispettate queste ulteriori condizioni, non si può parlare di finanza etica, ma solamente di finanza socialmente responsabile.
La finanza etica è l’attività di raccolta del risparmio e di gestione del credito che rispetta i seguenti criteri: Ritiene che il credito, in tutte le sue forme, sia un diritto
umano; Considera l’efficienza una componente della
responsabilità etica; Non ritiene legittimo l’arricchimento basato sul solo
possesso e scambio di denaro; È trasparente; Prevede la partecipazione alle scelte importanti
dell’impresa non solo da parte dei soci, ma anche dei risparmiatori;
Ha come criteri di riferimento per gli impieghi la responsabilità sociale e ambientale;
Aderisce in modo globale e coerente ai principi precedenti, che ne orientano l’attività.
Il manifesto della Finanza Eticadell’Associazione Finanza Etica
C’è finanza etica e finanza etica… I valori di riferimento sono:
la persona e non il capitale, l’equa remunerazione dell’investimento
e non la speculazione, l’idea e non il patrimonio.
Dal rapporto annuale 2000 di Banca Etica, che aderisce al Manifesto della Finanza Etica.
Sono i soggetti che fanno confluire le risorse verso le unità in deficit: Banche tradizionali Fondi comuni (segue)
Fondazioni MAG (segue) Banca etica (segue) Altri…
I canali della finanza socialmente responsabile/etica (gli operatori)
Più orientati verso i finanziamenti alle imprese
Più orientati verso i finanziamenti al settore
no profit
Le MAG MAG = Mutua Auto Gestione. Società cooperative finanziarie. Sono la prima esperienza di finanza etica in Italia (1978 MAG
Verona). Raccolgono tra i soci risparmio e lo prestano a chi è in
difficoltà o a chi propone particolari progetti con finalità sociale.
Verificano l'impatto sociale ed ambientale dei progetti realizzati piuttosto che le garanzie patrimoniali degli affidatari. Hanno un legame forte con il territorio.
Le spese di gestione delle MAG sono sostenute con la differenza tra il tasso di interesse concesso ai risparmiatori e quello pagato sui prestiti.
Non sono organizzazioni caritative. I settori su cui le MAG intervengono sono: solidarietà sociale,
ambiente ed ecologia; attività di promozione/animazione sociale e culturale.
Banca Popolare Etica Nasce nel 1999 su iniziativa di soggetti del terzo
settore (MAG). L’idea è creare uno strumento, trasparente, di
gestione del risparmio finalizzato allo sviluppo dell'economia civile (sociale e non profit).
È una banca a tutti gli effetti. Orienta i propri finanziamenti principalmente verso
cooperazione sociale, ambiente, cooperazione internazionale, cultura e società civile.
All’atto del deposito il cliente può indicare i settori verso cui indirizzare l’impiego del proprio risparmio (es.: commercio equo e solidale, iniziative culturali…).
Pubblica i beneficiari dei prestiti. Prevede un comitato etico con funzione consultiva e
propositiva.
Dall’art. 5 dello statuto1. la finanza eticamente orientata è sensibile alle
conseguenze non economiche delle azioni economiche;2. il credito, in tutte le sue forme, è un diritto umano;
l’efficienza e la sobrietà sono componenti della responsabilità etica;
3. il profitto ottenuto dal possesso e scambio di denaro deve essere conseguenza di attività orientate al bene comune e deve essere equamente distribuito tra tutti i soggetti che concorrono alla sua realizzazione;
4. la massima trasparenza di tutte le operazioni è un requisito fondante di qualunque attività di Finanza Etica;
5. va favorita la partecipazione alle scelte dell’impresa, non solo da parte dei soci, ma anche dei risparmiatori.
Banca Popolare Etica: valori di riferimento
Essere i pionieri di una nuova idea di banca, intesa come luogo di incontro, dove le persone e la banca manifestano trasparenza, solidarietà e partecipazione facendo della banca uno strumento anche culturale per la promozione di un’economia che ritiene fondamentale la valutazione sociale ed ambientale del proprio agire.
Stimolare chi riceve il credito a sviluppare le competenze, le capacità e l’autonomia necessarie ad acquisire la responsabilità economica, sociale ed ambientale.
Garantire il risparmiatore in ordine alla precisione, all’efficienza della gestione e all’uso degli affidamenti, all’attenzione all’uso delle risorse (sobrietà) ed alla ripartizione dei profitti, in modo coerente con le proprie attese.
Agire nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente e delle specificità culturali dei contesti territoriali in cui opera Banca Etica, per una migliore qualità della vita, orientando coerentemente le attività della banca stessa.
Permettere l’accesso al credito ai soggetti dell’Economia Sociale: imprese, persone e progetti valutati principalmente per la loro capacità di produrre ”valore sociale”.
Banca Popolare Etica: missione
Alcuni dati su Banca Etica
Fine 2002
Novembre 2006
Capitale sociale 13.750.000
19.210.000
Numero soci 19.549 26.981
Raccolta risparmio
191.500.000
399.570.000
Finanziamenti 84.500.000
315.313.000
Creazione del valore aggiunto: un confronto
Ricavi (migliaia euro)
Valore Aggiunto globale lordo
Valore aggiunto/ricavi
Banca Etica 15.110 7.373 48,80%
Banca Intesa 10.029.000
8.334.000 77,97%
Fonti: Bilanci sociali 2005
Riparto del valore aggiunto:un confronto( valori percentuali )
Collettività e ambiente
Enti centrali / periferici
Risorse umane
Sistema impresa
Soci
Banca Etica 1,41% 18,61% 67,04% 9,47% 3,47%
Banca Intesa 0,20% 17,40% 38,80% 23,09% 19,70%Fonti: Bilanci sociali 2005
Il modello VA.R.I.
Il modello di istruttoria socio-ambientale di Banca Etica indaga le seguenti aree: Partecipazione democratica Trasparenza Pari opportunità Rispetto dell’ambiente Qualità sociale prodotta Rispetto delle condizioni di lavoro Volontariato Solidarietà verso le fasce deboli
Il modello VA.R.I. 1 Partecipazione democratica Insieme di procedure interne ed esterne
all’organizzazione che testimoniano una partecipazione diffusa di dipendenti, soci, volontari, nonché di altri attori la cui attività sia strettamente connessa alla vita dell’ente. Quante assemblee vengono svolte annualmente? Che percentuale di soci partecipa alle assemblee? Vengono organizzati incontri informativi con i soci? Vengono coinvolti i lavoratori nelle scelte strategiche
dell’organizzazione? Qual è la percentuale dei soci sui lavoratori? Esiste un regolamento interno che garantisce la
partecipazione effettiva? È prevista e/o praticata una rotazione tra gli organi di
governo?
Il modello VA.R.I.
2 Trasparenza Insieme di regole che l’organizzazione si
impone per rendicontare pubblicamente la propria attività sia economica che sociale. All’interno dell’organizzazione la trasparenza riguarda la fluidità delle comunicazioni tra le diverse componenti. Vi è un flusso regolare di informazioni all’interno
dell’ente? Vi è un flusso regolare di informazioni verso l’esterno
dell’ente? Viene redatto un bilancio sociale? Viene certificato il bilancio di esercizio? Viene esplicitata l’attività sociale e ambientale nella
nota integrativa?
Il modello VA.R.I.
3 Pari opportunità Rispetto da parte dell’organizzazione della
parità tra sessi e tra razze diverse, nonché di una particolare attenzione alla tutela delle minoranze. Tale rispetto deve essere sempre presente sia nei processi interni che nelle attività esterne dell’ente. Quante sono le donne occupate sul totale dei lavoratori? Quante sono le donne presenti in CDA e in altri organi
decisionali sul totale dei membri? La tutela della maternità è prevista anche in assenza di
obblighi di legge? Sono previsti soci e lavoratori senza cittadinanza
italiana? Sono previsti o si ritiene giusto prevedere una
formazione ad hoc per lavoratori stranieri?
Il modello VA.R.I.
4 Rispetto dell’ambiente Processi messi in atto da parte
dell’organizzazione per raggiungere la sostenibilità ambientale della propria attività, attraverso controlli interni di gestione ambientale e l’incremento di produzioni eco-compatibili. Vengono osservate le leggi esistenti a tutela
dell’ambiente? Viene effettuata la raccolta dei rifiuti
differenziata? Esiste una valutazione di impatto sociale delle
vostre attività?Vengono effettuati investimenti per il risparmio energetico?
Il modello VA.R.I.
5 Qualità sociale prodotta Livello di qualità sociale raggiunto
nei prodotti e nei processi. In particolare, essa si esplicita attraverso la presenza di metodi di certificazione e con la presenza di marchi sociali riconosciuti. Esistono problemi di certificazione esterna? È prevista l’apposizione di marchi di garanzia? Vengono svolte autovalutazioni sulla qualità del
servizio? Negli ultimi anni si è registrato un aumento
degli occupati?
Il modello VA.R.I.
6 Rispetto delle condizioni di lavoro Procedure che permettono il monitoraggio
delle condizioni dei lavoratori sia rispetto alle normative vigenti che relativamente ai codici etici e comportamentali presenti nell’ente. Vi sono stati contenziosi rispetto ai contratti di lavoro
durante la vita dell’ente? Sono previsti programmi annuali di formazione per i
lavoratori? Vi sono stati infortuni sul lavoro negli ultimi tre anni? Che rapporto esiste tra retribuzioni più alte e più
basse? È prevista la risoluzione del problema delle barriere
architettoniche nell’ambiente di lavoro?
Il modello VA.R.I.
7 Volontariato Processo di valorizzazione delle
risorse volontarie sia in termini di formazione e crescita consapevole che di coinvolgimento nel processo decisionale dell’organizzazione. Che percentuale di incremento vi è stata negli
ultimi tre anni di personale volontario? Sono previste ore annuali per la formazione dei
volontari? Vengono coinvolti i volontari nel processo
decisionale?
Il modello VA.R.I.
8 Solidarietà verso le fasce deboli Insieme delle evidenze che manifestano la
propensione dell’organizzazione verso le fasce più deboli della società. In particolare, viene valorizzata la qualità dell’inserimento lavorativo dei soggetti più svantaggiati. Qual è la percentuale dei lavoratori svantaggiati sui
normodotati? È prevista (anche se non ancora attuata) la presenza
di lavoratori svantaggiati anche in assenza di vincolo normativo?
Sono previste (anche se non ancora attuate) attività di formazione per i lavoratori svantaggiati?
Il modello VA.R.I.
9 Legami territoriali Capacità dell’organizzazione di essere
radicata nel territorio in cui opera che si manifesta mediante le sinergie con gli altri attori sociali presenti nel proprio contesto di riferimento. È stata effettuata una mappatura del territorio? Vi sono state collaborazioni attive con gli enti
pubblici? Vi è una partecipazione attiva di altri soggetti
territoriali nella vita dell’organizzazione? Sono stati realizzati progetti con altre
organizzazioni non profit?
Le reti europee delle banche etiche Febea http://www.febea.org/
Banca Popolare Etica; Bank für Sozialwirtschaft; Banque Alternative Suisse, Switzerland; BBK Solidarioa Fundazioa; BISE Bank, Poland; Caisse Solidaire du Nord Pas-de-Calais; Caixa Pollença , caisse d’épargne; Cassa Centrale Casse Rurali Trentine; Charity Bank; Consortium ETIMOS, Italy; Crédal; Crédit Coopératif; Cultura Sparebank; Ekobanken (Se); Femu Qui; Fiare Fundazioa (Es); Hefboom; Merkur; La NEF; SIDI; SIFA; Tise; Fundació Un Sol Món; Vernus (Sk).
Sefea – Società europea di finanza etica e alternativa Ai membri servizi finanziari e non finanziari
Altre tipologie di investimento socialmente responsabile 1/2
Shareholders activism (o advocacy)Shareholders activism (o advocacy): l’investimento non ha più solo una connotazione finanziaria, ma anche un ruolo sociale. I destinatari rispettano determinate caratteristiche, ma sono anche parte attiva in un progetto con un ruolo sociale;
Strumento principale: la raccolta di deleghe di voti per partecipare attivamente in assemblea e “condizionare” le scelte.
Altre tipologie di investimento socialmente responsabile 2/2 Investimento nella comunità Investimento nella comunità
(community investing)(community investing): si tratta di investimenti finalizzati alla promozione/sviluppo di una iniziativa/progetto in un contesto (geografico o produttivo) non in grado di attirare “naturalmente” le risorse finanziarie necessarie. In alcuni casi si tratta di:
fornire alloggi; creare posti di lavoro; aiutare nello start up.
La responsabilità sociale delle imprese Strumenti per misurare la responsabilità
sociale delle imprese: Codici di condotta (indicano i valori di riferimento
che guidano le prassi aziendali; sono resi pubblici).
Certificazione sociale (SA 8000 o AA 1000). Bilanci sociali (rappresentazione dell’impatto
sociale e ambientale dell’attività d’impresa). Inclusione dei titoli nei panieri di investimento
degli operatori di finanza etica.
Socially Responsible Investing negli U.S.A.
Le grandi idee della finanza “etica”
Una decisione di investimento deve essere giudicata non solo sotto il profilo tecnico finanziario, del ritorno monetario, ma anche valutata nelle sue ricadute per l’uomo e per l’ambiente;
Il comportamento finanziario deve essere coerente con il personale sistema di valori;
Tutte le persone devono avere accesso al credito.
I fondi etici
Seguono soprattutto il principio dello screening (negativo e/o positivo).
Il numero di fondi etici offerti a livello europeo e nazionale è aumentato negli ultimi anni (Europa: da 159 nel periodo 1995-1999 a 313 nel periodo 2002-2003).
Il patrimonio gestito rimane comunque una percentuale minima del patrimonio totale gestito dai fondi comuni (0,36%).
Conviene investire nei fondi etici? Da un lato, l’investimento è più costoso di
quello tradizionale; I maggiori costi sono da ricercare nella
selezione etica: riduce le possibilità di diversificazione;
Le verifiche indicano che le performance sono in linea con quelle degli altri fondi ed in alcuni casi/periodi superiori;
Come si spiega questo extra-rendimento ? Per alcuni si tratta del ruolo delle società
tecnologiche rispetto alle società tradizionali.
I fondi etici: frontiera efficiente più limitata
Secondo la teoria finanziaria, ogni vincolo in più ostacola il raggiungimento del punto di ottimo degli investimenti sulla “frontiera efficiente”;
Questa concettualizzazione è comunque molto teorica … in pratica il vincolo etico non sembra che impedisca risultati di tutta soddisfazione;
Anzi, trovare emittenti che abbiano attenzione verso le ricaduta sulla società della propria attività può indurre rendimenti nel medio termine più elevati;
Ad esempio, una politica disattenta sotto il profilo ambientale può produrre occasioni negative di rimborso dei danni procurati a terzi.
Una curiosità: i fondi antietici
Per reazione, sono nati anche alcuni fondi comuni di investimento che investono solo nelle produzioni prima citate (gioco d’azzardo, alcolici, …)