La continuità nel curricolo di Educazione Musicale

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    La continuit nel curricolodi Educazione Musicale (2)

    Efisio Blane - Enseignant d'E.S.M.

    bblamo b' detto come un progetto di continuit pus a sser ancorat a 1r param tri legati alla 'ondivi ione della truttura della di ciplina,

    Iatt nzioll v rso le trulture mentali e cognitive degli alli vi, all'a -Ilzion di una linea metodologica l:omune.r r ~ m o di analizzare ingolann nte ognuno dei tre cardini a sunti.

    La struttura disciplinare Senza aver la pretesa di affrontare esaustivamente il problema relativo alla definizione di un modello disciplinare per l 'Educazione Musicale (che, come abbiamo gi detto, ancora oggetto di ampio dibattito a livello specialistico), credo si possano proporre alcuni elementi fondamentali ai quali riferirsi per la costruzione dei progetti di-dattici di ogni ordine di scuola. Tali elementi potrebbero essere individuati nelle risposte alle seguenti domande: A) Qual la finalit dell'Educazione Musicale? (Che cosa intendiamo per Educazione Musicale?) B) Qual l'oggetto di cui si occupa tale disciplina? (In quale ambito di studio opera?) C) Attraverso quali acquisizioni si realizza l'Educazione Musicale? (Quali sono i suoi obiettivi disciplinari?) D) Quali sono le sue funzioni formative? (Quali sono i suoi obiettivi educativi?) A) L'Educazione Musicale la disciplina che si po1tI come finalit il "[...J soddisfacimento di bisognip TSMla l i e sociali di soggetti per i quali lo musicanOli t una dimensione di realizzazione tecnico-speciaJistica. ma una delle componenti della cultumglobale" (1)L'Educazione Musicale non ha quindi lo scopo diformare dei "mini-musicisti" che si appropriano diun compendio tecnico-musicale.Pur utilizzando strumenti simili a quelli utilizzatidai musicisti "di mestiere", la scuola, nel corso di

    tutti i suoi gradi, deve favorire lo sviluppo di unacompetenza finalizzata a soddisfare bisogni personali, sociali e culturali del bambino di scuola ma-terna, di scuola elementare o del ragazzo di scuolamedia. E' per questi motivi che si tratta di favorireuna competenza qualitativamente diversa da quella professionistica.B) L'ambito di studio lkll'Educazione Musicale la realtacustica nei suoi vari aspetti: dai suoni e rumori dell'ambiente aLLa confezione di un messaggio musica-le, dai luoghi dove si fa musica alle funzioni dellamusica in ambito sociale, dane tecniche vocali allepratiche strumentali, dall'interpretazione di U11 suono all'assegnazione di significati ad un brano musIcale.Tutto ci che suono (o rumore) e tutto ci che "suono organizzato" pu essere materiale perl'Educazione Musicale.Non affatto necessario utilizzare esclusivamentela cosiddetta musica classica, anzi: musica leggera,musica popolare, jazz, musica di culture extraeuropee (araba, indiana, africana ecc.), suoni della na-tura e degli ambienti, musica con il corpo (dal battere le mani allo schioccare la lingua), musica congli oggetti (percuotendo, sfregando, soffiando,grattando, sfiorando, stropicciando ecc.), musicacon la voce, musica con gli strumenti musicali,aspetti musicali del linguaggio verbale (onomatopee, vocali, sillabe, testi ecc.) ed altro ancora sonoaltrettanti materiali attraverso i quali conseguire inostri obiettivi. La scelta di utilizzare un mezzo sonoro al posto di un altro dipender dalla strutturazione delle attivit, dai mezzi a disposizione, dal-l'et dei bambini.

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    C) VEducaziolle Musicale SI realizza attraversol'acquisiziolle di:1) C01loscenze (sapp.re) - conoscere lo realta che d circondfl utilizzalldo un "punto di vista" acll. lico- rOlloscere le strutture del linguaggio musicale- conoscere il rapporto fra musica e societ- C(J1Ioscerr. l'in ieme di opere e di idee che fannoparte del patri.monio musicale dell'umanit- cOI/osrere le tecniche di simbolizzazionc dei suoniNon si pu concretamente contribuire ad una formazione senza fornire una adeguata base conoscitiva. Nello stesso tempo bisogna convenire chenon possibile fornire una conoscenza totale dell'universo musicale. Bisogna individuare i settoriche si ritengono essenziali all'interno dei quali l'insegnante, in relazione ai destinatari, distribuir,sceglier e privileger le parti che riterr pi confacenti ai suoi scopi.2) Abilita (saper fare)- perr.epire, analizzare, comprelldere i suolli- cantare e suonare- cumporre ed utilizzare i suoni a fini espress'i- interpretare e troL'are significati nei suoni e nellamusicaLe abilit da acquisire, a livelli sempre pi complessi, sono essenzialmente due: saper comprendere (percepire, analizzare, interpretare) e saperprodurre (eseguire e creare) messaggi sonori emusicali.3) Comportamenti (saper essere)- sviluppare sensibiLita ed 1/teresse per l pi svariate forme di messaggi musicali- superare le inibizioni vocal, e gestuali correlate alla pratica musicale- partecipare attivammte al/'e perienza musicalericeul'lldo1le gratificazione.. slJiluppare un sel/ o critico nei confrol/ti dei messaggi musicaliLa parte riguardante i comportamenti forse quella che pi esplicitamente viene riconosciutaall'Educazione Musicale, anche se spesso a tale di-mensione educativa viene dato scarso rilievo. E'per innegabile l'importanza di sviluppare interazioni affettive e sociali che portino l'allievo aUagraduale conquista dell'autonomia personale e al-l'appropriazione di una sensibilit critica verso imessaggi sonori.D) L Educaziu 11e Musicale partecipa alla formazIOne geJlerale dell'allievo svolgendo, l particolare, lefimzioJll di: ... linguaggio che pemzette di esprimersi e di comuni..

    care attral'erso i suoni.. mezzo particolare per organizzare la propria esperienza e per acqui ire Jlformazioni altrime11ti nonrilevabili- attivit che arricchisce le strutture cognitive delpensiero pt"Oduttivu, creativo, analitico e logico.. strumento per maturare un equilibrio p ico-affetti..vo e per favorire la socializzazilml'- mezzo per ampliare il proprio bagaglio cultura leAbbiamo gi detto come questa disciplina vadaconsiderata in un'ottica formativa. E' in questa di-mensione che la musica diventa strumento insostituibile neUa dotazione linguistica deUa persona,nella conoscenza del mondo, nella formazione diuno specifico tipo di pensiero (il "pensiero musicale"), nel cogliere i valori relativi e nel demistificarei ruoli della musica che ci circonda, nel fare partecipi di una parte essenziale della cultura dell'umanit.Sviluppo cognitivo e apprendimentoL'insegnante deve comunque sempre fare i conticon l'altra componente della relazione educativa:l'alunno. In ogni grado scolastico dovr prevedereun graduale adeguamento delle strategie operativeaffinch queste possano anticipare, sollecitare epotenziare i cambiamenti di tipo qualitativo che siproducono in determinati momenti dello sviluppodel bambino. Non si passer da forme educativead altre forme. n si manterr un appiattimentocon l'eliminazione di differenze, bens si promuover un passaggio sfumato di offerte educativeche siano attente alla diversit (sia dei modi chedelle forme) di crescita cognitiva. Se la finalit del-la disciplina rimarr la stessa, diversi saranno peri bisogni che vorr soddisfare il bambino di scuolamaterna, quello del secondo ciclo di scuola ele-mentare, quello di scuola media ed rispetto a talibisogni che saranno privilegiati alcuni contenutiin funzione ora di attivit ludiche, ora di attivitesplorative, ora di attivit analitiche, ora di attivitcreative ecc.E' probabile che nella scuola materna si utilizzimaggiormente l'esplorazione dell'ambiente sonoroche ci circonda rispetto ad una analisi pi astrattadella musica in ambito sociale. Al contrario, nellascuola media si lavorer maggiormente sull'attribuzione di significati ad un brano musicale, piuttosto che soffermarsi sulla individuazione di suoniproducibili con il proprio corpo. Allo stesso modo pensabile che nella scuola materna e nel primociclo elementare, l'Educazione Musicale si realizzisoprattutto tramite alcune acquisizioni relative al-l'area del saper essere ( s o c i a i z z a r e , superare ini-bizioni vocali, maturare un equilibrio psico-affettivo) e del saper fare (cantare e suonare, percepireed analizzare suoni, utilizzare suoni a tini espressi

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    vi). Nella scuola elementare vi si aggiungeranno acquisizioni relative all'area del sapere che saranno poi riprese ed approfondite nel corso della scuola media. Infine, anche le diverse funzioni formative si svilupperanno in modo sempre pi approfondito con la progressiva cresci ta di interess i e di capacit dell'allievo, senza per questo che vi siano funzioni formative presenti in un ordine di scuola ed assenti in un altro. Per thiarire meglio ci che caratterizza un ordine di scuola rispetto ad un altro, possiamo immaginare un diagramma che evidenzi l'evoluzione delle proposte didattiche, in rapporto alle capacit degli allievi, dalla scuola materna alla scuola media (eventualmente anche alla scuola secondaria superiore):

    Sequenzialit a spiraleUno degli aspetti pi complessi e pi dibattuti diquesta disciplina l'approccio metodologico.Anche se ormai condivisa l'adozione di una metodologia attiva e operativa, si passa tuttavia dastrategie del tutto empiriche, giustificate da un generico richiamo alla creativit e al rispetto dell'espressivit del singolo, a strategie legate ancora all'esaltazione della nozione, della direttivit, del tecnicismo musicale.Accanto alla difficolt di trovare un giusto equilibrio fra questi due estremi, vi poi il problema diindividuare le opportune aree di intervento; credoche tutti gli insegnanti si siano posti domande quali: dovr fare storia della musica o utilizzare esclusivamente l'ascolto di brani? Dovr insegnare loroil flauto dolce o farli cantare? Dovr insegnare loro

    unitatie. globali ed Attivit che privilegia.no la di Ev nti m u ~ i c a l inc >ntrati u de-IJ1k Trat men 'ione percet1iva (.' manipola m ~ n t i pere 'lllvamenl sempliciLiva RU - t rul lur ' uperficiali dellinguaggio lllU kale

    Allivil che privi1egiano la di Eventi mu icali im:enlrati :lI elemalizzale e legal ad unap ri nze i -t m a t i c h ~ . decon m nsione rappresentativa e for menti p r eltivamente 'ompIemp t nza dLciplinare di ba e male 'i e ul1 lrutture piu ampi>piu profan del linguaggio muicaleSi inizier, nella scuola materna, da attivit globalied integrate (con movimento, drammatizzazione,componenti verbali, creazioni grafiche ecc.) chedovranno tenere conto del vissuto del bambino edelle sue necessit di operare su materiali concreti, percettivamente semplici e strutturalmente elementari (ad es.: semplici canti, suoni del corpo edell'ambiente; attivit su intensit, velocit, registridi altezza) .Attraverso un itinerario disciplinare rispettoso dello sviluppo cognitivo del bambino si giunger gradualmente (2 ciclo elementare, scuola media e oltre), ed a livelli sempre pi approfonditi, a proporreattivit specificamente musicali ed esperienze cheevidenzino le affinit e le differenze di questo linguaggio nei confronti di altri (grafico, gestuale, verbale). A questi allievi si richieder inoltre la capacit di fare confronti e di stabilire rapporti anchefra idee e concetti (capacit di operazioni logico-formali) e si svilupperanno in loro le abilit di percepire elementi sintattici e strutture musicali particolarmente complessi (ad es.: attivit su generi e stili,percezione di caratteristiche armoniche e contrappuntistiche, individuazione degli elementi sintatticida cui derivano le proprie interpretazioni). 2)

    a leggere le note o favorire l'improvvisazione? Gliallievi dovrebbero inventare delle facili melodie osaper eseguire correttamente quelle che proponeloro l'insegnante?Troppo spesso queste domande trovano la risposta nelle "preferenze" dell'insegnante: se gli piacer cantare, si canter; se avr competenze nelflauto dolce, si suoner e se avr gi condottoesperienze di ascolto le proporr ai suoi a]]jevi.Credo, al contrario, che il curricolo di ogni ordinedi scuola debba prevedere una equilibrata esplorazione delle varie aree dell'esperienza musicale(cantare, suonare, sonorizzare, ritmare, capire,scrivere e leggere musica, interpretare, analizzare), adeguando le attivit agli obiettivi prefissati eal livello scolastico e favorendo esperienze oracreative, ora riproduttive; ora pi strutturate, ora acarattere pi improvvisativo; ora di produzione,ora di fruizione (ascolto).In ognuna di queste aree esperenziali si potrannoinfine considerare i vari aspetti dell'evento musicale (melodia, ritmo, armonia, forma, dinamica, timbro) programmando gli obiettivi didattici secondouna griglia a doppia entrata (vedi tabella). Si potrquindi perseguire un obiettivo sul ritmo suonandooppure improvvisando; un obiettivo sulla discrimi

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    nazione melodica cantando o ascoltando un brano; un obiettivo sul timbro, analizzando un brano o sonorizzando una storia. Le acquisizioni si integreranno in tale modo, passando da una esperienza all'altra: sar proprio questo ricercare elementi simili in esperienze diverse che permetter all'allievo di interiorizzare e generalizzare i meccanismi che regolano la comunicazione e l'espressione musicale. analiZZareinterpretaresuonaree cantare

    ritmomelodiaarmoniadinamicatimbroforma

    Ma cosa diversificher, allora, l'insegnamento nella scuola materna .da quello nella scuola elementare?Questo alternare un'attivit musicale con un'altraed il ritornare addirittura, in momenti diversi, sullo stesso tipo di attivit non dovr avvenire su diun uguale piano di difficolt. Ogni volta che riaf-fronteremo un'esperienza sar a livelli di complessit sempre maggiore, seguendo un percorso aspirale che ci porter, s verso le stesse attivit, mavissute a diversi gradi di difficolt.Proviamo a chiarire, ipotizzando una attivit chesia relativa al conseguimento di un obiettivo sullecapacit ritmiche (da individuare di volta in volta)e che si realizzi in una esperienza di produzione:suonaree cantare -

    ritmomelodiaarmoniadinamicatimbroforma

    ScUola maternaL'alunno utilizzer un battente per battere la pulsazione su qualsiasi piastra di uno xilofono

    Scuola elementareL'alunno utilizzer 2 battenti per eseguire unacellula ritmica assegnata (ad esempio) su duepiastre di uno xilofono

    Scuola media IL'alunno, per lettura, eseguir su di uno xilofono la propria parte in una sequenza ritmica a piparti

    Per concludereAbbiamo cercato di evidenziare ci che accomuna e ci che distingue un curricolo di Educazione Musicale nella Scuola Materna, nella Scuola Elementare e nella Scuola Media. Sono convinto di poter affermare che la condivisione, da parte degli insegnanti preposti all'insegnamento dell'Educazione Musicale in tutti gli ordini di scuola, di: una struttura disciplinare che risponda ai 4 punti di

    cui abbiamo parlato (finalit dell'EducazioneMusicale, suo ambito di studio, acquisizioni attraver-so cui si realizza e sue funzioni formative), una attenzione ai processi dell'evoluzione cogni-tiva degli allievi nel rispetto di una progressionedal semplice al complesso, dal concreto all'a-stratto, dall'esperienza integrata a quella interdisciplinare, una metodologia che esplori le varie aree dell'e-sperienza musicale considerando contemporaneamente i molteplici aspetti dell' evento musicale

    rappresenti un forte ancoraggio nella ricerca di una reale continuit nel curricolo di Educazione Musicale. A questo punto, concretamente, tale condivisione dovrebbe tradursi in una pianificazione, in un lavo-ro comune fra insegnanti dei vari ordini di scuola, nell'intento di individuare piani sperimentali, cori-cordare strategie, predisporre verifiche, per pro-gettare quel viaggio comune ad ogni insegnante di Educazione Musicale: educare con la musica. Note:(1) Maurizio della Casa - Educazione Musicale e currico-lo - Bologna, Zanichelli, 1985.(2) Si veda, a Questo proposito, Quanto gi espresso nel-l'articolo "Propositions en quelques lignes pour le dvelop-pement de l'itinraire disciplinaire" apparso sul n013dell'EcoLE (Settembre 1991).

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