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Irc e Idr: appunti di legislazione

Sergio De CarliAnir

Chieti – 29 febbraio 2004

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Stato e Chiesa

Premessa fondamentale: Stato “laico” si dichiara incompetente

(sui contenuti) e delega la Chiesa

accordi concordatari

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Lo Statuto Albertino

Prima del 1929: Statuto AlbertinoReligione cattolica è unica religione di StatoLe altre religioni sono “culti ammessi”

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Riforma Gentile – 1923

Introduce nelle elementari un Ir a cura dei maestri riconosciuti idoneiSecondo una logica di collaborazione tra autoritàscolastica e autoritàecclesiastica

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Legislazione e testi

Trattando di legislazione vado ai testi e li seguo commentandoli e discutendoli

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Concordato 1929 - 1

Concordato 1929 estende normativa delle elementari alle scuole medie:art. 36: “L’Italia considera fondamento e coronamento dell’istruzione pubblica l’insegnamento della dottrina cristiana secondo la forma ricevuta dalla tradizione cattolica. E perciò consente che l’insegnamento religioso ora impartito nelle scuole pubbliche elementari abbia un ulteriore sviluppo nelle scuole medie,secondo programmi da stabilirsi d’accordo tra la Santa Sede e lo Stato.

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Concordato 1929 - 2

Tale insegnamento sarà dato a mezzo di maestri e professori, sacerdoti o religiosi, approvati dall’autorità ecclesiastica, e sussidiariamente a mezzo di maestri e professori laici, che siano a questo fine muniti di un certificato di idoneità da rilasciarsi dall’Ordinario diocesano.

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Concordato 1929 - 3

La revoca del certificato da parte dell’Ordinario diocesano priva senz’altro l’insegnante della capacità di insegnare.

Pel detto insegnamento religioso nelle scuole pubbliche non saranno adottati che i libri di testo approvati dall’autorità ecclesiastica.”

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L. 824/1930 - 1

È tutt’ora in vigore: nessuna legge l’ha abolita“Art. 1 - È istituito negli istituti medi d’istruzione

classica, scientifica e magistrale, nelle scuole e negli istituti di istruzione tecnica e nelle scuole e negli istituti d’istruzione artistica l’insegnamento religioso.

Art. 2 – Sono dispensati dall’obbligo di frequentare l’insegnamento religioso gli alunni i cui genitori, o chi ne fa le veci, ne facciano richiesta per iscritto al Capo dell’Istituto all’inizio dell’anno scolastico.

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L. 824/1930 - 2

Art. 3 – L’insegnamento religioso è impartito secondo i programmi approvati con decreto reale per un’ora settimanale in ogni classe di ciascun istituto. Nelle prime due classi del corso superiore dell’Istituto magistrale saranno assegnate due ore.

Art. 4 – Per l’insegnamento religioso, in luogo di voti e di esami viene redatta a cura dell’insegnante e comunicata alla famiglia una speciale nota, da inserire nella pagella scolastica, riguardante l’interesse con il quale l’alunno segue l’insegnamento e il profitto che ne ritrae.

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L. 824/1930 - 3

Art. 5 – L’insegnamento religioso è affidato per incarico, e, normalmente, per non più di 18 ore settimanali, a persone scelte all’inizio dell’anno scolastico dal Capo dell’Istituto, inteso l’Ordinario diocesano.

Nelle sedi in cui sia da provvedere a più Istituti, la scelta degli incaricati sarà fatta collegialmente dai rispettivi Capi, inteso l’Ordinario diocesano.

L’incarico è affidato a sacerdoti e religiosi approvati dall’Autorità ecclesiastica; in via sussidiaria, a laici riconosciuti idonei a questo fine dall’Ordinario diocesano.

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L. 824/1930 - 4

Art. 6 – Oltre il caso previsto dal comma 3 dell’art. 36 del Concordato, l’incarico può essere revocato, anche durante l’anno scolastico di accordo con l’Autorità ecclesiastica.

Art. 7 – Gli incaricati dell’insegnamento religioso hanno gli stessi diritti e doveri degli altri docenti, fanno parte del corpo insegnante e intervengono ad ogni adunanza collegiale di esso, plenaria o parziale.

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L. 824/1930 - 5

Art. 8 – Agli incaricati dell’insegnamento religioso viene corrisposta, in ogni caso, la retribuzione nella misura stabilita dalla lettera a) della tabella 6 allegata al RD 6 maggio 1923, n. 1054, con l’aumento previsto dal RDL 31 marzo 1925, n. 363.

Il ministro per l’Educazione Nazionale è autorizzato a dare con sua ordinanza le disposizioni necessarie per l’esecuzione della presente legge.

Ordiniamo che la presente, munita del sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d’Italia, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.”

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Considerazioni 1

Ir (senza “c”) era “legittima catechesi di Stato”(Cicatelli) in uno Stato inteso come etico dal regime fascistaMatrice gentiliana della scelta di estendere l’Ir alle scuole non universitarie.

Una sorta di philosophia minor che prepara alla vera filosofia che si studia all’università: la religione – quindi – come grado intermedio verso lo studio dello spirito assoluto filosofico

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Considerazioni 2

L’Idr ha il compito:di trasmettere la fede agli allievidi trasmettere loro le conoscenze del

cristianesimo (secondo la forma cattolica)di contribuire a trasmettere la cultura che caratterizza il popolo italiano segnato dal cattolicesimo

scuola come luogo di trasmissione e non di elaborazione culturale

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Considerazioni 3

Nelle elementari Ir era impartito dalle insegnanti di classe.Cm 311/1945 prevede 20 mezze ore di lezione affidate a sacerdoti presentati dal Vescovo: sfiducia verso i laici.Costituzione del 1948 fa cadere la religione di Stato ma assorbe i Patti Lateranensi nell’art. 7

si avverte l’emergere di alcune incongruenze

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Considerazioni 4

Emergono intanto sollecitazioni e stimoli nuovi:

Concilio Vaticano IIDistinzione tra Ir e Catechesi (prassi degli Idr)Nuova idea di scuola: dalla trasmissione alla elaborazione culturale per la persona

Il cambiamento (discontinuità) avviene secondo prospettive di formale continuità, dopo una gestazione lunga e complessa

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Revisione Concordato 1984 1

Art. 1 - La Repubblica italiana e la Santa Sede riaffermano che lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani, impegnandosi al pieno rispetto di tale principio nei loro rapporti ed alla reciproca collaborazione per la promozione dell'uomo e il bene del Paese.

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Revisione Concordato 1984 2

Art. 9.2. La Repubblica italiana, riconoscendo il valore della cultura religiosa e tenendo conto che i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano, continueràad assicurare, nel quadro delle finalità della scuola, l’insegnamento della religione cattolicanelle scuole pubbliche non universitarie di ogni ordine e grado.

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Revisione Concordato 1984 3

Nel rispetto della libertà di coscienza e della responsabilità educativa dei genitori, é garantito a ciascuno il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi di detto insegnamento. All’atto dell'iscrizione gli studenti o i loro genitorieserciteranno tale diritto su richiesta dell'autoritàscolastica, senza che la loro scelta possa dar luogo ad alcuna forma di discriminazione.

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Revisione Concordato 1984 4

Protocollo addizionale (parte integrante Concordato)1. In relazione all'art. 1.Si considera non più in vigore il principio, originariamente richiamato dai Patti Lateranensi, della religione cattolica come sola religione dello Stato italiano.

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Revisione Concordato 1984 5

5. In relazione all'art. 9.a) L'insegnamento della religione cattolica nelle scuole indicate al n. 2 é impartito – in conformitàalla dottrina della Chiesa e nel rispetto della libertàdi coscienza degli alunni – da insegnanti che siano riconosciuti idonei dall'autorità ecclesiastica, nominati, d'intesa con essa, dall'autorità scolastica. Nelle scuole materne ed elementari detto insegnamento può essere impartito dall'insegnante di classe, riconosciuto idoneo dall'autoritàecclesiastica, che sia disposto a svolgerlo.

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Revisione Concordato 1984 6

b) Con successiva intesa tra le competenti autoritàscolastiche e la Conferenza Episcopale Italiana verranno determinati:

1) i programmi dell'insegnamento della religione cattolica per i diversi ordini e gradi delle scuole pubbliche; 2) le modalità di organizzazione di tale insegnamento, anche in relazione alla collocazione nel quadro degli orari delle lezioni; 3) i criteri per la scelta dei libri di testo; 4) i profili della qualificazione professionale degli insegnanti.

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Revisione Concordato 1984 7

c) Le disposizioni di tale articolo non pregiudicano il regime vigente nelle Regioni di confine nelle quali la materia e disciplinata da norme particolari.

leggi provinciali di Trento e Bolzano (i colleghi sono già in ruolo) , Trieste, Valle d’Aosta

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Considerazioni 1

Istituzione Irc nelle elementari e nelle materneCentralità della scuola e delle sue dinamiche (“nel quadro delle finalità della scuola”)Centralità della persona dell’allievoForte affermazione di principio (cultura, memoria, responsabilità, rispetto della coscienza…) ma debole operatività (facoltatività attiva)

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Considerazioni 2

Si chiude il dibattito (fecondo) avviato negli anni Ottanta soprattutto da “Religione e Scuola”Oggi (2004) rispetto a 20 anni fa le condizioni sono ancora cambiate:

GlobalizzazioneInterculturalitàFrammentazione culturaleCrisi di senso

necessità di ripensare la scuola e quindi l’Irc e l’Idr

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Attività alternative 1

Risoluzione della Camera dei Deputati n. 6-00074 del 16.01.1986“La Camera […] impegna il Governo:1. a fissare natura, indirizzi e modalità di svolgimento e di valutazione delle attività culturali e formative offerte dalla scuola, nei suoi diversi gradi, a chi intenda non avvalersidell’insegnamento della religione cattolica, al fine di assicurare la scelta tra alternative entrambe note e definite, predisponendo tempestivamente, e in ogni caso non oltre il 30 aprile, le misure di conseguenza necessarie, anche con eventuali provvedimenti di legge.”

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Attività alternative 2

3. a presentare immediatamente un apposito provvedimento legislativo atto a consentire che nella scuola media superiore gli studenti possano esercitare personalmente il diritto di avvalersi o meno dell’insegnamento della religione cattolica […] sarà poi la legge n. 281/865. a definire le <<specifiche e autonome attivitàeducative>> in ordine all’insegnamento della religione cattolica nella scuola materna pubblica[…]

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Attività alternative 36. a predisporre apposito modulo, distinto dalla pagella, per la valutazione del profitto sia per quanto attiene all’insegnamento religioso, sia per le attività alternative,al fine di evitare che le diverse scelte possano rappresentare motivo di discriminazione […]

La Camera impegna altresì il Governo- a sollecitare la conclusione degli accordi con la

Tavola Valdese […] a concludere le intese con l’Unione delle comunità israelitiche e con altre confessioni religiose che ne abbiano fatto richiesta”

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L’applicazione degli accordi

Vengono firmate alcune intese in ossequio all’art. 8 Cost.: “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze. ”Cominciano ricorsi al Tar e poi alla Corte Costituzionale

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Le intese 1

21.12.1984 – Intesa con le Chiese Valdo-metodiste L. 11.08.1984 n. 449

28.12.1986 – Intesa con l’Unione italiana delle Chiese cristiane avventiste del settimo giorno

L. 22.11.1988 n. 51628.12.1986 – Intesa con le Assemblee di Dio in Italia L. 22.11.1988 n. 51727.02.1987 – Intesa con l’Unione delle Comunitàisraelitiche italiane L. 08.03.1989 n. 101

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Le intese 2

29.03.1993 – Intesa con l’Unione cristiana evangelica battista d’Italia L. 12.04.1995 n. 11620.04.1993 – Intesa con la Chiesa evangelica luterana in Italia L. 29.11.1995 n. 52020.03.2000 – Intesa con l’Unione buddhista italiana

non ancora trasformata in legge20.03.2000 – Intesa con la congregazione cristiana dei Testimoni di Geova in Italia non ancora trasformata in legge

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Le intese 3Il caso dell’intesa con le chiese Valdo-metodiste:Art. 9 – La Tavola Valdese […] non richiede di svolgere nelle scuole gestite dallo Stato o da altri enti pubblici, per quanti hanno parte nelle chiese da essa rappresentate, l’insegnamento di catechesi o di dottrina religiosa o pratiche di culto. cultura religiosa scolastica non esiste, oggi invece

La Tavola Valdese prende atto tuttavia che la Repubblica Italiana […] riconosce agli alunni […] al fine di garantire la libertà di coscienza di tutti, il diritto di non avvalersi delle pratiche e dell’insegnamento religioso […]

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Le intese 4 La Tavola Valdese prende altresì atto che, per dare reale efficacia all’attuazione di tale diritto, l’ordinamento scolastico provvede a che l’insegnamento religioso ed ogni eventuale pratica religiosa, nelle classi in cui sono presenti alunni che hanno dichiarato di non avvalersene, non abbiano luogo in occasione dell’insegnamento di altre materie, alla faccia della laicità!né secondo orari che abbiano per i detti alunni effetti comunque discriminanti.

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Le intese 5

Art. 10 – La Repubblica Italiana […] assicura alle chiese rappresentate dalla Tavola Valdese il diritto di rispondere alle eventuali richieste provenienti dagli alunni, dalle loro famiglie, o dagli organi scolastici, in ordine allo studio del fatto religioso e delle sue implicazioni. […] Gli oneri finanziari sono a carico degli organi ecclesiastici competenti.”

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Le intese 6

Il caso dell’intesa con le Chiese cristiane avventiste del settimo giorno:“Art. 9 […] l’ordinamento scolastico provvede a che l’insegnamento religioso non abbia luogo secondo orari che abbiano per gli alunni effetti comunque discriminanti e che non siano previste forme di insegnamento religioso diffuso nello svolgimento dei programmi di altre discipline. […]”

alla faccia della laicità!si pensi alla Francia e al Documento Debray

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Le intese 7

Colgono l’Ir come catechistico, non riconoscendo lo sforzo fatto per dare dignità scolastica all’Ir:

Ir evangelico in GermaniaIr delle scuole rabbiniche

Sottacciono il valore culturale dell’Ir oggi in Occidentesoprattutto dopo l’11 settembreIn un contesto di predominio della debolezza (pensiero debole)Con una inflazione da informazioni e mancanza di riferimenti per scegliere

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Le intese 8

Creano problemi giuridici (vincoli) non da poco, anche se spesso ignorati dalla normativa:

Divieto di avere altre materie mentre si svolge Irc (dipendenza dall’Irc dovrebbe permettere però una legislazione autonoma: iniziativa autonoma del legislatore)Divieto di forme di insegnamento religioso diffuso: quanta parte dei programmi dovremmo eliminare! È solo assurdo!

Da qui dobbiamo però partire per pensare il futuro

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Gli attacchi all’Irc 1

No all’opzionalità obbligatoria tra Irc e AaRicorsi al Tar Lazio: sentenze nn. 1273 e 1274 del 17 luglio 1987Sospensiva del Consiglio di Stato: ordinanze nn. 578 e 579 del 28 agosto 1987

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Attacchi all’Irc 2

Sentenza Corte Costituzionale n. 203 del 11 aprile 1989: “Per quanti decidano di non avvalersene l’alternativa è uno stato di non obbligo. La previsione infatti di altro insegnamento obbligatorio verrebbe a costituire condizionamento per quella interrogazione della coscienza, che deve essere conservata attenta al suo unico oggetto: l’esercizio della libertà costituzionale di religione.”

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Attacchi all’Irc 3

Nuovi ricorsi portarono alle sentenze nn. 617 e 618 del 26 febbraio 1990 del Tar Lazio che autorizzavano l’uscita degli allievi da scuola.Corte Costituzionale intervenne con sentenza n. 13 dell’11 gennaio 1991 che affermava:

Diritto all’uscita anche dall’edificio della scuolaConfermava l’ordinaria collocazione oraria dell’Irc

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Attacchi all’Irc 4

Nuova sentenza Corte Costituzionale, n. 290 del 1992 ribadiva la piena collocazione delle ore di Irc nell’orario obbligatorio e non facoltativo, consolidando la curricolarità della disciplinaPer estensione lo stesso principio vale anche per gli altri gradi e ordini di scuola.

Irc fa parte della quota nazionale obbligatoria del curricolo di cui all’art. 8 del Dpr 275/99 (regolamento autonomia)

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La valutazione nell’Irc 1La valutazione:

L. 824/30: Art. 4 – Per l’insegnamento religioso, in luogo di voti e di esami viene redatta a cura dell’insegnante e comunicata alla famiglia una speciale nota, da inserire nella pagella scolastica, riguardante l’interesse con il quale l’alunno segue l’insegnamento e il profitto che ne ritrae.e DLgs n. 297/94 (Testo unico): Art. 4 – Per l’insegnamento della religione cattolica, in luogo di voti e di esami, viene redatta a cura del docente e comunicata alla famiglia, per gli alunni che di esso si sono avvalsi, una speciale nota, da consegnare unitamente alla scheda o alla pagella scolastica, riguardante l’interesse con il quale l’alunno segue l’insegnamento e il profitto che ne ritrae.

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La valutazione nell’Irc 2

Una nuova intesa che aggiunge al punto 2.7 quanto segue: “Nello scrutinio finale, nel caso in cui la normativa statale richieda una deliberazione da adottarsi a maggioranza, il voto espresso dall'insegnante di religione cattolica, se determinante, diviene un giudizio motivato iscritto a verbale ”

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La valutazione nell’Irc 3

Cosa significa quel “diviene”?Diventa giudizio scritto e perde valore nel conteggio? Oppure permane nel conteggio?Tar di Lecce afferma che il voto diviene giudizio motivato, “ma senza perciò perdere il suo carattere decisionale e costitutivo della maggioranza” perché gli Idr fanno parte della componente docente, con gli stessi diritti e doveri (decisione n. 5 del 05.01.1994)

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La valutazione nell’Irc 4La valutazione nel nuovo esame di Stato istituito con L. 425/97:

Irc non partecipa alla definizione della media dei voti perché non esprime un voto numerico e perchénon da luogo ad esamiNon può essere parte del credito formativo perché èattività didatticaRimane quindi escluso?OM 128/99 aggiunge Irc ai parametri già fissati dal regolamento applicativo per il credito scolastico

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La valutazione nell’Irc 5

Tar Lazio rigetta i ricorsi contro Om 128/99 con sentenza n. 7101/00 (pronunciata il 22.11.1999, ma depositata solo il 15.09.2000) che affermava: “Né si può pretendere che al scelta del nulla possa produrre frutti”

il Tar Lazio che ci è sempre stato contrario… (come si deduce dai ricorsi citati in precedenza

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La valutazione nell’Irc 6

Certificazione: dopo una iniziale esclusione, l’Irc è stata reinserita nel software ministeriale per la compilazione dei certificati (programma ministeriale Conchiglia)

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L’Idr 1

Afferma il Cic (promulgato il 25 gennaio 1983)Can. 804 – 1. All’autorità della Chiesa èsottoposta l’istruzione e l’educazione religiosa cattolica che viene impartita in qualunque scuola o viene procurata per mezzo dei vari strumenti di comunicazione sociale; spetta alla Conferenza episcopale emanare norme generali in questo campo d’azione, e spetta al Vescovo diocesanoregolarlo e vigilare su di esso.

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L’Idr 2

2. L’Ordinario del luogo si dia premura che coloro, i quali sono deputati come insegnanti della religione nelle scuole, anche non cattoliche, siano eccellenti per retta dottrina, per testimonianza di vita e per abilità pedagogica.

l’idoneità

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L’idr 3

Can. 805 – È diritto dell’Ordinario del luogo per la propria diocesi di nominare o di approvare gli insegnanti di religione, e parimenti, se lo richiedano gravi motivi di religione o di costume, di rimuoverli oppure di esigere che siano rimossi.

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Irc e gradi e ordini di scuola

Scuola materna/infanziaScuola elementare/primariaScuola media/secondaria di primo gradoScuola secondaria di secondo grado

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Irc e Scuola secondaria superiore 1

Dice la Nota 1991 (quindici anni fa) al n. 4: “L'IRC è un servizio educativo a favore delle nuove generazioni, <<volto a formare personalità giovanili ricche di interiorità, dotate di forza morale e aperte ai valori della giustizia, della solidarietà e della pace, capaci di usare bene della propria libertà>>”.

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Irc e Scuola secondaria superiore 2

Sempre il n. 4 indica due riferimenti: L’Irc risponde alle domande della persona

logica domanda-risposta

oggi devi fare riaffiorare le domande

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Irc e scuola secondaria superiore 3

L’Irc intende “offrire la possibilità di conoscere quei valori che sono essenziali per la sua formazione globale”.

come conoscerli oggi, rispetto a quindici anni fa?

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Irc e scuola secondaria superiore 4

“Riteniamo infatti che l'alta percentuale di genitori e soprattutto di giovani che hanno scelto di avvalersi dell'IRC rappresenti una estesa e sincera domanda di educazione;”

siamo convinti che oggi sia così?i nostri allievi hanno una introversa e

complessa domanda di educazione

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Irc e scuola secondaria superiore 5

“sia un appello al mondo adulto e alla societàperché stabiliscano un rapporto più profondo e autentico con il mondo giovanile; rappresenti un invito pressante a non eludere, anzi a suscitare nella scuola le domande religiose e i bisogni spirituali; susciti un serio impegno a dare risposteadeguate attraverso il processo culturaleproprio della scuola ”

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Irc e scuola secondaria superiore 6

“sostenere la fatica della ricerca e l'acquisizione del senso critico, aprendo l'orizzonte del sapere a tutta l'esperienza umana, comprese le esigenze interiori e spirituali dell'uomo, particolarmente vive nel mondo dei giovani” (n. 5)

ci sono queste esigenze: ma sono vive e vivaci o sono celate il più possibile?

Vanno decodificate? Come? PROFESSIONALITÀ

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Irc e scuola secondaria superiore 7

Afferma il n. 7: “l'età giovanile è un momento privilegiato di ricerca e di verifica”

è davvero così nelle nostre classi?gli allievi sono disponibili a vivere

momenti di ricerca e di verifica reali?come fare per realizzarli?

PROFESSIONALITÀ

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Irc e scuola secondaria superiore 8

“promuovendo l'acquisizione della cultura religiosa, secondo le esigenze proprie di ciascun ordine e grado di scuola” (n. 6).

esigenze di criticitàma cosa è la cultura religiosa?quale relazione con la confessionalità per

studiare le religioni?anche qui PROFESSIONALITÀ

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Irc e scuola secondaria superiore 9

“L'IRC non è, dunque, un corpo estraneo o qualcosa di aggiuntivo o di marginale al processo scolastico, ma si inserisce armoniosamente nel contesto della vita della scuola, rispettandone e valorizzandone le finalità e i metodi propri”

negare significa rilevare la presenza del fenomeno: sfida per la professionalitàdopo il ruolo

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Irc e scuola secondaria superiore 10

Cosa significa valorizzare finalità e metodi della scuola oggi?

Cosa significa per “docenti riconosciuti idonei dalla Chiesa” (n. 9)?

anche qui PROFESSIONALITÀ

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Irc e riforma della scuola

Rimane aperto il problema Irc e formazione professionale

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L’Idr oggi 1

L’Idr èUomo di fede e quindi motivato dalla sua fede e dalla speranza che testimonia ogni giorno

motivazioni interiori e ideali (Nota n. 18)testimone come ogni cristiano nella scuola

(Nota n. 22)Uomo di scuola e quindi uomo di cultura, che aiuta ad imparare a elaborare cultura dopo averla ben compresa

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L’Idr oggi 2

Uomo dell’educazione e della formazione, del metodo e del percorso verso obiettivi esigenti e alti (“intenzionalità educativa”, Nota n. 18)Uomo del dialogo (e quindi dell’ascolto)Uomo dell’apertura a tutte le culture e a tutte le religioni per capire a tutto tondo

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L’Idr oggi 3

Uomo della sintesi: tra fede e cultura, vangelo e storia, bisogni alunni e loro aspirazioni profonde (Nota n. 23)Non è uomo della catechesiLa Nota riassume in modo sintetico cosa sia la professionalità dell’Idr: “Essa esige la presenza e l'esercizio di alcune doti che sono proprie di ogni docente nella scuola: capacità progettuale e valutativa, relazionalità, creatività, apertura all'innovazione, costume di ricerca e di sperimentazione” (n. 19).

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L’Anir per la professionalità 1

Fondata nel 1982 a Roma.L’Anir è una associazione professionale e non un sindacato. Si occupa cioè di servire la crescita degli Idr nella professionalità scolastica.In questi anni si è occupata soprattutto – e se ne occupa tuttora – della conquista di uno stato giuridico equo e dignitoso per gli Idr italiani (rivendicato sin dallo statuto di fondazione del 1982).

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L’Anir per la professionalità 2

È diffusa su tutto il territorio nazionale attraverso sezioni locali, che si stanno potenziando dove esistono e fondando o rifondando dove se ne sente l’esigenza. È aperta agli Idr di tutti i gradi e ordini di scuola.Ha gestito una serie di forum di formazione a distanza con Indire (ex Biblioteca di Documentazione Pedagogica) di Firenze.

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L’Anir per la professionalità 3

Partecipa al Forum europeo sull’insegnamento della religione.Pubblica un “Bollettino” spedito a circa 1800 indirizzi.Gestisce un sito (indirizzo www.anir.it) che diventerà luogo di formazione on line per gli Idr italiani

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L’Anir per la professionalità 4

Perché l’Anir?Perché insieme si lavora meglioPerché confrontandosi si risolvono piùfacilmente problemi e dubbiPerché sulla professionalità ci giochiamo il futuro della nostra professione a scuolaPerché ci si può sostenere nella formulazione di progetti e iniziative di sperimentazione

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L’Anir per la professionalità 5

Perché avere alle spalle un’Associazione professionale ti aiuta a seguire meglio quanto avviene nella scuola e nella cultura che si confronta con la scuolaPerché un’Associazione professionale ti spinge a motivarti meglio e a motivare meglio il tuo lavoro a scuolaPerché con l’ingresso in ruolo siamo piùinsegnanti come gli altri, e quindi con la necessità di una “struttura organizzata” che ti supporti a scuola come è per gli altri colleghi.