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LA DOMENICA PARROCCHIA S. GENESIO MARTIRE in DAIRAGO (MI)
Diocesi di Milano—Zona Pastorale IV—Decanato di Castano Primo
24 DICEMBRE 2017 - Num . 462 VIGILIA DI NATALE
Casa parrocchiale: tel. 0331 43 12 14 / E-mail: [email protected] / Sito: www.sangenesio.eu Il Parroco, don Giuseppe: 338 108 7666 / e-mail: [email protected]
Segreteria: Parrocchiale lunedì- giovedì - sabato (ore 9-11); Oratorio: lunedì - venerdì (ore 16-18)T. 0331 43 12 14 CARITAS: sabato mattina ore 10.30 - 12.00 presso sala S. Gianna Beretta Molla (P.zza don C. Lotti)
Per ricevere “La Domenica” on line richiederlo al seguente indirizzo: [email protected].
ORARI SANTE MESSE domenica: 8.30 - 10.30 - 18.00
sabato: 8.30 - 18.00 da lunedì a venerdì: 8.30
ORATORIO Lunedì—Venerdì
dalle 16.00 alle 18.00 Domenica tutto il pomeriggio
CONFESSIONI Sabato ore 15.00 –18.00
mezz’ora prima e dopo ogni Messa
SANTE MESSE
NELLE FESTIVITA’ NATALIZIE
DICEMBRE
26 - S.STEFANO : ore 8.30 - 10.30 - 18.00
31 - FINE ANNO: ore 8.30 - 10.30 - 18.00
GENNAIO
1 - LUNEDI’ : ore 8.30 - 10.30 - 18.00
5 - VIGILIA EPIFANIA : ore 8.30 - 18.00
6 - EPIFANIA : ore 8.30 - 10.30 - 18.00
7 - DOMENICA : ore 8.30 - 10.30 - 18.00
14 -DOMENICA : ore 8.30 - 10.30 - 18.00
A V V I S O
a partire da domenica 21 gennaio,
fino a metà maggio
l’orario festivo delle Messe viene modificato.
Il nuovo orario è il seguente: ore 8,30 - ore 10,00 - ore 11,15 -ore 18,00
E’ una decisione che è stata presa dal Consiglio Pa-
storale. Il motivo di questa modifica: la Messa delle
10,30 è eccessivamente affollata; abbiamo provato
ad aggiungere la Messa delle 11,45, ma poche per-
sone si sono spostate dalla Messa delle 10,30 a
quella delle 11,45: per molti le 11,45 è troppo tar-
di. Vediamo se, anticipando di mezz’ora le due
Messe, qualcuno in più si sposterà dalla Messa del-
le 10 a quella delle 11,15. E’ un esperimento che
dura quattro mesi, fino a metà maggio. Comunque
la cosa più importante è che la gente venga a Mes-
sa: anzi, speriamo che venga sempre più gente, a
costo di essere pigiati come sardine o di essere co-
stretti ad aggiungere altre Messe!
E i ragazzi? I ragazzi possono scegliere tra le due
Messe: i più mattinieri alle 10,00 i dormiglioni alle
11,15.
La notte è scesa
e brilla la cometa
che ha segnato il cammino.
Sono davanti a Te,
Santo Bambino!
Tu, Re dell’universo,
ci hai insegnato
che tutte le creature sono uguali,
che le distingue solo la bontà,
tesoro immenso,
dato al povero e al ricco.
Gesù, fa’ ch’io sia buono,
che in cuore non abbia che dolcezza.
Fa’ che il tuo dono
s’accresca in me ogni giorno
e intorno lo diffonda,
nel Tuo nome. Umberto Saba
A Gesù
Bambino
B u o n N a t a l e
da don Giuseppe e
don Adriano
S. MESSA per ANNIVERSARI
DI MATRIMONIO Gli sposi che nel corso dell’anno festeggeranno i 5, 10, 15,
20, ecc. anni di vita coniugale li ricorderemo
Sabato 27 gennaio 2018
alla S. Messa solenne delle ore 18.00 Seguirà la cena in oratorio, coloro che desiderano
festeggiare con noi sono pregati di
iscriversi presso la segreteria
parrocchiale o segreteria dell’oratorio
“Se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario?” (Gesù, Mt.5,47) Dal “Discorso alla città” di Mons.Mario Delpini,
5 dicembre 2017
L’accelerata e inedita epoca di cambiamenti che
stanno interessando la nostre terre ci invita a
qualche cosa di straordinario. Questo straordinario
di cui parla Gesù non è però il gesto eroico
praticabile solo da qualche essere superiore.
Si tratta piuttosto del gesto minimo, dell’attenzio-
ne intelligente, della vigilanza semplice che
riconosce, per così dire istintivamente, il bene
possibile e lo compie con la naturalezza dei
semplici e dei forti.
L’arte del buon vicinato comincia con uno
sguardo. Ecco: mi accorgo che esisti anche tu,
mi rendo conto che abiti vicini. Mi accorgo che
hai delle qualità e delle intenzioni buone: anche tu
vorresti essere felice e rendere felici quelli che
ami. Mi accorgo che hai bisogno, che sei ferito:
anche tu soffri di quello che mi fa soffrire.
Il buon vicinato comincia con uno sguardo: è lo
sguardo del maestro che riconosce il bisogno di
felicità e la nostalgia di innocenza che abitava il
cuore di Zaccheo. Mentre tutti lo disprezzano e
lo evitano, Gesù entra nella sua casa: “anch’egli è
figlio di Abramo” (Lc 19,9). Ma io invito tutti gli
uomini e le donne a rivolgere ai vicini di casa, agli
abitanti del quartiere uno sguardo “straordinario”,
libero dal sospetto e dal pregiudizio, che dichiari d
isponibilità all’incontro, all’intesa, alla prossimità.
L’arte del buon vicinato pratica volentieri il
saluto e l’augurio, il benvenuto e l’arrivederci.
Il saluto si propone con discrezione, ma detesta
l’indifferenza; il saluto non chiede nulla, ma offre
una possibilità di incontro, un inizio, incerto e
fragile, promettente e stimolante; il saluto è
un’attenzione semplice che può abbattere mura e
offrire un appoggio per uscire dalla solitudine; il
saluto, specialmente per i cristiani che sono
abituati a scambiarsi il segno della pace durante la
messa, è un segno doveroso di quel vicinato che
coltiva il desiderio di fraternità.
L’arte del buon vicinato si esprime in forme di
rispetto e attenzione che non si accontentano delle
regole della buona educazione, che in certi contesti
sarebbe già un’enorme progresso, ma si dispone a
quelle piccole premure che sono provvidenziali
per chi è solo, per chi è anziano, per chi soffre
di particolari limiti di mobilità o di comuni-
cazione.
L’arte del buon vicinato esercita una spontanea
vigilanza sull’ambiente in cui si vive e su quanto
vi accade. Il “buon vicino” rifugge dalla curiosità
invadente e pettegola, ma familiarizza con il
contesto, ne custodisce l’ordine, pone rimedio al
disordine, non tollera lo squallore, provvede, se
può, ad abbellire e a riparare.
Non si accontenta di una porta blindata per
garantirsi la sicurezza, ma si sente rassicurato dalle
relazioni di reciproca attenzione che si sono
stabilite e sono state custodite.
L’arte del buon vicinato è fantasiosa nel
creare occasioni per favorire l’incontro, condivi-
dere la festa di chi si sposa, la gioia per la nascita
di un figlio, il dolore e il lutto delle famiglie ferite
dalla morte e dalle disgrazie. Si inventa il modo
per lo scambio degli auguri di Natale e delle feste
di altre tradizioni religiose: il buon vicinato scrive
il suo calendario.
Il Gruppo ALPINO MONTEROSA organizza la scuola di SCI nei giorni 14-21-28 gennaio a Valtournanche e 11-18 febbraio a Pila. Quote: ragazzi fino a 14 anni euro 225,00 – adulti euro 260,00
termine iscrizioni 8 gennaio
Può aggregarsi anche chi non partecipa ai corsi.
Iscrizioni presso segreteria oratorio lunedì-venerdì ore 16-18 e in sede (Baretto Orato-rio) ogni lunedì dalle ore 21,30 tel: 335.1627150. Per info UNIPOOL Assicurazio-ni T.0331 432522 - FB: GAM Dairago o e-mail: [email protected]
DOMENICA NELL ’OTTAVA DEL NATALE DEL SIGNORE 3 1 d i c e m b r e 2 0 1 7
Lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi 1, 13b. 15-20 Fratelli, il Figlio del suo amore è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Domi-nazioni Principati e Potenze. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono. Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa. Egli è principio, primogenito di quelli che risorgono dai morti, perché sia lui ad avere il pri-mato su tutte le cose. È piaciuto infatti a Dio che abiti in lui tutta la pie-nezza e che per mezzo di lui e in vista di lui siano riconciliate tutte le cose, avendo pacificato con il sangue della sua croce sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli.
Lettura del Vangelo secondo Giovanni 1, 1-14
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto
per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’ hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Cine Auditorium Paolo VI Martedì 26 dicembre ore 16.30
FILM
Domenica 7 gennaio ore 15.30
presso il Cine Auditorium Paolo VI
Organizzata dai giovani della Consulta Giovanile del Comune di Dairago.
I premi di questa tombola: invitiamo a portare panettoni, regali natalizi ricevuti e che non usiamo, giocattoli ecc. Li potete portare nella biblioteca comunale, oppure in parrocchia: basta metterli in chiesa, che è sempre aperta, appena dentro la porta laterale.
SS. Messe della settimana d a l 2 5 a l 3 1 d i c e m b r e 2 0 1 7 Lunedì 25 S o l e n n i t à - N A T A L E d e l S I G N O R E 8.30 10.30 18.00
Martedì 26 S . S t e f a n o 8.30 Giovanni Noè, Enrica, Fornara Virginia, leg. / Calloni Angelo Pietro e Brunini Cherubina / Olgiati Lucio, Colombo Giuseppina e Paganini Angelo / Cucchetti Mario, Olgiati Pierina e Alessandra
10.30 Pierina e Luigi Caccia e famiglia Colombo Mocchetti / Famiglie Barlocco, Provasi e Caccia 18.00 Paganini Annamaria / Paganini Luigi / Calloni Rachele e Caccia Pietro Mercoledì 27 S. Giovanni Evangelista 8.30 Bonaguro Nello, Colognese Amelia, Colombo Franco, Gagliardini Rosa, suor Vittoria e tutti i nostri morti / Trovato Graziano Giovedì 28 Santi Innocenti 8.30 Antonietta e Carla Calloni
Venerdì 29 S. Tommaso Becket 8.30 Risoni Giannino
Sabato 30 VI giorno dell'Ottava di Natale 8.30 Olgiati Carlo - Crespi Maria, leg. 18.00 TE DEUM - Verrini Carlotta
Domenica 3 1 N e l l ' o tt a v a d e l N a t a l e 8.30 10.30 18.00
BENEDIZIONI FAMIGLIE DALLE 18.00 alle 21.00
GENNAIO
Lunedì 8 BAINSIZZA - GORIZIA
Martedì 9 TRIESTE - P.ZZA FRANCESCO DELLA CROCE - MICCA
Mercoledì 10 DON BOSCHETTI - VESPUCCI
Giovedì 11 S.PELLICO - CALCATERRA - G. CESARE - CADORNA
Venerdì 12 XXV APRILE
Giovedì 18 T. GROSSI - GIOVANNI XXIII - BRANCA - BANDIERA
Venerdì 19 ASMARA dal n. 14 alla fine
Lunedì 22 ASMARA dal n. 1 al n. 12 - MENOTTI - MATTEOTTI - TURATI - S. FRANCESCO
Martedì 23 GOZZANO - PETRARCA - DI VITTORIO - PORTA - CORRIVA
Mercoledì 24 LEVI -SAMEK LODOVICI
Giovedì 25 ORAZIO - MANZONI - SANGALLI - PARINI - MONTALE
Venerdì 26 LEONARDO
Lunedì 29 VERDI
Martedì 30 DAMIANO CHIESA
Mercoledì 31 CIRCONVALLAZIONE
FEBBRAIO
Giovedì 1 COL DI TENDA - BRODOLINI
Venerdì 2 MARTIRI DAIRAGHESI - COL DI LANA
Lunedì 5 BRUCHE' - SABOTINO - DON BANDERA
Martedì 6 BATTAGLIA DEL DON - SELLA
Mercoledì 7 TOTI - CAMPO DI SOTTO
Giovedì 8 DON CRESPI
RACCONTI BREVI
La vecchietta che aspettava Dio C'era una volta un'anziana signora che
passava in pia preghiera molte ore della
giornata. Un giorno sentì la voce di Dio che
le diceva: "Oggi verrò a farti visita". Figura-
tevi la gioia e l'orgoglio della vecchietta.
Cominciò a pulire e lucidare, impastare e
infornare dolci. Poi indossò il vestito più
bello e si mise ad aspettare l'arrivo di Dio.
Dopo un po', qualcuno bussò alla porta. La
vecchietta corse ad aprire. Ma era solo la sua
vicina di casa che le chiedeva in prestito un
pizzico di sale. La vecchietta la spinse via:
"Per amore di Dio, vattene subito, non ho
proprio tempo per queste stupidaggini! Sto
aspettando Dio, nella mia casa! Vai via!". E
sbattè la porta in faccia alla mortificata
vicina.
Qualche tempo dopo, bussarono di nuovo.
La vecchietta si guardò allo specchio, si
rassettò e corse ad aprire. Ma chi c'era? Un
ragazzo infagottato in una giacca troppo
larga che vendeva bottoni e saponette da
quattro soldi. La vecchietta sbottò: "Io sto
aspettando il buon Dio. Non ho proprio
tempo. Torna un'altra volta!". E chiuse la
porta sul naso del povero ragazzo.
Poco dopo bussarono nuovamente alla porta.
La vecchietta aprì e si trovò davanti un
vecchio cencioso e male in arnese. "Un
pezzo di pane, gentile signora, anche
raffermo... E se potesse lasciarmi riposare un
momento qui sugli scalini della sua casa",
implorò il povero.
"Ah, no! Lasciatemi in pace! Io sto aspettan-
do Dio! E stia lontano dai miei scalini!"
disse la vecchietta stizzita. Il povero se ne
partì zoppicando e la vecchietta si dispose di
nuovo ad aspettare Dio. La giornata passò, ora dopo ora. Venne la sera e Dio non si era fatto vedere. La vecchietta era profondamente delusa. Al-la fine si decise ad andare a letto. Stranamen-te si addormentò subito e cominciò a sogna-re. Le apparve in sogno il buon Dio che le disse: "Oggi, per tre volte sono venuto a visi-tarti, e per tre volte non mi hai ricevuto".
* * *
La storia sottolinea che Dio è sempre sorprendente... è possibile incontrarlo in tanti modi, ma in modo particolare nelle persone che ci avvicinano tutti i giorni.
La Redazione augura
un Santo Natale e
un Sereno
Anno Nuovo