La famiglia De Michelis chiama Lorenzetto come consigliere in ...

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Editoria: Stefano Lorenzetto in Marsilio come consigliere

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Editoria: Stefano Lorenzetto in Marsilio come consigliere

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LIBRI: MARSILIO ARRUOLA LORENZETTO PER CREARE NUOVE COLLANE Lo scrittore diventa consigliere della casa editrice veneziana Roma, 30 ott. (AdnKronos) - La Marsilio ha arruolato il giornalista e scrittore Stefano Lorenzetto per individuare e lanciare nuovi argomenti, nuovi autori e nuove collane. Lorenzetto sarà, dall’1 novembre, consigliere della casa editrice veneziana per scelta di Cesare e Luca De Michelis, rispettivamente presidente e amministratore delegato della stessa. Il rapporto di Lorenzetto con la Marsilio, cui l’aveva segnalato Sergio Saviane verso la metà degli anni ’90, si concretizzò per la prima volta nel 2000 con la pubblicazione del suo “Dimenticati”, vincitore del premio Estense, e ha finora portato fra i titoli della casa editrice 14 libri, tra cui i best seller “Il Vittorioso” e “Buoni e cattivi” insieme a Vittorio Feltri. Nel suo nuovo ruolo Lorenzetto “firma” l’arrivo nelle librerie a fine novembre di un libro su Papa Francesco, curato da Giovanni Maria Vian, direttore dell’“Osservatore Romano”. Non si interrompe comunque l’attività di scrittore di Lorenzetto che nella prossima primavera sarà nelle librerie con “Giganti italiani seri nel Paese del blabla”. (Stg/AdnKronos) 30-OTT-15 13:40

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50 Sabato 31 Ottobre 2015 Corriere della Sera

Moravia, fervore e tedioper il mestiere di narrareConformista dell’anticonformismo, un’icona del Novecento italianoA imez-vous Moravia? Vi viene il nervoso

a solo sentirlo nominare? Allora questolibro fa per voi, non potete ignorarlo.Pensate, in una delle prime pagine si

legge: «Voglio finire il romanzo (leggi Gli indif-ferenti) prima dell’anno nuovo...»; poi aggiunge«ma credo che non ci riuscirò perché dopo aver-lo finito mi toccherà ricominciare e trasformarela prima parte». «Che rompiscatole!» scapperàdetto a qualcuno. Rompiscatole o meno, quan-do lo incontriamo autore d’una breve lettera,datata 23 novembre 1926 e indirizzata a Morra diLavriano, Alberto Moravia non è sicuro di nien-te. Si firma ancora Alberto Pincherle. Ha dician-nove anni, è metà ragazzo e metà uomo. Meglioancora, è metà scrittore e metà lettore instanca-bile. Dostoevskij, di cui ha divorato L’idiota do-natogli dal rivoluzionario russo d’origine italia-na Andrea Caffi, è il suo astro. Lo eccita, gli dà lacarica.

Diciamolo subito. La prima impressione chesi riceve, leggendo questo epistolario scritto digetto e senza pesare le parole, al modo in cui siparla agli amici per telefono, è di sorpresa e dicuriosità. Si ha l’impressione che l’autore, «natoindubitabilmente per narrare», quando non parla del suo lavoro assuma un tono impazien-te, un po’ annoiato. Se poi l’argomento sono isuoi amori sovreccitati e ingenui per due donneaffascinanti, quali dovevano essere Silvia Picco-lomini prima e poi Lélo Fiaux, l’atteggiamentocambia. Alberto crea il personaggio Alberto e simette nei suoi panni. Palpita con lui, lo accom-pagna come in un racconto. Il cuore è un’ag-giunta successiva, a interessarlo sono gli svilup-pi della love story e gli eventuali colpi di scena. Ècrudele pensare cosi? Forse, però, ci si avvicinaalla verità.

Per molti grandi scrittori la vita è la prova ge-nerale di quella che sarà poi la pagina. Pensate aHemingway. Moravia, si osserverà, non amavaHemingway perché anche lui faceva della vita uncopione, ma arrivando a conclusioni diverse. Tanto per cominciare Hemingway era un con-quistatore e Alberto voleva viceversa venir con-quistato.

Una volta, nel corso di un’intervista, mi disse:«Io ho una sola religione: la letteratura». Sulmomento mi parve una risposta di facciata,qualcosa che un autore della sua importanza di-ceva a uso dei futuri biografi. Non era così, però.Moravia, in quelle quattro parole, aveva conden-sato tutta la verità che un uomo può dire parlan-do di sé. L’obbiettivo per lui era raccontare, rac-contare e ancora raccontare.

Lo conferma l’epistolario, quasi un’involonta-ria confessione, che adesso esce, lodevolmentecurato e introdotto da Alessandra Grandelis, conil titolo Se è questa la giovinezza vorrei che pas-sasse presto (Bompiani). Fin dalle prime righe civiene incontro uno strano ragazzo. È stato molto

malato, zoppica, la tubercolosi ossea lo costrin-ge a indossare un busto torturante. Il talento e lacompagnia dei grandi romanzi soprattutto otto-centeschi, ecco la sorpresa, lo hanno però resoun vulcano in eruzione. Parla, straparla, mesco-lando affermazioni sorprendenti e affascinanti sciocchezze. Un gentiluomo piemontese, imbe-vuto di proustismo e più tardi collaboratore di «Solaria», Guglielmo Alberti di La Marmora, in-contrandolo una sera a Cortona rimane sbalor-dito. Così lo racconta scrivendone il giorno dopoad Alessandro Passerin d’Entrèves: è «un conti-nuo discorrere di sé, uno squadernar giudizi sututto e su tutti senza riguardi». Sempre Alberti,dopo aver ascoltato una lettura ad alta voce degliIndifferenti ancora in gestazione, ne fa una pri-ma e lucida recensione a uso privato: «Quei cin-que suoi ignobili personaggi, rappresentantidella moderna anzi contemporanea borghesia,non li dimentico: vivono».

Frattanto Moravia sta cercando un titolo dadare a pagine che sono la ragione della sua vita.Si arrovella, cambia idea, chiede epistolarmenteconsiglio agli amici. Che cosa ne pensano di Duegiorni e cinque persone? Meglio, molto megliolasciar cadere. L’alternativa, in omaggio ai De-moni dostoevskiani, è Gli ossessi o anche I dan-nati. Il vero titolo quasi un’illuminazione, cioèGli indifferenti, salterà fuori solo più tardi.

Chi sono frattanto gli interlocutori di Moravia,i destinatari della sua fitta corrispondenza? Ap-partengono tutti o quasi a una cerchia compostadi intellettuali ultra-raffinati dunque intolleranti

Anteprima Esce da Bompiani l’epistolario dal 1926 al 1940

Cultura

di Antonio Debenedetti

Cultura

dello sfacciato protagonismo mussoliniano, al-cuni di loro provengono da un giro torinese diantifascisti d’estrazione gobettiana. Con loro an-che un rappresentante di quella contestazioneradicale, irriducibile, che sembra quasi prefigu-rare con decenni di anticipo gli hippie. I nomi? Ilconte Umberto Morra di Lavriano, il conte Gu-glielmo Alberti di La Marmora, la contessa Mar-gherita Papafava, il coraggioso ultra-socialistaAndrea Caffi, la pittrice svizzera Lélo Fiaux, ilblindatissimo e quasi irraggiungibile ai più Ber-nard Berenson, l’autorevolissimo critico PietroPancrazi con Carlo Levi, Nicola Chiaromonte,Curzio Malaparte, Giuseppe Prezzolini, MarioPannunzio, Giorgio Vigolo... Il giovane Moraviauno snob? È lui stesso a dare questa spiegazionedelle sue frequentazioni altolocate o sciccosa-mente ribelli. Scapigliate. «Avevo come ideale divivere al modo dei personaggi di Dostoevskij, trai quali ci sono molti emarginati ma anche molteduchesse e molti salotti».

Quali i temi toccati in queste lettere che por-tano i timbri postali di mezzo mondo, dal mo-mento che Alberto sale e scende da treni, navi,aerei? Anzitutto i viaggi che lo portano nelle grandi capitali europee e non solo, i soggiorniin famose località climatiche italiane e non. Inprimo piano c’è sempre il lavoro letterario, i li-bri. Le pene d’amore danno occasione, ester-nandosi, a qualche eccesso narcisistico. Si fa po-sto, senza dargli troppa importanza, agli incon-tri con personaggi grandi e meno grandi dellacultura di lingua francese e inglese. Non debbo-

Dopo essersi affermato come autore di successo, il giornalista Stefano Lorenzetto assume un ruolo di maggiore rilievo quale consigliere dell’editore Marsilio designato da Cesare e Luca De Michelis, presidente e amministratore delegato dell’azienda. Il compito di Lorenzetto è indicare nuovi temi da esplorare, autori e collane da lanciare. Un primo

passo è l’uscita a fine novembre di un libro su papa Francesco curato dal direttore dell’«Osservatore Romano», Giovanni Maria Vian. Lorenzetto ha cominciato a pubblicare per Marsilio nel 2000, su segnalazione di Sergio Saviane: il suo libro d’esordio, Dimenticati, vinse il premio Estense; il prossimo, che uscirà da Marsilio in primavera, s’intitolerà Giganti.

NomineStefano Lorenzettodiventa consiglieredell’editore Marsilio

Quelle lettere di Albertolontane da ogni retorica

Il volume

Sarà in libreria da giovedì 5 novembre l’epistolario di Alberto Moravia Se è questa la giovinezza vorrei che passasse presto. Lettere 1926-1940. Il volume, pubblicato da Bompiani (pagine 450, e 22, a cura di Alessandra Grandelis, ricerca iconografica di Nour Melehi), raccoglie una serie di lettere, in grande maggioranza inedite, che Moravia (Roma, 1907-1990) inviò a diversi interlocutori tra il 1926 e il 1940. «Quelle che si presentano — spiega l’Introduzione — sono lettere vere, prive di qualsivoglia progettualità retorica congegnata per lasciare un’immagine di sé filtrata dalla letteratura». A venticinque anni dalla morte, lo scrittore verrà inoltre ricordato con l’uscita nei prossimi mesi, ancora per Bompiani, di Andando altrove di Andrea Andermann e Alberto Moravia, volume-strenna di grandi dimensioni, illustrato a colori, che racconta l’esperienza di due intellettuali viaggiatori attraverso le zone più remote di Mongolia, Yemen e Africa.

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31Sabato 31 ottobre 2015 il Giornale

Andrea Dusio

S tanchi di affidare aiselfie il proprio volto?Da oggi c’è un sito,www.ritrattoital ia-

no.com, che consente di com-missionare il proprio ritrattoad alcuni dei più interessantipittori italiani. Sarà così pos-sibile far fronte alla degenera-zione della riproduzione mec-canica della nostra immagi-ne, che già atterriva Baudelai-re ai tempi dei primi esperi-menti di Nadar.

E non è un caso che l’ideadi creare un servizio che in-croci domanda e offerta intor-no al ritratto pittorico è venu-ta a uno dei personaggi piùbaudeleriani che oggi ci siaconsentito di incontrare, Ca-millo Langone. Scrittore egiornalista, esperto di enoga-stronomia e recensore di mes-se, compositore di preghieree deejay. Appassionato di pit-tura ancor prima che di arte,al punto di varare un paio dianni fa Eccellenti Pittori, unsito che raccoglie una selezio-ne delle figurazione italianaresiduale ai tempi dell’estin-zione della pittura. PerchéLangone ama occuparsi so-prattutto degli artisti viventi.«Tu hai scritto un libro su Ca-ravaggio», mi spiega. «Ma Ca-ravaggio non ha bisogno dinoi. Mi dedico ai viventi per-ché sono i più bisognosi. I vi-vi oggi sono i poveri in Italia,i morti sono i ricchi».

L’intuizione di Ritratto Ita-liano nasce proprio dalla ne-cessità di trovare per chi pra-tica ancora la pittura opportu-nità di lavoro. «Il mercatodell’arte non esiste più. Oggipuoi comperare per mille oduemila euro le opere di queipittori che ancora negli AnniNovanta erano guardati co-me dei fari. E se parli con unprofessionista, un avvocato oun dentista, scopri che nonconosce nemmeno un nomedi pittore italiano vivente. An-

cora pochi decenni fa nonera così, tutti si affannavanoper avere in casa le grafichedi Fiume, Sassu o Cascella».

Attraverso il ritratto Lango-ne cerca allora di riavvicina-re le classi benestanti alla pit-tura. «Tra le mie ossessionic’è quella di immortalarsi: ilvalore delle cose si manifestainfatti nella loro durata. E unritratto a olio dura, se conser-vato correttamente, almenocinque secoli. Resta dunqueil mezzo più efficace per far sìche la propria personalità su-peri i limiti della vita fisica».Restano allora da definire lequalità del buon ritrattista.«Deve essere un vero pittore.Può anche non essere ungrandissimo artista, ma è fon-damentale che sia in grado dimantenere il proprio stile an-che all’interno di un incaricoche ha comunque anche unaconnotazione di servizio.

Non si tratta di una foto, nédi un esercizio automatico diiperrealismo, e all’interno diesso il pittore è chiamato inqualche modo a operare incontinuità con la propria ci-fra, garantendo la propria ri-conoscibilità, che col tempo

diventerà un elemento di va-lore». Ecco allora, già visibilisul sito, le prove di RoccoNormanno, neo caravaggistasalentino, che ritrae FionaMay, o del pistoiese RiccardoMannelli, che nel ritratto dicoppia di Ascanio Celestini e

Sara non rinuncia a richiama-re il segno di Schiele, o anco-ra le ragazze di Daniele Vez-zali, iperrealista di Novellara,la cittadina emiliana di LelioOrsi, Fulvia Mendini che gio-ca con gli stilemi del graphicdesign e dell’illustrazioneper bambini, le distorsionidell’iperrealismo di France-sco Lauretta, che opera a Ispi-ca, il barese Gianni Gasparroe i suoi intrecci di mani, sinoal parmigiano Enrico Robu-sti, coi suoi punti di vista rial-zati, quasi a volo d’uccello,nei ritratti dello stesso Lango-ne e di Sgarbi.

«Vittorio è oggi probabil-mente la persona più “ritrat-tata” al mondo dai pittori.Forse un giorno potremo fareuna mostra esclusivamentecon i quadri che lo rappresen-tano».

L’ANNUNCIO

Riparte la traduzione integraledel «FinnegansWake» di Joyce

ARTE&MERCATO Un sito fondato da Camillo Langone

Stanchi dei soliti selfie?Fatevi fare un ritratto(ma da un vero pittore)L’idea è mettere in contatto chi vuole farsi immortalarein un’opera che regga il tempo e creativi specializzatinel campo della figurazione. Ognuno col proprio stile

O ggi alle ore 11, presso il Collegio Ghislieridi Pavia si terrà l’incontro La veglia di

Joyce, durante il quale Giulio Giorello dialoghe-rà con Giuliana Bendelli, Enrico Terrinoni, Fa-bio Pedone, Elisabetta Risari e John Meddem-men. Sarà annunciato il progetto di traduzionecompleta del Finnegans Wake di James Joyce,a opera di Terrinoni e Pedone per gli OscarMondadori. Il Finnegans Wake, difatti, non èancora stato integralmente tradotto in italiano.Terrinoni e Pedone affronteranno quindi il ter-zo e il quarto libro con un lavoro di traduzionein progress che si aprirà al mondo, alla comuni-cazione, alla rete.

Gian Paolo Serino

C’ è da scommetterci: Ricorda-mi così dell’americano BretAnthony Johnston, uscito in

Italia a giugno per Einaudi, è destinatoa diventare un romanzo di culto. Trop-pi gli indizi: una macchina narrativaperfetta e un passaparola iniziato dailettori sui social network.

Sono moltissime le sensazioni che siprovano dopo la lettura di Ricordamicosì: da una parte si ha l’impressioneche il suo autore abbia studiato sintroppo a tavolino una trama che ricor-da le tensioni del thriller (pur senzacadere nei limiti del genere), dall’altraanche la scrittura sembra meditata sinnei minimi dettagli per alternare unostile popolare a rare altezze letterarie.È come se l’autore avesse «ripulito»dalle esagerazioni - che ogni thrillercomporta - La morte non dimentica diDennis Lehane (da cui Clint Eastwoodha tratto il film Mystic River) per conse-gnarci il ritratto di un’«America oggi»dove le incertezze di una nazione siriversano non solo nell’economia,nell’ossessione della sicurezza, ma an-che nella famiglia. Lontano da ogni op-posto - dalle famiglie in technicolordegli anni ’50 sino a quelle ormai nor-malmente disgregate della cronaca edella fiction televisiva Usa - Johnstonha scritto un romanzo che lasciaun’amarezza tipica dei ritratti realisti,impalpabile ma al tempo stesso ango-sciante. Attraverso una trama che ve-de una famiglia per anni impegnatanella ricerca del figlio adolescentescomparso, intravediamo le dinami-che di un’America che sembra averdimenticato ormai le proprie radici, inun continente in cui i valori del Purita-nesimo (che, pur con i propri limiti,aggregavano) sono alla deriva. Svendu-ta la morale, gli Stati Uniti vivono inun incubo governato dalla paura pe-renne dell’ineluttabile. Johnston rie-sce a descrivere tutto questo e ognisua pagina diventa una potente meta-fora, quasi un’istantanea, dei nostritempi. La carta vincente dell’autore èdi non aver scritto il libro intorno allascomparsa del ragazzino: certo sonotantissimi i flashback e i rimandi aquei giorni di rapimento, ma il centrodel romanzo è quando viene ritrovato.Ogni genitore può immaginare il dolo-re e l’angoscia per la scomparsa di unfiglio: così, allo stesso modo, la gioianel ritrovarlo. Ma poi? Poi cosa succe-de? Ecco Johnston ha avuto l’intuizio-ne di raccontare questo. Di raccontarelo smarrimento di una gioia venata damille interrogativi irrisolti, dal pudoredi non chiedere e non chiedersi nulla,dal terrore di affrontare un dolore nonaffrontato in prima persona. Perché èil dolore il motore di Ricordami così.

Senza derive sociologiche Johnstonci racconta che siamo un ricordo vi-vente: «Sapeva che prima o poi quelgiorno sarebbe arrivato, immaginavache tutti lo sapessero, anche se tra lo-ro c’era come il tacito accordo di nonparlare mai esplicitamente di quellaineluttabilità. E sapeva che prima opoi avrebbero abbassato la guardia,prima o poi si sarebbero concessi dicredere che il caldo soffocante fosse ilpeggiore dei loro problemi. Ecco l’ele-mento inconcepibile e debilitante: erapossibile abituarsi a qualcosa che untempo era parso orribile e alieno».

PUNTI DI VISTAIn alto,Vittorio Sgarbiritratto dalparmigianoEnrico Robusti(a sinistra)e FedericoMarchettida FulviaMendini (destra)Sotto,Fiona Mayvista dal neocaravaggistasalentinoRoccoNormanno

✒ LA NOTIZIA

ROMANZO DI CULTO

«Ricordami così»di Johnstonnon si dimentica

A CIASCUNO IL SUO VOLTOQui potrete sceglierela versione che preferite,tra «classic» e iperrealismo

Il giornalista e scrittore Stefano Lorenzetto dal 1° novembresarà in Marsilio come consigliere dell’editore per scelta diCesare e Luca DeMichelis, presidente e a.d. della casa editriceveneziana. Il ruolo non impedirà a Lorenzetto di proseguire lasua attività di autore: nella primavera 2016 uscirà con Marsi-lio il nuovo libro, «Giganti. Italiani seri nel Paese del blablà».

Album LIBRI

Lorenzetto consigliere

dell’editore Marsilio

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Il solitariomaestro dell’angosciache ha ispirato «TrueDetective»Grazie al successo della serie tv di culto, ristampati i raccontidell’autore Usa. Filosofo, poeta e rivoluzionario del genere horror

L’arte diAntonello daMessinafiglia dell’amore diunadonna

:::GIUSEPPEPOLLICELLI

nnn TrueDetective èunadelle tan-te serie televisive americane che sisonomeritate ladefinizionedi«ope-ra di culto». Magari non è riuscita araccogliere il seguito e i consensipressochéunanimidialtri serial, co-meGameofThronesoTheWalkingDead,e la secondastagione(in Italiaandata in onda l’estate scorsa suSkyAtlantic) è piaciuta in generale me-nodella prima. Sono inoltre arrivatebocciature eccellenti, come quelladi Quentin Tarantino («Ho provatoa vedere la prima puntata della pri-ma stagione diTrue Detective e nonl’ho capita, l’ho trovata mortalmen-tenoiosa»), tuttavia l’impattodique-staserie ideatae scrittadaNicPizzo-latto è statodecisamente fortee, tra ivarimeriti che le si possono ricono-scere ce n’è uno per così dire invo-lontario: avere straordinariamenteamplificato la notorietà di uno scrit-tore americano finora piuttosto mi-sconosciuto,Thomas Ligotti.

IL DEBITO

Comemai in modo involontario?Perché sono stati alcuni spettatoriparticolarmente attenti di True De-tectiveanotare igrossidebiti- inizial-mentenondichiarati-che laraffina-ta scrittura di Pizzolatto ha nei con-fronti della narrativa di Ligotti.Specialmente l’investigatoreRust

Cohle,unodeidueprotagonistidel-la prima stagione (interpretato daMatthew McConaughey), sembradavvero intriso - con la sua visionepessimisticaenichilistadel mondo - dell’ango-sciantepoeticadiLigot-ti,neicui racconti lana-tura viene quasi sem-pre mostrata - ancorpiùdiquantoaccada inLovecraft, che di Ligottirestaunodegli indiscu-tibili modelli assieme aPoe-comenonsolo in-differente alle sorti de-gliesseriumanima,ad-dirittura, a loro ostile enemica.Nato a Detroit 62 anni fa da una

famiglia di origini italiane, Ligotti siappassiona precocemente alla nar-rativa gotica e del terrore, iniziandogiàmoltogiovaneascrivereraccontitraboccanti di ambientazioni mala-teedi scenariclaustrofobici, in cui levereprotagoniste-piùdeipersonag-gi - sono le situazioni malsane e leatmosferemorbose.

DicertoLigottinonèunoscrittoreparticolarmenteprolifico:alsuoatti-vo ha infatti alcune raccolte di rac-conti, un romanzo breve (MyWorkIsNotYetDonedel2002),un’antolo-gia di versi (Death Poems, 2004) e ilsaggio letterario-filosofico The Con-spiracy Against the Human Race(2010), che verosimilmente è statola fonte principale di Pizzolatto nel

tratteggiarelapersonali-tà del detectiveCohle.Ancor più esiguo è

ciò che di Ligotti si è vi-sto in Italia: nel 2007 lapiccolacasaeditricebo-logneseElarahadatoal-le stampeuna traduzio-ne del suo primo librodinovelle, I canti di unsognatore morto(1989), e nel 2008 laVir-gin Books ha propostounadattamentodeirac-

conti riuniti sotto il titolo Teatrogrottesco, adesso rilanciati dal Sag-giatorecon la traduzionediLucaFu-sari (pp. 282, euro 19).Racconti nei quali Ligotti torna

con radicalità a offrire al lettore unmondodominatodaorrori rarefatti,sfuggenti, quasi indeterminati, pro-prio come certi incubi che sembra-no avere ben poco a che fare con larealtà visibile.

A contribuire a rafforzare il tene-brosomito personale di Ligotti è poiil fatto che lo scrittore eviti scrupolo-samente di mostrarsi in pubblico.Uno dei tanti elementi, questo, chene rendono la figura singolarmenteaffine a quella di uno scrittore hor-rordicasanostra,TizianoSclavi,no-to soprattutto per avere creato Dy-lan Dog ma, a differenza di Ligotti,fecondo romanziere (almeno fino aun certo momento della carriera). Ipunti di contatto tra i due sono pa-recchi:nontantosulpianodeiconte-nutiodello stile (anchese inunodeiracconti di Teatro grottesco si narradi una cittadina in cui gli abitanticonduconouna vita cheè solomes-sinscena, tema tipicamente sclavia-no),quantosuquellodellavitapriva-ta.

LADEPRESSIONE

A parte il fatto che entrambi sononatinel1953,ancheSclaviesceraris-simamentedicasaeconcedemalvo-lentieri interviste, e soprattutto, co-meLigotti, combatteda sempreconstatidepressividicuinonhamai fat-tomistero.Lasperanzaèche,adiffe-renza di Sclavi, il quale ha ormai daannismessocompletamentediscri-vere, l’ispirazione non abbandonianche Ligotti. In attesa di verificarlononsarebbemalese,nelnostroPae-se, si potesse leggerequalcosadipiùdellasuaproduzione,che(aproposi-to di analogie con Sclavi) compren-de anche qualche sceneggiatura fu-mettistica.

THOMASLIGOTTI

nnn «Decisi di dipingerlamentre leggeassorta ivange-li. Così che… adun tratto, unrumore, un soffio d’ali… laVergine alza gli occhi e vedel’angelo.UnaVergine chehapaura del suo destino e chedice all'Angelo di non avan-zare».Dietroognioperad’ar-tec’èunastoria.Equelladel-l’Annunziata, realizzata nel1476 circa da Antonello daMessina,meritadiessererac-contata.

«Quello non sarebbe statosolo un quadro», ammetteAntoniodegliAntoni,detto ilMessinese, sul letto dimortea Maestro Colantonio, «maunpattoconladonnachede-sideravo. Un giuramento.Una promessa di amore im-perituro». Una donna rima-sta finora sconosciuta che ri-prende il posto che le spettanella vita del sommo pittoresiciliano grazie al libro diSil-vana La SpinaL’uomocheve-nivadaMessi-na (Giunti)che la identifi-ca come Gri-net, la figlia ille-gittima di Janvan Eyck, il pit-tore fiammin-gochecustodi-va gelosamen-tenel suo labo-ratorio la for-muladella pittura ad olio.FuGrinet, secondo la versionedel romanzo di La Spina, aconsegnare nelle mani delMessinese i taccuini del pa-dre morto tempo prima; fulei che le aprì le porte dellostudio dove c’erano «le am-pollecon icolorioramiessic-cati dal tempo», gli alambic-chi e persino un forno perbruciare le impurità dei me-talli, e i libri come ilDe pittu-ra dell’Alberti, quello delCennini e la Schedula Diver-sarum Artium del monacoTeofilo. Fu lei che le fece co-noscere l’amore.

Grinet, tenuta nascostadallamadrenelBeghinaggiodiBruges, venne consegnataal Messinese durante il suoviaggio nelle Fiandre affin-ché laportasse aVeneziaperun matrimonio combinatocon un ricco vedovo. Fu aBruges che iniziò ad usarlacome modella per l’Annun-ciata.Lui,sposato,siera folle-mente innamorato di quellagiovanissima donna e il suoritratto era l’unico modo,quando le loro strade si divi-sero, per tenerla con sé, perconservarne il ricordo e spe-

rare in un nuovo incontro. Ildipinto lo terminò solomoltianni più tardi completandolamano alzatadellaMadon-na con il cadavere dell’ama-ta davanti. Antonello avevainfatti rincontrato Grinet du-rante un Carnevale a Vene-zia,sierano finalmenteama-ti conpassione,ma laMorte,quella che aveva così tantoimpressionato il Messinesebambinocon l’affrescodipa-lazzoSclafaniaPalermo,lise-parò di nuovo.Per sempre.

Ecco, la Morte. È questo iltema che ricorre nel libro. Lamorte non solo domina l’e-poca della storia narrata daAntonello: un’epoca crude-le, affamata di gloria, dove icomprimari sono i familiarimeschini e sanguisughe, lanana Nannarella uccisa dal-l’amoreneivicolidiNapoli, ilbuffone Cicirello, i viceréscaltri e i fanatici frati Osser-

vanti; ma ac-compagnaan-che tutta lanarrazione:dalla prima al-l’ultima pagi-na. L’uomoche veniva daMessina siapre con l’arti-sta che si stasp egnendonella sua casadopo aver va-

gato per mesi accompagna-to da una bara con dentroGrinet. È il 1479 e il grandepittore siciliano, appena tor-natodaunaVenezia flagella-ta dalla peste, è famosissimoormai. «Ma la Sicilia nonama i suoi figli più geniali» eAntonello lo sa. Per questo,nel delirio finale, invoca ilvecchio maestro Colantonioe rivive con lui l’infanziapez-zenteel’incontrocon imiste-riosi artisti del Trionfo dellaMorte. Un delirio, racconta-to in prima persona, che loporteràdaunaNapolidomi-nata dai cortigiani, come ilPanormita e la bella Lucre-zia, alla Roma dei cardinalicialtroni e delle puttane; dal-laMantovadelMantegna,al-laArezzodiPierodella Fran-cesca; da Bruges, dove sco-prì l’amore e il segreto dellapittura a olio, a una Veneziache gli darà fama e gloria el’amicizia coi Bellini. Ma inqueiviaggiunasolaossessio-ne: la pittura a olio dei fiam-minghi. E una sola luce perAntonello: Griet, la figlia ba-starda di Van Eych, uccisaconilveleno, insiemealbam-bino che portava in grembo.

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Stefano Lorenzetto dal primo novem-bre diventerà consigliere dell’editoreMarsilio.«Ilmiglior intervistatore italia-nomai esistito» ha ricevuto il nuovo in-carico da Cesare e Luca DeMichelis, ri-spettivamentepresidenteeamministra-tore delegato della storica casa editriceveneziana. Lorenzetto, comenoto, van-ta una carriera lunga e gloriosa. Con lesue oltre 700 puntate della rubrica Tipiitaliani uscite sul Giornale, è entrato

nel Guinness World Records. Le sue in-terviste a pagina intera, se raccolte tutteinsieme, occuperebbero un volume dicirca 11 milioni di caratteri, quasi trevolte la lunghezza della Bibbia e 20 vol-te quella dellaDivinaCommedia.Vicedirettore vicario di Vittorio Feltri alGiornaledal1995al1998, inquarant’an-ni di giornalismo Lorenzetto ha scrittoper una quarantina di testate, ma è sta-to anche autore televisivo del program-

ma Internet café, 77 puntate in onda suRaitre.Dal2000,è autoredellaMarsilio,con cui ha pubblicato la bellezza di 14libri, tra cui i best seller Il Vittorioso eBuoni e cattivi, entrambi realizzati conVittorio Feltri. Il nuovo ruolo di consi-glierenon impediràalgiornalistadipro-seguire la sua attività di autore: nellaprossimaprimavera infatti, uscirà il suonuovo libro,Giganti. Italiani serinelPa-ese del blabla.

Rapporto consolidato

StefanoLorenzettodiventa consulentedell’editore Marsilio

Matthew McConaughey nel ruolodel detective Rust Cohle - tenebrosoe pessimista - nella prima stagionedella serie televisiva americana«True Detective» di Nic Pizzolatto

:::NICOLETTAORLANDIPOSTI

Il romanzo

Rivelazioniinunromanzo

CULTURA 25__Sabato 31 ottobre 2015__

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21Sabato 31 Ottobre 2015 2Sabato 31 Ottobre 2015M E D I AL’analisi dei dati di ottobre delle reti che al tasto 8 e 9 giocano la partita generalista

Ascolti, Mtv e Deejay Tv allo 0,9% Al canale di Sky non bastano i contenuti esclusivi in chiaro

DI CLAUDIO PLAZZOTTA

Mtv, il canale al tasto 8 del telecomando, in giugno era ancora di Viacom, trasmette-

va contenuti per giovani, serie, intrattenimento, nulla di stra-tosferico: aveva chiuso il mese con una media Auditel dello 0,9% sulle 24 ore e dell’1,01% in prima serata. In luglio, poi, ecco il passaggio di consegne, ed Mtv canale 8 è entrato nella grande famiglia di Sky.

In settembre, primo vero mese di palinsesto a cura di Sky, la media è stata del-lo 0,87% nelle 24 ore e dello 0,95% in prima serata. In ot-tobre si sono dispiegati una serie di contenuti esclusivi in free da grande tv generalista: le gare di MotoGp (condivise con Cielo), le selezioni di X-Factor (anch’esse condivise con Cielo), i Mondiali di rugby, le partite di calcio di Europa League e una settimana intera di programmi dedicati agli European Music awards, culminati con la diret-ta dal Forum di Assago (Mi-lano) dello scorso 25 ottobre.

Risultato? Le medie di ascolto di Mtv canale 8 in ottobre sono state dello 0,9% nelle 24 ore e dello 0,97% in prima serata. In-somma, siamo ai livelli di giu-gno, quando non c’era bisogno di tutti questi diritti esclusivi per fare l’1% di share. Certo, i prodotti di punta, MotoGp e X-Factor, vengono ancora principalmente consumati su Cielo, per una abitudine che il pubblico free si è costruita negli anni. Ma i dati di ottobre dimostrano quanto sia diffi cile scrollarsi di dosso una certa immagine e giocare la partita generalista con un marchio come quello di Mtv che, in re-altà, tende a escludere, a cir-coscrivere in piccole tribù, più che a includere grosse masse

di pubblico. I manager di Sky sono comunque sereni, e guar-dano con fi ducia alle medie del bimestre settembre-ottobre di Mtv (0,86% di share sulle 24 ore, 1% in prima serata), in netto avanzamento se con-frontate a quelle dell’analogo periodo 2014 (dove erano, ri-spettivamente, 0,61 e 0,64%), e apprezzano i picchi ottenuti il 7 ottobre col fi lm Mia moglie per fi nta (2%), l’11 ottobre con le selezioni di X-Factor (2,52%) e il 17 ottobre con il match di Europa League al 3,56%. Tutti momenti che servono a illumi-nare il canale Mtv che peraltro, va ricordato, ha un palinsesto non ancora completamente a regime.

Il gruppo Discovery Italia ha

invece acquisito Deejay tv ca-nale 9 in gennaio, raccogliendo una rete fi no ad allora che non pubblicava i dati in Auditel (lo ha fatto dal 14 giugno 2015) ma che viaggiava a medie attorno allo 0,2% di share. Ha chiuso il mese di ottobre con lo 0,9% nelle 24 ore (come in settem-bre) e lo 0,95% in prima serata (0,79% in settembre), e senza particolari prodotti di punta in palinsesto, se si esclude L’Isola di Adamo ed Eva, condotta da Wladimir Luxuria e partita lo scorso 7 ottobre. Peraltro il programma con concorrenti tutti nudi spiaggiati al mare non sta andando molto bene: 1,4% di share fi nora, con una media di 380 mila persone piuttosto lontana dal concetto di «botto di pubblico».

Tuttavia Deejay tv sta otte-nendo medie di ascolto analo-ghe a Mtv, senza investimenti monstre, senza particolari esclusive, con qualche buon fi lm (in prime time hanno medie at-torno ai 320 mila telespettato-ri) e il discreto successo di Vite al limite in seconda serata. In novembre arriveranno alcuni

punti forti in palinsesto, con la serie Tut (con Ben Kingsley) e il programma Boats di Pif, e in dicembre sarà la volta del game show con Costantino della Gherardesca. Comun-que piccole cose, che di certo non sconvolgeranno gli assetti della tv generalista. Dove non è assolutamente facile arrivare a medie del 2%. Ne sa qualco-sa anche La7, che sta andando bene con i suoi programmi di punta in prima serata (ok so-prattutto Corrado Formigli, Giovanni Floris e Maurizio Crozza), ma che ormai da anni fa fatica a digerire novità in palinsesto: Il Boss dei comici, in prime time domenicale, ha inanellato l’1,52% alla prima puntata (18 ottobre) e l’1,26% al secondo appuntamento. Il programma pomeridiano Ta-gadà, condotto da Tiziana Pa-nella, naviga per ora tra l’1,3 e l’1,7%. Ma la tv, soprattutto quella generalista, è abitudine. E, nonostante i risultati ancora scarsi, tutti gli editori devono avere la forza di tenere duro e insistere.

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DI MARCO A. CAPISANI

La Stampa si concede un nuovo settima-nale, Origami. Un settimanale molto particolare perché scritto su un foglio delle dimensioni del vecchio formato

grande del giornale piemontese che, piegato, si riduce alle misure di un classico foglio A4 di scrittura. L’esempio viene dalla Francia e si chiama Le 1. È stato lanciato nell’aprile 2014 da Éric Fottorino, ex direttore de Le Monde, e adesso vende 30 mila copie in edicola a 2,8 euro. Invece, Origami debutterà il prossimo 5 novembre e costerà 1,5 euro, disponibile insieme alla Stampa e al Secolo XIX (entrambi pubbli-cati da Italiana Editrice del gruppo Fca) oppure separatamente dai due quotidiani, sia in edico-la sia in libreria. Il nuo-vo settimanale diretto da Cesare Martinetti, editorialista della Stampa e già vicedirettore con un passato da inviato e corrispondente da Parigi, Bruxelles e Mosca, è però solo una delle novità che il direttore Ma-rio Calabresi sta mettendo in campo. Anche in vista del 150° compleanno della testata, in programma nel 2017. Al centro delle prossime novità, per esempio, c’è il web a cui sono state già riservate nuove risorse e il cui organico è sta-to rafforzato. Di recente, comunque, la Stampa ha annunciato il varo di altri progetti, come la Digital News Initiative con Google e altri editori europei e la nuova newsletter La Cucina della

Stampa, con il punto di vista sulla giornata e il racconto della vita in redazione.

Esiste «uno zoccolo duro» di lettori, «anche analizzando l’online», «con tempi di lettura più lunghi. Un pubblico, non per forza anziano, anzi composto da moltissimi giovani, che desidera un’informazione più solida», ha dichiarato Cala-bresi che del settimanale è direttore editoriale. «Con Origami vogliamo offrire a questo tipo di lettori quel livello di approfondimento».

E a proposito del prodotto editoriale, il magazine sarà mono-grafi co (la prima uscita è dedicata al presidente russo Vladimir Putin, la seconda agli scanda-li di Roma) e «conterrà diversi punti di vista sul tema prescelto», ha spiegato a ItaliaOggi Martinetti. «Non solo, parlerà con differenti linguaggi, spaziando dal testo scritto alle graphic novel e alle in-

fografi che. Tra le foto e il disegno, poi, prefe-riremo quest’ultimo perlopiù». Martinetti non solo ha conosciuto di persona Fottorino visto che l’uffi cio di corrispondenza della Stampa aveva sede in quella del quotidiano parigino, ma Ori-gami nasce in partnership proprio con Le 1. Tra quest’ultimo e il settimanale italiano c’è infatti un accordo per sinergie e scambio di contenuti. Origami non avrà pubblicità, vivrà di vendite ma potrà essere sponsorizzato dalle aziende, che vogliono comprarne delle copie con la dicitura «copia offerta da…» per regalarle a un proprio pubblico selezionato.

Numeri tematici su un grande foglio che si ripiega in formato A4

La Stampa ha un nuovo settimanale: Origami

Stefano Lorenzetto diventa consigliere della Marsilio Edi-tori. Il giornalista e

scrittore sarà dal 1° novem-bre al fianco di Cesare e Luca De Michelis, rispet-tivamente presidente e am-ministratore delegato della casa editrice veneziana, per individuare e lanciare nuo-vi argomenti, nuovi autori e nuove collane. Già a fine no-vembre arriverà in libreria un libro su Papa Francesco curato da Giovanni Maria Vian, direttore dell’Osserva-tore Romano.

Lo stesso Lorenzetto è au-tore della Marsilio, su segna-lazione di Sergio Saviane, dal 2000 con Dimenticati, che vinse il premio Estense. Ha fi nora pubblicato con la casa editrice 14 libri, tra cui i best seller Il Vittorioso e Buoni e cattivi insieme a Vittorio Feltri.

Il ruolo di consigliere non impedirà a Lorenzetto di proseguire la sua attività di autore, hanno fatto sapere dall’editrice: nella prossima primavera uscirà infatti il suo nuovo libro, Giganti. Italiani seri nel Paese del blablà.

Diventa consigliere della casa editrice

Marsilio, arrivaLorenzetto

Una copia de Le 1, a cui si è ispirato il settimanale Origami

La giuria dell’edizione 2015 di X-Factor

Stefano Lorenzetto

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CULTURA & SOCIETÀ

VENEZIAA sinistra il miracolo dello schiavo,

dipinto da Tintoretto nel 1548, sopra la rivadegli Schiavoni ritratta da Canaletto

Adriano Favaro

Margherita, 15 anni, è statapagata 65 iperperi mentre la suacoetanea Milicha ne vale 145;invece 133 ne sono stati spesiper Marta, 35 anni; mentre perLena, 13 anni, si sono sborsati166 iperperi. Tutto regolare.Mercato registrato dal notaiochioggiotto (“presbyter et cano-nicus”) Giacomo dalla Torre icui atti sono conservati all’Archi-vio di Stato di Venezia. Mercatodi schiavi ma di fatto di schiave.Legale e fiorente: i venezianicompravano schiavi in una cer-ta quantità, arrivavano dal mer-cato di Costantinopoli (adesso sidovrebbe dire Istanbul) e finiva-no in famiglie di diversi stratisociali. Costavano sì (l’iperperoera la moneta d’oro in corso aCostantinopoli nel medioevo)ma uno schiavo non era necessa-riamente roba da ricchi. Anchese dagli atti del nostro notaio sitrova che registrò compravendi-te di case a Istanbul per 150, 190e 400 iperperi: una schiava vale-va un buon appartamento.

Tutto questo lo racconta Ales-sio Sopracasa nel suo saggio“Costantinopoli e il Levante, ne-gli atti del notaio venezianoGiacomo dalla Torre (1414-16)”, 503 pagine (Istituto Veneto diScienze Lettere e Arti – 35euro), ricerca formidabile suuna pagina di storia ancora poconota. Ma da dove arrivavano glischiavi? Spesso dalla Romania,una specie di antico hub inmano ai turchi che raccoglieva-no e poi smistavano uomini,fanciulli, ma soprattutto donne eragazzine; il mercato era infattifatto da "schiave" (usate comedonne di casa ma anche per

prestazioni sessuali) anche se acostare di più, spesso, erano igiovani maschi adolescenti.

E il notaio dalla Torre annotanelle sue carte che gli schiavisono di nazionalità abcasa (unostato caucasico ora indipenden-te confinante con la Georgia),albanese, bosniaca, bulgara, cir-cassa, ebraica, greca, mingrela(in India, vicino a Goa), “nigerde India”, russa, saracena, schia-vona, tartara, ungherese, valac-ca (stato formatosi tra il Danu-bio e le Alpi transilvaniche,

protetto dall’Ungheria). I Balca-ni come un grande serbatoio dicarne umana, i mercanti medi-terranei acquirenti, compratoriveneziani, cretesi, catalani, fran-cesi di Perpignan, genovesi, can-diotti. Un’abitudine durata finoai primi decenni del 1500 –almeno fino a prima dell’avanza-ta turca - quando le parti siinvertirono e per 250 anni legenti veneziane (residenti inlaguna e cittadini della Serenis-sima) vennero a loro volta fatteschiave: un milione di persone

catturate in 250 anni, cento algiorno. Poi rivendute per il ri-scatto.

Nelle carte di dalla Torre (il60 per cento sono rogiti percompravendita di schiavi) checon tutta probabilità è anche ilsegretario particolare del “bai-lo” veneziano di Costantinopoli,si intravvedono le ragnatele geo-politiche che portano a Costanti-nopoli, luogo d’incontro dei po-poli prima della caduta nel 1453.L’analisi di Sopracasa è compiu-ta come se nel laboratorio della

storia si potesse inserire unamoderna Tac: ogni nota scrittasezionata fino a far apparire imicrocosmi di relazioni tra mer-canti, testimoni, fidejussori, pre-statori, creditori.

Sopracasa non trascura nien-te, nemmeno le minuziose de-scrizioni alle quali il commerciodi carne era solito affidarsi e farregistrare. Un esempio? Unaschiava che Giovanni Morosiniinviò per nave da Costantinopolia Venezia nella nave di LeonSguoros “per i servigi de chaxa”viene così descritta: “nome Ma-dalena hè de nation tartar, d’eta-de de ani 13 in 14, vestita de unagonela biava, peliza et uno schia-vinoto et altre chose li fa debisogno (...) ala dita li mancha 3dedi del pe per fredo er hola fataresanar”. Se i difetti non eranostati segnalai una volta scoperti,dopo, si poteva rinunciare all’af-fare e il notaio registrava lepenali. Di solito agli schiavi sidava oltre al loro nome un altronome, cristiano “in lingua lati-na”: i più frequenti Maria, Ele-na, Marta, Lucia, Margherita,Rosa. In un solo caso appare“Zizola”, una circassa di 10anni: “La zizzola – ricorda Mala-testa – è in veneziano la giuggio-la, nome che deriva dal greco‘gizoula’ ed è spesso usato insenso figurato per indicare uncosa da nulla”. Il notaio annotaanche le rivendicazioni deglischiavi, come quella di CrossaCacho, che dall’età di 7 anni eper 23 anni di seguito sottomes-sa a Pietro Cacho che (dopo cheda lei ha avuto due figli) lepromette di affrancarla; cam-biando però idea perché lui sideve sposare. I testimoni dannoragione a Crossa che viene di-chiarata libera.

EDITORIA

Marsilio ha ingaggiatolo scrittore Lorenzetto

Quando Venezia comperava schiave

ANTIFASCISMO

E’ morto Franz Thaleril ricordo di Sepulveda

MUSICA

IL SAGGIO Una ricerca riporta alla luce pagine di storia medioevale poco note della Serenissima

TEATRO ARTE VISIVA

«Ho iniziato a raccontare lefavole qualche anno fa. A Pene-lope piace molto. E ho pensatoche avrei dovuto raccontarlela mia. Anche perché la miastoria è la mia forza e me laporto nel futuro». Gianna Nan-nini ha scelto il Medimex diBari per presentare "Hit-story", il doppio album uscitoieri e che contiene 26 suoigrandi successi più sei inediti(quattro scritti per l'occasionee due rivisitazioni di "Ciao

amore ciao"' di Luigi Tenco e di"Amandoti" di Giovanni LindoFerretti) e un remake di"Un'estate italiana". «Ho decisodi raccontare la mia storia daviva -ha ironizzato l'artista-Spesso queste operazioni sifanno da morta». I brani annun-ciano il nuovo corso artisticodella cantautrice di Siena, alfianco del suo nuovo manager,il famosissimo David Zard cheGianna 'corteggiava' fin dallafine degli anni '70.

Oggi alle 118 nella sala Arazzi della FondazioneCini di Venezia l'Ensemble Badakhshan, delTajikistan accompagnerà la voce e i passi di SahibaDavlatshaeva in un concerto di musica tradizionale.

VENEZIA - La Marsilio ha arruolato ilgiornalista e scrittore Stefano Lorenzet-to per individuare e lanciare nuoviargomenti, nuovi autori e nuove colla-ne. Nel suo nuovo ruolo Lorenzetto'firma' l'arrivo nelle librerie a finenovembre di un libro su Papa France-sco, curato da Giovanni Maria Vian,direttore dell'Osservatore Romano.

BOLZANO - Luis Sepulveda ha ricordato suFacebook Franz Thaler, l'altoatesino simbo-lo della resistenza, morto all'età di 90 anni.«Era uno spirito libero, un amante dei suoimonti, del silenzio alpino e di un modo diessere tirolese. Quando il fascismo voleva'italianizzare' il Sudtirolo, Franz Thaler hadetto no e ha difeso la sua cultura, la sualingua, il suo modo di essere».

CINEMALa Polonia nega l’estradizione di Polanski

Parte a Zero Branco il nuovo progetto culturale insette tappe dedicato all'arte del teatro. Oggi alle 21va in scena Giuliana Musso in "La fabbrica deipreti" sulla dimensione umana dei sacerdoti.

E’ visitabile fino al 22 novembre la mostra apertaieri a Palazzo Flangini che presenta un’antologicadei giovani talenti emersi nel concorso Centro-Periferia dalla pittura alla scultura e alla fotografia.

IL MERCATOLe ragazze venivano

dall’area balcanica

LA DESTINAZIONELavori di casa eservizi sessuali

La Corte polacca ha rigettato la richiesta diestradizione americana per Roman Polanski,condannato nel 1977 per lo stupro ai danni diSamantha Gaimer, all'epoca dei fatti tredicen-ne. Secondo il giudice Dariusz Mazur, dellaCorte del Distretto di Cracovia, la richiesta era«inammissibile». Una decisione inattesa, chesmentisce le voci delle ultime ore secondo cuila Polonia sarebbe stata sul punto di concede-re l'estradizione del suo famoso cittadino.

MUSICAGianna Nannini«Con Hitstoryecco le mie favole»

CANTANTEGianna Nannini

si racconta

SABATOIN EDICOLA

BABACOCO

SSABSABININ EDICIN EDIC

La Grande Storia Illustrata La Grande Storia Illustrata della Serenissimadella Serenissima

20 PG Sabato 31 ottobre 2015

Page 8: La famiglia De Michelis chiama Lorenzetto come consigliere in ...

Corriere del Veneto Sabato 31 Ottobre 2015 VE21

EditoriaLorenzetto consiglieredi Marsilio editori

Il giornalista e scrittore Stefano Lorenzetto da domani sarà in Marsilio come consigliere dell’editore per scelta di Cesare e

Luca De Michelis, presidente e amministratore delegato della casa editrice veneziana.Lorenzetto è autore della Marsilio, su segnalazione di Sergio Saviane, dal 2000 con «Dimenticati» e ha finora pubblicato con la casa editrice 14 libri, tra cui i best seller «Il Vittorioso» e «Buoni e cattivi»

insieme a Vittorio Feltri.Marsilio ha deciso di avvalersi della sua esperienza per individuare e lanciare nuovi argomenti, nuovi autori e nuove collane: già a fine novembre arriverà in libreria un libro su Papa Francesco curato da Giovanni Maria Vian, direttore dell’«Osservatore Romano».

CulturaSpettacoli

Battaglie, amori e leggende Il nuovo romanzo di Strukul

U n tuffo nel passato, traavventure, storia e leg-gende, con il nuovo ro-

manzo dello scrittore padova-no Matteo Strukul, I cavalieridel Nord (Multiplayer Edizioni,433 pagine, 16.9o euro). Unastoria avvincente che porta nel-l’VIII secolo, tra i cavalieri Teu-toni, in una Transilvania asprae selvaggia. Salvato dai Teutonibambino, mentre stava per es-sere sbranato dai lupi in unanotte di luna piena, Wolf crescecome un cavaliere valoroso,guidato dal suo mentore Ka-spar Von Feuchtwangen. Con icavalieri crociati viaggerà dallaRussia alla Transilvania per di-fendere il castello di Dietrich-stein, ultimo avamposto dellafede cristiana. In questo lungo viaggio incon-tra (e salva) Kira, bellissima ra-gazza che tutti credono unastrega, ma in realtà è una valo-rosa combattente. Divampa unamore assoluto e ingovernabi-le, nonostante la Regola del-l’Ordine Teutonico proibisca diamare una donna. Tra passio-ne, magia, guerra e prove di co-raggio, Strukul crea un roman-zo dall’impianto narrativo raffi-nato e coinvolgente. Ogni pagi-na un colpo di scena, conpersonaggi memorabili: cesel-lati, figure indimenticabili checontinueranno a popolare i so-gni dei lettori anche una voltafinito il libro. «La Madre deiMorti» guerriera feroce ma allostesso tempo fragilissima, ilnegromante, l’aquila che vegliasu Kira, figure di incredibile fa-scino e complessità.

Un lavoro imponente, digrande precisione e profondi-tà, quello che Matteo Strukulha fatto per scrivere I cavalieridel Nord. Il merito di questo ro-manzo non è solo avere azzec-cato la trama e tenere inchioda-to con un ritmo vertiginoso il lettore tra le pagine, come da-vanti alle immagini di un filmmozzafiato. Il merito è anche lagrandissima cura con cui ogniparticolare, dalla copertina, al-l’impostazione grafica, allo stu-dio di epoche storiche e pae-saggi è stato pensato e poi rea-lizzato. La storia funziona, met-

te a fuoco lo sti le vivace,immediato, cinematografico diStrukul. Colpisce la bellezzadella copertina, risultato di uncontest creativo della Multi-player Edizioni tra artisti italia-ni, della gallery di immaginifantasy inserite nel romanzo,che diventeranno poi una mo-stra itinerante. La copertina èdi Valeria Brevigliero, giovanetalento che si è aggiudicata ilcontest, interpretando megliodi ogni altro artista le atmosfe-re di I cavalieri del Nord e i per-sonaggi di Kira e Wolf.

Perfetta perfino la scelta deicaratteri tipografici per l’impa-ginazione e quel tocco «transil-vanico» delle lettere gotichecon cui sono vergati i titoletti.

Insomma, un gioiellino della

narrativa e dell’editoria. MatteoStrukul, ideatore e fondatoredel movimento letterario «Su-garpulp», ha scritto altri 4 libri.

«Per un romanziere a cacciadi leggende e aromi del passa-to, un territorio come la Tran-silvania è un autentico scrignodi suggestioni letterarie, unforziere da saccheggiare - sot-tolinea Matteo Strukul - . L’at-mosfera selvaggia e gotica delterritorio, alimentano non solol’aura vampirica, ma più in ge-nerale quei lampi fantasticiche, in modo naturale, sonofluiti nel testo di I cavalieri delNord».

Lo scrittore rivela che perprepararsi a scrivere questo ro-manzo, ha studiato una vita in-tera. «E’ da quando sono ragaz-

zo - dice - che nutro il segretodesiderio di scrivere dell’Ordi-ne cavalleresco più ignoratodalla letteratura, quello dei Ca-valieri Teutonici. E inoltrando-mi tra queste vicende, svelandoun mondo sepolto nella me-moria del tempo, mi sono resoconto di quanto la storia con-tenga già una componente fan-tastica».

Tra tanti libri di narrativacontemporanea, molti dei qua-li anche finalisti di prestigiosipremi letterari, che procedonozoppicanti, oscuri e faticosi,ostici nel ritmo e nella scrittu-ra, incrociare un romanzo vera-mente originale, che in ogni in-cipit di capitolo inchioda e tra-scina, è davvero cosa rara.

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T ra musica e pagine interpretate da attori tor-na a Venezia e a Mestre «Letture ad Alta Vo-

ce», la rassegna di Coop Adriatica che uniscecultura e solidarietà. Dopo il prologo di ieri conle letture per le detenute del carcere femminiledella Giudecca, oggi si entra nel vivo.

A Venezia a bordo della linea 1 in partenza alle10.09 da Piazzale Roma ci sarà il duo comico de IPapu a intrattenere i passeggeri con alcune let-ture. La mattinata prosegue alle 11 da Fallani aCannaregio con «Font: la scrittura tra segno eparola» con gli scrittori Francesco Maino, Ca-milla Baresani, gli attori Mirko Artuso, GaetanoRocco Guadagno, e la musica di Daniele Longo.

L’appuntamento fa parte del progetto Manun-zio 500 che dedica una serie di iniziative alla me-moria del famoso stampatore per i cinquecentoanni dalla morte. Alle 12 alla Scuola Grande diSan Marco (ospedale Civile) Vasco Mirandola, Franco Latorre di Libera e Giuliana Musso legge-ranno «L’eterna bellezza». La conduzione è di Silvia Nanni, le musiche di Sergio Marchesini eGiorgio Gobbo.

Nel pomeriggio ci si sposta a Mestre: alle 16 alDuomo con «Mille papaveri rossi» si ricorda laGrande Guerra tra l’orchestra Terza EccedenteColetti e l’attore Andrea Pennacchi. Si concludealle 18 al Teatro Toniolo (o per chi è a casa in di-

retta sul sito aaa.adaltavoce.it) con «Viaggiatori:le migrazioni tra racconto e realtà» tra le letturedi Enrico Ianniello, Nicola Lagioia, Francesco Maino, Debora Mancini, e la testimonianza diLuisa Mancini di Medici senza Frontiere presen-tati da Gaetano Rocco Guadagno e Silvia Nannicon le musiche della Banda Elastica Pellizza e laregia di Filippo Tognazzo. Ai ragazzi delle scuoledi secondo grado è riservato l’appuntamento inmattinata al Teatro Toniolo.

Quella veneziana di oggi è l’ultima tappa del-l’edizione 2015 di Ad Alta Voce, il progetto dieducazione alla lettura che nei mesi scorsi ha toccato Cesena, Ravenna, Bologna e Ancona.Quest’anno la rassegna è stata inserita nel pro-getto «Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole» realizzato in collaborazione con Mibac eMinistero dell’Istruzione (www.adaltavoce.it)

Elisa Lorenzini© RIPRODUZIONE RISERVATA

AutoreMatteo Strukule sopra la copertina

A Venezia

«Letture ad alta voce»Interpreti e musiche dal carcere ai treni

IN LIBRERIA «I cavalieri del Nord» è una storia ambientata nell’VIII secoloin una Transilvania aspra e selvaggia. Un genere originale, fuori dal coro.Un ritmo trascinante, di taglio cinematografico. Una lunga ricerca storica

Wolf in battaglia Il protagonista in una delle belle immagini fantasy di Mirco Paganessi contenute nel libro «I cavalieri del Nord,»

di Francesca Visentin

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Il giornalista e scrittore Stefa-no Lorenzetto dal 1° novem-bre, sarà in Marsilio comeconsigliere dell’editore perscelta di Cesare e Luca De Mi-chelis, presidente e ammini-stratore delegato della casaeditrice veneziana.

Lorenzetto è autore di Mar-silio, su segnalazione di Ser-gio Saviane, dal 2000 con«Dimenticati» (PremioEstense), e ha finora pubbli-cato con la casa editrice 14 li-bri, tra cui i best seller «Il Vit-torioso» e «Buoni e cattivi»insieme a Vittorio Feltri.

Marsilio ha deciso di avva-lersi della sua esperienza perindividuare e lanciare nuoviargomenti, autori e collane:già a fine novembre arriveràin libreria un libro su PapaFrancesco curato da Giovan-ni Maria Vian, direttoredell’«Osservatore Romano».

Il ruolo di consigliere nonimpedirà a Lorenzetto di pro-seguire la sua attività di auto-re: in primavera uscirà il nuo-vo libro, «Giganti. Italiani se-ri nel Paese del blablà».•

Un tocco d’arte targato Vero-na a Expo. Sono stati miglia-ia i visitatori passati da Eata-ly, all’interno dell’Esposizio-ne universale a Milano-Rho,ad ammirare le opere di Fran-cesco Rubino, artista verone-se che ha proposto una sugge-stiva rivisitazione della Nikedi Samotracia, realizzata inmetallo e legno, con lamelle e«petali» di legno, che era sta-ta posizionata all’ingresso diEataly, un bue, sempre in le-gno di proprietà del consor-zio piemontese «La Gran-da», esposto nel settore delPiemonte, e un grande qua-dro intitolato Bleu, ispiratoai graffitti, che è rimasto alungo in sala Libeccio di Eata-ly, utilizzata più volte comesala di rappresentanza pergli incontri con gli ospiti illu-stri di Eataly e di Expo, e poial pianterreno del padiglionededicato alla ristorazione re-gionale.

A Expo conclusa, il bue tor-nerà in Piemonte e il consor-zio ha già annunciato che loporterà in altre grandi fierededicate al cibo, il quadro ègià stato prenotato da OscarFarinetti, il patron di Eataly,mentre la Nike è in corsa peraltre due collocazioni, «en-trambe prestigiose», annun-cia Rubino, «ma per le qualiattendo le conferme».

Le tre opere hano fatto par-

te della collezione «Il Tesorod’Italia» curato da VittorioSgarbi per Eataly, in un per-corso espositivo dove l’arteitaliana, è stata rappresenta-ta da 350 capolavori, spazian-do dal Medioevo al contem-poraneo.

Se l’imponente Nike di quat-tro metri d’altezza, già espo-sta per un anno nella sede ro-mana di Eataly, ha suscitatomolta curiosità per l’originali-tà dell’esecuzione che ha ri-proposto con una particolareleggerezza la mitica statuache troneggia al Louvre, ilbue è diventato uno dei sim-boli della tradizione italiana.

La scultura si compone didue sagome montate paralle-lamente un delle quali è di-pinta l’altra rappresenta le se-zioni dei tagli della macella-zione piemontese.

Le sezioni del bue sono 38utilizzando 20 alberi diversi,in modo da poter distinguerecromaticamente le parti,componendo così una sortadi puzzle di legni.

L’opera era stata commissio-nata da «La Granda», un con-sorzio di allevatori piemonte-si che da una ventina d’annihanno deciso di allevare i lo-ro bovini non in stalla e nutri-ti con alimenti naturali comesi era sempre fatto. Per que-sta scelta è diventata presidioSlow Food. •E.CARD.

Anna Campanella, commer-ciante, compra L'Arenaall'edicola Walter di via Ma-meli 82.

RyanairaprenuovetrattesuVe-rona.Notizia positiva?Il potenziamento dei voli lowcost ha molti lati positivi: con-tribuirà a creare posti di lavo-ro, consentirà ai veronesi diviaggiare a costi ridotti in piùPaesi e aiuterà ad aumentareil traffico passeggeri dell'aero-porto Catullo.

LaFierapuntaancora sulVinita-ly:«Resteràsempre a Verona».Il Vinitaly è una manifesta-zione che Verona non puòpermettersi di perdere. Que-sta fiera porta moltissimi ope-ratori in città e ciò va a van-taggio degli alberghi e deicommercianti veronesi.

Banditoentraincasa,iproprieta-rilopicchianoelofannofuggire.Credo che abbiano fatto be-

ne. Al giorno d'oggi la gentenon si sente tutelata nemme-no a casa propria e farsi giu-stizia da soli resta l'unica al-ternativa, anche se poi si ri-schia di andare incontro aproblemi con la giustizia.

Influenza,daierivialiberaaivac-cini.Èfavorevole?Con o senza vaccino, se l'in-fluenza deve arrivare arriva.Credo che possa essere utileper gli anziani, che sono parti-colarmente deboli, mentrenon sono favorevole per ibambini perché hanno suffi-cienti difese immunitarie.

Oltreunveronesesudiecièstra-niero e Verona ha la percentualemaggioredi occupati...Se gli stranieri si inseriscononel tessuto sociale, trovanoun lavoro e mandano i figli ascuola, va benissimo. I pro-blemi nascono quando nonpagano le tasse e si comporta-no in modo poco civile. •M.TR.

StefanoLorenzetto

LIBRI.NuovoruoloLorenzettoconsiglieredell’editriceMarsilio

IlBue del consorzio piemonteseLa Grandasarà esposto inaltre fiere

Piazzale Cadorna non ha daesistere. Pacifisti e nonviolen-ti ci avevano già provato, achiedere anche con iniziativesul posto, a chiedere di elimi-nare il toponimo dedicato algenerale «assassino e macel-laio», presentandosi fra pon-te della Vittoria e via IV No-vembre con una targa sostitu-tiva intitolata ai disertori.Ora rilanciano la campagna.

Lunedì 2 novembre, dalle17,30 alle 19, all’Osteria «alManegheto» agli Orti di Spa-gna, in vicolo Cere 24 (vicinoal Cinema Fiume) il Comita-to veronese per le iniziativedi pace organizza il convegno«Maledetto sia Cadorna! Ilnemico è alle spalle». Dopol’introduzione di Mao Valpia-na, presidente nazionale delMovimento Nonviolento, re-lazionerà Ettore Beggiato, au-tonomista, studioso di storiaveneta, autore di libri e saggi,per approfondire alcune del-la pagine più buie del nostropassato, la prima guerra mon-diale, l'inutile strage.

Nell’occasione verrà rinno-vata la richiesta di modifica-re il nome di piazzale Cador-na per rendere onore e digni-tà alle sue vittime, che capiro-no, morendo, che «il nemicoera alle spalle». La stessa ri-chiesta verrà riproposta an-che giovedì 4novembre, anni-versario della fine della Pri-ma Guerra Mondiale, sul po-sto, in piazzale Cadorna.•

PACIFISTI.Lunedì2«MaledettosiaCadorna»,convegnoagliOrtidiSpagna

OscarFarinetti,asinistra, patrondi Eataly conFrancescoRubino

ESPOSIZIONEUNIVERSALE.Migliaiadi visitatori lehanno ammirate inquestimesi aEataly

OperediRubinoaExpopercollezioniemuseiIlBuetornainPiemontementrelaNikehagiàdue«pretendenti»

Selavoranoepaganoletasseglistranierisonoibenvenuti

AnnaCampanellaall’edicolaWalterdi viaMameli FOTO MARCHIORI

EDICOLA&CAFFÈ

†Alle ore 9,30 del giorno 30 otto-

bre è tornato alla Casa del Padre

LUIGI NISIDIMaresciallo dei Carabinieri

di anni 82Lo annunciano la moglie Flo-

ria, il figlio Roberto, la nuora Ce-cilia, gli adorati nipoti Luca e Fa-bio.

I funerali saranno celebratimartedì 3 novembre alle ore15,00 nella chiesa di Cristo Risor-to (Borgo della Vittoria) di SanMartino Buon Albergo.

Il presente annuncio è parteci-pazione e personale ringrazia-mento.

San Martino Buon Albergo,31 ottobre 2015

C.O.F. NORD-EST srlCentro Onoranze FunebriCentralino 045.6151455

Aleardo e Franca Travaini pren-dono viva parte al lutto di Floriae Roberto per la scomparsa delconsuocero

MarescialloLUIGI NISIDI

Verona, 31 ottobre 2015

Martino, Simonetta Perbellinie figlie sono vicini con affetto aRoberto per la scomparsa del ca-ro papà

LUIGIVerona, 31 ottobre 2015

Serenamente spirava

FRANCESCA VERDOLINved. FABBRICI

di anni 78Addolorati lo annunciano i fi-

gli Callisto, Paolo, Enrico, MariaGrazia con Antonio, i nipoti An-drea, Giulia, Nicolò, fratelli, co-gnati, nipoti e parenti tutti.

I funerali avverranno lunedì 2novembre alle ore 15,00 nellachiesa di Vigasio, partendo alleore 14,15 dall'ospedale di Pe-schiera.

Dopo le esequie si proseguiràper la cremazione.

La presente serve di partecipa-zione e ringraziamento.

Vigasio, 31 ottobre 2015

O.F. PERTILE D. & C. sasVigasio - Isola della Scala - Buttapietra

Castel d'Azzano - PoveglianoTel. 045.736.3026

La famiglia Sbravati partecipaal dolore di Paolo, Maria Graziae famiglia per la perdita dellamamma

FRANCESCAVerona, 31 ottobre 2015

E' mancata

NELDA MURARIved. CORAZZOLI

di anni 81Lo annunciano i figli Armando

con Giovanna e Francesco, Gior-gio con Greta e Alice, la sorellaDina.

I funerali avranno luogo oggisabato 31 ottobre alle ore 15,00nella chiesa parrocchiale di Ar-bizzano.

Arbizzano, 31 ottobre 2015

O.F. BANTERLENegrar - S. Pietro in Cariano

Viale Ospedale - Tel. 045.600.0913

†Circondata dall'affetto dei suoi

cari è serenamente mancata

NELLA FANTONIved. MICHELETTI

di anni 96Ne danno il triste annuncio i fi-

gli Severino con Agnese, Giorgiocon Laura, Nadia con Carlo eClaudia con Lorenzo, il cognatoFrancesco, i nipoti, i pronipoti eparenti tutti.

Un sentito ringraziamento alladott. Tiziana Ugolini, all'A.D.I.di Villafranca ed Adelina per leamorevoli cure prestate.

I funerali avranno luogo saba-to 31ottobre alle ore 15,00 pres-so la chiesa parrocchiale di Dos-sobuono, provenendo dall'abita-zione in via Cavour, 49.

La presente serve di partecipa-zione e ringraziamento.

Dossobuono, 31 ottobre 2015

ANSELMI & MICHELETTIservizi di onoranze funebri

Dossobuono - Lugagnano - VeronaTel. 24h 348.8265602 - 348.7200733

www.onoranzeanselmi.it

†Alle ore 17,00 del giorno 29 ot-

tobre è mancata all'affetto deisuoi cari

ADRIANA VEDOLINIved. PEROLI

di anni 75L'annunciano addolorati le so-

relle Olga, Maria con Giovanni,la nipote Gabriella con Massimoe Denis, i nipoti e parenti tutti.

I funerali seguiranno lunedì 2novembre, partendo dall'ospeda-le di Cologna Veneta alle ore14,45, per la chiesa di Pozzo, do-ve si svolgeranno le esequie alleore 15,30.

Si proseguirà per la cremazio-ne.

Il presente serve di partecipa-zione e ringraziamento.

Pozzo di San GiovanniLupatoto, 31 ottobre 2015

O.F. BOSCHIAVOS. Giovanni Lupatoto - Raldon045.545.181 - 045.873.2228

www.boschiavo.it

†Per la scomparsa di

RITA FORNARIin FERRARINI

Siamo vicini in questo dolorosomomento a Nicola e famiglia perla perdita della mamma

RITAGardauto Srl.Cavalcaselle, 31 ottobre 2015

Il giorno 28 ottobre ha raggiun-to il suo amato Andrea

LUCIANA MIGNOLIin MAGINI

Ne danno il triste annuncio ilmarito Giorgio, il figlio Albertocon Sara, Giandu e Mina e paren-ti tutti.

I funerali avranno luogo saba-to 31 ottobre alle ore 14,15 nellachiesa parrocchiale del PortoSan Pancrazio.

La presente serve di partecipa-zione e ringraziamento.

Verona, 31 ottobre 2015

A.G.E.C. Onoranze Funebri S.p.A.Verona: Via Tunisi, 15

V.le Caduti Senza Croce, 1Via G. Mameli, 134/C; P.zza Frugose, 6Tel. reperibile 24 su 24: 348.3965808

Antonio Silvana Claudio e Lau-ra sono vicini ad Alberto e papàper la perdita della cara

LUCIANAPovegliano, 31 ottobre 2015

E' mancata all'affetto dei suoicari

NELLA PESENTEved. MERLIN

Lo annunciano con dolore la fi-glia Gemma con Luciano, i nipo-ti Federica con Carlo e Marcocon Morena, i piccoli Elisa, Fran-cesco ed Ilaria e parenti tutti.

Un grazie particolare al dott.Giorgio Bertelli ed alla signoraSilvia per le amorevoli cure pre-state.

Il rito funebre avrà luogo nellachiesa parrocchiale di Cerea, sa-bato 31 ottobre alle ore 9,30, par-tendo dall'abitazione in via Pari-de 44/a alle ore 9,25.

La presente serve di partecipa-zione e ringraziamento.

Cerea, 31 ottobre 2015

ONORANZE FUNEBRI MORIGGIVia Ospedale, 10 - 37051 BovoloneTel. 045.7100121 - 349.8803858

†Per la scomparsa di

ATTILIO SPINELLILa nostra famiglia è vicina ad

Anna e figli in questa grave circo-stanza per la perdita di

ATTILIOSincere condoglianze.Famiglia Segala Bruno, fami-

glia Segala Gregorio, Emanuele,Alessia e Roberta.

Erbezzo, 31 ottobre 2015

Leaderform Spa e famiglia Coz-za partecipano al lutto per lascomparsa del caro

ATTILIOSona, 31 ottobre 2015

L'ARENASabato 31 Ottobre 2015 Cronaca 25