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Anno XLII N r. 4 Giugno-Luglio 2016 Fr. 5.– Periodico dell’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana La borsa della spesa TEST: PULITORI A VAPORE ADDIO DETERGENTI! PERCHÉ LA PUBBLICITÀ COSTA PIÙ DEL PRODOTTO TEST: DENTIFRICI, TROPPI PERTURBATORI ENDOCRINI NEGOZI A MISURA DI TUTTI ECCO COME LI VOGLIAMO

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Anno XLIINr. 4Giugno-Luglio 2016Fr. 5.–

Periodico dell’Associazione consumatricie consumatori della Svizzera italiana

La borsa della spesa

TEST: PULITORI A VAPOREADDIO DETERGENTI!

PERCHÉ LA PUBBLICITÀCOSTA PIÙ DEL PRODOTTO

TEST: DENTIFRICI, TROPPIPERTURBATORI ENDOCRINI

NEGOZI A MISURA DI TUTTIECCO COME LI VOGLIAMO

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La borsa della spesa

4.2016 2

Organo diinformazione dell’AssociazioneCon su matrici e Consumatoridella Svizzera Italiana Esce 8 volte all’annoQuota sociale fr. 40.–EMAIL: [email protected]

EDITORE: ACSIREDATTRICE RESPONSABILE: Laura Bottani–Villa IN REDAZIONE: Ivana Caldelari MagatonCONCETTO GRAFICO:Marcello Coray

HANNO COLLABORATOA QUESTO NUMERO:Paolo AttivissimoMarco BattagliaLolly CamènSilvano ToppiGiuseppe Valli

STAMPA:TBS, La Buona Stampa sa6963 Pregassona TIRATURA: 8’500 copie CARTA:Cyclus Print, riciclatabianca 80gm2

COPERTINA: supermercato (iStockphoto)

PRESIDENTE:Antoine CasabiancaSEGRETARIA GENERALE:Laura Regazzoni Meli SEGRETARIA AMMINISTRATIVA:Fabrizia Sormani

SEDE:Str. di Pregassona 336963 Pregassona

tel. 091 922 97 55 fax 091 922 04 71 EMAIL: [email protected] 69–4470–1

Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana

La borsa della spesaÈ il periodico d’informazione dell’As so ciazioneCon sumatrici e Consumatori della Sviz zeraItaliana (ACSI). La rivista è indipendente e noncontiene nessun tipo di pubblicità, una precisascelta dell’associazione che ha lo scopo di ga-rantire la trasparenza, l’obiettività dei giudizi e ilrifiuto di ogni forma di condizionamento. La ri-produzione di articoli per scopi non pubblicitariè autorizzata, con l’indicazione della fonte e l’in-vio di una copia giustificativa all’ACSI.

I test comparativisu beni di consumo, servizi pubblici e privati,prodotti finanziari e assicurativi, ecc. sono l’al-tro elemento che contraddistingue il periodi-co: le regole e i metodi dei test comparativisvolti a livello europeo sono coordinati dall’In -ternational Con sumer Research and Testing,un organismo indipendente che raggruppa leprincipali associazioni di consumatori. Sulpiano nazionale, i test vengono coordinati esvolti in collaborazione con la Federazione ro-manda dei consumatori (FRC). Per queste ra-gioni, l’ACSI vieta espressamente la riprodu-zione anche parziale degli articoli e dei risul-tati dei test per fini commerciali o pubblicitari.

L’ACSIè un’associazione senza scopo di lucro fonda-ta nel 1974 che conta oggi oltre 8’000 soci atti-vi. L’ACSI, in piena autonomia e indipendenza,si pone come scopo l’informazione, la difesa ela rappresentanza dei consumatori e delleconsumatrici presso produttori e fornitori dibeni e servizi, enti o istituzioni pubbliche. È membro dell’Alleanza svizzera delle orga-nizzazioni dei consumatori.

I servizi dell’ACSI sono:– l’Infoconsumi– la Consulenza alimentare– la Consulenza casse malati e pazienti– la Consulenza contabilità domestica– i Mercatini dell’usato– lo Scambio dell’usato.

La borsa della spesa e web

USCITE BDS 20161 – inizio febbraio2 – metà marzo3 – inizio maggio4 – metà giugno5 – inizio agosto6 – metà settembre7 – inizio novembre8 – metà dicembre

n. 4 giugno-luglio 2016

EDITORIALE C’è qualcosa di nuovo alla BdS 3

LA POSTA Quei prodotti alimentari che sanno di detergente per la pulizia... 4Esperienze sgradite al ristorante 4Lampade con led integrato 5Verdure e non solo... surgelate 5

ACSI Grazie all’ACSI... 4Negozio a misura di tutti: ecco come dovrebbe essere 6

TEST Dentifrici penalizzati da perturbatori endocrini e allergeni 8Hummus, quale piace di più? 12Con i pulitori a vapore niente detergenti 16

ALIMENTAZIONE Nuovi grassi appaiono in etichetta 10

AMBIENTE Prova Arcobaleno 11Scandalo VW: i consumatori fanno ricorso 11Casse pensioni e clima: c’è un legame nascosto 15

INTERNET Ransomware, i terribili virus che infettano i nostri computer 14

DOPPIOCLICK Dubbi e paure su consumi e emissioni dei router Wi-Fi 14

SOLDI Mister Prezzi interviene sulle tariffe bancarie 15Offerte superconvenienti, sempre meglio confrontare i prezzi più volte 24

DIRITTI Anche le auto ci spiano! 18Telefonate moleste 19Io so da dove viene la mia maglietta 27

TEST FLASH Tutti buoni i seggiolini i-Size 18App per correre 20

SOCIETÀ Lo strano paradosso: la pubblicità costa più del prodotto 22I ladri non vanno in vacanza 28

SALUTE Ridurre il numero delle prestazioni medicheinefficaci e inefficienti: ora lo chiede anche il CF 24

ANIMALI Hai un cane? Sarà più difficile trovare casa 25

METE VERDI Guarda 26

CONSUMI NEL MONDO Plastica commestibile per il nostro futuro 30

Leggi la BdS 4.16 online suwww.acsi.ch

con il codice P92G4

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4.2016 3EDITORIALE

Laura Bottani-Villaredattrice responsabile BdS

C’è qualcosa di nuovoalla BdS

www.acsi.ch… ti registri e scegli ciò che vuoi!Puoi gestire direttamente il tuo profilo e scegliere di ricevere la BdS solo in formato

elettronico (pdf): oltre a essere un’opzione pratica, che permette di leggere la rivista suqualsiasi dispositivo a casa e fuori, è anche un modo per limitare il consumo di carta e il

trasporto, salvaguardando quindi l’ambiente.

È la prima volta che scrivo in prima persona: mi hanno insegnato che igiornalisti sono testimoni e non protagonisti e ho sempre rispettato questoprincipio. Faccio dunque uno strappo alla regola solo per congedarmi davoi perché sono arrivata al mio ultimo numero della BdS. Il mio posto saràpreso da Ivana Caldelari Magaton che sarà affiancata in redazione da IvanCampari.

Ho cominciato con un piccolo bollettino per soci, in bianco e nero; la-scio una rivista trasformata, ricca di contenuti, un sito che offre innumere-voli informazioni su tutto quanto riguarda il consumo, un profiloFacebook, videoconsigli sul canale YouTube. Non certo solo per meritomio ma grazie al lavoro e allo spirito di collaborazione che regna all’ACSI,un laboratorio in continua evoluzione dove un piccolo team di persone,che si conta sulle dita di una mano, riesce a produrre tanto.

Lavorare per un giornale che ha come unici proprietari i suoi lettori esoci, che non è finanziato da pubblicità con i relativi condizionamenti, ungiornale totalmente autonomo e indipendente è una grande fortuna euna grande opportunità per un giornalista: l’ACSI ha un bene prezioso, or-mai consolidato nel tempo e nelle abitudini dei Ticinesi, ma anche nelGrigioni italiano, che va difeso e costantemente rinnovato e accresciuto.

Oggi non è certo l’informazione che manca, anzi ce n’è fin troppa: c’èpiuttosto bisogno di punti di referimento in cui avere fiducia e il nostroobiettivo principale è proprio questo: fornire strumenti di comprensionedella complessa realtà in cui i consumatori si muovono o sono costretti amuoversi. Quante cose bisogna sapere!

Francesco Gesualdi, fondatore del Centro nuovo modello di sviluppo,qualche anno fa, ospite di un’assemblea dell’ACSI su questo grande e ap-passionante argomento, sul suo libro Manuale per un consumo responsa-bile mi aveva scritto “Un tempo si diceva che volere è potere. Non c’è am-bito in cui ciò sia tanto vero come quello del consumo”. Ora io, salutando-vi, queste parole le dedico a voi.

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La borsa della spesa

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POSTA

Annullate le fatture upc Cablecom dopo la disdetta della via cavoQuasi un anno fa (luglio 2015), nel pieno rispetto dei termini contrattuali, Y.R. avevainviato la disdetta a tutti gli abbonamenti che aveva con upc Cablecom (internet,telefono, digital tv). Purtroppo però la ditta ha continuato a inviare la fattura perl’abbonamento della via cavo, con relative richieste di pagamento. E a nulla sonovalse le numerose telefonate che il cliente ha fatto per chiarire che l’abbonamento èstato regolarmente disdetto! Addirittura la upc Cablecom aveva già incaricato la dittaIntrum Justitia di procedere all’incasso di quasi 260 franchi. Per far valere le proprieragioni Y.R. si rivolge all’Infoconsumi dell’ACSI. L’intervento del nostro servizio diconsulenza ha sbloccato in poco tempo la situazione: upc Cablecom ha annullato lefatture ed è intervenuta presso la ditta d’incasso e ha avvisato che procederà al piùpresto alla piombatura della presa via cavo.

Grazie all’ACSI ...

Esperienze sgradite al ristorante:no alla pizza divisa in due e a un solo piatto a testa!Vi scrivo per riportare quanto accaduto a me e ai miei amici inalcuni ristoranti del Ticino. Il primo episodio si è verificato aVerscio: una sera, dopo teatro, ci è venuto (a me e a mio marito)un languorino e abbiamo pensato di dividerci una pizza. Quan-do abbiamo chiesto di dividerci la pizza il cameriere costernatoci ha detto che per ordine del proprietario non avrebbe potutoaccettare l'ordinazione di una pizza in due! Non ci era davveromai capitato! Secondo episodio: la Rotonda di Gordola. Una ta-volata di 20 amici: due amiche in dieta decidono di dividersi lapizza; sul conto appare una voce strana: 3 franchi per aver ta-gliato la pizza a metà...Terzo episodio: il Guardiano del Farro di Locarno. Una famigliadi sei persone chiede il menu: viene loro precisato che sono ac-cettate ordinazioni solo per minimo due pietanze a testa! Fattidue conti, la famiglia ha pensato bene di alzarsi e andarsene...Tutti episodi che, secondo me, denotano una scarsa considera-zione della clientela!

L.B. email

Purtroppo le segnalazioni che giungono in redazione relative allanostra ristorazione, sono solo quelle negative. Ma ci teniamo co-munque sempre a renderle note soprattutto per dare voce a chiha subito situazioni a dir poco “sgradite” ma anche affinché ci sirenda conto che ci sono atteggiamenti da parte di alcuni ristora-tori che rischiano di gettare discredito su tutto il settore. Dividersiuna pizza in due, perché non lo si può fare al ristorante? E perchébisogna far pagare il taglio della pizza o il lavaggio del secondopiatto? Si commenta da sé infine l’”obbligo di ordinare due pie-tanze a testa”... Per evitare di far perdere tempo agli avventoriquesti ristoratori potrebbero segnalare fuori dai loro locali chenon si accettano clienti con “esigenze minime o normali”!

Quei prodotti alimentari che sanno di detergente per la pulizia... Qualche tempo fa ho comprato in un piccolo negozio alimen-tare a Locarno due fette di “Fleischkäse“. Quando il prodottoera sul piatto, mi sono resa conto che su una delle due fette sisentiva l’odore di un prodotto di pulizia. Deduco che si è trat-tato del prodotto per la pulizia del vetro del bancone. Mi eragià capitato anni fa e avevo preso contatto con l’ufficio delchimico cantonale. La risposta: “Con l’igiene è tutto a posto”.Ma è veramente così? Un’altra osservazione: spesso nei picco-li negozi alimentari c’è un odore di lisciva fortissimo, propriopungente. Se compri ad esempio un pacchetto di zwieback cheè stato per un po’ nello scaffale, porti a casa il profumo dellalisciva. Mi domando cosa succede con prodotti non ermetica-mente imballati...

R.M. email

Beh, è innegabile che la situazione descritta non è accettabile:mangiare un alimento che sa di... detersivo! Come pure pococonvincente è la risposta del Laboratorio cantonale citata nellalettera. La questione è infatti regolata dalle norme svizzere da cui risultache niente di estraneo deve alterare o deteriorare anche solo ilgusto o l’odore di una derrata. Ci siamo quindi rivolti di nuovo al Laboratorio. Ecco la risposta:“qualora i consumatori riscontrino situazioni come quella descrit-ta, una segnalazione al Laboratorio cantonale è oltremodo op-portuna ma andrebbe corredata con il nome dell'esercizio pressocui è stato acquistato il prodotto. Sarà nostra premura dare unseguito nei tempi e nei modi che la legislazione delle derrate ali-mentari prevede”. Ecco quindi cosa fare se ci si trova di fronte a situazioni di questotipo!

Consulenza giuridica ACSI: le tariffeIl servizio di consulenza giuridica è riservato esclusivamente ai soci. Le prestazionidell’avvocata sono fatturate con 3 forfait distinti, stabiliti secondo il valore della ver-tenza. Le tariffe sono annunciate al momento della presa a carico e dopo una primaconsulenza da parte delle consulenti di Infoconsumi. La consulenza dell’avvocatanon contempla in nessun caso il patrocinio dinanzi ai Tribunali.● fr. 50 per un contenzioso di valore inferiore a fr. 500● fr.150 per un contenzioso di valore tra fr. 500 e fr. 2’500● fr. 250 per un contenzioso di valore superiore a fr. 2’500.

Nel test bibite energiz-zanti (vedi BdS 2.16) ilprodotto che ne è usci-to peggio – ROCK-STAR R Energy – pur-troppo non corri-sponde all’immagi-ne pubblicata neltest. La lattinaROCKSTAR REnergy è di co-lore nero e gial-lo (vedi foto qui alato). Tutti i dati sono invececorretti così come la sua posizione inclassifica: questa bibita è la più zucche-rata, è molto acida e contiene unacombinazione di taurina e glucurono-lattone. Ci scusiamo con i nostri lettoriper l’errore.Il test con l’immagine corretta si trovasu www.acsi.ch.

Test energy drinkLa foto corretta è questa●

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La borsa della spesa

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POSTA

Lampade Led, una volta esaurite si butta tutta la lampada!Volevo comperare una lampada da comodino e sia da IKEA cheda Conforama ne ho viste alcune carine (luce LED). Ma - e quista la mia sorpresa - alla domanda come cambiare in futuro lalampadina mi è stato risposto che non si poteva. Quando èesaurita si deve eliminare la lampada! Allora, si risparmia ener-gia da una parte e si riempiono le discariche dall'altra? Mi sem-bra assurdo!

D.B. email

Non si può dar torto alla perplessità del nostro lettore. Esistonoinfatti due tipi di illuminazione Led, con lampadina integrata ocon lampadina classica. Un sistema LED integrato è quello in cuila gestione termica e la fonte luminosa sono entrambi integratinel sistema, quindi non si può cam-biare la lampadina, è necessariocambiare l’intera struttura.Una lampadina a LED classica,invece, ha lo stesso aspetto diuna a incandescenza e vieneinserita nella struttura allo stes-so modo. Non è integrata e puòessere facilmente sostituita. Lo stesso Conforama ci fa sapere che,quando non funzionano più, “purtroppo,queste lampade, dopo i due anni di garan-zia, devono essere eliminate. Ci sono pe-rò anche molti fornitori che danno og-gi 5 anni di garanzia su questi prodot-ti”. Informatevi dunque sulla duratadella garanzia!

Verdure e non solo... surgelateCome scorta d’emergenza anziché acquistare prodotti inscato-lati (piselli, carote, ecc) che contengono conservanti, ho optatoper prodotti congelati pensando che fossero semplicementecongelati senza aggiunta di alcunché. E qui sta la mia grandesorpresa e delusione: ho notato che nei prodotti congelati ac-quistati presso Aldi (broccoli, piselli e carote) è contenutoolio/grasso di palma e cocco in quantità non specificate. Glistessi prodotti acquistati presso Migros riportano solo unascheda energetica nella quale è indicato “materie grasse 0.5gper 100g” (broccoli) e “grassi 0” (piselli e carote). Però entram-bi i prodotti Migros contengono zucchero (2.5-3g per 100g).

C.S. email

Da noi interpellati i due negozi rispondono sulla questione. Fran-cesca Sala, di Migros, ci segnala che l’unico ingrediente dei sur-gelati citati è la verdura stessa. Lo zucchero indicato sulla tabelladei valori nutritivi corrisponde a quanto contenuto naturalmentedal prodotto. Per quanto riguarada i prodotti di Aldi, il portavoce Frédéric Jac-quemoud ci fa sapere che: “durante il processo di surgelazionedella verdura appena raccolta viene indicato il tenore dei grassivegetali dichiarati. Le verdure surgelate vengono poi leggermen-te speziate alfine di aumentare il grado di convenience durante lasuccessiva preparazione da parte del consumatore finale. Istitutidi verifica svizzeri accreditati verificano regolarmente la commer-ciabilità delle verdure surgelate e certificano la commerciabilità alivello sostanziale e di dichiarazione in conformità alle leggi sviz-zere in materia”. Occhio quindi all’etichetta anche per le verduresurgelate, non è detto che si tratti di sola verdura!

A vent'anni dalla sua entrata nel teamdell'ACSI Laura Villa conclude in que-ste settimane la sua attività lavorativa. È arrivata nella redazione della Borsadella Spesa a inizio dicembre del 1995 quando la BdS era ancora inbianco e nero e aveva un formato più piccolo rispet-to a quello attuale. L’aspetto grafico non era molto accattivante ma icontenuti del primo numero curato da Laura toc-cavano, allora come adesso, i problemi concre-ti dei consumatori (Conviene cambiare cassamalati? I materiali usati per l’otturazione deidenti fanno male?), ma anche temi di più am-pio respiro come il turismo responsabile, ar-gomento di cui 20 anni fa parlavano davve-ro in pochissimi. Il 1999, anno del 25° dell’ACSI, ha segnato dueimportanti novità per la redazione: il passaggioal colore e a una nuova grafica e la nascita del si-to www.acsi.ch. Un progetto lungimirante(l’ACSI è stata la prima associazione svizzeradei consumatori a creare un sito) nel qualeLaura si è lanciata con grande entusiasmo,intuendo le potenzialità della rete per dif-fondere informazioni utili ai consumatori.Laura ha partecipato poi attivamente anche al-l'ulteriore tappa fondamentale per la BdS, il cam-biamento di formato e l’introduzione del colorein tutte le pagine. A novembre 2006 Laura inti-tolava il suo editoriale “Una borsa della spesagrande!” comunicando orgogliosamente aisoci e ai lettori “che la Borsa della spesa guar-da avanti e investe nel proprio futuro”.Negli ultimi anni le cose si sono acceleratecon il lancio della pagina Facebook (fine2011) e del canale You Tube con iVideoconsigli dell'ACSI. Laura non si è certolasciata intimidire dalle novità tecnologiche e si è subitoavvicinata a questi nuovi mezzi di comunicazione con l'entusiasmoche l'ha sempre distinta in questi anni. È lei infatti la protagonista delprimo video sugli imballaggi inutili.In questi vent’anni l’informazione dell’ACSI ha fatto davvero tantastrada e Laura Villa ne è stata il motore trainante. L’informazione dif-fusa dall’ACSI è un prodotto collettivo ma Laura con il suo impegno,il suo entusiasmo, la sua competenza, la sua attenzione alle proble-matiche emergenti, la sua sensibilità ai temi dello sviluppo sostenibi-le, ma anche la sua attenzione ai tempi più spiccioli e concreti, ha da-to un impulso fondamentale. Laura mancherà a tutta l’ACSI ma soprattutto mancherà a noi –colleghe di lavoro – che abbiamo condiviso con lei le vicissitudinidell'ACSI di tutti questi anni e a tutto il comitato, presidente in te-sta, che hanno scoperto la pasionaria che è in lei, sempre pronta adifendere con la giusta indignazione e con argomenti ineccepibilil'interesse delle consumatrici e dei consumatori. Ci mancherà la suagioiosa presenza, la sua attenzione e disponibilità, e sicuramente lasua competenza. Grazie Laura è stato un vero piacere lavorare con te!

IL TEAM DELL'ACSI

Grazie Laura

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La borsa della spesa

4.2016 6

ACSI

L’atto di “fare spesa” ha un valo-re che va oltre l’acquisto in sé: èimportante per la socializzazionee l’esercizio della propria auto-

nomia, e questo vale anche per personeanziane e portatori di handicap. Fare laspesa rappresenta quindi un elemento checontribuisce alla qualità di vita e a un invec-chiamento attivo, oggi che la vita si è pro-lungata di parecchi anni.

Certi gesti per noi banalissimi posso-no trasformarsi in difficoltà insormontabiliper persone con difficoltà di movimento,vista limitata, utilizzatori di carrozzine: peresempio, capita di rinunciare a un prodot-to perché non si arriva a prenderlo da unoscaffale troppo alto ma pure la mancanzadi toilette può creare disagi anche a utentinormalissimi. Episodi come quelli descrittiin una lettera inviata recentemente aigiornali da una consumatrice di Luganonon dovrebbero esistere in un paese avan-zato come il nostro: nella nuova Coop divia Beltramina non sono stati previsti ser-vizi igienici e la signora indignata si chiedecome sia possibile.

Promuovere un miglior accesso ai ne-gozi, alle merci e alle informazioni sui pro-dotti rappresenta un miglioramento diret-to della qualità di vita e favorisce l’integra-zione e l’invecchiamento attivo. Per que-sto l’ACSI e altre associazioni ed enti im-pegnati a favore degli anziani o delle per-sone con disabilità hanno lanciato il pro-getto “Negozio a misura di… tutti”.

Per meglio conoscere la situazione,l’ACSI ha promosso una collaborazionecon altre associazioni ed enti (ATTE, FTIA,Generazione+, Generazione e Sinergie,Pro Infirmis, PIPA, Pro Senectute, SUPSI,DSS e Unitas).

Obiettivi Il nostro progetto vorrebbe raggiun-

gere alcuni semplici ma essenziali obiettivi,come per esempio far conoscere agli attoricoinvolti e alla popolazione le esigenzedelle persone fragili e dei portatori di han-dicap fisici o cognitivi, quando hanno ne-cessità di frequentare negozi e fare acqui-sti. Nello stesso tempo si vorrebbero inparticolare sensibilizzare i responsabili dei

Negozio a misura di tutti

negozi di vendita al dettaglio informandolisulle possibilità di intervento e di miglioriaesistenti.

L’obiettivo non è di denunciare le la-cune attuali, ma di identificare e sfruttare imargini di miglioramento, per dare la pos-sibilità ai consumatori e alle consumatricidi tutte le età e condizioni di fare bene laspesa.

Nel corso degli ultimi mesi l’ACSI ha sviluppato, insieme ad altri partner tra cui il Servizio di promozione e valutazionesanitaria del Dipartimento Sanità e Socialità, una riflessione sull’accessibilità e l’adeguatezza dei punti vendita perle persone anziane ma non solo: nella società ci sono tanti soggetti che possiamo definire fragili: disabili, donneincinte, bambini, genitori con carrozzelle e passeggini. Il progetto desidera, dunque, promuovere una società attentanon solo a un invecchiamento attivo ma alla qualità di vita di tutti i cittadini.

AccessibilitàIl negozio è facilmente raggiungibile con imezzi di trasporto pubblico?Gli accessi permettono l’utilizzo di girelli osedie a rotelle? Uso di stampelle?

AccompagnamentoIl personale di vendita aiuta il cliente inmaniera adeguata anche dopo il paga-mento alla cassa?Il personale è preparato e sa come com-portarsi rispetto a bisogni specifici?

Infrastruttura internaEsiste la possibilità di riposarsi e/o se-dersi all’interno del negozio? (nei re-parti o alle casse)Sono disponibili servizi igienici per laclientela? Sono aperti a tutti? Sonoaperti su richiesta? Sono puliti?

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La borsa della spesa

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ACSI

Ecco come dovrebbe essere

Le nostre proposteCon le associazioni partner, l’ACSI propone una li-sta di spunti da approfondire; questi suggerimentipossono anche essere uno stimolo per un gerente asperimentare un’innovazione nella propria routinedi gestione.

Accessibilità● Prevedere apertura automatica dell’ingresso o

eliminare eventuali impedimenti● Informare la clientela sulle soluzioni possibili

(orari particolari, posizione fermate, accessi) ● Attivarsi presso aziende di trasporto e enti pub-

blici.Infrastruttura interna● Inserire panchine con braccioli o alcune sedie● Indicare chiaramente la possibilità di utilizzare il

servizio igienico Logistica – supporti all’acquisto● Utilizzare carrelli leggeri, meno profondi, simili a

deambulatori con freno e possibilità di sedersi● Creare le casse lente (v. casse express) e/o car-

relli con possibilità di seduta (v. sopra)● Predisporre casse con pesatura dei prodotti fre-

schi sfusi (v. anche cassa lenta) oppure persona-le reperibile per la pesatura

Disposizione merci● Integrare nelle corsie pulsanti per chiedere assi-

stenza● Fissare lente mobile su carrello e utilizzare mate-

riali anti-riflessoImballaggio merci● Allestire banchi di prodotti sfusi o imballaggi per

persone sole● Evitare imballaggi difficili da aprire e/o rendere

esplicita la modalità di apertura con disegniAccompagnamento● Assicurare presenza di un assistente di vendita

(per es. apprendisti per qualche ora al giorno) opromuovere collaborazioni con volontari

● Formare il personale e assicurarne la disponibili-tà, almeno in certi orari, per aiutare le personein maniera adeguata (senza imbarazzo o man-canza di tatto)

L’ACSI e la rete di associazioni coinvolte nel proget-to sono a disposizione per offrire supporto e consi-gli agli interessati e a raccogliere le vostre esperien-ze. Grazie della collaborazione.

Ulteriori informazioni● Scheda “Consumatori e consumatrici a tutte le età” (BdS 6.13)● Sondaggio pubblicato sul sito www.acsi.ch e sulla BdS (8.13)● Anche la trasmissione TSI Patti chiari ha affrontato questo tema

nella puntata del 25.04.2014

Logistica - Supporti all’acquistoI carrelli sono adeguati (peso, maneggevolezza, profondità)?Alle casse si ha il tempo di fare con calma?Alle casse esiste sufficiente spazio per disporre la spesa neisacchetti, borse?Il sistema di pesatura dei prodotti freschi sfusi (frutta e verdu-ra) favorisce alcune operazioni essenziali (lettura delle eti-chette, ergonomia della bilancia)?

Imballaggio prodottiLe porzioni dei prodotti imballatifreschi permettono una vasta scel-ta anche per una persona sola?L’apertura delle confezioni è sem-plice e è ben spiegata?

Disposizione merciLa merce è facilmente raggiungi-bile sugli scaffali? Bisogna chie-dere aiuto? L’aiuto è disponibile? Le etichette poste sui ripiani odavanti ai prodotti sfusi sonoleggibili?

invitiamo tutti a partecipare scaricando dal nostro sito www.acsi.ch o chiedendo al segretariato ACSI i documenti di dettaglioper analizzare le situazioni e proporreinnovazioni.

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TEST

Il Comitato direttivo dell’ACSI è formato da 13 membri presieduti da Antoine Casabianca.

DENTAMED Bluefresh

Qualité & Prix

* 100% = prodotto ideale Prezzi indicativi basati sui dati forniti in negozio.

Distributore

Prezzo (fr.) / Contenuto (ml)

Tasso di fluoro (ppm)

Abrasività segnalata

Perturbatori endocrini (40%)

Allergeni (25%)

Menzione dell’abrasività (20%)

Ambiente (15%)

GIUDIZIO GLOBALE (%*)

Coop Coop Coop Migros Migros

3.70 / 125

1450

soft

SIGNALAnticarie

WELEDADentrifricio

salino

Molto buonoBuonoSoddisfacentePoco soddisfacente

InsufficienteCANDIDA Peppermint

ELMEX Sensitive Plus

96

2.75 / 125

1450

50

6.70 / 75

senza fluoro

20

2.95 / 125

1490

20

3.85 / 75

1400

n.i.

90 90 85 84

n.i.: non indicato

Dentifricipenalizzati daperturbatori endocrini e allergeniI produttori promettono denti bianchi e un sorriso smagliante. Ma non bisogna dar troppo credito a questedichiarazioni. Abbiamo testato tredici dentifrici per aiutarvi nella scelta di questo prodotto di uso quotidiano.

Il più fedele alleato per l’igiene orale nonè sempre innocuo. Tra definizioni miste-riose, presenza di perturbatori endocrinie potere abrasivo – a volte impossibile

da stabilire – è difficile capire quale sia il den-tifricio che si prende cura efficacemente esenza rischi dei nostri denti. Per sapere cosacontengono i tubetti, ne sono stati esamina-ti tredici di quelli che troviamo in commercio.E come succede regolarmente, non sono lemarche più care a essere le migliori.

Che siano venduti in farmacia o neigrandi magazzini, i dentifrici sono conside-rati prodotti cosmetici. Questo significa chenon è necessario dimostrare la loro efficaciaprima di metterli in commercio. L'unico ob-bligo che hanno i fabbricanti è quello di ga-rantire che siano innocui e conformi a unalista di ingredienti autorizzati o vietati. Per

questo motivo, affermazioni come “siprende cura delle gengive”, “per denti sen-sibili” o “antitartaro” non hanno nessunfondamento. Meglio non fidarsi troppo.

FluoroMa dichiarazioni non verificabili non

significano che il dentifricio non sia effica-ce nella prevenzione. Pulirsi i denti con undentifricio al fluoro è infatti una buonaprofilassi contro la carie. I risultati sono giàvisibili a partire da un contenuto di 1000ppm (o parti per milione). E più il tasso difluoro è alto, maggiore sarà l'efficacia del-la pasta dentifricia. In quasi tutte quelledel test si situa fra i 1000 e i 1500 ppm.Scegliete quelle con un alto contenuto.Ma attenzione, l’eccesso di fluoro può es-sere pericoloso per i bambini.

Perturbatori endocriniMeno rallegrante è la questione dei

perturbatori endocrini. Come altri pro-dotti per l'igiene, il dentifricio potrebbecontenere sostanze tossiche che interferi-scono con il nostro sistema ormonale.

Queste sostanze sono da evitare. Neidentifrici, i perturbatori endocrini più dif-fusi sono il propylparaben e il triclosan.Quest'ultimo è doppiamente indesidera-bile perché è un antibatterico al quale imicrobi potrebbero sviluppare una resi-stenza.

La marca Colgate è l'unica a conte-nere ancora il triclosan. Mentre Sensody-ne ed Elgydium contengono del propyl-paraben. Sostanze inaccettabili in pro-dotti che si usano quotidianamente!

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La borsa della spesa

4.2016 9

TEST

Giudizio globale: buono sufficiente insufficiente

34

Aldi

DENTOFITMulticare

1.49 / 125

1450

n.i.

Migros

MERIDOLAlito sicuro

4.40 / 75

1400

n.i.

Coop

TRISAIntensive care

4.90 / 75

1490

n.i.

Coop

SENSODYNERepair and

protect

7.20 / 75

1100

n.i.

Coop

COLGATETotal Original

3.– / 100

1450

n.i.

Coop

SENSODYNERapid

5.85 / 75

1040

n.i.

Coop

COLGATETotal Pro-

Zahnfleisch

4.20 / 75

1450

n.i.

Manor

ELGYDIUM Antiplacca

8.40 / 100

senza fluoro

n.i.

78 74 69 68 30 29 25

AllergeniPer svolgere questo test sono stati

presi in considerazione anche gli allergeni,in particolare i profumi, e la presenza disostanze dannose per l'ambiente. Anchein questo caso, i peggiori sono Colgate eElgydium.

AbrasivitàUltimo criterio esaminato: l'abrasivi-

tà. La maggior parte dei dentifrici hannoun potere decapante. Questo effetto èmisurato ed espresso dall'indice di abra-sività relativo della dentina (relative den-tin abrasivity o RDA). Tanto più è altoquesto indice e tanto maggiore è la ca-pacità pulente del dentifricio. Il rovesciodella medaglia è che se è troppo elevato,può causare lesioni della dentina o dellosmalto.

Secondo la Clinica di medicina denta-ria preventiva di parodontologia e cariolo-gia dell'Università di Zurigo, l'indice RDAnell'uso quotidiano e in assenza di patolo-gie dovrebbe essere inferiore a 80.

Purtroppo l'indice di abrasività non fi-gura sulle etichette di numerosi dentifrici.Per questo motivo, gli autori del test han-no contattato il servizio clientela di GabaSvizzera per chiedere informazioni sul-l'RDA dei loro prodotti (Colgate, Meridol,

Elmex) e hanno così appreso che questivalori sono considerati confidenziali. Unatteggiamento che denota una mancanzadi responsabilità nei confronti dei consu-matori: si tratta pur sempre di un prodottoche finisce in bocca tre volte al giorno.Un’assenza di trasparenza che ha pesan-temente penalizzato nove dei tredici den-tifrici del test.

Infine, il dentifricio da solo non è suf-ficiente per una corretta igiene orale. “Piùdel prodotto, è soprattutto l'azione mec-canica dello spazzolamento che risulta ef-ficace”, spiega un medico dentista cheraccomanda anche l'uso di spazzolini consetole morbide per non ferire le gengive.

@FRC MIEUX CHOISIR (TRADUZIONE TF) FOTO J.L. BARMAVERAIN

Consigli ACSI

L’eccesso di fluoro nuoce ai più piccoliNei bambini, durante il periodo di mine-ralizzazione della dentizione e dello svi-luppo delle arcate, un eccesso di fluoropuò provocare una fluorosi dentaria,che si manifesta con cambiamenti este-tici dello smalto (macchie).“Il problema con i bambini è che in-ghiottono il dentifricio. Ma il fluoro è giàpresente nell’acqua e nel sale”, spiega ildentista. Per evitare il problema, fino a 6anni, bisognerebbe privilegiare i dentifri-ci per i bambini il cui tenore di fluoronon eccede i 500 ppm o una pasta sen-za fluoro.

Dentamed BluefreshQualité & Prix (Coop)

Il primo del test ha una composizione impeccabileanche se non indica con precisione l'indice di abrasi-vità relativa della dentina: sull'imballaggio figurasolo la menzione “soft”.

La scelta dell’ACSI

il miglior rapporto qualità-prezzo

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La borsa della spesa

4.2016 10

ALIMENTAZIONE

Vuoi seguire un’alimentazione equilibrata manon sai come fare? Il nuovo ricettario goloso einterattivo del Dipartimento della sanità e dellasocialità (DSS) potrebbe aiutarti. È un ricettarioinnovativo e interattivo con cui comporre pastiequilibrati coinvolgendo anche i bambini.

Piatto equilibrato? Ora so cosa fare

È possibile ritirare una o più copie del ricettario(al prezzo di fr. 20.–) presso:● Segretariato e mercatini dell’usato ACSI

Per invii postali spese di spedizione (fr. 7.–)● Sportello FTIA (stazione FFS Giubiasco)● ordinazioni: www.ti.ch/promozionesalute

Nuovi grassiappaiono in etichetta

Chi l’avrebbe detto che avremmomangiato anche l’olio di cotone...Eppure tra i nuovi grassi comincia afare a pparizione anche questo. Ma che valore nutrizionale hannoqueste sostanze grasse di cuil’industria alimentare fa uso?

Dall'inizio dell'anno, la definizio-ne generica oli vegetali è sparitadagli imballaggi! L’origine dellematerie grasse deve figurare

chiaramente in etichetta: questo permettedi evitare grassi sgraditi come per esempiol'olio di palma che, se consumato in ecces-so, non fa bene alla salute e la cui coltiva-zione provoca la deforestazione di granditerritori.

Ecco, dunque, che all'improvviso altrigrassi, fino a ora inimmaginabili per il con-sumatore comune, fanno apparizione su-gli imballaggi. A cominciare dall'olio di co-tone e dal grasso di cocco. Ma, ci siamochiesti, che valore hanno dal punto di vi-sta del consumo e dell'ambiente?

Roger Darioli, vice-presidente dellaSocietà svizzera di nutrizione, ricorda cheè impossibile classificare i grassi in buoni ecattivi. "Non è così semplice. Non è unprodotto che fa bene o male ma è laquantità". Ricorda anche che i lipidi costi-tuiscono il più grande apporto calorico perl'essere umano. Energia di cui il corpo habisogno per funzionare. Ora, però, la

quantità di materie grasse che assumiamoè eccessiva. Contrariamente alla quantitàdi 700 kcal di lipidi al giorno consigliatadai nutrizionisti, gli svizzeri ne ingurgitano1125. E sul banco degli accusati ci sono gliacidi grassi saturi (carne, salumeria, for-maggi, dolci) ecc.) e i polinsaturi omega 6(presenti in particolare nelle margarine)che occupano troppo spazio nell'alimenta-zione occidentale. Gli esperti stimano chebisognerebbe assumere al massimo 20 gdi omega 6 al giorno e al minimo da 1 a4.4 g di omega 3 (contenuti principalmen-te nel pesce); in realtà ne consumiamotroppo del primo e non abbastanza del se-condo.

Grasso di coccoOra è lì che il meccanismo si inceppa.

Il grasso di cocco è composto per l’89% diacidi grassi saturi. Grasso e non olio per-ché questa materia resta solida a una tem-peratura di 20 gradi. Questa consistenzasolida è pure un modo facile per sapere acolpo sicuro che la derrata è ricca di acidigrassi saturi, come lo strutto.

Olio di cotoneL'olio di cotone, estratto dai semi,

non fa meglio alla salute perché è costi-tuito per oltre la metà di omega 6! Altroelemento di preoccupazione: la presenzaimportante di pesticidi, utilizzati massiva-mente sui semi come sulle foglie, passan-do per i fiori e le radici. Sostanze nociveche non possono essere totalmente elimi-nate con la raffinazione.

Per questo motivo questo olio non èraccomandabile come olio da tavola. Ro-ger Darioli è categorico: "queste materiegrasse non hanno nulla a che vedere conla nostra alimentazione". Tuttavia, po-trebbe essere difficile riconoscerle perchési mescolano agli altri ingredienti nei pro-dotti trasformati, i famosi grassi nascosti.

Interessanti perché poco costosi!Perché i produttori fanno capo a

queste materie grasse così problemati-che? Una ragione è legata ai processi dilavorazione industriale: questi grassi pro-lungano di qualche giorno la durata diconservazione perché essendo ricchi diacidi grassi saturi si ossidano meno velo-cemente. Ma la vera ragione sono i costi!Sono grassi a buon mercato, afferma Bar-bara Pfenniger, specialista di alimentazio-ne dell’FRC. I due esperti invitano i con-sumatori a restare vigili; mangiare benenon significa privarsi dei piaceri della vitama per fare questo è importante saperecosa si nasconde nel nostro piatto.

(FONTE: FRC-MIEUX CHOISIR, MARZO 2016)

Grasso di cocco Olio di cotone Olio di colza

Tra questi solo l’olio di colza è equilibratoOMEGA 3

OMEGA 6

MONO-INSATURI

SATURI

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La borsa della spesa

4.2016 11

AMBIENTE

Con Prova Arcobalenol’abbonamentoannuale costa menoLa nuova campagna di promozione dell’uso dei trasportipubblici si chiama Prova Arcobaleno e mira apromuovere il passaggio dall’abbonamento mensile aquello annuale. Come funziona? Fino a settembrel’abbonamento mensile è venduto nel formato ProvaArcobaleno con un Rail Bon che consente di passareall’abbonamento annuale ad un prezzo scontato.

Di fronte a un traffico automobilistico sempre più congestio-nato, ci sono sempre più persone che decidono di viaggia-re sui mezzi pubblici con Arcobaleno, la tariffa integrata

che consente di viaggiare liberamente, nelle zone acquistate, supiù vettori di trasporto.

Nel 2015 le entrate generate dalla vendita di biglietti e ab-bonamenti hanno superato i 53,5 milioni di franchi con una cre-scita del 4.7% rispetto all’anno precedente. L’incremento si regi-stra sia nelle vendite dei biglietti (+3.9%) sia nelle vendite degliabbonamenti (+5%).

Particolarmente marcata risulta la crescita dell’abbonamentoannuale Arcobaleno (+6.3%) ed è proprio in questo contesto chesi è inserita l’attuale strategia della Comunità tariffale Arcobaleno(CTA) che vuole incentivare l’acquisto dell’abbonamento annualeper promuovere l’uso del trasporto pubblico durante tutto l’an-no. Dal 1° maggio infatti – e fino a fine settembre – l’abbona-mento mensile è diventato Prova Arcobaleno. Con esso, chi loacquista, riceve anche un Rail Bon per passare all’abbonamentoannuale dal cui costo sarà detratto l’ammontare della somma pa-gata per il mensile. Un anno di Arcobaleno a prezzo scontato pervalutarne tutti i vantaggi per sé, la propria famiglia e per l’am-biente.

Informazioni su www.arcobaleno.ch/prova.

Chi può beneficiare dello sconto?Tutti coloro che non sono mai stati in possesso di un abbona-mento annuale Arcobaleno o dal 1° gennaio 2016 non ne pos-siedono più uno.Quali vantaggi offre?● Un mese intero per scoprire i vantaggi del trasporto pubblico

e capire se risponde alle proprie esigenze.● Uno sconto sull’acquisto dell’abbonamento annuale Arcoba-

leno.● L’accesso a tutte le offerte del programma fedeltà riservate

agli abbonati annuali.Dove si acquista Prova Arcobaleno?● Presso gli sportelli di vendita delle imprese di trasporto, ai di-

stributori di biglietti Arcobaleno e FFS, sui bus regionali.● Se non si è in possesso di una carta base occorre recarsi ad

uno sportello di vendita, con una fotografia formato passa-porto e un documento di identità.

Sostegno dei comuni ticinesiSono una sessantina i Comuni ticinesi che hanno confermato dioffrire agevolazioni ai propri cittadini sugli abbonamenti mensili(incluso Prova Arcobaleno), sugli annuali o su entrambi. L’elen-co completo è disponibile sul sito arcobaleno.ch/prova.

Scandalo VW: ricorso contro la non entrata in materia

Negli scorsi giorni (3 giugno) la FRCha ricorso contro la decisione delMinistero pubblico della Confede-

razione che ha notificato alle parti in causala decisione di non entrata in materia.Questo significherebbe porre fine a unaprocedura penale in Svizzera mentre iconsumatori vogliono che anche nel no-stro paese siano chiarite le responsabilità.

Lo scorso dicembre abbiamo informa-

to dell’apertura di un tavolo di negoziazio-ne tra l’Alleanza dei consumatori svizzeri eAmag, durante la quale le organizzazionidei consumatori svizzeri – forti delle oltre4000 iscrizioni di proprietari di veicoli delgruppo VW coinvolti nello scandalo delleemissioni truccate – hanno messo sul ta-volo le loro rivendicazioni.

Tra queste ultime, naturalmente, an-che un eventuale indennizzo per i consu-matori che dovessero ritrovarsi in posses-so di un veicolo che, dopo i necessari in-terventi di rimessa in regola da parte del-la casa produttrice Volkswagen (VW),che non corrisponde più alle caratteristi-che per le quali lo stesso è stato scelto eacquistato.

Attualmente Amag, importatore ge-nerale del gruppo VW, sta mettendo in at-

to, a tappe e per gruppi di veicoli, i prov-vedimenti tecnici necessari per adattare imotori diesel manipolati sulle vetture im-matricolate in Svizzera. Da quanto annun-ciato, l’operazione continuerà per tuttol’anno. Tutti i clienti sono stati o sarannocontattati per scritto e non dovranno pa-gare nulla per gli interventi previsti (e cimancava solo di doverli pagare...!).

Resta aperta la questione dell’even-tuale diritto ad un indennizzo da parte deiproprietari dei veicoli. Per poter constatarel’esistenza di un danno per il quale essereindennizzati, bisogna effettuare dei test“prima e dopo”.

Nel frattempo ricordiamo la piattafor-ma FRC dedicata al caso VW e il relativodossier sul sito www.frc.ch.

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La borsa della spesa

4.2016 12

TEST

ANNA’S BESTVegi Nature

Migrosfr. 3.40 / 175g

72%

BETTY BOSSILimone e

prezzemoloCoop

fr. 3.80 / 150g

71%

PÈRE OLIVEPiccante

Manorfr. 3.80 / 175g

70%

SIGNOR CEMPONatureDenner

fr. 1.95 / 150g

68%

ANNA’S BESTVegi Basilico

Migrosfr. 3.60 / 175g

68%

AL FEZAi ceciMigros

fr. 3.60 / 160g

64%

Hummus, quale piace di più?I nostri colleghi della Svizzera romanda hanno fatto assaggiareundici hummus ai partecipanti della Fiera agricola romanda(nel canton Vaud): molti curiosi sono stati volentieri al gioco ehanno partecipato al test. Ecco i risultati.

Fra le tante “meze” è stato scelto l’-hummus, forse il più conosciuto tragli antipasti orientali. Facile da pre-parare, il vero, l’unico, si fa con i

ceci cotti, la crema di sesamo (tahina o ta-hin), il succo di limone, l’aglio e il sale. Lo siserve in una ciotola, si aggiunge un filod'olio d’oliva e lo si cosparge di cumino opaprica. Nei negozi, gli hummus nature so-no accostati a versioni al prezzemolo, al pe-peroncino, al basilico… Per la gioia dellepapille gustative dei consumatori?

In occasione della prima edizione del-la Fiera agricola romanda, che si tiene ge-neralmente all’inizio di maggio a Moudon(nel canton Vaud), la Federazione roman-da dei consumatori (FRC) ha chiesto il pa-rere dei visitatori che sono stati invitati adassaggiare 10 hummus acquistati neigrandi magazzini più un intruso fatto incasa. Ogni partecipante ha valutatoaspetto, odore, contenuto di sale, consi-stenza, sapore. Sei prodotti hanno ottenu-to un buon risultato (un indice di gradi-mento dal 64% al 72%). Gli assaggiatoricasuali hanno apprezzato sia l’originalitàche la semplicità.

I risultati della degustazioneIl migliore è l’Hummus Anna’s Best

Vegi Nature (Migros). “Piacevole” anche“se un po’ insipido” e “acido sul finale”. IlKarma Hummus con limone e prezzemolodi Betty Bossi (Coop) lo tallona da vicino.Alcuni assaggiatori hanno apprezzato ilgusto di limone, altri, invece, lo hannotrovato troppo insistente. Questione digusti! Chiude il trio di testa, l’hummus pic-cante di Père Olive (Manor), che piaceagli amanti dei piatti speziati e piccanti.

Sapore standardizzatoDalla parte dei perdenti, il fanalino di

coda è il Karma Hummus Nature di BettyBossi. Giudicato “troppo grasso, troppounto, troppo amaro”, ma risulta comun-que “soddisfacente”. Una volta ancora, ilprezzo elevato non coincide con l’eccel-lenza del prodotto: l’Hummus Atelier Blini(Globus) si piazza in cattiva posizione.Questo per la mancanza di gusto e unaconsistenza troppo granulosa.

Una triste sorte è toccata anche all'-hummus fatto in casa, relegato al penulti-mo posto. Al “più genuino”, “con un

buon gusto di tahina” si rimprovera di es-sere insipido e amaro sul finale. La suaconsistenza è l'unica ad aver ottenuto unanota poco soddisfacente. Lionel Cretegny,responsabile dei test comparativi alla FRC,è molto dispiaciuto. “La ricetta è autenti-ca, l'ho avuta da un libanese. Un risultatodel genere lascia supporre che i nostri pa-lati siano ormai troppo condizionati dal-l'industria”.

Per farvi una vostra opinione, vi pro-poniamo la ricetta dell'hummus alla liba-nese fatto in casa. Provatela.

@FRC MIEUX CHOISIR (TRADUZIONE TF) FOTO (TABELLA) J.L.BARMAVERAIN

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La borsa della spesa

4.2016 13

PÈRE OLIVENatureManor

fr. 3.80 / 175g

61%

ALWAHIDCeci e sesamo

Coopfr. 4.95 / 400g

61%

ATELIER BLINIExtra

Globus*fr. 5.90 / 175g

56%

Fatto in casaRicetta libanese

fr. 2.20 / 150g

53%

BETTY BOSSINatureGlobus

fr. 3.70 / 150g

50%Giudizio globale:

buono

sufficiente

* Non in vendita nel negozio Globusdi Locarno

✔ 300g di ceci secchi✔ 100g di tahina o tahin (crema di sesamo)✔ 50g di olio d’oliva✔ succo di 1 limone e mezzo✔ 1 grosso spicchio d’aglio✔ 1 o 2 cucchiai di acqua✔ 1/2 cucchiaino di sale

PreparazioneAmmollare i ceci un'intera notte e poicuocerli per almeno 2 ore.Sciacquarli bene sotto l'acqua fredda esbucciarli. (Ci vuole pazienza!)Frullare fino a ottenere una crema omo-genea.Aggiungere la salsa di sesamo e mescola-re bene.Integrare l’olio d’oliva e poi il succo di li-mone fino ad ottenere la giusta consi-stenza.Se necessario, aggiungere uno o due cuc-chiai d'acqua (meglio l’acqua di cottura)per rendere la salsa più cremosa.In un mortaio schiacciare l’aglio e il sale fi-no a ottenere una crema da aggiungereall’hummus.Mescolare bene e insaporire a piacimento.

AstuziaPer fare più in fretta usare i ceci in scatola.Proporzioni: a 100g di ceci secchi corri-spondono 250g di quelli in scatola. Sgoc-ciolarli bene, farli cuocere 10 minuti nellapentola a pressione e poi raffreddarli.

SuggerimentiServire l'hummus con del pane pita, condei bastoncini di legumi (come un dip) ospalmare delle tartine.

La ricetta

I ceci, un legume antico I ceci sono i semi di una pianta appartenente alla famiglia delle Fabaceae il cui nomescientifico è Cicer arientinum. Questo legume è uno dei più antichi nella storia del-l’umanità e attualmente rappresenta il terzo legume più consumato al mondo dopo ifagioli e la soia. I maggiori produttori sono India e Pakistan.La pianta del cece proviene dall’oriente, probabilmente dalla Turchia, ed è coltivatafin da tempi antichissimi in tutta la zona del bacino mediterraneo. Due sono le varie-tà principali, una occidentale dalla forma più grande e dal colore beige/giallognoloed una orientale dal diametro più piccolo e dal colore tendente al rossastro.Ogni 100 grammi di ceci si ha un apporto calorico pari a 320 calorie.I ceci non hanno particolari controindicazioni, l’unica cosa a cui bisogna prestare at-tenzione è la loro cottura. Infatti se non vengono cotti a dovere, a causa della cellulo-sa in essi contenuti, risultano un po’ difficili da digerire.

Hummus alla libaneseIngredienti (per 4-6 persone)

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INTERNETLa borsa della spesa

4.2016 14

Dubbi e paure su consumi e emissioni dei router Wi-Fi

DOPPIOCLICK

mente usando le istruzioni dei vari operatori Internet, raccolteda Svizzeraenergia.ch presso tinyurl.com/router-energia.

Per quanto riguarda le emissioni dei dispositivi Wi-Fi e inparticolare dei router, secondo l’Ufficio federale della sanitàpubblica non emergono rischi sanitari attribuibili alle normalireti senza fili, che per le loro deboli potenze d’emissione sono aldi sotto della soglia d’interesse dell’ordinanza sulla protezionedalle radiazioni non ionizzanti (ORNI).

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, poi, nonc’è correlazione fra i sintomi di coloro che si dichiarano affettidagli apparati Wi-Fi e l’attività degli apparati stessi. Nei test, isoggetti non riescono a distinguere le emissioni elettromagneti-che reali da quelle che credono di subire, per cui si sospetta chela causa dei sintomi sia altrove.

Per maggiore serenità personale si può comunque ridurrefacilmente la propria esposizione non solo spegnendo il tra-smettitore se e quando possibile ma anche adottando semplicischermature e tenendo conto del fatto che già a 20 cm dall’an-tenna il segnale è 10 volte più debole del valore limite e a unmetro è addirittura 40 volte più debole (tinyurl.com/ufsp-wlan).

I router Wi-Fi, ossia gli apparecchi forniti da Swisscom, Sunri-se, Cablecom e altri operatori per diffondere senza fili laconnessione Internet in casa a computer, tablet, smartpho-

ne, televisori e altri dispositivi sono diffusissimi e spesso ci sipreoccupa per i loro consumi e per la loro possibile nocività. Va-le la pena, per esempio, disattivarne le trasmissioni di notte?

Sul fronte dei consumi di energia elettrica, i principali rou-ter Wi-Fi consumano molto poco rispetto a altri elettrodomesti-ci che restano anch’essi permanentemente accesi, come frigori-feri o congelatori. Inoltre, secondo Svizzeraenergia.ch, spegne-re soltanto la sezione Wi-Fi dei router non riduce significativa-mente i consumi di questi dispositivi: un vero risparmio siavrebbe spegnendoli completamente, ma questa è un'opzionesconsigliata da molti operatori Internet perché può causaremalfunzionamenti. Non va dimenticato, inoltre, che lo spegni-mento completo interrompe anche il servizio telefonico se si haun contratto Internet che include la telefonia, ed è quindi con-sigliato soltanto in caso di assenze prolungate. In alternativa,molti router recenti, specialmente quelli combinati che offronoanche servizi TV e radio (set top box), hanno modalità di rispar-mio energetico intensivo che si possono attivare automatica-

PAOLO ATTIVISSIMO

I ransomware (virus troiani che cifrano do-cumenti a scopo di estorsione) apparten-gono a un particolare ceppo di program-

mi nocivi (malware) che di solito si diffondo-no attraverso allegati di e-mail dannosi op-pure siti web sottoposti ad hackeraggio.Dopo il contagio, il virus cifra i file sul compu-ter dell’utente, su eventuali dispositivi di retecollegati e su supporti dati esterni (ad es. lechiavette USB) in modo da renderli inutiliz-zabili.

Il ransomware mostra poi alla vittimaun “blocca schermo”, intimandole di paga-re all’aggressore una certa somma di dena-ro in valuta digitale (per es. bitcoin) per po-ter decifrare i dati e renderli nuovamenteutilizzabili. L’uso della valuta digitale com-plica la ricerca degli autori degli attacchi.Cedere all’estorsione non offre alla vittimala sicurezza di ottenere il recupero dei dati.Inoltre il pagamento del riscatto finanzia ilmodello aziendale dei criminali informaticie consente loro di moltiplicare gli attacchi edanneggiare così altri utenti.

I ransomware non sono una novità. Ilprimo caso in Svizzera risale al 2011 e si èsvolto con il meccanismo noto: blocco deidati e successiva intimazione di pagamentoper sbloccarli. Negli ultimi mesi però gli at-tacchi da ransomware nel nostro Paese so-no drasticamente aumentati. I criminali in-formatici non colpiscono soltanto i privati,ma anche le PMI. Se le conseguenze per iprimi si limitano – per così dire – al mancatoaccesso ai dati personali, per le seconde so-no ben più gravi. Spesso vengono cifrati eresi in tal modo inutilizzabili, dati aziendalisensibili inerenti a contratti, rapporti con laclientela e contabilità. Il fatto che gli attacchipossano portare velocemente a una situa-zione di emergenza induce non di rado lePMI a pagare il riscatto per ripristinare l’ac-cesso ai propri dati.

Il fenomeno è così preoccupante che laCentrale d’annuncio e d’analisi per la sicu-rezza dell’informazione (MELANI), ha indet-to una giornata nazionale di sensibilizzazio-ne lo scorso 19 maggio (vedi www.acsi.ch).

Ransomware, i terribili virus che infettano i nostri computer Per proteggere privati e imprese è impor-

tante eseguire queste misure preventive.

• Eseguire regolarmente una copia di sicu-rezza (backup) dei propri dati. Il salva-taggio dei file dovrebbe avvenire offlinesu un supporto esterno, ad esempio suun disco rigido esterno. Assicurarsi chetale supporto venga staccato dal compu-ter subito dopo il salvataggio dei dati. Incaso contrario l’attacco di un ransomwa-re cifrerebbe probabilmente anche i datisalvati sul supporto rendendoli inaccessi-bili.

• Fare attenzione alle e-mail. Diffidare dae-mail che giungono inaspettatamente oprovengono da mittenti sconosciuti.

• Aggiornare regolarmente le applicazionie i plug-in installati. Assicurarsi che tuttele applicazioni, le app e i plug-in deibrowser (Flash Player, Java ecc.) sianosempre aggiornati. Attivare se possibilela funzione di update automatico del ri-spettivo software.

L’attuazione coerente di queste misure mi-nimizza il rischio di infezioni da ransomwa-re. Ulteriori informazioni sul virus e su co-me proteggersi da esso sono disponibili nelsito di MELANI: www.melani.ch

Li temiamo tutti e molti di noi ne sono stati contagiati. Ma nonostantequesto, tendiamo a sottovalutare i virus che possono attaccare i computer enon ci atteniamo scrupolosamente a alcune fondamentali regole diprudenza.

Consigli utili

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La borsa della spesa

4.2016 15

AMBIENTE

Non è così evidente e non ci sipensa nemmeno ma anche gliinvestimenti delle casse pen-

sioni possono influire sul clima. Lecasse pensioni detengono in Svizzera 767miliardi di franchi. Le 20 casse più grandine gestiscono all’incirca un terzo (281 mi-liardi di franchi) e sono state interpellate inoccasione del rating. Le casse pensioni co-stituiscono gli attori più grandi e influentinel settore degli investimenti svizzeri. Nel-la loro veste di titolari di quote a lungotermine hanno la possibilità di incidere inmodo immediato sulle decisioni delle im-prese in cui investono. Si trovano quindinella cabina di regia e possono dare unorientamento sostenibile all’economia.

Il WWF, insieme al partner specializ-zato ShareAction ha voluto fare una verifi-ca e ha attribuito una valutazione (rating)alle 20 casse pensioni più grandi dellaSvizzera. È stato analizzato se le cassepensioni investono i fondi dei loro assicu-rati in modo sostenibile e se informano inmodo trasparente su tale aspetto.

Il rating giunge alla conclusione che lamaggior parte delle 20 casse pensioni piùgrandi della Svizzera, nelle decisioni inmateria d’investimento, non tiene ancoraconto in modo sistematico dei criteri so-stenibilità e cambiamenti climatici.

Tutte le 16 casse pensioni che hannopartecipato alla valutazione affermano diconsiderare la possibilità di investire in

modo responsabile e 13 di esse dispongo-no anche dei relativi principi.

I rating, tuttavia, evidenziano anchequanto sia ancora lungo il cammino affin-ché le casse pensioni svizzere soddisfino lebest practice nazionali e internazionali ri-guardo agli investimenti responsabili. Unasola cassa pensioni, ad esempio, ha svilup-pato una strategia concernente i rischi fi-nanziari legati ai cambiamenti climatici.Andrebbe migliorata anche la trasparenzariguardo agli investimenti effettivi, in mo-do che gli assicurati sappiano come ven-gono investiti i loro fondi e possano agirein caso di disaccordo. Al momento vengo-no rese pubbliche, solo raramente, infor-mazioni concernenti la suddivisione deivalori patrimoniali sulle varie categoried’investimento quali azioni o obbligazioni.

Strategie con investimenti Il WWF consiglia alle casse pensioni di

esercitare attivamente i loro diritti di votopresso le imprese e cercare il dialogo conle imprese in cui investono. I diritti di votoandrebbero esercitati non solo per le con-sistenze in azioni nazionali, bensì ancheinternazionali. Tali cambiamenti presup-pongono una svolta radicale all’internodelle casse pensioni svizzere. In tale ambi-to alcune casse pensioni in Svezia, neiPaesi Bassi o in Gran Bretagna sono piùavanti rispetto alle casse pensioni svizzeree possono fungere da esempio.

Già lo scorso anno, il Sorvegliantedei prezzi aveva pubblicato un rap-porto sull’osservazione delle spese

applicate ai conti dalle banche svizzere. I ri-sultati dell’analisi dimostrano che le speseper il trasferimento dei titoli e, in misura mi-nore, le spese di chiusura dei conti possonoostacolare il buon funzionamento dellaconcorrenza perché� limitano la mobilitàdella clientela. A seconda dei titoli contenu-ti in un portafoglio, infatti, le spese di tra-sferimento possono ammontare a diversecentinaia, se non addirittura a migliaia difranchi. Mister prezzi non può fare a menodi sospettare che le banche, più� che coprirei costi delle operazioni, vogliano scoraggia-re i loro clienti dal trasferire il proprio patri-monio in un altro istituto.

Il Sorvegliante dei prezzi ha pertantoinvitato le banche svizzere a eliminare lespese di chiusura dei conti, a ridurre le ta-riffe per il trasferimento dei titoli e a ren-dere più� accessibili le informazioni su que-ste spese.

La maggior parte delle 32 banche in-terpellate ha dichiarato di esaminare rego-larmente le proprie tariffe per verificare sesono commisurate ai costi generati dallerispettive operazioni ma, secondo MisterPrezzi, in diversi casi gli importi addebitatiai clienti sono sproporzionati. Per questoha chiamato in causa la Segreteria di Statodell’economia (SECO), per una valutazio-ne che possa rispondere almeno a alcuniinterrogativi, come per esempio se il clien-te di una banca può� in qualsiasi momentofar valere il suo diritto di recedere dai suoiconti e farsi restituire il suo denaro e i suoititoli. Per tali prestazioni la banca può esi-gere una retribuzione. E questa retribuzio-ne non comporta, ai danni dei consumato-ri, un notevole e ingiustificato squilibrio tra idiritti e gli obblighi contrattuali?

Le condizioni generali delle banchecontengono ancora numerose disposizionipotenzialmente abusive. Resta da stabilirese lo sono anche quelle sulle spese di chiu-sura dei conti e per il trasferimento dei ti-toli, dal momento che finora la questionenon è mai stata sottoposta al giudizio diun tribunale.

Casse pensioni e climaC’è un legame nascostoLa maggior parte delle 20 casse pensioni più grandi della Svizzera non tienepraticamente conto dei rischi ambientali a lungo termine e dei cambiamenticlimatici. Esse ignorano quindi gli interessi dei loro assicurati e possonocorrere elevati rischi finanziari. È quanto emerge da un’analisi condotta perla prima volta e pubblicata nelle scorse settimane dal WWF Svizzera e daShareAction, l’organizzazione britannica specializzata.

Per investimenti etici guarda il videoconsiglio ACSI: www.acsi.chAnche la Confederazione è conscia dei rischi conessi tra ambiente e investimenti: sumandato dell’Ufficio federale dell’ambiente è stato realizzato lo studio “Risque carbo-ne pour la place financière suisse” (settembre 2015)

SOLDIMister Prezziintervienesulle tariffebancarie

Ogni anno il Sorvegliante dei prezziriceve reclami sulle spese dei servizibancari. Negli ultimi anni il loronumero è aumentato notevolmente,fino a raggiungere nel 2015 quasi il10% di tutte le segnalazioni.

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La borsa della spesa

4.2016 16

TEST

Con i pulitori a vaporepotete dimenticare i detergentiSono stati testati dodici apparecchi e quelli più costosi sono risultati i migliori. Due dei modelli presi in esame nonhanno retto alle prove di resistenza e quindi prima di effettuare un acquisto occorre valutare bene le proprieesigenze. Le dritte del test per aiutarvi nella scelta.

Fare le pulizie di casa senza usareprodotti chimici è senza dubbioun’idea da prendere in considera-zione, in primo luogo per i vantag-

gi ecologici ma anche per gli aspetti econo-mici. Bisogna però trovare una soluzioneefficace, facile da mettere in pratica e chesia duratura. I pulitori a vapore possono es-sere considerati un’opzione interessante

perché mettono a lucido diversi tipi di su-perficie, dalle più rigide da trattare (piastrel-le, vetri, bagni. muri) a quelle più delicate(tappeti, moquette, tende).

Il loro compito: togliere le macchieIl test mette alla prova dodici appa-

recchi pulitori a vapore facilmente reperi-bili nei grandi magazzini. In Svizzera è la

marca Kärcher che domina il mercato e di-fatti ben 9 degli apparecchi che figuranoin tabella escono da questa fabbrica. Iprezzi dei modelli testati variano tra 95 e440 franchi.

Nel test sono state esaminate le treprincipali funzioni di questo tipo di elettro-domestico: il trattamento delle macchie susuperfici rigide, la pulitura delle macchie di

Distributore

Prezzo (fr.)

Tipo di apparecchio

Peso (kg)

Lungh. x largh. x altezza (cm)*

Prestazioni su piastrelle

Prestazioni per smacchiatura

Prestazioni su vetri

Prestazioni medie (50%)

Facilità nell’uso (25%)

Resistenza (20%)

Formazione di incrostazioni (5%)

** 100% = prodotto ideale

GIUDIZIO GLOBALE (%) **

KÄRCHERSC4 Premium1.512-440.0

Fust, M-Electronics, Steg

da 250.–

a traino

6.18

41 x 25 x 27

Molto buonoBuonoSoddisfacentePoco soddisfacente

Insufficiente

66 63 61 61 60

Prezzi indicativi basati sui dati forniti in negozio

KÄRCHERSC4 1.512-405.0

Steg

239.–

a traino

6.16

40 x 25 x 27

KÄRCHERSC3 Premium1.513-050.0

Fust, Steg

da 195.–

a traino

4.96

38 x24 x 25

KÄRCHERSC5 1.512-500.0

Steg

400.–

a traino

9.22

44 x 31 x 30

KÄRCHERSC Premium 51.512-520.0

Steg

440.–

a traino

9.28

44 x 30 x 30

* Dimensioni senza tubo

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4.2016 17

TEST

grasso sui vetri e di diversi tipi di sporco(cacao, ketchup, uova e lucido da scarpe)sulla moquette.

Gli esperti hanno valutato anche che imodelli a traino funzionassero corretta-mente per almeno 250 ore e quelli a scopaalmeno 150 ore. Sono stati esaminate an-che le istruzioni per l’uso annesse alle con-fezioni, così come la maneggevolezza e glieventuali rischi di scottature.

Risultato: ci sono grandi disparità tramarche e apparecchi sia sotto il profilodelle prestazioni sia sotto quello della resi-stenza. Quello che si può constatare è chei modelli a traino ottengono globalmenterisultati migliori.

Precauzioni nell’usoBisogna annotare che su talune su-

perfici o materiali, come i tappeti, la mo-quette e il lino, al primo trattamento è

Giudizio globale: buono sufficiente insufficiente

59 56 55 35 34

KÄRCHERSC3 1.513-000.0

Steg

180.–

a traino

5

38 x 24 x 25

KÄRCHERSC1 Premium +

floor kit 1.516-244.0Interdiscount,Manor, Steg

da 115.–

a scopa

2.12

38 x 13 x 19

KÄRCHERSC2 Premium1.512-040.0

Steg

160.–

a traino

4.56

40 x 25 x 26

55

KÄRCHERSC1 + floor kit

1.516-264.0

Fust, M-Electronics, Steg

da 95.–

a scopa

1.88

38 x 13 x 19

49

BLACK&DECKERFSMH1621r

Manor, Steg

da 150.–

a scopa

3.43

19 x 31 x 121

Steg

260.–

a scopa

3.42

19 x 31 x 121

BLACK&DECKERFSMH16151

POLTIVaporetto Classic 65

Manor

249.–

a traino

7.53

38 x 32 x 33

consigliabile provare l’apparecchio solo suuna parte piccola o nascosta prima di av-venturarsi su tutta la superficie.

Una precauzione senz’altro da tenerein considerazione anche prima di cimen-tarsi con le macchie sul tappeto o su altritipi di tessile.

Va inoltre aggiunto che in generale èmeglio evitare di pulire il forno o altri tipidi apparecchi elettrici poiché il vapore puòpenetrare tra le componenti e nelle fessu-re e causare dei danni.

Infine, per pulire i vetri con questi pu-litori a vapore la bella stagione è il mo-mento ideale: quando la temperaturaesterna è bassa, il vetro rischia di subireuno choc termico con il getto di vaporecaldo. La stagione quindi è proprio quellagiusta!

@FRC MIEUX CHOISIR (TRADUZIONE BDS)

KÄRCHER SC4 Premium1.512-440.0Per un prezzo medio di 250.– franchi,questo apparecchio offre buone presta-zioni. È facile da usare ed è anche tragli apparecchi che si incrostano meno.

Noleggio invece dell’acquisto?Per chi usa raramente il pulitore a vaporeo non saprebbe dove riporlo perché hapoco spazio, lo potrebbe noleggiare. A di-re il vero non sono in molti a proporrequesta opzione, ma qualcuna esiste. Infor-matevi nel negozio più vicino o presso unaditta di pulizie.

La s

celta

dell’ACSI

il miglior rapporto qua

lità

-pre

zzo

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4.2016 18

DIRITTI

Tutti buoni i seggiolini i-SizeNell’ultimo test del TCS sui seggiolini sono stati esa-

minati 22 prodotti per tutte le categorie di peso, tra cuianche 6 modelli omologati secondo la norma “i-Size”.Tutti i modelli “i-Size” hanno ottenuto risultati moltobuoni; uno di questi addirittura la valutazione massima“eccellente”.Tutti i seggiolini sono stati esaminati e valu-tati nella sicurezza, maneggevolezza, ergonomia, presen-za di sostanze nocive, facilita� di pulizia e lavorazione. Questo ultimo test del TCS ha dimostrato che i seggiolini

GPS, internet, computer di bor-do, sensori e telecamere instal-lati nell’auto aumentano il com-fort, migliorano la sicurezza e la

maneggevolezza, ma consentono anche disorvegliare continuamente il veicolo e il suoconducente. Molti automobilisti non si ren-dono conto che questi sistemi potrebberoalimentare segretamente il server del co-struttore, definendo profili personalizzatisul modo di guida e le abitudini d’utilizzodel veicolo.

La trasmissione dei dati non avvienesolo quando l’auto e� ferma in garage, madi continuo attraverso la radiotelefoniamobile.

Per farsi un’idea precisa della quantita�di dati e del genere di informazioni raccoltenelle moderne automobili, il TCS, in colla-borazione con la FIA (FederazioneInternazionale dell’Automobile), ha esami-nato i dispositivi di comando dei modelli:BMW 320d, BMW i3, Mercedes-BenzClasse B e Renault Zoe. Gli esperti sono sta-ti sorpresi dalla valanga di dati memorizzatirispetto all’analisi che mette in luce solo unapiccola parte delle informazioni effettiva-mente raccolte e registrate. Molti dati sonodi natura tecnica: raccolgono gli errori difunzionamento di diverse componenti, ser-vono a migliorare la sicurezza ed eseguireuna diagnosi. Tuttavia, com’era lecito intui-re, le quattro vetture immagazzinano an-che numerosi “dati sugli utenti”, ossia in-formazioni sensibili che permettono di alle-stire il profilo sul modo di guida del condu-cente, sugli spostamenti e sull’utilizzo del

veicolo. Perché� , per esempio, la BMW 320dregistra il numero massimo dei giri del mo-tore con il relativo chilometraggio? O anco-ra, la durata dei tragitti e tutte le fasi di fun-zionamento del cambio automatico? Comemai la BMW i3 rileva le ultime 100 posizio-ni di sosta del veicolo? I risultati di questiesami non sono paragonabili tra loro, inquanto il sistema d’analisi non e� uguale perle quattro automobili.

Possibilità di affari di ogni tipoI “dati raccolti relativi agli utenti”

possono dire molto, ma non sempre nel-l’interesse del proprietario del veicolo. Peresempio, le assicurazioni e le società� lea-sing, in caso d’incidente, possono ridurrele loro prestazioni controllando le registra-zioni precise della posizione del pedale delgas e della frenata al momento della colli-sione. Altra possibilità� : un conducente cheviaggia molto a velocità� elevata o che fre-na frequentemente in modo brusco po-trebbe venire classificato nella categoriadegli automobilisti “a rischio” e quindi pa-gare premi più� elevati o, in caso di danno,subire una riduzione delle prestazioni digaranzia. Inoltre, per i servizi di manuten-zione, i costruttori possono “indirizzare”le loro automobili nei garage convenzio-nati. Attualmente, solo il costruttore del-l’auto conosce questi dati e può� accedervi,mentre il titolare del veicolo non ha prati-camente alcuna possibilità� d’intervento.Firmando il contratto d’acquisto, è� soven-te tenuto a sottoscrivere clausole che van-no in questo senso.

Le legittime richieste I costruttori d’automobili devono dar

prova di maggiore trasparenza per non es-sere sospettati di abusare della fiducia deiloro clienti. Il TCS esige giustamente: il li-bero accesso ai dati, la loro sicurezza e lapossibilità� di controllo da parte del deten-tore del veicolo.● I costruttori di automobili devono fornire

in modo trasparente e pubblico tutti idati raccolti, immagazzinati e trasmessi.Questi elenchi di dati devono poter esse-re consultati facilmente dall’acquirente.

● Al momento del lancio di nuovi modelli,l’elenco dei dati dev’essere controllatoda un’autorità� indipendente per verifi-care il rispetto delle norme legali sullaprotezione dei dati.

● Con controlli a campione, occorre accer-tare se i costruttori presentano l’elencocompleto dei dati.

● I proprietari di veicoli, i garage non con-venzionati e i soccorritori in caso di pan-ne devono poter leggere liberamentetutti i dati registrati nel veicolo. Le pro-cedure di registrazione devono esseremesse in sicurezza in modo adeguatoper poter rispondere a questa esigenza.

● I costruttori hanno l’obbligo di rispettarele attuali norme sulla protezione dei dati.

● Il proprietario del veicolo deve poterdisattivare in modo semplice la gestio-ne e la trasmissione dei dati se non so-no indispensabili al funzionamento delveicolo, senza pregiudicare la qualità�delle prestazioni di servizio alle quali hadiritto.

Anche le auto ci spiano!Il TCS chiede un esplicito elenco di tutte le informazioni raccolte nell’automobile. I veicoli moderni, infatti,raccolgono e memorizzano numerosi dati, molti dei quali sono trasmessi ai costruttori. Queste informazioni servonoper le diagnosi a distanza, l’eliminazione dei difetti e la ricerca sugli incidenti. Ma alcuni di questi dati riguardanoanche lo stile di guida del conducente e la mobilità del veicolo. Per il TCS – e anche per l’ACSI che da tempo denuncial’uso improprio dei dati personali dei consumatori – tale pratica è problematica e esige dai costruttori piùtrasparenza come pure un maggior coinvolgimento dei proprietari dei veicoli per salvaguardare i propri diritti.

TE S T F LAS

H per bambini “i-Size” sono molto sicuri. Tutti i prodot-ti hanno ottenuto almeno quattro stelle, ciò che corri-sponde a “molto consigliato” e un seggiolino ha con-seguito la valutazione massima “eccellente”. A chiacquista un nuovo seggiolino si raccomanda di pren-dere in considerazione questi modelli. Sono omologa-ti conformemente alla nuova norma sui seggiolinidelle categorie che vanno dalla nascita fino a una sta-tura di 105 cm (da 0 a 4 anni), che ben presto sarà�estesa fino a 150 cm, cosicche� ci saranno seggiolini“i-Size” per bambini fino a 12 anni.

BDS_4_16_CORRETTO_Griglia_BdS 09.06.16 14:09 Pagina 18

DIRITTILa borsa della spesa

4.2016 19

Le telefonate indesiderate a scopo commercialesono la principale causa di lamentela da partedei consumatori. Su sollecitazione delleorganizzazioni dei consumatori riunitenell’Alleanza, che si trovano sommerse dallenumerose segnalazioni dei consumatori a causadell’imperversare di chiamate indesiderate ascopo commerciale, Sunrise, Swisscom e upccablecom si sono ora finalmente impegnate adaffrontare il problema. Una soluzione potrebbegià essere proposta alla clientela di Swisscomentro la fine dell’anno e entro i prossimi dodicimesi per le altre due compagnie telefoniche.

L’impegno è scaturito dalla Tavola rotonda organiz-zata lo scorso autunno dalle associazioni dei con-sumatori, riunione voluta per sollecitare soluzioni

al problema delle telefonate moleste che disturbano incontinuazione i consumatori. Un tema di forte attualità edi cui tiene conto anche la modifica della legge sulle tele-comunicazioni attualmente in esame. Alla Tavola roton-da hanno partecipato rappresentanti delle autorità fede-rali (Ufcom, Seco), le compagnie Netplus, Salt, Sunrise,Swisscom, upc cablecom, VTX e l’associazione mantellosvizzera dei call-center Callnet.ch. Per cercare delle solu-zioni confacenti al problema sono stati creati dei gruppidi lavoro sulle questioni tecniche e legali.

Dopo alcune riunioni, le associazioni dell’Alleanzasi sono accordate con Sunrise, Swisscom e upc cable-com affinché le tre compagnie si attivino nella ricerca diuna soluzione efficace per risolvere il problema.

Quale possa essere resta al momento una questio-ne aperta. Tuttavia è auspicabile che le compagnie tele-foniche identifichino i call-center che operano in modoillegale (non rispettando l’asterisco) e blocchino le chia-mate indesiderate sulle reti fissa e mobile. Questo sa-rebbe un importante passo avanti nella risoluzione diquesto problema che assilla la maggior parte degliutenti telefonici.

Telefonate moleste: forse presto la fine del calvario!

Tappe chiave nella lotta contro le chiamate indesiderate

● primavera 2015: si sollecitano gli operatori a mettere in atto dei sistemi di filtraggio● autunno 2015: le organizzazioni di consumatori (FRC, ACSI, SKS) organizzano una tavola rotonda con i principali opera-

tori di telefonia, la SECO, l’UFCOM per trovare delle soluzioni tecniche e legali● dicembre 2015: ACSI, FRC, SKS prendono atto con soddisfazione del nuovo progetto di legge che prevede dei sisemi di

filtraggio e miglioramenti per il rispetto dei consumatori● 1° trimestre 2016: le associazioni dei consumatori rispondono alla consultazione sulla nuova legge ● primavera 2016: la FRC organizza un gruppo di lavoro sulle possibili soluzioni tecniche allo scopo di far avanzare più

velocemente questo dossier● maggio 2016: gli operatori si impegnano su un calendario● successivamente: spetterà alle camere federali pronunciarsi sul progetto di legge definitivo!

BDS_4_16_CORRETTO_Griglia_BdS 09.06.16 14:09 Pagina 19

La borsa della spesa

4.2016 20

TEST FLASH

App per correre: come unpersonal trainer ma gratis

Hai deciso di dedicarti alla corsa,uno sport che richiede un certosforzo e una buona dose di co-stanza, ma hai bisogno di una

valida motivazione, oltre ai chili di troppoda smaltire in vista dell’estate? Quandogli obiettivi personali non bastano è ilmomento di una app, e quelle che ri-guardano la tua salute sono davvero tan-tissime. La rivista italiana Altroconsumonel numero di aprile ha analizzato 6 appper smartphone dedicate al running, (siaper iOS sia per Android) per capire qualifunzionalità offrono e come funzionano.Ecco com’è andata.

Il test su percorsi precisiTutte le app testate si possono scari-

care gratuitamente, ma quasi tutte (tran-ne Nike e Adidas) offrono anche serviziaggiuntivi a pagamento, separati o sottoforma di abbonamento. Nei nostri giudiziè stata premiata la presenza del maggiornumero di funzionalità al minimo costo. Inogni caso tutte le versioni gratuite offronogià strumenti sufficienti per chi corre neltempo libero, a livello amatoriale. Megliocontrollare bene funzioni extra e costi sul-lo store prima di procedere all’acquisto.Per testare le app con sistema iOS Altro-consumo ha usato un iPhone 6S, con An-droid un Nexus 5X. Tutte le versioni gra-tuite offrono le funzionalità di base e indi-cano velocità media (a fine allenamento) edistanza, visualizzano il percorso su unamappa, contano le calorie consumate(tranne Nike+), consentono la condivisio-ne degli allenamenti sui social network.Tra le valutazioni più importanti c’è la pre-cisione. L’accuratezza del segnale GPS di-pende anzitutto dal telefono, ma tra leapp, tutte abbastanza precise, c’è comun-que differenza. È stato simulato l’uso delleapp per un percorso di 9.610 metri. Nes-suna si discosta più di 300 metri dal per-

corso davvero effettuato: uno scarto parial 3% circa, che consideriamo buono. Lapiù accurata? Runkeeper (iOS), che ha re-gistrato il percorso esatto.

Gestione chiamate e batteriaÈ stato pure valutato l’impatto delle

app sull’uso del telefono, esaminandocome si comportano in caso di telefona-te, e tutte se la sono cavata piuttosto be-ne: nessuna interrompe l’allenamentodurante le chiamate, solo con Runkeeper,in entrambe le versioni, al termine dellachiamata non si riattiva il feedback voca-le, cioè la voce che aggiorna sulla distan-za e il tempo trascorso. Per quanto ri-guarda la batteria, si è valutato dopoquanto tempo si scarica del tutto. Le mi-gliori per Android sono state Endomondoe Runkeeper, che hanno impiegato 5 oree mezza per esaurire la carica, la peggio-re è stata Nike+ che ha consumato tuttala batteria in 4 ore e 18 minuti. Per iOS,

Contano i km e le calorie,tracciano il percorso,calcolano la velocità. Con loroil telefono diventa unallenatore personale, sempredisponibile ma la privacy puòessere a rischio.

la migliore è sempre Endomondo con 5ore e 9 minuti. Se durante la corsa aveteimpostato notifiche push, se la luminositàdello schermo è alta, se ricevete o fatechiamate o ascoltate musica, la duratadella batteria può ridursi sensibilmente.

Problemi di privacyNel giudizio finale del test non ha in-

ciso la gestione un po’ troppo disinvoltadei dati degli utenti da parte di alcune ap-plicazioni. Endomondo (Android), Sportstracking (iOS), Runkeeper (entrambe) in-viano contro pagamento dati personalisensibili (posizione e email) a server diterze parti, che verosimilmente li useran-no a scopi pubblicitari. È una violazionedella privacy: tenetene conto. Le alterna-tive? Gli orologi per running hanno piùfunzioni per corridori, mentre i fitnessband sono braccialetti che offrono unmonitoraggio più generico per il fitness.

(FONTE: ALTROCONSUMO, APRILE 2016)

AdidasTrain & Run

57QUALITÀ MEDIAVersione Android

Costo delle funzioni a pagamento:tutto gratuito

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Endomondo

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Costo delle funzioni a pagamento:da 0,99 € a 26,99 €

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BDS_4_16_CORRETTO_Griglia_BdS 09.06.16 14:10 Pagina 20

La borsa della spesa

4.2016 21

TEST FLASH

59QUALITÀ MEDIAVersione Android

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Adidas Train & Runè gratuita e senza banner pubblicitari,adatta a molti sport, offre programmi ditraining specifico per corse da 5 km, 10km, mezza maratona e maratona. Aspetti negativi: purtroppo la proceduradi registrazione è un po’ lunga, l’app èpovera di funzionalità social e non per-mette di inserire manualmente gli allena-menti.

Endomondoadatta anche a molti altri sport oltre allacorsa, è molto semplice da impostare eda utilizzare e offre una buona compati-bilità con le app “Google Fit” e “AppleSalute”. Aspetti negativi: la versione Android, in-via i dati di posizione a server di terzeparti. Infine i banner pubblicitari sonopiuttosto fastidiosi.

Nike Nike+ Runninggratuita, senza alcun banner pubblicita-rio, ha programmi di training specificoper corse da 5 km, 10 km, mezza mara-tona e maratona. Aspetti negativi: il sito web è molto po-vero, l’app non mostra il consumo dellecalorie, la versione Android non suppor-ta dispositivi esterni.

Runkeeper GPS Correre Camminareadatta a diversi sport, ha buona compa-tibilità con le app “Google Fit” e “AppleSalute”, e include programmi di trainingspecifici. Aspetti negativi: invia alcuni dati del-l’utente a server di terze parti, il feed-back vocale non si riattiva dopo unachiamata. Non è possibile bloccare loschermo durante l’uso.

Runtasticadatta anche a molti sport oltre alla cor-sa, offre una buona compatibilità con leapp “Google Fit” e “Apple Salute”, eoffre molte funzioni. Aspetti negativi: oltre ai contenuti a pa-gamento, ci sono altri extra disponibilisolo in abbonamento. I banner pubblici-tari sono molto fastidiosi, il tempo di av-vio è un po’ lungo.

Sports Tracker adatta anche a molti altri sport oltre allacorsa, è molto semplice da impostare eda utilizzare. Aspetti negativi: la versione iOS invia idati di posizione a server di terze parti.L’app inoltre non offre nessun program-ma specifico né la possibilità di program-mare allenamenti.

Nike Nike + Running

BDS_4_16_CORRETTO_Griglia_BdS 09.06.16 14:10 Pagina 21

Con la pubbli-cità il consu-matore hauna singola-

re ambiguità: da un la-to ne è sospettoso ocritico, d’altro lato se

ne lascia spesso conquistare; da un lato ri-tiene che la pubblicità sia fatto economicoa sé stante, inevitabile in un’economia dimercato, d’altro lato se qualcosa gli vieneofferto gratuitamente o a minor prezzo,proprio grazie al finanziamento della pub-blicità, ne approfitta ma ignorando o to-gliendo di mezzo l’intralcio pubblicitario.

Ciò che sino a qualche tempo fa eraun dibattito tra alcuni economisti o pro-fessionisti del marketing, sembra diventiora un dibattito di società: il costo pubbli-citario non è spesso un non-senso econo-mico, non è una sorta di imposta indirettache il consumatore paga salatissima senzanemmeno accorgersi? La pubblicità potràad esempio ancora sopravvivere così co-me la conosciamo oggi, con quel rappor-to: fruizione di un bene – gratuità (appa-rente) – pubblicità? Senza pretendere dientrare in un dibattito così vasto, sullascorta di alcuni esempi potremmo perlo-meno tentarne un approccio, rilevando al-cuni paradossi.

La borsa della spesa

4.2016 22

SOCIETÀ

SILVANO TOPPI

Più la concorrenza è intensa, più iprezzi aumentano

Non è una novità che alle volte ilprezzo di costo di un prodotto, fatti i debi-ti calcoli, risulti inferiore rispetto all’inve-stimento pubblicitario su quel singolo pro-dotto. Oppure che la somma investita inricerche per arrivare a un determinato be-ne (che è poi una giustificazione del suoprezzo elevato) sia di molto inferiore al-l’investimento pubblicitario per quel pro-dotto. A rigore di razionalità siamo difronte a dei non-senso economici perchétutti si risolvono con un aumento strava-gante di costi extra-produttivi. Addossatipoi al consumatore non per il prodotto insé, ma per qualcosa di molto collateraleche deve indurlo a consumarlo. Perché ca-pita questo? Per una sorta di legge para-dossale su cui gli economisti puntano oc-chi strabici. La legge è questa: più la con-correnza si fa intensa, più i prezzi aumen-tano.

Un esempio illuminante è quello rile-vato per L’Oréal. Questo ormai secolareleader mondiale nella “bellezza”, con isuoi infiniti prodotti cosmetici diffusi intutti i paesi e che tutti conoscono, realizzauna cifra d’affari (2015) di oltre 25 miliardidi euro, con un utile superiore al 17% (4.3miliardi). Le spese pubblicitarie (esclusequelle indirette della Fondazione “For

Women in Sciences”, per la scienza alfemminile, che si appoggia sull’Unesco),sono un terzo della cifra d’affari (7.5 mi-liardi). Se però dovessimo tener conto del-la cifra d’affari pura, quella costituita daisoli prodotti, togliendo quindi la partepubblicitaria, il rapporto cifra d’affari-pub-blicità salirebbe al 41%.

Le spese per la ricerca e sviluppo deiprodotti rappresentano invece appena il3% della cifra d’affari. Un caso paradig-matico, tuttavia abbastanza comune, dacui discendono appunto le domande checi si poneva: perché bisogna spenderequasi “uno” in pubblicità per vendere“uno” in prodotto? Perché la pubblicità fi-nisce per costare dieci volte più della ricer-ca e lo sviluppo del prodotto?

Quando paghi il doppio a causa dellapubblicità

La risposta generica è che, in partico-lar modo con i prodotti di bellezza, biso-gna “ancorare il prodotto”, bisogna cioècreare un’immagine duratura tra i consu-matori, che diventi dominante rispetto aiconcorrenti.

La risposta pratica ha diversi aspetti,dove si annida appunto il paradosso diuna sorta di gioco a somma zero. Sel’Oréal spende tanto in pubblicità (gra-vando quindi anche sul consumatore) è

Lo strano paradosso: la pubblicitàcostapiù del prodottoÈ questo lo strano paradosso di cui il consumatore è poco consapevole: la pubblicità può costare dieci volte dipiù della ricerca o dello sviluppo di un prodotto, come ad esempio nel caso della cosmetica. Cominciano,tuttavia, a diffondersi movimenti di avversione alla pubblicità subdolamente imposta e aggressiva, anche ininternet. Bisogna quindi interrogarsi sulla presunta o millantata gratuità di un prodotto, capire meglio che tipodi informazione vogliamo e cosa siamo disposti a pagare per averla.

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La borsa della spesa

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SOCIETÀ

Apple dichiara ufficialmente sul suo sito che gli iPhone, iPade iWatch sono fabbricati per durare tre anni. Una confer-ma che le grandi marche e non solo loro praticano la stra-

tegia dell’obsolescenza programmata. Alcuni hanno commenta-to: il verme è nella mela. Apple programma la durata di vita deisuoi prodotti pubblicando valutazioni stimate: dobbiamo risentir-cene o ringraziarla? È corretta informazione, persino un poco ma-sochista, oppure è sottile pubblicità rivestita di etica?

Uno studio appena apparso voluto dal Comitato economi-co, sociale e ambientale europeo rivela che l’indicazione della du-rata di vita dei prodotti è positiva sia per i consumatori sia per ifabbricanti. Bisognerebbe quindi esigere l’indicazione della dura-ta stimata dei prodotti. L’informazione di Apple va in quel senso.Il consumatore ottiene un’informazione che gli permette unascelta, favorendo o meno un prodotto in base alla durata valuta-ta. L’impresa mostra il suo bilancio ambientale, dando rilievo alle27’800 tonnellate di materiali che ricupera con un sistematicoprogramma di riciclaggio.

L’esempio ripropone il discorso sul modello economico, so-ciale e ecologico che vorremmo applicare. Conoscere la durata divita dei prodotti e sviluppare il riciclaggio bastano per ritenere che

Obsolescenza programmataNo grazie!

Paprika

perché Uniliver, Procter & Gamble, EstéeLauder, Shisheido, Beiersdorf ecc., spen-dono altrettanto o di più. La logica perver-sa è che il prodotto-base (crema, make-up, shampo ecc.) non ha in sé i mezzi perdifferenziarsi in maniera netta dal prodot-to concorrente.

Quindi, la pubblicità degli uni conti-nua a indebolire l’immagine degli altri, ciòche porta fatalmente a una spirale pubbli-citaria in continuo crescendo. Forse anchecon un altro obiettivo, l’esclusione di altri:si erige infatti una barriera (un costo) cheper nuovi arrivati sul mercato sarà semprepiù difficile superare.

Questo genere di esempi è ormai in-finito. A farne le spese è solo il consuma-tore che paga. Di fatto acquista un pro-dotto che sarà caro il doppio a causa del-la pubblicità. Immaginiamo (come qual-cuno ebbe a proporre tempo fa) che siaaccettata una regolamentazione interna-zionale che proibisca di superare il 15%della cifra d’affari per la pubblicità: sa-rebbe per la concorrenza un’azione anco-ra più efficace della lotta, spesso neutra-lizzata, ai cartelli.

Sarebbe soprattutto il tentativo dicontenere un’assurdità economica: tantopiù aumenta il prezzo di vendita (a dannodel consumatore) quanto più la concor-renza si fa virulenta; tanto più la concor-

renza si esprime con costi di vendita piùelevati, tanto più palesemente si realizza-no superprofitti.

Tutti sono contro le imposte o le tassedello Stato, che servono però a tutti; nes-suno si chiede se non stia pagando impo-ste indirette sotto forma di profitti e divi-dendi ad alcuni soliti pochi fortunati.

Quando il consumatore è stufo dellapubblicità imposta

Da qualche tempo sta crescendo l’av-versione o la protesta alla pubblicità impo-sta. Consumatori e regolatori sono passatida un atteggiamento di quasi indifferenzarassegnata o persino di gratitudine (gra-tuità) a un’azione di rifiuto che sta esten-dendosi. Non avviene solo sul territorio inalcune città (esemplare sono diventati icasi francesi di Grenoble o di Bordeauxche hanno proibito ogni pubblicità in zonaurbana), ma anche dentro la grande reteinformatica, come reazione ad apparizionidi immagini o video sonori sempre più in-trusivi e aggressivi.

Si stanno moltiplicando, imitandoquanto già succede Oltreatlantico, i siste-mi di blocco della pubblicità (come Ad-block Plus), introdotti anche dai grandi“navigatori” (come Firefox). Persino la te-levisione non è più risparmiata, grazie an-che alla registrazione dei programmi e di

l’obsolescenza programmata non è più un problema? No, il rin-novamento accelerato dei prodotti rimane inaccettabile.

Da un lato, i consumatori subiscono a un certo momentomanchevolezze o cedimenti dei prodotti e ne pagano il prezzoelevato, finché non trovano alternativa; d’altro lato il riciclaggiosistematico non è una sorta di perdonanza, sia perché rimane co-munque fortemente energivoro, sia perché è nel momento dellafabbricazione dei prodotti che l’impatto ambientale è più eleva-to e anche distruttivo.

Secondo gli studi delle Nazioni Unite, i rifiuti di strumentielettrici e elettronici sono aumentati del 32% in cinque anni; su-pereranno 50 milioni di tonnellate nel 2018. Ogni europeo portaormai ogni anno sulla schiena l’equivalente di un sacco di 15 chi-li di rifiuti di quel genere.

Dunque, d’accordo, è bene indicare la durata di vita presun-ta (o programmata) dei prodotti e bisogna programmarne il rici-claggio. Bisogna però anche darsi da fare tra cittadini-consuma-tori e imprenditori responsabili per valorizzare prodotti robusti,modulabili, riutilizzabili, riparabili. Il consumatore ha tra le maniun potere considerevole che spesso sottovaluta: l’obsolescenzaprogrammata non dev’essere una strategia vincente.

apparecchi che dispongono di una funzio-ne di eliminazione della pubblicità.

L’atteggiamento dei consumatori staquindi maturando verso un rifiuto a essereinondati di pubblicità o verso l’intenzionedi assumersi meglio il controllo dei mediache utilizzano. Questo atteggiamento nonpuò però concretizzarsi senza incapparenella ovvia contropartita, soprattutto inInternet, dove chi offre, gratuitamente,può farlo solo perché vive di pubblicità.Bisognerà quindi vedere quanto lo stessoconsumatore, che pretende spesso la gra-tuità o il prezzo sempre più basso, sia ma-turo e pronto per consumare (e retribuire)separatamente il contenuto e la pubblici-tà. Forse anche per questo si assiste sem-pre più, ad esempio in giornali o riviste, auna sorta di azione pedagogica: noi vi of-friamo un prodotto di qualità che sarà me-no finanziato da proventi pubblicitari, mavoi siate pronti a pagarne un maggiorprezzo.

C’è così chi immagina un consuma-tore, talmente maturo e conscio del suopotere di scelta, che andrà lui stesso a cer-care, con i vari strumenti elettronici a suadiposizione, le informazioni necessarie peri suoi eventuali acquisti. Pubblicità infor-mativa più che pubblicità persuasiva. In-somma, ancora tanta vita alla Borsa dellaSpesa.

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Alleanza contro lasovramedicalizzazione

Siti come eboutic.ch, mystore.ch oppure deindeal.ch vendonoarticoli – solitamente di marca – a prezzi scontati, anche di pa-recchio rispetto a quelli ufficiali. E offrono anche soggiorni tu-

ristici o viaggi. Attorno alla metà dello scorso mese di aprile deinde-al.ch ha pubblicato un’offerta – definita last minute - per una cro-ciera di otto giorni/sette notti nei fiordi norvegesi a bordo di unanave della compagnia MSC, al prezzo di 2.598 franchi per due per-sone in una cabina con balcone e compreso il volo diretto daZurigo-Kloten per la Germania e viceversa. Una cifra, stando adeindeal.ch, del 45% inferiore rispetto al prezzo ufficiale di 4.688franchi. Una volta acquistato il buono, si sarebbe poi dovuto perfe-zionare la prenotazione entro il 18 aprile telefonando direttamentealla compagnia MSC.

Allora, per farsi un’idea supplementare, ecco data subitoun’occhiata anche al sito internet della MSC, grazie al quale abbia-mo potuto constatare che la stessa, identica crociera – voli compre-si, quindi - era proposta al prezzo di 3.778 franchi per due persone,ufficiale e ben più basso rispetto a quello di 4.688 franchi sbandie-rato da deindeal.ch per calcolare il suo sconto. Innegabile, comun-que, che risultava più sostanzioso rispetto a quello di 2.598 fissatoda deindeal.ch.

Però, definire come last minute un’offerta per un viaggio che

Offerte superconvenienti, sempre meglioconfrontare i prezzi più volte

inizierà un paio di mesi dopo non corrisponde propriamente alconcetto dell’ultimo minuto e quindi in capo a un paio di settima-ne siamo tornati a cercare i prezzi per la crociera della MSC neifiordi norvegesi, iniziando dal sito cruiseline.ch, specializzato nel-la vendita di viaggi per mare. Ebbene, per una cabina con balco-ne, voli compresi, eccetera, ecco spuntare un’offerta di 999 fran-chi a persona, per un totale di 1.998, ossia 600 in meno rispetto aquella di deindeal.ch. E guarda un po’, lo stesso prezzo di cruiseli-ne.ch, sempre all’inizio di maggio, era ottenibile direttamente tra-mite il sito di MSC.

Quale insegnamento trarre, allora? Il primo, come sempre, èdi non credere ciecamente alle percentuali di sconto che vengonosegnalate e l’altro, conseguentemente, di fare sempre dei para-goni con i prezzi applicati per lo stesso articolo – vestiti o viaggioppure altro che sia - da altri siti di e-commerce. E il terzo consi-glio, come nel caso di questa crociera, è di eventualmente aspet-tare comunque un po’ prima di prenotare.

Con le vere offerte last minute si può davvero risparmiaremolto, perché fra metà aprile e i primi di maggio il prezzo per duepersone del viaggio con la MSC nei fiordi norvegesi è calato di ben1.780 franchi, tenendo conto delle offerte fatte direttamente dal-la compagnia. Il che equivale a un sostanzioso sconto del 47,3%!

I l Consiglio federale intende sottoporre auna verifica sistematica i benefici delleprestazioni mediche e delle tecnologie

sanitarie per migliorare l�efficienza e la qua-lità del sistema sanitario. Occorre intensifi-care l'identificazione delle prestazioni ineffi-caci e inefficienti per escluderle dal rimbor-so dell’assicurazione obbligatoria delle curemedico-sanitarie (AOMS).

Sono richieste che l'ACSI fa da anni eche ribadisce costantemente dal 2015, an-no in cui ha inaugurato (con i colleghi del-l’Alleanza) la campagna contro la sovra-medicalizzazione e ha iniziato la pubblica-zione sulla BdS di articoli e schede infor-mative su questo importante settore (tut-to reperibile sul nostro sito www.acsi.ch)..

La legge federale sull’assicurazionemalattie (LAMal) sancisce che tutte le pre-stazioni coperte dall’assicurazione di basedevono essere efficaci, appropriate e eco-nomiche e essere riesaminate periodica-

mente secondo questi criteri. Tra questeprestazioni rientrano i medicamenti, leanalisi di laboratorio, i mezzi e gli apparec-chi nonché le procedure medico-diagno-stiche e terapeutiche.

Risparmi del 20% sui costiLa Svizzera dispone di un�assistenza

sanitaria di qualità. Tuttavia, vi sono nu-merose prestazioni inefficaci o inefficienti,anch’esse responsabili di quel 20% circa dicosti sanitari che sarebbe possibile rispar-miare migliorando l’efficienza.

Il Consiglio federale intende pertantopotenziare la valutazione delle tecnologiesanitarie (HTA) e provvedere affinché ilbeneficio terapeutico delle prestazioni me-diche sia sistematicamente e periodica-mente verificato. In proposito la priorità èposta sul riesame delle prestazioni già sog-gette all�obbligo di rimborso dell�AOMS.Occorre verificare in modo più intenso

Ridurre il numero delle prestazioni medicheinefficaci e inefficienti: ora lo chiede anche il CFBuona notizia per noi che lo chiediamo da anni sia come associazionedi consumatori sia come associazione di pazienti.

quali prestazioni mediche sono appropria-te e utili per i pazienti e quali invece nonportano loro alcun beneficio. I trattamentie gli interventi inefficienti, inefficaci e inu-tili non devono più essere rimborsatidall�AOMS. In tal modo si eviteranno co-stose offerte in eccesso o inadeguate diprestazioni sanitarie, aumentando la quali-tà delle cure, poiché trattamenti e opera-zioni inutili nascondono sempre dei rischiper la salute dei pazienti.

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SOCIETÂANIMALI

Cerco appartamento o casa inaffitto in cui siano ammessianimali domestici: capita sem-pre più spesso di imbattersi in ri-

chieste simili pubblicate da privati. Il proble-ma è presente e non nuovo anche ai mediaticinesi che da anni dedicano interviste e arti-coli all’argomento. Di cosa stiamo parlando?Cari amici e seguaci del mondo animale, visarete accorti che da qualche tempo in Ticinoè pressoché impossibile trovare un alloggioin cui siano ammessi animali domestici e aprezzi ragionevoli. Il problema si aggrava seal vostro seguito avete anche uno o più figliin età prescolastica (e questo è ancora piùpreoccupante!).

L’Associazione inquilini e CATEFAbbiamo preso contatto con l’Asso-

ciazione Svizzera Inquilini e la segretariagenerale Valentina Vigezzi-Colomboci haconfermato che nel nostro cantone, stan-do alle consulenze effettuate dall’ASI, lapercentuale di immobili che non accettaanimali continua a crescere. Il motivo? Inparte sta nel contratto di locazione. Dueparole in proposito…

Il contratto di locazione deve essereconforme alle disposizioni contenute nelDiritto delle obbligazioni. Se il contratto dilocazione non contiene alcun divieto di te-nere animali domestici, vale la regola se-guente: sono ammessi criceti, pappagallinie altri animali di piccole dimensioni, a con-dizione che siano in numero limitato e nondiano adito a reclami. Sono consentiti pesciornamentali se l'installazione dell'acquarionon richiede interventi strutturali. Sonoconsentiti cani e gatti se non diversamentestabilito nel contratto di locazione. Per altrianimali, il locatario deve ottenere un'auto-rizzazione scritta.

Almeno il 70% dei contratti di locazio-ne ticinesi è regolato da CATEF, la camera ti-cinese dell’economia fondiaria. Il contratto

Hai un cane? Sarà più difficile trovare casa

CATEF prevede automaticamente il divietodi possedere animali domestici, disposizio-ne non imperativa che permette un’auto-rizzazione scritta del locatore e la possibilitàdi chiedere l'allontanamento dell'animaleche disturba entro 30 giorni.

Come mai i locatari sono tanto restii adaccettare inquilini con cani, consideratol’obbligo dei padroni a stipulare un contrat-to RC? A questa domanda ha risposto l’av-vocata Renata Galfetti, segretaria cantona-le della CATEF.

Rapporti di vicinato“I problemi connessi con la presenza di

animali sono di vario tipo e spesso coinvolgo-no in primo luogo gli altri abitanti della casapiuttosto che i proprietari di casa. Da un lato irapporti con le assicurazioni non sono sem-pre semplici, ritenuto poi che presuppongo-no sempre la collaborazione da parte dell'in-quilino. Non essendo lui l'assicurato, il pro-prietario non può infatti rivolgersi diretta-mente all'assicurazione RC dell'inquilino.Inoltre normalmente l'assicurazione non co-pre il danno in caso di grave incuria: quandoun cane viene lasciato quotidianamente e permolte ore sul terrazzo, sporca causando dan-ni anche molto ingenti. L'assicurazione puòbenissimo dire che non copre la spesa di risa-namento perché il danno non è dovuto ad in-cidente ma ad incuria. La spesa rimarrebbequindi a carico esclusivo dell'inquilino chemagari si opporrebbe alla richiesta di risarci-mento del proprietario costringendo que-st'ultimo ad un'azione giudiziaria, con relati-ve spese giudiziarie e di patrocinio. Vi sonoanche casi in cui i detentori dei poveri caniche sporcano il terrazzo, lo puliscono con lacanna dell'acqua sicché la sporcizia e i cattiviodori finiscono sulla facciata dello stabile, letende da sole e i terrazzi sottostanti. Questeprocedure alimentano i malumori di tutti.“

E riprende con “i disagi per i quali venia-mo contattati sono parecchi: dai danni cau-

sati all'ente locato (graffi alle porte e ai pavi-menti, sporcizia e danni sui terrazzi, giardinidistrutti), ai latrati, agli escrementi o altrasporcizia nelle parti comuni dello stabile onelle immediate vicinanze, ai cani non porta-ti al guinzaglio nelle parti comuni ecc.”

ASI risponde in maniera concisa allastessa domanda “I proprietari affittano dimalavoglia a famiglie con animali semplice-mente per non incorrere in problemi”.

Quali consigli?Abbiamo posto un’ultima domanda ad

ASI e CATEF: che consigli date a chi vive unasituazione simile, sia dal lato locatario che dallato inquilino?● CATEF: sarebbe preferibile che il numero

dei cani fosse forse un po' più contenuto eche i proprietari trattassero veramente inmodo adeguato e consapevole i loro ani-mali; sarebbe inoltre auspicabile una mag-giore collaborazione fra vicini, che magariportassero fuori i cani altrui invece di pren-derne uno proprio. In ogni caso va poi as-solutamente evitato di prendere un canesenza il preventivo consenso scritto delproprietario, in contrasto quindi con quan-to prevede il contratto di locazione. Il pro-prietario potrà infatti chiedere l'allontana-mento del cane (e magari anche del suoproprietario), ciò che sarebbe in primo luo-go proprio a sfavore dell'animale.

● ASI: chiediamo un minimo di tolleranza daentrambe le parti. Rispetto e tolleranza daparte dei locatari verso gli inquilini, degliinquilini con animali verso tutti e vicever-sa. Ai locatari viene anche chiesto di inizia-re a valutare maggiormente le richieste daparte di famiglie con animali domestici.

Concludiamo sottolineando un dato di fat-to: nel 2015 il censimento contava la pre-senza di oltre 28’550 cani in Ticino.Nell’anno corrente il numero è in crescita.

LOLLY CAMÈN

Da qualche tempo in Ticino èpressoché impossibiletrovare un appartamento ouna casa in affitto in cuisiano ammessi animalidomestici e a prezziragionevoli. Il problema siaggrava se al vostro seguitoavete anche uno o più figli inetà prescolastica.

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SOCIETÂMETE VERDI

Monza. Ovviamente il primo Tilo per Mila-no, si scende a Monza, una mezzoretta ditempo a disposizione. Basta un attimo perprocurarsi il biglietto per Tirano, poi due passiin centro con puntata fino alla centralissimapiazza del Duomo. Dopo un cappuccino euna brioche si è pronti per il regionale veloce.

Tirano. Lecco arriva subito, vi gustate il la-go sulla sinistra, vedrete la stazione di Bellano

e penserete alle storie di Andrea Vitali, poi su per la Valtellina finoal capolinea: Tirano. Si scende, in un paio di minuti ci si trasferiscealla stazione della ferrovia retica. Il Bernina Express tirato a lucidoè lì che vi aspetta. Imbarco immediato. Il convoglio sale sicuro,sembra gusti pure lui i bei curvoni per ammorbidire la salita, attra-versa Brusio come un tram, si butta nel verde e chi scrive ha avutola fortuna di incappare nella fioritura del tarassaco con i prati tin-teggiati di giallo. Poi Poschiavo. Non scendere qui sarebbe imper-donabile.

Poschiavo. Piace subito. Camminando senza meta sono finitodavanti al museo d’arte di Casa Console. Entrate senza esitare. Èun pregevole edificio storico che risale al 1856, costruito da An-tonio Samadeni, pasticcere che fece fortuna in Polonia. Fu cosìapprezzato da divenire console della comunità svizzera. Da cui ilnome della casa. Fosse solo per il fascino della casa perfettamen-te restaurata merita una visita. Ospita una pregevole collezionepermanente con opere di celebri pittori. Poi un po’ di movimentoper raggiungere le eleganti dimore, che qui chiamano i Palazzi,costruite dagli emigrati che in Spagna avevano fatto fortuna co-me pasticceri. Ultima tappa allo storico caffè Albricci, dove chie-derete di visitare la splendida sala delle Sibille, rivestita di legniantichi con i dipinti che rappresentano queste figure mitologichecapaci di profezie. Ammirati per l’intraprendenza poschiavina sitorna al treno: comincia la salita al Bernina.

Alp Grüm. È un balcone in quota con una vista che promettesplendori. Sceso al volo per gustarmela, ho incrociato lo sguardodella conduttrice e le ho chiesto quanti minuti di beatitudine pa-noramica poteva concedermi. Un minuto e mezzo, ma il sorrisocon cui me l’ha comunicato ha compensato la brevità del mo-mento. E poi l’emozione del valico a quota 2253.

Pontresina. Cambio treno dopo la discesa dal passo, allietatodall’ascolto del nome di questa località che con la pronuncia ro-

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mancia assume per noi un delizioso esotismo fonico. Guarda. La stazioncina non si fa troppo aspettare. Il paese pe-

rò non c’è. Sta sopra, su un balcone a 1653 metri, dove vi scari-cherà il pulmino giallo che premuroso vi aspetta all’arrivo del tre-no. Impossibile restare indifferenti al fascino delle case tipiche:facciate abbellite dalle classiche decorazioni engadinesi, gli sgraf-fiti; scritte in romancio, mura possenti, grandi portoni ad arco,bovindi, finestrelle minute a proteggere dalle rigide temperatureinvernali. Qua e là fontane dal getto fresco, generoso e invitan-te. Guarda deve la sua importanza e il suo benessere al passato,quando si trovava sulla via che collegava il lago di Como a In-nsbruck. Poi arrivò la strada sul fondovalle e più tardi ancora laferrovia. Così il nucleo visse in un protettivo isolamento che lopreservò. Deve essere stato amministrato splendidamente se giànel 1975 il comune è stato insignito del premio Wakker per lacura esemplare e la conservazione del paese. C’è tutto a Guarda,tranne la bruttezza.

Meisser. L’albergo in cui ho felicemente alloggiato per duenotti. Potrebbe essere indicato come esempio di qualità dell’al-bergheria svizzera. Vista splendida, giardino in cui ognuno puòritrovare il proprio angolo, personale gentilissimo, salone per lacena e colazione da set cinematografico tanto è fascinoso, cucinaraffinata. Cameretta deliziosa dal design accurato, in cui vi è per-fino uno zainetto prontamente testato con ottimo punteggiol’indomani per camminare fino a Scuol.

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GIUSEPPE [email protected]

Ricordo bene la fermata del trenino rosso in cui è salito: colle del Bernina, primo pomeriggio, negli occhi il ghiacciaio omonimo edel Piz Palü. Era l’anziano di un piccolo gruppo familiare indiano e si è sistemato assorto e isolato accanto a me: sandali e piediscalzi, capelli candidi e sulle dita una serie di meravigliosi anelli con pietre preziose di diverse tonalità cromatiche. Dal movimentodelle sue labbra ho dedotto che pregasse con assorta intensità. M’è venuto naturale supporre che ringraziasse Dio per la meravi-glia del paesaggio che stavamo attraversando. Istintivamente mi sono trovato in sintonia con lui. Anch’io dovevo essere ricono-scente. Panorami stupefacenti si srotolavano ai miei occhi estasiati. La meta era Guarda, il più bel villaggio engadinese. Il viaggioperò è stato così inebriante che e merita di essere raccontato. Eccone le tappe.

Guarda

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SOCIETÂDIRITTI

Scuol. Colazione sontuosa e via, lungoquella che potremmo definire come la stra-da alta della bassa Engadina. Traffico limita-tissimo, un piacere percorrerla, anche se igrigionesi sono metodici e fan di tutto perspingervi sui sentieri. Ho disubbidito spessoe ho tenuto il nastro d’asfalto senza alcunpentimento. Così ho gustato l’attraversa-mento di Bos-Cha, poi è apparso Ardez do-ve le facciate delle case tradizionali sfidanoquelle di Guarda senza sfigurare, il che ètutto dire! Il paese successivo, Ftan, sembraa portata di mano, ma in realtà una valleprofonda s’incunea e quindi occorre unlungo aggiramento. Da qui si scende final-mente su strada agricola per raggiungereScuol, dove c’è sempre un trenino rossoche in una decina di minuti riporta a Guar-da. Se arrivate in orario merenda, sulla ter-razza vetrata una seducente fetta di torta dinoci sublimerà la giornata.

Sondrio. Si torna a casa: viaggio di ritor-no con un dolce arrivederci al Bernina e aPoschiavo. Di nuovo Tirano. Subito sul re-gionale veloce per Monza con sincronismoperfetto. Alla stazione di Sondrio un dubbiorepentino: una sosta di un paio d’ore? Cosìè stato. Scelta felice, Sondrio merita unapausa. Città ben amministrata, accogliente,ristoranti e caffè. Qui è però rimasta la tortadi noci che doveva protrarre il ricordo diGuarda. Sceso precipitosamente dal treno, ilpacchetto è rimasto sul vagone. I ferrovieri,prontamente allertati, sono intervenuti perfarmi ritrovare il dolce prezioso. Sarebbe ar-rivato per le otto di sera col treno di ritorno.Troppo tardi. L’ho offerto al personale. L’hoconsiderato un ringraziamento dovuto perle due splendide notti nell’incantagione diGuarda.

Costi. Le spese di viaggio sono conte-nute. Acquistando il biglietto per la trattasvizzera via internet, metà prezzo, per latratta Guarda - Chiasso l’importo è di 29.40Acquisto convenzionale circa il doppio. Letariffe Trenord sono più che convenienti. AlMeisser singola con colazione, 120.-; 40franchi in più per ottima cena.

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Esattamente tre anni fa, crollava la fabbrica tessile Rana Plaza in Bangladesh, pro-vocando la morte di oltre 1‘000 persone. Per ricordare questo terribile incidente, il24 aprile è stato indetto il Fashion Revolution Day. L’organizzazione di sviluppo

Helvetas ha lanciato in questa occasione il progetto “Slow Fashion Container” allo sco-po di rendere attenti i consumatori e le consumatrici del percorso complesso che un in-dumento biologico e equo fa prima di arrivare nei negozi. Concretamente, Helvetas in-vita le cittadine e i cittadini svizzeri ad acquistare oggi, tramite il Crowd-ordering, una T-Shirt che deve ancora essere prodotta e che riceveranno tra circa un anno. L’obiettivo èquello di riuscire a produrre 100’000 T-Shirt da un container – unità di misura standarddel commercio mondiale - di cotone biologico dal Mali.

Una produzione trasparente passo dopo passoLe consumatrici e i consumatori possono seguire il percorso della T-Shirt equa

che hanno acquistato passo dopo passo, dal campo di cotone fino al proprio arma-dio: Helvetas accompagna un contadino africano dalla semina del cotone biologicoda maggio fino alla raccolta nel mese di ottobre. Online si potrà vedere la crescita delcotone, il trasporto del container fino aThessaloniki e sorvegliare la successiva la-vorazione in Grecia e Macedonia. L’attivi-sta politica inglese Katharine Hamnett hadisegnato la T-Shirt esclusivamente perquesto progetto. Tra un anno, a primavera2017, le T-Shirt saranno distribuite in Sviz-zera: davvero Slow Fashion!

Il Mali esporta più del 95% del cotoneprodotto, rendendolo molto esposto allefluttuazioni del mercato internazionale.Attualmente, il prezzo di mercato del co-tone è bassissimo, mentre il prezzo del co-tone biologico equosolidale è di circal'80% superiore al prezzo di cotone con-venzionale, e questo permette ai contadinidei paesi poveri di condurre una vita digni-tosa.

Con questo progetto, Helvetas vuolestimolare le persone a prendere coscienzae a cambiare il modo di fare acquisti. Spes-so, infatti, i vestiti a a prezzi stracciati sonoprodotti a scapito dei produttori tessili edell’ambiente; inoltre, se ne acquistanotroppi in maniera compulsiva, che vengo-no poi buttati dopo essere stati indossatipoche volte.

Alcuni esempi di prezzi base● T-Shirt uomo/donna fr. 29.–● T-Shirt polo uomo/donna fr. 32.–● Oversize T-Shirt uomo/donna fr. 34.–Più informazioni sul progetto: www.slow-fashion-container.ch

Io so da dove viene la mia magliettaHelvetas ha lanciato un progetto innovativo, il “Slow Fashion Container”:l’organizzazione di cooperazione allo sviluppo vuole mostrare in modotrasparente e tracciabile come, a partire da un container di cotonebiologico dal Mali, si producano T-Shirt per il commercio equo. Chiacquista oggi, riceverà la sua T-Shirt tra un anno. Una bella attesa ma lamaglietta avrà un grande valore.

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SOCIETÀ

E mentre invece voi vi assentate, anche solo per qualche giorno di relax, al rientro potreste scoprire che qualcuno si èintrodotto in casa vostra. Senza allarmismi e senza panico, qualche semplice accorgimento e alcune precauzionipossono far sì che i ladri non si sentano tranquilli nell’avvicinarsi a casa vostra e desistano dalle loro cattiveintenzioni. Ecco qualche utile consiglio.

I ladrinon vanno in vacanza

Stando a quanto ci racconta il ser-gente maggiore capo Claudio Fer-rari, addetto alla prevenzione pres-so la Polizia cantonale, sovente la-

dri e scassinatori trovano vita facile a causadi imprudenze degli inquilini e accedono al-l’abitazione tramite porte non chiuse achiave o finestre lasciate socchiuse. E que-ste sono ovviamente le prime cose a cuiprestare la massima attenzione se non sivuole avere spiacevoli sorprese durante lanostra assenza.

Generalmente comunque gli scassina-tori cercano sempre la strada che presentala minima resistenza, ad esempio rompen-do porte e finestre al pian terreno o ar-rampicandosi su balconi, terrazzi e tetti fa-cilmente raggiungibili. Tuttavia con qual-che accorgimento, anche semplice, si puòmettere in atto un’efficace prevenzione.

Se pensate che i ladri agiscano solocon l’oscurità e svaligino solo le case dei ric-chi, vi sbagliate: la Polizia segnala che buo-na parte delle effrazioni nelle abitazioni pri-vate è commessa durante il giorno, in qual-siasi zona residenziale e sovente già allamattina. Nella prima parte della giornataspesso le persone non sono in casa, sono allavoro o escono per la spesa o a bere il caf-

fé al bar. Questo non vale per i negozi, chesolitamente sono “visitati” dagli scassina-tori di notte. Ciò significa che di regola i la-dri fanno di tutto per non essere visti e sen-titi e non incontrare nessuno.

Ecco, dunque, i principali consigli del-la polizia cantonale.

Occhio alla porta d’accessoI ladri utilizzano spesso semplici at-

trezzi come un cacciavite per fare leva.Normalmente è abbastanza facile scardi-nare le porte sprovviste di sistemi di sicu-rezza supplementari. I fabbricanti offronoora una vasta scelta di porte antieffrazionecertificate. Tuttavia nella maggior partedei casi anche una vecchia porta può esse-re dotata di serrature supplementari senzagrandi spese. Anche rinforzare la portad’entrata con un secondo telaio può costi-tuire una misura efficace – sebbene un po’costosa – contro le effrazioni.

Finestre e lucernariLa regola delle porte vale anche per le

finestre. E non lasciate mai le finestre soc-chiuse quando vi assentate. Tenete pre-sente che i ladri sono in grado di aprire fa-cilmente finestre a ribalta e che sono con-

siderate “finestre aperte”, anche dal pro-filo tecnico-assicurativo. In caso di effra-zione, quindi, ci possono essere probleminel risarcimento del sinistro da parte del-l’assicurazione.

L’ideale è che le finestre siano dotatedi speciali dispositivi di chiusura, chiamatiperni di chiusura a fungo. Questi dispositi-vi sono generalmente integrati nei serra-menti delle finestre di più recente genera-zione. Per rinforzare le vecchie finestre in-vece si potrebbe installare una chiusura aspagnoletta sui telai. Meglio ancora se lemaniglie delle finestre si possono chiuderea chiave.

Per quanto riguarda le grate dei lucer-nari dovrebbero essere fissate saldamentecon delle viti.

Oggetti di valore al sicuroMettete i vostri oggetti di valore – co-

me gioielli, orologi, monete d’oro, titoli,ecc. – in una cassaforte fissata saldamenteal muro o ancorata nel muro per evitareche possa essere trasportata altrove. Perciò che usate raramente sono consigliabilile cassette di sicurezza delle banche.

La Polizia consiglia di scegliere unacassaforte dotata di serratura con codice

Buone notizie sul fronte dei dati rela-tivi ai furti nel cantone. Tra il 2014 e il2015 i furti nel Cantone Ticino sono dimi-nuiti del 19%, passando da circa 6200 a5000. E ciò che può tranquillizzare mag-giormente i proprietari di abitazione o gliinquilini è che sono diminuiti del 25% ifurti definiti “con scasso” (circa 1800 nel2015) e soprattutto quelli “con introdu-zione clandestina”(con un calo di quasi il90% in un anno).

Le cifre qui a lato danno il quadrogenerale 2015 dei furti a dipendenza del-le varie tipologie (esclusi i furti di veicoli).Il reato “con introduzione furtiva” (checoncerne quindi anche le abitazioni priva-te, ma non solo) rappresenta la quotamaggiore dei vari tipi di furti (36,5%).

Prudenza ma niente allarmismiTra il 2014 e il 2015 i furti sono diminuiti sensibilmente

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SOCIETÀ

numerico. se la cassaforte ha una serratu-ra a chiave, infatti, i ladri metteranno asoqquadro la casa per cercarla e... nellamaggior parte dei casi riescono a trovarla!

Chi c’è alla porta?Il buon vecchio spioncino non sarà

l’ultimo ritrovato tecnologico, ma è un’ot-tima soluzione se non si dispone di una vi-deocamera all’entrata. Potete così decide-re se aprire la porta o no a chi vi sta suo-nando il campanello. Un impianto di vi-deosorveglianza serve solo se siete in casaquando vedete giungere i ladri. Se non cisiete non farà altro che filmare l’effrazio-ne. Una finta telecamera non può neppu-re mostrarvi quanto è successo. Per que-sto motivo la polizia la sconsiglia.

Rapporti di buon vicinatoFra le misure di protezione più efficaci

che potete mettere in atto contro i ladri visono i buoni rapporti di vicinato. Informa-tevi reciprocamente ogni qualvolta lasciatela vostra abitazione per un periodo di tem-po prolungato (viaggi d’affari, ferie, rico-veri in ospedale, ecc.). Chiedete al vicino didare un’occhio alla vostra casa, di bagnarei fiori e naturalmente di occuparsi della vo-stra posta. Una bucalettere strapiena rap-presenta spesso un invito per i ladri.

Non segnalate l’assenza su internetNaturalmente non è una buona idea

rendere note le vostre assenze su Internet,su un Social Network… Anche i ladri uti-lizzano i nuovi media!

E – inutile sottolinearlo – non lasciatemessaggi sulla segreteria telefonica daiquali risulta che vi siete assentati.

L’importanza delle luciAnche se la maggior parte delle effra-

zioni è commessa di giorno, l’importanzadell’illuminazione come elemento deter-rente non va sottovalutata. Una casa cherimane al buio anche di sera, magari perdiverse sere di seguito, segnala ai malin-tenzionati che la casa è disabitata. Unabuona soluzione a costo limitato è quelladei temporizzatori a intervalli casuali, cheaccendono le luci in più locali in modo au-tomatico e irregolare.

Un buon deterrente sono anche i rile-vatori di movimento, che attivano dispositi-vi luminosi a sorpresa attorno alla vostra ca-sa quando qualcuno entra nella proprietà.

Simulare una presenza È una buona idea anche quella di si-

mulare la presenza lasciando in giardino i

Impianti d’allarme, ce ne sono tanti... chiedete più offerte

Gli impianti d’allarme possono essereuna soluzione supplementare efficacecontro i ladri, ma non sono necessariovunque. Bisogna quindi valutare la pro-pria situazione magari con la consulenzadegli specialisti della polizia (vedi sopra).

Affinché gli impianti d’allarme sianoveramente efficaci e funzionino in modoimpeccabile bisogna infatti avere delle co-noscenze tecniche e un po’ di esperienza.Senza contare che l’impianto tecnico devefar parte di un concetto globale di sicurez-za che include tutto ciò che succede nellaproprietà per escludere, ad esempio, tutti ifattori che possono far scattare l’allarmeper errore... e tenendo conto che doveteanche elaborare una strategia d’interventoquando scatta l’allarme.

Sul mercato ci sono tanti tipi di siste-mi d’allarme: come scegliere quello giu-sto? Lo abbiamo chiesto a Claudio Ferrari,addetto alla prevenzione presso la Poliziacantonale.

Quale sistema d’allarme è più efficacedi un altro, è difficile da dire – sostiene Fer-rari – proprio per la specificità delle varie si-tuazioni; bisogna rivolgersi a ditte di fiduciae specializzate nel settore. È tuttavia impor-tante non limitarsi a una sola offerta ma ri-chiederne diverse da poter confrontare. Perquanto riguarda i costi, si tratta in generaledi alcune migliaia di franchi (anche fino a5’000). Di fronte a preventivi con cifre tra1’200 o 1’800 franchi bisogna valutare be-ne se e come tutti gli aspetti della sicurezzavi sono stati inclusi.

giochi dei bambini, guanti da lavoro op-pure qualche attrezzo da giardino.

fonte: pubblicazione “Stop ai ladri”

Fonte: pubblicazione “Stop ai ladri”

Ulteriori informazioni● Maggiori informazioni sono reperibi-

li sul sito della polizia e della Preven-zione Svizzera della Criminalitàwww.skppsc.ch

● L’opuscolo “Stop ai ladri!” (dal qualeabbiamo preso parte delle indicazionipubblicate) è disponibile (gratuitamen-te) presso la Polizia Cantonale e visio-nabile sul sito internet citato sopra.

● Gli specialisti della polizia sono a di-sposizione dei privati per ogni consu-lenza su questi temi.

● In caso di effrazione chiamate il 117.

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Questi test sono a disposizione in lingua originale presso il segretariato ACSI

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Programmi antivirus Mag. 16Crocchette per cani mag. 16Telefonini per terza età Mar. 16Bevande energizzanti Mar. 16Cioccolato al latte Gen. 16Pandoro Dic. 15Champagne Dic. 15Scarpe da corsa (test etico) Ott. 15Gazpacho preconfezionato Set. 15Prodotti pulizia WC Set. 15Capsule Omega 3 Ago.15Bevande energetiche Ago.15Grassi per arrostire Giu.15Gelati alla vaniglia Giu.15Filetti pesce surgelati Mag.15Rösti Feb. 15Filo interdentale Gen. 15Trapani Nov. 14

FRC-Mieux choisir, LosannaBirre artigianali Giu. 16Prosciutto crudo (vaschetta) Feb. 16Lampadine LED (a filamenti) Dic. 15Smartphone Ott. 15App. foto compatti Mar. 15

AltroConsumo, MilanoBilance da cucina Giu. 16Aspirapolvere Giu. 16Climatizzatori Mag. 16App foto Mag. 16Ferri da stiro Mag. 16Pneumatici estivi Apr. 16Programmi anti-walware Apr. 16Lavatrici Mar. 16Lettori e-book Mar. 16Macchine per pane Feb. 16Frullatori a immersione Gen. 16SUV compatti Gen. 16Tablet Dic. 15Macchine caffè espresso Dic. 15Robot cucina Dic. 15Frigoriferi combinati Ott. 15Asciugatrici Set.15

Test, BerlinoSmartphones Mag. 16Notebooks Mag. 16Altoparlanti Bluetooth Apr. 16Stampanti Apr. 16Tostapane Apr. 16Spazzolini denti elettrici Mar. 16Televisori Mar. 16Lettori Blu-ray Gen. 16Robot cucina con cottura Gen. 15Seggiolini auto per bambini Nov. 15Smart watches Ott. 15App. foto con super zoom Set.15Caschi per ciclisti Ago.15Congelatori Ago.15

TEST

Notizia di qualche giorno fa, negliStati Uniti hanno creato degli anelliper i pacchetti di lattine di birra

composti da orzo e grano e biodegradabilial 100%.

Obiettivo di questo nuovo accorgi-mento nel packaging, è di poter evitare lamorte accidentale di una parte della faunamarina a causa dell'ingestione o intrappola-mento all'interno degli anelli in plastica usa-ti correntemente per unire le lattine di birra.Sembra un oggetto ininfluente agli enormioceani, eppure si stima che a causa del con-sumo industriale di anelli in plastica e birra,circa 1 milione di uccelli marini e 100'000mammiferi marini muoiano ogni anno acausa dei rifiuti generati da questo partico-lare imballaggio. La soluzione è più chebenvenuta perché gli oceani (come appro-fondito in un articolo precedente) sonosempre più spesso soffocati dalla nostraspazzatura.

Mi chiedo, perché non importare que-sta tecnologia anche in Svizzera? Perchénon introdurre imballaggi biodegradabili diorzo, mais o grano che permetterebbero diridurre notevolmente la quantità di plasticain circolazione? Pensiamo ad esempio neinostri grandi magazzini (Coop e Migros percitare i principali), quanti prodotti già imbu-stati (nella plastica) vengono imballati ulte-

riormente in un multipack 3x2 o per qual-che altra vendita in azione. Si confezionanonella plastica dei pacchetti già imballati sin-golarmente in altra plastica. Perché alloranon avvolgere in una pellicola vegetale ebiodegradabile? Lo stesso potrebbe valereper l'imbustamento di insalata, cetrioli e al-tri prodotti freschi. È assurdo che si debbaimballare tutto nella plastica per poter esse-re venduto. Pensare a quanta energia, soldie risorse risparmieremmo se solo riducessi-mo gli imballaggi in plastica all'essenziale.

La sfida commerciale e etica è lanciata.Speriamo che tra qualche anno la plasticabiodegradabile diventi il prodotto numerouno, e che facendo la spesa non si debba es-sere obbligati anche ad acquistare, e poigettare nella spazzatura, chili di plastica chetanto nuociono al nostro pianeta, e in fin deiconti a noi stessi.

MARCO BATTAGLIA

[email protected]

SOCIETÂCONSUMI NEL MONDO

Plastica commestibile per il nostro futuro

Chiude il mercatino ACSI di MassagnoAttenzione: in vista della prossima chiusura del mercatino di Massagno

(fine giugno), la merce M-ACSI è in vendita a metà prezzo!I clienti devono ritirare gli eventuali rimborsi entro il 17 giugno.

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Mercatini dell’usato

Nei Mercatini dell’usato ACSI si trova abbi-gliamento per bambini a prezzi contenuti ein ottimo stato, indumenti e equipaggia-mento sportivo, carrozzelle, passeggini, bi-ciclette, lettini, seggioloni, ecc. Prima dellaconsegna di merce ingombrante contatta-re il mercatino.

Locarnovia Castelrotto 20 077 414 81 39martedì e venerdì 9–11mercoledì (solo vendita) 14–17.30giovedì 14–17.30Chiuso durante le vacanze scolastiche.

Massagnovia Besso 66 076 533 69 03 martedì e mercoledì 14–17giovedì e venerdì 9–11

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