Introduzione a SCID-CV - e-Learning - UNIMIB

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Introduzione a SCID-CV Laboratorio di Psicopatologia Lezione 5 – 11 maggio 2020

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Introduzione a SCID-CV

Laboratorio di Psicopatologia

Lezione 5 – 11 maggio 2020

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• SCID 5 è un’intervista strutturata per la diagnosi dei principali disturbi del DSM-5.

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Versioni di SCID-5

SID-5 è disponibile in 3 version:• La più completa, contiene più disturbi rispetto alla CV, tutti i

sottotipi rilevanti, la gravità, e il decorso. • La particolarità di SCID-5-RV è la sua personalizzazione, che

permette allo strumento di essere adattato per incontrare le specifiche esigenze di uno studio.

• SCID-5-CT è una forma modificata di SCID-5-RV, riformattata e utilizzata per l’uso nei trial clinici. Include solo quegli elementidiagnostici che servono per determinare se il soggetto incontracriteri di inclusion/esclusione di un particolare trial clinico.

• SCID-5-CV è pubblicata in un libretto. È una versione compattadi SCID-5-RV per l’uso clinico. Copre quelle diagnosi che piùfrequentamente vengono osservate nella pratica clinica.

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Ma in italiano…

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Storia

Anni ‘70: diversi set di criteri diagnostici come quelli di Feighner o i Research Diagnostic Criteria con le relative interviste strutturate costruite per fare una diagnosi in accordo con questi sistemi;

1980: pubblicazione del DSM III;

1985: inizia il lavoro su SCID;

1990: pubblicazione di SCID per il DSM-III-R;

1996: pubblicazione di SCID per il DSM IV.

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Antenati di SCID…

Diagnostic Interview Schedule

- sviluppata a partire dal 1978 dal NIMH;

- utilizzata come strumento diagnostico completo per studi epidemiologici su larga scala (ECA: oltre 20.000 persone coinvolte);

- somministrabile da operatori senza solide competenze nell’ambito della salute mentale

Necessità di ridurre al minimo la soggettività servendosi di domande rigidamente strutturate con chiuse.

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L’intervista, basata sui criteri DSM III (1980), permetteva di valutare:

• la presenza e la significatività clinica di tutti i sintomi previsti dal DSM III;

• la loro organizzazione in termini temporali;

• se i sintomi si presentassero in assenza di circostanze ambientali che potessero farli considerare normali reazioni emotive agli eventi;

• se i sintomi fossero meglio spiegabili da una condizione medica generale o da altri fattori organici;

• la relazione temporale esistente fra più disturbi in comorbilità.

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Nessuna delle interviste fino ad allora disponibilipermetteva di raccogliere tutte queste informazioni in modo affidabile.

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Punti di forza di SCID

• SCID includeva caratteristiche che non erano presenti negli strumenti precedenti: • Stile modulare che permette ai ricercatori di eliminare una o più classi

diagnostiche non rilevanti per il loro studio.

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• Rassegna anamnestica (quadro generale): si apre cioè con una sezione a domande aperte finalizzata a raccogliere informazioni che riguardano la malattia in atto ma anche la condizione medica generale, il funzionamento sociale e generale del paziente.

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Peculiarità di SCID

• Permette di leggere i criteri DSM corrispondenti a ciascuna domanda formulata

• Le domande devono essere formulate ad litteram ma al somministratore viene riconosciuta la possibilità di formulare qualsiasi altra domanda ritenga necessaria

• Non finalizzata esclusivamente a valutare i criteri, ma indaga le dimensioni peculiari del sintomo invitando continuamente il paziente a descrivere la propria esperienza personale

• E’ uno strumento in continua evoluzione

• Struttura ad alberi decisionali

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Requisiti di competenza per la somministrazione

L’intervista viene somministrata da un clinico adeguatamente addestrato, con buona familiarità con il sistema di classificazione e i criteri diagnostici DSM.

Conoscenze preliminari all’uso di SCID sono:

- Ottima conoscenza dello Strumento e di tutte le sue parti;

- Ottima conoscenza del DSM.

E’ indispensabile l’iniziale affiancamento di un professionista esperto nella somministrazione e una supervisione attenta.

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Soggetti idonei a SCID

• Pazienti psichiatrici;

• Pazienti di medicina generale;

• Non pazienti (sottoposti a indagine epidemiologica sulla salute mentale in comunità o tra i familiari di pazienti).

Il linguaggio utilizzato rende SCID più adatta a soggetti adulti. Qualsiasi persona con licenza media inferiore è nelle condizioni di comprendere il linguaggio di SCID.

Persone con deficit cognitivi gravi, agitazione psicomotoria, sintomi psicotici gravi possono non essere in grado di partecipare all’intervista.

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Possibili usi di SCID

Clinica

Ricerca

Training

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Possibili usi di SCID

Uso Clinico:

• una porzione di SCID può essere utilizzata per confermare una diagnosi sospetta; ad esempio, in un caso di sospetta fobia sociale, può essere somministrato il modulo “Disturbi d’Ansia” (Modulo F);

• SCID viene somministrata interamente in modo tale che vengano considerate tutte le aree dello spettro psicopatologico.

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Possibili usi di SCID

Ricerca:

• Per selezionare una popolazione da studiare (inclusione /esclusione). Ad esempio, per testare l’efficacia di un nuovo farmaco, viene richiesto un campione di pazienti psichiatrici che rientri nei criteri DSM-5 di Disturbo depressivo maggiore ricorrente e senza nessun’altra diagnosi di Asse I.

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Possibili usi di SCID

Addestramento:

• Può essere utile nel migliorare la capacità di intervistare pazienti da parte di studenti che frequentano servizi psicologici e psichiatrici; offre infatti un repertorio di domande utili per raccogliere informazioni da un paziente. Somministrando ripetutamente SCID, gli allievi acquistano familiarità con i criteri diagnostici DSM e allo stesso tempo con le domande da porre al paziente nel corso del colloquio clinico.

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Vantaggi di SCID

• Permette di formulare una diagnosi psichiatrica secondo criteri rigidamente definiti in modo tale da garantire la massima inter-rater reliability;

• Permette di evitare errori di “omissione”: l’interospettro psicopatologico è passato in rassegna e si indaga la presenza di sintomi di disagio psichico sia nell’attualità che in una prospettiva lifetime.

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Fonti di informazione

• L’intervistatore dovrebbe utilizzare tutte le fonti di informazione disponibili (altri clinici, membri della famiglia o amici).

• Può essere necessario che l’intervistatore discuta con il paziente sulle eventuali discrepanze che possano essere emerse fra il suo resoconto e quello di altre persone.

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Struttura

SCID-5-CV: è destinata all’uso di soggetti identificati come pazienti psichiatrici e contiene i seguenti moduli:

Foglio Riassuntivo

Quadro generale

Screening

A. Episodi dell’Umore;

B. Sintomi Psicotici e Associati;

C. Disturbi Psicotici (Diagnosi differenziale);

D. Disturbi dell’Umore;

E. Disturbi correlati a Sostanze;

F. Disturbi d’ansia

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Struttura

SCID-5-CV: è destinata all’uso di soggetti identificati come pazienti psichiatrici e contiene i seguenti moduli:

Foglio Riassuntivo

Quadro generale

Screening

A. Episodi dell’Umore;

B. Sintomi Psicotici e Associati;

C. Disturbi Psicotici (Diagnosi differenziale);

D. Disturbi dell’Umore;

E. Disturbi correlati a Sostanze;

F. Disturbi d’ansia

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Struttura

SCID-5-CV: è destinata all’uso di soggetti identificati come pazienti psichiatrici e contiene i seguenti moduli:

Foglio Riassuntivo

Quadro generale

Screening

A. Episodi dell’Umore;

B. Sintomi Psicotici e Associati;

C. Disturbi Psicotici (Diagnosi differenziale);

D. Disturbi dell’Umore;

E. Disturbi da uso di Sostanze;

F. Disturbi d’ansia

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G. DOC e PTSD

H. Disturbo da deficit di attenzione/iperattività nell’adulto

I. Domande di screening per altri disturbiattuali

J. Disturbo dell’adattamento

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Somministrazione

Generalmente SCID-CV viene somministrata in un’unica seduta della durata di 45-90 minuti a seconda:

- della complessità della storia psichiatrica del paziente;

- della capacità e dell’esperienza del clinico;

- dell’abilità del paziente di descrivere in poche parole la sua situazione psicopatologica.

Con alcuni pazienti potrebbe essere necessario diluire la somministrazione di SCID in due sedute.

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All’inizio dell’intervista il somministratore ottiene:

• Dati anagrafici e socio-demografici (nome, cognome, età, stato civile, titolo di studio, attuale situazione lavorativa);

• Descrizione sommaria della malattia in atto e dei precedenti psicopatologici (quando i sintomi hanno avuto inizio e decorso, storia di malattia; precedenti ricoveri e trattamenti psichiatrici e psicoterapeutici);

• Condizione medica generale e uso di sostanze.

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• N.B. Nella versione precedente di SCID, alla fine dellaRassegna, l’intervistatore doveva aver raccolto abbastanzainformazioni per poter formulare un primo tentativo didiagnosi e ragionare in termini di diagnosi differenziale.

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Ordine di somministrazione

Rassegna

(Screening)

Modulo A

Modulo J.

Sommario

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A questo punto si inizia la somministrazione del primo modulopresentando al soggetto (ad litteram!) le domande relative aisingoli criteri.

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Layout dell’intervista

SCID I è articolata su tre colonne.

Domande Criteri Codifica

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Layout dell’intervista

• La colonna di sinistra: domande che devono essere poste eindicazioni per l’intervistatore.

Le domande che non contenute tra parentesi devono essereformulate ad ogni soggetto (eccezione: l’informazione giànota).

Le domande tra parentesi sono opzionali: non è

necessario formularle se si conosce già la risposta.

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Molte domande includono al loro interno l’espressione“PAROLE SUE” che sta ad indicare che l’intervistatoredovrebbe sostituire al termine specialistico la locuzioneutilizzata spontaneamente dal soggetto per riferirsi a quelfenomeno psicopatologico.

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Inoltre, la colonna di sinistra riporta in neretto degli skipout cioèindicazioni a non proseguire ulteriormente nell’indagine suidisturbi di quel modulo (o sezione di modulo) per ripartire dasezioni successive dell’intervista.

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• La colonna centrale contiene i criteri DSM collocati accanto allarispettiva domanda sulla colonna di sinistra. In questa colonnacompare spesso l’indicazione DESCRIVERE che indica lanecessità di ottenere esempi o la descrizione del sintomo, asupporto della codifica di “3” al criterio corrispondente.

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• Infine la colonna di destra di ogni pagine contiene le codificazione per la valutazione di ciascun criterio.

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Quando appropriato, compaiono delle istruzioni per saltare deicriteri diagnostici che non appaiono rilevanti per un certosoggetto. Questo tipo di istruzione può essere espressa in tredifferenti formati.

All’inizio di una sezione. Ad esempio, il modulo DisturbiPsicotici si apre con la clausola che, se sono stati rilevatisintomi psicotici, e questi compaiono solo nel contesto diun episodio di alterazione del tono dell’umore, il modulostesso può essere saltato e l’operatore può prendere inconsiderazione la diagnosi dei disturbi dell’umore.

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Skip-out

Sotto un codice di valutazione

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Codifica delle risposte

Ogni criterio può essere codificato come segue:“-”= Assente o falso.

“+”= Al di sopra della soglia o vero.

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N.B.: Anche se le domande sono strutturate, i punteggiassegnati devono riguardare i criteri diagnostici e nonnecessariamente la risposta del soggetto alla domanda.Qualora l’intervistatore sia convinto della presenza di unparticolare sintomo, non deve modificare la propria opinioneneanche di fronte alla negazione da parte del soggetto.Viceversa, se l’intervistatore dubita che un item sia presenteanche se il soggetto lo descrive, l’item dovrebbe esserecodificato come non presente.

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Esempi:

Un paziente nega di avere allucinazioni ma è stato osservatoparlare da solo…

Un soggetto non ricorda se ha avuto disturbi del sonno duranteun precedente episodio di depressione…

Quando delle informazioni acquisite successivamentepermettono di ricodificare il criterio, il punto di domandadovrebbe essere cancellato e sostituito dal codice appropriato;

L’informazione può venire dal soggetto stesso più tardinell’intervista ma anche da altre fonti: parenti, medico curanteecc. ecc.).

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Cosa fare e cosa non fare

• Dare al soggetto una breve descrizione dello scopo prima dicominciare;

• Usare la Rassegna per conoscere l’impressione generale delsoggetto sul disturbo; NON chiedere durante la rassegnainformazioni su sintomi specifici già compresi nei modulisuccessivi dello SCID;

• Farsi un’idea globale del disturbo in atto all’iniziodell’intervista per cercare di capire il contesto in cui lo stessosi è sviluppato;

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Cosa fare e cosa non fare

• Fare le domande così come sono formulate, eccetto quandoè necessario introdurre minime modificazioni per prenderein considerazione quello che il soggetto ha già detto o perrichiedere elaborazioni o chiarimenti; NON fare domandeproprie pensando che questa sia una modalità migliore diottenere le stesse informazioni;

• L’intervistatore si senta libero di fare ulteriori domande perchiarire la risposta del soggetto del tipo “Vuol dire che…?”,“Mi può dire qualcosa di più a questo proposito?”;

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Cosa fare e cosa non fare

• NON accettare la risposta del soggetto come necessariamentevalida, se vi sono indicazioni che vanno in senso contrario;

• Assicurarsi che il soggetto capisca quello che gli statechiedendo;

• Assicurarsi che voi e il soggetto stiate facendo riferimento allostesso periodo di tempo; NON dare per scontato che i sintomiche il soggetto descrive si riferiscano allo stesso periodo ditempo;

• Concentrarsi per ottenere tutte le informazioni necessarieriguardanti il criterio considerato;

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Cosa fare e cosa non fare

• Assicurarsi che ogni sintomo rilevato sia significativo dalpunto di vista diagnostico;

• Fare attenzione alle doppie negazioni nei criteri diesclusione; NON codificare “1” per un criterio organico diesclusione quando il significato è che non vi è eziologiaorganica;

• Seguire accuratamente l’ordine dello SCID e non saltare maiuna sezione senza compilarla perché siete sicuri che non siaapplicabile al soggetto.