IsabelAllende - Rizzoli...

8
- 1 © 2011 RCS Libri S.p.A., Milano/La Nuova Italia – M. Sambugar, G. Salà - Letteratura+ sezione-3 Dagli anni Cinquanta ai giorni nostri - 1 Isabel-Allende La-vita-e-le-opere Nata a Lima (Perù) nel 1942, Isabel Allende visse in Cile fino al 1973, lavorando come gior- nalista. Nipote del presidente cileno Salvador Allende, si trasferì in Venezuela dopo il colpo di stato del generale Pinochet, che instaurò una sanguinosa dittatura militare. Successivamente si stabilì negli Stati Uniti. Il suo primo romanzo, La casa degli spiriti (1982), riscosse un notevo- le successo internazionale e rimane tuttora una delle sue migliori prove. Tra i suoi successi ricor- diamo Eva Luna (1987), altra opera in bilico tra realtà e affabulazione, ritratto di una donna for- te, generosa e volitiva; D’amore e ombra (1984), romanzo autobiografico ambientato nel Cile di Pinochet, dove l’amore si intreccia con la lotta politica contro il regime; Paula (1994), una sor- ta di diario-lettera che l’autrice scrive alla figlia, che, prima di morire, rimase in coma per un lun- go periodo. La figlia della fortuna (1999), l’unica opera a non essere ambientata nel Novecento e interamente in Cile, ha confermato la scrittrice come una delle voci più interessanti della narra- tiva contemporanea. Tra le opere dell’ultimo decennio ricordiamo La città delle bestie (2002), Il regno del drago d’oro (2003), L’isola sotto il mare (2009). La figlia della fortuna (1999) La-trama--La protagonista della Figlia della fortu- na (Hija de la fortuna) è Eliza, ragazza cilena rac- colta neonata nel 1832 dalla famiglia inglese Sommers che vive a Valparaìso da vari anni. Ne fanno parte Jeremy, un severo uomo d’affari, John, capitano di vascello sempre in viaggio, e Ro- se, donna affascinante ed eccentrica che rifiuta la gabbia della vita coniugale. Eliza viene adottata da Rose e gode dei privilegi di una buona e rigida edu- cazione anglosassone, ma si sente anche attratta dalla vitalità, dalla magia e dalla sensualità ribel- le del suo popolo a cui la introduce Mama Fre- sia, la cuoca di casa. Forse proprio a causa dell’in- certo confine tra mondi così diversi, la ragazza si innamora perdutamente di Joaquìn Andieta, un giovane idealista che lavora alle dipendenze di Je- remy Sommers. Nel 1848, quando la febbre dell’oro si propaga anche in Cile, Joaquìn parte per la California in cerca di fortuna. Eliza, abbandona- ta mentre è in attesa di un figlio da Joaquìn, fugge da casa per raggiungerlo. Viene aiutata in questa impresa avventurosa dal cinese Tao Chi’en, che condivide con lei le molte peripezie della nuova vi- ta negli Stati Uniti. Del suo innamorato riesce solo a sapere che si fa chiamare Joaquìn Murieta e gui- da una banda di temuti fuorilegge. Passano gli an- ni, le avventure si accumulano, Eliza assapora il gusto del rischio e della libertà e forse trova un nuovo grande amore in Tao Chi’en. Il-genere-e-le-caratteristiche--La figlia della fortu- na è un ROMANZO STORICO, ambientato tra Valparaí- so e la California negli anni che vanno dal 1848 al 1856. In questa opera l’autrice abbandona il “rea- lismo magico” – il filone di García Márquez e di altri scrittori sudamericani – che l’aveva resa cele- bre soprattutto con La casa degli spiriti. Benché alcune delle vicende narrate possano apparire ispirate al gusto del fantastico o del grottesco, l’autrice ha spiegato che esse sono il frutto di una rigorosa documentazione storica relativa al pe- riodo che fa da sfondo al romanzo. Gli ambienti e le culture scrupolosamente ricostruiti sono: il Cile dell’Ottocento; la California di quegli stessi anni, durante il periodo della “corsa all’oro”; la cultura cinese, sia quella del paese d’origine, sia quella trapiantata nella California del tempo. Come ac- cade spesso nei romanzi storici, la vicenda della Figlia della fortuna descrive METAFORICAMENTE an- che eventi e vicende della società contempora- nea. Ha detto, infatti, Isabel Allende: «L’avventura di Eliza è una sorta di allegoria di ciò che è stato il movimento femminista: la donna dapprima si libera della reclusione domestica […], ma per ciò stesso è costretta a imparare a usare armi e stru- menti prettamente maschili, a virilizzarsi addirit- tura; poi, una volta conquistata la libertà, torna a un ruolo femminile».

Transcript of IsabelAllende - Rizzoli...

Page 1: IsabelAllende - Rizzoli Educationauladigitale.rizzolieducation.it/document_filter/6434/456/2216829/allegati/pdf/sezione...IsabelAllende Lavitaeleopere Nata a Lima (Perù) nel 1942,

­1

La­narrativa­stranieradel secondo Novecento

© 2011 RCS Libri S.p.A., Milano/La Nuova Italia – M. Sambugar, G. Salà - Letteratura+

sezione­3 Dagli anni Cinquantaai giorni nostri

­1

Isabel­Allende

La­vita­e­le­opere Nata a Lima (Perù) nel 1942, Isabel Allende

visse in Cile fino al 1973, lavorando come gior-nalista. Nipote del presidente cileno Salvador Allende, si trasferì in Venezuela dopo il colpo di stato del generale Pinochet, che instaurò una sanguinosa dittatura militare. Successivamente si stabilì negli Stati Uniti. Il suo primo romanzo, La casa degli spiriti (1982), riscosse un notevo-le successo internazionale e rimane tuttora una delle sue migliori prove. Tra i suoi successi ricor-diamo Eva Luna (1987), altra opera in bilico tra realtà e affabulazione, ritratto di una donna for-te, generosa e volitiva; D’amore e ombra (1984),

romanzo autobiografico ambientato nel Cile di Pinochet, dove l’amore si intreccia con la lotta politica contro il regime; Paula (1994), una sor-ta di diario-lettera che l’autrice scrive alla figlia, che, prima di morire, rimase in coma per un lun-go periodo. La figlia della fortuna (1999), l’unica opera a non essere ambientata nel Novecento e interamente in Cile, ha confermato la scrittrice come una delle voci più interessanti della narra-tiva contemporanea.Tra le opere dell’ultimo decennio ricordiamo La città delle bestie (2002), Il regno del drago d’oro (2003), L’isola sotto il mare (2009).

La figlia della fortuna (1999) La­trama­­La protagonista della Figlia della fortu-

na (Hija de la fortuna) è Eliza, ragazza cilena rac-colta neonata nel 1832 dalla famiglia inglese Sommers che vive a Valparaìso da vari anni. Ne fanno parte Jeremy, un severo uomo d’affari, John, capitano di vascello sempre in viaggio, e Ro-se, donna affascinante ed eccentrica che rifiuta la gabbia della vita coniugale. Eliza viene adottata da Rose e gode dei privilegi di una buona e rigida edu-cazione anglosassone, ma si sente anche attratta dalla vitalità, dalla magia e dalla sensualità ribel-le del suo popolo a cui la introduce Mama Fre-sia, la cuoca di casa. Forse proprio a causa dell’in-certo confine tra mondi così diversi, la ragazza si innamora perdutamente di Joaquìn Andieta, un giovane idealista che lavora alle dipendenze di Je-remy Sommers. Nel 1848, quando la febbre dell’oro si propaga anche in Cile, Joaquìn parte per la California in cerca di fortuna. Eliza, abbandona-ta mentre è in attesa di un figlio da Joaquìn, fugge da casa per raggiungerlo. Viene aiutata in questa impresa avventurosa dal cinese Tao Chi’en, che condivide con lei le molte peripezie della nuova vi-ta negli Stati Uniti. Del suo innamorato riesce solo a sapere che si fa chiamare Joaquìn Murieta e gui-da una banda di temuti fuorilegge. Passano gli an-ni, le avventure si accumulano, Eliza assapora il gusto del rischio e della libertà e forse trova un nuovo grande amore in Tao Chi’en.

Il­genere­e­le­caratteristiche­­La figlia della fortu-na è un romanzo storico, ambientato tra Valparaí-so e la California negli anni che vanno dal 1848 al 1856. In questa opera l’autrice abbandona il “rea-lismo magico” – il filone di García Márquez e di altri scrittori sudamericani – che l’aveva resa cele-bre soprattutto con La casa degli spiriti. Benché alcune delle vicende narrate possano apparire ispirate al gusto del fantastico o del grottesco, l’autrice ha spiegato che esse sono il frutto di una rigorosa documentazione storica relativa al pe-riodo che fa da sfondo al romanzo. Gli ambienti e le culture scrupolosamente ricostruiti sono: il Cile dell’Ottocento; la California di quegli stessi anni, durante il periodo della “corsa all’oro”; la cultura cinese, sia quella del paese d’origine, sia quella trapiantata nella California del tempo. Come ac-cade spesso nei romanzi storici, la vicenda della Figlia della fortuna descrive metaforicamente an-che eventi e vicende della società contempora-nea. Ha detto, infatti, Isabel Allende: «L’avventura di Eliza è una sorta di allegoria di ciò che è stato il movimento femminista: la donna dapprima si libera della reclusione domestica […], ma per ciò stesso è costretta a imparare a usare armi e stru-menti prettamente maschili, a virilizzarsi addirit-tura; poi, una volta conquistata la libertà, torna a un ruolo femminile».

Page 2: IsabelAllende - Rizzoli Educationauladigitale.rizzolieducation.it/document_filter/6434/456/2216829/allegati/pdf/sezione...IsabelAllende Lavitaeleopere Nata a Lima (Perù) nel 1942,

­2

La­narrativa­stranieradel secondo Novecento

© 2011 RCS Libri S.p.A., Milano/La Nuova Italia – M. Sambugar, G. Salà - Letteratura+

Nel ventre dell’Emilia1 era stipato lo svariato bagaglio dei viaggiatori e il carico destinato al commercio in California, immagazzinato in modo da sfruttare al massimo lo spazio. Niente di tutto ciò veniva toccato fino alla destinazione finale e nessuno poteva entrare lì, fatta eccezione per il cuoco, l’unico a godere di accesso autorizzato alle derrate secche, severamente ra-zionate. Tao Chi’en teneva le chiavi appese in vita e rispondeva personal-mente presso il capitano del contenuto della stiva. Lì, nella parte più buia e profonda, in un buco di due metri per due, viaggiava anche Eliza. Le pareti e il soffitto del suo tugurio erano formate da bauli e casse di merci, il suo letto era un sacco e l’unica fonte di luce l’estremità di una candela. Dispone-va di una scodella, di una brocca d’acqua e di un orinale. Poteva fare due passi e allungarsi tra i pacchi e poteva piangere e gridare a suo piacimento, perché le sferzate delle onde contro l’imbarcazione inghiottivano la sua vo-ce. L’unico contatto con il mondo esterno era Tao Chi’en, che quando poteva, con un pretesto qualsiasi, scendeva per darle da mangiare e per vuotare la bacinella. In quanto a compagnia, poteva contare su un gatto che era stato rinchiuso nella stiva per controllare i topi, ma durante le terribili settimane di navigazione il povero animale impazzì e alla fine, purtroppo, Tao Chi’en dovette tagliargli il collo con il suo coltello.

Eliza era salita a bordo in un sacco portato a spalla da uno dei tanti sti-vatori che stoccavano2 le merci e i bagagli a Valparaìso. Non venne mai a sapere come Tao Chi’en fosse riuscito ad ottenere la complicità dell’uomo ed eludere i controlli del capitano e del pilota che annotavano su un libro tutto ciò che entrava. Era scappata poche ore prima grazie a un macchinoso stra-tagemma che aveva previsto anche la falsificazione di un invito scritto con

5

10

15

20

CONTENUTI I sacrifici imposti dall’amore Il dolore del distacco

Eliza, che ha parlato a Mama Fresia della sua in-tenzione di raggiungere il suo amato Joaquìn in Ca-lifornia, viene da lei scortata fino al porto alla ricer-ca di un passaggio su una nave diretta a San Fran-cisco. Fuori da una taverna di infimo ordine, vede il cinese Tao Chi’en, che suo zio John aveva saluta-to alcuni giorni prima mentre era a passeggio con lei. I due si riconoscono e Tao Chi’en chiede a Eliza

se ha bisogno di aiuto. La ragazza gli espone il pro-prio caso e il cinese, che è cuoco su un veliero in partenza per la California il giorno successivo, le assicura che la farà salire a bordo. Nelle pagine che seguono viene descritta la prima parte del viaggio per mare di Eliza, che è riuscita a imbarcarsi clan-destinamente e a nascondersi nella stiva della nave, fra i bagagli dei viaggiatori e le casse delle merci.

La fuga(la figlia della fortuna)

1.­Emilia: il veliero su cui si im-barca Eliza.

2.­stoccavano: sistemavano, im-magazzinavano.

Page 3: IsabelAllende - Rizzoli Educationauladigitale.rizzolieducation.it/document_filter/6434/456/2216829/allegati/pdf/sezione...IsabelAllende Lavitaeleopere Nata a Lima (Perù) nel 1942,

­3

La­narrativa­stranieradel secondo Novecento

© 2011 RCS Libri S.p.A., Milano/La Nuova Italia – M. Sambugar, G. Salà - Letteratura+

cui la famiglia del Valle3 desiderava ospitarla per qualche giorno nella sua tenuta. Non era un’idea strampalata. In un paio di occasioni, precedente-mente, le figlie di Augustìn del Valle l’avevano invitata in campagna e Miss Rose le aveva permesso di andare, sempre accompagnata da Mama Fresia. Si era congedata da Jeremy, da Miss Rose e dallo zio John con simulata leg-gerezza, mentre il petto era schiacciato come dal peso di una pietra. Li ave-va visti seduti alla tavola della colazione intenti a leggere giornali inglesi, innocentemente ignari dei suoi progetti, e una dolorosa incertezza l’aveva quasi fatta desistere. Erano tutta la sua famiglia, rappresentavano la sicurez-za e il benessere, ma lei aveva varcato la linea della decenza4 e non c’era modo di tornare indietro. I Sommers l’avevano educata alle rigide norme del buon comportamento e un errore così grave insozzava il prestigio di tutti. Con la fuga la reputazione della famiglia veniva macchiata, ma almeno ri-maneva un margine di dubbio: potevano sempre dire che era morta. Quale che fosse la spiegazione che avrebbero dato al mondo, lei non sarebbe stata lì a vederli patire tale vergogna. L’idea di partire alla ricerca dell’amante le sembrava l’unica strada percorribile, ma in quel momento di silenzioso commiato venne assalita da una tale tristezza che fu sul punto di scoppiare in lacrime e confessare tutto. Fu allora che l’ultima immagine di Joaquìn Andieta, la notte della partenza, le si presentò con precisione estrema a ram-mentarle il suo dovere d’amore. Si sistemò alcune ciocche ribelli, si accomo-dò il cappello di paglia italiana e uscì salutando con un gesto della mano.

Nella valigia preparata da Miss Rose con i migliori vestiti estivi, c’erano anche alcune monete d’argento sottratte dalla camera di Jeremy Sommers e i gioielli della sua dote. Aveva avuto la tentazione di impadronirsi anche di quelli di Miss Rose, ma all’ultimo momento era stata vinta dal rispetto per quella donna che le aveva fatto da madre. In camera sua, dentro lo scrigno vuoto, aveva lasciato un bigliettino in cui ringraziava per tutto quello che le avevano dato e ripeteva quanto li amasse. Confessava anche quello che si portava via, per proteggere la servitù da ogni sorta di sospetti. Mama Fresia aveva messo nella valigia le sue scarpe più resistenti, così come i quaderni e il fascio di lettere d’amore di Joaquìn Andieta. Con sé portava anche una pesante coperta di lana castigliana, regalo dello zio John5. Si erano allonta-nate senza destare sospetti. Il cocchiere le aveva lasciate nella strada della famiglia del Valle ed era scomparso senza attendere che venisse loro aperta la porta. Mama Fresia ed Eliza si erano dirette al porto per trovarsi con Tao Chi’en nel luogo e all’ora convenuti.

L’uomo le stava aspettando. Prese la valigia dalle mani di Mama Fresia e indicò a Eliza di seguirlo. La ragazza e la tata si abbracciarono a lungo e, pur sapendo che non si sarebbero più riviste, nessuna delle due versò una lacrima.

«Cosa dirai a Miss Rose, mamita?».«Niente. Me ne vado direttamente dalla mia gente, a sud, e nessuno mi

troverà mai».«Grazie, mamita. Mi ricorderò sempre di te...».«E io pregherò perché ti vada tutto bene, bambina mia,» furono le ultime

parole che Eliza sentì dalla labbra di Mama Fresia, prima di seguire il cuoco cinese in una casetta di pescatori.

25

30

35

40

45

50

55

60

65

70

3.­la­famiglia­del­Valle: facolto-sa famiglia cilena amica dei Sommers.4.­ma­lei...­decenza: Eliza si è

resa conto di essere incinta.5.­lo­zio­John: poco prima della fine del romanzo, il lettore vie-ne informato del fatto che John

Sommers è il padre di Eliza. Della madre, una donna di Val-paraìso che John aveva fre-quentato nel periodo prece-

dente la nascita della bambina, si sono perse le tracce.

Page 4: IsabelAllende - Rizzoli Educationauladigitale.rizzolieducation.it/document_filter/6434/456/2216829/allegati/pdf/sezione...IsabelAllende Lavitaeleopere Nata a Lima (Perù) nel 1942,

­4

La­narrativa­stranieradel secondo Novecento

© 2011 RCS Libri S.p.A., Milano/La Nuova Italia – M. Sambugar, G. Salà - Letteratura+

Nella stanza buia di legno senza finestre, che sapeva di reti umide e la cui unica ventilazione proveniva dalla porta, Tao Chi’en consegnò a Eliza dei pantaloni e un camiciotto molto logoro, dicendole di indossarli. Non accen-nò ad allontanarsi o a girarsi per discrezione. Eliza vacillò, non si era mai denudata davanti a un uomo, a parte Joaquìn Andieta, ma Tao Chi’en non colse il suo esitare poiché era privo del senso del pudore: il corpo e le sue funzioni per lui erano qualcosa di naturale e la pudicizia, più che una virtù, gli sembrava un impaccio. Eliza capì che non era il momento di farsi degli scrupoli: l’imbarcazione salpava quella mattina stessa e le scialuppe stavano portando gli ultimi bagagli. Si tolse il cappellino di paglia, sbottonò gli sti-valetti di cordobano6 e l’abito, sciolse i nastri della sottoveste e, morendo di vergogna, chiese al cinese di aiutarla a togliersi il corsetto. Mano a mano che i suoi vestiti da bambina inglese si ammucchiavano sul pavimento, lei per-deva, uno a uno, i contatti con la realtà nota ed entrava inesorabilmente in quella strana illusione che sarebbe stata la sua vita negli anni successivi.

Raggomitolata nella sua tana nella stiva, Eliza iniziò lentamente a mori-re. Al buio e alla sensazione di essere murata viva si sommava il lezzo, un miscuglio tra l’odore del contenuto dei pacchi e delle casse e quello del pesce salato in barile e delle remore marine7 incrostate sul legno dell’imbarcazio-ne. Il suo buon olfatto, così utile per aggirarsi nel mondo a occhi chiusi, si era trasformato in uno strumento di tortura. L’unica compagnia era quella del gatto a tre colori, sepolto come lei nella stiva per proteggerla dai topi.

75

80

85

90

6.­cordobano: morbida pelle di cavallo.

7.­remore­marine: pesce fornito, sul capo, di un disco a ventosa

con cui si attacca ad altri pesci o a navi per farsi trasportare.

Ricreare le atmosfere magi-che dei romanzi di Isabel Allen-de, intrisi di un profondo senso dell’ineluttabilità del destino, è una sfida quasi improba. Tutta-via due registi l’hanno accolta: Bille August per La casa degli spi-riti (1993) e Betty Kaplan per D’amore e d’ombra (1994). Fer-nando Solanas, nel 2001, ha poi tratto un film da Afrodita, inter-pretato da Giovanna Mezzogior-no ma non distribuito in Italia. Il film La casa degli spiriti può

contare su una scenografia ele-

gante e inappuntabile e su un cast stellare (Jeremy Irons, An-tonio Banderas, Glenn Close, Winona Ryder, Meryl Streep), eppure que sto non è bastato per far decollare la pellicola, che si limita a raccontare la storia senza provocare le emozioni del romanzo. La trama si basa sulle vicende della potente fa-miglia Trueba dagli anni Venti agli anni Settanta; Esteban, il capofamiglia ambizioso e tena-ce, riesce, da minatore, a dive-nire un ricco possidente terrie-ro. Ma la molla che lo aveva spinto ad arricchirsi, cioè esse-re degno di chiedere la mano di Rosa, diventa ancora più poten-te dopo che la ragazza muore improvvisamente, come aveva predetto la sorella Clara, dotata di poteri soprannaturali. Este-ban, infine, sposerà Clara, vera matriarca, da cui avrà una figlia.

Ma i guai non finiranno e la fa-miglia, attraverso le varie gene-razioni, continuerà ad affronta-re tragedie pubbliche e private. D’amore e d’ombra è ambien-

tato negli anni Settanta, duran-te la dittatura del generale Pino-chet in Cile; Irene, giornalista di moda e appartenente a una fa-miglia benestante, è fidanzata con Gustavo, capitano dell’eser-cito. La relazione entra però in crisi quando la ragazza s’inna-mora del fotografo Francisco, affiancatole per un servizio. Tramite il giovane, che vuole approfondire la storia di una veggente perseguitata dall’eser-cito, Irene apre gli occhi sulla realtà del suo paese, scopren-done le torture e le stragi occul-tate. La polizia segreta del regi-me comincia ad avere sospetti sui due, con conseguenze drammatiche per tutti.

Cine

ma ISABEL­ALLENDE­E­IL­CINEMA

Page 5: IsabelAllende - Rizzoli Educationauladigitale.rizzolieducation.it/document_filter/6434/456/2216829/allegati/pdf/sezione...IsabelAllende Lavitaeleopere Nata a Lima (Perù) nel 1942,

­5

La­narrativa­stranieradel secondo Novecento

© 2011 RCS Libri S.p.A., Milano/La Nuova Italia – M. Sambugar, G. Salà - Letteratura+

Tao Chi’en le aveva assicurato che si sarebbe abituata al tanfo e alla reclu-sione, perché in caso di necessità il corpo si abitua praticamente a tutto, e aveva aggiunto che il viaggio sarebbe stato lungo e che non avrebbe mai potuto affacciarsi all’aria aperta e che quindi tanto valeva non pensarci, se non voleva impazzire. Avrebbe avuto acqua e cibo, le promise che si sarebbe incaricato lui di portarli tutte le volte che scendere nella stiva non avesse destato sospetti. Il brigantino era piccolo ma zeppo di gente e non sarebbe stato difficile inventarsi qualche pretesto per svignarsela.

«Grazie, quando saremo arrivati in California le darò la spilla con i tur-chesi8».

«La tenga da parte, mi ha già pagato9. Ne avrà bisogno. Ma cosa ci va a fare in California?».

«Vado a sposarmi. Il mio fidanzato si chiama Joaquìn. La febbre dell’oro l’ha colpito e se n’è andato. Mi ha detto che sarebbe tornato, ma non posso aspettarlo».

Appena la nave abbandonò la baia di Valparaìso e si trovò in alto mare, Eliza iniziò a delirare. Per ore rimase sdraiata al buio come un animale nel suo stesso sudiciume, stando così male da non riuscire a ricordare dove si trovasse né perché, fino a quando la porta della stiva si aprì e apparve Tao Chi’en, illuminato da un pezzo di candela, per portarle un piatto di cibo. Gli bastò darle un’occhiata per rendersi conto che la ragazza non sarebbe riu-scita a ingoiare niente. Diede la cena al gatto, andò a cercare un secchio d’acqua e tornò per lavarla. Prima le diede un forte infuso di zenzero10 e poi le applicò una dozzina dei suoi aghi d’oro11 fino a quando lo stomaco non si fu calmato. Eliza non ebbe modo di rendersi conto che Tao Chi’en l’aveva denudata completamente, lavata dolcemente con acqua di mare e massag-giata dalla testa ai piedi con lo stesso balsamo raccomandato per i tremori da malaria. Poco dopo stava dormendo, avvolta nella sua coperta castigliana con il gatto ai piedi, mentre Tao Chi’en, in coperta, sciacquava i suoi vestiti in mare, attento a non richiamare l’attenzione dei marinai che, comunque, a quell’ora riposavano. Diversamente da quanti provenivano dai tre mesi di navigazione dall’Europa e avevano già superato la prova, tutti i passeggeri imbarcatisi da poco soffrivano di mal di mare come Eliza.

da La figlia della fortuna, Milano, Feltrinelli, 1999

95

100

105

110

115

120

125

8.­la­spilla­con­i­turchesi: fa par-te della dote che Eliza ha porta-to con sé.9.­mi­ha­già­pagato: mentre cer-cava di convincere il cinese a

farla salire sulla sua nave, Eliza gli aveva donato una preziosa collana di perle.10.­zenzero: spezia molto usata nella cucina orientale, ma anche

nella medicina antica e in quella naturale per i suoi effetti medi-camentosi.11.­aghi­d’oro: Tao Chi’en è mol-to abile nella tecnica dell’ago-

puntura, che ha appreso a Hong Kong da un esperto medi-co cinese.

Page 6: IsabelAllende - Rizzoli Educationauladigitale.rizzolieducation.it/document_filter/6434/456/2216829/allegati/pdf/sezione...IsabelAllende Lavitaeleopere Nata a Lima (Perù) nel 1942,

­6

La­narrativa­stranieradel secondo Novecento

© 2011 RCS Libri S.p.A., Milano/La Nuova Italia – M. Sambugar, G. Salà - Letteratura+

La vicenda è ambientata nello spazio angusto e disa-gevole descritto in apertura del brano: Eliza viaggia in-fatti nella stiva di una nave, fra le merci stipate e con pochissimi, indispensabili oggetti. Unico collegamento con il mondo esterno è rappresentato da Tao Chi’en, che si prende cura di lei.Lo spazio si dilata solo nella dimensione del ricordo della protagonista che ricostruisce le vicende delle ulti-me ore che l’hanno portata fin lì. È uno scorcio di vita che viene ripercorso in parte a ritroso: il momento in cui era salita a bordo, la fuga da casa, il congedo dalla famiglia adottiva, il motivo che la induce a partire.

Poi la narrazione, sempre all’interno del lungo­flash-back, si ricongiunge al momento della fuga da casa e del successivo incontro con Tao Chi’en, per indugiare poi sul saluto alla fedele Mama Fresia.Nella stanza buia e senza finestre della capanna dei pe-scatori in cui il cinese conduce la ragazza, avviene un evento che è insieme realistico – nella descrizione degli oggetti, dei gesti, e delle riflessioni che li accompagna-no – e simbolico, perché l’atto di spogliarsi dei vestiti

infantili rappresenta un momento di transizione nella vita di Eliza, dal mondo noto che abbandona a quello nuovo e sconosciuto che l’attende. Lo spazio stretto e la sofferenza fisica e psicologica del presente tornano improvvisamente in primo piano nell’ultima parte del brano, insieme al ruolo­del­cinese che conosce, previene e cura i disagi di Eliza. Nel brano sono riportati alcuni aspetti che caratterizzano la cul-tura dell’uomo, come l’uso degli aghi e del massaggio con cui allevia le sofferenze fisiche di Eliza.

Il testo alterna momenti narrativi, descrittivi, rifles-sioni, soprattutto della protagonista, e contiene due­soli­dialoghi: il primo di Eliza con mamita, il secondo con Tao Chi’en. Ambedue i personaggi sono fedeli cu-stodi della ragazza: la prima del passato, il secondo del momento presente e del futuro che l’attende. Le descrizioni sono ricche­di­dettagli concreti, a tratti crudi: oggetti, abiti, ambienti sono presentati con un realismo che nasce dall’esigenza dell’autrice di dare una rappresentazione autentica e rigorosa della società di quel tempo.

­PER­LAVORARE­SUL­TESTO

COMPRENSIONE

Il­riassunto

1.  Sintetizza in un massimo di 5 righe le esperienze vissute dalla protagonista.

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Nel­ventre­dell’Emilia

2.  Rintraccia nel testo le parti che sono ambientate nella stiva della nave: quali eventi si svolgono al suo interno?

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

La­fuga­da­casa

3.  Riassumi i momenti principali della fuga di Eliza ricostruendone il corretto ordine temporale.

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

­VERSO­L’ESAME­­ 1a­prova,­tip.­A Analisi di un testo in prosa

Page 7: IsabelAllende - Rizzoli Educationauladigitale.rizzolieducation.it/document_filter/6434/456/2216829/allegati/pdf/sezione...IsabelAllende Lavitaeleopere Nata a Lima (Perù) nel 1942,

­7

La­narrativa­stranieradel secondo Novecento

© 2011 RCS Libri S.p.A., Milano/La Nuova Italia – M. Sambugar, G. Salà - Letteratura+

4.  Dove sta andando Eliza e per quale motivo?

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

5.  Quale personaggio l’aiuta e come?

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

ANALISI

Il­flashback

6.   Indica con esattezza le parti del brano relative al flashback: il contenuto è narrato in modo ordinato dal punto di vista temporale? Rispondi con precisi riferimenti al testo.

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

7.   Insieme ai fatti narrati il flashback riporta anche lo stato d’animo della protagonista nei vari momenti della fuga: descrivili.

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Lo­spazio­

8.  Indica quali sono gli spazi in cui si svolge la vicenda e descrivili.

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

9.  Anche i diversi spazi sono collegati a differenti stati d’animo della protagonista: ricostruiscine la correlazione.

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

I­personaggi

10.   Analizza le figure della protagonista, di Mama Fresia, di Tao Chi’en: sottolinea i passi che li riguardano e delinea un breve ritratto di ciascuno di loro.

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Page 8: IsabelAllende - Rizzoli Educationauladigitale.rizzolieducation.it/document_filter/6434/456/2216829/allegati/pdf/sezione...IsabelAllende Lavitaeleopere Nata a Lima (Perù) nel 1942,

­8

La­narrativa­stranieradel secondo Novecento

© 2011 RCS Libri S.p.A., Milano/La Nuova Italia – M. Sambugar, G. Salà - Letteratura+

APPROFONDIMENTO

La­poetica

11.  Illustra gli elementi di poetica che emergono dalla lettura del brano.

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Guida­allo­studio­e­alla­scrittura

Confrontare­gli­autori

12.   Confronta le strategie narrative di Isabel Allende con quelle di Gabriel García Márquez in Cent’anni di solitudine (Aula digitale). In particolare soffermati sui seguenti aspetti:• caratteristiche della narrazione (inverosimile, fantastica, realistica, storica);• la concezione dello spazio e del tempo;• la lettura in chiave allegorica.

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................