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Vincere è una questione di metodo Strategie di sostegno per l’artigianato toscano Firenze, 20 febbraio 2007 Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa CNA TOSCANA

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Vincere è una questione di metodo

Strategie di sostegno per l’artigianato toscano

Firenze, 20 febbraio 2007

Confederazione Nazionaledell’Artigianato e della Piccolae Media Impresa

CNA TOSCANA

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Cosa è stato fatto

Consultazione del territorio per elaborare indicazioni utili per le politiche di medio termine a supporto dell’artigianato toscano…

mediante 7 gruppi di lavoro…

cui hanno partecipato circa 60 esperti del comparto artigianale, in gran parte imprenditori

provenienti da tutte le province toscane…

e in rappresentanza di molteplici settori produttivi (moda, artistico, meccanica, edilizia, servizi ecc.)…

Secondo il seguente calendario:o 17/01 – Arezzo – 2 gruppi di lavoro - partecipanti

provenienti dalle province di Arezzo, Siena e Grosseto

o 24/01 – Pisa – 2 gruppi di lavoro – partecipanti provenienti dalla province di Pisa, Livorno, Massa Carrara e Lucca

o 31/01 – Prato – 3 gruppi di lavoro – pratecipanti provenienti dalla province di Firenze, Prato e Pistoia

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Come hanno lavorato i gruppi

o I gruppi hanno operato sulla base di uno schema di lavoro pre-organizzato e centrato sui seguenti argomenti di approfondimento:

Obiettivi e metodologia di approccio dell’azione di sostegno a favore dell’artigianato

Tipi di investimenti e/o azioni il cui sostegno può avere effetti propulsivi dell’azione imprenditoriale

Tipologie di incentivo preferibili in relazione anche alle diverse tipologie di impresa o di situazione aziendale

o Dalle informazioni ricavate da ogni focus si è ricavata la relazione finale oggi presentata, mediante un procedimento incrementale

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Le indicazioni principali: la preoccupazione di fondo

LA QUESTIONE DEL METODO

o Il timore per una nuova programmazione pensata a misura delle imprese di maggiori dimensioni non adatta alle necessità di rilancio della piccola impresa in generale

o Occorre sposare una logica di “sostegno a misura della piccola impresa” da declinare attraverso:

Il sostegno finanziario al complessivo progetto aziendale piuttosto che a specifici investimenti

la semplificazione dei requisiti tecnici e una parametrazione differenziata degli adempimenti sulla base dell’entità delle poste in gioco

Lo snellimento delle procedure con particolare riferimento a quelle della fase di liquidazione dei contributi

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Le indicazioni principali: il “sostegno a misura di piccola impresa”

o Il sostegno del complessivo progetto aziendale

il problema non è sostenere specifici investimenti o costi…

…ma di finanza generale d’impresa…

…ciò tanto più il progetto di sviluppo aziendale ha valenza innovativa

quando cioè è massimo il fabbisogno finanziario e il supporto del sistema bancario inadeguato

formule di forte e generale valenza finanziaria, come l’aiuto rimborsabile, registrano un più alto apprezzamento e un più elevato grado di efficaci

• costituzione di una nuova azienda

• cambiamento radicale di strategia come:l'ingresso in un nuovo mercato geograficol'ingresso in una nuova area d'affaril’accorciamento del canale distributivoUn salto di strategia di prodotto

• azione commerciale per gruppo di imprese (con costituzione di nuova azienda)

• Gli investimenti artigiani singolarmente considerati sono di modesta entità e il contributo specifico presenta un rapporto costo/resa inadeguato

• Il problema è la sostenibilità dell’intera e variegata costellazione di costi e investimenti che animeranno il progetto di sviluppo aziendale

• In queste fasi l’impresa non ha una consolidata operatività,

• un accreditamento presso il sistema bancario inadeguato con bassa capacità di attrazione di finanziamenti

• A ciò possono aggiungersi strumenti vecchi e nuovi che possano agevolare e rendere più efficace l’accesso al credito bancario

Interventi finanziari del genere hanno le potenzialità per spostare l’asse della decisione imprenditoriale dal no al sì

sono un’importante leva di sviluppo dell’artigianato

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Le indicazioni principali: il “sostegno a misura di piccola impresa”

o la semplificazione dei requisiti tecnici e dei parametri

Le formule di incentivo ordinarie non sono adatte alla piccola impresa perché presuppongono spesso adempimenti, progetti e requisiti per cui:

• o mancano spesso i requisiti imprenditoriali

• oppure implicano una fase progettuale eccessivamente onerosa rispetto a quella che è l’entità del contributo o il risultato spuntabile

Occorre una maggiore flessibilità nella gestione dei parametri commisurandoli all’entità del contributo e/o dimensioni dell’impresa richiedente rendendo meno onerose le condizioni di accesso ai contributi

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Le indicazioni principali: il “sostegno a misura di piccola impresa”

o Lo snellimento delle procedure

È stata più volte lamentata la macchinosità, la non tempestività e le insidie della fase di liquidazione dei contributi anche a progetti approvati…

…che determina incertezze inutili e faticose sia alla messa in cantiere delle azioni incentivate che all’attivazione di necessarie anticipazioni bancarie o fidejussioni

Anche al fine della valutazione dei progetti finalizzati all’ottenimento di specifici incentivi è preferibile evitare una rigidità eccessiva rispetto a requisiti e parametri di progetto che, in fase ex ante , hanno soprattutto valenza “formale”

Mentre sarebbe opportuno concentrare l’attenzione sulla valutazione in itinere in termini di reale capacità delle imprese a conseguire gli obiettivi e risultati programmati

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IL TEMA DELL’INNOVAZIONE

Nella nuova programmazione risulta essere obiettivo prioritario

Ciò è condivisibile a condizione che:• Il cosiddetto sistema della ricerca, che spesso si configura

come partner necessario delle azioni in forma collettiva, dimostri una più elevata capacità di “applicabilità” della propria attività di ricerca

• Anche in virtù di un rapporto più stringente e operativo con la piccola impresa e con azioni che rendano possibile il trasferimento tecnologico a favore delle piccole imprese

• Si conceda comunque una maggiore autonomia di scelta per la piccola impresa rispetto al partner più appropriato per l’implementazione di azioni di R&S (il c.d. “voucher” per l’innovazione)

• Si mantenga una visione realmente dilatata del concetto di innovazione tale da contemplare quella nei modelli di business e commerciale come trainante anche di quella del prodotto e di processo;

• ciò anche e soprattutto nelle azioni in forma collettiva

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Le indicazioni principali: il tema dell’innovazione

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OBIETTIVI PRIORITARI DEGLI INTERVENTI

La questione del metodo precedentemente vista

Obiettivi importanti che non risultano considerati nella nuova programmazione:

• Il consolidamento d’impresa

• La nascita di nuove imprese

• La successione imprenditoriale

Supporto ai processi di trasformazione del sistema della subfornitura

Il supporto all’innovazione commerciale e promozionale delle imprese e ai processi di internazionalizzazione, con una particolare attenzione ai settori in crisi

Obiettivi

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Forme di incentivo

SULLE FORME DI INCENTIVO

scarsa rilevanza del contributo in conto interessi

Interesse calante per contributo in conto capitale

Netta preferenza per la tipologia dell’aiuto rimborsabile, che:

meglio di altri risponde alle esigenze finanziarie delle imprese

Consente la circolarità delle risorse e dinamiche virtuose degli incentivi

crescente attenzione e interesse per l’operatività dei confidi come mezzo per favorire l’accesso al credito bancario

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Un criterio di misura degli incentivi

SULLE MISURE DEGLI INCENTIVI: UN CRITERIO BASILARE

Più l’azione imprenditoriale incide in profondità sulle fasi estreme (a monte e a valle) della catena del valore quanto più elevata dovrebbe essere la misura dell’incentivo:

• Più si incide sulla capacità di generare innovazione (dotarsi di una struttura di R&S)

• Più l’obiettivo di innovazione di prodotto o processo ha valenza “assoluta” (la posta in gioco è alta e il risultato è incerto)

• Più consente di avvicinare al mercato finale (accorciamento del canale distributivo; affermazione del brand aziendale; passaggio da logiche di subfornitura ad altre di affermazione di prodotto a marchio proprio)

• Allargamento del mercato su base geografica (azioni organiche di penetrazione di nuovi mercati esteri) o su base settoriale (nuove aree di affari) anche per raggruppamenti di imprese

È speculare al concetto di valenza innovativa del progetto di sviluppo aziendale

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Azioni efficaciAZIONI PIÙ EFFICACI

DELLA PASSATA PROGRAMMAZIONE

i Programmi di Sviluppo dell’Artigianato nelle ultime versioni

l’azione 1.2 del Doc.U.P. (Aiuti agli investimenti delle imprese artigiane)

la legge 215/92 (Imprenditoria femminile)

la L.R. 27/93 (Nuova imprenditoria)