i.OVO n°026 - Luglio, Agosto, Settembre 2013 - Speciale Versilia

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026 A R T E E C U L T U R A C O N T E M P O R A N E A i.ovo LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2013

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Lo Speciale Versilia 2013 di i.OVO arte e cultura contemporanea.

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026a r t e e c u l t u r a c o n t e m p o r a n e a

i.ovo luglio/agosto/settembre 2013

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Piazzetta del Centauro 2www.barbarapaciartgallery.com | [email protected] | +39 0584 792666

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Piazzetta del Centauro 2www.barbarapaciartgallery.com | [email protected] | +39 0584 792666

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i.ovoDirettore:

Massimo Tonietti [email protected] cell. +39 327 5303110;Direttore responsabile: Marco Zucchini;

Caporedattore: Gabriella Di Tanno([email protected]);

Progetto grafico: Alexandra Barbieri;Responsabile progetto web:

Andrea Angeloni ;

Guida al Contemporaneo: Serena Vanzaghi; Dentro al Contemporaneo: Gabriella Di Tanno;

Oltre lo specchio: Alessandra De Bianchi;16mm: Francesca Versienti

Bis!!!: Gabriella Di Tanno

Recensori di “Dentro al Contemporaneo” e altre rubriche:

Déborah Allegranti, Cecilia Barbieri, Serena Bedini, Yan Blusseau, Giulia Bucci

Tommaso Capecchi, Francesco Ceni, Gabriella Cerbai, Eleonora Ciambellotti,

Ilaria D’Adamio, Sara Ferrari, Costanza Focardi, Elisa Frego, Linda Giusti,

Caterina Liverani, Eleonora Lombardini, Isabella Mancini, Martina Marolda,

Isabella Martinelli, Silvia Migliaccio, Stefania Rinaldi, Elena Santoni,

Ottavia Sartini, Caterina Tiberi, Lorenzo Tore, Sarah Venturini.

Editing: Costanza Paoletti Perini

Ufficio stampa: Alessandra [email protected]. + 39 338 2946943www.iovo.it

[email protected] Tel. +39 055 019 7897Fax +39 055 019 7896

i.ovo Arte e Cultura Contemporanea n°025 - lUglio/AgosTo/seTTembre 2013aut. trib. n. 5825 del 15/03/2011distribuzione gratuita

editore incaricato: NARDINI PRESS S.R.L. Via Cavour n°15, 50129 Firenzestampa: Nuova Grafica Fiorentina, Via Ambrogio Traversari n°64/r, 50126 Firenze

iovoarteeculturacontemporanea

iovoArteFirenze

In copertina:Bertozzi e Casoni

GALLERIA CARDI PIETRASANTA

fino al 15 agosto 2013

Bertozzi e Casoni, Regeneration, 2012, ceramica policroma, cm. cm. h. 160 x 213 x 190

ABBonATi A

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[email protected] 5303110

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Per informazioni:

Salvatore Magazzini

è in preparazione il catalogo generale di

Viale della Repubblica n° 64/66/68, PratoTel. + 39 338 5924449 / +39 335 303142 Fax + 39 0574 604901 - [email protected] w w. a r m a n d a g o r i a r t e . c o m

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indice

dentro al contemporaneo

oltre lo specchioDialogo con l’artista robert gligorov di Alessandra De Bianchi

bertozzi & casoni. regeneration

di Greta Bonini

Keimzeit | germinale aron Demetz

di Déborah Allegranti

philippe Delenseigne

di Gabriella Di Tanno

roberto coDa zabetta - scuDo

di Sarah Venturini

alDo monDino

di Lorenzo Tore

max papeschi, erique lacorbeille, ciro vittorio Formisano

di Gabriella Di Tanno

album raccontare con la luce

di Déborah Allegranti

prima e Dopo la secessione romana di Isabella Martinelli

la speranza Del non ancora vissuto

di Silvia Migliaccio

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n.026 - luglio/agosto/settembre 2013

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editoriale“NoN BAStA GuARDARE, oCCoRRE GuARDARE CoN oCChI ChE voGLIoNo vEDERE, ChE CREDoNo IN quELLo ChE vEDoNo”

(Galileo Galilei)

Riparto da qui, dove tutto ha avuto inizio: una pagina bianca, nessun colore estremo. Ancora di più, scrivo a chi ha avuto, fino ad ora, la pazienza di ascoltare e di leggere quella particolare sfumatura di colore che, a volte, riusciva a creare quadri fatti ad ARTE.Paura e bisogno hanno segnato mondi crocevia di scultori, artisti, teatranti, galleristi provenienti da tutto il mondo e, in onore di un’arte protagonista di questo tempo, ci hanno fatto respirare momenti e chiudere respiri, mentre fermi turbamenti hanno preso la forma di piccole dimore dove, pagina dopo pagina, potersi affacciare con sguardi diversi.Riparto da qui, da Firenze, per raccontare una nuova fiaba che profuma di magia, che senza rumore ruba con gli occhi il mondo che ci circonda per poi raccontarcelo di nuovo: crescere è stato il nostro obbiettivo, e solo ora, siamo vicini “alla pelle del mondo che volevamo sfiorare”.Dalla Toscana, a partire da settembre, I.OVO adotta tutta l’Italia: vi portiamo via con noi, senza fermate, un ultimo editoriale tutto toscano, la “terra d’elezione”, “Pie-trasanta, bellissima cittadina, con piazza unica”*, rappresenta per noi il momento d’inizio, e non di fine, di un’arte rinata per far riflettere e comunicare. Gallerie, piazze, laboratori, riconquistano il loro ruolo di madri, e accompagnano la nostra fame di sapere verso qualcosa che ancora non è stato detto, o forse, di cui ancora si ha paura: recitare l’arte è cosa ben diversa che dichiararla ad alta voce, perché “il Futuro appartiene a coloro che credono alla bellezza dei propri sogni” (Eleanor Roosevelt).Ripartiamo da qui, dalla parola, una goccia di nero per sospendere questo momen-to, ma che diventa colorata per voi, perché sia colma di speranze, come un primo amore, unico, perché raro è il suo primo bacio.

“Noi aspiriamo a qualcosa di ben superiore che a una banale riproduzione fotogra-fica della natura. Non intendiamo dipingere graziose immagini che abbelliscano le pareti di un soggiorno.Desideriamo tentare, a volte fallendo, di dar forma alle fondamenta dell’arte, un vero dono per l’intera umanità. Arte in grado di emozionare e commuovere. Un’arte che nasca dal sangue del cuo-re” (E.M.).

Gabriella Di Tanno

*Giosuè Carducci

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bertozzi & casoni 6 luglio – 15 agosto 2013

via Padre Eugenio Barsanti, 45

55045 Pietrasanta (Lu)

tel +39 0584793578

GALLERIA CARDIPietrasanta

fax +39 0584284836

[email protected]

www.galleriacardi.com

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guida al contemporaneo

L'attuaLe GeoGrafia artistiCa di firenze e oLtre. A cura di Serena Vanzaghi

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GALLERiA ConTinUA

MONA HATOUM. A body of work | NARI WARD. Iris Hope Keeper; fino al 31/08/13. • 2-495701; fino al 31/08/13 c/o Via Arco dei Becci n° 1. autrice: Margherita Morgantin. sede: Via del Castello n° 11, 53037 san Gimignano (Si), Tel. +39 0577 943134. orario: dal martedì al sabato 14:00 19:00, o su appuntamento. Biglietti: ingresso libero. Ufficio stampa: Silvia Pichini, [email protected]. Web: [email protected] www.galleriacontinua.com

ELEonoRA D’AnDREA ARTE ConTEMPoRAnEA

sede: Via Vincenzo Gioberti n° 14, 59100 Prato, Tel. / Fax +39 0574 574670 / Cell. +39 345 2816111. orario: dal lunedì al venerdì 16:00 - 19:00, sabato 10:30 - 13:00 / 16.00 - 20.00 (per tutti gli orari e i giorni non specificati su appuntamento al numero +39 345 2816111). Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.elexpo.it

SAnTo FiCARA ARTE MoDERnA E ConTEMPoRAnEA

ALDO MONDINO. Tappeti stesi e appesi; fino al 31/07/2013. autore: Aldo Mondino. Curatore: Marco Meneguzzo. sede: Via Ghibellina n° 164r, 50122 firenze, Tel.

L’Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea è costituita tra le Gallerie e le Associazioni culturali che operano nel settore dell’arte moderna e contemporanea e che esercitano l’attività di esposizione, promozione e/o vendita al pubblico di opere d’arte. L’ANGAMC ha lo scopo di rappresentare e tutelare, in ogni sede, gli interessi morali, economici e culturali della categoria rappresentata. L’obiettivo principale è quello di qualificare sempre più il mercato dell’arte e le sue potenzialità con la migliore preparazione professionale e culturale degli operatori, anche con interventi nell’ambito giuridico e amministrativo; inoltre promuove dibattiti e conferenze su temi d’interesse per gli associati.Il Delegato territoriale della Toscana è Mauro Stefanini: cell. 335 7054800

Associazione nazionale Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea

GALLERiE ASSoCiATE DELEGAZionE TERRiToRiALE ToSCAnA AnGAMC

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+39 055 2340239 / Fax +39 055 2269190. orario: dal lunedì al venerdì 09:30 - 12:30 / 16:00 - 19:00. Chiuso nel mese di agosto. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.santoficara.it

FRiTTELLi ARTE ConTEMPoRAnEA

LA RESPONSABILITA’ DELL’OCCHIO; fino al 20/09/13. autore: Paolo Masi. Curatore: Flaminio Gualdoni. Catalogo: a cura di Flaminio Gualdoni, edizioni Gli Ori. sede: Via Val di Marina n° 15, 50127 firenze, Tel +39 055 410153 / Fax +39 055 4377359. orario: dal lunedì al sabato 10:00 - 13:00 / 15:30 - 19:30, domenica e festivi su appuntamento. Web: [email protected] www.frittelliarte.it

GESTALT ART GALLERY

ARMANDO MARROCCO; fino al 18/06/13. autore: Armando Marrocco. sede: Via Stagio Stagi n° 28, 55045 Pietrasanta (LU), Tel. +39 0584 790900. orario: 10:30 12:30 – 18:30 00:30. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.gestaltgallery.it

GALLERiA GiRALDi

PRIMI ANNI SETTANTA: Esperienze a confronto; fino al 27/07/13. autori: Agostino Bonalumi, Antonio Corpora, Roberta Crippa, Elio Marchigiani, Emilio Scanalino, Mario Schifano. sede: Piazza della Repubblica n° 59, 57123 Livorno, Tel. +39 0586 883022 / Cell. +39 329 8626020 / Fax +39 0586 887778. orario: dal lunedì al sabato 10:00 - 13:00 / 17:00 - 20:00, domenica su appuntamento. Web: [email protected] www.galleriagiraldi.it

ARMAnDA GoRi ARTE

Cloning in Prato; fino al 24/09/13. Autore: Paolo Vegas. Sede: Viale della Repubblica n° 64/66/68, 59100 Prato, Cell. +39 335 303142 - +39 338 5924449 / Fax +39 0574 604901. Orari galleria: dal lunedì al venerdì 15:30 - 19:00 o su appuntamento. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.armandagoriarte.com

GUASTALLA CEnTRo ARTE

LIMITED EDITIONS – international prints; fino al 31/07/13. Autori: Bacon, Balthus, Braque, Burri, Campigli, Carrà, Castellani, Chagall, Dalì, De Chirico, Fontana, Hartung,

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Magnelli, Magritte, Marino Marini, Mirò, Moore, Music, Picasso, Pomodoro, Rauschemberg, Severini. Sede: Via Roma n° 45, 57126 Livorno, Tel. +39 0586 808518 / Fax +39 0586 813514. Orario: dal lunedì al venerdì 10:00 - 13:00 / 16:30 - 20:00, sabato 10:00 – 13:00. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.guastallacentroarte.com

GALLERiA n° 38

Copy; fino al 14/07/13. autrice: Stefania Ferini. sede: Via del Battistero n° 38, 55100 Lucca, Tel. +39 0583 491104 / Fax +39 0583 491104. orario: dal martedì al sabato 10:00 13:00 – 16:00 19:30. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.gallerianumero38.com

GALLERiA oPEn ART

Group Show; 01/07/13 – 31/07/13. autori: R. Boero, S. Bozzolini, G. Capogrossi, F. De Szyszlo, J. Ferren, W. Fusi, R. Floreani, P. Jenkins, J. Kolàr, A. Magnelli, C. Marca-Relli, A. Monnini, B. Nicholson, B. Pepper, S. Piccoli, G. Pinzani, B. Querci, T.Scialoja, M.Staccioli. • Alvaro Monnini; settembre/ottobre 2013. sede: Viale della Repubblica n° 24, 59100 Prato, Tel. +39 0574 538003 / Fax +39 0574 537808. orario: dal lunedì al venerdì 15:00 - 19:30, sabato 10:30 12:30 / 15:00 19:30, chiuso domenica e festivi. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.openart.it

GALLERiA SUSAnnA oRLAnDo

Calembours Toujours – carte scelte dal 1986 al 2005; 06/07/13 – 15/08/13. autore: Aldo Mondino. Vernissage: sabato 6 luglio alle ore 19.00. sede mostra: inaugurazione nuovo spazio espositivo in Via S. Stagi 12, 55045 Pietrasanta (Lu). Sede centrale: Via Carducci n° 10, 55042 forte dei Marmi (LU), Tel. / Fax +39 0584 83163. Vetrina: Via Sauro n° 3, 55045 Pietrasanta (LU). orario: tutti i giorni 10:00 - 13:00 / 17:00 - 24:00. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.galleriasusannaorlando.it

BARBARA PACi

ARON DEMETZ. KEIMZEIT; 06/07/13 – 18/08/13. autore: Aron Demetz. Curatore: Alessandro Riva. Catalogo: disponibile in galleria, con testo critico di Alessandro Riva. sede: Piazzetta del Centauro n° 2, Piazza Duomo n° 25, 55045 Pietrasanta (LU), Tel. / Fax +39 0584 792666. orario: dal martedì alla domenica 10:00 13:00 - !7:30 24:00. Biglietti: ingresso libero. Ufficio stampa: Alessia Luppoli [email protected]. Web: [email protected] www.barbarapaciartgallery.com

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GALLERiA PoGGiALi & FoRConi

Scudo; c/o complesso post industriale Ex Marmi Pietrasanta - dal martedì alla domenica 18.00 / 24.00; 07/07/13 – 08/08/13. Autore: Roberto Coda Zabetta. Sede galleria: Via della Scala n° 35/A, 50123 Firenze, Tel +39 055 287748 / Fax +39 055 2729406. Orario: dal martedì al venerdì 10:00 - 13:00 / 15:30 - 19:00, sabato 10:00 - 13:00. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.poggialieforconi.it

GALLERiA iL PonTE

Aleksandra Zurczak, Francesco Chiacchio. Il segno come racconto; fino al 20/07/13. autori: Aleksandra Zurczak, Francesco Chiacchio. Curatore: Andrea Alibrandi. sede: Via di Mezzo n° 42/b, 50121 firenze, Tel +39 055 240617 / Fax +39 055 5609892. orario: dal lunedì al venerdì 15:30 - 19:00, chiuso sabato e festivi. Ufficio Stampa: Susy Fabiani [email protected]. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.galleriailponte.com

SAnGALLo ART STATion

sede: Via Fra’ Giovanni Angelico n° 5r (fra il n°47 e il n°49), 50121 firenze, Tel. +39 055 0517157 / Fax +39 055 0517518. orario: dal martedì al sabato 10:00 - 13:30 / 15:00 - 19:00. Biglietti: ingresso libero. Patrocinio: Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Web: [email protected] www.sangalloartstation.it

GALLERiA LA SUBBiA Di PAoLA RAFFo

sede: Via Barsanti n° 11, 55045 Pietrasanta (LU), Tel. +39 0584 283338 / Fax +39 0584 71647. orario: tutti i giorni 10:00 - 12:00 / 17:00 - 19:00. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected]

ToRnABUoni ARTE ConTEMPoRAnEA inTERnAZionALE

Maestri moderni e contemporanei - Antologia scelta 2013. sede: Lungarno Cellini n° 13/a, 50125 firenze, Tel. +39 055 6812697 / Fax +39 055 6812020. orario: dal lunedì al venerdì 09:00 – 13:00 / 15:30 – 19:30, sabato su appuntamento. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.tornabuoniarte.it

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AFTER ART GALLERY di Frederik ivanaj

sede: Via Ghibellina n° 38r, 50122 firenze, Tel. +39 328 7156628. Bigliet-ti: ingresso libero. Web: [email protected] www.ivanaj.com

AnTonELLA ViLLAnoVA – Contemporary art jewellery

sede: Piazza Goldoni n°2 50123 firenze, Tel. +39 055 6802066 Fax +39 055 213372. orario: dal martedì al sabato 10:00 – 13 15:00 – 19:00, lunedì su ap-puntamento. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.antonellavillanova.it

ARiA ART GALLERY

Aria Art Gallery partecipa a Icastica 2013, prima biennale di arte con-temporanea in Arezzo; fino al 01/09/13. Sede galleria: Borgo Santi Apostoli n° 40/r, 50123 firenze, Tel. +39 055 216150 / Fax +39 055 4641406. ora-rio: dal lunedì al sabato 10:30 - 13:30 15:30 - 19:30, domenica su appuntamento. In collaborazione con: Ambasciata del Marocco in Italia. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.ariaartgallery.com

BABELE - Boutique d’Arte e Libri

Acquerellando; 24/07/13 – 10/09/13. autrice: Romola Bellan-di. Curatrice: Laura Accordi. Vernissage: giovedì 24 luglio alle ore 17.30. sede: Via delle Belle Donne n° 41/r 50122 firenze, Tel./Fax +39 055 283312. orario: dal lunedì al venerdì 10:30 - 19:30, sabato 10:30 – 14:30. Ufficio stampa: Carlo Gattai 337/677116 [email protected]. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected]. www.babelefirenze.com

GALLERiA ALESSAnDRo BAGnAi

INTERNO; fino al 14/09/13. autori: Lucia Massei, Pizzi Cannella. sede: Pa-lazzo Ricasoli, Piazza Goldoni n° 2, 50123 firenze, Tel. +39 055 6802066 / 055

OVeRgROund

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213372. orario: dal lunedì al sabato 10:00 – 13:00 15:00 – 19:00. Ufficio stampa: Spaini & Partners. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.gal-leriabagnai.it

BASE / PRoGETTi PER L’ARTE

PIERO GOLIA; fino al 10/07/13. autore: Piero Golia. sede: Via San Niccolò n° 18r, 50123 firenze, Tel +39 055 602102 / Fax +39 055 2207281. orario: dal martedì al sabato 18:00 – 20:00 (dalle 20:00 alle 24:00 come vetrina). Biglietti: ingresso libero. Patrocini: Attività promossa dagli artisti del collettivo BASE X BASE e con il contributo della Regione Toscana/Toscanaincontemporanea 2011. Web: [email protected] www.BaseItaly.org

DoLoRESART LABoRAToRY

sede: Palazzo Viti, Sala Musica e Sala Mostre, Via dei Sarti n° 41, 56048 Volterra (Pi), Tel. +39 0588 84047 Cell. 333 4508779. orario: tutti i giorni 10:00 13:00 – 14:30 18:30 . Web: [email protected] www.doloresart.it/galleria

F, AiR - FLoREnCE ARTiST in RESiDEnCE

Of Limes and Camouflage; fino al 19/07/13. autrice: Victoria DeBlassie. Curatrice: Lucia Giardino. Catalogo: disponibile in galleria. • Silent Dialogues; 24/07/13 – 20/09/13. autrice: Viktoria Sorochinski. Curatrice: Enrica Quaranta. Vernissage: mercoledì 24 luglio alle ore 18.30. orario: dal lunedì al giovedì 15.00 – 18.00. Patrocinio: Florence University of The Arts. Sede: Via San Gallo n° 45/r, 50129 firenze. Ufficio Stampa: Ufficio Stampa Palazzi [email protected]. Web: [email protected] www.fair.palazziflorence.it

FRASCionE ARTE

sede: via Maggio n° 60r, 50123 firenze, Tel. +39 055 2399205. orario: dal martedì al sabato 10:00 – 13:00 15:00 – 19:00, lunedì 15:00 – 19:00. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.frascionearte.com

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LinEA Spazio Arte Contemporanea

sede: Via delle Porte Nuove n° 10, 50144 firen-ze, Tel. +39 055 3249173 / Fax +39 055 333540. orario: dal lunedì al sabato 10:00 – 18:00. in collaborazione con: Florence Design Week. Bi-glietti: ingresso libero. Ufficio Stampa: Giulia Coli +39 339 5069593 [email protected] - Francesca Puliti +39 392 9475467 [email protected]. Web: [email protected] www.spaziolinea.org

CASA MASACCio -Centro per l’Arte Contemporanea-

sede: Corso Italia n° 83, 52027 san Giovan-ni Valdarno (Ar), Tel. +39 055 9126283 / Fax +39 055 942489. orario: giorni feriali 15:00 – 19:00, festivi 10:00 12:00 – 15:00 19:00, lunedì chiuso. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.casamasaccio.it

SCiATo’ Di SERRAVALLE

Profili; autore: Dario Longo; sede: Via Garibal-di n° 49, 51030 Serravalle Pistoiese (Pt), Web: [email protected]

SiMBoLi ART GALLERY

DAVIDE FOSCHI, IN FLORENCE; fino al 14/07/13. autore: Davide Foschi. Catalogo: disponibile in galleria. sede: Via di San Giuseppe n° 6/r, 50122 firenze, Tel. +39 055 0502418, Cell. +39 349 1438941. orario: lunedì 16:30 – 20:00, dal martedì alla domenica 10:00 – 13:00 15:00 – 20:00. Web: [email protected] www.simboliartgallery.com

FirenzeVia delle

Vecchie carceri (le murate)

Tel. 055 0540234 [email protected]

| 18 gUiDA Al CoNTemPorANeo

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sPeCiAle VersiliA

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| 20 olTre lo sPeCCHio

ESISTE ANCORA LO SHOCK NELL’ARTE?

Dialogo con l’artista Robert Gligorov“il bisogno di esporsi ad effetti di shock è un tentativo

di adeguazione dell’uomo ai pericoli che lo minacciano. il cinema risponde a certe profonde modificazioni del complesso

appercettivo – modificazioni che nell’ambito della esistenza privata sono subite da ogni passante immerso nel traffico cittadino,

e nell’ambito storico da ogni cittadino”.

(Walter Benjamin, L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica)

Alessandra De Bianchi: Oramai è un concetto usurato, ma sappiamo bene che l’opera ha perso da tempo la sua «aura», che assistiamo ad un’arte al di là dell’arte, fuoriuscita per quan-to possibile dalla tradizione. Per chi come te ancora si crogiola, per così dire, in tutto questo, puntando a de-stabilizzare il fruitore e a creare scon-certo, cosa riesce tutt’oggi a produrre shock a livello artistico?

Robert Gligorov: Il fine ultimo non credo sia lo shock perché lo shock è uno stato d’animo della durata di un

attimo. Un esercizio artistico è tentare di definire la parola arte e aggiungere una frase in più al lunghissimo discor-so del “già detto”. L’essere umano è per natura abitudinario e le novità o le nuo-ve proposte hanno sempre creato lo shock. La storia ce lo insegna; quando esposero Matisse e compagni al Salon di Parigi del 1905 furono definiti “Bel-ve” per avere usato pennellate così brutali e violente. All’epoca era uno shock, ora fa sorridere. Esporre ogget-ti prodotti dall’industria in galleria – i cosiddetti ready made – suscitava ila-rità e shock. Fintanto che non ci sarà

Nella pagina a fianco: Robert Gligorov

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| 22 olTre lo sPeCCHio

un’alfabetizzazione del turista dell’arte ci sarà sempre shock, perché la novità crea instabilità e non una certezza del proprio punto di vista. Credo che gli artisti del passato abbiano prodotto shock modesti, il meglio e il piatto for-te deve ancora venire.

A.D.B.: Lo shock, prodotto o ricerca-to, è dunque davvero un tentativo dell’uomo di “adeguazione ai pericoli che lo minacciano”?r.G.: Sì, a volte si ha voglia di esorcizza-re la paura della morte, affrontare pe-ricoli che ti portano vicino all’incidente fatale. Ma sopravvivervi è un modo di sentirsi superiori alla paura della mor-te. Come diceva un filosofo: “la buona notizia per l’essere umano è che real-mente non saprà mai di essere morto, al massimo potrà sapere che morirà”.

a.d.B.: Pur rimanendo su un terreno antropocentrico e in un certo senso egocentrico, la tua arte è approdata da un più evidente narcisismo iniziale

ad un maggiore impegno sociale e di denuncia, soprattutto animalista. Alla luce di questo percorso, come sono e da che ispirazioni nascono le tue ope-re attuali?r.G.: Sicuramente i media di ogni tipo, riviste, giornali, film di vario genere. Ogni immagine può essere un sugge-rimento per un’eventuale opera. Uso due metodi: uno è quello di cercare dentro di me un’immagine e l’altro è di guardare al sociale. Ma il sociale è sol-tanto cronaca del nostro tempo, men-tre la nostra mente racchiude i segreti dell’universo e quindi la ricerca spiri-tuale dentro di sé sicuramente ha un valore assoluto, più vicino alla verità. Le invenzioni e le malefatte dell’essere umano sono soltanto un momento del progresso della civiltà.

A.D.B.: Qual è il senso della mostra che sarà inaugurata nel mese di ago-sto alla Gestalt Gallery di Pietrasanta e in cui proporrai soprattutto dipinti e sculture? r.G.: Questa mostra sarà un po’ diver-sa dalle altre che ho realizzato fino ad oggi. Sarà leggera, semplice, scanzona-ta. Ci sarà pittura, fotografia e scultura. Il titolo della mostra è Sei pezzi facili.

Robert Gligorov (Kriva Palanka, 1960) è un artista macedone che vive e lavo-ra a Milano; in passato è stato anche attore, fotografo e illustratore.Alessandra De Bianchi è laureata in Filosofia Teoretica-Estetica, vive e la-vora a firenze.

Robert Gligorov, Kamen, 2003, ed. 3. Courtesy Gestalt Gallery Contemporary Art.

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Robert Gligorov, Home sweet home, 2005, ed. 3. Courtesy Gestalt Gallery Contemporary Art.

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www.pietraquadra.com - [email protected]

DI MARMO DI MAREGIOIELLI IN MARMO

Valeria Eva Rossi per pietraquadra stone jewels

FOTOGRAFIA Monica Cordiviola

Inaugurazione venerdì 19.07.2013 dalle 19.00Enoteca Wine Bar Brilliant, Via Duca d’Aosta 13 – Forte dei Marmi (LU)

è nell’ideale cornice di Forte dei Marmi, che sarà presentata la collezione Marinière di pietraquadra stone jewels, che trae ispirazione dal litorale versiliese. Nell’apparente contrasto tra la solidità del materiale e la fluidità dell’acqua, si rispecchiano le forme geome-triche dei gioielli in marmo di pietraquadra sinuosamente avvolti dalle corde in passamaneria di seta e ferma-ti dai nodi marinari o impreziositi con alamari che ricordano, nella forma, i vecchi timoni o le rose dei venti. Una collezione evocativa, elegante e preziosa perché ogni gioiello è realizzato a mano, secondo le tecniche della tradizione artigiana italiana, con materiali di qualità e un accurato studio del design. Suggellano il connubio di marmo e mare, le suggestive fotografie di Monica Cordiviola.Per l’occasione verrà offerto un particolare aperitivo a buffet, in tema con l’esposizione.

DI MARMO DI MARE

GIOIELLI IN MARMO

Valeria Eva Rossi per pietraquadra stone jewels

FOTOGRAFIA

Monica Cordiviola

Inaugurazione venerdì 19.07.2013 dalle 19.00

Enoteca Wine Bar Brilliant, Via Duca d’Aosta 13 – Forte dei Marmi (LU)

E’ nell’ideale cornice di Forte dei Marmi, che sarà presentata la collezione Marinière di pietraquadra stone jewels, che trae ispirazione dal litorale versiliese.

Nell’apparente contrasto tra la solidità del materiale e la fluidità dell’acqua, si rispecchiano le forme geometriche dei gioielli in marmo di pietraquadra sinuosamente avvolti dalle corde in passamaneria di seta e fermati dai nodi marinari o impreziositi con alamari che ricordano, nella forma, i vecchi timoni o le rose dei venti. Una collezione evocativa, elegante e preziosa perché ogni gioiello è realizzato a mano, secondo le tecniche della tradizione artigiana italiana, con materiali di qualità e un accurato studio del design. Suggellano il connubio di marmo e mare, le suggestive fotografie di Monica Cordiviola.

Per l'occasione verrà offerto un particolare aperitivo a buffet, in tema con l'esposizione.

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GESTALTGALL E R Y

7 L U G L I O - 2 A G O S T O 2 0 1 2Gestalt Gallery - via Stagi 28 Pietrasanta (LU) www.gestaltgallery.it - tel 0584.790.900

a cura di Gianluca Marziania Palazzo Panichi - Pietrasanta

GLI STATI DELLE COSEGIUSEPPE RESTANO Comune di Pietrasanta

Città d’Arte - Città Nobile dal 1841Assessorato alla Cultura

CENTROARTI VISIVEPIETRASANTA

CENTROARTI VISIVEPIETRASANTA

18.30 - 20.30 / 21.30 - 00.30

via Marzocco 1 ang. Piazza Duomo, Pietrasanta (LU)

gestalt gallery | Via stagi 28 Pietrasanta (lU) | tel. 0584 790 900 | [email protected] | www.gestaltgallery.it

philippe delenseigne

che ne sofino al 13.08.2013

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BERTOzzI & CASONIREGENERATION

Galleria Cardi Pietrasanta (Lucca)

fino al 15 agosto 2013Gorilla, varani e fenicotteri si aggirano tra gli spazi espositivi.

Tra i rifiuti la natura si rigenera e ci osserva con spiccata ironia: una riflessione aperta sulla superficialità dell’uomo.

Curiosità e stupore inducono chiunque si avvicini alle vetrine della Galleria Cardi a Pietrasanta ad entrare ed os-servare le creazioni visionarie di Giam-paolo Bertozzi (Borgo Tossignano, Bologna, 1957) e Stefano Dal Monte Casoni (Lugo di Romagna, Ravenna, 1961), artisti di fama internazionale che mescolano con sapienza, nelle loro opere, fragilità e forza espressiva.Una dicotomia peculiare ed intensa che esalta con acuta ironia il rapporto tra natura ed essere umano collocan-do quest’ultimo, con spiccato senso critico, più in basso nella scala gerar-chico evolutiva.Altrettanto particolare è il mezzo uti-lizzato per la realizzazione delle loro opere, la ceramica, che unendo ricerca e tradizione, riproduce in modo estre-mamente realistico e dissacrante ogni singolo elemento compositivo delle opere, esaltandone il valore metafo-rico e mettendo in risalto elementi simbolici che alludono al tema del-

la caducità della vita. Distruzione e frammenti danno infatti luogo ad una laboriosa ricostruzione, un’architettu-ra nuova dell’esistenza che prefigura, con metafore ironiche e radicali, come il gorilla di Regeneration o il fenicotte-ro di Flamingo, simbolismi religiosi e metamorfosi evolutive, reinventano, in modo creativo e al contempo ludi-co, dati di realtà oggettiva spesso vo-lutamente ignorati o semplicemente scartati.Provocatoriamente, in opere come DisGrazia con orchidea blu e Bucra-nio con varano i rifiuti dell’uomo, ossa, mozziconi di sigarette, lattine e quant’altro, vengono composti da Ber-tozzi e Casoni con stratificazioni dai cangianti significati che rivelano simul-taneamente i limiti dell’essere umano, le catastrofi da lui generate, l’effimera condizione dell’esistenza e la forza e potenza con cui la natura pone rime-dio e rigenera: oggetti e scarti di vita attiva subiscono una metamorfosi e

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diventano fertile humus generatore di grazia e bellezza. E il loro gioco ironico e irriverente continua con altrettanta leggerezza anche nei confronti dell’ar-te, con rimandi e citazioni più o meno esplicite ad artisti del calibro di Andy Warhol o Mark Rothko. Attraverso una ricerca raffinata dei materiali, gli autori giocano quindi a dominare la scena con elementi nar-rativi appartenenti al mondo animale e vegetale, carichi di simbolismi quali forza, grazia, bellezza, rigenerazione, vita, morte e rinascita con una sempli-cità apparente, come nelle cassette del pronto soccorso che in Waiting ripro-ducono una costellazione, una mappa

celeste brulicante di chiocciole e spi-rali che richiamano l’infinito, un suolo, una terra, un universo di possibilità aperte.“Hai distrutto il mondo bello...” dice Goethe nel Faust “ricostruiscilo più splendido, ricostruiscilo nel tuo cuo-re”. Forse è questo il messaggio, forse ciò che ci ripugna può essere affasci-nante, forse anche ciò che riteniamo “rifiuti”, fonte di vita inesauribile ed esausta, può essere misteriosamente e incomprensibilmente irrinunciabile. Forse...

Greta Bonini

1 - Bertozzi e Casoni, Grottesca, 2013, ceramica policroma, cm. h. 40 x diam. 75. 2 - Bertozzi e Casoni, Disgrazia con orchidee blu, 2013, ceramica policroma, cm. h. 98 x 81 x 78.

3 - Bertozzi e Casoni, Bucranio con varano, 2012, ceramica policroma, cm. h. 41 x 80 x 74. Courtesy Galleria Cardi Pietrasanta (LU).

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DIE MAUER arte contemporanea - Via Pomeria n°71 Prato

fino al 29 settembre 2013

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13 LugLIo – 6 Settembre Inaugurazione: Sabato 13 Luglio ore 18.30

Palazzo Leonardi, piazza della Repubblica Pietrasanta (LU)

LacorbeILLe papeSchI formISano

GESTALTGALL E R Y

7 L U G L I O - 2 A G O S T O 2 0 1 2Gestalt Gallery - via Stagi 28 Pietrasanta (LU) www.gestaltgallery.it - tel 0584.790.900

a cura di Gianluca Marziania Palazzo Panichi - Pietrasanta

GLI STATI DELLE COSEGIUSEPPE RESTANO Comune di Pietrasanta

Città d’Arte - Città Nobile dal 1841Assessorato alla Cultura

CENTROARTI VISIVEPIETRASANTA

CENTROARTI VISIVEPIETRASANTA

18.30 - 20.30 / 21.30 - 00.30

via Marzocco 1 ang. Piazza Duomo, Pietrasanta (LU)

gestalt gallery | Via stagi 28 Pietrasanta (lU) tel. 0584 790 900 | [email protected] | www.gestaltgallery.it

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KEIMzEIT | GERMINALEARON DEMETza cura di Alessandro Riva

Barbara Paci Galleria d’Arte, Pietrasanta (LU)

Fino al 18 agosto"L’uomo è vittima di un ambiente che non tiene conto della sua anima".

Charles Bukowski

Umanità post atomica, deserto virtua-le, anime vaganti in corpi sgretolati. Uno scenario di sconfitta, mista all’in-sopprimibile vitalità della speranza “ultima a morire”, nutrita solo dalla rabbia, dalla forza di quell’ultimo lem-bo di dignità che tiene legato il cuore al corpo eroso dal tempo, dall’odio, dal male autoinflitto. La ribellione implosa grida silenziosa, crepando le superfici e consumando i corpi. I volti perdo-no i propri contorni, i lineamenti si confondono con le striature del legno rugoso e i pensieri, i dubbi, i timori si fanno escrescenze di silicone bianco, gonfie ed evidenti, come piaghe infette o funghi velenosi sui tronchi di alberi secolari.Aron Demetz (1972) denuncia lo stato decadente della società e dell’indivi-duo, in un costante allontanamento da Madre Natura e dalla propria natura.

Un fallimento di ideali e di attitudini che non ammette assoluzione. La cor-ruzione, l’impurità, il marcio, non pos-sono essere celati più a lungo: tutto emerge, e tutto ciò che prima era bello e florido, così appassisce, si deteriora, si incenerisce. Le sembianze eteree di gioventù e freschezza soccombono all’aridità, alla carbonizzazione dell’a-nimo, all’autocombustione nel males-sere inaccettato e irrisolto, fino alle tristi soglie dell’ultima ora, che rende tutto “vecchio”, stanco, secco.Le figure filiformi della serie Advan-ced Minorities, 2012 – ombre amare dei padri che ricadono sui figli – ci at-tendono sul cammino verso la rovina: ultimo avvertimento della Natura che non può più sopravvivere a un ambien-te che l’uomo stesso ha reso inospitale alla propria progenie, quasi infernale, fino a devastare i propri connotati,

Nella pagina a fianco: aron demetz, Senza titolo, legno carbonizzato e silicone, cm225x70x60. Courtesy Barbara Paci Galleria d’Arte.

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punizione suprema che rispecchia l’e-goismo dello spirito nella putrefazione delle membra.Tormento e inquietudine paiono, però, poter essere ancora spunto di reden-zione, al culmine massimo della resi-stenza della vita contro tutto ciò che la minaccia, la offende, la umilia.La mostra indaga il tema del dialogo tra l’uomo contemporaneo ed i suoi milieux – naturali, sociali, introspettivi – stimolando una presa di consapevo-lezza, da parte dell’individuo, del peso delle proprie azioni, non solo nei con-fronti del proprio personale futuro, ma anche nel rispetto della società tutta, e del proprio rapporto con l’ambiente.

Una riflessione di stampo profonda-mente umano quindi, ma anche ‘natu-rale’, quella che l’artista affida alle sue opere incancrenite e usurate dall’in-capacità di adattamento al contesto presente – autoprodotto – e alla non corrispondenza con la propria profon-da essenza. Il fondo dell’uomo si rivela insospet-tatamente “buono”, ma eroso dalla propria debolezza, invecchiato da una rassegnata disillusione. Non siamo solo maschere erranti, scheletri in movimen-to verso una fine designata, marionette in balia di un destino avverso e per-verso. L’indole segreta dell’umanità si palesa nella sua fragilità per provocare

aron demetz, Advanced Minorities, 2012, legno di tiglio, cm 223x70x60.Courtesy Barbara Paci Galleria d’Arte.

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– questo l’auspicio – con rinnovata con-sapevolezza, la generazione di nuova energia, nuovi percorsi, nuovi mondi, dove da sempre niente si crea e nien-te si distrugge. Proprio all’idea della germinazione si ispira, infatti, il titolo della mostra “Keimzeit (Germinale)”, che letteralmente significa ‘tempo del-la germinazione’, ovvero del proliferare quasi naturale della materia al di fuori dei limiti e anche della stessa volontà dell’artista, quasi che la materia stessa possedesse un’energia, una naturale capacità di evolversi, di mutare e di rinnovarsi del tutto autonoma e indi-pendente. Una continua metamorfosi

– pare volerci ricordare l’autore – che solo nella Natura, e attraverso essa, può essere cercata e vissuta. Un mes-saggio paradossale di speranza, verde come le foglie che mancano all’esercito di spiriti lignei che popolano le sale di Demetz, lungimirante come i racconti di memorie che non possono torna-re. Talismani, feticci apotropaici, per non dimenticare, kafkianamente, che “chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza, non diventerà mai vecchio”.

Déborah Allegranti

aron demetz, Keimzeit, 2012, legno di tiglio, cm 215x70x60.

Courtesy Barbara Paci Galleria d’Arte.

aron demetz, Advanced Minorities, 2012, legno di tiglio, cm 223x70x60.

Courtesy Barbara Paci Galleria d’Arte.

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- CHE NE SO -PHILIPPE DELENSEIGNE

Gestalt Gallery di Pietrasanta

fino al 13 agosto“Avvezzo a schizzar verso il cielo il suo inchiostro, a suggere il sangue di ciò che ama e a trovarlo delizioso, questo mostro inumano, sono io”.

(Apollinaire)

Un emblema. Un’intelligenza fluida che sorregge da sola l’urgenza del momento. La crescita economica, sociale e culturale presente in questo tempo, dimostra la sua doppia faccia e lei, come una pillola, rappresenta la nostra cura, un “ossimoro vivente dai mille volti, che incarna in sé il bello e il brutto, la luce e le tenebre, rap-presenta il maschile tentacolare e la boc-ca oscura femminile che inquieta e sedu-ce per il suo aspetto informe, metà liqui-do e metà solido” (Jean Arnaud). La linea tesse la sua curva, i tratti diventano defi-nizione di forza e dolcezza, le mani non mascherano più gli occhi, i chiaroscuri prendono la forma di una figura: l’anima-le, conserva un cuore puro fatto per com-battere e per indossare l’abito umano, respira a pieni polmoni i limiti di un’uma-nità che ha in sé il potere di decidere se il mondo può crescere o no, perché in esso l’artista ha ancora fiducia. Philippe Delen-seigne ci vuole preparare a questo, e lo fa con la sua arte: scorge una scultura che

richiede il cambiamento, mentre immo-bile, ferma davanti a lei, una soave figura emerge dalla zuppa di gente e parla a tut-ti noi di genesi, di passione, conscia che, al suo rivelarsi, la sofferenza macchierà il suo candore, perché la sua melanconia riflette una realtà che, ogni giorno di più, perde la sua coscienza. Il “Pensatore” di Rodin, ora, assume le sembianze di una donna senza volto, gravida, che affonda e afferra con la sua ombra la coscienza di ognuno di noi, senza lasciarsi dominare. Ripartire da zero: Philippe, come un bam-bino, cancella con il gesso e scrive con la polvere, rifugge davanti all’ignoranza in onore di un’EDUCAZIONE che possa cambiare precocemente gli animi, senza alte prospettive, visiva nella sua essenza, perché l’unica capace di scomporre, per tutti noi, la nostra quotidiana realtà, che ahimè, è fabbricata da “squallidi squali”. Educare vuol dire trarre fuori, tirar fuori ciò che sta dentro, dal marmo fuori dal marmo, così che il pensiero, ora irrazio-

Nella pagina a fianco: Philippe Delenseigne, Il potere in maschera, 2013, gesso colorato su tela, 150x100 cm. Courtesy Gestalt Gallery Contemporary Art

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CiNZio miXsAbATo 27 lUglio 2013

ViA bArsANTi 41, PieTrAsANTA (lU)

nale e statico, possa squarciare quella tela finta e disonesta e sviscerarla dal basso da ogni metamorfosi: il bene ed il male assumono la forma di cadaveri, di sagome gettate al vento, in nome di un perbenismo viziato, che decide ed inci-de sulla vita delle persone, e che quindi, ispira la sua arte. C’era una volta? No, c’è ancora il “fascino” delle lobby, che sra-dicano dal terreno pubbliche piazze che diventano private: Shakespeare, nel suo Enrico VI, conferiva al termine accezioni di “corridoi”, “passaggi”, ma esse, in re-altà, sono solo crepe, lacerazioni fatte di carne e di sangue, recinti, “dove vengono raggruppati gli animali destinati al macel-lo”. Ma chi sono quegli animali? Siamo noi...: non più sorgenti dalle quali sgorga energia inesauribile, ma ostacoli per la nascita di innovazioni e di idee. La Bel-lezza viene piombata in torri d’avorio, e noi, che generiamo l’offesa della Bellezza, di Essa non ne abbiamo cura, e l’osceno, che è il brutto, inevitabilmente, si insinua dal fuori - scena direttamente su di un palco come tentacolo alterato. Restiamo

fermi per un solo momento, respiriamo, e con dolorosi singhiozzi e contenuti passi, camminiamo lungo la strada che Philippe Delenseigne vuole svelarci: non si erge a maestro, non combina parole vane ed eleganti per convincerci, non ha bisogno di comunicare altro… La sua opera si manifesta davanti ai nostri occhi come una vasca d’acqua trasparente, perché contiene l’essenza di tutta l’uma-nità. “Ora lo conoscete, e soprattutto ora sapete che razza di macchina micidiale, immensa e possente esso è [....]. Ci si organizzi per svelarlo al grande pubblico e per finalmente bloccarlo [...]. I lettori dovrebbero finalmente poter connettere i punti del puzzle, e aver capito da dove vengono in realtà i problemi capitali della nostra vita” (Paolo Barnard). Diventiamo RESPONSABILI, perché da quel “CHE NE SO” dipende tutta la nostra STORIA pre-sente e, speriamo, futura.

Gabriella Di Tanno

(Si ringrazia Danilo Maurizio Troiani per la documentazione economico – sociale)

1 - Philippe Delenseigne, Banditi, 2013, gesso colorato su tela, 100X100 cm. 2 - Philippe Delenseigne, Ricetta, 2013, gesso colorato su tela, 80x80cm. Courtesy Gestalt Gallery Contemporary Art

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DeNTro Al CoNTemPorANeo 37 |

Via del battistero n°38 55100 | lucca

Tel. +39 0583 491104

orari | lun. 16-19:30 mart.- sab | 10-13 | 16-19:30

www.gallerianumero38.com

CiNZio miXsAbATo 27 lUglio 2013

ViA bArsANTi 41, PieTrAsANTA (lU)

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ROBERTO CODA zABETTA - SCUDOa cura di Tony Godfrey

Complesso Post-Industriale EX-MARMI, Pietrasanta, (LU)

fino all’ 8 Agosto 2013nell’era della perenne operazione-nostalgia, quando ieri ed oggi

sembrano ormai coincidere, la pittura di Roberto Coda Zabetta porta le nostre tormentate esistenze a riappacificarsi con le croci di un passato invadente ed invalidante, dimostrando quanto possano

servire da simbolo e stimolo, nell’arte come nella vita.

è cosa saputa: essere “il figlio di”, do-versi misurare con un’eredità scomoda ed ingombrante, non è mai stato facile per nessuno. Amaro destino di un paese come il nostro, che si trova sempre più spesso a lottare contro sé stesso ed i propri epici fantasmi, di storiche glorie e di dolori, tanto strenuamente lamen-tandosi della decadenza odierna, quanto facendo di quest’etica del lamento per-petuo il palliativo modus vivendi per non arrogarsi l’onere di procedere in avanti. E se è vero che l’arte della dietrologia fa parte del nostro DNA, va anche det-to che, sebbene siamo soliti per natura lasciarci prendere la mano da certe irre-sistibili smanie retroattive, guardare al passato si rende un espediente indispen-sabile e doveroso di questi tempi, in cui tutto sembra sia già stato ampiamente saggiato e sperimentato, e la carenza di

fantasia divampa quasi quanto le impro-duttive lamentele di chi si limita a gridar-ne con prepotenza il vuoto, senza mai attivarsi in concreto per colmarlo.Nel mondo dell’arte il parallelismo è d’obbligo. Achille Bonito Oliva lo rileva con perspicacia: “Picasso rappresenta, con tutto il suo lavoro, un esempio indi-scutibile dell’artista di grande attualità, è il grande cannibale del XX secolo, è quell’artista che ha sintetizzato, utiliz-zando tutti gli stimoli, non solo lavoran-do col futuro, ma anche riprogettando il passato iconografico dell’arte. Riguardo l’individuazione degli itinerari delle ulti-me generazioni, a me pare che nella fase attuale dell’arte contemporanea ci sia una citazione raffreddata, con una disin-voltura quasi pubblicitaria”. E così, l’arti-sta di oggi, finisce per essere un copywri-ter che utilizza ogni segno possibile, in

Nella pagina a fianco: Roberto Coda Zabetta, Alzo le spalle, tecnica mista su carta, 76x56cm, 2013. Courtesy Galleria Poggiali e Forconi, Firenze.

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modo schematico e circostanziale, pur di rafforzare la propria immagine di credi-bilità. Ma si può vivere di soli simboli, o avere il coraggio di trovare altri stimoli. E non è necessariamente detto che una cosa escluda l’altra. Perché proprio quei simboli, quei tanto bistrattati modelli storico-tradizionali, quegli archetipi ico-nografici del nostro ciclopico passato di maestri, possono essere, ancora, il punto di partenza per un’evoluzione/in-novazione creativa originale e non stan-dardizzata, che siano considerati come icastici esempi da emulare, meglio se rie-laborare, o ieratiche colonne portanti da smantellare. L’arte, per sua propria es-senza, non può che portare ad altra arte, e continuare ad atteggiare noi stessi a carnefici di quello che eravamo, nel bene e nel male, può soltanto condannarci a soccombere definitivamente, vittime di un futile cannibalismo auto-indotto, ipo-condriaco e controproducente.

Lezione che Roberto Coda Zabetta (Biel-la, 1975) sembra aver appreso ed assimi-lato alla perfezione, stando alla meta-guerra fredda contro sé stesso affronta-ta, e superata, nei suoi 24 nuovi lavori, “Scudo”, esposti presso lo spazio esposi-tivo della Galleria Poggiali e Forconi di Pietrasanta. Concepite ad hoc per l’occa-sione, le opere traggono spunto dalla tematica precedentemente affrontata al MAC di Rio de Janeiro, la vicenda dei de-saparecidos brasiliani, per raggiungere un’autentica introspezione che attinge dall’eterno rapporto conflittuale col pas-sato ed i suoi scheletri nell’armadio, per-sonali ed universali, per confrontarsi con gli altrettanto temuti e prossimi scheletri - alieni del futuro. Grandi volti di moder-ni combattenti, dipinti su vecchi tessuti dalle fantasie più disparate, dal naso pic-colo e canuto e dalle labbra carnose, fan-no da “Scudo”, ed al contempo da guida, tra l’osservatore e l’artista, stupefatti,

1 - Roberto Coda Zabetta, Tavola XIX, smalto e resine su tessuto, 200x150cm, 2013. 2 - Roberto Coda Zabetta, Tavola Ebraica Seconda, smalto e resine su tessuto, 200x150cm, 2013. Courtesy Galleria Poggiali e Forconi, Firenze.

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smarriti, attoniti, urlanti. Soldati del do-mani generati da un colloquio con l’ani-ma stessa, tramite un flusso di coscienza irrefrenabile che arriva dal profondo, at-traverso i ricordi e le esperienze di una Storia che ci ha reso, nostro malgrado, bersagli e armi dello stesso malaugurato destino. Con una tavolozza che parte dal rosso, cui concorrono via via gialli, azzur-ri e grigi, l’artista scava in una densa di-mensione corporea, accentuata da misti-che scritte dal sapore di epitaffi, e colanti lacrime di colore, cause di cecità e muti-smo, arrivano a nascondere occhi e boc-ca, in un impasto di pennellate vorticoso ed avvolgente, che procede per sottra-zione, ricordando i giochi livellari di un preistorico affresco contemporaneo. A proposito di sottrazione, Michelan-gelo distingueva così due tipi di scultu-re: quelle che si ottengono per forza di levare, e quelle che si ottengono per forza di aggiungere. Ecco, Coda Zabetta

sintetizza nelle sue opere le due diverse tipologie creative, aggiungendo strato a strato, fino a creare superfici grumose e materiche, impastate di carne e di san-gue, liberandole dalle texture - fantasia di sottofondo, per far emergere da esse la fisionomia di intensi tratti somatici che sembrano talvolta ammonire, ma che in fondo sono soprattutto divinatori sguar-di di speranza. La sua pittura è insieme astratta, informale e figurativa, racchiu-dendo nel breve lampo di un gesto, so-lenne ed eroico, mai disperato o nichili-sta, anni e anni di titanici conflitti neo-platonici tra forma e materia. Ma lo fa senza rendersene conto, non ambendo a risultare né pessimista, né rassicurante: semplicemente ponendo domande, sen-za dare risposte, come del resto solo la vera arte può, e deve, fare.

Sarah Venturini

1 - Roberto Coda Zabetta, Tavola Nossa, smalto e resine su tessuto, 200x150cm, 2013. 2 - roberto Coda Zabetta, Tavola Santa Brigida, smalto e resine su tessuto, 200x150cm, 2013. Courtesy Galleria Poggiali e Forconi, Firenze.

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MOSTRA PERSONALE DI ALDO MONDINO

Calembours Toujours – carte scelte dal 1986 al 2005

Pietrasanta, via Stagio Stagi 12

Dal 6 Luglio al 15 Agosto 2013“nulla si conosce interamente finché non vi si è girato tutt’attorno per arrivare al medesimo punto provenendo dalla parte opposta”

Arthur Schopenhauer

La Cina è Vicina: così s’intitolava una delle prime opere del maestro Marco Bellocchio, ma al di là delle tematiche approfondite nell’opera cinematogra-fica, non solo la Cina, ma l’intero pa-norama orientale, questa volta, risulta essere molto più vicino a noi, sia geo-graficamente che mentalmente. L’idea nasce grazie alla collaborazione tra l’archivio Aldo Mondino e la Galle-ria Susanna Orlando, collaborazione oramai ultra ventennale con il Maestro Torinese: lo spazio, nativo già dal 1976 nel cuore di Forte dei Marmi, non apre solamente le porte nel centro storico di Pietrasanta, ma istruisce tutti noi all’in-terno di un nuovo iter dal titolo “Calem-bours toujours”.Una serie scelta di carte dal 1986 fino

al 2005 per raccontare atmosfere e suggestioni durante il viaggio dell’arti-sta in Estremo Oriente: Aldo Mondino proietta nella sua arte tracce e profumi che esprimono la sua ricercatezza nelle forme e nella materia, riesce a plasma-re la sua arte in decorazioni preziose e cariche di sensualità, in cui la mistica formalità del soggetto ritratto nella rappresentazione gode di armonie dif-ferenti a seconda dello scenario stesso nel quale viene rappresentato. Cultu-re e tribalismo, tipiche dello scenario sociale ed antropologico, immergono lo spettatore all’interno dell’opera in pitture tra esoterismo e nomadismo, aprendo scenari che, al giorno d’oggi, ri-sultano quasi introvabili perché lontani dalla banalità, perché dotati di una pun-

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gente ironia ed un’ acuta analisi ai limiti di uno straniamento quasi “brechtiano”.Non è un caso se, alcune delle creazioni dell’artista, sono Grandi Rappresenta-zioni pittoriche: sono rivelatrici della sua preparazione artistica ed universita-ria poliedrica, affinché il fascino dell’O-riente acquisti la forma di un tappeto, dove il sogno, il mistero, l’incognito, riescano con estrema naturalezza a mantenere intatte le proprie radici ed i propri costumi.Aldo Mondino rappresenta emozioni che ci accompagnano per mano, e tutto questo forse, vive più di un ideale uto-pico che di un luogo reale, che solo in

pochi, avranno la fortuna di conoscere.Lasciamoci affascinare da una serenità che è figlia di altri tempi, per un benes-sere che non sia più dettato da consumi concreti ed abitudinari: solo chi è dav-vero disposto a credere in altre immagi-ni può promuovere una nuova visione, un’esperienza di vita che stimola la vera e reale conoscenza umana interiore, “poiché l’europeo non conosce il pro-prio inconscio, non capisce l’Oriente e vi proietta tutto ciò che teme e disprezza in se stesso” ( C.G. Jung).

Lorenzo Tore

Aldo Mondino, Knawa, tecnica mista su carta con conchiglie cm 60x40. Courtesy Galleria Susanna Orlando.

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PALAzzO IN MOSTRA II Max Papeschi, Erique LaCorbeille,

Ciro Vittorio Formisanoa cura della Gestalt Gallery di Pietrasanta

Collettiva d’Arte a Palazzo Leonardi

fino al 6 Settembre“ [...]Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo

ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce [...]”.

(Martha Medeiros, giornalista e scrittrice brasiliana)

Come non morir lentamente? Come ri-cercare l’attimo che fugge e non disillude la speranza?La suggestiva cornice di Palazzo Leonar-di risponde a questa domanda, trasfor-mandosi in “pietra d’inciampo e tra-bocchetto”* fra passato, per la storicità dell’edificio, e presente, con la contem-poraneità delle opere proposte che, con ironia e attacchi, ci presentano immagini reali di una realtà che ha perduto la sua musicalità.Questa relazione dà origine ad una vera e propria provocazione, e l’unità dell’es-sere umano viene frammentata in pochi istanti attraverso personaggi che sanno far parlare di sé, e che sono legati fra di loro da qualcosa di imprenscindibile: l’e-sigenza di sospendere il tempo per cam-biare le cose.La loro arte è qualcosa di più: Max Pa-

peschi, Erique LaCorbeille, Ciro Vittorio formisano creano dissidio, smuovono il senso morale delle persone per poi rin-novarne lo spirito; mutano e trasforma-no un percorso assuefatto da abitudini irreali, e alla fine di tutto, il popolo, vive di altre possibilità, invaso da un maggior senso natio che fa rinascere a nuova vita, perché qualcosa di diverso deve avvenire, per ricostruire la più grande Opera d’arte in cui tutti noi viviamo, ma che facciamo fatica a riconoscere….. il nostro mondo. La collettiva, che prose-gue anche per tutto il mese di Agosto, si forma da un’apparente disprezzo della materia e dei sistemi capitalistici, per poi avvicinarsi ad un linguaggio che ha in sé origini popolari, perché l’attenzione si proietti sulla realtà che siamo noi: una contaminazione fra performance, pittura e fotomontaggio, che immagina un’arte

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capace di avanzare tra le persone secon-do percorsi quotidiani colmi di storia e di tempo. Al di là della pietra, viviamo all’interno di un mondo pervaso da altri interessi, e se non con l’arte e la provo-cazione, in quale altro modo possiamo svegliarci da un sogno che in sé non ha nulla di fiabesco?Arte o potere, volontà o ricordo: un bivio dove puoi scegliere se andare incontro alla realtà o non scegliere, un bisogno

di parlare che necessita cambiamenti. Bisogna capire che cosa s’intende con Libertà, perché tutta “L’umanità si tro-va oggi a un bivio. Una via conduce alla disperazione, l’altra all’estinzione totale. Speriamo di avere la saggezza di sceglie-re bene”. (Woody Allen, Effetti collaterali, 1980)

Gabriella Di Tanno

*(M.Duchamp)

1 - Erique LaCorbeille, Egg #1, 2013, Stampa su carta fotografica / 100 x 150 cm.2 - Max Papeschi, Nazi Mouse, Digital print – di-mensioni variabili.3 - Ciro Vittorio Formisano, Diluviano, Tecnica mi-sta su tela – 100 x 100 cm.Courtesy Gestalt Gallery

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ALBUM RACCONTARE CON LA LUCE

Opere di Valentina Angeloni, Fausto Meli, Luigi Montuoro, Corrado Moscardini, Jenny Papalexandris, Pietro Pisoni,

Andrea Tesauri, Riccardo Varini

GARAGE BONCI - PIETRASANTA

“Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce”. (Platone)

Et fiat lux: il mondo appare per quel-lo che è davanti ai nostri occhi, o per quello che ci sembra essere, dietro i veli che definiscono la nostra personalità, il nostro vissuto, la nostra parzialità divi-namente umana. Un sorprendente e variegato Album, nomen omen, bianca tabula rasa come la luce che erge a sua protagonista, si apre ai racconti di scatti emergenti ospitati presso l’ex officina meccanica di Pietrasanta. Associazioni di pensiero e slanci creativi che si amal-gamano l’un l’altro offrendo un continu-um di storie e visioni antitetiche e disso-nanti, come fulmini su campi di grano, o forse, lampi di genio. Approccio e in-tenti diversi uniti da una comune ispira-zione, in cui natura e tecnica si fondono nel quid dell’autoreferenzialità. A volte per capire non servono parole, come per credere non basta vedere - “Se non vedo e non metto la mia mano, non crederò” - sembrano alludere mali-ziose le finestre di Valentina Angeloni

(1978, vive e lavora a Milano) nella serie Stories, schiudendo lo sguardo curioso a mondi proibiti, immaginati, rubati all’Al-tro, all’oltre, e a tutto ciò che l’ignoto ci rende proibito, prelibato e inafferrabile. La luce ci svela il mondo e, immersi nel-la luce, il mondo ci riconosce come par-te di sé. Con la luce tutto acquista senso e vita, nella luce si esplica la ragione, la logica, l’evidenza, come candida e pura si arrende l’immediatezza dell’inverno dei Silenzi di riccardo Varini (1957, vive e lavora a Reggio Emilia), perso e dissol-to in un mare abbagliante in cui tutto si annulla, tranne l’essenziale.La luce vince le tenebre, e veglia sulla Verità e il Bene. La fisica, la religione, la filosofia non hanno mai potuto pre-scindere dalla sua esistenza, dalla sua illuminata benedizione. Il contrasto vive insito in questa stessa ambizione, questo il messaggio che trasuda dalle languide sagome della serie BlacKey di andrea tesauri (1986, vive e lavora a

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Corrado Moscardini, Luminescenze, 2012. Courtesy Galleria Garage Bonci Officina d'Arte.

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Reggio Emilia), allievo di Varini, in cui i corpi emergono come sospiri, come apnee salvifiche e santificate dalla ra-refazione inattaccabile della materia. Luce come fonte di significato, guida all’Assoluto, violento e feroce come le saette di Zeus che sfregiano le architet-ture di Corrado Moscardini (vive e la-vora a Reggio Emilia) in Luminescenze. Un filo conduttore, elettrico e futuristi-co che si riallaccia agli scatti visionari e nervosi della notte di Halloween in Falling Away di Jenny Papalexandris (1964, vive e lavora a Sidney), in tota-le contrasto con l’atmosfera ovattata, opaca e infinitamente malinconica del diario di Luigi Montuoro (1966, vive e lavora a Milano) ne La perpetua. La medesima immobilità dimenticata e fissata dal sorgere di ogni giorno ri-chiama i Luoghi vissuti da Pietro Pisoni (1964, vive e lavora a Milano), collage di objets trouvés – cercati e “provoca-ti” – che riesumano la dignità perduta di vite abbandonate, trovate sul ciglio di una strada, sepolte dalla polvere

delle delusioni sotto cumuli di ricordi. Invitano alla meditazione, infine, le candele e gli abat-jour delle Alchimie dell’ingegnere Fausto Meli (1956, vive e lavora tra Piacenza e Milano), sospese in tempi e luoghi lontani, mistici, odo-rosi di pizzi e merletti, cassapanche in noce e soirées incorniciate da velluto rosso e fantasmi inamidati. Tutto un susseguirsi ritmato di emozioni ed in-cursioni, sotto la stessa stella cometa, nella semplicità unica di uno sguardo e di un sentire, a cui serve solo la magia di un attimo per essere immortalato, hic et nunc, fermo-immagine di esistenze parallele, percezioni, gioie ammutolite e brividi lungo la schiena. La luce è vita che assiste la morte, che attende la fine, del giorno nella notte, dell’ordine nel caos, dell’orizzonte nel mare, per poi tornare a credere, e ri-uscire a riveder le stelle.

Déborah Allegranti

1 - Valentina Angeloni, Metafisica (White), Miami 2008. 2 - Veduta parziale della mostra. Courtesy Gal-leria Garage Bonci Officina d'Arte.

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PRIMA E DOPO LA SECESSIONE ROMANA

Pittura in Italia 1900 – 1935Centro Matteucci per l’Arte Moderna – Viareggio

Progetto di G. Matteucci, a cura di N. Colombo, A. Masoero e S. Ragionieri

20 luglio – 3 novembre 2013

Al Centro Matteucci per l’Arte Moder-na di Viareggio, continua il percorso di ricerca intorno al collezionismo italiano del secolo passato. Il Centro questa vol-ta non si è focalizzato su un’unica colle-zione, ma ha voluto ampliare lo sguardo per ricostruire un percorso più ampio: la cultura artistica italiana dalla Belle Époque attraversa la Grande Guerra per arrivare al Ritorno all’ordine, e mostrare i risultati del rinnovato classicismo degli anni Venti e dei primi anni Trenta.La mostra è suddivisa in tre sezioni: “Sotto l’impulso del nuovo secolo”, “Il clima delle Secessioni Romane” e “Ri-torno all’ordine, Novecento Italiano e oltre”, affidate rispettivamente all’espe-rienza di Ada Masoero, Susanna Ragio-nieri e Nicoletta Colombo.La prima sezione è aperta da Giusep-pe Pellizza da Volpedo con L’annega-to, 1894, opera fondamentale di una

ricerca tecnica che lo ha guidato verso la famosa opera Il quarto Stato, fa-cendolo diventare così il più sincero e convinto pittore sociale - italiano della fine dell’Ottocento; la stessa vitalità si ritrova ne Lo Scaccino, 1900, di Me-dardo rosso (unica scultura presente in mostra), opera nella quale i temi ricorrenti furono appunti di vita quo-tidiana e spesso urbana, resi vibranti dagli effetti di luce e transitorietà che l’artista sperimentò attraverso i più svariati materiali. Molte delle opere di Rosso saranno fonte di ispirazione per i lavori divisionisti di Giacomo Balla, come Scena Notturna. Parigi, 1900. Dei “futuri futuristi” oltre a Balla, sono esposte le opere di umberto Boccioni, un bellissimo e commovente ritratto della madre mentre cuce del 1907, di Carlo Carrà con un gioiello divisionista come La strada di casa, 1900, Gino se-

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verini, con il Ritratto del pittore Utter, 1910-11, Aroldo Bonzagni, Macchina in corsa, 1911-12, ma in lui è solo il tema ad assumere ruoli futuristi, perché la tecnica è sinceramente divisionista. Sempre nella prima sezione troviamo Giovanni Costetti con Ritratto di Papini, 1903, e Ardengo Soffici con Giocatori di carte, 1909: con questi due artisti ci si addentra nel clima culturale fiorenti-no di inizio secolo. La seconda sezione analizza la vicenda delle Secessioni Ro-mane: quattro grandi esposizioni si suc-cedettero a Roma dal 1913 al 1916, e furono un punto di svolta fondamentale per la cultura artistica italiana di inizio ‘900. Si avviava così in quel periodo un confronto forte e diretto con i linguag-gi artistici contemporanei come quelli francesi, nordici e mitteleuropei, che gettarono le fondamenta per costruire uno stile moderno. Le Secessioni, nate

dopo la diffusione del movimento Fu-turista ed in polemica con il movimento di Marinetti, ebbero anime e sfumature diverse che rispecchiavano il complesso e variegato mondo dell’arte italiana che stava cercando una propria strada ed identità. Ecco così esposte le opere di Felice Casorati, Armando Spadini, Fe-lice Carena, Gino Rossi, Plinio Nomel-lini, Ferruccio Ferrazzi e Lorenzo Viani, che ben argomentano un linguaggio in costruzione che il primo conflitto mon-diale avrebbe fatto convergere verso sorprendenti e controversi esiti. Con l’ultima sezione ci si focalizza sugli anni postbellici, partendo dal 1916, che por-tarono in ambito italiano, e non solo, ad un Ritorno all’ordine, un mix di recupe-ro della tradizione e del classico: questo clima attraverserà tutti gli anni Venti ed il decennio successivo. Dalla temperie pre - metafisiche di Marina con conchi-

1 - Massimo Campigli, L’attesa o Donne al sole, 1931, olio su tela, cm 88x67. 2 - Plinio NomelliniFesta al villaggio, 1912-1913, olio su tela, cm 95 x 83,8. Courtesy Centro Matteucci per l'Arte Moderna

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glie, 1916 di Filippo de Pisis, ci avviamo verso un ritorno al classicismo, alla tra-dizione e al mestiere come le riviste: tra di esse va sottolineata l’importanza di Valori Plastici, pubblicata a Roma fra il 1918 e 1922, e diretta dal pittore e critico Mario Broglio. Tra i più assidui collaboratori si possono citare Soffici, Carrà e De Chirico; di quest’ultimo ecco la Testa di San Giovanni, 1921. Il Ritratto di Renato Gualino, 1923, di Felice Caso-rati segna il Realismo Magico. Opere di Achille Funi e Mario Sironi sono una commistione della classicità matura del Novecento Italiano, mentre il gruppo chiamato Les Italiens de Paris, compo-sto da Giorgio de Chirico, Mario Tozzi, Massimo Campigli e Filippo de Pisis,

sono rappresentati con temi legati sia alla città di Parigi che alle nature mor-te. L’esposizione si conclude con quei segnali di superamento del Novecento Italiano grazie alle opere di Ottone Ro-sai e Fausto Pirandello.Dobbiamo ora, ancor più di prima, com-prendere le motivazioni e i valori che sono stati alla base delle grandi novità dell’inizio del Novecento: questi lin-guaggi, a prima vista tradizionali, ma in realtà innovativi, ci permettono di ri-mettere un po’ di ordine tra le pieghe di un’avventura artistica tanto affascinan-te quanto poco, per ora, indagata.

Isabella Martinelli

enrico Lionne, Figura femminile con copricapo, 1913 ca., olio su tela, cm 77,5x115. Courtesy Centro Matteucci per l'Arte Moderna.

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LA SPERANzA DEL NON ANCORA VISSUTO

In “Strada a senso unico” del 1928, Wal-ter Benjamin scrive “Seduta, leva impo-tente le braccia verso un frutto che le rimane irraggiungibile. E tuttavia è ala-ta. Nulla di più vero”: questa è l’immagi-ne della Speranza, accennando al bas-sorilievo di Andrea Pisano nel Battistero di Firenze. Niente da aggiungere a que-sto breve ma efficace bagliore visivo, tranne il riconoscere in esso un angelo, la cui figura permea, assumendo molte-plici forme e significati densi di arte e storia, intendendo con quest’ultima, il vissuto individuale e comune, quindi la storia del singolo, a sua volta intrecciata alla storia di tutti.Il nodo tra arte e vissuto lo si può ravvi-sare nell’incisione di Albrecht Dürer, Melencolia I, in cui troviamo dettagli che ci consentono di interpretare le immagini, quelle stesse regole iconolo-giche a cui Dürer non si sottrae in quanto “legato comunque ad una tra-dizione filosofica importante come quella medioevale e rinascimentale cir-ca la Dottrina degli umori e dei tempe-ramenti”, da cui egli trae lo spunto per una scienza dell’arte rigorosa.Il primo motivo nell’opera di Dürer, cul-turalmente rilevante, sono la borsa e le chiavi i quali, sono legati alla tradi-zione astrologica e umorale del Medio-evo, riscontrabili in chi è affetto da me-

lanconia. La borsa e le chiavi vengono interpretati come segni di potere, ric-chezza e avarizia. Il secondo motivo è la testa reclina, il quale testimonia l’in-clinazione di Dürer in qualità di “fisio-gnomico dell’arte”: attento osservato-re dell’atteggiamento del melanconico in un gesto di dolore, di fatica, ma an-che di pensiero creativo.Infine il terzo motivo è costituito dal pugno chiuso e la faccia nera. Il pugno chiuso, che ha trovato in Dürer espres-sione artistica, era sempre stato consi-derato un segno dell’avarizia tipica del temperamento melanconico, come pure uno specifico sintomo medico di certe allucinazioni melanconiche. Per il contenuto emozionale dell’incisione però, ha importanza ancora maggiore la testa reclina, la quale – come si leg-ge in “Saturno e la Melanconia” – “é il motivo del viso in ombra della Melen-colia I, il cui sguardo è fisso davanti a sé e quasi spettrale”.Il risvolto “patetico ed emotivo dell’an-gelo”: nell’incisione düreriana, spunta-no le ali della figura ripiegata in se stes-sa, un’ ombra di un vissuto, quella an-gelica e demoniaca insieme, che si ri-trova anche in Benjamin, nato sotto Saturno (pianeta tradizionalmente le-gato alla malinconia), alla sua ombra connaturata all’esistenza in quanto

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Albrecht Dürer, Melancholia, incisione a bulino, 1514, 23,9x28,9 cm, Staatliche Kunsthalle di Karlsruhe.

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“Angelo Nuovo. La kabbalah racconta che Dio crea ad ogni istante un numero sterminato di nuovi angeli, tutti desti-nati soltanto a cantarne per un attimo le lodi davanti al suo trono prima di dissolversi nel nulla. Il mio era stato in-terrotto in tale compito: i suoi tratti non avevano alcuna sembianza uma-na. Egli peraltro mi ha fatto scontare di essere stato disturbato nella sua opera (…) sono venuto al mondo sotto Satur-no – il pianeta della rivoluzione lenta, l’astro dell’esitazione e del ritardo (…). La mia pazienza infatti è assolutamente invincibile (…). Impara dall’angelo, che avvolge con lo sguardo il partner ma poi retrocede a scatti, inarrestabilmen-te. Se lo tira dietro in quella fuga verso un futuro da cui proviene. Dal futuro nulla di nuovo spera più, se non lo sguardo dell’essere umano cui resta ri-volto”.Questo angelo somiglia, scrive Benja-min, “ (…) a tutto ciò da cui sono stato costretto a separarmi: alle persone, ma soprattutto alle cose. Alberga nelle cose che non ho più. Le rende traspa-renti, e dietro ciascuna di esse mi ap-pare la persona cui è dedicata (…) ”.L’angelo vuole la felicità, seppur nella perdita: il contrasto del non ancora vis-suto e del vissuto, la sua speranza di novità è nel ritorno, quando conduce a sé un nuovo essere umano, proprio come accade nella malinconia, in cui ciò che non si è ancora vissuto fa parte del vissuto, che benjaminianamente parlando, è ciò che è stato. E’ questo non vissuto del passato che ritorna a chi è affetto da malinconia, e su cui il malinconico ripone ogni speranza, spe-ranza che fa capolino in ciò che del non

vissuto deve ancora accadere: non vis-suto dove risiede la forza dell’attesa, una forza impotente che tende le brac-cia all’irraggiungibile – come riluce dal-la raffigurazione di Andrea Pisano – e in attesa, la cui forma del tempo, è una forma patetica, lenta, incompiuta, dal cuore greve, dalla dolcezza triste.La malinconia infine, oltre ad attana-gliare il microcosmo singolare, si riflet-te anche in ciò che accomuna gli esseri umani, partendo da quella di ciascuno: la propria storia. Tutto ciò sembra estremamente tragico, ma, a ben guar-dare, non tanto di tragedia si tratta, quanto invece di dramma. Dramma che etimologicamente deriva dal verbo “dran”, fare. FARE nella sua deriva di una cieca fiducia nel progresso che alza venti di tempesta e riduce tutto in rovi-ne; ma c’è anche il DOLCE FAR NIENTE, sì, proprio quel dolce far niente che avvolge il cuore pigro dell’accidioso, un non-potere che rende impotenti, un impossibile pieno di speranze, di pro-messe, cose preziose che restano con-servate. Comunque. Dolcezza triste che, avvolgendo le cose di un’aura di cortesia, apre all’etica, alla cura, alla premura, alla speranza di un mondo migliore in questo mondo, di ciò che non si è ancora vissuto a par-tire dal vissuto di adesso, intrecciati insieme, in cui prendersi a cuore il do-lore di chi ci è vicino: questo può esse-re l’incipit di una cortese comunità che viene.

Silvia Migliaccio

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BOLOgna ono arte ConteMPoranea Via Santa Margherita n°10

empOLi ass. CuLt. adLiB via g. B. Nardi n°15Marcignana-Empoli

fiRenzeaCCadeMia itaLianaPiazza de' Pitti n°15AFRICAN SKYVia Faenza n°21/rAFTER ART GALLERYVia Ghibellina n°38/rM.N.A.F. Museo AlinariPiazza Santa Maria Novella n°14/araPt firenzeVia Cavour n°1/r Aeroporto A. Vespucci”ARIA ART GALLERYBorgo Santi Apostoli n°40GaLLeria ALESSANDRO BAGNAI / antoneLLa ViLLanoVaPalazzo Ricasoli, Piazza Goldoni n°2BASE/ PROGETTI PER L’ARTEVia San Niccolò n°18/rGaLLeria BiaGiottiVia Delle belle donne n°39/rBiBLioteCa deLLe oBLateVia Dell’Oriuolo n°26BiBLioteCa deL PaLaGio di Parte GueLfaPiazza di Parte GuelfaBiBLioteCa MaruCeLLiana, Via Cavour n°43BiBLioteCa nazionaLePiazza Dei Cavalleggeri n°1BraC - Via Dei Vagellai n°18/rCanaPoneVia Mazzetta n°5/aCanGo Cantieri GoLdonettaVia Santa Marina n°23-25Casa deLLa CreatiVitÀ Vicolo di Santa Maria Maggiore n°1rC.C.C.s. Centro di CuLtura Con-teMPoranea strozzinaPalazzo Strozzi, Piazza Degli Strozzi n°1CirCoLo a.s. auroraV.le Vasco Pratolini, 2 angolo P.zza Tasso

CLet studioVia Dell'Olmo n°8CuCo CuCina ConteMPoraneaVia Del Melerancio n° 4/rCuCuLia Via De' Serragli n°1-3/rduBLin PuB Via Faenza n°27/rfrasCione arteVia Maggio n°60/rLiBreria feLtrineLLi via dè Cerretani n°30fritteLLi arte ConteMPoraneaVia Val Di Marina n°15fLor desiGn Via Benedetto Dei n°100fLorenCe danCe CenterBorgo Della Stella n°23/rfondazione iL BisonteVia Di San Niccolò n°24/rfua sChooL of fine artsVia San Gallo n°45/rGaLLeria deL PaLazzoLungarno Guicciardini n°19GaLLeria i.a.C.Via Della Croce n°41 (Impruneta)iMMaGinaria ARTI VISIVE GALLERYVia Guelfa n°22/rL'e' MaJaLa Via Poliziano n°7rLa CitÉBorgo San Frediano n°20/rLINEA - SPAZIO arte ConteMPoraneaVia delle Porte Nuove n°10Marquee Moon Piazza Santa Maria Maggiore n°7/r Caffe' Letterario Le Murate, piazza delle MurateMio ConCePt store Via della Spada n°34Museo GuCCiPiazza della Signoria n°10Museo saLVatore ferraGaMoPalazzo Spini FeroniPiazza di Santa Trinita n°5GaLLeria d'arte frediano farsetti Lungarno Guicciardini n°21/23rMuseo Marino MariniPiazza San PancrazioMELBOOKSTOREVia Dei Cerretani n°16BoX offiCe MurateVia Delle Vecchie Carceri CineMa odeon Piazza Strozziotto LuoGo deLL'artePalazzo Lotteringhi della Stufa, Piazza San Lorenzo n°4PaLazzo BorGhese Via Ghibellina n°110PaLazzo MediCi riCCardiVia Cavour n°1PaLazzo Pitti - Piazza Pitti n°1

GaLLeria PoGGiaLi & forConiVia Della Scala n°35a GaLLeria iL PonteVia Di Mezzo n°42/bPRESENT ART GALLERYVia de' Serragli n° 56/58rstudio art Centers internationaL Via S. Antonino n°11san JaCoPo shoWBorgo San Jacopo 66/Rsanto fiCara arte Moderna e ConteMPoraneaVia Ghibellina n°164/rSIMBOLI ART GALLERYVia Di San Giuseppe n° 6/rsiMuLtanea arte ConteMPoranea Via San Zanobi n°45/rSOCIéTé ANONYMEvia Nicolini n°3f (angolo via della Mattonaia)teatro di CesteLLoPiazza di Cestelloteatro eVerestVia Volterrana n°4/bteatro deLLa PerGoLaVia della Pergola n°18teatro PuCCiniVia delle Cascine n°21teatro di rifrediVia Vittorio Emanuele II n°303teatro deL saLeVia de' Macci n°118TEATRO STUDIO KRYPTONVia G. Donizetti, 58 (Scandicci)teatro VerdiVia Ghibellina n°101tornaBuoni arte ConteMPoranea internazionaLeLungarno Cellini n°13/auniVersitÀ internazionaLe deLLe arti Via Della Forbice n°24-26zone Via Del Porcellana n°37r-43a

LiVORnOGaLLeria GiraLdiPiazza Della Repubblica n°59GuastaLLa Centro arteVia Roma n°45

Luccafondazione Centro STUDI SULL’ARTE LICIA e CarLo LudoViCo raGGhianti Complesso monumentale di San MichelettoVia San Micheletto n°3 Lu.C.C.a. Center of CONTEMPORARY ARTVia Della Fratta n°36PaLazzo MediCeoVia Del Palazzo n°358(Seravezza)GALLERIA N°38Via Del Battistero n°38GaLLeria susanna orLandoVia Carducci n°10 (Forte dei Marmi)

tenuta deLLo sCoMPiGLio Via di Vorno N°67(Vorno, Capannori)

pietRasantafLora BiGai arte ConteMPoraneaVia Garibaldi n°37 GaLLeria Cardi Via Padre Eugenio Barsanti n°45GESTALT GALLERYVia Stagio Stagi n°28BARBARA PACI GALLERIA D’ARTEPiazzetta Del Centauro n°2Piazza Duomo n°25PaLazzo PaniChiVia Marzocco n°2 angolo Piazza DuomoMarCo rossi arte ConteMPoraneaVia Garibaldi n°16 GaLLeriA D’ARte “LA SUBBIA” - Via Barsanti n°11

pisaBLu | PaLazzo d'arte e CuLturaVia Pietro Toselli n°29DOLORESART LABORATORYPalazzo Viti, Via dei Sarti n°4(Volterra)

pistOiaBiBLioteCa san GiorGioVia Sandro Pertini, sncCaffetteria Marini Corso Silvano Fedi n°32Museo Marino Marini Corso Silvano Fedi n°30sCiatò via Garibaldi n°49 (Serravalle Pistoiese)

pRatOCasa d'aste farsetti arte, Viale della Repubblica (area museo Pecci)ELEONORA D’ANDREA ConteMPoraneaVia Vincenzo Gioberti n°14die Mauer arte ConteMPoraneaVia Pomeria n°71arManda Gori arte Viale Della Repubblica n°64/66/68Lato - Piazza San Marco n°13oPifiCio JM Piazza San Marco n°39ristorante PePe nero Via A. Zarini n°289LauraBaLLa studio d'arteVia Mazzini n°34GaLLeria oPen artViale Della Repubblica n°24CENTRO PER L’ARTE CON-teMPoranea LuiGi PeCCiViale Della Repubblica n°277

sienaGaLLeria Continuavia del Castello n°11 (San Gimignano)GaLLeria GaGLiardiVia San Giovanni n°57(San Gimignano)

tROVa La tua cOpia!In rosso i nuovi punti di distribuzione

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GESTALTGALL E R Y

7 L U G L I O - 2 A G O S T O 2 0 1 2Gestalt Gallery - via Stagi 28 Pietrasanta (LU) www.gestaltgallery.it - tel 0584.790.900

a cura di Gianluca Marziania Palazzo Panichi - Pietrasanta

GLI STATI DELLE COSEGIUSEPPE RESTANO Comune di Pietrasanta

Città d’Arte - Città Nobile dal 1841Assessorato alla Cultura

CENTROARTI VISIVEPIETRASANTA

CENTROARTI VISIVEPIETRASANTA

18.30 - 20.30 / 21.30 - 00.30

via Marzocco 1 ang. Piazza Duomo, Pietrasanta (LU)

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robert gligorov6 pezzi facili

14 /agosto/ 201306/settembre / 2013