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L’analisi del mobile è il primo, fondamentale passo da compiere prima di un
acquisto o di un restauro. Questa analisiapprofondita del mobile ha più scopi:
capire che mobile hai davanti, collocarlo in una determinata epoca, stabilirne il
valore, decidere che tipo di restauro effettuare.
Fare l’analisi di un mobile correttamente non è facile, richiede attenzione,
occhio allenato e l’uso di tutti i sensi. Quando inizi l’analisi di un mobile libera
la tua mente da tutti i preconcetti che puoi avere, devi infatti essere il più
freddo e razionale possibile ma nello stesso tempo usare la fantasia, creare
collegamenti, usare la tua immaginazione.
Negli anni ho messo a punto una formula che passo dopo passo mi guida
nell’analisi di un mobile. Ho riassunto per te questa formula in due modi.
Il primo te lo presento come mappa mentale. Le mappe mentali sono uno
strumento potente per elaborare e trasferire su un foglio idee, concetti,
progetti. Le mappe mentali sfruttano il modo di lavorare del cervello per
associazioni, si parla infatti di “pensiero radiale”.
Il secondo modo di presentarti la mia analisi del mobile è in forma lineare, è
la forma di scrittura che siamo stati abituati ad usare fin da piccoli a scuola.
Usa la forma che preferisci, radiale o lineare a seconda di come preferisci.
Ti invito a prendere in considerazione l’approfondimento del pensiero radiale e
dell’uso delle mappe mentali: è lo strumento che più mi ha aiutato nella
conoscenza dei mobili antichi e nella costruzione di artedelrestauro.it e di tutti i
suoi corsi.
Al’interno del Master di restauro e antiquariato troverai due PDF: uno con la
mappa e l’altro con la scheda in forma lineare. Ti consiglio di stamparli
ambedue. La mappa ti consentirà di sapere, con un solo sguardo, tutti i passi
che dovrai percorrere. La compilazione della scheda invece ti servirà come
esercizio costante che ti consiglio vivamente di fare, osserva un mobile e scrivi
le tue impressioni, riempiendo tutti i campi che ti sono richiesti.
All’inizio, probabilmente, alcuni campi resteranno vuoti, non preoccuparti,
potrai riprendere la scheda nel tempo e completarla. Questo che stai iniziando
è un viaggio e, come di tutti i grandi viaggi conosciamo la meta ma non
sempre è certo il percorso. La mappa potrà cambiare, arricchendosi di
particolari, così pure la scheda. L’unica certezza è che alla fine di questo
viaggio sarai un vero esperto di mobili antichi.
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Questa è la mappa mentale dell’analisi del mobile così come la faccio io. La
mappa si legge in senso orario dall’alto a destra, scendendo e passando in
basso a sinistra per poi salire. Parti da “sguardo d’insieme” per finire a
“conclusioni”…
Come puoi vedere da un ramo, ad es. “forma esteriore”, partono altri quattro
rami più approfonditi. Nel corso del Master andremo sempre più in profondità
nei vari argomenti. Proprio come fa il nostro cervello creeremo associazioni e
collegamenti. La nostra mappa mentale, sia essa sulla carta o nel nostro
cervello, diventerà sempre più grande e interessante, sarà sempre più
approfondita e tu diventerai sempre più esperto.
Questa è la mappa che troverai nei tutorial sulla “Storia del mobile” a questa
seguirà, punto per punto, un approfondimento accompagnato da foto di mobili
veri e dal mio commento. Non sempre ci sarà la possibilità di analizzare tutti i
punti. Così come nella vita reale o negli acquisti online, a volte ti mancheranno
degli elementi. Imparerai a valutare un mobile anche in mancanza di qualcuno
di questi.
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Lo sguardo d’insieme: è il primo “colpo d’occhio” che ti consente di prendere
in analisi il mobile, puoi subito valutare le misure, le proporzioni, la congruità
degli elementi. Io guardo subito la forma e il tono di colore. Spesso lo sguardo
d’insieme ti fa decidere in pochissimo tempo se continuare l’analisi o no,
soprattutto se si tratta di un acquisto.
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La forma esteriore: comincia ad osservare i particolari della forma esteriore
del mobile. Il fronte mosso o lineare, i fianchi lisci o riquadrati, le gambe ed i
piedi, gli intagli, le sagome e le forme. Questi elementi ti danno subito
moltissime indicazioni: stile, area di produzione, a volte la collocazione
temporale.
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Patina esterna: il tipo di patina è importante sia per una valutazione del
valore del mobile sia per stabilire che tipo di restauro devi fare. Una finitura a
cera, una lucidatura a gommalacca oppure un laccatura richiedono interventi
diversi. Una patina originale aumenta il valore di un mobile, così come una
verniciatura rovinata comporterà ad es. una sverniciatura con conseguente
rilucidatura del mobile.
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Ebanisteria: entra nel vivo della costruzione del mobile, o meglio di come
l’ebanista ha voluto renderlo gradevole magari seguendo una moda del
momento storico in cui l’ha costruito. La scocca è stata lastronata? Oppure è in
massello? E in questo caso è in un “legno nobile” oppure in “legno dolce”.
Presenta degli intarsi o è più semplicemente impiallacciata? Gli spessori della
costruzione e della lastronatura ti “parlano” dell’epoca del mobile.
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Applicazioni: spesso nella storia del mobile, l’ebanista ha arricchito il mobile
con delle applicazioni. Queste possono essere in bronzo, magari dorato al
mercurio, oppure in ottone. Io considero applicazioni anche le dorature a foglia
d’oro. Le applicazioni originali aumentano di molto il valore del mobile. Le
applicazioni sono importanti e ci seguiranno fino a tutto l’800.
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Ferramenta: per ferramenta intendo tutte le parti in metallo che sono
funzionali al mobile. Innanzitutto le serrature, la maniglieria con le bocchette, i
cardini ed i chiodi. Tutti questi elementi sono importanti sia per stabilire il
valore del mobile, gli eventuali restauri d’uso, il restauro da effettuare. Una
serratura rotta da riparare o una serratura già sostituita con una in stile
cambiano molto la tua valutazione sia del valore del mobile che del suo
restauro.
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Schiena e fondo: passa all’analisi del mobile al suo interno, come sai un
mobile ti dice più cose dietro che davanti, dentro che fuori. La costruzione della
schiena e la struttura del mobile ti indicano spesso in maniera precisa l’epoca
del mobile stesso. Le essenze usate ti indicano spesso la zona di produzione
del mobile. La finitura delle assi usate indica con che strumenti sono state
tagliate e quindi in che epoca è stato costruito il mobile.
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Cassetti: per i cassetti vale lo stesso discorso della schiena e del fondo. Le
essenze, la costruzione, la chiodatura originale o meno, ti indicano sia l’epoca
di costruzione che l’area geografica o se il mobile ha subito dei restauri d’uso.
L’usura delle guide ed il loro eventuale rifacimento o integrazione sono
importanti nella valutazione del restauro che tu dovrai effettuare.
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Patine interne: adesso osservi tutte le patine interne del mobile nel loro
insieme. Esse devono essere omogenee. La patina è una sorta di pelle che
ricopre tutto il mobile sia all’esterno che al suo interno. L’ossidazione dovuta
all’aria, alla luce, alla manipolazione deve essere omogenea su tutto l’interno:
fianchi, schiena, fondo e la superficie sotto il coperchio.
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Restauri: i vecchi restauri d’uso o i più recenti restauri sono importantissimi
per definire il valore di un mobile ed restauro che dovrai fare. I vecchi restauri
d’uso, fatti per consentire al mobile di continuare ad essere usato negli anni o
nei secoli, spesso si mantengono, in quanto fanno ormai parte della storia del
mobile. I restauri più recenti, spesso male eseguiti, vanno rimossi e
reintegrati. Alcuni antiquari non acquistano mobili che hanno subito restauri
troppo “pesanti”
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Tappezzeria: la tappezzeria interessa i mobili imbottiti. Devi valutare se la
tappezzeria è originale o se è stata, negli anni, sostituita. I materiali che
compongono la tappezzeria tendono infatti, per l’uso e per la propria natura a
rovinarsi e ad essere sostituiti. In caso di sostituzione valuta che sia stata
effettuata secondo i criteri della tappezzeria classica, con juta, crine ed
impunturata a mano o se sono stati usati materiali non congrui. Le molle sono
state inventate nel 1828, quindi sui mobili del 700 e dei primi del’800 non
vanno usate.
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Conclusioni: è il momento di trarre le tue conclusioni. Dopo aver effettuato
l’analisi del mobile seguendo passo dopo passo tutte le mie indicazioni sei in
grado di stabilire molte cose. La datazione del mobile, per datazione non
intendo l’anno preciso di costruzione del mobile, ma sei in grado di inserirlo nel
contesto storico e nello stile dell’epoca che lo ha prodotto. Il valore del
mobile, non inteso come valore economico, almeno per il momento, ma sei in
grado di stabilirne l’autenticità, i restauri subiti, le eventuali sostituzioni e
quindi il valore del mobile in quanto tale. Stabilito il valore di un mobile sei in
grado di decidere il tipo di restauro a cui puoi sottoporlo.
Come hai visto l’analisi del mobile è un vero e proprio viaggio. Prima
all’esterno e poi all’interno del mobile. Quando hai finito questo viaggio sai
molte cose del mobile che hai davanti: lo stile, l’epoca di costruzione,
l’originalità di ogni sua parte, i restauri subiti, il suo valore ed il restauro che
dovrai affrontare.
Tutti i viaggi cominciano con il primo passo. Hai mai visto un
commerciante di stoffe riconoscere un tessuto solo toccandolo? Oppure un
commerciante di preziosi valutarne il peso solo guardandoli? Io sì, ed ho visto
antiquari riconoscere un mobile falso a diversi metri di distanza, solo perché le
sue proporzioni erano “troppo belle per essere vere”.
La conoscenza approfondita di un mobile o di un oggetto di antiquariato non è
mai facile ma è, ti posso assicurare, alla portata di tutti. La cosa più importante
è AGIRE, solo vedendo, toccando e “frequentando” i mobili antichi è possibile
sviluppare quella sensibilità che ti consentirà di riconoscere un mobile con un
semplice sguardo, di datarlo toccandone l’interno, di valutarlo guardando una
fotografia.
Il tuo viaggio è già cominciato con questo primo, piccolo passo.
Il tuo Maestro
Carlo Ferrari