istituzioni di storia dell'arte 1 secondo modulo punti 14-15

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14. Centri italiani del Gotico Internazionale (Michelino da Besozzo, Belbello, i Fratelli Zavattari; Stefano da Verona; gli affreschi di Torre Aquila a Trento; la scultura del Palazzo Ducale e di San Marco a Venezia; Jacobello del Fiore; Giovanni da Modena; Lorenzo e Jacopo Salimbeni) L’ITALIA INTERNAZIONALE Anche in Italia si attuano delle novità, soprattutto per quanto riguarda lo svecchiamento degli antichi schemi. Le aree che partecipano a questi cambiamenti non sono numerose, ma ci sono molti casi in cui vengono invece presi in esempio soltanto alcune parti dei nuovi stili. La Lombardia di Gian Galeazzo Visconti è uno dei centri più attivi, perché molto vicina alle più attive corti europee; inoltre, il duca, che ebbe il potere dal 1374 al 1402, desiderava fare del suo possedimento il più potente d’Italia, tale da poter competere con le altre monarchie europee. Molti miniatori furono al suo servizio, e rilessero la lussuosa quotidianità tipico della cultura lombarda: l’amore per la realtà e per le decorazioni, in questi anni, ebbero così tantissimo successo, tanto che anche in tutta Europa questo stile venne detto ouvraige de Lombardie (inteso come “eseguito alla maniera lombarda”). La Lombardia si proiettò nell’internazionalità grazie all’apertura del cantiere del Duomo di Milano: architetti e lapicidi stranieri fecero via vai per il cantiere, e questo aggiornò tantissimo gli artisti locali. Uno di questi artisti è… MICHELINO DA BESOZZO (notizie 1388-1445), che interpretò le novità stilistiche in modo più fantasioso e libero, in modo più “internazionale”. La sua è una combinazione di realismo nel mondo fiabesco. Decorò.. L’OFFIZIOLO BODMER La sua datazione non è certa Quella nell’immagine è il Libro d’ore, precisamente una pagina miniata con l’episodio evangelico dell’Ascensione Le figure sono descritte da una linea fluida Colori tenui e preziosi Assoluta indifferenza per la spazialità, sostituita da ritmo, disegno e colore Ogni foglio è incorniciato da un tralcio di un unico fiore, che ha le radici nella parte bassa della pagina Il colore del fiore crea un contrasto cromatico con i colori dominanti nella vignetta Analisi naturalistica e brio decorativo. In Lombardia famoso divenne anche il versante grottesco delle novità stilistiche internazionali, come gli affreschi di Franco e Filippolo de Veris del Giudizio Universale (1400), all’esterno della Chiesa di Santa Maria dei Ghirli a Campione d’Italia. Notevole è anche… BELBELLO DA PAVIA (attivo fino al 1470 circa), che lavorò per i committenti più famosi dell’Italia del nord. Le sue miniature hanno toni concitati e violenti dello stile internazionale. Un esempio è la sua… BIBBIA DI NICCOLO’ D’ESTE (pagina miniata con la figura di San Gerolamo) Del 1432-1434 Patetico ed espressionistico

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14. Centri italiani del Gotico Internazionale(Michelino da Besozzo, Belbello, i Fratelli Zavattari; Stefano da Verona; gli affreschi di Torre Aquila a Trento; la scultura del Palazzo Ducale e di San Marco a Venezia; Jacobello del Fiore; Giovanni da Modena; Lorenzo e Jacopo Salimbeni)

L’ITALIA INTERNAZIONALEAnche in Italia si attuano delle novità, soprattutto per quanto riguarda lo svecchiamento degli antichi schemi. Le aree che partecipano a questi cambiamenti non sono numerose, ma ci sono molti casi in cui vengono invece presi in esempio soltanto alcune parti dei nuovi stili. La Lombardia di Gian Galeazzo Visconti è uno dei centri più attivi, perché molto vicina alle più attive corti europee; inoltre, il duca, che ebbe il potere dal 1374 al 1402, desiderava fare del suo possedimento il più potente d’Italia, tale da poter competere con le altre monarchie europee.Molti miniatori furono al suo servizio, e rilessero la lussuosa quotidianità tipico della cultura lombarda: l’amore per la realtà e per le decorazioni, in questi anni, ebbero così tantissimo successo, tanto che anche in tutta Europa questo stile venne detto ouvraige de Lombardie (inteso come “eseguito alla maniera lombarda”). La Lombardia si proiettò nell’internazionalità grazie all’apertura del cantiere del Duomo di Milano: architetti e lapicidi stranieri fecero via vai per il cantiere, e questo aggiornò tantissimo gli artisti locali. Uno di questi artisti è…MICHELINO DA BESOZZO (notizie 1388-1445), che interpretò le novità stilistiche in modo più fantasioso e libero, in modo più “internazionale”. La sua è una combinazione di realismo nel mondo fiabesco. Decorò..L’OFFIZIOLO BODMER

La sua datazione non è certa Quella nell’immagine è il Libro d’ore, precisamente una pagina miniata con

l’episodio evangelico dell’Ascensione Le figure sono descritte da una linea fluida Colori tenui e preziosi Assoluta indifferenza per la spazialità, sostituita da ritmo, disegno e colore Ogni foglio è incorniciato da un tralcio di un unico fiore, che ha le radici nella parte

bassa della pagina Il colore del fiore crea un contrasto cromatico con i colori dominanti nella vignetta Analisi naturalistica e brio decorativo.

In Lombardia famoso divenne anche il versante grottesco delle novità stilistiche internazionali, come gli affreschi di Franco e Filippolo de Veris del Giudizio Universale (1400), all’esterno della Chiesa di Santa Maria dei Ghirli a Campione d’Italia. Notevole è anche…BELBELLO DA PAVIA (attivo fino al 1470 circa), che lavorò per i committenti più famosi dell’Italia del nord. Le sue miniature hanno toni concitati e violenti dello stile internazionale.

Un esempio è la sua…BIBBIA DI NICCOLO’ D’ESTE (pagina miniata con la figura di San Gerolamo)

Del 1432-1434 Patetico ed espressionistico Belbello predilige i colori forti e cangianti, corpi massicci e gesti ampi A questo rimarrà fedele per tutta la sua carriera.

Ebbe però più fortuna la pittura di Michelino da Besozzo, come si può notare negli affreschi dei…FRATELLI ZAVATTARI

Affrescano la Cappella Teodolinda del Duomo di Monza nel 1444 I loro personaggi sono attoniti e senza peso Quello dell’immagine è il Banchetto di Nozze.

LE NOVITA’ A VENEZIAI primi due decenni del ‘400 sono molto importanti per Venezia perché segnano il distacco dalla cultura bizantina per avvicinarsi a una cultura più occidentale. Questo avviene attraverso lo stile cortese, perché più vicino alle decorazioni lineari, cromatiche e sontuose vicine così simili allo stile orientale; il fenomeno

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accomuna scultura, pittura e architettura, e si caratterizza dal lento adattarsi della tradizione trecentesca alle novità apportante in San Marco e a Palazzo Ducale da artisti provenienti soprattutto da fuori. Architettura e scultura vengono utilizzate per disegnare un nuovo aspetto della città; soprattutto, ci sono le novità apportate a San Marco, con il coronamento, e a…PALAZZO DUCALE

Il 27 settembre 1422 si decise di completare l’esterno del palazzo Venne prolungato il lato adiacente alla piazzetta, fino a saldarlo con il fianco

di San Marco Vennero mantenute le forme trecentesche (i lavori vennero interrotti nel 1355

per un colpo di stato) Questa decisione è stata molto importante, in quanto venne consacrato

quello “stile veneziano” tipico, che venne per secoli copiato e riproposto Dalla parte parallela al molo e dalla parte di San Marco ci sono bellissime

sculture, come ad esempio quelle di FILIPPO CALENDARIO, che ritrae NOE’ nudo, ubriaco e deriso dai figli (uno dei quali lo copre), negli angoli; ci sono anche Adamo ed Eva. Il tema prevalente è quello del peccato e della redenzione attraverso il vino

La scultura presenta caratteri misti, perché ricorda anche lo stile fiorentino.

A Venezia si lavora anche alla realizzazione di tantissimi edifici civili, i quali, realizzati su di una griglia compositiva d’obbligo, a causa delle necessità ambientali, presentano tutti le stesse caratteristiche:

- A piano terra, un portico è aperto sull’acqua, per l’attacco delle barche

- Al piano superiore ci sono grandissimi polifore che illuminano il salone centrale, servito dallo scalone su cui si affacciano gli altri ambienti.

Architetti e lapicidi utilizzano la loro fantasia per moltiplicare e ornare le aperture, e arricchire le pareti con inserti policromi.

Esempi validi sono il Palazzo Giustiniani, la Ca’ Foscari e…LA CA’ D’ORO

1421-1440 Dovuta a maestranze lombarde che hanno lavorato anche al Duomo di

Milano Questo si vede dall’ampio repertorio di ornati utilizzati Oggi è priva delle dorature che le hanno dato il nome Bellissimo esempio di finezza degli intagli e raffinato riuso di cornici

medievali (appartenevano alla precedente costruzione del XII secolo) Struttura asimmetrica ma molto equilibrata Bilancia il vuoto dei loggiati e del portico di sinistra con il luminoso

paramento murario dell’ala destra (alleggerito dalle monofore e dalle regolari aperture quadrate).

VERONAQuesta città è sottomessa politicamente dal 1406; il suo stile artistico è vicino a quello lombardo: era proprietà dei Visconti, e la sua posizione geografica la rendeva facilmente influenzabile dagli stili medioeuropei.

STEFANO DA VERONA (1979-dopo 1438) esemplifica la vitalità di questa città. È di origine francese, suo padre era Jean d’Arbois, artista che lavorò alla corte di Filippo l’Ardito e anche Gian Galeazzo Visconti a Pavia. Stefano si formò a Pavia, e prima di andare a Verona, si fermò a lungo a Padova. Un suo lavoro è…L’ADORAZIONE DEI MAGI

Firmata e datata 1435 Si denota una speciale attenzione per i materiali preziosi e i dettagli precisi La composizione però è affollata e lineare.

…SULLE ALPI…Le Alpi non furono una barriera di divisione, ma luogo di incontri e mescolanze tra popolazioni e culture vicine, dando origine ad una produzione caratteristica.Nel PIEMONTE OCCIDENTALE (quello orientale era di dominio lombardo) c’era il ducato di Amedeo VIII, che favorì una bella fioritura artistica. Il ducato comprendeva una vasta area a cavallo delle Alpi, inoltre c’erano stretti rapporti con Berry e la Borgogna (Amedeo VIII sposò Bianca, la figlia del duca di Borogna): questo impose scambi tra diverse culture.

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GIACOMO JAQUERIO (notizie dal 141-1453) fu un pittore a servizio di Amedeo VIII che approfittò della varietà di stili disponibili. Il suo modello sarà la scultura borgognona, ma realizza un linguaggio personale,

che tocca tutte le espressività, dalla delicatezza all’espressionismo più acuto. Realizza…LA SALITA AL CALVARIO

Del 1430 circa Dipinta nella ex sacrestia della chiesa di Sant’Antonio a Ranverso Prevale il tratto marcato Figure legnose e colorite fortemente, che si contrastano con lo sfondo uniforme La visione del reale è molto drammatica, senza elementi graziosi o sentimentali.

Nell’area del Trentino invece ci sono paesi tedeschi e dell’Europa orientale. Un’importante opera del periodo è realizzata da…MAESTRO VENCESLAO, pittore boemo, che negli ultimi anni del ‘300 decora…LE RAPPRESENTAZIONI DEI MESI

In una sala della Torre dell’Aquila nel castello di Trento Commissionato da Giorgio di Liechtenstein, principe vescovo di Trento Il clima cortese della corte vescovile è pienamente riflessa dalle pitture Nell’affresco vengono rappresentate, come viste da una loggia retta da

colonnine tortili, le occupazioni tipiche di signori e contadini viste mese per mese

I due mondi sono visti e rappresentata con cura per i particolari realistici Senza eccessività di grottesco Il mondo cavalleresco e quello quotidiano si intrecciano in modo molto pacato.

…ALTRE ZONE D’ITALIA…Nelle Marche le piccole signorie locali avevano scambi con il Veneto e la Lombardia, anche con l’Emilia. Questo spiega la precocità di un pittore…LORENZO SALIMBENI (circa 1374-ante 1420), che esegue il trittico raffigurante…IL MATRIMONIO MISTICO DI SANTA CATERINA

Datato 1400 Fatto per Sanseverino che godeva di un periodo di notevole

ricchezza, sotto la signoria degli Smeducci I panneggi sono vorticosi Espressioni pungenti Colori irreali Natura stilizzata con leggeri grafici Praticamente, la tradizione locale viene riletta attraverso

l’aggiornamento fatto con esempi lombardi e francesi.

Lo stesso successe in Sicilia, con l’insediamento di Ferdinando di Castiglia nel 1412 e di Alfonso d’Aragona nel 1416. La commissione reale era potente, e i commerci favorivano l’impulso all’immissione nell’isola di un’ampia circolazione culturale che proveniva da Spagna, Francia e Paesi Bassi. Un esempio importante è l’affresco raffigurante…IL TRIONFO DELLA MORTE

Del 1446 circa In Palazzo Sclafani Probabilmente dovuto alla committenza del sovrano

Affresco concepito come un’enorme pagina miniata In un lussuoso giardino, la morte irrompe a cavallo La morte è un cadavere semiputrefatto che scaglia le frecce Sotto le zampe del cavallo ci sono diversi rappresentanti di stati

sociali e religioni Dietro alla morte i vecchi la invocano, ma senza

esito A destra un gruppo di dame e cavalieri viene

assalito a sorpresa Si insiste ossessivamente sui temi macabri

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Iconografia e lo stile sono molto complessi Cultura figurativa esageratamente espressiva Resa plastica data dall’uso di corpose pennellate.

Dopo questo, la Sicilia venne annessa al regno di Napoli; questo la priverà di un centro politico e sociale autonomo, di conseguenza rimarrà senza la stimolazione ad un’autonoma attività d’arte. Per questo, in architettura e scultura, la tradizione artistica finirà per ripetere se stessa, rinnovandosi solo in parte accogliendo pochissime parti dei nuovi stili.

15. Gentile da Fabriano, Pisanello e il Gotico Internazionale in Toscana (Il Polittico di Brera, l’Adorazione dei Magi agli Uffizi e l’affresco di Orvieto di Gentile; gli affreschi di Verona, i disegni e le medaglie di Pisanello; il concorso per la Porta del Battistero fiorentino e Lorenzo Ghiberti scultore; Gherardo Starnina, Lorenzo Monaco, Masolino, Giovanni di Paolo)

Per la decorazione pittorica del Palazzo Ducale a Venezia vengono chiamati numerosi artisti anche forestieri: Pisanello da Verona, Michelino dalla Lombardia e…GENTILE DA FABRIANO dal centro Italia (1370-1427). Gentile è quello che si dice un “pittore internazionale”: fin da giovane ha lavorato dapprima nelle natie Marche, poi in Lombardia, a Venezia, Firenze, Orvieto e Roma, preferendo alla bottega le occasioni di lavoro più disparate anche presso corti e città prestigiose.Un’idea di come dipingesse durante il suo soggiorno a Venezia (tra 1405 e 1414), lo dà la sua opera

chiamata…POLITTICO DI VALLE ROMITA

Fatto per un eremo francescano vicino a Fabriano Nel 1400-1410 L’iconografia dell’incoronazione di Maria sospesa nel cielo è

veneziana Ci sono anche invenzioni personali di Gentile, come la

lavorazione dell’oro dei fonti e degli abiti C’è grande realismo nel dipingere le infinite varietà di fiori e piante

che ricoprono il prato, piegandosi al leggero passaggio dei santi I tratteggi soffici annullano i contorni: questo individua la diversa

consistenza delle varie superfici Questo lascerà un segno indelebile nella tradizione pittorica veneziana.

Artista importantissimo a Verona fu…ANTONIO PISANO detto PISANELLO. La sua famiglia era di origine pisana, ma a Pisa non ci andò mai; nacque a Verona, passò per Venezia e per varie corti, anche a Mantova. In Veneto conobbe Stefano da Verona e Gentile da Fabriano; la sua arte era ricca di analisi, come evidenza la sua ampia produzione grafica. Un suo DISEGNO:

Non è un modello di repertorio o uno studio preparatorio E’ una riproduzione dal vero La testa dell’animale è ritratta minuziosamente, come fosse un’indagine zoologica Un’immagine dalla forte potenza espressiva.

L’AFFRESCO NELLA CAPPELLA PELLEGRINI IN SANT’ANASTASIA – L’adorazione dei Magi

Databile tra 1433 e 1435 E’ quello che rimane di un intero ciclo che ricopriva tutta la cappella Gli incarnati hanno morbidi colori Ci sono San Giorgio con la Principessa ed il drago Le figure sono plastiche Realismo e raffinatezza L’ambiente è descritto minuziosamente, paesaggio desertico con il

mare sullo sfondo È rappresentata la città di Antiopia Ci sono due impiccati fuori dalle mura della città

La villa dei nobili, in alto a destra, è sontuosa Si mescolano eleganza e tensione Le condizioni di conservazione non sono ottime I volti hanno perso le velature a tempera, diventando pallide L’argento delle armature è ossidato Il cielo è annerito

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Non si può apprezzare il ruolo unificante della luce che si poteva vedere all’epoca.

Nel 1422 Pisanello è documentato a Mantova; poi comincerà a lavorare per diverse corti dell’Italia settentrionale, come Mantova, Ferrara, Pavia, venendo a contatto con l’arte di quei centri, che coniugava eleganza e ideale cavalleresco. Inoltre, in quelle città c’era un risvegliato interesse per l’antico, per cui anche Pisanello ne venne contagiato: l’occasione per approfondire gli fu data a Roma, dalla committenza del papa Eugenio IV (nel 1426), che gli

propose di finire gli affreschi di San Giovanni in Laterano, cominciati da Gentile da Fabriano ma non terminate a causa della sua morte. A Roma Pisanello e i suoi aiuti fecero moltissimi disegni, soprattutto copie di sarcofagi. Diversi soggetti venivano accostati liberamente, al fine di raccogliere un vasto repertorio di immagini. Non c’è neanche interesse per la narrazione dei rilievi, ma ne vengono soltanto prese le parti più interessanti, come i nudi in movimento, a volte messi

insieme a creare composizioni autonome. Inoltre, Pisanello raccoglie immagini anche diverse dal suo personale liguaggio espressivo. Nonostante questo, egli rimane sempre vicino all’arte tardo-gotica, come dimostra…IL CICLO NEL CASTELLO DI MANTOVA – Torneo-battaglia di Louverzep

Fatto prima di andare a Roma Qui lo spazio si estende in ogni direzione, senza limite Vengono annullati gli angoli delle pareti, come se la narrazione fosse

ininterrotta Non c’è nessun centro Immagine risulta quindi dall’accostamento di singoli frammenti, anche se

ognuno è analizzato nella sua individualità.

FIRENZELa situazione a Firenze è un po’ particolare, perché il rinnovamento internazionale si attuò con caratteristiche specifiche coniugandosi, dall’inizio, con il tradizionale legame con l’antichità. La fine del ‘300 è segnata da movimenti sociali e da difficoltà economiche (quindi da un ristagno dell’attività artistica); la conquista di Pisa (1406), Cortona (1411) e Livorno (1421), queste campagne furono costose, provocando un peggioramento della già precaria situazione economica. Nel tardo ‘300 si sveglia un orgoglio di “fiorentinità”: venne innalzata la classica Loggia della Signoria, e rimase il giottismo nel campo della pittura. Durante gli ultimi anni del secolo si delineeranno con chiarezza, attraverso le committenze pubbliche, le possibilità per superare i vecchi metodi artistici: o accogliendo lo stile internazionale, o recuperando con rigore le radici classiche. Queste alternative emergono nei lavori per la realizzazione della Porta della Mandorla (1391-1397), ma sono esemplarizzati solo e soprattutto nei due soli saggi che ci siano pervenuti, quelli per il concorso bandito nel 1401 dall’Arte di Calimala (corporazione dei drappieri), per decretare l’artista che dovrà eseguire la Porta Nord del battistero. Il saggio richiesto doveva presentare, dentro un quadrilobo uguale a quello della porta già esistente, il tema del SACRIFICIO DI ISACCO. I due saggi pervenuti sono quelli di…

LORENZO GHIBERTI Divide e armonizza i due

gruppi con lo sperone diagonale di roccia

Narrazione pacata da sinistra a destra

Non ci sono trasalimenti Le figure sono proporzionate e corrette

sull’antico, in pose eloquenti, conservando lo stile gotico

Sintetizza gli stili classici e internazionali Fonde linearismi gotici e bellezze

ellenistiche (come nel nudo di Isacco) I trapassi di piani sono tenui e generano

un lieve chiaroscuro Non ci sono violenti stacchi dal piano di

fondo Lo sfondo non è più un supporto, ma

un’atmosfera avvolgente.

FILIPPO BRUNELLESCHI I gruppi di personaggi sono

separati su due distinti piani

Le figure emergono con violenza da uno sfondo che non contiene morbidezze atmosferiche

Spazio apparentemente annullato

La lettura avviene in profondità, l’occhio parte dalle figure in primo piano, che escono dalla cornice, affonda sempre più, fino al vertice drammatico della composizione: il nodo delle mani dei protagonisti

Incontro di linee/forza C’è l’urto di tre volontà: quella di Abramo,

quella di Isacco e quella dell’Angelo Riprende gli scatti espressivi di Giovanni

Pisano accostandoli a conoscenze classiche La concezione drammatica della storia non è

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recitata ma vissuta; questo indica un’apertura al futuro.

Le due sculture sono adesso conservate al Museo del Bargello di Firenze.Il concorso verrà vinto da Ghiberti, e questo indica come Firenze sia resistente ai modi “internazionali” e non si era orientati a un classicismo innovativo e rinascimentale. Sempre nelle opere di Ghiberti, si denota una progressione di novità internazionali, che culmina con…LA STATUA BRONZEA DI SAN GIOVANNI BATTISTA

Del 1415 Realizzata per la Chiesa di Orsanmichele Interesse anticheggiante espresso con il recupero della tecnica di fusione a cera persa Il volto è delineato con sottigliezza, e anche le pieghe del manto, però, contraddicono

lo stile antico.

Analogamente succede a un altro artista, ovvero…PIETRO DI GIOVANNI detto LORENZO MONACO (1370-1424), monaco camaldolese nel convento di Santa Maria degli Angeli, è all’avanguardia e operoso, e destina le sue innovative soluzioni stilistiche per accentuare il mistico distacco della realtà delle immagini sacre. Un esempio è…L’INCORONAZIONE DELLA VERGINE

Del 1414 Conservata al Museo degli Uffizi Nella pittura di Lorenzo le figure si allungano, rinchiuse in taglienti contorni Sono rivestiti da ampi panneggi falcati La luce crea effetti sui colori cangianti, ma allo stesso tempo ne riduce ogni

senso di spazio Lorenzo è estraneo al gusto profano e naturalistico della cultura cortese In tutte le sue opere si riscontrano proporzioni allungatissime, linee

sdrucciolevoli, cesti accennati e colori innaturali, tutto per spiritualizzare le immagini e, come già detto, ad accentuarne il distacco dalla realtà.

IL DUOMO DI MILANODopo il crollo del campanile di Santa Maria Maggiore, cattedrale che costituiva il centro religioso della città, l’arcivescovo Antonio da Saluzzo, aiutato dalla popolazione, propose l’avvio, nel 1386, di una nuova e grande cattedrale, che doveva sorgere sul posto della precedente.Guardando i resti emersi nella sacrestia settentrionale, doveva essere un edificio in mattoni, secondo la tradizione del gotico lombardo; nel 1387 però il controllo dei lavori passò a Gian Galeazzo Visconti, che impose l’uso del marmo di Condoglia e delle forme del gotico internazionale. Praticamente, Gian Galeazzo voleva dare a Milano una cattedrale al passo con le formulazioni stilistiche europee più alla moda, di modo da dare l’impressione di uno stato aspirante all’inserimento tra le grandi potenze continentali.Vennero chiamati a dirigere i lavori artisti e architetti transalpini, francesi e tedeschi, che però duravano poco perché le maestranze lombarde erano ostili, abituate a una diversa pratica di lavoro.

La pianta è a croce latina Il piedicroce è diviso in 5 navate Il transetto in 3 navate Il profondo presbiterio è circondato da un deambulatorio e da un’abside poligonale All’incrocio dei bracci si innalza il tiburio Notevole slancio verticale (come di tradizione transalpina)

attenuato dalla dilatazione in orizzontale dello spazio e dallo scarso divario in altezza delle navate

Questo fa sì che al di sopra degli archi longitudinali ci siano solo piccole finestre, che danno un’illuminazione tenue e diffusa

L’ossatura portante dell’edificio è costituita da piloni e da mura perimetrali rinforzate da contrafforti e interrotte da finestre ogivali lunghe e strette

Archi rampanti e guglie poterono essere aggiunte in seguito All’esterno l’immagine è quella di una struttura chiusa, in

cui la parete fa da perimetro e delimitata da uno zoccolo di derivazione lombarda e non slanciata verso l’alto

Eccezionale abbondanza di scultura I capitelli erano concepiti inizialmente da Giovannino de’

Grassi, come serie di nicchie inquadrate da ghimberghe e divisi da piastrini cuspidati

Per la decorazione plastica si attivarono artisti di diverse provenienze, facendo del cantiere del Duomo un punto di riferimento costante per gli artisti

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Ad esempio il San Taddeo di Maestro Renano Oppure la Sant’Apollonia della cerchia di Jacopino da Tradate Le vetrate più antiche purtroppo sono andate distrutte quasi totalmente Sono state sostituite da vetri ottocenteschi Sopravvive solo qualche pezzettino inserito

successivamente Poco più numerosi sono i vetri della seconda metà

del secolo, ideati da artisti come Vincenzo Foppa e Cristoforo de’ Mottis

L’aspetto odierno della cattedrale è stato definito in linea di massima entro la metà del ‘400, ma deriva da modifiche

anche radicali attuate sia all’interno che all’esterno, soprattutto durante la Controriforma.La maggior parte delle guglie e delle decorazioni venne fatta dopo il ‘500; la facciata è frutto di una soluzione affrettata dei primi del ‘900, visto che era impossibile portare a compimento il progetto neogotico ideato da Giuseppe Brentano nel 1886-1888.È stato anche perso l’originaria differenza tra la gigantesca mole della cattedrale e il piccolo spazio interno, che esisteva ancora nell’’800 rispecchiando il tracciato medievale. Nel 1863 venne però aperta l’enorme piazza, della quale il Duomo è uno sfondo scenografico.

I MANOSCRITTI ILLUSTRATITra ‘300 e ‘400, dopo le grandi trasformazioni socioculturali dell’epoca, si diffonde l’alfabetizzazione, e la

produzione di manoscritti illustrati si ampliò considerevolmente, toccando uno sfarzo mai raggiunto prima; si producono libri scientifici (medicina, botanica, geometria), come si vede nel TACUINUM SANITATIS di FRANCO E FILIPPOLO DE VERIS, anche a livello divulgativo, di narrativa e poesia: i Trionfi di Petrarca, come quelli miniati dalla SCUOLA LOMBARDA, relazioni di viaggi o i classici di Ovidio e Terenzio.I manoscritti sono destinato a un pubblico vastissimo, con differenza di ricchezza e qualità illustrativa; a volte, erano gli stessi proprietari a

illustrare gli esemplari che avevano, quando privi di decorazione. Questa produzione, ancora considerata minore, non è stata ancora catalogata e studiata

adeguatamente, pertanto gli esempi che possono essere proposti sono, quasi sempre, manoscritti di lusso, che testimoniano la varietà dei testi, a ognuno dei quali è destinata una diversa impaginazione funzionale ai diversi scopi. Negli erbari, ad esempio, le piante sono disegnate su tutta la pagina con precisione, per dare informazioni che lo scritto non sarebbe sufficiente a fornire, come nel LIBER AGREGA’ detto ERBARIO CARRARESE di MAESTRO PADOVANO. La narrazione continua e precisa è invece illustrata nel romanzo cavalleresco, con scene simboliche e scritti allegorici, come si vede nell’HISTORIA DI LANCILLOTTO DEL LAGO attribuito a BONIFACIO BEMBO.

La stessa minuziosa cura si denota tanto nell’illustrazione di frivoli trattati quanto in grandi capolavori letterari come la Divina Commedia,che all’epoca

andava tanto di moda; quella dell’immagine è di GIOVANNI DI PAOLO, Paradiso, Canto XXI. Alcuni caratteri specifici della miniatura, come la bidimensionalità e il gusto ornamentale vengono progressivamente abbandonati, al fine di seguire il crescente realismo della pittura:

compaiono raffigurazioni illusionistiche, che “sfondano” la pagina finendo per snaturare il carattere specifico, bidimensionale, della decorazione miniata, come nell’immagine del LIBRO D’ORO DI MARIA DI BORGOGNA, eseguito dal MAESTRO DI MARIA DI BORGNOGNA.