(ITA Buddhismo) Chi è il Buddha ridente e panciuto

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Il Buddha ridente e panciuto raffigura Pu-tai (g. Hotei, tr. it. 'Sacco di canapa'), un maestro buddhista cinese di scuola Ch'an vissuto nel X secolo d.C. il cui vero nome era Ch'i-tz'u e che dimorò itinerante nell'attuale provincia di Chekiang. Personaggio estremamente curioso, su di lui si raccontano diverse storie, eccone una: 'Pu-tai non aveva alcun desiderio di definirsi maestro di Ch'an né di radunare molti discepoli intorno a sé. Invece girava per le strade con un grosso sacco di canapa pieno di canditi, frutta e frittelle dolci da dare in regalo. E li distribuiva ai bambini che si raccoglievano intorno a lui per giocare. Aveva istituito un giardino d'infanzia della strada. Ogni volta che incontrava un devoto del buddhismo Ch'an, gli tendeva la mano dicendo: "Dammi un centesimo, uno solo". E se qualcuno lo pregava di tornare in un tempio e di insegnare, lui ripeteva: "Dammi un centesimo". Una volta, mentre era intento al suo lavoro-gioco, passò un altro maestro di Ch'an e gli domandò: "Qual è il significato del Ch'an?". Per tutta risposta, Pu-tai posò immediatamente il sacco a terra. "Allora," domandò l'altro "qual è l'attuazione del Ch'an". Subito Pu-tai si rimise il sacco in spalla e continuò per la sua strada.' Molti cinesi identificano oggi questa immagine anche con il Buddha che ancora deve venire, il Buddha del futuro: Maitreya (cin. Mofu).

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Il Buddha ridente e panciuto raffigura Pu-tai (g. Hotei, tr.it. 'Sacco di canapa'), un maestro buddhista cinese di scuola Ch'anvissuto nel X secolo d.C. il cui vero nome era Ch'i-tz'u e che dimoròitinerante nell'attuale provincia di Chekiang.

Personaggio estremamente curioso, su di lui si raccontano diversestorie, eccone una:

'Pu-tai non aveva alcun desiderio di definirsi maestro di Ch'an né diradunare molti discepoli intorno a sé. Invece girava per le strade conun grosso sacco di canapa pieno di canditi, frutta e frittelle dolci dadare in regalo. E li distribuiva ai bambini che si raccoglievano intornoa lui per giocare. Aveva istituito un giardino d'infanzia della strada.

Ogni volta che incontrava un devoto del buddhismo Ch'an, gli tendeva lamano dicendo: "Dammi un centesimo, uno solo". E se qualcuno lo pregavadi tornare in un tempio e di insegnare, lui ripeteva: "Dammi un centesimo".

Una volta, mentre era intento al suo lavoro-gioco, passò un altromaestro di Ch'an e gli domandò: "Qual è il significato del Ch'an?".

Per tutta risposta, Pu-tai posò immediatamente il sacco a terra.

"Allora," domandò l'altro "qual è l'attuazione del Ch'an".

Subito Pu-tai si rimise il sacco in spalla e continuò per la sua strada.'

Molti cinesi identificano oggi questa immagine anche con il Buddha che ancora deve venire, il Buddha del futuro: Maitreya (cin. Mofu).

Il fatto che sia Pu-tai che Maitreya vengano raffigurati ‘grassi’ non vuol dire che in realtà essi lo siano. Nella cultura raffigurativa cinese i ‘saggi’ vengono sempre rappresentati in questo modo.