La Diretta nuova - Marzo 2011

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MARZO 2011 N. 100 fax 080 3962023 NUOVA D ire a ... Rivista di informazione e cultura NUOVA LA Arriva il wi-fi gratis anche a Bisceglie Niente olimpiadi per il nostro atleta Haliti Ci hanno scippato l’ospedale www.ristorantenettuno.it E-mail:[email protected] S.S. 16 Km 771.500 70056 Molfetta (Ba) Tel. 080 3381416 fax 080 3384183 Anno XIII - n. 99 (839) Gennaio 2011 - Redazione e Amministrazione: Via Virgilio, 12 - 70052 Bisceglie Tel./fax 080 3921786 e - mail : diretta.nuova @ libero.it Abbonamento 12 numero : Euro 15 (città) Euro 30 (Italia), Euro 50 (sostenitore) ...vola alto! GRAZIE A TUTTI VOI Euro 1,00 SPECIALE 150 ANNI DI ITALIA UNITA

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marzo 2011 N. 100

fax 080 3962023

NUoV

aDire a...

rivista di informazione e cultura

NUoV

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Arriva il wi-fi gratis anche a Bisceglie

Niente olimpiadi per il nostro atleta Haliti

Ci hanno scippato l’ospedale

www.ristorantenettuno.it E-mail:[email protected]

S.S. 16 Km 771.500 70056 Molfetta (Ba)Tel. 080 3381416 fax 080 3384183

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...vola alto! Grazie

a tutti voi

Euro 1,00

SPECIaLE 150 aNNI dI ITaLIa UNITa

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SOMMARIO

RUBRICHE

NOtIzIA fLASH: I fatti di febbraio

SPORt: Cento numeri, tante emozioni

flash sport

Il judo non si ferma

Lettere al Direttore

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POLItICA

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Il PDL per Spina: ecco i candidati

Primo Congresso cittadino SEL

Giovanni Papagni si mobilita per la mobilità

SCUOLA & CULtURA

San Valentino in versi

Don Mauro Monopoli torna alla casa del Signore

Il tempo si scoglie nelle acque

Rotaract: bilancio di metà mandato

Il cappotto di Proust

Don Pasqualino compie ottant'anni

Suoceri sull'orlo di una crisi di nevi

No alla RU-486

Un tuffo nel passato

Convegno e mostra artistica per i 150 anni dell'Unità d'Italia

La locandiera di Goldoni (... e Mirando-lina incontrò don Pancrazio)

Assemblea della Congregazione Cristiana testimone di Geova di Bisceglie

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L'unità d'Italia vista dal Sud

La storia attraverso le monete

Ma quali benefattori vennero al Sud?

Celebrazioni dell'Unità d'Italia

Ottavio tupputi

SPECIALE 150 UNItà D'ItALIA

l'angolo degli auguri

Auguri al consigliere comunale mauro di Pierro che dal 5 febbraio 2011 è di nuovo papà. La redazione dà il suo benvenuto al mondo al piccolo Niccolò.

Auguri al nostro nuovo collaboratore Fabrizio rigante, che lo scorso 16 febbraio ha

conseguito la Laurea Magistrale di Interfacoltà in "Informazione e Sistemi Editoriali" discutendo una tesi su 110 film di Walt Disney in 110 giorni con un lupo per amico. Da parte della redazione tutta, i migliori auspici per una carriera brillante, ricca di impegni letterari, di libri e di avventure. In bocca al lupo (il Lupo Ezechiele o quello della Spada della Roccia, scegli tu quale!)

Auguri alla collaboratrice de "La Diretta nuova" mariaserena mansueto, che ha brillantemente sostenuto l'esame di abilitazione alla professione di Assistente Sociale. Con l'augurio che la tua vita futura sia costellata solo di soddisfazioni, la redazione si stringe in un abbraccio collettivo.

SPECIALE 100 NUMERI

La nascita de La Diretta nuova

Dall'editoriale del n. 1

Da La Diretta a La Diretta nuova

Siamo al numero 100

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5

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Sanità, amore e (tanta, ma tanta) fantasia!

RECUPERI_AMO_CI compie un anno

RECUPERI_AMO_CI; la parola agli operatori

forum servizi sociali: avanti le idee e le proposte

furto di cavi di rame

In arrivo il Redditometro

Unione Europea: stop all'olio contraffatto, al via una svolta epocale

Il colpo in banca va a vuoto

Banda larga per tutti... o quasi

ticket in tabaccheria

BIt 2011

Wi-fi gratis anche a Bisceglie

Bisceglie si attiva: giovani e idee raccon-tate alla fabbrica di Nichi

2 sì per l'acqua bene comune

Niente Olimpiadi per Eusebio Haliti

Le iscrizioni alle superiori per a.s. 2011/12

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AttUALItA’

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l'angolo della satira

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LA DIREttA tAGLIA UN tRAGUARDO. 100 MESI DI IMPEGNO PER LA CIttA'

[email protected]

Editoriale

Un giornale che si rispetti, prima o poi è costretto a fare dei bilanci. In genere si da notizia di quanto accade all’esterno,

ma poi arriva sempre il momento di parlare di sé, di soddisfare la curiosità benevola di chi ti legge e si chiede: ma in quanti, come me, staranno investendo il loro tempo nella lettura di questa pagina di giornale? Ebbene, evitando di scivolare in sbrodolamenti autocompiacenti e gongoleggiamenti di poco interesse giornalistico, evitando, insomma di dire: "siamo stati bravi, ce l’abbiamo fatta sempre con pochi mezzi e tanti sforzi" (cosa, peraltro, verissima)… sfoderiamo un po’ di approssimative statistiche sulla lettura in città.Gli ultimi due anni - chiedetelo pure ai direttori degli altri periodici locali - sono stati, per dirla con un termine che rende bene la metafora, davvero “tosti”. E non è una questione di vendite, anche se la batosta, a tutti i livelli (dal quotidiano nazionale al giornalino parrocchiale), si è fatta sentire, costringendo un periodico locale (per giunta a distribuzione gratuita) a chiudere i battenti, visto il graduale ridursi del margine di lettori attivi. Non è neppure una questione di “immagine”, anche perché noi de La Diretta nuova siamo praticamente ovunque, prendiamo parte volentieri ad ogni evento, i nostri telefoni squillano sempre. La redazione, aggiungiamolo pure, si allarga di mese in mese e sforna giovani giornalisti pubblicisti al ritmo di due l’anno, creando una reazione a catena di popolarità.Il vero problema, semmai, è un altro. A Bisceglie non si legge più perché si scrive troppo. Di 54.000 residenti, il 10% (ne ho contati ad oggi quasi 5.000) ha un proprio parallelo sul web, che quotidianamente posta (e spesso storpia) notizie, commenta fatti, redige articoli e intesse relazioni su facebook. E c’è poco da fare: più scrittori diventiamo, meno leggiamo. Più tasti del pc digitiamo, più ci ritroviamo a pensare che la stampa, che sia locale, nazionale o estera, settoriale o generalista, risulti un orpello di cui il cittadino moderno può ben fare a meno. Del resto sul web si trova di tutto. E sorprendere il lettore è cosa pressoché impossibile. Raccontare cose nuove è invece un’impresa quasi disperata. E allora? Non ci rimane che approfondire tutto, fare sondaggi su larga scala, dare la parola a chi su facebook (per scelta) non ce l’ha. Insomma catturare la curiosità di chi ancora si fida

dell’autorevolezza di un media cartaceo, z a p p e t t a n d o i n orti che altri non penserebbero di coltivare. Questo m o d o d i f a r e c i ha premia to , permettendoci per lo meno di resistere. Probabilmente, me lo sono detta più volte, avremmo venduto

di più se il nostro fosse stato un rotocalco scandalistico, ficcanaso ed insinuante, piuttosto che un periodico sincero, leggi “onesto-fino-in-fondo” ed equilibrato (ovvero bipartisan), per lo meno nelle intenzioni. (A proposito, ve lo ricordate quell’esperimento di “Contraddittorio Politico” destra-sinistra, portato avanti dal num. 65? E’ durato poco, anche se eravamo innamorati dell’idea, per un banale motivo: in tempi non elettorali è difficile che i politici locali rispettino gli impegni di consegna del materiale previsti da un mensile). E comunque le vendite non sono mai state né mai saranno una nostra prerogativa.

Piuttosto volevamo fare oPINIoNE. E ci siamo riusciti (vedi oggi la rubrica “Sono Indignato” di Dino Cosmai e gli articoli firmati da Marco tempesta). Soprattutto volevamo dar voce alle persone, ai giovani talenti locali, a quelle figurine popolari che sono appartenute alla storia di Bisceglie ma che rischiano di cadere velocemente nell’oblio. Penso a Maurino Pedone “il trasformista”, a Mèste Vendiure e alla sua macchina fotografica nel dopoguerra, a Pietro Lavolpicella (detto Nascareidde) e alla sua vita oltre il tombino delle fognature. Penso a zemenudde e al mago Mr Dario, ma anche a personalità del passato prossimo e remoto: don Pasquale Uva, Mario Cosmai (caporedattore alla memoria di questo periodico), Dino Abbascià e Pino Selvaggi, Pantaleo Raimondi e Marcello Veneziani, per citarne alcuni.

Volevamo fare INCHIESTa e scoperchiare vasi di Pandora. E lo abbiamo fatto negli anni andando ad indagare sui fenomeni che riguardano tutti da vicino: elemosina, lotterie e videopoker, sanità, bisticci di condominio, abusivismo…

Non elenco, solo per questioni di spazio, le 30 rUBrICHE ospitate in questi anni. Dal

collezionismo alla veterinaria, dalla musica ai Ricordi di don Marino Albrizio, dall’architettura alla meteorologia.

E infine gli SPECIaLI: numeri non proprio monotematici, ma a tematica prevalente, con cui tracciare panoramiche complete di argomenti di stretta attualità locale. Raccolta differenziata, Legalità, Mobilità, Salute, Sport, Donna, Sicurezza, Edilizia storica, per citare i principali.Abbiamo raccolto diverse decine di penne attorno a questa piccola realtà. E chissà quante ne potremmo raccogliere ancora, se solo tutti, a partire dalle istituzioni, credessero di più nel ruolo dell’informazione locale. Come ci credeva il direttore (per noi lo è ancora, ad oltre tre anni dalla sua dipartita) Ezio ferrara: uomo colto, coraggioso e battagliero, sempre pronto alla polemica, purché costruttiva. Una virtù che ha pagato cara, rimettendoci anche in salute, ma che non ha mai smesso di sbandierare, quale vessillo della sua libertà.Noi, che nella sua Libertà continuiamo a credere, non abbiamo intenzione di mollare. Perché fare un giornale vuol dire fare la storia delle nostre genti, con tutte le loro debolezze e passioni. Vuol dire intrecciarsi alle vicende economiche, sociali e culturali della città e, di conseguenza, di tutto il Paese. Vuol dire richiamare le istituzioni al loro dovere morale e materiale. Avvicinarle ai cittadini, facendoci forti delle loro voci, che sono anche le nostre. Da cuore a cuore, da mente a mente. Con la penna, la carta, la testa e la volitività che ci caratterizza da sempre.

100 Tanti sono i numeri che “La Diretta nuova” ha realizzato dal 2003, da quando l’associazione “G.B.Ferrara” rilevava la testata di

Maurizio Rana&C. “La Diretta settimanale”, fondata nel 1993. Cento numeri con cui misurare la qualità della vita locale e gli umori della città, raccontando fatti e misfatti, storie di politica, attualità, cultura e opinione. Il tutto condito da un pizzico di ironia. Facciamoci, dunque, gli auguri.

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Correvano i primi anni del nuovo millennio. La nostra Bisceglie stava attraversando un vuoto di libera informazione e di cultura

asservita ai vari “signori” che in città da sempre curano solo i propri interessi. Si sentiva l’esigenza di un giornale obiettivo, che commentasse i fatti senza essere asservito alla greppia di un qualche “signorotto” di turno e che non fosse il megafono dei vari comunicati stampa della miriade di pseudo associazioni culturali e cooperative tutte dedite a coltivare il proprio “orticello” invece di riunire le forze e dar voce alla vera cultura ed agli interessi cittadini e comuni. Unica eccezione, in quel periodo ed a nostro opinabile parere, un mensile che, pur esprimendo la sete di visibilità della cultura locale a mezzo di nostri illustri cittadini, non approfondiva le dinamiche locali e spesso non riusciva ad essere imparziale.fu così che, nel laboratorio “segreto” di Ezio ferrara, alcuni noti come da atto costitutivo, furono promotori e fondatori dell’Associazione Culturale “G. B. ferrara” che vide la luce il 17 ottobre 2002. Come da statuto, si attivò subito per rieditare “La Diretta”, testata locale nata nel Marzo 1994 con la quale, a vario titolo e con incarichi diversi, nel passato avevamo collaborato attivamente sino a quando, per vicende politiche note a tutti nell’ambiente giornalistico locale, questa non era stata costretta a chiudere.Il primo numero de “La Diretta Nuova” vide la luce nel Gennaio 2003 (in attesa

di registrazione che risulta essere presso il tribunale di trani in data 6 febbraio 2003) con Maurizio Rana, direttore responsabile, Ezio ferrara, rappresentante dell’Associazione editrice e direttore editoriale, Antonio Eccel, coordinatore di redazione, Serena ferrara, M. E. Eccel, e tanti altri collaboratori.Filosofia guida del periodico era l’esigenza di approfondimenti importanti alla comprensione degli avvenimenti locali per un’interpretazione autentica degli interessi della cittadinanza e per dar voce a quanti, nel contesto sociale, non riuscivano ad avere visibilità e voce riconosciute persino dalla Costituzione ma sistematicamente ignorati dai più. Il resto è storia presente negli archivi di chi ha raccolto tutti i numeri del giornale (vedi biblioteca comunale, ecc.), sino ai giorni nostri.Non sempre La Diretta nuova è riuscita nell’intento, complici l’umana imperfezione e le pressioni che spesso si ricevono da quanti, in buona fede, pensano che non sia opportuno un certo dettame operativo. Questo mi portò ad un temporaneo allontanamento dalla redazione, ma, mai ad una definitiva interruzione del rapporto di collaborazione con la stessa, della quale condivido la filosofia e la missione ai sensi dello statuto sociale (artt. 2,17 e 22).Ancora oggi, che si edita il n° 100, sono vicino alla redazione e lo sarò sempre finché ci saranno le condizioni che hanno fatto nascere questa testata che, ormai, fa parte della storia cittadina della nostra Bisceglie. Ad maiora.

a.G.Eccel

La NaSCITa dE"La dIrETTa nuova"

Brevi cenni per ricordare ciò che pochi sanno

LE

COPERTINE

EPOCALI

dall'editoriale del N.1 di Gennaio 2003[...] La Diretta è risorta dalle sue ceneri come una nuova Araba fenix, voluta da tutti i redattori e anche da tanti biscegliesi che ci hanno incoraggiato a riprendere la pubblicazione, pregandoci di salvare lo spirito polemico e di continuare a fare cultura, quella che caratterizzava le pagine della vecchia pubblicazione e che tanta presa faceva sui lettori.[...] Numero dopo numero terremo alto il tono della polemica, sempre costru-ittiva, che può anche castigare, ma che speriamo sia capace di proporre solu-zioni alternative a quelle criticate.A Bisceglie il giornalismo appare come un prodotto un po' artigianale, almeno in parte. Le notiziole di paese vengono

stampate senza commento, l'opinione è spesso latitante, ma sono convinto che i biscegliesi, in fondo in fondo, sentano la necesità di andare oltre il cane randagio che morde il bambino, oltre le beghe infantili tra due politici di primo pelo che sgomitano per conquistarsi un posto al sole. [...]Non rinunceremo alla satira, che tradurremo in un nuovo veicolo di in-formazione, ma dedicheremo le nostre risorse anche alla denuncia, alla "sati-rizzazione" delle condizioni del paese e a quelle della politica locale che, pian piano, ci sembra stia scivolando in una dolorosa involuzione.Alla prossima.

Ezio Ferrara

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Sono passati 11 anni da quando la redazione de “la Diretta” di via Bovio è stata chiusa. Nostalgia?

«No, perché comunque sto portando avanti un progetto giornalistico, ma di taglio nazionale. Qualcosa di nuovo, perché a me piacciono solo le cose nuove. Si tratta di un giornale on-line di politica, che abbraccia una specifica area di lettori di destra. Un progetto che mi rende molto orgoglioso, perché dopo un anno e mezzo di sacrifici inizia a cogliere i primi frutti. Abbiamo quasi 20.000 fan su facebook e siamo stati citati proprio di recente da La Stampa di torino».

Cosa è cambiato a tuo parere nell’informazione cittadina, in bene o in male, nel corso di questi anni?«I periodici locali non si sono evoluti, anzi hanno fatto passi indietro. Sostanzialmente per due motivi: uno perché ha preso piede internet, due perché non sono mai stati affiancati o

sovvenzionati dagli enti locali. Il Comune non ha mai speso un euro per i nostri giornali, ma paga profumatamente consulenti che magari provengono da altre città per svolgere due ore a settimana non so quale tipo di lavoro. Questi incarichi potevano invece essere affidati ai responsabili delle redazioni locali, magari con rotazione annuale. E soprattutto dando spazio anche a chi la pensa diversamente come facevamo sulla Diretta. Oggi sono impegnato a livello politico, ma in 11 anni di Diretta

ho sempre dato voce a tutti, anche al partito più estremo della parte opposta. In nome della pluralità, ho avuto per diversi anni Mario Lamanuzzi come mio vice. E ben si sa che i nostri orientamenti politici sono molto diversi. Ci bilanciavamo e non abbiamo mai avuto difficoltà a pubblicare certe notizie e a censurarne altre».

E dell’informazione locale on-line cosa pensi?«Anche in questo campo non si stanno facendo passi avanti. Due, tre notizie al giorno non sono una grande informazione. E poi sono convinto che sarebbe bene inserire un sunto delle notizie nazionali ed internazionali, perché solo così si evita la migrazione dell’utente, si aumentano i tempi medi di permanenza e si offre una informazione completa. Il giornalismo locale sta dunque scemando, un po’ per demeriti, perché non ha fantasia, un po’ perché non riceve alcun genere di supporti».

Che pensi de La Diretta nuova al suo numero 100?«E’ sicuramente penalizzata dalla sua periodicità. La Diretta è nata per essere un giornale tempestivo e per raggiungere la gente in tempo reale. Ad un certo punto, e le spese esose di questo servizio mi costarono la chiusura, fu anche quotidiano, proprio perché il suo obiettivo era quello di anticipare il passaparola. Oggi è un mensile, ha un’altra configurazione e fa approfondimento, come si conviene ai mensili. Ma, lo ripeto, era nata per essere l’opposto di quel che è diventata».

Cosa si potrebbe allora fare per innovare il rapporto tra media e fruitori?«Ho un pallino da diversi anni: una web tv puramente locale. Ma per farla ci vogliono determinati personaggi e, scomparso Ezio ferrara e Peppino di Molfetta, non vedo giovani in grado di poterlo fare.».

Da qui a 10 anni, come vedi il futuro dell’informazione locale? «L’informazione locale non può morire, perché è solo chi vive a stretto contatto con la città che può rendere un servizio adeguato. L’inserto regionale e provinciale del Corriere della Sera e de La Repubblica, piuttosto che la pagina di informazione locale de La Gazzetta del Mezzogiorno, non potranno mai raggiungere chi vive in città . Anche il grande sconosciuto, tutti i parametri per comprendere fino in fondo i perché di un determinato fatto, ha bisogno di una voce che parli dall'interno».

Il compito di un giornale non è soltanto in-formare ma anche, anzi direi specialmente, di indurre il lettore alla riflessione.

La difficoltà che sorge per chi scrive è notevole: cercare innanzitutto di mantenere la massima neutralità, ma soprattutto adattare i propri scritti a qualsiasi tipologia di lettore. Cosa vuol dire? Vuol dire usare un linguaggio sufficientemente adeguato, senza però appesantire lo scritto o, peggio, renderlo eccessivamente elementare. Ogni articolo deve poter venir letto con facilità e piacere sia dall’intellettuale che dal lettore scarsamente scolarizzato, benchè attento alle vicende culturali, politiche e sociali della sua città.L’avventura di scrivere per un giornale è insieme un privilegio e una responsabilità. Quando mi è stato chiesto di scrivere sistema-ticamente per la Diretta Nuova sin dal primo numero, il direttore Ezio ferrara mi ha posto una sola condizione: il rispetto della sensibilità del lettore.Curando prevalentemente gli articoli di opi-nione, ho spesso condotto il discorso lungo

una linea di demarcazione tra ciò che il lettore si aspetta di leggere e ciò che invece mira a ri-mettere in discussione le sue verità acquisite. Il dubbio, come motore di riflessione e di discus-sione delle idee.In tutti questi anni ho affrontato per il giornale argomenti di ogni genere, in piena ed assoluta libertà. Una raccolta dei miei articoli scritti nei primi tre anni si può leggere online nel mio sito personale, sotto il titolo provocatorio “fuck the System”.

Come qualsiasi essere vivente, anche un gior-nale si evolve per adattarsi alle esigenze del momento, sempre tenendo il lettore al centro dell’interesse. Con la direzione di Serena fer-rara, La Diretta Nuova si è vestita graficamente in maniera più accurata, dando più spazio alla vita cittadina e meno spazio alla letteratura. E’ stata una scelta redazionale mirata a soddisfare maggiormente le esigenze di informazione lo-cale, sempre nell’ottica del massimo equilibrio soprattutto nel trattare le notizie di carattere politico.

Bisceglie è un calderone in perenne ebollizione e scrivere per La Diretta Nuova significa par-tecipare in prima persona all’evoluzione della città e dei cittadini, significa dare un fattivo contributo di idee in maniera chiara e non set-taria. Significa informare in maniera corretta ed equilibrata e allo stesso tempo condurre il lettore ad approfondire alcune tematiche al fine di una più consapevole visione della socialità cittadina. E’ il nostro impegno morale verso il lettore, in ottemperanza allo spirito che ha sempre orien-tato noi redattori, ovvero il massimo rispetto verso chi ci legge.Giungere al n.100 con il consolidato interessa-mento e la costante affezione dei lettori è per noi redattori la certezza di stare percorrendo il giusto sentiero, di stare rispettando il progetto iniziale di un giornale libero ed attuale. Pun-tiamo al n. 1000, con lo stesso entusiasmo di quando in edicola è apparso il primo numero, 8 anni fa.

SIAMO AL NUMERO 100 marco Tempesta

Quattro chiacchiere con Maurizio Rana

DA "LA DIREttA" A "LA DIREttA nuova" Serena Ferrara

Riflessioni a margine di un'avventura partita 8 anni fa

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Silvia la FranceschinaPRIMO CONGRESSO CIttADINO SEL

IL PDL PER SPINA: ECCO I CANDIDAtIFabrizio ardito

Notevole partecipazione al primo con-gresso cittadino del partito Sinistra Ecologia e Libertà, tenutosi Domenica

13 febbraio presso l’Auditorium Santa Croce. tra gli ospiti presenti: Pasquale Pozzolungo, Giovanni Papagni, danny Sivo, maurizio monopoli, rosalba d’addato.La relazione del Coordinatore provvisorio uscente, Pasquale Pozzolungo, ha aperto i lavori offrendo diversi spunti di discussione. A cominciare dal ruolo negativo che la politica nazionale ha avuto nella trasmutazione genetica della società dell’ultimo ventennio, passando per lo sconquasso odierno dell’Italia del bun-ga bunga, sino alla realtà locale della città di Bisceglie, «avviluppata nelle sabbie mobili dell’am-ministrazione Spina e bisognosa di cambiamento»”, corroborando con il suo intenso discorso le motivazioni che hanno portato alla scelta del

Candidato Sindaco del Centro-Sinistra, francesco Napoletano. Di seguito, Giovanni Papagni, giovane esponente di SEL, già referente della fabbrica di Nichi di Bisceglie, ha espo-sto la propria relazione. La più fervida e toccante. Partendo dalle ragioni che l’hanno spinto a impegnarsi politica-mente, ha evidenziato quello che sembra essere un problema endemico della realtà biscegliese: l’assenza di partecipazione e la rassegnazione giovanile nei confronti della politica. «Dove sono le sentinelle che dovrebbero urlare per ribellarsi ad un’ammi-nistrazione inadeguata?» Ricordando il ce-lebre Gaber di “libertà è partecipazione”,spiega che fare politica significa partecipare, appunto, per costruire una città migliore. Giovanni ha declinato i punti fondamentali del programma di Sel, con elegante concretezza. Dal recupero del centro storico – trascurato e sfruttato come vetrina a seconda delle necessità per poi lasciarlo morire nell’incuria - al potenziamento del tu-rismo, dalla mobilità sostenibile nel territorio, alla salvaguardia dell’area di Pantano – Ripalta; meno automobili e più verde. Dal no al Casello Autostradale, a un serio progetto per una raccol-ta differenziata dei rifiuti urbani, con importanti ricadute occupazionali.La terza relazione è stata quella di danny Sivo, presidente del Congresso, incentrata sulla Sanità e sul Piano Sanitario Regionale. Il medico ha parlato con amarezza della tendenza a delegare ai servizi privati la tutela e salvaguardia della nostra salute.A seguire ha preso la parola il candidato Sin-daco del centro-sinistra Francesco Napoletano, il quale ha illustrato con la forza e la passione

di sempre il programma della coalizione per la Città di Bisceglie.Quindi sono intervenuti i rappresentanti citta-dini dei partiti politici presenti, tra cui il segre-tario del Pd Nicola amoroso, che ha sostenuto l’importanza di realizzare congressi cittadini come questo, la necessità di manifestare per i diritti, in un deficit di democrazia oggi vivo più che mai, perché la gente deve essere rieducata alla consapevolezza che la libertà va difesa ad ogni costo.Le conclusioni sono stateaffidate a Danny Sivo, che ha chiaramente illustrato il progetto politico di SEL.Il congresso si è concluso con l’elezione degli organismi dirigenti. E’ stato eletto all’unani-mità Coordinatore Cittadino di SEL Pasquale Pozzolungo, 53 anni, bancario, sposato e padre di 2 figli. La segreteria è composta da rosalba d’addato, Giovanni Papagni e dal tesoriere maurizio monopoli. Sinistra Ecologia Libertà ha informato la cittadinanza che a breve avrebbe aperto la prima storica sede del Partito in via Pozzo Marrone 15.

Le amministrative di maggio sono vicine. E, puntuali come un orologio, tutti i partiti e le liste civiche si presentano agli elettori. In

queste occasioni chi prima arriva, prima meglio alloggia. Ben lo ha capito il Popolo delle Libertà, che, come sempre, ha anticipato i tempi , scopren-do le sue carte già Domenica 20. «È la politica che si apre alla società civile - dice

francesco amoruso introducendo i can-didati - Bisceglie in questi anni ha saputo presentarsi all'Italia, non solo per le sue bellezze e il Centro Storico rivitalizzato, ma anche come città virtuosa per il risparmio energetico e per il rispetto ambientale. Questo è stato possibile perchè abbiamo vissuto questi anni in maniera serena, senza contrapposizioni politiche tra le anime della maggioranza. E, quando un sindaco governa bene, la ricandidatura è au-tomatica. Il PDL darà un grande contributo alla campagna elettorale di Francesco Spina, non solo in termini di consensi, ma mettendo in campo 24 persone che solo il meglio di ciò che poteva offrire». «Simo partiti dal presupposto che in questi cinque anni fare bene le cose era solo un nostro

dovere. - ha spiegato l'europarlamentare Sergio Silvestris- Ora che ci siamo riusciti rispettando il Patto di Stabilità, realizzando finalmente il PUG, catturando risorse per l'agricoltura con il GAL e il PIF..., ambiamo a fare le cose ancora meglio».Presenti alla manifestazione anche gli onorevoli del PDL al Parlamento Europeo mario mauro (capogruppo PDL) e raffaele Baldassarre.

Se il primo ha espresso l'idea che la politica deve preparare il futuro per le nuove generazioni, il secondo ha speso parole di elogio per la parsimo-niosa gestione delle nostre finanze biscegliesi.Ma passiamo ora ai candidati, vero cuore e futuri artefici del successo di Spina, che porteranno la città a continuare la sua crescita iniziata questi anni. tra i veterani della lista si trovano mim-mo Spina (Assessore uscente al Bilancio), Enzo di Pierro (Assessore uscente all’Ambiente, alla Pesca, al turismo e all'Agricoltura), Vittorio Fata (Assessore uscente alla Pubblica Istruzione), antonio di Lollo Capurso (Assessore uscente all’Urbanistica), l’imprenditore edile Leonardo di Liddo, l’ispettore di Polizia Vincenzo de Pinto, domenico di Benedetto, Francesco di reda, Pierpaolo Pedone e Pablo rigante. A questi si aggiungono le new entries: Leo ma-strogiacomo (già consigliere provinciale per il PDL), Leonardo Bombini, Vincenzo Caputo, angelo Consiglio, Piero dell’olio, mauro La-manuzzi, rosario mastrototaro, Silvio Patruno, Egidio Silvestris, raffaele Simone, domenico Storelli, Vitangelo Tattoli e Biagio Todisco.

Giovani e società civile le nuove candidature

600.000 € PER LE SCUOLE BISCEGLIESI

firmata nei giorni scorsi una convenzione fra il Ministero delle Infrastrutture e il Comune di Bisceglie, avente per

oggetto: “Interventi urgenti finalizzati alla prevenzione e riduzione del rischio, da eseguire presso alcune scuole cittadine”. Gli interventi riguardanti gli immobili che accolgono le scuole dell’infanzia e primaria di via Martiri di Via fani, di via Guarini, di Salnitro e di via XXV Aprile. finanziati anche interventi per le scuole medie “C. Battisti” e “ R. Monterisi”.

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GIOVANNI PAPAGNI SI MOBILItA PER LA MOBILItà

Romanticismo, ideali forti e libertà. Ecco i principi ispiratori del candidato SEL in bicicletta

Serena Ferrara

Che senso ha avere le mani pulite se si tengono in tasca?”. Hai scelto le parole di don Milani, nella conferenza

di presentazione della tua candidatura per le elezioni comunali, per spiegare la scelta di scendere in campo in politica. Prima con La Fabbrica di Nichi, poi nel Sel. Ascoltandoti, ho percepito che hai un’idea molto romantica della Sinistra: stare dalla parte del più debole. Sicuro che la Sinistra oggi sia ancora questo?«Storicamente la Sinistra nasce sulle istanze dei più deboli, dalla base e per la base. Questi sono i principi ideologici cui mi ispiro. Poi le evoluzioni dei partiti sono altra cosa. Non è casuale l’aver citato don Milani, perché secondo me la commistione dei principi ispiratori della Sinistra con le istanze cristiane è totale. Penso che la politica debba per forza di cose partire dalle utopie, da una serie di principi, per poi incarnarsi. E le utopie non sono mai inattuali».

Chi sono i deboli oggi secondo te?«Debole è chi non arriva a fine mese, sono i ricercatori che fuggono all’estero, i cittadini che alle amministrative votano chi gli ha concesso un buono pasto o un buono benzina di 50 euro, perché non riescono neanche a far fronte alle esigenze dei propri figli. Debole è chi per mancanza di mezzi culturali ed economici non è in grado di mantenere intatta la propria dignità».

Sinistra, Ecologia e Libertà. Credi che sia questo ciò che chiedono i biscegliesi?«Se ho scelto questo contenitore è perché il Sel a Bisceglie è cosa del tutto nuova. Lo stiamo creando adesso per il futuro, nonostante le grandi difficoltà incontrate nell’intercettare i giovani. In realtà è dal 2008 che cercavo di risvegliare i giovani, ma, con mio rammarico, è stato solo con le regionali e l’istituzione della fabbrica di Nichi che sono riuscito a smuovere le coscienze. Poi, se mi chiedi perché Sel, credo si sia trattato di un passaggio naturale, visto che nel progetto politico iniziale erano ricomprese sigle, come i Verdi della scuola di Alex Langer, che sento particolarmente vicine alle mie idee ed esperienze politiche».

A proposito di esperienze, la tua storia di attivismo è sui generis e interessante. Ci racconti qualcosa? «All’estero ho frequentato una delle scuole politica più alte che si possano immaginare. In Brasile, presso i padri comboniani, ho “militato” all’interno di una favela a Vittoria. Qui ero coinvolto da insegnate a corsi di formazione per studenti delle scuole superiori; cercavamo di colmare il gap di coloro che non poteva permettersi un liceo privato. Questa per me è politica, anche se, come dici tu, è una politica romantica.A Milano, invece, ho stato tra le fila dei Verdi. Una esperienza molto simile, nei temi e negli atteggiamenti, a quella locale, anche se li non ho testato dal vivo l’esperienza».

Fabbrica e Sel a Bisceglie: due rette convergenti o parallele? «Da un punto di vista formale si tratta di due realtà diverse l’una partitica (Sinistra, futuro e Libertà), l’altra politica, in realtà ci sono molte commistioni tra i due gruppi. La fabbrica riunisce tutti quei giovani che non vogliono schierarsi a livello partitico, ma che si rispecchiano in simili ideali. Quindi, parlerei di due rette parallele che scorrono vicinissime l’una all’altra».

Il tuo programma elettorale è basato sulla Mobilità. In breve, quali azioni?«tante, per cui cito le principali: rifondazione della regolamentazione stradale; costruzione di parcheggi periferici nei pressi della stazione e creazione di linee bus che colleghino tali zone di sosta al resto della città; revisione totale delle piste ciclabili esistenti in termini di continuità e fruibilità delle stesse; agevolazioni e bandi per aziende e società di car e bike sharing; ztL in tutto il centro storico, in via XXIV Maggio e via Aldo Moro; adeguamento dei marciapiedi (allungamento, abbassamento e scivoli in corrispondenza delle strisce pedonali) alle esigenze dei disabili motori; reinterpretazione del ruolo della Polizia Municipale, affinché chi non rispetta il Codice della Strada sia sempre e comunque sanzionato, magari abbassando contemporaneamente l’importo delle multe (inutile, come fanno le Amministrazioni oggi, inasprire le sanzioni per poi non emettere multe); realizzazione di nuove rotonde per l’abbattimento dei consumi di CO2 dei veicoli fermi ai semafori; rinnovo del parco di automezzi pubblici e conversione a metano di quelli già esistenti; blocco della litoranea durante la stagione estiva e istituzione di un meccanismo di park&ride; campagne di comunicazione che stimolino all’utilizzo di mezzi pubblici o ecologici e agevolazioni ai privati che muniscono di rastrelliere gli ingressi delle proprie attività. trovo inoltre utile pensare ad una sperimentazione delle piste carrabili, corsie in cui le auto circolino al centro della carreggiata, lasciando ampio spazio e destra e a sinistra per pedoni e bici. Mobilità a parte, penso sia importante realizzare anche un censimento di tutte le case fittate e non registrate, promuovere nuovi incentivi per il recupero dell’edilizia storica residenziale, realizzare nuovi spazi di aggregazione. E in questo caso penso allo sfruttamento di spazi come il terreno in via fragata - via Caterinette, la piazzetta collocata all’incrocio tra Corso Umberto e via Lecce, il lotto di via s. Andrea angolo via s. Cosmai (nei pressi della Chiesa di S. Silvestro)».

Da un nostro sondaggio, risulta tuttavia che appena l’11% dei biscegliesi ritiene la mobilità come una delle priorità amministrative. Come la mettiamo con il tuo programma, così ben articolato?«Credo che i politici non debbano solo andar

dietro alle istanze dei cittadini, ma debbano anche prevenire e formare. So che è necessario cercare il consenso per "sedersi sulle sedie", ma non voglio ritrovarmi su una poltrona con la coscienza sporca. Certo, il compromesso è di statuto se vuoi fare politica, ma se non vogliamo ridurre tutto ad una spartizione di posti, dobbiamo partire da idee pulite. Grazie a Dio ho un posto di lavoro e dalla politica non cerco uno stipendio. Se avessi voluto questo, forse mi sarei schierato a destra, perché la destra a Bisceglie ha adesso oltre 20 liste e detta legge. Invece no, non voglio tradire i miei principi. Per esperienza e formazione, metto avanti le mie istanze ambientaliste. Il primo punto programmatico del mio programma, non a caso, è la bellezza. Nei miei sogni ho una città piacevole e vivibile, non affogata dal traffico, dallo smog e dall'inquinamento acustico, libera da barriere architettoniche e ricca di luoghi di aggregazione. Ho letto sulle pagine di un vostro giornale che un giovane candidato vorrebbe trasformare la zona Pantano-Ripalta in un villaggio turistico. E’ pazzesco che un giovane possa avere di tali idee, per altro dichiarando che i suoi elettori lo conoscono come ambientalista».

Come vi state muovendo e vi muoverete in occasione delle prossime competizioni elettorali?« S i c u r a m e n t e s c e n d e r e m o i n piazza allestendo dei gazebo per raccontare chi siamo. In più, organizzeremo u n a s e r i e d i i n i z i a t i v e a c a r a t t e r e n o n prettamente locale, in cui parleremo di tematiche scottanti come la sanità, l’acqua pubblica, il nucleare».

La parola ai giovani candidati:

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SANItà, AMORE E (tANtA, MA tANtA) fANtASIA!

Ci vogliono scippare il nostro ospedale, alla faccia di tutti gli elettori vrndoliani biscegliesi.

Scendiamo nel dettaglio. Due legislature regio-nali fa, l'allora fitto si apprestava a concludere il mandato, lasciando un attivo di 9 milioni di euro e un piano regionale che mirava ad otti-mizzare la scelta sanitaria in Puglia, chiudendo i reparti inutilizzati ed inefficienti e destinando fondi ai reparti più usati ed efficienti. Ci furono proteste, cavalcate dai media locali. Poi nel 2005 Nichi Vendola, che vinceva con uno scarto di 0,6%, aboliva il piano di fitto, anche se non era pronto un piano sanitario del centrosinistra. Elezioni regionali 2010: il centrodestra si spacca, appoggiando Palese (PDL e la Puglia prima di tutto) e Poli-Bortone (UDC e IoSud), ma Nichi vince ancora, con uno scarto maggiore. La squa-dra di governo approva un altro piano, volto a spendere e spandere soldi che non abbiamo. In questo caso l'idea di fondo era buona (inter-nalizzazioni in primis), ma i soldi non ci sono. Il governo nazionale blocca i fas (fondi per le Aree Sottosviluppate), pari a circa 500 milioni, sostenendo che se fossero assegnati, sarebbero spesi interamente per la sanità, senza creare un vero sviluppo per la regione. Anche perchè in 6 anni la regione è passata da un attivo di 9 milioni di euro di Fitto al deficit di circa 610 milioni di euro di Vendola. Il braccio di ferro si conclude con Vendola, che dopo settimane di protesta, firma un impegno che mira a rendere il tutto più efficiente senza internalizzare nessuno. Il risultato? Il piano approvato da maggioranza di centrosinistra e UDC prevede un misto tra piano fitto e piano fiore: chiusura di reparti inefficienti e chiusura di ospedali a favore della costruzione di altre strutture, tra i presidi interessati, anche quello di Bisceglie-trani. In pratica ci apprestiamo a dire addio al Vittorio Emanuele.Personalmente apprezzo lo sforzo di fiore, come fece Prodi per l'Italia nel 2006, sempre a mediare, a trovare una soluzione che accontenti tutti o che per lo meno scontenti pochi. Ma fiore non trova la formula magica, dato che 2+2 non fa 610 milioni. Già, 610 milioni sono molti, troppi. Da dove li prendiamo? Si ripagheranno, sostiene fiore, (indovinate come?) agendo sull'IRAP, sull'IVA non sanitaria, sulla partecipazione dei privati negli ospedali (solo per questioni non sanita-

Ecco il nuovo piano sanitario regionale approvato tra boia, lacrime, sangue e mannaie politiche

rie) e sull'indotto che gira; oltre che su tagli al personale. E qui scattano i boia: il consigliere PDL Iurlaro afferma «Il folle piano di Vendola è finalmente an-dato a buon fine. E con esso la codardia dei consiglieri regionali brindisini che hanno votato senza scrupoli di coscienza un Piano di Rientro che mortifica senza mezzi termini la salute dei cittadini. Dove sono finiti i buoni propositi e i sorrisi di circostanza mostrati, Epifani in testa, durante il corteo pro ospedale a Ceglie? […] E che dire, invece, del rappresentante dell’Udc Euprepio Curto, anche lui trionfalmente presente nel corteo cegliese solo 20 giorni fa, eppure oggi boia consapevole della salute dei cittadini?». Di contro Curto, consigliere regionale UDC, ri-sponde: «Il consigliere Iurlaro, la cui voce non è nota al Consiglio regionale, mi ha definito boia consapevole della salute dei cittadini per il fatto di aver votato a favore di un Piano di Rientro che, ove non fosse stato approvato, avrebbe determinato la perdita per l’intera Puglia di ben 500 milioni di euro, paralizzandone la ripresa economica. Il mio parere è che effettivamente ci sarebbe bisogno di un boia politico capace di far rotolare a terra, politicamente parlando, le teste vuote

Ardito fabrizio

come quella di Iurlaro». La maggioranza invece si gongola. Da una parte c'è il PD, con un peso sempre minore, che si affida all'ormai storico scaricabarile regionale e dice: «La Puglia dovrà fare di necessità virtù […] è giunto il momento di trasformare la sciagurata decisione del governo nazionale, che con il Piano di Rientro impone alla Puglia di tagliare 2.200 posti letto, in una occasione per reingegnerizzare il nostro sistema sanitario regio-nale»; dall'altra c'è Dino Marino (PD, presidente della commissione sanità) che, con critiche forti a fiore, dice «[il Piano di Riordino ospedaliero, nda] ha più caratteristiche di piano di razionamento che di prospettiva di adeguata coerenza con i bisogni e lo sviluppo necessari», ricusando un piano che prevede una spesa sanitaria «solo apparentemente orientata al risparmio» e «improntata a decisioni estemporanee a risonanza pubblica, da introduzione di maggiori tasse palesi ed occulte senza un miglio-ramento dell’offerta». E fiore si dimette... anzi no Vendola lo ferma. Che lo voglia precedere? No (per ora!).

Si è accesa la prima candelina per il pro-getto “RECUPERI_AMO_CI”.Con una celebrazione eucaristica si è

festeggiato il 15 febbraio nella chiesa di San Lorenzo il compleanno della prima sperimenta-zione locale della legge del “Buon Samaritano”. A dir messa l’Arcivescovo Sua Ecc. Re.ma Mons. Giovan Battista Pichierri che durante l’omelia ha avuto parole di elogio per la città: «Bisceglie, tra i comuni dell’Arcidiocesi, spicca per sensibilità nei confronti dei più deboli».L’iniziativa a fini di solidarietà sociale è un piano di raccolta e di distribuzione di alimenti promosso dalla Caritas diocesana di trani-Barletta-Bisceglie e dall'ass. Portaperta e rivolta a famiglie, inoccupati, senza dimora, detenuti, ex detenuti, senza distinzione tra stranieri ed italiani. Nato con il sostegno del Comune di Bisceglie, che partecipa con 20 mila euro l'an-no, il progetto si finanzia anche con i fondi dell’8xmille e vede impegnati 30 commercianti e imprenditori locali in questa battaglia di solidarietà. Ogni giorno, alle otto di mattina, alcuni dei 20 volontari impegnati nel progetto fanno il giro dei rifornitori per il recupero delle eccedenze alimentari. Si comin-cia dai panificatori, poi si passa gli esercizi commerciali, infine alle aziende agricole e al mercato ortofrutticolo. Quindi nella sede di via Caputi 20 si selezionano i cibi e si preparano i sacchetti per la distribuzione quotidiana

gratuita, che avviene in loco alle ore 19. Ogni utente beneficiario, in prevalenza donne (52%)con famiglia, è registrato su un apposito blocco, onde rendicontare tutto ciò che è stato raccolto e ridistribuito (nel 2010 gli accessi diretti sono stati 203 e le persone che hanno usufruito in totale del servizio sono 502, di cui 109 minori). «Le prime volte -ci dice un volontario- i beneficiati entravano a testa bassa, non avevano il coraggio di dichiararsi indigenti, non volevano essere etichettati come mendicanti. Oggi invece le cose sono cambiate perché sentono di far parte di una comunità che non spreca nulla, che ridistribuisce e non fa carità». tutti i presenti alla celebrazione, volontari, responsabili della Caritas parrocchiale, istitu-zioni ecclesiastiche, Sindaco e amministratori comunali, dopo il rito religioso, hanno brindato e festeggiato presso la sede dell’associazione questi primi 365 giorni di intensa attività.

RECUPERI_AMO_CI COMPIE UN ANNO

felicia Antonino

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Riproporre la formula del coinvolgimento dei cittadini al “forum servizi sociali” ha fatto emergere le carenze e i punti

di forza degli strumenti con i quali il Comune affronta situazioni legate ai disagi dela gente. Lungi dall’essere una discussione politica, si è data importanza non agli intervenuti bensì ai contenuti. Istituzioni, dirigenti, associazioni e rappresentanti di cooperative sociali si sono confrontati, nella giornata del 12 febbraio presso l’auditorium Santa Croce, in un dibattito costruttivo. Obiettivo: consolidare le basi per un Comune moderno e solidale nei confronti dei cittadini. Questo metodo è stato uti l izzato per raccogliere proposte da inserire nel programma amministrativo del sindaco francesco Spina alle prossime elezioni. Un dibattito, anche acceso in alcuni punti, che ha messo in luce problematiche variegate e il bisogno di modalità di intervento diversificate. I suggerimenti portati al tavolo di discussione hanno riguardato gli incentivi alle strutture per l’accoglienza e la cura dell’anziano, la creazione

fORUM SERVIzI SOCIALIAVANtI LE IDEE E LE PROPOStE

mariaserena mansueto

Felicia antonino

di uno sportello unico di accesso ai servizi socio-saniatri; la realizzazione di una rete di aiuto per sopperire al problema del reinserimento nella società degli ex detenuti. Inoltre si è parlato di creare una casa di prima accoglienza per chi è affetto da problemi di dipendenza da alcool e di dar vita ad un osservatorio per monitorare il territorio rispetto ai bisogni delle fasce deboli. è emersa l’esigenza di elaborare una “carta dei servizi”, con cui gli aderenti si impegnino ad assicurare il rispetto degli indicatori e dei parametri di qualità dichiarati, ricevendo in cambio dall’ente pubblico la garanzia di un’adeguata visibilità. Si tratta di stabilire insomma un "patto" tra l'Ente Locale e la Cittadinanza, tale da garantire a tutti trasparenza e parità di prestazioni. Questo è quello che si chiede alla Pubblica Amministrazione. Spesso, ad ogni modo, ci si dimentica che l’intervento è affidato non solo

Non bastava l’incendio che lo ha completamente distrutto in piena estate, ora si mettono anche i ladri. Che cosa poi ci si poteva rubare in un posto dove tutto è andato distrutto dalle fiamme?

Cavi di rame. Due malavitosi tranesi si sono intrufolati negli scantinati sottostanti l'ex discoteca ed hanno tentato di fare razzia di cavi elettrici da cui ricavare rame da rivendere sottobanco.I carabinieri hanno arrestato i due malviventi, che avevano l’obbligo di permanenza nella città di trani.Purtroppo il furto di cavi di rame è un'attività sempre più in voga tra le bande di ladri che contribuisce al florido mercato nero delle materie prime. Quello del 2 febbraio è solo l'ultimo caso tra le numerose sottrazioni che si sono verificate durante l'arco di tutto il 2010 e l'inizio del 2011 nell’intera regione. tra i più tartassati da questo tipo di ruberie vi sono la telecom e la Rete ferroviaria Italiana. Quest’ultima si è vista costretta all’utilizzo di un filo bimetallico per disincentivare il fenomeno dei furti. Meno problemi, invece, per le compagnie di telecomunicazioni, che ormai stanno sostituendo il rame con la fibra ottica.

fURtO DI CAVI DI RAME

all’iniziativa politica ma anche ai privati, nel segno della cosiddetta sussidiarietà orizzontale stabilita dalla legge: solo se la collaborazione tra cittadini singoli o associati e istituzioni si realizza su tutti i livelli, è possibile parlare di democrazia partecipativa.

Povero FICO. Non trova mai pace

Il progetto mi piacque subito. Recuperare l’invenduto. Il pane, la verdura, cibi freschi, dolci e quanto il nostro mondo industrializzato produce in abbondanza

e non riesce a piazzare sul mercato, per destinarlo a chi ha più bisogno. Bellissimo!|Ed ecco i volontari all’opera. Volontari già: uno sparuto e variegato gruppetto che si è mosso timidamente, consapevole di buttarsi in una specie di avventura tutta nuova, tutta da scrivere, da creare e ricreare giorno dopo giorno. Dopo i timidi approcci iniziali, a favore di persone in difficoltà, le richieste da soddisfare sono aumentate e il numero di chi bussa alla porta sta crescendo: piccola folla che staziona paziente molto prima delle 19,00 nei pressi del centro per prendere il suo sacchetto.Ai volontari attenti e discreti hanno raccontato le loro storie dense di difficoltà, di dolore, di emarginazione, di problemi familiari e tanto altro.Dietro quella tenda verde che divide il locale e che qualche volta l’occhio curioso di un bambino ha tentato di scoprire, c’è un frenetico lavoro di altri volontari che, come api operaie, selezionano, imbustano e riempiono il sacchetto.Non si offre solo cibo ma c’è un valore aggiunto: il sorriso di chi dice:”Mi dispiace che sei in questa situazione, sappi che non sei solo.”Sappiamo che quel sacchetto è solo una piccola parte di ciò che è loro dovuto, piccolo risarcimento della nostra società sorda, miope, contraddittoria.L’imbarazzo è tangibile, l’impotenza è palpabile.Ma se non possiamo dare lavoro e risolvere situazioni drammatiche c’è però qualcosa che possiamo fare: recuperare un rapporto che va al di là dei ceti sociali, dei titoli o altro: stabilire relazioni interpersonali e interculturali, ripristinare contatti tra persone semplicemente, semplicemente tra uomini. Altro che pane, frutta e dolci!Il recupero di “recuperiAMOci” ci riguarda tutti ed è davvero molto ambizioso!

RECUPERI_AMO_CILA PAROLA AGLI OPERAtORIStoria di un recupero in…fieri

Prof.ssa tonia De Palma

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finalmente è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Regolamento Europeo N. 61 della Commissione del 24 Gennaio 2011

che modifica il regolamento (CEE) relativo alle caratteristiche degli olii d’oliva e degli olii di sansa d’oliva nonché ai metodi di analisi ad essi attinenti.Il provvedimento, mediante un nuovo sistema di controlli, permetterà di scovare all’interno di ogni miscela, la presenza di etil e metil ester, consentendo di accertare che l’olio etichettato

UNIONE EUROPEA: StOP ALL’OLIO CONtRAffAttO, AL VIA UNA SVOLtA EPOCALEApprovato il nuovo Regolamento Europeo per scovare gli olii deodorati mediante processi chimici

roberta monopoli

come extravergine d’oliva non contenga altri olii lampanti, deodorati attraverso trattamenti chimici. finora il mercato oleario italiano ha subito la concorrenza sleale di Paesi europei come la Spagna e la Grecia, e di Paesi extra europei, per l’immissione in commercio di olii vergini di scarsa qualità.Molte volte vi sarete chiesti come fosse possibile acquistare sugli scaffali della grande distribuzione organizzata una bottiglia di olio extra vergine a meno di due euro, mentre tutti sappiamo che coltivare un oliveto, raccogliere le olive e sottoporle a spremitura meccanica per poi imbottigliare l’olio, costa molto di

più. Il mistero è presto svelato: si trattava di olii vergini con un costo di produzione sensibilmen-te più basso, che mediante trattamenti chimici e sistematiche contraffazioni giungevano sulle nostre tavole con la classificazione fraudolenta di “extravergine”. Cosi il quantitativo di olio di-sponibile sul mercato cresceva in modo illegale e di conseguenza diminuiva il valore del vero extravergine. Questa truffa ha impoverito i no-stri produttori e frantoiani, costretti a vendere

sottocosto un prodotto che tutto il mondo ci invidia per caratte-ristiche organolettiche e nutrizionali.Abbiamo chiesto un pa-rere sul nuovo Regola-mento a Gianni Porcelli, vicepresidente di Confagri-coltura Bari, il quale ha afferma-to: «questo provvedimento potrebbe risultare una svolta epocale per l’olio extravergine italiano. Attraverso questo metodo analitico è possibile risalire alla quantità di olio che subisce il processo di deodorificazione per essere poi commer-cializzato come extravergine. Si premette che circa il 50% dell’olio extravergine spagnolo, per essere reso “extravergine”, subisce questo processo, che fino ad oggi evidentemente non si poteva evitare. Grande plauso al lavoro della Commissione Europea ed al nostro concittadino Sergio Silvestris, che ha portato avanti questa battaglia a favore dei nostri olii extra-vergini puri». I limiti imposti dal nuovo Regolamento Europeo entreranno in vigore dal 1° Aprile prossimo aggiungendo un altro tassello alle politiche di protezione dell’olio d’oliva. I nostri produttori onesti ne trarranno sicuro vantaggio.

tempi duri per gli evasori. Lo Stato ha preso una decisone impopolare: una sorveglianza stretta a chi spende e

vorrebbe passare inosservato. E per fare questo ha pensato ad una comunicazione telematica da parte di imprese e intermediari su tutte le operazioni rilevanti avvenute nel corso dell’anno.Il nuovo adempimento consentirà di individuare spese e consumi di particolare importanza in modo da limitare i comportamenti fraudolenti per le operazioni tra operatori economici e così individuare i dati ai fini dell'accertamento sintetico per i privati cittadini.Dal 1° Maggio per la parte relativa alle vendite a privati, entreranno in vigore le disposizioni che impongono di trasmettere entro il 30 Aprile dell’anno successivo gli estremi fiscali di chi effettua acquisti d’importo pari o superiore a 3.600 euro. Poi, con i dati delle comunicazioni che verranno trasmessi nel 2012, l'Agenzia individuerà, anche tramite altre informazioni già in suo possesso (elementi di capacità contributiva che tengono conto anche dell'ambito territoriale e del nucleo familiare, “redditometro”) l'ammontare delle spese che il contribuente ha sostenuto nell'anno ("spesometro"), per determinare il reddito a lui

IN ARRIVO IL REDDItOMEtRO Silvia la Franceschina

Apprensione tra i commercianti dei beni di lusso

presuntivamente attribuibile. fino ad oggi la normativa antiriciclaggio vietava di pagare in contanti acquisti superiori ai 5.000 euro. Da Maggio si andranno così a tracciare anche le transazioni comprese tra i 3.600 e i 5.000 euro. In molte categorie commerciali – specialmente quelle che operano nel campo degli articoli di lusso - c’è viva apprensione per le possibili conseguenze di queste novità. Intanto perché questo potrebbe determinare una flessione delle vendite, dal momento che chi fa acquisti importanti, desidera la massima riservatezza; inoltre ciò potrebbe scatenare l’effetto opposto a quello che è l’obiettivo e incentivare l’illegalità tra gli esercenti.A Bisceglie chi opera nei settori dei beni di lusso - ne abbiamo sentito qualcuno - ha ribadito l’inefficacia di questo procedimento e la propria diffidenza nonché malcontento al riguardo. Se infatti le finalità di lotta all’evasione fiscale della disposizione sono ritenute certamente condivisibili, non si comprende come si possa perseguire questo risultato attraverso uno strumento che appare ingestibile, eccessivamente oneroso, sproporzionato rispetto alle competenze e al ruolo del rivenditore.La norma non distingue i pagamenti eseguiti

con strumenti finanziari che consentono la tracciabilità della transazione, come assegni o carte di credito, che dovrebbero quindi essere esclusi da questo obbligo. Come la mettiamo poi con gli acquisti a rate? Con quelle spese che ti permettono di avere subito il bene in cambio di un acconto?Sarà necessario, forse, introdurre una serie di strumenti per evitare frazionamenti che nascano solo per dribblare il censimento.I rappresentanti di diverse organizzazioni del sistema Confcommercio non ritengono che questo sia un adempimento di loro competenza e vorrebbero una semplificazione amministrativa a seguito dell’entrata in vigore del provvedimento.

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Quando arrivò in farmacia, si parlò di rivoluzione. Ma in realtà il servizio non è stato accolto dai pazienti come si sperava. Poi si è tentato con

le poste, e da oggi il pagamento del ticket sanitario è arrivato in tabaccheria. Dal 1° febbraio anche nella Asl Bat (a Milano, ad esempio, è già attivo dal 2005) le code agli sportelli si smaltiscono in ricevitoria. Grazie ad un accordo stretto con la fit (federazione Italiana tabaccai), la Asl Bat è la prima azienda sanitaria pugliese a sperimentare il nuovo servizio, all’interno del più ampio progetto nazionale “Reti amiche”, con cui il Ministero per la Pubblica Amministrazione intende facilitare l’interazione tra cittadini e pubbliche amministrazioni.Nei dieci comuni di competenza dell’azienda sanitaria, sono già 47 i rivenditori che hanno aderito all’iniziativa, garantendo così una copertura completa della sesta provincia. Gli esercenti che hanno aderito, in genere dispongono un cartello all’ingresso del negozio.Pagare il ticket in tabaccheria, tuttavia, non è una “facilitazione” a costo zero. All’importo vanno aggiunti due euro, per qualsiasi prestazione effettuata.Pagare invece il ticket presso un qualsiasi ufficio postale è invece più macchinoso: occorre andare sul sito aziendale www.aslbat.it, cliccare sul pulsante “Paga il ticket con Conto Corrente postale”, immettere i propri dati e stampare il bollettino da consegnare allo sportello.

tICkEt IN tABACCHERIA

Fabrizio ardito

Rapina fallita nella mattinata del 1° febbraio alla Unicredit di via Sabino Logoluso. Il malavitoso è entrato a viso scoperto verso le 11 e appena varcata la soglia si è calato il passamontagna sul volto

effettuando un tentativo di rapina. Ma il delinquente non aveva fatto i conti con la tecnologia: la cassaforte non si è aperta perché dotata di un meccanismo a tempo anti-rapina. Il rapinatore non ha fatto però dietrofront, ma vista la mal parata ha tentato il tutto per tutto e ha minacciato uno degli impiegati aggredendolo. Ma anche il sistema automatico di chiusura delle casse non gli ha permesso di arraffare denaro liquido e l’unica cosa che è riuscito a farsi consegnare è stato un orologio da polso del valore di 500 euro. Infine è fuggito a piedi facendo perdere le proprie tracce. è questa la seconda rapina che l’Unicredit ha subito nel giro poco più di un mese. Infatti già il 22 Dicembre scorso un altro rapinatore, o lo stesso, è entrato nella stessa filiale ed ha inscenato lo stesso copione. È andato via indisturbato arraffando solo pochi centinaia di euro. Per ora nessun indizio sul rapinatore o sui rapinatori. Forse i filmati delle telecamere potrebbero chiarire l'identità.

LA CASSAfORtE NON SI APRE, IL COLPO IN BANCA VA A VUOtO Felicia antonino

Serena Ferrara

Il futuro è su Internet e sulle capacità di collegamento in una rete globale. Questo è ormai risaputo. Poco si sa invece che

in Italia questo concetto lo si è capito poco e niente. E proprio i nostri politici, seduti nei palazzi del potere, sono i principali responsabili di questo stato di cose. Mi spiego: l’investi-mento di circa 800 milioni per sviluppare la banda larga proposto dal Ministro dell'In-novazione Brunetta, è stato rifiutato dal Ministro delle finanze tremonti «perché non ci sono i soldi», senza valutare che un passo del genere potrebbe far crescere il PIL italiano dall'1,2% al 12,2%.Il nostro internet viaggia di media ad una velocità di 2997 kbps, contro i 3359kbps della francia, i 5325kbps della Repubblica Ceca, i 6799kbps della Romania o i 16629kbps della Corea del Sud. Eppur si muove, diceva Galileo. Ed in effetti qualcosa si muove anche in questo campo. Sorgono infatti iniziative private, come quella della rivista Wired che per i 150 anni dell'Unità d'Italia regale l'installazione in 150 comuni italiani (vedi articolo a pag. 13). E se tempo fa il Comune di Bisceglie ha dichiarato di aver collegato alla banda larga tutta la zona industriale ed artigianale, qual-

cuno non è d'accordo: il Partito Democratico biscegliese ha infatti raccolto le lamentele di molti imprenditori che la banda larga la vedono ancora col cannocchiale. «Qualche hanno fa l'Amministrazione Comunale ha dichiarato di aver collegato la zona artigia-nale al mondo dell'internet veloce, ma ciò per alcuni non è ancora avvenuto» dichiara Mauro Di Pierro, consigliere del PD. «Abbia-mo promosso un interrogazione consiliare urgente, per rispondere alle esigenze dei nostri imprenditori; alcuni tra l'altro hanno fondato attività che ormai si basano sul rapporto telematico con la clientela e non avere l’Adsl rappresenta per loro un grande limite ed un ostacolo alla concorrenza» dice invece Bartolo Cozzoli, anche lui promotore dell'interrogazione al Consiglio Comunale, che sottolinea come «tuttavia non abbiamo ancora ricevuto una risposta alla nostra in-terrogazione». «Il Partito Democratico, con il segretario Sergio Blasi, ha promosso una proposta per collegare 100 piazze pugliesi; e noi?» conclude Mauro Di Pierro. E noi davvero vogliamo restare indietro e fare come le tartarughe? Vogliamo davvero essere lenti e rintanarci nel nostro guscio nella sfida offerta dalla globalizzazione e dai nuovi mercati emergenti?

BANDA LARGA PER tUttI... O QUASI!

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notizie

flash

Descrivere la vita di una cittadina di media gran-dezza come Bisceglie, significa mettere in evidenza alcuni parametri salienti che emergono, per la loro peculiarità, dal solito tran tran quotidiano. Ecco in estrema sintesi, quel che è accaduto nel mese di Feb-braio a Bisceglie

I fAttI DIFelicia antonino

fEBBRAIO

CroNaCa

aTTUaLITa’

PoLITICa

CULTUra

- Ancora grane giudiziarie per gli imprenditori biscegliesi Diego Rana e giovanni Garofoli. Sono stati trascinati nello scandalo della Sanità pugliese insieme all'ex assessore tedesco. I due concittadini, indagati per un giro di telefonate occorse più di due anni fa, sono ora agli arresti domiciliari.

- Arrestati e rinchiusi nel carcere di trani i tre malavitosi che nel mese di Novembre entrarono in una pizzeria cittadina e, dopo aver minacciato di morte il titolare, rubarono 30 bottiglie di birra.

- In manette un 33enne biscegliese accusato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti (cocaina, mariujana e hashish) nell’aria di sosta di una stazione di servizio IP di Bisceglie.

-In stato di fermo un biscegliese che, tentando di sfuggire ai Vigili Urbani, ha quasi investito un agente. La sua Suzuki era in sosta vietata nei pressi del mercato ittico e priva di assicurazione.Alla richiesta dei documenti di identità, il conducente saliva sull’autovettura e tentava la fuga arrischiando di colpire il vigile.

- Ordinanza sindacale di demolizione per alcune ville costruite in modo difforme dalle autorizzazioni o addirittura sprovviste di concessione edilizia. La zona interessata dal provvedimento è quella della litoranea tra Bisceglie trani.

- Arrestati imprenditori biscegliesi del settore abbigliamento per contraffazione e riciclaggio. La merce sequestrata, 16.000 capi, provenienti dalla turchia, veniva venduta nei negozi “Grani firme” e negli outlet d’Italia. Arrestato Leonardo Di Pinto, mentre agli arresti domiciliari felice L’Erario e Nicola Di Pinto. La merce contraffatta portava firme quali Moncler, Burgerry, Armani, Ralph Lauren…

- 7 biscegliesi nel nuovo Consiglio Diocesano di Azione Cattolica: Antonio Citro, Giancarla De feudis, franco Mastrogiacomo, Enzo Quatela, Rosanna Misino, Gina Di Nardo e Mauro dell’Olio.

- Scossa di terremoto avvertita alle 12,30 del 20 febbraio. L’epicentro è stato individuato nella Murgia a 10 km da Corato e a 17 km di profondità. Nessun danno poiché la magnitudo è stata di 2,4 gradi della scala Richter.

- Riaperti i termini per la presentazione delle candidature allae Short-List del Gal “Ponte Lama”.Si cercano esperti nell’area giuridico-economica, area tecnico-scientifica, area internazionale, area comunicazione-promozione.

- Suor Marcella Cesa è stata riconfermata per altri 6 anni Superiora Generale della Congregazione delle Ancelle della Casa della Divina Provvidenza.

- La Giunta consiliare ha deliberato per dare un nome alle strade della zona 167 del P.E.E.P. Queste le denominazioni: via Alceo Dossena, via Vito Calò, via Pietro Porcelli, via Nicola Porta, via Cesare fracanzano, via Girolamo Palumbo. La piazza al centro della zona sarà dedicata a filippo Hachert, autore della prima rappresentazione pittorica del Porto di Bisceglie, custodita nella Reggia di Caserta.

- Il Comune di Bisceglie ha aderito all’iniziativa “M’illumino di meno”. Il 18 febbraio in diretta dalla trasmissione “Caterpillar” di Radio Rai 2, il sindaco Spina ha emanato l’ordinanza con cui disponeva di spegnere le luci della litoranea e di illuminare le fontane di piazza V. Emanuele con luci tricolore.

- L’orchestra sinfonica della Provincia di Bari si è esibita il 18 febbraio al Garibaldi. tra i musicisti anche due fiati biscegliesi. A dirigere, il maestro cinese Xu zhong con un repertorio monografico su Mozart.

- Giovanni Lorusso nominato cuoco dell’anno. Il 22enne biscegliese, chef junior della squadra culinaria della Nazionale Italia Cuochi, conquista la seconda padella d’oro al 7° Concorso internazionale di cucina calda individuale “Cuoco dell’anno”, promosso da fIC Unione Cuochi Lombardi, con un piatto unico a base di riso, legumi e pesce.

- Polemiche sui concorsi indetti dalla BAt e sui vincitori appartenenti a partiti politici vicini al presiente Ventola (tra cui due ex componenti del suo staff). La questione finisce sul tavolo del Governo, che farà chiarezza sulle assunzioni.

- Presentata la lista civica “fuori del Comune”, formata da cittadini che non si sono mai occupati di politica e che sostengono candidato sindaco francesco Spina. Il loro intento è quello di realizzare progetti che valorizzino il patrimonio storico e culturale della città.

- Anche a Bisceglie arriva il movimento politico-culturale di Magdi Cristiano Allam “Io amo l’Italia”. Nasce da una parte del gruppo “Nuova Generazione”. La lista sarà presentata il 5 Marzo presso il Centro Mastrogiacomo. Nessun politico professionista è coinvolto.

- Il PD minaccia di diffidare la Giunta Comunale con un documento formale. Poichè sono ben 57 le interrogazioni consiliari presentate dal gruppo formato da Mauro Di Pierro, Bartolo Cozzoli e Carlo Roco che non hanno mai avuto riscontro né scritto né orale.

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Serena Ferrara

Dal 17 al 20 febbraio Milano ha ospitato la Bit (Borsa Internazionale del turismo), appuntamento annuale molto atteso

da operatori e pubblico dei viaggiatori, per conoscere in anteprima tutto il panorama delle destinazioni turistiche del mondo. Anche quest’anno, come da tradizione, Bisceglie non si è fatta mancare una delegazione di rappresentanza al grande appuntamento meneghino.Dato che si tratta della più grande esposizione al mondo dell’offerta turistica italiana e di una tra le primissime fiere di riferimento per l’industria turistica mondiale, abbiamo posto un po’ di domande in merito ad Enzo di Pierro, assessore al turismo della nostra città.

Da quanti anni Bisceglie partecipa alla Bit? «Da cinque anni. Il primo anno abbiamo partecipato con un stand tutto nostro, in seguito abbiamo sfruttato l’agenzia territoriale per il turismo Puglia Imperiale».

Ci sono stati dei ritorni negli anni passati? Se si, quali?«Sicuramente si, ma dalle fiere non si ha subito una percezione immediata e bisogna lavorare nel tempo».

Dato che precedentemente la città si è presentata autonomamente, quest'anno come si è promossa l’ immagine della città?

«Sono un po’ di anni che partecipiamo sfruttando il marchio territoriale Puglia Imperiale . Negli ultimi due anni anche la nostra provincia ci permette di partecipare insieme agli altri Comuni della Bat, sostenendo le spese della fiera. Tutto ciò è positivo, perché bisogna promuovere un territorio in tutte le sue sfaccettature e peculiarità. Un esempio? certamente il turista conosce molto bene il Castel del Monte e questo può fare da traino a tutti i comuni della Bat».

L’assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo e Risorse Agroalimentari della Regione Puglia intende sostenere un turismo naturalistico, spirituale e culturale. Cosa intende fare Bisceglie per seguire una promozione integrata del territorio? «Certamente questo atteggiamento culturale è in linea con le nostre idee; infatti il desk della provincia si trova nel padiglione della Puglia. Bisceglie intende innanzitutto consolidare l’iniziativa culturale “Libri nel borgo antico”, che lo scorso anno ha avuto un seguito nazionale e che ci ha aiutato a destagionalizzare il turismo. Non a caso si svolge a metà Settembre, cioè a fine stagione, e punta sulla valorizzazione del nostro bellissimo centro storico. Sul fronte della promozione paesaggistica ed enogastronomica, c’è poi “Bicilegiando”, che a Maggio 2010 ha portato i turisti a scoprire il nostro territorio

e la nostra agricoltura di qualità in modo del tutto ecologico».

Altro da aggiungere?«Visto che siamo in fase di bilanci, ci tengo a dire che sono orgoglioso di quanto fatto dall’amministrazione comunale: la promozione dei prodotti tipici (olio, ciliegie ecc) ha fatto dialogare e mettere in rete alberghi e produttori; l’apertura, la scorsa estate, dello sportello turistico IAt sta offrendo un servizio attento a tutti i turisti in ogni stagione; il progetto regionale “Citta’ Aperte”, magistralmente coordinato dalla Proloco, ci ha permesso di intercettare il doppio dei finanziamenti dalla Regione; un’ estate biscegliese più sobria rispetto al passato, ci ha dato modo di coinvolgere tutte le associazioni del territorio. Concludo la carrellata di occasioni colte con successo, citando la fiera del Levante, dove il nostro stand è stato visitato da migliaia di persone e il Gal Ponte Lama, che certamente darà un impulso notevole alla promozione e alla valorizzazione turistica del territorio Bisceglie-trani, a partire dal concetto di ruralità».

L’iniziativa della testata di tecnologia e cultura Wired, del wireless service provider Unidata e Green Geek

(organizzazione per la diffusione del wi-fi gratuito), non è passata inosservata a domenico Storelli, candidato al Consiglio Comunale in quota al Pdl per le elezioni di primavera.A caccia di idee “forti” e progetti fattibili da sperimentare a Bisceglie, un bel giorno Domenico, per tutti Dodo, si è trovato tra le mani una notizia a dir poco interessante. Ci ha così raggiunto in redazione, per sottoporci il materiale e chiederci di fare da megafono alla sua proposta: portare a Bisceglie il wi-fi a costo zero per i cittadini e, per tutto il 2011, anche per l’Amministrazione Comunale. Gli standard adoperati dai promotori dell’iniziativa saranno quelli del kit open source creato dal Consorzio delle università romane (il Caspur) per la Provincia di Roma. Obiettivo, la creazione di una "rete di reti" dove con un unico account e un’unica password tutta l'Italia, da teano a Marsala, possa navigare gratis.

L’idea è venuta quasi in contemporanea anche al Sindaco Spina (segno che chi aspira ad entrare nella futura giunta è già sulla linea d’onda del suo candidato Sindaco), che in data 9 febbraio ha presentato la candidatura della città di Bisceglie al mensile Wired. Il bando“Sveglia Italia” sollecitava esplicitamente i primi cittadini di tutto lo Stivale a farsi portavoci di istanze per il diritto alla banda larga libera e gratuita.A 20 giorni dalla proposta, arriva a Bisceglie la lieta notizia: tra i 150 fortunati destinatari del wi-fi gratis (tanti quanti gli anni che compie l'Italia nel 2011), c'è anche il nostro Comune. Stop, dunque al digital divide, anche se questa opportunità non risolve la questione delle zone artigianali. Qui, dove l’adsl non arriva, non sarà

WI-fI GRAtIS IN 150 PIAzzE ItALIANE

roberta monopoli

possibile venire in soccorso delle imprese locali, cui il perenne stato off-line sta causando non pochi problemi. I partner del progetto dichiarano difatti di non essere attrezzati a portare la Rete dove questa non esiste.

Anche Bisceglie si prenota tra i comuni vincitori

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BISCEGLIE SI AttIVA: GIOVANI E IDEE RACCONtAtE ALLA fABBRICA DI NICHI

2 Sì PEr L’aCqUa BENE ComUNE

Prende il via la campagna referendaria per l'acqua pubblica.Dopo la sentenza della Corte Costituzio-

nale, i cittadini italiani saranno chiamati alle urne per decidere il ripristino della gestione pubblica dei servizi idrici. Si ricordi che tale Referendum, tra tutti, detiene il record assoluto di firme raccolte: 1 milione e 400 mila.La novità sta nel fatto che questo sarà il primo referendum in Italia promosso non da partiti politici, bensì da un Comitato frutto di realtà sociali e culturali.Mercoledì 2 febbraio a Roma il Comitato Re-ferendario Nazionale “2 Sì per l'Acqua Bene Comune” ha incontrato i giornalisti per spiegare le fasi e le iniziative che metterà in campo di qui al voto. Ha presentato il logo della campagna referen-daria - scelto attraverso un sondaggio on-line a cui hanno partecipato migliaia di cittadini - e ha illustrato il calendario delle iniziative, tra cui il festival dell'acqua di Sanremo, programmato nella città ligure negli stessi giorni del festival della Canzone Italiana, e la Manifestazione Na-zionale del 26 Marzo a Roma.tra gli ospiti intervenuti: Paolo Carsetti, Comi-tato Referendario "2 Sì per l'Acqua Bene Comu-ne", Stefano rodotà, giurista e tra gli estensori dei quesiti referendari, Padre alex zanotelli, missionario comboniano e margherita Ciervo, referente regionale della Puglia del Comitato Referendario.Anche a Bisceglie è nato il Comitato Referenda-rio “2 Sì per l’Acqua Bene Comune” a seguito della riunione organizzativa del 29 Gennaio. Attualmente ne fanno parte le associazioni Legambiente-Bisceglie, WWf di Bisceglie, Bici-liae, Libera e singole personalità.

maurizio monopoli (di Legambiente-

Bisceglie), ci ha spiegato che a Bisceglie è stata nominata una Segreteria del Comitato che

coordine-rà le ini-

z ia t ive d i p r o m o z i o -

ne delle ragioni del SI’, di cui fanno parte, per ora, lui, Giovanni Papagni, mimì Capurso, Leonardo Troilo, antonio Civita e Titti mastrapasqua, mentre i referenti, comunale e per la BAt saranno alfonso Simone e Vincenzo Spina.Quale sarà il compito immediato della Segreteria? Coinvolgere nel Comitato e nella sua conduzione quelle realtà associative biscegliesi che risultano già sensibili alle ragioni del SI, in partico-lare quei segmenti del mondo cattolico che già si sono schierati a favore.Ciò per allargare il consenso verso chi non è ancora sufficientemente informa-to o è ancora indeciso.tra le prime iniziative sarà organizzato un incontro pubblico con Marghe-rita Ciervo che, oltre ad illustrare le iniziative in atto alla Regione Puglia per l’approvazione del disegno di legge regionale di ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese, parlerà del suo libro “La geopolitica dell’acqua”. Prossimamente a Bisceglie sarà ospitato

Silvia la Franceschina

Mercoledì 23 febbraio La fabbrica di Nichi di Bisceglie, presso la sua sede in via Ottavio tupputi, è tornata a

parlare di Principi Attivi, l’iniziativa di Bollenti Spiriti tesa a favorire la partecipazione dei giovani pugliesi allo sviluppo del territorio attraverso il finanziamento di progetti ideati e realizzati dai giovani stessi.La fabbrica ha ripreso l’argomento, già trattato in altre occasioni, con duplice entusiasmo e con un pizzico di orgoglio in occasione di un vero trionfo per la cit-tà di Bisceglie. Sono addirittura cinque i progetti biscegliesi vincitori del bando 2010. Un risultato ottimo, considerando i numeri: 190 il totale dei progetti finan-ziati; circa duemila i candidati.L’iniziativa, al suo secondo anno, è compresa nel programma della Re-gione Puglia “Bollenti Spiriti”. Una

possibilità che rappresenta un’oasi nel deserto della precarietà e della difficoltà per i giovani a trovare un lavoro.

Ospiti della serata moderata da Giovanni Papagni sono stati roberto Covolo (dal 2007 parte dello staff del Programma Bollenti Spiriti, impegnato in particolare nel coordinamento ge-nerale dell’azione Laboratori Urbani) e i cinque referenti dei progetti vincitori; Giovanni Tor-tora per il progetto "REMINISCENCE VIDEO tHERAPY", Serena Ferrara con il progetto "YOU®COMBAt", Valerio di Bitetto con il progetto "DOCU-WEBSHOW", Nicola di Gre-gorio con "BMG BIOMIMEtIC MICROWIND GENERAtOR", marcella Sasso, assente perché in gravidanza avanzata, con il progetto "IAt - PUNtO tURISMO. IL PUNtO DI RIfERIMEN-tO PER LE tUE VACANzE IN PUGLIA".La serata ha avuto un notevole riscontro di pubblico. Come sempre con Principi Attivi, occasione per dare responsabilità, opportunità di apprendimento e contemporaneamente inie-zione di energia e innovazione al sistema sociale ed economico pugliese.

Silvia la Franceschina

anche padre Alex zanotelli.Per ogni adesione, anche di singole personalità e messa a disposizione per la Campagna Refe-rendaria, si può scrivere al seguente indirizzo e-mail: [email protected] (si senza accento), chiedendo eventualmente, di essere inseriti nella mailing list del Comitato.

Nasce a Bisceglie il Comitato Referendario

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Inserto a cura di a. angarano - scriveteci a: [email protected]

Se non ora quando

Cari amici ed amiche,la politica e l’ammi-nistrazione rappre-sentano un impegno con sé stessi e con gli altri. Un impegno ricco di stimoli che va affrontato con en-

tusiasmo, rispetto, volontà e spirito di servizio.

Purtroppo oggi più che mai que-sto impegno è svilito ed avvilito da una serie di consuetudini che hanno stravolto la vita sociale ed amministrativa del paese; un paese dove la mobilità partecipativa si è affievolita quasi a scomparire e dove l’aspirazione dei figli ad avere una posizione migliore rispetto ai genitori è diventata l’eccezione; un paese che premia più la furbizia del senso civico e dove accade che venga considerato migliore, colui che riesce a farla franca aggirando le regole.Penso sia ora che persone di buona volontà mettano a disposizione un po’ di tempo per costruire un nuovo modo di far politica, di partecipare alla costruzione del nostro futuro.Per affrontare questa sfida abbiamo deciso di ripercorrere la tradizione del “Corriere Biscegliese”, e di pre-sentarvi l’iniziativa del “numero zero”.Volontà, coraggio ed immaginazio-ne non ci mancano, doti che Bob Kennedy attribuiva alla gioventù intesa non come una stagione della vita, ma come «una categoria del pensiero, una forza di volontà, una dote dell’immaginazione, una predo-minanza del coraggio sulla timidezza, un desiderio di avventura che prevalga sull’amore per le comodità».

antonio Gramsci nei “Quaderni

del carcere” scriveva: «nel succedersi delle generazioni può avvenire che si abbia una generazione anziana dalle idee antiquate, ed una generazione giovane dalle idee infantili, che cioè manchi l’anello storico intermedio, ossia la generazione che abbia potuto educare i giovani….». Ed allora questo piccolo spazio, offertoci gentilmente da “La Di-retta nuova”, può rappresentare un anello della catena per ricucire un dialogo generazionale sui temi della politica e del sociale.tenta di mettere alla prova i valori democratici in cui crediamo, ed accrescere il nostro senso di consa-pevolezza e, quindi, la fiducia.Qualcuno si chiederà: perché rie-sumare proprio il “Corriere Bisce-gliese”?L’idea ci è venuta per caso; scarta-bellando tra vecchi documenti e, rileggendo qualche copia datata, ci siamo accorti di come un periodico di approfondimento politico riusci-va con i suoi articoli a proporre un

approccio informati-vo, parte-cipativo e cul turale alla gestione della cosa pubblica ma al contempo concretamente rivolto alla proposta di risoluzione dei problemi del cittadino (non a caso vi lascio leggere alcune pagine che risalgono al marzo 1985).Il “Memento per l’amministratore di domani”, ad esempio, ci sem-brava attuale più che mai; e che dire della rubrica sulle opere del manzoni del nostro prof. Giovan-ni Immediato, testimonianza di un impegno culturale disinteressato e mai fine a sé stesso?Oggi il “Corriere” che a noi inte-ressa riproporre è una suggestio-ne, un richiamo ad un metodo di risoluzione dei problemi, un idea di partecipazione alla vita ammi-nistrativa e sociale del paese.Molti, in queste settimane, ci hanno detto: «ma cosa sperate di fare? Qui

periodico politico-culturale-

anno 1 - N. 0 marzo 2011

Perché riesumare proprio il “Corriere Biscegliese”?L’idea ci è venuta per caso; scartabellando tra vecchi documenti e, rileggendo qualche copia datata, ci siamo accorti di come un periodico di approfondimento politico riusciva con i suoi articoli a proporre un approccio informativo, partecipativo e culturale alla gestione della cosa pubblica ma al contempo concretamente rivolto alla proposta di risoluzione dei problemi del cittadino

“La vita è un insieme di avvenimenti, di cui l'ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l'insieme”.

non cambierà mai niente, sono tutti uguali e poi la politica è inutile, voglio-no solo potere e poltrone…». Sappiamo bene quanto questi sentimenti siano diffusi e, per un certo verso, condivisibili, ma non possiamo adagiarci o, peggio, ras-segnarci. E’ necessario intervenire, esprimendo la nostra opinione; è necessario contribuire affinché tutti abbiano una opinione ed una idea da condividere per essere nella condizione di poter decidere.E’ questa l’ambiziosa mission del nostro “foglio”: dare un piccolo contributo affinché ciascuno “si faccia un’idea” su tematiche ed argomenti che coinvolgono la nostra vita quotidiana e quella delle future generazioni.

cont. in 4 pag.

angelantonio angarano

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Vogliamo riportare, per la riflessione di ciascuno, la fine di quest’articolo del “lontano” marzo 1985 che continuava in pagina centrale:

”Servire con dedizione seria e impegno sincero, se si vuole vera-mente evitare che essi riempiano di cronaca nera le pagine dei giornali e quelle dei rotocalchi e, peggio, finiscano sui banchi degli accusati dei vari tribunali d’Italia. Disinteresse, onestà, competenza, umiltà, quella virtù cioè che fu del poverello d’Assisi, ma che può e deve essere di chi amministra. Il cittadino ha bisogno di certezza, ha bisogno di sapere che dietro l’an-golo dell’amministratore non v’è peculato, né v’è concussione, non v’è spartizione dei beni pubblici, che sono inalienabili.

Quel che il cittadino vuole

Il cittadino deve avere fiducia in chi egli ha delegato a rappresentarlo, sia a Roma, sia alla regione, sia al comune, sia alla provincia.A chi amministra spetta di non deludere le giuste aspettative di chi lo ha delegato a ricoprire una deter-minata carica pubblica. Lo Stato fio-risce quando ognuno, in ogni posto egli sia, qualunque responsabilità precisa gli sia stata assegnata, fa il proprio dovere quando porta il suo consapevole impegno alla edifica-zione di una società moralmente sana, funzionalmente efficace e, soprattutto, giusta, in cui vi sia consapevolezza dei doveri prima, e dei doveri dopo.Queste parole, che invero, racchiu-dono un augurio oltre che una viva speranza, le diciamo ai nostri futuri amministratori”.

«Memento» per l’amministratore di domani

cont. da pag. 2

cont. da pag. 1

Non è certo la frustata all'eco-nomia annunciata da Berlu-sconi pochi giorni fa, anzi il cosiddetto decreto millepro-roghe può essere sintetizzato come un insieme di norme

eterogenee e spesso contraddittorie, molte delle quali dettate da interessi particolari. Nel provvedimento, a prima vista, sem-bra che manchi completamente un filo conduttore, a dimostrazione dell'assenza di un organico progetto industriale per affrontare la grave crisi che attanaglia il Paese. Nonostante la propaganda gover-nativa, non è certo questo lo strumento per rilanciare i consumi, innescare le leve dello sviluppo e favorire l'occupazione.Nel merito, non si può non sottolineare la singolare ed iniqua tassa sulle calamità naturali per cui le regioni colpite da terre-moto e alluvione dovranno alzare le tasse o le addizionali di propria competenza, compresa l'accise sulla benzina, per sop-perire alla stretta delle risorse centrali. Ma la tassa sulle calamità non è l'unico nuovo balzello contenuto in questo provvedimento: dal primo luglio 2011 il biglietto del cinema costerà 1 euro in più e anche il continuo rinvio del termine del pagamento delle multe relative alle quote latte sta, di fatto, configurando una nuova tassa che la Lega impone a tutti gli italiani per i propri tornaconti elettorali.

Il milleproroghe è diventato il milletasse

TaSSa rIFIUTI: Gli enti territoriali possono coprire integralmente dal 2011 i costi del ciclo dei rifiuti mediante aumenti delle imposizioni tributarie loro attribuite. In particolare, le Regioni possono aumentare le imposte loro attribuite e ad elevare l’imposta regio-nale sulla benzina al limite massimo, mentre Province e Comuni possono maggiorare le addizionali all'accisa sull'energia elettrica.

TaSSa SULLE CaLamITÀ: I presidenti delle Regioni colpite da calamità naturali, se non hanno disponibilità in bilancio per affron-tare l'emergenza, possono deliberare l'aumento di aliquota delle addizio-nali o dei tributi propri. Se non basta, possono anche aumentare l'aliquota dell'accisa sulla benzina. In sostanza, si cancella il principio della solidarietà nazionale, ponendo a carico di chi ha subìto le calamità naturali il costo dell’emergenza: le vittime saranno vittime due volte.

TaSSa CINEma: Aumenta di 1 euro il prezzo del biglietto nei cinema, esclusi quelli di comunità ecclesiali o

religiose. La tassa sarà applicata dal 1°luglio 2011 al 31 dicembre 2013.

Il milleproroghe è diventato il millecondoni

qUoTE LaTTE:Slittano dal 31 dicembre 2010 al 30 giugno 2011 i pagamenti delle rate delle multe arretrate relative allo sforamento delle quote latte, defi-niti dai piani di rateizzazione delle leggi 119/2003 e 33/2009.

PrESCrIzIoNE PEr GLI INTErESSI INdEBITI: I termini di prescrizione per fare causa alle banche responsabili di aver fatto pagare ai clienti interessi indebiti si accorceranno drastica-mente. La decorrenza di tali termini, infatti, avrà inizio non nel momento in cui si chiude il conto corrente (principio stabilito dalla Corte di Cassazione) ma in quello in cui viene addebitata al correntista la capitalizzazione degli interessi.

Il milleproroghe è diventato il milleapprossimazioni

aLLUVIoNI: Problemi di copertura anche per i 100 milioni per le alluvioni in Liguria, Veneto, Campania e nella provincia di Messina. All’onere si provvede, infatti, con le risorse già destinate agli interventi di prevenzione del rischio idrogeologico, senza chiarire se tali risorse siano effettivamente disponibili o se non si pregiudichi, in tal modo, la realizzazione di in-terventi già programmati.

5 x mILLE:Il Governo ha millantato uno stan-ziamento complessivo di 400 milioni per il 5 per mille: in realtà questi po-trebbero ridursi a 300, considerato che una quota non superiore a 100 milioni deve essere destinata ad interventi in materia di assistenza e ricerca sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA).

SoCIaL Card: Ritorna la carta acquisti destinata alle famiglie in disagio economico, con una fase sperimentale di un anno. Sarà gestita dagli enti caritativi dei comuni con più di 250mila abitanti. Queste disposizioni sanciscono il fallimento della social card come strumento di lotta alla povertà in grado di sostituire quelle politiche sociali attuate dagli enti locali che il Governo ha messo in discussione con i tagli effettuati.

Rubrica

Roma caput mundi

Per dire la tua a Il CorrIere BIsCeglIesescrivici a [email protected]

Noi non rinunceremo ad esprimere la nostra opinione in proposito e le nostre proposte, con la speranza di poter rappresentare un modello alternativo di fare politica e disegnare l’identikit di un “candidato d’opinione” e non un “candidato di condominio”, figura che la politica biscegliese ci ha da tempo abituato a conoscere e che si vanta di “esportare” nelle

competizioni elettorali degli enti locali limitrofi.Il progetto è quello di voler elaborare delle prospettive e dei pensieri che saranno arricchiti nelle prossime settimane dal contributo di tutti quelli che vorranno partecipare; non gruppi ristretti che in stanze chiuse parlano della gente, ma un punto d’incontro nel quale si parla con e per la gente.

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fiona May e Andrew Howe sono stati più fortunati del pugile italo-marocchino Ha-kim Chebakia, che rischia di non disputare

i prossimi campionati nazionali. Lei ha ottenuto lo status di cittadina italiana a cinque giorni dal matrimonio, lui si è ritrovato ad essere italiano dopo le seconde nozze di sua madre.Oggi la questione dell’acquisizione della cit-tadinanza italiana ci riguarda però molto più da vicino. Il nostro “concittadino” Eusebio Haliti, promes-sa dell’atletica leggera classe 1991, campione nazionale juniores di 400 metri indoor e su pista, non può indossare la maglia azzurra.Eusebio, originario di Scutari (Albania), si è trasferito nel 2000 in provincia di Pavia, ma ha ottenuto un regolare permesso di soggiorno soltanto nel 2002. Oggi vive a Bisceglie con la sua famiglia (il papà Naim qui fa il fotografo, ma è un ex cestista e nazionale di pallamano), anche se biscegliese non lo è ancora.Nonostante i grandi meriti sportivi, nonostante le richieste di riconoscimento anticipato della cittadinanza italiana per poter partecipare alle Olimpiadi di Londra del 2012, nonostante Eu-sebio viva da 10 anni in Italia come richiede la legge, nessuno riesce a far nulla per lui. Perché il certificato di residenza è quello che conta. La legge riconosce l’attribuzione per “natura-lizzazione”, con un provvedimento del Capo

NIENtE OLIMPIADI PER EUSEBIO HALItI

dappertutto, ha grande fiducia nei miei mezzi. Vado avanti con le mie forze e spero che entro la fine del 2011 possano esserci novità importanti su questo fronte».Noi tifiamo per lui, anche perché è uno dei talenti migliori che il panorama sportivo locale ci offre.

Bartolomeo PasqualeCampione italiano di 400 metri, ma senza cittadinanza

dello Stato, solo allo straniero che risieda (e non dimori) stabilmente in Italia da almeno dieci anni. Pagelle scolastiche, che pure attestano che Eusebio era già qui nel 2000, e altri documenti, a tale scopo non valgono a nulla.Eusebio è un ragazzo come tanti: studia Inge-gneria Ambientale a Matera, esce con gli amici, si allena con passione. Ha uno stile di vita italia-nissimo, anche perché si sente italiano dentro. Eppure per lui, che tanto onore potrebbe dare al nostro Paese, non ci sono sconti: la cittadinanza arriverà soltanto la settimana dopo il termine delle Olimpiadi londinesi.«Sarebbe angosciante – ci dice Eusebio - aspettare altri quattro anni, dopo aver già iniziato a svolgere una preparazione specifica in vista delle Olimpiadi. So che non si tratta di pregiudizi, ma ritengo che la legge non sia al passo con i tempi e con la globaliz-zazione. Fa di tutt’erba un fascio. E anche chi risulta “pulito”, inidoneo a commettere illeciti e per giunta dimostra di poter portare onore alla nazione, viene penalizzato».Una soluzione, ci spiega Eusebio, ci sarebbe: vestire la maglia di una squadra militare. «Me lo hanno proposto in molti, anche se io sono Campione d’Italia ed automaticamente dovrei essere il primo convocato in Nazionale».Ma cambiare squadra, vorrebbe dire per Euse-bio cambiare staff tecnico. E di questo lui non ne vuole sapere: «il mio staff mi ama e mi segue

Grazia Pia attolini

febbraio è stato il mese in cui i circa 600 alunni della nostra città hanno ultimato le iscrizioni alle scuole superiori. La scelta dell’istituto

più consono alle proprie inclinazioni e ambizioni è sempre difficile, tanto più che a 13 anni non si riesce a fare progetti a lungo termine e non si ha ancora piena coscienza delle proprie aspettative. Eppure bisogna scegliere e farlo bene, perché con le scuole superiori comincia un percorso di specializzazione che differenzia gli studenti e li inquadra verso precisi ambiti professionali e la-vorativi. Della scelta dei nostri ragazzi è possibile già fare un bilancio. L’indagine condotta conferma la tendenza degli ultimi anni: maggiori iscrizioni al Liceo “L.da Vinci” (159 nuovi alunni ), segue poco distante l’ItC “Dell’Olio”(154) e, sempre tra i primi posti, troviamo L’IISS “S. Cosmai” (85) e l’IPSSAR di Molfetta (68). Volendo analizzare più nel dettaglio la distribuzione tra le varie scuole è la SMS Mon-terisi ad aver fornito maggiori iscrizioni al Liceo con 67 alunni, più di un terzo rispetto al totale e sempre la Monterisi per quelle all’ItC e dell’IISS. Questo potrebbe sembrare scontato, se pensiamo che si tratta della scuola media con più alunni. Se però consideriamo solo la Monterisi, allora il pri-mato delle iscrizioni lo detiene l’ItC con 81 alunni. Le iscrizioni presso l’IPSSAR di Molfetta, invece, derivano prevalentemente dalla SMS ferarris (27 alunni). In base a questi dati l’offerta forma-tiva della nostra città sembra ancora valida. Dico sembra, perché a determinare la scelta non è solo il fattore formativo, ma anche la comodità negli spostamenti e, perché no, la presenza di amici e

LE ISCRIzIONI ALLE SUPERIORI PER A.S. 2011/2012

conoscenti. Non è quindi da escludere che se molti continuano a scegliere il Liceo “da Vinci” piuttosto che, ad esempio, il liceo classico di Molfetta, è semplicemente perché si trova in loco. Se il problema del rap-porto tra abitanti e numero di scuole superiori non è ancora proporziona-le e quindi permane, è pur vero che quest’anno un passo in più è stato fatto e si presenta come una grande novità: si tratta dell’attivazione della sezione coreutica presso il Liceo “da Vinci”, già scientifico e linguistico. È una possibilità unica in Puglia per avviarsi alla danza e di questo dob-biamo esserne fieri. Tuttavia l’esodo degli studenti pendolari è previsto anche per l’anno venturo: Molfetta è la meta privilegiata. Citando le maggiori abbiamo: l’IPSSAR, il Liceo Magistrale “fornari” (38 iscritti), l’ItIS “ferrari” (37), l’IISS “Mons. Don tonino Bello” (25) e il Liceo Classico (15). Anche trani sarà meta d’approdo, seppur per pochi: per il Liceo Classico “De Sanctis” si contano 8 futuri alunni di cui 5 provenienti dalla SMS Battisti, per l’IISS “Bovio” 4 biscegliesi e uno solo per l’ItC “Aldo Moro”. Un ultimo dato rilevante riguarda le iscrizioni presso l’ISt Agrario di Corato con 9 iscritti (2 per la Monterisi, 6 per la ferraris e uno per la Battisti), un po’

SUPErIorI dI dESTINazIoNE SmS moNTErISI

SmS FErrarIS

SmS BaTTISTI

totale

IISS professionale Bisceglie 37 31 17 85ITC Bisceglie 81 32 41 154LICEo da Vinci Bisceglie 67 42 50 159LICEo maGISTraLE ForNarI molf.

21 11 8 38

IISS moNS. doN ToNINo BELLo molf.

16 5 4 25

ITCGT SaLVEmINI molf 5 2 2 9IISS CLaSSICo-SCIENTIFICo molf.

12 1 2 15

ITIS FErrarI molf. 13 13 12 37IPSSar molf. 26 27 15 68IISS BoVIo Trani 3 1 4LICEo CLaSSICo dE SaNCTIS Trani

1 2 5 8

IST. arT. GarroNE Barletta 1 1IST. arT. Corato 1 3 3 7IISS EUCLIdE Bari 1 2 2 5LICEo arT. de Nittis Bari 2 2IST aGrarIo andria 2 6 1 9IPSIam VESPUCCI molf. 2 2IPSSar margherita di Savoia 1 1IPSSar Pescara 1 1ITIS VoLTa Bari 1 1ITC aLdo moro Trani 1 1ITC NErVI Barletta 2 2IPS Santarella Bari 1 1ITC orIoN molfetta 1 1ToTaLE 292

+2 non iscritti181 166 641

La distribuzione dei futuri studenti nelle scuole della città

pochi per un territorio come il nostro che ha tanto da offrire in quell’ambito.

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L’UNItA’ D’ItALIA VIStA DAL SUD

In questi giorni si festeggiano i primi 150 anni dell’Unità d’Italia.Un'Italia diversa da quella del 1861, a causa

delle guerre mondiali che cambiarono profon-damente l’assetto geopolitico del nord della nostra Penisola. In questa occasione ci corre l’obbligo di fare al-cune riflessioni sulla situazione attuale del nostro Paese, “virtualmente unito” e fare un riferimento storico al passato, risalire alle origini e dare un cenno, sia pure fugace, ai fatti salienti che hanno caratterizzato la vita della nostra Italia Unita in questi lunghi anni. Dagli scritti pubblicati recentemente vengono finalmente alla luce fatti storici, volutamente occultati, che modificano radicalmente molte nostre credenze (Leggasi : Pino Aprile –tERRO-NI- Ed. Piemme 2010).L’unificazione ebbe inizio nel 1861, allorquando Garibaldi “regalò” il Regno delle due Sicilie, appena conquistato, a Vittorio Emanuele II. fu un’operazione dall’apparenza indolore, ma che costò lacrime e sangue al popolo meridionale. Infatti non si trattò dell’unione politica e pacifica dei due Regni né delle due parti della nostra Pe-nisola, bensì di una vera e propria occupazione militare del territorio da parte dell’esercito. All’epoca, il Regno delle due Sicilie era un territorio ricco e fiorente. Era, infatti, il terzo centro industriale del mondo, dopo la francia e l’Inghilterra, Napoli contava 446.000 abitanti mentre torino, allora Capitale del Regno, appena 205.000; Milano 242.000 e Roma 184.000.Per i regnanti erano stati costruiti il grandioso Palazzo Reale a Napoli e una immensa e lussuosa Reggia a Caserta. Per contro il Regno Piemontese, aveva un’econo-mia fortemente dissestata ed era notevolmente indebitato. Quella operazione che per gli idealisti segnò l’inizio dell’Unificazione dell’Italia, per gli altri fu la ragione principale di una guerra mirata alla conquista del Sud, per arricchire il Nord e impoverire il Meridione.Infatti negli anni 1861-65 successivi alla “unifi-cazione”, il Regno Borbonico fu letteralmente saccheggiato, spogliato di tutte le sue attività produttive. Le industrie furono trasferite al nord e razziati i prodotti della terra. Si fece man bassa di ogni bene lasciando la popolazione nella più squallida miseria. I militari e i cittadini fedeli al vecchio Re, i con-tadini ed il popolo deluso dalle vane promesse fatte da Garibaldi si sollevarono contro i “con-quistatori" iniziando una lotta che si trasformò ben presto in guerra civile che si prolungò per molti anni. Vittorio Emanuele II , dopo aver sciolto l’esercito garibaldino e occupato militarmente il Sud, dette inizio ad una vasta azione di repressione indi-scriminata. furono istituiti i tribunali Militari, imposta la coscrizione obbligatoria e altre leggi oppressive. Ne seguirono massacri, stragi, rappresaglie, ese-cuzioni in massa e di singoli cittadini, distruzione di decine di paesi, campi di concentramento, car-cere ed ogni impensabile nefandezza compiuta dall’ esercito dei "liberatori" che, per giustificare i loro crimini, intesero considerare tutti i ribelli volgari “Briganti”.

IL BRIGANtAGGIO

Alla fine di quella impari lotta, soffocata nel sangue, si contarono decine di migliaia di morti, feriti, carcerati e

un'enorme massa di lavoratori disoccupati. Il popolo impoverito, spogliato di ogni bene e stremato dai lunghi anni di guerra civile, fu sottoposto anche al pagamento di ulteriori gravose tasse che misero definitivamente in ginocchio l’economia del Sud Italia. Questo fu il prezzo altissimo pagato dalla nostra gente del Sud all’inizio dell’Unificazione del Regno d’Italia. E’ questa la storia vera, da noi ignorata, che dette inizio ad una politica economica sociale mirata, finalizzata a privilegiare le regioni del Nord a danno di quelle del Sud. Segnò così la nascita di un’Italia dal duplice aspetto: Geograficamente unita ma, di fatto, Economicamente sempre divisa! (Leggasi : Il GRANDE BRIGANtAGGIO Meridionale Post-Unitario 1860-65 - di Pietro Petrarolo. Ed. 1983 – a cura della Banca Popolare Andriese) .

INIzIA L’EMIGRAzIONE

La prima conseguenza fu l’emigrazione di massa di lavoratori disoccupati verso terre lontane.

Dalle Americhe all’Australia, ai vari Paesi Eu-ropei ed al Nord-Italia.

Mentre altrove fu più facile integrarsi, nel nord Italia divenne un problema serio.Nella nostra “Italia Unita” i lavoratori del sud furono mal tollerati, guardati con distacco e diffidenza. Furono emarginati, maltrattati ed umiliati, si rifiutava perfino di fittare loro un alloggio. Venivano chiamati comunemente con il termine spregiativo di “terroni”. E il nostro Sud definito Terra bruciata, Terra ballerina,….Africa. Ma nessuno ha mai osato parlare di quella massa di operai che, di fatto, fornì alle industrie del nord una “forza lavoro” di notevole importanza contribuendo alla produzione di ricchezze di quel territorio.Anche nel terzo millennio l’emigrazione verso il nord Italia continua. Ora sono i giovani laureati e diplomati costretti ad emigrare, in cerca di lavoro. Ma anche oggi la gente del nord è restia ad accettarli. Ora come allora si tenta di ostaco-lare questa emigrazione anche con strumenti politici, preparando leggi che limitano l’accesso al lavoro ai nativi delle Regioni del Nord. (Ve-dasi l’accesso alla docenza) . Molti giovani del sud, disoccupati, sono costretti ad arruolarsi nell’esercito o nelle varie forze di polizia. Sono passati tanti anni ma il dualismo tra nord e sud è perseverante.Il Sud è stato sempre considerato un’appendice dell’Italia, una Colonia. Una terra di conquista, una terra da sfruttare, da depredare… demo-craticamente!Sono cambiate le forme, si sono affinati i mezzi ma il fine è rimasto quello di sempre.

L’ItALIA DIVISA DALLE INfRAStRUttURE

Sotto questo aspetto la differenza tra nord e sud è un fatto consolidato, basta esaminare la carta geografica per rendersi conto. Da

sempre la politica economica dello Stato ha distinto i finanziamenti destinati al nord per la costruzione di opere pubbliche, come normale amministrazione, per contro, per quei pochi destinati al sud, si sono dovute fare leggi speciali mirate e finanziamenti eccezionali.Questa politica territoriale sbilanciata ha divi-so l’Italia oltre che in senso orizzontale anche in senso verticale. Infatti il Nord è ricco di infrastrutture mentre il Sud ne è quasi comple-tamente privo. In senso verticale poi, si rileva una carente e vetusta disponibilità di strade e ferrovie sul versante Adriatico contro una rete abbastanza sviluppata e moderna sul versante opposto ove si sta ultimando la ferrovia a grande velocità Milano-Salerno.Si consideri che la vecchia ferrovia Milano-

Preside Giuseppe di PierroIErI oGGI

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Preside G. di Pierro

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Lecce in alcuni tratti del Sud era ancora a “binario unico” fino a pochi anni or sono, e che l’autostrada A 14 è limitata a Milano-Bari e non arriva a Lecce. Vero è che nel versante nord-ovest vi sono gran-di Città oltre la Capitale, ma è pur vero che le città costiere dell’Adriatico fino al profondo Sud sono centri di notevoli traffici con il sud Europa oltre che con i Paesi del Mediterraneo e oltre. Chi ne soffre maggiormente di questa squilibrata situazione è la Puglia, che in fatto di viabilità, è particolarmente penalizzata. Per raggiungere la Capitale e le altre città del centro e nord-ovest è obbligata a convogliare i suoi traffici sul tratto autostradale Napoli- Roma, superintasata, perché raccoglie anche tutto il traffico proveniente dalla Sicilia e diretto al nord. E che dire della ferrovia che segue lo stesso itinerario dopo aver percorso l’ultra centenario tratto foggia-Napoli, a binario unico, lento e tortuoso? La Puglia ha urgente bisogno di collegarsi direttamente con il Lazio e oltre. Il notevole sviluppo dei suoi traffici lo impone. E’ indispen-sabile provvedere alla costruzione di una nuova struttura viaria: Autostradale e ferroviaria, che attraversando il Molise e l’Abruzzo giunga al Lazio, valorizzando nel contempo le province di Campobasso e Isernia, attualmente tagliate fuori dal traffico nazionale.Di questo problema non ne parla NESSUNO. Anche per colpa nostra.Si è quasi taciuto lo scorso anno quando la grossa frana del Montaguto ha invaso la ferrovia e la strada statale sul tratto foggia-Napoli inter-rompendo il traffico ed isolando la Puglia per oltre quattro mesi dal Nord-Ovest del Paese. Di questo grave problema si è appena fatto cenno sui media nazionali. Si consideri che il problema non è stato risolto perché, sia pure lentamente, la montagna continua a franare!Parlare della disparità di trattamento tra Nord e Sud non vuol essere un piangersi addosso ma evidenziare il ripetersi di fatti reali. Ho sotto gli occhi il “Piano di Potenziamento della rete autostra-dale”, edito nel 2010 dalle Auto-strade per l’Italia. Quindi fatti recen-ti, attuali. Leggo: Investimenti 25 miliardi x Lavori vari. Su circa 1100 km di rete. L’unico tratto più a sud interessato da quel piano è la terza corsia sulla Na-poli- Pompei, per 20 km. Al Sud. NIENtE altro! Ogni commento è superfluo.Allora doman-diamoci: é il Sud la palla al piede dell’Italia o è il Nord la “Sangui-suga del Sud?

LA SCUOLA DELL’ItALIA UNItA

In ultimo, mio malgrado, devo registrare un’ulteriore campagna denigratoria contro il Sud.

Questa volta si è voluto attaccare addirittura la nostra scuola. Sul n° 27 di Panorama del 1-7-2010 Luca Ricolfi, citando alcuni libri di altri autori, riporta valutazioni penalizzanti della scuola del Sud e della preparazione degli studenti. Si precisa, tra l’altro, che, in media, il voto 8 attribuito agli studenti del sud corrisponderebbe a 3,5 dato a quelli del Nord. E che la preparazione di questi ultimi è di gran lunga superiore a quelli del Sud. Così pure un uomo politico osò affermare in televisione che le università del Sud elargiscono troppi 110.Queste affermazioni, loro malgrado, sono state smentite dalle valutazioni fatte dall’Invalsi (Istituto Nazionale di valutazione dell’apprendimento scolastico) pubblicate su Panorama n. 49 del 2-12-2010 pag.166 da cui si evince che i ragazzi del Mezzogiorno, nella preparazione di materie specifiche sono risultati primi in Italia, superiori a quelli del Centro e del Nord. La stessa valutazione viene confermata da altre indagini reali che mettono in evidenza la buona preparazione dei nostri studenti. Si vuole colpire la scuola per svalutare la preparazione dei nostri giovani laureati e diplomati e fare una campagna avversa a coloro che si portano al nord in cerca di lavoro. Mi chiedo: questa gente è mai entrata nella scuola? Un parere in merito posso esprimerlo in prima persona perché dal 1959 al 1994, quale commissario e presidente di commissione degli esami di stato, ho esaminato gli studenti di diverse scuole, dai Licei agli Istituti tecnici e Professionali del Sud, del Centro e di ben 20 scuole del Nord Italia, da San Remo a trieste.In queste ultime, ho esaminato oltre 2000 candidati. Orbene: posso assicurare che non ho mai rilevato differenze di sorta e di quanto viene artatamente propagandato. L’unica differenza riguarda invece l’orientamento post diploma degli studenti tecnici. Mentre nel Sud la maggioranza optava per la prosecuzione degli studi universitari, nel Nord preferivano andare a lavorare, con ovvie conseguenze: Carenze di laureati al Nord.L’accanimento dei nordisti finalizzato a screditare la gente del Sud non ha limiti!Questo è l’aspetto reale dell’altra Italia che ho conosciuto, in questi miei 87 anni di vita . Di un Italia dominata da una politica economico-sociale squilibrata e penalizzante per le Regioni del nostro Sud.Ciononostante, sono orgoglioso di essere un Italiano del Sud, di questa nobile e cara terra, “Virtualmente Unita”.Con amarezza aggiungo : Avrei voluto festeggiare una diversa

“Unità d’Italia”

L’ECONOMIA DELL’ItALIA UNItA

E’ noto la distinzione tra un’Italia ricca, quella del Nord e un’Italia povera, quella del Sud. Secondo i nordisti vi è una Italia produttiva,

lavoratrice, e un’Italia parassitaria che vive sulle spalle della prima, ovvero il Sud. Insomma il Sud è la palla al piede del Nord. Ma nessuno ha mai visto il proble-ma da parte dei sudisti. A mio avviso al Sud si lavora più del Nord, ma questo lavoro non viene valutato e pubblicizzato. Il Sud, popolo di formiche, è abituato ad un duro lavo-ro, riesce con grandi sacrifici anche a risparmiare per far fronte ai bisogni familiari. Mette da parte ciò che riesce ad accantonare per poter acquistare una casa o costituirsi un gruzzolo per affrontare una vecchiaia più tranquilla.Cosa è stato fatto negli anni per il Sud?Dal punto di vista politico-sociale si è tanto parlato da sempre del “ Problema Meridionale” ma è rimasto pur sempre un fiume di parole, una questione mai affrontata seriamente. Ci furono alcuni interventi con l’istituzione della Cassa per il Mezzogiorno, che prov-vide ad elargire notevoli fondi per migliorare la vita della gente del Sud. Ma, come avvoltoi, tante aziende del Nord si catapultarono al Sud per appropriarsi dei finanziamenti stanziati dallo Stato. Sarebbe stato una iniziativa lodevole se non si fosse risolta in una azione piratesca. Infatti molte aziende rimasero in attività fino a quando beneficiarono dell’aiuto dello Stato. Appena raggiunto lo scopo, chiusero le fabbriche e trasferirono gli impianti altrove. fu questa una forma moderna per appropriarsi delle risorse destinate al Sud. Altra azione predatrice fu quella fatta dagli Istituti bancari del Nord. Nel secondo dopoguerra si impadro-nirono di tante nostre banche. Dal Banco di Sicilia, a suo tempo Istituto di Emissione al pari della Banca d’Italia, al Banco di Napoli ed altre minori. Non dimentichiamo la nostra gloriosa e ricca Banca di Bisceglie.Nella stesso periodo, come la discesa degli Unni, quasi tutte le Banche del Nord si portarono al Sud, aprendo le loro filiali anche nei centri di provincia, non certamente per aiutare l’attività produttiva della nostra gente, ma per rastrellare anche quei pochi sicuri risparmi di que-

sto popolo di formiche, onde finanziare le loro imprese. Si consideri che attualmente in Bi-sceglie sono in attività ben 15 sportelli bancari dei quali 12 sono filiali delle banche del Nord. Perché ?Altra forma di rastrel-lamento quotidiano delle poche ricchez-ze del Sud viene fatto dai vari super o iper-mercati del Nord che, diffondendosi al Sud, assorbono anche quella parte del reddito che la nostra gente destina ai consumi. Sottraendoli, ovviamente, alle nostre piccole aziende del set-tore, costringendole a chiudere i battenti. E che dire delle imprese nazionali e multinazio-nali che fanno razzia dei nostri principali prodotti agricoli, (vino, olio ecc.) imponendo prezzi stracciati ?

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Le vicende politiche del processo di costruzione dell'unità nazionale possono anche essere lette attraverso l'unificazione

monetaria che portò all'adozione della lira, che è rimasta fino all’adozione dell’euro. Forse è perché la nostra storia e la nostra tradizione si sono sempre intrecciate con la lira, il motivo per il quale la venuta dell’euro ha sconvolto tanti italiani. L'introduzione della lira italiana va fatta risalire al periodo napoleonico, come accaduto per il tricolore adottato dalla Repubblica Cispadana nella prima campagna d'Italia (1796 - 1797). La moneta venne coniata inizialmente solo in alcune zecche dello Stivale.Ma fu solo nel 1861, con la riunificazione della penisola sotto i Savoia, che la lira divenne la valuta italiana. Ebbe corso legale il 24 Agosto 1862 e sostituì tutte le altre monete circolanti nei vari stati pre-unitari. Lo stesso processo di unificazione monetaria veniva progettato ed attuato in altri stati europei dalla Germania alla Svizzera.

peso di 28,12 g ne compensa il titolo inferiore di 800/1000. Dal 1900 al 1943 a reggere la nazione, dopo l’assassinio del padre fu Vittorio Emanuele III che come i predecessori fece effigiare la sua immagine sulle monete da 1, 2, 5, 10centesimi in rame, da 20, 25 e 50 centesimi in nichel e da 1, 2, 5 Lire in argento e da 20, 50 e100 Lire in oro.

Se vogliamo dirla tutta, l’Unità d’Italia è una questione di soldi. Mai Cavour, Vittorio Emanuele e Garibaldi

si sarebbero sognati di cucire lo stivale se non fosse stato per il deficit delle casse del regno sabaudo (nel 1859 lo stato più indebitato d’Europa). I Borboni avevano un sistema monetario molto solido poiché battevano in oro e argento. Anche le"fedi di credito" e le "polizze notate" avevano un esatto controvalore in metallo prezioso versato nelle casse del Banco delle Due Sicilie. Questo non accadeva nello stato sabaudo che emetteva banconote dal valore della carta straccia, senza alcun corrispettivo in oro.I Savoia, impoveriti dalla folle politica di spesa per gli armamenti dello stato, avevano nelle casse della Banca Nazionale degli Stati Sardi appena 100 milioni di monete d’oro e argento, contro un patrimonio di ben cinque volte superiore nelle casse del Banco delle Due Sicilie. Cosa fecero dunque i Savoia per risanare le proprie casse? Occuparono il Sud e per prima cosa impedirono al Banci delle Due Sicilie di ritirare le monete e trasformarle in banconote, come previsto dall'ordinamento piemontese. Se ciò fosse avvenuto il Meridione avrebbe potuto emettere 1200 milioni di carta moneta e così controllare il mercato finanziario di tutta Italia. Quell'oro, invece, passò nelle casse piemontesi. Gli incartamenti,

tuttavia, dimostrano che parte di quell’immenso capitale non giunse a destinazione: fu così che molte imprese del nord, banche comprese, vennero finanziate a scapito di un sud che attende, dopo 150 anni di vedersi restituito il maltolto a parziale indennizzo dei disastri e delle ingiustizie che l'unità vi ha apportato. Si dovrà aspettare il periodo fascista per vedere intrapresa una qualche politica di sviluppo del Meridione con un intervento strutturale sul suo territorio attraverso la costruzione di strade, scuole, acquedotti (quello pugliese su tutti), distillerie ed opifici, la ripresa di una politica di bonifica dei fondi agricoli, il completamento di alcune linee ferroviarie come la foggia-Capo di Leuca, - iniziata da ferdinando II di Borbone, dimenticata dai governi sabaudi e finalmente terminata da quello fascista.

MA QUALI BENEfAttORI VENNERO AL SUD?

LA StORIA AttRAVERSO LE MONEtE

Nel 1909 Vittorio Emanuele III inizia la coniazione di sue monete per la Somalia, emissioni che termineranno nel 1925.La vittoria di Vittorio Veneto e la fine della Prima Guerra Mondiale, venne celebrata nel 1928 con la serie "Elmetto".Dagli anni ’20 sul retro delle monete cominciarono a comparire l’aquila e il fascio littorio.

La prima moneta, la 5 Lire Scudo, fu coniata tra il 1861 e il 1878. Era in argento 900/1000, pesava gr 25 ed aveva un diametro di mm 37. Sul diritto era effigiata la testa nuda del re volto a destra, intorno "VIttORIO EMANUELE II. RE D'ItALIA"; sul rovescio, lo stemma dei Savoia, coronato e fregiato del Collare dell'Annunziata, il tutto entro due rami d'alloro; attorno la punzonatura REGNO D'ItALIA e nel basso il valore tra il segno della zecca ed il monogramma della Banca d'Italia. La 5 Lire fu affiancata da una 1 Lira d'argento di 5 g, con i suoi sottomultipli 20 cent e 50 cent in arg., e da quelle in rame da 1, 2, 5 e 10 centesimi. furono coniate anche monete da 5 lire in oro di 1,61g ed anche da 10, 20 e 100 lire, sempre in oro.

Dal 1878 al 1900 a Vittorio Emanuele II successe il figlio Umberto I che fece coniare monete che ricalcavano inizialmente i tagli già emessi dal padre (in rame 1,2,5,10 cent, in nichel 20 cent, in arg. 50 c 1,2,5 £ e in oro 20, 50,100 £). Dal 1890 al 1896, però, le zecche di Roma e Milano coniano i "talleri" per la Colonia Eritrea, con un valore intrinseco equivalente a quello delle 5 lire in argento italiane, dato che il maggior

L'unità d'Italia fu una montatura per ottenere facili guadagni

Felicia antonino

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OttAVIO tUPPUtI

Vitantonia Liuzzi

Se Bisceglie fu coinvolta nei grandi avvenimenti che inte-ressarono il Regno delle Due Sicilie durante gli anni del Risorgimento, lo si deve principalmente al valore politico

e militare di uno dei personaggi più illustri e rappresentativi del movimento liberale in terra di Bari: Ottavio tupputi. Nato a Bisceglie il 16 settembre 1789, da Domenico Antonio,Gran Maestro della Carboneria, e Nicoletta fiori, fu avviato in giovane età alla carriera militare. Il nostro insigne

concittadino non smise mai di coltivare ideali e valori liberali, nonostante la delusione seguita al fallimento

dei moti costituzionali del 1820 e del 1848, che lo videro combattere in prima linea e gli valsero ben

due condanne a morte. La prima, nel settembre del 1822, fu poi commutata in ergastolo. Ottavio tupputi aveva difatti preso parte, al seguito di Guglielmo Pepe, alla rivolta di Monteforte, dove era a capo del Nuovo Reggimento Drago-ni. La seconda condanna gli fu comminata nel 1853, per aver partecipato agli avvenimenti ri-voluzionari del 15 Maggio 1848. Ciò lo costrin-se a rifugiarsi a Firenze fino al 1860. Sempre nel ’48, prima del 15 Maggio, allora Marchese, tupputi venne nominato Comandante Provin-

ciale della Guardia Nazionale, nomina che rese Bisceglie punto di riferimento dei liberali del

barese. Poco dopo fu eletto deputato al Parlamento Napoletano. La fama di valoroso soldato e di grande

stratega militare, conquistata nelle campagne napole-oniche e murattiane, raggiunse Garibaldi che, nel 1860,

lo volle al Comando Generale della Guardia Nazionale di Napoli e dei distretti limitrofi. Nel gennaio del 1861, venne eletto Deputato del collegio di Molfetta - Bisceglie – Giovinazzo e, in seguito all’unificazio-ne del Regno d’Italia, fu nominato senatore dal re Vittorio Emanuele II, entrando a far parte del Parlamento Italiano. Nel 1862 il re lo insignì del Gran Cordone dei SS. Maurizio e Lazzaro e Napoleone III lo nominò Grande Ufficiale della Legione d’Onore. Morì il 7 Gennaio del 1865 a Napoli, dove gli vennero riservati funerali solenni nella Chiesa di San francesco da Paola.Il 27 Marzo dello stesso anno, a Bisceglie, nella Chiesa di San Lorenzo, Don Mario terlizzi recitò un elogio funebre in onore di Ottavio tupputi, per aver contribuito all’Unità del Regno d’Italia.

PaLazzo TUPPUTIAl nome dei tupputi è legata la fama dell’omonimo palazzo, sito in Bisceglie, tra Via Cardinale Dell’Olio e Via Ottavio tup-puti, dove il 5 Luglio del 1820, Domenico Antonio tupputi, padre di Ottavio, e Massimo fiore, organizzarono una delle più importanti assemblee della Carboneria (solo la vendita di Bisceglie aveva 500 affiliati), nota col nome di “Dieta delle Puglie”. Attualmente, il palazzo cinquecentesco è oggetto di un’opera di restauro conservativo, che interessa la superficie muraria interna ed esterna, la pavimentazione del primo piano e un intervento di rifunzionalizzazione del secondo piano. terminati i lavori, gli ambienti del secondo piano ospiteranno i laboratori di teatro, di musica, di scrittura creativa, di sceno-grafia, di pittura, di fotografia, di artigianato, organizzati dai curatori del progetto S.t.E.A.M. (Scoprire i talenti Esplorando le Arti e i Mestieri), Laboratorio Urbano di Creatività vincitore del bando regionale Bollenti Spiriti.Nonostante la soddisfazione per il buon andamento dei lavori, ripresi e interrotti più volte nell’arco dell’ultimo decennio, non nascondiamo un pizzico di rammarico, datoci dall’im-possibilità di poter vedere ultimati i lavori a Palazzo tupputi entro il 17 Marzo, data ufficiale dei festeggiamenti del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia anche a Bisceglie.

Sottoscritta la convenzione tra Comu-ne di Bisceglie e Società Operaia di Mutuo Soccorso “Roma Intangibile”.

Per l’antica associazione è giunta l’ora del trasferimento. Dopo mesi di lavori, la nuo-va sede di via Bovio è pronta per accogliere la storica società di emanazione carboniana fondata nel lontano Luglio 1863. In que-sti mesi di intense attività manutentive, sono stati ripristinati l’impianto idrico e fognario, completato quello elettrico e di riscaldamento, ampliati gli ambienti e riedificate le mura divelte dai vandali. Si è risolto inoltre l’atavico problema dell’umi-dità nel parco di via Bovio, costruendo delle intercapedini e garantendo l’imper-meabilizzazione dell’immobile. Una volta sistemato il nuovo arredo, che permetterà ai circa 250 soci della Roma Intangibile di svolgere al meglio le loro attività socio-culturali e ludiche, la sede sarà pronta all’inaugurazione.Per ufficializzare il ripristino del Parco di via Bovio, che frattanto si è dotato anche di un nuovo arredo verde, l’occasione del 150° compleanno dell’Italia unita è stata ghiotta. E così, in memoria di Giuseppe Garibaldi, socio onorario della Società di mutuo soccorso e grande protagonista del Risorgimento italiano, si è scelto che la data dell’inaugurazione coinciderà con le celebrazioni del più atteso anniversario nazionale.Il Parco di via Bovio, per l’occasione, verrà intitolato Parco Unità d’Italia. Una decisione condivisa da tutta la Giunta e che incontra i desideri ella popolazione, che più di una istanza aveva inviato al Sindaco per la celebrazione dei 150 anni di Stivale con un’azione che restasse negli

annali della città.Quello del parco di via Bovio non sarà però l’unico omaggio toponomastico al Bel Paese in festa. In occasione delle celebrazioni del 17 Marzo, così come ritenuto dalla giovane Commissione toponomastica e deliberato dalla Giunta Comunale lo scorso 14 febbraio, verranno apposte tre targhe in memoria di bisceglie-si che hanno fatto la storia del Risorgi-mento. La prima a Giuseppe Gari-baldi, nel foyer del’omonimo teatro, riporte-rà la seguente dicitura: “A Giuseppe Ga-ribaldi, artefice del Risorgimen-to nazionale, in questo teatro che la città volle legato al suo nome”. All’interno di Pa-lazzo tupputi, pros-simo alla riapertura dopo lunghi lavori di ristrutturazione realizzati a più riprese, saranno invece installate due targhe in memoria di ottavio Tupputi. Su queste saranno incise le parole di matteo renato Imbriani e quelle che Giovanni Pascoli spese per ricordare il marchese colonnello, morto a Napoli nel 1865, in quel profetico 7 Gennaio che 132 anni dopo, sarebbe ufficialmente divenuto giorno della festa del tricolore.

CELEBRAzIONI DELL’UNItà D'ItALIA

QUANDO IN ItALIA RIAPPARVERO GLI EROI E GIUStIzIA GLI OPPRESSI E I MARtIRI EBBERO GLORIA

NAPOLI RIVIDE SEttANtENNE IL SUO GRANDE VEtERANO DI BISCEGLIE

ORNAtO DI ANtICHE INSEGNE SOLCAtO DI ANtICHE fERItE E CON LE IMPRONtE DI PIù RECENtI CAtENE.

oTTaVIo TUPPUTIUSCItO SERENO E RADIOSO

A DIECI ANNI DI BAttAGLI DIECI DI ERGAStOLO DIECI D’ESILIOGIOVINEttO CAVALIERE AVEA COMBAttUtO

NELLE tERRIBILI CAMPAGNE DELL’IMPERO IN PRUSSIA POLONIA SPAGNA AUStRALIA RUSSIA GERMANIA A JENA PULtUSCH fIEDELAND OCANA WALGRAN BERESINA

tORNAVA VECCHIO NELLA PAtRIA APERtAGLI DAI MILLEAVEVA CARICAtO AGLI ORDINI DI MORtIER MASSENA NEY MURAt

GLI RENDEVA IL SUO GRADO GIUSEPPE GARIBALDIAVEVA SEGUItO NAPOLEONE

NEL SUO SOVRUMANO POtERE NEL SUO QUASI DIVINO CADERE fACEVA ALA CON LE NUOVE MILIzIE

ALL’INGRESSO DEL LIBERAtORE RE VIttORIO EMANUELE

GIOVANNI PASCOLI DEttòLA CIVICA AMMINIStRAzIONE POSE

XVII MARzO MMXI

Serena FerraraSi parte dalla toponomasticaDai moti costituzionali all’Unità d’Italia

150° AN

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La poesia è un genere di élite. A differenza della narrativa, non può contare su una vasta quantità di lettori, perché la sua

funzione è per troppi dubbia e il suo significato non sempre alla portata di tutti. Eppure, anche a Bisceglie, c’è ancora più d’uno che coltiva l’arte della bella parola messa in versi. A rendere omaggio a questo drappello di poeti contemporanei e concittadini, nel giorno dedicato all’Amore, è stato il Presidio del Libro di Bisceglie, che ha organizzato un incontro

presso il Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”. A rispondere con entusiasmo a questo gesto di affetto e riconoscenza verso chi ancora crede nella parola come forma d’arte, sono stati Natale Buonarota, Giuseppina di Leo, maurizio Evangelista, zaccaria Gallo, Salvatore memeo e Luigi Carlo rocco. Con questi poeti si sono confrontati gli alunni, che hanno declamato liriche tratte dalle loro raccolte. tra una lettura e l’altra, si è dato spazio anche

al canto e all’intrattenimento. Valeria Valente, nota ai lettori per aver partecipato alla trasmissione tv “amici” di Maria De filippi, ha cantato "Life is beautiful that way" dell’artista israeliana Noa, colonna sonora del film La vita è bella, mentre due ragazzi dell’accademia orfeo hanno duettato con pianoforte e violino, suonando anche un inedito.Dunque la serata ha dato voce alla spontaneità dei sentimenti. è questa la grande differenza tra la poesia e la prosa. «Per scrivere poesie bisogna guardare -ha detto Salvatore Memeo- nulla deve passare inosservato: un filo d’erba, un bambino, qualsiasi cosa…».«Credo che questo sia il più bell’esempio della

Dissoluzione del corpo in acqua: animaPetali di seta attraversano la pelle umida,E cominciano a camminare per viali solitari pervasi da foglie scarlatte …Carezzevoli mani su letti d’acquaCatturano gli sguardi ormai persi nei corridoi del rosso fervore …Labbra . Si muovono come le pagine di un libro sfogliatoDa un viandante con un ombrello antico …E si sfiorano come le lancette dei minutiE delle ore …Le mani sul suo volto … come un pennelloChe penetra nella tela con colori intensi …Un bacio come la neve che si scioglieE diventa acqua …Un bacio come gocce che si posanoSul “palmo” delle foglie dopo l’improvvisa pioggia sferzante…Un bacio come i fiori che sbocciando si sfiorano E si accarezzano …Sentire un soffio caldo … sul collo…Come il sale che scivola tra le dita ….Le mani invece … come quelle di un artistaChe modella l’argilla …Sguardi viaggiatori …Sguardi malinconici …Scossi dagli impetuosi venti d’Oriente …Sguardi che odono una lontana melodia..E la cercano come fosse la luce che li puòLiberare dal corpo …Corpi racchiusi in case di bambole …Si liberano Strepitando per il tumulto delle loro anime ammaliate e rapite dall’emozione di quell’istante eterno … Gaia di Pierro

SAN VALENtINO IN VERSI

Gli studenti del liceo incontrano i poeti biscegliesi

fabrizio Rigante

IL tEMPO SI SCIOGLIE NELLE ACQUE

scuola», ha commentato con apprezzamento l’ assessore alla Pubblica Istruzione avv. Vittorio Fata, intervenuto anche per porgere i saluti del Sindaco Spina. «Si deve fare di tutto perché questi momenti siano sempre più frequenti. Siamo travolti da tante distrazioni, che il pensare poetico non può che farci del bene allo spirito».Maurizio Evangelista, il giovane autore di "Suonatore di corno", ha dato delle delucidazioni tecniche sul suo modo di intendere quest’arte: «Sicuramente la cosa che caratterizza la poesia è la libertà di esprimere al di là della punteggiatura e della tecnica, propri della prosa. Le pause sono strumentali a ciò che si vuole esprimere. La poesia, secondo me, è lo strumento di comunicazione più vero, l’unico che può restituire un’immagine fedele dell’uomo».A sorpresa il preside Saverio mongelli ha quindi rivelato un lato nascosto di sé, un lato che lo allontana molto dal ruolo istituzionale che ricopre. E’ stato proprio lui ad aprire e a chiudere la serata declamando versi inediti di sua composizione, rimasti nel cassetto per tanti anni. Una è stata scritta chattando: «Rivestivo di sogni anche le chat - ha confidato il dirigente - perché la gente ha anche bisogno di sognare».

è tornato alla Casa del Padre don Mauro Monopoli. Lunghe le pene dell’animo e del corpo che lo hanno accompagnato

negli ultimi mesi della sua vita: il dispiacere per la morte dell’unica sorella rimasta in vita, Grazia, con lui convivente fino al 2 Dicembre scorso, data della sua dipartita, e le sofferenze fisiche a causa delle difficoltà respiratorie. Ma negli ultimi giorni il suo cuore, seppur forte, non ha retto. Ricoverato presso il nostro nosocomio il 21 febbraio, è venuto a mancare due giorni dopo. Sembra quasi che la sorella lo volesse accanto a sé preoccupata per averlo lasciato senza il suo appoggio. Quest’anno avrebbe compiuto 90 anni. La sua vita era sempre stata dedita alle cose ecclesiastiche sin dal 1945, quando fu ordinato sacerdote nella Parrocchia di Santa Maria di Passavia. Per 41 anni dedicò la sua vita pastorale alla Chiesa di S. Adoeno, dove fu parroco dal 1960 al 2001. A celebrare la funzione religiosa, nella Cattedrale di Bisceglie, la mattina del 24 febbraio, è stato don Sergio Ruggieri. A concelebrare don franco Di Liddo, parroco della chiesa di S. Pio, e don Mauro Camero, parroco della Cattedrale S. Pietro.Don Mauro Monopoli era stato insignito del titolo onorifico di Prelato d'onore di Sua Santità, titolo che viene concesso su richiesta del vescovo della diocesi per sacerdoti ritenuti meritevoli.

DON MAURO MONOPOLItORNA ALA CASA DEL PADRE

felicia Antonino

A don Mauro Monopoli

(un prete ispirato, un professore di anime, un educatore fertile)

Ai piedi dell’altaregiaci nella fedeltà ubbidienteserena e gioiosa, una concelebrazione di preti di coscienze di canti vibrazioni intime,la pietra di Cristola pietra da taglio della cattedralerespiro di cristianità l’altare oggi disegnato a festa dal sangue dell’uomo che incarna il Verbodalla nostra mente al cuoreun circolo continuodel tuo Santo operare e le immagini non si fermano e la tua parola risuonerà il passo di fede avanza,don Mauro, non sei andato viaci hai lastricato la stradasulla quale insieme, in sorriso di luminoso sentire.

andrea mastrototaro

A ricordare questa onorificenza, sulla sua bara era appoggiata la mantelletta paonazza simbolo del titolo.

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«Il mio cappotto ed io viviamo comodamente insieme. Ha assunto tutte le mie pieghe, si è adattato alle mie deformità...gli stanno bene tutti i miei movimenti e io avverto la sua presenza perché mi tiene caldo»

(Victor Hugo)

Lorenza foschini non lo ammette troppo volen-tieri, ma il suo è un Cappotto proustiano, in senso letterale. Un libro-paltò, perché l’autrice

ha deciso di “ammantarsi” con il “Cappotto di Proust” (Mondadori, 2010), per raccontare, dietro i misteri e le peripezie del ritrovamento dell’ultima reliquia dello scrittore francese, del suo giovanile amore per l'autore de "La Recherche. Ed il “proustianesimo” della foschini è un tratto, mi pare di leggere tra le righe, affatto secondario della sua vita."Il Cappotto di Proust", presentato il 19 febbraio dal Presidio del Libro presso il Liceo "da Vinci", è in realtà un’opera “involontariamente” metaletteria, (non per nulla il sottotitolo “storia di un’ossessione letteraria”), recherche sulla Recherche, o meglio ancora tentacolo della stessa Recherche.Lorenza foschini dedica un libro al ritrovatore/salvatore del cappotto di Proust, Jacques Guérin, uno dei massimi bibliofili francesi del XX secolo, ma in realtà lo dedica a sé stessa, a quel suo mondo di giornalista-reporter e collezionista dei particolari più umili dell'esistenza: dettagli minimi, «oggetti senza valore, mobili di dubbio gusto, persino un vecchio cappotto».«Tutto è cominciato con un'intervista a Pietro Tosi, il grande costumista di Visconti, che ho realizzato per la televisione», scrive la foschini quasi in apertura di volume. Da tosi conosce di Guerin, tramite Guerin ricostruisce la storia degli eredi di Proust e così spalanca una voragine sulle ipocrisie borghesi di una famiglia di inizio secolo, “in-capace di amare” un “omosessuale e per giunta incon-cludente”. Affetto e ostilità, dedizione (celata) di Robert per la memoria del fratello, indifferenza (palesata) di sua moglie Marthe, si mescolano alla storia di Guerin, fatta di avidità e amore per i libri, in quanto “fantasmi” in grado di “trattenere” l’ anima di chi li ha posseduti, come racconta una credenza celtica citata da Proust. Di questo volume colpisce lo stile da reportage della scrittrice, giornalista Rai di spicco e indubitabile pro-fessionalità: uno stile cronologico e poco personale. Quasi che la foschini volesse prendere le distanze dalla sua “ossessione”, ma che ci riuscisse solo nella forma. Eccedendo nella sostanza. Anzi, svelando nella forma apparentemente minuta, che il suo “giornalismo” è una missione. Oggi, dopo la pubblicazione di questo volume, in gran parte compiuta.

IL “CAPPOttO DI PROUSt”Serena Ferrara

In c i n q u e anni il Ro-taract Club

Bisceglie ne ha combinate dav-vero di tutti i colori. Dal Rosso

Ciliegia (2009), al blu delle acque di

Pantano-Ripalta nelle due edizioni della Sagra

ambientalista (2007-2008); dalle mille sfu-mature delle iniziative pensate per i piccoli che vivono situazioni di disagio, all’oro e nuovamente al rosso dei tanti Natale della So-lidiarietà nel centro storico, cui ha preso parte con iniziative autonome e di interclub.Che dire, poi, di questo variopinto anno sociale che il club di servizio sta vivendo all’insegna dell’amicizia e dell’impegno in-teso come servizio alla comunità?Da un lato il green dell’ eco-evento pensato per la Settimana Unesco per la Mobilità So-stenibile, dall’altro il bianco e il rubino dei vini di Calici nel Borgo Antico. E poi ancora il biondo delle birre artigianali pugliesi e il tri-pudio di colori del Carnevale di Putignano.A trarre un bilancio di metà mandato, è il presidente in carica del club, l’ing. Nicola di Gregorio: «Anche questo è un anno ricco di impegni, nel segno della continuità con il lavoro ottimamente svolto da chi mi ha preceduto. Mi piace pensare a questo club non solo come ad una famiglia con cui crescere e condividere esperien-ze, ma soprattutto come ad un’opportunità. Per imparare ed insegnare ai giovani ad essere leader di sé stessi, con piccole azioni influenti».tra le iniziative già realizzate quest’anno dal Rotaract club, spicca per originalità l’evento “C’entro in Bici”, happy-hour sostenibile organizzato l’11 Novembre, in occasione di Andamento Lento – Settimana Unesco DESS per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2010. Scopo dell’iniziativa, che ha sicuramen-te lasciato il segno in quei giovani che mai avevano provato l’ebbrezza di partecipare ad una serata glam a cavallo di una bici, l'acquisto e l’installazione di due rastrelliere da apporre su suolo pubblico.Con la partecipazione dell’Interact club Bisce-glie, il nuovo nato della famiglia rotariana, il Rotaract ha anche curato gli allestimenti di Calici nel Borgo antico (19 e 20 Novembre 2010), affollatissima due giorni all’insegna del buon vino nostrano, nei portoni dei palazzi signorili della città vecchia. E se i

ROtARACt CLUB BISCEGLIEIl bilancio di metà mandato Serena Ferrara

giovanissimi dell’Interact hanno per l’occa-sione sfoggiato abiti da cortigiani autentici, gentilmente messi a disposizione del Museo Diocesano, i rotaractiani hanno curato, sotto la direzione della socia Nadia Di Liddo (già presidente del club nel’A.S. 2007/2008) buona parte della coreografia dell’evento, decorando i portoni con frutta e verdura di stagione, fiori e sciarrette della più genuina tradizione contadina.Il Natale Rotaract, da sempre solidale, si è confermato anche quest’anno un’occasione per condividere un momento di gioia con i meno fortunati. A 22 ragazzi del centro diur-no Villa Giulia è stato regalato un pomeriggio di divertimenti sfrenati, con merenda e foto di gruppo, all’interno dell’area attrezzata a gonfiabili del Parco della Misericordia.A coronare il sogno di convivialità, nel rispetto della promozione delle bellezze pugliesi, è poi stata la “Giornata a tutta birra” del 27 febbraio, con visita guidata e pranzo nel birrificio artigianale Birranova di triggianello-Conversano e passeggiata pomeridiana in quel di Putignano, tra co-riandoli, carri allegorici, bambini in costume e stelle filanti.Il prossimo impegno, sarà quello per i 150 anni dell’Unità di Italia, che vedrà i nostri organizzare il 16 Marzo una “festa 150” pres-so il wine-bar Rosso Cardinale: un "aperitivo biciclettata” per far si che i giovani, diverten-dosi, prestino attenzione a questa ricorrenza e alle sue implicazioni culturali Il caleidoscopio di questo club di giovani, tutti biscegliesi (e innamorati della pro-pria terra), ha però ancora da offrirci una serie di momenti cruciali nella seconda metà dell’anno sociale. Momento clou del mandato del presidente Nico Di Gregorio, sarà la realizzazione del service locale “Sai Salvare una vita”, ciclo di seminari di primo soccorso rivolti ad alunni maggiorenni delle scuole superiori della città, con l’utilizzo di kit Mini-Anne. Obiettivo: educare i giovani ad affrontare le situazioni critiche attraverso lezioni teoriche ed esperienze pratiche di simulazione di interventi di rianimazione cardio-polmonare.In programma ad Aprile, anche il terzo ap-puntamento con il festival della Gioventù, manifestazione primaverile che intende premiare e far conoscere ai più le “gesta” delle giovani eccellenze locali, onde smentire la credenza che il Sud sia ancora la terra dei Bamboccioni.

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tra le storie d’amore più ostacolate della letteratura di tutti i tempi, quella di Romeo e Giulietta meriterebbe a pieno

titolo l’appellativo di intramontabile. A teatro, come nella vita, a rubare la scena ai giovani protagonisti degli intrecci amorosi più disparati sono spesso i consuoceri.

Una singolare vicenda d’amore dai contorni bizzarri fa da sfondo alla commedia in due atti di Mario Scaletta: “Suoceri sull’orlo di una crisi di nervi”, diretta da Giovanni de Feudis, portata in scena dalla compagnia teatrale Roma Spettacoli, l’8 febbraio, sul palco del teatro Garibaldi di Bisceglie, in occasione del quinto appuntamento previsto dalla stagione di prosa 2010/11, a cura del teatro Pubblico Pugliese. Nel cast Gianfranco d’angelo ed Eleonora Giorgi, brillantemente accompagnati da Nini Salerno e Paola Tedesco, Simona d’angelo, andrea Garinei e domenico de Santi.

Come reagireste se scopriste che vostra figlia sta per convolare a nozze col figlio del vostro peggior nemico? fa fatica a mandar giù la “pillola” G. D’angelo nei panni di Giovanni Ranu, scrittore in cerca d’ispirazione, impegnato a tempo pieno nella lite col nemico di una vita:il vicino di casa.Così, la storia d’amore tra due moderni “Romeo”e “Giulietta”si insinua come un filo spinato nella trama di una più antica storia di “guerra” tra nemici di vecchia data, che si bat-teranno in un “corpo a corpo” esplosivo pur di impedire le nozze. Alla regia, Giovanni De feudis gestisce abilmen-te una storia dalla trama a tratti prevedibile ed una sceneggiatura poco convincente nel primo atto, costellato di situazioni paradossali che stentano a decollare. Appare decisamente più dinamico e calzante il secondo atto, in cui domina la scena la ben assortita coppia di antagonisti composta da G. D’Angelo e N. Salerno. Affidate a loro le sorti della commedia che finalmente varca la soglia della comicità: gag esilaranti, battute pungenti, scene rocambolesche tra i due attori si fanno sempre più incalzanti e divertenti, provocando le risa degli spettatori. Commedia nella commedia per il bravissimo Gianfranco D’Angelo, alias Giovanni Ranu, scrittore di successo, costretto a travestimenti d’ogni sorta pur di ritrovare la vena artistica “smarrita”in seguito ad un traumatico inci-dente.Brillante Nini Salerno con l’accento veneto e indosso la divisa da generale di Gigi Bettinin,di cui conosciamo le “gesta” ancora prima che il volto. Elegante Eleonora Giorgi, e soave, nel ruolo della bella teresa, psicanalista di professione alle prese con gli svitati componenti della sua famiglia.Paola tedesco veste alla perfezione i panni di Clarissa, focosa consorte del colonnello, intenta a sorprendere il pubblico con le sue frizzanti creazioni di biancheria intima.

Piuttosto ordinaria l’interpretazione di Simona D’Ange-lo e Domenico De Santi nel ruolo dei due giovani inna-morati. Personaggio secon-dario, ma assolu-tamente non mar-ginale, per il bravo Andrea Garinei che “calza” a pennello l’uniforme del mag-giordomo di casa Ranu: il fedelissi-mo e non retribuito James,capace di ri-solutivi e sorprendenti colpi di scena. Calato il sipario, torna inaspettatamente sul palco Gianfranco D’Angelo per regalare al pubblico qualche minuto di satira sociale, esibendosi in un

“SUOCERI SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI”Gianfranco D’Angelo ed Eleonora Giorgi in scena al Teatro Garibaldi di Bisceglie.Per la regia del nostro Giovanni De Feudis

Vitantonia Liuzzi

numero che ricorda le sue origini cabarettistiche.Sprezzante e pungente, a tratti cinica, l’ironia di D’Angelo conquista meritatamente il pubblico del Garibaldi.

Don Pasquale Caputi, parroco di San Silvestro, ha compiuto 80 anni lo scorso 2 febbraio. Per me rimane il prof. don Pasqualino perché lui è stato il mio docente di religione alla scuola media “Cesare Battisti” sotto la dirigenza del preside Marino Colangelo. Un professore giovane che non pensava solo ad indottrinare ma a discutere delle faccende della vita. Don Pasqualino, dopo aver conseguito la licenza in Sacra Teologia presso la Pontificia Facoltà di teologia “San Luigi” di Napoli, fu ordinato sacerdote nel ’53 presso la parrocchia di S. Maria di Passavia. Sempre al “San Luigi” di Napoli si laureò in teologia nel ’59 con una tesi sul Mons. Pompeo Sarnelli. Nel 1963 fu nominato canonico della Cattedrale di Bisceglie, poi rettore della chiesa di S. Michele Arcangelo e cappellano delle suore Alcantarine di Villa Giulia. Ma la sua figura di religioso è legata alla parrocchia di S. Silvestro, di cui è stato fondatore e primo parroco nel 1967. Sempre nello stesso anno fondò la scuola del ’ infanzia “Gesù fanciullo”, mentre risale al 1988 la creazione del centro anziani Storelli, che continua ancora a

DON PASQUALINO COMPIE OttANt'ANNI

Felicia antonino

dirigere insieme alla scuola per l’infanzia, in quanto presidente dell’Associazione laicale San Silvestro. A celebrare la messa solenne è stato Sua Eminenza Rev.ma il Cardinale Salvatore de Giorgi, che ha voluto espressamente essere l’ufficiante in quanto amico di don Pasquale sin dai tempi degli studi ecclesiastici. Una celebrazione solenne seguita non solo dai parrocchiani ma da istituzioni locali, personalità del mondo ecclesiale e civile. I fedeli hanno cantato preghiere e intonato inni di gloria illuminando la parrocchia con centinaia di ceri. Insomma: una ricorrenza suggestiva e significativa.

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Domenica 20 febbraio, giorno del perdono, la Parrocchia San Pietro, in collaborazione con l’Associazione

Comitato Progetto Uomo onlus, ha organizzato un incontro-dibattito su “La pillola RU 486: dall’aborto chirurgico all’aborto chimico”.La RU 486, non è una targa automobilistica ma la ormai celebre pillola abortiva, presa di mira dagli obiettori di coscienza per le sue implicazioni morali. Premettiamo che l’Ivg (interruzione volontaria di gravidanza) è autorizzata con modalità precise dalla legge 194, approvata nel 1978, ma nonostante questo c’è ancora chi propone di rivedere la legge e anche chi ne chiede applicazioni più efficaci. Ma la pillola abortiva, peraltro già usata in alcuni paesi Europei e che ha ottenuto il consenso dall’Oms (organizzazione Mondiale della sanità) e dall’Agenzia europea del farmaco, è semplicemente uno strumento in più per aiutare le donne che vogliono interrompere una gravidanza e che ora possono ricorrere esclusivamente all’aborto chirurgico.Il dott. arturo Fortebraccio, ginecologo obiettore di coscienza e relatore del convegno, ha illustrato il protocollo previsto dalle legge italiana per assumere la pillola abortiva. Questo farmaco può essere assunto entro il quarantanovesimo giorno di gestazione (cioè 7 settimane dopo la data dell’ultimo ciclo mestruale), a differenza dell’intervento chirurgico, che può essere effettuato entro il 90° giorno di gestazione. Comunque dopo tale giorno l’Ivg è ammessa solo in caso di grave pericolo per la vita o la salute fisica e psichica della madre, che ha sempre la priorità. La donna che decide di interrompere una gravidanza, dopo aver ottenuto l’autorizzazione presso un Consultorio, l’Ospedale o il proprio ginecologo, si deve sottoporre ai necessari esami del sangue e lo stesso giorno deve assumere il mifepristone presso la struttura sanitaria. In alcuni casi questa prassi è sufficiente a provocare l’aborto, in genere però, la donna si ripresenta dopo

due giorni per la somministrazione delle prostaglandine, che provocano l’espulsione del feto. Il Governo ha stabilito che la pillola non può essere venduta in farmacia, né essere assunta direttamente dal paziente senza controllo medico, ma solo dopo il ricovero in ospedale. Il Dott. fortebraccio, ha voluto poi precisare che l’aborto farmacologico non ha nulla a che vedere con la “pillola del giorno dopo” che, oltre a dover essere somministrata entro 72 ore (3 giorni) dal rapporto sessuale, agisce semplicemente bloccando l'ovulazione, ma senza avere effetti sull'impianto di un eventuale embrione ( è dunque un contraccettivo). Per conto dell’Associazione “Comitato Progetto Uomo”, che assiste spiritualmente e materialmente le mamme in difficoltà, è intervenuto, invece, il dott. Gianluca Veneziani.Quest’ultimo, dopo un breve excursus sui cambiamenti delle abitudini sessuali degli italiani, ha affermato che la pillola abortiva è una sorta di eutanasia perché toglie nutrimento al feto (e qui ha anche azzardato un paragone con la morte di Eluana Englaro) ed è un nuovo strumento per arricchire le case farmaceutiche.

Interessanti gli interventi del pubblico presente, che ha sottolineato la disinformazione su tale argomento (ad esempio non tutti sanno che si può portare a termine la gravidanza e poi lasciare il nascituro in ospedale senza riconoscerlo) e la mancanza di un counseling adeguato per le donne che decidono di fare questa scelta estrema.Significative, in tal senso, le parole del dott. fortebraccio: «Il problema non è come fare abortire una donna, ma come evitare che debba trovarsi di fronte a questa scelta! Le motivazioni di un aborto, oggi, sono diverse da quelle di una volta perché questa pratica non scandalizza più».forse dovremmo interrogarci sul perché la nostra società, nel terzo millennio, discute ancora di aborto, quando sappiamo benissimo che ci sono coppie che darebbero qualsiasi cosa per adottare un figlio.

NO ALLA RU-486Un appello contro l’aborto dal “Comitato Progetto Uomo”

roberta monopoli

Ma i serpenti davvero derivano dai rettili che vivevano negli oceani?Un fossile datato 95 milioni di anni

mette in discussione una teoria fino ad oggi accreditata nel mondo scientifico. Già perché i serpenti un tempo avevano le zampe.Grazie ad una tecnica a raggi X supersofisticata, un gruppo di scienziati, ha scoperto che i serpenti si sono con tutta probabilità evoluti da lucertole che vivevano sulla terraferma. La ricerca è stata condotta su un reperto fossile eccezionale, l’Eupodophis descouensi del Cretacico rinvenuto in Libano. Uno dei pochi esemplari che, attraverso le analisi, ha rivelato la presenza di zampe allo stato fossile. Ed ancora, attraverso un’analisi molto sofisticata, si è potuto osservare in dettaglio strutture micrometriche. In pratica è stato possibile scoprire una seconda zampa all’interno del corpo fossilizzato. Analizzando la seconda zampa, gli studiosi hanno notato una certa somiglianza con quella delle attuali lucertole. In sintesi, l’evoluzione non tolse le zampe ai serpenti, ma semplicemente queste crescevano molto lentamente o solo per un breve periodo.

Altra curiosità recentemente venuta alla luce riguarda i cosiddetti “scorpioni marini”, i Pterygotid eurypterids ed altri artropodi che dominavano i mari del Paleozoico (da 470 a 370 milioni di anni fa). Alcuni esemplari superavano i due metri e mezzo di lunghezza, avevano grosse chele, simili a gigantesche pinze.

fio ad oggi si pensava che riuscissero a tagliare in due un uomo, invece recenti ricerche hanno dimostrato che queste chele erano deboli e poco mobili e quindi potevano afferrare solo prede soffici e non corazzate.

UN tUffO NEL PASSAtONicola Silvestris

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CENTo NUmErI, TaNTE EmozIoNITutto lo sport raccontato da "La Diretta nuova" in 8 anni Bartolomeo Pasquale

Bisceglie calcio A.S. 2007-2008

Bisceglie calcio A.S. 2003-2004

Sembra di tornare indietro nel tempo, quando eravamo piccoli e nostro pa-dre ci portava in soffitta a recuperare le vecchie foto di famiglia, ingiallite

dal tempo, raffiguranti lontani parenti a noi sconosciuti. Così come per i bambini, anche noi de “La nuova diretta” vi invitiamo a sognare rievocando questi 8 lunghissimi anni sportivi, in cui abbiamo sorriso, sofferto, ci siamo in-nervositi tra vittorie o tracolli sul campo delle maggiori squadre locali. Riavvolgiamo dunque le bobine dei giorni.

Quella che nei 100 numeri sin qui pubblicati ha avuto la situazione più travagliata è stata la squadra principe del paese, il Bisceglie calcio 1913. Si partì positivamente nel 2003, dopo un campionato di assestamento e la vittoria a suon di record dell’anno seguente, nel tor-neo di Promozione pugliese (girone A con 69 punti). In panchina sedeva Marcello Chiricallo e in attacco un cannoniere implacabile come Massimo Borrelli. La situazione restò positiva per tutto il 2004, finché un presunto illecito sportivo nel girone di ritorno appesantì il mo-rale della dirigenza neroazzurra dimezzando la squadra e scendendo di tante posizioni (dal 2° al 13° posto). Dopo un sesto ed un ottavo posto con la ge-stione fanelli negli anni 2005-2007, la stagione perfetta sarebbe potuta essere quella 2007-08. Il sogno si infrange nella semifinale play-off, persa ai rigori contro il trapani. A parere di tutti, addetti ai lavori e non, la gara fu “pilota-ta” dalla formazione siciliana. Proprio in quel momento, si toccò il punto più basso della storia calcistica biscegliese, con un’aggressione all’arbitro, reo di aver concesso un calcio di rigore inesistente ai granata che, grazie alla trasformazione, portarono il match nei sup-plementari. Morale della favola: squalifiche a raffica ed un torneo (2008-09) da disputare in campo neutro e a porte chiuse. Nel biennio 2008-2010 un sesto ed un dodicesimo posto non hanno lasciato ferite nei cuori dei supporters più fedeli alla squadra. tifosi che in questa stagione sperano di riscattare lo smacco subito 3 anni fa con la truppa ora guidata da Massimo Pizzulli (protagonista storico del Bisceglie in serie C2). Anche per il Bisceglie calcio a 5 questi otto anni sono stati senza dubbio i più belli, quelli che passeranno alla storia. Dapprima la vittoria in Coppa Italia serie B contro il Palextra fano per 4-1 nel 2004, poi l’anno successivo con la storica promozione in serie A2 vincendo il girone D con 60 punti ad una sola lunghezza dal Poli-gnano. A seguire la promozione in serie A per ripescaggio e cinque campionati assolutamente indimenticabili, che hanno visto esibirsi al Pa-ladolmen gente come fornari,tiago Lunardi, Diego, Planas, Pedotti, Nicolodi, De Cillis, Simon e per ultimo Jubansky. L’ambrosia basket ha avuto, in questi cento numeri, una grandiosa visibilità solo negli ultimi 3 anni. fino al 2004 la squadra era an-cora amministrata dalla Diben. Con l’avvento

in presidenza di Enrico Va-lentini, affermato dentista, si è riusciti, grazie anche al nuovo titolo sportivo ed una incorporazione col Catania basket, a far raggiungere la serie A dilettanti al roster biscegliese. Il 2008 è stato un anno pieno di difficoltà, con l’ultimo posto conseguito ed una immediata retrocessione in cadetteria, ma anche l’anno in cui i colori sociali sono cambiati passando dal bian-co verde al bianco-nero-blu, storici colori di tutti i sodalizi locali. Ben due promozioni consecutive, la prima sul campo dopo aver dominato il campionato di C Dilettanti nel 2008-09, la seconda (mediante ripescaggio) nella stagione successiva. Quest’anno le emozioni non sono mancate. Dopo un grande girone d’an-data nel quale si è raggiunta anche la vetta della classifica, è arrivato un periodo buio, pieno di sconfitte, che è costa-to la panchina a Lillino Ciracì, tecnico delle due promozione consecutive. Al suo posto un grande esper-to ed ex giocatore della nazio-nale quale Massimo Galli. Il 2003 coincide con l’ini-zio di una lunga storia tra l’olimpiadi calcio a 5 e Nico Ventura. Amore che sem-brava indissolubile fino alla data del 15 Gennaio 2011, quando il mister ha dato le dimissioni. Proprio nel 2003 ci fu l’ammutinamento di tutti i giocatori che seguirono mister Incerto al Giovinazzo, rendendo difficile l’avvio in panchina di Ventura. Ma nessuno si sarebbe poi reso conto che quello stesso alle-natore avrebbe avuto grandi ringraziamenti per due sto-riche promozioni. La prima nel 2005-2006 in serie B, dopo aver superato il Marzanese e la seconda nel 2009-2010 grazie al ripescaggio in serie A2. Il 16/11/06 è una data

Olimpiadi calcio a 5 - serie B - A.S. 2006

da non dimenticare nell’ar-co dell’intera storia dell’As Olimpiadi. La Nazionale Italiana di calcio a 5 del coach Alessandro Nuccorini si presenta a Bisceglie per un’amichevole al Paladolmen contro la nazio-nale iraniana ed affronta in amichevole pre-gara proprio i biancazzurri del presidente Di Liddo. E’ una serata di festa e gratificazione per l’intero staff nostrano, dai dirigenti ai ragazzi scesi in campo. Il resto è storia d’oggi, con un Olimpiadi in comprensibile difficoltà nell’esordio in serie A2,

ma con tanti giovani che vogliono esprimersi cercando di sfondare nel futsal che conta.Quelli de "La Diretta nuova" sono dunque cento numeri che contengono tantissime parole, tantis-sime emozioni, tantissimi momenti di riflessione. Sono cento numeri che ci permettono di amare questa città Bisceglie sportiva che ancora può e deve prometterci tanto.

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Bartolomeo Pasqualedomenico aurora - Bartolomeo Pasquale

SportIL JUDO NON SI fERMAEnzo Belsito agli stage di Gressoney e Santena

Il freddo e la neve non possono mettere ko un judoka. è quello che ha pensato Enzo Belsito, atleta della palestra Gym Club Point di Bisceglie, che, anche negli ultimi giorni del 2010, non

si è sottratto dal partecipare ad un grande appuntamento. Lo stage internazionale, organizzato dall’Akyama Settimo torinese e rico-nosciuto dalla fijlkam, si è tenuto a Gressoney (Aosta), tra il 26 ed il 29 Dicembre. L’evento ha visto allenamenti intensi e regolati su misura dei vari atleti, coordinati da uno staff di campioni olimpici: Ole Bischoff e Akos Braun. In 400 si sono presentati alla rassegna, tra cui campioni provenienti dall’Inghilterra, dalla Spagna e persino la nazionale slovena, che non ha di certo intimidito il giovane diciottenne biscegliese, unico italiano inserito in questa lista speciale.Vincenzo ha colto al volo questa possibilità formativa per prepararsi al meglio agli imminenti impegni del 2011, stagione ricca di presti-giosi appuntamenti agonistici. Altre porte gli si sono schiuse all’inizio del nuovo anno: un ulteriore stage tenutosi a Santena ed un tour amichevole a Varallo (Vercelli) dove si è potuto confrontare con alcuni membri della nazionale kossovara.Che dire... avanti così, Enzo! (si ringrazia Giulio Valente per gli accenni)

BISCEGLIE CaLCIo 1913Sconfitta in casa contro il Manfredonia e terremoto fu. La clamorosa debacle che ha fatto allontanare momentaneamente il Bisceglie calcio dalla vetta della classifica, ha portato all’esonero del tecnico Enzo Del Rosso. Uno scarno co-municato precisa che si è trattato di “problemi di incompatibilità’” venutisi a creare dopo la partenza di Daniele Sisalli,uomo decisivo nel girone d’andata. Al suo posto è arrivato Massimo Pizzulli, classe 1969, nella scorsa stagione a Bitonto. I risultati hanno visto una conferma dei neroazzurri con 52 punti al terzo posto. Vittorie con Manduria (0-1) e Copertino (2-0); un pareggio nel big match contro il Martina Franca (1-1) e due sconfitte nel periodo d’avvi-cendamento contro Manfredonia e Castellana.

BISCEGLIE CaLCIo a 5Sono soltanto due le gare disputate dal team di Leopoldo Capurso in questo febbraio: una vittoria roboante per 4-1 col kaos futsal Bologna ed un piro-tecnico 4-4 contro il Cagliari, che si conferma bestia nera per la compagine locale. Il roster biscegliese rimane fermo al quinto posto a quota 37 punti, a meno cinque dalla Luparense seconda.

oLImPIadI CaLCIo a 5 è ancora notte fonda per l’Olimpiadi calcio a 5 che non riesce a trovare una sua giusta identità neanche con l’avvento del tecnico Luciano Sciacqua. I due tonfi clamorosi contro Biancoazzurri fasano per 6-1 ed in casa contro il Regalbuto (0-7), hanno portato i biancocelseti del presidente Di Liddo a scendere di un gradino, piazzandosi al penultimo posto, sempre con 13 punti.

qUadraNGoLarE Pro UNICEF PEr HaITI Organizzata da Bisceglie calcio a 5, Olimpiadi, Sport five Putignano e Real Molfetta. Le partite si sono disputate al Paladolmen. I neroazzurri hanno avuto la meglio, sconfiggendo in finale il Putignano per 2-1.

amBroSIa BaSKETContinua il momento no per il basket biscegliese. Dopo lo scioccante avvicendamento Ciracì – Galli, arriva il primo successo per il nuovo coach. Vittoria di prestigio ottenuta a domicilio dell’attuale quarta forza del campionato, il Sant’Antimo per 72-82. Sembra solo un lampo nella notte per il Bisceglie, viste le successive tre sconfitte consecutive contro Potenza(73-76), ferentino (80-61) e Agrigento(90-95). Proprio in questo momento buio arriva un’iniezione di fiducia e di speranza verso la salvezza grazie al prezioso successo di Matera nell’ultima giornata disputata. 59-74 il punteggio finale. Il prossimo turno, domenica 6 Marzo, vedrà il Bisceglie opposto agli eterni rivali: i “cugini” molfettesi. Sarà di sicuro una partita da non perdere per gli appassionati della palla a spicchi.

aSd NETTUNoè stato senza dubbio il mese della svolta per la squadra del presidente Papagni. Dopo un periodo avverso in cui la malasorte aveva infierito sulla classifica del Nettuno, è arrivata una pronta risalita sino all’undicesimo posto, che vorrebbe dire salvezza. Il mese di febbraio inizia con tre vittorie: la prima contro una diretta concorrente per la salvezza, il Noci per 2-1; la seconda, ottenuta a Barletta contro il Villeneuve per 0-6, coincide con il primo successo esterno; il terzo successo di fila arriva contro il quotato Futsal Taranto per 7-2. Una sconfitta a Gravina (2-1) interrompe la serie positiva, ma solo in via temporanea. La vittoria arriva sette giorni dopo contro il fovea degli ex Lamanuzzi e Lavolpicella, battuto al Nettuno per 6-4. La salvezza, ad otto giornate dalla conclusione del torneo, è ampiamente alla portata del Nettuno.

FLaSH SPorTLo sport di Febbraio in pillole

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LA DIRETTA nuovaOrgano editoriale della

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Il direttore risponde

Chiuso il 28/2/ 2011

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elezioni 15 -16 maggio 2011 la Diretta dichiara la propria disponibilità a pubblicare, sul proprio giornale, messaggi politici ai sensi dell'art. 7 della Legge 22 febbraio 2000, n. 28 e sue modifiche.

Precisa quanto segue:• sarà assicurato l'accesso a tutti i partiti o movimenti politici che ne abbiano fatto richie-sta tempestivamente, garantendo agli stessi una pari quantità di spazio in relazione alla disponibilità ed ai limiti posti dalla legge. In caso di richieste eccedenti per quantità, le stesse saranno soddisfatte in base all'ordine di arrivo delle richieste in relazione alla dispo-nibilità, fermi sempre i limiti posti dalla legge e dal Garante.• la prenotazione ed il materiale per la pubblicazione dovranno pervenire agli uffici de “La Diretta nuova” o anche via email all'indirizzo [email protected] tre giorni lavo-rativi prima della fine del mese precedente all'uscita della pubblicazione• Le tariffe sono le seguenti

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REDAzIONALE A PAGINA INtERA

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Caro direttore,non le ho mai scritto, ma questa volta la mia indignazione ha superato il limite e la penna è andata da se. Le invio questa mail corredata di foto perché le immagini, certe volte, parlano più delle parole. La vede quella scritta che campeggia dall'alto del palazzo? Bene, l'ho scattata alcuni giorni fa, trovandomi a passare davanti alla piscina "comunale". Uso le virgolette perchè questa piscina di comunale fino ad oggi non ha nulla. Prima ancora di essere utimata, ecco che il privato cui sarà affidata in gestione (e dico gestione, non proprietà) occupa mezza facciata, illuminando a giorno il logo "Nicotel". Innanzitutto mi chiedo: e se dopo un primo contratto il Comune decidesse di cambiare gestore, di questo monumento sulla facciata dell'edificio, che ne sarebbe?Domanda numero due: perchè il Comune non si rende conto che quella scritta è fuorviante e che se qualche cittadino delle città limitrofe dovesse decidere di venire a farsi una nuotata a Bisceglie, non capirebbe mai che quella è una piscina comunale? In tutti gli altri paesi del mondo, se qualcosa è comunale il logo più grande è quello con lo stemma della città e la scritta "Città di ...". Se ciò dovesse accadere anche da noi, dovremmo aspettarci, facendo una proporzione, che il Comune di Bisceglie occupi con il suo stemma almeno tutta la facciata anteriore.Ma io credo che non sarà così. Insomma, questa pi-scina comunale, rischia di essere l'ennesima bufala. Spero che mi voglia e mi possa smentire...Grazie a auguri per i vostri 100 numeri. Continuate così. [email protected]

Cara francesca,innanzitutto grazie per gli auguri. Incrociamo le dita affinchè possano esserci ancora 100 nu-meri di questo periodico "di resistenza". E dico "resistenza" perchè, come avrà letto nelle pagine precedenti, la nostra è una vita dura, fatta di nottate insonni e continui risparmi. Su tutto, a volte anche il necessario.Ma veniamo alla piscina "comunale". Quoto il suo virgolettato, perché in effetti mi ha preceduto. Della questione ne avremmo parlato anche noi, ritenendo più opportuna una maggiore discrezione del gestore della futura piscina "della città". Ci saremmo aspettati, insomma, che al gestore fosse concesso di farsi pubblicità all'interno della struttura, lasciando che il Comune raccontasse sulla facciata, di quanto quest'opera sia "pubblica".Che dire? Per fortuna questo logo-monumento è perfettamente rimovibile, quindi allo scadere della convenzione, qualora questa non dovesse essere rinnovata, potrà essere facilmente asportato.Detto questo, ci tenevo ad esprimere un pizzico di dispiacere nei confronti di questa faccenda. E' davvero un peccato che, dopo tanti sforzi e tante battaglie, un'opera così meritoria possa suscita-re polemica ancor prima della sua inaugurazione (che, lo ricordiamo, era già programmata per Settembre 2010). Ci auguriamo che il vento delle indignazioni cessi di spirare qui. E che, almeno quando si parlerà di servizio, nessuno, compresi noi, trovi nulla da obiettare.

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Seduzione, cinismo e vanità per una commedia del teatro classico rivisitata con sonorità pugliesi: La Locandiera di Goldoni, nuova produzione della Compagnia Don Pancra-

zio Cucuzziello, debutta a Bisceglie il Sabato 26 e domenica 27 marzo prossimi al Teatro comunale Garibaldi. A suggerire lo stile dell’allestimento è il sottotitolo ideato dallo stesso regista dello spettacolo, Gianluigi Belsito, anche autore dell’adattamen-to: Mirandolina incontrò Don Pancrazio. La scelta de La Locan-diera, infatti, un testo che nasce dalle ceneri della Commedia dell’Arte come tutto il teatro goldoniano, permette un aggancio, non certo casuale bensì cercato, alla maschera di Don Pancrazio Cucuzziello, detto il Biscegliese, che proprio a questa forma di teatro dette un buon contributo. Continua così l’opera di valorizzazione e divulgazione di que-sto “carattere” già protagonista di precedenti lavori, presente qui in un piccolo didascalico cammeo che poco interferisce con l’intreccio, perseguendo un preciso obiettivo culturale. La compagnia biscegliese accoglie dunque una nuova sfida: quel-la di accostare la recitazione in italiano a coloriture dialettali, inserendo in un testo ben noto la maschera locale con le sue battute in vernacolo.La Locandiera è una commedia capace amplificare con artificio scenico quel mutamento sociale che vede la borghesia conqui-stare sempre maggiore spazio a danno della nobiltà. L’attualità del testo è da ricercarsi nell’evidente opportunismo che pervade i personaggi, nell’ostentazione ridicola della propria ricchezza, nel tentativo di riscatto sociale perpetrato con mezzi dozzinali, nel cinismo di chi finge per mestiere. In tutto ciò, qualcuno ha anche visto in Mirandolina una pioniera del femminismo: in realtà, la genialità del personaggio sta soprattutto nel sapersi destreggiare, con abilità, all’interno di un contesto di costrizione sociale e autocensura, ricorrendo alle arti femminili per poter quantomeno riuscire a gestire le situazioni.Patrocinato da Città di Bisceglie e fita, lo spettacolo vede prota-gonisti: daniela rubini - Mirandolina, Elio Colasanto - fabrizio, Vincenzo Sinigaglia, Ripafratta Mauro Todisco, Albafiorita, Ni-cola ambrosino - forlipopoli, angela de Cillis - Ortensia, anna Lozito - Dejanira e Sergio ragno nel ruolo di Don Pancrazio. I costumi del Settecento sono della sartoria Shangrillà. Biglietti in prevendita presso la Cartolibreria Storelli e la Proloco. Info: [email protected] Stampa: 333-9120388 (Gianluigi Belsito)

“LA LOCANDIERA DI GOLDONI (…E MIRANDOLINA INCONtRò DON PANCRAzIO)”

1861: nasce l’Italia. Come dove e quando è noto a tutti. fin dalle scuole elementari ci hanno infatti insegnato la storia che ha fatto l’Italia. Meno note sono invece

le vicende che ci riguardano più da vicino. focalizzare il Risorgimento nel Mezzogiorno e più in particolare in terra di Bari è uno degli scopi dei relatori del convegno che vi segnaliamo. In occasione del centocinquantesimo anniversario dall’unità d’Italia, il LIONS club della nostra città, in collaborazione con l’Associazione Culturale “SPAzIO LIBERO” organizza in data 12 Marzo un convegno da non perdere. L’auditorium S. Croce ospiterà i docenti universitari dell’ l'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano -Comitato di Bari- che relazioneranno sul tema “Il Risorgimento in periferia”. Non mancheranno letture di aneddoti e notizie di fatti sui personaggi dell’Unità, oltre che descrizioni delle dinamiche del processo di unificazione in rapporto al nostro territorio. Originale è la modalità del convegno, che si struttura in un arco di tempo esteso tra le 9.45 e le 18.15. Nel mezzo la pausa pranzo, con la possibilità di usufruire dei buoni sconto consegnati al pubblico in sala per i locali di ristorazione presenti nel centro storico e aderenti all’iniziativa. Al termine del convegno seguirà l’inaugurazione della mostra collettiva di arti figurative (pittura, fotografia, scultura, installazioni) a tema sull'”UNItA' D'ItALIA”, organizzata dall’Associazione “Spazio Libero”. Un immaginario filo tricolore lega, dunque, due manifestazioni. In quell’occasione la Giuria, composta dai relatori del convegno e dalla curatrice d'arte Annella Andriani, valuterà le opere esposte e a suo insindacabile giudizio sceglierà un'unica opera vincitrice del premio di Euro 300,00. Gli elaborati permarranno nel Sepolcreto di Santa Croce fino al 20 Marzo e sarà possibile accedervi tutti i giorni dalle ore 18,30 alle ore 21,00.

CONVEGNO E MOStRA PER I 150ANNI DELL’UNItA’ D’ItALIA Ancora una volta il Lions Club collabora con l’associazione Spazio Libero a servizio della città

Grazia Pia attolini

Consapevoli delle benedizioni spirituali e della gioia che una giusta e consolidata relazione

con Dio può arrecare a ciascuno di noi, i testimoni di Geova di Bisceglie e le 19 Congregazioni della “Circoscrizione Puglie 2” con i suoi circa duemila delegati, si riuniranno sabato 5 Marzo 2011 per una speciale Assemblea di un giorno L’avvenimento fa parte di un programma di incontri che si stanno tenendo in tutta Italia dal settembre 2010, anche in varie lingue per le etnie presenti nel nostro Paese, e che hanno il tema “Rifugiamoci in Geova” avendo per base scritturale biblica il Salmo 118: 8-9. Il convegno prende in esame come rapportarsi con Dio e quanto sia utile saggio e benefico per ciascuno di noi, per le famiglie e per i giovani, lasciarsi guidare dal nostro Creatore e dai suoi principi espressi nella Bibbia, in ogni aspetto del vivere quotidiano. É posto, inoltre, l’accento su quanto sia deleterio per l’uomo, coltivare uno spirito di indipendenza da Dio in contrapposizione con le meravigliose promesse del nostro Padre Celeste per il nostro benessere presente e futuro.Questi alcuni argomenti trattati nel programma: “Geova è un rifugio in tempi di angustia”, “Aiutiamo altri a

ASSEMBLEA DELLA CONGREGAzIONE CRIStIANA tEStIMONI DI GEOVA DI BISCEGLIE

trovare rifugio sotto le ali di Geova”, “Imitiamo Geova nel provvedere rifugio”, “Ragazzi fate di Geova la vostra fiducia”, ed ancora “Il nostro paradiso spirituale: il rifugio provveduto da Geova”. Come in ogni Assemblea dei testimoni di Geova, viva è l’attesa per la cerimonia del battesimo dei nuovi “testimoni” prevista per le ore 11,30, che avviene per immersione completa in acqua ad imitazione del battesimo di Gesù e dei primi cristiani, a simboleggiare la personale dedicazione a Dio. Non è, quindi, un battesimo per i neonati, ma per adulti in grado di fare una scelta di fede matura e consapevole, che li rende, di fatto, persone qualificate per agire quali ministri (dal greco, servi, schiavi) di Dio nel diffondere l’evangelo del suo Regno per mezzo di Gesù. tutti gli interessati sono invitati ad intervenire quali uditori. Il Convegno con inizio alle ore 9,30 e termine alle ore 16,00, si terrà presso la “Sala delle Assemblee” nella sede regionale dei testimoni di Geova a Bitonto in Via Ganga di Lupo (contrada Patierno). Per informazioni: Ilario Musicco; tel. 3407050598; e-mail: [email protected]; www.jw-media.org

Giorgio EccelIl 5 Marzo a Bitonto

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