Itinerari, gastronomia, cultura e sport

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Itinerari, gastronomia, cultura e sport www.provincia.mb.it www.visitbrianza.it Monza e Brianza Brambilla con la famiglia PROVINCIA MONZA BRIANZA

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Monza e Brianza

Brambilla con la famiglia

PROVINCIAMONZA BRIANZA

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Monza e Brianza

Brambilla con la famiglia

PROVINCIAMONZA BRIANZA

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Presentazione

La guida turistica di Monza e della Brianza propone percorsi ed itine-rari organizzati dalla “Famiglia Brambilla”, alla scoperta di esplora-zioni gastronomiche, storiche, culturali in un territorio che è patria della piccola e media impresa e che ha accolto nella storia e dato i natali a tanti personaggi illustri, da Leonardo da Vinci a Stendhal, da Alessandro Manzoni a Giuseppe Parini: la Brianza.Parlare di turismo in Brianza può essere considerata una sfida, un tabù da superare. Per questo abbiamo pensato a un nuovo e diverso approccio all’esperienza conoscitiva del nostro territorio, attraverso una guida snella e pratica, che possa dare una scossa e nuova linfa alla fruizione di quanto la Brianza sa proporre. Non una guida dida-scalica quindi, come le tante che affollano gli scaffali delle librerie, ma uno strumento in grado di indirizzare il turista alla conoscenza diretta di quanto offre il nostro territorio, orientata alla piena valo-rizzazione delle sue ricchezze, dei suoi prodotti, delle sue tradizio-ni, mettendo in relazione visite, eventi e itinerari turistici. Seguendo i personaggi della “Famiglia Brambilla” e grazie alla loro eterogeneità, si potranno conoscere tante e interessanti ricchezze che impreziosiscono il nostro territorio: dalle risorse culturali alle bellezze paesaggistiche, dai maggiori siti di interesse artistico, stori-co ed architettonico all’archeologia industriale. Si potranno scoprire numerose ville di delizia, di cui la Brianza è costellata, sentieri e siti di fede, riserve naturali e oasi dello sport.La guida turistica è orientata alla piena valorizzazione del nostro territorio, aiuta a conoscerne l’autenticità della Brianza attraverso i suoi prodotti e le sue tradizioni, ed è ragionata puntando tutte le sue carte sulla dimensione qualitativa, realizzata attraverso la semplicità ed il divertimento, cogliendo così il più autentico valore e significato del territorio stesso. Entrare nei luoghi per conoscerli, viverli, assaporarli, assimilarli al ritmo naturale del loro battito vita-le come un turista esploratore. Turismo in Brianza, c’è tanto da scoprire!

Andrea MontiAssessore al Turismo

Dario Allevi Presidente

Provincia di Monza e della BrianzaVia Napoleone Bonaparte 2 Mombello di Limbiate (MB) Tel. 039.97.52.560/61www.provincia.mb.it www.visitbrianza.it

Ideazione e autorialitàLuca Mariani, Camilla Ronzullo

Progetto grafico e redazioneSole di VetroVia Donizetti 50, Monza (MB)www.soledivetro.it

ImmaginiSole di Vetro, Shutterstock, Giovanni Novara (p. 47)

StampaArti Grafiche Meroni

© Provincia di Monza e della Brianza - Edizione: gennaio 2012 PUBBLICAZIONE FUORI COMMERCIO REALIZZATA PER LA PROVINCIA DI MONZA E DELLA BRIANZA

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Carta del territorioPrima di partire diamo un’occhiata alla mappa della provincia

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Cosa fanno tre Brambilla e un Beretta in un giorno di festa asso-lato? Semplice, organizzano una gita nel magnifico territorio della Provincia di Monza e della Brianza! I Brambilla - Caterina, Giuseppe e la loro figlia Simona - com-pongono un simpatico nucleo familiare scoordinato e amorevole. Li segue in tutte le loro leggendarie imprese Marco Beretta, il fi-danzato della figlia, sempre alla prese con i guai della ragazza e i suoi rimproveri infiniti. Le prossime pagine racconteranno di questa simpatica famiglia e di una giornata trascorsa nei luoghi più rappresentativi della Provincia. Il percorso dei quattro personaggi inizia a Monza, nelle prime ore del mattino, e termina in serata nella stessa città, con un bel risot-to alla luganega cucinato per tutti dalla Caterina. Poiché le possi-bilità di gita, divertimento e conoscenza del territorio sono molte, alla fine di ogni tappa il lettore avrà la possibilità di decidere il proprio tragitto, seguendo le gesta dei Brambilla o guidando i loro spostamenti a suo piacimento. Il meccanismo di questa guida-libro game permetterà al lettore di conoscere i luoghi più caratteristici della Provincia, i suoi prodotti e le curiosità che la caratterizzano. Iniziando dalla prima tappa monzese e seguendo i suggerimenti posti alla fine di ogni località, le combinazioni di gita saranno sem-pre diverse, tante quante le tante opzioni che il territorio e le sue meraviglie sanno regalare ad abitanti e turisti.

Buon viaggio con i BrambillaGiüsep

Caterina

MarcoSimo

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Se ti trovi a Monza, nei pressi dell’Arengario potresti imbatterti nel Giüsep. Anche oggi, in questa giornata di gita nel territorio di Mon-za e Brianza, ha deciso di iniziare il suo cammino partendo proprio da qui. Questo edificio gli muove da sempre sentimenti contrastanti: per tanto tempo è stato il luogo in cui si dava appuntamento con sua moglie, la Caterina, quando ancora non erano sposati e flirtavano come due colombi. Ma con il passare delle stagioni, complice qualche arrabbiatura di troppo, il Giüsep se l’è presa spesso con lui, maledi-cendolo per tutte le volte che li aveva fatti incontrare! Se lo ritrovò di fronte anche quella volta in cui Caterina non la smetteva più di par-lare. Lui allora la prese per un braccio e la condusse verso la facciata meridionale del palazzo: indicò la piccola loggia di pietra e le disse in tono canzonatorio che sarebbe dovuta rimanere per sempre lì, ne la Parlèra, il luogo in cui venivano letti tutti i decreti del Comune. Non la prese bene, la Caterina, ma c’era la nebbia fitta, in quella serata persa nel loro passato, e a casa li aspettava una magnifica torta di lat-te sfornata da qualche ora, quindi finse indifferenza e prese il marito sottobraccio, scomparendo con lui nel freddo invernale. Sorride cul-lato da questo ricordo, il Giüsep, che in fondo, a modo suo, è anche un uomo romantico.

1. Vuoi che il Giüsep raggiunga sua moglie al Duomo di Monza? Allora vai a pagina 12.2. Oggi il Giüsep ha un diavolo per capello! Poco prima di raggiungere la Caterina al Duomo di Monza è riuscito a litigarci al telefono. Se vuoi evitare ulteriori guai, mandalo direttamente a Cornate d’Adda, a pagina 50. 3. Sei curioso di sapere dove sia la Simo, la figlia di Caterina e Giüsep? Raggiungila al Parco di Monza, a pagina 16.

ArengarioL’Arengario è davvero il cuore pulsante della città. Al centro di Piazza Roma sembra sorvegliare – dall’alto della sua torre campanaria merlata – la fitta rete di vie, strade e vicoli che vi convergono. Ed effettiva-mente, se si ripercorre la sua storia, se ne capisce il motivo. Meraviglioso esempio di architettura civile, risale al XIII-XIV secolo (quando era sede comunale) e sotto i suoi portici si organizzava il mer-cato cittadino in un tripudio di suoni, colori e profumi... Ancora oggi è punto d’incontro e, al primo piano, si allestiscono mostre temporanee.

Arengario deriva dal germanico hari-hriggs (circolo dell’esercito)

Una tipica merenda brianzola?Continua a leggere

per scoprire di quale prelibatezza si parla...

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Ingredienti x 4 persone4 panini raffermi; 1 l di latte intero; 160 g di zuc-chero; 1 tuorlo d’uovo; sale q.b.; 60 g di burro; 10 amaretti; 5 cucchiai di cacao amaro; 100 g di uvet-ta; pinoli q.b.

ProcedimentoTagliate a tocchetti il pane ben raffermo. Ponetelo in una terrina e poi versateci il latte ben caldo; co-prite con un piatto lasciando a macerare il tutto per 3-4 ore. Trascorso questo tempo, tritate gli amaretti insieme al cacao; mettete in ammollo l’uvetta con dell’acqua calda e un goccio di Amaretto di Sa-ronno o rhum a piacere; schiacciate il pane ormai morbido con un cucchiaio o una forchetta e unitevi la “farina” di amaretti e cacao e le uova; quindi anche lo zucchero e i pinoli. Mescolate il tutto e in ultimo aggiungete l’uvetta strizzata; mescolate di nuovo e poi versate in uno stampo tondo imburrato (o coperto con carta forno). Mettete in forno caldo a 190° per un’ora. Togliete dal forno e lasciate raf-freddare completamente.

Ricetta della torta di latte o torta paesana

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La Caterina è innamorata del Duomo di Monza: adora andarci spesso, da sola o in compagnia. La Basilica di San Giovanni Battista la conosce meglio delle sue stesse tasche! Alcune volte, arrivando dallo stretto in-trico di vie che si diramano attorno alla piazza del Duomo, le prende una stretta al cuore: questa emozione è legata al fascino che la figura della Regina Teodolinda ha sempre avuto su di lei. Con sguardo curioso Cateri-na osserva, nella cappella omonima, pitture murali che narrano le storie della sovrana e la celeberrima Corona Ferrea. Di solito, presa da questo sentimento trasognato, procede nel cammino e si ritrova a girovagare de-liziata per le stanze del Museo lì vicino. Secoli e secoli d’arte la seguono silenziosamente e lei li esamina, piena di uno stupore luminoso e infan-tile. In questa mattina non diversa da tante altre, nel pieno della con-templazione di alcuni preziosi di epoca tardo-romanica, Caterina sente qualcuno che le appoggia la mano sulla spalla. Sobbalza come risvegliata dal suono della sveglia e si gira di scatto: a due centimetri dal suo naso le appare il faccione del Giüsep con il suo sorriso a 32 denti!- Cos’hai fatto, che ridi come un bambino?- Uhhh, moglie, cosa posso aver fatto??- Ecco, dimmelo tu...- Niente, sono solo felice di vederti!E mentre sono lì che questionano sulla natura di un sorriso, raggiungo-no la macchina e si dirigono verso Vimercate.

1. Decidi di proseguire anche tu per Vimercate? Vai a pagina 18.2. Vuoi raggiungere invece Marco, il fidanzato della Simo? Allora continua a leggere.3. Se vuoi tentare di unire tutti i Brambilla in un aperitivo a Canonica Lambro, conducili tutti a pagina 30.

La Basilicadi San Giovanni Battista,

Duomo di Monza!

Museo e Tesoro del Duomo di MonzaVisitare questo museo significa compiere un lungo viaggio nel tempo. Un percorso di oltre 1400 anni tra capolavori che hanno reso grande la storia della basilica. Tra gli imperdibili, la corona della regina Teodolinda, la chioccia con i sette pulcini, i tessuti altomedievali e gli affreschi del periodo visconteo... ma l’elenco è infinito.

Da vedere nel Duomo: la Corona Ferrea. Secondo tradizione la lamina di metallo al suo interno fu forgiata con un chiodo utilizzato per la crocifissione di Cristo

ORARI DI APERTURA

mart-dom

9 - 13 e 14 - 18

www.museoduomomonza.it

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Nessuno tocchi l’Autodromo di Monza! Marco, il fidanzato della Simo, lo considera uno dei luoghi chiave della sua esistenza. Da grande sporti-vo qual è non si lascia mai sfuggire l’occasione di vivere la competizione in prima persona: in tutti i Gran Premi di Formula 1 o nei Campionati Superbike degli ultimi anni lui c’era e potrebbe citare a menadito vit-torie, incidenti e passaggi cruciali di ogni evento. Lo portò suo padre, la primissima volta: ricorda perfettamente il rumore vigoroso del pas-saggio di quei bolidi proprio sotto la sua tribuna e il tuffo al cuore per la sensazione di sentirsi finalmente grande. Oggi ha sentito La Simo e le ha promesso che la seguirà nei suoi giri per la provincia. Sono tipi affa-bili e amanti della compagnia e, se si eccettuano gli attacchi di gelosia della Brambilla, si potrebbero definire “la coppia perfetta”: lui sempre ad assecondarla e lei alla ricerca di qualcosa di cui lagnarsi. Prima di raggiungerla, però, Marco ha deciso che andrà a salutare un amico al Golf Club per assistere a qualche sua nuova prodezza. L’occasione per girovagare tra il verde e la spensieratezza di una giornata libera gli ha fatto accogliere questo incontro con entusiasmo: ma in realtà non vede l’ora che arrivi la fidanzata.

1. Sei curioso di assistere all’ennesimo abbraccio della Simo ai danni di Marco? Falli incontrare a Vedano al Lambro, a pagina 20.2. Se vuoi seguire la Caterina e il Giüsep a Vimercate, vai a pagina 18.3. Marco sta per raggiungere la Simo, quando lei lo chiama per dirgli che deve studiare. Decidi tu chi seguire:- La Simo si dirige a Carate Brianza, in biblioteca. Vai con lei a pagina 36. - Marco va a Seregno con il suo amico Fiore, a pagina 40.

L’Autodromo, nato nel 1922, è il simbolo di

Monza e della Brianza nel mondo. Costruito

in soli 110 giorni da una squadra di 3500

operai all’interno del Parco

di Monza, lungo il

suo circuito non va in scena s

olo il Gran Premio

di Formula 1, ma anche un ricco calendario

di

eventi sportivi e non.

Il golf è da sempre uno degli s

port più amati in

Brianza.

L’Autodromo di Monza e il golf

www.monzanet.it

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Non si contano le volte in cui la Simo ha varcato l’ingresso del Parco di Monza, convinta come pochi di correrlo tutto, in lungo e in largo. Puntualmente, dopo trecento metri di corsa ben sostenuta, la milza ha iniziato a farsi sentire e un fantastico chiosco di bibite l’ha richiamata all’inerzia. In ma-niera del tutto casuale oggi ha iniziato il suo percorso qui e per un attimo è sta-ta in grado di spegnere testa, cellulari e computer. Il Parco è da sempre l’occasio-ne per fare tappa alla Reggia di Monza. Crescere con la Caterina e le sue manie di protagonismo regali, fa sì che tu venga portata costantemente a vedere la villa, come si trattasse della prossima residen-za della tua famiglia. Tempo fa, in pie-na gita scolastica, la Simo convinse una compagna con cui si avventurava spaval-da per i saloni del Piermarini, che fosse lei la proprietaria di tutto. - Vedi - diceva - è tutto mio, quello quello e pure quello! Solo che le bol-lette della luce costano care allora l’abbiamo regalata al Comune...

1. Se vuoi che la Simo incontri Marco e si dirigano verso Vedano al Lambro per una gita, vai a pagina 20.2. Se ritieni che la Simo debba studiare di più per prepararsi alla discussione della tesi, mandala direttamente a Carate Brianza, a pagina 36.3. Se sei curioso di sapere dove sono diretti il Giüsep e la Caterina, continua a leggere.

La Reggia di MonzaResidenza di campagna dell’arciduca Ferdinando, figlio dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, la Reggia di Monza

fu costruita tra il 1777 e il 1780 su progetto di Giuseppe Piermarini, fra i più grandi architetti del neoclassicismo lombardo.

È uno dei simboli indiscussi della città e di tutta la Brianza, impensabile senza il grande parco

che la comprende: qui, tra viali, boschetti, ville e antichi mulini sul Lambro, monzesi

e non trascorrono gran parte del loro tempo libero.

Foglia di quercia raccolta nel parco della reggia, vicino a Villa Mirabello.

Per aperture

e visite guidate,

visitare il sito

www.reggiadimonza.it

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Villa Gallarati Scotti a ORENOCome tutti i gioielli preziosi, che raramente possono essere messi in mostra, anche Villa Gallarati Scot-ti, nel borgo di Oreno, viene aperta solo in alcune occasioni. È annoverata tra le più sontuose ville di delizia che punteggiano la Brianza meridionale ed è circondata da uno straordinario parco all’inglese. Vi si notano ancora tracce dell’originario impianto ba-rocco nell’elegante Ninfeo di Nettuno. Il dio romano delle acque sembra posare superbo sotto lo sguardo curioso dei visitatori... Costruita a partire dalla fine del XVII secolo, la residenza è stata poi ri-maneggiata in stile neoclassico; da non perdere gli affreschi all’interno.

Il Giüsep ha espresso tutto tronfio la sua volontà di seguire la moglie per il resto della giornata, ovunque lei voglia recarsi. La Caterina non se l’è fatto dire due volte e senza indugio alcuno ha pronunciato tre parole: Vil-la Gallarati Scotti. Si dirigono dunque verso il borgo di Ore-no, in una delle più grandiose ville set-tecentesche della zona. Posteggiata la macchina e lasciata la moglie nei pressi del grandioso ingresso, il Giüsep indie-treggia indifferente come un gambero maldestro e raggiunge il retro della villa, nascondendosi nel suo magnifico parco all’inglese. Maledetta più e più volte la sua trovata altruista, mentre un Ninfeo del Nettuno zampilla alle sue spalle, l’uomo pensa che sarebbe fantastico po-ter avere con sé una radiolina per ascol-tare in santa pace una qualche partita di serie B, C o anche D che si dovrà pur gio-care in qualche parte del mondo in quel preciso istante! Che poi sia di calcio, ba-sket o pallanuoto, questo poco importa.

1. Se vuoi proseguire il viaggio per Vimercate, vai a pagina 22.2. Se sei curioso di sapere dove siano la Simo e Marco, prosegui nella lettura.3. Giüsep e Caterina litigano nuovamen-te: lei lo cercava per tutta la villa e pensava di essere stata abbandonata... quando lo trova non sa se piangere o arrabbiarsi!Evita il peggio e manda direttamente l’uomo a Cornate d’Adda, a pagina 50.

Ogni 2 anni a settembre:

Sagra della Patata

Foto della villa

Info: [email protected](aperta durante Ville Aperte in Brianza)

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Marco ha raggiunto la Simo nei pressi della Reggia di Monza. Lei gli è andata incontro correndo, come non si vedessero da una vita e, a pochi istanti dall’abbraccio, gli è finita rovinosamente su un piede! Lui tenta di soffocare un urlo disumano perché, manco a farlo apposta, gli sta piantando il tacco proprio sul mignolo. Sono donne coriacee, le Brambilla, indomabili e senza pace! Dopo qual-che istante di sospensione da tutto, Marco riprende i sensi e pro-pone alla fidanzata di raggiungere Villa Litta a Vedano al Lambro. Il piede dolorante non gli impedisce di ricordare quanto la ragazza ami questa bellissima magione e quanto adori perdersi nella sua lenta contemplazione. Si tratta di una villa stranissima, con un’ar-chitettura molto lontana da tutto quello che si può ammirare sul territorio. Ci sono passate mille storie da quelle parti: storie di re, amori e tradimenti. C’è stato pure Vittorio De Sica quando vi girò “Il Giardino dei Finzi Contini”.

1. Se vuoi continuare il viaggio dei fidanzatini, vai a pagina 26.2. Se vuoi che la Simo e Marco si fermino nel Parco della Valle del Lambro, accompagnali a pagina 56. 3. La Simo decide di proseguire da sola: ha bisogno di salutare l’amica Clara e magari di fare un salto al Parco d’Arte contemporanea di Briosco, a pagina 52. Decidi tu chi seguire.- La Simo è diretta a pagina 36. - Marco incontra l’amico Fiore nei pressi di pagina 40.

Curiosità sugli ossibuchiSembra che nella ricetta originaria fossero cucinati

senza il pomodoro, aggiunto a partire dal XVIII secolo.

L’ingresso di Villa Litta

Villa Litta a Vedano al LambroCostruita a metà Ottocento su una precedente dimora gentilizia della famiglia Gallarati Scotti, la villa (oggi di proprietà privata) apparteneva all’Arciduca Giulio Litta Visconti Arese. L’architetto Luigi Chierichetti, che ne curò il progetto, realizzò un edificio dalle curiose linee, in perfetto stile neogotico inglese. L’ampio parco che lo circonda è una sorta di prolungamento di quello di Monza: vi si trovano ancora oggi vaste aree agricole, nonché la roggia dell’Arciduca che forniva acqua alla Reggia di Monza.

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Villa Sottocasa e il MUSTEsempio di sobrietà ed eleganza: Villa Sottocasa “indos-sa il suo vestito neoclassico” dal XIX secolo, a seguito di un importante rinnovamento che ha portato all’ag-giunta della facciata timpanata e dello scalone scandito da statue. In un’ala della residenza è stato ricavato il MUST, Museo del Territorio, una tappa obbligata se si vogliono scoprire storia e cultura del Vimercatese. Dipin-ti, cartoline, mappe e video rendono la visita interattiva e interessante anche per i più piccoli.

Itinerario a Vimercate- Pensavo che sarebbe carino se decidessi tu dove andare, adesso!Sono ancora a Vimercate e stanno passando sul ponte di San Rocco, quando la Caterina farfuglia queste testuali parole. Il Giüsep preso in contropiede, indugia.- Per esempio: se tu adesso vuoi andare a Villa Sottocasa per vedere il MUST, a me mica dispiace, sai! - Ma veramente io…Lui vorrebbe darsi una gomitata in faccia per non avere risposto con prontezza… e invece procede con le mani in tasca e i piedi striscianti.

1. Vuoi che i due proseguano per Arcore? Vai a pagina 28.2. Preferisci che i due litighino? Allora leggi qui:Alle fine della visita al MUST, il Giüsep prende coraggio e dice alla mo-glie che gli piacerebbe portarla alla Centrale Esterle di Cornate d’Adda.- Va bene, marito! Mi piace! Ma intendi andarci quest’anno?- Anche in giornata, se possibile!Il discorso si fa concitato e i due finiscono per discutere! 3. Se vuoi che facciano pace, vai con loro ad Arcore, a pagina 28.4. Se invece credi che sia meglio che si dividano, scegli chi seguire: - Caterina prosegue per Lissone, a pagina 38.- Giüsep raggiunge l’Agostino alla Centrale Esterle a pagina 50.5. Per seguire la Simo e Marco vai a pagina 26.

Info: www.museomust.it Mer - Gio - Ven 15 - 19 Sab - Dom 10 - 13 / 15 - 19(visite guidate su prenotazione tel. 800 333722)

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seguente in compagnia di una sciatica pulsante. Ad un tratto, nella sala di Cleopatra, la Caterina non si controlla più e, approfittando della loro solitudine, si avvicina al marito chieden-dogli trasognata:- Giüsep, dimmi un po’, ma non lo trovi bellissimo??- Mmmhh…- Mmmhh che? Parla, esprimiti! Guarda che non devi avere paura! Cosa provi?- Male…- Male? Beh, anche questa è una sensazione! Ma come mai?- Sei sul mio piede, moglie.Ce l’hanno con i piedi dei loro compagni, le donne di casa Brambilla!

1. Se vuoi che i due procedano nella loro gita, vai a pagina 28.2. Lascia i due e raggiungi la Simo e Marco a Biassono, a pagina 26.3. Evita che i due litighino e fai incontrare Caterina e la sua amica nonché sua vicina di casa a Lissone. Vai a pagina 38.

Caterina scandisce altre due parole: Palazzo Trotti. E al Giüsep non resta che abbassare il capo e seguirla, senza proferire verbo. Mentre raggiungono la sede del Municipio di Vimercate, lei pare già una discendente dei feudatari che l’hanno abitata in passato. L’incedere regale che la contraddistingue, sovraccarico e più simile a quello dell’eroina disperata di un romanzo russo, viene notato dai passanti e mette a disagio la semplicità del marito, che tenta come può di allontanarsi di qualche passo. Ma Caterina non se ne cura e, quando arriva in questa villa di delizia seicentesca, inizia un bellis-simo sogno che in passato l’ha fatta tornare a casa a pezzi: presa com’era a controllare nei minimi particolari i soffitti affrescati, pro-cedeva lungo i saloni con posture tanto sbilenche da trovarsi il giorno

Ponte di San RoccoIl ponte di San Rocco ha origini romane ed è cor-redato da una porta del XII secolo e da una torre trecentesca. Scavalca il torrente Molgora ed è uno dei simboli di Vimercate.

Palazzo TrottiÈ da un secolo e mezzo sede del Municipio di Vimercate e non ci si stupisce del perché sia stato scelto! Grande è il privilegio della giunta comu-nale cittadina che ogni giorno può gode-re della dimora rococò, delle raffinate sale del piano terra e del piano nobile e degli affreschi settecenteschi con moti-vi mitologici e letterari. uff

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- Beh, visto che siamo a Vedano al Lambro potremmo fare un salto a Biassono!- Ma è un’idea magnifica, Marco! Come ti è venuta in mente?!- Simo... non ci vuole una grande fantasia: è a due passi da qui!- Uh, già, è vero...Si dirigono verso Biassono, la Simo e Marco. Cosa avrà per la testa quella sbadata delle sua fidanzata, neanche lui saprebbe dirlo con esattezza... ma quell’entusiasmo lo insospettisce: sa che ogni slan-cio della ragazza equivale a una sciagura di cui lui è sempre e co-munque l’unica vittima designata e così si muove guardingo, temen-do per la sua incolumità. Che lo abbracci inaspettatamente mentre sta guidando, facendolo sbandare e mandandoli fuori strada?! Non c’è da fidarsi della Simo: è la ragazza più maldestra che si conosca! Si mantiene ben saldo al volante, mentre la radio diffonde nell’abi-tacolo l’ultima hit di un cantante fresco di talent show. Persa nell’o-rizzonte di verde e caseggiati, la Simo canticchia senza vergogna, cambiando le parole delle strofe e stonando clamorosamente, rilas-sata e felice come poche volte. In un attimo, quella canzone diventa sua e di nessun altro, sua la strada che li porta verso Biassono, suo il piccolo tempo che si è presa per rilassarsi insieme al fidanzato. Verso l’inizio del secondo ritornello, proprio mentre il cantante sta preparando il diaframma a un acuto infernale, Villa Verri e il Museo Civico si offrono ai loro occhi e Marco tira un sospiro di sollievo. C’è un’aria frizzante che predispone alla gita e all’allegria, i due parcheggiano la macchina e si prendono per mano, lasciandosi tra-sportare dalle strade, dalla gente, dai colori.

1. Vuoi che continuino per Canonica Lambro? Vai a pagina 30.2. Pensi sia meglio raggiungere il Giüsep e la Caterina? Gira pagina.3. Ti è venuto il sospetto che Marco non si stia godendo la gita con la Simo? Mandalo a Seregno, a pagina 40, per continuare il suo giro da solo.

Villa Verri a Biassono

La villa - oggi sede comunale - fu l’abita-

zione di campagna dei conti Verri, celebre

famiglia di illuministi milanesi che a Biasso-

no aveva vasti possedimenti terrieri. A Carlo

Verri è dedicato il Museo Civico di Biassono,

nato nel 1977, che ospita una collezione et-

nografica e una raccolta archeologica-numi-

smatica legata al territorio brianzolo.

www.museobiassono.it ven 9.30 - 12.00 / 15.00 - 18.30

sab 15-19.30

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Pan tranvai Tanto buono, quanto amato da brianzoli e non. Il nome pan tranvai è legato alla storia del tram a vapore: il dolce poteva infatti essere comprato a bordo dal trombettiere durante il “lungo” viaggio verso Milano!

Arcore: Villa Borromeo d’Adda e Cappella Vela Due ville, un giardino aper-to al pubblico e le scude-rie. È un complesso davvero scenografico quello di Ar-core. Terminata alla fine dell’800, Villa Borromeo d’Adda oggi ospita – in un’ala – gli uffici comu-nali, mentre le scuderie sono state riportate all’antico splendore grazie a un recente restauro. Magnifica è la Cappella Vela (aperta occasionalmente), progettata nel 1850 per volontà di Giovanni d’Adda: qui sono custodite le spoglie della moglie, Maria Isimbardi. Delicata è la Pietà scolpita da Vincenzo Vela. (www.villadarcore.com)

Così la Caterina l’ha spuntata sul marito e, dopo qualche minuto di vera tensione, con gli animi finalmente pacificati, entrambi si diri-gono verso il centro di Arcore, per visitare Villa Borromeo d’Adda. Poco prima di arrivare a destinazione, i due hanno comprato del pan tranvai, uno dei dolci preferiti dal Giüsep. E così, mentre lui procede mangiandolo con parsimonia, lei raggiunge a grandi falcate la Cappella Vela. Povera moglie del Marchese d’Adda! Povera Maria Isimbardi, morta giovane e seppellita nella cappella! Spesso i mariti sanno risultare davvero indigesti! Con questi pensieri per la testa, Caterina volteggia tra le sculture e gli stucchi di quell’edificio spet-tacolare, perdendo di vista il gentile consorte che, con il suo ultimo pezzetto di pan tranvai penzolante dalle labbra, si trova senza vole-re invece ad ammirare le ampie scuderie della villa.

1. Giuseppe riesce a liberarsi della moglie e raggiunge finalmente Cornate d’Adda. Seguilo anche tu a pagina 50. 2. Per far proseguire i due a Canonica Lambro, continua a leggere.3. Se ti è venuta una gran voglia di schiacciare un pisolino sotto un albero nel Parco delle Groane, vai con Marco a pagina 54.

Ingredienti:acqua, farina, zucchero,

uova, burro, uvetta, lievito, sale q.b.

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Il destino vuole che tre Brambilla e un Beretta si ritrovino per caso a Canonica Lambro, verdeggiante frazione di Triuggio. Caterina e Giüsep arrivano da un tragitto non poco accidentato, dove la donna ha tiranneggiato per tutto il tempo ai danni del pove-ro marito. Ora stanno compiendo una tappa intermedia nel borgo, prima di raggiungere la Chiesa di Rancate che Caterina, devota al culto mariano, vuole visitare a tutti i costi.I fidanzatini, invece, arrivano da una veloce tappa a Villa Taverna, con l’intenzione di godersi un romantico aperitivo di fronte al Lam-bro e procedono tenendosi per mano, con la Simo che strattona il braccio indolenzito di Marco ogni volta che qualcosa d’infinitesima-le riesce a catturare la sua attenzione. S’incontrano appena scesi dalle rispettive macchine, e la Caterina raggiunge immediatamente la figlia, facendole mille domande e riempiendola di tutte quelle attenzioni amorevoli che la Simo non riesce proprio a sopportare. Il tempo di bere un bianchino con due olive e madre e figlia già non si sopportano più. È ora che la famiglia si divida, tanto è certo che torneranno a litigare questa sera, tutti a casa Brambilla per il risot-to alla luganega, uno dei piatti forti della Caterina.

1. La Simona va a studiare, è ora che s’impegni! Per tenerle compagnia e ripassare con lei la lezione, vai a pagina 36.2. Segui il Giüsep e la Caterina a Desio, vai a pagina 34.3. Se ti fanno male i piedi e hai solo una gran voglia di risotto, fai un salto a piè pari a Monza, fino a pagina 62.4. Se vuoi scoprire la ricetta del risotto, gira la pagina.

CANONICA LAMBRO Nel periodo estivo il borgo di Canonica Lambro si anima come una località della riviera romagnola. Merito forse dell’atmosfera paesana o dei locali della mi-gliore tradizione brianzola. Sta di fatto che la piccola frazione di Triuggio diventa uno dei punti d’incontro più gettonati dalla gioventù locale. Ad arricchirla dal punto di vista turistico ci pensa Villa Taverna, circondata da un grande giardino all’italiana. Qui soggiornò un “vip” d’eccezione: l’Egidio che amò la Monaca di Monza dei Promessi Sposi.

Il Santuario di Santa Maria Assunta a Rancate custodisce opere di Appiani e Albertolli che, anni dopo,

hanno fatto “carriera” alla Reggia di Monza.

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Risotto alla MonzeseIngredienti x 4 persone350 g di riso superfino Arborio, 150 g di luganega1 cipollina, brodo di carne, burro, mezzo bicchiere di vino bianco, Grana Padano, sale

ProcedimentoIn una pentola alta, fare rosolare nel burro la cipolla tritata finemente e la salsiccia priva del budello; aggiungere il riso e lasciarlo tostare per qualche minuto. Spruzzare il riso con il vino bianco e lasciare evaporare. A questo punto, versare il brodo fino a ricoprire il riso e cuocere a fuoco medio/alto. Continuare la cottura facendo attenzione che il brodo aggiunto sia sempre molto caldo per non interrompere l’ebollizione. A cottura ultimata mantecare con una noce di burro e Grana Padano grattugiato. Lasciar riposare un minuto e servire ben caldo.

Cos’è la luganega?È la salsiccia fresca di carne di maiale.

Detta anche luganiga o luganica,

Si consuma previa cottura o si usa per insaporire pietanze.

La ricetta che mi ha dato la sciura Franca

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DESIO: Villa Cusani Tittoni TraversiGrandi artisti hanno contribuito alla costruzione di Villa Cusani Tittoni Traversi a Desio. E, in effetti, il risultato è davvero sorprendente!Giuseppe Piermarini fu chiamato per tra-sformare l’originaria struttura barocca in stile neoclassico; Pelagio Pelagi, nella prima metà dell’800, risistemò la dimora e i giardini secondo il gusto neogotico; infine Luca Beltrami fu l’artefice dello scalone e del mausoleo. Il parco oggi non ha più i padiglioni, le grotte e il laghetto, ma alcuni alberi sono lì da secoli... (aperta in occasione di mostre e manifestazioni temporanee)

Tra maggio e giugno, a Desio,

c’è il Palio degli zoccoli

I coniugi Brambilla decidono di raggiungere Desio per visitare Villa Cusani Tittoni Traversi, uno dei più importanti complessi del terri-torio. Appena arrivati, il Giüsep propone di dirigersi verso la Sala delle Colonne, da sempre la sua preferita per via di quei simpatici putti nei tondi del soffitto che giocano a carte e a biliardo. Lo stomaco dell’uomo inizia a gorgogliare ferocemente e la Cate-rina sogna le ciabatte, visto che le gambe si sono gonfiate come due canotti. Il sopraggiungere del tramonto quieta gli animi e fa innamorare anche le coppie di lungo corso come loro. In un attimo tutto si fa perfetto e delicato.- Ora che ci penso, intanto che eravamo a Desio avremmo potuto fare un salto al Santuario della Madonna Pellegrina!- Avremmo potuto, certo… - Tranquillo, marito, per oggi basta così! Tanto credo che ci passi il Cammino di Sant’Agostino… e tu lo sai che quest’anno ce lo fac-ciamo tutto, vero?- Non avevo dubbi…- Sei il marito migliore del mondo!!Si sono persi lungo la riga dell’orizzonte, i due Brambilla, ma pure da così lontano si potrebbe dire che entrambi sorridano soddisfatti: nonostante sia stata combattiva, la giornata appena trascorsa li ha visti insieme e questa cosa per loro non ha prezzo.

1. I due coniugi tornano a Monza. Se ti fa piacere, accompagnali fino a pagina 62.2. Raggiungi Marco all’Oasi LIPU, vai a pagina 48.3. Se vuoi sapere perché Clara, l’amica della Simo, è delusa dal suo appuntamento galante di ieri sera, continua a leggere.

Foglia d’edera:pianta presente

nel parco

[email protected]

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La Simo raggiunge in macchina Clara, sua compagna d’università: si sono date appuntamento a Carate Brianza, di fronte a Villa Cusani Confalonieri che da qualche anno è sede della biblioteca Germano Nobili. Ci vanno spesso, perché si studia comodi. Oltretutto, proprio ieri sera, l’amica è uscita con Giovanni, il cugino della nuova fidanzata dell’ex della Vale, e lei muore dalla voglia di sapere come sia andata. Clara però è come al solito in ritardo e la Simo ha pensato bene di en-trare. Dopo qualche minuto, arriva correndo! Il vuoto d’aria creato dal suo passaggio fa volare una pila di fogli che il vicino della Simo aveva appena finito di sistemare. - Sssttttt!! Se dovete parlare, uscite! - dice una voce strozzata- Sì, usciamo Simo! Appena varcato l’uscio, Clara racconta che il cugino della nuova fidan-zata dell’ex della Vale le ha fatto pagare la cena e si è pure addormen-tato sulla sedia. E, dopo aver convenuto che non ci sono più gli uomini di una volta, le due entrano a studiare.

1. Le due amiche si stancano e lasciano la biblioteca. Vai a pagina 44 per sapere dove vanno.2. La Simo ricorda le sue bellissime gite al Parco della Valle del Lambro; se sei curioso segui i suoi ricordi a pagina 56.3. La Caterina ha litigato con il Giüsep, per tenerle compagnia gira pagina.

Da vedere a Carate Brianza:Basilica e battistero di AgliateEretta secoli e secoli fa, molto prima dell’anno Mille, la piccola basilica romanica, unita a un altrettanto prezioso esempio di battistero dello stesso periodo, è stata costruita utilizzando ciottoli di fiume. Nella lunetta sopra il portale è raffigurato il Cristo, mentre all’interno si conservano in buono stato affreschi risalenti al medioevo.

Villa Cusani ConfalonieriA un passo dal centro storico, la villa, sorta

nel Seicento, si affaccia in bellissima

posizione sul corso del Lambro.

Nel medioevo nello stesso luogo si trova-

va forse una fortezza. Solo tra il Settecento

e l’Ottocento l’edificio ha assunto il suo

aspetto definitivo. All’interno ospita

la biblioteca civica, mentre lo splendido

parco è aperto al pubblico.

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E così si sono divisi. Caterina e il Giüsep si sono lasciati sul finire della loro visita a Vimercate e la loro gita di piacere si è tramutata in un normalissimo giorno di piccole scaramucce alla Brambilla: lui le ha rivolto le spalle, sperando di venire richiamato con amorevole cura; lei si è infuriata come poche volte e, sbraitando come un os-sesso, l’ha mandato al diavolo. Ma la Caterina non si è persa d’animo e ha chiamato la Vicina, la mitica dirimpettaia di casa Brambilla, compagna di tantissimi pet-tegolezzi mattutini e migliore cuoca di tutta la Brianza (migliore dopo la Caterina, ovviamente!): si dice che tantissimo tempo fa per la sua cassoeula il fior fiore degli uomini del territorio fosse caduto ai suoi piedi senza ritegno… si dice, ma non esistono prove evidenti, visto che Vicina (la donna avrà pure un nome all’anagrafe, ma viene chiamata da sempre così), è signorina da una vita intera. Le due si incontrano alla stazione di Lissone: la Caterina è arrivata in treno e l’amica l’ha raggiunta in macchina. Non c’è stato bisogno di fare molta strada: il Museo d’Arte Contemporanea è lì di fronte.

1. Il Giüsep ha chiamato la Caterina per fare pace.Se vuoi che si incontrino nuovamente, manda la Caterina a Desio, a pagina 34.Se vuoi invece che litighino di nuovo, puoi scegliere chi seguire:– La Caterina va a Cesano Maderno, a pagina 42.– Il Giüsep è diretto a Cornate d’Adda, a pagina 50.2. Raggiungi la Simo e Clara a Verano Brianza, a pagina 44.3. Se vuoi conoscere la lista degli amori della vicina dei Brambilla, vai a pagina 42.

Museo d’Arte Contemporanea di LissoneInaugurato nel 2000, ospita un’ampia collezione di opere derivanti dalla straordinaria avventura del Premio Lis-sone (1946-1967): Vedova, Dorazio, Appel, Werner e Schneider sono alcuni degli artisti presenti. Fanno parte del museo anche una sezione di opere del maestro lis-sonese Gino Meloni e un’area moderna e contemporanea frutto di donazioni, acquisti e comodati.

La mitica cassoeula di Vicina: tipico piatto della cucina brianzola

- Lunedì chiuso.- martedì, mercoledì, venerdì 15.00-19.00 - giovedì 15.00-23.00 - sabato e festivi 10.00-12.00 / 15.00-19.00

Ingresso libero - Viale Padania 6www.museolissone.it

Le attività• mostre• eventi• concerti • progetti per scuole e famiglie

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E così Marco si ritrova solo. La fidanzata in giro per i fatti suoi e i suo-ceri che staranno litigando in qualche posto della Brianza. Tutto come da copione. Cerca il cellulare perso nelle tasche della giacca e chiama l’amico di turno, quello di sempre, l’amico delle merende sulle scale del condominio e delle ginocchia sbucciate. Dopo qualche minuto, la macchina più scassata della Brianza corre in suo soccorso: alla guida Fiorenzo, detto da tutti il Fiore. Avrebbe voglia di fare tante cose, Marco, ma per una volta decide di farsi condurre: il Fiore gli dice di essere diretto a Seregno per incontrare un’amica conosciuta qualche giorno prima.- Dai, ma così mi fai fare il terzo incomodo!- Ma nooo! Guarda che è lì con almeno quindici persone! Sono in cen-tro, si trovano sempre vicino alla Torre... io ci vado giusto a sondare il campo! Anzi, guarda, mi sei d’aiuto, così mi dici le tue impressioni.- Mi ero dimenticato della fatica dell’essere single!- Marco, tu non sei mai stato single: in pratica ti sei fidanzato prima di nascere, era scritto nel destino che tu e la Simo vi sareste sposati!- Oh! Vacci piano, non siamo ancora sposati...- Ti dò tempo due anni...A Marco viene una leggera nausea e non sa se per colpa della pes-sima guida dell’amico o dell’idea di convolare presto a nozze. Ma decide di non pensarci troppo, abbassa il finestrino tenuto su con del nastro marrone e sposta il viso verso il getto di aria fresca che entra nell’abitacolo.Ad un tratto si rende conto che andare a Seregno con il Fiore può avere il suo discreto fascino... e in ogni caso, non dovesse proprio divertirsi, si nasconderà dietro la Torre del Barbarossa!

1. Il Fiore avrà trovato la ragazza che cercava? Per scoprirlo vai a pagina 48.2. Se ti stuzzica visitare Palazzo Arese Borromeo, segui la Caterina e continua a leggere.3. Vuoi che Marco raggiunga la sua fidanzata? Falli incontrare a Briosco, a pagina 52.

SEREGNO:Torre del BarbarossaL’imponente torre simbolo della città, è stata eretta nel XII secolo per volere dell’imperatore Federico I, detto il Barbarossa, come punto di avvistamento lungo la linea Milano-Como nel periodo delle lotte contro i comuni lombardi. Nella cella campanaria, custodisce i nove bronzi forgiati dalla Premiata Fonderia Pontificia Cav. Carlo Ottolina. La torre non è visitabile.

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CESANO MADERNO:Palazzo Arese Borromeo e giardino

Nella sontuosa dimora seicentesca divenuta modello per tanti edifici dell’antico Stato di Milano vivevano gli Arese, conti di Castellam-bro, tra i quali spiccava la figura di Bartolomeo III Arese. L’elemento più curioso del palazzo è la doppia loggia che si apre sia sul cortile interno sia sullo splendido giardino all’italiana che si estende alle spalle dell’edificio per qua-si un chilometro.

Possibilità di visite [email protected] domenica da marzo a ottobre

Altro da vedere in paese:Torrazzo

Palazzo Arese Jacini

- Non te la prendere, Caterina, ché i mariti sono così… è per quello che non ne ho mai voluto uno! Mica sono fessa, io!Parla così, Vicina, e inizia a passare in rassegna tutti i giovanotti del suo tempo che l’avrebbero sposata senza il benché minimo dubbio e ai quali ha prontamente risposto un secco no. Li elenca minuzio-samente, ma la Caterina non ne ricorda nemmeno uno… che strano, però: sono cresciute insieme e qualche amicizia in comune l’hanno pure avuta! - Che ne dici se ci fermiamo a Cesano Maderno? Mi piacerebbe rive-dere Palazzo Arese Borromeo…La richiesta della Caterina interrompe impietosamente la lista, ma trova in Vicina la piena approvazione: la donna sterza vigorosamente in direzione di Cesano Maderno, alla volta della bellissima residenza seicentesca. - E ti ho detto che nei giardini di Palazzo Arese ho detto no all’Ar-turo di Vimercate?- No, mai!- Eravamo nei pressi della fontana dei dromedari e lui cosa fa?- Cosa fa?- Tenta di baciarmi, lo screanzato!!- Pazzesco…E mentre la storia continua, le due sono già all’interno del palazzo.

1. Vuoi continuare la gita con la Caterina e la sua vicina? Vai a pagina 46.2. Sei curioso di sapere dove sia finito il Giüsep? Procedi a pagina 50.3. Vuoi sapere se la Simo sta studiando davvero o se si è persa a spettegolare con la sua amica Clara? Continua a leggere.

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Le due amiche alzano la testa dai libri nello stesso istante e, con un breve cenno d’intesa, decidono di lasciare la biblioteca. - Simo, mi dai uno strappo?- Volentieri, cara! Ti va se prima di arrivarci facciamo qualche tappa intermedia? - Mi va eccome! Ho la testa che esplode!Raggiungono la macchina che è ancora una bellissima giornata e, con naturalezza, ritornano ad analizzare il tragico primo appuntamento di Clara con quello che a suo dire è stato l’uomo più noioso della Terra. La sera precedente si sono incontrati dalle parti di Besana e lui, a un certo punto, ha avuto la faccia tosta di addormentarsi nel bel mezzo di un interessantissimo discorso sul movimento delle lune e delle maree. Ma come ha potuto, si chiede Clara! La Simo la con-sola come può, anche se in cuor suo pensa che le maree e le lune, a un primo appuntamento, potrebbero indurre chiunque allo sbadiglio molesto.Ad un tratto, mentre stanno passando nei pressi della Basilica dei Santi Pietro e Paolo di Agliate, la Simo propone una tappa in quel di Verano Brianza e Clara accetta.

1. Vuoi proseguire con le due amiche? Vai a pagina 52.2. Clara, che sulle prime aveva accettato di seguire l’amica, viene chiamata dalla madre che la obbliga a tornare a casa. La Simo, dopo averla accompagnata, decide di raggiungere Marco al Parco delle Groane (seguila a pagina 54).3. Ti è venuta voglia di tornare a Biassono, ma non hai abbastanza tempo? Fatti raccontare dalla Simo la gita che ha fatto con Marco. Vai a pagina 26.

Verano Brianza fu, in passato,

un importante centro agricolo, da ritrovare

ancora oggi nei mulini sul Lambro e nelle

cascine sparse per il paese. Dal punto

di vista turistico, interessanti sono Villa Trotti

Bentivoglio (non visitabile), residenza

settecentesca circondata da un vasto

parco, e le chiese della Madonna

di Caravaggio e dei SS. Nazaro e Celso.

Passeggiata a Verano Brianza

A Verano Brianza è nato l’astronauta Paolo Nespoli che a dicembre del 2010 è partito per una missione nello spazio

della durata di 6 mesi!

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Stanno tornando a Monza, Caterina e Vicina, ma la voglia di rincasare è ai minimi storici e quindi, senza dirselo, decidono di concedersi un’ultima tappa. Lasciano Cesano Maderno e ad un tratto la strada decide per loro: nei pressi di Limbiate, si fanno convincere da un grande cartello che indica la vicinanza di Villa Pusterla Arconati Crivelli. Lo seguono, sentendosi le Thelma e Louise della Brianza e, per un attimo, problemi e orari vengono annullati dalla leggerezza del tempo deciso nel preciso attimo in cui si vive. Giunte alla soglia della residenza, Vicina la indica e dice con tono solenne: - Lo sai che qui c’è stato pure Napoleone? - Sì, l’ho sentito…- Secondo me gli sarebbe piaciuta, la mia cassoeula!- Anche secondo me, Vicina, ma ora andiamo… sicuramente ci avranno date per disperse.Una veloce inversione di marcia le riporta sulla strada verso casa. La radio accesa e una canzone che le due iniziano a can-ticchiare come fossero al Festival di San Remo.

1. Se stonano troppo, scappa dalla macchina delle due donne e raggiungi la Simo a Briosco. Vai a pagina 52.2. Se invece la Caterina e la Vicina ti stanno simpatiche, continua con loro il tragitto verso Monza e vai a pagina 62.3. Hai mai conosciuto l’Agostino, l’amico d’infanzia del Giüsep? Se sei curioso di sapere come sia, vai a pagina 50.

Villa Pusterla Arconati Crivelli

Vera e propria celebrazione dello stile neoclassico, la villa fu edificata in pieno Settecento su progetto dell’architetto Francesco Croce. Nel 1797 fu sede del quartier generale di Napoleone Bonaparte, che la scelse anche come scenografia per il duplice matrimonio delle sorelle Paolina ed Elisa, rispetti-vamente con il generale Leclerc e Felice Baciocchi. Dopo il 1865 è stata per quasi un secolo adibita a ospedale psichiatrico, mentre oggi è sede dell’Isti-tuto Tecnico di Agraria. Aperta in occasione di Ville Aperte in Brianza

Limbiate

È stato insignito della DOP nel 1996: il salame Brianza è il protagonista degli antipasti locali. Si prepara macinando spalla, fiscoli, pancetta, gola e parti magre, con sale, pepe, aglio e vino. La stagionatura varia da 15 giorni a 5 mesi.

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Il Fiore, con Marco al seguito, non è riuscito a trovare la donna dei suoi sogni a Seregno e così, dopo aver girato in lungo e in largo per tutto il centro, ha deciso di mollare il colpo e ha proposto all’amico di farsi un giro all’Oasi LIPU di Cesano Maderno. Raggiungono la macchina scassata del Fiore e cercano di scacciare un’ape entrata nell’abitacolo e, a giu-dicare dal ronzio nervoso con cui sbatte contro il parabrezza, dev’esser-ci rimasta davvero per troppo tempo. Marco tenta di indirizzarla verso la portiera aperta, mentre l’amico commenta:- Che strano, non mi sembrava che ci fosse prima... ma come avrà fatto ad entrare?- Fiore, la tua macchina ha più buchi del groviera! Ci sarà entrata mentre perlustravamo Seregno. Ma sei sicuro che esista questa donna dei sogni?- Uhhh! Certo che esiste! E non mancare di rispetto alla mia macchina, ricordati che i viaggi migliori li hai fatti con lei!- Chiedo perdono...L’ape decide di prendere la via del cielo e i due si sistemano ai loro posti. Dopo due accensioni a vuoto, la macchina riparte e, attraversato il Parco della Brianza Centrale, i due amici si dirigono verso l’oasi. Li segue uno sciame. Forse prima o poi, scopriranno che la macchina del Fiore ha un alveare nel motore... d’altro canto, da che mondo è mondo, le api adorano i fiori!

1. Se vuoi andare a cercare nuovamente la donna dei sogni di Fiore, torna a Seregno, a pagina 40.2. Marco invita il Fiore a Monza per la cena con i Brambilla. L’amico accetta e insieme vanno a pagina 62. Vuoi unirti alla compagnia?3. Marco sente la mancanza della Simo e la raggiunge a Briosco. Accompagnalo a pagina 52.

Oasi LIPU a Cesano MadernoNata nel 1997 dall’iniziativa di LIPU (Lega Ita-liana Protezione Uccelli), Comune di Cesano Ma-derno e Parco delle Groane, l’oasi si estende per circa 100 ettari tra boschi, brughiere e zone umide. Personale qualificato e volontari si occupano della tutela dell’avifauna locale, in un’isola verde che si trova in un contesto urbanizzato e industrializzato.

www.oasicesanomaderno.it

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- Agostino, ho litigato con la Caterina…- Non è che mi dici una cosa nuova, Giüsep!- Lo so, ma adesso sono in macchina a Vimercate, dov’è che sei tu?- Sono venuto in bici al castello di Bellusco, pensavo di andare alla Centrale Esterle di Cornate d’Adda, se passi a prendermi ci andiamo insieme.- Va bene, stai fermo lì che arrivo!L’amico lo raggiunge presto, caricano la bici in macchina e ri-partono verso Cornate d’Adda. Poco dopo, mentre attraversano Mezzago, Agostino interrompe il loro silenzio complice:- Ma perché l’anno scorso non siamo andati alla Sagra dell’Asparago?- Ma come non ci siamo andati, scusa?!- Sì, Giüsep, me lo ricordo benissimo… ma mi sfugge il perché…- Ma sai che non me lo ricordo neanche io? Che cosa ti devo dire, iniziamo a perdere colpi, Agostino… comunque quest’anno, ca-desse il mondo, non ce la dobbiamo perdere!- Ovvio!I due raggiungono presto la Centrale idroelettrica Esterle, il posto di tutta la Brianza che non si stancano mai di visitare. Per la cronaca: all’ultima Sagra dell’Asparago ci sono andati.

1. Dopo aver saputo che la Caterina si muove con la Vicina, Agostino (che ha un debole per quella donna) convince il Giüsep a raggiungerle. Vai con loro a pagina 46.2. Sei stanco: vuoi tornare a Monza, in attesa che arrivino tutti per la cena. Vai a pagina 62.3. Prima di tornare a Monza, il Giüsep lascia l’amico e decide di fare una passeggiata nel Parco Adda Nord. Se vuoi seguirlo vai a pagina 60.

Cornate d’Adda Centrale idroelettrica Esterle

Il sordo rumore delle turbine e lo scroscio dell’acqua liberata dalle mac-chine hanno un fa-scino assoluto su chi visita la Centrale idroelettrica Esterle. Potente come nessun’altra centrale costruita sull’Adda, iniziò a funzionare nel 1914.

È movimentata da una massa d’acqua di 80 metri cubi al secondo che scende nelle condotte forzate da un’altezza di 39 metri. Il canale di alimentazione è lungo circa 5 km e scorre quasi per intero in galleria. L’eleganza del suo stile architettonico ne fa uno dei monumenti di archeologia industriale più apprezzati della Lombardia.

A Mezzago si produce l’asparago rosa, unico a livello nazionale per la sua colorazione e per le sue qualità organolettiche.

Info: [email protected]

www.cornatedadda.eu

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- Che poi, ti pare che io sia noiosa? - chiede Clara una volta entrata in macchina. Il fatto che il suo pretendente di ieri sera si sia addormen-tato al primo appuntamento proprio non le va giù!- Ma no!! - risponde la Simo mentre tenta di reprimere una lunga serie di sbadigli che non le dà tregua da qualche minuto - Penso solo che al primo appuntamento magari uno debba parlare di cose leggere, insomma le maree e le lune... Clara, giusto noi che le studiamo da una vita le possiamo trovare interessanti! Capisci, no?- A me questi argomenti sembrano sempre così poetici...- Ecco, solo a te! Che ne dici se ci facciamo un giro al Parco d’Arte Contemporanea a Briosco?- Verrei volentieri, ma proprio non posso: ho promesso a mia madre che sarei tornata il prima possibile, storie di parenti che arrivano per cena. Lo sai che in queste situazioni diventa intrattabile!

La Simo si dirige verso Giussano, dove abita l’amica. Continuano a par-lare dei fidanzati e dei primi appuntamenti, e intanto il panorama le rincorre. Lasciata Clara, la ragazza decide di proseguire comunque per Briosco per l’ultimo giro prima di tornare a casa. Il Parco d’Arte Con-temporanea della Fondazione Rossini è uno di quei posti magici che mette in pace anche gli animi più tormentati e passeggiare tra le sue opere d’arte, nel cuore di una natura bellissima, può far svoltare anche le giornate più storte. I colori accesi, le intuizioni artistiche più creati-ve: Simona Brambilla è finalmente in pace con il mondo.

1. La Simo viene chiamata dalla Caterina che le chiede di raggiungerla a Limbiate. La ragazza decide di fare la brava figlia e va a pagina 46.2. La Simo è curiosa di sapere dove si trovi suo padre e così, prima di tornare a casa, lo chiama al cellulare. Scopre che si trova al Parco Adda Nord e lo raggiunge. Mandala a pagina 60.3. La Simo sente la mancanza di Marco. Gira pagina e ricongiungi i due fidanzatini al Parco delle Groane.

Parco d’Arte Contemporanea della Fondazione Rossini

Un padiglione espositivo progettato dall’architetto americano James Wines, fondatore del movimento

“Site”, e un giardino di sculture di grandi dimensioni, aperto al pubblico, che dona note di fantasia e di colore al paesaggio brianzolo.

È quanto offre la Fondazione Pietro Rossini, la cui collezione comprende capolavori di maestri

d’arte contemporanea come Pietro Consagra, César e Denis Oppenheim.

Per info: www.fondazionepietrorossini.it

Sculture presentinel parco

Briosco Aperto da aprile a ottobre, sabato e domenica.

Visite guidate su prenotazione (335/5378472)

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Quando ti trovi all’Oasi LIPU di Cesano Maderno, un salto al Parco delle Groane lo fai sempre. Marco decide dunque di andarci prima di tornare a Monza. Un ultimo sguardo al verde della Brianza, prima di gustare il risotto alla luganega della Caterina. Il pensiero di questa delizia lo riporta immediatamente a Lazzate, non lontano da lì, e alla sua sagra estiva che si tiene ogni anno e dove si può gustare il meglio della gastronomia del territorio. Lui e i Brambilla non perdono nean-che una di quelle belle serate mangerecce! Ha passato una splendida giornata, oggi! Marco prende la via di casa, felice e soddisfatto.

1. Marco torna finalmente a Monza, accompagnalo a pagina 62.2. Marco si ricorda di avere lasciato il cellulare a Canonica Lambro. Mentre raggiunge il borgo ripensa all’aperitivo con i Brambilla. C’eri pure tu quando la famiglia Brambilla si è ritrovata tra un’oliva e un bianchino? Se vuoi rivivere quel momento, vai a pagina 30.3. Marco riceve la telefonata della Simo e la raggiunge a Briosco, a pagina 52.

Il Parco delle Groane è un’a-rea protetta regionale che si estende per oltre 3 00 ettari tra le province di Milano e Monza e Brian-za. Occupa una delle più significative aree semi-naturali della pianura lombarda, un territorio di brughiera con una storia geologica molto particolare. Il terreno, che si è formato nel pleistocene (circa 50 000 anni fa), è infatti costituito da ripiani argillosi “ferrettizzati”, ovvero ricchi di ossidi di ferro, che lo hanno reso duro e poco coltivabile. Ecco perché la natura qui si è conservata meglio che altrove: i 650 ettari di brughiera alberata sono ancora oggi fra i più meridionali d’Europa.

www.parcogroane.it - tel. 02/9698141

PARCO delle GROANE

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Passare per il Parco di Monza o per la Reggia e non immergersi nel Parco della Valle del Lambro, seguendone la lunga pista ciclabile, è davvero da sconsiderati! Marco e la Simo ne approfittano ogni volta e, prese al volo le loro biciclette, quella multi-accessoriata del primo e la Graziella scassata della seconda, partono per lunghe gite immersi nel verde, perdendo totalmente la cognizione del tempo e dimenti-cando il peso delle brutture del quotidiano. In ognuna delle loro pedalate nel parco, presi a contare i mulini lun-go il fiume, capita che improvvisino gare di velocità come quando erano poco più che mocciosi. Sentire il vento tra i capelli, sfrecciare nell’aria pulita e provare il caldo abbraccio del sole sulle spalle non ha davvero prezzo e li fa sentire liberi e felici. Quando la Simo è stata presa da veri guizzi di generosità - poche volte in effetti – la gita è stata arricchita da un pranzo al sacco imponente, da consumare in qualche angolo verde e silenzioso. In quelle magnifiche occasioni è capitato pure che Marco schiacciasse un pisolino o leggesse un libro e che lei, tolte le calze e alzati i jeans fino al ginocchio, os-servasse la natura, sentendosi totalmente parte della sua perfezione. In quelle particolarissime e illuminate occasioni, la Simo ha sorriso con il cuore e si è quietata.

Simo e MarcoRicordi di una giornata al parco ...

Parco della Valle del Lambro

Il Parco della Valle del Lambro è un vero e proprio corridoio ecologico che, seguendo per 25 km il corso del fiume, attraversa il cuore della Brianza monzese. È compreso tra la Reggia di Monza a sud e i laghi di Pusiano e di Alserio, in provincia di Lecco, a nord. La zona dei laghi abbraccia ambienti palustri e boschi di frassini e carpini bianchi estesi lungo le ondulazioni collinari che movimentano il paesaggio. Notevole è in-vece, nella parte compresa nella Provincia di Monza e Brianza, l’interesse storico delle numerose ville patrizie e dei giardini che le impreziosiscono.

Per info: www.parcovallelambro.ittel. 0362/970961, 0362/997137

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1. La Simo, finalmente rasserenata, decide di tornare al suo dovere di studentessa prossima alla laurea, rimettila sui libri a pagina 36.2. I parchi della Brianza ti piacciono, decidi quindi di proseguire all’insegna della natura. Raggiungi il Giüsep girando la pagina e visita con lui il Parco Adda Nord.3. Marco si sveglia dal suo pisolino e decide con la Simo di raggiungere il Parco delle Groane. Mandali dunque a pagina 54.

Piccole valli, rogge e torrenti carat-terizzano l’orografia del parco nella zona tra la Reggia di Monza e il comune di Triuggio. Da Canoni-ca Lambro, in particolare, si può deviare dal corso del fiume e seguire la riva sinistra del Pe-gorino, torrente ombreggiato da robinie, carpini, frassini e

aceri, platani e sambuche. Superate alcune carat-teristiche cascine, si raggiunge un altro torrente, il Cantalupo, fino ad arrivare a Triuggio costeggiando il parco di Villa Don Bosco.

Itinerario nel parco da fare in bici con la Simo!

Villa Raverio

Macherio

Sovico Lesmo

Arcore

Oreno

Seregno

Giussano

MONZA

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Lasciato Agostino, il Giüsep decide di raggiungere il Parco Adda Nord: vuole concedersi ancora una sosta prima del ritorno a casa. Quest’area è in assoluto la sua preferita. In comune han-no tanti di quei ricordi della vita passata che, ogni volta, scor-razzare per le rive briantee, tra pioppi e salici, è come sfogliare l’album fotografico della sua vita. Giüsep ripercorre i passi di Leonardo e pensa che sia strano e magico poter trovare traccia del grandissimo scienziato proprio lì, in un lembo di Brianza in cui torna spesso per camminate e momenti di “meditazione”. Ci ha passeggiato mano nella mano con la Caterina e ha ra-gionato di questioni serie con l’Agostino. Proprio lì, una volta persa negli anni, la Simo si era sbucciata un ginocchio e aveva iniziato a piangere in un modo che strappava il cuore. Sempre lì aveva gustato un gelato che si scioglieva tra le mani prima di essere consumato, un cappellino lo proteggeva dal sole e i silenzi saggi della natura si alternavano a qualche risatina di coppie innamorate che inscenavano baruffe. Quanti volti, colori e bellissimi scorci! Quanta strada percorsa e marchiata dal peso dei propri passi e dalla vita che gli è pas-sata a fianco! Il Giüsep prova un’irresistibile voglia di famiglia e velocizza il suo percorso. La giornata volge al termine, ma non i ricordi e la voglia di altre mille gite sul territorio.

1. Il Giüsep torna a casa. Vai con lui a pagina 62.2. Se vuoi che il Brambilla raggiunga Caterina a Desio, accompagnalo a pagina 34.3. Questa passeggiata immersa nel verde e nei ricordi ti ha reso malinconico e così decidi che vuoi concederti un’ultima tappa prima di tornare a Monza. Vai a pagina 52 per finire la giornata a Briosco con la Simo. Ecomuseo di Leonardo

Nel Parco Adda Nord, esteso per 7400 ettari tra le province di Milano, Monza e Brianza, Lecco e Bergamo, la natura si sposa con le opere di ingegneria idraulica del primo Novecento e con le invenzioni di Leonardo. Dalle chiuse progettate per realizzare il naviglio al ponte di Paderno, dalla Centrale idroelettrica di Cornate d’Adda al Villaggio operaio di Crespi d’Adda.

Da Robbiate alla Centrale di Cornate d’Adda si scoprono gli scorci delle pitture leonarde-sche e il progetto di costruzione del naviglio del genio rinascimentale.

www.parcoaddanord.ittel. 02/9091229

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Sono tornati a casa. Sono finalmente tutti a Monza! C’è chi ha studiato, chi ha sorriso, chi è riuscito a litigare per buona parte del tempo. Alla fine di una giornata così impegnativa, quello che rimette a posto gli animi è il famoso risotto della Caterina. Mai pie-tanza è riuscita a zittire tutta la famiglia, rendendola tanto armoniosa da non sembrare vera! I Brambilla sono felici del posto in cui vivono e partecipano a tutte le attività culturali e ludiche organizzate dalla Provincia e dai suoi 55 comuni: oggi è stata una delle innumerevoli occasioni in cui si sono persi tra paesini, parchi, e ville. Ma tanti altri sono i motivi di divertimento sul territorio! Caterina e il Giüsep per esempio non perdono una delle variopinte sagre estive, dove li si può scorgere, fieri e fuori tempo, tra la folla di provetti ballerini. La Simo e Marco adorano seguire in bicicletta i percorsi consigliati dalle guide, scoprendo angoli di paradiso di cui non conoscevano l’esistenza e as-saggiando i prodotti tipici locali. Spesso la Caterina trascina la Vicina in qualche museo. Le è sempre piaciuto il senso del tempo che si respira in quelle sale e, anche se non saprebbe spiegarlo nemmeno a se stes-sa, sente che lì viene conservata una memoria importante, qualcosa di utile anche per il presente. Di fronte alla statua di una Madonnina, le scende una lacrima e si sente osservata con tenerezza e compren-sione. In quei momenti di particolare sospensione dai guai, Caterina Brambilla ringrazia il destino per averla fatta nascere in Brianza.

Indice degli approfondimentiArcore 28 Cappella Vela 29 Pan tranvai 29 Villa Borromeo d’Adda 29

Biassono 26 Villa Verri 27

Briosco 52 Parco d’Arte Contemporanea della Fondazione Rossini 52

Canonica Lambro 30 Luganega 32 Risotto alla Monzese 33 Santuario di Santa Maria Assunta (Rancate) 30 Villa Taverna 31

Carate Brianza 36

Basilica e battistero di Agliate 37 Villa Cusani Confalonieri 37

Cesano Maderno 42, 48 Oasi LIPU 49 Palazzo Arese Borromeo 43

Cornate d’Adda 50 Centrale idroelettrica Esterle 51

Desio 34 Villa Cusani Tittoni Traversi 35

Limbiate 46 Villa Pusterla Arconati Crivelli 47

Lissone 38 Cassoeula 38 Museo d’Arte Contemporanea 39

Mezzago 50 Asparago rosa 50

Monza 8, 12, 14, 16, 62 Arengario 9 Autodromo 15 Golf Club 15 Museo e Tesoro del Duomo di Monza 13 Parco di Monza 17 Reggia di Monza 17 Torta di latte 10

Parco Adda Nord 60 Ecomuseo di Leonardo 61

Parco della Valle del Lambro 56

Parco delle Groane 54

Seregno 40 Torre del Barbarossa 41

Vedano al Lambro 20 Ossibuchi 20 Villa Litta 21

Verano Brianza 44 Villa Trotti Bentivoglio 45

Vimercate 18, 22, 24 MUST 23 Palazzo Trotti 25 Ponte di San Rocco 24 Villa Gallarati Scotti (Oreno) 19 Villa Sottocasa 23

Foto-ricordo a Monza

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Fine ...

Fam. Brambilla

Via Brianza

Monza - ItalyTanti saluti

dalla Brianza

!!!

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