Io Come Autore

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Partecipa alla prima edizione del concorso Nei libri con Medeo e conquista il tuo pubblico. Saranno i lettori del social network Medeo a farti arrivare in finale. I vincitori saranno pubblicati gratuitamente da Diamond Editrice. Le iscrizioni sono aperte fino al 31 marzo 2013. Regolamento sul sito www.medeo.it I guardiani del vento - Giovanna Circiello Notti senza luna - Flavia Cantini autore Il socialnetwork per la cultura è già on-line raggiungici ora! www.iocome.it Anno 3 N. 66 / FEBBRAIO 2013 - Periodico - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011. 66 numero

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Rivista dedicata agli autori

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● I guardiani del vento - Giovanna Circiello ● Notti senza luna - Flavia Cantini

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Il socialnetworkper la cultura

è già on-line

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Anno 3 N. 66 / FEBBRAIO 2013 - Periodico - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227.Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011.

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Giovanna Circiello | 10Guardiani del ventoFlavia Cantini | 24Notti senza luna

autori

Pennellate di parole | 4Giovanna VanniniIntervistando | 6di Indira FassioniL’angolo della poesia | 14Fadi NasrTeatro e Letteratura | 16di Filippo MasaroInformazione Letteraria | 20di Federica FerrettiEventi | 28a cura della redazione

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www.iocome.it 3

editoriale

Cari lettori,

anche in questo numero dia-mo voce diretta a tante penne, a tanti autori che hanno voglia di mettersi a nudo con le loro opere e che non hanno paura di presentarsi in prima persona ai lettori.I percorsi sono sempre molto diversi, così come le motivazioni e i risultati, ma quel che li accomuna tutti è la determinazione: non ci si ferma di fronte a un editore titubante, non ci si ferma davanti alle difficoltà della pubblicazione. L’urgenza di scrivere è il comun denominatore di tutti questi autori e noi siamo ancora una volta felici di poterli ospitare. Per dare uno spazio in più, per dare una possibilità in più di farsi conoscere, di condividere la propria passione. E per dare a voi, ci auguriamo, un’altra buona lettura.

Daniela Villa

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Giovanna è nata a Firenze e residente a Montespertoli, dopo una par-tecipazione ad un antolo-gia, ha intra-preso l’attività di scrittrice e recensore. Qui la cono-scerete grazie alla capacità di interpretare a suo modo molti capola-vori di varie correnti arti-stiche.

pennellate di parole

Il tè delle cinqueSéraphine cameriera di casa Dubois, sof-focava le risa quando serviva tè e pasticci-ni alla padroncina Yvonne che con l’amica Violette giocava a far finta di esser grande ogni giovedì alle cinque del pomeriggio. A testa bassa sghignazzandosi nelle spalle Séraphine rientrava in cucina, scimmiot-tando al resto della servitù riunita lì per l’occasione, voce, movenze e discorsi, del-le due fanciulline. Yvonne Dubois e Violette Fornier, uniche eredi femmine di due prestigiosi casati della Loira, civettuolavano fitte, ora calan-dosi nel ruolo di signorine da marito, ora di sposine alle prese con le imbarazzanti e inconfessabili curiosità del ménage sotto le lenzuola. A guardarle bene non promettevano una gran bellezza futura: volti ameni, corpi an-cora troppo acerbi per immaginarne buo-ne curve. Di certo, visto le loro cospicue doti, avreb-bero goduto ugualmente di un nutrito nu-mero di pretendenti pronti a prenderle in spose. Tanto si sa, accanto a una moglie bruttina doveroso una piacevole amante, possibilmente fedele come la prima…

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Giovanna Vannininu

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Mary Cassat, Il tè delle cinque, 1880, olio su tela Museum of Arts Boston

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intervistando

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Fratture, un romanzo dal tema molto forte che guarda a Fitzge-rald per il modo di analizzare la società, a Camus per la filosofia esistenzialista e lascia spazio ai Joy Division per la colonna so-nora.Come nasce questo romanzo? Quale legame tra queste tre di-verse tipologie di ispirazione?

“Fratture” nasce da una riflessione sulle opere di Camus - “Lo stranie-ro” già mi aveva in qualche modo influenzato nella stesura del primo romanzo “L’ultimo disco dei Cure” uscito nel 2004 - “Il Mito di Sisifo” e l’analisi dell’Assurdo, le domande dell’uomo e il silenzio del Mondo… La filosofia esistenzialista è una “cosa” che in casa bazzichiamo or-mai da anni (vedi “L’esperienza se-gna” dei Soluzione, in cui Luca va a scomodare J.P.Sartre, ma andiamo matti anche per Boris Vian e mol-to altro). Gli esistenzialisti francesi avevano la loro “musica”: il Jazz. Era inevitabile pensare a F.S.Fitzgerald, “all’età del Jazz” per la “Generazio-ne perduta”, a quel suo sguardo ci-nico, dissacrante, doloroso, a volte molto divertente, romantico, sulle coppie e sulla sua generazione… Per la mia generazione, che non è meno “perduta” della sua, conside-rati i tempi, la musica doveva esse-re diversa: la New Wave e la musica “Dark”, ovviamente non solo questi due generi, perché c’è davvero mol-ta musica “nascosta” nel romanzo. I Joy Division sono soltanto un “mez-zo” per entrare… Tutto si lega e va a formare la storia, ma non c’è solo questo… Le letture di M. Hou-

ellebecq e J. Coe mi hanno toccato molto in questi anni. Molte cose lo hanno fatto. Altra componente del romanzo sono i sogni e gli incubi. E poi l’ironia… Non mi perderei un sorriso per nulla al mondo.

I protagonisti vivono un disagio comune a molti altri giovani, un malessere interiore misto ad un senso di inadeguatezza. Qual è il messaggio che vuole trasmet-tere ai lettori?

Senza svelare i dettagli della storia, i protagonisti soffrono una “frattu-ra” derivata dalla loro esperien-za. Pietro, da un lato, è vittima di un tragico incidente stradale nel quale perde la memoria e il suo “background” e cerca con fatica per tutto il romanzo di riacquisire la sua “conoscenza” e la sua vita facendosi mille domande sul passa-to. Elisa, la co-protagonista, in una ricerca logorante ma coinvolgen-te, prova sulla sua pelle tutta una serie di esperienze, compiendo un percorso tortuoso e doloroso che la spinge in un preciso momento ad aspirare a qualcosa di più “ele-vato”. Entrambi provano disagio, malessere interiore, e molto spesso senso di inadeguatezza. In questo sono lo specchio perfetto dei loro coetanei reali. Ma non perdono il gusto di “Vivere”. Anzi, vogliono vi-vere la Vita a pieno e il più possibi-le e cercare una nuova dimensione dell’Esistere. Amano. Senza rispar-miarsi. Non so se sia questo il messaggio. Non spetta a me dare messaggi, io scrivo storie.

di Indira Fassioni

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66Massimiliano Nuzzolo

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intervistando

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Quali progetti per il futuro? Ci sarà sempre il connubio Let-teratura e Musica? Crede che possa essere un modo per con-tagiare sempre più lettori gio-vani?

Per il futuro ho numerosi proget-ti, sono davvero tantissimi, anche se il tempo è sempre poco per re-alizzarli. In ambito letterario ho già pronto un romanzo divertente e psichedelico e sto lavorando ad un altro testo; mi piacerebbe poi curare il secondo volume de “La musica è il mio radar”. In ambito musicale, presto il nuovo lavoro dei Soluzione insieme al filosofo Manlio Sgalambro, alcune compi-lation e alcuni nuovi artisti su cui sto lavorando insieme a Luca. Ma ci sono pure alcuni eventi in fase progettuale, non dico nulla per scaramanzia. Il connubio tra Letteratura e Musi-ca ci sarà sempre: fa parte di me, della mia vita, di Jost che è la mia etichetta/associazione e del cam-mino quotidiano insieme ai Solu-zione. A queste due arti sublimi aggiungerei il Cinema ed avremo l’evoluzione perfetta. Incrocio le dita. Sì, fondere le discipline può esse-re un metodo per coinvolgere i più giovani nella lettura - ce n’è sempre bisogno, in Italia purtroppo si leg-ge ancora troppo poco - ma nel mio caso nasce tutto spontaneamente, non c’è un ragionamento a monte, sono passioni sincere e vissute to-talmente, non mi sono mai curato dell’età dei miei lettori, ciò che ho sempre cercato è la condivisione, non importa l’età, il luogo, il lavo-ro che fai. Ovviamente proverei un immenso piacere se i giovanissimi mi scoprissero e crescessero in-sieme a me, magari scambiandoci emozioni sincere ●

Massimiliano Nuzzolo

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FRATTURE, quando la musica sa anche scrivere

Frattura, azione e risultato del frange-re o del frangersi; rottura. Questo è una frattura e questo è ciò che Massimiliano Nuzzolo cerca di mettere nella sua ultima fatica letteraria.Il nuovo romanzo “Fratture”, edito da Ita-lic/Pequod, è la storia di un’anima frattu-rata, rotta, divisa a metà: la sua per prima e quella dei suoi personaggi dopo.La musica e la scrittura che lottano per il possesso dell’anima dell’autore; memoria e realtà che lottano per conquistare l’ani-ma dei suoi due personaggi.Thomas, Elisa. Ed un telefono. Due vite normali fino al loro momento di rottura: un incidente per lui, nel quale perde la memoria, e una presa di consapevolezza per lei, che la fa scendere lentamente nel proprio inferno privato. “Cerco dispera-tamente una persona che abbia ancora l’anima e che possa prestarmela”, questo l’inizio del loro amore.Una storia diversa dal solito, che corre sul filo del telefono, nuovo emblema di un mondo epistolare richiamato dal passato. Una storia che vive di suoni: solo le voci attraverso l’apparecchio uniscono le due anime infrante dei giovani protagonisti. Nient’altro, solo suoni. Altri suoni corredano le vicende, ma sono suoni d’autore. La musica, passione im-prescindibile di Nuzzolo, vive e batte for-te nel sottofondo della vita di Thomas ed Elisa, colonna sonora ricca ed emozionan-te, a partire dai Joy Division.Ma “Fratture” è prima di tutto vivere sen-za sentimentalismo ma con ironia, e tutte le difficoltà che ne vengono insieme. La compilation che si chiama “vivere”. Per-ché non sarebbe così male fermare tutto, rompere col passato, cancellare tutto e ri-cominciare.

Fratturedi Massimiliano Nuzzolo

Massimiliano NuzzoloMassimiliano Nuzzolo è nato a Mestre nel 1971. Ha esor-dito nel 2004 con il romanzo L’ultimo disco dei Cure. Nel 2007 ha pubblicato la rac-colta di poesie Tre metri sot-to terra (Coniglio editore). Esperto di musica e di cul-ture giovanili ha curato la raccolta di racconti La mu-sica è il mio radar (Mursia 2010). E’ produttore del di-sco “L’esperienza segna” dei Soluzione su cui appaiono Mao, Garbo e Federico Fiu-mani dei Diaframma,www.jostmultimedia.wor-dpress.com

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Mi chiamo Giovanna Circiello e scrivo da quando avevo dieci anni. Ricordo che la prima cosa che ho scritto è sta-ta una lettera ai presidenti Reagan e Gorbaciov e che la maestra delle ele-mentari volle che la leggessi dinanzi a tutta la scolaresca prima della recita di fine anno. Ero in quarta: il grem-biule bianco, il fiocco blu ed io, col microfono e tanta emozione, incomin-ciai: “Carissimi Presidenti Reagan e Gorbaciov...” e, con parole semplici, di quelle che può avere una bambina di nove anni e mezzo che ascolta, con gli adulti, il TG e sente paroloni come “Perestroika”, “guerra fredda”, etc., può dire per la pace nel mondo.Eh si! Perchè è da lì, forse, che mi è nata la passione per la scrittura. Da quando, cioè, mi son resa conto che i pensieri, le idee, assumono un valore quando vengono saggiamente messe nere su bianco. Col tempo, e col liceo, ho poi appreso che anche gli antichi Romani la pensavano come me: verba volant, scripta manent. L’unico proble-ma è che, una volta scritte, le persone dovrebbero poi impegnarsi a rispetta-re, se non altro per coerenza, il loro

GUARDIANI DEL VENTO:

Anna ed Emilio, protagonisti di questo romanzo, si ritrovano a dover rispondere a importanti do-mande riguardanti l’amicizia, la le-altà, l’amore, l’onore e la giustizia. Attraverso una doppia narrazione, i personaggi reali si sovrappongo-no ai personaggi letterari del “Don Chisciotte” di Miguel de Cervan-tes. L’ultimo hidalgo della storia, alle prese con le sue bizzarre av-venture e la sua “storia” con la bel-la Dulcinea, accompagnato e con-sigliato dall’onnipresente scudiero Sancho Panza, si ritroverà, ancora una volta, a combattere contro i mulini a vento.

Autrice

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Giovanna Circiellopensiero.Così, da quando avevo dieci anni, ho approfittato della vecchia macchina da scrivere di mia mamma, posizio-nata a mo’ di bomboniera su di un tavolino, ricoperta da un panno di velluto rosso, e ho dato sfogo alla mia fantasia. Le fiabe erano quelle che mi venivano meglio, a quell’età. Fingevo di essere una povera ragaz-zina, magari anche bruttina per poi diventare la principessa più bella e più desiderata di tutto il reame. Poi alle scuole medie ho conosciuto meglio la poesia. Me ne sono inna-morata e, ben presto, mi sono ci-mentata nella stesura di piccole poe-sie, che richiamavano, magari, nello stile e nelle parole, poeti che avevo studiato in classe.

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Estratto da Guardiani del vento:

Tutto ebbe inizio quando don Chisciotte si ritrovò a combattere contro i Mulini. Il vento soffivi oote e ssetttnivi e o e d’erba tra gli zoccoli dei cavalli, le pale giravano vorticosamente, tutte nellea stessi dtoe tone, mentoe t fido Sincho Panza sistemava la lancia al suo padrone. Il vecchio hidalgo abbassò la visiera del suo elmo ammaccato, ma sempre lucente, al sole tramontante d’Olanda, spronò il suo ronzino quanto bastava e si lanciò all’attacco. Lo scudiero, sollevando gli occhi al cielo per l’ennesima follia del suo padrone, si levò di testa il cappello e si segnò, invocando qualche santo delle sue parti......fu in quel preciso istante che il treno entrò in Stazione. Una voce, nasale alquanto, annunciò che si era giunti a Salerno. I passeggeri si accalcarono alle porte e attesero con impazienza quei pochi secondi tra l’ultima frenata e la possibilità di scendere. Poi, tutti di corsa, come ogni mattina, verso i propri impegni e la propria vita: le solite facce, abbottonate in cappotti, sciarpe e cappelli colorati di una primavera che tardava ad arrivare, che si dileguavano nel sottopassaggio e che st ottoovivino, dt coosi, id iffeooioe sempre all’ultimo minuto, l’autobus che li avrebbe condotti verso il destino di quel nuovo giorno....lo scudiero, raccolte le armi del suo signore, seguiva una stradicciuola stretta e sterrata, esortando in vari modi Ronzinante a camminare e a fare pure in fretta, dato che il combattente aveva ceduto il campo ai “giganti”.

GUARDIANI DEL VENTOAutore: Giovanna CircielloEditore: Aletti EditoreISBN: 9788864980768Anno: 2009Prezzo di copertina: € 14,00

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Autrice La poesia e le rime mi hanno sempre accompagnata, soprattutto durante l’adolescenza, un po’, credo, come per tutti i quindicenni che devono af-frontare il peso dello studio, quello del mondo e quello di rendersi conto di non essere considerati più bambini, ma di non essere presi in considera-zione nemmeno come adulti. Mi senti-vo in una sorta di limbo, frustrata ed infelice e spesso incapace di far uscir da me i pensieri più tristi che, appun-to, una ragazzina di quella età può farsi. Quante poesie, se così vogliamo chiamarle!Poi si diventa adulti. E, allora, tutti dicono: ma sì, a che serve scrivere? I problemi si affrontano, la vita si af-fronta. Chi scrive, sogna. E i sogni non sono la vita! E poi scrivere non ti fa guadagnare soldi. Forse è vero. Di soldi non ne guada-gni. Infatti amo definirmi una “scrit-trice no-profit”, nel senso che non guadagno nulla con i miei scritti.Per me, comunque, non è stato così. Pur crescendo, ho continuato a sogna-re e a scrivere.La scrittura mi ha sempre accompa-gnata e mi accompagna tuttora. Certo non la vivo più come un luogo magico dove rifugiarmi, ma, anzi, è un modo per essere e per esserci. Mi completa e sento che continuerà ad affiancar-mi, a convivere nel mio corpo. Perchè io e lei siamo una sola anima.Una bella mattina, poi, ci si sveglia e si decide che è arrivato il tempo di ci-mentarsi con i libri. Non è che ti dici : “Ok, scriverò un libro!”. Però è qualcosa che senti dentro. Come se, in testa, avessi una sorta di “teatro”, sul quale, d’improvviso, si presentano personaggi e luoghi e scene e situazioni. Magari se ne stanno lì, sul palco, per un po’, magari un po’ latitano tra i pensieri della quotidianità...ma, alla fine, escono fuori e si raccontano. E tu non puoi fare altro che sederti davanti al PC e dar loro voce. Una voce che non sai se ti porterà a qualcosa o se avrà voce per davvero, ma una voce che c’è, che senti, che è forte e che devi raccontare ad altri. Anche se quell’altro altri non è che tua madre o tuo fratello...che, per affetto, ti acconten-

Blog: http://blog.libero.it/mioromanzo Cercami su Facebook: zib@ldone di Giovanna Circiello

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tano e leggono i tuoi scritti.Nel tempo, si sono accumulati vari libri, vogliamo chiamarli romanzi? Non so. Però poi, un giorno, un gior-no metti il punto ad un piccolo testo, magari di un centinaio di pagine e non sei soddisfatto. Lo leggi, lo rileg-gi più volte. Ti piace. E questa volta non vuoi che a leggerlo siano i tuoi genitori o gli amici. No. Tu sai che, quel testo, va letto. Perchè è il tuo vero primo testo che vuoi venga letto da un pubblico, da persone che non conosci, delle quali non sai i volti e le voci.È in questo momento preciso che, eu-forico per la decisione che prendi di metterti “nudo in piazza”, ti scontri con la cruda realtà. Per pubblicare per davvero ci vuole l’editore. L’Edi-tore? Eh, sì. E allora invii manoscritti e aspetti risposte che, puntualmen-te, non arrivano. Un po’ ti disperi, un po’ te la prendi con la società, un po’ non lasci stare. Però poi quel libro ti guarda. È sempre là, finito, col suo punto e con i suoi personaggi, i suoi luoghi, le sue trame. E cosi ti rendi conto che sei disposto a fare di tutto, persino a pagare, in alcuni casi, pur di vedersi pubblicato.Sì, storcete pure il naso. Ma purtrop-po è il mercato editoriale che fun-ziona in modo deviato e non premia più il merito e non cerca più la bra-vura. La difficoltà di farsi conoscere nel campo dell’editoria fa parte del malcostume della raccomandazione e della corruzione del nostro Paese.

Per non parlare del fatto che l’ascensore sociale in Italia si è bloccato da tanto tempo e, soprattutto, oggi nessuno considera quella del “letterato” una vera e propria professione. Basta fare un giro in una qualsiasi libreria e vedere quel che viene pubblicato: o cose da poco conto o i soliti nomi portati avanti da grandi gruppi editoriali.Dunque, anche se in realtà ho all’attivo, in forma di libro, ben sette titoli, pubbli-cati con www.ilmiolibro.it, devo presentarvi l’unico che ha, sul retro, il suo bel ISBN e che è la mia prima opera di narrativa compiuta e voluta ●

Blog: http://blog.libero.it/mioromanzo Cercami su Facebook: zib@ldone di Giovanna Circiello

Giovanna Circiello

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Incuoramiincuorami il senso di questo camminoil callo che in viaggio dispera e muoreindorami ed ignorami San Valentinoio non ho fatto strada per il suo fiore

io non patisco la solitudine del passoné un’ombra che traina i miei silenzifavorisco la brina sul mio materassoe non sull’esistenza che poco evidenzi

l’infante in me avessi colto in pienosenza guatargli ogni spiro litigiosoadottandomi, allattandomi al senopoetandomi in quell’inno pregioso

non delegare gli altri a leggicchiarcii petali si sollevano dai semi segretii nostri segreti possono avvinghiarcio racconti altrui essere senza pareti

fa senso rincorrere il senso del bacioche s’addormenta solo per svegliartitallonare un amore che con te faccioe pensare che domani possa odiarti

incuorami e fai del cuore un ballerinoun callo che regge quel giorno peggioreperorami ed ignorami San Valentinoio non ho fatto strada per il suo fiore.

Milano, 7 febbraio 2013 -watersoul-

www.fadinasr.com

l’angolo della poesia

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Incuoramiincuorami il senso di questo camminoil callo che in viaggio dispera e muoreindorami ed ignorami San Valentinoio non ho fatto strada per il suo fiore

io non patisco la solitudine del passoné un’ombra che traina i miei silenzifavorisco la brina sul mio materassoe non sull’esistenza che poco evidenzi

l’infante in me avessi colto in pienosenza guatargli ogni spiro litigiosoadottandomi, allattandomi al senopoetandomi in quell’inno pregioso

non delegare gli altri a leggicchiarcii petali si sollevano dai semi segretii nostri segreti possono avvinghiarcio racconti altrui essere senza pareti

fa senso rincorrere il senso del bacioche s’addormenta solo per svegliartitallonare un amore che con te faccioe pensare che domani possa odiarti

incuorami e fai del cuore un ballerinoun callo che regge quel giorno peggioreperorami ed ignorami San Valentinoio non ho fatto strada per il suo fiore.

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66Fadi Nasr

Fadi Nasr vive a Milano. Appassionato di poesia e di fotografia, ha pubblicato la sua prima silloge di poesia “perché sono un uomo” nel 2010 a cui fa seguito “mi accuso” nel 2012. Ha ricevuto nume-rosi premi e riconoscimenti, come il Premio Firenze, Talenti Vesu-viani e Concorso Nazionale di Poesia Cardinal Branda Castiglioni.Per conoscerlo meglio www.fadinasr.com

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Gli idiomi sono frasi che hanno un si-gnificato figurativo, o più in generale sono i cosiddetti “modi di dire” o “frasi fatte”. Vengono usati largamente nel-la comunicazione sia scritta sia orale. Le loro radici etimologiche affonda-no in zone diverse: gli idiomi possono nascere da citazioni cinematografiche (“Tutto chiacchiere e distintivo!”), dalla pubblicità (“Prevenire è meglio che curare!”) oppure ancora dai fu-metti (“Giuda ballerino!”), dalla cul-tura popolare (“Campa cavallo che l’erba cresce!”) e da numerosi altri luoghi. Quello che mi interessa sot-tolineare qui è come alcuni idiomi di uso comune anche in letteratura de-rivino dal teatro di Shakespeare.Spesso si sente dire che Shakespeare è stato il più grande scrittore di tutti i tempi. Un’affermazione del genere ovviamente non ha molto senso, è im-possibile assegnare ad una persona sola il massimo riconoscimento ar-tistico, quale che sia l’arte in cui si cimenta. Però è indubbio che Shake-

speare sia stato talmente importante, talmente efficace, da elevare alcune cose che ha scritto a livello di idiomi. Una penetrazione del genere è rara e difficilissima, tanto più se si pensa ai secoli che sono passati dalla stesura dei suoi scritti e dallo scoglio delle traduzioni.Gli idiomi tratti da Shakespeare sono tantissimi, mi interessa qui vederne solo alcuni.

“C’è del marcio in Danimarca!” (da Amleto)E’ interessante notare come questo idioma venga oggi utilizzato con un leggero accento ironico. E’ vero che dipende dal contesto, ma normal-mente si cita questo idioma in una

Teatro e letteraturaIdIomI

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Studio recitazione da 13 anni, ho cominciato all’università, poi sono passato dal Teatro Libero e sono approdato al Teatro della Contraddizione dove ho completato la mia formazione… Beninteso che la formazione di un ar-tista non si completa mai. Faccio parte della compag-nia Orama. Sono autore di alcuni monologhi.

17www.teatrodellacontraddizione.it

situazione dove si vuole mettere in risalto con un certo distacco poco drammatico che c’è qualcosa che proprio non va bene.

“Molto rumore per nulla” (titolo dell’omonima opera)Con questo idioma si fa rilevare che si è sollevato un polverone per un fatto di poco conto, per cui non era necessario far succedere tutto ciò che è successo.

“Tutto è bene quel che finisce bene” (titolo dell’omonima opera)Questa frase fatta ha una penetra-zione grandissima: viene usata molto spesso, in situazioni intricate o peri-colose che avrebbero potuto portare del danno a qualcuno o qualcosa, ma che alla fine si sono risolte nel miglio-re dei modi.

“Il mio regno per un cavallo!” (da Riccardo III)Anche questo modo di dire è spesso usato ironicamente. Rappresenta una condizione in cui una persona in gravi difficoltà è disposta a rinuncia-re a qualcosa di molto prezioso per qualcosa di poco conto, ma che per lui in quel momento è di fondamen-tale importanza. Nel contesto del dramma quella frase rivela lo stato vergognoso in cui si trova Riccardo III, la sua umiliazione e mancanza di coraggio. Oggi normalmente viene usata come esclamazione drammati-ca un po’ sopra le righe, per comu-nicare il profondo desiderio di qual-cosa, a volte sostituendo il “cavallo”

Filippo Massaronum

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Filippo Massarocon ciò che si desidera o, più raramente, il “regno” con ciò che si possiede dav-vero di prezioso. Questo passaggio dall’uso drammatico a quello ironico è probabilmente dovuto all’evoluzione della lingua e al fatto che oggi una frase così altisonante (potremmo dire “teatrale”) non ha un contesto reale dove poter essere utilizzata con tutta la sua carica di tensione, ma ormai è così radicata che ha preso una collo-cazione diversa.

“La sventura ci fa conoscere strani compagni di letto” (da La tempesta).Questo idioma significa che in casi molto particolari potremmo trovarci alleati a persone a cui non avremmo mai pensato, o che in situazioni di pericolo si è accomunati dalla preca-

rietà del contesto e ci si trova affini a persone che credevamo molto diverse da noi. Visto l’uso della parola “letto” l’idioma si presta a una versione leg-germente sessuale e certamente ironi-ca, dove si giustifica con una frase fat-ta l’essere magari finiti “a letto” con qualcuno che si conosce poco, con un nemico o semplicemente con chi non ci si aspetta.

Questi sono solo alcuni esempi di idio-mi entrati nella lingua scritta e parlata corrente che arrivano dal mondo di Shakespeare, però sono abbastanza per rendere plauso a uno scrittore che ancora travalica i secoli ed è entrato nel nostro linguaggio con così tanta forza e grazia insieme, che spesso non ce ne rendiamo neppure conto ●

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2020

Informazione letteraria

Casa Editrice Rupe MutevoleFederica Ferretti ha raccolto per noi le parole di Annalisa Salvador e Orazio Claveri, due poeti della collana Echi da Internet di Rupe Mutevole Editrice.

ANNALISA SALVADOR

“Mi perdo, mi affogoe poi mi ritrovo,pazza di me che non cambierei, fuori di me che mi butterei,mi muovo sirena tra le onde,mi fermo palude di bosco”

Annalisa Salvador, veneta, classe 1968, professione impiegata, ma con una smisurata ed incontenibile passione per la scrittura. Sempli-ce, emozionante ed intrigante sono tre aggettivi che userei per definire la mia poesia, amo le foto in bianco nero ma nelle mie liriche emergono mille colori, tutte le sfumature dei sentimenti.Di solito parlo di cose che ho vissu-to sulla mia pelle, cercando di dare voce a quegli scossoni che prepoten-temente si presentano vicino al no-stro cuore e ci chiedono di entrare. La sensazione che sta per nascere una poesia arriva impetuosa, come se ti buttassero in faccia un secchio d’acqua fredda e allora mi siedo, prendo carta e penna e di getto butto giù tutto quello che mi sfila davanti agli occhi e poi lentamente ridisegno

www.rupemutevole.it

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LE DITA ACCESEEmozioni a piede liberoAutore: ANNALISA SALVADOREditore: Rupe MutevoleCollana: Echi da InternetIsbn: 9788865912690Prezzo: € 10,00Anno: 2013Immagine di copertina ©Annalisa Salvador

i contorni, là dove c’è confusio-ne nasce una poesia, là dove c’è dolore nasce una poesia, là dove c’è gioia, vita, tristezza, malin-conia, spensieratezza e voglia di sognare, là nasce una poesia.Le parole non mi lasciano mai sola, mi accompagnano, mi coc-colano e a volte mi schiaffeggia-no ma non potrebbe essere altri-menti perché quelle lettere che si compongono tra le mie dita sono la mia anima, ed io sono tante anime insieme ed una di quelle ama scrivere, vuole met-tere nero su bianco emozioni più disparate perché non si perdano nel cassetto dei ricordi.Sono una patita di libri, li divoro da sempre e da sempre prediligo quelli che raccontano storie re-almente accadute, storie di vita e di gente qualunque che si tro-vano a tu per tu con angosce e meraviglie di quel gran mistero che è la nostra esistenza.La colonna sonora che sceglierei per leggere il mio libro sarebbe sicuramente quella di Adele, che adoro, ed un luogo tranquillo in una giornata qualunque in cui si ha voglia di coccolarsi e guarda-re il cielo ●

www.rupemutevole.it

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Informazione letteraria

Casa Editrice Rupe MutevoleORAZIO CLAVERI

Una delle domande più scontate che si rivolge a chi dedica il suo tempo alla scrittura è: “Perché scrivi?” a me forse nessuno lo ha ancora chiesto ed allo-ra mi sono posto da solo la domanda e questa la mia risposta che mi sono dato.Orhan Pamuk il famoso scrittore e sag-gista turco, insignito del Premio Nobel per la Letteratura, ne “La valigia di mio padre” scrisse diverse motivazioni. Nell’ampia ed esaustiva nomenclatura, poche sono le motivazioni nelle quali mi ritrovo ed in quelle poche in modo marginale, tranne l’ultima dell’elenco “Scrivo per essere felice” anche se la fonte della mia “felicità” penso, anzi ne sono certo, si differisce da quella del famoso scrittore, perché senza dubbio scaturisce dal senso di libertà dialetti-ca che da sempre mi perseguita.Infatti la mia “felicità” nasce dal fatto che scrivendo le mie poesie ho trova-to il modo di poter dare libero sfogo ai sentimenti dell’animo e voce al cuore; detto così potrebbe sembrare la sem-plicistica esposizione di tutti coloro che dedicano il loro tempo e la loro passione a scrivere poesie. Ma non è così, perché la mia “felicità” deriva dall’aver trovato con la poesia il modo di liberarmi dalle catene che da sem-pre hanno rinchiuso in me l’espressio-ne dialettica dei miei sentimenti e delle mie emozioni.La mia atipicità quindi sfiora l’invero-simile, perché nella norma il poeta dà esaltazione e libero sfogo a manife-stati sentimenti della sua vita, io sono

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DAI RICORDI ALL’AMATA POESIA. ITINERARI DELL’ANIMAAutore: Orazio ClaveriEditore: Rupe MutevoleCollana: Echi da InternetIsbn: 9788865912591Prezzo: € 10,00Anno: 2012Pagine: 160

riuscito invece con la poesia a uscire dalla mia mente fredda e razionale tra-mutando in versi tutto ciò che la mente non riusciva ad esprimere con le paro-le.Per questo sono “felice”, la poesia è per me la liberazione dalla sofferenza più grande della mia vita, io che posto da-vanti ad eventi anche insignificanti per molti, mi ritrovo con gli occhi lucidi e spesso con la furtiva lacrima che sgor-ga repentina, non sono mai riuscito ad esternare con la parola neppure i miei più grandi sentimenti che invece sono riuscito ad esternare con la poesia.Ma ciò che ancor di più trovo fantasti-co è che questa situazione prende vita quando l’ispirazione è tale che l’animo ed il cuore prendono il sopravvento sulla ragione, riuscendo ad esiliare la mente fredda e razionale nel silenzio e nel grigio torpore, impossessandosi della mia mano che, oltrepassato il ter-mine mentale quasi in stato di trans, scrive e tramuta in versi tutto ciò che è ed è stato rinchiuso dentro di me da sempre.Quanta “felicità”, quando rientrato nello stato normale rileggo ciò che ho scritto, la mente, sorpresa da ciò che legge, prova spesso a convincermi di modificare qualche cosa nei miei versi, ma io so che non devo e non posso far-lo, perché quello che ha scritto l’animo ed il cuore è il mio vero io e gli occhi lucidi, la furtiva lacrima che repentina sgorga ne sono la tangibile conferma.Ecco perché amo scrivere poesie, per-ché la poesia è l’unico posto dove sento di avere un senso e di essere me stesso, dove riesco ad esprimere i miei senti-menti, ad analizzare le mie debolezze, a manifestare i miei desideri e a dirlo senza tentennamenti ●

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Flavia Cantini

NOTTI SENZA LUNA (VOL.I)Autore: FLAVIA CANTINIEditore: ARDUINO SACCO EDITOREISBN: 9788863544398Anno: 2011Pagine: 144Prezzo di copertina: € 14.90

Mi chiamo Flavia Cantini, ligure, clas-se 1987.

Sono creativa, artista, fantasiosa, ho sem-pre la “testa tra le nuvole”, sogno ad oc-chi aperti e questo contrasta con la pra-ticità richiesta nella vita quotidiana ma io detesto la routine e sento dentro me l’urgenza di creare attraverso l’arte.Mi sento un po’ elfo, amo la natura, il si-lenzio dei boschi ma, nello stesso tempo, non disdegno le città e il loro movimento.Il mio motto? “Take your passion, Make it happen!”Da che io ricordi, ho sempre avuto due grandi passioni, due fuochi che mi bru-ciano dentro: la scrittura e la regia.Sono due passioni, per le quali vivo, e che trovo saldamente legate, infatti con en-trambe si dà vita a personaggi e situazio-ni che altrimenti non potrebbero esistere.Scrivere per me è stato un gesto natura-le, la risposta a un’urgenza interiore e le prime favolette le scrivevo già all’età di sei anni, la mia mente era già proiettata in mille mondi fantastici e già sognavo di dedicarmi a inventare storie.Durante l’adolescenza mi sono dedica-ta alla poesia e ho espresso attraverso di essa il vulcano di sentimenti che mi si

Notti senza luna e Notti senza luna - Il Male e l’angelo sono i primi due volu-mi di una trilogia fantasy.Selene è destinata a combattere, ac-canto alle forze del Bene, il Male che si è insinuato sulla Terra sotto forma di Demoni colonizzatori.Selene si troverà in bilico tra la leal-tà al Bene e la passione proibita per il Capo dei Demoni.Una lotta in un mondo che sta cam-biando, un viaggio interiore nei trau-mi del passato, l’accettazione di un’al-tra realtà accanto a quella tangibile degli umani.

Autrice Notti senza luna

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66 Notti senza luna

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agitavano dentro ma poi, verso i diciotto anni, ho sentito che la mia strada nel-la scrittura era la narrativa e ho iniziato con i racconti brevi fino a scrivere un ro-manzo rimasto incompiuto.Si può dire che il mio primo libro ho de-ciso di scriverlo a diciotto anni ma, stra-da facendo, l’ho trovata una storia mol-to complicata e mi sono dedicata, quasi contemporaneamente, a scrivere un romanzo fantasy volume unico (ancora inedito purtroppo) e i primi due volumi di una trilogia fantasy, editi rispettiva-mente nel 2011 e nel 2012 da Arduino Sacco. Ancora nello stesso periodo, ho scritto un romanzo breve, volume unico anch’esso, “Storia di un collegio” che è stato edito a fine 2012 in E-book da Drops Edizioni.Non è stato facile trovare un editore, a seguito del mio invio dei manoscritti, ho ricevuto proposte di pubblicazione con contributo a cui non ho assolutamente risposto poiché sono contraria all’edito-ria a pagamento.Ho insistito, ho setacciato il web e poi ho trovato le due case editrici, realtà in-dipendenti e piccole ma comunque non a pagamento e per un’esordiente come me un’occasione di pubblicare e poter proporre al pubblico le mie storie.I miei libri nascono tutti da un’intuizio-ne, da un flash, da un pensiero o un per-sonaggio che mi ronza in testa, dall’ispi-razione. È il germe iniziale che non mi abbando-na, continua a ronzarmi in testa fino a che, riflettendoci sopra, mi arrivano altri tasselli della storia; inizia tutto proprio con l’ispirazione, un processo creativo che sorge spontaneo e su cui poi io lavo-ro con scalette, appunti fino ad avere la solida trama da sviluppare attraverso la narrazione.Consiglio l’acquisto dei miei romanzi a chi vuole assistere al riscatto della “pe-cora nera”, a chi vuole intravedere te-matiche sociali e psicologiche mescola-te a una cornice fantasy, a chi vuole una lettura agevole e scorrevole ●

NOTTI SENZA LUNA (VOL.II)Il Male e l’angeloAutore: FLAVIA CANTINIEditore: ARDUINO SACCO EDITOREISBN: 9788863546767Anno: 2012Pagine: 146Prezzo di copertina: € 14.90

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi Gusta con gli occhi!

PROGETTO CIBO. La Forma del gustoMARTRovereto

Fino al 2 giugno 2013In questi ultimi anni il dibattito intorno al cibo ha raggiunto livelli inediti di coinvolgimento del pubblico. E anche il mondo del design, che sempre registra e spesso anticipa le tendenze estetiche e cultu-rali, ma anche socioeconomiche e antropologiche, ha dedicato gran-

de attenzione al mondo dell’alimenta-zione, mostrando creatività, curiosità e grande capacità innovativa. A “Pro-getto Cibo” partecipano designers e architetti come Enrico Azzimonti, Bompas&Parr, Achille Castiglioni, Lo-renzo Damiani, Gaetano Pesce, Diego Ramos, Philippe Starck e chef di livel-lo assoluto come Gualtiero Marchesi, oltre a Bruno Barbieri, Massimo Bot-tura, Antonio Canavacciuolo, Carlo Cracco, Daniel Facen, Davide Oldani, Davide Scabin. Il percorso espositi-vo, suddiviso per aree tematiche, si apre presentando l’architettura di cibi

“anonimi” che nella loro sofisticata e precisa costruzione sono dei veri e propri progetti. Attorno a un alimento così basilare e onnipre-sente come il pane, o a pietanze molto connotate geograficamente come il sushi o lo strudel, si celano spesso disegni progettuali frutto di un accorto compromesso tra immagine, gusto e produzione. La pasta ideata da Giorgetto Giugiaro, Mauro Olivieri e Christian Ragot è emblematica di come la creatività dei designer converga con la produzione industriale.

Per informazioni: www.mart.trento.it/progettocibo

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi numero

66 Tocca la storia del libro!

UNA BOTTEGA DI LIBRI E DI CULTURA. BALDINI LIBRAIO ED EDITOREPinacoteca di BreraMilano

Fino al 2 marzo 2013

Ettore Baldini con il socio Ante-nore Castoldi dal 1897 condus-se una delle più attive “botte-ghe” librarie nella Milano della prima metà del Novecento: in-sieme editore e libraio, con un frequentatissimo negozio nel-la Galleria Vittorio Emanuele, cuore della città, un vero e mo-derno artigiano del prodotto, che seppe ben navigare a fian-co di tanti e forti concorrenti. In occasione della presentazio-ne del suo ritratto dipinto da Cesare Tallone nelle sale della Pinacoteca di Brera, si è colta l’occasione di esporre, nella Sala Ma-ria Teresa della contigua Biblioteca Nazionale Braidense, una mo-stra che illustri la produzione dell’editore e i suoi rapporti con tanti protagonisti dell’industria culturale italiana di quegli anni: da Fo-gazzaro a Gotta, da Rovetta a Guido da Verona. E una magnifica let-tera di Toscanini dichiara quale fosse il suo ruolo di libraio di fiducia.

Per informazioni: www.brera.beniculturali.it

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi Ascolta le pulsioni!

KAMA. Sesso e DesignTriennale Design MuseumMilano

Fino al 10 marzo 2013

Una grande mostra che analizza il rapporto tra eros e progetto. Fin dal titolo, che rievoca il dio indiano del piacere sessuale, dell’amore carnale e del desiderio, KAMA prova a fare i conti con uno dei fantasmi più esasperati, ma al contempo più rimossi, della contemporaneità. Sono così inda-gati modi, forme e strategie con cui la sessua-lità si incorpora nelle cose e ne fa strumento di conoscenza. Per chi le progetta, ma anche per chi le usa. Cuore della mostra è una rassegna, a cura di Silvana Annicchiarico, che rintraccia radici storiche, mitiche e antropologiche per arrivare fino ai giorni nostri, con oltre 200 fra reperti archeologici, disegni, fotografie, ogget-ti d’uso e opere di artisti e designer interna-zionali. Una selezione ampia e sfaccettata che vuole andare oltre la stereotipizzazione delle luci rosse, della pruderie o dei facili scanda-li. In parallelo, per ampliare i punti di vista e restituire un racconto corale e collettivo, otto

progettisti internazionali - Andrea Branzi, Nacho Carbonell, Nigel Coates, Matali Crasset, Lapo Lani, Nendo, Italo Rota e Betony Vernon - si confrontano con questo tema e ne presentano la propria personale interpretazione attraverso inedite installazioni site-specific.

Per info: www.triennale.it/it/mostre/future/2160-kama-sex-and-design

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi numero

66 Annusa la primavera!

VERDI PASSIONI: ORTO, GIARDINO E CAMPAGNAModena FiereModena

9-10 marzo 2013

Nel week end saranno di scena orto e giardino, frutti antichi e piante or-namentali con i loro mi-steriosi abitanti, dal gufo alla coccinella. Piante or-namentali e orticole, fio-ri e bulbi, sementi e frut-ti antichi, attrezzi per la cura dell’orto, arredi e decorazione per l’allesti-mento del giardino sono solo alcune delle proposte di Verdi Passioni. “Orto, giardino e campagna” è il sottotitolo scelto per ca-ratterizzare la manifesta-zione, che si propone come panoramica completa sugli hobby e le pratiche della vita all’aria aperta. Dal giardinaggio all’agricoltura amatoriale e biologica, Verdi Passioni fornisce spunti e informazioni sulle novità e sulle tecniche di cura e manutenzione del verde, sulla conservazione dell’habitat del giardino e dell’orto di casa, e sull’al-lestimento di balconi fioriti e di micro orti domestici.

Per informazioni: www.verdipassioni.it

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Saranno i lettori del social network Medeo a farti arrivare in finale.

I vincitori saranno pubblicati gratuitamente da Diamond Editrice.

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Le iscrizioni sono aperte fino al 31 marzo 2013.Regolamento sul sito www.medeo.it

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I nostri eventi! Guarda lo schermo!

BERGAMO FILM MEETING – 31esima edizioneBergamo

Dal 9 al 17 marzo 2013

Anche quest’anno la manifestazione animerà la città di Bergamo con un ricco calendario di eventi. Oltre 80 film, durante nove giorni di proie-zioni, per conoscere le nuove tendenze e gli autori del cinema contem-poraneo e gustare le opere più suggestive della storia del cinema. Tra gli appuntamenti che il Festival proporrà agli appassionati di cinema e non, ci saranno un concorso internazionale di lungometraggi, opere inedite, omaggi e retrospettive, documentari, anteprime e cult movies, oltre che incontri con gli autori, workshop e mostre. Spazio anche alle scuole per avvicinare i ragazzi al cinema d’autore, con proiezioni e film dedicati a giovani e giovanissimi. Non mancheranno inoltre le occasioni di svago: Piazza Libertà ospiterà infatti il Meeting Point, una tensostruttura con spazio per gli incontri con gli autori, dibattiti, concerti, punto ristoro, serate speciali e feste.

Per info:www.bergamofilmmeeting.it

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66Io Come AutoreÈ una rivista di EbooksErvicE srl

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Si ringrazia per la collaborazione:Flavia CantiniGiovanna CircielloOrazio ClaveriIndira FassioniFederica FerrettiGiorgio GinelliSilvia LonatiFilippo Massaro PilettaFadi NasrAnnalisa SalvadorGiovanna VanniniAvvertenzA

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