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Anno XLI N r. 5 Agosto 2015 Fr. 5.– Periodico dell’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana La borsa della spesa VIaGGIaRe è beLLO VIcINO è MeGLIO acIdI GRaSSI OMeGa-3 PILLOLe a cONFRONTO TeST: eNeRGY dRINK TROPPI acIdI e ZUccHeRI ecONOMIe dOMeSTIcHe 40% SONO INdebITaTe

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Anno XLI N r. 5Agosto 2015Fr. 5.–

Periodico dell’Associazione consumatricie consumatori della Svizzera italiana

La borsa dellaspesa

viaggiare è bellovicino è meglio

acidi grassi omega-3pillole a confronto

test: energy drinktroppi acidi e zuccheri

economie domestiche40% sono indebitate

La borsa della spesa

5.2015 2

organo diinformazione dell’associazionecon su matrici e consumatoridella svizzera italiana Esce 8 volte all’annoQuota sociale fr. 40.–

EMAIL: [email protected]

EDITORE: ACSI

REDATTRICERESPONSABILE: Laura Bottani–Villa

INREDAZIONE: Ivana CaldelariMagaton Kurt Frei

CONCETTOGRAFICO:Marcello Coray

HANNOCOLLABORATOAQUESTONUMERO:Antoine CasabiancaMario JäggliKatya SchoberPaolo AttivissimoRoberto GiacomelliSilvano ToppiGiuseppe Valli

STAMPA:TBS, La Buona Stampa sa6963 Pregassona

TIRATURA: 9’000 copie

CARTA:Cyclus Print, riciclatabianca 80gm2

COPERTINA: Bevandeenergetiche per sportivi(Istockphoto)

PRESIDENTE:Antoine Casabianca

SEGRETARIAGENERALE:Laura Regazzoni Meli

SEGRETARIAAMMINISTRATIVA:Fabrizia Sormani

SEDE:via Polar 46c.p.1656932 Breganzona tel. 091 922 97 55 fax 091 922 04 71 EMAIL: [email protected] 69–4470–1

associazione consumatrici e consumatori della svizzera italiana

la borsa della spesaÈ il periodico d’informazione dell’As so ciazioneCon sumatrici e Consumatori della Sviz zeraItaliana (ACSI). La rivista è indipendente e noncontiene nessun tipo di pubblicità, una precisascelta dell’associazione che ha lo scopo di ga-rantire la trasparenza, l’obiettività dei giudizi eil rifiuto di ogni forma di condizionamento. La ri-produzione di articoli per scopi non pubblicitariè autorizzata, con l’indicazione della fonte el’invio di una copia giustificativa all’ACSI.

i test comparativisu beni di consumo, servizi pubblici e privati,prodotti finanziari e assicurativi, ecc. sonol’altro elemento che contraddistingue il perio-dico: le regole e i metodi dei test comparativisvolti a livello europeo sono coordinati dall’In -ternational Con sumer Research and Testing,un organismo indipendente che raggruppa leprincipali associazioni di consumatori. Sulpiano nazionale, i test vengono coordinati esvolti in collaborazione con la Federazione ro-manda dei consumatori (FRC). Per queste ra-gioni, l’ACSI vieta espressamente la riprodu-zione anche parziale degli articoli e dei risul-tati dei test per fini commerciali o pubblicitari.

l’acsiè un’associazione senza scopo di lucro fonda-ta nel 1974 che conta oggi oltre 8’000 soci atti-vi. L’ACSI, in piena autonomia e indipendenza,si pone come scopo l’informazione, la difesa ela rappresentanza dei consumatori e delleconsumatrici presso produttori e fornitori dibeni e servizi, enti o istituzioni pubbliche. È membro dell’Alleanza svizzera delle orga-nizzazioni dei consumatori.

i servizi dell’acsi sono:–l’Infoconsumi– la Consulenza alimentare– la Consulenza casse malati e pazienti– la Consulenza contabilità domestica– i Mercatini dell’usato– lo Scambio dell’usato.

la borsa della spesa e web

uscite bds 20151 – inizio febbraio2 – metà marzo3 – inizio maggio4 – metà giugno5 – inizio agosto6 – metà settembre7 – inizio novembre8 – metà dicembre

n.5 agosto 2015

editoriale Ce n’è per tutti? Aspettando le risposte... 3

la posta Bollino rosso alla Migros: sembra a metà prezzo, ma non lo è! 4Prezzo in euro e prezzo in franchi: che differenza! 4I prezzi dei combustibili scendono, ma non quello del gas... 4Ma la nostra acqua ha bisogno di essere energizzata? 4Coop, il costo dell’insalata baby e del prezzemolo. Le spiegazioni del negozio. 5Il programma lana della lavatrice mi restringe i capi 5

acsi Vittoria dei consumatori: 14 giorni di tempo per rescindere contratti conclusi per telefono 5Ristoranti che cucinano 28

alleanza Elezioni federali. Cosa chiediamo ai candidati 6

internet  La vita dopo la morte 8

doppioclick Limitare il tempo d'uso di tablet e telefonini 9

test Bevande energetiche, troppi acidi e zuccheri 10

alimentazione Acidi grassi Omega 3, almeno che siano naturali 12

salute Dal consenso informato alla scelta informata 16I gruppi di auto-aiuto: una risorsa preziosa 29

societÀ Il 40% delle economie domestiche ha fatture scoperte e si indebita 18

soldi Modelli di budget e consigli utili per una corretta gestione del denaro 20Carta di credito senza contatto: chi la vuole? 20

auto Acquisto auto d’occasione: cosa considerare 21

mete verdi Avers 22

servizi Entro il 2017, addio al telefono analogico 23

viaggi e vacanze Turismo responsabile: videoconsigli ACSI 24Come scegliere la protezione solare 24Regole della circolazione all’estero 24Sedili posteriori: pochi si allacciano la cintura 24

varie Libri da leggere in cabina telefonica 25

diritti Acquisti online di attrezzi per bricolage 25

consumatori attenti Voli low cost: il prezzo base può lievitare 26Non paghi le fatture dell’elettricità?Con la “prepagata” rischi di restare al buio 27

consumi nel mondo Plastica proibita in Ciad 26

il professore in cucina Il gelato in casa, torna la moda dello spumone 30

La borsa della spesa

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editoriale

laura bottani-villaredattrice la borsa della spesa

Cibo buono, cibo sicuro, lotta allo spreco, sostenibilità della produzione alimentare, rispet-to dell’ambiente e responsabilità sociale, dalla terra al consumatore. Chi conosce l’ACSI e laBorsa della spesa sa che questi temi hanno per noi un interesse primario e sono oggetto di ar-ticoli, inchieste, test. Non potevamo, quindi, trascurare un appuntamento come quello diExpo 2015 dal titolo cosÌ importante e ambizioso come “Nutrire il pianeta” e così a portata dimano.

A parte le polemiche e quel che resterà – forse qualcosa di meno concreto e monumenta-le della Tour Eiffel, edificata per l’Esposizione Universale del 1889, diventata senza volerlo ilsimbolo di Parigi – secondo noi non bisogna perdere questa occasione di riflessione sebbenequalcuno (Carlo Petrini fondatore di Slow food) abbia già detto che è un’occasione persa.

Nutrire il pianeta è un’affermazione che dice tutto e niente. Possiamo invece affermarecon sicurezza che il pianeta, per ora l’unico a nostra disposizione, l’abbiamo depredato, perterra e per mare. E nei prossimi quattro decenni, secondo i dati FAO la produzione mondiale dialimenti dovrà ancora aumentare del 70% per sfamare una popolazione stimata in più di 9 mi-liardi. In 40 anni, dal 1961 al 2000 la produzione di cibo è quasi triplicata, da 800 milioni di ton-nellate a 2,2 miliardi di tonnellate, grazie alla cosiddetta Rivoluzione Verde. Ma la stessa FAOdichiara che l’approccio della Rivoluzione Verde, basato su colture a alto rendimento, intensoutilizzo di agrochimica e di acqua, non sarà più possibile e non è nemmeno auspicabile che losia poiché le coltivazioni intensive hanno ridotto i terreni fertili, svuotato le falde acquifere, au-mentato gli infestanti, danneggiato la biodiversità, inquinato aria, acqua, suolo.

Parallelamente a questo quadro inquietante, la produzione dei principali cereali è oggi indiminuzione mentre aumenta la competizione per accaparrarsi terreni e acqua, aumenta ilprezzo dei carburanti e dei concimi e bisogna affrontare l’impatto del cambiamento climaticosempre più evidente.

Insomma, la produzione di cibo oggi in vigore fino a qui concepita non è più sostenibile enon risponde più alle sfide del nuovo millennio, anche perché sono sempre 800 milioni le per-sone che soffrono la fame su un pianeta che comunque produce a sufficienza per tutti.

Siamo dunque di fronte a un grande bisogno di nuove domande e soprattutto nuove ri-sposte. Abbiamo bisogno di un’agricoltura che conservi e migliori le risorse naturali, diun’agricoltura di prossimità che permetta di mantenere e tramandare anche gli aspetti cultu-rali legati all’alimentazione ma anche di un’agricoltura che permetta ai piccoli contadini unavita dignitosa nelle diverse parti del mondo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Sono que-ste le risposte che vorremmo sentire, è questa la Tour Eiffel che ci aspettiamo resti nei prossimianni. La piccola Svizzera, almeno, il suo interrogativo l’ha posto: “Ce n’è per tutti?”. A cui sipotrebbe aggiungere “per quanto tempo ancora?” E “come vogliamo salvarlo questo piane-ta?”. Ci basterà il supermercato del futuro, che abbiamo visto all’Expo, dove è sufficiente sfio-rare un prodotto sullo scaffale per sapere da dove viene, quanti chilometri ha percorso, conche mezzo di trasporto è arrivato e quanto CO2 ha immesso nell’aria? Molto dipenderà ancheda noi consumatori a cui piacerebbe sapere anche il suo “vero” prezzo.

ce n’è per tutti? Aspettando le risposte...

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e il trasporto legato alla distribuzione, salvaguardando quindi l’ambiente.

La borsa della spesa

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redazione bds – c p 165 – 6932 breganzona oppure [email protected]

posta

bollino rosso alla migros: sembra a metà prezzo, ma non lo è!La migros a Cassarate ha dei prodotticon bollino rosso: tu pensi che sia inazione e invece no! Dietro al bigliettodove c'è il bollino c'è il prezzo reale che èlo stesso del bollino rosso! Mi è capitatocomperando dei nastri e delle molletteper capelli. Il fatto è che questi prodottisono posizionati su stand dove si trova-no altri prodotti effettivamente a metàprezzo (vedi foto). Non mi sembra moltocorretto...

A.M. email

Dalle foto inviate non possiamo certo dartorto alla lettrice che ci invia la segnalazio-ne. Benché il 1/2 prezzo sia ben in eviden-za e si distingua dal semplice bollino rosso,il fatto che i prodotti – simili se non ugua-li – siano collocati uno vicino all’altro traein inganno il consumatore. In questi casireclamate presso il responsabile di sede.Bisogna essere sempre vigili! Non stanca-tevi di chiedere sempre spiegazioni ancheal momento di pagare (visto che i com-messi sono sempre più rari nei negozi...)ed eventualmente rinunciate all’acquisto.

ma la nostra acqua ha bisogno di essere energizzata?Volevo chiedere a voi se conoscete Vor-texPower un piccolo oggetto da metteresu qualsiasi rubinetto, che avrebbe laproprietà di energizzare l’acqua. Sonostata a pranzo al Afiordigusto a Cassaratecon la mia amica e ho chiesto l’acqua delrubinetto: l’acqua ce l’hanno portata mace l’hanno fatta pagare franchi 2.50 permezzo litro perché - ci hanno detto - han-no installato questo apparecchio (Vortex-Power Spring). Cosa ne pensate? Ma lanostra acqua necessita di essere energiz-zata?

M.P. email

In realtà la nostra acqua non ha bisognodi essere né “rivitalizzata” (come pubbli-cizza il sito internet della VortexPower),né “energizzata”, o “vitalizzata”, o altro.La nostra acqua va bene così, è controlla-ta, di ottima qualità e ha costi minimi.L’utilità di procedure di questa naturanon ha un fondamento scientifico e oltretutto un test effettuato da Patti Chiari(vedi emissione del 22 maggio scorso) di-mostra che questo apparecchio, in fattodi ossigenazione dell’acqua, si differenzaquasi impercettibilmente da un normaleaeratore. Ma il costo, quello sì che si dif-ferenzia: questo apparecchio costa infattiquasi 500 franchi! I ristoranti sono liberidi dotare o no i propri rubinetti di questasorta di filtro, ma se poi intendono farpagare ai clienti l’acqua del rubinetto,devono informarli adeguatamente e pri-ma di servirla.Da noi interpellati, i titolari sostengono chenel loro ristorante la clientela riceve, dasempre e gratuitamente, l’acqua del rubi-netto ogni volta che viene richiesta e che dainizio maggio viene offerta in più anche “lapossibilità di bere acqua dinamizzata colVortexPower Spring” al costo di fr. 2.50 permezzo litro di cui il 10% è destinato a pro-getti di approvvigionamento idrico solida-rietabimbicongo.org”. Questa iniziativa,precisano, è comunicata su un foglietto in-formativo posto su ogni tavolo. Nel caso segnalato dalla nostra interlocu-trice, sembra però che questa informazio-ne non fosse così chiara o che comunquequalcosa non fosse andato per il versogiusto, visto che con sorpresa le due si-gnore si sono trovate a bere acqua “dina-mizzata” al costo di fr. 5.– al litro. Il consi-glio dell’ACSI è di chiedere acqua del rubi-netto semplice e gratuita!

prezzo in euro e prezzo in franchi: che differenza!Avendo a disposizione un buono acquisto, sono stato con mia moglie al negozio Cal-zedonia di Locarno. Arrivati in cassa notiamo con stupore che un articolo col prezzo ineuro (39.50) è stato fatturato fr. 65.50, con un tasso di cambio attorno a 1.70!. Michiedo come sia possibile effettuare un cambio del genere! Dopo aver protestato echiesto di pagare in euro (il prezzo esposto), le due venditrici mi hanno detto che nonpossono fare niente e che dovevo rivolgermi alla casa madre in Svizzera. Cosa che hofatto con l’unico esito di ricevere un buono sconto sul prossimo acquisto. Per me sitratta di pratiche non corrette. Cosa ne pensate?

F.L. email

Comprendiamo naturalmente il disappunto del nostro socio. Per quanto riguarda la dif-ferenza di costo tra il prezzo in euro e quello in franchi svizzeri non vi è molto da fare. Inegozianti indicano il prezzo di vendita come meglio gli aggrada, che, generalmente, inSvizzera è più elevato che nel resto d’Europa. In genere riteniamo che la differenza nondovrebbe superare il 15-20%. Naturalmente. Il consumatore può scegliere se acquistar-lo o no. Vi è da dire che quando si paga alla cassa si conclude un contratto di compra-vendita con la conseguente accettazione del prezzo indicato. Inoltre, va anche detto cheè obbligo dei negozianti esporre la merce con il prezzo in franchi ed è loro facoltà,eventualmente, accettare i pagamenti in Euro.

i prezzi dei combustibili scendono,ma non quello del gas...Da qualche tempo il prezzo dei combusti-bili è diminuito sensibilmente. Il prezzodel gas però non è diminuito. Ho scrittoalle AIL (Aziende industriali di Lugano)per sapere se e quando le tariffe del gasverrano adeguate ai prezzi degli altri car-buranti e mi hanno risposto che “la poli-tica di AIL SA è fondata sulla stabilità deiprezzi a protezione della nostra stimataclientela. Per questo motivo la nostraAzienda stipula contratti aventi durantamedio-lunga, che non variano in funzio-ne delle repentine ed attuali fluttuazionidel mercato petrolifero. Dovesse confer-marsi in futuro questa tendenza, AIL SApotrà ribaltare questa riduzione nelle fu-ture pubblicazioni delle tariffe, che peral-tro avvengono a scadenza semestrale”. Èormai parecchio tempo che i prezzi deicombustibili sono fortemente ribassati,ma sembrerebbe che le AIL abbiano deicontratti di fornitura a lungo termine equindi molto sfavorevoli.

G.L. email

Possiamo comprendere che le aziende difornitura di energia, come le AIL, per potergarantire il servizio all’utenza e mantenereuna certa stabilità nei prezzi, debbano sot-toscrivere dei contratti per tempi più o me-no lunghi e che quindi gli adeguamenti, ri-spetto alle fluttuazioni del mercato, subi-scano dei forti rallentamenti. E ciò natural-mente deve valere anche quanto il prezzodel carburante invece di scendere... sale.

La borsa della spesa

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la posta

leggi la bds 5.15 online suwww.acsi.ch

con il codice ng8n8

È una bella vittoria per le organizzazionidei consumatori riunite nell’Alleanza eper tutti i consumatori: basta con prati-che infinite per tentare di revocare con-tratti a volte estorti per telefono a perso-ne anziane o inesperte da ditte o opera-tori scaltri e senza scrupoli. Ora chi ri-sponde è finalmente più protetto, anchese la prudenza, nei casi di telefonate ascopo di vendita, è sempre d’obbligo. Maattenzione: la data d’entrata della nuovadisposizione non è ancora fissata e fino aquel momento la legge dà lungo spago achi commercia per telefono. Ma costorosono ora avvisati, non potranno più per-mettersi pratiche discutibili a danno deglisventurati consumatori presi di mira.Ma la grande soddisfazione delle associa-zioni dei consumatori vale anche per il ri-conoscimento del periodo di 14 giorniper revocare il contratto. Per i contrattistipulati nell’ambito della vendita a domi-cilio, per strada o sul posto di lavoro il di-ritto di rescissione è in vigore già dal1991, ma la durata passa anche in questicasi da 7 a 14 giorni. Ciò vale anche per icontratti di leasing e per gli altri ambitiche rientrano nella legge federale sul cre-dito al consumo (LCC).Le associazioni riunite nell’Alleanza nonsaranno però soddisfatte completamentefintanto che lo stesso diritto di recessonon sarà introdotto anche per i contratticonclusi tramite internet, così come giàesiste a livello di Unione Europea.

vittoria dei consumatorii contratti conclusi per telefono sipotranno rescindereentro 14 giornici sono voluti ben 9 anni alparlamento federale per decidere diaccettare che i contratti conclusi pervia telefonica potessero beneficiaredel diritto di recesso. i consumatorihanno dovuto penare per vederericonosciuto quello che leorganizzazioni dei consumatoriritengono un sacrosanto diritto. maalla fine ce l’hanno fatta. e, uditeudite, il diritto di rescissione si puòfar valere entro un periodo di 14giorni.

Le segnalazioni dei nostri attenti lettori, corredate dalle relative immagini, sono semprepiù numerose. Nel caso delll’insalata baby il prodotto, dall’aspetto identico e, ci assicurachi ci scrive, dal peso simile, in Svizzera costa all’incirca 4 volte di più rispetto alla Fran-cia. Unica differenza che osserviamo: l’insalata baby acquistata a Cannes è di prove-nienza spagnola, mentre quella Svizzera è prodotta sul nostro territorio col marchio diSuisse Garantie. Quello che si paga in più è dovuto verosimilmente a questi ultimi fatto-ri... Interpellato, il portavoce di Coop Ticino, Luca Corti, indica i fattori che incidono sulprezzo dell’insalata baby: i prezzi franco consegna in Svizzera sono nettamente superio-ri rispetto alla Francia; l’insalata baby viene controllata, pulita e preparata a mano (e 1/3degli scarti viene riciclato); infine, per mantenerne l'integrità, l'insalata baby da Coopviene venduta in apposite confezioni e non, come solitamente viene fatto all'estero, inFlow Pack (che sono nettamente più convenienti).Alla fine è il consumatore a scegliere se comprare il prodotto o no. L’ACSI promuove ilconsumo di verdura e frutta locale, naturalmente quando la differenza di prezzo restaragionevole.Lo stesso vale per il prezzemolo. Luca Corti indica così i fattori che giocano un ruolofondamentale sul prezzo del prezzemolo bio Naturaplan: l’imballaggio studiato e piùcostoso rispetto alle bustine per garantirne al massimo la conservabilità; la lavorazione èpiù lunga e impegnativa con costi di produzione molto maggiori rispetto al prodottoconvenzionale. “Il prodotto preso in considerazione non è l’unica scelta che Coop offrealla sua clientela - conclude - ma rappresenta il "non plus ultra" della qualità (prontoall'uso e senza il minimo scarto). Nelle nostre filiali ci sono infatti dei mazzetti di prezze-molo (sempre da 20 g), già a partire da 90 ct.” Il che fa comunque, secondo i nostri cal-coli, 45 fr./kg, e anche di più se in questo caso ci sono degli scarti da considerare. Beh,forse un bel vaso di prezzemolo sul balcone varrebbe la pena!

il programma lana della lavatrice... mi restringe i capiHo utilizzato il programma Lana della lavatrice Samsung e mi si sono ristretti 2 ma-glioncini (che erano anche di un certo valore). Ho poi scoperto che la lavatrice hapreimpostato questo programma sulla temperatura a 40 gradi (quando la temperaturaper la lana deve essere fredda o massimo 20-30 gradi!). Da Samsung mi rispondonoche avrei dovuto regolare io la temperatura. Io ritengo che un programma preimposta-to debba avere una temperatura adeguata, altrimenti che senso ha?

M.F.-Morbio

Ha perfettamente ragione. Il programma lana (così come gli altri programmi di una la-vatrice) deve essere adeguato all’uso che se ne deve fare... Il nostro consiglio è di recarsidirettamente presso il negozio in cui ha acquistato la lavatrice per sottoporre il proble-ma, è infatti il distributore dell'apparecchio a doversi prendere la responsabilità del suobuon funzionamento. È comunque anche sempre utile, quando si acquista un nuovoelettrodomestico, leggere sempre attentamente anche l'opuscolo delle istruzioni.

coop, l’insalata baby costa 4 volte tanto rispetto alla francia e il prezzemoloha un prezzo da capogiro. le spiegazioni del negozio.

Vi mando le foto per la cosiddetta insalata Baby che ho acquistato qui in Ticino, daCoop, per 4 franchi e 50 centesimi (3 pezzi) e in Francia, a Cannes, per 99 centesimidi euro, che corrispondono a circa 1 franco e 5 centesimi. Stesso numero di pezzi e pe-so analogo. Mi sembra un furto!

R.Z. email

Alla Coop ho comprato prezzemolo al prezzo di fr. 2.20 per una confezione di 20grammi: il che fa un totale di 110.– franchi al chilo. Vi sembra normale?

A.B.-Odogno

1. contratti Regole differenti tra

la Svizzera el’Unione euro-pea, utilizzo ditermini in-comprensibi-li, testi troppolunghi e scrittiin piccolo: le

condizioni con-trattuali imposte dal-

le aziende sono difficili da ca-pire. In Svizzera i contratti legati ai consumidevono essere rivisti per garantire sia aiconsumatori sia alle imprese maggiore tra-sparenza e sicurezza giuridica. Chiediamo:• una lista delle clausole abusive, comequella già adottata dall’Unione europea

• regole chiare per il commercio elettroni-co: bisogna infatti colmare l’attuale vuotogiuridico, in particolare introducendo il di-ritto di revoca, in vigore nelle nazioni vici-ne alla Svizzera già da una decina d’anni

• la proibizione di escludere totalmente lagaranzia compresa nell’articolo 210 delCodice delle obbligazioni o di prevedernelimitazioni (come la riparazione al postodell’annullamento del contratto).

La borsa della spesa

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alleanza

elezioni federaliCosa chiediamo ai candidati

2. telecomunicazioniI problemi legati ai contratti nel campo del-le telecomunicazioni costituiscono la mag-gior parte delle lamentele che ricevono leassociazioni dei consumatori. Abbiamo per-ciò redatto un libro bianco dei consumatoriche contiene tutte le richieste nei confrontidegli operatori, del mondo politico e delleautorità competenti. Tali rivendicazioni so-no state elencate anche in vista della pros-

3. servizi finanziariOggi disporre di un conto bancario è essen-ziale per poter partecipare pienamente allavita economica e sociale. Nel settore deiservizi finanziari c’e un disequilibrio di forzetra consumatori e istituti bancari. La com-plessità e la diversità delle tariffe, rendono ilconsumatore impotente: di fronte all’im-possibilità di paragonare i costi delle varieprestazioni, è impossibile far giocare la con-correnza. Chiediamo:• maggiore trasparenza e possibilità di con-frontare facilmente le tariffe bancarie

• un servizio di base accessibile a tutti• una Legge sui servizi finanziari forte einnovatrice

• la protezione dei datibancari sensibili

• una lotta effica-ce contro l’in-debitamentoeccessivo

• una Leggesui contrattiass icurat iv ipiù favorevoleai consumatori.

4. salute I consumatoridevono po-tersi man-tenere inbuona sa-lute e cu-rarsi sen-za rovinar-si finanzia-riamente. È importante avereuna politica proattiva di promozione dellasalute e di prevenzione delle malattie,un’informazione neutrale e trasparente suisistemi assicurativi, sulle cure e il mercatodei medicinali e che questi settori sianocontrollati in modo efficace. I consumato-ri-assicurati-pazienti e i loro rappresentatidevono poter partecipare alle decisioniche li riguardano. È pure necessario intro-durre una gestione della qualità per ren-dere trasparenti le prestazioni sanitariefornite, la loro necessità e utilità e i lorocosti. Chiediamo:• la netta separazione dell’assicurazionemalattia di base da quelle complementa-ri per garantire la trasparenza

• medicinali sicuri e efficaci• che alle organizzazioni dei pazienti e deiconsumatori venga concesso il diritto di ri-corso e la possibilità di fare delle proposte• un sistema finanziariamente soppor-tabile e al servizio della vera salutedella popolazione. Con un costo glo-bale di 70 miliardi di franchi, il siste-ma sanitario svizzero è il secondopiù caro del mondo e dunque si devefare in modo che sia anche uno deimigliori.

l’alleanza delle organizzazioni dei consumatori (acsi, frc-fédération romande des consommateur e sks-stiftungfür konsumentenschutz) presenta la nuova charta dei consumatori per le elezioni federali 2015.

Forte del successo ottenuto dalla prima Charta dei con-sumatori, lanciata in occasione delle elezioni federalidel 2011, l’ACSI torna ora alla carica insieme con i suoipartner con una nuova Charta che rappresenta il “pro-

gramma della legislatura 2015-2019” e altro non è che l’elencodelle preoccupazioni che giornalmente arrivano ai nostri servizidi consulenza. Affinché il mercato funzioni correttamente, è ne-cessario che i consumatori abbiano fiducia e possano far capo ainformazioni trasparenti, confrontabili e chiare ma anche a pro-

dotti sicuri. Questa Charta si sviluppa, dunque, attorno a novetemi chiave in materia di consumo: contratti, telecomunicazioni,servizi finanziari, salute, alimentazione e oggetti d’uso, sosteni-bilità e energia, azioni collettive, prezzi, mobilità. L’obiettivo èche i candidati e i rispettivi partiti inseriscano queste nostre ri-vendicazioni nei loro programmi, nel corso della campagna elet-torale in modo che i temi del consumo siano posti al centro del-l’agenda politica e che diventino argomento elettorale: tutti noisiamo infatti al contempo consumatori e cittadini.

sima revisione della Legge sulle telecomu-nicazioni (LTC). Chiediamo:• prezzi effettivi garantiti nell’ambito dellatelefonia mobile

• proibizione dei costi nascosti, imprevedi-bili oppure fatturati con sovrapprezzo.

• protezione dei dati accresciuta che diventila regola e non l’eccezione.

• mezzi efficaci contro le pratiche di vendi-ta telefonica che violano l’articolo 3 dellaLegge federale contro la concorrenzasleale.

Gli sforzi per risparmiare devono ripercuo-tersi direttamente sui nuclei famigliari. I co-sti non devono ricadere unicamente sullespalle dei piccoli consumatori (economiedomestiche) ma su tutti coloro che utiliz-zano l’energia, comprese le industrieche ne consumano in grandi quanti-tà. Chiediamo:• informazioni che permettano diacquistare prodotti sostenibili • riparabilità dei prodotti a costiaccettabili e la messa a disposi-zione di pezzi di ricambio per al-meno dieci anni.

• un approvvigionamento energeticosicuro, economico e rispettoso del-l’ambiente.

tori svizzeri spessosono confrontaticon barriereartificiali chev e n g o n ocreate dallemultinazio-nali per impe-dire i confrontie gli acquisti al-l’estero. Chiediamo:• un impegno contro i prezzi eccessivi deiprodotti importati e misure contro i fattoriche causano il rincaro dei prezzi

alleanzaLa borsa della spesa

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5. alimentari e beni di consumoDobbiamo poter goderedi un’alimentazionesana, sicura, ab-bordabile, non-ché rispettosadell’ambientee delle condi-zioni di lavo-ro dei pro-duttori. Que-ste esigenze de-vono essere sod-disfatte anche pertutti gli altri beni di consu-mo, come i cosmetici, i giochi, l’abbiglia-mento, eccetera. I consumatori devono po-ter contare su informazioni corrette e tra-sparenti affinché non siano ingannati sullaqualità di un prodotto e possano fare sceltecon cognizione di causa. Chiediamo dun-que:• informazioni leggibili, facili da capire • scelte alimentari sane favorite da un’eti-chettatura nutrizionale comprensibile esemplificata (per esempio un semaforo)

• trasparenza e sicurezza lungo tutta la fi-liera e applicando limitazioni severe per iresidui di fitofarmaci, l’utilizzo di additivialimentari e di agenti chimici, con un’at-tenzione particolare all’impatto potenzia-le delle nuove tecnologie (nanoparticelle)

• lotta contro le frodi commerciali (peresempio quelle legate alla Swissness)

• inserimento della Svizzera nelle reti euro-pee RASFF e RAPEX, i sistemi d’allerta perle derrate alimentari e per i prodotti nonalimentari.

6. sostenibilità & energia La Svizzera deve intensificare l’impegno perridurre il suo impatto ambientale e sociale.Occorre favorire i prodotti che durano neltempo e agire concretamente per diminuirela dipendenza dalle fonti d’energia non rin-novabili. L’accesso alle varie forme di ener-gia deve essere garantito a costi accessibili,le informazioni date dai fornitori devonoessere trasparenti e affidabili.

7. azioni collettive Abbiamo sempre riven-dicato l’introduzionenel diritto svizzerodelle azioni col-lettive. Il Consi-glio federale,già nel 2013 har i conosc iu toche nel nostroo r d i n ame n t omanca questostrumento. Ha inol-tre constatato che il si-stema attuale di protezioneper il risarcimento di danni che hanno coin-volto gruppi di consumatori è lacunoso. Leazioni individuali hanno costi di proceduratroppo elevati per chi le intraprende. Di fat-to oggi, è impossibile rappresentare in giu-stizia gruppi di persone che hanno subitodanni. Possiamo quindi parlare di “dene-gata giustizia” per motivi finanziari. Chiediamo:• l’introduzione nel Codice di procedura ci-vile del diritto di procedere con azioni col-lettive e un’estensione del campo d’azio-ne delle organizzazioni (articolo 89 delCodice di procedura civile) per le richiestedi risarcimenti e interessi.

8. l’isola dei prezzi altila piattaforma barometrodeiprezzi.ch ha di-mostrato chiaramente che la Svizzera èun’isola dei prezzi alti: la differenza con iprezzi applicati nelle nazioni confinanti perprodotti identici nei settori dei cosmetici, ri-viste e quotidiani, abbigliamento, scarpe,articoli sportivi e derrate alimentari trasfor-mate è enorme. Per lottare contro il turi-smo degli acquisti – che causa perdite perquasi 10 miliardi di franchi – i prezzi deiprodotti importati devono essere assoluta-mente diminuiti. Su internet poi i consuma-

9. mobilitàLa mobilità non deve essere considerata so-lo come una questione legata ai trasporti in

quanto tali, ma anche all’alloggio, almercato del lavoro e allo sviluppodelle attività del tempo libero. Lamobilità è stata incoraggiata epromossa per anni, in particola-re insistendo sulla flessibilità pergli spostamenti dal proprio do-micilio al luogo di lavoro. Maora la Confederazione vuol farpassare alla cassa persone chespesso non hanno avuto la possi-

bilità di scegliere quale mezzo di tra-sporto utilizzare. In questo campo, di

conseguenza bisogna passare dalla logicautilizzatore-pagatore a una visione benefi-ciario-pagatore, tenen-do conto di chiapprofitta indi-re t tamentedella mobili-tà degli in-dividui, co-me lo Statoe le impre-se. Le tariffedei trasportidevono esserepensate per inco-raggiare i mezzi ecologici,soprattutto quando non ci sono alternativeaccettabili alla mobilità.Chiediamo:• tariffe proporzionate e eque.• il rafforzamento dei diritti dei passeggerie la creazione di un’istanza di mediazioneunificata, neutrale e indipendente.

• una regolamentazione degli indennizziper ritardi importanti simile a quellaadottata dall’Unione europea.

il testo integrale è pubblicato sulnostro sito www.acsi.ch

La borsa della spesa

5.2015 8

internet

Sarà capitato anche a voi di vederricordato su Facebook il comple-anno di un caro amico o di un pa-rente già morto da tempo. Ma sui

social e in internet non si muore mai.Lo sviluppo delle nuove tecnologie e

l’uso sempre più diffuso di Internet in tuttigli ambiti della vita hanno aumentato lamassa dei dati memorizzati sul web e lepossibilità di interconnessione: navigandoin internet attraverso blog, reti sociali e al-tro, si lasciano, infatti, numerose tracce.

Oggi si parla, dunque, di diritto al-l’oblio digitale che si può definire come lapossibilità di controllare online le proprietracce e la propria sfera, privata e pubbli-ca. Considerata la comparsa di programmidi ricerca e di analisi sempre più sofisticati,non si può però che constatare che tale di-ritto, inteso come la cancellazione com-pleta e definitiva dei dati, è spesso un con-cetto illusorio.

Nella vita reale l'uomo dimentica; in-ternet, invece, no. Nel mondo virtuale diInternet, i contenuti sono non solo acces-sibili quasi all'istante a chiunque e ovun-que, ma diventano anche permanenti,perché una volta che i dati sono stati pub-blicati, difficilmente possono essere rimos-si in modo definitivo.

La rivista tedesca per consumatori Testnel numero di marzo racconta la vicenda diuna famiglia che ha dovuto affrontarel’eredità digitale di un congiunto. Paul

muore improvvisamente di infarto e lasciauna moglie, due figli e... 7 aste in corsosu Ebay. Evidentemente Paul non twittapiù ma i suoi follower scrivono: “Paul, co-sa ti succede?”. E lui sorride ancora dallasua pagina Facebook, mentre la notiziadella sua morte si diffonde. Gli amici po-stano “Ci manchi” mentre poco sottoPaul invita ancora alla sua festa di comple-anno.

Su Facebook e Twitter entrano co-stantemente notizie, acquirenti di Ebayaspettano risposte, Paypal registra paga-menti per merce che deve essere spedita.Una dozzina di “onlineaccounts” aspetta-no, non ancora visti dagli eredi. Una dittadi telefonía mobile sta ritirando 25 eurodal conto di Paul. E tutto questo continuaautomaticamente, anche dopo la morte.

L’esempio di Paul illustra chiaramentecosa significa un’eredità digitale. Il lavorodegli eredi inizia con la ricerca di tracce:quali conti online ci sono? Quali sono lepassword? Dove sono aperti e si accumu-lano costi? Quali tracce in Internet sonodolorose per i superstiti?

cautelarsi è meglioTutto sarebbe più semplice se Paul

fosse stato previdente. Con i suoi dati diaccesso la sua pagina si potrebbe modifi-care, ma, senza password e username, Fa-cebook non cede e gli eredi non hannoaccesso al profilo del defunto.

Facebook non è un caso isolato. AncheTwitter si comporta in modo analogo. Quianche la cancellazione dell’account, ormaiprivo del titolare, è complicata. Twitter esi-ge, oltre al certificato di morte, una copiadel documento d’identità o del permesso diguida e un documento certificato da un no-taio dal quale risulti la relazione tra defuntoe erede. Paula dovrebbe inviare tali docu-menti alla sede di Twitter a San Francisco. Incaso di contestazioni varrebbe il diritto cali-forniano. Chi vuole evitare ostacoli nellacancellazione deve disporre di username epassword del defunto.

Anche presso Ebay gli eredi procedo-no solo con fatica se non hanno i dati diaccesso. Non esistono procedure previsteper la gestione di conti in caso di morte.

google+ con manager per ladisattivazione

Questa storia dimostra chiaramentecome sia importante cautelarsi per quantoriguarda l’eredità digitale. Qualcosa peròora si sta muovendo.

Google+ per esempio offre oggi aisuoi clienti addirittura una soluzione tecni-ca: un manager per la disattivazione delconto. Gli utilizzatori possono ancora invita decidere chi abbia diritto di accesso alloro profilo dopo la loro morte. Google+memorizza fino a 10 persone che vengo-no automaticamente da loro informate incaso di inattività del conto.

La vitadopo la morteQuando una persona muore che fine fanno i suoi dati accumulati nella suavita virtuale. gli eredi hanno accesso a facebook, ebay, twitter e yahoo?nelle immense reti di internet si annidano centinaia di migliaia di nostridati personali che rimangono, anche senza volerlo, vivi pure dopo lanostra morte. in internet, tutto è per sempre! vi proponiamo qui alcuniconsigli su come comportarsi.

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5.2015 9

internet

limitare il tempo d’uso di tablet e telefonini

doppioclick

PAOLO ATTIVISSIMO

che diverse da Apple) bisogna installare delle app specifiche,come per esempio Kids Place della Kiddoware (gratuito inGoogle Play), che oltre a impostare un limite di tempo genera-le blocca lo scaricamento e l'acquisto di altre app e inibisce lechiamate in arrivo. Se si preferisce un limite di tempo specificoper i video di Youtube, c’è Youtube Kids di Google, gratuito inGoogle Play, che inoltre filtra i video non adatti ai bambini.

Per limitare non solo il tempo ma anche le fasce orarie, suidispositivi Android si può usare Screentime (40 dollari/annopresso Screentimelabs.com), che permette anche il controllo ela gestione a distanza e consente di selezionare una per unaquali app possono essere usate.

Gli ausili tecnici ci sono, insomma, ma è consigliabile af-fiancarli al dialogo e a un’offerta di altre attività interessanti emagari più educative e sociali.

Il tempo vola quando si gioca, si chatta o si sfoglia il Websu un telefonino o su un tablet; spesso staccarsi è difficile, estaccare i figli da questi schermi così accattivanti a volte pareimpossibile. Sorvegliarli con il cronometro in mano è impratica-bile, per cui un aiutante informatico può essere utile.

Per l’iPad e l’iPhone c'è un sistema incorporato molto sem-plice: per prima cosa si imposta un codice di blocco, andando inImpostazioni – Codice – Abilita codice, digitando il codice scel-to e avendo cura di disattivare Inizializza dati. Poi si lancia l’appOrologio, si sceglie Timer, si imposta il limite di tempo che si de-sidera e come suoneria si sceglie Interrompi Riproduzione.Toccando Avvia inizia il conto alla rovescia del tempo assegna-to all’uso del dispositivo. Quando scade il tempo, il tablet o te-lefonino si blocca inesorabilmente.

Per i telefonini e tablet Android (praticamente tutte le mar-

Chi lo desidera può anche disporre il suo software in modo tale che il proprioprofilo venga automaticamente cancellato dopo un tempo predefinito di inattività.

Facebook ha già introdotto, negli Stati Uniti, una tecnica simile lo scorso me-se di febbraio: gli utilizzatori possono indicare una persona che abbia accesso li-mitato al loro profilo in caso di morte. Non si sa ancora quando questa tecnicaarriverà anche in Europa. A livello europeo, si sta discutendo della possibilità diadeguare il quadro giuridico esistente e, in tale contesto, è al centro dei dibattitianche il concetto di “diritto all’oblio”. Con la sentenza del 13 maggio 2014, laCorte di giustizia europea ha stabilito che i gestori dei motori di ricerca sono re-sponsabili dell'elaborazione dei dati personali sulle loro pagine web e devono, surichiesta e a determinate condizioni (non in contrasto con l’interesse pubblico),rimuovere il rinvio ipertestuale a queste pagine. Tale sentenza avrà sicuramenteripercussioni anche in Svizzera per gli utenti di Internet.

Consigli ACSI per farsi dimenticarel testamentoIndica nel testamento chi, in caso di morte puòaccedere ai tuoi account online.

l accesso e-mailL'accesso al conto e-mail è particolarmente im-portante. Ci convergono molte informazioni.Annota per gli eredi quali conti e-mail usi.

l disposizioniStabilisci cosa deve succedere con i vari profilisu Facebook, ecc. Devono essere cancellati omantenuti “in memoria”?

l foto e videoDà indicazioni su eventuali foto e video chevorresti conservare, aiutando gli eredi nellascelta.

l passwordCustodisci separatamente password e parole diaccesso, possibilmente in una cassetta di sicu-rezza o usa il Manager di password.

l manager di passwordÈ un programma sicuro per la gestione di tuttele password. Si custodisce su una chiavetta USBcifrata. In questo modo agli eredi resta solo lapassword per la chiavetta e per il Manager.

l disposizioni scritte a manoScrivi a mano il tuo testamento indicando anchele regole che vuoi siano rispettate per il lascitodigitale, firmalo, datalo e consegnalo a unapersona di fiducia. In Svizzera vi è la possibilitàdi fare testamento in forma “olografa” (vedisopra) oppure “pubblica”, dinanzi a un notaio.

Quali diritti ai tempi di google, facebook e twitter

a cosa devono fare attenzione gli eredi?Nei social network si trovano soprattutto cose personali come foto o notizie chesi vorrebbero salvare. Ma ci possono essere anche conti bancari con soldi o assi-curazioni, contratti per elettricità, gas o altri servizi che possono generare costi.

gli eredi possono esigere l'accesso ai conti-online?Il diritto ereditario dice che tutti i diritti e doveri del defunto passano agli eredi.Perciò questi devono avere accesso ai conti bancari, ai contratti assicurativi equelli riguardanti i servizi (presentando i relativi documenti). Ciò vale anche perPaypal, dove potrebbero ancora esserci dei crediti.

chi propone servizi online può rifiutare l'accesso al profilo di undefunto?Giuridicamente è difficile dare una risposta. Nei social network si tratta di datimolto personali, destinati a parenti e amici e non necessariamente agli eredi.Inoltre nei profili possono esserci dati di terze persone (amici follower). Per mo-tivi di protezione dei dati, vari network non danno accesso ai profili dei defunti.

cosa si può fare per aggirare gli ostacoli giuridici?Possono cautelarsi lasciando, ancora in vita, i loro dati di accesso e stabilendochi potrà avere accesso a quali dati, in particolare per quanto riguarda foto, testie blog.

La borsa della spesa

5.2015 10

test

Molto buono

Buono

Soddisfacente

Poco soddisfacente

Insufficiente

4

6

SìNo

* 100% = prodotto ideale

80

ISOSTARHidrate and

performsensitive

Giudizio globale: buono sufficiente insufficiente

Distributore

Prezzo (fr.)

Prezzo al litro (fr.)

Confezionamento

Cucchiaio di dosaggio

Zollette di zucchero/litro (1=4g)

Acidità (50%)

Zuccheri (15%)

Sodio (15%)

Fruttosio (10%)

Riempimento (10%)

GIUDIZIO GLOBALE (%*)

12.90

2.58

scatola

4

14 (57g)

63

SPONSERCompetition

citron

OVERSTIMHydrixir

bio citron

ISOSTARHidrate and

performcitron

50

GATORADESport drink

SPONSERIsotonic citron

Athleticum,Sportxx

24.50

2.04

scatola

4

8 (31g)

Athleticum,Manor, Ochsner

51 46 45

28.50

5.14

scatola

4

14 (54g)

sport-nature.ch

11.30

2.26

scatola

4

14 (56g)

Athleticum,Coop, Sportxx

3.50

4.67

bottiglia

10 (40g)

Coop

24.50

2.04

scatola

4

13 (50g)

Athleticum,Manor, Ochsner

bevande energeticheDoping con acido e zuccherisecondo i fabbricanti di questi prodotti è impossibile idratarsi bene bevendo semplicemente dell’acqua. ma cosacontengono veramente queste bevande o queste polveri? dalle nostre verifiche abbiamo scoperto che ci sono acidie zuccheri in quantità eccessive.

Da buoni sportivi, i partecipantial test hanno corso da un ne-gozio all’altro per selezionaredieci bevande energetiche fra

le più vendute. Questi prodotti non gassa-ti, dolci e salati al contempo, dovrebberocontribuire a mantenere una prestazioneelevata durante lo sforzo fisico e a far re-cuperare rapidamente la perdita d’idrata-zione. Non hanno nulla a che vedere congli energy drink a base di taurina o caffei-na che piacciono molto ai giovani. Standoa quanto sostengono coloro le produco-

no, le bevande energetiche contribuireb-bero a evitare la disidratazione e apporte-rebbero energia. Ma...

Uno studio della clinica dentaria del-l’Università di Berna ha costatato una for-te erosione dei denti degli sportivi che as-sumono regolarmente questi drink high-tech. Perciò abbiamo iniziato le analisi mi-surando con pH-metro l’acidità dei cam-pioni selezionati. Ricordiamo che un liqui-do neutro, l'acqua pura, ha un pH di 7.Una soluzione acida ne avrà uno inferiore.Per esempio, l’acido gastrico ha un pH di

2 ed è centomila volte più aggressivo del-l'acqua. Quanto alle bibite scelte per que-sto test, sono spesso molto o addiritturatroppo acide. Il podio va a POWERADEcon un pH di 2,84.

poveri i nostri denti!Queste bibite corrodono lo smalto dei

denti e se sono assorbite a piccoli sorsi re-golari con la bocca asciutta, l’effetto siamplifica velocemente. Inoltre, in unadentatura già indebolita, lo zucchero checontengono fa la gioia dei batteri respon-

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5.2015 11

test

Prezzi indicativi basati sui dati forniti in negozio.

43 41

POWERADEIon 4

POWERBARIsoactive

citron

GATORADEGranulatlemon

PUNCHPOWERbio drink

40 36

2.25

4.50

bottiglia

9 (36g)

Coop

2.25

4.50

bottiglia

9 (36g)

Coop

13.–

1.44

scatola

6

11 (42g)

Athleticum

11.–

2.20

scatola

6

15 (59g)

Athleticum

26.–

3.47

scatola

4

14 (55g)

Farmacie

sabili della carie. Per contrastare tali effettinefasti, ISOSTAR, SPINSER e OVERSTIMhanno sviluppato delle bevande a pHneutro. Lo confermano anche le misura-zioni in laboratorio. Tuttavia, nelle argo-mentazioni pubblicitarie, i fabbricantiomettono di dire che preservano i denti. Enon a caso, sarebbe come ammettere chegli altri prodotti della stessa gamma dan-neggiano la dentatura. Sull’imballaggio,ISOSTAR preconizza la seguente assunzio-ne: 150 ml prima dello sforzo, da 150 a250 ml ogni 15 minuti, poi 150 ml all’arri-vo. In pratica e a dipendenza della bevan-da scelta, uno sportivo ingurgiterebbequalcosa come quindici zollette di zucche-ro ogni ora! Non è poco, tanto più chedurante una disciplina di resistenza, l'ap-porto di liquido va sovente di pari passocon il consumo di gel iper zuccherati ebarrette energetiche.

Secondo Barbara Pfenninger, respon-sabile dell'alimentazione alla Fédérationromande des consommateurs (FRC), “untale tenore di zucchero non è accettabilein una bevanda destinata agli sportivi e

che veicola un'immagine salutare”.Alcuni prodotti contengono del frut-

tosio, uno zucchero presente nella frutta,che però nel caso delle bibite energeticheè prodotto industrialmente. Si tratta di unmonosaccaride interessante per gli sportiviperché non provoca iperglicemia e appor-ta energia a lungo termine. Ma può ancheprovocare nausee e diarree e diminuire ilsenso di sazietà. Si sospetta pure che siauna causa importante di obesità. Infine,per i diabetici, è altrettanto dannoso delglucosio. Il fruttosio contenuto nella fruttanon comporta le stesse conseguenze per-ché altri elementi nutritivi compensano glieffetti nefasti del fruttosio puro aggiuntoalle bibite.

il buon gusto di... vuotoUn altro punto che ha sorpreso gli

esperti è il tasso di riempimento dei conte-nitori. Un tasso normale di vuoto si aggiraattorno al 30%. Ma dall’analisi dei cam-pioni acquistati per questo test risulta chepiù il prodotto è caro e più la scatola èvuota! Gli imballaggi di OVERSTIM, PUN-

CHPOWER e GATORADE sono mezzivuoti. ISOSTAR e le bevande liquide han-no invece un tasso di riempimento moltobuono.

Allora, per resistere a lungo è megliocarburare ad acqua o con le bevandehigh-tech? È la domanda che si sono postialcuni scienziati inglesi e a partire dallaquale hanno effettuato delle ricerche. Illoro studio ha dimostrato che la presenzadi zucchero migliora la prestazione sporti-va, ma le loro ricerche hanno anche dimo-strato che basta assumere del liquido zuc-cherato e poi sputarlo. Infatti, quando lalingua percepisce il sapore dello zucchero,il cervello crede che arrivi dell’energia sup-plementare e ordina ai muscoli di accele-rare. Morale: a un adulto normale che fasport, a meno che non voglia a tutti i costirosicchiare qualche secondo al cronome-tro, un’alimentazione quotidiana equili-brata apporta un tasso sufficiente di vita-mine e di nutrimenti. E poi non resta chebere dell’acqua durante lo sforzo.

@FRC MIEUXCHOISIR (TRADUZIONE TF) FOTO TABELLA JL BARMAVERAIN

Consigli ACSI

Nei grandi magazzini, le bevande energetiche sonospesso esposte assieme agli sciroppi e alle altre be-vande dolci gassate. Così, per cambiare sapore, èforte la tentazione di consumare queste bibite comeuna qualsiasi altra gassosa, quando invece sono de-stinate a un uso specifico. Inoltre, alcuni imballaggi menzionano lo sport el’isotonia in modo poco discreto. Per questa ragioneè stato valutato severamente il tenore di zuccheri deicampioni presi in considerazione per il test. Infine, con quindici zollette di zucchero al litro, que-ste bevande sono fortemente sconsigliate ai più gio-vani e alle loro dentature.

Qualche confusione nei generi

- mezzo litro di succo di frutta

- mezzo litro d’acqua

- sale: 1/4 di un cucchiaino da caffé

in alternativa:

la bibita per gli sportivi

fatta in casa

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5.2015 12

acidi grassi omega 3almeno che siano naturali

well&activeOmega-3

teteseptOmega-3

olio di salmone 1000

Doppelherzaktiv

Omega-3

la lettura e il confronto delle etichette di questi integratori alimentari èun’impresa ardua. i valori di riferimento non sono tutti uguali: alcuneconfezioni devono ancora essere adeguate alla relativa ordinanza svizzera.il consumatore è in totale confusione. abbiamo cercato di fare un po’ dichiarezza.

Un nostro socio ci segnala chesulla confezione di capsule diolio di pesce della Actilife dellaMigros manca l’indicazione del

paese di provenienza dell’olio. Ci infor-miamo presso il Laboratorio cantonale dalquale veniamo a conoscenza che in basealla legge in vigore, per questo prodotto

“non è necessario indicare il paese di pro-venienza”. Nel frattempo abbiamo visio-nato alcune confezioni di integratori ali-mentari Omega-3 (olio di pesce): abbia-mo riscontrato delle differenze nella poso-logia e abbiamo deciso di verificare piùetichette. Abbiamo scelto 8 prodotti, 6 ac-quistati nei supermercati, uno in farmacia

alimentazione

Acquistato presso

Produttore/distributore

Dati confezione N° di capsuleIndicazione obbligatoria peso del prodotto (g)Peso per capsula (mg)

Indicazione obbligatoria % di olio

Prezzo confezione (fr.)Prezzo unitario calcolato (fr./capsula)Esame conformità etichetta

Dati relativi a EPA+DHA (Omega-3 “marini”)Contenuto (mg/capsula)Copertura dose giornaliera dichiarata in etichetta (%/capsula)Copertura dose giornaliera calcolata secondo la legislazionesvizzera* (%/capsula)Dosaggio consigliato in etichetta (capsule/giorno)Copertura dose effettiva giornaliera raccomandata condosaggio consigliato in etichetta (%/giorno)Costo dose giornaliera consigliata in etichetta (fr./giorno)Costo calcolato per quantitativo equivalente al 100% della dosegiornaliera raccomandata (fr./giorno)

Aldi

Pharma AdenhovenAdenhovenGermania

8054675

74% olio di pesce

4.990.06

conforme

150 mg60%

30%

3

90%

0.18

0.20

Coop

Merz Pharma AGCH - Allschwil

Made in UE

80n.i.1465

Olio di salmone e dipesci di mare

(68,3%) con almeno50% olio di salmone

12.700.16

manca l’indicazionedel peso

300 mg120%

60%

1

60%

0.16

0.27

Migros

Queisser PharmaD - Flensburg

Elaborato in Romania

30461533

65,1% olio disalmone

7.500.25

conforme

300 mg60%

60%

2

120%

0.50

0.42

La borsa della spesa

5.2015 13

AmundsenOmega 3

ActilifeOlio di pesce

Vita Omega1000

Ovega3 ActilifeOlio di krill

* DosegiornalieraraccomandataEPA+DHA danon superare(Ordinanza suglialimenti speciali): 500 mg/giorno

n.i.: non indicato

tipi di omega-3

i più noti acidi grassi omega-3sono epa, dha e ala.

i primi due sono acidi grassiomega-3 a catena lungapresente nel pesce, nellealghe e nel krill delle acquefredde. contribuiscono alcorretto funzionamento delcuore e a mantenere normalila pressione sanguigna e illivello dei trigliceridi nelsangue.

il terzo è un acido grassoomega-3 a catena lunga,precursore degli acidi grassiomega-3 epa e dha.

e uno in un negozio specializzato in prodottibiologici.

Questi integratori sono sovente abbi-nati con vitamine (E o B6, B12) o acido foli-co. La nostra attenzione si è però concen-trata solo sul contenuto di acidi grassi Ome-ga 3. Questi grassi sono detti polinsaturiperché la loro catena comprende vari doppilegami. Tra i principali grassi del gruppoOmega-3 c’è appunto l'acido eicosapentae-noico (EPA) e l'acido docosaesaenoico(DHA). Gli acidi EPA e DHA possono esseresintetizzati dall’organismo umano a partiredall'acido ALA (acido α-linolenico) ma sol-tanto in piccole quantità: EPA e DHA per-mettono di esercitare quegli effetti biologiciche sono determinanti per il corretto funzio-namento di alcuni organi importanti (cuore,vista e cervello).

Evelyne Battaglia-Richi, dietista e mem-bro della Commissione federale per l’ali-mentazione, conferma che gli acidi grassi

La tabella è disposta sulla basedel costo calcolatoper un quantitativo pari al 100% delladose giornalieraraccomandata nell’Ordinanza federale (un criterioadottato per avereun termine di confrontoomogeneo).

alimentazione

Denner

Amundsen Brands ASNorvegia - Bergen

Prodotto in Norvegia

9063700

n.i.

12.900.14

manca la percentualedi olio

125 mg50%

25%

2

50%

0.28

0.56

Migros

MigrosCH - Zurigo

Elaborato in Svizzera

3023767

62% olio di pesce

4.900.16

conforme

125 mg50%

25%

2

50%

0.32

0.64

Farmacia Sun Store

Vita Health Care AGCH - Laupen

Fabbricato in Svizzera

60n.i.1433

n.i.

39.800.66

manca l’indicazionedel peso e la % di olio

500 mg100%

100%

1

100%

0.66

0.66

Bio Casa

EnergyBalance AGLI - Schaanwald

9055610

70% olio di pesce(da pesca certificataecosostenibile d’alto

mare)

24.500.27

conforme

200 mgn.i.

40%

2

80%

0.54

0.68

Migros

MigrosCH - Zurigo

Elaborato in Germania

3022733

68% olio di krill

12.900.43

conforme

102.5 mg40%

20.5%

2

41%

0.86

2.10

La borsa della spesa

5.2015 14

alimentazione

del gruppo Omega-3 sono importanti perun corretto equilibrio nutrizionale nell’ali-mentazione. Negli ultimi anni diversi studisi sono occupati del ruolo preventivo degliacidi grassi insaturi in sostituzione di quellisaturi per un influenza positiva sulle ma-lattie cardiovascolari. La dietista aggiungeperò che molti aspetti restano ancora daapprofondire anche in relazione ad altremalattie influenzate dal consumo diqueste sostanze nutrizionali fondamentaliper la nostra salute.

Quanti acidi grassi omega 3servono?

La dietista Evelyne Battaglia-Richi cispiega che oggi la raccomandazione è di1-4,4g per 2000 kcal di apporto energe-tico medio per un adulto, premesso chel’alimentazione sia equilibrata in generalee dal profilo dei grassi (circa 20g di acidigrassi del gruppo omega 6 e 20-30g diacidi grassi monoinsaturi, presenti, peresempio, nell’olio d’oliva e di colza). L’ap-porto degli acidi grassi saturi (presenti tral’altro nei salumi e nei formaggi grassi) etrans (per esempio margarine e prodottiricchi in grassi elaborati) sono invece da li-mitare (informazioni sul sito dell’Ufficiofederale della sicurezza alimentare e di ve-terinaria USAV, www.blv.admin.ch).

etichette che disorientanoIn genere tutte le confezioni che ab-

biamo esaminato indicano l’importanzadegli acidi grassi Omega-3 nell’alimenta-zione quotidinana. Il dosaggio consigliatoin etichetta è invece piuttosto discordante.L’Ordinanza federale sugli alimenti speciali(stato al 4 febbraio 2014) raccomandacome dose giornaliera per i principali acidigrassi Omega-3, EPA e DHA, una quanti-tà che non deve superare i 500 mg al gior-no (per la somma dei due).

Notiamo però che alcune etichettefanno riferimento a un valore che è esat-tamente la metà (250 mg/giorno): è il ca-so del prodotto di Aldi e di Coop, dellecapsule norvegesi del Denner e dei pro-dotti Actilife di Migros. Sulla confezioneOvega3 questo dato è invece assente deltutto. Questo fatto, oltre a non esserecorretto, trae evidentemente in errore iconsumatori.

Alcune di queste marche sono pro-dotte in Paesi dell’Unione europea e quinon vi sono al momento dei valori di leg-ge sull’assunzione di acidi grassi omega-3:l’EFSA (l’Autorità europea per la sicurezzaalimentare) si limita a indicare che “un’as-sunzione giornaliera supplementare di 5 gdi acidi grassi omega-3 a catena lunganon desta timori per la popolazione gene-rale”. In Svizzera però è in vigore l’Ordi-

nanza citata che deve essere rispettata.Abbiamo chiesto spiegazioni a Migros

di cui abbiamo ben due prodotti non con-formi sotto questo profilo (il terzo prodot-to acquistato da Migros invece fa riferi-mento alla dose giornaliera prevista dallalegge). Francesca Sala, di Migros, rispon-de che effettivamente alcune delle confe-zioni di integratori alimentari presenti neiloro negozi “riportano ancora le indicazio-ni sulla base dell'ordinanza nella sua ver-sione precedente” che raccomandava unadose giornaliera per gli adulti di Omega 3di 250 mg. Le prescrizioni sull’etichetta -assicura - saranno corrette con le nuoveindicazioni man mano che le confezionisaranno ristampate.

L’Ordinanza sugli alimenti speciali

prevede infatti un periodo fino al 31 di-cembre 2015 per smaltire le confezioni incommercio e adeguare dosaggi e etichet-te. Vi è quindi da supporre che quanto ciriferisce Migros valga anche per i prodottidi altri negozi che fanno riferimento a undosaggio quotidiano raccomandato infe-riore a quello previsto dalla legislazionesvizzera.

l’importante è non esagerareDando per scontato che tutti i valori

di contenuto dichiarati in etichetta sianoeffettivamente tali, osserviamo che tra leconfezioni esaminate ve n’è una (Doppel-herz) che con il dosaggio quotidiano con-sigliato supera la quantità prevista nell’Or-dinanza federale: raggiunge infatti il

supplementi di Omega 3: ne abbiamo bisogno?il parere della dietistaMeglio coprire il fabbisogno di grassi (compreso Omega 3) con alimenti naturali, dipreferenza di origine vegetale, in linea con un’alimentazione più sostenibile. Prendereo meno un supplemento di acidi grassi Omega 3 dipende soprattutto dal fatto se unapersona può o meno attingere a fonti alimentari naturali per coprire il fabbisogno. L’in-tegratore di ogni sostanza nutrizionale come dice la parola stessa, deve avere uno sco-po preciso e essere raccomandato da un professionista dell’alimentazione (dietista,medico, farmacista) con la relativa indicazione del dosaggio.I prodotti esposti nella tabella hanno in comune l’origine animale e sono quelli più dif-fusi sul mercato. Sono a base di olio di pesce grasso di mare o di krill = zooplanktonmarino (prodotto più caro). La sostenibilità dei singoli prodotti per le condizioni di pe-sca sostenibile e la provenienza del prodotto è piuttosto bassa in questi prodotti (pro-venienza della materia prima non specificata in tutti i prodotti, percentuale di olio dipesce variabile). Sul mercato esistono anche prodotti puramente vegetali a base di mi-croalghe.

alcuni aspetti da tener presente per il consumo di integratori di omega 3:1. I prodotti vegetali sono più ecosostenibili come gli alimenti vegetali in generale.2. Devono evitare il consumo di supplementi di origine animale le persone allergiche aipesci e ai crostacei e i celiaci devono far attenzione alla presenza di glutine.

3. Le persone che prendono anticoagulanti devono informare preventivamente il me-dico e essere prudenti perché gli acidi grassi Omega 3 influenzano la coagulazionedel sangue .

4. La digestione delle capsule di integratori Omega 3 (o Omega 6/9) è a volte difficol-tosa, soprattutto per prodotti a alto dosaggio.

5. Le donne in gravidanza e durante l’allattamento devono prestare un’attenzioneparticolare alla copertura quotidiana di almeno 200 mg di DHA al giorno tramite ali-menti o supplementi. Lo specialista (ginecologo, dietista) può fornire tutte le indica-zioni per una buona copertura tramite l’alimentazione o supplementi adeguati.

6. Chi segue una dieta a basso contenuto di grassi per motivi di salute può avere ne-cessità di integrare gli acidi grassi Omega 3 con un supplementoper il periodo del regime dietetico su indicazione della dietista odel medico curante. 7. Per alcune malattie infiammatorie il medico può prescrivere altidosaggi di acidi grassi Omega 3 come cura coadiuvante.

EVELYNEBATTAGLIA-RICHI, DIETISTASUP EMEMBROCOMMISSIONEFEDERALE PER L’ALIMENTAZIONE (USAV)

La borsa della spesa

5.2015 15

alimentazione

ma che belladifferenza di prezzo!

Coop (CH)fr. 12.70Müller (D)

€ 6.45

E per finire, abbiamo avuto mododi acquistare una confezione pra-ticamente identica (dello stessoproduttore) di capsule Omega-3marca Tetesept oltre il confine, inGermania. Il packaging è moltosimile, le indicazioni quasi identi-che: unica eccezione il peso totaledel prodotto che figura sulla con-fezione tedesca ma manca suquella acquistata in Svizzera.Quello che cambia di parecchio èil costo: 12 franchi e 70 alla Coope 6 euro e 45 in Germania. Fatevoi il cambio!

120% della dose raccomandata dalle au-torità sanitarie. Anche in questo caso ab-biamo chiesto spiegazioni a Migros. Fran-cesca Sala risponde: “Sulle nuove confe-zioni le raccomandazioni di consumo per ilprodotto in capsule Omega 3 Doppelherzsono state adattate (1 capsula al giorno).Bisogna però attendere che le precedenticonfezioni si esauriscano. Una capsulacontiene 300 mg EPA+DHA, ciò che corri-sponde al 60% della dose giornaliera con-sigliata.”

Una sola confezione (Vita Omega1000) indica un dosaggio che raggiunge il100% del limite stabilito nell’Ordinanzafederale, mentre tutte le altre restano al disotto della soglia fissata. In particolare se-gnaliamo l’Olio di Krill (Actilife di Migros)che, con le due capsule giornaliere consi-gliate, soddisfa solo il 41% del fabbisognogiornaliero (un po’ poco...) per un prezzoche è nettamente superiore a tutte le altremarche prese in esame.

costo: parecchie differenzeLa tabella delle confezioni prese in

esame è disposta sulla base del costo cal-colato per un quantitativo pari al 100%della dose giornaliera raccomandata nel-

l’Ordinanza federale (un criterio adottatoper avere un termine di confronto omoge-neo). Con un costo inferiore a tutti gli altritroviamo il prodotto di Aldi mentre sulfronte opposto, come abbiamo visto, tro-viamo l’Olio di Krill (di Actilife). Tra il pri-mo e il penultimo vi sono quasi 50 ct dicosto superiore al giorno, ma la differenzaè di ben fr. 1.90 tra il primo e l’ultimo.

tre etichette su 8 non sono conformiLeggere le etichette di questi prodotti

non è stata impresa semplice come pure ilconfronto. Quello che abbiamo potuto ri-levare è che in un caso manca l’indicazio-ne del peso del prodotto, in un altro lapercentuale di olio di pesce contenuto e inun altro ancora entrambe queste informa-zioni. Inoltre non in tutti i casi è chiaro do-ve è fabbricato il prodotto.

Per l’ACSI la correttezza e la comple-tezza delle indicazioni in etichetta è fon-damentale, ma è importante anche chesiano semplici e leggibili (che attualmentenon è sempre il caso) per agevolare nonsolo la lettura ma anche il confronto di da-ti e informazioni come molti lettori oggi-giorno intendono fare.

fonti vegetaliL’alimentazione vegetariana non includeil consumo di pesce, fonte animale prin-cipale degli acidi grassi del gruppo Ome-ga 3 nella nostra alimentazione. Il fabbi-sogno si può coprire da fonti vegetalicon un cucchiaino da tè di olio di semi dilino o 1-1,5 cucchiai di olio di colza op-pure con 6 noci (30g) o 3 cucchiai daminestra di semi di lino interi macinati.

fonti animali I pesci di mare ricchi in grassi sono lafonte più adatta di origine animale. Leattuali raccomandazioni nutrizionali indi-cano un consumo di una porzione di pe-sce 1- 2 volte la settimana di 100-240gche fornisce un apporto ottimale di DHAed EPA. In particolare sono da preferire iseguenti pesci freschi: sardine (più di ungrammo di EPA e DHA per 100g di pe-sce), tonno, aringa, salmone, sgombro,orata d’allevamento, cefalo e sardinesott’olio, tonno all’acqua. Un po’ menoricchi sono le acciughe e le alici fresche.È meglio scegliere pesci freschi di dimen-sioni più piccole, da allevamento biologi-co e di pesca sostenibile (tonno) per te-nere basso l’apporto di metalli pesantiresidui, maggiormente presente nei pe-sci di grandi dimensioni.

fonti di acidi grassiomega 3

per saperne di piùl Rapporto sui grassi della Commissio-ne federale per l’alimentazione: vedisito internet www.blv.admin.ch

l Pesci e frutti di mare (guida all’acqui-sto ACSI/WWF), vedi pag. 31.

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5.2015 16 alleanza contro lasovramedicalizzazione

sui mercati tradizionali si dà per scontato che i consumatori siano in possesso delle informazioni necessarie per operare leproprie scelte in modo tale da massimizzare l’utilita?e la soddisfazione. cio?che distingue il mercato sanitario dagli altri mercati,tuttavia, e?proprio la cosiddetta asimmetria dell’informazione (vale a dire la mancanza di trasparenza tra domanda e offerta sullaqualita?, l’utilita?, i benefici e i rischi delle prestazioni sanitarie) che rende il paziente-consumatore un soggetto economicamentedebole.

Dal consenso informato alla scelta informata

Perché questo stato di cose cambiè necessario che il consumato-re/assicurato diventi un pazientepiù attivo e impari a dialogare

con il proprio medico, soprattutto oggiche una parte della classe medica comin-cia a riconoscere il ruolo essenziale chepotrebbe giocare il paziente nel confidarele proprie preoccupazioni di salute e nelcollaborare all’elaborazione delle terapieadeguate.

Fin dai suoi esordi l’ACSI ha messol’accento sull’importanza della informazio-ne (allo scopo di offrire ai pazienti gli stru-menti per far valere i loro diritti, per ridur-re gli sprechi e sottrarsi alla medicina inuti-le) e della prevenzione (in particolare pro-muovendo i principi di una buona alimen-tazione e i comportamenti positivi per lasalute). Lo scopo finale è quello di renderei consumatori soggetti attivi (consum’at-tori) in grado di esercitare il proprio dirittodi scelta in modo consapevole e fondato.

Da qui la necessità di una collabora-zione aperta e coordinata tra le associazio-ni di consumatori/pazienti e quelle deglioperatori sanitari, medici in primis, per ladiffusione, in modo non-paternalistico, diun’informazione corretta e di qualità (vedii risultati del sondaggio pubblicati sullaBdS 4.15).

alla pari con il medicoOggi, i consumatori possono docu-

mentarsi su internet, dove si trovano nu-merosi siti e blog di qualità, segnalati, co-stituiti e alimentati dagli stessi pazienti (edai loro familiari). Gli stessi pazienti vi siscambiano informazioni e supporto sullecure disponibili e sulle proprie esperienze eattraverso questi canali essi possono pre-pararsi a discutere “alla pari” con i proprimedici delle opzioni più adeguate per lacura dei loro problemi di salute.

D’altra parte, il futuro stesso del siste-ma sanitario svizzero passa dalle tecnolo-

gie digitali. Le stesse si stanno diffonden-do, hanno un grande potenziale per mi-gliorare la qualità dei processi terapeutici erafforzare la sicurezza dei pazienti e l'effi-cacia del sistema sanitario, facilitando gliscambi di informazioni tra i professionistidella salute e i pazienti, anche e soprattut-to quando questi ultimi sono attivi in retidi auto-aiuto.

Oggi il trattamento di un pazientecoinvolge un numero sempre più impor-tante di vari professionisti della salute. Unaccesso semplice e sicuro ai dati e ai docu-menti rilevanti a fini terapeutici (per es. ra-diografie, rapporti di dimissione dall'ospe-dale, dati di laboratorio, elenchi di medi-camenti, documentazione delle cure) raf-forza la collaborazione tra le varie catego-

rie professionali e permette di dispensareai pazienti cure di qualità lungo l'interopercorso terapeutico, offrendo pure ai pa-zienti e alle loro famiglie gli spazi di coin-volgimento e di collaborazione che glistessi sempre più richiedono (vedi eHeal-thSuisse).

Da qui l’interesse delle esperienzedell’e-paziente Dave deBronkart (vedi ri-quadro), che recentement ha illustrato aLugano le possibilità di migliorare il siste-ma delle cure, attraverso una più equa edocumentata relazione tra medico e pa-ziente, rovesciando la logica che vede ilmedico come miglior giudice della salutealtrui, per consentire la condivisione di in-formazioni di buona qualità indispensabiliper la cura del paziente.

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5.2015 17 alleanza contro lasovramedicalizzazione

Illustrazione Franco Cavani

Nel 1966, Tom Ferguson (2007), un medico americano,coniò il termine e-patients per descrivere individui pre-parati, capaci, decisi ad agire, e impegnati in tal senso

(equipped, enabled, empowered and engaged) per la propriasalute e per un rinnovamento completo del sistema sanitarioche prendesse finalmente in considerazione la collaborazioneattiva (partnership) dei pazienti con i curanti, rovesciando ilvecchio paradigma che vedeva il medico come unica fonte delsapere (“il medico lo sa meglio”).

Oggi, tra i seguaci di Tom Ferguson, troviamo il pazienteamericano Dave deBronkart, sopravvissuto a una grave malat-tia anche grazie all’aiuto di comunità di pazienti sul web e allacollaborazione attiva con i suoi curanti. Abbiamo avuto il pia-cere di incontrarlo presso la nostra sede nell’ambito del collo-quio organizzato recentemente dall’Ufficio del medico canto-nale a Lugano sul tema della cartella informatizzata del pazien-te (progetto reTIsan), come premessa per una collaborazionetra e con il personale curante e i pazienti.

Dave è uno dei maggiori promotori mondiali della medici-na partecipativa. È attivo come blogger e conferenziere e spie-ga l’impatto che possono avere internet e la sanità elettronica(e-health) sull’informazione e sulla qualità di vita dei pazienti,sui costi della sanità e sull’organizzazione del sistema sanitario.

Durante l’incontro con Dave deBronkart svoltosi nella se-de dell’ACSI in presenza della D.ssa Claudia Ferrier-Guerra inrappresentanza dell’OMCT, di Omar Vanoni, dell’Ufficio delmedico cantonale e del presidente dell’ACSI sono stati affron-tati vari argomenti che ruotano attorno al tema: come portare i

ma cos’è un e-patient ?pazienti a saper usare il web con sicurezza e efficacia? L’espe-rienza negli USA sembra dimostrare che le informazioni dispo-nibili – soprattutto quelle offerte sui siti gestiti dalle associazionidi pazienti in collaborazione con enti sanitari riconosciuti – sonogeneralmente di buona qualità e sicure, premesse le abitualimisure di precauzione che devono sempre prendere gli inter-nauti. D’altra parte, gli scambi di informazione su internet de-vono essenzialmente servire a informare i pazienti su aspettipoco conosciuti o controversi delle terapie che vengono loroproposte, per poterne discutere con il proprio medico, al qualeviene oggi suggerito – anche dalle associazioni di categoria – diascoltare le domande del paziente informatizzato (vedi qui sot-to: Parlane col medico) invece di sistematicamente respingeretutto quanto viene da loro, in virtù di una presunta maggiorecompetenza. Infatti, uno dei problemi maggiori degli e-patientè il comportamento di gran parte dei medici, che faticano adammettere di non poter essere aggiornati su tutto quanto vienepubblicato sulle riviste mediche e sono poco inclini a riconosce-re le competenze che possono aver acquisito i loro pazienti suaspetti molto particolari dei loro problemi di salute. L’ascolto elo scambio diventano allora più difficili, quando invece il pa-ziente potrebbe essere valorizzato nel processo di cura.

Il dialogo tra pari dovrebbe, infatti, essere la miglior pre-messa per una strategia di cura condivisa, efficace e efficiente,tant’è vero che gli ordini dei medici americani stanno produ-cendo fior di video per sensibilizzare pazienti e medici sulle ne-cessarie attitudini per une comunicazione chiara, comprensibilee reciproca (cf video campagne USA).

per approfondire l’argomento

l www.e-health-suisse.chl www.retisan.chl www.epatientdave.com/let-patients-help/ (vedi anche sezione video del sito)l Tom Ferguson et al., e-patients: how they can help us heal healthcare, 2007 (www.e-patients.net/ePatient_White_Paper_with_Afterword.pdf: accesso02.0615)l http://consumerhealthchoices.org/campaigns/choosing-wisely/#videosl www.autoaiutosvizzera.ch e www.auto-aiuto.ch (vedi anche a pag. 29)

l Ho trovato interessante questo sito. Cosa ne pensa lei?l Come posso parlare della mia malattia con altri pazienti?l Ci sono alternative? Per esempio non fare niente? l Quanto mi costerà tutto questo?l Quanto è evidente l’utilità della terapia scelta?l Qual è il tasso di infezione nel vostro istituto?l Potrei dare un’occhiata ai dati della mia cartella clinica?l Qual è lo standard di cura per chi si trova nella mia situazione?

Adattato da: epatientdave.com/let-patients-help

parlane col tuo medicoalcune domande da porre ai medici per essere maggiormente coinvolto nelle cure

percentuale della popolazionecon pagamenti arretrati

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5.2015 18

societÀ

Una delle ca-ratter i s t i -che essen-ziali del-

l’economia in cui vi-viamo è che deve nu-trirsi di debito per po-ter funzionare. Ci si

preoccupa degli indebitamenti degli stati(vedi caso Grecia che ha tenuto le crona-che estive) o dei cantoni (vedi caso Ticinocon l’affanno di governo e partiti per po-ter tagliare la spesa). Poco degli indebita-menti privati. L’economia sembra reggersisu un principio contradditorio, che può fi-nire in crisi: la crescita economica è il mo-tore di tutto e non dovrebbe avere limiti;per crescere bisogna produrre e consuma-re, due ovvietà strettamente legate; perprodurre beni o servizi ci vuole denaro (in-vestimenti); per consumare ci vuole pote-re d’acquisto, generato in gran parte dallamassa salariale; se la massa salariale (ilreddito disponibile) si blocca o diminuisceper svariati motivi (disoccupazione, preca-riato, freno ai salari per crisi o motivi dicompetitività, incertezza, spese obbligato-rie, come i premi delle casse malati, in au-mento) le vie d’uscita possono essere solotre: diminuzione delle spese o della do-manda (crisi dei consumi), ricorso al ri-sparmio se c’è ancora, indebitamento persupplire all’insufficienza di reddito.

Sull’indebitamento delle economiedomestiche e anche sul loro rapporto con

il denaro dice cose interessanti l’inchiestada poco uscita (descrive la situazione nel2013) dell’Ufficio federale di statistica.

sei tipi di indebitamentoL’inchiesta non tiene conto dell’inde-

bitamento ipotecario delle economie do-mestiche che è di gran lunga il più cospi-cuo e uno dei più elevati del mondo (laSvizzera è superata solo dall’Olanda): pro-babilmente è assimilato a una sorta di pi-gione che va pagata. Tiene quindi conto disei tipi di indebitamento. Quattro potrem-mo definirli di credito (leasing per auto,piccolo credito al consumo, acquisti a rate,debiti con familiari o presso amici che nonvivono nella stessa economia domestica);due di situazione (arretrati nei pagamenti,scoperti bancari o insolvenze sulle carte dicredito). Si tiene inoltre conto anche di al-tri fatti che hanno una importante influen-za, come: presenza di precetti esecutivi oatti di pignoramento; uso o abuso dellecarte di credito; valutazione soggettiva ri-spetto al denaro (parametro, questo, piùdifficilmente quantificabile).

Che l’indebitamento sia frequente oche, in un modo o nell’altro, diventi quasiuna necessità o perlomeno una via d’usci-ta, lo indica il dato generale: il 40% dellapopolazione vive in un’economia dome-stica con almeno uno dei tipi di debito in-dicati e un buon 8% ne è gravato di alme-no tre tipi.

Quali sono i debiti più ricorrrenti?Sono il leasing per l’automobile e il

piccolo credito al consumo. Sul leasing-auto si possono fare molti discorsi giustifi-cativi: non si vuol sborsare una grossasomma iniziale, si preferisce centellinaremensilmente la somma richiesta, non sivuol dar fondo ai propri risparmi, le condi-zioni di prestito e d’uso sono attualmentebuone e interessanti, si addossano i costialla propria azienda ottenendo anche de-duzioni fiscali (costi generali). Buona partedella sostanza sta però nel fatto che non sihanno i soldi per sostenere l’acquisto o ilcambio di vettura e si ricorre quindi all’in-debitamento. Il mio garagista sostiene -un poco beffardo ma realista - che se nonci fosse il leasing Lugano avrebbe già risol-to il problema del traffico (quasi un quintodella popolazione vive in un’economia do-mestica dove c’è almeno un’autovetturaacquistata a credito). Quanto al ricorso al

piccolo credito per il consumo (nella misu-ra di oltre il 10% delle economie domesti-che) ci potrà essere come causa una catti-va amministrazione del bilancio familiare ouna mancanza di ordini di priorità nell’usodel denaro disponibile, ma correlando lacifra ad altre sulla povertà o sull’assistenzasociale è chiaro che vi entri soprattuttol’insufficienza di reddito rispetto alle ne-cessità primarie e, quindi, il rifugio presso-ché inevitabile nel debito. Con quasi al-trettanta certezza potrebbero rientrare inquest’ordine di idee (cattiva amministra-zione del bilancio familiare, mancanza diordini di priorità nella spesa a dipendenzadella propria disponibilità di reddito, insuf-ficienza reale di reddito per motivi varinon volontari) anche l’alta percentualenegli arretrati di pagamento (36,3%) o loscoperto o l’impagato sulle carte di credito(19%) che prevalgono, non a caso, pro-prio nelle famiglie indebitate per leasing,piccolo credito o credito al consumo, ac-quisti a rate, debiti presso familiari o amici.

che cosa si paga più in ritardo?Pagare le imposte è sempre dura per

tutti. A molti sembra un buttar via soldi;colpa anche di governanti e politici chenon riescono mai a spiegare bene sia il bi-lancio dello Stato (atto politico fondamen-tale) sia la destinazione delle imposte (inservizi e infrastrutture di cui tutti godono ohanno goduto). A maggior ragione hannodifficoltà a pagare le imposte coloro chehanno i soldi contati o appena sufficienti.Ma non è sempre così: ci sono morosi pervizio e ci sono pure morosi danarosi. Fattosta che gli arretrati di pagamento che van-no per la maggiore sono proprio i “debitid’imposta”. D’accordo, riguarda solo diecieconomie domestiche su cento. Gli svizzeri

Il 40% delle economie domesticheha fatture scoperte e si indebitae ciò senza tener contodell’indebitamento ipotecario che,in svizzera, è uno dei più elevati almondo. lo svela un’inchiesta sulleeconomie domestiche effettuatadall’ufficio federale di statistica.

SILVANO TOPPI

Almeno 1 scoperto bancario(carte di credito)

P

18Almeno 1 pagamento arretrato

Almeno 1 leasing per veicolo15.5

Almeno 1 piccolo credito10.5

Almeno 1 debito presso familiari o amici10

Almeno 1 acquisto a rate8

8

percentuale di popolazione conalmeno una tipologia di debito

Imposte10.3

Crediti al consumo7.8

Assicurazione malattia6.4

Telefono

Acqua elettricità gas

Affitto - ipoteche

4.1

3.1

3

La borsa della spesa

5.2015 19

societÀ

come convinvere gli ultraricchi a spendere

paprika

Dice un proverbio bergamasco dichi accumula fortuna: ”al ghé fal’öff anche al gal”, gli fa l’uovo

anche il gallo. Equivale al proverbio latino:“a chi ha fortuna il bue gli fa un vitello”.Forse sono gli ultraricchi che rientrano inquei detti. Chi sono gli ultraricchi ce lo fasapere un recente rapporto di Wealth-X,una società di consulenza specializzata ingrossi patrimoni. Nel mondo sarebbero211’275, nessuno di loro scende sotto i30 milioni di dollari. A un calcolo analogogiunge anche il Credito svizzero: il clubdei superricchi conta 128 mila individui,partendo però da 50 milioni di dollari.

Un aspetto, rilevato nel primo rap-porto, rasenta quasi l’assurdo: il problemamaggiore con gli ultraricchi non è tantol’accumulo eccessivo o la provenienzadubbia di quella ricchezza, ma di comeriuscire a farli spendere. In prodotti di lus-so. Essi rappresentano un 20% della tota-lità degli acquisti dei prodotti di lusso, peruna somma di 234 miliardi di dollari. Ètroppo poco. Gli ultraricchi da smuoveresi trovano per metà negli Stati Uniti, masempre più nella regione Asia-Pacifico.Nuove terre di conquista. La sola Cina, adesempio, paese comunista o di capitali-smo di Stato, con i suoi nuovi ricchi assor-be ormai più del 30% del mercato mon-diale del lusso.

Come convincere a spendere nel lus-so gli ultraricchi? Questo è dunque il pro-blema. La difficoltà non sta ovviamentenel prezzo, ma nell’atto d’acquisto. Sem-bra che le grandi marche abbiano sceltodue tattiche. L’una è di proporre prodottiin edizione limitata con i materiali più carie più esotici disponibili. Se offri una borsafatta a mano Himalaya, in pelle di cocco-drillo del Nilo, oro bianco e ornata di dia-manti (Hermes), è probabile che puoiconquistare più per singolarità, esclusività,per lista e tempi di attesa (cinque anni)che già da soli ne fanno l’eccezionalità,che non per il prezzo da sborsare. L’altra,singolare e persino comica perché ricordale pentole, adottata da grandi case (Cha-nel, Dior, Vuitton, Burberry) è di organiz-zare delle crociere fantastiche gratuitecon lo scopo di far accedere alla cerchiamolto privilegiata del mondo della modacoloro che possiedono già tutto. Qui han-no ragione il proverbio bergamasco oquello latino.

sono sempre stati in questo campo, rispet-to a paesi vicini, buoni cittadini-contri-buenti. La percentuale è però in rialzo ri-spetto al 2008: effetto crisi?

Premi delle assicurazioni sociali (cassemalati), credito al consumo, versamentileasing-auto, fatture del telefono, del-l’elettricità, del gas rimaste scoperte sonola quasi scontata sequela degli arretrati odi chi fa fatica a trovare i soldi o dei cattivipagatori. Così, globalmente, quasi unapersona su cinque vive in un’economiadomestica con almeno una tipologia di in-solvenza per pagamenti arretrati. Questicasi sono più presenti nelle famiglie mo-noparentali, nelle persone disoccupate o arischio povertà e in quelle di nazionaitàextraeuropea. Più frequenti nella Svizzeraromanda e in quella italiana che non nellaSvizzera tedesca, più tra i giovani e moltomeno tra i 65enni e più.

troppi precetti e poche carte di credito?

Negli ultimi dodici mesi consideratidall’inchiesta una persona su 20 è statasoggetta a precetti esecutivi o ad atti di ca-renza beni. Appare interessante rilevareche le persone con più di 65 anni, i pro-prietari, le persone con un alto livello diformazione o con maggior reddito disponi-bile vivono in economie domestiche chesono due volte meno colpite da precetti ri-spetto al resto della popolazione. Si po-trebbe obiettare: è ovvio. L’aspetto cheforse sfugge, non rilevato, è che quella ti-pologia di persone (anziani, proprietari,reddito, formazione) ha sicuramente anchegli “attrezzi” e i mezzi di conoscenza ogiuridici per fronteggiare subito quegli in-terventi e derimerli prontamente a pro-prio vantaggio. Si dimostra d’altro cantoche i più toccati da intimazioni e precettisono le economie domestiche dove ab-bondano il ricorso a crediti, i senza lavoro,i lavoratori-poveri, le persone prive di beni.

Un fatto che potrebbe invece appari-re singolare è che oltre il 30% delle perso-ne adulte (quindi, una persona su tre) vivein un’economia domestica dove nessunmembro possiede una carta di credito. Daquanto risulta dai dati sembra che siano le

persone anziane (il 60%) o le persone chevivono sole (73%) che non si fidano onon sentono la necessità di una carta dicredito e abbassano quindi la percentuale.D’altronde, le persone con piccoli redditi,con scarsa formazione (timore delle com-plicazioni), povere o precarie avrebberodifficoltà ad ottenere carte di credito o amantenerle. Gli scoperti bancari, postali ole insolvenze sulle carte di credito riguar-dano un buon 10% della popolazione del-le economie domestiche considerate.

Qui c’è un rilievo che può preoccu-pare: i cattivi pagatori si trovano soprat-tutto nella Svizzera italiana e in quellafrancese. Più virtuosi i tedeschi. Questionesolo economica (differenze di reddito) oanche etica?

rapporti veri o strani con il denaro?Cercare di indicare attraverso un’in-

chiesta il proprio rapporto con il denaronon è cosa facile e forse neppure piena-mente attendibile nei risultati: il fatto èsoggettivo, poco verificabile, poco quanti-ficabile. Ci sono almeno due atteggiamen-ti che meritano attenzione. L’uno dice chela maggioranza della popolazione, dai 16anni in su, ritiene di saper “governare” ilproprio bilancio, il proprio consumo equindi il rapporto con il denaro. Neppureun 10% pensa invece che è assai difficiletenere sotto controllo il proprio bilancio. Ilsecondo atteggiamento (nove persone sudieci!) sostiene che bisogna guadagnare ildenaro prima di spenderlo e che è cosadisdicevole avere dei debiti. Anche qui,appena un 8% di persone pensa che unavolta o l’altra è lecito soddisfare un deside-rio anche se non ci si può permetterselo. Acoronare questi due atteggiamenti se neaggiunge un terzo che rischia quasi di es-sere contradditorio: solo quattro personesu dieci sostengono che è necessario eco-nomizzare nella miglior misura possibile.

Qualche risultato dell’indagine fa sca-turire aspetti apparentemente singolari.Ad esempio: le persone con scarsa forma-zione e poco denaro sostengono di nonsaper “governare” il denaro (e non lo sispiega, prioritarimente, per il loro compor-tamento negli acquisti); più si dispone diredditi elevati, più si ha sotto controllo ilproprio bilancio; le persone con scarsi red-diti sono più portate a ritenere riprovevo-le l’avere dei debiti, molto più delle perso-ne con alti redditi (non è così logico o ov-vio come potrebbe sembrare); una buonametà della popolazione (51,9%!) ignora iltasso di interesse dei propri crediti o ne in-dicano uno inferiore alla realtà (e capitaancora una volta soprattutto nella Svizze-ra italiana e in quella romanda).

soldiLa borsa della spesa

5.2015 20

Modelli di budget e consigli utili per una corretta gestione del denaroè online la versione in italiano curata dall’acsi del sitobudgetconsigli.ch, il sito svizzero più completo e approfondito per chidesidera informarsi sul tema della gestione del budget. l’acsi èpartner del piano cantonale pilota di prevenzione all’indebitamentoeccessivo “il franco in tasca”, che prevede oltre venti misure negliambiti della prevenzione, della formazione e dell’intervento. una diqueste è la versione italiana di questo sito ricco di utili consigli.

Che si sia soli nel decidere delle proprie finanze oppureresponsabili di un’intera famiglia, giovani alla primaesperienza di convivenza oppure genitori single con fi-gli a carico, saper gestire il budget a disposizione è

fondamentale per non trovarsi a fine mese senza soldi ed esserecostretti a chiedere un prestito o ad utilizzare in modo sconside-rato le carte di credito per poter far fronte ai propri impegni fi-nanziari, che siano il pagamento della cassa malati, dell’affitto,del mezzo di trasporto o per il proprio sostentamento.

Quanti soldi servono per la vostra economia domestica e peril vivere quotidiano? Pensavate di avere preventivato con accura-tezza la somma destinata a queste voci di spesa, ma prima dellafine del mese i soldi già scarseggiano? Il sito www.budgetconsi-gli.ch offre tutte le informazioni per rispondere a questa e ad al-tre domande, per individuare e calcolare esattamente tutte le vo-ste uscite e compilare in questo modo un piano finanziario perso-nale perfetto, perché stabilire un budget corretto protegge dal-l’indebitamento (vedi articolo alle pagine 18 e 19).

I diversi modelli ed esempi di budget proposti, pensati su mi-sura per le differenti tipologie di economie domestiche (famiglie,persone sole con figli, coppie, persone sole, giovani e adolescen-ti) e le diverse categorie di reddito, come pure le varie istruzioni eschede informative a disposizione, sono un valido aiuto per ini-ziare una riflessione ed intavolare una discussione all’interno delproprio nucleo familiare a proposito della gestione del denaroadottato sino ad ora e su come intervenire se le uscite superano,improvvisamente, le entrate.

È inoltre possibile calcolare il proprio budget online, mensilee annuale, e salvare il risultato ottenuto nel comodo formato pdfper poter essere stampato e studiato; se invece si avesse bisognodi un aiuto concreto, si possono facilmente trovare gli uffici diconsulenza più vicini al proprio domicilio.

Per informazioni potete rivolgervi anche all’ACSI.

Carta di credito senza contatto: chi la vuole?Le nuove carte di credito sono quasi tutte dotate del nuovo sistema che consente il pagamento senza contatto,ma molti utilizzatori non l’hanno richiesta e c’è chi non sa nemmeno che la sua tessera ha questa particolarità. Ainizio anno le organizzazioni dei consumatori riunite nell’Alleanza, dando seguito alle preoccupazioni di molticonsumatori, hanno scritto alle banche e emittenti di carte di credito richiedendo la possibilità di scelta dei con-sumatori o di disattivazione della funzione. Un problema tanto più urgente se si pensa che nel corso dell’anno lafunzione sarà inserita anche nelle carte di debito (come la Maestro). L’esito della campagna è stato deludente:non vi sono problemi di sicurezza, dicono, e non esiste una soluzione tecnica per disattivare la funzione. Ma perle sue nuove carte di debito, Postcard dimostra che una soluzione tecnica esiste. Anche l’Incaricato federale del-la protezione dei dati e della trasparenza (IFPDT) ritiene che l’introduzione generalizzata della funzione “senzacontatto” non rispetti la libertà individuale e ha già chiesto al settore bancario di adottare le necessarie misure.Nel frattempo è prudente, per i consumatori, prestare attenzione alle proprie tessere di pagamento.

Le carte di credito messe in circolazio-ne dallo scorso anno sono in granparte già dotate della tecnologia di

identificazione a radiofrequenza (RFID),che consente il pagamento senza contattonei punti di vendita equipaggiati di appo-siti terminali. In sostanza quando si avvici-na la carta a uno di questi terminali il pa-gamento è contabilizzato senza che sianecessario comporre un codice o apporreuna firma sulla fattura. L'identificazione

avviene mediante radiofrequenza. Alloscopo di limitare i danni in caso di perditao di furto, è possibile effettuare pagamen-ti in questo modo solo entro i 40 franchi.In rari casi (finora) è però capitato che unaterza persona non autorizzata che disponedell'equipaggiamento tecnico necessario èriuscita ad intercettare e leggere i dati del-la carta all'insaputa del titolare. Al di là diquesti possibili abusi, vi è anche il fattoche il cliente si ritrova con questa nuova

tecnologia senza averla richiesta e senzaaver dato il proprio consenso. Per questomotivo l’IFPDT e le organizzazioni deiconsumatori ritengono che debba esseredata al cliente la possibilità di scegliere.

Nell’attesa si consiglia ai titolari dicarte di credito di verificare sempre gli ad-debiti; inoltre, si possono proteggere ipropri dati con appositi portamonete ingrado di bloccare le frequenze radio oppu-re riporre le carte in custodie di alluminio.

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1. è un affare, perché piaceQuesta regola non si applica per tutti i casi.Sebbene l’aspetto esterno di un veicolopossa dare delle informazioni anche sullesue condizioni, occorre essere prudenti conle parti che appaiono troppo nuove. Un gi-ro di prova è� indispensabile e, in caso didubbio, si consiglia di sottoporre l’auto aun test in un centro tecnico del TCS.

2. faccio un leasingOltre alle mensilità� del leasing, c’è da pa-gare carburante, assicurazione, imposte,pneumatici, manutenzione e riparazioni.Quindi, meglio scegliere un modello menocaro, magari più� piccolo e meno recente,ma pagato interamente.

3. il prezzo da nuovo determinaquello di venditaGià da un paio d’anni, gli acquirenti ap-profittano di azioni, sconti e bonus, graziealla concorrenza e alla forza del francosvizzero. Ciò che conta non è� il vecchioprezzo di listino, bensì� il valore attuale delveicolo. Occorre dunque paragonare sem-pre il prezzo delle automobili di dimostra-zione o d’occasione, con garanzia di fab-brica e servizio gratuito, con quello attualedelle vetture nuove.

4. un’occasione come questa non siripresenterà piùIl mercato delle occasioni è vasto e ognigiorno se ne propongono di nuove. Oc-corre dunque prendersi tempo e parago-nare attentamente le singole proposte.

5. anche i privati sono tenuti a dichiarare che l’auto è incidentataL’obbligo legale di dichiarare un eventualeincidente vale anche per i privati. Ciò �nonriguarda tuttavia danni leggeri o ripara-zioni di poco conto. In caso di dubbio,consultare un esperto del TCS o un gara-gista.

6. con le occasioni si hanno soloproblemiCon le auto d’occasione, si corre il rischiodi aver maggiori riparazioni, ma in contro-partita la perdita di valore è� minore. Seb-bene molte vetture d’occasione siano inperfetto stato e non pongano più� proble-mi di quelle nuove, si raccomanda di chie-dere una minima garanzia sulle compo-nenti e sulla manodopera.

7. i contratti di vendita devonosempre essere stipulati per scrittoUn contratto dev’essere stipulato perscritto soltanto se la legge lo richiede. Ciònon è� però� il caso per un contratto di ven-dita, dove basta una ricevuta. Il TCS rac-comanda tuttavia di stipulare ugualmenteun contratto scritto e propone modelli dicontratto sul suo sito www.tcs.ch.

8. tutte le occasioni hanno una garanziaLa garanzia non è� automatica e va citatanel contratto di vendita. Se si tratta di unveicolo non più� recente, il TCS raccoman-da di esigere una garanzia di almeno 3mesi per “componenti e manodopera”.

Acquistoauto d’occasione: i10 punti da considerareogni anno in svizzera, circa 750'000 veicoli usati cambiano di proprietà, moltidei quali in primavera e in estate. il tcs mette in evidenza i dieci principalierrori che si commettono in questi acquisti e propone alcuni consigli pratici.

lista di controllo

l Analizzare le necessità� : per che cosaserve il veicolo?

l Fissare il budget per acquisto emanutenzione, definire ilfinanziamento

l Raccogliere informazioni: internet,garage, giornali, confronti, ecc.

l Compiere giri di prova lunghi,confrontare diversi veicoli

l Verificare le condizioni della vettura(controllo periodico, documenti,vernice, interni)

l Chiedere più� offerte, tener conto deglisconti e delle prestazioni di garanzia

l Sottoporre il veicolo che interessa a untest auto d’occasione del TCS

l Durante la scelta d’acquisto, nonlasciarsi mettere sotto pressione

l Negoziare le prestazioni supplementario gli sconti

l Alla firma del contratto, verificare tutti idettagli e la copertura della garanzia

l Un contratto scritto è� consigliato anchetra privati. Vedi modelli su www.tcs.ch

9. “collaudato” è garanzia di qualità“Collaudato” significa unicamente chel’auto è� conforme alle esigenze di sicurezzain vigore e che nei prossimi 2-3 anni nondovrà� essere sottoposta al controllo perio-dico. In caso di dubbio, si raccomanda diprocedere a un test d’auto d’occasionepresso un centro tecnico del TCS.

10. le occasioni acquistate dai privati sono più vantaggioseLe tariffe Eurotax danno due valutazioniprecise delle occasioni: una per l’acquistoo la ripresa, l’altra per la vendita con unagaranzia di tre mesi su componenti e ma-nodopera. Il prezzo dei veicoli venduti traprivati dovrebbe basarsi idealmente sullamedia dei due valori.

(FONTE E FOTO: TCS)

auto

Viaggio. Da Bellinzona con l’autopostalefino ad Andeer, dove si cambia con un sincro-nismo perfino esagerato. La coincidenza perJuf parte istantaneamente, così vi è il rim-pianto per non avere tempo per l’invitantepasticceria sulla piazza. Si risale dapprima laVal Ferrera, incassata e boscosa, e poi apparela Val d’Avers generosamente ampia e invi-

tante. Autisti perfino un po’ guide turistiche a segnalare i puntimeritevoli di attenzione. Con Arcobaleno Ticino si acquista il bi-glietto da San Bernardino: 29 franchi A/R con metà prezzo.

Avers. Il nome del comune di 181 abitanti che raggruppa leotto frazioni della valle omonima. Anche questo un piccolo re-cord. È una comunità walser su una superficie molto estesa conaltitudini differenziate, dai 1670 m di Campsut ai 2126 della fra-zione più celebre dove la strada finisce e si prosegue per i colli so-lo a piedi: Juf.

Juf. Sarà perché avevo un ricordo ingigantito dal tempo e dalpiacere del trekking ormai lontano, o forse perché vi sono impor-tanti lavori stradali per cui a gru, camion e semafori si rinunce-rebbe volentieri, ma soprattutto perché Juf ha un senso se lo siconsidera come posto di tappa per scollinare verso Bivio, Malojao Casaccia, quindi ore di cammino e dislivelli significativi e nonera questo il caso per me, fatto sta che sono ripartito quasi subi-to, ripercorrendo a piedi a ritroso l’itinerario lungo la val d’Avers.Non posso che suggerire questa esperienza.

Juppa. Ci si arriva da Juf o lungo la strada oppure su un sentieroricavato sull’altro lato della valle. Considerato il traffico veicolarequasi inesistente, meglio la strada, così si attraversa il nucleo di Po-destatenhaus e si ammira la casa che dà lustro a questa frazionci-na. Ci sono tre motivi per godersi una pausa a Juppa: presenza diben due alberghi-ristoranti, una spettacolare valle laterale che sti-mola ad una dolce passeggiata e… le marmotte.

Alberghi. Sono due in un fazzoletto. Il Bergalga è arrivato pri-ma, ha una splendida terrazza che si apre sulla valle omonima, èstato ristrutturato recentemente e vi ho gustato un’ottima torta alcioccolato servita da una cameriera dal dolce sorriso che arriva dalBodensee. La struttura è retta da una fondazione e questo è unulteriore titolo di merito. Turtschi è il concorrente della porta ac-canto, ancora più nuovo. Comunque si scelga, penso non si sba-gli! Dimenticavo: Juppa è pure piccola stazione sciistica. Neve nonne mancherà vista la quota!

Val Bergalga. È un’ampia vallata irresistibilmente seduttiva. Lavedi dalla strada principale che sale dolcemente attraversata da unastradina sterrata tra i prati, i cascinali che qua e là punteggiano ilpaesaggio e il torrente che la attraversa. Non penso vi sia posto mi-

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gliore per un picnic. Ma la celebrità alla valle è data da un ulteriorevalore aggiunto: la densità di marmotte.

Marmotte. Vi è un vero e proprio percorso didattico, contanto di pannelli divulgativi: appartengono alla famiglia dei rodi-tori, possono vivere cinque-sei anni, sono animali diurni, convi-vono in gruppi fino a venti elementi, scoprirete come trascorro-no in letargo l’inverno. Sono state studiate da un gruppo di ri-cercatori dell’università di Vienna. Particolare non trascurabile:ero certo che non avrei fatto alcun incontro, che nessun fischiomi avrebbe sorpreso, insomma che la loro numerosa presenzafosse stata enfatizzata per promozione turistica. E invece no.Una marmotta vispa e atletica l’ho incrociata pure io. Appenami sono audacemente avvicinato, un’elegante giravolta e s’è in-filata nella tana.

Cresta. Il centro del comune di Avers. Vi troverete una ban-ca, anzi una cassa rurale, lascuola elementare, una piccolabottega tenuta con estrema cu-ra in cui non manca nulla, casecurate con giardini e orti pienidi bei colori. A colpire è soprat-tutto la chiesa con il minuscolocimitero con fiori freschi su tut-te le tombe. Posta su un pog-gio con un gran prato attorno,isolata rispetto al paese, trasmette istantaneamente una sensa-zione di beatitudine.

Alte Averserstrasse (Vecchia strada val d’Avers). Sono tornatouna seconda volta espressamente per percorrerla. Costruita nel1895, negli ultimi anni è stata restaurata da una fondazioneche si occupa del recupero dei tratti del percorso con ponti adarco in pietra, tratti ripavimen-tati, emozionanti passaggi so-pra il fiume incassato e tumul-tuoso. Purtroppo la vecchiastrada non è integrale: in piùpunti diventa sentiero, in altrisi segue quella nuova. Impossi-bile però perdersi, perché è se-gnalata perfettamente con ilnumero 757 su fondo verde. (www.aast.ch)

Innerferrera. Qui ho lasciato dopo quattro ore la vecchia stra-da imboccata a Cresta e salutato la Val d’Avers ritrovando l’auto-postale per Andeer. Peccato, per una questione d’orario ho persoil piacere di una sorsata di birra nel delizioso Gasthaus Alpenrosein piazzetta.

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GIUSEPPE VALLI

Non avevo dubbi. Juf, l’insediamento abitato tutto l’anno campione europeo di altitudine, sarebbe stato il titolo. Ho un bellissimoricordo di questa microlocaltà dove più di vent’anni fa ero arrivato a piedi da Madesimo, posto tappa in un duro ma affascinantetrekking. Invece di ritrovare la seduzione di Juf, ho scoperto però una fascinazione ancora più potente: Avers.

avers

La borsa della spesa

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mete verdi

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servizi

Entro il 2017, addio al telefono analogicoentro i prossimi due anni la tecnologia della rete fissa telefonica sarà trasferita sul protocollo internet, detto ip(internet protocol). è un processo che è in atto non solo in svizzera, con swisscom, ma in tutto il mondo: ciòcomporterà alcuni cambiamenti, ma soprattutto vantaggi nella comunicazione e nuovi servizi. partendo dallalettera di una socia sul tema, vogliamo fare un po’ di chiarezza su cosa sta succedendo.

Swisscom ha installato la fibra ottica nel nostro quartiere tra-sportando i cavi fin dentro le nostre case. Abbiamo in seguito ri-cevuto offerte per attivare “gratuitamente" un allacciamento perTV-Internet-telefonia. Questo marketing insistente ci ha indottia cercare informazioni sul sito internet di Swisscom, dove, moltopiù discretamente, si dice che Swisscom supporterà "la telefoniadi rete fissa tradizionale fino a fine 2017". Quindi ci restano 2soli anni per adattare tutti i nostri apparecchi, in particolare gliimpianti di allarme non compatibili. Swisscom sostituirà le TVbox e il router internet gratuitamente, ma ci saranno comunquespese aggiuntive (prese supplementari, cavi, ecc.) senza contareche abbiamo appena installato un impianto di allarme che do-vremmo sostituire prima del 2017...

L.R.-Bellinzona

Abbiamo chiesto chiarimenti a Mauro Regusci, portavoce diSwisscom il quale tiene a precisare che il passaggio alla telefoniafissa digitale (All IP) non comporta necessariamente il passaggioalla fibra ottica.“Deduciamo - sostiene Regusci - che la signora abita in uno deicentri urbani dove portiamo la fibra ottica gratuitamente fino alpunto di allacciamento degli stabili. In questo modo la fibra è giàpronta per quando il potenziale cliente decide di allacciarsi. Perquanto riguarda i costi del collegamento fino alla nuova presadentro casa (compreso il montaggio) di regola sono coperti daSwisscom. Soltanto in alcuni stabili dove non vi sono condutturepercorribili per posare i cavi in fibra ottica o una soluzione sem-plice non è praticabile, viene discusso con il proprietario (quandone fa richiesta) la ripartizione dei costi e allestita un’offerta.Il passaggio “obbligato” dei collegamenti telefonici analogici oquelli digitali ISDN a quelli All IP entro la fine del 2017, avverràprogressivamente per tutti i clienti di Swisscom. Con All IP si po-trà beneficiare da subito della visualizzazione del nome del chia-mante (se iscritto nell’elenco pubblico) e non soltanto del nume-ro, del blocco dei numeri indesiderati e di una qualità vocale ec-cellente. La differenza sta nel fatto che gli apparecchi telefonicinon saranno più collegati alla presa del telefono, ma direttamen-te sul modem/router (se non disponibile verrà fornito gratuita-mente). Questo passaggio, per la maggior parte dei clienti privati, noncomporterà spese aggiuntive, salvo per la sostituzione dei vecchiapparecchi a disco, a impulsi o ISDN che non sono più compati-bili. L’entità dei costi dipenderà dalla situazione, ma nella mag-gior parte dei casi non dovrebbero essere costi molto importanti.Anche per i sistemi di allarme collegati alla linea telefonica, nellamaggior parte dei casi, il passaggio alla tecnologia All IP noncomporterà cambiamenti importanti né spese ingenti, general-mente i sistemi d’allarme sono compatibili con la nuova tecnolo-gia. In ogni caso consigliamo di rivolgersi al fornitore/installatoreper le verifiche del caso. Swisscom si sta impegnando con i fab-bricanti e gli installatori dei sistemi d’allarme per trovare soluzionisemplici ed economiche adatte a tutti i casi. C’è comunque tem-po a sufficienza fino alla fine 2017 per trovare una soluzione”.

per ulteriori informazioni: www.swisscom.ch/ip

cosa cambierà con il telefono digitale?

Entro la fine del 2017 Swisscom avrà trasferito tutti i servizi del-la telefonia di rete fissa tradizionale alla piattaforma tecnologi-ca digitale, detta All IP (Internet Protocol). In sostanza, il telefo-no si potrà sempre usare normalmente, ma occorreranno alcuniaccorgimenti per adeguarlo alla nuova tecnologia. Il passaggio è graduale e già oggi i nuovi abbonamenti o i nuovipacchetti di prestazioni sono adeguati alla nuova tecnologia. At-tualmente, Swisscom sta convertendo su IP tra i 10’000 e i12’000 collegamenti alla settimana, e già il 30% dei clienti si av-vale già della tecnologia IP.

che cos’è all ip?Con All IP la trasmissione di dati, la telefonia di rete fissa, la tele-visione, la telefonia mobile e internet funzionano tramite unasola identica rete. Su questa rete tutti i servizi “parlano la stessalingua”, ovvero il protocollo internet (IP). La novità consiste soprattutto nel fatto che il telefono di rete fis-sa non trasmette più le conversazioni tramite segnali analogici,bensì tramite pacchetti dati IP come tutti gli altri servizi.

vantaggi per gli utentiUna qualità vocale in HD (High Definition); possibilità di bloccoindividuale e semplice dei numeri indesiderati; visualizzazioneautomatica del nome del chiamate, anche dei numeri non salva-ti. Nella maggior parte dei casi si può continuare a utilizzaresempre lo stesso telefono.

potrò usare ancora il mio vecchio telefono?In alcune case ci sono ancora i vecchi telefoni da parete o condisco di selezione incompatibili con la nuova tecnologia. Per po-ter continuare a usarli ci vorrà un adattatore speciale. Pratica-mente tutti gli altri modelli di telefono sono invece compatibilicon il protocollo internet.

l’alimentazione elettrica è indispensabileIn effetti il funzionamento degli apparecchi basati su All IP èpossibile solo se c’è corrente elettrica. Le applicazioni di rilevan-za cruciale, come dispositivi di comando e impianti d’allarme,possono essere dotate di un gruppo di continuità che ne garan-tisca il funzionamento anche in caso di interruzione di corrente.

posso rifiutare il passaggio a all ip?Se volete continuare a essere raggiungibili tramite il telefono fis-so dovrete adeguarvi. Se volete essere raggiunti solo con il col-legamento mobile, non dovete introdurre nessun cambiamento.

La borsa della spesa

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societÂviaggi e vacanze

viaggiareè bello,vicinoèmeglio!

Viaggiare è bello ed è alla portatadi moltissimi, tanto che il turi-smo rappresenta un settoreeconomico importante in tutto

il mondo. Tuttavia anche questo settoremobilita risorse pregiate, e talvolta rare,come biodiversità, carburanti, lavoro emolte altre ancora. In Svizzera, ad esem-pio, il settore turistico assorbe da solo il10% del consumo energetico totale delpaese.

I nostri comportamenti di viaggiatoridi corto o lungo raggio incidono su que-sta�situazione. Possiamo però scegliere co-me e dove recarci, cosa consumare, comecomportarci nei luoghi che visitiamo, con-

il nuovo video dell’acsi affronta iltema del turismo responsabile conla testimonianza di marco gaia.

tribuendo così a preservare natura e risor-se e mantenere inalterato nel tempo il pia-cere di viaggiare nostro e dei nostri figli.

Quello sul turismo responsabile è ilprimo video di una nuova serie di tre ani-mazioni che durano una manciata di mi-nuti ciascuna. In questo modo ACSI vuolecontinuare ad affrontare i temi del consu-mo responsabile in modo piacevole e con-creto, nello stesso stile lanciato con i pre-cedenti sei video.

Inoltre, per aggiungere forza e simpa-tia al messaggio la nuova serie avrà dallasua delle personalità ticinesi. Così il primovideo sul turismo si accompagna alla testi-monianza di Marco Gaia, noto esperto

ambientale e responsabile della stazioneMeteoSvizzera di Locarno�Monti.

I prossimi video affronteranno altri te-mi, come gli investimenti sostenibili e lepulizie ecologiche di casa, con le testimo-nianze di un noto esperto di finanza e diun giovane cantante ticinese di successo!

i videoconsigli acsi sono visibili:l su www.acsi.chl sulla sua pagina Fb:www.facebook.com/acsiconsumil sul canale Youtube dedicato “ACSI –La borsa della spesa”.I videoconsigli ACSI sono realizzati con ilsostegno dell’Ufficio federale dell’ambiente.

Sappiamo scegliere la protezione so-lare? Sembra proprio di no. Da unostudio pubblicato da Jama Dermato-

logy risulta che poche persone interpreta-no correttamente le informazioni sulle eti-chette. Cosa fanno gli UVA? E gli UVB? Ecos'è l'SPF? Facciamo subito chiarezza:1. i raggi UVA accelerano l'invecchiamen-to della pelle;

2. i raggi UVB provocano le scottature;3. l'SPF è il fattore di protezione solare, cheperò rappresenta solo la protezione con-tro i raggi UVB, e non contro gli UVA;

4. sia i raggi UVA che i raggi UVB sono laprincipale causa (evitabile) del cancroalla pelle.

Il consiglio è di scegliere protezioni che ol-tre al valore di SPF non inferiore a 15, pre-sentino sull'etichetta la scritta "UVA" al-l'interno di un cerchio. Questo simbolo in-dica che il prodotto protegge non solocontro gli UVB ma anche contro i raggiUVA, rispettando la normativa europea.Fonte: Servizio promozione e valutazione sa-nitaria - DSS, www.facebook.com/promozio-nedellasalute

come scegliere correttamente la protezione solare

Le disposizioni per la circolazione stra-dale non sono uguali in tutti i paesi,anche in Europa. Ogni nazione è libe-

ra d’introdurre disposizioni diverse, comeavvenuto, recentemente in Francia. Dal 1° luglio, infatti, in Francia sono stateinasprite alcune regole riguardanti gli ap-parecchi elettronici (ricevitori, auricolari,caschi audio, con multe fino a 135 euro), itassi d’alcolemia per i giovani conducentie il divieto di distrarsi al volante (come,per esempio, mangiando un panino!)Queste nuove regole si applicano anche aimotociclisti, agli scooteristi e ai ciclisti. Inoltre non tutte le nazioni hanno gli stessilimiti di velocità. Il porto del gilet di sicu-rezza è obbligatorio in caso di guasto inFrancia, in Spagna, in Italia o in Croazia.Altri accessori, come il triangolo di sicurez-za, l’estintore o i cavi di traino sono spessoobbligatori in certi paesi. L'autoadesivoCH di dimensione standard è obbligatorioin Italia e deve essere visibile dietro l'auto-mobile e il rimorchioPer informazioni dettagliate consultate ilsito www.tcs.ch.

se andate all’estero, informatevisulle regole della circolazione

Il censimento 2015 dell'upi – Ufficio pre-venzione infortuni – sulla percentualed'uso della cintura di sicurezza in auto-

mobile evidenzia un risultato del tutto simi-le a quello degli anni precedenti: il 93% deiconducenti la indossa correttamente (94%nel 2014), con la Svizzera tedesca in testa(94%), seguita dalla Romandia (90%) e dalTicino, più indisciplinato, (87%). Per contro, sui sedili posteriori, gli occu-panti di veicoli che allacciano la cintura so-no appena il 76% (2014: 77%). L’obbligo di allacciarsi la cintura anche suisedili posteriori è in vigore dal 1994: se-condo l’upi il tasso di utilizzo della cinturadel 76% (2013: 72% / 2014: 77%) èpiuttosto insoddisfacente, oltre che in-comprensibile, poiché nella circolazionestradale la cintura di sicurezza è senzadubbio da considerarsi come uno dei piùimportanti dispositivi salvavita. Le stimedell’upi indicano che dal 2000, in Svizzera,l'uso della cintura di sicurezza ha evitatopiù di 14’000 lesioni gravi e oltre 1700 in-fortuni mortali. Viaggiamo sicuri allora,anche quando siamo seduti dietro!

passeggeri dei sedili posteriori: solo il 76% si allaccia la cintura

La borsa della spesa

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varie

Vado aprendere un librodaleggere... in cabinatelefonica

Una volta c’erano le cabine telefo-niche e servivano, appunto, pertelefonare. Ma non c’erano anco-

ra i telefonini che le hanno soppiantateconsentendo di parlare al telefono cammi-nando per strada. Da qualche tempo or-mai a Breganzona e Tenero le cabine in di-suso sono diventate piccole librerie (deno-minate rispettivamente Libera Libreria eLibri Liberi), dove chiunque può entrare,curiosare, sfogliare i volumi, portarli viaoppure prenderli solo in prestito, e natu-ralmente, chiunque è libero di portarne dinuovi da condividere, libri che ha già letto,che non ha più spazio per tenere o che

a tenero, sulla piazza principale, e abreganzona, vicino all’ufficio postale, lecabine telefoniche, ormai in disuso, sonodiventate mini librerie di libri usati. sipossono prendere i libri da leggere, leggerlisul posto o a casa, se si vuole si riportano ose ne portano degli altri. e funziona!

non vuole più tenere a casa. Iniziativa diun privato, quella di Breganzona, e pro-mossa dal Comune (e in particolare dauna sua funzionaria), quella di Tenero, en-trambi i progetti stanno ottenendo grandeattenzione da parte della popolazione.Piccoli angoli di offerte di lettura variatache accomunano i “divoratori” di libri(che possono evitare di spendere un capi-tale), i curiosi (che vogliono dare un’oc-chiata un po’ a tutto...), in generale tutticoloro che amano la lettura e anche chinon vede l’ora di disfarsi dei libri che ha incasa ma non ha il coraggio di buttarli nellacarta straccia. Andate a darci un’occhiata!

Gli amanti del bricolage, per fare iloro acquisti sulle vie del web, dif-ficilmente possono rivolgersi di-

rettamente ai produttori di trapani, se-ghetti alternativi, avvitatori elettrici o abatteria, idropulitrici e quant’altro. Tra lemarche più importanti – e quindi cono-sciute – l’e-commerce gestito in proprio ètutt’altro che diffuso. Aziende comeBosch, Skil oppure Einhell, che hanno an-che filiali in Svizzera, sui loro siti concedo-no al massimo di acquistare componenti diricambio. E se proprio si trovano in vendi-ta attrezzi completi, si tratta di articoli sot-toposti a riparazioni oppure di secondascelta.

Queste aziende, tuttavia, non lascia-no il consumatore in balia di sé stesso.Ogni sito permette infatti di trovare in po-chi attimi il negozio tradizionale di ferra-menta più vicino a casa propria. E nonmancano neppure i link che rimandano adistributori online nel cui assortimento sipuò facilmente trovare quel che si vuoleacquistare. Ciò non toglie che i produttoripiù conosciuti tendano a privilegiare icommercianti tradizionali, così che nellepagine internet non mancano carte topo-grafiche interattive che permettono di lo-calizzare immediatamente il negozio me-no lontano: con al massimo tre clic si rin-tracciano i dati per eventuali contatti viatelefono o tramite email, come è stato ap-purato anche da analisi specifiche fatte suquesto settore merceologico.

Complessivamente, dunque, solo il50% dei produttori di articoli appartenentialla categoria dei trapani & co. opera di-rettamente sul mercato online per venderei propri prodotti. Una percentuale che gliesperti di e-commerce considerano moltobassa e non soddisfacente, dal loro puntodi vista. Dal punto di vista dei negozi diferramenta tradizionali, invece, è sicura-mente un bene.

La nota positiva, in conclusione, è chele grandi aziende produttrici, con le infor-mazioni presenti sui loro siti, sono in gra-do di soddisfare ogni curiosità dei poten-ziali clienti, sia prima di fare degli acquistisia quando devono rivolgersi al serviziodopo-vendita.

attrezzi per bricolage:online pochepossibilità di acquisto ma tante informazionipre e dopo vendita

La borsa della spesa

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societÂconsumatori attenti

Le compagnie aeree che offrono letariffe più vantaggiose partono in-fatti da un prezzo base davvero

conveniente, salvo poi applicare un sup-plemento dopo l'altro per ogni desideriosupplementare del viaggiatore. Vuoi go-dere del diritto di essere imbarcato perprimo? Allora paghi il biglietto con l'ag-giunta di tot franchi. Desideri anche pre-notare in anticipo il posto sull'aereo? Altot di prima se ne aggiunge un altro. Ol-tre al bagaglio a mano, porti con te unavaligia? Il calcolatore online fa tot, più tote un altro tot. E al momento di cliccare sultasto "acquista", non è certo raro chevenga indicata una percentuale da accol-larsi ulteriormente, a dipendenza del me-todo di pagamento e dunque della cartadi credito utilizzata. Di supplemento insupplemento, il prezzo aumenta, non a di-smisura ma in modo anche significativo,soprattutto se la tariffa base, quella del bi-glietto nudo e crudo, è di quelle stracciate.

Magari c'è chi storce il naso, ma per-lomeno non viene nascosto niente e sipuò scegliere come volare, ossia beata-mente senza nessuna pretesa oppure condiritti supplementari che però vanno pa-gati. In definitiva, a ognuno viene lasciatala libertà di costruirsi il pacchetto-viaggioche più risponde alle proprie esigenze enon è affatto un male.

Però, occorre anche prestare atten-zione agli aeroporti da cui si parte e dove

si atterra, per raggiungere i quali, all'inizioo alla fine del viaggio, si rischia di sborsareuna cifra superiore a quella del bigliettoaereo. Ma anche in questo caso non man-ca la possibilità di informarsi adeguata-mente e neppure la scelta: se si vuole untaxi-limousine il costo è alto, mentre ac-contentandosi di un servizio-bus si puòspendere davvero poco.

Un esempio: vogliamo volare conRyanair da Orio al Serio (Bergamo) all’ae-roporto di Barcellona El Prat martedì 1.settembre, sola andata? Il biglietto basedel volo FR6304 – partenza alle 13.45 earrivo alle 15.30 – costa 33,65 euro (gior-no di riferimento 13 luglio 2015). Se vo-gliamo prenotare in anticipo un posto sul-l’aeromobile, si devono aggiungere 5,99euro e volendo godere anche dell’imbar-co prioritario, eccone altri 2,99 in più. Sepoi si volesse imbarcare nella stiva un ba-gaglio da 15 chili, ecco un ulteriore esbor-so di 25 euro, cui potremmo aggiungerne10 per il trasferimento in bus dal centro diMilano all’aeroporto di Orio al Serio. Infi-ne, desideriamo ricevere via SMS da Rya-nair tutti i dettagli della prenotazione? Ec-co che ci vengono chiesti altri 2,49 euro. Isupplementi, prima di procedere con ilpagamento, raggiungono così la quota di46,47 euro, contro i 33,65 del prezzo ba-se. Pagando con carta di credito, infine sidovrebbero così pagare 81,05 euro, checomunque non sono certo una follia.

voli low cost: attenzioneil prezzo base può lievitarevuoi volare low cost, ossia a basso prezzo? e vuoi risparmiare al massimo?allora, devi adattarti a lasciare da parte qualsiasi tipo di frills, ovverocomodità dei più disparati generi: niente bagaglio da stiva, niente postoriservato e il bagaglio a mano non deve superare determinate misure...

Negli affollati mercati della capitaleciadiana, N'Djamena, dove si tro-vano piccoli negozietti, venditori

di merci lontane, e produttori locali, unparticolare salta subito all'occhio: tutti ar-rivano con una borsa riciclabile per fare laspesa.

Nonostante la povertà del paese(considerato uno dei più poveri al mon-do), nel 1992 il governo approvò una leg-ge che proibiva in tutto il paese l'utilizzo disacchetti di plastica. La protezione am-bientale in Ciad è scarsa, vittima dellamoltitudine di problemi politici e socialidel paese, e questa legge è rimasta inap-plicata per quasi vent'anni fino a quando,nel 2010, una donna, eletta sindaco dellacapitale, ha deciso di lottare contro l'in-quinamento generato dai sacchetti di pla-stica che si trovavano sul bordo di ognistrada. Grazie a un enorme lavoro di co-municazione con il settore privato e l'ap-plicazione di una multa salata per chi ètrovato in possesso di sacchetti di plastica,la legge è diventata realtà pratica dal2010. Oggi, non si trova (quasi più) unsacchetto di plastica in tutta la città (maancora nel resto del paese, dove il cambia-mento è più lento). Grazie a questa legge,al mercato di N'Djamena sono ora tuttiabituati a fare la spesa con il proprio saccoriciclato. Così facendo, i venditori rispar-miano soldi, e i loro clienti contribuisconoa una città priva di sacchetti usa e getta.Quest'iniziativa è riuscita in Ciad, perchénon provare a realizzarla in Svizzera?(Fonte: IRIN)

MARCO BATTAGLIA

plastica proibita in ciad

nel mondo globalizzato in cui viviamooggi non è possibile agire come consu-matori responsabili e responsabilizzatisenza avere una percezione e com-prensione di ciò che accade al di fuoridella svizzera. presenteremo in que-sto breve spazio notizie dal mondo sultema del consumo raccontando diesempi positivi e negativi di altri paesi.ogni articolo si concentrerà su una no-tizia di un paese particolare e faremo illegame con la svizzera e il ticino. in chemodo ci concerne? si tratta di unesempio da seguire? un esempio daevitare? una conseguenza delle nostreazioni? faremo questo con l’aiuto dimarco battaglia.

consumi

nel mondo

La borsa della spesa

5.2015 27

societÂconsumatori attenti

Vorreste seguire un’alimentazione equilibrata ma non sapetecome fare? Il nuovo ricettario goloso e interattivo del Diparti-mento della sanità e della socialità (DSS) potrebbe aiutarvi. Èun ricettario innovativo e interattivo con cui comporre pastiequilibrati coinvolgendo anche i bambini. È possibile ritirare una o più copie del ricettario (al prezzo difr. 20.–) presso:

l Segretariato e mercatini dell’usato ACSIPer invii postali spese di spedizione (fr. 7.–)

l Sportello FTIA (stazione FFS Giubiasco)l ordinazioni: www.ti.ch/promozionesalute

piatto equilibrato? Ora so cosa fare

non paghi le fatture dell’elettricità?Con la “prepagata” rischi di restare al buiocosa succede a chi non paga o non riesce a pagare la fattura dell’elettricità?da contratto, la fornitura di energia elettrica non può essere sospesa toutcourt, ma in genere le aziende approntano un sistema di erogazione a“prepagamento” tramite uno speciale contatore tarato in base al consumomedio dell’utente in questione. se vuole ricevere l’energia, questi deve“caricare” l’apparecchio con del denaro. l'importo caricato serve in parte apagare il consumo corrente di elettricità e in parte a saldare il debito. ma èdavvero così?

Il nostro servizio Infoconsumi ha volutoapprofondire il caso di una coppia di co-niugi in difficoltà, utenti della SES (So-

cietà elettrica Sopracenerina) e soci del-l’ACSI, che si è rivolta al nostro servizio perpresentare il proprio caso nel quale, effetti-vamente, sembrava che al posto di dimi-nuire, il debito aumentasse.

Nelle sue condizioni generali, la SESprevede infatti questo sistema per coloroche sono in arretrato sui pagamenti dellefatture. E di questo i coniugi sono stati su-bito informati dal servizio Infoconsumi.

Tuttavia come associazione di difesadegli interessi dei consumatori, Infoconsu-mi ha voluto approfondire il tema per ca-pire se questo sistema, oltre ad essere le-gale, fosse anche efficace, cioé se effetti-vamente permettesse all'utenza in ritardocon i pagamenti di rientrare, in un lasso ditempo ragionevole, dal loro debito.

Per il caso concreto, l’intervento di In-foconsumi presso la SES ha fatto sì chequesto sistema di prepagamento fosse tol-to poiché gli utenti si sono impegnati apagare mensilmente un importo fisso perscalare il debito originario e a saldare re-

golarmente le fatture per i consumi cor-renti.

Ma al di là della soluzione concordatasul caso specifico, ci è parso, anche dopoaver sentito le spiegazioni della SES, chequesto sistema di prepagamento previstodal contratto sia macchinoso e poco tra-sparente. All’utenza in difficoltà economi-ca è inoltre poco chiaro in che misura sipotrà rientrare dal debito ed in quantotempo.

Per la coppia che si è rivolta all’ACSI,si è potuto trovare una soluzione ancheperché i loro consumi erano scesi sensibil-mente. Ma come? Di regola, gli ultimi 10giorni del mese, non avendo più denaroper caricare la tessera prepagata, essi vive-vano senza acqua calda, senza luce e alfreddo. Così facendo chiaramente i loroconsumi sono scesi e il debito originarioha iniziato finalmente a diminuire (i soldicaricati sulla tessera servivano essenzial-mente a pagare il debito).

Il sistema di prepagamento apparedunque un’arma a doppio taglio: se dauna parte permette all’utenza, diciamo

così, “spendacciona” di responsabilizzarsisulla gestione delle proprie entrate fissedando la priorità al pagamento delle fattu-re più importanti (come l’affitto, i premidella cassa malati, le fatture delle aziendeelettriche, ecc.), dall’altra parte crea il ri-schio, per l’utenza che si trova in reale dif-ficoltà economica, che una volta finiti isoldi si trovi, per un dato periodo del me-se, semplicemente senza energia.

L’ACSI si chiede se nell’ambito di unservizio basilare quale il riscaldamento,l’acqua calda e l’elettricità, questo sistemanon sia eccessivamente severo e rigido neiconfronti di chi si trova in ristrettezze fi-nanziarie e se non sia ipotizzabile un siste-ma diverso che non implichi per i consu-matori il fatto di rimanere senza energiauno, due o più giorni al mese.

AVV. KATYA SCHOBER-FOLETTI

La borsa della spesa

5.2015 28

societÂacsi

continuiamo a invitare i consumatori a scegliere i ristoranti che cucinano e che nonpropongono ai clienti (a loro insaputa) cibi pronti da infilare nel microonde. allostesso modo, continuiamo a chiedere ai ristoratori di essere più trasparenti neiconfronti della clientela. in questa pagina trovate i ristoranti che hanno sottoscrittocon l’acsi l’impegno a indicare nel proprio menu i piatti "fatti in casa".

mendrisiotto

Ristorante Al MancavaChiasso - Tel. 091 6823140Osteria binario 07Chiasso - Tel. 091 6822184Hôtel MorganaMendrisio - Tel. 091 6462355Osteria del Giardino,Morbio Inferioretel. 091 6826050La Piccola Osteria,Arzotel. 091 6461131Caffè sociale, Riva S.VitaleTel. 091 6481789Grotto del Giuvan,SalorinoTel. 091 6461161Osteria l’uliatt,Chiassotel. 091 6827057Pizzeria-Osteria del TeatroVacallo - Tel. 091 6831397

locarnese

Vegetariano Govinda, Locarnotel. 091 7523852Bar Osteria Amici, Russotel. 091 7804343Canvetto Ticinese, Brissagotel. 091 7932996centro lungta, Mergosciatel. 091 7309991Grotto La Ginestra, Ronco s/Asconatel. 079 2338352Ristorante Al Porto,Asconatel. 091 7858585Ristorante Vallemaggia,Locarnotel. 091 7520001Rist. Al Bottegone,Locarnotel. 091 7518090Ristorante Centovalli, Tegnatel. 091 7961444Ristorante Centrale, Piazzognatel. 091 7952282Grottino Ticinese, Losonetel. 091 7913230Al Grott Cafè,Brione S/Minusiotel. 091 7301132Rist. Pizzo Vogorno,Vogornotel. 091 7451256Eco–hotel Cristallina,CoglioTel. 091 7531141Grano salis (pasti a domicilio), MinusioTel. 091 7521321/078 8467661

bellinzona e valli

Osteria Mistral,Bellinzonatel. 091 8256012

Ristorante Zanzibar,Bellinzonatel. 091 8259607

Ristorante Corona,Bellinzonatel. 091 8252844

Locanda Ticinese,Bellinzonatel. 091 825 1673

Ristorante Emerenzia,Bellinzonatel. 091 8254770

Ristorante Giardino,Bellinzonatel. 091 8355424

Casa del popolo,Bellinzonatel. 091 8252921

Osteria della Posta,Clarotel. 091 8633110

Grotto Torcett,Giubiascotel. 091 8573757

Ristorante Forni,Airolotel. 091 8691270

Agriturismo-Rifugio Alla Meta Predelp-Carì, tel. 079 7618582

Osteria Centrale, Olivonetel. 091 8721107

Osteria Grotto Damiano,Preonzotel. 079 6201135

Ristorante Orello,Gnoscatel. 091 8294695

capanne

Capanna Cava,Biasca, val Pontirone tel. 091 8701444 - 079 5121765

Lo stallone,Alpe CardadaTel. 091 7436146

Pairolo,Val D’UsinTel. 091 9441156 - 079 2742335

fuori ticino

table d’hôtes, Au 1erBulle (FR) Tel. 079 2550845

Cantine scolaire L’Abricroque,Bassins (VD) Tel. 079 6323677

Restaurant Le Besso,Zinal (VS)Tel. 0274753165

Restaurant le Bureau,NeuchâtelTel. 032 724 48 68

La brasera,San VittoreTel. 091 8274777

hai uno smartphone? l’elenco dei ristorantisempre con te alla pagina acsi.ch/rist

luganese

Il radicchioLugano - tel. 091 9211148

Grotto ReinaAgno - tel. 091 6053894

Ristorante San MicheleCaslano - tel. 091 6066805

Grotto SassaltoCaslanotel. 091 6009094

Il canvetto di S. Galizzi, VallombrosaCastelrotto tel. 091 6081866

Osteria la Palma, Nerocco-Bediglioratel. 091 6061200

Ristorante Olimpia,Luganotel. 091 9227488

Sass Cafè - Vineria, Luganotel. 091 9222183

Ristorante Stazione, Tesseretetel. 091 9431502

Le bucce di Gandria,Gandriatel. 091 2258833

Canvetto Federale,Canobbiotel. 091 9412552

Canvetto Luganese,Luganotel. 091 9101890

Grotto Ticinese,Curegliatel. 091 9671226

Grotto Piccolo Vigneto, Albonagotel. 091 9723985

Osteria Ronchetto,Comanotel. 091 9411155

Ristorante Moretto,Curegliatel. 091 9663445

Grotto Stremadone,Caslanotel. 091 6062485

Grotto dell'Ortiga,Mannotel. 091 6051613

Rist. La Sorgente, Vico Morcotetel. 091 9962301

Ristorante Carina,Morcotetel. 091 9712938

Osteria Torricella, Torricellatel. 091 9451226

Locanda del Conventino,Pregassona - tel. 091 9403222

new entry!

La borsa della spesa

5.2015 29

Esiste forse un bambino cui non piac-cia sguazzare nell’acqua fresca? Manelle calde giornate d’estate la tem-

peratura dell’acqua nelle piccole piscineper bambini può facilmente superare i 25gradi, con la possibilità che proliferinoagenti patogeni. Per evitare ai piccoli nuo-tatori mal di pancia, vomito o micosi biso-gna quindi cambiare o disinfettare periodi-camente l’acqua.

La disinfezione dell’acqua nelle va-sche piccole non è efficace. Vi è il rischiod’iperdosaggio e i relativi costi superanoquelli causati dalla sostituzione del conte-nuto della vasca con acqua fresca. Nellevasche più grandi, che non si possono onon si vogliono svuotare e pulire ogni sera,è possibile aggiungere disinfettanti perl’acqua come il cloro o l’ossigeno attivo.

Se utilizzati in modo corretto, questiprodotti sono innocui per i bambini. Il te-nore di cloro nell’acqua dovrebbe essere di0,5 – 1 mg/l. In commercio vi sono stru-menti di misurazione di facile utilizzo.Importante: non mischiare mai prodottichimici a base di cloro con altre sostanze.

Un altro aspetto importante: l’acquatrattata con disinfettanti è molto tossica per ipesci e pertanto non deve mai entrare diret-tamente in contatto con le acque naturali.

consigli utili:l Seguire e applicare le avvertenze di si-curezza e le indicazioni sul dosaggio.

l Applicare le misure di protezione.lMisurare periodicamente il tenore di clo-ro e di ossigeno attivo.

l Non mischiare mai prodotti chimici a ba-se di cloro con altre sostanze.

l Custodire i prodotti al di fuori della por-tata dei bambini.

l L’acqua trattata con disinfettanti nondeve mai entrare direttamente in con-tatto con le acque naturali. Pertanto, di-sperdere lentamente l’acqua trattata nelterreno o smaltirla attraverso le canaliz-zazioni delle acque luride.

Ulteriori informazioni: www.infochim.ch

il cloro in piscina èpericoloso per i bambini?

La Tavola Rotonda ticinese fa seguitoad analoghi eventi svoltisi in Svizze-ra tedesca e francese ed è stata pre-

ceduta da un’inchiesta on-line che ha rile-vato il posizionamento delle organizzazio-ni e Leghe salute nei confronti di questoapproccio. I risultati dell’inchiesta sonostati presentati nella Tavola Rotonda (vedisito), che ha visto anche la partecipazionedei rappresentanti di auto-aiuto Svizzera,che si impegna per la promozione e il ri-conoscimento dell’auto-aiuto a livello na-zionale.

Ricche e variegate le testimonianze ele esperienze portate da gruppi e organiz-zazioni attive in questo ambito e che han-no dato avvio a gruppi di auto-aiuto in Ti-cino secondo forme e modalità diverse.Alcuni gruppi sono totalmente autogestiti,altri sono seguiti da professionisti che lisostengono nella fase di avvio e li accom-pagnano nel loro percorso. Sono stati evi-denziati i benefici che i gruppi portano achi vi partecipa perché favoriscono la fidu-cia e l’auto-determinazione delle persone.Nel gruppo le persone si sentono capiteperché tutti hanno in comune lo stessoproblema. Allo stesso tempo sono incenti-vate a guardare la difficoltà da un altropunto di vista. Questo accresce la propriaconsapevolezza, la capacità di scambio,contrastando la tendenza all’isolamentoche caratterizza spesso l’esperienza di chivive situazioni di disagio. Il gruppo fa for-za sulle competenze delle persone stesse e

sulla loro capacità di dare e ricevere aiuto:beneficiare dell’esperienza altrui scopren-dosi nel contempo capaci di testimoniare ilproprio personale modo di gestire una de-terminata situazione.

I gruppi di auto-aiuto sono comple-mentari ad altre forme di aiuto e sostegnoe non vanno visti in alternativa o in oppo-sizione all’apporto dei servizi professionali,bensì come un importante tassello del si-stema socio-sanitario. Per questo è neces-sario che il loro ruolo venga compreso e ri-conosciuto dai diversi attori delle strutturepresenti sul territorio (medici, ospedali,servizi professionali), attraverso la sensibi-lizzazione della popolazione e degli opera-tori affinché si facciano a loro volta pro-motori di questa risorsa.

Anche l’ACSI ha deciso di contribuirvi conla BdS e con i suoi contatti, allo scopo diorientare verso i gruppi, le persone chepotrebbero trarne beneficio. Infatti, ilcoinvolgimento del paziente nelle cureche lo riguardano e la condivisione diesperienze, anche in rete, sono le premes-se necessarie per una scelta informata econsapevole del paziente/consumatore.

I gruppi di auto-aiuto:una risorsa preziosa

salute

sono formati da persone che hanno in comune una stessa difficoltà o uno stessoproblema (malattia, dipendenza, disagio o situazione di vita simile) e che si ritrovanoper scambiarsi le proprie esperienze e offrirsi sostegno reciproco, sia a livello moralesia pratico. l’esperienza ha dimostrato che ciò favorisce la condivisione e ilsentimento di non essere soli ad affrontare le difficoltà. per promuovere nellasvizzera italiana questi gruppi di auto-aiuto, le organizzazioni interessate si sonoriunite per la prima volta lo scorso 9 giugno a lugano, in una tavola rotonda.sull’esito delle discussioni riferisce marilù zanella, del centro auto-aiuto ticino.

volete saperne di più?Per approfondimenti e informazioni suigruppi esistenti per le diverse tematichesi può contattare il Centro auto-aiuto Ti-cino, tel. 091 970 20 11, www.auto-aiu-to.ch e/o www.autoaiutosvizzera.ch

L’auto-aiuto può assumere diverse forme. I gruppi di auto-aiutosi riuniscono regolarmente in un determinato luogo oppure co-municano attraverso internet: le modalità sono diverse, ma l’in-tenzione fondamentale rimane la stessa. Persone che hanno lostesso problema, la medesima preoccupazione o che vivono unasituazione analoga si uniscono per aiutarsi tra di loro (alcolismo,epilessia, lutto, allattamento, ecc.; l’elenco si trova su www.au-to-aiuto.ch). Le persone interessate o quelle a loro vicine nontrovano unicamente aiuto e solidarietà, ma si impegnano assu-mendo anche una responsabilità personale.

che cos’è l’auto-aiuto?

La borsa della spesa

5.2015 30

il professore in cucina

Fare il gelato in casa un tempo era cosarara: sino a fine anni '60 del Novecentoesistevano solo le gelatiere a ghiaccio e

sale, dotate di una manovella da girare ognitanto; per non parlare dell'acqua salata checolava di sotto e il ghiaccio salato da ripristina-re. Un altro modo c'era, ma lo vedremo sotto.

Le primissime gelatiere elettriche eranocomposte da una ciotola tonda di metallo cui si sovrapponeva unmotorino che dava un moto continuo alla pala interna; bisogna-va metterle, ben appoggiate al "pavimento" refrigerante, nelfreezer dei primi frigoriferi a due sportelli e la spina si attaccavaall'esterno con il filo elettrico che passava attraverso la guarnizio-ne del frigo. Ne sortivano gelati "fragili", che subito si scioglieva-no. Vennero poi le gelatiere con il compressore incorporato – mil-le le marche, all'epoca – e superautomatiche, che riscosserogrande successo: bei congegni, non c'è che dire, ma ingombran-ti, talora ipertrofici, finiti non di rado nell'oblio di qualche arma-dio o, peggio, in cantina. E, visto che erano abbastanza care oltreche talora monumentali, l'industria subito provvide creando ge-latiere di più miti pretese (e prezzo), più compatte, con una palaelettrica che agitava il composto da gelare dentro un cilindro nel-la cui intercapedine stava un liquido refrigerante; il cestello si do-veva tenere parecchie ore prima di usarlo e poi cedeva il freddocosì accumulato al futuro mantecato. Finite fuori moda purequeste ultime, a quanto pare, anche perché se ti viene voglia digelato quel benedetto cilindro deve essere stato a -18° per molteore e allora bisogna programmare tutto con notevole anticipo,sicché passa la voglia. Oggi impazzano la macchina del pane, ilBimby, le planetarie inox, i robot multifunzione anche se, bastaguardare la tivù, sono presenti sul mercato dei robot manuali chetritano, montano la panna, fanno la maionese e costano pocopoco, si lavano in un attimo e non finiscono in soffitta.

Quando eravano tutti più semplici, parlo degli anni '50, sifacevano i cosiddetti "spumoni", che riuscivano perfetti (o quasi)perfino con la cella del ghiaccio dei panciuti frigoriferi di queitempi: altro non erano che uova e zucchero battuti oppure unapurea di frutta mescolata a sciroppo; nell'un caso e nell'altro siaggiungevano panna montata e bianchi d'uova a neve. Poi si

aspettava, con molta pazienza. La mia mamma li faceva gelarenelle cassettine con cui si facevano i cubetti di ghiaccio, quelle ascomparti e così mangiavamo delle quasi-caramelle di spumone,per solito di fragola. Oggi i vecchi, cari spumoni sono di granmoda in certe case, ma hanno un nome nuovo e più pretenzioso:soufflé ghiacciati. La sostanza è sempre quella, ma, grazie aigrandi freezer di oggi, si possono far gelare dentro eleganti stam-pi da soufflé di pirofila: l'effetto è molto più elegante.

soufflé ghiacciato al cioccolatoDa un libro di Elena Spagnol di qualche annetto fa ho tratto

e provato con successo questo soufflé ghiacciato al cioccolato.Difficoltà: facileIngredienti per 5-6 porzioni

• panna fresca 400 g• uova 3• cucchiai rasi di zucchero 12• cioccolato fondente 140 g• cucchiai di acqua 10-12• qualche granellino di sale fino

Preparazione – Rompete il cioccolato a pezzettini e mettetelo, con l'acqua, inun pentolino.

– Fatelo sciogliere a fuoco dolcissimo mescolando ogni tanto; sipuò fare anche a microonde con basse potenze alternate (peresempio 350 e 500 watt).

– Lasciate intiepidire. – Montate i tuorli con lo zucchero finché sono chiari e spumosi eaggiungetevi il cioccolato ormai tiepidino; montate gli albumia neve ferma con pochissimi granellini di sale fino; montate lapanna in un recipiente freddissimo: per parte mia metto unacasseruola a bordi alti nel freezer un'ora prima.

– Mescolate dentro la panna il composto di albumi e cioccolatousando un cucchiaio e procedendo, molto delicatamente, dal-l'alto verso il basso.

– Versate la spuma in una bella pirofila da soufflé e fate gelarealmeno 5-6 orette.

(Adattato da E. Spagnol, "I gelati fatti in casa con o senza macchina",Milano, Rizzoli, 1977).

il gelato in casa, torna la moda dello spumone

ROBERTOGIACOMELLI

segretariatolunedì – venerdì [email protected]

redazionemartedì e giovedì [email protected]

consulenze gratuite per i soci

lunedì – venerdì 9.00-10.30

[email protected]

l infoconsumi l casse malati (anche per non soci) l pazienti l contabilità domestical alimentazione

acsivia polar 46, cp 1656932 lugano–breganzonatel. 091 922 97 55 fax 091 922 04 71

l la borsa della spesa l www.acsi.ch

mercatini dell’usato

nei mercatini dell’usato acsi si trova abbigliamento per bambini a prezzi con-tenuti e in ottimo stato, indumenti e equipaggiamento sportivo, carrozzelle,passeggini, biciclette, lettini, seggioloni, ecc. prima della consegna di merceingombrante contattare il mercatino.

balerna, via Favre 8 (zona FFS) 078 926 52 41mercoledì 14–17venerdì 14–17.30sabato (da metà settembre a febbraio) 14–17

chiuso durante le vacanze scolastiche conpossibilità di telefonare per qualsiasi neces-sità allo 078 9265241.

massagno, via Besso 66 076 533 69 03 martedì e mercoledì 14–17giovedì e venerdì 9–11

locarno, via Castelrotto 20 091 751 24 73martedì e venerdì 9–11mercoledì (solo vendita) 14–17.30giovedì 14–17.30

chiuso durante le vacanze scolastiche.

il mercatino dell’usato di giubiasco ha cessato l’attivitàlo scorso giugno

Questi test sono a disposizione in lingua originale presso il segretariato acsi

la borsa della spesaGelati alla vaniglia Giu.15Filetti pesce surgelati Mag.15Rösti Feb. 15Bob in plastica Gen. 15Filo interdentale Gen. 15Macchine caffè espresso Dic. 14Trapani Nov. 14Acrilamide nelle patatine Sett. 14Caffè freddo Lug.14Carne di manzo macinata Giu. 14Biscotti integrali Giu. 14Aspirapolvere robot Mag. 14Rasoi elettrici Mar. 14Materassi Feb. 14Carne pollame e batteri Nov. 13Zafferano Giu. 13

frc-mieux choisir, losannaSalsicce per grill Lug.15Minestre fredde Lug.15App. foto compatti Mar. 15Stampanti foto Mar. 15Ferri da stiro Nov. 14Creme viso antirughe Giu. 14Televisori smart Giu. 14

altroconsumo, milanoScooter 125cc Lug.15App. foto reflex e MILC Lug.15Detergente per vetri Lug.15Videocamere Giu. 15Aspirapolvere Giu. 15Climatizzatori Giu. 15Seggiolini bici Giu. 15Navigatori Giu. 15Softwere antivirus Apr. 15Ereader Mar. 15Frullatori + Mixer immersione Mar. 15Servizi “cloud” Gen. 15City car Gen. 15Impastatrici Dic. 14Lavatrici Ott. 14Batterie ricaricabili Lug. 14Gelatiere Giu. 14Caschi per ciclisti Giu. 14

test, berlinoSeggiolini auto Giu. 15Ricevitori SAT Giu. 15Altoparlanti bluetooh Giu. 15Schermi grandi per computer Mag.15Babyphone Mag.15Lavastoviglie Mag.15Stampanti multifunz. inch. Apr. 15Lampadine LED Apr. 15Pneumatici estivi Mar. 15Smartphones Mar. 15Piani di cottura Feb. 15Carrozzelle e passeggini Feb. 15Cyclette da camera Gen. 15Tablet Gen.15Biciclettte elettriche Ago. 14

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