I.P.S.C.T. Europa Pomigliano dArco Costruire le Competenze nella continuità: curricolo verticale.

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I.P.S.C.T. “Europa” Pomigliano d’Arco Costruire le Competenze nella continuità: curricolo verticale

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I.P.S.C.T. “Europa” Pomigliano d’Arco

Costruire le Competenze nella continuità: curricolo

verticale

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CURRICOLO NON PROGRAMMI

Il curricolo lo progetta la scuola, si costruisce nella scuola, è la scuola che deve:

• definire gli obiettivi di apprendimento, i contenuti, le conoscenze

• decidere le modalità organizzative e di realizzazione del curricolo

• indicare le modalità e i criteri di valutazione

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Una novità importante da RICORDARE è che il curricolo verticale che va dai 6 ai 14 anni è organizzato su due assi:

- obiettivi di apprendimento intermedi che sono indicati solo per la classe terza e quinta della primaria e per la classe terza della secondaria

- competenze indicate a 11 anni e a 14 anni;

in uscita dalla scuola secondaria più precisamente si parla di “traguardi di sviluppo della competenza.”

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DIMENSIONE ORIZZONTALE

Questo aspetto costituisce una delle novità più rilevanti

l’impianto culturale dei curricoli risulta organizzato in tre grandi ambiti/aree:

- Linguistico/espressivo/artistico;

- Matematico/scientifico/tecnologico;

- Geostorico/sociale.

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Questa scelta spinge la didattica verso una

progettazione di tipo interdisciplinare

verso un approccio agli apprendimenti e ai saperi non specialistico, disciplinarista,

ma basato sull’interconnessione e sull’integrazione dei saperi e delle conoscenze

offrendo così un approccio alle conoscenze basato sulla complessità

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Es. :

Si è deciso che l’alunno deve essere in grado di “usare in modo corretto e funzionale la lingua italiana scritta e orale, in situazioni e con scopi diversi”

Tale competenza dovrà essere prevista e sviluppata in ogni disciplina di insegnamento nel proprio specifico, sia nei contenuti sia nei metodi,

in modo da renderne verificabile il possesso

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PROFILO D’AREA

Quanto detto, porta ad ipotizzare che

ogni area dovrebbe prevedere un

Profilo d’Area

Tanto che le Indicazioni nel paragrafo concernente l’area linguistico-espressiva

Così recita:

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“nel delineare un curricolo d’area, la dimensione trasversale e quella specifica di ogni disciplina vanno tenute entrambe presenti …”

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La trasversalità d’Area scaturisce, necessariamente dai compiti che la società odierna assegna alla scuola:

Che vanno dalle conoscenze disciplinari (patrimonio logico-concettuale codificato)

alle conoscenze attualizzate e contestualizzate (modi in cui il patrimonio logico-concettuale appare nella vita reale delle persone in situazione),

e ancora dal "sapere" al "saper fare" e al "saper essere" (abilità e competenze della persona),

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L’efficacia formativa appartiene in maniera uniforme ai diversi insegnamenti:

la formatività non risiede nella singola disciplina, ma nel "trattamento", nell’"impiego", nella "finalizzazione" che di essa ne propone l'insegnante;

essa è visibile non nella quantità di conoscenze possedute, ma nella qualità del loro utilizzo da parte dello studente cioè in abilità di vita da esse desunte

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L'insegnante di matematica curerà anche le abilità comunicative e quello di italiano il problem solving

Entrambi avranno a cuore la formazione affettiva, sociale, etica dei loro allievi,

che dipenderà non dalle materie di studio,

ma dai contesti e dai modi in cui tali materie verranno affrontate

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CONTENUTI OBIETTIVI

(abilità-competenze)

METODI VERIFICHE

Disciplinari, epistemologicamente fondati

Significativi, essenziali

Generativi, trasferibili

Integrati, provenienti da ambiti disciplinari diversi

Ancorati all’esperienza

Applicati allo studio della contemporaneità

Relativi ai diversi ambiti della persona (cognitive-metacognitive-sociali)

Trasversali

Specifici

Complessi

Integrati

Spendibili e verificabili nell’esperienza

Funzionali all’uomo e al cittadino

Vari e molteplici

Integrati

Attivi, laboratoriali

Cooperativi

Centrati su compiti

Centrati su contesti

Analitiche e specifiche (disicplinari)

Individuali-

Di gruppo

Di classe-Parallele

In contesti di studio-

In contesti di realtà (trasversali)

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Una esemplificazione: traguardi per lo sviluppo della competenza

Nelle nuove indicazioni leggiamo:

Ascolta gli altri e dà spiegazioni del proprio comportamento e del proprio punto di vista.

Dialoga, discute e progetta confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altri bambini.

L’alunno partecipa a scambi comunicativi con compagni e docenti (conversazione, discussione, scambi epistolari…) attraverso messaggi semplici, chiari e pertinenti, formulati in un registro il più possibile adeguato alla situazione.

L’alunno è capace di interagire in modo efficace in diverse situazioni comunicative, sostenendo le proprie idee…Usa in modo efficace la comunicazione…per collaborare con gli altri, … nella realizzazione di giochi, nell’elaborazione di progetti e nella

valutazione dell’efficacia di diverse soluzioni di un problema.

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Consideriamo il primo ciclo: traguardi per lo sviluppo della competenza

Area linguistico-artistico-espressiva

L’alunno esplora, discrimina ed elabora eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e in riferimento alla loro fonte.

• Quali percorsi per sviluppare nei tre anni di S.S. questa competenza?

• Quale significato concreto ha questa competenza per una specifica classe (es. per la 1°H)?

• Come rilevo il “punto” da cui partono quegli allievi?• Come posso descrivere concretamente il risultato atteso al

termine del primo anno? (il problema degli standard)

Sa dare significato alle proprie esperienze musicali, dimostrando la propria capacità di comprensione di eventi, materiali, opere musicali riconoscendone i significati, anche in relazione al contesto storico-culturale.

Al

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Da quale livello partono gli allievi?Da quale livello partono gli allievi?

Quale livello hanno raggiunto?Quale livello hanno raggiunto?

Inizio

ann

o

scolastico

fine an

no

scolastico

Conoscenze eabilità

Competenze

Valutazione in ingresso:

• test/ prove…

• situazioni di compito

…… Percorsi di apprendimento …..

Valutazione in uscita:

• test/ prove…

• situazioni di compito

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Una prima consapevolezza:i piani di lavoro sono progettati sulla classe reale, quindi non possono di fatto essere

uguali per tutte le classi

Una seconda consapevolezza:se i piani di lavoro non sono uguali per tutte le classi, i traguardi di competenza possono

essere differenti

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… e allora…da dove partire?

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1°es.compito dei gruppi di lavoro

• Individuare una competenza da promuovere dichiarata nel C.V. (validata rispetto ai documenti normativi)

• Dalle Indicazioni individuare i traguardi di competenza ricorrenti nelle diverse aree disciplinari che afferiscono alla competenza individuata

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• Descrivere il significato concreto di quella competenza/di quel traguardo di competenza al termine della scuola primaria

• Confrontare i traguardi di competenza con i livelli reali della classe

• Descrivere il significato concreto del traguardo di competenza atteso al termine della classe prima

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• Sulla base di questi elementi saranno successivamente definiti i piani di lavoro disciplinari

• I traguardi di competenza individuati saranno discussi, monitorati, confrontati nelle riunioni periodiche del C.diCL.

• I livelli raggiunti da ciascun alunno costituiranno l’oggetto di valutazione comune quadrimestrale

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1. Il gruppo definisca, alla luce del percorso fino ad ora attuato, gli elementi strutturali di un piano di lavoro del Consiglio di Classi, ritenuti dal gruppo imprescindibili/fondamentali.

2°es.compito dei gruppi di lavoro

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2. Il gruppo individui poi, leggendo i diversi punti per lo sviluppo del C.V., quelli comuni alle tre aree disciplinari.

3. Scelga uno di questi punti e stabilisca i descrittori al termine di una classe prima sec.1°gr. (il gruppo può decidere autonomamente la casse a cui riferirsi, fermo restando che la programmazione del C.V. deve preveder step uguali per i diversi gruppi)