Pantheon 50 - Jobs Act, Poletti a Verona

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copia gratuita € 2,50 antheo n P Con il Jobs Act vogliamo dare un futuro al lavoro www.giornalepantheon.it il magazine di Verona maggio 2014 POLETTI A VERONA GIUSTIZIA Gian Carlo Caselli ospite all’ITES “Aldo Pasoli” MUSICA Ivano Fossati presenta il suo primo romanzo ECONOMIA Tutti i dati del Rapporto Economia Veronese 2014 LETTERATURA A Verona Orhan Pamuk, Premio Nobel 2006

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Il nuovo Pantheon 50 che segna un altro passo nella storia del magazine, che con questo numero rivede la grafica e diventa il Magazine di Verona. www.giornalepantheon.it

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Con il Jobs Actvogliamo dareun futuro al lavoro

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maggio 2014

POLETTI A VERONAGIUSTIZIAGian Carlo Caselli ospiteall’ITES “Aldo Pasoli”

MUSICAIvano Fossati presenta ilsuo primo romanzo

ECONOMIATutti i dati del RapportoEconomia Veronese 2014

LETTERATURAA Verona Orhan Pamuk,Premio Nobel 2006

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EDITORIALEdi Matteo Scolari

Il bene comune è la grande catena che lega insieme gli uomini nella società (Tito Livio)

Le soluzioni sono alla nostra portata. Questione di volontà, di onestà, di lungimiranza o forse

semplicemente di responsabilità.

Nessun cittadino italia-no deve stare a casa senza avere niente da fare, di questo sono

estremamente convinto. Que-sto non significa che ci sarà la-voro per tutti, ma che il Governo deve prevedere una serie di at-tività che contrasti l’immobilità sociale. Parlo di apprendistati, periodi di prova, esperienze di ogni genere». Così il Ministro del Lavoro e delle Politiche Socia-li Giuliano Poletti intervenuto lo scorso 7 aprile ad un incontro con gli studenti dell’Università di Verona intitolato “Un futuro al lavoro”.Parole, quelle del Ministro, che mi colpiscono molto. Innanzitut-to, perché mi sembrano sincere. In secondo luogo perché si torna a mettere finalmente al centro, e tra le priorità, il tema giovani e lavoro. Come terzo è evidente che anche a livello istituzionale, e non solo come già da tempo accade tra la gente, si intuisce

che è arrivato il momento di agi-re per far fronte a una situazio-ne seria e quanto mai delicata.Troppi rinvii, troppa demagogia, troppi scarichi di responsabili-tà, troppa indifferenza in questi anni. I dati dell’Osservatorio Ve-neto Lavoro parlano di 144.000 persone che, soltanto nella no-stra regione, nel 2013, si sono attivate per ricercare un’occu-pazione. Nel 2011 la stessa sta-tistica si era fermata a 102.000 unità. Falle e vizi di sistema (eccesso di burocrazia, pressione fisca-le e costo del lavoro in primis) in questo periodo congiuntura-le incontrano terreno fertile in un mercato sempre più cinico e competitivo e le criticità che ne derivano si stanno riflettendo chiaramente sul piano occupa-zionale, sociale e sul piano in-dividuale, andando a toccare le sfere più intime del singolo, ar-rivando in alcuni casi a lederne la dignità.Aziende e lavoratori in gran-de affanno. Purtroppo. Guarda caso i due principali attori che compongono il tessuto sociale ed economico di un Paese. Ora, quanto potremmo accettare, e subire, l’immobilismo di cui ha fatto riferimento anche Poletti nel suo discorso all’Ateneo?Chi si deve assumere le princi-pali responsabilità? Qual il vero ruolo della politica e delle istitu-zioni? E quello dei giovani, sem-

pre più privi di punti di riferi-mento? E delle famiglie? E delle imprese? Quali contromisure prendere? Come si possono trovare e attivare sinergie per essere di nuovo incisivi? Quesiti non scontati a cui bisogna dare una risposta rapida e concreta. Senza aspettare. Nessuna bacchetta magica, sia chiaro. Solo la consapevolezza che le soluzioni esistono e sono alla nostra portata. Questione di volontà, di onestà, di lungimi-ranza o forse, come dicevamo, semplicemente di responsabili-tà.Concedetemi una nota finale dedicata a Pantheon. Col nume-ro di maggio 2014 siamo arrivati all’edizione numero 50. Un tra-guardo importante per questo piccolo grande giornale che ha visto i natali proprio sei anni fa (primo numero maggio 2008). Per l’occasione abbiamo voluto cambiare il formato e dare un tocco diverso alla grafica. Spe-ro che possiate mantenere, anzi accrescere il vostro affetto e la vostra stima nei confronti del-la testata, cosi come ce lo fate percepire oggi e da sei anni a questa parte.Un sentito Grazie a voi lettori e a tutti gli inserzionisti che permet-tete a questa realtà editoriale, e alle sue persone, di esserci e di continuare a proporre temi di approfondimento e iniziative vol-te a migliorare il bene comune.

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Registrazione Tribunale di Verona n.1792 del 5/4/2008Numero chiuso in redazione il 28/02/2014

Direttore responsabile: Matteo ScolariCapo redattore: Matteo Bellamoli

Redazione: Matteo Scolari, Matteo Bellamoli, Moira Falzi, Fabio Dai Prè, Flavio Brutti.

Hanno collaborato al numero di marzo 2014:Marta Bicego, Chiara Boni, Giorgia Castagna,Valentina Garonzi, Federico Maccadanza,Francesca Mauli, Giovanni Melotti, Francesca Merli, Arianna Mosele,Camilla Pisani, Miryam Scandola,Alessandra Scolari, Giovanna Tondini,Francesco Turlon, Giulia Zampieri,Mattia Zuanni.

Copertina e progetto grafico:Flavio Brutti, Matteo Bellamoli

Società editrice: InfoVal S.r.l. via Tavigliana 1/A, 37023, Grezzana, (Vr)P.Iva: 03755460239tel. e fax. 045.8650746mail: [email protected]: www.giornalepantheon.itFacebook/Pantheon

Sviluppo commerciale e pubblicità:Moira Falzi 340 8775197Fabio Dai Prè 340 0735137Jessica Ballarin 349 3513927

Contributi per Pantheon Magazine: c/c postale 93072262 intestato a:Infoval srl – via Tavigliana, 1/A 37023 Grezzana (VR)

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SOMMARIO

il magazine di VeronaantheonP

www.giornalepantheon.it

PRIMO PIANOPoletti: il lavoro prima di tuttoIl Ministro del Lavoro è intervenutoall’Università di Verona.

INNOVAZIONE/1Torna la Fiera della RoboticaIl 25 maggio a Grezzana laterza edizione di Roboval.

INNOVAZIONE/2Un laboratorio per tuttiInaugura a Grezzana il 25 maggioVerona FabLab. Scopriamo cos’è.

PANTHEON EUROPAFare impresa è sognareConcluso il progetto CCC CulturalCapital Counts di Verona Innovazione.

GIUSTIZIASenza regole non c’è partitaGiancarlo Caselli è intervenutoall’ITC “Aldo Pasoli” di Verona.

LETTERATURALa vita è un romanzoL’attesa intervista con il Premio NobelOrhan Pamuk, ospite in città.

INTERVISTAIn accordo tra musica e paroleIvano Fossati ha presentato ilsuo primo romanzo inedito.

TECNOLOGIAUna città intelligenteScopriamo Verona Smart Cityper una città più vivibile.

SOCIALE&SALUTEVivere in positivoIl 18 maggio la Giornata dellaclownterapia a Verona.

EDITORIALa lumaca che non ti aspettiPresentato il libro-manifesto dellaSlow Medicine, la medicina etica.

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Verona

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Se piove i primi di maggio, noci e fichi faranno buon viaggio.LETTERATURALa vita è un romanzoL’attesa intervista con il Premio NobelOrhan Pamuk, ospite in città.

INTERVISTAIn accordo tra musica e paroleIvano Fossati ha presentato ilsuo primo romanzo inedito.

TECNOLOGIAUna città intelligenteScopriamo Verona Smart Cityper una città più vivibile.

SOCIALE&SALUTEVivere in positivoIl 18 maggio la Giornata dellaclownterapia a Verona.

EDITORIALa lumaca che non ti aspettiPresentato il libro-manifesto dellaSlow Medicine, la medicina etica.

NOTIZIE DAL WEBC’era una volta in ItaliaUn sito, Originsitaly, indaga gli alberigenealogici alla ricerca del Made in Italy.

CULTURAAppuntamenti letterariIl prossimo 23 maggio un pomeriggiocon Salgari e Tiziano Terzani.

TEATROLa passione è tuttoAlberto Bronzato racconta i primi 25anni dell’Estravagario Teatro.

PERSONEIn memoria di Carlo UrbaniA San Martino B.A. si ricordail coraggioso medico marchigiano.

VITA DI MONTAGNAUna vita da pastoreLa storia affascinante di CelestinoAnselmi, pastore per scelta.

TURISMOLa Lessinia sostenibileDa Badia Calavena una proposta perincentivare il turismo green in Lessinia.

SPORTOggi campionessa, domani...Sofia Righetti, atleta diversamente abiledi Negrar, si racconta a Pantheon.

SCUOLAPremi alle scuole veronesiVelo Veronese, Erbezzo e Marzana.Scopriamo le scuole al “top”.

LE RICETTE DI PANTHEONIn cucina con NicoleLa nuova rubrica dedicata allacucina. Due ricette al mese.

PANTHEON UNDERGROUNDAnimali, eccessivi, OverdoseIl grunge non è morto. Gli Overdose loportano ancora sui palchi veronesi.

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PRIMO PIANO

Poletti:nessun cittadinoitaliano devestare a casa

Il Ministro del Lavoro è intervenuto all’Universi-tà di Verona prima di Pasqua, incalzato da una platea attenta composta soprattutto di giovani studenti. Tra promesse, qualche battuta e tante analisi del mondo del lavoro è emersa una verità: occorre eliminare il divario tra l’Italia ricca e l’Ita-lia povera. Il Jobs Act riuscirà in questa impresa? Cosa dobbiamo realmente aspettarci?

di Matteo Bellamoli

Questa crisi è figlia di una cattiva distribuzio-ne della ricchezza. Non si tratta di un ragiona-

mento di tipo etico, volto solo a creare empatia, ma questo disli-vello finisce per destabilizzare il mercato. In questo modo anziché risolvere il problema, l'economia di scambio amplifica questo diva-rio rivolgendo i propri interessi in direzione di chi ha la possibilità di spendere».Così Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali dallo scorso febbraio, ha discus-

« so davanti ad una nutrita platea all'Università di Verona, lunedì 7 aprile, nell'ambito di un incontro intitolato Un futuro al lavoro orga-nizzato per focalizzare l'attenzione sul Jobs Act, la grande riforma del Codice del Lavoro che il Governo Renzi ha promesso e che occu-pa, costantemente da settima-ne, il primo posto su tutti i media nazionali. È stato lo stesso Poletti, qualche giorno fa, a ribadire che questo intervento normativo è la priorità numero uno nell'agenda del nuovo Esecutivo. «Se il Parla-mento lavorerà speditamente, il

Jobs Act potrà essere operativo già nei primi sei mesi del 2015».Ma cosa comporterà questa ri-scrittura del Codice del Lavoro? «Nessun cittadino italiano deve stare a casa senza avere niente da fare, di questo sono estrema-mente convinto» ha detto Poletti durante il suo discorso a Verona. «Questo non significa che ci sarà lavoro per tutti, ma che il Governo deve prevedere una serie di atti-vità che contrastino l'immobilità sociale. Parlo di apprendistati, for-mazione, periodi di prova, espe-rienze di ogni genere». Ed è pro-

Lavoro e prospettive per il Veneto e Verona maggio 20146 antheonP

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maggio 2014 7 antheonP Lavoro e prospettive per il Veneto e Verona

Chi è Giuliano Poletti?Nato a Imola il 19 novembre 1951 da una famiglia di contadini ha conseguito il diploma da perito agrario. La sua avventura politica inizia nel 1976 quando viene eletto assessore comunale all'Agricoltura e alle Attività Produttive ad Imola, fino al 1979. Passa poi al ruolo di segretario del PCI ad Imola (dal 1982 al 1989) e quindi entra nel consiglio provinciale a Bologna per il PDS. Appassionato ed ex giocatore di pallamano, dal 2002 è anche presidente di Legacoop Nazionale e nel 2013 è diventato presidente dell'Alleanza delle Cooperative Italiane. Dal 22 febbraio 2014 è Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del Governo Renzi. Sua moglie Anna è assessore nel comune di Castelguelfo (Bologna) per i Servizi Sociali, Sanità, Scuola, Sport e Attività Giovanili.

prio qui che il Jobs Act concentra, in modo particolare, le sue modi-fiche principali: nell'ampliamento delle offerte per professionalizza-re una nazione. Il Ministro è sicuro: «il tempo indeterminato deve co-

stare meno nella fase di avvio ri-spetto a quello determinato. Dob-biamo portare questo divario, che oggi è circa dell'1,5% in favore del determinato, ad almeno 10 punti percentuali in direzione opposta».

Questo lavoro deve, però, essere fatto su due fronti. «Da una par-te dobbiamo tornare a conside-rare le imprese non come luogo dove si sfrutta il lavoro, ma come infrastrutture sociali di cui noi tut-ti abbiamo bisogno per la nostra evoluzione. Il lavoro è nell'impresa. È impensabile che il contratto di lavoro venga stabilito da un giu-dice perché lavoratore e impresa non riescono a raggiungere un accordo. Il rapporto professionale, infatti, dovrebbe essere una pat-tuizione tra lavoratore e azienda. Di conseguenza il Jobs Act, che andrà a creare delle norme volte alla tutela del salario minimo, del-le pensioni, dei contratti, non avrà senso se noi tutti non inizieremo a cambiare mentalità e ad es-sere più coerenti. Questo è l'altro aspetto, quello più importante».

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Totale posizioni lavoro dipendente* -48.900 -4.200 -5.800 -14.900 -17.200Occupati dipendenti (Istat) 1.640.000 1.588.000 1.667.000 1.624.000 1.574.000Occupati indipendenti (Istat) 443.000 510.000 480.000 515.000 496.000Assunzioni 461.100 491.200 526.100 483.300 479.800di cui a tempo indeterminato 18,3% 16,4% 15,9% 14,9% 13,4%Cessazioni 448.200 441.600 476.700 443.100 442.400Aziende coinvolte in aperture di crisi 1.003 1.150 877 1.190 1.455Tassi di occupazione 15-64 63,9% 64,1% 65,3% 65,1% 62,7%Tasso di disoccupazione allargato 10,2% 9,8% 10,0% 11,2% 12,5%Persone in cerca di lavoro 105.000 114.000 102.000 143.000 144.000PIL a valori costanti -5,5% 1,7% 1,0% -2,6% -1,8%

I dati dell'Osservatorio Veneto LavoroNon è stato solo l'intervento del Ministro a portare dati importanti durante il convegno-evento Un futuro al lavoro. Oltre ai saluti del neo rettore Nicola Sartor, anche l'interessante intervento di Bruno Anastasia, responsabile dell'Osservatorio di Veneto Lavoro sul tema “Dinamiche del mercato del lavoro in Veneto”. Ve ne proponiamo una sintesi, aggiornata al 24 gennaio 2014.

2009 2010 2011 2012 2013

*variazioni tendenziali con medesimo periodo anno precedente** tutti i dati senza specifica sono a cura di Veneto Lavoro*** tutti i dati sono in valore assoluto e percentuale, eccezione per il “Totale posizioni lavoro dipendente”

E per quanto riguarda il posto fis-so? «È un mito sbagliato. Occorre cambiare il modo di pensare, tor-no a dire che la sola norma riscrit-ta non è sufficiente. Basti pensare che oggi l'80% dei lavoratori ha un tempo indeterminato, e per la maggior parte sono over 50.

Il lavoro flessibile, precario, tiene in vita il 20% degli occupati, per lo più giovani che entrano nel mondo del lavoro per la prima volta. Ecco perché qualsiasi percorso di for-mazione e lavoro in azienda è im-portante. Chi è stato in un'impresa per 36 mesi ha un alto tasso di essere stabilizzato rispetto a chi è rimasto per meno tempo.Entrare nel mondo del lavoro deve essere un percorso per gradi» non sempre facile.A questo scopo, oltre al potenzia-mento delle alternanze scuola-la-voro negli ultimi anni della scuola superiore, il Governo ha aperto dall'inizio di maggio un nuovo pro-getto, titolato Garanzia Giovani. «Si tratta di un portale web, rea-lizzato grazie ad un progetto eu-

ropeo, in cui i ragazzi che escono dalla scuola possono registrarsi per essere chiamati dalle aziende che, entro 4 mesi, dovranno for-mulare una proposta: lavoro, sta-ge, formazione, sociale».Basterà questo per dare una scossa alle statistiche negative?«Non sempre dobbiamo dare troppa fiducia ai numeri» ha scherzato Poletti, che poi torna serio. «Quest'anno salirà il nume-ro dei disoccupati, perché molti lavoratori hanno terminato l'aiuto degli ammortizzatori sociali (cassa intergrazione, ndr) e quindi saran-no registrati come non occupati, anche se in realtà non lavoravano già lo scorso anno».È però uno dei presenti in sala che ha riportato il Ministro su temi an-

PRIMO PIANO Lavoro e prospettive per il Veneto e Verona maggio 20148 antheonP

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maggio 2014 9 antheonP Lavoro e prospettive per il Veneto e Verona

cora molto attuali dei quali il Jobs Act sembra non tenere conto: i lavoratori indipendenti. I cambia-menti e le proposte di riforma sono orientate sul lavoro dipendente, sulle imprese, sulle assunzioni. Ma quali saranno gli interven-ti specifici per quella nutritissima serie di professionisti che lavorano in proprio con Partita IVA, magari giostrandosi tra tre, quattro, cin-que committenti diversi per rag-granellare un salario discreto? E come saranno gestiti i numerosis-simi contratti a progetto?All'apparente mancanza di rispo-ste ha sopperito una nota del Mi-nistero uscita pochi giorni prima di Pasqua, in cui lo stesso Ministro ha sottolineato la formazione di un gruppo di lavoro orientato a con-trollare e verificare che le tipologie contrattuali flessibili (Co.co.pro e P.IVA, ndr) non vengano utilizzate per mascherare rapporti di lavoro subordinato. «Già adesso le modifiche appor-tate alla regolamentazione del contratto a termine rendono più agevole questa tipologia contrat-tuale per l'imprenditore. Lavore-remo per fare in modo che anche questi contratti vengano applicati».Ma ha ragione Poletti quando dice che «occorre cambiare mentalità» perché in Italia fatta la norma, si trova sempre il modo per aggirarla.

Il Rapporto 2014 sull'Economia Veronese, presentato lo scorso 5 maggio, non ha dato segnali di uscita dalla crisi, se non in modo marginale. Resta accesa l'attenzione per le imprese gio-vani, ma a trainare l'economia scaligera è ancora il commercio.

L'impresaveronese aspetta un nuovo slancio

Limpresa veronese è ancora in una fase di stallo.Seppure il tasso di crescita sia salito di 0,3 punti per-

centuali rispetto al 2012 (0,6% contro 0,3%, ndr), anche il 2013 non è stato un anno particolar-mente brillante. I dati sono quelli del Rapporto 2014 sull'Economia Veronese presentato lo scorso 5 maggio dalla Camera di Commer-cio di Verona proprio nella stessa aula dell'Università che qualche settimana prima aveva ospitato il Ministro del Lavoro. Le cifre, redat-

' te come di consueto dal Servizio Studi della stessa CCIAA, parlano di di 96.842 imprese registrate al 31 dicembre 2013, 1.373 in meno rispetto al 2012 (-1,4%), con un saldo di aziende attive che cala a sua volta di 1.576 unità (-1,8%). Restano stabili le iscrizioni che, sempre secondo il Rapporto sono calate di appena 32 unità. Non va meglio il saldo tra iscrizioni e cessazioni, che registra il peggio-re risultato dal 2000 con un -614. Seppure il tasso di natalità delle imprese veronesi dopo un calo co-

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maggio 201410 antheonP

stante dal 2007 sia rimasto iden-tico allo scorso anno (5,9%), conti-nua a crescere il tasso di mortalità (cessazioni) che è salito al 6,5%.Il macrosettore economico che più paga il dazio alla crisi sem-bra essere quello dell'agricoltu-ra che cala rispetto al 2012 di un -4,4% sulle imprese registrate, seguito dal settore delle costru-zioni a -3,9%. Scendono anche

PRIMO PIANO Lavoro e prospettive per il Veneto e Verona

Verona. Dinamica delle iscrizioni, cessazioni e saldi delle impreseAnni 2000-2013

* al netto delle cancellazioni d’ufficioElaborazione CCIAA Verona su dati Infocamere

l'industria (-2,8%) e il commercio, anche se quest'ultimo è stabile ai valori 2012, essendo calato solo del -0,2%. In tutti questi dati ros-si, salgono i settori legati ai servizi, siano essi alla persona (+1%), alle imprese (+0,2%) e all'alloggio e ri-storazione (+0,2%).Questi dati vanno però pesati in base all'importanza che ciascuno di questi settori ricopre realmen-

te sull'economia scaligera. Il com-mercio è ancora il settore trai-nante, dato che annovera 20.459 imprese, oltre il 20% del totale. Se-condo il Rapporto questo settore, nel 2013, ha sofferto meno di altri. Restano importanti per il nostro asset economico anche l’agricol-tura (seconda in assoluto) e il ser-vizio alle imprese, che continua la sua piccola crescita.Da segnalare che nel Rappor-to 2014 trovano spazio anche le start-up innovative, ovvero tutte quelle aziende, costituite anche in forma cooperativa, che sono nate per lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi altamente innovativi e tec-nologici. Queste “start-up innova-tive” registrate a dicembre 2013 erano solamente 26 (su un totale di 1.467 start-up italiane, ovvero l'1,7%, ndr). Si tratta però di un set-tore da tenere sott'occhio perché orientato in modo particolare alla creazione di posti di lavoro, so-prattutto per i giovani.

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maggio 2014 11 antheonP Lavoro e prospettive per il Veneto e Verona

Segnali positivi dalla 5^ Settimana Veronesedella FinanzaBanco Popolare, Cattolica Assicurazioni e ING Direct guardano con ottimismo alle importanti sfide lanciate dal mercato. Impie-ghi, credito a famiglie e imprese, progetti sul territorio, giovani, nuove tecnologie e innovazione sono alcuni dei temi principali toccati nel corso delle tre serate organizzate da Pantheon.

di Matteo Scolari

Alla vigilia della quinta edizione della Settimana Veronese della Finan-za, dell’Economia e del

Lavoro, l’evento organizzato da Pantheon in collaborazione con Associazione Innoval, Apindustria Verona, Compagnia delle Opere del Veneto e Finval (Finanziaria Valpantena Lessinia), la speran-za era quella di ricevere da parte delle grandi istituzioni finanziarie ospitate presso l’elegante sede delle Cantine Pasqua, messag-gi positivi che potessero restituire fiducia, entusiasmo e ottimismo alle famiglie, ai giovani e a coloro che, ad oggi, con coraggio, fanno impresa.Le tre serate con Banco Popolare, Cattolica e ING Direct, da questo punto di vista non hanno tradito le attese. Mercoledì 9 aprile è sta-to il turno del Gruppo bancario di Piazza Nogara: il presidente Car-lo Fratta Pasini e l’amministratore delegato Pier Francesco Saviotti, freschi di rinnovo dopo l’Assem-blea generale del 29 marzo, han-no manifestato tutta la loro soddi-sfazione per l’aumento di capitale da 1,5 miliardi che il Banco Popo-

lare ha portato a casa. Secondo la governance «l’iniezione di liqui-dità permetterà al quarto grup-po bancario in Italia di tornare a garantire credito e supportare le imprese in un momento partico-larmente delicato per l’economia del Paese, anche se, paradossal-mente, ciò che manca oggi sono le richieste di investimento». Altrettanto soddisfatti i vertici di Cattolica Assicurazioni, il presi-dente Paolo Bedoni e l’AD Giovan Battista Mazzucchelli, che sono intervenuti nella tardo pomerig-gio di venerdì 11 aprile. Un bilancio societario 2013 che si è chiuso con un utile netto di 64 milioni e che ha registrato dati con segno posi-tivo nel settore auto, nonostante il settore stia attraversando un mo-mento delicato, e nel settore vita. L’incontro è servito anche per pre-sentare l’attività della Fondazione, che opera concretamente sul ter-ritorio e in particolare a sostegno dei giovani. Il laboratorio di “artigianato digita-le” Fablab Verona, che verrà inau-gurato in occasione della terza fie-ra della robotica di Grezzana il 25 maggio, e il progetto per persone ipovedenti e cieche denominato Yeah, sono due iniziative nate in Valpantena che Fondazione Cat-tolica ha voluto sostenere e che sono state presentate al pubblico durante la serata.Di nuove tecnologie, di strumen-ti digitali, di social marketing e di molto altro si è parlato nell’ultimo dei tre incontri, quello che si è te-nuto martedì 29 aprile e che ha visto protagonista l’Head of Re-

tail di ING Direct Italia, Damiano Castelli. Il top manager veronese (i genitori sono di Lugo di Valpan-tena) ha ripercorso le tappe prin-cipali della storia del colosso ban-cario olandese ING, presente dal 2001 in Italia con la denominazio-ne ING Direct. «Il nostro obiettivo è rendere semplice e accessibile il complesso mondo bancario» ha spiegato Castelli, che ha aggiun-to «La cultura aziendale di ING è totalmente orientata al cliente, il quale tende sempre di più a voler fare le cose in autonomia, perché questo significa per lui un rispar-mio di tempo e di fatica».Apertura di Bank Shop con orari di apertura dei negozi tradizionali che svolgono le funzioni delle filia-li tradizionali, sviluppo di app per smartphone e tablet per gestire tutte le operazioni sul conto, gros-si investimenti sulla comunicazio-ne digitale e grande attenzione al mondo dei social network sono gli elementi distintivi e di forte inno-vazione di questa banca diretta che in Italia è al primo posto come numero di clienti e che rappresen-ta, senza dubbio, uno dei modelli più interessanti per il futuro.

Mazzucchelli e Bedoni alla serata Cattolica

Saviotti e Fratta Pasini insieme aCarlo, Umberto e Giorgio Pasqua.

Matteo Scolari e Damiano Castelli

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maggio 201412 antheonPPRIMO PIANO Lavoro e prospettive per il Veneto e Verona

Riello“Con l'EXPO 2015Verona protagonista”Il neo presidente della Camera di Commercio ha sottolineato l'importanza che potrà avere Verona a margine del grande evento.

Ve r o n a d o v r à cog l ie re l 'oppor-

tunità soprattutto dal punto di vi-sta turistico». Così Giuseppe Riello ha voluto sotto-lineare il ruolo

«

strategico che Verona potrà as-sumere in vista dell'EXPO 2015 a Milano. L'occasione è stata il con-vegno EXPOniamoci, opportunità per i giovani e le imprese in vista dell'EXPO 2015 durante il quale è stato contestualmente presentato il Rapporto illustrato nelle pagine

precedenti. «La nostra città dovrà porsi come meta intermedia per i visitatori Expo, che sicuramen-te, oltre a Milano, visiteranno Ve-nezia» ha proseguito il neo presi-dente. Proprio il settore ricettivo è stato uno dei pochi in crescita a Verona rispetto al 2012 con 6.409 imprese registrate (+1%). Oltre al turismo definibile “di passaggio” sulla direttrice Milano-Venezia, non va dimenticato che anche Ve-rona potrà rappresentare meta privilegiata per l'eclettico pubblico di investitori, espositori e visitatori della kermesse.«Ma oltre a questo» ha continuato Riello, «l'Expo può essere un'occa-

sione irripetibile per i nostri gio-vani, che potranno vivere, anche come volontari, il clima internazio-nale che si respirerà per sei mesi a Milano. Anche in quest'ottica abbiamo voluto, come Camera di Commercio di Verona, mettere l'Expo al centro della tradizionale Giornata dell'Economia».E a proposito del lavoro vero e proprio, indipendentemente dalle possibilità che nasceranno dall'EX-PO 2015, Riello ha voluto sottoli-neare che «non vi è alcun dubbio che l'eccessiva frammentazione del sistema Italia per quanto ri-guarda il lavoro, per i giovani, sia un problema, ma l'attuale stato di disoccupazione è stato creato dal-la crisi, dalla mancanza di mercati di sbocco e dai cali di produzione. È sopratutto quindi su tali cause che bisogna cercare di agire».

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Farmacia vuol dire salute, e salute vuol dire benessere.Si fonda su questo principio cardine la mission della Farmacia dell'Assunta di Grezzana, che

da sempre è impegnata nella ricerca dell'aggior-namento del servizio per diventare una vera far-macia dei servizi, la farmacia del futuro.È in questa direzione che si sta orientando il mon-do dei servizi. In un importantissimo convegno, andato in scena lo scorso 10 di maggio a Roma, Federfarma ha presentato un rivoluzionario e fu-turistico sistema software, “Portale Federfarma”, in grado di mettere in pratica, in modo agevole e nel più breve tempo possibile, tutta una serie di nuove funzioni che trasformino la farmacia da semplice negozio di medicinali in un vero e pro-prio luogo di intermediazioni tra il cliente e il ser-vizio sanitario.«Quando questo sistema sarà finalmente operati-vo» hanno spiegato Michele e Guido Lonardoni, titolari della Farmacia dell'Assunta, «potremo am-pliare tutta una serie di servizi che già sono pre-senti in farmacia». Si va dalla prenotazione delle visite specialistiche al pagamento del ticket, da esami diagnostici al ritiro dei referti, da screening e campagne di educazione sanitaria fino a rac-colta di medicinali non scaduti per un utilizzo a fini sociali. «Un altro grande passo che sarà pos-sibile prossimamente» hanno proseguito, «sarà la dematerializzazione delle ricette. Oggi lavoriamo sia con ricette cartacee che con ricette digitali. Con l'attivazione di questi nuovi sistemi potremo lavorare direttamente online, accedendo alle schede dei clienti in modo da poter fornire un ser-vizio sempre più personalizzato. Questo permet-terà inoltre ai malati cronici di poter seguire più adeguatamente le proprie terapie, dato che le stesse saranno presenti sul programma digitale a

Articolo publiredazionale in collaborazione con Farmacia dell’Assunta

verso la nuova farmacia dei servizi

FARMACIADELL’ASSUNTA

cui avranno accesso tutti gli interlocutori sanitari, comprese le farmacie».A proposito di personalizzazione del servizio, la Farmacia dell'Assunta ha attivato, da quasi un anno, la Tessera Fedeltà, sottoscrivibile gratuita-mente, che consente al cliente di avere una serie di scontistiche e promozioni riservate. Un esempio, dal 2 maggio, il 10% su tutti i prodotti per gli anima-li, che sono una delle novità della farmacia. La Farmacia dell’Assunta ha il suo di forza in un ampio allestimento di medicinali sia omeopatici che etici, parafarmaceutici ed è in grado di re-perire qualsiasi prodotto in 24 ore.L'attenzione al cliente è dimostrata anche dai servizi dedicati alla Home Care, ovvero alle cure sanitarie domestiche. Per questo è possibile ordi-nare qualsiasi attrezzatura sanitaria anche spe-cifica e personalizzata, come carrozzine, letti, stampelle, e scarpe ortopediche di ogni genere.Tra gli altri servizi, vanno ricordati sia la possibili-tà di eseguire le analisi del sangue in pochissimo tempo, tutti i giorni e in qualsiasi momento, sia l'importante test dell'udito che viene effettuato il lunedì grazie alla collaborazione con i professioni-sti di Zelger. Costante la ricerca del miglioramen-to, dato che tra poco sarà disponibile una nuova macchina che permetterà l'analisi dell'emoglobi-na glicata e del profilo lipidico.

Farmacia dell’AssuntaVia Roma, 43 – Grezzana (Verona) 045.908600 – [email protected]

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maggio 201414 antheonP

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maggio 201414 antheonPINNOVAZIONE Novità, tecnologia e lavoro maggio 201414 antheonP

PROGRAMMA FIERA

9:00 inizio fiera ed apertura stand espositivi9:15 inizio workshop11:00 saluto delle autorità12:00 inizio contest multirotori13:00 inizio contest labirinto14:00 Innoval StartUP pitch (presentazioni startup ai finanziatori)

16:00 premiazione miglior Startup16:30 premiazioni gare17:30 fine manifestazioneDopo le edizioni 2012 e 2013

che hanno portato centi-naia di persone in piazza Carlo Ederle a Grezzana,

cambia location la fiera Roboval, manifestazione organizzata da In-noval che sin dalla prima edizione ha dato grande spazio alle scuole superiori del territorio puntando molto sugli studenti e sulle loro idee di progettualità.Abbiamo scambiato un paio di battute con Alberto Valente, re-sponsabile tecnico della manife-stazione, chiedendogli alcune de-lucidazioni sulla fiera.Cos’è per te Roboval? Roboval è il primo e attualmente unico spazio per dare sfogo alla creatività tecnologica dei giovani e degli appassionati veronesi. È una

sorta di contenitore dove chiun-que può mettere in risalto i pro-pri progetti, la propria creatività e trovare un confronto e un arricchi-mento con altre persone appas-sionate di tecnologie. Gli studenti e i giovani negli ultimi anni hanno vissuto in un clima di crescente sfi-ducia e demotivazione. Con Robo-val vogliamo dare un’iniezione di entusiasmo a chi ha voglia di fare e di sperimentare nel campo della tecnologia.Chi volesse partecipare alla ma-nifestazione dove può trovare le informazioni necessarie?È possibile contattarci all'indirizzo [email protected]. C’è la possibilità di esporre richiedendo uno stand (gratuito) per mettere in mostra le proprie attività ed i propri progetti. Oltre agli stand la mattina si terran-no anche delle piccole conferenze in cui verranno presentati progetti e prototipi tecnologicamente molto

Torna la fieradella roboticaSi terrà domenica 25 mag-gio la 3^ edizione della ker-messe che porterà a Grez-zana studenti, lavoratori ed appassionati delle nuove tecnologie, con tante novità.

avanzati. Per chi volesse possia-mo riservare uno spazio in scaletta (sempre senza spese) per la pre-sentazione. Con una semplice mail è possibile iscriversi sia alla gara di robotica terrestre che a quella di robotica aerea.Quest’anno la location è cambia-ta, non sarete più in piazza Carlo Ederle… La fiera si sposta al capannone in Viale del Lavoro, futura sede del Verona FabLab. Proprio da quest'anno gli appassionati di tec-nologia oltre ad avere uno spazio "temporale" durante l'anno (la fie-ra) avranno a disposizione anche un capannone attrezzato per lo sviluppo di prototipi tecnologici: il Verona FabLab appunto (di cui po-tete leggere nelle pagine successi-ve, ndr).

StartUp Day 2014L'obiettivo è quello di mettere in contatto il mondo degli imprenditori con quello dei giovani che cercano non solo risorse finan-ziarie, ma anche un supporto nella fase di sviluppo. Ogni startupper avrà la possibili-tà di presentare il proprio progetto.In giuria: Istituzioni, Univr, H-Farm, Busi-ness Angel Custodi di Successo, Progetto di Vita-Cattolica per i Giovani, PhoenixCa-pital ed imprenditori dei diversi settori economici.Info: www.innoval.it

di Mattia Zuanni

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www.VeronaFabLab.itfacebook.com/VeronafabLabtwitter.com/VeronaFabLab

Novità, tecnologia e lavoro

Un laboratorioper tutti Lo staff di Innoval (Innovazio-

ne Valpantena e Lessinia) ci sta lavorando senza sosta da mesi.

Oramai ci siamo quasi. Il prossimo 25 maggio, contestualmente alla III^ Fiera Roboval, a Grezzana, sarà tagliato il nastro del primo FabLab della nostra città, il Verona FabLab, uno dei pochi in Veneto e in Italia. Si tratta di una vera e propria offici-

na aperta dove potranno nascere progetti innovativi e nuove proget-tualità; un luogo di incontro in cui i professionisti, i giovani con un’idea di impresa e le scuole riusciranno a dialogare per consentire la nasci-ta di esperienze scuola-lavoro o la prosecuzione dei percorsi di studio in aziende.Il FabLab, per natura, è proprio questo. Un’officina e laboratorio

che mette a disposizione dei suoi utilizzatori una serie di macchinari e strumenti di lavoro per trasfor-mare le proprie idee in prototipi. Non si tratta, ovviamente, solo di progetti legati alla robotica o alla tecnologia, perché il Verona Fa-bLab metterà a disposizione anche altre aree di lavoro. Saranno pre-senti un’area legno, dedicata alle lavorazioni di questo materiale;

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Anteprima Open FabLabSabato 10 maggio apertura straordina-ria pre-inaugurazione per conoscere da vicino la realtà del FabLab. Aperto a tutti. Ingresso libero.Ore 12.00 presentazione e tourOre 13.00 aperitivo

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maggio 201416 antheonPINNOVAZIONE Novità, tecnologia e lavoro

Lo scorso 15 aprile, in una gremita aula magna dell’Istituto Comprensivo di Bosco Chiesanuo-va, la dirigente Stefania Be, coadiuvata dal col-lega Emanuele Miliani e dal vicepreside Marco Lonardi, ha presentato l'ultima arrivata nella scuola media di Bosco: la stampante 3D. Grazie al fondo europeo che l'Istituto ha vinto la scor-sa estate come “scuola 2.0”, è stata acquistata questa innovativa stampante che ha permesso l'attivazione di due nuovi laboratori: stampa 3D e robotica.«Si tratta di un indispensabile passo verso il fu-turo» ha detto la dirigente, «che permetterà ai nostri ragazzi di lavorare su tecnologie per molti ancora sconosciute». Grazie a questo apparec-chio, comandato attraverso dei computer con software appositi, i ragazzi possono sia stam-pare oggetti tridimensionali sia creare incisioni. È stato lo stesso Miliani a mostrare alcuni dei lavori che già sono stati realizzati dai ragazzi, dimostrandone la precisione e la preparazione ottenuta già in pochi mesi di laboratorio. Oltre alla stampa, è stato attivato anche un la-boratorio di robotica dove, con i pezzi stampati tramite la stessa stampante, gli studenti hanno già realizzato dei prototipi di robot in grado di muoversi e di rispondere a determinati impulsi esterni.Ancora una volta, possiamo dire che il futuro è arrivato prima in montagna.

Stampante 3D anche a Bosco ChiesanuovaUno degli utensili disponibili (sx) e il laboratorio (dx)

Un rendering della sala riunioni

un’area sartoriale per tutti coloro i quali avranno delle idee da svilup-pare nel campo dell’abbigliamento e della moda; un’area elettronica per realizzare progetti connessi al mondo elettrico ed elettronico e, infine ma non meno importante, un’area dedicata alle stampan-ti 3D in cui realizzare prototipi di prodotti completi o parti semplici di supporto a strutture e macchi-nari complessi. All’interno del Ve-rona FabLab, troveranno inoltre spazio la sede di Innoval e Innoval Young, la sede di Plumake Srl e un’ampia sala riunioni, videocon-ferenze, webinair e conference call

a disposizione di tutti gli utilizzatori, per permettere l’organizzazione di convegni, sedute di brain storming, o semplici incontri con potenziali clienti e finanziatori interessati alle progettualità che nasceranno den-tro al FabLab stesso.IIl Verona FabLab sarà ad accesso libero per tutti gli iscritti (sia privati che aziende) e sono previste tarif-fe agevolate per giovani e studenti. Chiunque, giovani e meno giovani, potrà accedere e sperimentare un proprio progetto. Qui si potrà dare la prima forma reale alle proprie idee di business, incontrando non solo altre persone con cui condivi-dere prospettive e progetti, ma an-che imprenditori, aziende, Universi-tà e scuole per elaborare in modo quanto più completo possibile le proprie idee di impresa.Portare quindi innovazione e co-noscenza tecnologica sul territo-rio di Verona è il primo obiettivo di questa nuovissima struttura, che segue il modello americano (negli States i FabLab sono una realtà molto diffusa, ndr). Con un compito preciso: fare squadra e fare rete da subito, ancor prima di dare inizio a imprese o progetti, per non arriva-re poi, come successo purtroppo un’infinita serie di volte, a dirsi che “avremmo potuto lavorare insieme prima, invece di farci la guerra pur avendo avuto idee simili”.

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maggio 2014 17 antheonP

È stato inaugurato soltanto pochi giorni fa, eppure sta già diven-tato un punto di riferimento im-

portante per coloro che sono alla ricerca di prodotti di qualità, a prez-zi competitivi. Stiamo parlando del nuovo punto vendita “Cash & Car-ry” (dall’inglese “paga e porta via”) di Stander Food, azienda veronese a conduzione famigliare con quasi vent’anni di esperienza nella conse-gna di alimenti per bar, ristoranti e pizzerie, che ha sede in via Edison 13, in ZAI.Uno spazio fornitissimo, aperto dal lu-nedì al sabato a titolari di partita Iva e a privati, in cui è possibile trovare tutto ciò che si può immaginare per il settore del food. Dai prodotti confe-zionati e selezionati con cura, a quelli freschi; dai prodotti per i professionisti della ristorazione a quelli per la fa-miglia. «Abbiamo deciso di aprire al pubblico questo punto vendita per mettere a disposizione delle famiglie e di quelli che noi amiamo definire “i professionisti del gusto”, un’ampia selezione di prodotti che da quasi vent’anni, grazie alla nostra attività principale di fornitori a domicilio di bar, ristoranti e pizzerie, costituisce il

valore aggiunto della nostra offerta, insieme, ovviamente, al prezzo» spie-ga Silvia Stander, titolare dell’omo-nima azienda insieme alla cognata Giorgia Castellani.«Come ha anticipato Silvia, nel Cash & Carry di Stander Food si trova tutto quello che può servire ai titolari di ri-storanti, pizzerie, trattorie, ma anche di panifici, bar, chioschi fissi e ambu-lanti» prosegue Giorgia «Una soluzio-ne nuova, pensata per coloro che non vogliono rinunciare alla qualità e che hanno un occhio sempre at-tento al portafoglio».L’azienda, oltre a proporre prodotti selezionati dei più grandi brand na-zionali e internazionali e prodotti del mercato locali, confeziona in loco, all’interno del proprio stabilimento, verdure e ortaggi freschi, dalle me-lanzane ai carciofi, dai peperoni alle zucchine, fino ad arrivare al prodot-to principe della Stander, ovvero i funghi. «Ai clienti che lo desiderano verrà regalata la Fidelity Card che dà diritto a un ulteriore 15% di scon-to sulla prima spesa e tutta una serie di vantaggi che comunicheremo via via all’interno del negozio e sul nostro sito www.stander.it» conclude Silvia.

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È questo il pensiero del Professor Claudio Bacca-rani (docente di Economia all’Università di Verona) che ha aperto la conferenza tenutasi presso il Pa-lazzo della Gran Guardia lo scorso 16 aprile, intro-ducendo i relatori della giornata conclusiva dell’e-vento “Qui si fa”. Progetti europei e non solo nella nostra città per aiutare le giovani imprese e la va-lorizzazione del patrimonio culturale scaligero.

“Fare impresaè sognare”

RUBRICA

di Francesco Turlon

Qui si fa” impresa.Cosa vuol dire crearne una da zero e come te-nere sempre a mente la

tradizione e il bagaglio culturale del territorio in cui viviamo? La ri-sposta a questa domanda è stata oggetto di discussione nella setti-mana di incontri e conferenze or-ganizzata da Verona Innovazione, azienda speciale della Camera di Commercio di Verona.Dal 10 al 16 aprile i giovani e aspi-ranti imprenditori hanno avuto

modo di approfondire il concetto di realtà di impresa, ottenendo in-formazioni dettagliate per avven-turarsi nel mondo del lavoro auto-nomo. L’evento ha avuto la duplice funzione di chiusura di due impor-tanti progetti: da una parte il pro-gramma triennale europeo Cultu-ral Capital Counts (CCC), dall’altra l’assegnazione del premio indetto dalla community imprenditoriale Entribù a tre dei sei finalisti indi-viduati, premio che prevedeva un compenso monetario messo in palio da Banca Popolare di Verona e alcune ore di consulenza gratu-ita fornite da Verona Innovazione.«Entribù e CCC non sono legate di-rettamente, ma abbiamo deciso di avvicinarle perché le finalità sono simili: Entribù favorisce lo scambio di idee tra coloro che desiderano avviare un’impresa, mentre CCC vuole far nascere nuovi prodotti e servizi legati alla tradizione» ha spiegato Elisabeth Graf, respon-sabile della gestione dei progetti europei per Verona Innovazione.«Più in dettaglio, Cultural Capital Counts è un progetto europeo, ormai concluso, che promuove lo sviluppo regionale, concen-

Il progetto europeo CCC Cultural Capital Counts, conclu-sosi proprio a maggio, ha voluto focalizzare l’attenzione sulla valorizzazione del nostro patrimonio culturale. An-che nella nostra città si è potuto discutere di come col-tivare e mantenere in vita l’ampio bagaglio di tradizioni.

Verona Innovazione ha lavorato in prima persona per il progetto CCC nella nostra città.

trandosi sulle risorse immateriali come tradizioni, pratiche, sociali e artistiche. Il fine è quello di salva-guardare questi asset immateriali cercando un modo per trasmet-tere alle generazioni successive il saper fare (know-how) di quelle precedenti. I settori principali che abbiamo seguito nei tre anni di attività del programma sono stati: enogastronomia, artigianato, arte e cultura. Nel nostro territorio ab-biamo molti casi di successo legati al mondo del vino» ha proseguito la Graf.I fondi ricevuti dal gruppo per favo-rire questo passaggio generazio-nale erano 290mila Euro, investiti in servizi di formazione, attività di coaching e consulenza per le azien-de. In particolare nella formazione specifica rivolta a 60 imprenditori o aspiranti tali, sono state scelte 25 idee di impresa, dieci delle quali hanno poi ottenuto consulenza e coaching (insegnamento) dedicato.Diverso il caso del premio Entri-bù. «Si è trattato di un percorso interattivo che i sei finalisti hanno dovuto affrontare, mettendosi in gioco attraverso giochi e rapide presentazioni della propria attivi-

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maggio 2014 19 antheonPmaggio 2014 19 antheonP

tà, pensando anche a dove si ve-dranno nei prossimi dieci anni. Le idee che ci hanno maggiormente convinto sono state quelle di Lucia Cossolotto (Vitalake), Alessandro Berti (Progetto Municipium) e Luca Zamboni (Progetto Beddy)».Nella conferenza finale dell’evento “Qui si fa”, si è quindi potuto as-sistere a quattro distinti raccon-ti di impresa in cui il passaggio di conoscenza da una generazione all’altra è stato coadiuvato dall’in-novazione che figli e nipoti sono stati in grado di apportare. Co-ordinati da un attesissimo ospite d’eccezione come Sebastiano Ba-risoni (giornalista e cronista di Ra-dio24 per il gruppo Il Sole 24Ore, ndr), sul palco si sono avvicendate le storie di Giovanni Bonotto (La Fabbrica Lenta), Sandro Boscaini (Masi Agricola), Dario Loison (Pa-sticceria Loison) e Cristina Nonino (Grappa Nonino).Una parola, infine, su quali saran-no i futuri programmi di Verona Innovazione. Non sorprende che

il primo pensiero sia il desiderio di fare rete con i vari attori e as-sociazioni di categoria che hanno partecipato agli incontri. «Un pro-getto sulla dieta mediterranea per l’Expo 2015», evento che, se-condo le attuali stime, porterà più di 20milioni di visitatori da tutto il mondo incrementando il Pil dello 0,6%. «Avremo modo di lavorare con ristoratori e albergatori per recuperare ricette antiche. In ag-giunta, seguiremo un altro pro-getto della commissione europea per il lavoro con aziende legate al settore del legno e l’assunzione di modelli di riqualificazione per le realtà in crisi».

Potrete conoscere i pros-simi eventi e corsi di Vero-na Innovazione sul sito web ufficialewww.veronainnovazione.itSe volete invece incontrare professionisti che condividono la vostra esperienza; confron-tarvi con altri “sognatori d’impresa” o star-tupper (persone che hanno da poco avviato un’avventura imprenditoriale, ndr) o cono-scere le idee premiate dal concorso di cui avete letto in queste pagine, potete consul-tare il sito di Entribù www.entribu.itPer le iniziative e le novità legate all’EXPO 2015, troverete informazioni aggiornate sui prossimi numeri di Pantheon.

Per restarein contatto

La platea in sala (sx) e la vincitrice del premio “Etribù” mentre riceve l’assegno.

”Un’osteria di paese è unabottega, una scuola, un incrocioe un foro. Un’osteria è il luogodella parola. Finchè ce ne sarà

una aperta, non ti sentirai mai solo...”

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Località Sorte - Via Barucchi, 88Chievo Verona - Tel. 339 6246509

CHIUSO IL LUNEDì

MUSICA DAL VIVOEVENTI ENOGASTRONOMICI E CULTURALI

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maggio 201420 antheonPGIUSTIZIA L’ex magistrato ha incontrato gli studenti all’Istituto Aldo Pasoli maggio 201420 antheonP

Gian Carlo Casellie la legalità“Senza regolenon c’è partita”Per proseguire il ciclo di incontri sul tema della legalità, Rete Prospettiva Famiglia e il corpo docenti dell’Istituto Aldo Pa-soli hanno avuto il piacere di ospitare Gian Carlo Caselli, ex magistrato dalla lunga esperienza in materia di lotta contro le mafie, al fine di mantenere vivo il dialogo su un argomento troppo importante per essere taciuto.

di Francesca Merli

Ascoltare le parole di due personalità del calibro di Gian Carlo Caselli e Guido Papalia, e vederli da vici-

no seduti insieme allo stesso tavo-lo, è qualcosa di entusiasmante. Si può immaginare che sia stata que-sta la reazione di studenti e geni-tori che hanno avuto il privilegio di incontrare, in più occasioni, alcuni tra i protagonisti della lotta con-tro la mafia, che hanno impiegato la loro vita a debellare un morbo che, da troppo tempo ormai, sta trascinando nel baratro il nostro Paese. È stato proprio Guido Pa-palia, ex procuratore della Repub-blica e già noto ai lettori di Panthe-on (l’intervista nel numero di Aprile 2014, ndr), ad aprire la serata del 7 aprile organizzata da Rete Pro-spettiva Famiglia, sottolineando l’importanza di rispettare la legge,

ma anche di ribellarsi laddove non vengano rispettati i valori sanciti dalla Costituzione. Uno «spirito di ribellione giusto, perché legalità è anche pretendere un rispetto dei principi costituzionali», riferendo-si all’emendamento del senatore Luigi Bobbio, poi dichiarato incosti-tuzionale, che nel 2005 impedì di fatto a Caselli di essere nominato procuratore nazionale antimafia.Gian Carlo Caselli, ex magistrato che dalla metà degli anni Settanta sino alla metà degli anni Ottanta ha trattato reati di terrorismo e che dal 1993 al 1999 ha svolto l’incari-co di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, ha ottenuto importanti risultati nel-la lotta alla mafia, con l’arresto di boss come Gaspare Spatuzza e Giovanni Brusca. «Il mio compito qui con voi stasera è tutt’altro che facile», ha esordito. «Parlare di le-galità dopo tre interlocutori così

prestigiosi come Piercamillo Da-vigo, Giuseppe Ayala e Gherardo Colombo (l’intervista a Colombo nel numero di Marzo 2014, ndr) non è così semplice. Ma ormai ci siamo, vi dovrete accontentare», ironizza. «Badate bene, oggi come oggi parlare di legalità sembra non essere più di moda. Serpeggia una filosofia secondo la quale nel no-stro Paese chi sbaglia non paga, e ci sono pessimi modelli e cattivi esempi che non rendono la legalità affascinante per tutti. Questa filo-sofia trova riscontro in alcuni inter-venti che non vanno nella direzione del rafforzamento della legalità, ma la indeboliscono».«Eppure, di legalità non si può non parlare, non possiamo concederci il lusso del silenzio. L’Italia delle re-gole se la deve vedere quotidiana-mente con altri tipi di Italia, quella dei furbi, che sono convinti che le regole servano solo per gli altri.

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maggio 2014 21 antheonP L’ex magistrato ha incontrato gli studenti all’Istituto Aldo Pasoli

Queste “Italie”», ha incalzato, «sono in contrasto l’una con l’altra, e ho il timore che l’Italia delle regole pos-sa soccombere». I rischi derivanti da questa eventualità sarebbero terribili per tutti, perché come ha sottolineato Caselli nel corso della serata, «senza regole prima o poi si va a sbattere, e ci ritroveremmo

nel caos più totale».Ma che cos’è la legalità? «È l’os-servanza delle regole. Tuttavia è necessario domandarsi anche il motivo per cui le rispettiamo, cosa ci induce a rispettarle». A tal pro-posito, rende bene la metafora del semaforo: «il semaforo è una regola che incrociamo quotidiana-mente. Dobbiamo fermarci con il rosso, e possiamo passare quando è verde. Ma perché la rispettiamo? Non solo perché abbiamo paura dell’intervento punitivo del vigile, ma anche perché, riflettendoci un attimo, il semaforo serve a evitare un male a noi e agli altri. La legali-tà deve servire non solo per evitare un male, ma anche per contribuire a creare le condizioni perché possa prodursi qualcosa di positivo, rea-lizzando il bene». Se non lo si realiz-za, il danno derivante dall’illegalità andrebbe a nuocere a tutti, indi-stintamente. Come ad esempio le mafie, che impediscono lo svilup-po economico del Paese. «Le ma-fie non sono un problema solo del

mezzogiorno. La mafia è liquida, avvelena le regole a discapito della collettività, impedendo le opportu-nità di sviluppo e di crescita. Stupir-si, cadere dal pero quando si sente dire che la mafia è un problema esclusivamente del mezzogiorno, è come stupirsi che la pioggia bagna. Ha senso invece aprire l’ombrello per non rimanere infradiciati».Al termine, Caselli ha voluto lan-ciare un messaggio di speranza e un augurio ai ragazzi, perché «voi ragazzi, voi tutti, avete diritto alla felicità e il destino di ognuno di noi dipende da molti fattori, ma tra questi c’è anche la legalità, che può offrire più speranze concrete e ro-buste per un avvenire migliore».

Fotografate il codice QR per vedere tutte le foto di Caselli ospite al Pasoli.

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maggio 201422 antheonP

La vita è un romanzoOspite all’Università, lo scrittore turco ha pre-sentato il suo “Museo dell’Innocenza”, roman-zo edito in italia da Einaudi, attraverso il quale ha dato vita, ad Istanbul, al museo che viene raccontato nella storia. Un connubio tra realtà e fantasia capace di imprigionare nell’intrec-cio milioni di lettori appassionati nel mondo.

Collezionare gli oggetti di un amore per dire di pos-sederlo ancora. Trattene-re i sentimenti e dar loro

spazio nelle cose che sono ap-partenute alla persona che li ha generati. È il tragico destino di chi ha amato davvero o forse solo di

di Miryam Scandola

chi non sa lasciare. Orhan Pamuk, premio Nobel per la letteratura nel 2006, racconta i tempi e gli spazi dell’amore che diventa ossessione quando non accetta di finire. Nel-la nostra città, scenografia privile-giata di un altro amore, letterario quanto infelice, il famoso scrittore turco, durante l’incontro organiz-zato dal Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Uni-versità degli Studi di Verona, nel pomeriggio di venerdì 11 aprile, ha parlato del suo “Museo dell’Inno-cenza” (Einaudi, 2009, 585p, ndr). O meglio, ha raccontato della Tur-chia tra gli anni ‘70 e ‘80, di Ke-mal, il protagonista, del suo amore totale e sbagliato per Füsun, del museo che l’innamorato costrui-sce per catalogare, conservare e cristallizzare gli istanti dell’amata.Ma Pamuk è uno scrittore parti-colare.

Non si è fermato alle sue parole di narratore, ha fatto di più. Mentre scriveva di Kemal e del suo “museo dell’amore”, il Premio Nobel setac-ciava rigattieri di ogni sorta per le vie del suo paese, per scovare nel-la realtà quello che la sua fantasia creava e quello che non trovava lo commissionava. Così nel 2012 ha aperto, nella sua amata Istanbul, un vero e proprio museo della sua scrittura, che riproduce tutti gli oggetti del romanzo, perché alla fine «ogni oggetto è un momento, e il tempo non è che questo; una somma di momenti».Della passione trascinante che costringe Kemal ad amare Füsun per dieci anni, dalla primavera del 1975 fino all’estate del 1984, non rimangono che gli oggetti. E allo-ra, a queste piccole cose che sono traccia del bello che è stato e che non sarà più, all’orecchino perdu-

LETTERATURA A Verona il Premio Nobel Orhan Pamuk maggio 201422 antheonP

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maggio 2014 23 antheonP

to dalla ragazza, alle bottigliette di gazosa Meltem, al portacenere che lei, qualche volta aveva stretto in mano, Pamuk dà cittadinanza di realtà.Insomma con lo spazio reale del museo, lo scrittore permette l’in-gresso nei luoghi impossibili del romanzo. Forse una delle più ar-dite scommesse della narrazione: giocare con l’illusione e farla esse-re reale, per poi costringerla anco-ra ad essere illusione. Le quasi seicento pagine sono tutte contenute qui, strette nelle teche del museo che Pamuk ha minuziosamente edificato in quin-dici anni di lavoro. Quasi come fe-ticci, tutti i momenti di Füsun sono esposti. Pure i 4.213 mozziconi di sigaretta, che lei ha fumato solo nelle parole del romanzo in cui è vissuta, riposano nella grande ba-checa al piano terra.Il lettore visitatore ha dunque il privilegio inedito di leggere e guar-dare, perché, come spiega lo scrit-tore che da giovane voleva fare il pittore, «testo e immagine sono nati per stare insieme».Ma questo archivio delle emozioni che sono state, non disegna solo i dettagli di un amore finito. Parla anche di atmosfere, di una Turchia difficile, lontana e ancora vicina. Con i biglietti della lotteria, con i fazzoletti, con le fotografie Pamuk

affresca il suo paese e un pezzo della sua storia nel turbolento do-poguerra che ha visto la violenza del colpo di stato dei militari gui-dati da Kenan Evren nel 1980, e anche i giorni insanguinati degli scontri con i separatisti curdi nel 1984.E nella riflessione densa del-lo scrittore c’è posto anche per le contraddizioni della Turchia di oggi, squarciata in due anime. C’è quella laica che manifestava a Gezy park, al centro di Istanbul, il maggio scorso e che, mentre sventolava l’effige di Atatürk, l’e-roe nazionale, subiva la violenza dei pestaggi e degli arresti dell’al-tra anima che è quella islamica. Quella del premier Erdogan, il

Pamuk nel suo Museo dell’Innocenza. Nell’altra pagina una veduta diIstanbul e la copertina del libro.

A Verona il Premio Nobel Orhan Pamuk

grande inquisitore che ha oscu-rato Twitter, il social network che con l’hashtag #occupygezi aveva raccontato in presa diretta, nei giorni della protesta, i soprusi del governo.Ancora una volta, Orhan Pamuk sceglie di consegnare il suo pen-siero ad un oggetto, ad una figura trattenuta nella teca del Masu-miyet Müzesi (Museo dell’Innocen-za, ndr). È un orologio, ha due facce come la sua Turchia. Su di una reca l’ora degli affari; è l’oro-logio occidentale. Dall’altra segna il preciso istante della preghiera; è l’orologio islamico. Bisogna solo capire quando è bene girarlo da una parte e quan-do, invece, dall’altra.

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maggio 201424 antheonPINTERVISTA Presentato a Verona il primo libro di Ivano Fossati maggio 201424 antheonP

In accordotra musica e paroleIn occasione della presentazione del suo primo romanzo, Iva-no Fossati è stato ospite dell'Università degli Studi di Verona per raccontare a studenti e ammiratori la storia di “Tretrecin-que” e il legame tra parole in musica, romanzo e vita.

Due ore piene di raccon-ti di vita e parole, tante parole, sempre precise e mai contraddittorie. Due

ore buone in cui gli studenti han-no condiviso i “banchi di scuola” con gli ammiratori da sempre del cantautore genovese ascoltando rapiti il racconto di un viaggio in continuo equilibrio tra passato e presente e la storia di vita e mu-sica di Vittorio Vicenti e di Ivano Fossati.«Tutto inizia dalla fine» spiega Fos-sati, «quando il protagonista Vitto-

rio, oramai settantenne, lascia che siano le parole a ricordare la sua vita. Dalla volontà di raccontare il proprio passato al figlio Alan e all'amato nipote Giulio nasce così un memoriale, concepito per “non convincersi di aver vissuto una vita da due soldi”».Se il tempo della narrazione par-te dai giorni nostri, la storia però affonda le proprie radici nell'Italia degli anni Cinquanta, e precisa-mente a Vercelli, dove Vittorio na-sce e cresce prima di partire, ac-compagnato da una Gibson 335

alla scoperta dell'America, dove diventerà Vic Vincent, ma rimar-rà sempre l'uomo cinico, sveglio e coraggioso partito dalla periferia piemontese e guidato solo da una chitarra rossa.«Ho voluto raccontare una storia di coraggio» ci svela Fossati, «perché credo sia proprio il coraggio il ger-me di questo romanzo. Il racconto parte dagli anni della scuola ele-mentare e prosegue fino a quan-do il padre di Vittorio decide che il figlio frequenterà una scuola pro-fessionale perché possa diventa-re meccanico. Proprio questa ne-gazione di un futuro da parte del padre è la scheggia che innesca il coraggio, l'incoscienza in Vittorio». Da Vercelli a Torino e poi la Londra in fermento degli anni Sessanta fino all'America dell'11 settembre: le vicende di Vittorio si rincorrono tra viaggi, amori, ma anche gior-ni bui e disperatamente vuoti, in un continuo funambolismo tem-porale, in cui cambiano i luoghi e i tempi, ma non cambia la presenza costante della musica, nella figura della Gibson 335, vera e propria presenza femminile.Dopo aver ascoltato la storia di Vittorio, una domanda sor-ge spontanea: ma quanto c'è di autobiografico in questa storia? «Premettendo che non sono uno scrittore» sorride Fossati, «credo sia inevitabile utilizzare il proprio vissuto quando si scrive un ro-manzo. L'elemento più evidente preso dalla mia vita e usato per questa storia è di sicuro la musica, in tutta la sua interezza: nella sua dimensione più edificante, perché salva Vittorio, ma anche in quella

di Giulia Zampieri

Fotografa questo codice QR e ascolta “L’amore traspa-rente” live dal Tour Decadancing (2012)

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maggio 2014 25 antheonP Presentato a Verona il primo libro di Ivano Fossati

più umana, verace. Nel romanzo c'è l'eco costante del mondo del-le band, delle vecchie orchestri-ne italiane: musicisti in tournée, a bordo di pulmini, che macinano chilometri su chilometri ma par-lano sempre della stessa cosa, o al massimo due (ride, ndr). Poco tempo fa mi è capitato di parlare con mio figlio, anche lui musicista, e di chiedergli se fosse cambiato qualcosa in tutti questi anni: state tranquilli, mi ha assicurato che è rimasto tutto come me lo ricordo io».Ma oltre alla musica c'è un'altra presenza che si percepisce in que-ste 400 pagine: è il ruolo della cit-tà natale di Fossati e del dialetto genovese, della Genova del porto e delle grandi canzoni d'autore.

«Quando la casa editrice Einaudi mi ha proposto di scrivere questo libro ho chiesto ad un amico scrit-tore, un vero scrittore, non come me, se ci fossero delle regole da seguire: lui mi ha risposto che sì, esistono delle regole, ma che van-no anche lasciate perdere. Allora ho cercato di fare buon uso della mia esperienza di cantautore: ho 40 anni di strofe alle spalle, 40 anni in cui ho cercato le quattro parole giuste da mettere in una riga. In questo il mio dialetto ge-novese mi ha aiutato moltissimo: è una lingua secca, molto economi-ca, sarà perché siamo tirchi (ride, ndr). Allo stesso modo, Genova e il suo porto, con navi provenienti da tutto il mondo, mi ha suggeri-to la tematica del viaggio e della distanza, due dei temi principali in questo romanzo. Dai primi giorni mi sono dedicato unicamente a questo lavoro, smettendo di scri-vere musica, perché sono convinto che non si possano fare, bene, due cose contemporaneamente. Vole-

vo scrivere qualcosa che parlasse della nostra Italia, ma dal respiro più ampio, internazionale. Sono felice di essere italiano, ma sapete una cosa ragazzi? Sono ancor più felice di essere un cittadino d'Eu-ropa e del mondo! Ricordatevi, sempre, di essere italiani, ma in un contesto molto più vasto».

Fossati interviene all’Università

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maggio 201426 antheonPTECNOLOGIA Alla scoperta del progetto Verona Smart City maggio 201426 antheonP

Come pensareuna città intelligenteSono architetti, sociologi e informatici: i componenti dell’associazione Verona Smart City hanno competenze differenti ma complementari, che mettono a di-sposizione della pubblica amministrazione e della comunità per rendere possi-bile l’evoluzione della nostra città, da luogo statico ad ambiente intelligente, in divenire, che si modifica adattandosi ai bisogni del cittadino. I progetti esistono già, ve li raccontiamo. di Camilla Pisani

Esistono due modi di pen-sare una città. Il primo è considerarla sfondo, un luogo ininfluente sulla vita

di chi la abita. Il secondo è vederla come uno spazio ricco di possibili-tà di crescita e sviluppo, cioè come una città intelligente. Ma una città intelligente ha bisogno di cittadini che lo siano altrettanto.Ne è convinto Nicola Preti, vice-presidente di AGAV, Associazione Giovani Architetti di Verona, e fon-datore di Verona Smart City, che nasce nel dicembre 2012 dall’i-dea di un gruppo di professionisti veronesi, tra cui Alessio Barollo, esperto italiano di crowdfunding, Alessandro Zonin, sociologo

specializzato in Social Network Analysis e Open Data ed Ema-nuele Miliani, architetto e tecnico informatico. L’ambizioso obietti-vo è proprio quello di coinvolgere imprese e attori presenti sul terri-torio per formulare proposte, so-luzioni, piani e strategie per una città che guarda all’innovazione, all’inclusione e alla sostenibilità.Questo è quello che significa par-lare di “smart cities”, le città di un futuro che oggi è arrivato, nel quale non ci sono astronavi ma c’è internet, il digitale, il wi-fi gratui-to, i social network: c’è un mondo aperto e connesso, pieno di po-tenzialità da sfruttare. Perché se è vero che la tecnologia sta cam-biando non solo noi e le nostre abitudini, ma anche le città in cui viviamo, innovando ogni ambito dell’organizzazione della vita citta-dina, tutto questo sta accadendo senza che pubbliche amministra-zioni e cittadini ne siano piena-mente consapevoli. Il risultato è che questa evoluzione viene su-bita con indifferenza, ignorando i

benefici, sia economici che sociali, che essa offre.«Ciò a cui puntiamo» afferma Ni-cola Preti, «è la nascita di un nuo-vo codice civico, per cui serve l’impegno dell’amministrazione e del cittadino. Vorremmo che per-sone, imprese e organizzazioni la-vorassero su Verona per costruire la città intelligente. Dalla parte-cipazione dei cittadini alla difesa e manutenzione dei beni comu-ni, dalle sperimentazioni locali di economia sostenibile ai progetti industriali di gestione dei rifiuti, di produzione di energia e di mobili-tà a impatto zero». Nel passaggio dal piano teorico a quello pratico, Verona Smart City è già al lavoro su diversi progetti che potrebbero vedere la luce grazie ad un cam-bio di prospettiva della comunità e con l’aiuto concreto dell’ammi-nistrazione. Sono idee pensate per rivitalizzare alcune tra le aree più importanti della città, come il passaggio che collega la Stazio-ne di Porta Nuova a Veronafiere, oggi dismesso, dove si potrebbe

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maggio 2014 27 antheonP Alla scoperta del progetto Verona Smart City

realizzare una “strada creativa”: un mix di verde e postazioni di la-voro mordi-e-fuggi da utilizzare in mobilità, che attrarrebbe sia tu-risti che professionisti arrivati in città per partecipare a una fiera o a un congresso. Uno studio sul-la rete dei trasporti, incrociato alla mappa delle zone in cui è presen-te il wi-fi gratuito, come Guglielmo, ha poi permesso di pensare ad un sistema di connessioni grazie al quale il cittadino riuscirebbe ad

individuare in tempo reale, tramite smartphone, i punti meno traffica-ti della città. E ancora, i Bastioni: l’area che attualmente non preve-de l’accesso al pubblico si potreb-be riqualificare, trasformandola in un parco con passaggio ciclope-donale, per promuovere la mobi-lità sostenibile.Va da sé che per realizzare con-cretamente questi progetti c’è bi-sogno di investitori, e se ai comuni mancano i fondi o reali convinzioni di azione, esistono altri strumenti per concretizzarli che coinvolgono i privati e stimolano la partecipa-zione attiva dei cittadini alla co-struzione della nuova città e all’u-tilizzo delle nuove tecnologie. Tra di essi c’è il crowdfunding, una sorta di colletta 2.0 che impegna il pri-vato con una donazione volontaria online a favore di un’idea utile alla comunità. In conclusione, mentre la maggior parte delle persone guarda alla città in cui vive come ad un pro-blema, basti pensare al traffico durante le ore di punta, l’approc-

cio di Verona Smart City è, invece, radicalmente opposto: si pensa alla città come ad un ecosistema da cui trarre vantaggi. Ambiente, economia e mobilità, sono fattori che funzionano solo se combinati tra loro grazie alla partecipazione di tutti i cittadini. Ciò che li mette in relazione sono le connessioni materiali, come i tra-sporti, e immateriali, cioè internet: sono queste le fondamenta da cui iniziare a costruire una città in cui si producono idee, ricchezza e svi-luppo.

A sinistra e al cen-tro alcune immagini del progetto per la valorizzazione di Viale Piave (Stazio-ne FS - Fiera). Fo-tografando il codice QR potrete leggere la tesi di laurea (su questo tema) di Linda Comerlati e Chiara D’Agostin.

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L’intervento di ampliamento rappresenta sempre una sfida interessante anche dal punto di vista tecnico e strutturale, perché lo scopo è quello di poter sfruttare la struttura esistente nel modo migliore. L’aumento del peso complessivo della costruzione è spesso il fattore determinante per la fattibilità di un ampliamento verso l’alto. Quello che a prima vista si presenta come una sfida impossibile, può rivelarsi meno problematico adottando scelte tecniche adeguate. Il rispetto di alcuni principi semplici permette di definire soluzioni tecnicamente ineccepibili e poco impegnative.

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maggio 201428 antheonPSOCIALE&SALUTEGiornata del Naso Rosso a Verona

Ridere fa bene alla salute, è un dato di fatto. Ce le ri-cordiamo tutti le risate dei pazienti del Gesundheit!

Institute, rese celebri da Robin Williams nel film Patch Adams. «Ridere è contagioso, ma è anche la miglior cura», era una battuta del film. Ma c’è chi di questa filo-sofia ha fatto e continua a fare la propria missione.È su questa linea di pensiero infatti che nasce VIP VivereInPositivo Ita-lia ONLUS, che dal 1997 si occupa di portare i valori della clownte-rapia nel nostro paese. Secondo i clown volontari, non si può cura-re soltanto il corpo, ma la perso-na nella sua interezza: per questo portare un sorriso nelle corsie di ospedale può aiutare a sconfigge-re il senso di oppressione che pro-va chi vive un momento di disagio.Il 18 maggio l’associazione ripro-pone la Giornata del Naso Rosso, quest’anno alla decima edizione: in questa occasione i volontari

Vivere in Positivo,quando la cura è una risataIl 18 maggio a Verona in Cortile del Mercato Vecchio torna la Giornata del Naso Rosso, un’opportunità per conoscere il pazzo mondo della clownterapia e aiutare chi aiuta gli altri con un naso rosso e un amore smisurato per la vita.

scenderanno nelle maggiori piaz-ze italiane (a Verona li troverete in Cortile del Mercato Vecchio) per fare conoscere la clownterapia e raccogliere fondi destinati alla for-mazione di nuovi clown e alle mis-sioni nel mondo.La prima associazione VIP è nata a Torino, dove dal 2000 i volonta-ri prestano servizio negli ospedali della zona. Da allora la Federazio-ne Nazionale VIP Italia è arrivata a contare 53 associazioni, sparse su tutto il territorio nazionale, che si basano sulla forza di oltre 3500 volontari in servizio presso circa 170 strutture ospedaliere e so-cio-sanitarie. Da diversi anni però l’associazione si è spinta più in là: il sorriso dei clown arriva anche in situazioni disagiate in diversi luo-ghi del mondo. Sono molteplici in-fatti le missioni finanziate da VIP Italia con l’obiettivo di raggiungere anche il Terzo Mondo.Quest’anno le missioni sono nu-merose e arriveranno fino in Ar-

gentina, Romania, Ucraina, Tan-zania, Cambogia, India, Camerun e Sierra Leone (vedi box). Anche nel nostro territorio sono presen-ti i “portatori di gioia”: VIP Verona, infatti, presta servizio nell’ospe-dale Fracastoro di San Bonifacio e nell’ospedale Orlandi di Busso-lengo, oltre che nella casa di ripo-so Pia Opera Ciccarelli di San Gio-vanni Lupatoto e nella struttura Campostrini di Sommacampagna.Da qualche anno è inoltre attivo il “progetto scuole”, grazie al quale VIP Verona porta la filosofia del vi-vere positivo anche tra i più piccoli: i clown operano infatti nella scuola elementare di Isola della Scala e nel Liceo “Calabrese - Levi” di San Pietro In Cariano.Ma non finisce qui. Per il secondo anno, l’associazione porterà i clown veronesi in Libano, dove preste-ranno servizio nelle strutture locali e per continuare il progetto, comin-ciato lo scorso anno, di formazione di nuovi clown sul territorio.

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maggio 2014 29 antheonP Giornata del Naso Rosso a Verona

ARGENTINA: I Colori Del Cuore. Progetto che coinvolgerà bambini, adolescenti e giovani del Barrio, con attività di recupero sociale di minori a rischio e dei giovani che vivono il dramma della droga, dell’alcol e della prostituzione minorile, utilizzando le tecniche della clown terapia e del circo sociale.ROMANIA: Progetto rivolto a un gruppo di detenuti minorenni e a un gruppo di donne minori e adulte nel carcere di Bacau. Sono inoltre previste attività per bambini e ragazzi con disabilità fisiche e psichi-che a Roman. UCRAINA: Rinascita e Crescita. L’obiettivo della missione è di creare un nucleo locale di volontari clown. TANZANIA: La vita è un viaggio. La missione si occuperà di incoraggiare la parteci-pazione dei bambini alla vita sociale e culturale della comunità a cui appartengono, coinvolgendo un numero sempre maggiore di minori abbandonati e dei ragazzi di strada di Sanganigwa.CAMBOGIA: Possa ogni tuo giorno traboccare di felicità. Presso la Bosco Bakery School, i volontari interverranno con laboratori creativi che coinvolgeranno bambini ed insegnati. INDIA: Take your time to smile. Le attività coinvolgeranno i bambini dell’orfanotrofio Ashalayam Don Bosco e le bambine di Sister’s Grace, casa di accoglienza per bambine di strada.CAMERUN: con questa missione proseguirà la formazione dei clown iniziata lo scorso anno dai volon-tari COE e i volontari presteranno servizio presso l’ospedale S. Luc di Mbalmayo.SIERRA LEONE: Sierra Leone Clown Therapy. I volontari lavoreranno a contatto con i bambini, con gli adolescenti della Scuola dei Sordi e con i pazienti dell’ospedale di Emergency.

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E D I T O R I A Presentato a Verona il libro manifesto della Slow Medicine

S e con lo slogan “Buono, pulito e giusto” di Slow Food pensavamo di averli sentiti tutti ci sbagliava-

mo. Sì perché sull’onda del suc-cesso dell’associazione, fondata da Carlo Petrini, che dava la giu-sta importanza al piacere legato al cibo, nasce Slow Medicine. Per-ché una medicina sobria, rispetto-sa e giusta è possibile. Ed è pro-prio su questi tre aggettivi, scelti dai fondatori di Slow Medicine, che prende forma e significato il gran-de progetto che ruota attorno a questo movimento definito dallo stesso Richard Smith sul British

La lumacache non ti aspetti Perché una medicina sobria, rispettosa e giusta è possibile. Ed è proprio su questi tre ag-gettivi, scelti dai fondatori di Slow medicine, che prende forma e significato il grande pro-getto che ruota attorno a questo movimento definito dallo stesso Richard Smith sul British Medical Journal “la miglior medicina del ventunesimo secolo”. di Giorgia Castagna

Medical Journal “la miglior me-dicina del ventunesimo secolo”. Il libro-manifesto è stato presenta-to alla Feltrinelli di Verona lo scor-so 25 marzo, ed è stato proprio in questa occasione che il presi-dente di Slow Medicine, Antonio Bonaldi, ha affermato i capisaldi di questo nuovo approccio: «nes-suna negazione della medicina né della scienza stessa, ma solo un approccio più “slow”. Niente cure inutili, né un uso eccessivo di far-maci, ma un nuovo rapporto con i pazienti con un occhio di riguardo agli ultimi aggiornamenti. Ridurre i costi sanitari e aumentare la qua-

lità dell’assistenza: perché tutto questo è possibile».Ecco quindi che Slow Medicine chiede alla medicina di tornare a essere sobria, rispettosa e giu-sta, e identifica sette veleni che la intossicano, tra cui l’abuso del-la tecnologia che riduce all’osso il rapporto umano durante la cura, la mancanza di informazione e un ricorso eccessivo a esami diagno-stici inutili.L’idea da sviluppare, e che emer-ge dal libro, scritto a tre mani da tre dei fondatori, Giorgio Bert, An-drea Gardini e Silvana Quadrino, è quella che cure appropriate e

Per cominciare ad attivarsi nella direzione della Slow Medici-ne, l’associazione italiana ha lanciato il progetto “Fare di più non significa fare meglio”, molto simile a quello già in atto ne-gli Stati Uniti con il nome di “CHOOSING WISELY” (Scegliere saggiamente, ndr) di cui leggete al box della pagina successi-va, promosso da molte società scientifiche USA e da un’asso-ciazione di consumatori.Tutte le info su www.slowmedicine.it

Fare di più non significa fare meglio

La presentazione del libro alla Feltrinelli

maggio 201430 antheonP

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Page 31: Pantheon 50 - Jobs Act, Poletti a Verona

L`OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità, ndr) stima che una percentuale della spesa sanitaria compresa tra il 20% e il 40% rappresenti uno spreco causa-to da un utilizzo inefficiente delle risorse (WHO 2010). Negli USA si valuta che l’am-montare delle prestazioni che non ap-portano nessun beneficio ai pazienti e di conseguenza rappresentano uno spreco corrisponda ad almeno il 30% della spe-sa sanitaria. Gli stessi studi sottolineano come, per limitare esami e trattamenti non necessari, che non solo fanno cresce-re oltre misura i costi, ma possono anche danneggiare i pazienti, sia fondamentale il ruolo dei medici, dalle cui decisioni si stima dipenda circa l’80% della spesa sanitaria.

La storia di CHOOSING WISELY

Presentato a Verona il libro manifesto della Slow Medicine

di buona qualità unite ad un’ade-guata comunicazione fra le per-sone riducano i costi dell’orga-nizzazione sanitaria, riducano gli sprechi, promuovano l’appropria-tezza d’uso delle risorse disponibili, la sostenibilità e l’equità dei siste-mi sanitari, migliorando la qualità della vita dei cittadini nei diversi momenti della loro vita. Ecco quin-di spiegato il voluto riferimento a slow (lentezza, ndr), di slow food, che se in cucina si traduce come attenta e quindi lenta, ricerca di un cibo, buono, pulito e giusto, tra le corsie degli ospedali e negli studi medici “slow” vuol dire innanzitutto dare un nuovo volto alla medicina annullando quell’idea di onnipo-tenza troppo spesso affidatagli, secondo cui tutto ciò che si può fare dal punto di vista tecnologi-co e farmacologico, non può non portare un beneficio e deve quindi essere fatto.«Lo scopo è di avviare un mo-vimento culturale» ha spiegato Silvana Quadrino nel corso del-la presentazione del libro, «per coinvolgere il maggior numero possibile di medici e professionisti sanitari che agiscano con un ap-proccio umano e non meramente tecnicistico». Perché, ed è un fatto: secondo una ricerca condotta su 2.500 prestazioni sanitarie sup-portate da buone evidenze scien-

tifiche, solo il 46% è sicuramente utile, e il 4% è dannoso.Analogamente, il Journal of the American Medical Association (Giornale dell’Associazione Medi-ca Americana, ndr) ha riportato uno studio in cui si dimostra che la maggior parte dei nuovi dispo-sitivi medici, approvati dalla Food and Drug Administration, sono si-mili a quelli già in uso e sono stati introdotti soprattutto per motivi commerciali, senza dimostrazione diretta di efficacia clinica. Infine, il dato più inquietante, riportato sul “British Medical Journal” (Giornale Medico Britannico, ndr) nel 2011: chi vive in zone dove si prescrive molto ha una vita media più breve rispetto a chi abita in zone dove si ragiona un po’ di più prima di indi-care esami, procedure e farmaci.

La presentazione del libro alla Feltrinelli

Filosofie a confronto:

a sinistra la copertina del

libro Slow Me-dicine, a destra

la medicina “tradizionale” dove la pre-

senza di cure e trattamenti

è, a volte, eccessiva.

maggio 2014 31 antheonP

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Il bilancio di quest’anno è, ad un tempo, un punto di arrivo ed un punto di partenza. Un punto di arrivo perché completa un

percorso che ha portato il nostro Gruppo, in un arco di sette anni, a conquistare una posizione for-te, solida e dinamica sul mercato assicurativo. Un punto di parten-za perché i risultati fin qui raggiun-ti ci consentano di avviare, con un piano strategico triennale, una fase nuova incentrata sull’in-novazione». Così il presidente Pa-olo Bedoni ha commentato, nel corso dell’Assemblea di Cattolica Assicurazioni svoltasi il 26 aprile a Verona, i risultati del Bilancio 2013 che è stato approvato a larghis-sima maggioranza. «Abbiamo fatto una scelta che si è rivelata vincente», ha aggiunto Bedoni, «quella di ripartire dall’identità di Cattolica, dal suo radicamento nel territorio, dal suo originalissimo modello cooperativo».I risultati del Bilancio sono stati illu-

Il BilancioAnnuale

strati dall’Amministratore delega-to, Giovan Battista Mazzucchelli. «Il bilancio di quest’anno è in li-nea con le previsioni di budget con un utile normalizzato superio-re a quello dello scorso anno. Pur-troppo sull’utile effettivo, e conse-guentemente sul dividendo, c’è stato il colpo di maglio dell’Ires, l’imposta governativa “una tan-tum” che a Cattolica è costata 31 milioni di euro. L’utile netto è stato quindi di 64 milioni di euro, che ci ha consentito di propor-re all’Assemblea la distribuzione di un dividendo pari a 0,45 euro per azione. Dati estremamente si-gnificativi di questo bilancio sono inoltre il miglioramento ulteriore sia del combined ratio (a 93,5 per cento), che è un dato estrema-mente significativo del livello di efficienza e di redditività, sia del margine di solvibilità (da 1,55 a 1,62) che invece è indice del livel-lo di affidabilità di una Compa-gnia assicurativa. Il dato di fondo

è che è continuato il trend di svi-luppo e di crescita graduale con grande attenzione al tema della solidità d’impresa e di Gruppo.«Per quanto riguarda le prospet-tive», ha proseguito Mazzucchel-li, «nel settore Danni si prevede un’evoluzione dell’offerta ed una maggiore spinta commerciale da parte dei canali distributivi nel segmento retail. Nel merca-to Vita è invece prevedibile una rifocalizzazione sui prodotti at-trattivi anche in ottica Solvency II che indurrà le Compagnie di as-sicurazioni a rivedere i propri pro-dotti, guardando molto più di pri-ma alla redditività. Bisognerà poi puntare sulla crescita della previ-denza complementare anche in seguito ai possibili stimoli derivanti da un ulteriore sviluppo della rifor-ma del Welfare. Su un mercato assicurativo in rapida evoluzione, ci attendono grandi sfide, in pri-mo luogo quella dell’innovazio-ne, ma siamo consapevoli di aver

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Il BilancioAnnuale

Premi Lordi Lavoro Diretto *Fonte: Circolare IVASS - 4 marzo 2014

DANNI

VITA

2012 2013

1.715

4.371

∆ % 13/12PREMI TOTALI

€ milioni

RACCOLTA PREMI 2013

∆ % MERCATO 13/12 (*)

+ 19,4 + 13,1

+1,8 - 4,6

+ 34,4 + 22,12.656

1.686

3.662

1.976

*Fon

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201

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ANALISI ANDAMENTO PREMI MERCATO VS. GRUPPO CATTOLICA

VAR % DIC 2013MERCATO

+13,1%

-4,6%

-7,2%

VAR % DIC 2013CATTOLICA

+ 19,4%

+1,8%

+2,4%

CATTOLICAVERSO MERCATO

+6,3%

+6,4%

+9,6%

-1,1% +0,9% +2%

+22,1% + 34,4% +12,3%

TOTALE

DANNI E VITA

TOTALE DANNI

AUTO

NON AUTO

VITA

Nota: Margine di solvibilità post dividendo2012 2013

1.334

PATRIMONIO NETTO DI GRUPPO MARGINE DI SOLVIBILITÀ

€ milioni

EVOLUZIONE DEL PATRIMONIO NETTO AL 31 DICEMBRE 2013

1.317

2012 2013

1,621,55

posto le premesse per affrontarle con spiri-to positivo e vincente».«Sono stati», ha concluso l’Amministrato-re delegato, «anni di grandi difficoltà sia finanziarie che di mercato. Per noi anche organizzative perchè abbiamo dovuto pro-cedere una profonda ristrutturazione del Gruppo come premessa necessaria per il rilancio che abbiamo poi realizzato. Abbia-mo raggiunto traguardi importanti e ci sia-mo riappropriati di un’immagine di concre-tezza e solidità che ci viene riconosciuta da tutto il mercato. E ci viene riconosciuto an-che quel ruolo sociale che, certo, non tutte le imprese riescono a svolgere. Mi riferisco, in primo luogo, al mantenimento del livello occupazionale, ma anche agli importanti investimenti di responsabilità sociale che abbiamo fatto nel territorio».Nel suo intervento a conclusione dei lavori il presidente Bedoni ha rilevato come in que-sti anni Cattolica si sia rilanciata «lavoran-do contro l’interminabile crisi e contro i suoi gravissimi effetti dal puntodi vista finanziario, economico, sociale ed anche istituzionale. In un periodo come questo, quando gli alti-forni chiudono e le grandi imprese deloca-lizzano e s’involano verso l’estero, Cattolica non solo è rimasta qui. Non solo ha garan-tito l’occupazione e il lavoro per migliaia di famiglie, ma ha reso più che mai incisiva la sua presenza sul territorio. C’è una rete di iniziative sul terreno della responsabilità sociale d’impresa e della solidarietà che nessun altro gruppo imprenditoriale privato è in grado di garantire sul territorio. Queste iniziative, dalla Fondazione al Progetto di vita. Cattolica per i giovani in modo parti-colare, hanno la capacità di penetrare nel cuore della società, di erodere le barriere dell’indifferenza e della sordità al disagio sociale. Ma anche la capacità di promuo-vere il diritto al futuro».

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Giovanbattista Mazzucchelli e Paolo Bedoni

Page 34: Pantheon 50 - Jobs Act, Poletti a Verona

RUBRIC

C’era una volta,in Italia

maggio 201434 antheonP

Mary Tedesco ha un nome americano, ma il suo co-gnome tradisce chiare origini italiane. Suo non-

no è nato a San Pietro a Maida, in provincia di Catanzaro, mentre la nonna è di Rovereto (Trento). La bisnonna, poi, arriva da una delle regioni più amate del nostro Pa-

ese, protagonista dell’arte e della cultura, ma anche dell’enogastro-nomia italiana: la Toscana. Con un mix di sangue del genere che ti scorre nelle vene, non puoi non sentirti italiana. «Non solo mi sen-to italiana, ma lo sono» chiarisce Mery. «Ho la doppia cittadinan-za, americana e italiana, e ogni anno torno in Italia per due o tre mesi, per stare con i miei cugini e per portare avanti le mie ricerche genealogiche». Mary, infatti, sulla sua passione per la genealogia ha costruito un vero e proprio lavoro, dando vita a Origins Italy, una so-cietà specializzata in ricerche ge-nealogiche in ambito italiano.«Questo amore per la ricerca delle origini è nato molti anni fa. Quando ero bambina, i miei nonni parlava-no sempre della storia d’Italia e ci raccontavano dei nostri cugini e persino di lontani antenati, e io ero curiosissima di conoscere sempre qualcosa in più. Ho cominciato a fare ricerca genealogica nel 2006,

su suggerimento di un collega, che mi aveva dato indicazioni per ini-ziare la mia indagine tramite inter-net. È stato così che ho scoperto di poter ottenere la doppia citta-dinanza. Raccolti i documenti che attestavano la nascita italiana dei miei bisnonni, necessari per esple-tare le pratiche burocratiche, mia madre si è resa conto di non cono-scere il nome della sua bisnonna. A quel punto la curiosità di torna-re indietro di un’altra generazione era troppo forte» spiega Mery. Le ricerche sulla sua famiglia sono continuate e parallelamente sono iniziate quelle per conto di alcuni amici, fino a che il suo talento ha iniziato a essere conosciuto a livelli più ampi. Sono arrivati i primi inviti a tenere seminari, i primi clienti, e la passione si è trasformata in la-voro. Appesa al chiodo la laurea in matematica e abbandonata una promettente carriera in am-bito finanziario, Mery ha iniziato a studiare genealogia, ottenendo il

…un nonno, una bisnonna, un lontano antenato che, emigrati negli Stati Uniti, hanno iniziato una nuova vita. Qualcosa delle loro vecchie vite è però sopravvissuto fino ai giorni nostri: una ricetta di cucina, un nome tramandato di padre in figlio, un ritratto di famiglia. I loro nipoti, oggi, italo-americani di terza o quarta generazione, spinti da questi ricordi, sempre più spesso vanno a caccia di notizie, documenti, nomi e provenienze dei propri antenati, con l’obiettivo di tracciare un albero genealogico e riappropriarsi così delle proprie origini. Mary Tedesco, italo-americana di Boston, fondatrice di Origins Italy, li aiuta a portare a termine questa impresa.

Scoprire o riscoprire il proprio legame genealogico con l’Italia. Un sito internet scoperto in rete per caso ci ha proiettato all’interno di un mondo tutto nuovo, legato a storie tutte particolari e a tradizioni ed emozioni di famiglia.di Francesca Mauli

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Page 35: Pantheon 50 - Jobs Act, Poletti a Verona

maggio 2014 35 antheonP

Certificate in Genealogical Rese-arch alla Boston University. «Adoro fare ricerche genealogiche e non lo vedo come un lavoro, ma come una passione. Mio cugino, Giusep-pe Tedesco di Roma, mi chiede sempre: “Quando avrai finito con la ricerca sul ramo Tedesco?”. E io gli rispondo: “Quando sarò arriva-ta ad Adamo… Adamo Tedesco!”».Una battuta che rende l’idea di quanto sia determinata nella sua ricerca.A Origins Italy si rivolgono gli ita-lo-americani che cercano notizie su un antenato ben preciso, che vogliono costruire il proprio albe-ro genealogico, ritrovare lontani cugini, o sono alla ricerca dei do-cumenti necessari per ottenere la doppia cittadinanza, ma anche italiani che cercano notizie sull’an-tenato emigrato negli USA, ma-gari per mettersi in contatto con i suoi discendenti e “allargare” la famiglia. «L’anno scorso abbiamo seguito un caso interessante: due statunitensi con lo stesso cogno-me e le origini nello stesso Comu-ne in Italia ci hanno chiesto di cer-care se vi fosse un nesso tra le loro famiglie. Abbiamo scoperto che i loro bisnonni erano fratelli e quin-di loro erano cugini di terzo grado. Erano talmente felici di aver sco-perto questa parentela, da aver organizzato poi una grande festa

Mulberry Street, New York, 1900Ecco come si presentava la grande città americana per i molti italiani che vi si recarono in cerca di fortuna.© Detroit Photography

per riunire la famiglia» racconta Mery. «Per le nostre ricerche lavo-riamo sia direttamente sul campo, negli USA e in Italia, in archivi e bi-blioteche, sia utilizzando il web, che offre interessanti possibilità. Per esempio, per molti anni i Mormo-ni hanno filmato atti e documenti italiani per uso genealogico. Tutte questi fonti sono disponibili pres-so la Family History Library a Salt Lake City, nello Utah, e una parte si trova su www.familysearch.org e su www.ancestry.it. Anche i so-cial media sono utili nella ricerca». L’interesse per la genealogia, negli Stati Uniti, è molto diffuso, anche grazie ad alcuni programmi televi-sivi, come “Who Do You Think You Are” (trasmesso anche in Italia su La Effe con il titolo “Chi ti credi di essere”) e l’esistenza di siti come

ancestry.com, che raccolgono un folto pubblico. «Noi italo-america-ni» conclude Mery Tedesco, «vivia-mo con orgoglio le nostre radici. Amiamo l’Italia e sentiamo una vera e propria “nostalgia” per la nostra patria d’origine, che amia-mo per la sua cultura, i suoi pae-saggi e per il suo speciale modo di concepire e vivere la famiglia». Una grande famiglia allargata quindi, quella italo-americana, che racconta come l’amore per la propria terra natale e l’orgo-glio dell’appartenenza a una cul-tura ricca e affascinante come la nostra, insieme alla nostalgia che si prova quando si viene separati da essa, possano sopravvivere, di generazione in generazione, alla lontananza geografica. Lontano, sì, dagli occhi, ma mai dal cuore.

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maggio 201436 antheonPCULTURA Pomeriggio letterario in Valpantena maggio 201436 antheonP

Dal Premio Salgaria Tiziano TerzaniDue eventi che lanciamo dalle pagine di Pantheon con grande soddisfazione. Anzi-tutto perché (parafrasando Alessandro Anderloni) “la Lessinia e le sue figlie, la Val-pantena, la Valpolicella e la Val d’Illasi” negli ultimi anni si stanno impegnando molto per promuovere la cultura e poi perché ci auguriamo che sulla “cultura” abbinata al “turismo” si continui a crede-re e ad investire.

Venerdì 23 maggio doppio appuntamento letterario in Valpantena: saranno presentati in due appun-

tamenti distinti due insigni autori Emilio Salgari (Verona, 21 ago-sto 1862-Torino, 25 aprile 1911) e Tiziano Terzani (Firenze, 14 set-tembre 1938 - Orsigna, 28 luglio 2004) che consideravano il viag-giare «un modo di vivere».

Premio Letterario Emilio SalgariNel primo evento, che si terrà (alle 18:15) a Grezzana, nella sala Bo-denheim del Centro “Eugenio Tur-ri” (Via A. Segni 2), Claudio Gallo, direttore responsabile della rivista Ilcorsaronero, presenterà il Premio Letterario Emilio Salgari del quale sono già stati scelti i tre romanzi fi-nalisti: La morte si muove nel buio di Luigi De Pascalis (edizioni Mon-dadori), Il testamento del papa di Giulio Leoni (Edizioni Nord) e Invic-tus. Costantino l’imperatore guer-riero di Simone Sarasso (edizione Rizzoli). Sarà proprio il giovane Sa-rasso, assieme a Luca Crovi, com-ponente della giuria, e a Beppe Muraro, giornalista, ad illustrare il suo romanzo storico.

Il premio biennale nazionale di letteratura avventurosa è stato promosso da varie associazioni ed enti, tra i quali il Consorzio Pro Loco Valpolicella e l’Associazione Ilcorsaronero, nel 2006, anzitutto nell’intento di valorizzare l’opera di Emilio Salgari, del quale è in atto una grande rivalutazione: viene considerato uno dei precursori di questo filone di letteratura; in se-condo luogo per far riscoprire Ve-rona e la Valpolicella (dove Salgari trascorse gli anni dell’adolescenza e dalla quale spesso trasse ispi-razione per i suoi romanzi) e infine per far crescere nelle giovani ge-nerazioni l’amore per la lettura. L’iniziativa di questo premio e le opere scelte dalla giuria nelle passate edizioni hanno attirato l’attenzione di insigni giornalisti, scrittori e fumettisti italiani, tra questi Alberto Ongaro, Mino Mi-lani e Paolo Bacilieri ai quali verrà assegnato il premio “Ilcorsarone-ro”, che portano avanti la tecnica narrativa salgariana. Questa ini-ziativa, sostenuta dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Verona, dai Comuni della Valpolicella, da altri Enti e Associazioni, per la pri-

ma volta sbarca in Valpantena, grazie all’appoggio del Comune di Grezzana, alla rivista Pantheon (il direttore Matteo Scolari sarà il moderatore della serata) e all’Ho-tel La Pergola.«L’auspicio», ha confermato Clau-dio Gallo, «è anche quello di pro-muovere la lettura dei libri di Emilio Salgari nelle biblioteche e magari trovare un gruppo di giovani lettori che si impegni a leggere i libri fi-nalisti». La cerimonia di premiazio-ne è fissata per settembre 2014 (data esatta nei prossimi numeri di Pantheon).

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di Alessandra Scolari

Emilio Salgari Tiziano Terzani

Page 37: Pantheon 50 - Jobs Act, Poletti a Verona

maggio 2014 37 antheonP Pomeriggio letterario in Valpantena

Il libro di Tiziano TerzaniIl secondo avvenimento (unico nel Triveneto) avrà luogo (alle 20:30) nel salone centrale del piano no-bile di Villa Cà Vendri di Santa Maria in Stelle. La Libreria Gulliver proporrà il libro di Tiziano Terzani Un’idea di Destino edito da Lon-ganesi. Una raccolta dei suoi diari inediti, curata dalla moglie assie-me ad Alén Loreti, iniziati nel feb-braio 1984 con il viaggio e l’arre-sto a Pechino e continuati con la successiva espulsione dalla Cina (eventi che hanno rammaricato molto l’autore), poi la Thailandia, l’Indocina, il Medio Oriente, l’India e altri. L’ultimo viaggio (nel 2004) porta Terzani alla scoperta della sua malattia e ad una nuova con-sapevolezza di sé che ha affidato a pagine più intime, lettere ed ap-punti diventati oggetto di questo eccezionale volume stampato nel decennale della sua scomparsa. Il libro sarà presentato da Angela Terzani Staude, con Valerio Pelliz-zari, scrittore e giornalista (inviato in vari Paesi del mondo) e Andrea Bocconi, uno dei più noti scritto-ri italiani di viaggi, entrambi amici della famiglia Terzani, che arricchi-ranno la serata con la loro testi-monianza.Al termine, nel porticato della splendida villa del primo Cinque-cento, costruita dalla scuola del

La copertina del libro di Terzani (a sx) e una veduta panoramica di Villa Ca’ Vendri (in alto). La serata dedicata al grande scrittore e al suo lavoro edito da Longanesi lo scorso gennaio, andrà in scena nell’anno in cui si celebrerà il decennale della sua scomparsa.Curioso pensare che durante la sua carriera da giornalista in Italia non era praticamente conosciuto, dato che scrisse quasi prevalen-temente sul periodico tedesco Der Spiegel.

Sanmicheli, per i presenti ci sarà un buffet con degustazione di vini offerti dall’Azienda Pasqua di San Felice Extra e specialità offerte dall’Oleificio Salvagno di Nesente.Inoltre, per chi arriverà prima del calare del sole, ci sarà la possibilità di ammirare il parco all’inglese, ornato da statue set-tecentesche, da un ninfeo e dal grande viale di secolari cipressi che conduce all’ingresso nord di Villa Cà Vendri, nonché la chie-setta.L’ingresso ai due eventi è libero.

Page 38: Pantheon 50 - Jobs Act, Poletti a Verona

T E A T R O Alberto Bronzato: “i primi 25 anni dell’Estravagario”

La passioneè tuttoAbbiamo incontrato Alberto Bronzato, direttore artistico dell’Estravagario Teatro e allievo del com-pianto Giorgio Totola. Un’intervista a tutto tondo sul mondo del Teatro e sul fascino che ancora oggi esercita sulla nostra città.

di Giovanna Tondini

Manca poco più di un mese all’inizio estate teatrale in città. Verona indosserà un abito di-

verso e con il fermento di tutte le sue membra volutterà sul palco pronunciando parole, frasi, discor-si, che intratterranno un pubblico entusiasta. Pubblico che ormai da decenni segue con interesse le proposte delle tante compagnie teatrali che popolano la città e la sua provincia. Un proliferare che quarant’anni fa, negli anni Settan-ta, non era certo la norma.«All’epoca esistevano poche com-pagnie» spiega Alberto Bronzato. Ma sufficienti per inaugurare una vitalità teatrale che ha attraver-sato gli ultimi decenni della storia veronese. Era l’epoca di Giorgio Totola. «Il mio maestro di teatro e di vita», confida Bronzato, che all’età di17 anni cominciò a seguir-lo. “Il maestro di molti dei principali protagonisti di oggi”, hanno scritto. Il maestro che ha dato la svolta al modo di fare teatro a Verona. Con lui si è passati dal “dilettantismo” al “professionismo”. Un processo al quale ha partecipato in prima persona lo stesso Bronzato. «Non so perché mi piacesse il tea-tro. Non ci andavo abitualmente», racconta il direttore artistico della compagnia teatrale Estravaga-rio, che quest'anno compie i suoi primi 25 anni. «Ho iniziato in par-rocchia alla SS. Trinità. C’era qual-cosa che mi spingeva in quella direzione». Coincidenze, casi della vita, destini. Fatto sta che Giorgio Totola abitava vicino alla famiglia

“Non so perché mi piacesse il teatro. Non ci andavo abitualmente.Anche l’incontro con Totola fu dettato dal caso”.

di Bronzato. «Un giorno mio padre lo fermò per strada e gli chiese se potevo partecipare al suo labora-torio». Al tempo Giorgio era impe-gnato in spettacoli storici, che per Verona erano molto forti. Si par-lava di temi impegnativi. «Avevano un contenuto sociale importante. Quando vidi il primo spettacolo rimasi a bocca aperta». Ebbe così inizio una storia «lunga da raccon-tare». Il laboratorio si teneva ai Filippini, al circolo di Vicolo Satiro. Dopo poco tempo Totola, che an-cora faceva parte de “La Barcac-cia”, chiese ad Alberto di recitare in un suo spettacolo. «Allora capii che avevo il teatro nel sangue». Negli anni Ottanta Alberto ha se-

guito il suo maestro nella ricerca di nuove esperienze per affinare la tecnica dell’attore. «Totola vo-leva provare qualcosa di diverso. Frequentava molti corsi in giro per l’Europa. In questo modo ebbi l’oc-casione di seguire anche gli allievi di Eugenio Barba». Fu così che To-tola diede le dimissioni da “La Bar-caccia” e insieme ad alcuni com-pagni di teatro, tra cui Bronzato, formò la compagnia “Perché”. «Il primo spettacolo fu allestito con mezzi poveri. Non avevamo nulla rispetto all’esperienza preceden-te». Rimase il filone storico e so-ciale, ma Totola rivoluzionò il modo di proporlo sulla scena, con lunghe esercitazioni di corpo e voce.

© foto Davide Cazzola

Sabato 17 maggio - Ore 11:00Sala Farinati, Biblioteca Civica di Verona

IL VITTORIOSO E UNO DEI SUOI PIÙ ILLUSTRI DISEGNATORI: ALBERTO TOSI

IntroduzioneProf. Agostino Contòresponsabile Biblioteca Civica

OspitiOn. Ernesto Preziosi e Alberto Tosi

ModeratoreMatteo Scolaridirettore di Pantheon - Magazine di Verona

InterverrannoClaudio Gallogià docente di Storia del FumettoAntonio Alizzidocente Management per l’Editoriaall’Università di Verona

Appuntamento dedi-cato alla presentazione del libro “Il Vittorioso” di Ernesto Preziosi, edito da Il Mulino. Ad accompagnare l’autore la testimo-nianza diretta di Alberto Tosi, uno dei più apprezzati disegnatori di quello che fu un grande periodico illustrato per ragazzi pubblicato dal 1936 al 1966.

L’INCONTRO

Info: [email protected] 045.8650746

maggio 201438 antheonP maggio 201438 antheonP

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Alberto Bronzato: “i primi 25 anni dell’Estravagario”

Alberto si fece conoscere con il gruppo “I 3 Grassoni” e nel 1984 ottenne il ruolo dell’Arlecchino. Fu la svolta. «Mi innamorai della Com-media dell’Arte e da allora comin-ciai a seguire anche corsi di acro-batica». Qual era dunque il segreto del successo del gruppo “Perché”? «Avevamo al 100% la passione per il teatro», sottolinea Alberto. «Oggi questo manca, anche se ci sono tante compagnie». Insomma la quantità non fa la qualità, e que-sto lo sappiamo bene. Come dice Bronzato, «si fa presto a fare tea-tro. È facile trovare un attore che ne sostituisca un altro in un ruo-lo». Ma è una facilità che inganna. Dietro al lavoro dell’attore ci deve essere la tecnica, e per appren-derla «ci vuole dedizione e voglia di imparare».Nel 1987 Verona è colpita da un lutto, per la scomparsa improvvi-sa del “maestro”. Un anno dopo alcuni membri della compagnia “Perché” fondano “l’Estravagario”. Alberto ne diviene regista e diret-

tore artistico, mentre continuava a dividere il suo tempo con il lavoro di grafico. «Allora facevamo più di 90 repliche all’anno!». Dopo dieci anni di attività, nel 1998, viene inaugurato il teatro Tenda negli Ex Magazzini Generali. Fu il momento in cui si aprirono le porte anche alle scuole. «Tanti gio-vani si sono avvicinati al teatro e alla nostra realtà», il che ha reso possibile un continuo tramandare nel tempo di tecniche ed esperien-ze. Quelle che Alberto non solo in-segna, ma che desidera migliora-re nella sua ricerca instancabile di

attore. «Cinque sono le parti a cui l’attore deve badare: le azioni fisiche, i conflitti, il soggetto,

l’ambiente, il testo». In altre paro-le, «si parte dal corpo per arrivare alla voce. È il corpo che da l’imput, attraverso il quale si improvvisa. Ma poi c’è il testo». E sottolinea: «mi piace molto l’uso della parola abbinata al gesto». Poi però biso-gna sperimentare. «Cambiare è importante».Alberto oggi sente più che mai la necessità di collaborare con al-tri professionisti, per assimilare le novità che circolano nel mondo te-atrale e proporle al pubblico. A noi non resta che seguirlo nel suo per-corso. Con entusiasmo e curiosità.

Nell’altra pagina, due fotografie di Alberto Bronzato. In alto è ritratto durante una rap-presentazione, in basso senza trucco in un intenso primo piano.Qui a fianco un’immagine dell’Estravagario Teatro dei primi anni, mentre nell’altra pagina in basso la stessa compagnia è ritratta in scena, all’apice di una rappresentazione.

Sabato 17 maggio - Ore 11:00Sala Farinati, Biblioteca Civica di Verona

IL VITTORIOSO E UNO DEI SUOI PIÙ ILLUSTRI DISEGNATORI: ALBERTO TOSI

IntroduzioneProf. Agostino Contòresponsabile Biblioteca Civica

OspitiOn. Ernesto Preziosi e Alberto Tosi

ModeratoreMatteo Scolaridirettore di Pantheon - Magazine di Verona

InterverrannoClaudio Gallogià docente di Storia del FumettoAntonio Alizzidocente Management per l’Editoriaall’Università di Verona

Appuntamento dedi-cato alla presentazione del libro “Il Vittorioso” di Ernesto Preziosi, edito da Il Mulino. Ad accompagnare l’autore la testimo-nianza diretta di Alberto Tosi, uno dei più apprezzati disegnatori di quello che fu un grande periodico illustrato per ragazzi pubblicato dal 1936 al 1966.

L’INCONTRO

Info: [email protected] 045.8650746

maggio 2014 39 antheonP

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maggio 201440 antheonPP E R S O N E Verona ricorda il coraggioso medico marchigiano

Eroe dell’umanità». Kofi An-nan, all’epoca segretario dell’Onu, scelse queste parole per Carlo Urbani,

perché «non sapremo mai quanti milioni di vite ha salvato».Tutti lo ricordano come il corag-gioso medico di Castelpiano, pa-esino vicino a Jesi (Ancona), mor-to undici anni fa a Bangkok, dopo aver contratto la Sars, la stessa sindrome che, in quei lontani gior-ni, aveva scoperto e di cui stava cercando di impedire il contagio.Le molte, moltissime biogra-fie scritte dopo la morte di Carlo raccontano dell’infanzia a Castel-piano, degli studi in Medicina, del lavoro come infettivologo ad An-cona, dei viaggi in Africa con lo zaino pieno di farmaci, dell’impe-gno con Medici Senza Frontiere, di cui è stato, peraltro, presidente per l’Italia nei giorni importanti del Nobel, assegnato nel 1999 all’as-sociazione. Ma le parole dei tan-tissimi libri che lo raccontano non si fermano qui. Ci sono le pagine che parlano del suo lavoro con l’OMS, Organizzazione Mondiale

della Sanità, che l’ha portato con la famiglia a vivere in Vietnam e ad innamorarsene. Dei viaggi a Ginevra, a Bruxelles, in Thailandia. Fino all’ultimo viaggio, quello a Bangkok, mentre cercava di sco-prire l’origine e la cura della Sars, questa «strana influenza, per cui si muore» come lui stesso, preoccu-pato, diceva alla moglie, la sera.E poi ci sono le pagine drammati-che che, sottovoce, narrano i suoi ultimi istanti, quando Carlo lascia-va la moglie e i tre figli, quando lui, il medico coraggioso, moriva, uc-ciso dalla malattia che cercava di curare.È sempre complicato parlare di un grande uomo. C’è l’incognita de-gli aggettivi giusti e l’insidia vera della retorica che appesantisce ciò che era leggero e che con la cornice distrae sempre un po’ dal quadro. Forse le parole giuste, più che dette, vanno ascoltate da chi, al grande uomo, è stato a fianco, da chi ci ha vissuto insieme. E così, quando si è deciso di intitolare l’auditorium della scuola media Berto Barbarani in via Bentegodi,

In memoria diCarlo Urbani

A San Martino Buon Alber-go è stato intitolato a Ur-bani un nuovo auditorium, mentre in città ne ha pre-so il nome la sede di Medici Senza Frontiere.Un uomo che non si è mai risparmiato e che ha dato la vita per aiutare gli altri. Abbiamo incontrato il figlio Tommaso, oggi ventiseienne.

di Miryam Scandola

L’inaugurazione dell’auditorium di S. Martino B.A. con Tommaso Urbani (quarto da destra).

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maggio 2014 41 antheonP Verona ricorda il coraggioso medico marchigiano

a San Martino Buon Albergo alla memoria di Carlo Urbani, si è pen-sato subito di invitare suo figlio.«Si sa molto di lui per il lavoro che ha fatto come medico, ma a me piace ricordarlo come una perso-na normale che è riuscita a coro-nare il suo sogno di aiutare i più deboli», così Tommaso dice ai tanti studenti intervenuti alla cerimonia la mattina del 5 aprile scorso.Lui è il figlio maggiore, 26 anni, innamoratissimo del Vietnam che proprio il padre gli ha fatto cono-scere e «il suo complice», gli piace

precisare sorridendo. Quello, in-somma, che voleva seguirlo dap-pertutto e che oggi cerca di se-guirlo anche nei sogni. Studia per diventare interprete e aiutare gli altri, perché «per essere utili non bisogna per forza essere medici. Basta essere uomini». Per lui quel padre, che a otto anni l’ha portato in Cambogia e che, adolescente, gli ha fatto cono-scere e amare Hanoi (capitale del Vietnam, ndr), è solo, si fa per dire, un uomo che si è preso sul serio. A Tommaso non piace l’aggettivo

“eroe” per il suo «babbo», perché lo fa sembrare lontano, difficile da seguire, impossibile da imitare. Lo ripete con insistenza durante l’incontro che, nel pomeriggio, lo ha visto di nuovo protagonista a Verona nella sede locale di Medici Senza Frontiere, in vicolo Corticel-la San Marco, sede che proprio in questa occasione è stata dedica-ta alla memoria del grande medi-co che fu presidente dell’associa-zione per la sezione italiana negli anni 1999/2000.Non parla del coraggio intero, vero che aveva suo padre quando si è buttato a combattere contro quel virus sconosciuto e letale, salvan-do il Sud Est asiatico dal dilagare di un terribile contagio. Tommaso parla di altro.Racconta di un papà attento, di un uomo che amava la moto, che con passione suonava il sax, e a volte, si fermava pure a scrivere qualche poesia. Di un uomo, in-somma, che la vita l’amava dav-vero e che per questo ci teneva a difenderla.Niente come le parole della loro canzone, My Way di Sinatra, che Tommaso suona ancora con il suo sax, sembra più giusto per dire di Carlo, senza retorica. I did what I had to do / and saw it through without exemption [Ho fatto quel-lo che dovevo fare / ho visto tutto senza risparmiarmi nulla].

“Aveva appena finito l’università quando fece un viaggio in Etiopia, un soggiorno che gli cambiò la vita. Si rese conto che le persone morivano per le malattie più semplici e non a causa delle patologie che lui stava studiando. Per questo decise di impegnarsi in prima persona e più tardi avrebbe aderito alla famiglia di Medici Senza Frontiere.Ricordo il primo viaggio che feci con lui, avevo 8 anni e mio fratello appena uno. De-cise di partire per la Cambogia e noi lo seguimmo. Il suo intento era quello di aiutare le popolazioni in difficoltà e di permettere ai suoi figli di crescere in un contesto che ora mi rendo conto mi ha segnato profondamente. Nel 2003 lo chiamò un ospedale francese ad Hanoi, in Vietnam, per una malattia allora sconosciuta, la Sars. Lui non ci pensò due volte, sapendo i rischi che correva, ma in quel momento c’erano delle persone che avevano bisogno di lui e questo l’ha pagato a caro prezzo. A lui non posso rimproverare nulla perché nella sua vita ha sposato il principio della solidarietà e per me è diventato un esempio”.

IL RICORDOTommaso Urbani, all'inaugurazione dell'Auditorium a San Martino Buon Albergo

Carlo Urbani(qui e nell’altra pagina)

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RUBRICA

Una vita da pastoreDai genitori Celestino Anselmi ha ereditato la passione per l’allevamento. Mestiere faticoso, ma ricco di soddisfazioni. E ora che la crisi ha fatto risco-prire alle giovani generazioni l’agricoltura, è felice di cedere il testimone.

di Marta Bicego

mountain

maggio 201442 antheonP

ora sono senza gregge...» incalza “il Barba” perché con questo so-prannome, dai monti alla vallata, lo conoscono praticamente tutti. Vuoi, appunto, per la lunga barba bianca che gli disegna i contorni del viso, segnato da un’esistenza trascorsa quasi esclusivamente all’aria aperta. Vuoi, a differenza di ciò che si pensa in genere dei montanari, per il carattere estro-verso che lo contraddistingue e la battuta sempre pronta a strap-pare un sorriso. Vuoi soprattut-to per il mestiere che ha portato avanti per una vita intera: il lavoro antico della pastorizia, raccolto come preziosa eredità dai genitori

e traghettato nei tempi moderni. Fino ad oggi che, di anni, ne ha 65.«Dalla contrada non mi sono qua-si mai spostato: ho deciso di ri-manere a vivere qui, immerso nella natura. La contrada è stata per me maestra di vita, con suoi aspetti positivi e negativi. La mia non è stata una vita semplice, certo, ma nonostante i sacrifici e la fatica posso dire di essere con-tento: tutto ciò che ho fatto è sta-ta una mia scelta» inizia a raccon-tare. Ai Salgari, infatti, Celestino è cresciuto assieme ai cinque fratelli e al papà allevatore (saltuaria-mente pure agile contrabbandie-re) che ha insegnato loro a darsi

È venuta fin quassù alla ri-cerca dei pastori smarri-ti?». La destinazione è di quelle che si conquistano,

un chilometro dopo l’altro: dal-la Valle di Illasi a Sant’Andrea di Badia Calavena per salire poi di quota, a suon di tornanti, quasi a raggiungere San Bortolo e segui-re una stradina che accompagna in contrada Salgari. Il pastore, scovato in un tranquillo abitato che ormai conta pochissi-me anime, ma un tempo era bru-licante di persone che si davano appuntamento di sera nella stalla per fare filò, è Celestino Anselmi. «Pastore in pensione, visto che

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Una vita da pastoremaggio 2014 43 antheonP

da fare e rimboccarsi le maniche: che si trattasse di improvvisarsi muratore per sistemare un mu-retto crollato in un prato, di pro-durre burro e formaggio da ven-dere nella valle di Illasi, di andare nella foresta a raccogliere legna o lenzuola ricolme di foglie, di ac-compagnare le pecore al pascolo la mattina presto, seguendole per tutto il giorno e prestando atten-zione che non andassero a man-giare l’erba nei terreni confinanti. Altrimenti erano guai e il rischio era di finire a letto senza la cena. «In montagna gli animali sono una grandissima risorsa, ti danno da mangiare, per questo bisogna vo-ler loro bene» ci tiene a precisare il pastore, «così mi hanno sempre insegnato i miei genitori».Non è un caso scoprire che, all’in-terno di una famiglia molto nu-merosa, Celestino è stato l’unico a decidere di rimanere a seguire le attività della contrada dove ha, a sua volta, cresciuto tre figli as-sieme alla moglie Renata. «Posso dire di aver avuto una vita molto dura, in modo particolare nella stagione invernale con la neve che rendeva difficili gli spostamenti, ma non trascurata e molto ricca di soddisfazioni» ammette. Lo spazio per le sue passioni se l’è comun-que ritagliato: si è dilettato nella

scultura della pietra, da autodi-datta; ha fatto l’alpino a Dobbia-co e, ancora adesso, non passa anno senza partecipare e sfilare all’adunata nazionale delle Penne Nere; è nel gruppo dei pistonieri di San Bortolo, con tanto di trombi-no che era lo stesso utilizzato dal padre. Del mestiere dell’allevato-re, adesso che è in età da pen-sione, ha allentato giustamente le redini: «Ho tenuto soltanto qual-che mucca e pecora. Del resto, arrivati a un certo punto, bisogna mettersi tranquilli: bisogna de-dicarsi a qualche lavoretto, sta-re all’aria aperta e vivere la vec-chiaia serenamente». Dopo tanto tempo tra i pascoli, prosegue, «bi-sogna rilassarsi, mettere da par-te i pensieri, trovare il tempo per fare qualche viaggio e rigenerarsi vedendo il mondo». E soprattut-to lasciare spazio ai giovani. In un momento in cui la crisi economica ha contribuito a far riscoprire alle nuove generazioni l’agricoltura, Celestino è felice di poter passa-re il testimone che, a suo tempo, ha ricevuto. «Molti giovani stanno riscoprendo la bellezza del dedi-carsi alla terra, all’allevamento, alla cura dei boschi che devono essere mantenuti puliti e in ordine se si vuole valorizzare il territorio. Un ritorno alla natura che non mi

sarei mai aspettato, ma che forse era da prevedere al punto in cui siamo arrivati». E conclude: «chi ci ha preceduto, ha faticato tanto per conservare il patrimonio naturale. È nostro dovere seguirne l’esem-pio. Con coraggio e passione».

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maggio 201444 antheonPT U R I S M O Progetti di valorizzazione territoriale

Turismo ed ecosestenibilità, un legame che, nella no-stra società 2.0, si fa sem-pre più fitto.

L’amministrazione comunale di Badia Calavena è in prima fila tra i maggiori promotori della ricerca di una rivoluzione culturale del con-cetto di turismo efficiente e con-sapevole. Il progetto, che prende il nome di: Scenari ecosostenibili per un turismo ed un’ospitalità innova-tivi in Lessinia Orientale, nato da un’idea del Sindaco Ermanno An-selmi e recentemente presentato ai mezzi stampa, avrà una dura-ta complessiva di 12 mesi e farà parte dello speciale programma operativo della Regione Veneto 2007/2013 del Fondo Sociale Eu-ropeo. Il progetto, realizzato grazie alla collaborazione del Dipartimen-to TeSIS dell’Università di Verona, con il coinvolgimento ed il suppor-to di enti e imprese del territorio, impegnate in diversi ambiti come la formazione, il turismo e il setto-re amministrativo-politico, vuole realizzare dei progetti mirati a po-

Alla scoperta della Lessinia sostenibileIl Comune di Badia Calavena ha lanciato il mese scorso un progetto che vuole aprire sce-nari di sviluppo turistico sostenibile nella Lessinia Orientale che comprenderà la creazione di un museo multimediale sulle rinnovabili, la formazione della popolazione e molto altro.

di Marco Nicolis

tenziare l’ospitalità turistica soste-nibile in modo particolare sul terri-torio della Lessinia Orientale.Lavorando su un’analisi qualitati-va del territorio, ci si è resi conto di come sia necessario rivoluzionare il concetto di turismo, unendo la sostenibilità al rispetto della tra-dizione. A questo scopo l’educa-zione ad un turismo responsabile dell’ambiente e delle strutture è fondamentale, mantenendo sem-pre vigile un occhio ai valori che la tradizione del luogo impone. La creazione di un sistema turistico che affondi le proprie radici nel-la formazione e nelle conoscenze

può essere uno primo punto di ac-cesso verso una consapevolezza accresciuta del turismo e delle sue potenzialità e responsabilità.Punto centrale dell’intero proget-to sarà, oltre all’educazione dei visitatori circa il rispetto dell’am-biente e delle strutture ospitanti, lo studio di fattibilità, condotto da un gruppo accademico in collabo-razione con le imprese del luogo, riguardante la possibilità di realiz-zazione dell’albergo diffuso, desti-nato a valorizzare la costruzione di nuovi itinerari storico naturalisti, passando per la riscoperta e la rinascita dei villaggi abbandona-ti e la presentazione di un nuovo, innovativo, percorso multimediale (inserito in un contesto museale) dedicato al tema delle energie rin-novabili.L’amministrazione comunale di Badia Calavena sarà il punto di ri-ferimento dell’intero progetto, ge-stendo le relazioni tra i vari partner coinvolti nell’opera, la cittadinan-za e il team di ricerca impegnato sul campo, finalizzando gli sforzi al raggiungimento degli obbiettivi prefissati.

Lo scorso 15 aprile, al Risto-rante 12 Apostoli di Verona, la Rassegna Enogastronomica

per la valorizzazione dell’agnello di Pecora Brogna Veronese è giun-ta al suo culmine, con il pranzo di gala in cui sono stati presentati i piatti finalisti e premiati i ristoran-ti vincitori. A vincere il Ristorante

Rassegna enograstronomicaPecora Brogna di Matteo Bellamoli

I cuochi del pranzo di Gala

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Page 45: Pantheon 50 - Jobs Act, Poletti a Verona

maggio 2014 45 antheonP Progetti di valorizzazione territoriale

Bacco d’Oro di Mezzane di Sotto, che partecipava nel menu con un piatto di ravioli di ricotta di pecora e uvetta sultanina accompagnati da bruciatini di agnello e mousse di broccoli verdi (foto). Premia-ti anche il Ristorante Guglielmini di Cerro V.se, il Ristorante Solivo di Badia Calavena e il 13 Comuni di Velo Veronese. Questi quattro erano già stati selezionati fra i dieci ristoranti che nei mesi scorsi ave-vano proposto un menu a base di Pecora Brogna. L’iniziativa, orga-nizzata dall’Associazione Strada del Vino in collaborazione con Illasi Valleys, Associazione Cuochi Sca-ligeri, Associazione Italia Somme-lier e GAL Baldo Lessinia ha por-tato in tavola, in uno dei ristoranti più “in” della città, una selezione di gran classe dei piatti che hanno partecipato alla rassegna. Meri-tano sicuramente un accenno gli gnocchi di malga dolci con ricotta di Brogna e salsa brulè caramel-lata, proposti come dessert dal Ristorante Guglielmini di Cerro che hanno stupito non poco i presenti al pranzo di gala.

Il piatto vincitore 1° Rassegna musicaleILLASIncantoTradizioni antiche e divertimen-to per tutti. Parte da qui la prima edizione di ILLASInCanto, rasse-gna musicale di danze e canti del-la tradizione cimbra, in program-ma il prossimo 17 maggio.L’evento, organizzato dalla Coo-perativa Illasi Valleys in collabo-razione con Alive, Accademia Li-rica Verona, riunirà gli allievi delle classi terza, quarta e quinta della scuola primaria dell’Istituto Stata-le “Don Lorenzo Milani” di Lavagno, pronti ad esibirsi come un’unica voce intonando i canti della tradi-zione lessinica.A braccetto con gli studenti la manifestazione vedrà la presen-za anche di 50 coristi, un’orche-stra formata da 13 componenti e 3 soliste provenienti direttamente dall’Accademia Lirica veronese.Sabato 17 maggio, con inizio pre-visto per le ore 10:30, nei pressi del Municipio di Illasi i 500 bam-bini del coro intoneranno i brani diretti dal Maestro Paolo Fanci-cani. Risuoneranno Kan Lietzan, La bicicleta, Susanna vati a vesta, El Torototèla, Giga fraraisa, Nine nane, La vecchia zia Adelina, Bin-te, Manfrina, Un bel giorno andan-

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do in Francia, Merica Merica e in chiusura Anda batanda.A seguire, i presenti saranno in-trattenuti da un’esibizione del Gruppo Ricerca Danze Popolari di Verona che metterà in scena uno spettacolo fatto di suoni, musiche e colori della nostra tradizione.Obbiettivo dichiarato della mani-festazione, esplorare la tradizione veneta e veronese mantenendo vive le antiche tradizioni degli an-tenati che vivevano la montagna, facendo rivivere ai giovani i mo-menti che coronavano la vita, il la-voro e le passioni del popolo cim-bro.

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maggio 201446 antheonPS P O R T A tu per tu con Sofia Righetti

Oggi campionessadomani chi lo saAtleta diversamente abile di Negrar, ha iniziato a sciare nel 2012 e in poco tempo è riusci-ta ad arrivare sul gradino più alto del podio nella specialità slalom gigante. Incontriamo Sofia nella centralissima Piazza Bra per scoprire il suo presente, i suoi progetti e aprire il cassetto dei suoi sogni. di Giovanni Melotti

Arriva in Corso Porta Nuo-va in sella alla sua sedia a rotelle, si fa largo in mezzo al traffico citta-

dino come se nulla fosse e si sie-de su una panchina di Piazza Brà davanti ad un’Arena che silenzio-samente la osserva. Ne ha fatta tanta di strada la ventiseienne di Negrar Sofia Righetti, medaglia d’oro agli ultimi campionati nazio-nali di sci da discesa organizzati dalla FISIP (Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici, ndr). A sentirla parlare non sembra si sia ancora resa conto dello straor-dinario risultato che è riuscita ad ottenere. Le sue doti di semplicità e tenacia paiono cancellare l’han-dicap fisico che l’ha accompagna-

ta nel corso della vita. Un errore chirurgico quando era poco più che neonata, con una conseguen-te lesione al midollo spinale e una paraparesi alle gambe, ha trac-ciato una riga nera su una pagina del libro della vita di questa cam-pionessa dagli occhi azzurri. Ma di disperazione e rancore non c’è nemmeno la traccia nel suo sorri-so. La ricerca di emozioni forti e di adrenalina pura hanno avvicinato Sofia allo sci, come ci spiega, e ad interi mesi di allenamenti presso la scuola Scie di Passione di Folgaria le hanno fatto coronare uno dei suoi tanti desideri. Tanta fatica ripagata da due me-daglie preziosissime al collo, risul-tato di sudore e di una grande for-

za di volontà per una ragazza che non ha ancora chiuso il cassetto dei sogni: «Quando scio avverto in me una sensazione fantastica, un mix di potenza, velocità e control-lo» ci racconta.Campionessa nella specialità gi-gante e vicecampionessa nello speciale, cosa ti porti a casa dagli ultimi Campionati Italiani?Sicuramente il coronamento di tutto l’impegno profuso in questi anni. Devo ringraziare indistinta-mente chi ha scommesso su di me e mi ha permesso concretamente di raggiungere questo obiettivo. Non nascondo che ora la vita non è in discesa, sono ancora alla ri-cerca di uno sponsor che possa darmi una mano economicamen-te e credere in me, così da puntare ancora più in alto per essere an-cora all’altezza di competizioni na-zionali ed estere.E ora come passi le tue giornate?Sto recuperando dagli sforzi del campionato, inoltre sto prepa-rando i prossimi esami universi-tari. Ho ottenuto la prima laurea all’Università di Bologna, ora mi divido tra Verona e Parma, dove vive il mio ragazzo. L’allenamento lo continuo in palestra, cercando di migliorare le mie prestazioni per essere sempre al top.Quanto è importante l’allena-mento a questi livelli?È fondamentale. Il talento e il po-tenziale ci possono essere, ma è necessario il duro lavoro per espri-merli al meglio. Solo con l’impegno di ore ed ore di allenamento ogni giorno si può puntare in alto. Da soli è impossibile diventare gran-

Sofia Righetti in gara (sopra e sotto)e in un momento di relax (a fianco)

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maggio 2014 47 antheonP A tu per tu con Sofia Righetti

di e a tal proposito voglio ringra-ziare oltre alla mia scuola sciisti-ca di Folgaria, anche lo sci club Edelweiss di Verona, che tanto mi ha aiutato in questi anni.Qual è il tuo segreto?La voglia di andare oltre. Le emo-zioni che provo quando scio sono difficili da spiegare, è una gara contro me stessa per raggiungere velocità sempre più elevate, sen-za trascurare che ogni movimen-to del mio corpo è fondamentale

per restare in perfetto equilibrio. Quando sono sul mio monosci penso solamente ad andare il più forte possibile, e questo credo è diventato una personale filosofia di vita: non mi pongo limiti e non me non sono mai posti.Campionessa nello sci, hai suona-to la chitarra elettrica in diverse band, appassionata di filosofia, hai fatto anche la fotomodella. Cosa vuoi fare da grande?Il presidente degli Stati Uniti d’A-

merica (ride, ndr). In realtà cerco di guardare molto vicino, così da im-pegnarmi nel raggiungere via via tutti gli obiettivi prefissati. Voglio terminare alla grande il percorso di studi e raggiungere la laurea specialistica in scienze filosofiche, con il desiderio di specializzarmi in filosofia del diritto degli animali. E poi voglio continuare a viaggiare e vivere la mia passione dello sci che mi regala sempre soddisfazio-ni uniche e indescrivibili.

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Novità 2014

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maggio 201448 antheonP TEMPO LIBERO Cicloturismo in Veneto

Alla scopertadi storia e naturaUn progetto interessante orientato anche al centenario della Grande Guerra, punta sul ci-cloturismo per riscoprire la pedemontana veneta in un modo tutto nuovo. Orizzonti turistici da cui dobbiamo passare se vogliamo davvero essere una Nazione all'avanguardia.

Visitare la fascia pede-montana veneta, la Les-sinia e le zone del Delta del Po in bicicletta, alla

scoperta di natura, cultura e te-stimonianze storiche legate alla Prima Guerra Mondiale, di cui si celebrerà il Centenario proprio il prossimo anno. È questo il proget-to nato da un'idea di Biosphaera, Working Out e LemmeLemme per riscoprire in modo alternativo il tu-rismo in bicicletta.

Sostenibilità, cultura e natura. Grazie alla collaborazione di gui-de naturalistiche esperte, i parte-cipanti potranno scegliere alcuni itinerari che spaziano dalla Rete Natura 2000 fino a paesaggi na-turali di vario genere, per attra-versarli pedalando e combinare così la scoperta con un turismo ecosostenibile e salutare. Que-sto progetto entra a pieno titolo in tutta quella serie di iniziative riassumibili con il termine “slow”

(lento, ndr) in quanto accomunate dalla lentezza, contrapposta alla frenesia che ci accompagna tutti i giorni. Approcciarsi alla scoperta e alla visita senza fretta, prenden-do tutto il tempo necessario e im-mergendosi piano nelle atmosfere attraversate.All'interno di questo progetto sono stati inseriti tour in aree protette, sia dal punto di vista faunistico che floreale, e zone di interesse storico, in primis l'Altopiano di Asiago che ancora oggi porta su di sé un ricco patrimonio legato ad entrambe le Guerre Mondiali. Ma non sono le uniche zone selezionate dal team di organizzatori. Questi trekking in bicicletta saranno organizzati an-che nella laguna di Venezia, in pro-vincia di Vicenza, sul Lago di Gar-da, attraverso le Strade del Vino e ovviamente in Lessinia.Un modo nuovo per approcciare il tempo libero rilassandosi all'aria aperta.

Secondo la FIAB, in Italia vengono or-

ganizzate 4200 escursioni all'anno che

movimentano 130mila persone per

un totale di 6.300.000 km percorsi. Il

2013 è stato un anno storico da que-

sto punto di vista, dato che sono state

vendute più biciclette che automobili.

CICLOTURISMO IN ITALIA

“Macchia Bianca - Amici di mare”, è lo spet-tacolo messo in scena dalla IIIA della scuola secondaria di I grado “A. Caperle” di Marzana lo scorso 16 marzo a Milano in una location unica: il teatro “La scala della vita”, collocato nei sotterranei di quello che era l’orfanotrofio di Milano, oggi parte dell’Ospedale M. Melloni, oggi sotto i reparti di Neonatologia e Pedia-tria. Ed è proprio ai bambini e ai ragazzi ospiti dell’Ospedale che si rivolgono gli spettacoli di questo speciale teatro. «L’invito» ha spiegato Nicoletta Morbioli, dirigente scolastica dell’I-stituto Comprensivo 16 della Valpantena, «è arrivato dall’associazione “Il sipario dei bam-bini Onlus”, che si occupa del teatro. È stato un privilegio, nonché una grande soddisfazione, poter recitare per un progetto come questo».«Il Teatro Nero» ha spiegato la docente Barba-ra Forneron, ideatrice dello spettacolo, tratto da un racconto di Folco Quilici, «è una tipolo-gia scenica muta che si svolge in uno scena-rio scuro, in cui l’illuminazione ultravioletta da luogo a fantastici giochi di luce. Lo spettacolo, vincitore due anni fa del concorso nazionale “Marinando” del Ministero dell’Ambiente, è re-alizzato da vari oggetti fluorescenti mossi dai ragazzi che, vestiti di nero, risultano invisibili.Racconta di un piccolo capodoglio, nato con una stella di luce sul dorso, rimasto imprigio-nato nelle maglie di una crudele rete da pesca. Di lui si prenderà cura un ragazzino coraggio-so: Tore. Un messaggio ecologico potente, che ci insegna ad amare e rispettare la natura».

I S T R U Z I O N E Premiati gli istituti di Velo ed Erbezzo

Scuole veronesi “in cattedra”

Le scuole primarie di Velo ed Erbezzo hanno partecipa-to ad un interessante con-corso della Regione Veneto sulla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. Im-provvisatisi attori di due fil-mati, hanno messo in scena la Lessinia e hanno portato a casa due primi posti.

Il concorso ha un titolo che non lascia dubbi: Tutela, Valorizza-zione e Promozione del patrimo-nio linguistico e culturale vene-

to. Organizzato da UNPLI Veneto e dalla Regione Veneto, questo progetto ha vissuto lo scorso 25 marzo a Venezia il suo momento culminante, quando sono state premiate le scuole vincitrici.A conquistare la sezione della ri-cerca storica, la primaria di Erbez-zo, che ha realizzato un filmato dal titolo La malga, economia in mi-niatura focalizzato sulla lavorazio-ne del formaggio, che con Erbezzo ha legami molto forti. I bambini, delle classi terze, quarte e quinte, hanno dapprima ascol-tato la testimonianza di un an-ziano del paese, mastro casaro, e quindi si sono improvvisati casari in una piccola malga di Contrada Zulli. Il tutto è stato immortalato in un cortometraggio, apice del pro-getto, che ha ottenuto il riconosci-mento. Il lavoro sarà che sarà pro-iettato in occasione della Festa del Formaggio di Erbezzo il prossimo 25 maggio. Le insegnanti Campe-delli Cesarina, Barbara Massella, Pasqualina Rossone e Orietta No-venta hanno ringraziato enti, am-

ministrazioni, istituti bancari e pri-vati che hanno sostenuto questa e altre iniziative permettendo di re-alizzare questi importanti percorsi di apprendimento e di esperienza per i bambini.Primo premio, poi, anche per la primaria di Velo Veronese, impe-gnata con le classi quinte nella se-zione leggenda. I nove bambini della classe quin-ta, assieme alle insegnanti Silvana Castagna ed Elena Bonato, coa-diuvate da Leonardo e Gregorio Finetto e Luigi Castagna, hanno realizzato un video dal titolo La Fata Calamita che ha preso ispi-razione dall'omonima leggenda di Attilio Benetti inserita nel libro “I racconti dei filò dei Monti Lessini”. Anche in questo caso, tutto è par-tito da una ricerca dei luoghi dove effettuare le riprese: una stalla, degli esterni e la grotta della fata. Poi sono partite le riprese, dove i bambini si sono improvvisati at-tori, e quindi è stato realizzato il filmato (poi vincitore) che è stato proiettato nella sala dei Centomila a inizio maggio. Ora il progetto è quello di farne un Dvd, che sarà disponibile alla pri-maria di Velo Veronese.

Gli alunni della primaria di Erbezzo mo-strano con orgoglio il premio ricevuto per il lavoro “La malga, economia in miniatura”

Un frame molto suggestivo dal cortome-traggio “La Fata Calamita” realizzato dai bambini della primaria di Velo Veronese.

di Matteo Bellamoli

Una “recita” a fin di benedi Francesca Mauli

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maggio 2014 49 antheonP

RSN Ricerche e Studi NaturalisticiBIOSPHAERA s.c.

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TEMPO LIBERO Cicloturismo in Veneto

Alla scopertadi storia e naturaUn progetto interessante orientato anche al centenario della Grande Guerra, punta sul ci-cloturismo per riscoprire la pedemontana veneta in un modo tutto nuovo. Orizzonti turistici da cui dobbiamo passare se vogliamo davvero essere una Nazione all'avanguardia.

Visitare la fascia pede-montana veneta, la Les-sinia e le zone del Delta del Po in bicicletta, alla

scoperta di natura, cultura e te-stimonianze storiche legate alla Prima Guerra Mondiale, di cui si celebrerà il Centenario proprio il prossimo anno. È questo il proget-to nato da un'idea di Biosphaera, Working Out e LemmeLemme per riscoprire in modo alternativo il tu-rismo in bicicletta.

Sostenibilità, cultura e natura. Grazie alla collaborazione di gui-de naturalistiche esperte, i parte-cipanti potranno scegliere alcuni itinerari che spaziano dalla Rete Natura 2000 fino a paesaggi na-turali di vario genere, per attra-versarli pedalando e combinare così la scoperta con un turismo ecosostenibile e salutare. Que-sto progetto entra a pieno titolo in tutta quella serie di iniziative riassumibili con il termine “slow”

(lento, ndr) in quanto accomunate dalla lentezza, contrapposta alla frenesia che ci accompagna tutti i giorni. Approcciarsi alla scoperta e alla visita senza fretta, prenden-do tutto il tempo necessario e im-mergendosi piano nelle atmosfere attraversate.All'interno di questo progetto sono stati inseriti tour in aree protette, sia dal punto di vista faunistico che floreale, e zone di interesse storico, in primis l'Altopiano di Asiago che ancora oggi porta su di sé un ricco patrimonio legato ad entrambe le Guerre Mondiali. Ma non sono le uniche zone selezionate dal team di organizzatori. Questi trekking in bicicletta saranno organizzati an-che nella laguna di Venezia, in pro-vincia di Vicenza, sul Lago di Gar-da, attraverso le Strade del Vino e ovviamente in Lessinia.Un modo nuovo per approcciare il tempo libero rilassandosi all'aria aperta.

Secondo la FIAB, in Italia vengono or-

ganizzate 4200 escursioni all'anno che

movimentano 130mila persone per

un totale di 6.300.000 km percorsi. Il

2013 è stato un anno storico da que-

sto punto di vista, dato che sono state

vendute più biciclette che automobili.

CICLOTURISMO IN ITALIA

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maggio 201450 antheonP

1RUBRICA

FRITTATAprimavera

PLUMCAKEamaretto e pere

Ciao! Mi chiamo Nicole Scevaroli, ho 25 anni ed abito a Verona. Ho una grande passione per la cucina e sono specializzata in ricette senza questo o quell’ingrediente. Da circa un anno tengo un blog che si chiama “senza latte e senza uova” nel quale propongo tantissime idee sia dolci che salate. Ho da poco pubblicato il mio primo libro che si intitola “Dolci Impossibili ”. In questa rubrica vorrei proporvi delle ricette semplici, sane, divertenti e golose pertrasmettervi la mia voglia di cucinare, infornare ed assaggiare!Se volete contattarmi: [email protected]

Procedimento:Iniziate preparando le verdure. Tagliuzzate mezza cipolla a pezzettini e fatela appassire in una padel-la antiaderente con due cucchiai d’olio e mezzo bic-chiere d’acqua. Versate i pisellini ancora surgelati e dopo qualche minuto aggiungete anche il prosciutto cotto a cubetti. Saltate per circa 5-10 minuti finché non vi sembreranno cotti. Levateli dalla pentola e metteteli da parte in una casseruola a raffreddare. Nella padella dove avete cotto i pisellini aggiunge-te un bicchiere d’acqua, fatela bollire e versateci gli asparagi tagliati a tocchetti. Fateli cuocere per circa 5 minuti e poi raffreddare. Preriscaldate il forno a 180-190°, rompete 6 delle 8 uova in un recipiente, aggiungete un pizzico di sale e pepe e sbattete con una forchetta fino a che il composto sarà diventa-to omogeneo. Aggiungete le verdure raffreddate e versate il tutto in una teglia da forno. Rompete le ultime due uova e con attenzione versatele diretta-mente nella teglia. Infornate e cuocete per 25-30 minuti. Veloce, gustosa e molto molto primaverile!

Procedimento:Preriscaldate il forno a 180 gradi. Iniziate me-scolando lo zucchero, l’olio e l’aroma man-dorla. Aggiungete la farina, il lievito e poco per volta il latte ed il liquore all’amaretto, poi sbattete il tutto con delle fruste per eliminare gli eventuali grumi. Foderate con carta forno uno stampo per plumcake e versate l’impa-sto. Lavate bene 3 pere medie e posiziona-tele in fila all’interno dello stampo facendo in modo che siano ben immerse nel plumcake. Cuocete per 30-40 minuti e fatelo raffred-dare completamente prima di assaggiarlo.

11

Ingredienti:

200gr di farina 00

100gr di zucchero

Mezza bustina di lievito per dolci

50gr di olio di semi

10gr di olio extra vergine d’oliva

350ml di latte

3 cucchiai di liquore all’amaretto

Mezza fialetta di aroma mandorla

3 pere con la bucciaIngredienti (per 4 persone):

8 uova

2 manciate di pisellini surgelati

Mezza scatoletta di prosciutto

cotto a cubetti

5 asparagi verdi

Mezza cipolla

2 cucchiai d’olio extra vergine

d’oliva

Sale e pepe

senzalattesenzauova.blogspot.it

maggio 201450 antheonP

ricetta tra

dizionale

ricetta senza latte

e senza uova

Page 51: Pantheon 50 - Jobs Act, Poletti a Verona

maggio 2014 51 antheonP

Corso di ripresa ed editing videoObiettivo: Apprendimento del corretto utilizzo della telecamera (produzione), della ripresa e la successiva realizzazione di un mon-taggio video. I corsisti saranno guidati nella creazione di un breve filmato dalla fase di ideazione e ripresa, fino a quella di video edi-ting con programmi dedicati.Durata: 5 lezioni da 4 ore il sabato mattina(09.00 - 13.00) a partire dal 10 maggio 2014Costo: 180,00€ - N. min. iscritti: 12 - Max: 15Strumentazione: Computer, telecamere eprogrammi saranno forniti dall’organizzazione

Corso “Relazionarsi con chi non vedeo vede poco: Teoria e PraticaTi relazioni con persone con disabilità visiva per lavoro?Vorresti stare vicino ad un tuo caro che ha perso o staperdendo la vista nella maniera più efficace? Hai un amico/a che vede poco?Obiettivo: Il corso punta a fornire ai partecipanti gli strumenti teorici e pratici per rapportarsi con chi non vede o vede poco sia nel contesto familiare (stare accanto ad un parente o amico cieco e o ipovedente) sia nell’ambito dei servizi alla persona (scuola, trasporto pubblico, azienda ospedaliera, operatori del turismo e della ristorazione).Data: 17 maggio 2014 (15.00 - 18.00)Costo: 39,90€ - max 20 partecipantiSede: Via Tavigliana 1/A Grezzana (VR)Per info: www.progettoyeah.it

info e dettagli: www.giornalepantheon.it - [email protected]

Laboratori per Bambini (da 5/6 anni)- Gessetti (Creazione di formine di gesso e pittura) Sabato 3 maggio (15.00 - 17.30) costo: €25- Cartonnage (Piegare e modellare il cartone e la carta)Sabato 17 maggio (15.00 - 17.30) costo: €25- Manipolazione con la Pasta MaizenaSabato 31 maggio (15.00 - 17.30) costo: €25- Feltro CreativoSabato 14 giugno (15.00 - 17.30) costo: €25

Sconto 4 lezioni: 90€

Laboratori per Adulti- Macramè (L’arte di annodare i fili)Sabato 10 e 24 maggio, 7 e 21 giugno (15.00 - 17.30)costo: €180oppure:- Uncinetto a ForcellaSabato 10 e 24 maggio (15.00 - 17.30) costo: €90- Patchwork- AppliquèSabato 7 e 21 giugno (15.00 - 17.30) costo: €95

Corsi Creativi

www.unamontagnadiidee.it

Patchwork Cartonnage Uncinetto Pasta Maizena

antheonP

Page 52: Pantheon 50 - Jobs Act, Poletti a Verona

maggio 201452 antheonP

12-18 anni

50 [email protected]

scrivici e prenota il tuo lab

...ne vedremo delle belle!

dal 10 giugno, i martedi e venerdi dalle 10.30 alle 12.00presso la sede di FabLab a Grezzana

ma SCATTOgiusto!...nonSCATTOaCASO

I partecipantidovranno esser muniti di fotocamera (OK anche cellulare o tablet)

- iscrizione entro il 3 giugno 2014 - minimo 10 partecipanti

Micro-mega laboratorio

di fotografia per ragazzisvegli storie, tecniche e consigli per fotografare alla grande...

...selfie, paesaggi, ritratti, il mondo visto coi tuoi occhi e la tua creativita’!

P A N T H E O N U N D E R G R O U N D Grunge e dintorni

Animali, eccessivi, Overdose20 anni fa moriva Kurt Cobain lasciando un vuoto incolmabile nel Grunge. Una band veronese tenta, tramite la propria cre-atività e il proprio stile di vita al limite, di rianimare una scena musicale ormai con un piede nella fossa. Qui tutto è eccessi-vo, tutto è lanciato al massimo. Loro sono gli Overdose.

Overdose, un nome deci-samente “singolare” e trasgressivo. A cosa si deve questa scelta?

Il nome ha un significato ben par-ticolare che non si discosta molto dall'etimologia originale, ovvero sovraddosaggio, questo perchè vorremo eccedere in tutto ciò che più amiamo come la musica, suo-nare a volumi elevati, divertimento e soprattutto "fare casino" .Siete dichiaratamente ispirati alle sonorità grunge di Seattle degli anni ‘80/’90, di cui Kurt Cobain fu uno dei più influenti precursori, come si presenta e come è cam-biato questo genere musicale?A nostro avviso il Grunge è morto come è stato detto all'epoca, ma non per le composizioni. In realtà è scomparsa l'attitudine e il modo di vivere questo tipo di musica.

A differenza di alcuni generi, il Grunge è fortemente caratterizza-to dalla vita del musicista rispetto alle sue canzoni, basti pensare alla vita di Cobain stesso. È suffi-ciente, inoltre, prendere un brano qualsiasi dei Mudhoney ed uno dei Pearl Jam per capire che a livello tecnico e sonoro ci sono differenze abissali con lo stile anni ‘80/’90.Il vostro stile sembra differente, più pesante e tendente al genere metal. Siete d’accordo?In realtà noi non ci definiamo Grunge, ma Sludge-Grunge. Con questo termine intendiamo un in-sieme sporco di più sonorità che mantiene come base l'attitudine e la vita del Seattle Sound degli anni ‘90, inserendo melodie più pesanti per puro gusto personale. Questo però non significa che vogliamo tendere al genere Metal ma suo-nare tutto ciò che ci identifica nei nostri gusti musicali.In che modo si riesce ad attua-lizzare un filone che ha segnato un’epoca ormai conclusa?Credendo in quello che si suona e non emulando semplicemen-te le icone di quegli anni metten-do jeans rotti, camice di flanella e ascoltando solo ed esclusivamen-te Smells Like Teen SpiritPotete vantare in repertorio di-versi brani inediti. Qual è il mes-saggio che le vostre canzoni vo-gliono diffondere?Noi vogliamo dare spazio solo alla nostra creatività e affrontare te-matiche che ci riguardano nel fare quotidiano con la musica. Suonare è il miglior veicolo per

esternare quei pensieri e quelle sensazioni che non tolleriamo per cui, nei nostri brani, si può trovare rabbia e malessere sociale-rela-zionale, contornato da tutti quegli eccessi che creano il nostro mon-doLive al di “sopra delle righe” e strumenti sfasciati alla fine del concerto. Com’è un esibizione de-gli Overdose? Sul palco siamo noi stessi. Non usiamo costumi di scena, siamo nudi, crudi e sinceri come viviamo tutti i giorni, come la no-stra musica. Il live è in tutto un "noi siamo così, animali, eccessivi e Overdose!" la stessa distruzione della strumentazione è l’apice del nostro sfogo e voglia di esternare il messaggio della nostra musica.Il nostro pubblico non sai mai cosa puoi succedere.

di Marco Nicolis

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maggio 2014 53 antheonP

12-18 anni

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dal 10 giugno, i martedi e venerdi dalle 10.30 alle 12.00presso la sede di FabLab a Grezzana

ma SCATTOgiusto!...nonSCATTOaCASO

I partecipantidovranno esser muniti di fotocamera (OK anche cellulare o tablet)

- iscrizione entro il 3 giugno 2014 - minimo 10 partecipanti

Micro-mega laboratorio

di fotografia per ragazzisvegli storie, tecniche e consigli per fotografare alla grande...

...selfie, paesaggi, ritratti, il mondo visto coi tuoi occhi e la tua creativita’!

FOTOGRAFIA A giugno un nuovo corso

Il mondo a misuradi Selfie

più farcita di nuove tecnologie di facile utilizzo, continua a far pen-sare. Da queste riflessioni nasce l’iniziativa “NonScattoaCaso ma ScattoGiusto” che a partire dal prossimo mese di giugno propor-rà ai ragazzi di età compresa tra i 12 ed i 18 anni un breve labora-torio di fotografia: cinque incontri mattutini che avranno l’obiettivo di indirizzare i ragazzi ad un uso più corretto e consapevole del proprio mezzo fotografico, fornendo loro alcuni fondamentali strumenti per potersi orientare nel mondo della comunicazione per immagini. Il laboratorio, che si terrà a Grez-zana presso la sede di FabLab, sarà tenuto da Caterina Parona, giovane fotografa veronese e da Marianna Bellamoli, architetto e fotografa che da anni promuove corsi dedicati a creativi junior.

Al giorno d’oggi viene naturale credere che in realtà siamo tutti un po’ fotografi, se non altro poiché ognu-no di noi è in grado di produrre immagini fotografiche, raggiungendo anche buoni esiti, indipendentemente dalla conoscenza del settore. Un corso per ragazzi insegna invece i segreti della buona fotografia.

È evidente che ad oggi pre-diligiamo la comunicazione per immagini nel rappor-tarci con gli altri. Un tempo

si scrivevano cartoline (presumibil-mente corredate dallo scatto di un fotografo professionista), mentre ai giorni nostri ci si scambia un sel-fie attraverso il proprio smartpho-ne di ultima generazione. Ma se la fotografia è un linguag-gio universale di cui ora tutti fanno uso, oggi più che mai l’educazione all’immagine dovrebbe assumere importanza nella formazione dei giovani, né più né meno della co-noscenza, ad esempio della lingua inglese. Non basta la democratizzazione del mezzo fotografico a giustifi-care la spropositata produzione di immagini cui quotidianamente siamo abituati; bisogna anche te-

ner conto del fenomeno, più socia-le che fotografico, che ci induce a catturare continuamente istanta-nee della nostra vita: immagini cui risulta difficile conferire un valore diverso da quello delle “foto ricor-do”, un tempo destinate all’intimi-tà dell’album di famiglia, ed oggi liberamente esibite su web e din-torni. Senza vergogna cediamo ad un uso sempre più forsennato e spesso inconsapevole di qualsivo-glia mezzo fotografico.Le statistiche registrate nel 2013 rivelano che sono oltre 200 milioni le fotografie che ogni giorno ven-gono caricate sui principali social network. Il fenomeno è ormai par-te di usi e costumi della nostra so-cietà, eppure l’incremento vertigi-noso che la produzione fotografica ha subito negli ultimi anni, coadiu-vata da un’era del digitale sempre

.

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I l concorsofotografico per i nostri lettori

Marzo 2013 ONDE AL TRAMONTO - Margherita Massella

Settembre 2013PROCESSIONE DELL’AVOTO A SAN ROCCO - Federico Presa

Aprile 2014NOTE D AMORE Sara Castellani

Maggio 2013POLICROMIA DI FOGLIE - Paolo Saladini

Aprile 2014CONTRADA ROSTE - Marco Malvezzi

Giugno 2013 GIANCA BAR MAREGGEAlberto Turri

Ottobre 2013PASCOLO IN PODESTARIA - Graziano Bergamaschi

Febbraio 2014 - ROSSO FUOCO Camilla Spagnol

SCATTID ’AUTORE

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maggio 2014 55 antheonP

I l concorsofotografico per i nostri lettori

Con il numero di aprile 2014 si è concluso il concorso Scatti d'Autore II edizione, aperto a tutti i lettori di Pantheon.Si apre ora la fase delle selezioni. Prima di passare il testimone ai nostri critici fotografici lasciamo a voi lettori la possibilitàdi votare la vostra foto preferita tra gli scatti che, lungo questo anno di concorso, si sono aggiudicati i singoli mesi.

Come votare?Potrete esprimere una sola preferenza. Individuate la foto che preferite e inviate una mail [email protected] indicando il titolo e l'autore della foto che avrete prescelto. Al termine dellevotazioni dei lettori pubblicheremo una tabella con le vostre preferenze, che sarà determinante nella votazionefinale espressa dai nostri giudici. Più una foto avrà ottenuto voti da parte dei lettori maggiore sarà il suo vantaggiouna volta che sarà sottoposta al voto dei nostri critici.

Quando votare?Le votazioni del pubblico dureranno dal 9 aprile 2014 fino al 13 luglio 2014.La settimana successiva verrà fatta la selezione critica da parte di Maurizio Don e Gianluca Stradiotto e sul numerospeciale estivo di agosto/settembre saranno pubblicate le tre foto vincitrici di Scatti d'Autore II edizione: la prima,la seconda e la terza classificata.

Gennaio 2014PASSEGGIANDO TRA LA NEBBIA - Aldo Tanaro

Aprile 2014NOTE D AMORE Sara Castellani

Agosto 2013AMMIRANDO IL GRANO - Giulia Bergamasco

Luglio 2014AMARCORD - Ilario Fiore

Giugno 2013 GIANCA BAR MAREGGEAlberto Turri

Novembre2013 TORNAREBAMBINIMargheritaMassella

Marzo 2014L’ ALTALENA Ilario Fiore

Aprile 2013IL FILO INVISIBILE - Ilario Fiorentini

Page 56: Pantheon 50 - Jobs Act, Poletti a Verona

Territorio a SpicchiCERRO V.SE

Una cartina valorizza i sentieriIn merito alla notizia apparsa in questa rubrica su Pantheon 49 (aprile 2014) riguardante il lancio della nuova cartina dei sentieri di Cerro V.se, segnaliamo che sono state riportate delle date sbagliate per gli eventi connessi a questo progetto.

La presentazione ufficiale sarà venerdì 16 maggio alle ore 20:30 al Teatro di Cerro mentre l’uscita guidata sui sentieri sarà sa-bato 17 maggio. Ritrovo ore 9:00 in piazza a Cerro V.se (info al numero 3318978498 – [email protected]).

Guida allegata con cenni storici

Guide including historical notes

Con la col laborazione di

COMUNITA MONTANA

DELLA LESSINIA

PARCO NATURALE

REGIONALE DELLA LESSINIA

CARTA DEI SENTIERI

HIKING MAP - WANDERKARTE CARTA DEI SENTIERI CERRO VERONESE

SCALA - SCALE - MAßSTABE 1:10.000(1 cm = 100 m)

1° EDIZIONE 2013

Brevi da Verona e Provincia

Educazione al rischio sismico a cura del gruppo Protezione Civile

LAVAGNO MEZZANE

Un progetto di prevenzione e controllo del torrente Mezzane

ERRATA CORRIGE

A seguito dell’alluvione del 16 maggio 2013, evento che aveva interessato, tra gli altri, anche il Comune di Lavagno, è stato creato un sistema di monitoraggio delle piogge per la prevenzione dei possibili rischi apportati dal torrente Mezzane, prevedendo con un anticipo approssimativo di circa 24/48 ore le possibilità di esondazione delle acque, permettendo di attivare in caso di necessità il Centro Operativo Comunale. Finanziato dal Comune di Lavagno, il sistema di monitoraggio è tarato sulla base delle notizie rilevate du-rante le tre esondazioni più consistenti che hanno interessato il territorio, avvenute nel 1926, 1986 e appunto 2013, combinato ai dati del momento forniti dalle stazioni pluviometriche più vicine al bacino idrografico del torrente Mezzane. Inoltre, per un’ulteriore analisi in tempo reale, è stato installata una centralina mete-reologica lungo gli argini del torrente. L’intero sistema fa inoltre affidamento sulle informazioni riguardanti i parametri standard del torrente Mezzane, determinati mediante un modello concettuale di bilancio idro-logico stagionale del bacino, che tiene conto delle precipitazioni, dell’evapotraspirazione, dell’infiltrazione profonda, della capacità di immagazzinamento dei liquidi nel terreno e nel substrato roccioso e dei deflussi ipodermici e superficiali del fiume. A fianco al modello di bilancio idrologico stagionale è stato definito un modello geomorfologico di afflussi-deflussi, in grado di simulare un’onda di piena specifica per un deter-minato evento pluviometrico. La prevenzione deve essere la soluzione, la cura giornaliera per mettere in sicurezza il territorio, le infrastrutture ed i cittadini.«La realizzazione di questo sistema è il frutto dell’intesa delle realtà di Lavagno, Mezzane e Caldiero» ha detto il sindaco di Lavagno Simone Albi, promotore in prima persona di questo intervento. «Il progetto, i cui lavori partiranno a settembre, è stato interamente finanziato con i fondi regionali e del Consorzio di Bonifica per una somma pari a 700mila Euro».

di Marco Nicolis

Riparte, per il quarto anno consecutivo, la campagna informativa nazionale Io non rischio. Patrocinata dal Dipartimento della Protezione Civile e mirata alla sensibilizzazione dei cittadini sul rischio sismico, quest’anno introdurrà la novità, particolarmente interessante per i comuni costieri, dell’allestimento di punti informativi relativi al rischio maremoto, maturata in occasione dell’esercitazione europea dell’ot-tobre 2013 TWIST, La manifestazione, organizzata per le giornate di sabato 14 e domenica 15 giugno in 230 piazze comu-nali distribuite sul territorio italiano, allestirà presso Piazza Mercato a Badia Calavena, grazie al lavoro dell’associazione “Squadra Volontari A.I.B. Badia Calavena”, un punto informativo Io non rischio. L’info point distribuirà materiale divulgativo riguardante i rischi sismici, con la possibilità di fare domande a volontari esperti sulle possibili misure per ridurre il rischio derivante dall’emergenza. Il gruppo Protezione Civile e Antincendi boschivi di Badia Calavena, nato nel 1989 e attualmente composto da 29 persone, operanti prevalentemente sul territorio lessinico, ma impegnate anche durante le recenti emergenze sismiche dell’Aquila e dell’Emilia. È il gruppo stesso che invita caldamente la cittadinanza a partecipa-re alla giornata nazionale sulla prevenzione sismica per informare quanti più cittadini possibili sui rischi e le contromisure da adottare in caso di necessità, allo scopo che le persone sappiano come reagire all’emergenza, riducendo sensibilmente le problematiche legate all’evento sismico. Un tema piuttosto attuale visti i recenti fenomeni sismici che hanno interessato anche la nostra zona.

QUANDO AVVERRÀ IL PROSSIMO TERREMOTO?Nessuno può saperlo, perché potrebbe verificarsi in qualsiasi momento. Sui terremoti sappiamo molte cose, ma non è ancora possibile prevedere con certezza quando, con quale forza e precisamente dove si verificheranno. Sappiamo bene, però, quali sono le zone più pericolose e cosa possiamo aspettarci da una scossa: essere preparati è il modo migliore per prevenire e ridurre le conseguenze di un terremoto.

GLI EFFETTI DI UN TERREMOTO SONO GLI STESSI OVUNQUE?A parità di distanza dall’epicentro, l’intensità dello scuotimento provocato dal terremoto dipende dalle condizioni del territorio, in particolare dal tipo di terreno e dalla forma del paesaggio. In genere, lo scuotimento è maggiore nelle zone in cui i terreni sono soffici, minore sui terreni rigidi come la roccia; anche la posizione ha effetti sull’intensità dello scuotimento, che è maggiore sulla cima dei rilievi e lungo i bordi delle scarpate.

COSA FA LO STATO PER AIUTARTI?Nel 2009, dopo il terremoto dell’Aquila, lo Stato ha avviato un piano nazionale per la prevenzione sismica, che prevede lo stanziamento alle Regioni di circa un miliardo di euro in sette anni con diverse finalità:p indagini di microzonazione sismica, per individuare le aree che possono amplificare lo

scuotimento del terremotop interventi per rendere più sicuri gli edifici pubblici strategici e rilevantip incentivi per interventi di miglioramento sismico di edifici privati

L’ITALIA È UN PAESE SISMICONegli ultimi mille anni, circa 3000 terremoti hanno provocato danni più o meno gravi. Quasi 300 di questi (con una magnitudo superiore a 5.5) hanno avuto effetti distruttivi e addirittura uno ogni dieci anni ha avuto effetti catastrofici, con un’energia paragonabile al terremoto dell’Aquila del 2009.Tutti i comuni italiani possono subire danni da terremoti, ma i terremoti più forti si concentrano in alcune aree ben precise: nell’Italia Nord-Orientale (Friuli Venezia Giulia e Veneto), nella Liguria Occidentale, nell’Appennino Settentrionale (dalla Garfagnana al Riminese), e soprattutto lungo tutto l’Appennino Centrale e Meridionale, in Calabria e in Sicilia Orientale. Anche tu vivi in una zona pericolosa, dove in passato già si sono verificati terremoti o se ne sono avvertiti gli effetti. E ciò potrà accadere ancora in futuro.

COSA SUCCEDE A UN EDIFICIO?Una scossa sismica provoca oscillazioni, più o meno forti, che scuotono in vario modo gli edifici. Le oscillazioni più dannose sono quelle orizzontali. Gli edifici più antichi e quelli non progettati per resistere al terremoto possono non sopportare tali oscillazioni, e dunque rappresentare un pericolo per le persone. È il crollo delle case che uccide, non il terremoto.Oggi, tutti i nuovi edifici devono essere costruiti rispettando le normative sismiche.

ANCHE IL PROSSIMO TERREMOTO FARÀ DANNI?Dipende soprattutto dalla forza del terremoto (se ne verificano migliaia ogni anno, la maggior parte di modesta energia) e dalla vulnerabilità degli edifici. Nella zona in cui vivi già in passato i terremoti hanno provocato danni a cose e persone.È possibile quindi che il prossimo forte terremoto faccia danni: per questo è importante informarsi, fare prevenzione ed essere preparati a un’eventuale scossa.

La campagna Io non rIschIo terremoto è promossa e realizzata da

Partecipa alla campagna Io non rIschIo terremoto il volontariato di protezione civile con le sezioni locali di Ana, Anai, Anpas, Anvvfc, Avis, Cisom, Cives, Cri, Fin, Fir Cb, Lares, Legambiente, Misericordie, Nucleo di protezione civile Inps, Prociv-Arci, Prociv Italia, Psicologi per i popoli, Rnre, Ucis, Unitalsi, Vab. Inoltre, partecipano associazioni regionali e gruppi comunali di Campania, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e Veneto.

Io non rIschIo è una campagna informativa nazionale sui rischi naturali e antropici che interessano il nostro Paese, realizzata in accordo con le Regioni e i Comuni interessati. Si rivolge ai cittadini con l’obiettivo di promuoverne un ruolo attivo nel campo della prevenzione. Protagonisti di questa iniziativa sono altri cittadini, organizzati, formati e preparati: i volontari di protezione civile. Uomini e donne che contribuiscono quotidianamente alla riduzione del rischio impegnandosi in prima persona. Oltre alle giornate in piazza, la campagna prevede anche iniziative dedicate al mondo del lavoro e alle scuole.

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di Marco NicolisBADIA CALAVENA

VERONA

Al Teatro Romano un concerto di solidarietàDopo l’esibizione andata in scena nel 2011, il chitarrista veronese Luca Olivieri ritorna, ancora una volta accom-pagnato dalla leggenda italiana del blues Rudy Rotta, a calcare il palco del teatro romano di Verona. Sempre insieme, sempre per beneficenza, l’oramai affiatato duo artistico suonerà dal vivo lunedì 9 giugno 2014 in favore di una raccolta fondi indirizzata verso la “Cooperativa Sociale Il Polipo”, centro di riabilitazione posturale per i bambini affetti da cerebrolesioni con sede a Lughezzano di Boscochiesanuova. Olivieri, non nuovo a eventi legati alla soli-darietà, può vantare un curriculum di tutto rispetto grazie alle collaborazioni con musicisti di livello internazionale e al recente lavoro sviluppato con la star italiana Bobby Solo. D’altra parte anche Rudy Rotta, autore di 15 album, ha esportato la raffinatezza dei suoni e della tecnica musicale a livello internazionale, venendo riconosciuto come uno dei maggiori esponenti del genere. La cooperativa “Il Polipo” al centro dell’iniziativa è nata da un’idea di Alessan-dro Ferrari, mosso dalla sua stessa esperienza di persona diversamente abile. Alessandro, coadiuvato da Deborah Wijsman, ha dato vita a una struttura riabilitativa ottimamente articolata ed attrezzata creando un centro che offre supporto concreto sia ai bambini che alle loro famiglie. I biglietti per la serata possono essere acquistati presso i punti vendita del circuito Geticket (elenco completo su www.geticket.it), le filiali UniCredit (numero verde sportelli Unicredit Banca abilitati 800 323285), e tramite il Call Center Geticket al n. 848002008

di Marco Nicolis

© foto P. Mezzari

maggio 201456 antheonP

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maggio 2014 57 antheonPVERONA

L’estate in compagnia delle serate Reverse LabPromuovere un pensiero alternativo, basato su una concezione di sostenibilità diffusa dove l’uomo e le sue relazioni interpersonali siano ancora al centro dell’Universo, incentrato sul rispetto della natura, il recupero degli oggetti e la qualità della vita. Tutto questo è ancora possibile grazie all’associazione culturale Reverse Lab, la prova tangibile dell’esistenza di un pensiero in movimento, fluttuante tra la cultura e l’eco-sostenibilità, che ancora sostiene uno stile di vita concentrato sul presente, ma vigile sul futuro. L’estate ormai alle porte sarà “bollente” per il laboratorio Reverse. Da maggio fino a set-tembre sarà un susseguirsi di eventi all’aperto, musica, proiezioni e arte grazie alla ricorrente organizzazione di nuove date, proponendo un calendario ricco di emozioni e confronti con il mondo creativo. Ci sarà il giusto spazio anche per i prodotti artigianali locali e progetti edu-cativi realizzati tramite la collaborazione con diverse realtà del panorama veronese.Questa serie di eventi è nata per promuovere una nuova forma di collaborazione, costru-zione e comunicazione per rendere possibile la crescita di una nuova cultura, fondata sulla condivisione sociale delle idee e dei principi di rispetto ambientale.Per i partecipanti delle serate estive sarà quindi possibile vedere esposti alcuni lavori di que-ste realtà, discutendo direttamente con i fondatori e confrontarsi con la “filosofia” che sta alla base della loro impresa. Per partecipare sarà sufficiente effettuare il tesseramento an-nuale all’Associazione al costo di €5, valido per tutte le serate e gli eventi annuali, da effet-tuarsi collegandosi al sito blog.reverselab.it nella sezione Tesseramento, ritirando in seguito la tessera presso la sede di via Nicolo Giolfino 4, Verona .

Venerdì 9 Maggio Musica: Farglow (rock indie)Arte: Presentazione dell’asta di senso Esorcismi di Gloria TestoniAngolo Q: Presentazione del progetto Generazione XYZ

Sabato 10 Maggio Musica: Fonzarelli Brothers (blues)Arte: Presentazione dell’asta di senso Esorcismi di Gloria Testoni - My Home Gallery

Venerdì 23 Maggio Musica: Contrada Lorì e C+C Maxigross (folk)Arte: Esposizione fotografica di Valenti-na Merzi e Diambra Mariani con il pro-getto InheritanceEsposizione delle opere di Giada FlorisAngolo Q: Rallentare e guardarsi attorno - Ragionando con Slow food

Sabato 24 Maggio Musica: N-Sample (rap – jazz)Arte: Esposizione fotografica di Valenti-na Merzi e Diambra Mariani con il pro-getto InheritanceEsposizione delle opere di Giada Floris

MAGGIO 2014

di Marco Nicolis

CERRO V.SE

Presentato lo scorso 6 maggio in Provincia, torna il CantaLessinia organizzato dall’Associazione Culturale “Contrada dei Miracoli” per la sua ottava edizione, quest’anno legata con l’attività dell’ABAL (Associa-zione Bambini Autistici Lessinia) che lavora per aiuta-re bambini e famiglie che vivono quotidianamente il problema dell’autismo. Con l’obiettivo di stimolare la produzione di poesie e canzoni ispirate alla natu-ra, alla montagna e al territorio, anche quest’anno la manifestazione sarà articolata nelle varie sezioni: poe-sie, leggende, canzoni e la nuova sezione dedicata ai video prodotti dai ragazzi. All’edizione 2014 parteciperanno le scuole primarie di Alcenago, Cerro Veronese, Corbiolo, Erbezzo, Roveré Veronese, Velo Veronese e Verona Santa Croce. Sul palco anche le scuole secondarie di 1° grado: Zam-boni di Illasi, Perucci di Marzana, Caperle di Quinto di Valpantena e Dalle Spade Ferrari di Tregnago. Ospiti di questa edizione l’Associazione “Canzoniere del Pro-gno” (che studia il Progno di Illasi); Mattia Lever, finali-sta di “The Voice” su Rai2 e vincitore di “Ti Lascio una Canzone” e Beatrice Pezzini, finalista sempre del pro-gramma di Rai1. Domenica 11 salirà sul palco anche Jacopo Golin, vincitore dello Zecchino d’Oro 2013.

Il 9, 10 e 11 maggio torna il CantaLessinia

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RUBRICA

Inizia l’estate...Anche se il solstizio sarà il 21 giugno, il lavoro nell’orto e in giardino è già proiettato ai mesi estivi. Irrigazione, semina e trapianti sono oramai consentiti per quasi tutte le colture, dato che le temperature si sono oramai assestate ed è il momento di lavorare per davvero.

Il lavoro di maggio si fa sempre più intenso e dalla correttezza e celerità del contadino in questi mesi, dipende tutta la resa esti-

va dell’orto. Iniziamo dalle semine in luna crescente, ovvero princi-palmente dal 7 al 14 maggio. Po-tete piantare le angurie, il basilico, la carota e i cetrioli, oppure con i peperoni, piselli, melanzane e po-modori. In luna crescente (dal 14 al 28 maggio) potrete, invece, se-minare cipolle, finocchi, lattughe e spinaci.In tutti questi casi seminate all’a-perto senza nessun tipo di coper-tura, e badate bene di innaffiare con costanza, soprattutto nelle ore meno calde della giornata onde evitare evaporazioni antipatiche. Se avete tempo, potreste anche realizzare un sistema di raccol-ta dell’acqua piovana in vasche di acciaio da cui poi recuperarla per l’irrigazione tramite una pompa ad immersione. Proseguono i raccol-ti delle ultime produzioni delle se-mine invernali, se non le avete già tolte. Se si rende necessario, pro-cedete anche con una nuova con-cimazione o con un rinforzo di quel-la che avete fatto lo scorso mese.

In giardino le temperature ci consentono finalmente di ripor-tare all’aperto tutte le piante che come ogni anno abbiamo fatto svernare in casa. Potete toglie-re le coperture sui limoni o sulle piante delicate, ed effettuare un trattamento naturale antiparassi-tario in previsione dell’estate 2014 che, dato lo scarso freddo inver-nale, favorirà anche la nascita e la crescita di insetti infestanti. Se utilizzate insetticidi chimici (noi lo sconsigliamo) non fatelo in gior-nate ventose per evitare che si diffondano. Sul balcone potrete mettere a di-mora (trapiantare) gerani, petunie e anche le altre piante a fioritura autunnale. Ricordate, sia all’inter-no che all’esterno, di bagnare co-stantemente il terreno.

In cantina si tratta di mesi poco “faticosi”. Se volete, sempre rispet-tando le lune, potrete imbottigliare nella prima settimana. Cambiate la solita pastiglia antifioretta, te-nete le finestre aperte dove avete lasciato il vino a riposare e gode-tevi un po’ di pace. Tra poco toc-cherà anche a voi.

di Matteo Bellamoli

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maggio 201458 antheonP

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maggio 201460 antheonP

IL 6, 13, 20, 27 MAGGIO - SAN MARTINO BUON AL-BERGOI MARTEDÌ AL CINEMACineteatro Peroni Giunta quest’anno alla sua 5° edizione, si colloca a pie-no titolo in quel ricco programma di attività che com-pongono il progetto dal titolo “Il Cinema Visibile, la Regione del Veneto per il Cinema di Qualità”. Un ricco calendario di proiezioni sono in programma per l’edi-zione 2014, con il coinvolgimento di numerose sale ci-nematografiche del territorio regionale. Ingresso 3,00 Euro a persona.Info: 045 8780943 - www.spettacoloveneto.it

11 MAGGIO - MONTORIOMAGNALONGA DI MONTORIOLaghetto Squarà - Ore 9:30Torna la tradizionale Magnalonga di Montorio, percor-so culturale ed enogastronomico lungo la dorsale della Preafita. 7 tappe tra contrade storiche e aziende agri-cole, con la possibilità di gustare prodotti locali e pas-seggiare in compagnia della natura.€ 25,00 Adulti; € 13,00 ragazzi e bambini; gratuito 0-5 anni. Prenotazione obbligatoria.Info 045 557670 - www.magnalonga.org

15 MAGGIO - VERONAMILLE MIGLIAPiazza Bra - Dalle ore 20.00Con oltre una quattrocento modelli d’auto che hanno fatto la storia dell’automobilismo mondiale, si rinnova l’appuntamento storico della Verona-Mille Miglia. La manifestazione passerà da Piazza Bra in serata, ma attraverserà anche Peschiera del Garda, Vicenza, Ma-rostica, Bassano del Grappa e Padova.Info: 010 5761799 - www.1000miglia.eu

18 MAGGIO - MONTEFORTE D’ALPONEDIVINUSBIKE CLIVUSVia San Carlo – Ore 8:30Tra panorami mozzafiato, castelli circondati da uliveti, ciliegi e distese infinite di vigneti gli amanti delle due ruote potranno scegliere tra due diversi percorsi: il Ma-rathon di 76 km denominato del “Vulcano” ed il Classic di 42 km denominato delle “Ciliegie”. Un appuntamento DOC per gli amanti della mountain bike italiana.Info: 329 9836201 - www.divinusbike.it

18 MAGGIO – BADIA CALAVENACORSA IN MONTAGNAPiazza degli Alpini di Badia CalavenaGara di corsa dedicata alla memoria degli alpini attra-

verso un percorso misto, su sentieri inseriti tra prati e bo-schi, adatto anche a chi vuole godersi un momento di relax a contatto con la natura senza badare al tempo limite di due ore fissato dall’organizzazione.Info: 389 0774504 - www.badiacalavena.net

18 E 19 MAGGIO - VERONASTRAVERONA E STRAVERONA JUNIORSabato dalle ore 17:00, domenica dalle ore 9:00Gara su tre percorsi di 5,13 e 21 Km, da effettuare intera-mente all’interno del territorio comunale, con punti di risto-ro disposti lungo il tracciato. Verranno riproposte e iniziati-ve collaterali Straverona Training e Straverona Junior per i ragazzi under 14. Durante la manifestazione: Festival degli Artisti di Strada e concerto finale.Info: 335 5719550 - www.straverona.it

23, 24MAGGIO - VERONAROMEO&GIULIETTA IL MUSICALPiazza Bra – Arena di Verona – Ore 21:00Dopo il debutto del 2013, “Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo”, l’opera musicale di David Zard, tratta dal capo-lavoro di William Shakespeare, torna all’Arena di Verona. A dare volto e voce alla celeberrima coppia di innamora-ti saranno, nel ruolo di Romeo, il giovane cantante Davide Merlini e nei panni di Giulietta, l’attrice e cantante Giulia Luzi, famosa al grande pubblico per le serie tv “I Cesaroni” e “Un medico in famiglia”.Info: 045 8039156 - www.eventiverona.it

23,24,25 MAGGIO – VERONAVERONA MINERAL SHOW GEO BUSINESSFiera di Verona - Dalle 9:00 alle 19:00Oltre trecento espositori provenienti da ogni parte del globo esporranno miglia di campioni di pietre dure, minerali , fossili e pietre preziose, estratte dai più remoti confini della nostra. L’ideale per fare un tuffo nel passato, alla scoperta di come è fatto il nostro pianeta e alla ricerca di antichi dinosauri, le cui tracce rimarranno per sempre impresse nella roccia.Info: 045 8298111 - www.veronamineralshow.com

25 MAGGIO - GREZZANACAMPIONATO VERONESE DI S-CIANCOPiazza Carlo EderleIl Campionato di specialità si sposterà a Grezzana per una giornata di sport e divertimento.Info: 045 8309162 - www.associazionegiochiantichi.it

25 MAGGIO - VERONAGIORGIAArena di Verona - Ore 21:00Dopo il clamoroso successo del 2012, Giorgia presenta il suo nuovo tour “Senza Paura”. Il tour segue la pubblicazione del nuovo acclamatissimo album, ai vertici della classifica ufficiale di vendite e già certificato disco di platino.Biglietti: € 74,75 / 69,00 / 51,75 / 36,80.Info: 045 8039156 - www.eventiverona.it

25 MAGGIO – FUMANEVALPORUN&VALPORUN JUNIORFumane – Ore 9:00 Manifestazione podistica attraverso il Comune di Fumane. 10,7 km di percorso da effettuare in un tempo massimo pre-visto in 1h30min. Questa manifestazione è nata per ricordare Nazzareno Zandonà, grande appassionato di corsa. Legata all’iniziativa si terrà la Valporun Juniors-trofeo della amicizia, corsa a cui potranno partecipare i bambini da 6 a 13 anni. Quota unica di partecipazione 10€.Info: 393208756103 - www.valporun.it

24 E 25 MAGGIO - MONTEFORTE D’ALPONEFESTA DEL VINO DI MONTEFORTEPiazza Venturi Festa del Vino, giunta alla sua 45^ Edizione, dedicata al nettare bianco frutto del lavoro di mastri vignaioli.Info: 392 0508139 - www.prolocomonteforte.org

25 MAGGIO – RONCÀ VINI E VULCANI RUNNINGPiazza Marconi – Ore 7:30Corsa podistica, non competitiva, su tre percorsi misti di

Pantheon non si assume

la responsabilità per cambi

imprevisti di date o orari

dei singoli eventi.

maggio 201460 antheonP

EVENTI

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maggio 2014 61 antheonP6, 12 e 21 km. Partenza dalla suggestiva Piazza Marconi alla scoperta dei vigneti, dei paesaggi e delle cantine produttrici di preziosi e rinomati vini, tra i quali il Soave DOC, il Durello DOC ed il Recioto di Soave DOCG.Info: 045 6190773 - www.valdalponecomunica.it

DAL 29 MAGGIO AL 2 GIUGNO - MONTEFORTE D’ALPONECILIEGIE, RECIOTO DI SOAVE E VIN SANTOBrognoligo di Monteforte d’AlponeRitorno della tradizionale festa che apre ufficialmente la sta-gione dei mercati delle ciliegie nell’Est Veronese Info: 340 3791238 - www.prolocomonteforte.org

DAL 30 AL 3 MAGGIO - SALIZZOLESAGRA DI SANT’EUROSIA Salizzole - Ore 21:00 (Domenica ore 16)Tradizionale festa paesana nell’area del Castello Scaligero. Verrà allestita un’interessante mostra del libro e saranno or-ganizzate numerose attività ed intrattenimenti per tutti. Pre-senti diversi stand gastronomici, musica e balli.Info: 045 7100013 - www.comune.salizzole.vr.it

DAL 30 MAGGIO AL 2 GIUGNO - BARDOLINOPALIO DEL CHIARETTO: IL ROSA CHE PIACE Lungolago Riva CornicelloL’evento che permette di scoprire il sapore e il profumo dell’an-tico nettare degli dei. A seguire ricca degustazione di vini, intrat-tenimenti musicali, gara di Dragon Boat e fuochi artificiali.Info: 045 6212586 - www.bardolinotop.it

Torna la Scuola di disegno e tecniche pittoriche a Bosco Chiesanuo-va all’Istituto Boggian con le lezioni della professoressa e pittrice Laura Poffe. Aperta sia a chi si avvicina per la prima volta a disegno, pittura e grafica, sia a chi ha una preperazione. Le lezioni sono ini-ziate il 10 aprile e proseguiranno fino al 21 agosto. Il corso si svolge dalle ore 15:00 alle 18:00 ogni giovedì. Info e iscrizioni: 346.7111618

Tornano le gite in bicicletta organizzate dal Gruppo Sportivo Nova-glie.Si parte domenica 25 maggio al Parco del Sile, un'area verde di 4152 ettari che attraversa fiumi, sorgenti e torrenti. Il 29 giugno sarà la volta della Val Pusteria, la valle trentina dove la natura è prota-gonista. Il 31 agosto sarà invece il turno del Parco dell'Adda in Lom-bardia a valle del Lago di Lecco. Il 28 settembre si chiuderà infine con un grande classico, il Parco del Delta del Po, l’uscita più coinvolgente dal punto di vista faunistico. Tutte le uscite saranno in autobus con carrello porta bici apposito.Per info e iscrizioni: 045.8700094 (Isidoro), 347.7201440 (Viviana), 349.1306467 (Giancarlo)

In bici con il Gruppo Sportivo Novaglie

Scuola di pittura a Bosco Chiesanuova

Da non perdere...

Sabato 17 e domenica 18 maggio torna ad animarsi per il pub-blico l’incantevole Villa Ca’ Vendri. L’occasione è l’evento Shop(p)in(g) Villa, che colorerà la villa con un elegante banchetto che proporrà accessori moda, bijoux, design, casa, ceramiche, mobili e un corner dedicato agli sposi.Ad entrata libera sarà un’ottima occasione per scovare inte-ressanti creazioni artigianali ed artistiche, prodotti ricercati per persone curiose ed amanti di accessori unici. Tempo permetten-do Shop(p)in(g) Villa sarà allestito nello splendido giardino ester-no, mentre in caso di maltempo saranno utilizzate le sale interne.

sabato 17 maggio

Le Nouveaux chansonniers è una rassegna musicale ideata ed or-ganizzata dal Maestro Martino Beaupain, cantautore diplomato in chitarra classica e strumentazione per banda presso il conservato-rio dall’Abaco di Verona.L’evento si articola in 4 concerti ad ingresso libero (2 artisti a sera) che si terranno presso il Bar Ota di Fabio Marchesini (ex bar al Can-tuccio)in via Betteloni, 41 a Verona, nel quartiere di Borgo Venezia, di Sabato alle ore 18.30 con il seguente calendario:31 Maggio - cantautori Martino Beaupain e Andrea Bertani14 Giugno - il tenore cantautore Mario Chiarini e il cantautore Ales-sandro “Fuxs” Fusaro28 Giugno - band Line Trip Planners e VagabOnda12 Luglio - il cantautore John Mario e la cantautrice di musica cristia-na Manuela Fioravanzo + jam session finale.

Musica d’autore in B.go Venezia

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Il libro È una raccolta di saggi, in cui viene raccontata l’avventura della libreria per i «signori fanciulli» vissuta dai due giovani librai (Roberto e Gianna) che preten-dono con forza che la cultura dei bambini sia centrale per la società civile e per il Paese. Un libro ancora at-tualissimo. Una specie di «dichiarazione d’amore per i bambini, i libri e la lettura da coltivare come progetto comune». Roberto Denti nel festeggiare i 40 anni della

«Libreria Ragazzi di Milano» sottolineò: «non sono le idee proclama-te che contano, ma sono le pratiche di vita. I ragazzi non assorbono solo le idee, assorbono soprattutto gli esempi.» Una libreria intesa come luogo che considera i bambini un tema culturale centrale, che pretende, in Paesi in cui questi sono considerati figli e individui, una sempre maggiore attenzione ai ragazzi. Non a caso, l’ultimo saggio del libro si intitola I tuoi figli non sono figli tuoi. L’autore ha para-frasato Khalil Gibran, innovando la tradizionale cultura, mettendosi dalla parte dei bambini e difendendo i buoni libri contro l’omologa-zione. Le pagine di questo libro sono ancora attuali, utili e neces-sarie. La prima edizione de I bambini leggono (Einaudi) è del 1978, la pubblicazione aggiornata del 2012, con la nuova introduzione, rimane una testimonianza viva e appassionante per chiunque ab-bia a cuore i bambini e i libri.

L’autore: Roberto Denti (Cremona, 1924 – Milano, 21 maggio 2013) è stato uno degli autori italiani che ha traghettato l’infanzia e la sua cultura fuori dal suo ristretto ambito. Nel 1972 con la moglie Gianna Vitali fondò la Libreria dei Ragazzi oggi in via Tadino. Questa Libreria, prima del suo genere in Italia, è stata progettata sull’ag-giornamento continuo alle esigenze dei giovani lettori, di cui fin da subito è diventata punto di riferimento. Roberto Denti si definiva un «semplice libraio», invece è stato un «pioniere» della diffusione del-la lettura per bambini, adolescenti e ragazzi: un settore capace di incidere sulla formazione delle coscienze delle giovani generazioni.

Curiosità: Abbiamo proposto Roberto Denti per ricordarlo ad un anno dalla sua morte. Nessuno come questo autore conosceva gusti, passioni e desideri dei giovanissimi lettori: li intervistava met-tendosi sul loro stesso piano. Era un grande narratore di storie, di esperienze di vita: le raccontava con semplicità a chi entrava in li-breria (bambini, librai, insegnanti, bibliotecari o amici) per chiedere consigli e scambiare opinioni. I colleghi dicevano «guardare Rober-to all’opera era sempre un’iniezione di energia. La sua disponibilità era totale e ciascuno si portava via qualcosa che si sarebbe tenuto stretto a lungo, o per sempre». La sua rimane una testimonianza viva e appassionante per chiunque abbia a cuore i bambini.

RUBRICA

recensionea cura di Alessandra Scolari

Autore: Roberto DentiTitolo: I bambini leggonoEdizioni: Il Castoro 2012(prima edizone 1978)Prezzo: 14,00 € Pagine: 176

Titolo: GodzillaGenere: Azione, Fantascienza

Durata: 110 min. Regia: Gareth Edwards

Attori: Aaron Taylor-JohnsonBryan Cranston, Elizabeth Olsen

Ken WatanabeUscita (Italia): 15 maggio

Il film: I test nucleari del 1954 effettuati dagli americani nell’oceano Pacifico risvegliano un’enorme creatura anfibia, ritenuta leggendaria dalla mitologia orientale, chiamata ‘Goji-ra’. Quando la marina americana tenta di ucciderla con un’esplosione atomica nel Pacifico, definendola un ulteriore test, la creatura gigante inizia a vagare nelle profondità dell’oceano fino a quando un antico nemico, chiamato Muto, comincia a minacciare la sua sopravvi-venza, costringendo il mostruoso essere a riapparire, portando distruzione ovunque vada. Gareth Edwards narrerà una storia nuova del leggendario Godzilla di Toho e ci porterà in un’avventura spettacolare che contrapporrà il mostro più famoso del mondo contro crea-ture malevoli che, forti dall’arroganza scientifica dell’umanità, minacciano la nostra stessa esistenza. Tokyo sarà rasa al suolo e una squadra di soldati speciali sarà inviata in missione per cercare di fermare la furia della bestia che sembra veramente inarrestabile.Curiosità: Il Kaijū è un tipo di mostro tipico della fantascienza giapponese. In lingua giappo-nese il termine letteralmente significa “strana bestia”; il capostipite dei kaijū è Gojira (Godzilla in Occidente). I Kaijū, nati dalla fantasia di team creativi giapponesi a partire dal dopoguerra, sono figure ispirate all’era atomica. Sono infatti le radiazioni nucleari le vere protagoniste, essendo a loro imputate le mutazioni genetiche responsabili della nascita di questi mostri. Il budget del film è stato di circa 160 milioni di dollari, finanziato per il 75% dalla Legendary Pictures ed il restante 25% dalla Warner Bros. La pellicola sarà visibile anche in formato 3D.

Titolo: Shutter IslandGenere: ThrillerDurata: 138 min.Regia: Martin ScorseseAttori: Leonardo Di Caprio, Mark Ruffalo, Ben Kingsley

E’ il 1954, all’apice della Guerra Fredda. Il capo della polizia locale Teddy Daniels e il suo nuovo partner Chuck Aule vengono convoca-ti a Shutter Island per indagare sull’inverosimile scomparsa di una pluriomicida che sarebbe riuscita a fuggire da una cella blindata dell’impenetrabile ospedale di Ashecliff. Circondati da psichiatri in-quisitori e da pazienti psicopatici e pericolosi, i due poliziotti si trovano immersi in un’atmosfera imprevedibile dove nulla è come appare.

BOXOFFICE

a cura di Mattia Zuanni

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Classici da non perdere

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La CantinaValpantena Verona

Ha presentato durante

l’ultima edizione di Vintaly

il libro “I segreti del territorio,

dei vigneti e del vino Amarone

della Cantina Valpantena” in

cui gli esperti del CRA-VIT

di Conegliano, dell’Istituto

sperimentale in vitivinicoltura

della Provincia di Verona e

dello staff tecnico della Cantina

espongono in maniera analitica

la ricerca eseguita e il progetto

di zonazione viticola del territorio

allo scopo di esaltare le

potenzialità viticolo-enologiche,

paesaggistiche, artistiche

e culturali peculiari della

Valpantena, rinomata in modo

particolare per la produzione

dell’Amarone.

I nostri tre punti vendita propongono i vini più prestigiosi del territorio veronese.

S. GIOVANNI LUPATOTO Via Garofoli, 177Tel/Fax 045/545488Ma-Sa 8.30-12.30 15.00-19.30

VERONA Viale Manzoni, 11 (Borgo Milano)Tel/Fax 045/8186086Orari: Lu 15.00-19.30Ma-Sa 9.00-12.30 15.00-19.30

QUINTO DI VALPANTENAVia Colonia Orfani di Guerra, 5/bTel 045/550032 Fax 045/550883Orari: Lu-Ve 8.00-12.0014.00-18.00 Sa 8.00-12.00

Copertina

I Segretidel territorio, dei vigneti

e del vino Amarone della

Cantina Valpantena

Punti Vendita

[email protected]

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