ISSN 2283-5873 Scienze SRe Ricerche news · grato con le altre reti di monitoraggio ... ti alla...

15
1 Un modello dell’INGV e dell’Università di Catania per spiegare i meccanismi dell’attività sismica Capire i meccanismi che regolano l’attività sismica e vulcanica attraver- so la misurazione del radon emesso dai suoli dell’Etna. È quanto si prefig- ge un gruppo di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e delle Università di Catania e delle Azzorre che da oltre dieci anni esplora con una rete di sensori le po- tenzialità di questo gas. “Abbiamo ana- lizzato le emissioni di radon dai suoli etnei registrate nel periodo 2009-2011 da un sensore ubicato a Piano Proven- zana, a circa 1800 metri di quota sul fianco nord-orientale del vulcano”, spiega Marco Neri, primo ricercato- re dell’INGV- Osservatorio Etneo (INGV-OE). “Questo settore dell’Etna ha la peculiarità di trovarsi sia in prossi- mità di una faglia sismogenetica molto attiva, sia al margine del Rift di Nord- Est, che rappresenta una struttura vulca- no-tettonica fisicamente collegata con il condotto centrale del vulcano e che è sede di intenso degassamento. Una peculiarità del sito che rende la sonda radon potenzialmente sensibile sia ai terremoti prodotti dalla faglia, sia alle eruzioni del vulcano”. Le variazioni del radon sono state analizzate statistica- mente, confrontandole con i principali parametri meteorologici. La permeabi- lità dei suoli, caratteristica che influenza il rilascio del gas, varia, infatti, in base ai periodi piovosi (l’acqua di pioggia si infiltra nel terreno occupandone i vuoti interstiziali e impedendo al gas di fuo- riuscire), determinando variazioni nella misurazione del radon. Effetti simili si hanno anche in presenza di neve e nei periodi di alta pressione atmosferica, come in estate. Da qui la necessità di depurare il segnale radon dalle varia- zioni legate alle condizioni meteorolo- giche. “Lo studio getta le basi per una comprensione più approfondita dei pro- cessi tettonici e vulcanici che causano variazioni delle emissioni di radon, in particolare nei vulcani basaltici attivi come l’Etna. I risultati ottenuti ci stimo- lano a continuare questi studi attraverso un approccio multidisciplinare inte- grato con le altre reti di monitoraggio dell’INGV”, conclude Marco Neri. Celiachia. Allarme dell’Istituto Superiore di Sanità: Attenzione alle autodiagnosi In Italia il 70% dei celiaci risulta non diagnosticato e soprattutto non tratta- to. Un dato ben lontano dalle 600.000 diagnosi attese. E se da un lato la ce- liachia è la malattia più sotto-stimata, dall’altro è anche quella che ha un al- tissimo numero di diagnosi sbagliate. Questo a causa di diagnosi fai-da-te, risposte cercate su Internet e sui social network, “mode” secondo cui togliere il glutine dalla dieta fa comunque bene, una serie insomma di credenze e falsi miti che fa male alla salute. L’allarme viene dall’Istituto Superiore di Sanità che per far luce in questo groviglio e trovare la strada per uscire dal labirinto, ha organizzato un convegno - “Allergie, intolleranze e celiachia: tra verità scien- tifiche e falsi miti” - in collaborazione con l’Associazione Italiana Celiachia e la Società Italiana di Scienze Applicate alle Piante Officinali e ai Prodotti per la Salute. “L’esposizione al glutine per un soggetto celiaco, significa non solo la persistenza dei sintomi e segni lega- ti alla malattia e un aumentato rischio di complicanze - spiega Marco Silano, esperto di celiachia dell’ISS - ma an- che giorni persi di lavoro e un carico di spese per il SSN. Pertanto la diagnosi precoce di celiachia non è solo un atto dovuto per ciascun paziente, ma anche un intervento di sanità pubblica”. “Le difficoltà di una diagnosi precoce e cor- retta - conclude Silano - sono molte: la scarsa conoscenza delle modalità di esordio da parte dei medici che operano sul territorio; le indicazioni che si tro- vano sui social per ricorrere a test dia- gnostici di intolleranze ed allergie, privi di alcun fondamento scientifico, che per di più costano molto e portano a diete di esclusione senza motivo; la moda del glutine dannoso per tutti, per la quale si è addirittura arrivati a coniare il termine glutenfobia, e che può portare a manca- te diagnosi o a ritardi nelle stesse”. Con il radar anche nei fondali marini? Una ricerca della Sapienza E’ stato dimostrato che le onde elet- tromagnetiche possono diffondersi an- che in materiali che per loro caratteristi- che le dissipano. La ricerca coordinata per la Sapienza da Fabrizio Frezza, è SR Scienze e Ricerche SUPPLEMENTO AL N. 30, 1° GIUGNO 2016 ISSN 2283-5873 news

Transcript of ISSN 2283-5873 Scienze SRe Ricerche news · grato con le altre reti di monitoraggio ... ti alla...

1

Un modello dell’INGV e dell’Università di Catania per spiegare i meccanismi dell’attività sismica

Capire i meccanismi che regolano l’attività sismica e vulcanica attraver-so la misurazione del radon emesso dai suoli dell’Etna. È quanto si prefig-ge un gruppo di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e delle Università di Catania e delle Azzorre che da oltre dieci anni esplora con una rete di sensori le po-tenzialità di questo gas. “Abbiamo ana-lizzato le emissioni di radon dai suoli etnei registrate nel periodo 2009-2011 da un sensore ubicato a Piano Proven-zana, a circa 1800 metri di quota sul fianco nord-orientale del vulcano”, spiega Marco Neri, primo ricercato-re dell’INGV- Osservatorio Etneo (INGV-OE). “Questo settore dell’Etna ha la peculiarità di trovarsi sia in prossi-mità di una faglia sismogenetica molto attiva, sia al margine del Rift di Nord-Est, che rappresenta una struttura vulca-no-tettonica fisicamente collegata con il condotto centrale del vulcano e che è sede di intenso degassamento. Una peculiarità del sito che rende la sonda radon potenzialmente sensibile sia ai terremoti prodotti dalla faglia, sia alle eruzioni del vulcano”. Le variazioni del radon sono state analizzate statistica-mente, confrontandole con i principali parametri meteorologici. La permeabi-lità dei suoli, caratteristica che influenza il rilascio del gas, varia, infatti, in base ai periodi piovosi (l’acqua di pioggia si

infiltra nel terreno occupandone i vuoti interstiziali e impedendo al gas di fuo-riuscire), determinando variazioni nella misurazione del radon. Effetti simili si hanno anche in presenza di neve e nei periodi di alta pressione atmosferica, come in estate. Da qui la necessità di depurare il segnale radon dalle varia-zioni legate alle condizioni meteorolo-giche. “Lo studio getta le basi per una comprensione più approfondita dei pro-cessi tettonici e vulcanici che causano variazioni delle emissioni di radon, in particolare nei vulcani basaltici attivi come l’Etna. I risultati ottenuti ci stimo-lano a continuare questi studi attraverso un approccio multidisciplinare inte-grato con le altre reti di monitoraggio dell’INGV”, conclude Marco Neri.

Celiachia. Allarme dell’Istituto Superiore di Sanità: Attenzione alle autodiagnosi

In Italia il 70% dei celiaci risulta non diagnosticato e soprattutto non tratta-to. Un dato ben lontano dalle 600.000 diagnosi attese. E se da un lato la ce-liachia è la malattia più sotto-stimata, dall’altro è anche quella che ha un al-tissimo numero di diagnosi sbagliate. Questo a causa di diagnosi fai-da-te, risposte cercate su Internet e sui social network, “mode” secondo cui togliere il glutine dalla dieta fa comunque bene, una serie insomma di credenze e falsi miti che fa male alla salute. L’allarme viene dall’Istituto Superiore di Sanità che per far luce in questo groviglio e trovare la strada per uscire dal labirinto,

ha organizzato un convegno - “Allergie, intolleranze e celiachia: tra verità scien-tifiche e falsi miti” - in collaborazione con l’Associazione Italiana Celiachia e la Società Italiana di Scienze Applicate alle Piante Officinali e ai Prodotti per la Salute. “L’esposizione al glutine per un soggetto celiaco, significa non solo la persistenza dei sintomi e segni lega-ti alla malattia e un aumentato rischio di complicanze - spiega Marco Silano, esperto di celiachia dell’ISS - ma an-che giorni persi di lavoro e un carico di spese per il SSN. Pertanto la diagnosi precoce di celiachia non è solo un atto dovuto per ciascun paziente, ma anche un intervento di sanità pubblica”. “Le difficoltà di una diagnosi precoce e cor-retta - conclude Silano - sono molte: la scarsa conoscenza delle modalità di esordio da parte dei medici che operano sul territorio; le indicazioni che si tro-vano sui social per ricorrere a test dia-gnostici di intolleranze ed allergie, privi di alcun fondamento scientifico, che per di più costano molto e portano a diete di esclusione senza motivo; la moda del glutine dannoso per tutti, per la quale si è addirittura arrivati a coniare il termine glutenfobia, e che può portare a manca-te diagnosi o a ritardi nelle stesse”.

Con il radar anche nei fondali marini? Una ricerca della Sapienza

E’ stato dimostrato che le onde elet-tromagnetiche possono diffondersi an-che in materiali che per loro caratteristi-che le dissipano. La ricerca coordinata per la Sapienza da Fabrizio Frezza, è

SRScienze e RicercheSUPPLEMENTO AL N. 30, 1° GIUGNO 2016

ISSN 2283-5873

news

LE NEWS | SCIENZE E RICERCHE • N. 30 • 1° GIUGNO 2016

2

rivolti agli studenti che agli imprendito-ri attraverso il rafforzamento del legame università-ricerca e università-imprese. Attraverso la formula dei join team in-ternazionali, gli studenti svolgono un’o-riginale esperienza di stage altamente qualificato nella impresa lombarda in-teressata all’ingresso commerciale nel mercato ceco, ucraino e georgiano. Gli studenti lavorano a stretto contatto con il management delle imprese per l’ela-borazione sia di business plan finalizza-ti a guidare l’ingresso e la penetrazione commerciale, sia di piani di marketing strategico e operativo.

Open Day Ostetricia, l’evento sulle innovazioni in tema parto alla Città di Roma

Alcune delle nuove tecniche per la gravidanza, capaci di avvicinare sempre di più i parti cesarei a quelli naturali, sono stati presentati nei giorni scorsi all’Open Day Ostetricia, presso la Città di Roma, struttura sanitaria capitolina, alla presenza del ministro della Sanità e del direttore del Servizio prevenzione e protezione del CNR, Gianluca Sotis. L’evento, aperto a tutte le coppie in atte-sa e non, desiderose di conoscere le mo-dalità per un parto sempre più sereno e sempre meno doloroso, ha ruotato attor-no ai seguenti temi: analgesia epidurale, cesareo dolce, rivolgimento podalico, latte materno, donazione e conservazio-ne delle cellule staminali, rooming-in e co-sleeping. Durante l’evento è stata presentata la tecnica Programmed in-termittent epidural bolus (PIEB) per un parto spontaneo senza dolore. “Questa tecnica garantisce un’ottima anestesia durante il parto ed un perfetto control-lo dei dolori postoperatori che vengono prevenuti, prima della loro insorgenza, grazie ad una programmazione inter-mittente di rilascio di boli di farmaco controllata dalla paziente tramite l’uso di un pulsante (PCEA). La madre ha così la possibilità di gestire l’anestesia fino a portarla ad un livello ideale”, spiega Giorgio Capogna, primario di

Action TU1208, si basa su studi teorici pubblicati dal team di ricerca sulle ri-viste Optics Letters e Physical Review. Lo studio apre nuove strade allo svilup-po tecnologico di numerose applicazio-ni in campi dove finora potevano essere utilizzate solo le onde acustiche.

Varese crocevia di giovani stranieri grazie a tre progetti internazionali dell’Università dell’Insubria

L’Università dell’Insubria è diventa-ta in questi giorni crocevia di giovani stranieri grazie al progetto International Practicum. Una trentina di studenti in totale si alterneranno nell’arco di circa due mesi a Varese, nell’ambito di alcuni progetti attivati dall’Università, finaliz-zati all’educazione alla managerialità e all’imprenditorialità internazionale e svolti in collaborazione con un selezio-nato panel di imprese a forte vocazione internazionale. Si tratta di tre progetti: “International Practicum II edition; “International Practicum United King-dom”; “International Practicum from Czech Reublic to Italy”. Grazie a un ac-cordo quadro con le Università straniere vengono selezionati studenti dell’Uni-versità degli Studi dell’Insubria iscritti al corso di laurea magistrale in Global Entrepreneurship, Economics and Ma-nagement (GEEM), studenti iscritti alle Università aderenti al progetto e una azienda che abbai interesse a lanciarsi nel mercato internazionale. Diversi gli obiettivi: educare all’imprenditorialità internazionale gli studenti grazie a un percorso formativo che affianca alla didattica avanzata sui temi dell’impren-ditorialità internazionale un’esperienza di lavoro; supportare il processo di svi-luppo internazionale delle PMI italiane radicate nel territorio lombardo con una forte vocazione all’operatività su scala globale; formare capitale umano di alta qualità capace di operare in settori ad alta intensità di conoscenza e di innova-zione, nell’ambito di percorsi formativi

pubblicata sulle riviste Optics Letters e Physical Review La ricerca del relitto di un aereo o di una nave in fondo al mare è affidata oggi principalmente a strumenti che utilizzano la propagazio-ne del suono sott’acqua, come il sonar. Finora non è stato possibile impiegare tecniche più sofisticate, come quelle che si basano sulle onde elettromagnetiche, per la presenza di fenomeni che ne at-tenuano la diffusione. Un gruppo di ri-cerca della Sapienza, di cui fanno parte Fabrizio Frezza e Nicola Tedeschi, del Dipartimento di Ingegneria dell’Infor-mazione, Elettronica e Telecomunica-zioni, ha proposto per la prima volta l’uso di una particolare antenna (detta antenna a onda leaky) che permette alle onde elettromagnetiche di “viaggiare” attraverso materiali con perdite, quali ad esempio i fondali marini. Le onde elettromagnetiche, tra le quali vi sono la luce, i raggi X, le microonde, le onde radio, sono molto presenti nella vita quotidiana e si prestano grazie alla loro flessibilità e potenza a numerose appli-cazioni, dalla trasmissione di informa-zioni agli impieghi diagnostici. Tuttavia le onde elettromagnetiche perdono di efficacia all’interno di particolari ma-teriali, detti dissipativi, che intralciano la loro propagazione determinando-ne la trasformazione in altre forme di energia. L’antenna messa a punto dai ricercatori della Sapienza consentirebbe alle onde elettromagnetiche di muover-si all’interno dei materiali dissipativi senza perdere di potenza o addirittura amplificandosi. “L’antenna funziona sfruttando le caratteristiche di queste particolari onde che presentano in certe regioni di spazio un’amplificazione del campo emesso - spiega Fabrizio Frezza. Le applicazioni di questi dispositivi po-trebbero riguardare non soltanto l’indi-viduazione di oggetti sepolti o immersi, ma anche la trasmissione di informa-zioni in mezzi con perdite, l’analisi di materiali e la microscopia, l’interazio-ne con tessuti biologici. Il risultato, presentato recentemente a Roma nel corso del workshop dell’ASI “La Com-ponentistica Nazionale per lo Spazio: stato dell’arte, sviluppi e prospettive” e all’interno del progetto europeo COST

SCIENZE E RICERCHE • N. 30 • 1° GIUGNO 2016 | LE NEWS

3

della Pubblica Amministrazione - nella Convenzione “Servizio Luce 4” come strumento di monitoraggio della qualità del servizio di illuminazione pubblica. Di fatto, i fornitori che si aggiudiche-ranno la gara dovranno compilare e ca-ricare sulla piattaforma PELL la scheda censimento con i dati degli impianti assegnati. L’infrastruttura informatica garantirà così un’attività “super par-tes” di monitoraggio dei consumi e di quantificazione dei risparmi conseguiti grazie agli interventi di riqualificazio-ne messi in campo dagli operatori. “Il nostro obiettivoè di rendere disponibile un sistema di rilevamento dati puntuale, standardizzato e strategico per conosce-re lo stato degli impianti e valutare piani di riqualificazioneche garantiscono mi-nori consumi, risparmi in bolletta, sicu-rezza per i cittadini, qualità del servizio e valorizzazione della città e del suo patrimonio”, spiega Nicoletta Gozo, ENEA, coordinatrice del progetto Lu-mière & PELL. PELL è una piattafor-ma digitale per raccolta dati, rilevazio-ni, diagnostica dei consumi energetici, analisi delle prestazioni degli impianti; grazie al monitoraggio costante e alla valutazione delle prestazioni, consente di innovare profondamente le modalità di gestione dell’illuminazione pubblica, un settore che consuma 5,9 TWh all’an-no con una spesa di circa 1 miliardo di euro. La riqualificazione del sistema di illuminazione pubblica nazionale, at-traverso interventi di efficienza aven-ti come oggetto la sostituzione delle tecnologie illuminanti e le modalità di gestione degli impianti (come ad esem-pio il telecontrollo) permetterebbe di abbattere di oltre un terzo i consumi di energia, conun risparmio di circa 400 milioni di euro e 1 milione di tonnellate in meno diemissioni di CO2.

Alla base del funzionamento della piattaforma c’è una scheda censimen-to con i dati “anagrafici” di ogni punto luce da compilarsi a cura dei gestori del servizio elettrico. L’infrastruttura in-formatica poi si avvale di smart meter - sensori ‘intelligenti’ installati sui quadri elettrici degli impianti per il monitorag-gio dei consumi energetici - e di siste-mi di trasmissione dati alla piattaforma

seno”, spiega Capogna. “Un dispositi-vo crea poi una barriera di aria calda a temperatura costante di 33° C, così che il bambino trovi lo stesso ambiente di un’incubatrice stando però tra le braccia della mamma. Oltre a rafforzare il lega-me, l’immediato contatto col calore del corpo aiuta a stabilizzare la temperatura del neonato che, essendo più tranquillo, presenta una frequenza cardiaca e respi-ratoria più regolari. Le condizioni del bambino saranno comunque sorvegliate costantemente da un’équipe esperta e addestrata al riconoscimento di even-tuali distress neonatali secondo lo Score di Silverman e Andersen”. Nonostante le innovazioni in materia aumentino sempre di più la sicurezza del taglio ce-sareo, è importante ricordare che “par-torire spontaneamente riduce i rischi di complicanze rispetto a un taglio cesareo ripetuto e nel corso della manifestazio-ne sono state illustrate le tecniche che possono ridurre il numero dei tagli cesa-rei. C’è, inoltre, la possibilità di ricorre-re alla moxibustione, tecnica naturale e non invasiva della medicina cinese che consiste nella stimolazione dei punti dell’agopuntura, atta a favorire la rota-zione spontanea del feto, che avviene nel 70%-80% dei casi”, conclude l’ane-stesista. (Simone Lorusso)

Messo a punto dall’Enea un sistema anti-sprechi nell’illuminazione pubblica

Si chiama Public Energy Living Lab (PELL) ed è un sistema di gestione messo a punto dall’ENEA per moni-torare e rendere trasparenti i consumi nell’illuminazione pubblica. Il sistema PELL consente di programmare inter-venti di efficientamento sugli 11 milio-ni di punti luce in Italia che potrebbe-ro portare a risparmi fino a quasi 400 milioni di euro l’anno, pari a circa un terzo della bolletta degli 8 mila Comu-ni italiani per l’illuminazione pubblica. Già in fase di sperimentazione in venti comuni italiani, PELL è stato inseri-to da CONSIP – la “centrale acquisti”

Anestesia e rianimazione della Città di Roma. “I farmaci analgesici sommini-strati per via epidurale alla mamma non interferiscono con l’allattamento che è, al contrario, sostenuto e promosso an-che grazie al fatto che la mamma è li-bera dal dolore. Una volta nato, se non ci sono controindicazioni, il bimbo vie-ne immediatamente messo sulla pancia della madre. Mamma e bimbo vengono quindi avvolti da uno speciale dispositi-vo che mantiene la stessa temperatura di una culletta termica, così da monitorare i parametri vitali del neonato come fos-simo in un nido”. La PIEB, però, non si ferma al momento del parto: dopo la nascita una pompa elettronica compute-rizzata viene connessa al catetere epi-durale così da rilasciare una soluzione analgesica epidurale che toglie i dolori ma lascia intatta la sensibilità, permet-tendo alla madre di alzarsi prima e di interagire con figlio e parenti. “Le ini-ziative per valorizzare la centralità del-la persona nella pratica clinica hanno bisogno di un substrato di conoscenze scientifiche solide e consolidate per evi-tare approcci aneddotici o, peggio, mo-daioli. Per questo è necessario un impe-gno costante della ricerca sperimentale nella scoperta di nuove molecole, nella valutazione della loro efficacia terapeu-tica, nello studio di nuove modalità di rilascio, nello sviluppo di nuove tecno-logie diagnostiche e per l’assistenza, come nei settori dell’imaging e della te-lemedicina” sottolinea Sotis. All’Open Day è stato mostrato anche il metodo del cosiddetto ‘cesareo dolce’, o natu-ral cesarean, un taglio già utilizzato in alcuni dei maggiori ospedali mondiali che si basa sul contatto immediato pelle a pelle tra bambino e madre. “Durante l’intervento si ha un contatto prolungato per la prima ora di vita e un’estrazione fetale lenta, così da facilitare l’adatta-mento neonatale. Il taglio del cordone, poi, sarà ritardato per prevenire l’ane-mia del neonato. I benefici del contatto pelle a pelle sono numerosi e documen-tati: si rafforza il legame mamma figlio; si stimola alla madre la produzione di ossitocina, favorendo l’espulsione del-la placenta e riducendo il rischio di emorragia; si favorisce l’allattamento al

LE NEWS | SCIENZE E RICERCHE • N. 30 • 1° GIUGNO 2016

4

dividuato nuove molecole capaci di ini-bire la proteina umana DDX3, di cui “si nutrono” i virus. Sarà così possibile con un unico farmaco combattere tutte le in-fezioni virali. La ricerca, diretta dal pro-fessor Maurizio Botta del dipartimento di Biotecnologie, chimica e farmacia dell’Università di Siena e dal profes-sor Giovanni Maga dell’Istituto di Ge-netica Molecolare del CNR di Pavia, è stata pubblicata dalla rivista americana PNAS - Proceedings of the National Academy of Sciences. Si tratta di un ap-proccio che indica una vera rivoluzione per le terapie antivirali, in quanto sono state sviluppate molecole che invece di colpire i classici componenti virali, come succede con i farmaci attualmente in commercio, inibiscono una proteina umana, la RNA elicasi DDX3, che i vi-rus utilizzano per infettare la cellula e replicarsi. Gli inibitori sviluppati sono in grado di essere efficaci contro tutti i virus, anche quelli mutanti, che risul-tano resistenti ai farmaci ora utilizzati. Uno studio preliminare in vivo, effet-tuato in collaborazione col professor Maurizio Sanguinetti, dell’Università Cattolica di Roma, ha dimostrato che il composto non è tossico nei ratti, e che è in grado di biodistribuirsi nei tessuti. “Il potenziale di questi composti è enorme – ha evidenziato il professor Botta - e potrebbe trovare applicazione nel tratta-mento dei pazienti immunodepressi che spesso sono soggetti ad altre infezioni virali, come nel caso dei pazienti HIV/HCV coinfetti. Inoltre, l’ampio spettro antivirale che caratterizza i composti potrebbe rappresentare una valida solu-zione anche per il trattamento dei nuovi virus emergenti che si stanno diffon-dendo in maniera sempre più frequente ed estesa col fenomeno della globaliz-zazione, e per i quali non è spesso nota una cura efficace. Il nostro team sta continuando a lavorare strenuamente per conseguire questo obiettivo, per il quale ci aspettiamo risultati significati-vi, cioè la messa a punto di una nuova terapia antivirale completamente effica-ce nel giro di pochi anni”. Il progetto è stato sviluppato grazie al supporto del-la Regione Toscana, che per prima ha creduto in questo lavoro, e della First

ed è orientato alla formazione di una nuova figura professionale di Ingegnere che, nel settore automotive, dovrà ope-rare nella fase iniziale di progettazione dei nuovi veicoli: dallo sviluppo del prototipo alla fase dei test in ambiente di simulazione prima e successivamen-te in pista e su strada. La competenza specialistica acquisita durante il Master è particolarmente richiesta nel compar-to dell’automotive dai principali car maker, dalle società di engineering e dai produttori della componentistica. Il Master si pone nel panorama formativo universitario italiano e internazionale come una novità assoluta grazie alla collaborazione di due realtà di eccel-lenza: l’Università degli Studi di Pavia, uno fra i più prestigiosi atenei in Italia e Quattroruote Academy, la divisione di Editoriale Domus a cui fanno capo gli studi, i progetti e l’organizzazione dei Master di alta formazione. Quattroruote Academy vanta un know-how esclu-sivo in ambito automotive garantito dalle competenze specifiche della rivi-sta Quattroruote e del Centro di Guida Sicura Quattroruote. Le lezioni teoriche in aula si alterneranno a esercitazioni pratiche con l’utilizzo di un simulatore che consente test in realtà virtuale per il collaudo, il settaggio e la messa a pun-to della dinamica dei prototipi. La col-laborazione di Quattroruote Academy permette poi di inserire nel programma del Master ben dodici giornate di ses-sioni in pista - presso il Centro di Guida Sicura Quattroruote a Vairano (PV) - dove gli studenti potranno effettuare in prima persona, assistiti dai collaudatori del Centro Prove, i test, le fasi di messa a punto e collaudo delle vetture a loro disposizione. E’ previsto un corso pro-pedeutico di guida in pista - della durata di due giorni - al fine di acquisire la tec-nica e la sensibilità di guida indispensa-bile per i test di sviluppo delle vetture.

Un unico farmaco contro i virus più pericolosi

Uno studio condotto in collaborazio-ne tra Università di Siena e il Cnr ha in-

cloud per l’analisi e l’elaborazione delle informazioni.

Trasferimento tecnologico: il CERN e l’INFN incontrano l’Università di Sassari

Il CERN (Conseil européen pour la recherche nucléaire), principale labo-ratorio mondiale dedicato alla fisica delle particelle elementari e delle loro interazioni e l’INFN (Istituto naziona-le di Fisica nucleare) hanno organiz-zato a Sassari “Il Futuro è innovazione - CERN, INFN e Uniss insieme per la crescita del territorio”, un confronto con il Trasferimento tecnologico dell’Ate-neo da cui potrà nascere una collabora-zione in grado di offrire ai ricercatori e alle imprese sarde nuove opportunità di sviluppo attraverso la “terza missione” dell’Università degli Studi di Sassari. Protagonisti eccellenti Giovanni Anelli, Group leader delle attività Trasferimen-to tecnologico del CERN, ed Enrico Chesta, coordinatore del Trasferimento tecnologico della ricerca aerospaziale del CERN. Per presentare le attività di trasferimento tecnologico dell’INFN sono intervenuti Francesco Taccetti del Laboratorio fiorentino di Tecniche nu-cleari per i Beni culturali, e Cristina Vi-stoli del Laboratorio INFN di Bologna specializzato in tecnologie informatiche e telematiche (CNAF).

L’Università di Pavia e Quattroruote Academy formeranno nuove figure di ingegneri

L’offerta formativa dell’Università di Pavia si è arricchita quest’anno di un nuovo progetto didattico, unico nel panorama internazionale per i suoi con-tenuti e la modalità formativa: il Master di I Livello “Design and Development of Vehicle Dynamics”. Il Master è aper-to a studenti che hanno conseguito al-meno la Laurea Triennale in Ingegneria

SCIENZE E RICERCHE • N. 30 • 1° GIUGNO 2016 | LE NEWS

5

utilizzati per lo studio dei cambiamen-ti climatici nel Mediterraneo. Saranno inoltre istituiti a bordo una serie di os-servatori per l’avvistamento e lo studio del comportamento e delle migrazio-ni dei cetacei durante la navigazione diurna. Costa metterà a disposizione le proprie navi e le relative professionalità di bordo per supportare le attività di ri-cerca della rete scientifica del Cnr, i due partner svilupperanno inoltre iniziative congiunte di divulgazione e sensibiliz-zazione relative alle stesse tematiche. “La caratteristica precipua della ricerca del Cnr è di unire competenze scienti-fiche e tecnologiche di eccellenza con forte connotazione interdisciplinare e di attivare iniziative di scambio con altri Enti, Università, istituzioni, aziende e soggetti sociali. Siamo pertanto lieti di intraprendere con Costa attività comuni di ricerca, di formazione avanzata e di divulgazione scientifica”, dichiara Enri-co Brugnoli, direttore del dipartimento scienze del sistema Terra e tecnologie per l’ambiente del Cnr. “Sensibilizzare i nostri ospiti sulla necessità di salvaguar-dare l’ambiente e in particolare il mare è parte integrante del nostro impegno. Insieme al Cnr lavoreremo per diffon-dere la conoscenza sull’importanza del rispetto dei suoi equilibri e per condivi-dere opportunità che possono derivare dall’impiego di tecnologie innovative a supporto della protezione dell’ambiente marino. Da tempo lavoriamo concreta-mente per favorire sia lo sviluppo della ricerca scientifica, sia la promozione di progetti e processi orientati all’innova-zione responsabile”, ha dichiarato Ste-fania Lallai, sustainability and external relations director Costa Crociere. Con la sottoscrizione dell’accordo quadro, della durata di quattro anni 2016 - 2020, viene istituito un Comitato bilaterale con il compito di definire e coordinare le azioni di collaborazione, di cui fanno parte due rappresentanti del Cnr e due rappresentanti Costa, nominati rispet-tivamente dal Presidente del Cnr e dal direttore generale di Costa Crociere. Le modalità saranno definite all’atto della stipula delle convenzioni operative ma tra le azioni principali rientra la dispo-nibilità ed il supporto ai ricercatori Cnr

ma e Nagasaki), il progetto si propone come un’occasione per stimolare la ri-flessione sul ruolo che hanno avuto gli scienziati che la realizzarono, Enrico Fermi e Robert Oppenheimer: avrebbe-ro dovuto ribellarsi? smettere le ricer-che? “Ho voluto creare uno spettacolo ‘immersivo’ – racconta il drammaturgo Vitali Rosati – fin dall’ambientazione. La storia si svolge nel laboratorio mi-litare di fisica nucleare di Los Alamos, quartier generale del Progetto Manhat-tan (uno dei luoghi segreti allestiti dal governo per inventare la bomba), che ospitava diverse migliaia di persone, fra scienziati, militari, e personale di servi-zio. Non usciremo mai da Los Alamos; gli attori si rivolgeranno direttamen-te al pubblico. Ogni spettatore per noi sarà uno scienziato, o un suo familiare, che riceverà spiegazioni per lavorare e istruzioni per ambientarsi. L’idea è quella di raccontare un fatto drammati-co, di rifletterci, senza però appesantire la narrazione”. Gli studenti sono stati coinvolti in tutti gli aspetti della mes-sinscena: dall’elaborazione di un breve testo scritto da loro, alla realizzazione di video proiezioni che fanno da sfon-do alla storia, dalla partecipazione al progetto dei costumi d’epoca, fino alla recitazione.

Un accordo-quadro tra Cnr e Costa Crociere nel settore dell’oceanografia e delle scienze marine

Una sinergia tra due soggetti impe-gnati in modi e ambiti diversi sulla so-stenibilità ambientale. È questo lo spiri-to che muove l’accordo quadro siglato tra Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e Costa Crociere con l’auspicio di stimolare importanti occasioni di confronto, di sviluppo e di approfon-dimento relative a tematiche di ricerca di particolare rilievo nei settori dell’o-ceanografia e delle scienze marine. I dati raccolti attraverso un monitoraggio continuo lungo i tratti del mare percorsi dalle navi, quali temperatura, salinità, ossigeno disciolto, saranno elaborati e

Health Pharmaceutical B.V. che ne ha sostenuto il successivo sviluppo. Un al-tro supporto è venuto da una generosa donazione della Fondazione Dario Fo e Franca Rame e da finanziamenti PRIN del MIUR.

All’Università di Siena va in scena la responsabilità della scienza

Dal percorso di studio sul “principio di responsabilità della scienza”, svilup-pato dall’Università degli Studi di Siena, è scaturito il progetto teatrale Prometeo scatenato, realizzato dalla compagnia Egumteatro, in collaborazione con liceo artistico “Duccio di Buoninsegna”, con il contributo del Comune di Siena e il supporto di Fondazione Toscana Spet-tacolo onlus. Il laboratorio, guidato da Annalisa Bianco, ha coinvolto venti studenti provenienti da diversi ambiti di studio dell’Ateneo senese (Medici-na, Fisica, Lettere Moderne, Economia, Giurisprudenza, Scienze Geologiche, Filosofia), e tre neolaureati che stanno conducendo un corso di montaggio ci-nematografico presso il liceo artistico “Duccio di Buoninsegna”. Il lavoro si è articolato in una fitta serie di incontri da ottobre 2015 fino a maggio di quest’an-no per indagare, approfondire, dibattere sul rapporto oggi fra la scienza (l’uomo) e la natura, su come “l’etica debba an-dare incontro a una nuova fondazione”. Alla discussione hanno dato il loro ami-chevole contributo Ubaldo Bottigli, do-cente di fisica applicata presso l’Istituto nazionale di fisica nucleare, e Saverio Battente, docente di storia contempo-ranea a Siena. L’argomento guida del progetto – la storia della costruzione della bomba atomica dal punto di vista dei fisici che vi hanno lavorato – è stato anche il tema centrale dello spettacolo conclusivo, Benvenuti a Los Alamos! andato in scena al Teatro dei Rozzi, elaborato per la parte drammaturgica da Gherardo Vitali Rosati, scrittore e critico di teatro, e diretto da Annalisa Bianco. A settant’anni dalla prima ato-mica (agosto 1945, bombe su Hiroshi-

LE NEWS | SCIENZE E RICERCHE • N. 30 • 1° GIUGNO 2016

6

Abbonamenti e acquistiScienze e Ricerche in formato elettronico (pdf HD a colori):• abbonamento annuale (24 numeri + supplementi + le news quindicinali): 42,00 euro (29,00 euro

per gli autori, i componenti del comitato scientifico e del collegio dei referees)Scienze e Ricerche in formato cartaceo (HD, copertina a colori, interno in b/n):• abbonamento annuale (24 numeri): 168,00 euro• abbonamento semestrale (12 numeri): 84,00 euro• una copia: 13,00 euro (7,00 euro per gli abbonati alla versione cartacea)

informazioni: [email protected]

SCIENZE E RICERCHE • N. 30 • 1° GIUGNO 2016 | LE NEWS

7

alla Conferenza dei rettori delle univer-sità italiane (Crui) e sostenuta dal Mi-nistero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Miur) e dalla Fondazione Crup. In quella occasione verranno as-segnati cinque riconoscimenti ai poster in assoluto più votati nelle quattro aree di ricerca così ripartiti: un premio cia-scuno per le aree economico giuridica, medica e umanistica e linguistica, due premi per l’area tecnico scientifica.

“Scienziati irriducibili” e “fisici senza frontiere” all’Università di Ferrara

Si è svolta al Polo Adelardi dell’U-niversità di Ferrara la seconda edizione del Festival How I met Science!, orga-nizzato da Scienziati irriducibili e Fisici senza frontiere, gruppi divulgativi di giovani studenti e ricercatori dell’U-niversità di Ferrara, grazie al contri-buto del Fondo Culturale d’Ateneo 2015/2016. “L’evento - spiegano gli organizzatori - è stato dedicato a tutti i ragazzi in età scolare, e vuole trasmette-re la passione per la scienza, mostrando come il divertimento sia legato a dop-pio filo a curiosità ed emozione della scoperta. Attraverso laboratori, attività didattiche e sfide di abilità sono stati esposti i più svariati argomenti di mate-matica, fisica e delle scienze in genera-le. La visita cha compreso un percorso di 2 ore, con 4 dimostrazioni a scelta fra i seguenti laboratori: Eureka! Sco-priamo tutto sulla spinta di Archimede. Eppur si muove. Studiamo le leggi del movimento dei corpi, in modo intuitivo e divertente. Vibrazioni, onde e suono. Avviciniamoci al mondo straordina-rio del suono. E luce fu. Un fenomeno così naturale come la visione può na-scondere molti segreti! Sotto pressione. Senza aria non potremmo respirare, ma di certo questo non è l’unico ruolo che gioca nella quotidianità. Un fulmine a ciel sereno. Alla scoperta della magia dei fenomeni elettrostatici. Che caldo che fa. Che cos’è il calore e quali sono i suoi effetti? Azzardo e probabilità. La

Europa, Nord e Sud America, Africa e Asia, ed è stato pensato per rispondere al quesito a lungo dibattuto sull’influen-za dei diversi prodotti di trattamento (Fattore VIII plasma-derivato o ricom-binante) sullo sviluppo di inibitore con-tro il Fattore VIII in pazienti con emo-filia A grave. E’ il primo studio clinico randomizzato - condotto tra il 2010 e il 2015 con 251 pazienti arruolati - che assegna “a caso” ai pazienti il tipo di prodotto di trattamento, Fattore VIII plasma-derivato o Fattore VIII ricombi-nante. Gli studi randomizzati sono rite-nuti dai clinici in grado di fornire il più alto livello di evidenza. I risultati sono stati pubblicati su New England Journal of Medicine.

L’Università di Udine presenta alla città le migliori ricerche dei dottorandi

E’ stata inaugurata a Udine la secon-da edizione di “PhD Expo 2016”, vetri-na delle attività di ricerca più innovative condotte dai dottorandi dell’Università di Udine nelle quattro principali macro aree di ricerca sviluppate dall’ateneo friulano, economico giuridica, medi-ca, tecnico scientifica, umanistica e linguistica. L’obiettivo è rendere più facilmente accessibile il mondo della ricerca universitaria, in particolare fa-vorendo e alimentando la conoscenza reciproca con le realtà imprenditoriali e culturali e con l’intero territorio regio-nale di riferimento. L’iniziativa è orga-nizzata in collaborazione con il Centro di ricerca e trasferimento tecnologico “Friuli Innovazione” di Udine. Novità dell’edizione 2016, l’iniziativa “PhD Selezione”, a cui accederanno i poster dei dottorandi presenti al “PhD Expo 2016” e più votati dai visitatori per l’ef-ficacia comunicativa.“PhD Selezione” sarà anche presente a Udine durante la prossima edizione, dal 1° al 3 luglio, di “Conoscenza in Festa” (www.cono-scenzainfesta.eu), manifestazione pro-mossa dall’Università di Udine insieme

a poter usufruire delle navi Costa ai fini della realizzazione delle attività di ri-cerca.

Emofilia A grave: uno studio internazionale coordinato dal’Università di Milano

Nei pazienti con emofilia A grave il trattamento con prodotti ricombinanti porta ad un rischio di sviluppo dell’i-nibitore maggiore dell’87% rispetto al trattamento con prodotti plasma-deriva-ti. E’ in sintesi il risultato di uno studio internazionale coordinato da ricercatori della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico e Uni-versità di Milano. SIPPET, questo il nome del progetto (Survey of Inhibitors in Plasma-Products Exposed Toddlers) è il primo studio randomizzato nel cam-po dell’emofilia sul ruolo del tipo di prodotto di trattamento dell’emofilia A grave nello sviluppo di inibitore. Secon-do la ricerca - guidata da Flora Peyvandi e Pier Mannuccio Mannucci, della Fon-dazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico e dell’Università di Milano - i pazienti con emofilia A soffrono di episodi di sanguinamento per tutta la vita a causa della mancanza nel loro sangue del Fattore VIII della coagulazione. I sanguinamenti possono essere trattati o prevenuti grazie all’in-fusione di concentrati di Fattore VIII, ricavati dal plasma umano, oppure ri-combinanti, cioè creati in laboratorio con le biotecnologie. Mentre da un par-te questi trattamenti hanno normalizza-to l’aspettativa di vita dei pazienti con emofilia A, un significativo numero, circa il 30%, dei bambini sviluppa an-ticorpi (inibitori) contro il Fattore VIII; questo rende il trattamento non efficace, complicando la gestione clinica di que-sti pazienti con difficile controllo dei sanguinamenti e aumentata mortalità, nonché aumenta in modo significativo il suo costo. Lo studio SIPPET ha coin-volto 42 centri emofilia in 14 paesi di

LE NEWS | SCIENZE E RICERCHE • N. 30 • 1° GIUGNO 2016

8

clostridi. Attraverso la metaproteomica e lo studio dinamico del microbiota sarà adesso possibile sviluppare procedure ed interventi per ridurre la fermenta-zione ad opera dei clostridi durante la stagionatura del Grana (e utilizzabile come modello per tutti i formaggi a latte crudo). Lo studio fornisce anche nuove prospettive per la tracciabilità e la sicu-rezza alimentare attraverso l’analisi del microbiota.

I giovani della provincia di Roma fotografati dal CNR

Terminata la scuola superiore il 30% dei ragazzi desidera lavorare, il 50% an-dare all’Università, quota decisamente più bassa rispetto a dieci anni fa, quan-do si attestava al 65,8%, ma leggermen-te più alta rispetto agli anni appena tra-scorsi; 20 su cento sono incerti rispetto al proprio futuro. Le ragazze sono più determinate a proseguire nella forma-zione: 60% contro il 43% dei maschi, più proiettati verso la ricerca di un’oc-cupazione (35% contro il 23% delle femmine), ma anche più indecisi (22% contro 17%). Nelle scelte, lo ‘status so-ciale’ conta: la prospettiva di iscriversi all’università è più elevata tra i bene-stanti (62%) e diminuisce tra i ragazzi di ceto inferiore (45%).

Sono alcune delle risultanze del Pro-getto ‘Gap - Giovani alla prova’, messo in campo dall’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr per fotografare i giovani di Roma e provincia, quasi 2.000 studenti di 17 scuole secondarie di secondo grado del-la Città metropolitana di Roma Capita-le, chiamati ad esprimersi su temi quali lavoro, bullismo, consumi di droghe e alcol, diversità e immigrazione, reti so-ciali e tempo libero. Spiega Antonio Tintori dell’Irpps-Cnr (l’istituto di ri-cerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr): “Nonostante solo la metà dichiari l’intenzione di immatri-colarsi, l’Università è ancora conside-rata da molti un’esperienza importan-te (80%) per trovare un buon lavoro, soddisfare i propri interessi e come

cuni casi l’influenza dell’abbigliamento e della postura. In occasione del con-vegno sono stati esposti alcuni fra gli esemplari più interessanti e la vettura formula SAE dell’Unipg Racing Team. La “Galleria del Vento” dell’Università di Perugia, costruita nel 1992 per vole-re e passione del Prof. Raffaele Balli, è cresciuta in sinergia con le aziende che nel tempo gli hanno affidato importan-ti attività di sviluppo aerodinamico dei propri modelli. Intitolata alla memoria del suo fondatore, il 6 luglio 2011, è oggi gestita da un gruppo di lavoro che continua giorno per giorno a far cresce-re questa struttura coltivando la prezio-sa eredità di passione e idee che ancora oggi costituiscono il più alto e innovati-vo valore del laboratorio.

In uno studio dello Spallanzani e dell’Università di Milano il segreto di un perfetta forma di Grana Padano

Uno studio realizzato nell’ambito del Progetto Filigrana del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, guidato dal Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università Statale di Milano e dall’ Istituto Spallanzani di Milano, vela il segreto per una perfet-ta stagionatura del celebre formaggio italiano attraverso l’analisi proteomica del microbiota. All’origine ci sono i clostridi butirrici, batteri sporigeni non patogeni, naturalmente presenti nel lat-te crudo utilizzato per la produzione del formaggio, che fermentando causano occhiature e gonfiore tardivo nei for-maggi a pasta dura durante la stagio-natura. Questi “difetti” si presentano in oltre il 20% delle forme prodotte e causano un deprezzamento della forma, poiché non risponde alle caratteristiche richieste dal disciplinare. Per evitare la germinazione delle spore si utilizzano additivi come il lisozima (un antimicro-bico naturale estratto dalle uova) che inibisce selettivamente la crescita dei

probabilità intorno a noi: cosa significa, a cosa serve, esempi, quesiti ed enigmi famosi. Il gioco e la scienza. Geometrie degli specchi ed altre illusioni, non solo ottiche. Matematica in bolle. Utilizzia-mo le bolle di sapone per spiegare con-cetti basilari di chimica e fisica. Le sfere di Lènart. Che cosa sono una linea retta, un angolo, un triangolo?”.

“L’iniziativa rientra in un progetto vasto ed ambizioso – proseguono gli organizzatori – e rappresenta il culmine di un percorso di formazione dedicato a studenti Unife su tecniche di didatti-ca e divulgazione scientifica, suddiviso in tre momenti: corsi di formazione, approfondimenti sul campo, interagen-do con scuole primarie e secondarie, e Festival conclusivo, palcoscenico per gli studenti universitari per mostrarsi come divulgatori, nonché momento aperto alla cittadinanza in cui conciliare apprendimento della scienza ed attività ludiche”. L’evento, promosso in colla-borazione con La vite di Archimede, ForMATH e La terra dell’orso - e natu-ra, è patrocinato e supportato dai Dipar-timenti di Fisica e Scienze della Terra e Matematica ed Informatica di Unife, dalla sezione ferrarese dell’ INFN e dal Comune di Ferrara.

Compie vent’anni la Galleria del Vento dell’Università di Perugia

I risultati delle prove sperimentali su 18 motociclette prodotte dal 1921 al 2007 sono stati presentati in occasio-ne del convegno “Ritorno al passato. Ottanta anni di evoluzione dell’aerodi-namica del motociclo” svoltasi all’U-niversità di Siena nei giorni scorsi. Si tratta di uno studio condotto dalla Gal-leria del Vento “Raffaele Balli” dell’A-teneo di Perugia in collaborazione con il Club Auto e Moto d’Epoca Perugino (Camep) su esemplari molto rari e inte-ressanti, sia da turismo che da compe-tizione. Il grande numero di modelli di epoche diverse è stato provato con gli stessi strumenti e con lo stesso pilota a bordo andando anche a valutare in al-

SCIENZE E RICERCHE • N. 30 • 1° GIUGNO 2016 | LE NEWS

9

obiettivo fondamentale su cui diverse linee di ricerca dell’Università Catto-lica e del Policlinico A. Gemelli sono fortemente impegnate. Negli anni si è assistito a un notevole aumento dell’a-spettativa di vita che ha portato a un in-cremento della percentuale di anziani in tutto il mondo occidentale, in particolar modo in Italia. Ciò ha conseguenze so-prattutto se si tiene conto che una buo-na parte degli ultra sessantacinquenni presenta una o più patologie. Oggi uno degli obiettivi della medicina deve es-sere di affiancare all’aumento della spe-ranza di vita, anche quello di una vita priva di malattie di rilievo e invalidanti. È importante quindi associare a un ap-proccio classico di prevenzione e cura delle malattie grazie a vaccini, stili di vita corretti, terapie farmacologiche e chirurgiche, un approccio di tipo pre-ventivo che permetta di rallentare o pre-venire i processi fisiologici e patologici della senescenza. L’invecchiamento è spesso associato a un aumento della fragilità che corrisponde a uno stato di maggiore “vulnerabilità” intesa come una ridotta capacità di reagire a eventi stressanti.

Nutrizione e plasticità cerebrale. Da-gli effetti deleteri sul cervello di una dieta troppo ricca di grassi saturi, ai benefici dei grassi essenziali omega-6; da studi su pazienti obesi per valutare gli effetti dell’obesità sul cervello, fino a ricerche sul Dna per vedere come una dieta squilibrata imprima i suoi segni sui geni stessi, con conseguenze che si ripresentano per generazioni.

Brigaid, il progetto europeo per far fronte ai disastri. Tra i partner l’Università di BolognaPromuovere l’adattamento al cambiamento climatico e ai disastri naturali mediante sistemi innovativi. È l’obiettivo del nuovo progetto europeo BRIGAID, partito ufficialmente da pochi giorni con il coinvolgimento anche dell’Università di Bologna. Il progetto, che si inquadra

nutrienti “amici” del bambino, deter-minanti per lo sviluppo prenatale (del feto) e post-natale; dalle ricerche sui nutrienti che rallentano i naturali pro-cessi dell’invecchiamento, a quelle sugli effetti dannosi di diete troppo ric-che di zuccheri o di grassi sul cervello. Sono alcune delle ricerche nell’ambito della nutrizione umana messe in vetri-na in occasione della V edizione della “Giornata per la Ricerca” della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica e della Fondazione Policlini-co A. Gemelli svoltasi nei giorni scorsi nell’Aula Brasca del Policlinico. Tema della Giornata è “Il ruolo della Nutri-zione nella salute, dalla prevenzione alla cura”.

Nutrizione e funzioni di organi quali fegato e reni. Studi di genetica per arri-vare a diete personalizzate anti-calcoli renali e per difendere la salute epatica, ricerche per comprendere quali sono i nutrienti amici, e quali i nemici, di due organi fondamentali per l’organismo umano quali sono reni e fegato. Sono le principali novità in scena in questa area della ricerca su nutrizione e salute. La grande disponibilità di cibo e le varia-zioni dello stile di vita e del comporta-mento alimentare hanno contribuito ad aumentare il riscontro di alterazioni a carico dei reni e del fegato, che sono i principali ‘filtri’ dell’organismo. .

Nutrizione in gravidanza e durante lo sviluppo. La nutrizione gioca un ruolo importantissimo anche nello sviluppo fetale e del bambino, quindi “problemi nutrizionali possono essere associati a difetti congeniti e patologie pedia-triche”, spiegano le dottoresse Wanda Lattanzi, ricercatore, e Valentina Gior-gio, Dirigente medico. “La qualità e la quantità dei nutrienti, quali per esempio le vitamine, come l’acido folico, ma anche gli zuccheri, e soprattutto il loro bilanciamento nella dieta, hanno un im-patto enorme sul paziente pediatrico, essendo in grado di modificarne lo svi-luppo prenatale e post-natale”.

Nutrizione e fragilità. Nei cibi si tro-vano alcuni dei più importanti segreti per vivere a lungo e bene. Capire quali siano i nutrienti che rallentano i natu-rali processi dell’invecchiamento è un

fonte di cultura. Le professioni ambite spaziano dal settore tecnico-ingegneri-stico (16%), a quello sportivo (12%) o turistico-enogastronomico (11%). “Sul futuro gli studenti hanno le idee relati-vamente chiare e appaiono positivi, ma hanno consapevolezza della difficoltà di programmarlo”, commenta il ricercato-re. Se si guarda alla sfera delle relazioni amicali, i luoghi privilegiati per tesse-re rapporti interpersonali rimangono la piazza o la strada (63%), soprattutto per chi abita fuori città, ma l’indagine con-ferma che nel tempo libero la naviga-zione in internet e l’uso di smartphone o altri device è l’attività più gettonata, seguita da ascolto di musica, pratica sportiva e – con percentuali minime - apprendimento di uno strumento musi-cale (3 ragazzi su 100), frequentazione di musei, mostre e teatro (2%), attività di volontariato, informazione e socio-politiche (1%). È stata poi rilevata la percezione dei comportamenti a rischio. “Il consumo di vino e birra oggi è pie-namente parte della cultura giovanile ed è ritenuto una ‘scelta personale che va rispettata’ da 6 studenti su 10, ma 4 su 10 approvano anche quello di supe-ralcolici, hashish e marijuana” continua Tintori. “Le droghe cosiddette ‘pesanti’ godono di minore consenso, ma le per-centuali non sono insignificanti: l’uso dell’eroina, ad esempio, è approvato dall’8% e il 15% non si espone, ritenen-do che solo conoscendo la situazione specifica si possa dire se la scelta è ri-spettabile o stigmatizzabile, quota che sale al 16% e 19% rispettivamente per acidi-droghe sintetiche e cocaina”.

Dedicata al ruolo della nutrizione nella salute la V Giornata per la Ricerca promossa dalla Cattolica e dal Policlinico Gemelli

Dagli studi di genetica per arrivare a sviluppare diete personalizzate con effetti preventivi e terapeutici sulle malattie epatiche e renali, a quelli sui

LE NEWS | SCIENZE E RICERCHE • N. 30 • 1° GIUGNO 2016

10

hanno spaziato su differenti temi, dal-la sicurezza alimentare al rispetto del cibo, dalla psicologia della nutrizione al futuro delle piante transgeniche, dal binomio gastronomia-scienza ai luoghi del cibo, dalla chimica dei sapori ai “microbi amici”, dallo spreco alimenta-re all’alimentazione come momento di prevenzione per la salute. Il tutto all’in-terno del progetto “Unipr&Expo - L’U-niversità di Parma per Expo 2015”, con il quale l’Ateneo della città ha messo in campo il suo patrimonio di sapere sulle tematiche legate all’alimentazione e al cibo, e più in genere in relazione agli ambiti trattati dall’Esposizione Univer-sale di Milano 2015 “Nutrire il Pianeta. Energia per la vita”. Anche questo volu-me, come del resto gli incontri da cui ha avuto origine, costituisce il contributo dell’Università di Parma al confronto su alimentazione, sostenibilità e svilup-po avviato dall’Esposizione Universale di Milano.

niversità di Parma per EXPO”, appun-tamenti divulgativi per la città svolti da maggio a novembre 2015 al Palazzo del Governatore e dedicati alle tematiche trattate dall’Esposizione Universale di Milano. Il volume, curato da Erasmo Neviani, delegato del rettore per EXPO 2015, è stato pubblicato da MUP Edito-re e s’intitola “I sabati dell’Università di Parma per EXPO 2015 - L’Ateneo per il territorio”. La pubblicazione, realizzata anche con il contributo della Fondazio-ne Cariparma, raccoglie le 22 lezioni aperte alla cittadinanza che dal 16 mag-gio al 21 novembre 2015 si sono avvi-cendate, il sabato mattina, al Palazzo del Governatore, nell’ambito della rassegna proposta dall’Università di Parma con la co-organizzazione del Comune e il supporto di numerose istituzioni e realtà del territorio. Gli incontri, tenuti princi-palmente da docenti dell’Ateneo ma an-che da esperti del mondo della ricerca, delle istituzioni, dell’associazionismo,

tra gli obiettivi degli accordi sul clima sottoscritti nel dicembre 2015 a Parigi in occasione di COP21, si propone di creare uno stretto legame tra le istituzioni, le comunità e le imprese, attraverso modelli concettuali, prove a scala di prototipo, analisi di impatto ambientale e sociale, nonché la redazione di piani di business per le proposte innovative più promettenti. Al centro dell’attenzione c’è la resilienza ai cambiamenti climatici e agli eventi estremi in Europa.

Raccolte in un volume le lezioni dell’Università di Parma sui temi di Expo 2015

Sono diventate un volume le lezioni di “Nutrire il pianeta - I sabati dell’U-

Documenti

1.Anvur. Rapporto sullo stato del sistema universitario e della ricerca 2016(comunicato Stampa dell’Anvur. 24 maggio 2016)

L’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Univer-sitario e della Ricerca (ANVUR) ha presentato il secondo Rapporto biennale sullo stato del sistema universitario e del-la ricerca. Nel Rapporto vengono descritte le caratteristiche del sistema universitario e degli enti di ricerca nella loro evo-luzione temporale, l’offerta formativa degli atenei e il corpo docente, le carriere degli studenti, la situazione dei laureati e il mondo del lavoro, la struttura del finanziamento pubblico e privato, la governance degli atenei e la qualità e l’impatto della produzione scientifica. Si tratta di una fotografia molto dettagliata che mette in evidenza luci e ombre di un sistema complesso in grande cambiamento. LUCI E OMBRE

Fra i punti di forza del sistema vanno senza dubbio evi-

denziati:- Negli ultimi due anni si è arrestato il calo degli imma-

tricolati che si era osservato a partire dalla metà degli anni Duemila. Nell’ultimo anno si registra una prima inversione di tendenza, con un incremento dell’1,6% del numero di iscritti (del 2,4% tra i giovani con età pari o inferiore a 20 anni). Il numero degli immatricolati è cresciuto soprattutto al Nord con +3,2% (4,1% sotto i 20 anni) ma ha avuto un miglioramento anche nel Mezzogiorno con +0,4% (+0,8% sotto i 20 anni).

- Migliora anche la regolarità dei percorsi di studio sia dal punto di vista di quanti terminano gli studi nei tempi previsti, sia della diminuzione di coloro che non proseguono al secon-do anno. Nell’anno 2014/2015 dopo 11 anni dall’iscrizione risulta che il 57,8% degli studenti si è laureato, il 38,7% ha abbandonato e il 3,5% ancora iscritto. I tassi di abbandono più bassi si registrano nei corsi a ciclo unico, in particolare nelle aree di Farmacia e Medicina e chirurgia (che sono ad accesso programmato), con una percentuale di abbandono intorno al 6‐7%. Da segnalare invece l’altissima percentuale di abbandoni tra gli studenti provenienti da un istituto profes-sionale: dopo 3 anni di corso triennale abbandona l’universi-tà tra il 44% e il 48% degli iscritti.

- La mobilità degli studenti tra atenei è aumentata in tutte le aree del Paese, specialmente a livello di lauree magistrali:

SCIENZE E RICERCHE • N. 30 • 1° GIUGNO 2016 | LE NEWS

11

a favore degli studenti capaci e meritevoli per altre finalità.- L’incertezza associata alle prospettive di carriera accade-

mica, che induce fenomeni preoccupanti come: l’abbandono della carriera da parte di molti dottori di ricerca e assegnisti che non possono permettersi lunghi periodi d’insicurezza retributiva; la “fuga dei cervelli” in proporzioni superiori a quelle fisiologiche, ovvero senza un corrispondente flusso di ricercatori in arrivo dalle istituzioni estere; la sofferenza di molti giovani di valore, che vivono con difficoltà gli anni più produttivi della loro vita scientifica.

- La riduzione del corpo docente a seguito dei pensiona-menti, che è stata solo parzialmente compensata con l’in-gresso di ricercatori a tempo determinato, una figura inno-vativa che stenta tuttavia ad affermarsi. Dalla fine degli anni Novanta a oggi il personale docente di ruolo è cresciuto a “campana”: è aumentato senza soluzione di continuità rag-giungendo un livello massimo nel 2008 (62.538 assunti) e successivamente è sceso del 12% fino al 2015 (54.977), a seguito dei provvedimenti di blocco del turnover.

- L’ampliarsi del divario tra atenei delle diverse macrore-gioni del paese, anche a causa della lunga assenza di politi-che che mirassero a incoraggiare una convergenza, prima di tutto qualitativa, nella ricerca come nella didattica.

- La quota del prodotto interno lordo (PIL) dedicata alla spesa in ricerca e sviluppo (R&S) è rimasta stabile nell’ulti-mo quadriennio (2011‐2014), confermandosi su valori mol-to inferiori alla media dell’Unione Europea e dei principali paesi OCSE: con l’1.27% l’Italia si colloca solo al 18° po-sto (con una quota uguale alla Spagna) tra i principali paesi OCSE con valori superiori solo a Russia, Turchia, Polonia e Grecia, ma ben al disotto della media dei paesi OCSE (2,35%) e di quelli della comunità europea (2,06% per UE 15 e 1,92% per UE 28).

“Negli ultimi anni l’università e la ricerca italiane si sono sottoposte, anche grazie alle misure e alle norme varate dai diversi governi, a procedure trasparenti di valutazione e re-sponsabilizzazione, come nessun altro ambito della Pubblica Amministrazione. Tuttavia, negli ultimi dieci anni questo impegno non sempre ha trovato un adeguato sostegno nelle politiche pubbliche, soprattutto dal punto di vista delle risor-se a disposizione, decisamente insoddisfacenti se rapportate al contesto internazionale” ha dichiarato Daniele Checchi, membro del Consiglio Direttivo ANVUR e coordinatore del Rapporto. “Basti a questo proposito ricordare la riduzione del Fondo di Finanziamento ordinario: solo negli ultimi due anni la ripartizione delle risorse ha mostrato i primi timidi segnali di miglioramento, spesso più nella composizione qualitativa che in termini assoluti”.

“Sarebbe opportuno migliorare ulteriormente la ripartizio-ne delle risorse, sostenendo con più decisione aspetti come il diritto allo studio e le prospettive di carriera dei migliori giovani studiosi, favorendo la mobilità dei nostri docenti e ricercatori” ha commentato Andrea Graziosi, Presidente di ANVUR. “Al tempo stesso il nostro Paese dovrebbe aumen-tare la sua capacità di attrarre validi studiosi stranieri, valo-

la quota di quanti studiano fuori regione è salita dal 18% del 2007/2008 al 22% nel 2015/2016. Della maggior mobilità hanno tratto beneficio al Nord soprattutto gli atenei del Pie-monte, dove l’incidenza di studenti fuori regione è salita dal 12% al 26% tra il 2007/2008 e il 2015/2016. La quota di resi-denti nel Mezzogiorno che s’immatricolano in un ateneo del Centro‐nord è salita da circa il 18% della metà dello scorso decennio al 24%.

- I buoni risultati raggiunti a livello internazionale dalla produzione scientifica dei nostri docenti e ricercatori, nono-stante la progressiva diminuzione dei fondi accessibili per chi si occupa di ricerca di base e di quella umanistica, settori in cui l’Italia ha una tradizione di eccellenza. Se si confron-ta la produttività con le risorse impiegate, l’Italia ha ottimi risultati, sia rispetto alla spesa in ricerca destinata al settore pubblico e all’istruzione terziaria, sia rispetto al numero di ricercatori attivi nel paese. Rispetto ai ricercatori, la produt-tività italiana nel quadriennio 2011‐2014 è pari ai livelli della Francia e superiore a quelli della Germania.

La presenza femminile tra i docenti cresce in maniera co-stante e regolare: dal 1988 a oggi è passata da 26 a 37 donne ogni 100 docenti (la quota media dei paesi OCSE è 42). Dal 2007 al 2015 la quota delle donne tra gli ordinari è passata dal 18,5 al 21,6%; tra gli associati è salita dal 33,6 al 36,5% e tra i ricercatori dal 45,1 al 46,5%. La presenza femminile è quindi in costante crescita ma resta inferiore al 50%, no-nostante già dagli inizi degli anni Novanta la quota di donne superi quella degli uomini tra i laureati e anche tra quanti conseguono un dottorato di ricerca.

- In generale va rilevata la capacità complessiva del siste-ma italiano di erogare una didattica di qualità gestendo al contempo un alto rapporto studenti/docenti, con una spesa pro-capite relativamente contenuta.

Fra le maggiori difficoltà il Rapporto mette in evidenza:- Nonostante una costante crescita osservata negli ultimi

anni, l’Italia rimane tra gli ultimi paesi in Europa per quota di popolazione in possesso di un titolo d’istruzione terziaria, anche tra la popolazione più giovane (24% contro 37% del-la media UE e 41% media OCSE nella popolazione 25‐34 anni). Il nostro paese ha colmato la distanza in termini di giovani che conseguono un diploma di scuola secondaria su-periore, ma presenta tassi di accesso all’istruzione terziaria ancora più bassi della media europea e OCSE (42% contro 63% nella media UE, 67% media OCSE).

- L’aumento positivo della mobilità degli studenti è si è realizzato in un contesto di tagli al diritto allo studio, spesso operati a livello regionale, che intaccano l’uguaglianza delle opportunità richiesta dal dettato costituzionale. La principale criticità del sistema di diritto allo studio non è solo la cronica carenza di risorse (nell’ammontare e nei tempi) ma anche la sua eterogeneità (tra regioni e, all’interno delle stesse regioni, tra atenei) nei requisiti di accesso e nei tempi di erogazione dei benefici, di incertezza circa la permanenza del sostegno da un anno all’altro. Alcune regioni, oltre a non investire ri-sorse proprie, hanno utilizzato i fondi destinati agli interventi

LE NEWS | SCIENZE E RICERCHE • N. 30 • 1° GIUGNO 2016

12

all’ANVUR. La sua stesura è frutto di una serie di analisi realizzate dall’Agenzia su basi di dati nazionali e internazio-nali che permettono di valutare l’evoluzione dello scenario, anche in relazione all’introduzione delle nuove normative. Per mandato l’ANVUR raccoglie e analizza le informazioni necessarie al monitoraggio periodico delle attività didattiche e scientifiche del sistema universitario e della ricerca. Oltre a permettere lo svolgimento delle proprie attività istituzionali, l’analisi di questi dati consente all’Agenzia di offrire suppor-to e consulenza al MIUR, agli atenei e agli enti di ricerca.

Tra le sue attività istituzionali, l’ANVUR si occupa di va-lutare la qualità della ricerca (il primo esercizio VQR 2004-2010 è stato presentato nel 2013 e il secondo è in fase di svolgimento), dell’accreditamento e della valutazione dei corsi e delle sedi universitarie (4.586 corsi e 97 sedi nel 2014/15), dell’accreditamento e della valutazione dei dotto-rati di ricerca (910 corsi del XXXI ciclo), della valutazione delle istituzioni AFAM (140 istituzioni) e di altri compiti mi-nori. Recentemente all’ANVUR sono stati assegnati anche i compiti di valutazione delle attività amministrative di 80 tra università ed enti di ricerca vigilati dal MIUR, in precedenza spettanti alla ex CIVIT.

“La struttura dell’ANVUR è decisamente inadeguata per l’insieme estremamente ampio di attività che le competono” ha commentato Andrea Graziosi, presidente di ANVUR. “L’Agenzia infatti ha una pianta organica di soli 15 funzio-nari, 3 dirigenti di seconda fascia e un direttore. A fronte di compiti normalmente più circoscritti, le agenzie europee di Paesi confrontabili con l’Italia possono contare su organici e strutture molto più estese e articolate”. Per esempio Hceres (Francia), Aneca (Spagna) e Qaa (Inghilterra) hanno staff di diverse decine di interni e si avvalgono inoltre di centinaia di esperti esterni, normalmente docenti chiamati a svolgere il ruolo di valutatori dei corsi, degli atenei e in alcuni casi della ricerca, come previsto dalle linee guida europee.

Questa inadeguatezza dell’organico è stata ribadita anche dalla Corte dei Conti nella Determinazione e relazione del-la Sezione del controllo sugli enti sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (AN-VUR) per l’esercizio 2012: “La struttura organizzativa delle Agenzie europee prevede l’attribuzione di apposite risorse umane e finanziarie per la costituzione di uffici di suppor-to per gli affari legali, per la comunicazione esterna, per i rapporti internazionali, per i servizi informatici e statistici. Tenuto conto della delicatezza, dell’ampiezza delle funzioni svolte e della pluralità di soggetti con cui l’ANVUR deve relazionarsi, la costituzione di tali uffici potrebbe essere utile ma attualmente non sono previste risorse per la loro istituzio-ne. La pianta organica dell’ANVUR, confrontata con quella in dotazione alle Agenzie dei tre Paesi europei considerati, appare di dimensioni notevolmente più ridotte” si dice nella relazione della Corte dei Conti.

rizzando maggiormente la didattica dottorale, talvolta messa in secondo piano rispetto a quella triennale e magistrale”.

Secondo ANVUR un’attenzione particolare meriterebbe infine la scarsa differenziazione del nostro sistema di istru-zione terziaria. Anche se è fortemente auspicabile un mag-giore impegno nella riduzione degli abbandoni e nel recupero dei ritardi, si dovrebbe riflettere su un ampliamento dell’of-ferta didattica anche in direzione tecnico-professionale, e non solo universitaria. Senza una maggiore diversificazione dell’offerta e un aumento complessivo delle risorse investi-te nella formazione terziaria e nella ricerca appare difficile conseguire gli obiettivi del processo europeo di convergenza Lisbona 2020. LA PREMIALITA’ ORMAI FA PARTE DEL SISTEMA

Il Rapporto evidenzia come il sistema universitario e quel-lo della ricerca siano settori in cui, a partire dall’introduzione nel 2010 della riforma Gelmini, sono stati introdotti forse con maggior profondità ed estensione processi valutativi e meccanismi premiali.

Ecco i principali:- La qualità della produzione scientifica dei docenti e dei

ricercatori delle università e degli enti di ricerca è valutata periodicamente da Gruppi di Esperti Valutatori delle diver-se discipline che, con l’ausilio di revisioni esterne e analisi bibliometriche, formulano un giudizio di qualità sui lavori scientifici che viene poi aggregato per dipartimenti/istituti e/o atenei e enti. Ai risultati della valutazione della qualità della ricerca (VQR) – il cui secondo esercizio è in corso di realizzazione – sono associati significativi incentivi mone-tari nella distribuzione del fondo di finanziamento ordinario (FFO).

- La crescita automatica delle retribuzioni per anzianità di ruolo è stata sostituita da scatti basati sul merito, purtroppo anch’essi bloccati dal 2011 al 2015.

- L’adozione (seppure parziale) del costo standard per ri-partire i finanziamenti. Tale criterio, seguendo la dinamica delle immatricolazioni, premia la capacità di attrazione dei Corsi di Studio e dei servizi offerti dai diversi atenei e guarda al presente e al futuro piuttosto che al passato.

- L’introduzione di un sistema di autovalutazione dei Corsi di Studio monitorato da Presidi di Qualità a livello di ateneo. Alle procedure di Assicurazione della Qualità presiedono inoltre i Nuclei di Valutazione, in buona parte composti da membri esterni agli atenei. Alla autovalutazione interna si affianca, periodicamente, la valutazione esterna condotta at-traverso visite organizzate dall’ANVUR che analizzano un campione di corsi e di dipartimenti, redigendo un rapporto di accreditamento degli atenei che viene inviato al MIUR.

- Il reclutamento del nuovo personale è infine soggetto a valutazione tanto ex-ante, mediante l’Abilitazione Scien-tifica Nazionale, che ex-post, attraverso l’analisi degli esiti VQR dei neoassunti e neopromossi.L’ANVUR

Il Rapporto sullo Stato del Sistema Universitario e del-la Ricerca è uno degli adempimenti istituzionali richiesti

SCIENZE E RICERCHE • N. 30 • 1° GIUGNO 2016 | LE NEWS

13

- Medi atenei: università che contano tra i 10.000 e i 20.000 iscritti;

- Piccoli atenei: università che non superano i 10.000 iscritti;

- Politecnici.Ogni ateneo viene poi valutato rispetto a 5 famiglie alle

quali viene dato il medesimo peso:- Servizi;- Borse di studio e contributi;- Strutture;- Web;- Internazionalizzazione.

2.Censis. La classifica delle università italiane 2015-2016

La classifica redatta annualmente dal Censis contiene i po-sizionamenti e i punteggi di ogni università, statali e non sta-tali, riferiti all’ateneo, alla didattica e alla ricerca scientifica.

La classifica delle università statali 2015-2016 stilata dal Censis raggruppa e classifica gli atenei secondo 5 dimensio-ni:

- Mega atenei: università che contano oltre 40.000 iscritti;- Grandi atenei: università che contano tra i 20.000 e i

40.000 iscritti;

Classifica Mega Atenei

Posizione 2015 ATENEO SERVIZI BORSE STRUTTURE WEB IINTERNAZ. MEDIA

1 Bologna 80 101 90 105 99 95

2 Padova 87 81 87 102 89 89,2

3 Firenze 94 79 80 99 92 88,8

4 Pisa 96 85 78 91 78 85,6

5 Palermo 78 85 84 103 74 84,8

6 Torino 77 70 75 106 83 82,2

7 Bari 82 87 75 90 71 81

8 Roma La Sapienza 72 78 74 95 82 80,2

9 Milano 72 68 81 92 79 78,4

10 Catania 71 76 67 93 68 75

11 Napoli Federico II 71 70 76 73 70 72

Classifica Grandi Atenei

Posizione 2015 ATENEO SERVIZI BORSE STRUTTURE WEB IINTERNAZ. MEDIA

1 Perugia 90 95 95 110 90 96

2 Pavia 88 91 99 97 97 94,4

3 Calabria 110 103 80 92 72 91,4

4 Parma 82 86 93 88 84 86,6

5 Genova 84 71 95 87 93 86

6 Verona 78 85 86 91 89 85,8

7 Roma Tor Vergata 73 76 93 90 86 83,6

8 Cagliari 82 82 80 88 82 82,8

9 Milano Bicocca 73 75 83 91 80 80,4

10 Salerno 82 67 88 86 71 78,8

11 Messina 70 82 89 78 69 77,6

12 Roma Tre 72 73 77 82 82 77,2

13 L'Aquila 73 84 66 87 73 76,6

14 Chieti e Pescara 72 82 72 81 71 75,6

15 Napoli II 66 69 75 72 69 70,2

Classifica Medi Atenei

Posizione 2015 ATENEO SERVIZI BORSE STRUTTURE WEB IINTERNAZ. MEDIA

1 Siena 103 106 100 103 91 100,6

2 Trento 96 98 105 102 98 99,8

LE NEWS | SCIENZE E RICERCHE • N. 30 • 1° GIUGNO 2016

14

3 Sassari 83 110 110 78 96 95,4

3 Trieste 92 100 101 88 96 95,4

5 Marche 86 95 102 105 81 93,8

6 Udine 91 93 90 98 87 91,8

7 Brescia 96 83 101 95 80 91

8 Modena e Reggio Emilia 82 87 94 94 87 88,8

9 Salento 100 97 90 77 74 87,6

10 Urbino Carlo Bo 105 85 80 81 83 86,8

11 Ferrara 74 87 85 95 83 84,8

12 Venezia Ca' Foscari 77 84 78 91 91 84,2

13 Bergamo 86 75 71 88 90 82

14 Napoli L'Orientale 68 68 71 69 82 71,6

15 Napoli Parthenope 84 66 73 66 66 71

Classifica Piccoli Atenei

Posizione 2015 ATENEO SERVIZI BORSE STRUTTURE WEB IINTERNAZ. MEDIA

1 Camerino 96 103 99 93 90 96,2

2 Macerata 89 77 98 91 93 89,6

3 Basilicata 81 103 92 84 71 86,2

4 Teramo 69 83 105 84 84 85

5 Foggia 77 104 76 85 79 84,2

6 Tuscia 73 75 102 81 84 83

7 Cassino 71 94 77 96 75 82,6

8 Piemonte Orientale 74 71 95 85 77 80,4

9 Insubria 72 66 86 85 80 77,8

10 Reggio Calabria 74 76 76 84 76 77,2

11 Molise 71 81 84 76 70 76,4

11 Catanzaro 89 68 72 86 67 76,4

13 Sannio 66 68 86 70 71 72,2

Classifica Politecnici

Posizione 2015 ATENEO SERVIZI BORSE STRUTTURE WEB IINTERNAZ. MEDIA

1 Milano 80 110 81 91 97 91,8

2 Venezia Iuav 76 83 91 85 110 89

3 Torino 71 88 80 101 104 88,8

4 Bari 89 78 88 83 73 82,2

Classifica Grandi Atenei Non Statali

Posizione 2015 ATENEO SERVIZI BORSE STRUTTURE WEB IINTERNAZ. MEDIA

1 Milano Bocconi 83 109 71 110 110 96,6

2 Milano Cattolica 84 82 77 79 76 79,6

Classifica Medi Atenei Non Statali

Posizione 2015 ATENEO SERVIZI BORSE STRUTTURE WEB IINTERNAZ. MEDIA

1 Roma LUISS 70 110 78 92 93 88,6

2 Roma LUMSA 67 84 75 71 89 77,2

SCIENZE E RICERCHE • N. 30 • 1° GIUGNO 2016 | LE NEWS

15

nell’ottica dei motori di ricerca organici (es. Google) - Social. Analisi della produzione dei contenuti e dell’en-

gagement registrato sulle fan page di ateneo. - Brand identity. Attenzione prestata alla creazione di

un’immagine coordinata e all’implementazione di canali e strumenti volti a veicolarla.

- Studenti stranieri. Presenza di determinate informazioni unicamente in lingua straniera

- Fundraising. Presenza di strumenti o azioni volte alla promozione di campagne 5*1000 o crowdfunding.

- INTERNAZIONALIZZAZIONE I1. Iscritti stranieri A.A.2013-14 / totale degli iscritti

A.A.2013-14 I2. Studenti che nell’ A.A.2013-13 hanno trascorso un

periodo all’estero per studio o tirocinio / totale degli iscritti A.A.2013-14 al netto degli immatricolati

I3. Studenti stranieri che nell’ A.A.2013-14 hanno trascor-so un periodo di studio presso l’ateneo / totale degli iscritti A.A.2013-14

I4. Spesa degli atenei e degli enti al diritto allo studio a favore della mobilità internazionale degli studenti5 / totale degli iscritti al netto degli immatricolati A.A. 2013-14

3 Napoli Benincasa 72 74 66 75 66 70,6

3 Enna - KORE 72 76 73 66 66 70,6

Classifica Piccoli Atenei Non Statali

Posizione 2015 ATENEO SERVIZI BORSE STRUTTURE WEB IINTERNAZ. MEDIA

1 Bolzano 110 109 110 76 107 102,4

2 Castellanza LIUC 70 89 105 97 106 93,4

3 Aosta 68 104 78 88 98 87,2

4 Milano IULM 73 75 95 98 86 85,4

5 Milano San Raffaele 71 77 93 91 75 81,4

6 Roma Biomedico 88 75 94 80 69 81,2

7 Roma UNINT 68 66 80 83 93 78

8 Roma Europea 66 66 98 69 75 74,8

9 Casamassima - J.Monnet 66 67 78 74 67 70,4

ISSN 2283-5873 Scienze e Ricerche NewsRivista bimensilesupplemento al n. 30 di Scienze e Ricerche, 1° giugno 2016

Scienze e RicercheSede legale: Via Giuseppe Rosso 1/a, 00136 RomaRegistrazione presso il Tribunale di Roma n. 19/2015 del 2/2/2015Gestione editoriale: Agra Editrice Srl, RomaDirettore responsabile: Giancarlo Dosi

[email protected]

La valutazione degli atenei si articola in 5 famiglie di in-dicatori:

- SERVIZI S1. N° pasti erogati nell’anno solare 2013 / totale degli

iscritti A.A.13-14 S2. N° di posti e contributi alloggio al 1/11/2014 / iscritti

residenti fuori regione A.A.2013-14 - BORSE E CONTRIBUTI B1 Spesa degli Atenei e degli Enti del Diritto allo Studio

per interventi a favore degli studenti A.S. 2013 / totale degli iscritti A.A.2013-14

- STRUTTURE ST1. N° posti aula al 31/12/2014 / iscritti A.A.13-14 ST2. N° posti nelle biblioteche / iscritti A.A.13-14 ST3. N° posti nei laboratori scientifici / iscritti A.A.13-14 - WEB W1. Punteggio assegnato ai siti internet degli atenei sulla

base della funzionalità e dei contenuti. La valutazione del web si compone di 86 indicatori suddi-

visi in 9 famiglie: - Struttura del sito. Utile a identificare la presenza di ele-

menti di base per la navigazione e la fruizione dei contenuti - Strutture e servizi. Possibilità di

usufruire di determinati servizi anche online (es. iscrizione e pagamento tas-se).

- Privacy e sicurezza. Focus sull’at-tenzione prestata alla normativa coo-kie e a test inerenti la sicurezza delle webmail degli studenti

- Accessibilitˆ e usabilitˆ. Racchiude gli indicatori per valutare il livello di accessibilità del sito web (secondo stan-dard internazionali) e la sua usabilità.

- SEO Competition. Utile a valuta-re la cura prestata al contenuto anche