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Indonesia - GiavaBuddhismo ed Induismo: l'armonia dell'Oriente

Nel cuore dell’isola di Giava sorge una

collina di modeste dimensioni, il Ginung

Tidar, che potrebbe passare

inosservata, dato che attorno ci sono

montagne ben più alte e maestose..

se non fosse per un particolare:

questa collina, secondo le credenze

religiose locali sarebbe il chiodo che

gli dei dovettero piantare per ridare

stabilità all’isola stessa quando vi

trasferirono l’Olimpo dell’Induismo,

il famoso Monte Mahameru.


Ebbene, in questo luogo sacro

dell’Induismo, proprio su una

collina seguendo lo schema di un

sacro Mandala gigante, si innalza

il famoso Borobudur,uno dei più

vasti, maestosi ed imponenti

santuari che uniscono scultura,

architettura e simbolismo, così

come gli insegnamenti di

Induismo e Buddhismo.


Costruito tra il 780 e l’825, fu misteriosamente abbandonato nel XIV secolo durante la conversione dell’Indonesia all’Islam. Fu poi riscoperto da Sir Thomas Raffles, governatore inglese di Giava, nel 1814.


Vederlo da lontano è già uno spettacolo: si erge solitario sulla collina… la luce fa risaltare tutto il complesso, le statue, il profilo, le mura, i bassorilievi che diventano dettagli chiari e vividi.. il Borobudur appare come un negativo argentato tenuto contro una luce brillante.


Se poi lo si guarda più in dettaglio si nota la forma di piramide composta da dieci terrazzamenti sovrapposti, i primi, quadrati, gli ultimi rotondi.. tutti decorati con fregi, bassorilievi ed ovviamente statue di Buddha.


Il tempio prima sorgeva su un

lago che si è poi naturalmente

disseccato a causa delle eruzioni

vulcaniche.. la guida ci ha detto

che sembrava un fiore di loto

che galleggiava sull’acqua!


Il Borobudur è un luogo di pellegrinaggio e il cammino verso l’alto è in fondo un percorso spirituale.. infatti le sculture raccontano, con semplicità e sobrietà di particolari, storie della vita di Buddha l’Illuminato.. per cui è evidente il fine propriamente didattico.


Lo scopo, in fondo, di queste sculture che raccontano gli insegnamenti di Buddha e quindi costituiscono un vero e proprio libro di immagini...


...è dunque quello di far capire ai pellegrini che salgono lungo il percorso delle terrazze, la vera fede e di prepararli al raggiungimento, negli ultimi piani, dello stato di totale abbandono spirituale al dio.


Sulla cima del tempio di Borobudur

scompaiono infatti le storie e le

decorazioni, mentre decine di

piccole campane traforate

racchiudono centinaia di statue

di Buddha seduto su un fiore di

Loto.


Al culmine della piramide sta poi un enorme maestoso Stupa (reliquario a forma anch’esso di campana) assolutamente privo di ornamenti.. qui il pellegrino dovrebbe aver raggiunto la sua completa comunione spirituale con il dio!


Lasciando questo santuario, poco più avanti, sorge un altro gioiello, il piccolo tempio buddhista di Mendut, con annesso Monastero, ritenuto una stazione preparatoria importante da farsi prima di arrivare al Borobudur.


Posto su un largo piedistallo a base quadrata con un bel portico frontale volto a nord ovest, spicca per la sua semplice religiosità.


La particolarità di questo

luogo è quello di conservare

Un'imponente statua di Buddha

(alta ben tre metri!) ancora

nell’interno del tempio a cui fu

in origine dedicata.


L’altro famoso complesso di templi,

che si estende per Km, da visitare

assolutamente, sorge poi a

Prambanan dove ha sempre dominato

l’Induismo e la grande epopea del

Ramayama.

Ma è singolare scoprire come nel

IX e nel X secolo le due grandi

religioni, Buddhismo ed Induismo,

coesistessero pacificamente tanto

da dare vita a due templi di una

bellezza artistica incomparabile.


I due templi sono spesso accumunati per

zona e periodo storico, ma presentano

differenze strutturali enormi.. si

potrebbe anche dire che sono l’opposto,

visto che Borobudur è sviluppato in

orizzontale ed ha un aspetto imponente,

massiccio anche se trasuda spiritualità,

mentre Prambanan è sviluppato verso

l’alto con una forma slanciata dalle guglie

svettanti al cielo.. avvolto dalla profonda

calma delle risaie.


Esattamente come Borobudur, a Prambanan la costruzione fu abbandonata decine di anni dopo il suo completamento e venne anche danneggiata da diversi agenti atmosferici.. solo nel 1918 furono ripresi i lavori di ristrutturazione.


Il complesso conta diversi templi,

ma i più famosi sono quelli dedicati

alla triade induista, Brahma, Shiva

e Visnhu che dominano con le alte

torri a pagoda la visuale in mezzo a

tutti gli altri che vanno a formare

una specie di “corte” attorno a loro!


In particolare il tempio di Shiva è il

più grande e anche il più ammirato

tanto da essere definito “il massimo

monumento induista dell’Indonesia”.

Le guide ci raccontano che proprio

qui, nelle sere di luna piena della

stagione secca, si svolgono delle

colorite sacre rappresentazioni che

fanno rivivere gli amori di Sita e di

Rama, che aiutato dall’esercito delle

scimmie, deve conquistare la sua

amata.


Ma questo è l’induismo con il suo Pantheon di divinità capricciose e sensuali… qui c’è mitologia e fantasia, amore e avventura...


...là a Borobudur ci si sente in un

clima di totale spiritualità dominata

da un ieratico Buddha.. eppure

entrambi i templi sono espressione

di una religione, di una fede viva e

personale arricchita di tolleranza e

comprensione..

A pochi km l’uno dall’altro i due

complessi templari non ci parlano

solo di fede e di amore, ma ci

propongono anche un messaggio

Di pace..

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