La Buona Notizia: Gennaio - Marzo 2013

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Gennaio - Marzo 2013 Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 2, DCB Milano. Quattro caratteristiche della natura umana per capire gli eventi mondiali Il tuo appuntamento con DIO l Una lezione sulla preghiera l Il frutto dello Spirito

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-- Il nuovo "disordine" mondiale: dove sta portando? -- Quattro caratteristiche per comprendere gli eventi mondiali -- Il tuo appuntamento con Dio -- Dal Sabato alla Domenica: Il come e il perchè di questo cambiamento -- Mansuetudine e Mitezza: un frutto dello Spirito -- Una lezione sulla preghiera -- Il mondo è dominato dal caos: Riesci ad essere positivo? -- http://www.ucg.org/italiano/ -- LaBuonaNotizia.org

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Gennaio - Marzo 2013Poste Italiane SpA

- Spedizione in Abbonam

ento Postale - D.L. 353/2003 (conv. 27/02/2004 n°46) art. 1 com

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CB Milano.

Quattro caratteristiche della natura umana per capire gli eventi mondialiIl tuo appuntamento con DIO l Una lezione sulla preghiera l Il frutto dello Spirito

Il nuovo"disordine" mondiale:dove sta portando?Perché il mondo sembrasgretolarsi nel caos?Leggi le causee le vere soluzioni...................3

Quattro caratteristichedella natura umana percapire gli eventi mondiali.Quali sono le vere causedella crisi finanziaria mon-diale? Scoprile alla luce diuna profezia biblica di fon-damentale importanza........8

Il tuo appuntamentospeciale con DIOSapevi che Dio ha stabilitoun giorno speciale, durante ilquale possiamo avere conLui un contatto profondo eduraturo?...............................12

Mansuetudine e Mitezza: frutto dello Spirito SantoLe qualità bibliche dellamansuetudine e dellamitezza sono fin troppospesso fraintese esottovalutate nella nostrasocietà moderna.................14

Lezione sulla preghieraProbabilmente avrai sentitoparlare della potenza dellapreghiera e di come può pro-durre cambiamenti meravi-gliosi nella tua vita.Ma ti è mai capitato di pre-gare e di non vedere alcunrisultato?................................16

2 La Buona Notizia

Anno XVIII, Numero 1 Gennaio - Marzo 2013Rivista triimestrale di evangelizzazione cristiana.

Diritti riservati © Vietata la riproduzione anche parziale.

Direttore responsabile:Carmelo Anastasi.

A questo numero hanno collaborato:Carmelo Anastasi, Scott Ashley, Don Hooser,Gary Petty, John R. Schroeder, Mario Seiglie.Consiglio di Amministrazione Nazionale:

Direzione pastorale: Carmelo Anastasi.Consiglieri pastorali: Angelo Di Vita

Consiglieri laici: Vincenzo Alfieri, Sal Anastasi.Redattore estero: Scott Ashley.

Arte grafica: Delia Anastasi, Shaun Venish.Stampa:

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Via Comonte 14/G - 24068 Seriate (Bergamo), Italy.Autorizzazione:

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Le tragedie che af-fliggono questomondo dilaniato

dalla guerra si moltipli-cano anno dopo anno.Dove è diretto questomondo? Dal punto divista della profezia bi-blica, a che punto dellastoria ci troviamo?

Un mondosul precipizio

I "profeti" moderni,giornalisti ben informati, stanno lan-ciando l'allarme.

L’autore ed educatore JamesMartin, fondatore dell'Istituto per laScienza e la Civiltà presso l'Univer-sità di Oxford, ci avverte seriamente:«All'inizio del 21°secolo, l'umanitàsi ritrova su un percorso non soste-nibile, un percorso che, se non verràmodificato, porterà a catastrofi dalleconseguenze terrificanti. Questo po-trebbe essere l'ultimo secolo del-l’umanità, oppure potrebbe essere ilsecolo che vedrà la civiltà salpareverso un futuro di gran lunga piùspettacolare» (Il significato del 21 °secolo, 2007, prefazione).

Le scelte e le soluzioni di uma-nità stanno diminuendo drastica-mente. Alcuni perspicaci osservatoridella scena mondiale ci mettono inguardia, dicendo che presto dovremocambiare le nostre abitudini o ci tro-veremo a dover sopravvivere a unanuda esistenza in un mondo ancora

più disordinato e in frantumi. Prestonon avremo più tempo a disposi-zione o forse abbiamo già superatoil temuto punto di non ritorno.

L’autore di attualità e storicoRobert Harvey ha espresso chiara-mente il suo duro avvertimento: «Senon agiamo nello stesso modo in cuila luce calda del tramonto sul vente-simo secolo viene sostituita dallapallida luce dell'alba sul ventune-simo, volgeremo lo sguardo verso lostesso orizzonte di orrori globalicome i nostri bisnonni, ma questavolta attraverso una nebbia nucleare.Il mondo è un luogo molto più peri-coloso di quanto non lo sia stato perquasi mezzo secolo» (DisordineGlobale, 2003, pag. Xxxii).

Il patriota ed ex presidente cecoVaclav Havel ha dichiarato che «iconflitti culturali sono in aumento esono più pericolosi oggi che in qual-siasi altro momento storico» (citatoda Samuel Huntington, Lo scontro

delle civiltà e il nuovo or-dine mondiale, 1997,pag. 28).

L’euforia speranzosasi dimostra

essere mera illusione

Dopo la caduta delmuro di Berlino nel 1989,la successiva disgrega-zione dell'Unione Sovie-tica nonché il crollo delcomunismo in Europaorientale, i leader mon-

diali come il presidente americanoGeorge H.W. Bush (1988-1992) par-larono fiduciosamente di un "nuovoordine mondiale." La concomitanteeuforia nei mezzi di comunicazioneera molto simile all’atmosfera cheaveva seguito la scia della PrimaGuerra Mondiale (1914-1918), pre-sumibilmente "la guerra per porrefine a tutte le guerre."

Il noto filosofo e scrittore Fran-ces Fukuyama etichettò la prece-dente storia negativa del genereumano come «la fine della storia»,con l'umanità presumibilmentepronta a una transizione verso l’uto-pia liberale. Molti pensavano che leNazioni Unite avrebbero finalmenteoccupato il loro posto legittimo nelmondo, e, con la loro attività pacifi-catrice, avrebbero guidato una nuovaera di armonia tra le nazioni.

Ma ben presto tutta questa eufo-ria si dimostrò essere basata su diun’ingannevole illusione! Se, infatti,

Perché il mondo sembra sgretolarsi nel caos? Possiamo rassegnarci all’anarchia? E’ possibile raddrizzare il corsodella nostra civiltà gravemente smarrita e risolvere i nostri problemi? Purtroppo, sembriamo non aver comprensionedelle invisibili forze spirituali schierate contro di noi, e respingiamo o ignoriamo il Dio che offre le uniche soluzioni

praticabili agli enormi problemi che affliggono la nostra epoca così travagliata.

Il nuovo disordine mondiale: dove ci sta conducendo?

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questo periodo fu una breve finestradi opportunità durante la qualel'uomo avrebbe potuto installare unnuovo ordine mondiale, ben prestopassò invece alla storia senza chefosse stata compiuta alcuna azionepositiva in quella direzione.

Invece, ciò di cui il mondo sa-rebbe stato presto testimone furonoterribili tragedie terroristiche comel’11 Settembre, il grave indeboli-mento dell'autorità governativa e unaintensità crescente dei conflitti reli-giosi, tribali ed etnici, esacerbatidalle ambizioni radicali islamiche.

Il compianto professore di Har-vard e politologo Samuel Huntin-gton (1927-2008) poco più di undecennio fa riassunse egregiamentealcuni dei nostri sempre crescentiproblemi nel suo libro intitolato: Loscontro delle civiltà e il nuovo ordinemondiale:

«La vittoria dell'Occidente nellaGuerra Fredda non ha prodottotrionfo, ma esaurimento. L'Occi-dente si preoccupa sempre più deisuoi bisogni e dei suoi problemi in-terni e si trova a dover affrontare unlento progresso economico [ora unagrave recessione mondiale], popola-zioni stagnanti [inquietanti bassitassi di natalità tra i caucasici], di-soccupazione, enorme deficit gover-nativo, un declino nell’etica dellavoro, basse percentuali di rispar-mio, e in molti paesi tra cui gli StatiUniti, disgregazione sociale, droga ecriminalità» (pag. 82).

Questa breve sintesi si è rivelataessere di notevole precisione profe-tica. E quanto è peggiorato il mondoda quando queste ponderate parolesono state scritte!

Ma come dice il famoso prover-bio, «Non si è ancora visto niente.»

Dopo aver descritto le condi-zioni caotiche del mondo che si ve-rificheranno al tempo della fine, chesembrano inquietanti come quelleche stiamo cominciando a vedere in-

torno a noi, Gesù Cristo disse:«Tutto questo è solo l'inizio dei do-lori» (Matteo 24:8).

La notizia che vorremmo non sentire

Le osservazioni qui sopra ci of-frono solo una panoramica generale.I particolari sono crudi e spaventosi.Si consideri l'attuale recessione. Ilgià esaltato simbolo del capitalismostatunitense, il gigante automobili-stico General Motors (GM), respon-sabile, al suo apice, di un decimodell’economia nazionale americana,annunciava nove settimane di fermototale della produzione, con alcunistabilimenti che probabilmente nonriapriranno più. La sua umiliante di-chiarazione di defict, che comportala perdita di circa 21.000 posti di la-voro e di 2.600 concessionarie auto-mobilistiche, ha certamente gettatoombra sull'economia Americana.

Il governo federale ha acquistatouna quota di proprietà della societàpari al 60 per cento. Come alcunihanno notato ironicamente, ora GMsta per "Government Motors"! GliStati Uniti stanno rapidamente di-ventando un paese socialista?

La Chrysler, terza casa automo-bilistica americana, aveva già subitol'umiliazione di dover dichiarare fal-limento. Quasi 800 concessionariesono a rischio di chiusura. La Fordattende con incertezza, soprattuttoperché si trova in una situazione diliquidità migliore rispetto alle altredue. Detroit sta rapidamente diven-tando un deserto economico.

Rovinosi disavanzi pubblici af-fliggono sia il governo federale degliStati Uniti che molti dei singoli stati.La sola California è alle prese con unmassiccio disavanzo da 21,3 miliardidi dollari tra entrate e spese. La corsaall'oro sembra essere terminata nelGolden State.

Sul piano federale, i livelli di de-

ficit nel bilancio del presidenteObama hanno raggiunto i 2 trilionidi dollari: quattro volte superiore ri-spetto al massimo deficit raggiuntosotto l'amministrazione di GeorgeBush.

Un’enorme inflazione e altri in-desiderati aumenti delle tasse atten-dono minacciosi all'orizzonte. Nonsoltanto negli Stati Uniti d’Americama anche in Europa e in tutte le na-zioni legate all’economia occiden-tale. Abbiamo proprio dimenticato ilproverbio biblico «Il ricco signoreg-gia sui poveri, e chi prende in pre-stito è schiavo di chi presta»(Proverbi 22:7). Sta quindi per arri-vare il giorno della resa dei conti.

Inquietanti notizie dall’Oriente

Che notizie arrivano dall’Asiaorientale? La Corea del Nord ha an-nunciato di aver abbandonando l'ar-mistizio che aveva posto fine allaguerra di Corea 56 anni fa [nel1953], e ha minacciato guerra qua-lora vi fosse alcun tentativo occiden-tale di cercare armi di distruzione dimassa nel suo territorio o nelle suenavi da guerra.

Il recente collaudo sotterraneo diun'arma nucleare della portata diquella di Hiroshima, il riavvio di unreattore per la produzione di mate-riale nucleare, il test di lancio dinuovi progetti missilistici e le mi-nacce di una rappresaglia militaremille volte maggiore, se provocati,preoccupano moltissimo i coreanidel sud e ai loro alleati occidentali.

Ovviamente la Corea del Nordha sollevato la posta in gioco, chia-ramente a causa della guerra minac-ciosa condotta nei confronti dellaCorea del Sud. L'esercito del Nord ècomposto da 950.000 elementi ri-spetto ai 420.000 dell’esercito delSud. Che si parli di uomini o arma-menti, la Corea del Sud è in una con-

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dizione di inferiorità numerica inciascuna di queste categorie.

Non stupisce che il famoso ge-nerale americano Douglas MacAr-thur, vincitore della Seconda GuerraMondiale, durante la Guerra diCorea volesse affrontare la Corea delNord una volta per tutte, essendo di-sposto, per la sua nazione, a pagarel’inevitabile prezzo della negativaopinione pubblica mondiale. Uominidi importanza minore optarono peruna situazione di stallo, la divisionedel paese in due Coree lungo il 38°

parallelo. Ora, dopo mezzo secolo ditensioni, potremmo ritrovarci dinuovo al punto di partenza.

Il giornalista britannico e scrit-tore di vecchia data, Max Hastings, ènoto per aver sempre detto le cosecome stanno. Il suo titolo sul DailyMail del 28 maggio dice: «Il gover-natore della Corea del Nord puòanche essere pazzo, ma le sue mi-nacce mostrano l'impotenza ameri-cana e l'immoralità cinese».

Questo veterano del giornalismosottolinea la triste verità secondo cuila maggior parte dei 23 milioni dipersone della Corea del Nord «vivesull'orlo della fame» e «quasi la metà

del ridicolo reddito nazionale vienesperperato per le forze armate e per ilprogramma nucleare.» La Repub-blica Popolare Cinese rimane in unaposizione privilegiata per frenare laCorea del Nord, ma non lo fa. Cosìha incoraggiato i leader della Coreadel Nord. Ad esempio, la Cina nonha frenato il leader nazionale dellaCorea del Nord, Kim Jong Il, quandoquesti rivaleggiava con Robert Mu-gabe dello Zimbabwe come unospietato dittatore che poco si curavadel benessere del suo popolo, es-

sendo disposto a lasciarlo morire difame pur di mantenere il potere. Pro-verbi 28:15 ci dice: «Un sovranomalvagio che governa un popolo po-vero, è un leone ruggente, un orso af-famato».

La Cina ha i suoi propri scopi in mente

Il fatto stesso che l’attuale go-vernante della Corea del Nord, KimJong Un, si senta in grado di scuo-tere la sciabola verso tutti, la dicelunga sul presunto "ordine mon-diale" e in particolare sulla ridottaautorità degli Stati Uniti d’America edei loro alleati europei.

Il fatto che la Cina non frena, staad indicare che ha i suoi propri scopiin mente.

Cosa c’è dietro al declino gene-rale dell’Occidente? A metà deglianni ‘60, il teorico politico JamesBurnham ha scritto un libro intito-lato Il suicidio dell'Occidente, in cuisi fa riferimento alle numerose per-dite subite dall’Occidente tra il 1900e il 1960, sia in termini di territorioche di popolazione, rispetto al restodel mondo. Nel suo libro, Burnhamha cercato di spiegarne le cause.

Le sue conclusioni non sono unasorpresa per coloro che veramentecomprendono la Bibbia: «La contra-zione dell'Occidente non può esserespiegata da una mancanza di risorseeconomiche o di potere militare epolitico... le cause principali dellacontrazione dell’Occidente sono dinatura morali e spirituale. E’ comese manca la volontà di reagire e disopravvivere» (1964, pag. 22-24).

Con queste osservazioni riu-sciamo a giungere a delle conclu-sioni. Le cause di natura morale espirituale implicano la fede in Dio euna serie di valori assoluti come iDieci Comandamenti. La perdita

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della fede in un Creatore Divinocombinata con l’etica della situa-zione ha giocato un ruolo importantenel declino dell'influenza e dell'auto-rità degli Stati Uniti, della Gran Bre-tagna e di altre nazioni nel mondoOccidentale.

Queste cause ultime risalgano alpassato. A partire da diversi secoliaddietro e spinte dalle teorie di uo-mini come Charles Darwin, che in-ventò un modo per spiegare lacreazione senza il Creatore, moltepersone iniziarono a mettere in dub-bio l’ispirazione e autorità divinadella Bibbia. Iniziarono a mettere inridicolo, come semplice mito e su-perstizione, l'esistenza del mondospirituale, a lungo invece ricono-sciuta da coloro che credevano nellaBibbia.

Nelle principali università mon-diali, alcuni scettici contestarono lavalidità e l'accuratezza della Bibbia,e il ragionamento scientifico divenneall’ordine del giorno. Generazioni dileader impararono a scartare tutto ciòche non potesse essere misurato conmetodi fisici o scientifici.

Avendo fin d’allora rifiutato larivelazione trovata nella Parola diDio, molta gente oggi rifiuta la rive-lazione divina che spiega la causadell’attuale tragica condizione delnostro mondo.

La Bibbia rivela l'esistenza di unmondo spirituale in cui centinaia dimilioni di angeli virtuosi onorano eservono il Dio Padre e Suo FiglioGesù Cristo (Apocalisse 5:11).Tutta-via, non tutti gli angeli creati da Diosono rimasti virtuosi. La Parola diDio indica che un terzo di essi hascelto di seguire il diavolo Satana,l’abile ingannatore, in una ribellionecontro il loro Creatore (Apocalisse12:4). Questa particolare storia delmondo angelico ed altri temi pos-sono essere trattati mediante studiobiblico personale via Skype, su ri-chiesta a: [email protected].

Lo "spirito dei tempi "che affligge il genere umano

Il libro dell’Apocalisse, scrittodall'apostolo Giovanni, su dettaturadi Gesù Cristo risorto e asceso alcielo, contiene uno dei passaggi piùcruciali della Bibbia: «E il gran dra-gone, il serpente antico, che è chia-mato Diavolo e Satana, il seduttoredi tutto il mondo, fu gettato giù; fugettato sulla terra, e con lui furongettati gli angeli suoi» (Apocalisse12:9).

Fermatevi un momento a riflet-tere su questo singolo versetto. Cidice che la maggior parte degli abi-tanti della Terra è ingannata da Sa-tana e non sta camminando con ilvero Dio. La maggior parte dellagente crede in cose che semplice-mente non sono vere. Sono presenon dalla Bibbia ma da filosofie etradizioni umane di ogni tipo, tuttefalse e menzognere.

Un altro passo biblico, sempreriportato dall’apostolo Giovanni, ri-vela che «Noi sappiamo che siamoda Dio, mentre tutto il mondo giacesotto il potere del maligno» (1 Gio-vanni 5:19).

Molti incolpano altri esseriumani dei loro problemi. Le nazionitendono ad incolpare le altre nazioni.Ma i veri credenti sanno che «il com-battimento nostro non è contro san-gue e carne, ma contro i principati,contro le potestà, contro i dominatoridi questo mondo di tenebre, controle forze spirituali della malvagità,che sono nei luoghi celesti» (Efesini6:12).

Il genere umano nel suo com-plesso non ha alcuna consapevolezzadelle forze spirituali schierate controdi esso, dell’invisibile regno demo-niaco che ha il potere di influenzarele menti degli esseri umani a con-templare prima e poi commettere attidi suprema follia.

Una parola a volte usata per de-

scrivere il clima morale e culturaledi un'epoca è zeitgeist, che letteral-mente significa "lo spirito deitempi". La maggior parte delle per-sone non riesce a capire che la verafonte dietro lo spirito dei tempi diquasi tutta la storia umana, l'atteg-giamento di fondo di un’epoca, ri-mane l’invisibile regno demoniacoguidato da Satana il diavolo, «l’Id-dio di questo secolo» (2 Corinzi 4:4).Zeitgeist è un termine tedesco, e

l'Europa centrale sarà al centro diuno dei più grandi inganni mai af-flitti al genere umano. Infatti, unanuova superpotenza emergerà dal-l'area geografica dove si trovavaparte dell’Antico Impero Romano.

Sia il libro di Daniele nel Vec-chio Testamento che il libro del-l'Apocalisse nel Nuovo Testamentodescrivono una rinascita finale del-l'Impero Romano (la quarta grandepotenza geopolitica descritta da Da-niele) guidato da due persone cari-smatiche che la Bibbia chiama «laBestia» (il suo leader politico) e il«Falso Profeta» (il suo capo reli-gioso).

Parlando delle masse alla fine diquesta epoca, la visione profetica diDio ci dice che «adorarono il dra-gone [Satana] perché avea dato il po-tere alla bestia; e adorarono la bestiadicendo: ‘Chi è simile alla bestia? echi può guerreggiare contro di lei?’»(Apocalisse 13:4).

Tale è la portata straordinaria diquesto inganno, che gli abitanti delmondo adoreranno effettivamente ildiavolo e il suo principale strumentoumano, che bestemmia contro Dio(versetto 6). Ma questo inganno sa-tanico è così completo, sostenuto dasegni e prodigi ingannevoli (versetti13-14), che la stragrande maggio-ranza delle persone non avrà alcunsentore di ciò che starà realmente ac-cadendo al loro mondo.

Ancor oggi la maggior partedelle persone semplicemente non è

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interessata agli avvertimenti di Dioprovenienti dalle pagine della Bib-bia. Quando gli eventi straordinari ri-chiedono un intervento urgente,quando le condizioni spaventose delmondo richiedono la più sobria con-templazione e la più profonda intro-spezione, milioni di persone siassopiscono spiritualmente.

Provate a dare una rapida oc-chiata alle riviste in edicola. Granparte dei periodici non è altro che su-perficialità o semplicemente rappre-senta uno spreco di tempo prezioso.

Spesso si cerca invano qualcosa diutile da leggere. L'attuale ossessionedi massa per la vita delle celebrità,che spesso passano da un’esperienzasenza senso a un’altra, sfida ognisensato ragionamento.

Gli esseri umani non possonosalvare sé stessi

Nei nostri articoli spesso citiamofonti secolari, riprese da libri e gior-nali, la maggior parte delle quali èstata scritta da persone che hannostudiato le tendenze del mondo permolti anni, e il loro contributo allacomprensione umana dovrebbe es-sere molto apprezzato. Eppure lamaggior parte di esse ritiene che se

avessero potuto far si che i leadermondiali seguissero le loro partico-lari raccomandazioni, le cose sareb-bero andate bene alla fine.

La saggezza di un padre fonda-tore americano profondamente ri-spettato ci dirà il contrario. Dopo iltermine dei loro mandati presiden-ziali, John Adams e Thomas Jeffer-son portarono avanti una lungacorrispondenza fino a quando mori-rono lo stesso giorno, il 4 luglio1826, 50° anniversario dell'adozionedella Dichiarazione di Indipendenza

da parte del Congresso Continentale.In una lettera datata 9 luglio 1813,Adams scrisse a Jefferson:

«Mentre tutte le altre scienzehanno fatto progressi, quella del go-verno è ancora in stallo; solo un po’meglio compresa; solo un pò megliopraticata oggi rispetto a tre o quattromila anni fa. Qual è il motivo? Se-condo me i partiti e le fazioni nonconsentiranno o autorizzeranno i mi-glioramenti da apportare...

«Non appena l'uomo accenna aun miglioramento, il suo rivale si op-pone ad esso. Non appena una partescopre o inventa un miglioramentonella condizione umana o nell'ordinesociale, l'altra parte lo smentisce, lofraintende, lo travisa, lo ridicolizza,

lo insulta, e lo perseguita» (Cita-zione da Norman Cousins , In GodWe Trust, 1958, p. 231).

Questo è il tallone d’Achille delgoverno democratico, pieno di spi-rito di partito e di conflitti. I partitidi opposizione avversari si concen-trano principalmente sul raggiungi-mento di alte cariche, anziché aiutarechi regola il potere a governare consaggezza.

Imperfetti governi umani (com-prese le organizzazioni multi-statocome gli Stati Uniti d’America, leNazioni Unite e l'Unione Europea,non stanno cercando di capire i pro-blemi enormi di questo mondo di-sordinato. Si preoccupano solo deldenaro, non della moralità.

Non sarà un nuovo presidente acambiare la direzione verso cui èorientata una qualsiasi nazione. Afermare il declino apparentementeirreversibile della morale e della re-putazione di una qualsiasi nazione,non sarà un cambio di amministra-zione. Soltanto l'avvento di un go-verno Divino, il governo di Dio,potrà superare le imperfezioni e ifalsi giudizi umani. La Bibbia ci diceche questi tempi difficili passerannoe che i «tempi della restaurazione ditutte le cose» (Atti 3:21) verranno dicerto nel tempo a venire.

Allora, e solo allora, avremo ilbuon governo che l'umanità ha sem-pre desiderato. Nessun altra solu-zione funzionerà durevolmente.

Solo Dio Padre può soccorrerel'umanità facendo tornare il Suo Uni-genito Figlio, Gesù Cristo, sulla terraper salvarci dal caos che abbiamocreato. Egli ristabilirà la forma giu-sta e perfetta di governo.

Apocalisse 11:15 riporta un an-nuncio meraviglioso che nel tempoa venire sarà proclamato su tutta laterra: «I regni di questo mondo sonodivenuti il regno del nostro Signore edel Suo Cristo, ed Egli regnerà neisecoli dei secoli!» BN

Gennaio - Marzo 2013

La maggior parte degli espertigeopolitici concorderebbesul fatto che negli ultimi de-

cenni lo scenario della politica mon-diale è stato scosso da trecambiamenti che hanno avuto unforte impatto sull’assetto mondiale,ovvero:

• La rivoluzione dell’AyatollahKhomeini in Iran nel 1979 che haportato alla diffusione dell’integrali-smo islamico fino ai confini più re-moti del mondo.

• Il crollo dell’Unione Sovieticanel 1991 che ha portato alla libera-zione dell’Europa orientale e delleex repubbliche sovietiche nell’areadel Medio Oriente settentrionale.

• Gli attacchi dell’11 settembre2001 contro gli Stati Uniti che hannoportato alla guerra contro il terrori-smo, perfino nel territorio di altre na-zioni.

Al momento stiamo assistendo aun possibile quarto spostamentogeopolitico dell’asse terrestre: lacrisi finanziaria mondiale, descrittada molti economisti come la peg-giore in assoluto dai tempi dellaGrande Depressione degli anni ‘30.

Qual è la portata di questo ul-timo spostamento? «Questa è laprima vera crisi universale nella sto-ria dell’umanità,» ha affermato l’expresidente del Fondo Monetario In-ternazionale Michel Camdessus.«Nessun paese ne è esente. Non ab-biamo ancora raggiunto il fondo»(Global Financial Assets Lost 50Trillion Last Year, Bloomberg NewsService, 9 marzo 2009).

Nessuno sa quanto durerà an-cora, né i danni a lungo termine chel’economia mondiale subirà a causadi un disavanzo pubblico senza pre-cedenti da parte dei governi a livellomondiale. Forse stiamo assistendoalla fine del libero mercato e all’ini-zio del sistema oppressivo della «be-stia» apocalittica che permetterà di«comprare e vendere» soltanto a co-loro che accetteranno il suo «mar-chio» politico.

È possibile dare un senso a tuttoquesto? Per quanto possa sembraresorprendente per alcuni, il punto dipartenza per capire gli avvenimentimondiali è la Bibbia, la rivelazionescritta di Dio Creatore. La Bibbia ciincoraggia a riflettere sulle notizieprovenienti dal mondo alla luce dellesue profezie inerenti ai tempi futuri.Ma come procedere?

In Luca 21:29-36 Gesù Cristodisse: «Osservate il fico e tutti gli al-beri. Quando essi cominciano a met-tere i germogli, vedendoli, voi stessiriconoscete che l'estate è vicina; cosìanche voi, quando vedrete accaderequeste cose, sappiate che il regno diDio è vicino...Vegliate dunque, pre-gando in ogni tempo, affinché siateritenuti degni di scampare a tuttequeste cose che stanno per acca-dere».

Gesù si riferiva alla fine deitempi e ci stava avvertendo di fareattenzione a ciò che ci accade in-torno così da non cullarci nell’auto-compiacimento o farci ingannaredalle parole melliflue o dai segni in-gannevoli dei leader del nostro

tempo. Per analizzare in maniera cor-

retta gli eventi mondiali dobbiamofare riferimento a specifiche profe-zie bibliche sulla natura umana esulle caratteristiche delle nazioni. Leesponiamo qui di seguito senzamezzi termini.

1. La natura umana è sempre lastessa da migliaia di anni.

La Bibbia afferma che «Il cuoredell’uomo è ingannevole più di ognialtra cosa e insanabilmente malato;chi lo può conoscere?» (Geremia17:9). Sì, la Bibbia dice che la naturaumana è egocentrica e si auto-in-ganna, anche se pochi lo ammette-rebbero riguardo alla propriapersona. E le nazioni sono semplice-mente un insieme di individui gui-dati principalmente da interessi escopi egoistici.

Perché la natura umana si com-porta in questo modo?

Per comprenderlo, dobbiamotornare indietro ai tempi dei nostrigenitori primordiali, Adamo ed Eva.Nel giardino dell’Eden presero unadecisione fatale per i loro discen-denti quando scelsero di disubbidirealle istruzioni di Dio e mangiare ilfrutto dell’albero della conoscenzadel bene e del male invece dell’al-bero della vita (Genesi 3:11-19). Daallora in poi, l’uomo ha vissuto in unmondo governato principalmentedalla sua stessa avidità e dall’egoi-smo, piuttosto che dalle leggi spiri-tuali di Dio.

8 La Buona Notizia

Quattro caratteristiche per comprendere

gli eventi mondialiQuali sono le vere cause della crisi finanziaria mondiale e dei conflitti internazionali?

Questo articolo cercherà di spiegarlo alla luce di una prospettiva biblica di fondamentale importanza.

Gennaio - Marzo 2013 9

In effetti, Romani 8:7 ci dice:«Per questo la mente controllatadalla carne è inimicizia contro Dio,perché non è sottomessa alla legge diDio e neppure può esserlo.»

Nonostante le vedute ottimisti-che sull’umanità, la realtà è che gliinteressi egoistici regnano sovrani.Lo vediamo chiaramente a livellomondiale in ogni ambito, da quellosociale a quello governativo, reli-gioso e finanziario.

Buona parte della natura umanaè guidata da un fattore principale,ovvero l’influenza invisibile del dia-volo Satana. Non solo seduce ilmondo intero (Apocalisse 12:9), mapersuade tutte le genti ad agire conegoismo e nel peccato; l’oppostodella via di Dio basata sulla giustiziae sull’amore.

Efesini 2:1-3 dice ai cristiani:prima della conversione «eravatemorti nei falli e nei peccati, nei qualigià camminaste, seguendo il corsodi questo mondo, secondo il prin-cipe della potestà dell'aria, dello spi-rito [di Satana] che al presente operanei figli della disubbidienza.» La re-altà della politica mondiale è cheessa è dominata da questo potente eperverso essere spirituale.

Satana si vantò anche con GesùCristo del fatto che controllava eaveva autorità sui governi della terra:«Poi il diavolo lo condusse su di unalto monte e gli mostrò in un attimotutti i regni del mondo. E il diavologli disse: ‘Io ti darò tutto il potere diquesti regni e la loro gloria, perchéessa mi è stata data nelle mani e io lado a chi voglio’» (Luca 4:5-6).

Spesso sentiamo leader politiciaffermare che agiscono sempre esolo motivati dalle migliori inten-zioni per il benessere di tutti. Allostesso modo sentiamo spesso direche la natura umana è intrinseca-mente buona. Ma non è sufficienteavere buone intenzioni e buoni senti-menti. Basta guardarsi intorno. Il si-

stema finanziario mondiale, presu-mibilmente guidato da persone intel-ligenti, ha subito un grave tracollosoprattutto a causa di estrema aviditàe corruzione.

La stessa Prima Guerra Mon-diale fu definita «la guerra per met-tere fine a tutte le guerre.» Tuttaviaben presto vi fu la Seconda GuerraMondiale, e quasi un secolo dopo in-furiano ancora guerre terribili di granlunga più mortali. Nonostante le mi-gliori intenzioni. l’autoesaltazionedella natura umana, coadiuvata e in-

tensificata dell’influenza negativa diSatana, rimane costante.

Niente di tutto questo è nuovo.Oltre due secoli fa il primo presi-dente americano, George Washin-gton, scrisse: «Le cose stanno così,lo dimostra l’esperienza delle na-zioni in ogni epoca, e occorre unprofondo cambiamento della naturaumana prima che le cose possano an-dare diversamente. Nessuna istitu-zione può avere successo se non ècostruita sulla verità fondamentali»(Estratto da The Writings of GeorgeWashington, Vol. 10, pag. 363).

La lezione da imparare è la se-guente: quando osserviamo eventipolitici mondiali dobbiamo ricor-darci che la natura umana non è maicambiata e che generalmente fa soloi propri interessi egoisticamente.

Per questo motivo è importantenon credere ciecamente alle dichia-razioni di nazioni o leader politici

che dicono di voler fare il bene dellapropria nazione. Una tale sicurezzaha spesso condotto a risultati cata-strofici, come nel caso delle ecces-sive concessioni di Chamberlain neiconfronti di Adolf Hitler, che in-sieme ad altri fattori portarono allaSeconda Guerra Mondiale.

Un esempio più contemporaneopuò essere la visione ingenua dell’exPresidente degli U.S.A. Jimmy Car-ter nei confronti dei Sovietici, con-tribuendo così alla loro invasionedell’Afghanistan. Dopo che il Presi-dente disse al popolo americano didissipare «l’eccessiva paura del co-munismo», i leader sovietici riten-nero di godere di una maggiorelibertà nell’usare prepotenza sui vi-cini.

Due anni dopo, nel 1979, inva-sero l’Afghanistan con l’intento direnderlo parte dell’impero sovietico.Dopo questo shock iniziale, Carteresclamò a proposito del premier so-vietico, Leonid Brezhnev, «Nonposso credere che mi abbia men-tito.» Tuttavia, se avesse consideratocon maggiore razionalità l’ideologiae gli interessi personali dell’UnioneSovietica, egli avrebbe usato piùcautela. Questa prima caratteristicadella natura umana ci conduce allaseconda.

2. Ogni nazione cerca sempre difare solo i propri interessi.

Gesù Cristo parlò con fran-chezza della realtà politica e dei lea-der nazionali. «Voi sapete che isovrani delle nazioni le signoreg-giano e che i grandi esercitano il po-tere su di esse» (Matteo 20:25).

L’esercizio del potere di una na-zione sulle altre a volte può esseresubdolo piuttosto che palese, ma hasempre come obiettivo principal-mente i propri interessi.

Non c’è quindi da sorprendersiquando osserviamo un cattivo uso

ni

del potere da parte dei potenti. È cosìda millenni.

Quasi 3000 anni fa il Re Salo-mone scrisse: «Mi sono quindimesso a considerare tutte le oppres-sioni che si commettono sotto il sole,ed ecco, le lacrime degli oppressi, iquali non hanno chi li consoli; dallato dei loro oppressori c'era la forza,ma neppure essi hanno chi li con-soli» (Ecclesiaste 4:1).

Di solito questa oppressioneviene giustificata da "alti ideali". Macome leggiamo in Proverbi 21:2,«Ogni via dell'uomo è diritta ai suoiocchi, ma l'Eterno pesa i cuori.» Faparte della natura umana camuffare ipropri desideri egoistici con buoneintenzioni e obiettivi di elevato va-lore morale.

Per cui, quando i leader vorreb-bero farci credere che agiscono peril bene del Paese, non dovremmo es-sere creduloni. È sempre bene avereun sano scetticismo e andare alla ri-cerca di ciò che potrebbe essere illoro migliore interesse analizzandole circostanze per giudicare che cosasta accadendo.

Tutto questo ci porta alla terzachiave per comprendere gli eventimondiali.

3. Ogni nazione esprime il proprio interesse attraverso ilproprio carattere nazionale.

Le nazioni sono caratterizzate datratti specifici, vizi e virtù, che noncambiano nel tempo, ma sono intes-suti nel carattere dei loro rispettivipopoli. Con il passare dei secoli, i ci-nesi non hanno cambiato l’essenzadella loro cultura o del loro modo diagire, così come non lo hanno fattogli inglesi, gli americani, i francesi, itedeschi, i russi, gli africani, gli spa-gnoli o gli arabi.

Nella Bibbia vediamo come ilcarattere nazionale di un popolo èspesso paragonato a tipici tratti del

regno animale. In Genesi 49, peresempio, alcune tribù di Israele ven-gono paragonate a una serie di ani-mali. In Daniele 7:4-7, la Bibbiaparagona l’Impero Babilonese a unleone, l’Impero Persiano a un orso,l’Impero Greco a un leopardo conpiù teste e l’Impero Romano a unapossente bestia con dieci corna.

In Apocalisse 13 e 17 vediamoche anche le nazioni del tempo dellafine vengono rappresentate tempicon le caratteristiche di bestie feroci.Ancora oggi, e forse non per caso, lenazioni più potenti sono tradizional-mente paragonate ad animali: gliStati Uniti a un’aquila; la Russia a unorso; la Cina a un drago; l’Europa,come vediamo su alcune sue monete,a una donna in groppa a un toro.

Di conseguenza, quando analiz-ziamo gli eventi mondiali, è impor-tante prendere in considerazione ilcarattere dei popoli.

Per quanto riguarda l’Europa, laquale ha un ruolo centrale nella pro-fezia biblica, è bene ricordare ciò cheha scritto nel 1983 il giornalistaLuigi Barzini a proposito del carat-tere nazionale: «Il futuro [dell’Eu-ropa] è nelle mani degli dei.Probabilmente sarà determinato an-cora una volta dalle decisioni dellaGermania. E la Germania, comesempre, è un paese cangiante, mute-vole e imprevedibile, particolar-mente pericoloso quando è infelice»(The Europeans, 1983, pag. 267).

Tenendo in mente che ogni na-zione ha delle proprie caratteristichepersonali, arriviamo alla quarta ca-ratteristica comune a tutte.

4. Ogni nazione cerca un equilibrio di potenza per controbilanciare il dominio

delle altre nazioni.

L’equilibrio di potenza è un ele-mento chiave per comprendere comeagiscono le nazioni. Le alleanze

spesso nascono per controbilanciarealtre potenze.

Come spiega lo storico J. AllenSmith: «Nessun paese è sufficiente-mente forte da solo per sentirsi al si-curo contro l’opposizione dipossibili combinazioni di stati, il cherende necessaria la creazione di alle-anze e contro alleanze attraverso cuiogni stato cerca di garantire un sup-porto necessario in caso di minacceesterne alla propria sicurezza» (TheGrowth and Decadence of Constitu-tional Government, 1933, pag. 241).

Riflettiamo sulle alleanze degliultimi tempi rapportandole all’im-magine dei piedi descritti nel libro diDaniele quando si parla degli ultimiimperi del mondo.

Daniel 2:41-44 dice: «Come tuhai visto che i piedi e le dita erano inparte d'argilla di vasaio e in parte diferro, così quel regno sarà diviso; tut-tavia in esso ci sarà la durezza delferro [nazioni forti], perché tu haivisto il ferro mescolato con argillamolle [nazioni deboli]. E come ledita dei piedi erano in parte di ferroe in parte d'argilla, così quel regnosarà in parte forte e in parte fragile.Come hai visto il ferro mescolatocon la molle argilla, essi si mescole-ranno per seme umano, ma non siuniranno l'uno all'altro, esattamentecome il ferro non si amalgama conl'argilla. Al tempo di questi re, il Diodel cielo farà sorgere un regno, chenon sarà mai distrutto.»

Il commentario biblico The Ex-positor’s Bible Commentary dice diDaniele 2:43, “Il testo si riferiscechiaramente al fatto che questa fasefinale sarà contraddistinta da unasorta di federazione piuttosto che daun unico regno potente.”

Il punto cruciale di questo quartoaspetto è che nell’analizzare le noti-zie sulle alleanze, bisogna tenerconto degli interessi veri che spin-gono alla creazione di confedera-zioni o di sistemi imperiali.

10 La Buona Notizia

La futura trasformazionedella natura umana

Sulla base di quanto detto, dob-biamo forse avere una visione pessi-mistica degli eventi mondiali? Ilfuturo è privo di speranza? Niente af-fatto! Finora abbiamo preso in con-siderazione una prospettiva realisticadella situazione mondiale del mo-mento. Grazie a Dio, la Bibbia for-nisce anche una visione moltoottimistica e confortante.

Sappiamo che vi saranno giornidi grande disperazione in quanto nonmancheranno nazioni che agirannocome predatori nei confronti di altrenazioni (Matteo 24:7, 21). Ma labuona notizia è che la natura umanadei popoli sarà trasformata per il me-glio dopo il ritorno glorioso di GesùCristo sulla Terra!

Vediamo adesso come la naturaumana dei popoli sarà cambiata du-rante il regno di Cristo sulla terra.

1. La natura umana sarà final-mente cambiata e Satana verrà al-lontanato. Gli interessi personalisono alla base della politica e deirapporti tra le nazioni, quindi è indi-spensabile un radicale cambiamentonella natura dell'uomo, prima che lecose possano andare bene in manieradurevole. Un cambiamento che sol-tanto Dio potrà realizzare, per mezzodi Cristo:

«Ma questo è il patto che stabi-lirò con la casa d'Israele dopo queigiorni, dice l'Eterno: Metterò la mialegge nella loro mente e la scriveròsul loro cuore; e io sarò il loro Dioed essi saranno il mio popolo» (Ge-remia 31:33). Alla fine, tutta l’uma-nità conoscerà l’unico vero DIO esarà istruita a relazionare con LUI.

Quando Cristo ritornerà, Satanasarà allontanato e non potrà più in-fluenzare le nazioni a seguire finiegoistici o a istigarli alla violenza(Apocalisse 12:9; 20:1-3).

2. Le nazioni non cercherannosolo il proprio interesse, bensìanche quello degli altri. Una voltache i popoli si saranno convertiti e ri-ceveranno lo Spirito di Dio, non sivedranno più come rivali ma comealleati. Tutte le nazioni vorranno ub-bidire Dio e mettere fine alle guerre.

Isaia 2:2-4 ci parla di questo pro-fondo cambiamento negli atteggia-menti nazionali: «Negli ultimi giorniavverrà che il monte della casa del-l'Eterno sarà stabilito in cima aimonti e si ergerà al di sopra dei colli,e ad esso affluiranno tutte le nazioni.Molti popoli verranno dicendo: ‘Ve-nite, saliamo al monte dell'Eterno,alla casa del Dio di Giacobbe; egli ciinsegnerà le sue vie e noi cammine-remo nei suoi sentieri’... Forgerannole loro spade in vomeri e le lorolance in falci; una nazione non alzeràpiù la spada contro un'altra nazione enon insegneranno più la guerra.»

3. Il carattere nazionale noncauserà più opposizione, ma edifi-cazione. Con la propria natura cam-biata, le nazioni useranno i propritalenti per collaborare ed edificarsi avicenda.

In Isaia 19:23-25 leggiamo chele nazioni porranno fine alle loro ini-micizie: «In quel giorno vi sarà unastrada dall'Egitto all'Assiria; gli As-siri andranno in Egitto e gli Egizianiin Assiria, e gli Egiziani servirannocon gli Assiri. In quel giorno Israele,il terzo con l'Egitto e con l'Assiria,sarà una benedizione in mezzo allaterra. L'Eterno degli eserciti li bene-dirà, dicendo: ‘Benedetto sia l'Egittomio popolo, l'Assiria opera delle miemani e Israele mia eredità!».

4. Non vi sarà più alcun biso-gno di equilibrio di potenza; vi saràun'unica potenza sulla terra. Tutte lenazioni impareranno le vie di Dio eosserveranno le feste santificate daDio in armonia e in pace. Gesù Cri-

sto sarà al capo del governo mon-diale, e non vi saranno potenze incompetizione.

Leggiamo in Zaccaria 14:«L'Eterno sarà re su tutta la terra... Eavverrà che ogni sopravvissuto ditutte le nazioni venute contro Geru-salemme salirà di anno in anno adadorare il Re, l'Eterno degli eserciti,e a celebrare la festa delle Capanne»(versetti 9 e 16). Imparando ad ado-rare il vero Dio nel modo in cui Eglicomanda nella Sua Parola, la Bibbia,tutte le nazioni finalmente intrapren-deranno la via per una vera pace ecollaborazione le une con le altre.

Siate vigili e attenti

Negli ultimi decenni la geopoli-tica mondiale ha vissuto uno sposta-mento dell’asse terrestre, altrispostamenti stanno avvenendo ora,ed altri ancora vi saranno nei giornia venire. Gesù Cristo ci dice chedobbiamo essere vigili e spiritual-mente attenti man mano che si avvi-cina il giorno del Suo gloriosoritorno sulla Terra (Marco 13:33.37).

È importante ricordare le quattrocaratteristiche della natura umanacomune a tutte le nazioni, per evitaredi essere ingannati. Il potere politico,economico e religioso all’interno diogni nazione è una realtà intrecciatapiù da interessi materiali che spiri-tuali, ed è quindi di vitale importanzatenere gli occhi ben aperti e restarefermamente radicati solo nella veritàbiblica, in quella fede che ci è statatramandata dagli Apostoli del primosecolo. No all’ecumenismo sincreti-stico che ci allontana da Dio.

Così come Gesù Cristo ci ha av-vertito, dobbiamo osservare sagace-mente ciò che accade intorno a noi, epregare «Venga il Tuo Regno!», conl’assoluta certezza che la naturaumana sarà trasformata quando ilRegno di Dio sarà finalmente instau-rato sulla Terra. BN

Gennaio - Marzo 2013 11

Ogni settimana della nostravita moderna è frenetica-mente scandita da numerosi

appuntamenti, molti dei quali nonvorremmo nemmeno avere, come adesempio andare dal dentista. Siamotroppo spesso sottoposti a un enormecarico di ansie ed incertezze che ciportiamo sulle spalle, a causa deiclassici problemi finanziari, coniu-gali e di lavoro che ormai sono al-l’ordine del giorno.

Solo Dio ha la capacità di libe-rarci dai nostri problemi, solo la SuaParola ci può dire quali debbano es-sere le nostre priorità. Prevedendotutto questo, fin dal tempo dellaCreazione, l’Iddio nostro Creatore,rivelò e proclamò il Sabato, comesettimo giorno di riposo settimanaleper rigenerarci fisicamente e spiri-tualmente e per meglio conferire ecomunicare con Lui.

Lontani da Dio

La società moderna non è ancorapronta ad entrare pienamente in con-tatto con il nostro Creatore, anzi nonfa che rendere sempre maggiore ildistacco tra gli uomini e il loro Crea-tore, trascinandoci sempre più lon-tano dall’aiuto che Egli sarebbepronto a darci e di cui tutti abbiamobisogno nel corso della vita per af-frontare al meglio questo mondo cosìcomplesso e frenetico.

Troppe persone oggi si trovanoin uno stato di perenne confusione,schiacciati dal peso di ansie e pro-blemi. La “malattia della fretta”, così

come viene definita, è uno dei sin-tomi di malesseri più diffusi nelmondo. Una vita vissuta nella corsiadi accelerazione non può che portarea tragiche conseguenze.

Abbiamo lasciato che il tempo,una delle risorse più preziose che ab-biamo a disposizione, diventasse unnemico, perché non siamo in gradodi sfruttarlo in modo costruttivo,tanto che non troviamo nemmeno iltempo di metterci in contatto con ilnostro Creatore. Il mondo ha dimen-ticato in un cassetto le chiavi bibli-che che aprono la porta a Dio eall’aiuto che Egli ci vuole dare.

Il valore del tempo

Diventiamo più vecchi giornodopo giorno, il tempo scorre ineso-rabile. La nostra vita biologica èlunga, e molti di quelli che hanno giàsuperato la soglia dei 70 si ritrovanoa chiedersi quanto tempo gli rimangaancora da vivere. Solo tardi ci sirende conto di quanto sia importanteper il nostro benessere seguire l'am-monimento biblico di «riscattare iltempo» (Efesini 5:16, Colossesi 4:5).

La realtà è che «finiamo i nostrianni come un sospiro. I giorni deinostri anni arrivano a settant’anni eper i più forti a ottanta, ma quel che

costituisce il loro orgoglio non è che

travaglio e vanità, perché passa infretta e noi ce ne voliamo via»(Salmo 90:9-10). Perciò dovremmochiedere a Dio: «Insegnaci a contare

i nostri giorni, per ottenere un cuore

savio» (versetto 12).I nostri pensieri dovrebbero arri-

vare a concepire un tempo futuro cheva al di là della vita fisica. Dio offreil dono della vita eterna a coloro iquali mettono in pratica la Sua Pa-rola. Ma è adesso che dobbiamo«prenderci del tempo» per pensare alnostro vero futuro, quello che ciaspetta dopo la morte terrena. Cele-briamo quindi la festa del Sabato insanta convocazione.

Il Sabato è un giorno da dedicarea Dio, come da LUI STESSO ha ri-stabilito e ordinato al Suo popolo altempo di Mosè, mediatore del PrimoPatto (Levitico 23:1-3). Il «Sabatodel Signore» è stato però riconfer-mato e ordinato da Gesù Cristo, ilmediatore del Nuovo Patto tra ilPadre Eterno e l’Israele spirituale, laChiesa di Dio. Gesù non cambiò néabolì la legge spirituale (Matteo5:17;24:20, Romani 3:31, Ebrei 4:9).

L’Osservanza del Sabato

Tutti abbiamo bisogno di riposodopo un’intera settimana di lavoro,ed è per questo che è il Creatorestesso a dirci di riposarci, una voltaogni sette giorni, nel giorno da LUIstabilito (Esodo 20:8-11; Deuterono-mio 5:12-15). Il comandamento delSabato risale effettivamente al tempo

della creazione, in quanto Dio stessosi riposò nel settimo giorno, santifi-candolo e proclamandolo come ungiorno speciale che avrebbe dovutoessere rispettato da tutta l’umanità, acominciare da Adamo ed Eva (Ge-

12 La Buona Notizia

Il tuo appuntamento

con DioSapevi che Dio ha stabilito un giorno speciale

durante il quale possiamo avere con Lui un contatto profondo e duraturo?

Gennaio - Marzo 2013 13

nesi 2:1-3). Cosa che non avvenne.Da una attenta lettura dei capitoli delDiluvio in Genesi, si può infatti no-tare come Dio, continuava a rispet-tava il Sabato impartendo ordini aNoè e agendo soltanto alla fine delsettimo giorno.

Dio non è cambiato. Egli è lostesso ieri, oggi e sempre. La comu-nione spirituale tra persone dellastessa fede è un vero e proprio toc-casana per la psiche umana, e tutti neabbiamo bisogno! Ovviamente, que-sto può avvenire solamente mediantela nostra «comunione sabbatica»con i fratelli, con il nostro Padre econ Suo Figlio Gesù Cristo, nostroSignore e Salvatore (Ebrei 10:25, 1Giovanni 1:3).

Bisogna investire parecchiotempo e molta energia per fare inmodo che le relazioni, sia con Dioche con altri uomini, funzionino e sievolvano in rapporti di qualità.

Un giorno di riposo alla setti-mana ci permette di sfruttare gli altrisei giorni in modo molto più profi-cuo. Le persone che lavorano settegiorni su sette di solito si esauri-scono prima o poi. Oltre al riposo fi-sico e mentale, dobbiamo ancheprenderci del tempo per meditare sututto quello che dà un significatospeciale alla nostra vita e sull’obiet-tivo divino che dobbiamo perseguiredurante i nostri giorni sulla terra. Atal fine DIO ha stabilito il Sabato.

Il «Sabato del Signore» permettealle famiglie, alle coppie e agli amicidi riunirsi e passare del tempo in-sieme. Il riposo del settimo giorno cidà anche del tempo prezioso da de-dicare alla preghiera, alla lettura eallo studio della Bibbia, il libro checi svela le regole da seguire per ren-dere la nostra vita infinitamente gra-tificante, significativa e appagante.

L’osservanza del Sabato è parte

integrante dei Dieci Comandamenti,specificamente il quarto. E’ un co-mandamento non meno valido deglialtri sei comandamenti spirituali(non uccidere, non rubare, non com-mettere adulterio, ecc), dettati da Dioper indicarci come relazionare co-struttivamente con gli altri esseriumani. E' uno dei primi quattro co-mandamenti essenziali per aiutarciad esprimere gratitudine e amore alnostro Creatore.

La maggior parte di coloro iquali si definiscono "cristiani" nelsenso tradizionale del terminesnobba o ignora del tutto l’impor-tanza del «Quarto comandamento»che richiede la comunione sabbaticacon il Creatore e perde le enormi be-nedizioni spirituali che derivano dalcamminare realmente con Dio.

Perché aspettare dunque ? Nonmancare all’appuntamento sabbaticocon Dio! BN

Quando la Domenica, il primo giorno della settimana, ha ini-ziato ad essere considerata come sostituta del Sabbath del set-timo giorno, la cui osservanza è invece comandata perfino nelNuovo Testamento?

Questo cambiamento è connesso inparte alle ondate antisemitiche che investi-rono l'Impero Romano a causa delle guerreEbraiche nei primi secoli. A quel tempo, moltitra i primi cristiani cominciarono erronea-mente a prendere le distanze dalle pratichebibliche, tra le quali l’ubbidienza al ripososabbatico, comunemente viste come "ebrai-che“ dalla religione mitraica imperiale. Fu ungrave errore, perché il Sabato era e rimane il quarto dei Dieci Co-mandamenti spirituali di Dio.

Nella Chiesa di allora si infiltrarono falsi maestri, propriocome l'apostolo Paolo aveva profetizzato (Atti 20:29-30), i qualiintrodussero insegnamenti pagani. Nei secoli successivi la mag-gior parte di coloro che professavano di essere cristiani, si allon-tanò dagli insegnamenti e dalle pratiche originali di Cristo e degliApostoli.

Nel terzo e quarto secolo la Chiesa di Roma, divenuta "Uni-versale" dopo aver guadagnato il favore dell'Impero Romanosotto l'imperatore Costantino il Grande, incorporò sempre più alsuo interno alcune usanze adattate dal culto pagano (un pro-cesso chiamato sincretismo). Tra queste vi fu l'imposizione della

Domenica, la giornata tradizionalmente dedicata al culto del DioSole, una divinità venerata da Costantino e già molto popolaretra le masse dell'Impero Romano.

Nel frattempo, coloro che detenevano gli insegnamenti ori-ginali di Cristo e degli apostoli furono perse-guitati sempre più. Nell’anno 365 d.C., uneditto dei leader cattolici in occasione delConsiglio di Laodicea dichiarò: «I Cristiani nondevono ebraicizzarsi appoggiandosi al sabato,ma, invece, devono lavorare in quel giorno,onorando il giorno del Signore [in questo con-testo si intendeva la Domenica] e, se possono,riposando poi come Cristiani. Ma se alcuni do-

vessero giudaizzarsi, lasciate che essi siano un anatema, separatoda Cristo [cioè, scomunicato o disassociato]» (Padri del Niceno ePost Niceno, vol. 19, pag.148).

La maggior parte degli esperti in materia ammette che l'os-servanza della Domenica non ha alcun fondamento biblico, nem-meno nel Nuovo Testamento. Si noti cosa scrisse James Gibbons,arcivescovo cattolico romano di Baltimora, all'inizio del secoloscorso, nel libro La Fede dei Nostri Padri: «L'osservanza del Sabatonon è forse tra i nostri più importanti doveri sacri? Ma potete leg-gere la Bibbia, dalla Genesi all'Apocalisse, e non troverete una solariga che autorizzi la santificazione della Domenica. Le Scrittureimpongono l'osservanza religiosa del Sabato, un giorno che nonsantifichiamo mai» (1917, pag. 89). BN

Dal Sabato alla Domenica: Il come e il perchè di questo cambiamento

Èrisaputo che gli elefanti sonotalmente forti che riescono atrasportare tronchi enormi e a

sradicare alberi. Ma di solito questianimali giganti sono miti, soprattuttoquando addomesticati fin da piccolidall’uomo.

In Galati 5:22 l’apostolo Paoloparla di «mansuetudine» nel nostrorelazionarci con il nostro prossimo.Per diventare persone di questo tipo,dobbiamo chiedere e permettere aDio di "addomesticarci" e formarcispiritualmente!

Essere o diventare mansueti si-gnifica essere generosi nel perdo-nare; evitare risentimento o vendetta;essere altruista. La mansuetudine èinfatti un aspetto importante del veroamore. «L'amore è paziente, è beni-gno... non si comporta in modo in-decoroso, non cerca le cose proprie,non si irrita» (1 Corinzi 13:4-5).

Gesù disse: «Beati i mansueti[dal greco praus], perché essi eredi-teranno la terra» (Matteo 5:5); questaè una grande ricompensa!

Spesso le traduzioni modernetendono a considerare la mansuetu-dine con la mitezza come sinonimi.Hanno invece una differenza difondo: la mansuetudine è lo statomentale, mentre la mitezza è lo statomentale di una persona insieme allesue azioni. La mansuetudine pro-duce mitezza. Questo spiega perchéla mansuetudine è una delle beatitu-dini per le quali Dio promette bene-dizioni (Matteo 5:5).

Non è una debolezza!

Molti credono che chi è man-sueto è debole. Ma la mansuetudinesecondo i canoni di Dio richiede unagrande forza!

Per fare un esempio pratico, sitende a pensare che il reagire discatto e con rabbia sia “normale”, echi non rende pan per focaccia è per-sona paurosa o un coniglio. Ma in re-altà mostriamo sicurezza e vera forzaquando manteniamo l’autocontrollo,quando prima riflettiamo e poi par-liamo portando beneficio al pros-simo. «La risposta dolce calma lacollera, ma la parola pungente eccital'ira» (Proverbi 15:1).

Pensiamo all’esempio di GesùCristo mentre era sulla terra. Era af-fabile, sensibile, gentile e amorevole.Egli disse, «Prendete su di voi il miogioco e imparate da me, perché iosono mansueto ed umile di cuore»(Matteo 11:29). Egli usò la Sua po-tenza per guarire piuttosto che perferire. Bisogna tenere a mente le Sueparole: «Imparate da me.»

Il frutto dello Spirito Santo

La più grande potenza disponi-bile sulla terra è quella dello SpiritoSanto che Dio elargisce al credente.È questo Spirito, lo Spirito di Dio,che rende i veri credenti capaci dismettere di «mordersi» e «sbranarsi»a vicenda» per iniziare invece a «ser-virsi gli uni gli altri nell’amore diDio» (Galati 5:14-16).

Che cosa fa lo Spirito di Dionella nostra vita? La trasforma! Ilfrutto [l’effetto] dello Spirito di Dioè «amore, gioia, pace, pazienza, gen-tilezza, bontà, fede, mansuetudine,autocontrollo» (v. 22).

Che soluzione grandiosa! Dionon ci lascia mai da soli nello svi-luppare queste virtù. Riponendo lanostra fede in Dio, ravvedendoci deinostri peccati e tramite il battesimo,possiamo «ricevere il dono delloSpirito Santo» (Atti 2:38). E queldono genera risultati meravigliosi!

Tuttavia, per produrre frutto spi-rituale bisogna immaginarsi come untralcio. La chiave è restare attaccatial fusto della vera vite, Gesù Cristo(Giovanni 15:1-6).

È facile notare come le caratteri-stiche del frutto dello Spirito si so-vrappongono e si relazionano le unealle altre, come i tralci di una vite. Lamansuetudine e la mitezza sonostrettamente collegate all’amore, allapazienza (essere in grado di soppor-tare ogni cosa e non essere irasci-bile), gentilezza e autocontrollo.

È anche facile notare quanto di-speratamente noi esseri umani ab-biamo bisogno dello Spirito di Dioper sconfiggere le «opere dellacarne», cioè le cattive e malvagie in-clinazioni della natura umana (Galati5:19-21). Abbiamo certamente biso-gno della mansuetudine e della mi-tezza al posto di «odio, contese,gelosie, scoppi d’ira, ambizioni egoi-stiche, liti».

14 La Buona Notizia

Mansuetudine e Mitezza: un frutto dello Spirito

Le qualità bibliche della mansuetudine e della mitezza sono fin troppo spesso fraintese e sottovalutate nella nostra società moderna caratterizzata da estremismi in cui le persone tendono a reagire rabbiosamente e in maniera eccessiva oppure passivamente e in maniera disinteressata.

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La mansuetudine è utile anchequando si tratta di aiutare qualcunoad uscire dal peccato. Paolo disse,«Voi che siete spirituali, rialzatelocon spirito di mansuetudine. Mabada bene a te stesso, affinché nonsii tentato anche tu» (Galati 6:1-3).

Un combattimento spirituale

Dovrebbe essere dei combat-tenti? Combattenti fisici, no. Com-battenti spirituali, sì. Il «buoncombattimento della fede» di cuiparla l’apostolo Paolo in 1 Timoteo6:11-12: «Procaccia la giustizia, lapietà, la fede, l'amore, la pazienza ela mansuetudine». Questo tipo dicombattimento non è contro personema contro le influenze malvagie diSatana e dei demoni (Efesini 6:11-12). Dobbiamo usare armi spirituali,non carnali (2 Corinzi 10:4).

Perché una battaglia spiritualeabbia successo è necessario averegrande coraggio e resistenza. Paoloscrisse, «Vegliate, state fermi nellafede, comportatevi virilmente, siateforti» (1 Corinzi 16:13). Ciò nonvuol dire che dobbiamo essere liti-giosi, ma portatori di pace (Romani12:10, 16-18), senza restituire ilmale ricevuto (Matteo 5:38-45).

Dato che tutti amano essere trat-tati con mitezza, perché non essere iprimi a manifestarla verso il pros-simo? «Come volete che gli uominifacciano a voi, così fate a loro»(Luca 6:31).

Le "sorelle" della mansuetudine

Altre grandi qualità vicine allamansuetudine sono l’umiltà, la pa-zienza e la sopportazione reciproca,nell’amore di Dio (Efesini 4:1-2).

L’apostolo Paolo scrisse: «Vesti-tevi dunque come eletti di Dio, santie diletti, di viscere di misericordia,di benignità, di umiltà, di mansuetu-dine e di pazienza, sopportandovi gliuni gli altri e perdonandovi, se uno

ha qualche lamentela contro un altro;e come Cristo vi ha perdonato, cosìfate pure voi» (Colossesi 3:12-13).

La mansuetudine include il fattodi volontariamente «sottomettersi gliuni agli altri» (Efesini 5:21). L’apo-stolo Pietro scrisse dell’importanzadi ogni tipo di sottomissione: quelladei Cristiani al governo (1 Pietro2:13), dei servi ai padroni (2:18),l’esempio della sottomissione di Cri-sto ai Suoi oltraggiatori (2:21-25), ela sottomissione delle mogli ai ma-riti (3:1).

Inoltre, l’apostolo Pietro inco-

raggia le mogli a evidenziare non laloro bellezza esteriore, ma quella in-teriore, «che è di grande valore da-vanti a Dio» (1 Pietro 3:4). Ed esortai mariti a essere veri gentiluomini eonorare le loro mogli (v. 7).

In generale Pietro scrisse a tuttidicendo, «Siate sempre pronti a ri-spondere a vostra difesa a chiunquevi domandi spiegazione della spe-ranza che è in voi con mansuetudinee timore» (1 Pietro 3:15).

Vi sono due passi della Scritturache presentano la mitezza e la man-suetudine l’una come espressione dipace, l’altra di amore. «Ora un servodel Signore non deve contendere, madeve essere mite verso tutti, atto adinsegnare e paziente» (2 Timoteo2:24).

L’altro passo mostra l’immensoamore dell’apostolo Paolo per i fra-

telli. Egli scrisse: «Siamo stati man-sueti fra voi, come una nutrice chealleva teneramente i suoi bambini.Così, nel grande affetto che nutri-vamo per voi, eravamo contenti dicomunicarvi non solo l'evangelo diDio, ma la nostra stessa vita, perchéci eravate divenuti cari» (1 Tessalo-nicesi 2:7-8). Il mondo ha grande-mente bisogno di questo tipo di curaamorevole!

Crescere nella mansuetudine enella mitezza

Per essere mansueti nella mentee miti nelle azioni, bisogna andarecontro corrente, opponendosi allamaleducazione e all’asprezza tipichedel nostro secolo, come predetto.

«Or sappi questo: negli ultimigiorni verranno tempi difficili; per-ché gli uomini saranno egoisti,amanti del denaro, vanagloriosi, su-perbi, bestemmiatori, ribelli ai geni-tori, ingrati, irreligiosi, insensibili,sleali, calunniatori, intemperanti,spietati, senza amore per il bene, tra-ditori, sconsiderati, orgogliosi,amanti del piacere anziché di Dio,aventi l'apparenza della pietà, men-tre ne hanno rinnegato la potenza» (2Timoteo 3:1-3). Non è forse ciò chevediamo?

Dio ti sta chiamando fuori dalletenebre per farti essere «la luce delmondo» (Matteo 5:14). Bisogna pre-gare ferventemente per il Suo aiutoe prendere l’abitudine di leggere laSua Parola, la Bibbia, affinché Eglipossa trasformare il nostro modo dipensare e di vivere.

È importante ricordare che, peressere quella luce splendente, biso-gna avere la mansuetudine e mitezzadi Gesù Cristo. Un giorno tutto ilmondo sarà un luogo pieno di pace efelicità. E quel giorno verrà quandoCristo ritornerà e i mansueti eredite-ranno la terra! BN

16 La Buona Notizia

Quante volte ti sei trovato arecitare come un automa lapreghiera descritta in Mat-

teo 6:9-13 - «Padre nostro, che seinei cieli... venga il tuo regno...» perpoi concluderla senza avere avuto al-cuna comprensione della potenza edella gloria di Dio padre e del Suomeraviglioso regno? Ti è familiareuna situazione del genere?

In realtà Gesù non ci ha dato unapreghiera da recitare come una poe-sia, ma ci ha voluto dare una guidasulle cose importanti a cui dare prio-rità nelle nostre preghiere quotidianee su come avvicinarci a Dio. Guar-diamo più da vicino questo insegna-mento di Gesù.

Inizia dalle giuste priorità

Gesù ci insegna a pregare sol-tanto il Padre Eterno. Quante volte ilPadre Eterno è assente nella tua pre-ghiera e supplichi i cosiddetti "santi"che nulla possono in realtà fare?Quante volte inizi a pregare dicendo«Fammi avere un’auto nuova,dammi un lavoro nuovo, dammi unanuova casa...»

Invece Gesù ci dice che dob-biamo iniziare a pregare lodandoumilmente il nostro Padre celeste ela Sua maestosità. Spesso però ci av-viciniamo a Dio come se fosse ilgenio della lampada il quale non

aspetterebbe altro che esaudire i no-stri desideri.

Subito dopo, Gesù dice, pregate«Venga il tuo regno.» Dobbiamo de-siderare ardentemente che il regno diDio sia stabilito su tutta la terra, cosìcome nella nostra vita personale.

Quali sono le tue priorità? NelSermone sul Monte Gesù disse aiSuoi seguaci di non essere in ansietàper il mangiare o il vestire, ma di os-servare la creazione di Dio, la po-tenza, l’amore e l’ingegno delCreatore stesso e di confidare in Lui.

In Matteo 6:33 Gesù esortò iSuoi discepoli a non stare in ansiaper i bisogni quotidiani; disse infatti,«Cercate prima il regno di Dio e lasua giustizia, e tutte queste cose visaranno sopraggiunte.» Dio benedicequelli che mettono le Sue priorità alprimo posto nella loro vita.

Perché Dio possa portare a com-pimento il Suo proposito nella tuavita, tutto ciò che fai deve essere fon-dato su due semplici principi: «Amail Signore Dio tuo con tutto il tuocuore, con tutta l'anima tua e contutta la tua mente» e «ama il tuoprossimo come te stesso» (Matteo22:37-40).

Se vuoi ricevere le benedizionidi Dio, questi due comandamenti de-vono essere alla base delle tue prio-rità. Ma non devi fare l’errore diinvertirne l’ordine di importanza.

Resa incondizionata

Dobbiamo anche pregare, «Siafatta la tua volontà in terra come incielo.» Ciò implica una nostra arresaincondizionata. Il che significa ri-nunciare al controllo sulla tua vita econsegnarla a Dio interamente e fi-duciosamente. Non è facile, special-mente quando le cose non stannoandando bene.

Per accettare la volontà di Dionella tua vita, devi avere fede nel ri-sultato finale che Egli ti ha pro-messo. Questo tipo di fiducia in Diopermette alla Sua potenza di sprigio-narsi nella tua vita. Non sarà semprefacile, ma Dio sarà con te negli alti ebassi, garantendoti la vittoria finale.

Continuando, Gesù ci insegna apregare, «Dacci oggi il nostro panenecessario.» È necessario presentarei tuoi bisogni fisici a Dio, ma è fon-damentale sottolineare che va fattodopo averlo onorato e avergli chiestodi portare a compimento la Sua vo-lontà nella tua vita. Dio vuole inter-venire nella tua vita per rendere ognituo giorno un’avventura spiritualemeravigliosa, ma prima devi ricono-scere che Egli è la fonte della tua vitae delle tue benedizioni.

Perdona per essere perdonato

Il prossimo aspetto che troviamonella preghiera modello di Gesù è

Una lezione sulla preghiera

Probabilmente avrai sentito parlare della potenza della preghiera e di come può produrre cambiamentimeravigliosi nella tua vita. Ma ti è mai capitato di pregare e di non vedere alcun risultato?

Hai mai ripetuto continuamente le stesse parole sperando che Dio ti avrebbe aiutato a prendere una deci-sione o ti avrebbe fornito la risposta a un problema irrisolvibile? Non è che a Dio non importa.

Il problema potrebbe essere che non conosci gli insegnamenti di Gesù sulla preghiera.

Gennaio - Marzo 2013 17

che dobbiamo rivolgerci al Padre ce-leste chiedendo, «Perdonaci i nostridebiti, come anche noi perdoniamo inostri debitori.» Qui il debito consi-ste in ciò che dobbiamo per i peccaticommessi, incluse le sofferenze ar-recate.

Grazie al cielo, Dio ci perdona invista del pentimento per le cose ter-ribili che abbiamo. Ma in cambio,Egli si aspetta che estendiamo il no-stro perdono al prossimo.

Perdonare significa rinunciare albisogno emotivo di punire chi ci haferito trattandoci in malo modo. Undiscepolo di Gesù, Pietro, sottolineòcome perdonare qualcuno sette volteè un’azione notevole. Gesù gli disseche bisogna perdonare molto più disette volte (Matteo 18:21-22). Per-donare il prossimo non è facile, mafino a quando non lo farai non avraiadempiuto la tua preghiera e nonsperimenterai mai la vera serenitàd’animo.

Gesù spiegò l’importanza delperdono con una parabola: Vi era unservo che doveva al re una grossasomma di denaro; l’uomo fu portatodavanti al re e supplicò che gli ve-nisse concesso altro tempo per met-tere insieme la cifra dovuta. Il re,mosso a compassione, mostrò mise-ricordia verso quel servo e gli con-donò il debito.

Poi, però, il servo uscì e incon-trò un suo conservo che gli dovevauna piccola somma di denaro. Il con-servo supplicò che gli fosse datoaltro tempo per rimediare, mal’uomo che era stato perdonato esi-gette il pagamento e fece gettare ilconservo nella prigione dei debitori.Il re lo venne a sapere e disse alservo che aveva perdonato, «Non do-vevi anche tu aver pietà del tuo con-servo, come io ho avuto pietà di te?».E adiratosi, lo consegnò agli aguz-zini finché non avesse pagato tuttoquanto gli doveva.

Spiegando il punto della para-

bola, Gesù ammonì, «Così il mioPadre celeste farà pure a voi, se cia-scuno di voi non perdona di cuore alproprio fratello» (Matteo 18:23-35).

Nel momento in cui non rinuncial desiderio di vendetta, non solo ri-torci le tue emozioni verso rabbia eamarezza, ma danneggi la tua capa-cità di rispondere al perdono di Dio.Una volta che diventi ossessionatodal torto subito, ti avvii per unalunga strada di rabbia e disperazione.

Quindi, che cosa devi fare? Devidecidere coscientemente di non sof-

fermarti sulle offese altrui. Devi so-stituire i ricordi che ti feriscono conpensieri positivi di Dio.

Spezza le catene

Nella preghiera modello ve-niamo istruiti a chiedere, «E nonesporci alla tentazione, ma liberacidal maligno.» La prima parte di que-sto verso può essere fuorviante, datoche Dio non tenta nessuno (Giacomo1:13). «Ciascuno invece è tentatoquando è trascinato e adescato dallapropria concupiscenza» (verso 14).

La parola greca qui tradotta con

«tentazione» andrebbe resa in ma-niera più appropriata con «prova», lacui traduzione originale è «non met-terci alla prova, ma liberaci dal ma-ligno.»

Cristo ci sta dicendo due cose:innanzitutto, che dobbiamo chiederea Dio di aiutarci e proteggerci dalnostro invisibile nemico spirituale,«Satana il diavolo» (1 Pietro 5:8); epoi che dobbiamo essere umili e in-segnabili al punto da imparare subitole varie lezioni della vita così da nondover essere messi a dura prova peressere corretti.

Dobbiamo essere consapevoliche Satana userà le nostre debolezzecontro di noi. Forse la tua debolezzaconsiste in un temperamento irasci-bile, in lussuria sessuale, risenti-mento verso il coniuge, invidia,abuso di alcolici, o via dicendo. Sa-tana vuole renderci schiavi al pec-cato, ma Dio vuole spezzare ogni"catena" che ci tiene in schiavitù.Confessa le tue debolezze a Dio.Chiedigli di proteggerti da situazioniche potrebbero indurti a peccare,dagli stratagemmi e dalle tentazionidel diavolo.

Gesù termina la Sua preghieramodello esprimendo fiducia nel fattoche Dio risponderà alla preghiera:«perché tuo è il regno e la potenza ela gloria in eterno. Amen». Per cui,le tue preghiere quotidiane devonoterminare sempre lodando Dio.

Il cosiddetto «Padre Nostro»,questa preghiera modello, non è unaformula magica: non sono parolespeciali da recitare come una poesia,sperando che la potenza si sprigioninella tua vita solo per aver mosso lelabbra. È una linea guida che ti inse-gna - ci insegna - come avere un rap-porto personale con il Creatore.

Quando sei in difficoltà e non saicome pregare, usa questo modelloper "personalizzare" la tua conversa-zione con il Padre, nostro Creatore.Impara a pregare come Gesù! BN

18 La Buona Notizia

Ormai è diventato davvero dif-ficile essere ottimisti. Vi-viamo in un mondo in cui

l’economia è in costante recessione,i conflitti tra le nazioni non fannoche inasprirsi e la paura del terrori-smo rimane e dilaga ovunque. Si po-trebbe addirittura dire che bisognaessere fuori di testa per riuscire adessere positivi di questi tempi!

In tutto questo caos, tu, la tua fa-miglia e i tuoi amici come vi sentite?La vostra visione del mondo odiernoè influenzata solo da preoccupazioni,timori e pessimismo?

Molti pensano che ci siano solodue opzioni tra cui scegliere: ottimi-smo cieco o pessimismo inguaribile.Ma se si dà uno sguardo più appro-fondito ai fatti, Bibbia inclusa, si in-travede all’orizzonte un’ulteriorescelta possibile oltre alle due citateprima. La terza opzione è la spe-ranza. Una speranza basata non sulladisinformazione ma sulla giusta co-noscenza rivelata da Dio. Il che con-cerne il vero scopo della nostra vitae il meraviglioso futuro che Dio hain serbo per quelli che lo cercano.

La base giusta

La vera speranza, quella dure-vole, è supportata dai fatti e dallaconsapevolezza del valore che ab-biamo. In questo periodo troppe per-sone hanno idee e convinzioniriguardo a questo mondo e ai suoi

problemi che non lasciano adito amolta speranza, ma se la speranzapone le sue fondamenta nei fatti, èpossibile guardare al futuro con otti-mismo, con la certezza che le cose di

sicuro miglioreranno, perché è Dioche lo dice!

Vuoi guardare alla vita e al fu-turo con autentico ottimismo? Se larisposta è “sì”, allora rifletti su que-sti tre passi verso una prospettiva digran lunga migliore:

1. Credi nelle promesse di Dio.

Dio promette che «tutte le cose,anche le prove difficili, cooperano albene finale». La storia insegna chedurante il primo secolo, la vita aRoma non era proprio una passeg-giata per chi praticava il vero cristia-nesimo. Tra i problemi cheaggravavano ulteriormente la situa-zione c’era un’economia zoppicante,la tratta legale degli schiavi, il giocod’azzardo, la prostituzione, l’adora-zione di idoli pagani e le persecu-

zioni. Ciononostante l’apostoloPaolo scriveva: «Or noi sappiamoche tutte le cose cooperano al benedi quelli che amano Dio, i quali sonchiamati secondo il Suo proponi-mento» (Romani 8:28).

L’apostolo citava la promessache Dio ha fatto riguardo a un futuromigliore, e ci spiega come facesse adessere così positivo (Romani 8:18-25). Visto e considerato che stiamo

attraversando un’epoca di difficoltànon indifferente, Dio ci dice anche(come Paolo fece con la chiesa aRoma) che una speranza concretaesiste davvero, ci promette un futuro

migliore. Ma su cosa si basa tale pro-messa?

2. Avrai un futuro meraviglioso!

Da un lato, quest’opera di Dio cimostra che l‘immediato futuro a cuiè destinato il mondo non è incorag-giante. Basta guardarsi intorno, enon sarà difficile crederlo.

Circa 2000 anni fa sul Montedegli Ulivi, a est di Gerusalemme,Gesù Cristo disse ai Suoi discepoliche i problemi dell’uomo si sareb-bero moltiplicati per la nostra gene-razione: «Perché allora vi sarà unagrande afflizione; tale, che non v’èstata l’uguale dal principio delmondo fino ad ora, né mai più visarà. E se quei giorni non fosserostati abbreviati, nessuno scampe-rebbe; ma, a cagion degli eletti, queigiorni saranno abbreviati» (Matteo24:21-22). Queste sono parole forti.

La Bibbia inoltre rivela che lamaggior parte degli sforzi umani perrisolvere i tanti problemi del mondosi concluderanno con un fallimento,perché si cerca sempre di curare glieffetti e mai le vere cause.

Le misure attualmente in atto persostenere il sistema finanziario mon-diale potranno anche dare qualchefrutto nell’immediato, ma le pro-

Il mondo è dominato dal caos: Riesci ad essere positivo?

Paure e ansie opprimono tutti i popoli del mondo, c’è peròun modo per reagire positivamente agli eventi negativi che toccano la nostra vita.

Questo articolo aiuta a trovare una valida motivazione per essere ottimisti!

spettive che si profilano per il futuromeno prossimo non sono rosee, pur-troppo.

Ma ora viene il bello: la Bibbiarivela anche che Gesù Cristo torneràpersonalmente sulla Terra per met-tere ordine in tutto questo caos! Na-turalmente, questa volta Egli torneràcon la potenza e l’immortalità diDio, come «Re dei re», governate su-premo di tutti i popoli e di tutte le na-zioni, e non come un mortale perfarsi crocifiggere (Atti 1:9-11).

Dopo che Gesù era risorto easceso al cielo, l’apostolo Pietrodisse al popolo: «Ravvedetevi dun-que e convertitevi, perché i vostripeccati siano cancellati e affinchévengano dalla presenza del Signoredei tempi di ristoro e che egli mandiil Cristo che vi è stato predestinato,cioè Gesù, che il cielo deve tenereaccolto fino ai tempi della restaura-zione di tutte le cose; di cui Dio haparlato fin dall'antichità per boccadei suoi santi profeti» (Atti 3:21).

Il tempo della «restaurazione ditutte le cose» verrà e il Suo avventoporterà una ventata di speranza chesalverà l’umanità da se stessa.

L’apostolo Paolo scrisse cheGesù Cristo è la «nostra speranza»,l’unica su cui poter fare affidamento(1 Timoteo 1:1). La speranza cheproviene dalla realtà di Gesù Cristo èquella di un nuovo governo mon-diale, fondato sulle leggi spirituali diDio, amministrati da coloro i qualirispondono positivamente alla chia-mata di Dio durante questa vita. Essisaranno «sacerdoti di Dio e di Cri-sto» (Apo. 20:4 e 6).

Immagina un luogo utopico cheda sogno diventerà una realtà! Du-rante una delle sue visioni, il profetaIsaia riuscì a visualizzare le primefasi di questo governo divino.

In Isaia 2:2-3 leggiamo: «Av-verrà, negli ultimi giorni, che ilmonte della casa dell’Eterno si er-gerà sulla vetta dei monti, e sarà ele-

vato al disopra dei colli; e tutte le na-zioni affluiranno ad esso. Molti po-poli v’accorreranno, e diranno:"Venite, saliamo al monte del-l’Eterno, alla casa dell’Iddio di Gia-cobbe; egli ci ammaestrerà intornoalle sue vie, e noi cammineremo peri suoi sentieri". Poiché da Sion usciràla legge, e da Gerusalemme la paroladell’Eterno.»

Pensa a un futuro in cui i popolosceglieranno di obbedire a leggi diDio con piena fiducia in Cristo. Saràun tempo in cui le nazioni si affide-ranno al Creatore per comprendereappieno la Sua legge ed istruire i loropopoli a livello planetario. Pensate aibenefici di tale cambiamento!

Nella Bibbia è anche scritto che,alla fine, le nazioni sceglieranno diabbracciare e percorrere la via dellapace, abbandonando per sempre lavia dell’avidità e ponendo fine allecarneficine che hanno sempre carat-terizzato i regimi umani nel corso deimillenni per cercare di risolvere iproblemi.

Come spiega il profeta Isaia,«Egli [Gesù Cristo] giudicherà tranazione e nazione e sarà l’arbitro framolti popoli; ed essi delle loro spadefabbricheranno vomeri d’aratro, edelle loro lance, roncole; una na-zione non leverà più la spada controun’altra, e non impareranno più laguerra» (Isaia 2:4).

3. Ricorda la promessa di Dio:«Non vi lascerò mai!»

Nello sconforto causato da tutti iproblemi che abbiamo, come il de-grado economico, il terrorismo, lemalattie, il malcontento sociale e ladecadenza morale, Dio promette distare al nostro fianco. In Ebrei 13:5-6 leggiamo: «Non siate amanti deldanaro, siate contenti delle cose cheavete; poiché Egli stesso ha detto: Ionon ti lascerò, e non ti abbandonerò.Talché possiam dire con piena fidu-

cia: Il Signore è il mio aiuto; non te-

merò. Che mi potrà far l’uomo?»La Bibbia ci dice anche che

quando il male giungerà, Dio ci daràil Suo sostegno, se fidiamo in Lui enon lo abbandoniamo. Dio promet-teva alla nazione d’Israele: «Tu saraistabilita fermamente mediante lagiustizia; sarai lontana dall'oppres-sione e dalla rovina, perché non avrainiente da temere» (Isaia 54:14).

Lo stesso vale per la Sua veraChiesa oggi. Ci sarà Dio a proteg-gerci, per cui non dobbiamo averealcun timore! La nostra capacità digodere della vera speranza e del veroottimismo dipende dalla fede checoltiviamo in Cristo per capire e vi-vere appieno la volontà di Dio.

Il futuro dell’umanità è pervasoda grande speranza, c’è molto di cuiessere riconoscenti! L’oscurità cheprecede l’alba può essere scorag-giante, ma Dio ha in serbo per noi unfuturo molto più ottimistico diquanto si possa immaginare! Per sa-perne di più, richiedi l’iscrizione gra-tuita al nostro Corso Biblico Online.

Nonostante il mondo odierno siadominato dal caos, non dobbiamo la-sciare che anche le nostre menti e inostri cuori vengano trascinati nel-l’abisso. Esiste davvero la possibilitàdi vivere questa vita con gioia, feli-cità e autentica speranza per il fu-turo. Non preoccupatevi troppo diquello che succede nel mondo, sonocose che vanno al di là del nostrocontrollo. Piuttosto, afferrate al volole opportunità che Dio vi dà percomprendere a fondo il Suo meravi-glioso disegno. Siate al Suo servizio.

Credete nella promessa di Dio,riportata in Deuteronomio 31:6:«Siate forti, fatevi animo, non temetee non vi spaventate di loro, perchél’Eterno, il tuo Dio, è quegli checammina con te; egli non ti lascerà enon ti abbandonerà.» BN

Gennaio - Marzo 2013 19

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