ISTITUTO PROFESSIONALE PER L INDUSTRIA E LARTIGIANATO … · A.S. 2014/2015. 2 PREMESSA Il Piano...

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REGIONE SICILIANA ISTITUTO PROFESSIONALE PER L INDUSTRIA E L ARTIGIANATO ISTITUTO TECNICO SETTORE TECNOLOGICO Piano dellOfferta F ormativa ANNO SCOLASTICO 2014/15 Approvato dal collegio dei docenti il 11-12-2014 Delibera del consiglio di Istituto del 18-12-2014 A.S. 2014/2015

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REGIONE SICILIANA

ISTITUTO PROFESSIONALE PER L’INDUSTRIA E

L’ARTIGIANATO ISTITUTO TECNICO SETTORE

TECNOLOGICO

Piano dell’Offerta Formativa

ANNO SCOLASTICO 2014/15

Approvato dal collegio dei docenti il 11-12-2014

Delibera del consiglio di Istituto del 18-12-2014

A.S. 2014/2015

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PREMESSA Il Piano dell’Offerta Formativa, previsto dal

vigente Regolamento sull’Autonomia Scolastica,

rappresenta la carta d’identità di un Istituto e riflette le

esigenze del contesto culturale, sociale ed

economico della realtà locale in cui si trova. In esso

vengono definiti i criteri generali legati al

coordinamento didattico, all’organizzazione delle

risorse umane e professionali presenti, al

funzionamento di tutte le strutture in dotazione ed

alla progettazione di attività curriculari ed extracurri-

culari che mirino ad ampliare l’offerta formativa.

Il Piano ha la finalità di coordinare, in un’ottica di

efficacia ed efficienza gli sforzi di tutte le

componenti scolastiche verso obiettivi comuni, in

modo da rendere trasparente il lavoro di tutti e fare

veicolare alla comunità scolastica quanto si sta

perseguendo.

Nello specifico con il presente documento il nostro

Istituto aspira a:

• Portare a conoscenza di tutti gli utenti le modalità

di utilizzo delle risorse, delle strutture e delle

opportunità che la scuola mette a disposizione ai

fini del miglioramento dell’offerta formativa

• Promuovere esperienze di integrazione tra scuola

e territorio e tra i diversi ordini scolastici;

• Innalzare il livello di scolarità attraverso la

realizzazione di un ambiente educativo sereno e

stimolante

• Potenziare i talenti di ogni singolo alunno e la ca-

pacità di orientarsi nel contesto in cui vive, in modo

che ciascuno realizzi nel futuro il proprio progetto di

vita.

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CAPITOLO I

ASPETTI GENERALI

1.1 - IDENTITA’ DELL’ISTITUTO E

TERRITORIO L’I.P.I.A. “Archimede” ha iniziato la sua attività come Istituto autonomo nell’anno scolastico 1972/73, quindi opera nel territorio da quarant’anni rivestendo un ruolo importante nella realtà socio-economica e culturale non solo dei comuni di Cammarata e Casteltermini ma anche di altri paesi limitrofi quali: San Giovanni Gemini, Castronovo di Sicilia, Lercara Friddi, Acquaviva Platani, Mussomeli, Santo Stefano Quisquina, Bivona, San Biagio Platani e Campofranco. L’Istituto nel corso degli anni ha contribuito, in collaborazione con gli Enti Locali e con le Aziende del luogo, a formare in tanti settori (artigianato, piccola e media industria) le maestranze, i tecnici, i professionisti e gli imprenditori che oggi sono protagonisti dell’economia locale, esportando anche all’estero apprezzabili esperti e capaci imprenditori. La novità è rappresentata da un nuovo percorso di studi, l’Istituto Tecnico – Settore Tecnologico, che valorizza il binomio “scienza e tecnologia”, per la crescita della cultura dell’innovazione. Dal punto di vista logistico si distinguono le seguenti strutture:

• Sede centrale sita in Cammarata, in via

Bonfiglio n. 44; in essa si trovano l’ufficio di

Dirigenza e gli uffici amministrativi ed in cui

sono attivi: l’indirizzo Manutenzione e

Assistenza Tecnica del Professionale l’indirizzo

Elettronica ed Elettrotecnica del Tecnico;

• Sede associata di San Giovanni Gemini,

ubicata in via Sacramento, dove sono operanti:

l’indirizzo Produzioni Industriali e Artigianali del

Professionale, l’indirizzo Chimica, Materiali e

Biotecnologie del Tecnico;

• Sede coordinata di Casteltermini, sita in via

Mons. Padalino, dove operano: l’indirizzo

Manutenzione e Assistenza Tecnica, l’indirizzo

Produzioni Industriali e Artigianali del

Professionale.

L’Istituto si colloca in prossimità del confine tra le pro- vince di Agrigento, Palermo e Caltanissetta ed è facilmente raggiungibile dai paesi vicini, grazie ad una rete efficiente di servizi pubblici urbani ed extraurbani.

1.2 - L’UTENZA L’Istituto è frequentato da circa cinquecento studenti a cui è garantita un’offerta formativa piuttosto variegata ed atta a soddisfare le attitudini di ciascun discente che sceglie di frequentare la nostra Scuola. Infatti, l’istruzione professionale è rivolta a coloro i quali sono motivati agli aspetti pratico-operativi dell’apprendimento, che vogliono inserirsi velocemente nel mondo del lavoro, pur puntando ad una formazione culturale completa, che consente, a chi lo desidera, di proseguire la carriera scolastica all’università. L’istruzione tecnica, invece, offre una solida cultura generale ed una formazione tecnico-scientifica di base necessarie sia per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e delle professioni, che per proseguire gli studi universitari.

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1.3 - LE FINALITA’ DELL’ISTITUTO Pur nella diversità e nella specificità dei corsi proposti, l’Istituto opera per garantire agli studenti una formazione che assicuri loro sia un’ampia ed articolata cultura generale che un’adeguata preparazione tecnico- professionale che consenta loro di sviluppare, in una dimensione operativa, saperi e competenze tali da rispondere alle esigenze formative del settore produttivo di riferimento per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per un eventuale accesso all’università o all’istruzione e formazione tecnica superiore ed al contempo, essere in grado di comunicare ed interagire in una società via via più complessa e che richiede una sempre maggiore flessibilità di atteggiamenti e di decisioni. Inoltre, il nostro Istituto, in quanto comunità educati- va oltre che formativa, ha il dovere di inculcare valori significativi per la formazione e l’evoluzione dell’identità personale delle ragazze e dei ragazzi che ci vengono affidati. Questo, ovviamente, riconoscendo e tenendo nel massimo conto le prerogative educative delle famiglie, da cui ci aspettiamo anzi la massima collaborazione, proprio per sviluppare congiuntamente un’azione educativa efficace. Quindi alla base di ogni sistema educativo e formativo vi sono dei valori, intesi come criteri generali non negoziabili, che devono guidare gli atteggiamenti di tutti gli operatori della nostra scuola, al di là delle naturali differenze di ruolo e personalità.

Nel nostro Istituto sono presenti alunni di varia estra-

zione sociale, alunni stranieri, europei ed extra-euro-

pei, alunni diversamente abili. E’ fondamentale che la

compresenza di queste identità vada considerata per

quella che è, ovvero come una ricchezza e non come

un ostacolo per qualcuno o un fastidio per altri. Que-

sto obiettivo è importante in quanto la scuola pubbli-

ca in generale e nello specifico il nostro Istituto, ha

il preciso dovere di assicurare a tutti una reale egua-

glianza di opportunità, a prescindere dalle situazioni

di partenza, permettendo a ciascun alunno di vivere

in una comunità armonica, in un ambiente sereno

dove ognuno è libero di far emerge i propri talenti.

Sulla base dei principi generali, il nostro Istituto si

propone di valorizzare tutte quelle iniziative che favo-

riscano negli studenti:

• La crescita della consapevolezza dei propri

diritti e doveri

• Il superamento del disagio e della

demotivazione allo studio

• L’accettazione ed il rispetto delle diversità,

promuovendo l’accoglienza di allievi di altri popoli e

culture, di portatori di handicap, facilitandone

l’integrazione nella classe

• Il contatto col mondo della cultura e del lavoro,

mediante la collaborazione delle Istituzioni culturali,

professionali, imprenditoriali del territorio che con-

sentano lo sviluppo di curiosità ed interessi, duraturi

oltre il ciclo scolastico, non solo nel settore tecnico

o professionale ma in tutti gli aspetti della vita

sociale

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ORGANIGRAMMA

DIRIGENTE

SCOLASTICO

Prof. Antonino Pardi

Collaboratori del D.S.

prof. Balletti Rosario- Vicario

prof. Vincenzo Traina

D.S.G.A.

Rag. Maria Felice

Responsabili di Plesso

Sede di Casteltermini - prof. Lo Muzzo Fr.

(Sostituto prof. Vaccaro)

Sede di S.G.Gemini - prof. Vincenzo Traina

(Sostituto prof. Giuseppe Sacco)

Assistenti amministrativi

Assistenti Tecnici

Funzioni Strumentali

AREA 1: Gestione del POF

Prof Noto Millefiori G.

AREA 2: Supporto alle attività dei docenti

Prof. Giambrone Calogero

AREA 3: Supporto alle attività degli studenti

Prof Lombino Salvatore

AREA 4: Gestione rapporti con enti esterni e sito web

Istituto

Prof Maggio Tommaso

AREA 5 Gestione progetti PON FSE FESR IFTS

Prof. Tomasino C.

AREA 6 Gestione progetti Alternanza Scuolalavoro

Prof. Vizzini Luigi

Ufficio Tecnico Responsabile

prof.Farruggia S.

Collaboratori scolastici

Comitato Tecnico Scientifico

Consiglio d’istituto giunta esecutiva

Consigli di Classe

Collegio Docenti

Dipartimenti d’asse

Comitato di Valutazione

Mallia Mario, Lo Muzzo Francesco,

Firrera Annamaria e Balletti Rosario. Supplenti:

Sciacchitano Domenica (doc. di Sost.)

e Traina Vincenzo.

Commissioni Valutazione interna ed esterna

Riforma e percorsi di Istruzione e

Formazione Professionale

Libri di testo

Orientamento e Continuità

Commissione elettorale

Centro Sportivo Scolastico

Gruppo H e DSA Orario

Commissione collaudo

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FUNZIONI GESTIONALI, AMMINISTRATIVE E DIDATTICHE

IL DIRIGENTE SCOLASTICO Assolve alla funzione di rappresentanza dell’Istituto

e di promozione e coordinamento delle attività della

scuola:

• assicura la gestione unitaria dell’istituzione, ne ha

la legale rappresentanza ed è responsabile della

gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei

risultati del servizio

• Nel rispetto delle competenze degli organi

collegiali scolastici, spettano al Dirigente Scolastico

auto- nomi poteri di direzione, di coordinamento e di

valorizzazione delle risorse umane

• organizza l’attività dell’Istituto secondo criteri di

efficienza e di efficacia formativa ed

amministrativa ed è titolare delle relazioni sindacali

• promuove, in quanto figura apicale dell’autonoma

ricerca didattica della scuola, gli interventi per

assicurare la qualità dei processi formativi e la

collaborazione delle risorse culturali, professionali ed

economiche del territorio

• è garante dell’esercizio della libertà di

insegnamento dei docenti, intesa anche come libertà

di ricerca e di innovazione metodologica e didattica

all’interno della cornice normativa stabilita dagli

organi collegiali della scuola, così come

dell’esercizio della libertà di scelta educativa delle

famiglie e dell’attuazione del diritto

all’apprendimento da parte degli alunni.

LA GIUNTA ESECUTIVA E’ eletta all’interno del Consiglio di Istituto, di cui

è l’organo esecutivo.

E’ composta da

• Dirigente Scolastico che la presiede

• un docente

• un componente del personale ATA

• un genitore

• uno studente

• il D.S.G.A. che svolge anche funzioni di

segretario

La Giunta Esecutiva, convocata dal Dirigente

Scolastico di regola con tre giorni di anticipo ed

eccezionalmente con almeno ventiquattro ore, ha i

seguenti compiti:

• predispone il bilancio preventivo e consuntivo

• prepara i lavori del Consiglio di Istituto, fermo re-

stando il diritto di iniziativa del Consiglio stesso

• cura l’esecuzione delle delibere

• decide provvedimenti disciplinari a carico di alun-

ni, previa proposta dei Consigli di Classe.

IL CONSIGLIO DI ISTITUTO E’ il massimo organo collegiale dell’Istituzione scola-

stica e ricopre le funzioni di cui agli art. 8-10 del D.L.

n. 279 del 16 aprile 1994 E’ composto da:

• Dirigente Scolastico

• 8 rappresentanti dei docenti

• 2 rappresentanti del personale non docente

• 4 rappresentanti dei genitori

• 4 rappresentanti degli alunni

Presieduto da uno dei genitori, dura in carica tre anni

scolastici e coloro che perdono i requisiti di rappre-

sentanza sono sostituiti dai primi non eletti nelle ri-

spettive liste. Solo la componente studentesca è eletta

annualmente.

Il Consiglio di Istituto consente la sintesi e il coor-

dinamento di tutte le attività della Scuola, sia sotto

l’aspetto didattico che amministrativo In particolare

delibera:

• Bilancio preventivo e conto consuntivo;

• Piano dell’Offerta Formativa

• Adozione del regolamento d’Istituto

• Acquisto, rinnovo e conservazione delle attrezza-

ture tecnico-scientifiche e dei sussidi didattici, nonché

acquisto di materiali di consumo

• Adattamento del calendario scolastico alle specifi-

che esigenze ambientali

• Criteri per la programmazione e l’attuazione delle

attività da svolgere nella scuola

• Scambi o collaborazioni con altre scuole del ter-

ritorio

• Partecipazione ad attività culturali, sportive e ri-

creative di particolare interesse didattico

Il Consiglio di Istituto inoltre:

• può esprimere, per richiesta del collegio dei do-

centi, un parere in ordine alla suddivisione dell’anno

scolastico;

• indica i criteri generali per la formazione delle

classi

• esprime parere sull’andamento generale, didattico

ed amministrativo dell’Istituto

• designa i membri della Commissione Elettorale

della scuola

• consente l’uso delle attrezzature dell’Istituto da

parte di altre scuole che ne facciano richiesta per lo

svolgimento di attività didattiche, sempre che ciò non

pregiudichi le normali attività dell’Istituto

• consente l’uso degli edifici delle attrezzature sco-

lastiche fuori orario di servizio scolastico, per attività

che realizzino la funzione della scuola come centro di

promozione culturale, sociale e civile.

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IL DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI

AMMINISTRATIVI (DSGA) • Sovrintende, con autonomia operativa, ai servizi generali amministrativo-contabili e ne cura l’organizzazione gestendo funzioni di coordinamento, promo zione delle attività e verifica dei risultati conseguiti dal personale ATA, posto alle sue dirette dipendenze, rispetto agli obiettivi assegnati ed agli indirizzi impar titi.

• Ha autonomia operativa e responsabilità diretta

nella definizione e nell’esecuzione degli atti a carattere

amministrativo-contabile, di ragioneria e di

economato, che assumono nei casi previsti rilevanza

anche esterna.

• Firma tutti gli atti di sua competenza.

L’UFFICIO TECNICO • Presente negli Istituti Professionali, provvede a

mantenere i rapporti con i fornitori e a richiedere e

coordinare i preventivi di acquisto legati alla vita

ordinaria ed ai progetti in corso di attuazione

• Compara le offerte economiche e seleziona il

materiale da acquistare

• Può avvalersi dell’aiuto di apposite commissioni

finalizzate a determinati compiti e del personale

tecnico. operante nei vari laboratori.

IL COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO Secondo il D.P.R. 15 marzo 2010 “Regolamento per

il riordino degli istituti tecnici”, il Comitato Tecnico-

scientifico (C.T.S). è composto da docenti e da esperti

del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca

scientifica e tecnologica, con funzioni consultive e di

proposta per l’organizzazione delle aree di indirizzo e

l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità. Il

C.T.S. è composto da 10 membri di diritto e 3

membri rappresentativi di seguito descritti:

• Dirigente Scolastico (con funzioni di Presidente

garante e responsabile degli aspetti

organizzativi, didattici ed educativi della scuola

nonché figura di raccordo con l’Amministrazione

periferica, l’Impresa e il Territorio);

• 4 esperti referenti di altrettanti Dipartimenti inter-

disciplinare;

• 3 esperti referenti delle istanze del mondo del

lavoro e del territorio (professionisti e membri di

Associazioni strettamente funzionali

all’ottimizzazione

dell’azione didattica in relazione all’esigenze di

mercato e del profilo in uscita dei nostri Periti);

• 1 esperto scientifico-pedagogico esterno, con

funzione consultiva e propositiva, il cui apporto

contribuisce a meglio indirizzare le azioni

intraprese dall’Istituto;

• D.S.G.A. con funzioni di verbalizzazione.

• 3 membri rappresentativi:

• 1 rappresentante dei genitori, 1 rappresentante degli

alunni, 1 rappresentante del personale ATA.

GLI ASSISTENTI AMMINISTRATIVI Il personale amministrativo esegue attività che

richiedono specifica preparazione professionale e

capacità di esecuzione anche con l’utilizzo di

strumenti di tipo informatico.

Si occupa di

• Gestione fascicoli e dello stato matricolare del

personale in servizio sia docente che ATA

• Redazione dei contratti

• Certificazioni

• Tenuta registri obbligatori

• Organici personale docente e ATA

• Graduatorie di istituto personale docente e ATA

• Visite fiscali per congedi e aspettative per il

personale docente e ATA

• Operazioni relative alo scioperi del

personale

• Nomine esperti esami di qualifica e

comunicazioni alle associazioni di categoria

• Adempimenti esami di maturità

• Predisposizione di ordini di servizio e

comunicazioni al personale

• Gestione iscrizioni, pagamento tasse, costituzione

e tenuta dei fascicoli personali degli alunni

• Gestione elenchi per fini interni, elezione organi

collegiali, dati statistici

• Registro delle assenze, certificati, registri,

pagelle e stampati

• Comunicazioni ai genitori e corrispondenza con

le famiglie

• Scrutini ed esami, operazioni propedeutiche

• Coordinamento e controllo dell’attività

amministrativa

Bilancio e gestione finanziaria

• Riscossioni e pagamenti, tenuta dei registri e

degli atti contabili

• Pagamento degli stipendi, indennità e compensi

accesori

• custodia del materiale di consumo e delle

attrezzature inerenti i diversi aspetti della vita

della scuola

• inventario, controllo dei materiali e movimenti

di carico e scarico.

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I COLLABORATORI DEL DIRIGENTE

SCOLASTICO Nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative ed amministrative il D.S. può avvalersi di docenti da lui individuati, ai quali delega specifici compiti. I collaboratori sono scelti dal Dirigente Scolastico, non dispongono di autonomia propria, ma possono esercitare soltanto le funzioni loro delegate dal Dirigente.

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FUNZIONI GESTIONALI, AMMINISTRATIVE E DIDATTICHE

LE FUNZIONI STRUMENTALI Attualmente i profili delle funzioni strumentali attiva-

te nell’Istituto sono i seguenti:

AREA 1: Gestione del POF

AREA 2: Supporto alle attività dei docenti

AREA 3: Supporto alle attività degli studenti

AREA 4: Gestione rapporti con enti esterni e

sito web della scuola

AREA 5: Gestione Progetti PON-FSE-FESR-

POR-IFTS

AREA 6: Gestione Progetti Alternanza

Scuola/Lavoro

IL COMITATO DI VALUTAZIONE DEL

SERVIZIO Valuta l’anno di formazione del personale docente e di riabilitazione del personale docente su loro richiesta ed esprime parere sulla conferma in ruolo dei docenti in prova.

IL GRUPPO PER L’INTEGRAZIONE

Il Gruppo H è così composto:

• D.S

• n.1 docente coordinatore

• docenti curriculari (coordinatore della classe

dell’alunno diversamente abile)

• docenti di sostegno

• referente ASP

• n.1 rappresentante dei genitori

• n.1 rappresentante allievi diversamente abili n.1

rappresentante studenti

• docente di sostegno della scuola secondaria di

1° grado (nel primo periodo dell’anno),

rappresentanti di Enti/associazioni

• altri rappresentanti dell’equipe multidisciplinare

territoriale.

IL COLLEGIO DEI DOCENTI Momento di attività collegiale di tutto il personale do-

cente della scuola, fornisce indicazioni circa

l’attività didattica che si svolgerà durante l’anno

scolastico.

E’ convocato dal Dirigente Scolastico con circolare

interna, affissa all’albo in tutte le sedi dell’Istituto,

previo avviso di almeno cinque giorni. In caso di

convocazione d’urgenza il termine può essere ridotto.

Può essere richiesta la sua convocazione da un terzo

dei suoi membri.

Il Collegio dei Docenti:

• ha potere deliberante in materia di funzionamen-

to didattico, in particolare cura la programmazione

dell’azione educativa anche al fine di adeguare i

programmi di insegnamento alle esigenze locali

• formula proposte al Dirigente Scolastico per

la formazione, composizione delle classi e

l’assegnazione ad esse dei docenti, per la

formulazione dell’orario delle lezioni e per lo

svolgimento di tutte le attività scolastiche

• delibera circa la suddivisione dell’anno

scolastico in due o tre periodi

• valuta periodicamente l’andamento

dell’intervento educativo e didattico in base agli

obiettivi programmati e propone eventuali misure atte

al miglioramento dell’attività didattica

• provvede, sentiti i pareri dei Consigli di

Classe, all’adozione dei libri di testo

• adotta o promuove iniziative di sperimentazione

nell’ambito delle proprie competenze

• promuove l’aggiornamento dei docenti

• elegge al suo interno i docenti incaricati della

valutazione in servizio del personale docente

• programma iniziative di sostegno per gli allievi

diversamente abili

• esamina, allo scopo di individuare i mezzi per

ogni possibile recupero, i casi di scarso profitto

scolastico o irregolare comportamento degli

allievi

• organizza le ore non dedicate

all’insegnamento.

I DIPARTIMENTI D’ASSE I Dipartimenti, quali articolazioni funzionali del

Collegio dei Docenti per il sostegno alla didattica e

alla progettazione formativa, hanno una funzione

eminentemente tecnico-didattica, articolano il

curricolo per competenze e sostanziano le

competenze con i contenuti. Sono composti da tutti

i docenti della disciplina o dell’ambito disciplinare

che:

• elaborano gli obiettivi formativi, gli standard di

competenze degli allievi, i criteri di verifica e

valutazione

• enucleano e sostengono iniziative progettuali

curricolari ed extracurricolari, anche nell’ambito

dell’alternanza

• favoriscono la progettazione dei consigli di

classe ed predispongono materiali informativi sugli

indirizzi di studio

Sono coordinati da un docente, espressione di

collegialità, scelto dal Dirigente, sentite le proposte,

possibilmente assicurando la turnazione. Il

coordinatore si interfaccia con il Dirigente e il suo

staff.

Le aree disciplinari relative agli assi delle

competenze previste dalla normativa vigente sono le

seguenti:

1. Area dei linguaggi, che si articola in:

a) Italiano

b) Inglese

2. Area storico-sociale, che si articola in:

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a) Storia

b) Diritto

c) Religione

3. Area logico-matematica

4. Area scientifico-tecnologica, che si articola in:

a) Area delle scienze chimico-fisico-biologiche

b) Area delle tecnologie informatiche e della

comunicazione

c) Area delle tecnologie elettroniche e

dell’automazione

d) Scienze motorie e sportive

N.B.:Tali Dipartimenti, lo scorso anno , hanno redatto

una nuova programmazione per competenze che

viene allegata a parte in calce al Piano dell’Offerta

Formativa.

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FUNZIONI GESTIONALI, AMMINISTRATIVE E DIDATTICHEIL CONSIGLIO DI CLASSE E’ composto da tutti i docenti della classe, da due

genitori e da due studenti. Presieduto dal Dirigente

o dal Coordinatore di classe (nominato dal

Dirigente) che svolge anche la funzione di

segretario. Opera al completo o solo con la

componente docente assolvendo compiti diversi.

Compiti dei Consigli di classe:

• Formula al Collegio dei Docenti proposte in ordi-

ne all’azione educativa e didattica, ad iniziative di

sperimentazione e ad agevolare e ad estendere i

rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni.

programmazione educativa e didattica;

• definisce e progetta attività interdisciplinari, inte-

grative, extracurricolari

• verifica periodicamente (in occasione della

convocazione dei C.d.C.) la situazione della

classe in relazione alle finalità educative e agli

obiettivi didattici concordati

• per la classe quinta: definisce le modalità per

la preparazione specifica per l’Esame di Stato.

Le competenze relative alla realizzazione del

coordinamento didattico e dei rapporti

interdisciplinari, alla valutazione periodica e finale

degli alunni spettano al consiglio di classe con la

sola presenza dei docenti.

Durante i Consigli di classe “aperti” possono

invece partecipate tutti gli studenti e i genitori degli

studenti della classe.

I DOCENTI Il docente realizza il processo di Insegnamento/ap-

prendimento volto a promuovere lo sviluppo umano,

culturale, civile e professionale degli alunni.

Le finalità e gli obiettivi dell’azione educativa dei

docenti sono stabiliti normativamente nelle leggi

statali e regionali, nei programmi, nelle circolari e

regolamenti applicativi, scendendo sempre più in

dettaglio fino ai documenti programmatici del

singolo Istituto scolastico. Ma questa quantità di

disposizioni e indicazioni non può imporre ai

docenti l’adozione di un preciso metodo

d’insegnamento. Il “come”, cioè con quale me-

todologia specifica realizzare gli obiettivi

dell’insegnamento stabiliti dalle norme, è lasciato

alla libertà dei docenti, vale a dire alla loro ricerca

didattica, alla loro scelta consapevole e quindi alla

loro responsabilità.

GLI INSEGNANTI TECNICO-PRATICI La funzione del docente tecnico-pratico personalizza

e caratterizza l’indirizzo della scuola, così come

viene

espressa dalla legislazione.

II docente tecnico-pratico opera anche in

compresenza con l’insegnante teorico nelle ore di

laboratorio ed ha lo stato giuridico del docente a tutti

gli effetti.

Le attività didattiche svolte durante le ore di

compresenza sono concordate, programmate ed

effettuate con l’insegnante teorico.

I COLLABORATORI SCOLASTICI Eseguono tutte le funzioni di supporto alla vita

dell’istituto.

Svolgono compiti di:

• accoglienza e vigilanza nei confronti degli

alunni

e del pubblico

• pulizia dei locali e di quanto in essi contenuto

• collaborazione con altri componenti della

scuola.

I COORDINATORI DEI CONSIGLI DI

CLASSE Sono nominati all’inizio dell’anno scolastico dal Dirigente Scolastico all’interno del corpo docente per assolvere le seguenti funzioni: • presiedere le riunioni del Consiglio di Classe su delega del Dirigente Scolastico; • costituire un punto di riferimento per docenti, alunni e genitori per problemi disciplinari o legati all’articolazione di determinate attività didattiche; • seguire l’andamento della frequenza scolastica degli alunni con particolare attenzione ai ritardi nelle entrate e nelle anticipazioni di uscita dandone periodica informazione al Dirigente Scolastico, ai suoi col- laboratori e a tutti membri del Consiglio di Classe per opportuni interventi educativi, e ai genitori; • segnalare al Dirigente Scolastico, ai genitori e al Consiglio di classe i casi difficili di profitto,di comportamento e casi di assenze ripetute.

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COORDINATORI DI CLASSE A.S. 2014-2015

SEDE DI CAMMARATA

• CLASSE • NOME

• 1 MAT • NARISI VARSALONA

• 1A TEE (Articolata) • VINTI

• 2A TEE • CIGNA

• 2B TEE • CIGNA

• 3A ITEC • NOTO MILLEFIORI

• 3A MAT • VIZZINI

• 4A MAT • TOMASINO

• 5A MAT • ROMITO

• 5B MAT • MAROTTA

• 5A IPID • DI MERCIONE

• 1A TC (Articolata) • VINTI

• 1B TC • CORSITTO

• 2A TC • BOTINDARI

• 2B TC • CORSITTO

• 3A ITBA • GIAMBRONE

• 3B ITCM • INFANTINO

• 4A ITBA • SCIACCHITANO

SEDE DI CASTELTERMINI

• CLASSE • NOME

• 1 MAT • MALLIA

• 2 MAT • CALAFATO

• 3 MAT • CALAFATO

• 4 MAT • TIROLO

• 5 TIM • TIROLO

• 1PIA • SPATARO

• 2 PIA • MALLIA

• 3 PIA • AZZARELLO

• 4 PIA • AZZARELLO

• 5 TC • SPATARO

GLI ASSISTENTI TECNICI

Gli assistenti tecnici:

• eseguono attività lavorativa richiedente

specifica preparazione professionale, conoscenza

di strumenti e tecnologie anche complessi, con

capacità di utilizzazione degli stessi nonché di

esecuzione di procedure tecniche e informatiche

• Provvedono alla preparazione del materiale e

degli strumenti per le esperienze didattiche e per

le esercitazioni pratiche nei laboratori, officine e

reparti di lavorazione cui sono

• assegnati, garantendo l’assistenza tecnica durante

lo svolgimento delle lezioni

• Si occupano del riordino e della conservazione

del

materiale e delle attrezzature tecniche, garantendone

la verifica e l’approvvigionamento periodico in

rapporto con il magazzino.

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CLASSI N. CLASSI N. ALUNNI

Prime 6 96

Seconde 5 110

Terze 5 83

Quarte 5 83

Quinte 5 79

1ª ora 8.15 ÷ 9.15

2ª ora 9.15 ÷ 10.15

3ª ora 10.15 ÷ 11.15

4ª ora 11.15 ÷ 12.15

5ª ora 12.15 ÷ 13.15

6ª ora 13.15 ÷ 14.15

1.4 - LA SCUOLA IN NUMERI

DATI COMPLESSIVI

71 Docenti

1 D.S.G.A.

5 Assistenti amministrativi

7 Assistenti tecnici

13 Collaboratori scolastici

451 Studenti 26 Classi

SEDE DI S. G. GEMINI

16 Docenti

2 Assistenti tecnici

3 Collaboratori scolastici

128 Studenti 7 Classi

SEDE DI CASTELTERMINI

26 Docenti

3 Assistenti tecnici

4 Collaboratori scolastici

205 Studenti 10 Classi

1.5 - ORARIO DELLE LEZIONI

SEDE DI CAMMARATA

39 Docenti

1 D.S.G.A

5 Assistenti amministrativi

3 Assistenti tecnici

6 Collaboratori scolastici

160 Studenti 10 Classi

Le lezioni si articolano in unità di 60 minuti dal lunedì

al sabato.

La ricreazione, della durata di 20 minuti, viene

ritagliata per 10 minuti alla fine della 3^ ora e per

10 minuti all’inizio della 4^ ora.

COMMISSIONI O GRUPPI DI

LAVORO

• VALUTAZIONE INTERNA ED

ESTERNA (INVALSI)

Noto Millefiori Giuseppe (referente), Madonia

Rosalia Corsitto Gaetana, Sciacchitano Domenica

(Matematica), Schifano Paolo, Alì Giovanna

• RIFORMA SEC. E PERCORSI DI

ISTRUZIONE E FORMAZIONE

PROFESSIONALE

• Vizzini Luigi (REFERENTE), Giambrone

Calogero, Tirolo Lillo, Tomasino Calogero.

• LIBRI DI TESTO

Schifano Paolo

• ORIENTAMENTO E CONTINUITÀ’

• Proff.:Traina Vincenzo (REFERENTE ) tutto il

personale docente, coordinato dal prof. Traina V.

con il contributo e la supervisione delle FF.SS. e

dell’Ufficio di Presidenza

• GRUPPO H e DSA

dott.ssa Rimi Margherita, neuropsichiatra dell’ASP

Proff.:Lombino Salvatore referente a Cammarata (in

sostituzione della prof.ssaPetixA.)eGalvano

Francesca referente a Casteltermini; tutti i docenti di

sostegno operanti nella nostra Scuola; tutti i

coordinatori di classe in cui è presente l’alunno

disabile; di Casteltermini;

Cutro’ Maria e Maggio Antonio, fisioterapisti;

Caterina De Santis, rappresentante

dell’associazione di volontariato ARCA; assistenti

sociali del comune di Cammarata e del comune di S.

Giovanni Gemini

14

• COMMISSIONE ELETTORALE

• Di Grigoli Mario e Sacco Giuseppe

(Docenti);

• Sig. Scaccia Giuseppe (Personale ATA);

Sig.ra Matraxia Francesca (Genitori);

Russotto Domenico (alunni)

• CENTRO SPORTIVO SCOLASTICO

(CSS)

Narisi Varsalona Salvatore (referente), docenti di

Scienze motorie e sportive sedi Sacramento e

Casteltermini

• COMMISSIONE ORARIO

Maggio Tommaso e Sacco Giuseppe per Cammarata e

Lo Muzzo Francesco e Vaccaro Pietro per

Casteltermini.

• COMMISSIONE ACQUISTI E

COLLAUDO

Vizzini Luigi, Tomasino Calogero, Balletti Rosario, Traina

Vincenzo e Cani Salvatore, Lo Muzzo Francesco e

Munna Pietro.

15

CAPITOLO II

OFFERTA FORMATIVA CURRICULARE

2.1 - IL PROFILO EDUCATIVO,

CULTURALE E PROFESSIONALE Il secondo ciclo di istruzione e formazione ha come riferimento unitario il Profilo Educativo, Culturale e professionale (PECUP) (cfr. decreto legislativo 17 ot-tobre 2005, n. 226, allegato A).

Esso è finalizzato a favorire:

a) la crescita educativa, culturale e professionale

dei giovani, per trasformare la molteplicità dei

saperi in un sapere unitario, dotato di senso, ricco

di motivazioni

b) lo sviluppo dell’autonoma capacità di

giudizio

c) l’esercizio della responsabilità personale e

sociale

Il profilo evidenzia come le conoscenze disciplinari

e interdisciplinari (il sapere), le abilità operative

apprese (il fare consapevole) e l’insieme delle azioni

e delle relazioni interpersonali intessute (l’agire)

siano la condizione per maturare le competenze che

arricchiscono la personalità dello studente e lo

rendono autonomo costruttore di se stesso in tutti i

campi dell’esperienza umana, sociale e professionale.

2.2 - UNA DIDATTICA PER COMPE-

TENZE L’impianto del sistema degli istituti professionali è diretto alla promozione di un insieme di competen- ze descritte nel profilo educativo, culturale e professionale (PECUP), sia generale, sia relativo ai singoli indirizzi. Per quanto riguarda il biennio iniziale, vengono assunte, per la parte comune, le competenze incluse nell’impianto normativo riferibile all’obbligo di istruzione. Tale quadro di riferimento sollecita la progettazione e l’attuazione progressiva di una coerente pratica didattica. A questo fine vengono proposti alcuni criteri di riferimento, in particolare per quanto riguarda il primo biennio. La normativa relativa all’obbligo di istruzione elenca otto competenze chiave di cittadinanza e quattro assi culturali a cui fare riferimento nell’impostare l’attività formativa del primo biennio del secondo ciclo. Dal momento che l’impianto europeo relativo alle competenze chiave da sviluppare lungo tutto l’arco della vita le definisce come “la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale”, precisando che “sono descritte in termini di responsabilità e autonomia”, esse debbono essere collegate alle risorse interne (conoscenze, abilità, altre qualità personali)

che ne sono a fondamento. Di conseguenza, anche la

loro valutazione implica, secondo un’efficace

formula, “accertare non ciò che lo studente sa, ma

ciò che sa fare consapevolmente con ciò che sa”.

2.3 - LE COMPETENZE CHIAVE DI

CITTADINANZA La didattica dell’Istituto pertanto, in linea con le indicazioni pedagogico-didattiche ministeriali, è orientata non solo sull’acquisizione delle conoscenze ma soprattutto sullo sviluppo delle competenze: è compito specifico della scuola promuovere quegli interventi educativi capaci di far sì che le capacità personali di ogni alunno/studente si traducano nelle otto competenze chiave di cittadinanza previste a conclusione dell’obbligo di istruzione. Le competenze chiave sono quelle di cui ogni persona ha bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione: • Imparare ad imparare - organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità d’informazione e di formazione, anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro • Progettare elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio, utilizzandole conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie d’azione e verificando i risultati raggiunti • Comunicare - comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario, tecnico, scientifico) e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico,…, ecc.) mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali); rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure, atteggiamenti, stati d’animo, emozioni, utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, …, ecc.) e diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali). • Collaborare e partecipare - interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo all’apprendimento comune e alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri.

16

• Agire in modo autonomo e responsabile -sapersi

inserire in modo attivo e consapevole nella vita

socia- le e far valere al suo interno i propri diritti e

bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le

opportunità comuni, i limiti, le regole, le

responsabilità.

• Risolvere problemi - affrontare situazioni pro-

blematiche costruendo e verificando ipotesi, indivi-

duando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo

e valutando i dati, proponendo soluzioni

utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e

metodi delle diverse discipline.

• Individuare collegamenti e relazioni - individuare

e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti,

collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e

concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti

disciplinari e lontani nello spazio e nel tempo,

cogliendone la natura sistemica, individuando

analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause

ed effetti e la loro natura probabilistica.

• Acquisire ed interpretare l’informazione

• acquisire ed interpretare criticamente

l’informazione ricevuta nei diversi ambiti ed

attraverso diversi strumenti comunicativi.

Il concetto di cittadinanza racchiude e dischiude un

percorso formativo unitario teso a raggiungere gli

specifici traguardi per lo sviluppo delle

competenze, così come chiaramente configurato

nelle Indicazioni per il curricolo. Pertanto i

Traguardi si connotano come “l’indispensabile

premessa per il conseguimento delle otto

competenze chiave di cittadinanza previste a

conclusione dell’obbligo di istruzione” (Nota del

31/01/2008 prot. n° 1296).

L’elevamento dell’obbligo di istruzione a dieci anni

intende favorire il pieno sviluppo della persona

nella costruzione del sé, di corrette e significative

relazioni con gli altri e di una positiva interazione

con la realtà naturale e sociale. Esso offre anche

strumenti per contrastare il fenomeno della

dispersione scolastica e formativa, che rappresenta

uno dei problemi ancora presente drammaticamente

nel nostro territorio, soprattutto per i giovani di 14/

18 anni.

2.3.1 - CITTADINANZA E COSTITUZIONE Nell’anno scolastico 2009-2010 è stato introdotto nel nostro sistema scolastico l’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”, così come dettato dall’ artico- lo 1 della legge n. 169/2008 e ribadito nei più recenti Regolamenti attuativi della riforma del Sistema scolastico (DPR 20 marzo 2009 n. 89 “ Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico…”, in particolare artt. 4 c. 9 e 5 commi 6 e 9; DPR 15 marzo 2010 n. 87 “Riordino degli istituti professionali” art.5

c.1 lettera e).

Le attività e gli insegnamenti relativi a “Cittadinanza

e Costituzione” di cui all’art. 1 del decreto legge 1

settembre 2008 n. 137 convertito con modificazioni

dalla legge 30 ottobre 2008 n. 169, coinvolgono tutti

gli ambiti disciplinari e si sviluppano, in particolare,

in quel- li di interesse storico-sociale e giuridico-

economico. Temi, valori e regole a fondamento

della convivenza civile e ad inserirli, per quanto

possibile, sono inseriti nella programmazione degli

interventi formativi. Assume particolare importanza

nella progettazione formativa degli istituti

professionali la scelta metodologica dell’alternanza

scuola/ lavoro, che consente pluralità di soluzioni

didattiche e favorisce il collega- mento con il

territorio.

2.4 –GLI ASSI CULTURALI Le competenze chiave sono il risultato che si può conseguire - all’interno di un unico processo di insegnamento /apprendimento - attraverso la reciproca integrazione e interdipendenza tra i saperi e le compe-tenze contenuti negli assi culturali: Asse dei linguaggi, Asse matematico, Asse scientifico-tecnologico, Asse storico-sociale.

Asse dei linguaggi

• Padronanza della lingua italiana (padronanza

degli strumenti espressivi e argomentativi

indispensabili per gestire l’interazione

comunicativa verbale in vari contesti; leggere

comprendere e interpretare testi scritti di vario

tipo; produrre testi di vario tipo in relazione ai

differenti scopi comunicativi)

• Utilizzare una lingua straniera per i principali

scopi comunicativi ed operativi

• Utilizzare gli strumenti fondamentali per una

fruizione consapevole del patrimonio artistico e

letterario

• Utilizzare e produrre testi multimediali

Asse matematico

• Utilizzare le tecniche e le procedure del

calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole

anche sotto forma grafica

• Confrontare ed analizzare figure geometriche,

individuando invarianti e relazioni

• Individuare le strategie appropriate per la

soluzione di problemi

• Analizzare dati e interpretarli sviluppando

deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con

l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando

consapevolmente gli strumenti di calcolo e le

potenzialità offerte da applicazioni specifiche di

tipo informatico

Asse scientifico-tecnologico

• Osservare, descrivere e analizzare fenomeni,

17

come approccio al processo di conoscenza della

realtà naturale ed artificiale e riconoscere nelle

sue varie forme i concetti di sistema e di

complessità

• Analizzare, qualitativamente e

quantitativamente, i fenomeni legati alle

trasformazioni di energia partendo

dall’esperienza quotidiana

Asse storico-sociale

• Comprendere il presente, cogliendo il cambia-

mento e la diversità dei tempi storici in una dimensio-

ne diacronica attraverso il confronto fra epoche e in

una dimensione sincronica attraverso il confronto fra

aree geografiche e culturali

• Collocare l’esperienza personale in un sistema

di regole fondato sul reciproco riconoscimento

dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela

della persona della collettività e dell’ambiente

• Riconoscere le caratteristiche essenziali del

sistema socio economico per orientarsi nel tessuto

produttivo del proprio territorio

2.5 - L’IDENTITA’ DEGLI ISTITUTI

PROFESSIONALI Il riordino degli istituti professionali risponde all’esigenza di organizzare percorsi formativi quinquennali, finalizzati al conseguimento di un titolo di studio, fondati su una solida base di istruzione generale e tecnico-professionale riferita a filiere produttive di rilevanza nazionale, che a livello locale possono assumere connotazioni specifiche. Ecco perché il nostro Istituto è caratterizzato da un riferimento verso settori in cui si articola il sistema economico nazionale, contraddistinto da applicazioni tecnologiche e organizzative che, in relazione alla filiera di riferimento, possono essere declinate in base alla vocazione del territorio, ai progetti di sviluppo locale ed ai relativi fabbisogni formativi. Gli elementi distintivi che caratterizzano questo indirizzo si basano sull’uso di tecnologie e metodologie tipiche dei diversi contesti applicativi; sulla capacità di rispondere efficacemente alla crescente do- manda di personalizzazione dei prodotti e dei servizi che è alla base del successo di molte piccole e medie imprese del made in Italy; su una cultura del lavoro che si fonda sull’interazione con i sistemi produttivi territoriali e che richiede l’acquisizione di una base di apprendimento polivalente, scientifica, tecnologica ed economica. Tre parole-chiave possono aiutare a sintetizzare i rife- rimenti progettuali per articolare l’offerta formativa e

definire il profilo in uscita dello studente in modo da

rispondere ad una pluralità di bisogni: menti d’opera,

professionalità e laboratorialità.

2.6 - L’IDENTITA’ DEGLI ISTITUTI

TECNICI Il rilancio dell’istruzione tecnica si fonda sulla consapevolezza del ruolo decisivo della scuola e della cultura nella nostra società non solo per lo sviluppo della persona, ma anche per il progresso economico e sociale; richiede perciò il superamento di concezioni culturali fondate su un rapporto sequenziale tra teoria/pratica e sul primato dei saperi teorici.

Come in passato gli istituti tecnici hanno fornito i

quadri dirigenti e intermedi del sistema produttivo,

del settore dei servizi e dell’amministrazione

pubblica, così oggi è indispensabile il loro apporto

in un momento in cui il progresso scientifico e

tecnologico richiede “menti d’opera” con una

specializzazione sempre più raffinata, soprattutto in

un paese come il nostro che ha una forte

vocazione manifatturiera. Agli istituti tecnici è

affidato il compito di far acquisire agli studenti non

solo le competenze necessarie al mondo del lavoro

e delle professioni, ma anche le capacità di

comprensione e applicazione delle innovazioni che

lo sviluppo della scienza e della tecnica

continuamente produce.

Per diventare vere “scuole dell’innovazione”, gli

istituti tecnici sono chiamati ad operare scelte

orientate permanentemente al cambiamento e, allo

stesso tempo, a favorire attitudini

all’autoapprendimento, al lavoro di gruppo e alla

formazione continua. Nei loro percorsi non può

mancare, quindi, una riflessione sulla scienza, le sue

conquiste e i suoi limiti, la sua evoluzione storica,

il suo metodo in rapporto alle tecnologie. In sintesi,

occorre valorizzare il metodo scientifico e il sapere

tecnologico, che abituano al rigore, all’onestà

intellettuale, alla libertà di pensiero, alla creatività,

alla collaborazione, in quanto valori fondamentali

per la costruzione di una società aperta e

democratica. Valori che, insieme ai principi ispiratori

della Costituzione, stanno alla base della convivenza

civile.

18

CAPITOLO III

INDIRIZZI DI STUDIO E CURRICULA

3.1 - INDIRIZZI DI STUDIO E PROFILI

ISTITUTO PROFESSIONALE

• INDIRIZZO “MANUTENZIONE E

ASSISTEN ZA TECNICA”

sedi di Cammarata – Casteltermini

• INDIRIZZO “PRODUZIONI INDUSTRIALI

E ARTIGIANALI”

sedi di S.Giovanni Gemini – Casteltermini

LA QUALIFICA PROFESSIONALE

PERCORSI TRIENNALI IeFP

• OPERATORE ELETTRICO

• OPERATORE ELETTRONICO

sede di Cammarata

• OPERATORE MECCANICO

sede di Casteltermini

• OPERATORE DELLE PROD. CHIMICHE

sedi di S.Giovanni Gemini - Casteltermini

ISTITUTO TECNICO

SETTORE TECNOLOGICO

• INDIRIZZO ELETTRONICA ED

ELETTROTECNICA

Articolazioni: “Elettronica” ed “Elettrotecnica”

sede di Cammarata

• CHIMICA, MATERIALI E BIOTECNOLOGIE

Articolazioni: “Biotecnologie ambientali” e “Chimica

e materiali”

sede di S.Giovanni Gemini

3.2 - CURRICOLO

3.2.1 - PROFILO PROFESSIONALE DEL

DIPLOMATO NELL’INDIRIZZO “MANU-

TENZIONE E ASSISTENZA TECNICA” Il diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo “Manutenzione e Assistenza Tecnica” dei nuovi per- corsi degli istituti professionali previsti dalla riforma (D.P.R. n. 87 del 15/03/2010) possiede le competenze per gestire, organizzare ed effettuare interventi di installazione e manutenzione ordinaria, di diagnostica, riparazione e collaudo relativamente a piccoli sistemi, impianti e apparati tecnici. Le sue competenze tecnico-professionali sono riferite alle filiere dei settori produttivi generali (elettronica, elettrotecnica, meccanica, termotecnica ed altri) e specificamente sviluppate in relazione alle esigenze espresse dal territorio. E’ in grado di: • Controllare e ripristinare, durante il ciclo di vita degli apparati e degli impianti, la conformità del loro funzionamento alle specifiche tecniche, alle norma- tive sulla sicurezza degli utenti e sulla salvaguardia dell’ambiente • Osservare i principi dell’ergonomia, igiene e sicurezza che presiedono alla realizzazione degli interventi

• Organizzare ed intervenire nelle attività per lo

smaltimento di scorie e sostanze residue, relative

al funzionamento, e per la dismissione dei dispositivi

• Utilizzare le competenze multidisciplinari di am-

bito tecnologico, economico e organizzativo presenti

nei processi lavorativi e nei servizi che lo

coinvolgo- no

• Gestire funzionalmente le scorte di magazzino e

i procedimenti per l’approvvigionamento;

• Reperire ed interpretare documentazione tecni-

ca

• Assistere gli utenti e fornire le informazioni utili

al corretto uso e funzionamento dei dispositivi

• Agire nel suo campo di intervento nel rispetto

delle specifiche normative ed assumersi autonome re-

sponsabilità

• Operare nella gestione dei servizi, anche

valutando i costi e l’economicità degli interventi

A conclusione del percorso quinquennale, il Diplo-

mato in “Manutenzione e Assistenza Tecnica”

consegue i risultati di apprendimento di seguito

descritti in termini di competenze:

1. Comprendere, interpretare e analizzare schemi di

impianti.

19

2. Utilizzare, attraverso la conoscenza e

l’applicazione della normativa sulla sicurezza,

strumenti e tecnologie specifiche.

3. Utilizzare la documentazione tecnica prevista

dal- la normativa per garantire la corretta

funzionalità di apparecchiature, impianti e sistemi

tecnici per i quali cura la manutenzione.

4. Individuare le componenti che costituiscono il si-

stema e i vari materiali impiegati, allo scopo di

intervenire nel montaggio, nella sostituzione dei

componenti e delle parti, nel rispetto delle modalità

e delle procedure stabilite.

5. Utilizzare correttamente strumenti di misura, con-

trollo e diagnosi, eseguire le regolazioni dei sistemi

e degli impianti.

6. Garantire e certificare la messa a punto degli

im- pianti e delle macchine a regola d’arte,

collaborando alla fase di collaudo e installazione.

7. Gestire le esigenze del committente, reperire le

risorse tecniche e tecnologiche per offrire servizi

efficaci e economicamente correlati alle richieste.

3.2.2 - PROFILO PROFESSIONALE DEL

DIPLOMATO NELL’INDIRIZZO “PRODU-

ZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI” Il Diplomato di istruzione professionale nell’indiriz- zo “Produzioni Industriali e Artigianali” interviene nei processi di lavorazione, fabbricazione, assemblaggio e commercializzazione di prodotti industriali e artigianali. Le sue competenze tecnico-professionali sono riferite alle filiere dei settori produttivi generali nell’industria del mobile e dell’arredamento, specificamente sviluppate in relazione alle esigenze espresse dal territorio.

È in grado di:

• Scegliere e utilizzare le materie prime e i

materiali relativi al settore di riferimento

• Utilizzare i saperi multidisciplinari di ambito

tecnologico, economico e organizzativo per

operare autonomamente nei processi in cui è

coinvolto

• Intervenire nella predisposizione, conduzione

e mantenimento in efficienza degli impianti e dei

dispositivi utilizzati

• Applicare le normative vigenti sulla tutela

dell’ambiente e sulla salute e sicurezza degli

addetti alle lavorazioni,degli utenti e dei

consumatori

• Osservare i principi di ergonomia ed igiene

che presiedono alla fabbricazione, alla

distribuzione e all’uso dei prodotti di interesse

• Programmare e organizzare le attività di

smaltimento di scorie e sostanze residue,

collegate alla produzione dei beni e alla

dismissione dei dispositivi

• Supportare l’amministrazione e la commercializ-

zazione dei prodotti

A conclusione del percorso quinquennale, il

Diplomato nelle “Produzioni Industriali e

Artigianali” con- segue i risultati di apprendimento di

seguito specifica- ti in termini di competenze.

1. Utilizzare adeguatamente gli strumenti informatici

e i software dedicati agli aspetti produttivi e

gestionali.

2. Selezionare e gestire i processi di produzione in

rap- porto ai materiali e alle tecnologie specifiche.

3. Applicare le procedure che disciplinano i

processi produttivi, nel rispetto della normativa sulla

sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro e sulla tutela

dell’ambiente e del territorio.

4. Innovare e valorizzare sotto il profilo creativo e

tecnico le produzioni tradizionali del territorio.

5. Riconoscere gli aspetti di efficacia, efficienza

ed economicità e applicare i sistemi di controllo-

qualità nella propria attività lavorativa.

6. Padroneggiare tecniche di lavorazione e

adegua- ti strumenti gestionali nell’elaborazione,

diffusione e commercializzazione dei prodotti

artigianali.

7. Intervenire nelle diverse fasi e livelli del

processo produttivo, mantenendone la visione

sistemica.

3.2.3 - LA QUALIFICA PROFESSIONALE PER CORSI TRIENNALI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (IeFP)

A seguito delle direttive del nuovo ordinamento

(art.8 c. 5 del D.P.R. n. 87 del 15 marzo 2010), la

vecchia qualifica professionale, rilasciata

automaticamente alla fine del terzo anno di corso

previo superamento di uno specifico esame

obbligatorio, viene resa facoltativa e su richiesta

individuale e con ciò sganciata dall’andamento del

percorso curricolare “istituzionale”. La qualifica

triennale diviene perciò un “servizio”aggiuntivo, che

la scuola può attivare sulla base della necessaria

autorizzazione regionale (compete, infatti,alla

Regione la formazione professionale non statale).

L’Ente regionale, infatti, delegava automaticamente

gli istituti professionali di Stato al rilascio delle

qualifiche, mentre adesso l’autorizzazione viene

concessa su accordo bilaterale con gli istituti stessi.

Il nostro Istituto, essendo accreditato presso

L’Assessorato Regionale dell’Istruzione e della

Formazione Professionale – Dipartimento

dell’Istruzione e della Formazione Professionale

secondo le norme e le procedure previste dalle

20

“Disposizioni 2006 per l’accreditamento delle sedi

orientative e formative degli organismi operanti

nel territorio della Regione Siciliana”, ha deciso

di continuare ad offrire l’opportunità della

qualifica alle nuove condizioni, attivando le

qualifiche professionali triennali in regime di

sussidiarietà all’interno del corso di studi

quinquennale, ovvero realizzare dei percorsi

triennali di Istruzione e Formazione Professionale

per il conseguimento delle qualifiche

corrispondenti al precedente ordinamento e previste

tra i 21 titoli di qualifica professionale di cui al

decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università

e della Ricerca adottato di concerto con il Ministro

del Lavoro e delle Politiche Sociali il 15 giugno

2010.

Nel rispetto della Circ. .N. 24 (Prot. 13247 del

15.09.2011 - Oggetto: avvio IeFP – Sussidiarietà

integrativa) dell’Assessorato dell’ Istruzione e della

Formazione Professionale e dell’Ufficio, gli organi

collegiali dell’IPIA hanno deliberato di istituire i

seguenti percorsi professionali sussidiari integrativi

tipologia A per le seguenti qualifiche:

OPERATORE ELETTRONICO

• corso B MAT plesso Centrale

OPERATORE ELETTRICO

• corso A MAT plesso Centrale

OPERATORE DELLE PRODUZIONI CHIMICHE

• corso A PIA plesso Sacramento

• corso A PIA scuola coordinata di Casteltermini

OPERATORE MECCANICO

• corso A MAT scuola coordinata di Casteltermini

Il che vuol dire introdurre delle variazioni al currico-

lo e/o al quadro orario, in modo da adeguare i nuovi

piani di studio fissati con la Riforma

all’acquisizione delle competenze previste da una

qualifica professionale triennale. Sul piano pratico

ciò si concretizza in una serie di integrazioni e/o

variazioni ai contenuti dei programmi di alcune

discipline tramite curvatura dei programmi dell’area

di indirizzo, nel rispetto delle disposizioni

riguardanti l’assolvimento dell’obbligo di istruzione

di cui al regolamento emanato con decreto del

Ministro della pubblica istruzione n. 139/07 e

degli standard minimi tecnico-professionali

indicati, per ciascuna qualifica, dall’Accordo in

sede di Confe- renza Stato-Regioni 29 aprile 2010.

Quindi, come previsto dal Regolamento recante le

norme in materia di obbligo di istruzione, i

percorsi didattici finalizzati al conseguimento

della qualifica professionale devono garantire

l’acquisizione di:

• conoscenze e competenze di base relative ai

quattro assi culturali dei linguaggi, matematico,

scientifico-tecnologico e storico-sociale;

• di competenze chiave di cittadinanza da acquisire

al termine del biennio;

• di competenze tecnico-professionali specifiche

relative al profilo ed al livello professionale

obiettivo dell’intervento formativo.

21

Discipline Comuni 1° e 2° 3° e 4° 5°

Ore di Laboratorio 10 19 9

LINGUA E LETTERATURA ITALIANA 4 4 4 4 4

STORIA 2 2 2 2 2

GEOGRAFIA GENERALE ED ECONOMICA 1

LINGUA INGLESE 3 3 3 3 3

MATEMATICA 4 4 3 3 3

DIRITTO ED ECONOMIA 2 2 SCIENZE INTEGRATE(DELLA TERRA E BIOLOGIA) 2 2 SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE 2 2 2 2 2

RELIGIONE CATTOLICA O ATTIVITÀ ALTERNATIVE 1 1 1 1 1

TECNOLOGIE E TECNICHE DI RAPPR. GRAFICA 3 3 SCIENZE INTEGRATE (FISICA) 2 2 SCIENZE INTEGRATE (CHIMICA) 2 2 TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE 2 2

Settore Manutenzione e Assistenza Tecnica

LABORATORI TECNOLOGICI ED ESERCITAZIONI 3 3 4 3 3

TECNOLOGIE MECCANICHE E APPLICAZIONI 5 5 3

TECNOLOGIE ELETTRICO/ELETTRONICHE E APPLICAZIONI 5 4 3

TECNOLOGIE E TECNICHE DI INSTALLAZIONE E DI MANUTENZIONE 3 5 8

Settore Produzioni Industriali e Artigianali

Articolazioni: “Industria” LABORATORI TECNOLOGICI ED ESERCITAZIONI 3 3 5 4 4

TECNOLOGIE APPLICATE AI MATERIALI E AI PROCESSI PROD. 6 5 4

TECNICHE DI PRODUZIONE E DI ORGANIZZAZIONE 5 4 3

TECNICHE DI GESTIONE-CONDUZIONE DI MACCHINE E IMP. 3 5 8

Articolazioni: “Artigianato” LABORATORI TECNOLOGICI ED ESERCITAZIONI 3 3 5 4 4

TECNOLOGIE APPLICATE AI MATERIALI E AI PROCESSI PROD.

6 5 4

TECNICHE DI PRODUZIONE E DI ORGANIZZAZIONE 5 4 3

TECNICHE DI GESTIONE-CONDUZIONE DI MACCHINE E IMP. 3 5 8

Totale ore settimanali 33 32 32 32 32

22

3.4 - CURRICOLO ISTRUZIONE TECNICA

3.4.1 - Profilo tecnico in Elettronica ed Elettrotecnica Il Tecnico in Elettronica ed Elettrotecnica

possiede un’approfondita conoscenza della

componentistica, finalizzata ai processi di

ingegnerizzazione che caratterizzano i moderni

contesti produttivi. Le competenze acquisite nel

percorso formativo riguardano il campo dei materiali

e delle tecnologie costruttive dei sistemi elettronici e

delle macchine elettriche, della generazione,

elaborazione e trasmissione dei segnali elettrici ed

elettronici, dei sistemi elettrici ed elettronici, dei

sistemi per la generazione, conversione e trasporto

dell’energia elettrica e dei relativi impianti di

distribuzione. Inoltre, qualificano una figura

professionale ad ampio spettro, che sappia coniugare

una solida preparazione tecnica con un armonico

sviluppo della persona, proiettata verso il mondo del

lavoro o verso percorsi superiori di istruzione e

formazione.

Gli sbocchi professionali e universitari

Il diplomato in Elettronica ed Elettrotecnica trova la

propria collocazione in aziende che forniscono solu-

zioni per l’automazione, la robotica industriale e per i

controlli automatici.

E’ agevole anche l’inserimento in realtà produttive

di assemblaggio e collaudo di schede e componenti

elettronici. Il profilo è compatibile con la funzione

di manutentore di impianti o di riparatore di

apparecchiature di consumo, quali telefoni cellulari,

in condizioni di lavoro autonomo o dipendente per

la piccola e media impresa o le grandi aziende di

diversi settori industriali. Il diplomato in

Elettronica ed Elettrotecnica può avere accesso a

tutte le facoltà universitarie.

3.4.2 - Profilo tecnico in Chimica, Materiali e Biotecnologie L’indirizzo Chimica, Materiali e Biotecnologie

per- mette di acquisire competenze relative alle

interazioni tra sistemi energetici ed ambiente,

specialmente riferite all’impatto ambientale degli

impianti e alle relative emissioni inquinanti. Inoltre,

fornisce competenze in merito all’organizzazione e

gestione di progetti, processi ed attività nel rispetto

delle normative sulla protezione ambientale e sulla

sicurezza degli ambienti di vita, permettendo di

padroneggiare tecniche di monitoraggio ambientale

per la tutela del territorio e delle risorse ambientali.

Gli sbocchi professionali e universitari

Le competenze acquisite consentono al diplomato in

Chimica, Materiali e Biotecnologie di inserirsi

adeguatamente in ruoli di responsabilità e di

coordinamento in strutture sia pubbliche sia private

(es. Società Metropolitana delle Acque per analisi

chimiche e microbiologiche, ARPA per analisi

ambientali a largo spettro). Inoltre, tale diploma

consente di accedere a tutte le facoltà universitarie;

la preparazione scientifica approfondita costituisce

una base significativa per proseguire gli studi nei

corsi coerenti con il diploma tecnico.

23

QUADRO ORARIO - Discipline Comuni 1° e 2° 3° 4° 5°

ITALIANO 4 4 4 4 4

LINGUA INGLESE 3 3 3 3 3

GEOGRAFIA GENERALE ED ECONOMICA 1

STORIA 2 2 2 2 2

DIRITTO ED ECONOMIA 2 2 MATEMATICA 4 4 3 3 3

COMPLEMENTI DI MATEMATICA 1 1 SCIENZE DELLA TERRA E BIOLOGIA 2 2 FISICA E LABORATORIO 3 3 CHIMICA E LABORATORIO 3 3 DISEGNO E TECNOLOGIA 3 3 INFORMATICA E LABORATORIO 3 TECNOLOGIE APPLICATE 3 EDUCAZIONE FISICA 2 2 2 2 2

RELIGIONE / ATT. ALTERNATIVE 1 1 1 1 1

settore - Elettronica ed Elettrotecnica

Articolazioni: “Elettronica” ed “Elettrotecnica”

TECNOLOGIA PROGETTAZIONE DI SISTEMI EL. E ELETRON. 5 5 6

ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA 7 6 6

SISTEMI AUTOMATICI 4 5 5

settore - Chimica, Materiali e Biotecnologie

Articolazioni: “Biotecnologie ambientali”

CHIMICA ANALITICA E STRUMENTALE 4 4 4

CHIMICA ORGANICA E BIOCHIMICA 4 4 4

BIOLOGIA MICROBIOLOGIA E TECN. DI CONTROLLO AMBIENTALE 6 6 6

FISICA AMBIENTALE 2 2 3

Articolazioni: “Chimica e materiali”

CHIMICA ANALITICA E STRUMENTALE 7 6 8

CHIMICA ORGANICA E BIOCHIMICA 5 5 3

TECNOLOGIE CHIMICHE INDUSTRIALI 4 5 6

Totale ore settimanali 33 32 32 32 32

Ore di Laboratorio 8 17 10

24

CAPITOLO IV

ASPETTI DIDATTICI E ORGANIZZATIVI

4.1 - ORGANIZZAZIONE DIDATTICA L’obiettivo primario del nostro Istituto è una scuola di qualità che cerchiamo di ottenere perseguendo ef- ficienza ed efficacia in tutte le attività. Mentre al raggiungimento dell’efficienza concorrono sia l’aspetto didattico sia quello amministrativo-organizzativo, l’efficacia risulta strettamente legata al processo di apprendimento-insegnamento. Le strategie da seguire per il raggiungimento di un adeguato livello di efficacia sono decise dai singoli Consigli di Classe in relazione alle particolari esigenze individuali. L’Istituto ritiene comunque, che non si possa prescindere dall’elaborare strategie di intervento atte a garantire il proficuo inserimento, il diritto allo studio ed il successo formativo di tutti gli alunni, tutelando particolarmente i diritti dei ragazzi in difficoltà. Non si possono escludere da questo processo formati- vo le famiglie, prime agenzie educative, cui si richiede una sempre più stretta collaborazione e partecipazione.

4.2 - FINALITA’ ED OBIETTIVI L’azione didattica ed educativa dei docenti dell’Istituto persegue due finalità principali:

• Sviluppo della personalità degli

studenti

• Preparazione culturale e professionale

Gli obiettivi invece sono rivisti ed adattati all’inizio

di ogni anno scolastico, dopo l’analisi della

situazione di partenza e la rilevazione dei bisogni

degli allievi.

Si rimanda alle programmazioni dei singoli docenti

per quanto riguarda gli obiettivi cognitivi delle singo-

le discipline, mentre come Istituto si ritiene che non si

possa prescindere dal potenziare:

• La capacità di ascolto e di comprensione

• Il rispetto delle regole di convivenza civile,

sviluppando atteggiamenti di collaborazione, di

tolleranza e di accettazione di sé e degli altri

• La partecipazione attiva al lavoro scolastico

• L’impegno nel lavoro personale

• La formalizzazione di un metodo di lavoro e di

studio individuale

• L’acquisizione di un’adeguata professionalità

di base e di una formazione culturale

polivalente e flessibile al fine di un valido

adeguamento alle esigenze della realtà produttiva

locale, nazionale ed europea

4.3 - CONTENUTI Le attività del lavoro didattico e gli strumenti che ne permettono la realizzazione devono essere diversifi-cati al fine di attivare abilità distinte e di

suscitare l’interesse e l’attenzione in tutti gli allievi. Pertanto sulla base delle indicazioni generali date dal Collegio dei Docenti, dopo le risultanze emerse dalle riunioni per dipartimenti d’asse, i Consigli di Classe esplicitano la programmazione educativa e didattica, la definizione delle linee di comportamento ed i criteri comuni di valutazione in armonia con la situazione complessiva della classe.

Il Consiglio di Classe programma la scelta dei

contenuti delle discipline tenendo presente che i

contenuti non sono il fine dell’insegnamento, ma uno

strumento indispensabile per raggiungere gli obiettivi

e perseguire le finalità generali dell’azione educativa

e didattica e che i programmi ministeriali sono il

riferimento da cui scaturiscono le scelte funzionali al

raggiungimento degli obiettivi. Inoltre, la

programmazione (disciplinare e di classe) deve

essere considerata strumento flessibile ed integrabile

“in itinere”, sia dal docente sia per iniziativa del

Consiglio di Classe, e deve essere strutturata per

moduli.

I moduli, corrispondenti agli obiettivi intermedi, a

loro volta, sono articolati in unità di apprendimento,

corrispondenti agli obiettivi a breve termine. Le unità

di apprendimento sono segmenti unitari ed

omogenei di un percorso didattico programmato e

devono avere specificati: finalità, obiettivi, contenuti,

tempi di svolgimento, strumenti utilizzati, modalità

di verifica e criteri di valutazione.

I docenti rendono trasparente la propria attività

comunicando agli alunni il punto di partenza e di

arrivo di ogni modulo, gli strumenti e i criteri di

valutazione. Tra i sussidi utilizzati oltre al libro di

testo, particolare rilevanza hanno acquisito i nuovi

strumenti di comunicazione didattica

(multimedialità) ed un uso più dinamico delle nuove

fonti di informazione (Internet).

4.4 - VERIFICHE E VALUTAZIONE La verifica e la valutazione sono fondamentali nell’attività didattica e, di conseguenza, parte integrante del- la programmazione. All’inizio dell’anno scolastico agli studenti sono somministrati dei questionari e dei test, per rilevare i dati relativi alla situazione socio-affettiva, le conoscenze disciplinari e le competenze metodologiche in loro possesso. Ogni docente ha il compito di predisporre le prove di verifica, che sono:

Previste in numero tale da garantire una misura zione

tempestiva e analitica del livello di apprendi mento

25

• Strutturate al fine di facilitare una misurazione ar-

ticolata del raggiungimento degli obiettivi relativi

alla fase didattica che concludono

• Diversificate per permettere a tutti gli alunni di

esprimere le proprie competenze nel modo più ade-

rente al proprio stile cognitivo

Gli strumenti di verifica usati

sono:

• Interrogazioni orali con domande e/o esercizi

• Lettura e discussione dei testi

• Test strutturati e semi-strutturati

• Simulazione di casi pratici e

professionali

• Sviluppo di progetti

• Prove e/o relazioni di laboratorio

• Controllo e correzione dei compiti assegnati

a casa

Nell’ambito di ciascun consiglio di classe i

docenti adottano modalità e forme di verifica

adeguate e funzionali all’accertamento degli obiettivi

e dei risultati di apprendimento, declinati in

competenze, conoscenze

e abilità, come previsto dalle Linee guida per gli

isti- tuti tecnici e per gli istituti professionali e dal

D.M. n. 139 del 22 agosto 2007 relativo all’obbligo

d’istruzione. La valutazione ha carattere sia

sommativo che formativo perché tiene conto del

raggiungimento degli obiettivi cognitivi ed

operativi specifici di ogni disciplina, dell’impegno

profuso, della partecipazione all’attività didattica e

dei progressi compiuti rispetto alla situazione di

partenza.

Il docente, prendendo contatto con la classe, non solo

chiarisce programmi e obiettivi ma illustra e spiega

i propri criteri di valutazione, comunicando agli

alunni gli elementi cui, in sede di giudizio, intende

dare maggiore o minore peso. In questo modo allo

studente sarà chiara la meta da raggiungere, il

percorso da seguire, i criteri secondo cui valutare il

lavoro comune e il proprio, attraverso il confronto

con insegnanti e compagni, sviluppando

progressivamente capacità critiche, autocritiche e di

autovalutazione.

Pertanto la valutazione, periodica e

finale, costituisce una delle

principali responsabilità della scuola

in quanto istituzione, anche con

riguardo all’efficacia della

comunicazione e del dialogo

educativo con gli allievi e le loro

famiglie, e deve quindi rispondere a

criteri di coerenza, motivazione,

trasparenza e do- cumentabilità

rispetto a tutti gli elementi di giudizio

che, acquisiti attraverso il maggior

numero possibile di verifiche, hanno

condotto alla sua formulazione

(C.M. 18 ottobre 2012, n.89).

26

TABELLA ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI PROFITTO

VOTO IMPEGNO E

PARTECIPAZION

E

CONOSCENZE ABILITA’/COMPETENZE

9-10

Partecipa e s’impegna

attivamente,

dimostrando di

possedere un proficuo

metodo di studio.

Complete, organi-

che, articolate e con

approfondimento

autonomo.

Applica le conoscenze in modo corretto ed au-

tonomo anche a problemi complessi.

Comunica in modo efficace ed articolato.

Rielabora in modo personale e critico.

Gestisce situazioni nuove e complesse.

8

S’impegna e partecipa

attivamente, dimostran-

do di possedere un buon

metodo di studio.

S os t a nz i a lm en t

e complete con

qual- che

approfondimento

autonomo.

Applica autonomamente le conoscenze a pro-

blemi complessi in modo globalmente corretto.

Comunica in modo efficace ed appropriato.

Compie analisi corrette ed individua collega-

menti. Rielabora autonomamente e gestisce si-

tuazioni nuove non complesse.

7

Partecipa attivamente e

dimostra un impegno re-

golare.

Essenziali, con alcu-

ni approfondimenti.

Esegue correttamente compiti anche complessi

se pur con qualche imprecisione. Espone i con-

tenuti in modo efficace e appropriato. Effettua

analisi, coglie gli aspetti fondamentali,

incontra qualche difficoltà nella

rielaborazione.

6

Normalmente assolve

agli impegni e

partecipa con interesse

alle lezioni. Denota un

miglioramento rispetto

alla situazione iniziale.

Essenziali, ma non

approfondite.

Esegue compiti semplici, con alcune

imprecisioni, senza commettere errori

sostanziali. Comunica a volte in modo non

appropriato e poco scorrevole. Incontra

qualche difficoltà nelle operazioni di analisi e

sintesi, pur individuando i principali nessi

logici.

5

Superficiale e disconti-

nuo.

Superficiali

ed incerte.

Esegue compiti semplici con alcune

incertezze, a volte commettendo errori

rilevanti. Comunica i contenuti in modo

approssimativo, non sempre utilizzando un

linguaggio appropriato. Ha alcune difficoltà

nel cogliere i nessi logici.

4

Saltuaria l’attenzione e

carente l’impegno. Non

si evidenzia alcun

migliora- mento rispetto

alla situa- zione iniziale.

Molto superficiali e

parziali.

Applica le conoscenze con imprecisione

nell’esecuzione di compiti semplici,

commettendo gravi errori.

Solo raramente si esprime con un linguaggio

pertinente.

3

Quasi mai rispetta gli im-

pegni e si distrae in

classe. Non si evidenzia

alcun miglioramento

rispetto alla situazione

iniziale.

Frammentarie e gra-

vemente

lacunose.

Seppure aiutato commette numerosi errori

nell’esecuzione anche di compiti semplici.

Usa un linguaggio non pertinente ed impro-

prio.

1-2 Nulli Nulle o quasi nulle. Gravi difficoltà ad applicare conoscenze mini-

me.

4.5 - VALORIZZAZIONE DELLE ECCELLENZE Nel nostro Istituto sono previste delle borse di studio per gli alunni capaci e meritevoli che si sono distinti, con una media dei voti non inferiore ad otto decimi (8/10); lo stesso dicasi per gli studenti che concluderanno il proprio percorso di studi con una votazione pari a 100/100. Un’apposita commissione provvederà a redigere una graduatoria degli studenti “modello” e l’assegnazione delle borse di studio avverrà durante una cerimonia ufficiale orientativamente all’inizio dell’anno scolastico in occasione della “Giornata dello studente”, nella quale è stata effettuata la validazione dei Progetti PON – Stage aziendali Azioni C1 e C5 (vedasi allegati).

27

Valutazione alunni diversamente abili Valutazione materie con obiettivi minimi e/o differenziati

Rilievo Voto Modalità di raggiungimento dell’obiettivo

Obiettivo non raggiunto e problematiche 2/3 Mancata consegna, comportamento oppositivo

Obiettivo non raggiunto 4 Totalmente guidato e non collaborativo

Obiettivo raggiunto in parte 5 Guidato

Obiettivo sostanzialmente raggiunto 6 Parzialmente guidato

Obiettivo raggiunto in modo soddisfacente 7 In autonomia

Obiettivo pienamente raggiunto 8/9 In autonomia e con sicurezza con ruolo attivo

Obiettivo pienamente raggiunto 10 In autonomia, con sicurezza e con ruolo propositivo

4.6 - ATTRIBUZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO E DEL CREDITO FORMATIVO In merito agli scrutini finali degli studenti, il Collegio dei Docenti tiene conto di quanto previsto dal D. M. n.

99 del 16/12/2009 in cui si è ravvisata la necessità di modificare le tabelle A,B,C, allegate al citato DM n.

42/2007, già a suo tempo costituenti parte del DPR n. 323 del 23 luglio 1998 e previste dall’art. 11 del

medesimo DPR n. 323/1998, modificate dal DM n. 42/2007, al fine di adeguarle alle previsioni del DPR

22giugno 2009, n. 122 in materia di ammissione alla classe successiva e all’esame conclusivo del secondo

ciclodell’istruzione nonché all’esigenza di recepire nelle medesime la finalità di eccellenza di cui

all’introduzione della lode.

CREDITO SCOLASTICO Candidati interni

TABELLA A ( Allegata al D. M. n. 99 del 16/12/2009 - Criteri per l’attribuzione della lode nei corsi di studio di istruzione secondaria

superiore

e tabelle di attribuzione del credito scolastico) (sostituisce la tabella prevista dall’articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323, così come modificata dal D.M. n. 42/2007) Credito scolastico (Punti)

Media dei voti I anno II anno III anno

M = 6 3-4 3-4 4-5

6 < M ≤ 7 4-5 4-5 5-6

7 < M ≤ 8 5-6 5-6 6-7

8 < M ≤ 9 6-7 6-7 7-8

9< M ≤ 10 7-8 7-8 8-9

NOTA – La media dei voti definisce soltanto la banda M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di

scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Ai fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame

conclusivo del secondo ciclo di istruzione, nessun voto può essere inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o

gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente. Sempre ai fini

dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, il voto

di comportamento non può essere inferiore a sei decimi. Il voto di comportamento, concorre, nello stesso modo dei

voti relativi a ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo

l’ordinamento vigente, alla determinazione della media M dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno

scolastico. Il credito scolastico, da attribuire nell’ambito delle bande di oscillazione indicate dalla precedente tabella,

va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M dei voti, anche l’assiduità della

frequenza scolastica, l’interesse e l’impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività complementari ed

integrative ed eventuali crediti formativi. Il riconoscimento di eventuali crediti formativi non può in alcun modo

comportare il cambiamento della banda di oscillazione corrispondente alla media M dei voti.

Per la terza classe degli istituti professionali M è rappresentato dal voto conseguito agli esami di qualifica, espresso

in decimi (ad esempio al voto di esami di qualifica di 65/centesimi corrisponde M = 6,5).

La media dei voti definisce soltanto la banda di oscillazione all’interno della quale il punteggio massimo o minimo

viene attribuito tenendo conto degli indicatori e dei relativi valori riconosciuti il punteggio più alto della fascia di

appartenenza viene attribuito ad ogni studente che abbia conseguito un credito complessivo uguale o maggiore di 0,50.

28

CREDITO SCOLASTICO Candidati esterni -Esami di idoneità

TABELLA B

Media dei voti

conseguiti in esami di

idoneità

Credito scolastico (Punti)

M = 6 3

6 < M ≤ 7 4 – 5

7 < M ≤ 8 5 – 6

8 < M ≤ 9 6 – 7

9 < M ≤ 10 7 – 8

CREDITO SCOLASTICO Candidati esterni - Prove preliminari

TABELLA C

Media prove preliminari Credito scolastico (Punti)

M = 6 3

6 < M ≤ 7 4 – 5

7 < M ≤ 8 5 – 6

8 < M ≤ 9 6 – 7

9 < M ≤ 10 7 – 8

OTTIMO 0.20

BUONO 0.15

DISCRETO 0.10 SUFFICIENTE 0.05

OTTIMO 0.20

BUONO 0.15

DISCRETO 0.10 SUFFICIENTE 0.05

(sostituisce la tabella prevista dall’articolo 11, comma 2 del

D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323, così come modificata dal D.M. n.

42/2007)

NOTA - M rappresenta la media dei voti consegui-

ti agli esami di idoneità. Il punteggio, da attribuire

nell’ambito delle bande di oscillazione indicate

nella presente tabella, va moltiplicato per 2 in caso di

esami di idoneità relativi a 2 anni di corso in un

unica sessione. Esso va espresso in numero intero.

Per quanto concerne l’ultimo anno il punteggio è

attribuito nella misura ottenuta per il penultimo anno.

(sostituisce la tabella prevista dall’articolo 11, comma 2 del

D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323, così come modificata dal D.M. n.

42/2007)

NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti

nelle prove preliminari (nessun voto può essere infe-

riore a sei decimi). Il punteggio, da attribuire

nell’ambito delle bande di oscillazione indicate nella

presente tabella, va moltiplicato per 2 o per 3 in

caso di prove preliminari relative, rispettivamente, a

2 o a 3 anni di corso. Esso va espresso in numero

intero.

CREDITO FORMATIVO Attribuzione del credito scolastico e dei crediti forma- tivi. Per l’attribuzione del credito scolastico e del credito formativo ci si attiene a quanto disposto in materia dalla normativa, aggiornando e modificando di pari passo con le innovazioni e le modifiche, le proprie delibere.

Credito formativo

Il Collegio dei Docenti riconosce come valide

quelle esperienze che, acquisite al di fuori della

scuola, han- no stretto rapporto con la realtà socio -

culturale in cui opera l’Istituto.

Vengono attribuiti fino a un max di 0,20 punti per la

frequenza di:

• un corso organizzato da questo Istituto, in orario

extracurricolare che si conclude con una valutazione

di acquisizione di competenze (attività di potenzia-

mento);

• un corso di preparazione e partecipazione a con-

corsi esterni ed a concorsi interni;

• conferenze, convegni, seminari scelti dal nostro

Istituto;

• certificazioni in lingua straniera operate da

Agenzie accreditate

• dal MIUR; certificazione finale ECDL; esami di

conservatorio (livello intermedio e avanzato);

• attività sportiva anche agonistica (di squadra e

individuale);

• attività di volontariato presso enti e/o associazioni

riconosciute.

Attribuzione credito scolastico nel triennio

Per l’attribuzione del credito scolastico per gli alunni

del triennio, nell’ambito delle bande di oscillazione

indicate dalla Tab. A art. 11 comma 2 del D.P.R.

323/98 (Regolamento sull’Esame di Stato), verranno

prese in considerazione le seguenti voci:

INDICATORI 1. Assiduità della frequenza (*)

2. Interesse, impegno, partecipazione e profitto

raggiunto nell’I.R.C. o insegnamento alternativo

3. Impegno ed interesse nella partecipazione al

dialogo educativo, alle attività complementari,

integrative e all’alternanza scuola-lavoro

4. Credito Formativo

Valore riconosciuto alle voci 1), 2), 3) e 4)

1) 2) 3) 4)

0.30 0.20 0.30 0.20

Valutazione IRC o insegnamento alternativo

Valutazione IRC o insegnamento alternativo

(*) NOTA: Si premette che , ai sensi dell’art. 14 c. 7

del DPR 122/2009 per la validità dell’anno

scolastico è

29

richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario

annuale personalizzato. Quindi occorre calcolare i 3/4

delle ore settimanali previste dai diversi corsi di

studio e moltiplicare la cifra per 33 settimane. Chi

non raggiunge tale soglia, senza beneficiare di

deroghe, non va ammesso allo scrutinio finale.

Ovviamente la percentuale delle assenze si riferisce

al monte ore dell’orario annuale standard

comprensivo di tutte le discipline e non riferito alla

singola disciplina. Inoltre, si precisa che vengono

escluse dal computo le assenze giustificate da regolare

certificazione medica e da attestati di partecipazione

ad attività culturali e sportive autorizzate dalla scuola.

Pertanto:

• Per le classi prime e seconde sul monte

orario (1056 ore) la soglia massima di assenze è

di 264 ore annuali

• Per le classi terze sul monte orario (1054 ore)

la soglia massima di assenze è di 264 ore annuali

• Per le classi quarte e quinte sul monte

orario (990 – 66 alternanza scuola/ lavoro) la

soglia massima di assenze è di 231 ore annuali

MEMORANDUM ➢ Al candidato promosso con debito formativo (d.f.) viene assegnato il punteggio minimo previsto dalla banda di oscillazione corrispondente alla media dei voti. ➢ Il superamento del d.f. consente l’integrazione del credito scolastico (c.s.) relativo all’anno in cui il debito è stato contratto. ➢ Solo nello scrutinio finale dell’ultimo anno, il c.d.c., in casi particolari, può motivatamente integrare, fermo restando il massimo di 25 punti complessivamente attribuibili, il punteggio complessivo conseguito dall’alunno che risulta dalla somma dei punteggi attribuiti negli scrutini finali degli ultimi tre anni (art. 11 comma 4 del Regolamento). ➢ Gli alunni delle ultime classi che in sede di scrutinio finale presentano anche una sola insufficienza, non possono sostenere l’esame di stato. ➢ Il voto di educazione fisica fa media per l’attribuzione del c.s.. ➢ Il voto di condotta contribuisce all’assegnazione del credito scolastico ➢ Per i candidati esterni la valutazione del credito è effettuata dalla commissione esaminatrice degli esami di stato tenendo conto delle vigenti normative. ➢ In sede di scrutinio finale per gli esami di idoneità alle classi IV o V non va attribuito c.s. in quanto verrà assegnato dalla commissione esaminatrice.

30

4.7 - VALUTAZIONE DELLA

CONDOTTA DEGLI STUDENTI Il Collegio dei Docenti, onde assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, ha adottato i criteri di attribuzione del voto di condotta riportati nella successiva tabella. Il voto di condotta fa media con le altre valutazioni, concorrendo alla determinazione del credito scolastico.

4.8 - CERTIFICAZIONE DELLE COM-

PETENZE Tenendo conto delle Raccomandazione del Parlamen- to Europeo e del Consiglio 23 aprile 2008 sulla costituzione del quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF), del D.P.R. 122/2009 e del D.M. n. 9 del 27/01/2010 l’Istituto, da quest’anno, è chiamato a certificare le competenze acquisite dagli

TABELLA ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA

D.L. n. 137 del 1/9/08; Regolamento n. 13 del gennaio 2009 art. 1 comma 5, relativo alla valutazione degli studenti nelle scuole di ogni ordine e successive modifiche

VOTO DESCRITTORI

10

• L’alunno/a è stato/a sempre molto corretto/a con i compagni, i docenti ed il personale scolastico;

• Ha sempre rispettato scrupolosamente il regolamento scolastico e non ha a suo carico richiami o provvedimenti

disciplinari;

• Ha utilizzato in modo responsabile il materiale didattico, le attrezzature e le strutture della scuola;

• Ha frequentato con assiduità o con assenze sporadiche;

• Ha dimostrato interesse e partecipazione propositiva alle lezioni ed alle attività della scuola;

• Adempie puntualmente alle consegne ed è sempre fornito del materiale necessario.

9

• L’alunno/a è stato/a sempre corretto/a con i compagni, i docenti ed il personale scolastico;

• Ha rispettato il regolamento Scolastico e non ha a suo carico provvedimenti disciplinari;

• Ha utilizzato in modo responsabile il materiale didattico, le attrezzature e le strutture della scuola;

• Ha frequentato con assiduità o con assenze sporadiche sempre giustificate, rari ritardi e/o uscite anticipate;

• Ha dimostrato interesse alle lezioni ed alle attività della scuola;

• Adempie alle consegne ed è sempre fornito del materiale necessario.

8

• L’alunno/a è stato/a sostanzialmente corretto/a con i compagni, i docenti ed il personale scolastico;

• Ha sempre rispettato le norme fondamentali della vita scolastica anche se con qualche sollecito verbale;

• Non sempre ha utilizzato al meglio il materiale didattico, le attrezzature e le strutture della scuola;

• Ha frequentato con regolarità le lezioni anche se a volte non rispetta gli orari e non sempre ha giustificato con tem-

pestività le assenze;

• Ha dimostrato sufficiente partecipazione alle lezioni e generalmente collabora alle attività della scuola;

• Nella maggioranza dei casi rispetta le consegne ed è solitamente fornito del materiale necessario.

7

• L’alunno/a ha tenuto un comportamento non sempre adeguato con i compagni, i docenti ed il personale scolastico;

• Ha dimostrato episodi non gravi di mancato rispetto del regolamento, ricevendo richiami verbali e, a volte, scritti;

• Non sempre utilizza al meglio il materiale didattico, le attrezzature e le strutture della scuola;

• Ha fatto ricorrenti assenze, ritardi e/o uscite anticipate non giustificando con regolarità

• Ha seguito in modo passivo le lezioni collaborando raramente alle attività della scuola;

• Molte volte non rispetta le consegne e non è fornito/a del materiale scolastico.

6

• L’alunno/a non ha tenuto un comportamento adeguato nei confronti dei docenti,dei compagni e del personale della

scuola;

• Ha violato frequentemente il regolamento d’Istituto ricevendo ammonizioni verbali, scritte ed è stato sanzionato con

l’allontanamento dalla comunità scolastica;

• Ha utilizzato maniera trascurata ed impropria il materiale didattico, le attrezzature e le strutture della scuola;

• Ha accumulato un alto numero di assenze e ritardi finalizzati ad evitare alcune attività didattiche. Non ha giustificato

regolarmente;

• Ha dimostrato scarso interesse per le attività didattiche ed è spesso stato/a causa di disturbo durante le lezioni;

• Ha rispettato solo saltuariamente le consegne e, spesso, non è fornito del materiale necessario.

• Non ha mostrato miglioramenti nel comportamento durante l’anno scolastico.

1÷5

• L’alunno/a ha tenuto un comportamento scorretto/a nei confronti dei compagni,dei docenti e del personale scola-

stico;

• Ha violato ripetutamente il regolamento d’Istituto ricevendo ammonizioni verbali e scritte. E’ stato/a sanzionato/a

con l’allontanamento dalla comunità scolastica per periodi superiori ai 15 giorni in conseguenza di reati che violano la

dignità e il rispetto della persona umana;

• Ha utilizzato maniera trascurata ed irresponsabile il materiale didattico, le attrezzature e le strutture della scuola;

• Ha frequentato sporadicamente giustificando raramente;

• Non ha dimostrato alcun interesse per le attività didattiche ed è stato, al contrario, sistematicamente causa di distur-

bo durante le lezioni;

• Non ha rispettato le consegne ed è stato sistematicamente privo del materiale necessario;

• Non ha dimostrato apprezzabili e concreti cambiamenti nel comportamento tali da evidenziare un miglioramento

nel suo percorso di crescita.

31

studenti alla fine dell’obbligo scolastico.

E’ compito dei C.d.C. delle seconde classi

compilare per ogni studente, in sede di scrutinio

finale, la scheda di certificazione conservata agli atti

dell’istituzione scolastica. Su esplicita richiesta

dello studente, utilizzando un apposito modello, la

segreteria studenti rilascia il documento attestante

l’assolvimento dell’obbligo scolastico.

Per gli alunni che hanno compiuto 18 anni e che non

hanno assolto l’obbligo scolastico (non sono stati scru-

tinati a conclusione della seconda classe della

scuola secondaria superiore) la scuola rilascia,

d’ufficio, soltanto l’attestazione di proscioglimento

dall’obbligo di istruzione, corredata dalla

documentazione degli esiti dell’ultimo scrutinio.

La certificazione riguarda le competenze base

acquisite dallo studente in relazione ai quattro assi

culturali (linguaggi, matematico, scientifico-

tecnologico e storico – sociale) tenuto conto delle 8

competenze di cittadinanza.

La definizione per livelli di competenza è parametrata

secondo la scala, indicata nel certificato stesso, che

si articola in tre livelli:

• Base: lo studente svolge compiti semplici in

situazioni note, mostrando di possedere

conoscenze ed abilità essenziali e di saper applicare

regole e procedure fondamentali.

• Intermedio: lo studente svolge compiti e

risolve problemi complessi in situazioni note,

compie scelte consapevoli, mostrando di saper

utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.

• Avanzato: lo studente svolge compiti e

problemi complessi, in situazioni anche non note,

mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e

delle abilità. Sa proporre e sostenere le proprie

opinioni ed assume autonomamente decisioni

consapevoli.

Nel caso in cui lo studente non abbia raggiunto il

livello richiesto viene riportata in ciascun asse

culturale la dicitura : Livello base non raggiunto.

Al fine di rendere più omogenea tale valutazione

il Collegio Docenti ha deliberato di adottare la

seguente griglia:

Livello Voto Conoscenze Abilità Competenze

Liv

ello

bas

e n

on

rag

giu

nto

1-2

Molto frammentarie Non sa orientarsi (solo se guidato) Applica le conoscenze minime

con forma (esposizione) incomprensibile, lessico

improprio e morfosintassi con errori molto gravi

3

Frammentarie, spesso in-

comprensibili, con gravissi-

me lacune.

Non sa effettuare ana-

lisi (anche se guida-

to)

(solo se guidato) Applica le conoscenze minime

con forma (esposizione) incomprensibile, lessico

improprio e morfosintassi con errori molto gravi

4

Frammentarie, incomplete,

con gravi lacune.

(anche parzialmente

guidato) ha difficoltà

nell’analisi

(se guidato) Applica le conoscenze minime con

forma (esposizione) poco chiara; lessico ripreso

totalmente dai testi; morfosintassi con errori gravi

L

ivel

lo b

ase

5

Generiche e parziali con la-

cune non troppo gravi

Analisi parziali e

mode- ste

Applica le conoscenze minime pur con qualche incer-

tezza; forma elementare e non sempre chiara;

lessico comune, ripetitivo e con errori di

morfosintassi

6

Degli argomenti proposti

seppure a livello mnemoni-

co o manualistico

Sa suddividere un tutto

nei suoi componenti es-

senziali ma non sa svi

luppare una nuova pro-

posta

Comprende e risponde nella sostanza alle

richieste; organizza concetti e segue procedure in

modo sostanzialmente corretto, seppure elementare

e meccanico; esposizione appropriata pur con

qualche imprecisione lessicale e morfosintattica.

Liv

ello

inte

rmed

io

7 Di buona parte degli argo-

menti trattati, seppure a li-

vello talvolta mnemonico

Analisi

corrette.

quasi sempre Guidato formula anche sintesi coerenti

8

Complessive e talvolta ap-

profondite

Rielabora correttamente,

in modo documentato

ed autonomo

Applica autonomamente le conoscenze e le procedure

acquisite anche a compiti complessi pur con qualche

imperfezione. Esposizione chiara, scorrevole e

corretta. Lessico adeguato.

L

ivel

lo a

van

zato

9

Complete, approfondite ed

ampliate

Rielabora correttamente,

in modo documentato

ed autonomo

Applica autonomamente le conoscenze e le procedure

acquisite anche a compiti complessi senza

imperfezioni. Guidato trova soluzioni originali.

Esposizione scorrevole, fluida, corretta, con uso di

lessico ricco e specifico.

10

Complete, approfondite ed

ampliate.

Rielabora originalmen-

te ma correttamente, in

modo personale e docu-

mentato.

Aggiunge soluzioni originali con spunti personali.

Esposizione scorrevole, fluida, corretta, con

utilizzo di lessico ricco, appropriato, approfondito,

pertinente

32

4.9 - CORSI DI RECUPERO E DEBITI In base all’art. 2 dell’O.M. n. 92 del 5 novembre 2008 e successive modifiche sono cambiate le disposizioni relative al recupero del debito scolastico e tra le innovazioni più importanti vanno ricordate: • Indicazione, all’albo dell’Istituto, della dicitura di “sospensione del giudizio” per gli studenti che, allo scrutinio di fine anno scolastico, non abbiano riportato una valutazione di sufficienza in tutte le materie • Obbligo da parte dell’Istituto di organizzare inter- venti di recupero per tutte le discipline necessarie con i docenti interni all’Istituto o avvalendosi, in mancan- za, di personale esterno • Obbligo per gli studenti di frequentare i corsi di recupero organizzati dalla scuola per le materie in- sufficienti con relativo esame finale ed inserimento dell’alunno nella classe successiva Qualora la famiglia decida di optare per un recupero privato deve darne comunicazione scritta alla scuo- la e lo studente è comunque obbligato a sostenere un esame che certifichi l’avvenuto recupero. L’attività di recupero principale viene svolta durante le ore di lezione, garantendo a tutti gli studenti chiarimenti, domande mirate all’accertamento delle specifiche difficoltà sulla base di una collaborazione continuativa tra docenti e studenti. Inoltre, l’Istituto prevederà delle attività in itinere su- bito dopo gli scrutini del primo quadrimestre, al fine di predisporre interventi di recupero e potenziamento volti a riequilibrare le forme di insuccesso scolastico degli studenti.

4.10 ORIENTAMENTO L’attività di orientamento riveste per il nostro Istituto una notevole importanza e si propone di: • Aiutare l’allievo ad avere una chiara conoscenza di sé e delle sue potenzialità • Fornire una opportunità di confrontarsi con le possibili opportunità di studio e di lavoro • Prendere decisioni responsabili e acquisire l’idea di una formazione continua L’orientamento in ingresso è rivolto agli studenti che dalla scuola media dovranno iscriversi alle superiori ed essenzialmente si avvale delle seguenti modalità: • Incontro con gli studenti nelle scuole medie di ap- partenenza per illustrare la tipologia dell’Istituto, per far conoscere loro le attività curricolari ed extracurri- colari, gli sbocchi lavorativi e le facoltà universitarie alle quali si può accedere dopo il conseguimento del diploma

• Visite guidate ai locali dell’Istituto

• Lezioni teorico-pratiche programmate con i do-

centi delle scuole medie

• Attivazione di sinergie tra scuole medie ed il

nostro Istituto

Per quanto riguarda l’orientamento universitario l’I-

stituto si impegna a promuovere e realizzare iniziati-

ve volte a fornire agli studenti conoscenze e strumenti

atti a sviluppare un personale ed autonomo progetto

formativo ed utili per orientarsi nella scelta univer-

sitaria. Le attività di orientamento, prevedono visite

guidate presso università, incontri con docenti uni-

versitari in sede, conferenze ed altre iniziative

similari finalizzate allo scopo, attività e progetti in

collaborazione con università.

Relativamente all’orientamento al mondo del

lavoro, l’Istituto è sempre stato particolarmente

efficiente sia in passato per le attività di 3ª area ed i

relativi stages, che oggi nell’ambito

dell’alternanza scuola-lavoro, permettendo così un

passaggio graduale dei giovani nel mondo del

lavoro. Le attività di orientamento prevedono

incontri, conferenze con rappresentanti del mondo

delle professioni e visite guidate alle aziende. In

merito all’orientamento è opportuno sottolineare la

partecipazione del nostro Istituto alla “Fiera della

montagna” che si svolge annualmente nel mese

di dicembre presso il palazzetto dello sport di San

Giovanni Gemini, nell’ambito della quale sono

coinvolti sia i docenti, i quali forniscono ai visitatori

informazioni riguardanti l’offerta formativa

dell’Istituto, sia gli alunni, i quali danno prova

delle loro conoscenze, competenze e capacità,

attraverso l’uso di strumenti e macchinari ed

effettuando prove di laboratorio.

4.11 - VIAGGI DI ISTRUZIONE E

SCAMBI CULTURALI I viaggi di istruzione si svolgono nel rispetto della normativa vigente e sono scelti dai consigli di classe sulla base dei programmi disciplinari, degli interessi culturali delle classi e dei suggerimenti che studenti e genitori possono fornire in sede di riunione. Particolare attenzione viene data alla coerenza didattica degli itinerari in rapporto alla classe frequentata, alle attività di approfondimento e di ricerca svolte nel corso dell’anno scolastico, alla necessità di sviluppare i processi di socializzazione, di aggregazione e di rispetto reciproco che la vita di gruppo impone.

4.12 - INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA ED ATTIVITA’ ALTERNATIVE L’insegnamento della religione cattolica è un’istituzione del concordato tra Stato italiano e Chiesa cattolica. Prevede che in tutte le scuole pubbliche italiane siano riservate lezioni settimanali all’insegnamento della religione cattolica. Ogni anno, all’atto dell’iscrizione

33

alla classe successiva, lo studente decide se inserire

o meno questa materia nel proprio percorso

scolastico. Per gli studenti che non intendano

frequentare l’ora di religione esiste la possibilità di

svolgere attività sportive alternative

all’insegnamento della religione cattolica.

4.13– CRITERI FORMAZIONE DELLE

CLASSI PRIME La formazione delle classi prime segue i seguenti cri teri: • Distribuzione in più classi degli studenti di- versamente abili o che presentano situazioni proble- matiche • Formazione gruppi di livello eterogenei per classe in base al voto conseguito all’esame di stato del- la scuola secondaria di 1° grado

• Stessa scuola/comune di provenienza

4.14 RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA Siamo convinti che solo attraverso una fattiva collaborazione tra scuola e famiglia, formalizzata con il patto educativo di corresponsabilità, si può realmente intervenire sulle motivazioni e sull’impegno scolastico dei giovani, al fine di limitare gli abbandoni e migliorare i risultati ed il profitto. Per questo motivo l’Istituto ha previsto le seguenti forme di relazione: • Incontri con i genitori degli alunni mediante ricevimenti bimestrali e se necessario convocando assemblee straordinarie • Ciascun docente mette a disposizione un’ora settimanale antimeridiana al di fuori dell’orario di servizio per conferire con i genitori che ne facciano richiesta per appuntamento.

4.15.1 Patto educativo di

corresponsabilità Il D.P.R n. 235 del 21 novembre 2007 introduce il

patto educativo di corresponsabilità con l’obiettivo

di impegnare le famiglie, fin dal momento

dell’iscrizione, a condividere con la scuola i nuclei

fondanti dell’azione educativa, al fine di consentire

all’istituzione scolastica di realizzare con successo

le finalità educative e formative cui è

istituzionalmente preposta.

In questa ottica, pertanto, gli studenti sono tenuti ad

osservare i doveri sanciti dallo Statuto degli

studenti e delle studentesse, in particolare quelli

contemplati negli articoli 3 e 4 del D.P.R. 24

giugno 1998, n. 249 come modificato ed integrato

dal recente D.P.R. 21 novembre 2007, n. 235; il

personale docente quelli attinenti alla deontologia

professionale enucleati dalla legge e dai contratti

collettivi nazionali di lavoro. L’inosservanza di tali

doveri comporterà, per gli studenti, l’applicazione

delle sanzioni disciplinari secondo il regolamento

di disciplina adottato dall’Istituto; per il personale

scolastico, l’esercizio rigoroso, tempestivo ed

efficace del potere disciplinare, anche alla luce di

quanto previsto dalla più recente normativa con

particolare riferimento alla responsabilità civile che

può insorgere a carico dei genitori, soprattutto in

presenza di gravi episodi di violenza, di bullismo o di

vandalismo, per eventuali danni causati dai figli a

persone o cose durante il periodo di svolgimento

delle attività didattiche. Si ritiene opportuno far

presente che i genitori, in sede di giudizio civile,

potranno es- sere ritenuti direttamente responsabili

dell’accaduto, anche a prescindere dalla

sottoscrizione del patto di corresponsabilità.

Il patto di corresponsabilità adottato dal nostro

Istituto è visionabile tra i documenti allegati o sul

sito della scuola.

34

4.16 - PIANO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO

L’aggiornamento e la formazione degli insegnanti

si configurano, in quanto funzionali alla piena

realizzazione e allo sviluppo della professionalità

docente, come elementi strategici per il

potenziamento dell’offerta formativa.

Oltre ad essere un diritto, infatti, l’aggiornamento in

servizio è un investimento per l’organizzazione

che produce effetti positivi sui processi di

innovazione e di sperimentazione messi in atto e

innalza la qualità della didattica. Non si può

prescindere dal coinvolgimento dei docenti nei

processi di cambiamento in atto: ad essi, infatti,

spettano le scelte didattiche concrete ed il

fronteggiare situazioni complesse. Da qui l’esigen-

za di una formazione continua degli insegnanti alla

quale fare ricorso per accompagnare l’attuazione dei

progetti di miglioramento della scuola e per

sollecitarne la motivazione. La progettazione delle

attività di formazione e di aggiornamento tiene conto

dei bisogni dei docenti e dell’utenza e mira al

potenziamento delle competenze professionali nei

settori rilevanti e qualificanti il Piano dell’Offerta

Formativa ( successo formativo, flessibilità didatti-

ca, integrazione, innovazioni

tecnologiche). Saranno stabi-

liti utili collaborazioni con

altri istituti al fine di

promuovere accordi in rete

aventi come oggetto la

formazione dei docenti. Le

attività messe in atto saranno

monitorate con strumenti di

autovalutazione con- cordati

(schede di gradimento dei

partecipanti) e mediante la

rilevazione di dati oggettivi

(numero dei partecipanti, durata, costi, produzione di

materiale didattico ed informativo, ricaduta sull’uten-

za). Per l’anno scolastico 2013-2014 i docenti, oltre

a curare l’autoaggiornamento, prenderanno parte ai

seguenti corsi:

BES

Concetti chiave e orientamenti per l’azione didattica

sui bisogni educativi speciali.

destinatari: i docenti delle scuole appartenenti alla

rete S.I.R.I.O.

T.I.C.

Corsi formazione di livello base e avanzato.

Destinatari: docenti e personale ATA

• PROGETTAZIONE-VALUTAZIONE-

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

Formazione sulla riforma dell’istruzione professiona-

le e tecnica.

Destinatari: docenti dell’Istituto

SICUREZZA

Formazione delle figure sensibili

35

CAPITOLO V

AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA

5.1 -ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Anche il nostro Istituto in attuazione del DPR 15 marzo 2010 n°87 art.8 comma 3 realizza l’alternanza scuola-lavoro come previsto dal Decreto Legislativo 15 aprile 2005 n. 77. L’alternanza scuola-lavoro non è un nuovo ordine o “canale” di istruzione o formazione, ma una modalità di realizzazione della formazione del secondo ciclo, sia nel sistema dei licei sia nel sistema dell’istruzione e dell’istruzione professionale, per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. Pertanto si tratta di un’attività formativa che si pone il duplice obiettivo di arricchire la formazione appresa da- gli studenti in aula con l’acquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro e di realizzare un collegamento tra le istituzioni scolastiche e il mon- do del lavoro, consentendo la partecipazione attiva di quest’ultimo nei processi formativi. Utilizzando questa metodologia didattica si vuole offrire agli studenti la possibilità di svolgere la propria formazione, attraverso periodi di studio e di lavoro, sotto la responsabilità dell’Istituzione scolastica sulla base di convenzioni con imprese, associazioni di rappresentanza (industria, artigianato e agricoltura), enti pubblici o privati, disponibili ad accogliere gli studenti per un periodo di tirocinio che non costituisce rapporto individuale di lavoro. Lo studente che partecipa ai percorsi “in alternanza”, durante l’anno scolastico frequenta regolarmente le attività didattiche curricolari in aula e svolge attività pratiche in organizzazioni esterne sotto la supervisione di un tutor di azienda il quale, insieme al tutor dell’istituto, valuterà e certificherà le competenze acquisite dallo studente. Al termine del percorso di studi lo studente consegue il titolo di studio previsto dal percorso curricolare ed una o più certificazioni relative alle competenze acquisite partecipando alla formazione in “alternanza”. Queste le principali finalità dell’alternanza scuola- lavoro:

• Aiutare a personalizzare i percorsi

formativi

• Facilitare l’orientamento dei giovani

• Favorire le vocazioni, gli interessi e gli stili di

apprendimento individuali

• Collegare organicamente le istituzioni scolastiche

con il mondo del lavoro e della

ricerca

• Sostenere l’innovazione metodologica e didatti-

ca

• Rafforzare i legami tra la scuola e il mondo del

lavoro per lo sviluppo del territorio.

5.2 - LE ATTIVITA’ PROGETTUALI L’Istituto propone un insieme di progetti caratterizzati da un unico denominatore comune: la realizzazione di un percorso di “crescita” che coinvolga tutti gli utenti, in modo da promuovere il benessere scolastico, favorire il successo formativo, far emergere la creatività degli studenti ed il piacere di stare insieme, conoscere e comprendere dinamiche diverse e vivere scenari sempre più ampi attraverso l’integrazione con il territorio. Bisogna sottolineare la rilevanza data ad una serie di progetti extracurriculari riguardanti l’ampliamento dell’offerta formativa ed in particolare fare acquisire agli studenti competenze ed abilità necessarie per il conseguimento della qualifica professionale. Inoltre, l’Istituzione Scolastica favorisce la partecipazione degli studenti ad eventuali progetti, a titolo gratuito, coerenti con il P.O.F., proposti da Associazioni ed Enti Esterni presenti nel contesto territoriale. Per l’anno scolastico in corso sono stati approvati pro- getti curriculari ed extracurriculari i cui dettagli riguardanti obiettivi, destinatari e tempi di realizzazione sono esplicitati in un’apposita scheda riepilogativa presente negli allegati del POF.

5.2.1. - LA RETE DELL’OSSERVATORIO DISPERSIONE SCOLASTICA N.2 S.I.R.I.O

(Sperimentazione - Informatizzazione - Ricerca -

Innovazione - Orientamento)

La Rete dell’ ODS N. 2 S.I.R.I.O

(Sperimentazione Informatizzazione - Ricerca -

Innovazione - Orientamento)

L’I.P.I.A. “Archimede” di Cammarata sede dell’ODS

e Scuola Polo individuata con Decreto

Provveditoriale N. 5055 del 19/03/200, comprende

tutte le scuole di ogni ordine e grado dell’Area di

Cammarata e San Giovanni Gemini.

Scuole della rete:

• I.P.I.A. “Archimede” Cammarata (Scuola Polo)

• Istituto Comprensivo “G. Philippone” San

Giovanni Gemini

• Circolo Didattico ”Giovanni XXIII”

Cammarata

• Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” Camma-

rata

Istituto Istruzione Superiore “Madre Teresa

di Calcutta”Casteltermini

Nell’Area sin dal 1997 opera l’Osservatorio

Locale per la prevenzione della Dispersione

Scolastica di Cammarata - San Giovanni Gemini,

con la circolare dell’Ufficio Scolastico Regionale per

la Sicilia N°229

36

del 16/10/2003 sulla costituzione e il funzionamento

degli Osservatori provinciali/locali d’Area. Nell’area:

la carica di Presidente dell’Osservatorio e di

Coordinatore d’Area è coperta dal Dirigente

Scolastico del nostro Istituto.

Secondo quanto stabilito dell’art.7 del D.P.R. 02 –

03- 1999 n°275, la suddetta Rete lavora attraverso:

documenti programmatici che ne sanciscono e

regolamentano l’operatività; Protocollo d’Intesa -

Accordo di rete, Regolamento di rete; convenzione

per attività di collaborazione (consulenza, ricerca,

formazione e supporto alla didattica).

Il funzionamento è delegato al Comitato Tecnico

della Rete/Consiglio di programmazione composto

dai Dirigenti Scolastici dell’Area, dal Coordinatore

dei progetti di rete, dai Sindaci e dai Referenti ASP.

In questa prospettiva di sviluppo multidirezionale e

multiorientata l’opera di coordinamento ha posto in

essere una forma di “governace territoriale” con

l’obiettivo di monitorare l’utenza, supportare i

processi innovativi, attraverso interventi e strumenti

operativi sugli Assi Docenti –Alunni -Genitori.

Le modalità e le capacità di ipotizzare percorsi

sono condensati nel Piano Integrato d’Area, che

definisce contesti, individua attività, ruoli e

relazioni i quali concorrono tutti e ciascuno al

raggiungimento degli obiettivi prefissati e cerca di

offrire occasioni formative variegate per attraversare

il rischio in un’ottica di network.

37

CAPITOLO VI

DISAGIO SCOLASTICO, ALUNNI CON D.S.A.

E ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

38

6.1 - ACCOGLIENZA ED INTEGRAZIO-

NE DEGLI ALUNNI STRANIERI La società italiana sta diventando sempre più multiet- nica, multiculturale e multilinguistica. La percentuale dei cittadini immigrati, in progressivo aumento, im- pone l’esigenza di riflettere sul come facilitare le relazioni fra i cittadini stranieri immigrati in Italia, comunitari ed extracomunitari e gli operatori italiani che, a vario titolo, si rapportano quotidianamente con loro. Il nostro Istituto si è sempre posto in atteggiamento di apertura nei confronti dell’altro per: • Facilitare e favorire l’ingresso di alunni di altra nazionalità nel nostro sistema scolastico • Entrare in relazione con la famiglia immigrata e ascoltarne bisogni e aspettative • Sostenere gli alunni stranieri nella difficile fase di adattamento al nuovo contesto sociale e scolastico • Favorire un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni affinché tali inserimenti siano occasione di crescita per tutti • Costruire un contesto favorevole all’incontro con altre culture e con la storia di ogni individuo • Promuovere la collaborazione tra scuole e tra scuola/territorio/servizi sui temi dell’accoglienza e dell’educazione interculturale nell’ottica di un sistema integrazione Considerando la frequenza del primo anno degli alunni stranieri come periodo di ambientamento e orientamento, i docenti dei vari Consigli di Classe, promuoveranno l’elaborazione e la stesura di un eventuale percorso personalizzato affinché gli alunni stranieri di recente immigrazione, che hanno una conoscenza nulla o limitata della lingua italiana (A1 e A2), e quelli con livello B1 possano avere una valutazione riferita al Piano Personalizzato.

6.2 - INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI

DIVERSAMENTE ABILI L’integrazione degli alunni diversamente abili è regolata da: Legge quadro n. 104/1992, che sancisce il diritto del- le famiglie ad accedere alle facilitazioni previste dalla legge in tema di integrazione scolastica; Linee guida sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità (Roma, 4 agosto 2009. Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Direzione Generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione). Con le linee guida il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca fornisce indicazioni in materia di integrazione. Le direttive si muovono nell’ambito della legislazione primaria e secondaria vigente e hanno lo scopo di innalzare il livello qualitativo degli interventi formativi ed educativi sugli alunni portatori di disabilità fisiche, psichiche e sensoriali. L’obiettivo non è quello di introdurre variazioni nelle disposizioni, quanto di fornire agli operatori scolastici una visione organica della materia che

possa orientarne i comportamenti nella direzione di una loro più piena conformità ai principi dell’integrazione.

In tal senso il nostro Istituto da tempo si è attrezza-

to per fornire occasioni formative agli alunni diver-

samente abili attraverso una fattiva collaborazione

tra la scuola, le famiglie e gli operatori socio-

sanitari. Nelle classi dove sono necessari interventi

più mirati, al fine di assicurare a tutti i discenti il

diritto all’integrazione ed alla crescita culturale e

personale, accanto ai docenti delle varie discipline

c’è anche la presenza del docente specializzato. La

sua funzione primaria è quella di fornire un

supporto agli alunni in maggio- re difficoltà

operando all’interno del gruppo-classe. Il docente

specializzato (insegnante di sostegno) è, infatti, a

tutti gli effetti docente dell’intera classe in quanto:

- “assume la contitolarità nelle classi in cui

opera, partecipa alla programmazione educativa e

didattica e all’elaborazione e verifica di attività di

competenza dei Consigli di Classe e del Collegio dei

docenti” (art.13, comma 6, L. 104/92);

- “partecipa a pieno titolo alle operazioni di

valutazione, con diritto di voto per tutti gli alunni

della classe” (art. 15, comma 10, O.M. 90/2001).

Il Consiglio di Classe in collaborazione con le

famiglie degli alunni certificati (L.104/92) e con gli

operatori socio-sanitari competenti, partendo

dall’analisi delle capacità attuali e potenziali

dell’alunno, provvede alla progettazione di percorsi

formativi individualizzati allo scopo di favorire la

crescita culturale, comunicativa, relazionale e di

autonomia dell’allievo.

I percorsi formativi, deliberati in seno al consiglio

di classe, potranno essere strutturati con due

tipologie:

1) una programmazione e valutazione normale

equipollente (globalmente riconducibile agli

obiettivi minimi previsti dai programmi ministeriali )

che con- serva la medesima valenza formativa della

programmazione normale (art.15, comma 3, O.M.

90/2001), al termine della quale l’alunno conseguirà

la qualifica o il diploma quinquennale. Le prove di

verifica saranno predisposte dal docente di ogni

singola disciplina in collaborazione con l’insegnante

di sostegno.

2) una programmazione e valutazione differen-

ziata (art.15, O.M. 90/2001), finalizzata al

raggiungimento di obiettivi formativi non

riconducibili ai programmi ministeriali. In questo caso

l’alunno al termine del percorso formativo otterrà un

attestato di frequenza con relativi crediti formativi

validi per l’inserimento nel mondo del lavoro. Le

prove di verifica saranno predisposte dall’insegnante

39

di sostegno, in collaborazione con il docente di ogni

disciplina e in relazione agli obiettivi previsti dal

P.E.I. La progettazione della classe e il P.E.I. sono

elaborati dal consiglio di classe all’inizio dell’anno

scolastico e per quanto possibile con la

partecipazione delle figure socio-sanitarie. Il P.E.I.

viene verificato ed aggiornato in itinere tenendo

conto della disabilità dell’alunno, delle sue difficoltà

e delle sue potenzialità. Le modalità utilizzate dagli

insegnanti per identificare i bisogni degli alunni

diversamente abili sono essenzialmente osser-

vative. Inoltre, i ragazzi sono coinvolti

nell’esperienza didattica partecipando alle stesse

attività ed ai progetti proposti a tutta la classe in base

alle loro possibilità e potenzialità attraverso la

semplificazione delle attività stesse con la guida e

l’aiuto del docente di sostegno.

6.3 - INTERVENTI DIDATTICI PREDEFINITI PER ALLIEVI CON D.S.A. CERTIFICATI Dopo un lungo percorso legislativo è stata approvata la legge n.170 dell’8 ottobre 2010 recante Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico, che riconosce e definisce alcuni disturbi specifici di apprendimento (DSA) in ambito scolastico quali: dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia; più di recente, il D.M. 12 luglio 2011, ha completato il quadro normativo del MIUR . Nell’art. 2 della legge n.170/2010 vengono evidenziate le finalità che si prefigge la norma: - la promozione del successo scolastico attraverso misure didattiche di supporto; - la garanzia di una formazione adeguata che promuo- va lo sviluppo delle potenzialità attraverso la prepara zione degli insegnanti e la sensibilizzazione dei genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA. Durante il percorso formativo (art. 4) anche i docenti dovranno possedere un’adeguata preparazione didattica, metodologica e valutativa in merito alle problematiche relative ai D.S.A. Altro aspetto è quello che riguarda la diagnosi (art. 3) che dovrà essere effettuata.

6.4 - SVANTAGGIO SOCIO-

CULTURALE Nella scuola sono presenti anche alunni le cui

difficoltà e i cui svantaggi possono risalire a condizionamenti di natura socio-culturale: l’Istituto si avvale della consulenza del GRUPPO H per favorire e potenziare la loro integrazione, oltre a quella degli alunni diversamente abili e con DSA. Naturalmente ogni c.d.c. decide quali modalità e strategie utilizzare al fine di promuovere la piena integrazione di tutti gli alunni, a prescindere da loro eventuali difficoltà, ma in proposito si vuole suggerire una serie di film, letture ed ausili didattici (sitografia in allegato) opportunamente

selezionati e riguardanti la disabilità, le relazioni e l’integrazione che possono rappresentare un punto da cui partire per trattare tematiche così delicate, utilizzando una modalità diversa rispetto a quelle usate di consueto.

6.5 Analisi sui Bisogni Educativi Speciali

La direttiva sui BES amplia al di là dei DSA l’area

delle problematiche prese in considerazione quali, ad

esempio, i deficit del linguaggio, delle abilità non

verbali, della coordinazione motoria, dell’attenzione

e dell’iperattività, nonché il funzionamento

intellettivo limite, e introduce il tema dello

svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale.

Essa, insieme alle successive note ministeriali, sposta

definitivamente l’attenzione dalle procedure di

certificazione alla rilevazione dei bisogni di ciascuno

studente, “delinea e precisa la strategia inclusiva

della scuola italiana al fine di realizzare appieno il

diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli

studenti in situazione di difficoltà” (C..M. 6 marzo

2013), evidenzia il ruolo fondamentale dell’azione

didattica ed educativa, e quindi il dovere per tutti i

docenti, di realizzare la personalizzazione del

processo formativo di ogni alunno, anche attraverso

l’utilizzo, quando necessario, di misure dispensative e

strumenti compensativi, con una “specifica attenzione

alla distinzione tra ordinarie difficoltà di

apprendimento, gravi difficoltà e disturbi di

apprendimento” ( Circ. prot. 2563 del 22.11.2013).

nell’ambito dei trattamenti specialistici già assicurati

dal Servizio sanitario nazionale e sarà comunicata

dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello

studente. Rilevante è l’articolo 5 che specifica le

misure educative e le didattiche di supporto come

l’uso di una didattica individualizzata e

personalizzata o l’introduzione di strumenti

compensativi, compresi i mezzi di apprendimento

alternativi e le tecnologie informati- che, nonché

misure dispensative da alcune prestazioni non

essenziali ai fini della qualità dei concetti da

apprendere.

È previsto per l’insegnamento delle lingue

straniere, l’uso di strumenti compensativi che

favoriscano la comunicazione verbale. Agli studenti

con DSA, inoltre, sono garantite, durante il percorso

di istruzione e di formazione scolastica ed

universitaria, adeguate forme di verifica e di

valutazione, anche per quanto con- cerne gli esami di

Stato e di ammissione all’università nonché gli

esami universitari. Sono previste misure anche per i

familiari (art. 6) che potranno usufruire di orari di

lavoro flessibili.

l’Istituto, al fine di uniformare i lavori dei Consigli

di classe sugli interventi didattici a favore degli

allievi certificati, in applicazione dell’art. 5, c.1e 2,

40

della Legge 08 ottobre 2010, mette in pratica

misure dispensative e compensative tali da

permettere loro di raggiungere gli obiettivi

preventivamente individuati.

41

CAPITOLO VII

VALUTAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA

7.1 - MONITORAGGIO E VALUTAZIO-

NE DEL P.O.F L’attuazione del P.O.F. richiede un costante monito- raggio, per cui l’attività della scuola va valutata considerando sia il livello di apprendimento degli studenti (cioè l’insieme di conoscenze-abilità -competenze e crediti formativi acquisiti) che gli standard di qualità del servizio erogato. Questo sistema consente di spostare l’attenzione dalla sola valutazione dei risultati a un controllo di proces- so, cioè ad un’azione di miglioramento continuo basa- to su interventi di promozione, supporto e perequa- zione. Gli aspetti organizzativi sono oggetto di valutazione, soprattutto da parte del D.S., del Consiglio di Istituto, del Collegio Docenti, delle Commissioni. Pertanto alla fine dell’anno scolastico in corso, il no- stro Istituto si propone al giudizio dell’utenza, per questo motivo verrà effettuato il monitoraggio, la ve- rifica e la valutazione del Piano dell’Offerta Formativa

con la somministrazione e la conseguente rielabora-

zione di questionari differenziati proposti alle fami-

glie, agli alunni e agli insegnanti, quali destinatari

e fruitori del Piano dell’Offerta Formativa elaborato

e realizzato nell’Istituto.

Questo momento di valutazione sarà affiancato da un

momento di autovalutazione effettuata tramite i se-

guenti indicatori:

• ore effettive di lezione svolte;

• ore di attività non curricolari svolte;

• attività di sostegno e recupero

effettuate;

• programmi svolti;

• obiettivi conseguiti;

• comunicazioni e colloqui con le

famiglie;

• condizionamenti che hanno ostacolato l’attivi-

tà didattica.

L’esito di questi risultati verrà usato come base per

la

programmazione dell’Offerta Formativa del prossimo

anno scolastico.

7.2 - LA VALUTAZIONE ESTERNA

(INVALSI) La valutazione esterna dell’Offerta Formativa d’Istituto è operata dall’INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione) . Ai sensi della direttiva MIUR n. 88 del 3 ottobre 2011 e della c.m. 6830 del 18/10/2011, le rilevazioni dell’INVALSI riguardano le classi II della scuola secondaria di secondo grado. Nel nostro Istituto è stato individuato un Grup- po di Lavoro INVALSI che ha partecipato ad un seminario di formazione/informazione e che avrà il compito di organizzare i dati per la rac- colta delle informazioni di contesto e di elabo- rare un documento sulla base dei risultati resti- tuiti dall’INVALSI per le prove sostenute nell’a.s. precedente. Il resoconto riguarda il posiziona- mento del nostro Istituto nelle prove INVALSI, a livello geografico, regionale e nazionale.

42

CAPITOLO VIII

LE RISORSE STRUTTURALI

8.1- Sede di Cammarata • N.1 Laboratorio F.E.S.R.-Spazio didattico riserva- to alla misurazione di grandezze elettriche. • N.1 Laboratorio F.E.S.R.-Spazio didattico riserva- to alla misurazione di grandezze elettroniche. • N.1 Laboratorio di Elettrotecnica-Spazio didattico destinato alla simulazione di impianti elettrici civili ed industriali. • N.1 Laboratorio di Elettronica-Spazio riservato alla realizzazione di circuiti stampati elettronici. • N.1 Laboratorio di programmazione, applicazione ed esercitazione mediante controlli logici program- mabili (PON-B-4-FESR-2007-350-LABORATORIO DI ELETTRONICA E SISTEMI). • Aula di Fisica-Laboratorio di simulazione di fenomeni meccanici, elettrici ed ottici di studio e misurazione (PON-B-2-A-FESR-2009-1-VIDEO/STUDIO AMBIENTE ED ENERGIA RINNOVABILE). • Aula Informatica-Laboratorio di simulazioni, utilizzo di software didattici ed attività multimediali (PON-A-2-FESR-2009-1-TECNO & DIDATTICA).

• Biblioteca e Videoteca

• Aula H-Laboratorio per le attività di sostegno e

potenziamento per alunni diversamente abili.

• Laboratorio di Elettrotecnica, Automazione,

Elettronica e Telecomunicazioni-Presenta delle

attrezzature innovative nel settore di riferimento con

dotazione di sistemi di acquisizione dati tramite

P.C.(PON-B-4-A-FESR-2008-101).

• Laboratorio Meccanico e di Energie Alternative-Il

laboratorio presenta delle attrezzature

all’avanguardia nel settore dell’energia alternativa

quali celle ad idrogeno (nuova energia per le

nuove automobili), pannelli fotovoltaici e sistemi

a P.L.C. controllati da P.C. (PON-B-4-FESR-

2007-350-LABORATORIO MECCANICO E DI

ENERGIE ALTERNATIVE).

• Laboratorio linguistico-Spazio didattico in cui

viene potenziato l’insegnamento/apprendimento

della lingua (PON-B-2-B-FESR-2009-1

INTERATTIVA- MENTE).

• Centro Polifunzionale Servizi-Dotazioni: N.1 Aula

Conferenze con LIM; N.2 Aule di Informatica;

• Blocco LIM e cablaggio per tutte le aule e

postazioni informatiche per la segreteria tramite

progetto A-2-FESR06-POR-SICILIA 2012-420

AZ.A2

8.2 –Plesso Sacramento

• Laboratorio di Chimica Generale-Laboratorio dove si acquisisce la manualità necessaria alle tecniche analitiche della chimica di base. • Laboratorio di Chimica Organica-Laboratorio per le esercitazioni di chimica organica con le quali si acquisiscono competenze circa la preparazione, l’estrazione e la purificazione di composti organici naturali e di sintesi. • Laboratorio di Chimica Strumentale-Laboratorio dove è possibile effettuare analisi chimiche strumentali (spettrofotometria, polarimetria, cromatografia, gascromatografia) su diverse matrici alimentari ed ambientali. • Laboratorio di Biologia-Laboratorio destinato all’acquisizione delle tecniche di base della biologia e della microbiologia, alle osservazioni al microscopio, alle analisi microbiologiche di componenti ambientali ed alimentari (PON-B-4-FESR-2007-350-LABORATORIO DI SETTORE PER INDIRIZZO CHIMICO BIOLOGICO). • Laboratorio di microscopia-Laboratorio in cui è possibile effettuare osservazioni al microscopio ottico, a contrasto di fase ed in fluorescenza. • Aula Informatica-Spazio didattico destinato alle esercitazioni informatiche, alla documentazione ed alla ricerca tramite internet, nonché alla elaborazione di dati a carattere tecnico e scientifico raccolti in laboratorio, così come di testi letterari • Aula H-Laboratorio per le attività di sostegno e potenziamento per alunni diversamente abili • Aula informatica, cablaggio e blocco LIM per tutte le aule tramite progetto A-2-FESR06-POR-SICILIA 2012-420 AZ.A2

43

8.3 Sede di Casteltermini • Reparto Macchine Utensili-Laboratorio didattico riservato alle lavorazioni alle macchine utensili, dota- to di un tornio a controllo numerico computerizzato ed un centro di lavoro a controllo numerico computerizzato a tre assi (PON-B-4-FESR-2007-350-LABORATORIO DI SETTORE PER L’INDIRIZZO MECCANICO: APPARECCHIATURE PER IL LABORATORIO DI MACCHINE UTENSILI). • Reparto di Saldatura e Aggiustaggio-Laboratorio didattico riservato alle operazioni di saldatura e all’aggiustaggio di pezzi meccanici in cui è presente una fresatrice a controllo meccanico. • Laboratorio Tecnologico-Spazio didattico riserva- to alla determinazione delle caratteristiche meccani- che dei materiali ed alla realizzazione di circuiti pneumatici e oleodinamici.

• Laboratorio Informatico-Aula riservata alla realiz-

zazione di disegni e progetti di particolari

meccanici tramite sistemi grafici CAD, alla

simulazione di lavo- razioni meccaniche e

all’utilizzo di software didattici ed attività

multimediali.

• Laboratorio di Chimica Generale-Laboratorio

dove si acquisisce manualità necessaria alle

tecniche analitiche della chimica di base.

• Laboratorio di Chimica Organica-Laboratorio per

le esercitazioni di chimica organica e di sintesi

chimi- ca.

• Laboratorio di Chimica Strumentale-Laboratorio

dove è possibile effettuare analisi chimiche

strumentali (spettrofotometria, polarimetria,

cromatografia, gas-cromatografia,misure

elettrochimiche ecc.).

• Laboratorio di Biologia-Laboratorio destinato

all’acquisizione delle tecniche di base della biologia

e della microbiologia, alle osservazioni al

microscopio, alle analisi microbiologiche.

• Laboratorio Tecnologico-Spazio didattico riserva-

to alla determinazione delle caratteristiche meccani-

che dei materiali ed alla realizzazione di circuiti

pneumatici ed oleodinamici.

• Laboratorio di Microscopia-In questo laboratorio

è possibile effettuare osservazioni al microscopio

anche in fluorescenza e contrasto di fasi e

micromisurazioni con registrazioni digitali al P.C. • Aula informatica, cablaggio e blocco LIM per tutte le aule tramite progetto A-2-FESR06-POR-SICILIA 2012-420 AZ.A2

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INDICE

PREMESSA 4.1 ORGANIZZAZIONE DIDATTICA

1 CAPITOLO I - ASPETTI GENERALI 4.2 FINALITA’ ED OBIETTIVI

1.1 IDENTITA’ DELL’ISTITUTO E TERRITORIO 4.3 CONTENUTI

1.2 L’UTENZA 4.4 VERIFICHE E VALUTAZIONE

1.3 FINALITA’ DELL’ISTITUTO - ORGANIGRAMMA 4.5 VALORIZZAZIONE DELLE ECCELLENZE

1.4 LA SCUOLA IN NUMERI 4.6 ATTRIBUZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO E

1.5 ORARIO DELLE LEZIONI DEL CREDITO FORMATIVO

1.6 COMMISSIONI O GRUPPI DI LAVORO 4.7 VALUTAZIONE DELLA CONDOTTA DEGLI

STU- 2 CAPITOLO II- OFFERTA FORMATIVA CURRICU- DENTI

LARE 4.8 CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

2.1 IL PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E 4.9 CORSI DI RECUPERO E DEBITI

PROFESSIONALE 4.10 ORIENTAMENTO

2.2 UNA DIDATTICA PER COMPETENZE 4.11 VIAGGI DI ISTRUZIONE E SCAMBI CULTURALI

2.3 LE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA 4.12 INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLI

2.4 GLI ASSI CULTURALI vCA ED ATTIVITA’ ALTERNATIVE

2.5 L’IDENTITA’ DEGLI ISTITUTI PROFESSIONALI 4.13 CALENDARIO SCOLASTICO

2.6 L’IDENTITA’ DEGLI ISTITUTI TECNICI 4.14 CRITERI FORMAZIONE DELLE CLASSI PRIME

3 CAPITOLO III – INDIRIZZI DI STUDIO E CURRI- 4.15 RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA

CULA 4.15.1 PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ

3.1 INDIRIZZI DI STUDIO E PROFILI PROFESSIONALI 4.16 PIANO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO

3.2 CURRICOLO NUOVO ORDINAMENTO 5 CAPITOLO V- AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA

3.2.1 PROFILO PROFESSIONALE DEL DIPLOMATO FORMATIVA

NELL’INDIRIZZO “MANUTENZIONE E ASSISTEN- 5.1 ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

ZA TECNICA” 5.2 LE ATTIVITA’ PROGETTUALI

3.2.2 PROFILO PROFESSIONALE DEL DIPLOMATO 5.2.1 LA RETE DELL’OSSERVATORIO DISPERSIONE

NELL’INDIRIZZO “PRODUZIONI INDUSTRIALI SCOLASTICA N.2 S.I.R.I.O.

E ARTIGIANALI” 6 CAPITOLO VI- DISAGIO SCOLASTICO,

ALUNNI 3.2.3 LA QUALIFICA PROFESSIONALE CON D.S.A. E ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

6.1 ACCOGLIENZA ED INTEGRAZIONE DEGLI

3.3.1 PROFILO PROFESSIONALE TECNICO DELLE IN- ALUNNI STRANIERI

DUSTRIE ELETTRONICHE 6.2 INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI

DIVERSAMEN- 3.3.2 PROFILO PROFESSIONALE TECNICO DELLE IN- TE ABILI

DUSTRIE ELETTRICHE 6.3 INTERVENTI DIDATTICI PREDEFINITI PER AL-

3.3.3 PROFILO PROFESSIONALE TECNICO DELLE IN- LIEVI CON D.S.A. CERTIFICATI

DUSTRIE MECCANICHE 6.4 SVANTAGGIO SOCIO-CULTURALE

3.3.4 PROFILO PROFESSIONALE TECNICO CHIMICO E 7 CAPITOLO VII- VALUTAZIONE DELL’OFFERTA

BIOLOGICO FORMATIVA

3.4 CURRICULO ISTRUZIONE TECNICA 7.1 MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL P.O.F

3.4.1 PROFILO TECNICO IN ELETTRONICA ED ELET- 7.2 LA VALUTAZIONE ESTERNA (INVALSI)

TROTECNICA 8 CAPITOLO VIII- LE RISORSE STRUTTURALI

3.4.2 PROFILO TECNICO IN CHIMICA, MATERIALI E 8.1 SEDE DI CAMMARATA

BIOTECNOLOGIE 8.2 PLESSO SACRAMENTO

4 CAPITOLO IV- ASPETTI DIDATTICI E ORGANIZ- 8.3 SEDE DI CASTELTERMINI

ZATIVI ELENCO ALLEGATI

ALLEGATI (disponibili sul sito web dell’Istituto nella sezione POF)

• Istituti Professionali ”Linee guida per il passaggio al

nuovo ordinamento” (d.P.R. 15 marzo 2010,n.87,articolo 8,

comma 6 e d.P.R. 15 marzo 2010,n.87,articolo 8, comma

4, lettera c)

• Istituti Tecnici ”Linee guida per il passaggio al nuovo

ordinamento” (d.P.R. 15 marzo 2010, n.87, articolo 8,

comma 3)

• “Linee guida per la realizzazione dei percorsi di

Istruzione e Formazione Professionale” (Standard regionali

– Sicilia)

• Figure professionali – Standard della figura nazionale

• Intesa tra il Ministero dell’istruzione, dell’università e

della ricerca e la Conferenza episcopale italiana sulle

indicazioni didattiche per l’Insegnamento della religione

cattolica nelle scuole del secondo ciclo di istruzione e nei

percorsi di istruzione e formazione professionale (28/06/12)

• Piano annuale delle attività

• Patto di corresponsabilità

• Locandina “Giornata dello studente”

• Filmografia

• Sitografia

• Prospetto attribuzione ore/ Tipologie di verifiche

• Prospetto attività progettuali

• C.M. 18/10/2012 n.89 – Valutazione periodica degli

apprendimenti nelle classi degli istituti di istruzione

secondaria di secondo grado. Indicazioni per gli scrutini

dell’anno scolastico 2014-2015

• Regolamento interno

• Regolamento viaggi d’istruzione

• Carta dei servizi

Via Bonfiglio 44 – Cammarata (AG) tel. 0922.909401 Fax 0922.901268 E-Mail:

[email protected] - [email protected] PEC:

[email protected] - sito web: www.ipiaarchimede.it

Sede di San Giovanni Gemini

Via Sacramento tel. 0922.902904

Sede di Casteltermini

Via Mons. Padalino tel. 0922.916452

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