VERSILIA - Campionato di Giornalismo

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•• 8 CAMPIONATODIGIORNALISMO MERCOLEDÌ 1 FEBBRAIO 2012

Localizziamoci: Non sei di Viareggio se...Breveguidaa luoghi e abitudini irrinunciabili di unacittà davveroparticolare

LOCALIZZIAMOCI. Ovvero«Non sei di Viareggio se…» nonconosci … quella bella frase a ca-ratteri cubitali che sembra guar-darci dal moletto ovvero ‘Viareg-gio in te son nato in te spero mori-re ’, una dedica d’amore di Tobi-no alla sua e nostra città, paroleche sgorgano dal mare.

E’ MERAVIGLIOSO per noi sta-re lì, in mezzo agli scogli, ammira-re l’acqua che è limpida e frescacon l’onda bassa che si infrangesulla riva straccando le conchigliedi ogni forma e sentirci fortemen-te viareggini. Essere viareggino èuna materia che non si può inse-gnare a scuola, in un’epoca globa-le, poi, figuriamoci, ma laviaregginità ha dei tratti distinti-vi che meritano l’attenzione digiovani giornalisti delle «Motto».Se avverti lo strillo dei gabbianiche annunciano il rientro dei pe-scherecci al porto, se guardi l’oriz-zonte mentre gli ultimi raggi delsole creano uno spettacolare gio-co di colori prima di tramontare,riempiendo il mare di sfumaturearancioni rosa e rosse, ecco che leparole dello scrittore le capisci fin

da subito . Il Molo fa parte del vi-vere del viareggino, è l’inizio e in-sieme il suo traguardo di vita. «Va-do un po’ sul molo, che è meglio».Quante volte questa frase è passa-ta di bocca in bocca perché ha unpreciso e profondo significato: inquel luogo si scaccia ogni pensie-ro negativo dalla mente. Per com-pletare l’effetto occorrebbe una

giornata di libeccio che è il nostrovento così forte da spazzolare la re-na, infilarsi tra i bagni , portare lasabbia sulle aiuole ,scuotere perfi-no la pineta; Tobino stesso loamava e scriveva “…i viareggini –quelli che non hanno gente in ma-re — se lo godono… perché quel-la è la grandiosità della natura.”Non sei di Viareggio se poi , al di

là del molo, non ti immergi nellaPasseggiata e non fai le “vasche”su e giù: generazioni di ragazzi sisono incontrati su questo viale amare dove Egisto Malfatti cercòall’infinito la sua giovinezza per-duta, dove i palazzi liberty fannoancora mostra di sé e ricordano lanascita di una bella città speri-mentale dopo la Grande guerra,dove guglie, decorazioni, formel-le, tondi, fiori, riccioli e scaglie co-lorate di GalileoChini si fanno an-cora ammirare .

NON SEI DI VIAREGGIO senon passi ogni tanto dalla TorreMatilde antica e imponente,avamposto lucchese, fatta di boz-ze di pietra squadrata, cinquecen-tesco castello del mare, campanile,orologio pubblico e infine carce-re-bagno dei forzati, ma simbolodel nostro borgo originario. Guar-da ancora il Burlamacca che è poila Fossa del Selice. Ancora oggi anoi ragazzi dà un senso di sicurez-za, perché è bella tosta. All’appa-renza e solo all’apparenza puòsembrare bruttoccia ecco se vi ap-pare così, ci dispiace , non sieteun viareggino !

I VIAREGGINI, per svagarsi sono mitici. Partiamodall’inizio, ovvero dallo scoppio del cannone e ‘Vivail carnevale’. Cos’è? Cos’è? Basta dire che è la festa, èl’allegria allo stato puro, è l’evento: migliaia di perso-ne vengono a trovarci, si mascherano, sfilano, ridono,ballano, impazziscono con noi che siamo tutti in pas-seggiata dietro i carri e ci sentiamo matti, matti, mat-ti. Il nostro Filippo Galli, nipote del grande Arnaldo,ricorda come il nonno abbia vissuto nei baracconi finda bimbetto strappando giornali e giornali per la car-tapesta, poi operaio nei cantieri, fabbro, falegname fi-no a carrista. E’ orgoglioso Arnaldo di aver imparatotutto da solo e non all’Accademia, innovando, speri-mentando un’arte povera, ma spettacolare. Ecco, nonsei di Viareggio se non realizzi queste idee magnifi-che e se non vivi queste emozioni che sono uniche.

OLTRE AL CARNEVALE i viareggini si svagano

molto anche nel resto dell’anno, d’estate il viaregginorifiorisce, tutti al mare! Gli stabilimenti balneari so-no antichi e tra i più belli d’Italia , risalgono al 1850come centri di cura, costruiti su palafitte , scendeva-no verso l’acqua con gli scalini da lì i tanti che nonsapevano nuotare , si aggrappavano a robuste cordemarinare e potevano bagnarsi! Il Nettuno fu il primobagno che concesse l’ingresso unico a uomini e don-ne, ancora oggi si affaccia sulla passeggiata, ma untempo al posto dell’asfalto c’era la rena .Ines e Matteoche sono figli di bagnini, sono un po’ preoccupati perle famose liberalizzazioni , perché lavorano sul mareda decenni e incrociano le dita. Dopo i tuffi e il sole,il viareggino si rinfresca in Pineta che per noi è davve-ro uno svago senza fine, è bellissima, anzi stupenda,un po’ trascurata, ma è libera, va in tutte le direzioni,ci sono i sentieri o le oasi , è il cuore di Viareggio , celo hanno confermato tutti , viva i pinugliori !

LOCALIZZIAMOCI LA RICERCADELLO SVAGO, D’ESTATE E D’INVERNO, E’ UNNOSTROMITO

Ilmaree il Carnevale, due ideeguida

ORGOGLIO La scritta sul molo di levante ispirata a Tobino

LAREDAZIONE

QUI SI AMA lo sport , main particolare l’Hockey cheè proprio difficile per la co-ordinazione, ma è creativo etattico. Nell’hockey la dife-sa è il migliore attacco per-ché sono proprio i difensoriche rilanciano il contropie-de e iniziano l’azione offen-siva.AViareggio èuna gran-de realtà , ogni partita riem-pie il Palabarsacchi perchéil Cgc milita in serie A congrandi campioni , ma ancheAndreaFacchini ha condot-to la propria squadra allapromozione dalla B alla A2.Anche il ciclismo qui è mol-to amato. I ciclisti versiliesihanno la fortuna di poterpercorrere strade belle eadrenaliniche con salite e di-scese emozionanti. Da nondimenticare il fisico, noi sia-mo salmastrosi e prestanti !

QUI SI AMA il buon cibo:la pasta alle cicale , ai coltel-lacci (quando il mare listracca), alle arselle, il cac-ciucco , i ciortoni , le ‘ce-che’, ma son vietate, il frittodi mare i castagnacci con laricotta, il gelato di Nilo’s, ibomboloni del Gatto Nero,i panini di Adone , le bom-be della Fauzia, la pizza diAthos .Qui si ama Puccini , lapoeticità delle nostre zonelo ispirò, la bellezza dei det-tagli, il clima dolce e mite,la calma opposta alla sua ir-requietezza, la divina solitu-dine dei canneti e delle colli-ne , pura arte del nostro pae-saggio. Qui si ama ‘La bim-ba che aspetta’, statua dolcee misteriosa del nostro Ci-mitero, raffigura la piccolaPaolina divenuta di pietraper il dolore, sugli scalinidell’edicola che ancora oggiè meta di ogni viareggino. Ilgran finale è: «Non sei diViareggio se non sei un po’poeta e marinaio…»

Scuolamedia

MottoViareggio

OPERA La “Bimba cheaspetta”: una scultura amata

Lapagina è stata realizzata dagli studen-ti di III G scuola media Motto di Viareg-gio: Mattia Bellardo, Virginia Bertelli ,Rebecca Bini, Gianmarco Cordoni,SofiaDel Carlo ,Alessia Frediani , Filippo Gal-

li, InesGoldoni , LucaGuidotti ,StevenLo-mi,Matteo Marcucci , Greta Monti ,Filip-poMorganti , ElenaNevetti ,BarbaraNo-viello , Davide Pedonesi , Ettore Pezzini,Francesca Pucci, Emma Puglisi ,Alex

Raffaelli, Gabriele Romanini , LorenzoSangiuliano ,Michelangelo Taglioli , Gia-como Tomei , Melissa Vannucchi . Inse-gnante tutor Marna Taccola, DirigenteAngela Gadducci

CONCLUSIONI

Considerazionifinali

alla rinfusa

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••9CAMPIONATODIGIORNALISMOMERCOLEDÌ 1 FEBBRAIO 2012

Ricordareèutileper crescereNuoveprospettiveartistichedell’«Eden» tanto caroaGiacomoPuccini

UN’ARENA di 3370 posti e unauditorium di 495 posti hannopermesso di ampliare l’offerta cul-turale del Fesival Pucciniano edanche di altri spettacoli, manife-stazioni, concerti di artisti italianie stranieri che si tengono nel peri-odo estivo e che in genere, si con-centrano nei duemesi di luglio edagosto. Questo teatro è il fioreall’occhiello di Torre del Lagoperché è unico nel suo genere:una grande struttura proprio neiluoghi che hanno ispirato il Mae-stro. Si colloca infatti all’internodi una vasta area di oltre 245.000mq, delimitata a nord e ad est dal-le acque del bacino lacustre diMassaciuccoli, a sud dal PiazzaleBelvedere – dove si affaccia ancheVilla Puccini – e ad ovest dall’abi-tato di Torre del Lago.

LA STORIA: E’ proprio lì doveoggi si trova questo grande teatroche nacque tutto. Da una baracca,a cavallo tra ‘800 e ‘900, prese vitail ClubdellaBohème, il primo cir-colo artistico viareggino che, at-torno alla carismatica figura diGiacomo Puccini, riuniva unma-nipolo di pittori operanti in To-scana, da Pagni a Viani, da No-

mellini a Chini e che, nei decenniseguenti, contribuirono allo svi-luppo artistico-culturale dellaVersilia. Viareggio si avviava cosìa diventare quella fucina di ideeche ebbe negli anni ’20 e ’30 delNovecento il suomomenti dimas-simo splendore. Allora, perchénon trasformare il teatro da strut-tura legata quasi essenzialmente

all’opera pucciniana in un centrovitale, di dibattito, di sviluppo epromozione culturale ed artisticache abbracci molteplici formed’espressione, da quelle classichea quelle moderne?

COME FARE? Ecco le nostreidee: organizzare dei laboratori ri-volti a ragazzi di varie età affinché

vengano a diretto contatto con lacreazione artistica e possanoquin-di apprendere i rudimenti basedelle diverse tecniche mediantecorsi di scultura, di pittura, dimu-sica, ballo, ecc. Promuovere un ca-lendariomensile di eventi per dif-fondere lemoderne formed’arte edare spazio ai giovani artisti emer-genti. Sviluppare collaborazionicontinuative con gruppi, associa-zioni e collettivi impegnati a pro-muovere l’arte e conmanifestazio-ni come il recenteBoomArtFesti-val. Sarebbe bello che si potesserealizzare tutto questo, secondonoi, perché porterebbe due gran-di vantaggi: uno ai giovani, cheavrebbero possibilità di esprimer-si e di farsi conoscere e uno al ter-ritorio, che potrebbe così amplia-re la propria offerta turistica an-che nei mesi invernali.

CONCLUDIAMO il nostro pen-siero dicendo che ci piacerebbeche ci fosse anche un’aperturamaggiore verso le scuole e quindiverso i ragazzi come noi, che co-minciamo a muovere i primi pas-si verso l’espressività, magari nelcampo della musica, studiandouno strumento o approfondendola vita e le opere di un artista.

AMBIENTE IL LAGO, CON LA SUARETE DI CANALI, E’ RICCO DI SPECIE INTERESSANTI

Unhabitat naturale da scoprire: il paduleIL TERMINE dialettale “padule” indica la zonapalustre intorno al Lago di Massaciuccoli.Quest’ ultimo si è formato grazie ad un arretramen-to delmare ed in seguito si è trasformato in undol-ce-acquifero per l’afflusso di corsi d’acqua prove-nienti da una collina. La vegetazione è prevalente-mente fatta di canneti e falaschi, lunghe distese in-terrotte da fossati in cui trovano riparo molte spe-cie di uccelli. Crescono però anche piantemeno co-muni come la ninfea.

DA OSSERVARE con attenzione sono gli sfagni,piante fredde che si sono insediate qui durantel’era glaciale, che riescono a catturare piccoli inset-ti per nutrirsi. Gli alberi non sonomolto numerosie sono graditi dagli uccelli per il rifugio. Nell’ac-qua sono presenti anche alcune piante idrofite dif-

ficilmente osservabili. Oltre ai pesci più comuni visi trovano anche, più raramente, specie adatteall’ambiente salmastro ed altre che vi sono state in-trodotte dall’uomo. Soprattutto gli uccelli hannocaratterizzato il lago e lo hanno reso famoso.Molto consistente è la presenza di anatre, che inprimavera si riuniscono qui in grande quantità.Notevole è la presenza delle folaghe durante l’ in-verno. Importante è il falco di palude, piuttosto ra-ro in Italia, qui nidificante con alcune coppie e iltarabuso, airone timido e raro, di cui si riconoscela presenza per il caratteristico verso provenientedal fitto canneto.

FORSE NON TUTTI sanno che esiste l’Oasi Li-pu, che organizza un percorso interessante per ap-profondire la conoscenza dell’avifauna e le proble-matiche legate all’invasione del gambero killer.

LAREDAZIONE

TORRE DEL LAGO, que-sto piccolo paese, poco valo-rizzato, non dispone di spa-zi di aggregazione per i gio-vani e di occasioni di socia-lizzazione. Ci troviamo sulLago o in Piazzetta, ma so-no veramente punti di ritro-vo? I ragazzi sono costretti atrasferirsi a Viareggio, du-rante la stagione invernale,in Passeggiata e in via Batti-sti, dove ci sono maggioriopportunità di stare insie-me. Anche i giovani viareg-gini non vengono a Torredel Lago se non per andarea casa di amici, ma mai perandare in un luogo preciso.Lanostra cittadina viene de-risa dalle persone, anche delpaese stesso: “E’ brutto! checi vai a fare, tanto non c’ènulla!”. C’è il Polivalentema è frequentato da ragazzidi un’età media di 11-12 an-ni e, avendo un campo dacalcetto, gruppi di ragazzi siritrovano lì ogni tanto peruna partita.Durante l’inver-no si svuota come se andas-se in letargo fino a giugnoper riprendere poi vita. Du-rante l’estate, invece, TorredelLago è viva e piena di ra-gazzi provenienti da diversecittà e il turismo è concen-trato, considerando anche ilfatto che spiagge belle così aViareggio non ci sono.

SI RIBALTA totalmente lasituazione la sera: Brik aBrak, Mamamia, Stupida,Frau e altri locali. Si accen-de di vita giorno e notte.Vengonoorganizzati eventi,come ad esempio lo schiu-ma-party, ed alcuni stabili-menti balnerari organizza-no serate a tema.Il futuro di Torre del Lagosiamo noi eppure sembrache non importi, è fatta solodi bar e circoli per anziani,lasciando letteralmente fuo-ri i giovani.

SUL LAGO Il nuovo teatro lirico dedicato a Puccini

RIFLESSIONI

Nella frazionetanti giovanie poco ascolto

Scuola Media “R. Gragnani”. Classe III D:Bernini Derna, Cacciola Bartolomeo, Car-mazzi Elena, Ceragioli Ilenia, ChiariniGianmarco, Ciani Rebecca, ColucciniAdam,De Pietro Alessandro, DelloMargio

Simone, Ferrari Aurora, Galli Valentina,Giuli Federica, Gragnani Giada, Iovino Leo-nardo, Latini Noemy, Mei Elisa, Moda Cri-stina,MonacaDahlia, Panconi Chiara, Pas-saglia Davide, Pedonese Gioele, Pellitteri

Marco, Picchi Andrea, Puccinelli Sebastia-no, Reale Francesca, Trogi Lorenzo.Insegnante tutor: Professoressa VannaMurri. Dirigente Scolastico: dottor Clau-dio Franciosi.

Scuolamedia

GragnaniTorre del Lago

PUCCINI Un nostro ritrattodel compositore