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Anno XLIII N r. 6 Settembre-Ottobre 2017 Fr. 5.– Periodico dell’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana La borsa della spesa LE cROcchETTE faNNO bENE ai caNi ? cONSUMaTORi SENZa dENaRO cONTaNTE VERdURa: VOgLiaMO Più TRaSPaRENZa iN ETichETTa TEST: caSSE bLUETOOTh E La MUSica Si cONdiVidE

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Anno XLIIINr. 6Settembre-Ottobre 2017Fr. 5.–

Periodico dell’Associazione consumatricie consumatori della Svizzera italiana

La borsadellaspesa

lE crocchETTE fanno bEnE ai cani ?

conSumaTori SEnza dEnaro conTanTE

vErdura: vogliamo più TraSparEnza in ETichETTa

TEST: caSSE bluETooTh E la muSica Si condividE

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La borsa della spesa

6.2017 2

organo diinformazione dell’associazionecon su matrici e consumatoridella Svizzera italiana Esce 8 volte all’annoQuota sociale fr. 40.–

EMAIL: [email protected]

EDITORE: ACSI

REDATTRICERESPONSABILE: Ivana Caldelari Magaton

INREDAZIONE: Ivan Campari

CONCETTOGRAFICO:Marcello Coray

HANNOCOLLABORATOAQUESTONUMERO:Paolo AttivissimoEvelyne Battaglia RichiMarco BattagliaLolly CamènAntoine CasabiancaLaura Regazzoni MeliKatya SchoberSilvano ToppiGiuseppe Valli

STAMPA:TBS, La Buona Stampa sa6963 Pregassona

TIRATURA: 9’000 copie

CARTA:Cyclus Print, riciclatabianca 80gm2

COPERTINA: foto ACSI

PRESIDENTE:Evelyne Battaglia-Richi

SEGRETARIAGENERALE:Laura Regazzoni Meli

SEGRETARIAAMMINISTRATIVA:Fabrizia Sormani

SEDE:Str. di Pregassona 336963 Pregassona

tel. 091 922 97 55 fax 091 922 04 71 EMAIL:[email protected] 69–4470–1

associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana

la borsa della spesaÈ il periodico d’informazione dell’As so ciazioneCon sumatrici e Consumatori della Sviz zeraItaliana (ACSI). La rivista è indipendente e noncontiene nessun tipo di pubblicità, una precisascelta dell’associazione che ha lo scopo di ga-rantire la trasparenza, l’obiettività dei giudizi eil rifiuto di ogni forma di condizionamento. Lariproduzione di articoli per scopi non pubblici-tari è autorizzata, con l’indicazione della fontee l’invio di una copia giustificativa all’ACSI.

i test comparativisu beni di consumo, servizi pubblici e privati,prodotti finanziari e assicurativi, ecc. sonol’altro elemento che contraddistingue il perio-dico: le regole e i metodi dei test comparativisvolti a livello europeo sono coordinati dall’In -ternational Con sumer Research and Testing,un organismo indipendente che raggruppa leprincipali associazioni di consumatori. Sulpiano nazionale, i test vengono coordinati esvolti in collaborazione con la Federazione ro-manda dei consumatori (FRC). Per queste ra-gioni, l’ACSI vieta espressamente la riprodu-zione anche parziale degli articoli e dei risul-tati dei test per fini commerciali o pubblicitari.

l’acSiè un’associazione senza scopo di lucro fonda-ta nel 1974 che conta oggi oltre 8’000 soci at-tivi. L’ACSI, in piena autonomia e indipenden-za, si pone come scopo l’informazione, la dife-sa e la rappresentanza dei consumatori e del-le consumatrici presso produttori e fornitoridi beni e servizi, enti o istituzioni pubbliche. È membro dell’Alleanza svizzera delle orga-nizzazioni dei consumatori.

i servizi dell’acSi–Infoconsumi–Consulenza casse malati–Consulenza pazienti–Consulenza contabilità domestica–Mercatino dell’usato a Locarno–Scambio dell’usato.

la borsa della spesa e web

uSciTE bdS 20171 – inizio febbraio2 – metà marzo3 – inizio maggio4 – metà giugno5 – inizio agosto6 – metà settembre7 – inizio novembre8 – metà dicembre

n. 6 settembre-ottobre 2017

EdiTorialE Insieme per amplificare la vostra voce 3

la poSTa Spesa costosa dovuta a un cambio franco-euro 1-1 4 Chiamate indesiderate anche ai minorenni! 4 La carne scongelata sta in frigo qualche giorno... 4 Acquisti online in CH con spese di transazione? 5 Il calcare dell’acqua fa venire i calcoli ai reni? 5 Troppi strafalcioni... tempi duri per l’italiano! 5 Postfinance non dà più le buste preaffrancate 5

acSi Grazie all’ACSI .. 4 L’ACSI in piazza 15 Negozi a misura di tutti: cosa migliorereste? 29 Riparare invece di buttare 30

TEST Altoparlanti portatili bluetooth 6

SaluTE Il cesareo: quando, come e perché? 8 ConCronos: centro del movimento non solo per “anta” 21

animali Anche i cani sono quello che mangiano 9

inchiESTa I dolci in posta sono scomparsi, ma... 10

alimEnTazionE E se nel piatto ci servono gli insetti? 11 Più trasparenza sulla produzione di frutta e verdura 12 “Hors-sol” in etichetta? Sarebbe utile saperlo 13

conSumaTori aTTEnTi I prezzi esposti sono vincolanti per il venditore? 11 Con lo zaino sulle spalle per 9 mesi 19 Acquisti online, nessun diritto di recesso 26

SoTTo la lEnTE Cabine telefoniche, è un addio 14

Soldi Copertura per camera privata: quanto costa? 20 E-banking: occhio al numero della cedola! 20

doppioclicK Togliersi i dubbi con Chiedileprove.it 20

mETE vErdi Rotterdam 22

ambiEnTE Limita il tempo in doccia e risparmi energia e acqua 23

SociETÀ Consumatori svizzeri senza denaro contante? 24 Promuoviamo le competenze di base degli adulti 27 All’estero, accolti con un bicchiere d’acqua fresca! 28

diriTTi Da “La Posta” un regalo che è una miseria 26

conSumi nEl mondo Boicottare i prodotti serve a qualcosa? 29

leggi la bdS 6.17online su

www.acsi.ch con il codice mg497

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La borsa della spesa

6.2017 3

EdiTorialE

www.acsi.ch… ti registri e scegli ciò che vuoi!puoi gestire direttamente il tuo profilo e scegliere di ricevere la bdS solo in formato

elettronico (pdf): oltre a essere un’opzione pratica, che permette di leggere la rivista su qualsiasi dispositivo a casa e fuori, è anche un modo per limitare il consumo di carta

e il trasporto, salvaguardando quindi l’ambiente.

Care socie, cari soci, l’ACSI con 8000 affiliati, che ho l’onore di presiedere da questo mese di settembre, promuove il

dialogo tra chi consuma e chi offre o finanzia delle prestazioni. A volte però questo dialogo è difficileed è necessario un mediatore. L’ACSI assume spesso questo ruolo. Offriamo ad esempio consulenzasu come risparmiare nell’assicurazione malattia. Continuiamo a farlo, perché ad oggi esistono grandidifferenze per le stesse prestazioni di base Lamal tra i 70 assicuratori in Svizzera con un notevole po-tenziale di risparmio per noi consumatori. Come meglio far valere i nostri diritti quando siamo pazien-ti? È un tema delicato, complesso e attuale. Dobbiamo sapere come meglio comunicare con i medici,altri fornitori di prestazioni e gli assicuratori, per la nostra protezione e per evitare prestazioni inutiliche non servono né alla nostra salute né al portafoglio.

Come associazione dei consumatori siamo anche impegnati nella difesa del servizio pubblico(d’informazione, del trasporto, della Posta, ecc) di cui beneficiamo tutti, ma anche dell’ambiente, cheva tutelato per noi stessi e per la nostra qualità di vita (che è il risultato di un fragile equilibrio tra salutee ambiente) ma soprattutto per quella delle future generazioni.

Abbiamo sostenuto a livello cantonale il regolamento sulle tasse dei rifiuti, accettato dalla popo-lazione per favorirne la riduzione e il riciclaggio. Insieme alla strategia energetica 2050 è un tasselloimportante per accrescere l’uso dell’energia rinnovabile e il risparmio energetico per la sostenibilitàambientale. Siamo attenti agli sviluppi e consci che i prossimi passi per mettere in atto la strategiaenergetica non saranno automatici. Il dialogo con i politici è importante per sostenere e far valere ilnostro punto di vista consumerista.

E il cibo? Sosteniamo l’iniziativa per la sicurezza alimentare, importante per una regolazione delsettore, sostenibile per il futuro. L’OMS ha dichiarato la decade 2016-2025 “il decennio dell’azionein nutrizione”. Pochi mesi fa è tornato alla ribalta della cronaca, il dibattito sull’eccessivo consumo dizucchero con due interessanti proposte dei Cantoni romandi, Vaud e Neuchâtel, per tassare cibi e be-vande zuccherate. In Svizzera, quasi il 20% dell’apporto energetico giornaliero arriva dallo zucchero,più del doppio rispetto alla raccomandazione dell’OMS. Alcuni paesi come la Francia e il Messicohanno introdotto una tassa sui prodotti zuccherati con buoni risultati. E se lo zucchero fosse tassatoin Svizzera come bene di lusso, al pari della benzina? Il dibattito è aperto. Intanto 14 produttori e di-stributori di yogurt e cereali da colazione in Svizzera, hanno iniziato ad abbassare il tasso di zuccheronei loro prodotti. Peccato che la nuova legislazione sulle derrate alimentari non ci permetta di verifi-care questo aspetto, dato che non sarà più obbligatorio indicare sull’etichetta nutrizionale il contenu-to di zucchero, tema per la prossima revisione.

Vi informiamo tramite la BdS, fb e il nostro sito sulle esperienze fatte da singoli soci e sull’attivitàa livello nazionale dell’Alleanza dei consumatori, importante per far valere i nostri diritti di consuma-tori.

Condividete? Allora aiutateci a far sentire di più la voce dei consumatori, siate nostri soci e coin-volgete amici, parenti e colleghi. Nei prossimi mesi, gireremo il Ticino e il Moesano per dialogare convoi. L’ACSI vi aiuta a risparmiare e consumare in modo più sostenibile. Vi aspettiamo!

Ringrazio il presidente uscente Antoine Casabianca, che ha dedicato entusiasmo e grande impe-gno negli ultimi 6 anni alla guida dell’ACSI a favore dei consumatori.

Insieme per amplificare la vostra voce

iscrivitiiscriviti

Evelyne battaglia richipresidente acSi

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La borsa della spesa

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poSTa

la fust rimborsa il prezzo dell’asse da stiro difettosoLa signora A.A. ha acquistato alla Fust un asse da stiro per fr. 145.- che però hasubito presentato difetti. In primo luogo era molto instabile e, in secondo luogo, labase di appoggio del ferro da stiro con il calore si è deformata in poco tempo. La nostra socia si è prontamente recata in negozio per reclamare e farsi sostituirel’asse da stiro o farsi rimborsare quanto pagato: purtroppo l’impiegato della Fustha rifiutato sia la sostituzione dell’asse sia il rimborso dando la colpa alla signoraper la deformazione della base di appoggio. Ma la nostra socia, ritenendo di esse-re nel giusto, non si arrende. Chiama l’Infoconsumi dell’ACSI per esporre il suo ca-so e sapere come comportarsi per difendere i propri diritti.Il nostro servizio di consulenza ha consigliato alla socia di ritornare alla Fust perinformarli che l’ACSI riteneva assolutamente doveroso rimborsarla per l’asse dastiro chiaramente difettoso. E così ha fatto. In negozio ha esposto nuovamente ilsuo problema all’impiegato di turno, il quale, dopo essersi consultato con la dire-zione, ha ritirato il prodotto difettoso e ha rimborsato l’intera somma pagata dallasignora A.A.

Grazie all’acSi ...l

Spesa “pesante” dovuta a uncambio franco-euro 1-1!

Tornando dalle vacanze sono andata a fa-re la spesa in una filiale vallesana di Mi-gros. Avevo dimenticato il portamonetecon i soldi svizzeri e ho chiesto di pagarein euro. Sorpresa: la mia spesa di 178franchi, mi è costata 178 euro! Ossia ilcambio applicato è stato 1 euro = 1 fran-co! Che ne dite?

B.M. email

Bisogna sapere che ufficialmente il com-merciante è libero di fissare il tasso dicambio a propria discrezione. L’Ordinanzasull’indicazione dei prezzi (OIP) non disci-plina la formazione dei prezzi, ma solo laloro indicazione trasparente. Prevede in-fatti che il prezzo sia indicato in modochiaro e inequivocabile. E ciò vale ancheper il tasso di cambio praticato dal com-merciante che deve essere esposto allacassa in modo visibile.L’importante è che il consumatore sia in-formato preventivamente e abbia il dirittodi scegliere se pagare in franchi o in euro.Nel caso specifico non ci è stato scrittonulla circa l’indicazione alla clientela diquesto tasso di cambio... piuttosto sfavo-revole! Con un tasso di cambio di 1 eu-ro/1,15 franchi (dell’8 agosto scorso) lasomma da pagare per B.M. sarebbe statadi 155 euro (e non 178!). In casi del gene-re, il consiglio ACSI è di reclamare subitopresso il responsabile del negozio!E in Ticino, come funziona? “Migros Tici-no - risponde il portavoce Luca Corti - peruna questione di parità di trattamentopratica sempre i tassi di cambio correnti”.La spesa nelle filiali a sud delle Alpi sareb-be stata decisamente più leggera!

Segnalazioni e informazioni in forma anonima non sonoaccettate dalla redazione

Capita raramente ma capita, che cit-tadine o cittadini ci scrivano in formaanonima segnalando dei problemi. È utilesapere che segnalazioni in questa formanon solo non le possiamo accettare maneppure le vogliamo trattare, pur benmotivate che siano. L’ACSI e la redazionedevono conoscere l’identità di chi scriveper poter eventualmente rispondere ochiedere precisazioni e non da ultimo pertrasparenza e correttezza. Di regola, dun-que, le segnalazioni anonime non sonoprese in considerazione. Chi ci segue sache comunque, in caso di pubblicazionesulla BdS, sono indicate soltanto le inizialidi chi scrive e, quando conosciuto, il luo-go di residenza.

chiamate indesiderate anchesui telefonini dei minorenni

Alcune sere fa avevo ospiti mia sorella esua figlia. A un certo momento squilla ilcellulare di mia nipote e sullo schermoappare un numero sconosciuto. Rispondemia sorella e scopre che era uno dei soliticentralini che cercano di proporti una“consulenza” assicurativa. Mia sorella sipresenta dicendo che il telefonino appar-tiene alla figlia quattordicenne, che nondesidera che venga importunata da que-sto tipo di telefonate e chiede come fos-sero in possesso di questo numero priva-to. L’interlocutrice risponde che l’ha tro-vato in città, mia sorella le chiede preci-samente dove e la signora risponde: “inun uovo di Pasqua”. A questo punto miasorella riattacca. Non c’è dubbio che nonci sia limite alle facce toste, quello chenon capiamo è come il numero di mia ni-pote sia finito in quel tipo di banca dati,visto che solo amici e parenti lo conosco-no.

B.P. email

Il tema non è nuovo, questo tipo di tele-fonate assilla i consumatori da anni e sonosempre più insistenti. I call center hanno inostri numeri di telefono da più fonti, avolte siamo noi stessi che li lasciano “ingiro” rispondendo a concorsi, annunci equant'altro ma non da ultimo essi hannodei sistemi di selezione di numeri a caso.Per quel che riguarda la telefonia fissa esi-ste un modo per bloccare queste chiama-te, ma purtroppo ciò non è ancora possi-bile per la telefonia mobile. Per il momen-to non si può fare molto se non invitare iragazzi a non rispondere a numeri strani osconosciuti.

la carne scongelata può starein frigorifero qualche giorno...

Venerdi 11 agosto ho approfittato dellaspeciale offerta di Coop "Arrosto di lonzadi maiale 900g per fr. 9.95". A casa leggosull’etichetta: "carne di maiale scongela-to" (sic! chi è scongelato, il maiale?) condata di scadenza 20 agosto. Ma come, hosempre sentito e letto che gli alimenti tol-ti dal congelatore sono da consumare abreve termine. In questo caso la carne sta“in giro” almeno una decina di giorni.

G.B.- Bellinzona

Scongelata o no si tratta sempre di carne,e la carne in frigorifero (sempre che la ca-tena del freddo non sia stata interrotta…)si conserva per un certo tempo. Se Coopha previsto 10 giorni circa di conservabili-tà si assume anche la responsabilità diquanto afferma. Le date di scadenza, perlegge, sono infatti fissate dal produttore odal commerciante in base a tutta una seriedi indicazioni. Non vediamo nessun pro-blema quindi riguardo alla confezione dicarne segnalata, in particolare se vi è l’in-dicazione riguardo la refrigerazione. Ilconsumatore ci ha comunque informatoche l’ha mangiata e... che era ottima!

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La borsa della spesa

6.2017 5

poSTa

per scrivere a questa rubrica:

redazione bdSStrada di pregassona 33

6963 pregassonaoppure [email protected]

infoconsumi acSiinfoconsumi acSiconsulenze, consigli

e informazioni telefonichelu-ve dalle 9 alle 10.30091 922 97 55 (tasto 1)

acquisti online in ch con spesedi transazione per l’estero”?

La trasmissione "A bon entendeur" sullaRTS si è occupata di recente del tema del-le spese di transazione fatturate per ac-quisti online in franchi svizzeri pressouna ditta svizzera, con le carte di creditosvizzere o con PayPal. A me è successa lastessa cosa con la carta Visa. Ho fatto unacquisto presso Logitech, che nel sito in-ternet risulta come ditta svizzera con se-de a Losanna, e mi sono state fatturate lespese di transazione, come se avessi ac-quistato all’estero. Ho scritto alla bancaper avere delle spiegazioni e mi è statodetto che in realtà la casa madre delladitta è in Irlanda. L’importo è basso (fr.1.40) ma è una questione di principio. Epoi in un mondo così globalizzato, comefaremo a controllare ogni volta dove unaditta ha la sua sede amministrativa?

M.M.-Morbio Inferiore

Ha ragione. Non ci si può certo attendereche il consumatore, prima di comprarequalcosa su un sito che termina con .ch,debba ogni volta effettuare una ricercaper stabilire dove sta la sede amministrati-va dell’azienda dalla quale acquista! Ma in realtà, la questione è ancora piùcomplicata. Spesso in effetti, quando si ef-fettua un acquisto online, al momento delpagamento si viene rediretti su un link di-verso (che magari non è più .ch). Questoè spesso dovuto al fatto che i siti come inegozi online affidano a ditte esterne ilprocesso del pagamento. Ma a volte di-pende anche dal metodo di pagamentoscelto dal consumatore. Per esempio, chipaga con PayPal, verrà sistematicamenterediretto sul sito di Paypal, che non è undominio svizzero!E allora che cosa fare se si vedono spunta-re non meglio precisate “spese di transa-zione” sul proprio conteggio mensile? Lacosa migliore è quella di rivolgersi diretta-mente alla propria banca (o a chi ha emes-so la carta di credito). Diverse banche rim-borsano senza problemi questi costi ag-giuntivi ingiustificati, anche se banca chevai, politica che trovi.

il calcare dell’acqua fa venire i calcoli ai reni?

Sono d'accordo sul bere l'acqua di casainvece di quella confezionata, ma mi do-mando se non sia possibile abbassare iltasso di calcare. Se è troppo alto può fa-cilmente farci sviluppare dei calcoli ai re-ni o altro. Il tasso di calcare troppo alto loabbiamo nell'acqua dei rubinetti dei co-muni attorno al monte Generoso. Il se-gno del calcare del-l'acqua rimane supentole, bicchieri, sulpiano cucina, utensili,ecc. E così rimane an-che dentro il nostroorganismo. Io bevocirca tre litri di acquaal giorno e mi do-mando: ma questa acqua mi fa veramen-te bene? È possibile abbassare il tasso dicalcare della nostra acqua? Mi piacereb-be saperlo...

E.B. email

Cerchiamo di chiarire questi dubbi legatiall’acqua del rubinetto. Un’acqua dura(ricca di sali di calcio) non rappresentanessun rischio per la salute (né di calcoli aireni o altro), tant’è che per legge risultaassolutamente potabile. Può però effetti-vamente causare alcuni inconvenienti ditipo tecnico (come le incrostazioni) segna-lati dalla nostra socia. Rendere l’acqua meno dura si può, sia a li-vello di acquedotto (dove però non è ob-bligato a farlo) sia a livello privato, facen-do installare in entrata alla rete domesticaun decalcificatore, che genera comunquecosti e manutenzione e può in certi casiinfluire sull’igiene (microbiologia) dell’ac-qua trattata. Bisogna sapere che in Ticinole uniche acque “dure”, ossia con moltocalcio (per la geologia) sono distribuite asud della linea Denti della Vecchia/MonteSan Giorgio (zona calcarea). A nord diquesta linea (zona cristallina dei graniti edegli gneiss) le acque sono molto “molli”(con poco calcio) ma talvolta aggressive.Consiglio ACSI: bevete l’acqua del rubi-netto senza alcun timore.

Troppi strafalcioni... tempi duriper la terza lingua nazionale!

Una lettrice ci segnala (con tanto di foto)due strafalcioni notati alla Pfister di Con-tone. Due cartelli indicatori che indirizza-no verso i “Cab netti” e il “Fasuatoio”(che stanno ovviamente per “gabinetti” e“fasciatoio”). Una caduta di stile da partedella Mobili Pfister. Che da noi interpella-ta però si scusa e assicura: i nuovi cartellisono già in viaggio! Speriamo bene...

Un’altra socia segnala una confezione dibulbi di narciso “Easy Bloom Pad” acqui-stata alla Migros del Serfontana sulla qua-le, per la versione in italiano, si legge “il di-giuno, nuova arte a piantare bulbi di fio-ri”, che non significa nulla e ovviamentenon corrisponde alla versione francese etedesca, e dove il “für Töpfe/ Pour lespots” diventa “per pentole”. E ci limitiamoa queste due versioni, ce ne sarebbero al-tre.... Poveri noi, chiediamo un po’ più diattenzione per la terza lingua nazionale!

le buste preaffrancate dipostfinance sono scomparse!Fino a poco tempo fa la Postfinance in-viava ai clienti buste preaffrancate (postaB) per l’invio degli ordini di pagamento.Ora le buste non sono più preaffrancate.È vero sono solo 85 ct ogni volta... La let-tera che informa i clienti di questo cam-biamento invita a fare i pagamenti online“in modo semplice, comodo e gratuito”.Sappiamo però che ciò è un problema perchi non è avvezzo ai sistemi informatici esoprattutto per gli anziani.

F.S. email

Reclamate presso la Posta. Se tante voci sialzano, magari la posta le sente...

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TEST

ULTIMATEEARS

UE Megaboom

* 100% = prodotto ideale Prezzi indicativi basati sui dati forniti in negozio.

Prezzo (fr.)

Distributore

Peso (grammi)

Gestione delle chiamate telefoniche

Qualità del suono (55%)

Comodità di trasporto (20%)

Consumo di energia (14%)

Facilità nell’uso (6%)

Polivalenza (5%)

GIUDIZIO GLOBALE (%*)

199.– 169.– 169.– 149.90 240.–

Fnac

875

4

MARSHALLStockwell

JBLPulse 2

ULTIMATEEARS

UE Boom 2

MARSHALLKilburn

76

Digitec

1194

4

Melectronics

764

4

Fust

650

4

Digitec

2979

6

Molto buono

Buono

Soddisfacente

Poco soddisfacente

Insufficiente

4

6

SìNo

75 73 72 70

casse portatili bluetoothLa musica in condivisionevolete che anche i vostri amici sentano le vostre canzoni preferite? la scelta di altoparlanti portatili sugli scaffali deinegozi è notevole e i prezzi variano molto, così come la qualità. ne abbiamo messo a confronto dodici.

Al parco o in giardino, allo skate-park o in piscina, i vostri artistipreferiti vi seguono ovunque.Grazie alla tecnologia blueto-

oth, che connette due apparecchi senzabisogno di cavi, potete portare con voitutta la vostra libreria musicale e – nel ri-spetto del diritto alla tranquillità altrui –ascoltarla con gli amici. Bisogna però ave-re un diffusore che che non sia un colossoimpossibile da trasportare. Quando si par-la di qualità audio infatti è opinione comu-ne che “più è grosso, meglio funziona!”.Beh forse non è sempre così…

prestazioni tecnicheDodici gli apparecchi esaminati. Pri-

mo test superato senza intralci dall’insie-me degli apparecchi: la connessione blue-tooth. Il gesto è semplice dal momentoche si segue la procedura. Passiamo al-l’ascolto: tre esperti dall’orecchio finohanno confrontato gli altoparlanti, la cuialtezza del volume è stata aggiustata perdei pezzi di generi diversi (rock, classica,elettronica). Sono state valutate le loro ca-pacità di riprodurre acuti, medi e bassi edè stata data una nota globale sulla qualitàdel suono. Per garantire l’affidabilità deirisultati, una pausa da 5 a 10 minuti è sta-ta osservata fra un apparecchio e l’altro ele sessioni di ascolto non hanno superatole 5 ore al giorno. Verdetto: le casse daiprezzi più bassi, piccole e leggere, hanno

una qualità audio più scadente. A partiredai 150 franchi, si comincia ad avere dellaqualità, che diminuisce leggermente per imodelli più pesanti e più costosi. Marshalle B&O ottengono dei risultati molto buo-ni, mentre Harman Kardon e JBL Go nonhanno convinto: il loro suono manca diprofondità.

comodità di trasportoIl criterio tiene conto del peso e della

presenza di un’impugnatura di trasporto odi una custodia. Soltanto il Marshall Kil-burn, visto il peso di quasi 3 kg, ha fallitoquesta prova. È da conservare a casa pro-pria, come diffusore principale, per ascol-tare musica in camera o in cucina.

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TEST

Giudizio globale: buono sufficiente insufficiente

219.–

SONYSRX-XB40

Digitec

1453

4

B & O PLAYBeoplay A2

BOSESoundlink

Bluetooth III

BEATS BYDRE

Beats Pill+

ULTIMATEEARS Roll 2

HARMANKARDONEsquire Mini

JBLGo

69 35 33

229.–

Melectronics

1069

6

68

349.–

Manor

1358

6

67

179.95

Mediamarkt

747

4

54

99.–

Manor

316

6

43

134.95

Mediamarkt

236

4

34.90

Fnac

141

4

polivalenzaLe funzioni accessorie consistono nella possibilità di ricevere

una telefonata, nel possedere o meno un’entrata audio, dei co-mandi per regolare la musica, un’uscita USB che permetta la rica-rica, la gestione della rete wifi, la ricezione radio e così via. Que-sto criterio da una valutazione positiva alla maggioranza degliapparecchi. Soltanto Marshall e Bose, poco polivalenti, si becca-no una valutazione negativa.

prezzoAbbiamo osservato per il medesimo apparecchio delle diffe-

renze di prezzo a seconda del negozio. La più lampante riguardala Bang & Olufsen Beoplay A2, venduta a 229 franchi pressoMelectronics, quando Fnac la vende a 399 franchi. Tenete dun-que gli occhi aperti. La nostra tabella mostra i prezzi più bassi cheabbiamo trovato.

la scelta dell’acSiL’Ultimate Ears UE Megaboom è il migliorcompromesso fra dimensioni, peso e presta-zioni se siete pronti a spendere 200 franchi.Un suono trasmesso a 360 gradi. Un’imper-meabilità agli schizzi, può stare fino a 1 me-tro sott’acqua ed è immune alle polveri, dun-

que ideale all’aperto. La batteria offre 14 ore e 25 minuti dibuon suono. Bassi molto ben presenti, acuti non così ben ripro-dotti, ma la distorsione armonica è buona, malgrado una certamancanza di dinamicità.

@FRC MIEUXCHOISIR FOTO PRODOTTI ICRT

La scelta dell’ACSI

il miglior rapporto qualit

à-prezz

o

Connettere il proprio telefono allo stereo? Un gesto indi-spensabile per le orecchie esigenti! La ragione è semplice: iconvertitori digitali/analogici dei telefoni sono forse suffi-cienti per ascoltare la musica in cuffia, ma non appena vieneamplificata, le imperfezioni sono percettibili. Si trovano duetipi di convertitori sul mercato, dotati o meno di amplificato-ri: quelli bluetooth e quelli wifi. Ogni apparecchio ha i suoivantaggi: semplicità e prezzo contenuto per i primi e poliva-lenza per i secondi. I colleghi tedeschi di Stiftung Warentest hanno provato laqualità sonora e la semplicità di utilizzo. Risultato: per quan-to riguarda il suono, tutti i modelli mantengono le propriepromesse. Ma diversi convertitori wifi rimangono complessida padroneggiare.

musica connessaSoluzioni per audiofili

foto

DR

i miglioriconvertitori bluetooth:Philips AEA2700/12 - fr. 60Philips AEA2000/12 - fr. 46convertitori wifi:Yamaha WXC-50 - fr. 418

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6.2017 8alleanza contro lasovramedicalizzazione

il cesareo: quando, come e perché?nei paesi industrializzati da alcuni decenni la percentuale di parti cesarei è in netto aumento grazie all’applicazionedi tecniche chirurgiche che hanno reso l’intervento semplice e più sicuro. anche l’uso di sostanze anestetiche e diormoni sintetici nei parti vaginali è sempre più diffuso. ma quali sono i vantaggi e i problemi che questi interventicomportano per la salute umana a breve e a lungo termine?

Questi interrogativi saranno af-frontati in un simposio chevuole individuare le possibilistrategie per un’ostetricia ba-

sata sull’evidenza scientifica, sulla fisiologiae sull’eccellenza in chirurgia. Un campo nelquale è possibile fare meno e fare meglio,proprio perché gravidanza e parto non so-no malattie e nella maggior parte dei casinon presentano rischi e complicazioni, maper madre e bambino sono esperienzemolto delicate.

perché il cesareo?Il taglio cesareo e una delle operazio-

ni piu diffuse al mondo grazie alla tecnicaveloce e più sicura sviluppata da MichaelStark (uno dei due oratori del simposio) esalva la vita del bambino e/o della madrenei parti complicati. Tuttavia il perfeziona-mento della chirurgia ostetrica espone ilcesareo al rischio di banalizzazione e di unuso inappropriato, come indica l’estremavariabilità dei tassi operatori nel mondo.In Svizzera un terzo dei bambini nasce inquesto modo e la maggior parte degli in-terventi riguarda donne a basso rischio dicomplicazioni. Nonostante i progressi me-dici, il taglio cesareo rimane un interventodi chirurgia maggiore non privo di rischi

intrinseci e conseguenze a breve e lungotermine per il bambino e per la madre.Occorre dunque chiedersi: quando e per-ché è necessario farlo? In quale momentoè più opportuno farlo: prima del termine oa travaglio iniziato? Come farlo bene e co-me evitare un traumatico intervento inemergenza?

È inutile demonizzare il cesareo Occorre anche avere il coraggio di

chiedersi, come Michel Odent, (l’altrooratore del simposio), se in certi casi uncesareo ben fatto, al momento giusto,non sarebbe meno dannoso di un partolungo e traumatico, gestito con dosi mas-sicce di sostanze anestetiche e di ormonisintetici (i cui effetti sono sospetti), magaricon tanto di episiotomia, forcipe o vento-sa. La chiave per evitare l’aumento el’abuso di cesarei secondo Odent non èl’imposizione di un parto vaginale a tutti icosti, bensì l’esatta comprensione della fi-siologia per agevolare il decorso del trava-glio e del parto, e per assecondare i biso-gni primari della partoriente e del nascitu-ro. Ad esempio: quanto conta l’intimitàdell’ambiente in cui si svolge il parto? Equanto incide sulla richiesta di cesarei l’ac-compagnamento continuo di una levatrice

di fiducia? Quali sono gli effetti a lungotermine delle sostanze sintetiche sommini-strate nella maggior parte delle nascitemedicalizzate?

l’ostetricia e il futuro dell’umanitàNella storia umana prima d’ora non si

era mai interferito così pesantemente nellafisiologia di un evento cruciale per l’onto-genesi. Per valutare le possibili conseguen-ze per il genere umano è importante com-prendere cosa rende speciale il momentodella nascita e come incide sulla salute psi-cofisica dell’essere umano. Le risposte so-no complesse. Attingono alle scoperte piùrecenti in vari campi: genetica, psicologia,sistemi immunitario e ormonale.

Ecco perché l’Associazione NascereBene Ticino, in collaborazione conl’EOC/Eoform, con il sostegno del Canto-ne Ticino/DSS, propone una giornata diriflessione destinata a chi opera professio-nalmente a contatto con le famiglie du-rante l’importante e delicata esperienzadella maternità e della nascita, così comeai genitori e alle persone interessate allaqualità di questo accompagnamento.

L’evento e patrocinato da diverse as-sociazioni fra cui anche ACSI e SmarterMedicine/ Choosing Wisely Switzerland.

Strategie per un’ostetricia basata sull’eccellenza17 novembre, Sala multiuso Ospedale San Giovanni, Bellinzona

relatoriProf. h.c. Dr. Med. Michael Stark (chirurgo, ginecologo) uno dei massimi esperti mondialidi chirurgia ostetrica, cui si deve la tecnica Misgav Ladach del cesareo rapido e sicuroDr. Med. Michel Odent (chirurgo, ostetrico e ricercatore) uno dei massimi esperti mon-diali di fisiologia perinatale, cui si deve l’introduzione delle vasche in travaglio

moderatoreProf. Dr. Med. Roberto Malacrida membro del Consiglio di amministrazione dell’EOC

partecipano alla tavola rotonda, oltre agli oratori:Dr. Med. Mattia Lepori Area medica Direzione generale EOC; Prof. Dr. Med. MarioBianchetti pediatra decano della facolta di scienze biomediche; Veronica Grandi co-presi-dente della Federazione Svizzera delle Levatrici FSL; Dr. Med. Claudia Canonica primaria,di ginecologia e ostetricia ORBV; Prof. Dr. Med. Giacomo Simonetti primario di pediatriaORBV.

Programma, costo e modalità di iscrizione si trovano su www.nascerebene.ch

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6.2017 9

animali

il tema dell’alimentazione è infinito. così come perl’uomo, anche nel mondo a 4 zampe sono presentinumerose alternative al cibo industriale da servire nelleciotole dei nostri cani. E la tendenza inizia a farsi sentireanche nella Svizzera italiana. le conferenze sul tema sifanno più numerose e nuovi prodotti si fanno largo neireparti alimentari per animali.

Il cibo industriale per animali è unmercato che frutta parecchio!. InSvizzera ci sono oltre 2 milioni dicompagni di vita suddivisi tra cani e

gatti. Il 60% dei confederati spende almese almeno 150 franchi per nutrirli, conuna cifra d’affari che si aggira attorno agli800 milioni.

Si parla invece di fatturati di oltre 50miliardi di dollari all’anno se guardiamonelle tasche di Nestlé e Mars, leader mon-diali nella produzione di cibo pronto per lepersone, che lo sono diventati anche nelsettore degli animali domestici con pro-dotti quali Pedigree, Royal Canin, Purina& Co.

Basti pensare che il solo acquisto delmarchio Royal Canin da parte dell’inven-tore della barretta di cioccolato Mars, ècostato la bellezza di 1,5 miliardi di dollari.

Insomma, un mercato che non sentenessuna crisi.

le crocchette non fanno bene?Il primo concetto da affrontare è sem-

plice: il cane è un animale, è l’erede biolo-gico del lupo. Il lupo non si nutre di croc-chette, composte per la maggior parte dacereali e che non si trovano in natura.

Le caratteristiche anatomiche e fisio-logiche del cane sono tipiche di un carni-voro: i denti taglienti, la carenza enzimati-ca, la struttura dell’apparato digerente,…

Queste caratteristiche e vari problemilegati alla salute appurati dai ricercatorinel corso degli anni (problemi ai reni, tu-mori e patologie croniche), hanno portatonumerosi veterinari e laboratori universita-ri ad approfondire la vera composizionedelle crocchette. I risultati, oltre a sottoli-neare la presenza minima di tossine nellecrocchette, hanno portato un numero

sempre maggiore di proprietari di cani astaccarsi definitivamente da questo tipo dialimentazione. Sono numerose le testimo-nianze che determinano dei miglioramentiin cani con patologie.

Risulta inoltre chiara la difficoltà delconsumatore nel leggere e comprenderele etichette dei cibi per cani. Confermateanche voi?

mangiare come gli antenatiLa prima alternativa al cibo industriale

è presente anche nella nutrizione umana.La Paleo Diet arriva dagli Stati Uniti e ri-calca il modo di alimentarsi dei nostri an-tenati paleolitici che per i propri pasti do-vevano accontentarsi di quello che la na-tura offriva nei differenti periodi dell’anno.Secondo uno studio, la diffusione di cibiche durante quel periodo non erano co-nosciuti e quindi non facevano parte delladieta dell’uomo come legumi, latticini ecereali sconosciuti al metabolismo umano,ha determinato un’alimentazione mal tol-lerata da un organismo che per millenni èstato abituato ad altro. Ecco spiegata, se-condo i fautori della Paleo Diet, la com-parsa di patologie come le malattie cardio-vascolari, la sindrome metabolica e il can-cro, mai riscontrate nell’età Paleolitica. Lostesso concetto vale anche per i nostri ca-ni: la natura ha già ben determinato cosamangiare.

Un’altra teoria alimentare fedele aquesto pensiero è la dieta BARF.

Si parla molto in questo periodo didieta BARF per i cani domestici come se sitrattasse di una moda del momento, ma inrealtà Barf è solo l’acronimo per indicare ilcosiddetto “Biologically Appropriate RawFood“, ovvero cibo crudo, biologico eadatto al sistema digestivo dei cani. Non si

tratta quindi di una tendenza destinata ascomparire in fretta ma del recupero delleabitudini alimentari dei cani a partire daquelle dei loro antenati, i lupi.

Cosa mangerebbe il cane in natura?Come accennato in precedenza, di sicuronon mangerebbe glutine di grano, cerealie additivi chimici. Mangerebbe prede dipiccole e medie dimensioni come polli, co-nigli ed erbivori più grandi.

E quindi in cosa consiste la BARF?Consiste nel comporre una preda: quindiuna ciotola ripiena di carne, ossa, interio-ra, uova, verdura cotta o macinata (che si-mula il contenuto dello stomaco di unapreda erbivora) frutta, erbe selvatiche espezie (rosmarino, borragine, aglio, curcu-ma).

In Germania l’alimentazione BARF èdiventata così popolare che ha provocatoun calo nella vendita di cibo industriale,l’unico paese al mondo in controtenden-za. Il passaparola è stato il suo vettore dipreferenza perché chi ha provato non tor-nerebbe più indietro.

Sempre sotto controlloSiete interessati a non nutrire più i vo-

stri cani e gatti con il cibo industriale? Par-latene con il veterinario di fiducia, inquanto qualsiasi variazione di alimentazio-ne va seguita e dosata su misura per il vo-stro amico a 4 zampe. Incidono vari fattoritra cui l’età, il sesso e problemi di salutemagari già presenti.

Ricordatevi che improvvisarsi “cuo-chi” per il vostro animale, potrebbe risul-tare perfino letale in determinati casi. Dif-fidate dai numerosi consigli presenti nellarete, se non con il supporto di un profes-sionista.

LOLLy CAMÈN

Siamo quello che mangiamoe il cane non fa eccezione

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6.2017 10

inchiESTa

I dolci in postasono scomparsima ...ricompaiono nelle agenzie

Il gigante giallo ha veramente mante-nuto le promesse fatte due anni fa eha ritirato tutti i dolciumi, destinatisoprattutto ai bambini, dal suo assor-

timento? Già nel 2011, nell’ambito diun’inchiesta realizzata dai colleghi dellaFederazione romanda dei consumatori(FRC) presso negozi della grande distribu-zione e alcuni uffici postali, era stata stig-matizzata la vendita di dolciumi pressoquesti ultimi. Tutti gli sportelli postali visi-tati avevano in bella mostra dolci e cara-melle in stand posizionati ad altezza bam-bino (vedi BdS 7.11). Una forte tentazioneper i piccoli in coda con i propri genitori...

Già allora La Posta si era impegnata aritirare questi espositori, per “concentrarela propria offerta sulla vendita di prodottidi telecomunicazione e rafforzare la pre-senza di Postfinance”. Purtroppo però neimesi seguenti non era successo nulla... In-fatti nel 2014 l’inchiesta è stata rifatta eallargata anche alle regioni italofone e te-desche in collaborazione con ACSI e SKS eil risultato è stato deludente: i dolciumierano sempre presenti. Su 74 uffici postalivisitati (di cui 10 nella Svizzera italiana),ben 72 erano ben provvisti di “dolci ten-tazioni” per bambini, con mediamente dadue a quattro espositori presenti. Nell’uffi-cio postale più grande, a Losanna, ne so-no stati contati addirittura 7 e ben 5 nellasede centrale di Lugano. Da rilevare chenella Svizzera italiana in tutti i 10 uffici po-stali visitati era stata rilevata la presenza diespositori con dolciumi vari destinati so-

la posta ha finalmente soppresso tutti gli espositori con dolciumi dagli uffici postali, così come l’alleanza delleorganizzazioni dei consumatori, acSi in testa, lo chiedeva da anni. E lo abbiamo verificato. ma... c’è un ma: infatti ilproblema rischia di essere solo spostato nelle agenzie postali presso terzi. Sarebbe una beffa!

prattutto ai bambini (vedi BdS 7.14).Allora La Posta si era giustificata con

questioni legate a strategie di marketing econ il fatto che questi articoli erano gene-ralmente ben visti dalla clientela.

Tutto ciò era inaccettabile per le orga-nizzazioni di consumatori. E quando allafine del 2015 La Posta aveva annunciato,nuovamente, di voler eliminare tutti questidolciumi dall’assortimento degli uffici po-stali, l’ACSI e le altre associazioni consu-meriste avevano mantenuto il proprioscetticismo. E diversi mesi dopo, nel corsodell’estate appena trascorsa, siamo tornatia verificare la situazione.

Epilogo positivo di una lungadiatriba

Lo corso mese di luglio siamo tornatinegli stessi uffici postali del 2014. Nel frat-tempo alcuni di questi sono stati chiusi osono diventati delle agenzie postali (pres-so spazi di terzi, soprattutto negozi): inquesti casi gli inviati dovevano recarsinell’ufficio postale del paese più vicino,oppure, nel caso della trasformazione inagenzia, dovevano verificare se nei pressidi questi sportelli postali vi fossero posizio-nati punti vendita di snack e dolci destinatiai bambini. È stato il caso, in Ticino, dellasede a Mendrisio in via Lavizzari, diventa-ta agenzia postale e collocata all’internodel supermercato Migros di Piazzale allaValle, sempre in via Lavizzari.

Risultato: questa volta i consumatoripossono dirsi soddisfatti. La Posta ha man-

tenuto la parola e in 74 punti postali (dicui 73 uffici postali) visitati (su un totale di76) caramelle e snack dolci sono scompar-si. Di questi 10 si trovano nella Svizzeraitaliana, tutti senza più dolciumi e, nel casodell’agenzia postale a Mendrisio, neppurenelle vicinanze degli sportelli.

Finalmente La Posta si è decisa a con-centrarsi sui servizi utili alla clientela, sipuò pensare. Ma non è proprio così. Infat-ti se questo risultato è la positiva conclu-sione a svariati anni di negoziazioni con LaPosta da parte dell’Alleanza dei consuma-tori svizzeri (di cui fanno parte ACSI, FRCe SKS), bisogna anche dire che il gigantegiallo non sembra aver rinunciato del tuttoa voler far leva sui più piccoli per venderearticoli che con La Posta hanno poco a chefare. Durante l’inchiesta si è infatti potutoconstatare che al posto dei dolcetti, ad al-tezza bimbi vi sono ora giocattoli, dvd, ar-ticoli di cartoleria o libri per l’infanzia.

E che dire dei biglietti gratta-e-vinci esimili offerti ai clienti allo sportello? Offertiad adulti, certo, ma comunque...

agenzie: la posta deve assumersile proprie responsabilità

Dall’inchiesta è però emerso un fattopreoccupante derivato dalla transizionedegli uffici verso le agenzie postali. Se neiprimi sono effettivamente scomparsi i dol-ciumi, due delle tre agenzie postali visitatenell’ambito del rilevamento (un chiosco edue negozi) proponevano snack e dolcettinelle vicinanze degli sportelli. Consideratala rapidità con cui gli uffici postali vengo-no chiusi a favore di agenzie di questo ti-po, il rischio è che ben presto ci si ritrovisempre più sovente con il problema inizia-le, ossia con i bambini attirati da prodottimalsani collocati a portata di mano men-tre i genitori attendono per ritirare un pac-co o fare i pagamenti.

Per questa ragione l’ACSI, con le altreorganizzazioni dell’Alleanza, auspica chela Posta si assuma le proprie responsabilitàe faccia in modo che non si ripresentinoqueste situazioni nei confronti dei bambininei luoghi dove si svolgono operazioni po-stali.

@FRC TRADUZIONE E ADATTAMENTOBDS

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2017: i dolciumi negli ufficipostali non ci sono più73 uffici e 3 agenzie postalivisitati: in tutti gli uffici po-stali i dolci sono scomparsi,ma tra questi 76 punti ven-dita, 2 agenzie romande of-frivano un assortimento didolciumi nelle vicinanze de-gli sportelli postali.Tre anni prima, nel 2014, lasituazione era inversa: su 74uffici postali ben 72 avevanoespositori con dolciumi.

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Hamburger o polpette? Siriduce a questa scelta,per ora, l’acquisto di pro-dotti alimentari a base di

insetti presso Coop. Migros e Manorstanno ancora meditando sul da farsi,ma ormai è un dato di fatto: questiprodotti sono destinati a fare la lorocomparsa, a poco a poco, sugli scaffalidei negozi svizzeri.

È da maggio scorso che l’Ufficio fe-derale della sicurezza alimentare e diveterinaria ha autorizzato al consumotre specie di insetti: la larva della farina,il grillo domestico e le cavallette. L’auto-rizzazione è però subordinata al rispettodi severe norme igieniche. Soltanto a treaziende è stato per ora concesso il per-messo. La Svizzera è il primo paese euro-peo a legalizzare la vendita di prodotti ali-mentari a base di insetti per il consumoumano. Nell’UE questi ultimi dovrebberoarrivare soltanto nel 2018.

Ecologici ed efficientiSe la carne di manzo contiene circa il

30% di proteine, quella di grillo ne contie-ne il 60%. Gli insetti sono anche ricchi diacidi grassi essenziali, minerali e vitaminaB12. Insomma, per quanto siano piccoli,“nutrono” per davvero. Non è quindi dif-ficile immaginare come il loro sdogana-mento in alcune zone del Terzo Mondopotrebbe dare un serio contributo nellalotta alla fame. Ma almeno altrettanto im-portante è la differenza, abissale, di im-pronta ecologica rispetto ad altri tipi dicarne. Le emissioni di gas-serra connesseall’allevamento di insetti sono fino a 100volte inferiori comparate all’allevamentodi analoghe quantità di carne di bovino o

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alimEnTazionE

“in vetrina è indicato un prezzo poi peròall’interno del negozio dicono che ilprezzo giusto non è quello”; “il cartelloin negozio diceva che il prodotto era inpromozione, ma alla cassa mi hannodetto che non era così”... È giusto?domande o segnalazioni di questo tipogiungono regolarmente all’acSi.

L’indicazione dei prezzi è regolata dal-l’OIP (Ordinanza sull’indicazione deiprezzi). Ed è quindi, di regola, a questanorma che bisogna rifarsi. Ma il dirittonon è una scienza esatta e in taluni casivale la buona fede del consumatore, co-me, ad esempio, se un prezzo è manife-stamente errato. Ma vediamo di precisa-re rifacendoci al sito del Seco (Segreteriadi Stato dell’economia).

l’indicazione di un prezzo sbagliato invetrina o sulla merce esposta innegozio è vincolante per il venditore?In linea di massima sì, perché l’esposizio-ne di merci con indicazione dei prezzi disolito è vincolante. Rappresentanoun’eccezione i casi in cui è evidente chesi tratta di un errore (come, ad esempio,un anello in oro indicato a fr. 59.90 anzi-ché 599.-).

il prezzo indicato nella pubblicità èvincolante per il venditore?Dal punto di vista giuridico il prezzo indi-cato nella pubblicità non costituisce diper sé una proposta vincolante (art. 7cpv. 2 Codice delle obbligazioni). Ma se-condo la legge sulla concorrenza sleale el’OIP, il fatto di non rispettare al momen-to della vendita l’importo indicato nellapubblicità può rientrare nella pubblicitàingannevole ed essere sanzionato. Anchein questo caso è valida l’eccezione delprezzo manifestamente sbagliato.

anche in internet è necessario indicarei prezzi delle merci?Per Internet non è previsto un obbligogenerale di indicazione dei prezzi. Ma sele merci sono acquistabili online (gene-ralmente ciò è segnalato col “carrello”),occorre indicare i prezzi effettivamentepagabili in franchi svizzeri. L’OIP è appli-cabile per la vendita di merci rivolta allaclientela svizzera.

maggiori informazioni su:www.seco.admin.ch

i prezzi esposti sono vincolanti per il venditore?

polpette e burger a base di vermi della farina sono in vendita da alcunesettimane in sette negozi coop svizzeri. uno il punto vendita in Ticino: lacoop di canobbio resega. È soltanto il primo passo per coop, che dopoquesto banco di prova intende ampliare la gamma di prodotti a base diinsetti nel prossimo futuro. nelle prime settimane sono andati a ruba,complice anche il fattore novità. Sono ecologici e da un punto di vistanutrizionale, allergie a parte, non ci sono controindicazioni. resta da vederese riusciranno a superare la barriera psicologica che, comprensibilmente,molte persone hanno nei loro confronti. noi lo abbiamo fatto, assaggiandolie lasciandoci sorprendere.

conSumaToriaTTEnTi

di pollo. Il consumo di acqua è notevol-mente più basso e se con due chili di man-gime si può produrre un chilo di cavallet-te, per produrre un chilo di carne di man-zo servono otto chili di mangime.

ma che gusto hanno?Abbiamo assaggiato gli hamburger.

Hanno uno spiccato sapore di spezie ehanno una macinatura fine, quasi da pol-petta. Si abbrustoliscono bene, sono mor-bidi all’interno e croccanti fuori. Possonopiacere soprattutto a coloro che amano lecose molto speziate.

E voi li avete provati?

E se nel piatto ci servono gli insetti?

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alimEnTazionE

Serve più trasparenzasullaproduzione di frutta e verduraoccorre più chiarezza sull’impatto ambientale della produzione di frutta e verdura. uno studio del politecnico dizurigo indica che se da un lato il bio resta una garanzia, i prodotti svizzeri non sono per forza i migliori. cruciali sonoil mezzo di trasporto e il metodo di riscaldamento delle serre, e su questi elementi i consumatori dovrebbero averaccesso a più informazioni per poter fare delle scelte davvero ecologiche.

Iprincipi della produzione “locale” e “distagione” non sono sufficienti perorientarsi negli acquisti di frutta e ver-dura dal punto di vista ecologico. A so-

stenerlo Damian Oettli, responsabile setto-re Consumi ed Economia al WWF Svizzera.Oettli si basa in parte sui risultati di unostudio del Politecnico di Zurigo nel quale èstato analizzato l’impatto ambientale di 23varietà di frutta e verdura (consultabile intedesco su wwf.ch/saison-studie).

Intervistato sulla rivista del WWF(1/2017), Oettli spiega che i fattori chiavesono generalmente il tipo di produzione eil mezzo di trasporto. Spesso in effettiquesti elementi possono far passare in se-condo piano la stagione o la provenienzageografica. Infatti acquistare in invernodei pomodori maturati al sole della Spa-gna è meno dannoso per l’ambiente ri-spetto all’acquisto dei pomodori cresciutiin una serra svizzera riscaldata con com-bustibili fossili.

le serre moderne sono più efficientiOettli mette poi l’accento sul fatto

che l’immagine romantica della frutta edella verdura coltivate di fianco alla fatto-ria non corrisponde ormai più alla realtà.La produzione avviene in serre e inquest’ottica le grandi serre moderne rie-scono a ridurre l’impatto ambientale utiliz-zando poca acqua, pochi concimi e pochipesticidi e ricorrendo all’impiego di ener-gie rinnovabili.

Le serre convenzionali, riscaldate conenergia elettrica, petrolio o gas risultanomolto peggiori.

il problema del trasporto aereoIl fatto che un prodotto venga tra-

sportato, anche a distanze notevoli, non èun problema in sé: dipende dal mezzo ditrasporto. Un trasporto ben organizzatotramite nave o treno può avere un impat-to ridotto. Enorme invece l’impronta eco-logica lasciata dal trasporto aereo.

nuovi criteri e più trasparenzaAlla luce di questa realtà, come ACSI

non possiamo che condividere le richiestedel WWF: ossia che tutti i dettaglianti do-

vrebbero indicare chiaramente quali pro-dotti vengono trasportati per via aerea equali invece provengono da serre intensi-ve riscaldate con combustibili fossili. Le in-dicazioni di provenienza geografica sonoutili ma non sono sufficienti. Mezzi di tra-sporto e tipo di produzione sono purtrop-po indicati soltanto in maniera sporadica enon sistematica.

consigli acSi

L’ACSI concorda pienamente con i cin-que consigli del WWF:l acquistate prodotti bio o di prove-

nienza certificata che diano garanziesugli aspetti problematici indicati;

l evitate soprattutto i prodotti traspor-tati per via aerea

l e quelli coltivati e realizzati in serre ri-scaldate con combustibili fossili;

l consumate più frutta e verdura al po-sto di carne, latte e formaggio;

l non acquistate più di quel che pensa-te di consumare realmente.

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alimEnTazionELa borsa della spesa

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“hors-sol” in etichetta?Sarebbe utile saperlo!le associazioni di categoria delsettore ortofrutticolo, in accordoanche con il forum deiconsumatori Kf, hanno deciso perl’abolizione consensualedell’accordo relativo alladichiarazione delle coltivazionihors-sol. migros si è adeguata alladecisione, più prudenti coop, lidle manor. per noi sarebbeopportuno mantenerla in modoche i consumatori possanoscegliere.

Negli ultimi vent’anni, le superfi-ci dedicate alle coltivazioni sen-za suolo (meglio conosciute co-me hors-sol) in Svizzera sono

cresciute in modo significativo e questamodalità di produzione è ormai ricono-sciuta e sostenibile. Sono queste sostan-zialmente le motivazioni con le qualil’Unione svizzera dei produttori di verdura(USPV), l’Associazione svizzera frutta(SOV), l’Associazione svizzera del com-mercio di frutta, verdura e patate (SWIS-SCOFEL) e il Forum dei consumatori Kf(associazione che non fa parte dell’Allean-za dei consumatori) hanno deciso di met-tere la parola fine all’accordo del 1996 perla dichiarazione delle verdure coltivatehors-sol. Da allora molte cose sono cam-biate e l’hors-sol è ormai riconosciuto co-me metodo di coltivazione efficiente edecologico.

Dando seguito a questa decisione,Migros, dal 2017, ha smesso di segnalarel’hors-sol sulle etichette. Manor e Lidlhanno fatto una scelta diversa: le informa-zioni resteranno visibili. Da parte sua Co-op aveva inizialmente annunciato l’ab-bandono della segnalazione come Migros,salvo poi ritornare sui propri passi in se-guito ai malumori espressi da alcuni con-sumatori. E quindi la segnalazione resta.

la spiegazione di migrosDa noi raggiunto, Luca Corti di Mi-

gros Ticino ha spiegato che “Migros si èallineata a una decisione ben ponderata esoprattutto presa da professionisti del set-tore con il consenso del Forum dei consu-matori”. Corti ha anche specificato che“sono davvero pochi i clienti che ci chie-dono se una tale verdura o una tale insa-lata sia frutto di una produzione hors-sol.

A queste singole richieste può far frontesenza problemi il nostro servizio clienti, laM-Infoline. Se qualcuno volesse assoluta-mente rinunciare all'acquisto di prodottihors-sol può orientarsi verso quelli bio.Agli agricoltori bio in Svizzera non è anco-ra permesso coltivare prodotti fuori dalterreno”.

ma cos’è l’hors-sol oggi?L’hors-sol è una tecnica di produzione

che prevede l’utilizzo di un substrato (co-me lana di roccia o cocco) invece del ter-reno. In Ticino sono coltivati hors-sol po-modori, melanzane e cetrioli, mentre inSvizzera interna anche insalata e peperoni.

L’obbligo della dichiarazione sui pro-dotti hors-sol fu istituito negli anni ‘90,quando questa tecnica era ancora agli al-bori e vi erano non pochi motivi di per-

plessità. Oggi i vantaggi di questa tecnicasono appurati e i firmatari dell’accordohanno deciso di stralciarne i contenuti.Grazie a questo metodo si può in effetti ri-durre drasticamente l’utilizzo di prodottifitosanitari, nonché il dispendio di acqua.Il minor utilizzo di prodotti chimici rappre-senta anche un passo in avanti per la salu-te dei lavoratori del settore. Ottimizzandola gestione della pianta si possono dimi-nuire i rischi di malattie.

Visto che si tratta di un ciclo chiuso sipossono riutilizzare e riciclare parte dellerisorse utilizzate nella produzione comel’acqua. E ovviamente, un enorme van-taggio è rappresentato dal bassissimo di-spendio di superficie. Con l’hors-sol sipossono coltivare molte più verdure in unminor spazio. Insomma i timori iniziali so-no ormai decisamente superati, anche seci sono ancora dei consumatori che guar-dano all’hors-sol con sospetto, e che quin-di gradiscono sicuramente la segnalazionein etichetta. Per questa ragione l’ACSI ri-tiene utile che questa informazione sia in-dicata in etichetta, se non altro per darel’opportunità di scelta ai consumatori.

E la qualità del prodotto?Una parte delle perplessità attorno

all’hors-sol riguarda la qualità del prodot-to. Un pomodoro hors-sol, è altrettantogustoso di un pomodoro la cui pianta ècresciuta nel terreno? Noi li avevamo pro-vati (vedi BdS 6.13) e abbiamo potuto ap-purare che anche dal profilo del gusto nonvi è nulla da eccepire. Gli ortaggi prodottisenza suolo non temono il confronto ne-anche dal questo punto di vista. La minordurata della produzione e il minor dispen-dio di acqua non influiscono infatti sul sa-pore del frutto.

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La borsa della spesa

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SoTTo la lEnTE

Cabine telefoniche, è un addiodal 2018 non faranno più parte del servizio universale, come deciso da governo e parlamento già negli scorsi anni. lecabine telefoniche (o publifon) sembrano insomma uno di quei mezzi tecnologici, come anche per esempio i fax,destinati ben presto ai musei. oggi ci sono ancora circa 2’800 cabine funzionanti in Svizzera, ma a partire dall’annoprossimo, il loro numero è destinato a scendere drasticamente. il motivo è molto semplice: nel mondo del telefonocellulare, le cabine non le usa più quasi nessuno. E hanno dei costi notevoli, in continuo aumento, per la sempremaggior difficoltà a trovare pezzi di ricambio ed effettuare la manutenzione. Ecco quindi che questo elemento delpaesaggio urbano (ma anche di paese) sparirà del tutto, lasciando forse anche un certo senso di nostalgia. mafioriscono le idee per il loro riutilizzo.

Sono nate e si sono diffuse circa un secolo fa (a partire da-gli anni ‘10/’20) ma la loro storia secolare è destinata aconcludersi nel prossimo futuro. Le cabine telefonichenon sono più una necessità, da quando il telefono cellu-

lare è diventato di utilizzo comune e sono ormai pochissime lepersone che non lo possiedono.

A garantire la presenza delle cabine in Svizzera è Swisscom,che ad oggi conta 2’800 apparecchi sul territorio. Tutto ciò comeparte del servizio universale operato dalla compagnia svizzera.Tuttavia, conformemente alla decisione del Consiglio federale,dal 2018 i Publifon (telefoni pubblici) non rientreranno più nelservizio universale. Nel contratto non compare più infatti l’obbli-go di offrire un telefono fisso a pagamento in ogni località. Ve-diamo alcune delle cifre dietro a questo “pensionamento”.

Dal 2004 al 2016 il numero di telefonate effettuate nelle ca-bine telefoniche in Svizzera è sceso del 95%. Solo nell’anno2016 il calo è stato del 30%. L’85% delle 2’800 cabine ancora inuso non copre più i costi, e questo nonostante Swisscom le abbiagià ridotte negli scorsi anni. Anche i Publifon offerti in ristoranti,hotel o enti pubblici non vengono quasi più utilizzati. In effetti,solo il 10% di questi telefoni pubblici è rimasto rispetto all’anno2000 (i restanti sono stati disdetti dagli enti che li gestivano). Sitratta ovviamente di una tendenza in atto su scala planetaria. Intutto il mondo i telefoni pubblici vengono scalzati dai cellulari enon sono più oggetto di sviluppo. Per questo motivo i ricambistanno diventando sempre più rari e la manutenzione più costo-sa, il tutto per un servizio per cui praticamente non esiste più ri-chiesta. Sono le ragioni che hanno spinto Swisscom alla decisionedi ridurre ulteriormente il numero di apparecchi restanti. La com-pagnia ha già annunciato che in futuro investirà in nuove tecno-logie al passo con i tempi.

le eccezioni di carceri e centri d’asiloPer strutture particolari come carceri o centri d’asilo, dove il

telefono cellulare non è una possibilità, Swisscom ha garantitoche proporrà soluzioni alternative. Dei telefoni pubblici continue-ranno quindi in qualche modo a esistere, almeno in alcuni luoghispecifici.

bibliocabine, stazioni per il pronto intervento, docce opiccoli negozi?

E allora che cosa fare con le cabine telefoniche? In tutto ilmondo da ormai diversi anni fioriscono le proposte alternative diutilizzo di questi spazi per evitare di “rottamarle”.

Una di quelle più conosciute, che ha attecchito anche da noi,è quella delle Bibliocabine, spazi dove prendere in prestito o la-sciare libri usati. Alcuni esempio li abbiamo già illustrati su questepagine, a Tenero e Breganzona, Neggio e Castel San Pietro. Mace ne sono molti altri.

Altra idea molto interessante è quella delle stazioni per il

pronto intervento. Nata in paesini in zone discoste della Scozia,dove l’ospedale più vicino può essere fuori portata, l’idea consistenell’installare nella cabina un defibrillatore. Il comune ticinese diMenzonio ha deciso di seguire questa via già un paio di anni fa.

Ma le proposte non si fermano qua, e ce ne sono di tutti i ti-pi. In zone di mare, alcune cabine telefoniche sono diventate del-le docce. Altrove, piccoli negozi o ancora microscopiche galleried’arte.

A Mendrisio, una cooperazione fra Swisscom e la Città haavviato un progetto culturale insieme al Museo d’arte di Mendri-sio per un riutilizzo delle cabine telefoniche.

Che la scomparsa dei telefoni non significhi per forza lascomparsa dei loro “involucri”? Quel che è certo, è che alcune diqueste idee hanno il loro fascino e la loro utilità.

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L’ in piazza

nelle prossime settimane l’acSi sarà presente sulle piazze dei capoluoghi dellaSvizzera italiana per incontrare le socie e i soci e per farsi conoscere da chi ancoranon la conosce. al suo stand si potrà avere anche la consulenza di infoconsumi suquestioni legate ai consumi o all’assicurazione malattia. chi è interessato potràfirmare l’iniziativa popolare “per prezzi equi”. E ci sarà anche dell’altro.

appuntamentil Sabato 7 ottobre a Roveredo GRIn Piazeta - dalle 9 alle 17

l Sabato 14 ottobre a LocarnoLargo Zorzi - dalle 9 alle 17

l Sabato 21 ottobre a BellinzonaMercato del sabato - dalle 9 alle 14

l Sabato 28 ottobre a LuganoPiazza Dante - dalle 9 alle 17

l Sabato 11 novembre a ChiassoPiazza Indipendenza - dalle 9 alle 17

l Sabato 18 novembre a MendrisioPiazzale alla Valle - dalle 9 alle 17

Eventuali cambiamenti saranno comunica-ti su www.acsi.ch e su facebook

Un’efficace politica dei consumatori contribuisce a cam-biare in meglio la vita di tutti i cittadini. Ma non solo:consumatori fiduciosi, informati e responsabili sono unmotore positivo dell’economia. L’ACSI (Associazione

consumatrici e consumatori della Svizzera italiana) lavora per que-sto. È un’associazione di difesa dei consumatori, non profit, auto-noma e indipendente che si pone l’obiettivo di formare consuma-tori attenti e consapevoli e nel contempo mette in atto tutto il ne-cessario per difenderli e per far adottare politiche per la loro tutela.Le sue prese di posizione e l’informazione tengono conto e cercanodi promuovere i principi dello sviluppo sostenibile per una migliorequalità complessiva della vita.

L’ACSI è membro attivo della Commissione federale del con-sumo (CFC) e collabora con le organizzazioni consumeriste svizze-re e europee.

Dal 2010, l’ACSI, con l’FRC e l’SKS (Fédération romande desconsommateurs e Stiftung für Konsumentenschutz) ha fondatol’”Alleanza delle organizzazioni dei consumatori”. Le tre organiz-zazioni ACSI, FRC e SKS uniscono le loro forze per meglio difenderegli interessi delle consumatrici e dei consumatori a livello federale.La globalizzazione dei mercati e lo sviluppo di nuove tecnologie, in-fatti, offrono ai consumatori interessanti novità e possibilità, maanche nuovi rischi. Le organizzazioni dei consumatori sono pertan-to sempre più sollecitate a fornire ai cittadini informazioni attendi-bili e a lottare per la difesa dei loro interessi. La decisione di ACSI,FRC e SKS di unire le proprie forze è stata pertanto ritenuta la misu-ra più appropriata per poter affrontare e svolgere in modo efficacee conseguente i loro sempre più complessi e impegnativi compiti. Inquesti 7 anni di lavoro comune sono già stati raggiunti diversi risul-tati importanti per i consumatori elvetici. Molto però resta ancorada fare e il sostegno delle cittadine e dei cittadini è indispensabile.

Dal 2010 l’ACSI è anche associazione di difesa dei pazienti aven-do assorbito l’Associazione pazienti della Svizzera italiana.

Statuto acSiart. 3 ScopiNell’ambito e nel rispetto dei diritti fonda-mentali dei consumatori universalmente ri-conosciuti, gli scopi dell'ACSI sono: a) sensibilizzare, informare e formare i con-sumatori affinché possano effettuare scelteconsapevoli e responsabili b) impegnarsi e agire a tutti i livelli nella di-fesa dei loro interessi c) perseguire obiettivi in accordo con i prin-cipi dello sviluppo sostenibile. pe

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i diritti dei consumatori Si tratta dei diritti sanciti da ConsumersInternational (che riunisce oltre 200 organizza-zioni in più di 100 paesi): l il diritto di soddisfare i bisogni fondamentalil il diritto alla sicurezzal il diritto all'informazionel il diritto alla sceltal il diritto a essere ascoltatil il diritto alla riparazione dei tortil il diritto all'educazione al consumol il diritto a un ambiente sano e a una migliore

qualità di vita

i diritti dei pazientiLa Legge sanitaria (LS) in vigore nel canton Ticino ha codificatoi principali diritti dei pazienti:l il diritto di di essere curatol il diritto di interrompere un trattamento sanitariol il diritto di ricevere cure adeguate e scientificamente ricono-

sciute (obbligo di diligenza del medico)l il diritto all’autodeterminazione l il diritto a un’informazione adeguatal il diritto di prendere visione della cartella clinical il diritto di dare o negare il proprio consensol il diritto alla libera scelta del medico e della struttura sanitarial il diritto alla riservatezza.

hai bisogno d’aiuto? chiedi ai nostri servizi

I ser

vizidell’ACSI

aSSociarSi conviEnEdillo ai Tuoiamici!

vuoi essere informato? l leggi la bdSl visita il sito www.acsi.chl seguici sulla nostra pagina facebook

infoconsumiInfoconsumi ACSI offre informazioni e consigli su acquisti e contratti concernenti prodotti e servizi, come pure in

caso di controversie o disguidi con i fornitori. Infoconsumi ha a disposizione un'ampia documentazione e test com-parativi aggiornati pubblicati sui principali periodici dedicati al consumo, svizzeri e stranieri. Alle consumatrici e aiconsumatori si consiglia di chiedere informazioni prima di effettuare un acquisto importante o di firmare un contratto.Per le consulenze che necessitano un esame più approfondito e specialistico l'ACSI ha a disposizione una giurista.Infoconsumi ACSI è a disposizione di tutti i soci.

consulenza casse malatiIl servizio di consulenza sulle casse malati offre informazioni soprattutto sulle possibilità di risparmio previste dal-

la Legge sull'assicurazione malattia: aumento della franchigia, rinuncia alla copertura per infortunio per chi è già as-sicurato, richiesta del sussidio cantonale, limitazione della libera scelta del medico e degli stabilimenti di cura, ecc.Vengono dati consigli anche a chi è intenzionato a cambiare cassa malati (termini di disdetta,lettere tipo) o a rinun-ciare a una o più assicurazioni complementari. Grazie a un accordo con il Dipartimento sanità e socialità (DSS), il ser-vizio di consulenza è aperto a tutti, soci e non soci.

consulenza pazientiIl servizio di consulenza per i pazienti offre informazioni sui loro diritti e sui mezzi per farli valere se fossero stati

violati nonché sulle procedure da seguire in caso di presunti errori medici. Il servizio risponde pure a richieste di chia-rimenti sulle fatture emesse dai fornitori di prestazioni sanitarie (medici, dentisti, farmacisti,...). Il servizio di consu-lenza è riservato ai soci: casi semplici gratis; fr. 30.– se il caso necessita dell'apertura di un dossier.

consulenza contabilità domesticaPer aiutare chi desidera mettere un po' d'ordine nella contabilità privata, magari in vista di progetti importanti,

l'ACSI ha a disposizione un servizio di consulenza sulla contabilità domestica. Il servizio fornisce informazioni su sva-riati temi quali la quantificazione delle spese correnti (cibo e bevande), la “paghetta” per scolari e studenti, il contri-buto alla famiglia di un apprendista o di un figlio che lavora, il costo di un'automobile, l'acquisto di un appartamentoo di una casa, la ripartizione delle spese nelle coppie non sposate, la somma che va dedicata all'affitto. Il servizio con-sente di allestire un budget personalizzato parziale o globale sulla base dei dati forniti dal richiedente. La consulenzaè completata dai "Quaderni sui conti di casa", utile strumento per tenere sotto controllo le spese. Per i soci dell'ACSIla consulenza è gratuita. È garantita la massima discrezione.

contatti per tutti i servizi:tutte le mattine 9.00-10.30, tel. 091 922 97 55 (tasto 1)

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Statuto acSiart. 4 attività Per conseguire i suoi scopi l’ACSI si impegna a: a) informare con una propria rivista e un sito internet, con comunicati stampa e prese di posi-zione pubbliche e a collaborare con i media b) rappresentare gli interessi dei soci e dei consumatori in generale nei confronti di produttori,commercianti e autorità e a intervenire nei processi di elaborazione di leggi e regolamentazio-ni che li concernono c) collaborare regolarmente e strettamente con le altre organizzazioni nazionali e internazio-nali di consumatori d) sostenere iniziative o azioni altrui consone agli scopi dell’Associazione e)gestire servizi a favore dei soci, come le consulenze e le iniziative per la valorizzazione del-l’usato.

il mercatino dell’usato cerchi il corredino per il bebè? felpe, jeans, giacche perbambini? abbigliamento e attrezzature sportive (pattini, sci,scarponi, bob,...) per grandi e piccini? non sai che fare delseggiolone, del passeggino, del lettino, ancora quasi nuovi?passa al mercatino dell’usato dell’acSi.locarno, via castelrotto 20 - tel. 079 414 81 39

La raccolta e lo smaltimento degli ingombranti non riciclabili costa 400 franchi la tonnellata. Ridurre la quantità di in-gombranti che i comuni devono raccogliere favorendone il recupero contribuisce alla riduzione delle spese di raccol-ta. Ecco perché l’ACSI, quindici anni fa, ha ideato e realizzato lo “scambio dell’usato”: una collaborazione con iComuni che ha l’obiettivo di ridurre la massa di rifiuti da eliminare, valorizzando il recupero di materie prime e darenuova vita a oggetti ancora in buono stato. Su www.acsi.ch trovate i Comuni che organizzano momenti di scambiodell’usato. Per informazioni contattare il segretariato ACSI.

Scambio dell’usato

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La vecchia radio non funziona più, il ferro da stiro ha solo il filo un po’ rovinato, al telefono basterebbe cambiarela batteria, a quella comoda giacca a vento basterebbe sostituire la cerniera… A volte, ci vorrebbe poco per ri-mettere perfettamente a nuovo un apparecchio elettrico ma anche orologi, giocattoli, scarpe, abbigliamento,mobili, biciclette… La maggior parte delle persone sarebbe disposta a far riparare di più oggetti e attrezzature cheha in casa, a volte anche per il valore affettivo e per abitudine, se sapesse come farlo o a chi rivolgersi. L’ACSI hatrovato la soluzione: il Caffè Riparazione. Appuntamenti e Lista dei riparatori su www.acsi.ch.

caffè riparazione

Più di 40 anni di storiaLa storia dell’ACSI comincia negli anni Settanta ed è strettamente legata al riconoscimento del voto alle don-ne (decretato con il referendum del 7 febbraio 1971). Alcune delle donne che si erano battute per l’otteni-mento di questo diritto, una volta elette, costituirono, in pieno boom economico, un sodalizio volto a sensi-bilizzare una nuova categoria di cittadini prima inesistente, i consumatori. Nel 1974 fondano l’ACSI (alloracon una connotazione solo femminile, Associazione consumatrici della Svizzera italiana). L’anno successivoesce il primo numero de La Borsa della Spesa.Alcune di queste figure femminili si trovano oggi in “Tracce di donne” negli Archivi Riuniti delle Donne tici-nesi (AARDT). È qui, tra le biografie di donne del Luganese che hanno lasciato un segno nella storia della se-conda metà del Novecento, che si trovano anche numerose donne che hanno concepito e fondato l'ACSI. Traqueste, in primo luogo la presidente fondatrice Marili Terribilini-Fluck. www.archividonneticino.chMaggiori dettagli della storia dell’ACSI su www.acsi.ch.

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La prova: conservare la documentazioneDocumentare ogni disagio o costoprovocato dalla controparte. Lefatture, le ricevute, gli scontrini dicassa, la corrispondenza, le foto-

grafie, ecc. possono rivelarsi prove determinanti in casodi litigio o di contestazione.

Il contratto:prima di firmarepensaciLa firma è vincolante. Leggeresempre con estrema attenzio-ne il contratto, senza fretta e in

tutte le sue parti, prima di firmare perchè firmare significaaccettare il contratto integralmente, con tutte le sue con-seguenze. Non è possibile pretendere l’annullamento di un con-tratto firmato per un motivo qualsiasi, se non rispettan-do le clausole eventualmente contenute nel contrattostesso o quando la legge lo prevede espressamente. Anche l’accordo verbale (dato per esempio in occasionedi un’ordinazione o di un acquisto) è vincolante, nei casiin cui la legge non prevede obbligatoriamente la formascritta.

La contestazione:reclamare per scrittoPerchè un reclamo scritto, di cuidobbiamo conservare copia, do-cumenta in modo chiaro le no-stre pretese, meglio se inviatoper raccomandata, in particolarequando la legge impone dei ter-

mini per far valere i propri diritti.

La revoca: esercitare il diritto diripensamentoLa legge riconosce un diritto di re-voca entro 14 giorni che si puòesercitare solo se l’offerta di ven-dita è avvenuta in casa (anche al

telefono), sul posto di lavoro, su pubbliche vie o piazze,su mezzi di trasporto pubblici o durante un viaggio pro-mozionale e se l’importo è superiore a fr. 100.Ricordatevi: il diritto di revoca non vale se il contratto èstato stipulato in un negozio, in occasione di fiere oesposizioni commerciali o in internet.

La garanzia: per nonavere brutte sorpresePer tutti gli oggetti nuovi messi invendita la garanzia minima legaleè di 2 anni. Il venditore può peròescludere completamente la ga-ranzia e quindi è importante legge-

re attentamente il contratto d’acquisto. Per gli oggettiusati il venditore può ridurre la garanzia a 1 anno, ma nona un periodo inferiore.

Il prezzo: deve essere sempre espostoPer esercitare la libertà di scelta èindispensabile poter confrontare iprezzi. Il prezzo è un’informazio-ne determinante in ogni decisio-

ne d’acquisto. Il prezzo deve essere esposto sugli scaffali,nelle vetrine, al bar o al ristorante, nei saloni parrucchiere,istituti di bellezza e pedicure, centri sportivi e fitness, centriricreativi (teatri, musei, esposizioni, fiere e manifestazionisportive), lavanderie, servizi di telefonia, cambio valute,viaggi “tutto compreso”.

L’etichetta: fonteprincipale di informazioneL’etichetta, (insieme con il prezzo)è l’elemento oggettivo che il con-sumatore ha a disposizione per fa-re una scelta e quindi un acquisto.

L’etichetta deve fornire tutte le indicazioni utili per unutilizzo o consumo (se si tratta di un alimento) corretto eprivo di rischi per il consumatore.

La salute: maggiorequalità di vitacollettivaLa salute è una risorsa che ciconsente di vivere, di stare congli altri, di apprezzare le piccolecose, di fare progetti, di investi-re nel futuro, di superare le dif-

ficoltà che sorgono durante la vita. La salute dipendeprima di tutto dai nostri comportamenti e dall’ambientein cui viviamo. Affidarsi esclusivamente al sistema sani-tario può portare a un consumo eccessivo e inutile diprestazioni sanitarie che, oltre a essere uno spreco dirisorse, può essere anche dannoso per la salute stessa.

I rifiuti:per rispettarel’ambienteLa realizzazione di un qualsiasiprodotto richiede impiego di ri-sorse naturali, di energia, di lavo-ro, di trasporto. C’è spreco di ri-sorse naturali, energia, lavoro etrasporto anche quando i prodot-

ti diventano rifiuti. Quando si fa un acquisto è bene pensarepure ai rifiuti che può produrre.

Diventa socio/adell’ACSI:noi ti informiamo e tiaiutamo a far valere ituoi diritti diconsumatore.E con i nostri consiglipuoi risparmiare!Le

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conSumaTori aTTEnTi

Con lo zainosulle spalle per 9 mesila scuola è iniziata da pochi giorni egià vediamo all’uscita delle scuolebambini che rientrano a casa conzaini pesanti sulle spalle, chepenzolano sulle natiche o chesballottolano sulla schiena perché...la rincorsa si puo prendere anchecon i libri nello zaino. Tuttavia perevitare problemi alla schiena e alportamento in genere è beneprestare attenzione a come deveessere lo zaino degli scolari e comesi deve portare. buone abitudini sindai primi anni scolastici possonocomportare benefici salutari pertutto il percorso scolastico e oltre.

Intanto è bene prestare attenzione alpeso dello zaino una volta riempito diquaderni e libri. Generalmente pen-sano troppo. Il peso portato sulle

spalle non dovrebbe superare il 10% delpeso del ragazzo o della ragazza: un ec-cesso di peso trasportato tutti i giorni e

magari in modo non appropriato può ave-re delle ripercussioni sulla postura, la cre-scita e addirittura il coordinamento deimovimenti.

Ci sono poi i riti della moda, come peresempio, portare lo zaino su una sola spal-la: così facendo però si tende a curvare la

colonna vertebrale sul lato opposto esquilibrare bacino e spalle. Il peso deve in-vece essere correttamente ripartito su en-trambe le spalle. Lo stesso vale se lo zainoè trasportato a mano e non sulle spalle.

E veniamo ora ad alcuni pratici consi-gli per genitori e ragazzi.

come sceglierlol Lo zainetto scolastico è come un vestito: la taglia deve essere

giusta, né troppo grande né troppo piccola.l Le bretelle devono essere larghe e imbottite per non segnare le

spalle e garantire una distribuzione omogenea del carico su en-trambe le spalle.

l La parte che appoggia sulla schiena deve essere rigida.l Per ragazzi e ragazze particolarmente turbolenti, è utile sce-

glierlo con una cinghia addominale (per evitare che sballottolisulla schiena con tutto ciò che contiene). Ciò vale comunqueanche in generale: con la cintura addominale infatti lo zainoaderisce bene al corpo.

l Meglio se dotato di strisce catarifrangenti che rendono il gio-vane più visibile quando c’è poca luce, soprattutto d’inverno,se va a scuola a piedi o in bicicletta.

come usarlol Lo zaino va riempito in altezza e non in larghezza, partendo dallo schienale

e introducendo per primi gli oggetti più pesanti (come i libri).l All’interno gli oggetti devono essere ben ripartiti con quelli più pesanti ap-

poggiati alla colonna vertebrale.l Lo zaino va chiuso sempre bene in modo da compattare il più possibile ciò

che contiene.l Le bretelle devono essere regolate in modo che non pesi di più su una spalla

rispetto all’altra.l Lo stesso vale per la lunghezza delle bretelle: la parte inferiore dello zaino

indossato non deve oltrepassare la linea delle anche. l Ogni tanto si può portare come cartella se il peso non è eccessivo, utilizzan-

do l’apposita maniglia. l Bisogna anche imparare a trasportare solo lo stretto necessario.

cose da evitarel Evitare di tenere lo zaino sulle spalle per più

di 15 minuti, toglierlo appena possibile (peresempio, in autobus).

l Non sovraccaricarlo.l Non correre con lo zaino in spallal Non portarlo mai su una sola spalla; lo zai-

no, inoltre, deve essere posizionato piutto-sto alto: lasciarlo penzolare sul fondo schie-na, perché fa “megastyle”, non si addicemolto alla colonna vertebrale (soprattuttose il sacco pesa 5 o più chili).

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Soldi

dubbi su un prodotto o una cura in rete? meglio toglierseli con chiedileprove

doppioclicK

positivi e negativi, anche sui social network (www.facebook.com/ChiediLeProve).

Può sembrare un po’ impudente mettere in dubbio le di-chiarazioni di un’azienda, ma purtroppo c’è chi approfitta diquesta ritrosia per vendere a caro prezzo paccottiglia inutile otruffaldina. In realtà sapere quali sono le basi oggettive (test cli-nici, statistiche, ricerche scientifiche pubblicate) delle afferma-zioni di efficacia di un prodotto è un diritto del consumatore epotrebbe diventare una sana abitudine di trasparenza.

Le indagini raccolte (Chiedileprove.it/story) sono illumi-nanti: aziende che avrebbero semplicemente ignorato le do-mande di un cittadino spesso cambiano registro e diventano di-sponibili quando vedono che la richiesta e la risposta verrannopubblicate su Chiedileprove e vagliate da esperti. E a volte an-che il silenzio può diventare una risposta incredibilmente elo-quente.

Su Internet, ma anche negli altri mezzi di comunicazionecommerciali, è facile imbattersi in pubblicità di prodottiche promettono prestazioni straordinarie: placchette che

proteggono dalle “radiazioni” dei telefonini, dispositivi che mi-gliorerebbero l’apprendimento nei bambini o renderebbero al-calina l’acqua del rubinetto, producendo effetti medici eccezio-nali. Spesso le pubblicità dicono che “Studi dimostrano che...”,ma non dicono quali sono questi studi. Come si fa a sapere sesono veritieri e corretti? Sarebbe bello poter chiedere ai produt-tori le prove di quello che affermano, ma è complicato.

Chiedileprove.it ci aiuta: è la versione in lingua italiana del-l’iniziativa internazionale Ask for Evidence (askforevidence.org),che guida i comuni cittadini nel fare domande serene e preciseai produttori e rivenditori di ogni genere di prodotto, li aiuta neldecifrare le loro risposte, spesso tecniche e fumose, rivolgendosia esperti di settore, e poi mette a disposizione di tutti i risultati,

PAOLO ATTIVISSIMO

Io e mio marito, entrambi 72enni, siamo assicurati per la degenzanel reparto privato. Mio marito paga un premio di 385 franchi almese, io 356, con una franchigia di 3'000 franchi. La recentescomparsa di una conoscente 92enne che a 70 anni aveva rinun-ciato alla complementare ospedaliera mantenendo unicamentel’assicurazione obbligatoria, ci fa riflettere sull’opportunità o me-no di mantenere queste coperture. Voi cosa ne dite?

C.N.-Lugano

Per fare una valutazione è utile innanzitutto calcolare quanto ri-sparmiereste rinunciando alla copertura per camera privata. At-tualmente in 2 pagate 741 franchi al mese, pari a 8'892 franchiall’anno. Se rinunciaste adesso, e se aveste la fortuna di vivereancora 20 anni come la vostra conoscente, il vostro risparmioraggiungerebbe i 177’840 franchi. Una somma impressionante,destinata a lievitare visto che i vostri premi saliranno con l’au-mentare dell’età e in caso di peggioramento dello stato di salu-te. Per chi se le può permettere, la decisione sul mantenere omeno le complementari ospedaliere non è tuttavia solo unaquestione di soldi. Si deve valutare il valore attribuito alla priva-cy (camera a un solo letto) e alla libera scelta del medico (in ge-nere il primario).Tenendo tuttavia presente che il primario è il responsabile medicodi tutti i pazienti di un reparto e non solo di quelli assicurati in ca-mera privata. Chi fosse intenzionato a disdire una o più assicurazioni comple-mentari può chiedere consigli al centro Infoconsumi dell’ACSI. Ingenere la disdetta deve essere data entro il 30 settembre. In casodi aumento dei premi il termine di disdetta è di 30 giorni.

Copertura assicurativa per degenza in camera privata:ma quanto mi costa?

Pago sempre anticipatamente le tasse. Sono quindi restato stu-pito quando mi hanno inviato da pagare gli interessi di ritardo.Riguardando il dettaglio mi sono reso conto che nel pagamentocon ebanking non avevo usato il numero di riferimento dellapolizza allegata ma quello della polizza dell’anno precedente.Quindi il versamento è finito nell’”anno sbagliato”. Purtroppo,pagando frettolosamente gli interessi di ritardo ho commessoun analogo errore e ho ricevuto in seguito un richiamo maggio-rato di fr. 50.-. Ho telefonato per chiarire l’errore e ho potutoevitare la multa. Ciliegina sulla torta: lo Stato in precedenza ap-plicava gli stessi interessi per i versamenti in anticipo e perquelli in ritardo. Ora invece quelli di ritardo sono maggiorati.

P.R.-Caslano

Felice Zanetti, capo dell’Ufficio esazione e condoni, confermache la situazione segnalata nella lettera è “abbastanza frequentetra coloro (moltissimi) che utilizzano l'e-banking per i loro paga-menti ed è effettivamente dovuta al fatto che non modificano ilnumero di riferimento della cedola” e il versamento finisce nelcalcolo di un anno fiscale diverso. “Con l'accredito automatico -continua - per noi è impossibile accorgerci dell'anomalia e lostesso vale per il contribuente che non riceve un avviso di accre-dito”. Assicura tuttavia se il contribuente segnala il disguido (an-che a distanza di anni) l’ufficio procede al riversamento a favoredell'anno corretto senza calcolare interessi di ritardo. Se invece ilversamento va su un anno fiscale già regolarizzato e saldato, i sol-di sono ritornati automaticamente al contribuente.Occhio quindi al numero della cedola quando si pagano le tasse(ma non solo) con e-banking!

pagamenti onlineper le tasse Occhio a usare il riferimentogiusto della cedola!

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SaluTE

concronos: centro del movimentoper “anta”... ma non sololo scopo è quello di dedicare del tempo alproprio benessere e al proprio fisico: perquesto chi ha ideato concronos non amadefinire questo luogo come una palestra, macome un “centro del movimento” natoprincipalmente per mantenere le propriecapacità fisiche e cognitive e laddovenecessario recuperare la forza muscolare.Ecco perché si rivolge principalmente allapopolazione in là negli “anta” ma anche a tutticoloro che desiderano avvicinarsi all’attivitàfisica e/o restare fit in un ambiente rilassatoche si propone anche come puntod’aggregazione e svago intergenerazionale.

ConCronos è un’associazionesenza scopo di lucro nata suiniziativa di Patricia Campana-Lozano, presidente, e Rosaria

Sablonier-Pezzoli, segretaria e ideatricedel progetto, che nella loro esperienzaprofessionale e di vita hanno potuto ri-scontrare che un eccesso di sedentarietàpuò portare a disagi fisici importanti, insi-curezza nell’incedere, soprattutto conl’andar del tempo. Inoltre aumenta consi-derevolmente il rischio di cadute con con-seguenze potenzialmente dannose soprat-tutto nelle persone anziane. L’ideale èpensarci per tempo per fare in modo dimantenere attive le capacità fisiche. Macomunque non è mai troppo tardi per atti-varsi per recuperare la funzionalità musco-lare. Meglio ancora se tutto ciò è abbinatoad un allenamento anche delle capacitàcognitive che ci rendono vigili di fronte aostacoli imprevisti.

Da queste osservazioni è nato il pro-getto ConCronos, concretizzato nel marzodello scorso anno, grazie al sostegno fi-nanziario di organizzazioni no profit (pri-ma fra tutte AILA Associazione italiani diLugano per gli anziani, ma anche Scudo-

Servizio cure a domicilio del Luganese, ProSenectute, Associazione La Meridiana,Fondazione Margherita Lugano e VillaSanta Maria) e alla collaborazione con ilPolitecnico di Zurigo che ha testato le spe-ciali apparecchiature del centro.

La sede a Lugano è la prima e per oraunica in Svizzera che può vantare un per-corso completo di questo tipo. L’approccioè innovativo e benché sia indirizzato inparticolare agli over 60 è adattabile a ognietà. Le apparecchiature consentono un al-lenamento funzionale personalizzato perstimolare la forza e l’abilità ed evitare il so-vraccarico articolare. Proprio per questosono indicate anche per le donne che siavvicinano alla menopausa e possono es-sere adattati anche per persone con disa-bilità varie.

Un istruttore professionista è semprepresente e il programma individuale, regi-strato su un bracciale elettronico, è stabili-to dopo un colloquio iniziale.

La maggior parte delle persone chefrequenta il centro è un po’ in là con glianni, ma ci sono anche giovani adulti e fa-miglie, un momento dedicato al benessereper allenarsi con il famigliare più anziano.

Per i suoi specifici scopi il centro non sipone in competizione con le classiche pa-lestre ma neppure con strutture più medi-calizzate, copre invece lo spazio di esigen-ze intermedie. ConCronos ha ottenuto ilriconoscimento Qualitop (la Comunità diinteressi di alcuni assicuratori malattia perla garanzia della qualità nei centri fitness)e, chi ha la copertura complementare, puòrichiedere un rimborso da parte dell’assicu-razione malattia (su questo punto è beneinformarsi presso la propria assicurazione).Essendo un ente no profit, le tariffe sonocomunque agevolate (vedi sito internet).

L’iniziativa è nata nel Luganese el’unica sede si trova a Pregassona, mal’obiettivo è quello di portare l’esperienzaanche in altre parti del Cantone.

ConCronos sta a significare “contempo”: il nome scelto per la struttura in-vita a dedicare del tempo a se stessi, alproprio benessere, senza limiti di età. Pro-vare per credere!

centro del movimento concronosvia arbostra 2, 6963 pregassonaTel. 091 940 24 00www.concronos.ch

prezzi troppo alti in Svizzera – firmate l’iniziativa “per prezzi equi”Ogni anno gli svizzeri fanno acquisti all’estero per 11 miliardi di franchi. Una cifra impressionante che potrebbe anche essere ri-dotta, se ci fossero prezzi più bassi da noi. Da anni le associazioni dei consumatori protestano contro i prezzi troppo alti dei pro-dotti importati. Consumatrici e consumatori hanno ora una possibilità concreta di lottare contro l’isola svizzera dei prezzi elevatigrazie all’iniziativa “Per prezzi equi” che intende opporsi ai prezzi artificiosamente alti rispetto a quelli dei paesi che ci circon-dano. L’ACSI lo sostiene da anni: certe differenze di prezzo possono essere giustificate, in particolare se causate da costi di pro-duzione e di distribuzione più elevati. Altre vanno invece combattute perché sono il frutto di un “supplemento Svizzera” appli-cato a molti prodotti importati abusando del nostro potere d’acquisto.

Scaricate le liste dal sito www.prezzi-equi.ch

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Viaggio. Ho incontrato sulla via per Rotter-dam chi cercava di raggiungerla pedalandodalla sorgente del Reno sull’Oberalp, chi ci èarrivato in un paio d’ore in aereo. Proporrei unragionevole compromesso: il treno, che ha ilvantaggio di poter inserire a metà stradaun’altra città intrigante, Bonn ad esempio. LaCentraal Station è elegante, linda e luminosa eovviamente centrale. Siete subito nel cuoredella città. Ripensata da architetti di fama nel

2012, perfino a notte fonda è accogliente, con gli sportelli della bi-glietteria ancora aperti.

Città. Non vi è il classico centro storico che esibisce il suo passa-to carico di gloria e fascino. Ridotta in macerie dalla guerra, è stataricostruita ex novo con criteri urbanistici d’avanguardia. Viali ex-tra-large, spazi verdi ovunque, ciclopiste con doppio senso di mar-cia, porto e vie d’acqua, palazzi che si arrampicano in cielo e museihi-tech distesi nei parchi.

Architettura. Rotterdam è la numero uno!Ho rivisto l’Erasmusbrug, il ponte realizzato nel1996 dalle forme leggerissime e i piloni bianchiasimmetrici, le Kubuswoning, case cubiche del1984 che invecchiando acquistano fascino. Miintrigava scoprire il nuovo arrivato, il Markthal, ilmercato coperto. Un ci-clopico cilindro tagliatoa metà: nel vuoto inter-no padiglioni alimenta-

ri, nella volta appartamenti. Grandissimoimpatto visivo, ma di notte freddo e unpo’ inquietante perché non c’è caloreumano.

Nieuwe Binnenweg.Questo lungo viale centrale mi ha calamitato emi ha fatto colpevolmente trascurare altre areedella città. Mi qui io stavo bene. È una successio-ne di attività commerciali, dalla bottega del fiori-sta a quella del panettiere, dal barbiere al nego-zio d’arredamento. Al 97 ho felicemente consu-mato qualche oretta da Jordy’s Bakery (jordysba-kery.nl), panetteria-pasticceria con produzione inloco, per cui l’impatto visivo si è unito a quelloolfattivo; al 182 mi ha accolto Gys, un po’ risto-rante, un po’ caffè (gysrotterdam.nl) ideale pergustare gli ottimi brood, panini creativi che val-gono il pasto di mezzogiorno.

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Witte de Withstraat. Una successione ininterrotta di ristoran-ti, un’animazione incredibile fin nel cuore della notte con cucineetniche per viaggiare nel mondo in poche centinaia di metri. Tut-ta Rotterdam passa di qui.

Dormire. Tre suggerimenti: Breitner, sulla via omonima, silen-ziosa laterale della Binnenweg. Rapporto qualità prezzo eccellen-te. Non memorabile, ma ci si sta più che dignitosamente con spe-sa modesta. Un poco più caro è il Bazar, che è pure frequentatissi-mo ristorante etnico. Dormirete in camere sorprendenti. A me neè capitata una in stile marocchino, ciò che qui fa strano. 75 eurola singola con colazione. Emma ha standing superiore, vi avreidormito con piacere, ma non mi garantivano il posteggio nottur-no per la bici. Tutti e tre sono in posizione ideale tra il centro e laCentraal Station.

Fiets. Occorre abituarsi a questa parola. Significa bicicletta. ARotterdam è regina. Ciclabilità a doppia corsia, guai a procederecontromano anche perché i residenti hanno pedalata spedita, so-no allenati e non han tempo da perdere, quindi è bene essereconcentrati. Molteplici i posti per il noleggio: da Halfords, Groe-nendaal 239, appena dietro le case cubiche, miglior tariffa notatain città a 8,5 € al giorno.

Waterbus. Il bus sull’acqua, l’equivalente del vaporetto a Ve-nezia. Partenza dall’Erasmusbrug per Dordrecht ogni trenta mi-nuti. In un’oretta di navigazione incrociando battelli e chiatte,scoprendo la vita sulle rive del grande fiume, raggiungerete lameta troppo presto.

Dordrecht. Cittadina d’acqua tra canali,la Mosa e il Reno. Rispetto a Rotterdamconserva un centro carico di storia, tantoche 800 edifici sono catalogati come mo-numenti. Non lasciatevi sfuggire un toursu un barcone a propulsione ibrida, nel piùclassico giro turistico tra canali angusti esontuosi yacht ormeggiati dappertutto.

Musei. Anche Rotterdam ha i suoi e diprima grandezza. Sono schietto: con i giorni asciutti d’estate è unpeccato entrare in spazi chiusi. Al Boijmmans Van Beuningen, che

espone capolavori di HyeronimusBosch, mi dedicherò al ritorno in città intempi piovosi e freddi. E non mi lasceròsfuggire neppure l’Het Nieuwe Insituut,dedicato all’architettura, al design e almondo digitale, davanti al quale sonotransitato un attimo prima della parten-za, ultimo scatto fotografico a Rotter-dam.

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GIUSEPPE [email protected]

Dopo tante mete tra Svizzera e Italia, voglia di allargare gli orizzonti. Il Reno è un fiume quasi di famiglia, nasce vicino a noi ed ar-riva a Rotterdam. Qui parecchi anni fa avevo corso la maratona, un’altra volta vi ero arrivato in bicicletta: sono due ricordi felici.Anche se non si dovrebbe, ho avuto voglia di riviverli. E così sono tornato in Olanda. E sono stato di nuovo felice.

rotterdam

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mETE vErdi

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ambiEnTE

Se mentre fai la doccia vedi direttamente quanta acqua stai utilizzando equanta energia stai consumando, ci puoi scommettere che chiuderai ilrubinetto prima di quando solitamente lo fai. risparmiando acqua esoprattutto energia! È quanto è stato appurato in uno studio realizzato dalpolitecnico federale di zurigo ETh su mandato dell’ufficio federaledell’energia.

Limita il tempo sotto la doccia e risparmi energia e acqua

Lo studio è stato realizzato graziealla collaborazione di 697 econo-mie domestiche delle regione diZurigo: le docce delle loro case

sono state dotate di un apparecchio chemisura in tempo reale quanta acqua si staconsumando e la quantità di energia ne-cessaria per il riscaldamento dell’acquache si sta utilizzando.

Il risultato è sorprendente: il consumodi acqua ed energia è diminuito di quasiun quarto. Un dato che non si è limitato aiprimi giorni del test - quando sicuramentetutti hanno cercato di fare del proprio me-glio per non risultare degli “spreconi” -ma che è rimasto costante per tutto il pe-riodo dello studio, ossia due mesi. In bre-ve, gli uomini e le donne sulla cui doccia èstato applicato il misuratore si sono doc-ciati mediamente per tre minuti invece deiquattro abituali, riducendo il consumo diacqua calda (tra i 36 e i 38 gradi centigra-di) da 45 a 35 litri. Parallelamente hannorisparmiato 0,35 kWh (chilowattora) dienergia per riscaldare l’acqua. Secondol’autore dello studio applicare misuratoridi questa natura direttamente su un sin-golo apparecchio (in questo caso la doc-cia) motiva maggiormente l’utente a mo-dificare il proprio comportamento indu-cendo a moderarne il consumo, rispettoall’applicazione di misuratori che valutanoil consumo complessivo dell’economia do-mestica.

Questo significativo risultato è statoraggiunto con un apparecchio molto sem-plice applicato tra il tubo flessibile delladoccia e il rubinetto dell’acqua. Sul suoschermo (vedi immagine) si evidenzia latemperatura dell’acqua e soprattuttoquanti litri di acqua si stanno usando.Quando la doccia è terminata appare an-che il consumo di energia in kWh e, perrendere maggiormente comprensibile il di-spendio energetico, esso è pure indicatocon lettere dalla A (basso consumo) alla G(alto consumo), come nelle etichette ener-

gia che già conosciamo (per elettrodome-stici, lampadine, veicoli, ecc.).

Secondo gli psicologi un nuovo com-portamento è ancorato nelle abitudini per-sonali dopo due mesi: quindi si può dedur-re che chi ha ridotto i propri consumi du-rante la doccia nel periodo dello studio inquestione continuerà ad adottare questocomportamento anche in seguito. Che ègià di per sé un buon risultato.

un potenziale di risparmioimportante

L’acqua calda è l’elemento più energi-voro della casa dopo il riscaldamento: laquota parte di consumo varia tra 12 e18% e, in una casa passiva, raggiunge an-che il 45%. In fatto di risparmio energeti-co gioca quindi un ruolo più importantedello stand-by degli apparecchi elettrici odell’illuminazione.

In base ai dati empirici dello studio,un’economia domestica di due personepotrebbe risparmiare mediamente 8500 li-tri d’acqua all’anno, pari a 440 kWh. Do-tando il 10% di economie domestichesvizzere di un sistema di misurazione co-me quello usato nello studio, si consume-rebbero 170 GWh di energia in meno, checorrisponde alla quantità di energia utiliz-zata all’anno da 18’400 famiglie svizzere.

giovani molto più “spreconi” degliover 65

Dallo studio è emerso che i giovaniusano molta più acqua per la doccia ri-spetto alle persone in là con gli anni. Lostudio ritiene che ciò sia riconducibile alfatto che le persone più anziane sono cre-sciute in un mondo in cui bisognava con-sumare con parsimonia.

Tra i 20 e i 29 anni la media di consu-mo di acqua per doccia si situa di pocosotto i 60 litri, mentre tra gli over 65 è dipoco sopra i 30 litri. Ed è attorno ai 40 litrila media del gruppo d’età tra i 50 e i 64anni. Ciò significa che i giovani consuma-

per maggiori informazioniwww.sses.chwww.sses-net.ch/ticinowww.swissolar.ch

Chi resta al massimo due minuti sottola doccia e usa meno di 20 litri d’acquacalda, consuma meno di 0,7 kWh dienergia e corrisponde ai criteri dellaclasse d’efficienza energetica A. Se ladoccia dura quattro volte tanto e si con-sumano 80 litri d’acqua calda, si passaalla classe energetica opposta, la G.

Nella foto: l’apparecchio usato per lemisurazioni dello studio citato; è pro-dotto da Amphiro AG, impresa derivatadall’ETH di Zurigo. Per informazioni:www.amphiro.com.

no 2,7 volte più energia rispetto a chi hapiù di 65 anni. In una generazione il con-sumo di risorse legate alla doccia è più cheraddoppiato. Occorre una maggiore sensi-bilizzazione per invertire questa rotta.

Fonte: Energies renouvelables 1/17, pub-blicazione della SSES (Schweizerische Ve-reinigung für Sonnenenergie/Società sviz-zera per l’energia solare) e Swissolar.

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SociETÀ

Se lo chiede an-che l’ultimo nu-mero de “La Vieéconomique”,

la pubblicazione del Di-partimento federaledell’economia o il Se-gretariato di Stato per

l’economia, con il titolo: ”Una Svizzerasenza denaro liquido”?

Noi potremmo partire da più lontano,da una notizia che ha suscitato curiosità einteresse. La Banca centrale della Coreadel Sud, uno dei paesi tecnologicamentepiù avanzati (patria della Samsung), hadeciso di sopprimere progressivamenteentro il 2020 banconote e monete in cir-colazione. Si farà senza del denaro liqui-do, insomma. Si è commentato su alcuneriviste economiche: la fine del contante ècominciata a livello internazionale.

Facilitare la vita dei consumatori è lamotivazione ufficiale dei sudcoreani, co-munque già abituati ai pagamenti concarte di credito, smartphone o acquisti inlinea: in contanti pagano ormai solo il20% dei loro acquisti. Si scopre però, inrealtà, che ci sono altri due motivi premi-nenti. Il primo, molto pragmatico, è chealcune monete costano a produrle più diquanto valgono. La Banca centrale (BoK)spende ogni anno più di 40 milioni di dol-lari solo per coniare i vari pezzi di won(moneta coreana). Vanno poi aggiunti icosti di gestione e distribuzione. L’altromotivo è che il pagamento elettronicopermette di rintracciare in maniera moltopiù precisa tutte le transazioni effettuate,favorendo così sia la lotta contro attivitàillegali e l’economia sommersa (lavoro innero), sia il ricupero di entrate fiscali im-portanti. Si è associato anche un piccolotrucco protezionistico: chi compera corea-no ha deduzioni fiscali (Nota: potrebbevalere da noi per lottare contro il turismod’acquisto).

SILVANO TOPPI

Non c’è però solo la Corea del Sudche vuol sbarazzarsi del denaro liquido.La Svezia, ad esempio, è sulla stessa stra-da: i loro pagamenti in contanti rappre-sentano ormai solo il 2% delle transazio-ni. Dal 2015 una delle principali banchenorvegesi ha formalmente invitato i clien-ti ad abbandonare il “cash” a profitto deimezzi di pagamento elettronici. La Bancacentrale europea, dal canto suo, ha previ-

sto l’abolizione dei biglietti da 500 euro apartire dall’anno prossimo… per lottarecontro l’economia sommersa e le attivitàillegali. (Nota: la Svizzera, invece, ha so-stituito dal 1997 i biglietti da 500 franchicon quelli da 200).

consumatori svizzeri restii?I consumatori svizzeri hanno una se-

rie di possibilità per pagare il conto: in

Consumatori svizzeri senza denaro contante?Sono probabilmente ancora molti i consumatori che rimangono stupiti di fronte a quellapubblicità, spesso diffusa negli ultimi tempi, in cui un giovane giulivo, davanti a una cassa di unsupermercato, alza trionfante il suo telefonino (o smartphone) e con urlo felice paga in tal modoil conto suo e dell’amico, con ovvia apparizione finale e lontana di strano logo e di grossa banca. Èanche partendo da questa pubblicità gloriosa e insistente che ci si può porre una domandasempre più presente: è la fine prossima del portamonete, dei pagamenti in contanti, in franchettisonanti e in banconote cartacee e artistiche?

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SociETÀ

paprikamoneta cosiddetta sonante (pezzi, biglietti), in chèques, con mezzi di pagamentoelettronico (carte di credito, già introdotte alla fine degli anni Cinquanta; “cartedi debito” affermatesi negli anni Novanta, che prevedono l’addebito delle cifrespese sul proprio conto corrente, bancario o postale o altro, all’esecuzione del-l’operazione).

Uno studio dettagliato dell’università di San Gallo (Tobias Trütsch) ha misu-rato il consumo effettivo di denaro liquido nei vari punti di vendita in Svizzera. Èrisultato che il pagamento in contanti (in liquido) rappresentava lo scorso anno il53% di tutte le transazioni. Era ancora al 90% nel 1990. L’importanza del “nu-merario” è quindi fortemente diminuita negli ultimi due decenni. Il ricorso al pa-gamento con carta di credito nello stesso periodo di tempo è passato dal 6 al17%. È letteralmente esploso il pagamento con carta di debito, passando dallo0.4 al 28%, mentre le carte distribuite dai commercianti segnano un modesto2%. In termini concreti, secondo questo dettagliato studio, il pagamento in con-tanti raggiungeva ancora la somma di 85 miliardi di franchi nel 2016, ossia unpo’ più della metà della cifra d’affari dei punti di vendita stazionari (esclusi quindiquelli virtuali, online).

un solido mille franchiC’è una singolarità che, sulla base di altre cifre, vale la pena di rilevare: c’è

una forte crescita dei biglietti da 1000 franchi, che rappresentano ormai il 62%del valore totale dei biglietti di banca in circolazione. E quindi anche un’apparen-te contraddizione: il contante ha perso molto della sua importanza come mezzodi pagamento, ma ha guadagnato molto (soprattutto a partire dal 2008) come“riserva di valore”. Significa, nonostante tutto, una costante fiducia nel buon bi-glietto di banca? Se analizziamo in dettaglio i vari dati, la risposta sembrerebbeaffermativa: dal 2008 al 2016 (periodo di crisi, d’incertezza) i biglietti di bancapresentano una minore circolazione. In altri termini, cambiano notevolmente me-no di mano, ciò che fa pensare a una maggiore tesorizzazione (o un maggiorsenso di sicurezza e di affidabilità a tenerseli stretti da parte delle persone e delleistituzioni).

Dalle indagini fatte e dai dati indicati bisognerebbe concludere che il nume-rario o il denaro liquido primeggiano ancora in Svizzera e hanno sempre il favoredei consumatori. Sarà questione di maggior fiducia nella moneta reale, scrittura-le, visibile, nel contante o senso di forte rischio nella moneta virtuale, elettronica;sarà questione di cultura e di protezione della sfera privata, contro la possibile in-gerenza di altri o dello Stato (è significativo che in Germania e Austria l’80% ditutte le transazioni avvengono ancora in contanti); sarà che alla questione del-l’economia sommersa e della lotta all’illegalità grazie alla migliore tracciabilità deipagamenti elettronici non si crede molto anche perché si ritiene che in Svizzerasia cosa di poco conto (un magro 6%, secondo l’Ocse, a confronto del 22 dellaGrecia, del 20 dell’Italia, del 18 della Spagna, dell’11 della Germania) e che c’èuna moralità fiscale ancora apprezzabile.

l’occhio vigile alla cassaSe ritorniamo al punto di partenza (il telefono portabile, il “pagamento mo-

bile”), basandosi sulle rare cifre disponibili, ne “La Vie economique” un espertoin materia (Andreas Dietrich, dell’Istituto di servizi finanziari di Zugo e dell’Uni diLucerna) ritiene che allo stato attuale non si superi il 2% di tutte le transazioni. Eaggiunge: “Il successo di cui si gloriano Twint e Apple Pay alle casse dei super-mercati sono da considerare con prudenza”. Sarà vero, ma bisogna comunquetener presente che ci sono tutte le condizioni affinché il pagamento mobile siestenda: più dei tre quarti degli utenti di un telefono portabile possiedono unosmartphone e sembrerebbe che la maggior parte dei consumatori interrogati po-trebbero convertirsi a quel sistema (inchiesta dell’Uni di Lucerna). Ma è soprat-tutto l’evoluzione dei comportamenti alle casse dei supermercati che determineràil successo o meno del pagamento mobile.

Ed è per questo che proprio i supermercati e i centri commerciali, forse con-vinti che i consumatori svizzeri fanno fatica a cambiare le proprie abitudini di pa-gamento, si danno da fare per aggiungere funzioni complementari che avrannoun ruolo fondamentale e accattivante, come i programmi di fedeltà, la registra-zione di ribassi o di buoni di riduzione o il versamento facile di doni. Il ruolo, an-che, di avere informazioni precise e commercialmente utili su come si comporta-no o su come vanno indirizzati i consumatori. Siamo sempre lì.

Tempo di vendemmia, di tini in fer-mentazione, di vino d’annata (si di-ce). Impressiona constatare come il

mercato del vino si internazionalizzi semprepiù e che un principio fondamentale delgrande economista classico inglese DavidRicardo vada a farsi benedire. Quel princi-pio, di buon senso prima ancora che razio-nale, era detto “del vantaggio comparati-vo”: ogni paese deve specializzarsi nelleproduzioni per le quali è meglio dotato.L’esempio che portava Ricardo è passatonella storia: se il Portogallo è un paese incui splende il sole e fa dello squisito porto el’Inghilterra il paese dove c’è lana e fa otti-mi tessuti, non si vede perché l’Inghilterra simetta a produrre porto e il Portogallo a tes-sere tessuti. Il libero-scambio aveva un altrosenso, non confrontabile a quello di oggidove tutti si sentono in dovere di produrretutto. Oggi il 43% del vino consumato nelmondo è stato esportato. Ancora quindicianni fa era appena un quarto. Per forza dicose, si dovrebbe dire: quest’anno sonostati recensiti (dall’OIV, Organizzazione in-ternazionale della vigna e del vino) più di100 paesi produttori; nel 1980 erano 35. Èvero che sono solo cinque i paesi che sicontendono la metà dei 7.5 milioni di ettaridei vigneti mondiali: Spagna, Cina, Francia,Italia e Turchia. È vero anche che c’è unacrescita regolare degli scambi mondiali divino che hanno toccato i 30 miliardi di eurolo scorso anno (erano ancora 12 miliardi nel2000).

Ciò che lascia però a bocca aperta e an-che frastornati è dover leggere che una fa-mosa casa produttrice di champagne, laTaittinger, pianta le sue vigne nel Kent,“giardino d’Inghilterra”. Pinot nero in altosulle colline, chardonnay e pinot Meunierpiù in basso (i tre tipici vitigni dello champa-gne) per produrre in settanta ettari… un vi-no effervescente che non si chiamerà cham-pagne (sparkling), forse più per ritorsionesciovinista che per scrupolo morale. Nonbastavano i 288 ettari nello Champagne e isei milioni di bottiglie prodotte ogni anno. Siè infatti scoperto, stappando una bottiglia,che l’Inghilterra rappresenta “sia un obietti-vo economico sia una strategia di adegua-mento al cambiamento climatico”. È triste.Se va avanti così, tra non molto, troveremonei supermercati pronti a tutto merlot sve-dese. Non si sa ancora come reagiranno gliintraprendenti viticoltori nostrani.

a quando... il merlotsvedese?

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conSumaTori aTTEnTi

Accidenti! La Posta ha fatto un regalone ai consumatorisvizzeri, in particolare quelli che fanno i loro acquisti al-l’estero via web! L’avranno pensato in molti, dopo aver

sentito o letto la notizia giunta lo scorso 14 agosto, anche trami-te l’ufficio di Mister Prezzi.

La parte più interessante del suo comunicato, per gli adeptidell’e-commerce, era questa: “Nessuna tassa per lo sdogana-mento degli invii tramite la Posta, EMS e GLS”. È però un’affer-mazione fuorviante poiché lascia supporre che saranno elimina-te le tasse di sdoganamento. In realtà, come indica lo stesso co-municato, si tratta solo del costo fatturato ai consumatori per leispezioni a campione delle merci. Infatti il comunicato prosegue:“Secondo la modifica, varata dal Parlamento, del sistema diconteggio per le ispezioni doganali degli invii da parte di clientiprivati e commerciali la Posta dovrà fare come gli spedizionieriprivati, ovvero non fatturare le ispezioni a campione delle mercial singolo cliente ma a tutti i clienti tramite un forfait. Pertanto,nel 2018 la Posta rinuncerà senza compensazioni alla tassa di 13franchi per le ispezioni doganali degli invii tramite la Posta, EMSe GLS”. Interessante, inoltre, quest’altro punto: “Riduzione onli-ne per gli invii dei clienti privati sul territorio nazionale e riduzio-ni del prezzo delle restituzioni nel settore della vendita per corri-spondenza. Nel 2018 i prezzi medi verranno ridotti per i clientiche creano le etichette tramite il servizio Login della Posta e leincollano sui pacchi prima di inviarli”.

da “la posta” un regalo che è una miseria

Come avrete notato, le misure varranno per il 2018, comestabilito dal “gentlemen agreement” fra Mister Prezzi e La Po-sta. Nel pacchetto dell’accordo ce ne sono altre, con vantaggiper i consumatori che nel complesso varranno la stratosfericasomma di… 10 milioni di franchi. Il che, in tutta onestà, è unamisera goccia nel mare, se si pensa che quello dell’invio dei pac-chi – anche grazie all’e-commerce – è un mercato che vale centi-naia e centinaia di milioni. Quindi, tanto rumore per poco o nul-la, verrebbe da dire a proposito dell’annuncio del 14 agosto.

Il dato sostanziale per i consumatori dediti all’e-commerce,sfuggito ai media o perlomeno a gran parte di essi perché sotta-ciuto nel comunicato di cui sopra, è che La Posta - per gli invii ilcui valore supera i 62 franchi, sommando quello della merce e lespese di spedizione - continuerà a fatturare ai destinatari i costiper lo sdoganamento dei pacchi provenienti dall’estero, pari a11,50 franchi per ogni singolo invio proveniente da Austria, Ger-mania e Italia e a 16.– per quelli da tutte le altre nazioni del glo-bo. Inoltre, rimarrà anche il supplemento del 3% calcolato su va-lore della merce e spese di trasporto chiesto da La Posta ai desti-natari come indennità per le sue prestazioni. Quindi, La Postacon i pacchi continuerà a guadagnare cifre enormi a spese deiconsumatori, proprio con questi balzelli. Per riscuotere i quali, fral’altro, non è che faccia sforzi immani, visto che le operazioni disdoganamento di fatto sono del tutto automatizzate, grazie al-l’utilizzo di scanner, computer e compagnia bella…

acquisti online col vento in poppaAttenzionenon esiste diritto di recessocomprare online ha lati positivi maanche aspetti oscuri, che generalmentesi conoscono meno. Tra questi vi è ancheil fatto che non esiste,in Svizzera, ildiritto di rescindere il contrattostipulato: quel che è comprato ècomprato. i consumatori europei sonomessi meglio: anche nell’e-commercehanno diritto a 14 giorni di ripensamentocon possibilità di rompere il contratto eritornare la merce.

Fare acquisti su internet può essereun problema se non si è sicuri diciò che si sta acquistando. Soven-te la merce che arriva non soddi-

sfa i nostri desideri, non è bella o confor-tevole come sembrava fosse sullo scher-mo, e così via... L’ACSI consiglia di pensar-ci bene prima di effettuare un acquisto diquesto tipo perché, contrariamente ad al-tri tipi di contratto (come un acquisto ef-fettuato al proprio domicilio o al telefono,sul posto di lavoro o per strada,...) per iquali è previsto un diritto di recesso (o rot-

tura del contratto) entro 14 giorni, per gliacquisti effettuati online la legge svizzeranon prevede il diritto di cambiare idea.

Il venditore, se lo desidera, lo può pe-rò accordare, a condizioni che può stabili-re a piacimento. Se così è però ciò deve fi-gurare nelle condizioni generali, con itempi di restituzione del prodotto e le mo-dalità del diritto di recesso. Una tale clau-sola è a vantaggio del consumatore maanche del venditore che così facendo ras-sicura il cliente durante la fase di acquisto.

E se l’acquisto è fatto su un sito euro-

peo? Se l’ordine di acquisto è effettuatodalla Svizzera la legge a cui fare riferimen-to è quella confederata. Il commercianteeuropeo è quindi libero di concedere aicittadini elvetici i 14 giorni di ripensamen-to oppure no. Il consiglio agli acquirentirossocrociati è quindi quello di informarsie leggere attentamente le condizioni ge-nerali per sapere se vi sono clausole speci-fiche per clienti fuori la zona UE.

E per finire un’ultima informazione:una ditta svizzera che vende online pro-dotti anche a cittadini UE deve concederea questi ultimi il diritto ai 14 giorni di re-cesso!

Il Parlamento svizzero non ne vuolesapere nonostante le sollecitazioni delleorganizzazioni dei consumatori. Ci hamesso ben 7 anni per accordare il dirittodi recesso per i contratti stipulati per tele-fono (di cui si sono approfittate alla gran-de molte imprese a scapito di ignari con-sumatori raggiunti per telefono) e non havoluto includere anche i contratti sotto-scritti online! Ma l’Alleanza dei consuma-tori non smetterà di insistere.

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La borsa della spesa

6.2017 27

SociETÀ

campagna nazionale per promuovere lecompetenze di base degli adultiho dimenticato gli occhiali, la tastiera è bloccata, ho male alla mano...sovente sono scuse per camuffare una difficoltà. Trovare la prossimacoincidenza dell’autobus sul telefonino, calcolare lo sconto in negozio ocontrollare lo scontrino, scrivere un messaggio al collega in ufficio ocompilare un semplice formulario, sono operazioni che per moltepersone in Svizzera sono complicate da svolgere. la campagnanazionale “Semplicemente meglio!” comprende diverse proposte per lapromozione delle competenze di base per gli adulti che incontranodifficoltà nella vita quotidiana.

cosa fare? Semplice!

Telefonare alla hotline gratuita 0800 4

7 47 47

Visitare il sito www.meglio-adesso.ch

Social network: facebook e twitter

In Svizzera, 400 000 adulti hanno difficoltà a risolvere sem-plici calcoli matematici. 800 000 non sono in grado di legge-re e scrivere correttamente. Questo fenomeno è presenteanche in Ticino. Purtroppo però sono veramente pochi (me-

no dello 0,5%) coloro che cercano di colmare queste lacune fre-quentando un corso. Le classiche scuse – come “ho dimenticatogli occhiali” – aiutano spesso a uscire da situazioni imbarazzanti,ma non reggono a lungo. Senza scuse però sarebbe veramentemeglio! Ed è a tutti coloro che vogliono migliorare le propriecompetenze che si rivolge la campagna nazionale denominata“Semplicemente meglio!” alla quale partecipa anche il cantoneTicino.

Il progetto intende sensibilizzare e motivare le persone a fre-quentare corsi di lettura, scrittura, calcolo e computer. L’offerta èmolto variegata. Si va, per esempio, dai corsi per recuperare emigliorare le capacità di lettura e scrittura di testi semplici a corsispecifici per migliorare le capacità di redazione di lettere, testi dipresentazione, ecc. Nell’ambito della matematica sono previsticorsi per migliorare le competenze di calcolo utili nella vita quoti-diana così come, tra l’altro, corsi per l’allestimento e la gestionedel budget personale e familiare. Vi sono anche offerte formativededicate all’uso delle moderne tecnologie dell’informazione edella comunicazione: si va dai corsi di introduzione al computer eai dispositivi mobili (smartphone, tablet) a quelli dedicati a stru-menti informatici di comunicazione (per esempio, scrivere e ri-spondere a e-mail) e alle conoscenze di base di Internet (comemotori di ricerca, Facebook e social media). E così anche corsid’introduzione a strumenti informatici utili nel quotidiano, comead esempio applicazioni FFS e Posta, e-banking, o programmaper la compilazione elettronica della dichiarazione d’imposta.

Oltre al Cantone Ticino, partecipano al progetto altri 9 can-toni e numerose organizzazioni che si occupano da anni della te-

matica. La campagna è co-finanziata dalla Segreteria di Stato perla formazione, la ricerca e l‘innovazione (SEFRI) ed è sostenutaattivamente da numerosi partner, tra cui i Cantoni aderenti.

In Ticino la Conferenza della Svizzera italiana per la forma-zione continua degli adulti garantisce lo sportello telefonico perrispondere alle richieste di informazione sui corsi offerti a livellocantonale, sia a chi è interessato direttamente a partecipare, sia achi si vuole informare per sostenere e motivare persone adulteche potrebbero beneficiare della formazione.

Il numero gratuito a cui fare appello è lo 0800 47 47 47,aperto da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 12 e dalle 13.30 alle 17.Lo sportello ha a disposizione il catalogo delle offerte formative efornisce anche un’informazione sulle proposte di corsi di linguadel Programma d’integrazione cantonale degli stranieri. Accantoallo sportello telefonico vi è anche un sito internet (www.meglio-adesso.ch) e le relative pagine facebook e twitter.

appuntamento da non perdere18-22 settembre settimana dedicata alle competenze di base:per l’occasione sarà allestito uno stand presso il centro Coop diTenero dove ci si potrà informare sulle offerte formative relativealle competenze di base degli adulti.

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all’estero, accolti con un bicchiered’acqua fresca!

nEpal

pubblichiamo altre esperienze estive di lettori che si sono recati all’estero per vacanza. Questa volta lesegnalazioni, con la relativa testimonianza fotografica, giungono dal lontano nepal e da Taiwan. acqua al ristorantesenza doverla nemmeno richiedere! un bel gesto di ospitalità e cortesia che ci aspettiamo di trovare più soventeanche da noi, dove l’acqua corrente del rubinetto è di ottima qualità!

La borsa della spesa

6.2017 28

TaiWan

”In Nepal la cortesia è dicasa: chi si reca al ristorantetrova sempre una bottigliadi acqua fresca ad attender-lo”. A.B.- Lugano

SociETÀ

“Sono stata la settimanascorsa a Taiwan e in ognilocale dove viene servito ci-bo si è accolti con una broc-ca di acqua e ghiaccio, giàpronta sul tavolo. Questolocale non era particolar-mente lussuoso perché sitrova in un parco vicino allecascate. E c'erano moltibambini come visitatori per-ciò hanno preparato i bic-chieri in plastica. Ricordocomunque il viaggio che hofatto due anni fa negli StatiUniti. Durante i pasti l’ac-qua ghiacciata era la primacosa che servivano”.A.V. email

viEnna

”Al Tiergarten a Vienna. Ben ap-prezzata un’abitudine che purtrop-po si è persa da noi: quella di servi-re dell’acqua insieme al caffè”. F.S.-Canobbio

chiedo acqua in bottiglia e miportano la brocca... che mifanno pagare!

Al ristorante dopo aver consumato aperi-tivi, pasti e bottiglia di vino (da 40 fran-chi) chiedo dell’acqua naturale, in botti-glia da mezzo litro. Mi portano una caraf-

fa da mezzo litro con acquanaturale al “modico” prezzodi fr. 4.–. Mi sembra un’esa-gerazione e chiedo spiega-zioni sul prezzo! Risposta:l’acqua non è di bottiglia madal distributore. Un prezzodi 8 fr. al litro é ragionevolee corretto? (A.G. email)

Una precisazione: A.G. non ha chiesto ac-qua del rubinetto, ma dell’acqua naturale.Si aspettava quindi di ricevere una botti-glietta d’acqua, chiusa, che avrebbe natu-ralmente pagato. Non si aspettava inveceche gli venisse servita una brocca da mez-zo litro di acqua naturale, aperta, prove-niente da un non ben precisato “distribu-tore”. E per di più di pagarla 4 franchi. Sulcosto comunque sappia che il gestore puòfar pagare l’acqua confezionata quanto luiritiene corretto, ma il consumatore deveessere informato. Deve quindi essere scrit-to in modo visibile da qualche parte!

Nelle scorse settimane mi sono recato in un grotto del Locarnese, molto carino e bencurato. Eravamo due famiglie per un totale di 8 persone. Da bere abbiamo chiesto unacaraffa d'acqua del rubinetto e una frizzante, con una bottiglia di vino. Durante il pa-sto abbiamo richiesto un'altra caraffa d'acqua e una frizzante. Sia l'acqua liscia chequella frizzante sono servite in caraffe. Alla fine della cena abbiamo ricevuto il contocon 4 litri di acqua minerale a fr. 6.50 il litro. Devo specificare che, in effetti, sul menuerano indicati i prezzi dell’acqua naturale e frizzante servita in caraffe da mezzo o unlitro. Abbiamo speso 330 franchi per una bella cena, ma siamo rimasti veramente de-lusi da quei 26 franchi solo per dell’acqua, in parte richiesta dal rubinetto. (P.L.-Minu-sio)

Sappiamo ormai bene che l’acqua del rubinetto deve essere servita gratuitamente aiclienti che ne fanno richiesta e consumano un pasto principale al ristorante. Ma alloraquale tipo di acqua è stata servita in caraffa a chi ci scrive? Si tratta – ci spiega la pro-prietaria del grotto – dell’acqua che esce da un impianto che ha fatto applicare al rubi-netto dell’acqua corrente e che consente, tramite appositi filtri, di produrre per la clien-tela acqua naturale e acqua gasata che poi serve in caraffa al costo indicato sulla carta.Dallo stesso rubinetto però si può avere anche semplice “acqua del rubinetto” che, ciassicura, viene servita gratuitamente. A questo punto non possiamo che ritenere che ci sia stato… un malintenso: o il clienteha ritenuto che l’“acqua naturale” servita in caraffa fosse l’equivalente dell’acqua delrubinetto – cosa che però non è – oppure chi ha raccolto l’ordinazione non ha intesocorrettamente che il desiderio era quello di bere acqua del rubinetto. Visto che entram-be sono servite in caraffa, sul momento è stato impossibile distinguerle. P.L. avrebbe po-tuto reclamare quando ha visto il conto, ma ha preferito non farlo, andandosene peròcontrariato. Dato che esistono anche impianti di questo tipo per “trattare” l’acqua, perevitare equivoci e discussioni il consiglio dell’ACSI è di essere molto espliciti nel richiede-re l’acqua del rubinetto al ristorante o al grotto.

chiedo l’acqua del rubinetto, mi portano l’acqua in una caraffa,aperta, e la fatturano 6 franchi e 50 al litro. mi dicono che sitratta di acqua naturale...

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Come consumatori individuali il nostro potere di in-fluenzare il mercato è praticamente nullo, ma insieme,come gruppo di consumatori, questo potere aumenta

notevolmente. Da una parte esistono le associazioni dei consumatori

(come l’ACSI) che ci rappresentano di fronte alle aziende. Illoro successo è proporzionale al numero di consumatori che lesostengono. L’altra possibilità per far sentire la nostra voce co-me consumatori è il boicottaggio di prodotti per chiedere aun’azienda di interrompere una pratica o ritirare un prodottodal mercato. Se le associazioni dei consumatori riescono adavere successo, anche boicottare dei prodotti può servire dav-vero a qualcosa?

Secondo un’inchiesta del quotidiano inglese The Guar-dian, i boicottaggi organizzati dalla società civile hanno spessosolo un successo limitato nel cambiare le politiche dell’aziendapresa di mira. Il problema messo in evidenza è che serve a po-co una temporanea diminuzione delle vendite per modificareil modus operandi di un’industria. Ad esempio, nel 2003 gliStati Uniti invitarono a boicottare i vini francesi per l’opposi-zione della Francia alla guerra in Iraq. Nonostante le venditediminuirono inizialmente di un quarto, dopo pochi mesi tuttotornò alla normalità senza che il governo francese abbia do-vuto modificare la propria posizione. Le aziende (o i governi)cambiano la propria politica solo quando il boicottaggio di-venta una campagna di informazione pubblica su vasta scalache mette a rischio l’attività e l’immagine dell’azienda.

Il successo delle campagne di sensibilizzazione è quindidovuto a un insieme di fattori, tra cui l’organizzazione di unacampagna professionale, l’utilizzo di incentivi per le aziende(es.: la fine della campagna diffamatoria in caso del cambio diuna politica aziendale) e l’istituzionalizzazione dei problemi(es.: introduzione di una legge che vieta una pratica commer-ciale).

Secondo gli autori di una ricerca che ha confrontato nu-merosi esempi di boicottaggio nel mondo, non è tanto la pro-testa nel corto termine che ha una grande influenza, ma piut-tosto le tattiche di comunicazione con il grande pubblico chepermettono di ottenere il successo desiderato. Ad esempio, lafamosa campagna contro Nike negli anni ’90 ottenne ungrande successo perché non solo attirò l’attenzione pubblicasu un problema diffuso (il lavoro minorile) che creò stupore eindignazione, ma anche perché indebolì il marchio Nike nellungo termine. L’azienda fu costretta a sedersi al tavolo con gliattivisti e trovare un compromesso per chiedere la fine dellacampagna di protesta (che proseguì comunque per diversi an-ni).

Per concludere, il boicottaggio può funzionare per cam-biare le politiche aziendali, ma non basta solo un gruppo diconsumatori che rinuncia all’acquisto di determinati prodotti.Per avere successo serve una campagna professionale e unastrategia per una comunicazione pubblica volta a risvegliarel’attenzione e l’indignazione del grande pubblico.

MARCO BATTAGLIA

[email protected]

Fonte: www.theguardian.com/vital-signs/2015/jan/06/boy-cotts-shopping-protests-activists-consumers

conSumi

nEl mondoLa borsa della spesa

6.2017 29

acSi

Maggiore sicurezza per chi soffre di allergie con la app mobilepassaportoallergieIl passaporto delle allergie è ora anche digitale. Con la nuovaapp “PassaportoAllergie” le persone affette da allergie e intolle-ranze possono viaggiare in tutta sicurezza. L’applicazione con-sente ai soggetti coinvolti di creare un profilo sullo smartphoneo sul tablet con i dati rilevanti sulle allergie e sulleintolleranze.Tutte queste informazioni diventano così consulta-bili sempre o ovunque.Un medico o uno specialista può verificare e convalidare i datidel paziente. Di conseguenza, i dati salvati possono essere con-sultati da qualsiasi luogo, e ciò aumenta la sicurezza della tera-pia nei casi di emergenza. È anche possibile trasferire i dati con-validati nella cartella informatizzata del paziente tramite la piat-taforma “vivates” della Posta.L’app gratuita “PassaportoAllergie” per iPhone e iPad è disponi-bile nell’iTunes Store e nel Google Play Store per smartphoneAndroid e tablet.Per maggiori informazioni www.aha.ch.

negozi a misura di tuttiCosa si può migliorare nel negozio che frequenti?

Andare a fare la spesa rappresenta per molti di noi un ge-sto semplice e quotidiano. Esistono, tuttavia, persone cheincontrano ostacoli e limitazioni.

Promuovere un miglior accesso ai negozi, alle merci e alle in-formazioni sui prodotti rappresenta un miglioramento direttodella qualità di vita e favorisce l’integrazione e l’invecchiamentoattivo.

Nell'ambito del progetto “Negozio a misura di tutti”, soste-nuto dall’ACSI e da altre associazioni ed enti impegnati a favoredegli anziani o delle persone con disabilità, raccogliamo informa-zioni e buoni esempi, in modo da stimolare i commercianti a inte-grare migliorie nei servizi e nelle infrastrutture.

Vuoi partecipare? Osserva i negozi vicino a casa tua e comu-nicaci le tue considerazioni compilando la scheda di osservazionesu: www.consultati.ch/negozio.

comunicaci le tue osservazioni: basta compilare il questionario online.

boicottare i prodotti: serve davvero a qualcosa?

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acSiLa borsa della spesa

6.2017 30

riparare invece di buttare!Caffè Riparazione all’Arsenale Area a Bellinzona

Questi test sono a disposizione in lingua originale presso il segretariato acSi

la borsa della spesaCreme solari Ago. 17Succo d’arancia Giu. 17Smartphone - app. foto Mag. 17Dentifrici sbiancanti Mar. 17Giacche imbottite Gen. 17Epilatori a luce pulsata Dic. 16Miele e pesticidi Nov. 16Macchine per cucire Set. 16Salviettine antiscoloramento Set. 16Bevande alla frutta per bimbi Ago. 16Kit per snorkeling Ago. 16Pulitori a vapore Giu. 16Programmi antivirus Mag. 16Crocchette per cani Mag. 16Bevande energizzanti Mar. 16Cioccolato al latte Gen. 16Scarpe da corsa (test etico) Ott. 15Capsule Omega 3 Ago.15

frc-mieux choisir, losannaPaddle gonfiabile Lug. 17Calze sport Lug. 17Biciclette elettriche Mag. 17Carta da cucina Apr. 17Robot tosaerba Apr. 17Tostapane Ott. 16

altroconsumo, milanoRobot che cucinano Lug. 17Smartphones Lug. 17Seggiolini auto per bimbi Giu. 17Aspirapolvere Giu. 17Forni microonde combinati Mag. 17Navigatori GPS e App Mag. 17Ferri da stiro Apr. 17Idropulitrici Apr. 17Ereader Mar. 17Aspirapolvere robot Feb. 17Frullatori a immersione Feb. 17TV grande schermo Feb. 17Caffè in capsule monodose Gen. 17Macchine caffè Dic. 16

Test, berlinoTracking-blocker Set. 17Tablet con tastiera Set. 17Stampanti laser Set. 17Congelatori Ago. 17Lavastoviglie Lug. 17Rampichini Giu. 17Videocamere “action” Giu. 17Auricolari Bluetooth Giu. 17Frigoriferi Mag. 17Notebook e ultrabook Apr. 17App. foto System Apr. 17Forni Mar. 17Programmi antivirus Mar. 17Televisori 56-81 cm Feb. 17Apparecchi streaming Gen. 17Telefonini per senior Gen. 17Lavatrici Nov. 16

TEST

i prossimi appuntamenti del caffè riparazione

l Martedì 19 settembre - 7 novembre, dalle 9 alle 12 e dalle 13 alle 16, Ospedale delgiocattolo, via Vignola 5 a Lugano (riparazione elettronica, sartoria, falegnameria).

l Sabato 18 novembre, dalle 11 alle 17, c/o Mercatino dell’Usato, Capannone, viaCeresio 25 a Pregassona.

l Martedì 3 ottobre, dalle 8 alle 11.30 e dalle 13.30 alle 16.30, Piazza del Centro (difronte alla Chiesa) a Cugnasco-Gerra (solo per residenti nel comune).

venerdì 1 settembre

che spreco di plastica!BASTA!BASTA!

B.M. ci scrive: “Ho fotografato queste confezioni alla cassa della Coop,ma non cambia molto anche in altri negozi: non vi sembra uno sprecoassurdo di plastica... per delle cicche!”

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La borsa della spesa

5.2016 31

pubblicazioniLa borsa della spesa

6.2017 31

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q Guida ai marchi alimentari (formato tessera) gratisq Adesivo contro la pubblicità nella bucalettere fr. 1. –q 20 etichette per respingere la pubblicità indirizzata fr. 2.–q Il piatto equilibrato fr. 20.– (+ 7 per invio)q L’essenziale sui diritti dei pazienti gratis q Rottura del legamento crociato anteriore* gratisq Depistaggio precoce del tumore alla prostata* gratisq Schede – Diritti e doveri dei pazienti * fr. 5.–q Schede – Reclamare, ma come? * fr. 5.–q Schede – Mangiare bene per vivere bene * fr. 5.–q Schede – Salute e movimento * fr. 5.–q Guida ai consumi responsabili, III edizione * * gratisq La guida del bebè * fr. 5.–q Schede: come risparmiare energia * fr. 5.–q I conti di casa (soci ACSI fr. 7.–) * fr. 10.–q Piatti unici *gratisq Storie di Internet che nessuno vorrebbe vivere gratisq Guida alla luce (formato tessera) gratisq Guida ai marchi non alimentari (formato tessera) gratisq Guida all’acquisto di pesci e frutti di mare (formato tessera) gratisq Guida all’acquisto del legno (formato tessera) gratisq Guida all’acquisto degli elettrodomestici (formato tessera) gratisq La borsa per la spesa (tascabile) fr. 5.–*Queste pubblicazioni sono scaricabili gratuitamente da internet: www.acsi.ch.Per le copie cartacee è indicato a lato il prezzo cui si devono aggiungere le spesepostali. Per importi complessivi fino a fr. 15.– allegare il controvalore in francobollida fr. 1.– + fr. 2.– per i costi di spedizione (fr. 3.– per le pubblicazioni segnate daasterisco *). Per importi superiori a fr. 15.– riceverete una polizza di versamento. Se allegate un’etichetta autocollante col vostro indirizzo facilitate il nostro lavoro.

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Nel Mercatino dell’usato ACSI si trova abbi-gliamento per bambini a prezzi contenuti ein ottimo stato, indumenti e equipaggia-mento sportivo, carrozzelle, passeggini, bi-ciclette, lettini, seggioloni, ecc. Prima della consegna di merce ingombran-te contattare il mercatino.

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consulenza giuridica acSile tariffeIl servizio di consulenza giuridica è ri-servato esclusivamente ai soci. Le prestazioni dell’avvocata sono fattu-rate con 3 forfait distinti, stabiliti se-condo il valore della vertenza. Le tariffesono annunciate al momento della pre-sa a carico e dopo una prima consulen-za da parte delle consulenti del servizioInfoconsumi. La consulenza dell’avvocata non con-templa in nessun caso il patrocinio di-nanzi ai Tribunali.l fr. 50.– per un contenzioso di valoreinferiore a fr. 500

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