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IL MaGazine DeL DesiGn N. 65 – 6 oTToBRe 2011 NUMERO sPeciaLe PER I LeTTorI DI MADE&MODA In veTRIna MonDo FasHIon Tra Lusso eD ecoGreen ProTaGonIsTI I TalenTuosI deL maDe in ITaly ParIGI, MILano aBITare GLamour Yoox Dove nasce IL vIrTuale L’InconTro AnDrea MarGarITeLLI

description

Mondo fashion: tra lusso ed ecogreen Protagonisti: i talentuosi del made in Italy Parigi, Milano: abitare glamour Yoox: dove nasce il virtuale L’incontro: Andrea Margaritelli

Transcript of Interni Panorama 65

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IL MaGazine DeL DesiGn N. 65 – 6 ottobre 2011

NuMero speciaLe per I LettorI DI

MADe&MoDAIn vetrIna

MonDo fashIontra Lusso eD ecoGreen

protaGonIstII talentuosIdeL maDe in Italy

parIGI, MILanoabItare GLamour

YooxDove nasce IL vIrtuale

L’IncontroAnDrea MarGarIteLLI

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INdice 6 OTTobre 2011

INterNIPANoramaNEwspotere artigiano

illuminazione LUCI BALLERINE LAMPADE ISPIRAZIONE TUTÙaccessori 1RECOVERING RIVESTIRE UN’I-PHONE DI LATTICE O TESSUTO O UNA POLTRONCINA DI CRAVATTE. PURA CREATIVITÀaccessori 2 SNEAKER URBAN E D’AUTORE SCARPE LEVI’S FIRMATE DA CARLO COLOMBOsuperfi ci 1VERO O FALSO I NUOVI PARQUET EFFETTO TROMPE L’OEILsuperfi ci 2 COLORE COLORE COLORE LE VISIONI ASTRATTE DI DUE TEXTILE ARTISTshoppingEXCELSIOR, DAI FILM ALLA MODA IL NUOVO DEPARTEMENT STORE MILANESE DEL GRUPPO COIN, ALL’INSEGNA DEL LUSSO

appuntINterNIPANoramacreatività a tutto campo

moda & lavoroMILANO CHIAMA BOLOGNA IN VISITA ALLE DUE SEDI DI YOOX famigliaFACCIO DA ME FIGLI E NIPOTI DI CELEBRI NOMI DELLA CREATIVITÀ MADE IN ITALY INVENTANO IL LORO BRAND. E FUNZIONAfashionDIVINITÀ BIFRONTE IL GUSTO CAMBIA A SECONDA DELLA CULTURA tendenze 1GREEN PEAK ABITI, ACCESSORI, OGGETTI D’ARREDO SEMPRE PIÙ ORIENTATI AD UN MONDO SOSTENIBILE. GLAMOUR E CHICaccessori 1CRYSTAL L’IRRINUNCIABILE DETTAGLIO DI STAGIONEaccessori 2COCCO MANIA ORIGINALE O STAMPATO, NATURALE O COLORATO costumeSENZA FALSI PUDORI IL LUSSO È UN’ATTITUDINE

IdeeINterNIPANoramail bello è in mostra

profumiNEL SEGNO DEI FIORI LE FRAGRANZE PIÙ TRENDY PER L’AUTUNNO showroom 1HOME ALLA MODA I NEGOZI E LE VETRINE MILANESI SORPRENDONO PER LA CREATIVITÀ DELLE LORO PROPOSTE showroom 2LABORATORIO-ATELIER IL NUOVO NEGOZIO DI PZERO interni 1TOCCO DI CHARME LA CASA DEL PROGETTISTA PATRICK NORGUET A PARIGIinterni 2SPAZIO UNICO HANNES PEER E LA SUA CASA MILANESE ABITATA DA TENDEincontroPERCORSI VIRTUOSI ANDREA MARGARITELLI È DIRETTORE MARKETING DELEGATO DELL’OMONIMO GRUPPO IN CUI SPICCA COME SOCIETÀ DI PUNTA LISTONE GIORDANO LEADER NELLE PAVIMENTAZIONI IN LEGNO

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Dossier MADEi nuovi diktat dell’abitare superfi ciDECLINAZIONI MATERICHE PAVIMENTI E FINITURE DI STAGIONEiconePASSAGGI SIMBOLICI STORIA DI PORTE CELEBRIserramentiQUEL TOCCO INEDITO PORTE E FINESTRE: NUOVI TREND social housingLUSSO ACCESSIBILE LA NECESSITÀ DI CASE BELLE A BASSO COSTOprotagonistiPOKER D’ASSI GLI IMPRENDITORI SI RACCONTANO

rubrINterNIPANoramaesplorazioni da fl aneurpoesia visivaNOTTE DI LUCE MARCO NEREO ROTELLI ILLUMINA DI PAROLE VENEZIArestylingPICCOLI BORGHI CRESCONO COMPLESSI STORICI? UN BUSINESSsostenibileNON SOLO EATALY I PROGETTI SLOW DI OSCAR FARINETTIcateringA TUTTO FOOD CON BE*COOKING special projectTECNO-SARTORIA L’ULTIMA PENSATA DI PIQUADRObeautyFORMA & COLORE I PACKAGING CREATIVI DI DEBORAHeventiMILANO DESIGN WEEK ENDindirizzi

DIRETTORE RESPONSABILEGILDA [email protected]

ART-DIRECTORChristoph [email protected]

CAPOREDATTORE CENTRALESimonetta Fioriosimonetta.fi [email protected]

A CURA DIPatrizia Catalano [email protected]

HANNO COLLABORATOSonia AudolyOlivia Cremascoli Valentina CrociAli FilippiniClaudia ForestiAntonella GalliGiacomo GianniniAnna GrecoTea Hillerau RomanelloCristina MorozziAlessandro RoccaRosa TessaHenry Thoreau

GRAFICAElena [email protected] [email protected]

SEGRETERIA DI REDAZIONEAlessandra Fossati - responsabile Adalisa Uboldi - assistente del direttoreBarbara Barbieri

NUMERO SPECIALE DI

PER I LETTORI DI

ANNO 15° N. 65ALLEGATO A PANORAMAN. 42 DEL 13 OTTOBRE 2011

ARNOLDO MONDADORI EDITORE20090 SEGRATE-MILANO

INTERNILa rivista dell’arredamentovia D. Trentacoste 7 20134 Milanotel. 02.215631- 20 linee r.a. telefax 02.26410847www.mondadori.com/interni www.internimagazine.it

PubblicitàMondadori Pubblicità20090 Segrate - MilanoTel. +39 02 7542 2203Fax +39 02 7542 3641CoordinamentoSilvia [email protected]à.com

Stampato da Mondadori Printing S.p.A.,via Luigi e Pietro Pozzoni 11Cisano Bergamasco (Bergamo)Stabilimento di Veronasettembre 2011© Copyright 2011Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.- MilanoTutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati. Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono

IL PROSSIMO INTerNI Panorama

USCIRÀ A Febbraio 2012

IN COPERTINA. IN PRIMO PIANO, MODELLA CON ABITI FENDI

DELLA COLLEZIONE A/I 2011/12. COME SFONDO. PAVIMENTO MEDOC,

CON LISTE A FORMA DI TRAPEZIO DESIGN DI MICHELE DE LUCCHI E PHILIPPE NIGRO PER ATELIER

LA COLLEZIONE DI LISTONE GIORDANO (GRUPPO MARGARITELLI) CHE UNISCE

SAPERE INDUSTRIALE AD ABILITÀ ARTIGIANALI. IN MULTILAYER,

PREFINITO, CON SUPPORTO IN LEGNO POPLAR E CONTROBILANCIAMENTO

IN ESSENZA.

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INterNIPANoramaNews

TRA moda, ARTE E design, C’È CHI CREA nuovi oggetti

CON UNA vecchia anima: LA PASSIONE, LA PAZIENZA,

LA CURA DEL fatto a mano SI UNISCONO

ALL’INTELLIGENZA DELLA sperimentazione.

Potere arTIGIano

SLEEPING BEAUTY, LE LAMPADE /TUTÙ DELLO STUDIO OLANDESE NEFFA. CUCITE A MANO.

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Leggere come ballerine su un palco, le lampade Sleeping Beauty sono “cucite” nello studio Neffa della designer olandese Aniela Hoitink. Formate da nove punti luce realizzati con le stesse tecniche con cui vengono cuciti i tutù per i corpi di ballo vogliono essere un omaggio alla bravura degli artigiani:“La capacità di produrre un tutù a mano sta scomparendo” dice Hoitink e continua “di un tutù, di solito, noi guardiamo la parte esterna, le decorazioni, ma quel che interessa a Neffa è come è costruito, come rimane rigido pur lasciando abbastanza libertà di movimento per la ballerina. La costruzione è molto complessa, richiede pazienza, tempo e abilità. Quest’attenzione alla fattura della parte interna fa sì che il risultato del lavoro, applicato alle lampade, sia una luce diffusa, filtrata dai numerosi strati”. Sleeping beauty è una serie di nove lampade: otto rappresentano danzatrici, mentre la nona lampada rappresenta Aurora, la bella addormentata, ed è decorata con foglie, ispirate all’Adagio delle rose del celebre balletto. Per il momento Sleeping Beauty è prodotta in edizione limitata.

LamPaDeDa FIaBa

SLEEPING BEAUTY, LE LAMPADE TUTÙ DELLA DESIGNER ANIELA HOITINK. IL TULLE, STRATO DOPO STRATO, CAMBIA COLORE, DONANDO ALLA LUCE SFUMATURE SEMPRE DIVERSE A SECONDA DELL’INCLINAZIONE. IL PIÙ BASSO DEI NOVE COPRILUMI È DECORATO CON UN MOTIVO FLOREALE RICAMATO, COME FOSSE IL COSTUME PREZIOSO DI UN’ÉTOILE.

Strati di tulle CUCITI A MANO DALLO STUDIO OLANDESE Neffa TRASFORMANO LE luci IN TUTÙ. di Simonetta Fiorio

ILLUMINAZIONE

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L’accessorio per antonomasia del guardaroba maschile usato per una collezione di arredi dalle fantasie multicolor. La designer svedese Maria Westergerg (presente nella mostra collettiva “Svensk Form” all’ultima Milan Design Week) ha pensato che la cravatta potesse funzionare anche addosso a sedie, pouf, cuscini, così ha messo insieme nel tempo una discreta collezione di complementi d’arredo che usano l’accessorio maschile come tessuto di partenza per rivestirle. La

ReCovERIng

IN ALTO I DIVERSI MODELLI DI CUSCINI DALLA FORMA DI DUNUTS RIVESTITI DA CRAVATTE E REALIZZATI DALLA DESIGNER PER I NEGOZI DI INTERIOR E MODA DELLA COMPANY SCANDINAVA INDISKA; LA SEDIA PRETTY TIED UP DALLA STRUTTURA RIVESTITA; IL GRANDE VOLUME DEL POUF PUFFY, TIED & TIRED.

UN abito SU MISURA PER LO Smartphone, DIVERSO A SECONDA DEL SUO UTILIZZATORE,E TANTE cravatte PER complementi CASA ISPIRATI A UN RIUSO creativo E SARTORIALE.

di Ali Filippini

ACCESSORI

Un vestito per l’oggetto ormai più diffuso in tutte le tasche o le borse. In via Durini presso il Nava Store è stato presentato durante la Design Week il progetto siglato da IIDA e Nava. Il colosso giapponese di telefonia ha, infatti, affi dato a Nava e all’estro di quattro importanti designer una serie di accessori per smartphone. James Irvine, Karim Rashid, Setsu e Shinobu Ito sono le fi rme scelte per questa collezione di oggetti che rileggono l’accessorio a partire da diversi punti di vista. In chiave più

utile-funzionale, come nel caso del leggerissimo involucro protettivo di Setsu e Shinobu Ito, o in modo più fashion come nelle proposte colorate da texture “digital pop” di Rashid: per un total look dal “vestito alla custodia”.

DALL’ALTO, IN SENSO ORARIO, I MODELLI IN PELLE DI KARIM RASHID NELLA VERSIONE A PORTAFOGLIO E TRASPORTABILE CON CORDINO; L’ALTRO MODELLO È UN PACKAGING PROTETTIVO IN POLISTIROLO DI SETSU E SHINOBU ITO, DA METTERE AL COLLO.

sua fi losofi a è quella di creare delle forme che si facciano ricordare e che nascano da materiali e cose esistenti, magari rigenerate da una seconda possibilità d’uso. Una forma di riuso etico, ma anche estetico, che recupera tutto il vintage di cravatte tragicamente fuori moda che nel nuovo contesto ci appaiono decisamente

sotto un altro punto di vista. Perché, come ama dire lei

stessa dei suoi oggetti “couture”, si tratta in

fondo di creare dei nuovi oggetti con una vecchia anima. Allora le tradizionali micro geometrie

e righe regimental sdrammatizzano la

seduta composta da due ciambelle uguali, unite dalla

struttura di acciaio molto esile alla quale sono fi ssate. I cuscini donuts sono ugualmente rivestiti con una moltitudine di cravatte in fantasie diverse, mentre un vecchio pneumatico dalle forme generose rivestito in seta si trasforma nel più grande e suntuoso dei pouf, risultando anche comodo e pratico.

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Carlo Colombo lo aveva anticipato a Interni nel corso della Fashion Week Design dello scorso febbraio: il prossimo anno Levi’s lancerà una nuova collezione di scarpe da lui disegnata e prossimamente la cosa si allargherà ad altri accessori. Colombo, nome noto nel settore per la sua generosa attività di art director, architetto e designer, passa così ad occuparsi anche di moda stabilendo, qualora non fosse chiaro, che i confi ni disciplinari sono labili e le idee servono

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ACCESSORI

UrBan di Ali Filippini

D’auTore

ad attraversarli liberamente. “Mi sono trovato molto bene – racconta – perché ho avuto la massima libertà creativa, persino di proporre all’azienda di “ridisegnare” il logo dello storico marchio usandolo come segno grafi co, in modo molto incisivo”. Se si osserva, infatti, il bordo della sneakers si può vedere come il richiamo al brand sia condensato in una linea che diventa elemento comunicativo. Il progetto è stato esaurito nell’arco di un anno e i sei modelli in tela

o pelle, per uomo e donna, già presentati prima dell’estate, saranno disponibili a partire dal prossimo anno. Tra le idee guida del progetto: volumi in materiale plastico abbastanza evidenti e una suola grossa, con il gioco di ironia dato dalla disposizione irregolare dell’allacciatura che spezza il passaggio della stringa negli occhielli. E poi colori alternativi a quelli tradizionali scelti in tonalità di grigio, azzurro, verde militare quasi rubati all’interior decoration.

ELEGANTI E SPORTIVE AL CONTEMPO, LE SNEAKERS DI LEVI’S DISEGNATE DA CARLO COLOMBO SARANNO DISPONIBILI DAL PROSSIMO GENNAIO; CON IL PROGETTO DI DUE SUOLE SI È LAVORATO SU SEI MODELLI DIVERSIFICATI UOMO E DONNA, LE CALZATURE SONO REALIZZATE IN PELLE O TELA.

IL DESIGNER CARLO Colombo INIZIA CON Levi’s UN PROGETTO SPECIALE: LE NUOVE SNEAKER COLLEZIONE P/E 2012.

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di Sonia AudolyVerO o faLSoSONO I nuovi parquet: EFFETTO trompe l’oeil,

DAI COLORI forti E DAGLI accostamenti azzardati. DUE NUOVE PROPOSTE DI pavimenti, IN legno

O CERAMICA, POSATI A LISCA DI PESCE O A CORRERE MA SEMPRE con un effetto ottico inaspettato.

Parquet dal look originale, e specialmente, dove l’uso del colore è permesso. Pavimenti in materiale ceramico con effetto legno o listoni di legno dalle tinte forti. Sone due nuove proposte per decorare interni e spazi comuni con un tocco di allegria. Il primo è la collezione Uonuon di 14 Oraitaliana azienda (www.14oraitaliana.com), che ha ideato questa serie di piastrelle dal formato allungato e con un disegno trompe l’oeil simil legno. Il codice colore è la caratteristica fondamentale della serie, il concept prevede che ogni pack sia personalizzato e personalizzabile. L’acquirente infatti può scegliere la miscela di nuances per ogni scatola: ton sur ton, in contrasto o ancora, un’unica tinta neutra con poche e puntuali macchie di colore. In questo modo la pavimentazione si può comporre con grande libertà e creatività. È invece fi rmata dallo studio Raw Edges di Londra, vale a dire Yael Mer e Shay Alkalay, la collezione di vero parquet in legno dal tocco speciale, una limited edition editata da Established & Sons (www.establishedandsons.com). Nelle realizzazioni i listoni vengono composti per creare dei pattern geometrici regolari pitturati come dei quadri astratti grazie alle sfumature di colore e agli

SUPERFICI

IN ALTO, TRE ESEMPI DI POSA – ANCHE A PARETE – DELLA SERIE UONUON DI 14 ORAITALIANA. IN TINTA UNITA, CON SFUMATURE DI COLORE O CON MACCHIE FORTI SU UNA TINTA NEUTRA. SOTTO, IL NUOVO SHOWROOM DI STELLA MC CARTNEY CON IL PARQUET LIMITED EDITION DISEGNATI DA RAW EDGES E PRODOTTO DA ESTABLSHED & SONS CON COLORI MODA. SOTTO, TEXTURE GEOMETRICA RACCONTATA DAL FLUIRE E DALL’INTRECCIO DI COLORI IN CONTRASTO. SEMPRE RAW EDGES.

accostamenti di tinte inaspettate. Come è avveuto per gli interni del nuovo showroom di Stella Mc Cartney a Londra, dove il team inglese ha scelto colori moda in linea con le collezioni della fashion designer. O ancora, per un piccolo

locale-bar, sempre nella capitale inglese, dove rosso, verde e ghiaccio fl uiscono in maniera naturale. E allora, occhi puntati a terra per farsi catturare dagli effetti optical e ingannare dalle texture 3D.

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Fermano l’attenzione e coinvolgono con passione maxi pannelli nati dall’incontro di due giovani artiste, LubnaChowdhary, esperta ceramista, e Ptolemy Mann, textile artist. “E’ la prima volta che collaboriamo insieme” spiega Ptolemy “ma ci siamo immediatamente trovate in sintonia. Le passioni, l’immaginazione, la continua ricerca e l’attenzione ai dettagli, sono caratteristiche che ci uniscono e che abbiamo trasferito nella nostra prima collezione di pannellature decorative”. E il risultato è sorprendente. Chromatic Landscape, letteralmente paesaggio cromatico, sono delle lunghe composizioni tridimensionali (180x50 cm) che esplorano il mondo dei materiali e del colore, un mix di tessuti dipinti a mano e piastrelle di ceramica liscia. Un gioco di contrasti tra lucido e opaco,

ALIQUAM ERAT VOLUTPAT. UT WISI ENIM AD MINIM VENIAM, QUIS NOSTRUD ULLAMCORPLOREM IPSUM DOLOR SIT AMET, CONSECTETUER ADIPISCING ELIT, POLTRONOVA ALIQUAM ERAT VOLUTPAT. UT WISI ENIM AD MINIM VENIAM, QUIS NOSTRUD ULLAMCORPLOREM IPSUM DOLOR SIT AMET, CONSECTETUER ADIPISCING.

tra bi e tri dimensionale, tra regola precisa e tocco d’imperfezione studiata per decorare le pareti con linee grafi che e nuances decise. Un susseguirsi di geometrie regolari, tattili e materiche, che disegnano quasi dei paesaggi architettonici su larga scala. Realizzati completamente a mano, seguendo tecniche di produzione artigianale, ogni quadro Chromatic Landscape è disponibile su ordinazione, anche su misura. “Per noi è stata una nuova esperienza, una sperimentazione continua” interviene Lubna “dove le nostre professioni e capacità si sono mescolate e arricchite. Il mio lavoro sulle superfi ci dure e rifl ettenti ha abbracciato la profonda conoscenza di Ptolemy sui materiali opachi e morbidi. Rivelando un nuovo linguaggio dall’effetto shock”. Da toccare, non solo vedere.

UN INSIEME DI CLOSE UP E DETTAGLI DELLA COLLEZIONE CHROMATC LANDSCAPE, CHE METTE IN EVIDENZA I CONTRASTI TRA LA CERAMICA LUCIDA E I TESSUTI MATERICI. RITRATTO DELLE DUE ARTISTE NEL LORO STUDIO, LUBNA CHOWDHARY E PTOLEMY MANN. IN BASSO UN PANNELLO COMPLETO (180X50 CM) WARM LANDSCAPE, CHROMATIC LANDSCAPE 6.

SUPERFICI

Texture DALLE TINTE FORTI COMPONGONO

UN MONDO DI architetture astratte

REALIZZATE CON MATERIALI

IN CONTRASTO: ceramica e tessuto. COLORE

COLORE COlore

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SHOPPING

C’era una volta un cinema nella Galleria del Corso a Milano. Si chiamava Excelsior. Ora al suo posto c’è un department store innovativo, nei contenuti e nell’architettura. Si chiama sempre Excelsior ma ha cambiato completamente anima e pelle. Si sviluppa su sei livelli, per un totale di 4 mila metri quadrati e si apre alla città proponendo una nuova relazione col commercio «di scambio, aperta, comunicante tra quello che succede al suo interno e all’esterno» come spiega Jean Nouvel l’architetto che l’ha riprogettato. A chiamar l’archistar è stato Stefano Beraldo, amministratore delegato del gruppo Coin (a cui fa capo Excelsior), che ha un lungo background professionale nella distribuzione, di cui oggi è uno dei manager più quotati. «Volevo che questo fosse un posto di contaminazioni tra

prodotti diversi – spiega il manager - dal pesce del food market alle scarpe di Laboutin nei piani dedicati alla moda. E’ anche un posto aperto alle collaborazioni esterne: abbiamo chiesto allo chef Davide Oldani di portare la sua cucina nel nostro ristorante, una volta la settimana» Beraldo ha dimostrato di saperci fare nella realizzazione di department store innovativi come è stato per il Coin di Piazza Cinque Giornate. Ora tocca ad Exlcelsior dimostrare di essere davvero il luogo di cui

Milano aveva bisogno con i suoi sei piani dedicati allo shopping più diverso: il food market nel sotterraneo con cibi a chilometro zero; nell’ammezzato un ristorante suddiviso in tre aree: un take-away raffi nato; un «fast» per un pranzo veloce e lo «slow» dove una volta alla settimana ci sarà la cucina di Davide Oldani. Al piano terra affacciato su Galleria del Corso: un bar, l’area make up e profumi, il corner per i dolcetti di Ladurée, l’angolo dei fi ori e lo shop in shop di Tiffany. Alla moda sono riservati i tre piani superiori: collezioni femminili, maschili e accessori, con una selezione internazionale di marchi noti e di ricerca fatta della top buyer milanese Antonia Giacinti. Le premesse ci sono tutte perché i milanesi e i turisti adottino l’Excelsior come punto di riferimento della città.

DALL’ALTO. IN SENSO ORARIO; UNO DEI PIANI DEDICATI DI EXCELSIOR ALLA MODA; UN ESTERNO DEL BUILDING CHE SI AFFACCIA SULLA GALLERIA DEL CORSO; IL FOOD MARKET CON BANCHI DI FRUTTA, PESCE E CARNE; IL PIANO DEDICATO AGLI ACCESSORI MODA; UN ANGOLO DEL BISTROT, CON IMMAGINI IN MOVIMENTO DEDICATE A CELEBRI FILM PER CONSERVARE LE TRACCE DEL CINEMA DI CUI IL DEPARTMENT STORE HA PRESO IL NOME E IL POSTO.

A MILANO C’È UN NUOVO department store CHE PROMETTE DI DIVENTARE punto di riferimento PER I MILANESI E I TURISTI STRANIERI IN CERCA DELL’eccellenza italiana. di Rosa Tessa

ExceLsIor, DaI FILm aLLa moDa

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appuntINterNIPANorama

DALLE fabbriche DOVE NASCE il virtuale ALLE AZIENDE MODA.

DAI giovani CON UNA MARCIA IN PIÙ AI NUOVI LOOK DI tendenza

SOTTO IL SEGNO DELL’ecogreen.

CreaTIvITà a TuTTo camPo

L’ULTIMO PIANO DELLA SEDE DI YOOX A MILANO, SOCIETÀ LEADER NEL RETAIL ON LINE

DEI PRINCIPALI MARCHI DI MODA E DESIGN. (FOTO DI HENRY THOREAU).

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26 / appuntINterNIPANorama / MODA E LAVORO

MILano CHIama BoLoGNA

Bisogna avere un certo rispetto per coloro che riescono a fare un business su Internet, soprattutto se sono italiani e, soprattutto, se la società viene nel giro di qualche anno quotata in borsa. Forse perché si dice che noi italiani abbiamo una cultura poco pragmatica, forse perché il Belpaese è più famoso per le sue imprese manifatturiere che per quelle virtuali. Yoox Group è l’esatta eccezione che conferma la regola e Federico Marchetti, il suo fondatore e attuale CEO del gruppo un uomo di intuito. Siamo andati a visitare le due sedi di questo importante gruppo che all’oggi conta circa 500 persone che lavorano anche fuori Italia. Abbiamo guardato, annusato l’aria e, alla fi ne, scelto di pubblicare, quasi per contrapposizione, i due spazi più emblematici. A Milano l’ultimo piano della sede in zona Navigli, progettato da Alberto Biagetti Art Director di yoox.com, uno spazio multifunzionale che, oltre a essere l’uffi cio personale di Marchetti, funziona come spazio per meeting, eventi, riunioni. A Bologna invece, la web farm dove un centinaio di giovani si occupano di monitoraggio, sviluppo e design della nuova tecnologia che costituisce il cuore di Yoox Group. Facciamo a Marchetti qualche domanda.Come è nata Yoox è stata una sua intuizione?

Da sempre il mio sogno era di fare l’inventore-imprenditore. 12 anni fa, ottobre 1999, ho semplicemente unito i puntini: la mia passione per il retail e il cliente fi nale, le mie competenze progettuali, l’attrazione per la moda & design ed un po’ di esperienza in questo settore, e last but not least, il fascino di Internet come rivoluzione nel fare le cose. E il ‘gioco’ è presto fatto: Yoox! Il nome era ed è tuttora un po’ fi losofi co e concettuale, nel senso di X e Y i due cromosomi uomo-donna che racchiudono il dna della tecnologia espresso dallo 0 del codice binario: come dire una tecnologia umana, calda, dove le persone sono ancora più importanti delle macchine, da contrapporsi alla tecnologia fredda, da catalogo di certe esperienze americane dove le persone passono piuttosto in secondo piano.Avevo le idee incredibilmente chiare: le prime righe del mio business plan che ho fi nito di scrivere a Natale ‘99 – dopo essermi licenziato da una società di consulenza strategica a cui ero approdato dopo due anni a Columbia University – sono sempre le stesse di qualsiasi documento di Yoox, incluso quello con cui ci siamo quotati: Yoox è il partner globale di Internet retail per i principali brand della moda e del design. Abbiamo cercato e continuiamo a spendere energie nell’accompagnare con successo i marchi, soprattutto del Made in Italy, a sbarcare su Internet. >>

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DUE SEDI E UN unico, grande, progetto. È YOOX IL GRUPPO CHE IN poco più di dieci anni HA MESSO IN PIEDI UN PODEROSO sistema di vendita on line DI MODA E DESIGN. E NON SOLO. di Patrizia Catalano

SOPRA. L’ULTIMO PIANO DELLA SEDE MILANESE DI YOOX. IL PROGETTO È BASATO SU UN SISTEMA DI TENDE SCORREVOLI CHE CREANO, CHIUSE, AMBIENTI PROTETTI PER MEETING E VIDEOCONFERENZE, E, APERTE, UN UNICO SPAZIO MOLTO TEATRALE, PERFETTO PER EVENTI. LO SPAZIO NASCE DA UN PROGETTO DI ALBERTO BIAGETTI, ART DIRECTOR DI YOOX.COM, SU INPUT DI FEDERICO MARCHETTI, FOUNDER E CEO DI YOOX GROUP. SOTTO E A LATO. LA SEDE BOLOGNESE.

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28 / MODA E LAVORO 6 Ottobre 2011 INTERNI•PANORAMA

LA wEb fARM bOLOgnEsE AccOgLiE giovani OpERAtORi “EspLORAtORi” in tutto il mondo.

Ci può dare i numeri di questo business?Yoox Group oggi gestisce 29 online stores: oltre agli online store multimarca yoox.com e thecorner.com lanciato nel 2008, anche i 27 Online Store monomarca: il primo è stato marni.com, poi emporioarmani.com, valentino.com, DolceGabbana.com e tanti altri. Abbiamo chiuso il bilancio 2010 con 214,3 milioni di ricavi (contro i 152,2 milioni del 2009) e nel primo semestre di quest’anno siamo cresciuti del 36% spedendo in più di 100 Paesi circa un milione di ordini in soli sei mesi. Siamo quasi 500 persone con la sede in Italia e sparse nei vari uffici in tutti il mondo. Ed è solo l’inizio…Quali sono le sue future visioni per Yoox?

Vedo una grande continuità nel progetto che abbiamo impostato, nessuna rivoluzione. Abbiamo deciso di lavorare a livello locale mercato per mercato e di costruire delle partnership di lungo termine con i brand. Abbiamo solo gettato le fondamenta di un business multi-country, multi- prodotto con le linee multi e mono, e multi-canale con desktop ma anche tablets come ipad e mobile come iphone, android e keitai giapponese. Tutto questo per dire che ne abbiamo di cose da fare da qui ai prossimi 5 anni! Il suo ufficio è uno spazio insolito: uno spazio metafisico che ricorda certe scene di Twin Peaks il mitico serial di David Linch. Comunque molto affascinante. Ce ne parla?Il brief che ho dato ad Alberto Biagetti, art director di yoox.com sulla parte

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milano chiama boloGna / 29INTERNI•PANORAMA 6 ottobre 2011

AlcuNI MOMENTI dI vITA NEllA wEb fARM dI bOlOgNA. cI sONO PIù dI 100 PERsONE chE sI OccuPANO dI svIluPPO, dEsIgN E MONITORAggIO dEllA NuOvA TEcNOlOgIA chE cOsTITuIscE Il cuORE PulsANTE dI YOOX gROuP.

grafica e designer di tutti i nostri uffici fisici, è stato quello di un ufficio/non ufficio, ovvero un ufficio che può sparire come con un gioco di prestigio in pochissimo tempo, per lasciare posto ad eventi, shootings, video, mega-riunioni dei dipendenti di Yoox. Quindi la parola flessibilità dal punto di vista funzionale. Dal punto di vista estetico invece, più che Twin Peaks ho pensato che mi sarebbe piaciuto un ufficio che fosse un po’ “Fellini dentro Matrix”, quindi futuristico ma al tempo stesso onirico. Alberto ha tradotto il mio brief nei suoi codici estetici perché ha sempre lavorato con grande libertà creativa dentro Yoox ed è venuto fuori un ufficio che all’occorrenza ed azionando un telecomando al posto di uno schiocco di dita sparisce

insieme al suo fondatore… praticamente il concetto contrario di avere il busto all’entrata come in tante aziende vecchio stile! Questo all’insegna del fatto che tutto è virtuale ed impalpabile se non i capi assolutamente fisici e meravigliosi che vengono acquistati dai nostri clienti.

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appuntINterNIPANorama / FAMIGLIA / 31

ecco figli e NIPotI d’arte INdIPeNdeNtI. ProFessANo uN credo granitico nel made in Italy e ProGettANo accessori e vestiti che suPerANo LA LoGIcA deL coNsuMo stAGIoNALe.Matteo cibic e Francesca Versace rAccoNtANo coMe le idee,PIù che GLI INVestIMeNtI, sosteNGANo I loro progetti. di Rosa Tessa

I pantalonI dI Matteo CIbIC, nIpote dI aldo. Faccia simpatica e sguardo vispo, Matteo Cibic, 27 anni si è messo in proprio da tre anni, aprendo uno studio che fa art direction per aziende dell’abbigliamento e progetti per aziende di design. Con la designer daria dazzan, ha fondato bio10 a Suspender trousers Company, azienda giovanissima e italianissima, nonostante il nome che lo scorso giugno si è fatta notare per aver ricevuto una menzione speciale dalla giuria di Who’s on next, il concorso che premia i nuovi talenti della moda. Il tutto ha inizio un paio d’anni fa quando il giovane Cibic e dazzan mettono in piedi un laboratorio di ricerca che produce pantaloni realizzati con tessuti comprati dalle migliori sartorie italiane. obiettivo iniziale: dieci paia di pantaloni con bretelle al mese. l’idea: applicare un design contemporaneo su un pantalone classico. Un articolo sul new York times li convince a sviluppare una linea più commerciale e così nasce la società. la produzione si allarga a qualche borsa in pelle, a qualche camicia, a una coloratissima collezione di maglieria e a una comoda calzatura scamosciata. pochi pezzi, ma molto connotati, per ogni tipologia di prodotto. Identikit: materiali e creazione esclusivamente italiana, linee asciutte, tessuti pregiati e tanto colore. oggetti che non esauriscono la loro attualità in una sola stagione, ma che intendono diventare long seller, come succede ad un buon oggetto di design.

In alto, Matteo CIbIC e DarIa azzan, DI Bio 10 A suspender trousers la gIovane soCIetà Con la quale proDuCono pantalonI, CaMICIe, aCCessorI realIzzatI Da artIgIanI ItalIanI, Ma ConteMporaneI nello stIle.

sopra Da sInIstra, CaMICIa In lIno e batIsta DI Cotone, Con pannello frontale InDIpenDente a Due tasChe. CIntura tIpo sMokIng In garza DI lana e seta Con abbottonatura sul Dorso. pantalonI In satIn DI Cotone; CaMICIa In lIno e Cotone Con alaMarI sulle spalle e taglIo grafICo orIzzontale a Contrasto. pantalonI In tela DI Cotone Con bretella.

sopra a Destra, pantalonI gaMba slIM In lana CaCheMIre Con bretelle; borsa porta CoMputer a busta In pelle ConCIata al vegetale, Con tasChe Interne In Colore Contrastante.

« FaccIo da me»

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32 /FAMIGLIA 6 ottobre 2011 INTERNI•PANORAMA

GLI ACCESSORI DI FRAnCESCA VERSACE, FIGLIA DI SAnTO, nIPOTE DI DOnATELLA. Ventinove anni, con una laurea al Saint Martins College of Art & Design di Londra, Francesca porta un cognome impegnativo: Versace. Figlia di Santo e nipote di Donatella. E forse proprio per questo ha deciso di giocare la partita della moda, di cui è un’appassionata da sola. Punto di partenza una collezione di borse presenta lo scorso giugno a Pitti. Il Sedici45 «ovvero 1645 – spiega Francesca Versace – l’anno in cui per la prima volta compare il vocabolo moda e che simbolicamente rappresenta il mio nuovo percorso professionale, per adesso limitato agli accessori». La Versace junior definisce la sua prima collezione di borse una «concept-collection». Ha un approccio al progetto mutuato dal mondo del design che successivamente si estenderà a tutte le classiche merceologie che vengono contemplate in una linea di moda. Fa un atto di fede totale al «made in Italy»: tutto deve essere realizzato nello Stivale. «In Sedici45 confluiscono le mie passioni: il mio amore per i viaggi, la mia curiosità, i ricordi e le esperienze realmente vissute che diventano progetti». Il mondo Versace è alle spalle? «Indubbiamente porto un cognome importante, ma la mia scelta è stata quella di camminare da sola, solo così si esorcizzano cognomi impegnativi».

IN AlTO, FRANcEscA VERsAcE, chE hA lANcIATO, dA TRE MEsI Sedici45, uNA cOllEzIONE dI bORsE PREzIOsE E cOlORATIssIME.

sOPRA, dA sINIsTRA uNA “bOx bAg”, ATTREzzATA All’INTERNO cON sPEcchIETTO RETRò. FINITuRE IN PEllE, chIusuRA PERsONAlIzzATA “sAFE” E PREzIOsA

cATENEllA METAllIcA A cONTRAsTO; cluTch ARRIcchITA dA cRIsTAllI sVAROwskI. INTERNI RAzIONAlI

E FuNzIONAlI E sPEcchIETTO OVAlE PER Il TRuccO ANcORATO INTERNAMENTE.

A dEsTRA, TROPEA IN RAsO sATIN ElAsTIcO AccOPPIATO E sTAMPA A EFFETTO RIlIEVO. Il bAulETTO è IN PEllE RIcAMATA, cON uN’ANIMA hI-TEch. All’INTERNO

lucE A lEd dI cORTEsIA.

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divinità di Rosa Tessa bifronte

34 / appuntiNterNiPANorama / fASHiON

NELLA MOdAViNcE L’emozione. PELLAMi ESOtici E cOLOri VibrANti SfidANO i tiMOri E LE iNcErtEzzE dELLA crisi, StrizzANdO L’OccHiO Ai consumatori dEL fAr EASt E dEL MEdiO OriENtE. StiLE Più AuStErO, iNVEcE, PEr EurOPEi E AMEricANi cHE NON HANNO VOgLiA di OStENtArE lusso e ricchezze.

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NELLA PAGINA A LATO, INDOSSATO E ACCESSORI PRADA: ABITO IN ORGANZA RIVESTITO DI PAILETTES FELCE E MALTO CON COLLO IN ECO KIDASSIA CON STIVALI IN PITONE E CAMOSCIO; BORSE IN SAFFIANO, STORICA LAVORAZIONE DELLA MAISON E STIVALI EFFETTO TROMPE L’OEIL, IN NAPPA BICOLORE.

DA SINISTRA E SOTTO. ACCESSORI E INDOSSATI GUCCI: BORSE IN PITONE SFUMATO VERDE E ROSA; SANDALO

CON PLATFORM IN SATIN GIALLO, APPLICAZIONE FLOREALE IN SETA E CINTURINO ALLA CAVIGLIA. COLLO IN VOLPE VIOLA; GIACCA E GONNA IN CAMOSCIO VERDE

MALACHITE. COLLO DI VOLPE COGNAC CON CABAN IN MOHAIR VIOLA SCURO, CAMICIA IN CHIFFON DI SETA

E PANTALONI IN FLANELLA STRETCH LILLA.

Una moda divisa in due. Il mondo del fashion quest’inverno, e con tutta probabilità anche nel 2012, presenta due aspetti. Da una parte gioca da protagonista con collezioni di abiti e accessori effervescenti – nel colore, nei materiali e nei dettagli – che sono destinati a compratori asiatici e mediorientali quelli che in questo momento fanno shopping più degli altri, alimentando il motore della moda. Dall’altra parte sono in prima linea abiti e accessori più «understate» che vengono maggiormente apprezzati nell’emisfero occidentale del mondo, in Europa e negli Stati Uniti. Lì dove la crisi economica e dei consumi si fa sentire forte e decisa e che ha anche cambiato l’attitudine della gente nei confronti della moda: oggi sono in molti a credere che non sia più corretto eticamente esibire e ostentare il lusso. Analizziamo più da vicino queste due anime del fashion. Partiamo da quella più glamour e appariscente. Le vetrine delle capitali dello shopping e le pubblicità dei giornali sono piene zeppe di vestiti e accessori >>

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6 ottobre 2011 INTERNI•PANORAMA36 / FASHIoN

A lATO, dA sINIsTRA. cAPsulE cOllEcTION dI Herno: PIuMINO ulTRAlIghT IN sETA, IN vERsIONE gIlET dAI TAglI AsIMMETRIcI; Il MOdEllO IN NylON è REINTERPRETATO NEllE fORME, NEllE PROPORzIONI E NEglI AbbINAMENTI; cAPPOTTO sixty IN lANA cRudA cON POIs REAlIzzATI cON l’ElAbORATA TEcNIcA dEll’AguglIATuRA; bOlERINO dAl TAglIO A TRAPEzIO E MANIchE cORTE cON uNA fAscIA sul fONdO REAlIzzATA AI fERRI.

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INTERNI•PANORAMA 6 ottobre 2011 DIVINItà BIFRoNtE / 37

IN bAssO dA sINIsTRA. AccEssORI dI Stella Mccartney: scARPE cON cOlORI AccEsI E dETTAglI

bIjOux E bORsE IN MORbIdA PEllE cON TRAcOllA IN METAllO.

in pitone, dai colori accesi e variegati: gli stivali di Valentino, i cappottini di Prada, gli abiti e le gonne di Stella McCartney, le scarpe di Gianvito Rossi e Giuseppe Zanotti, le borsette di Gucci e via dicendo. Persino Armani ha scelto il pitone, dedicandogli qualche pezzo forte nella collezione di quest’autunno-inverno. Oltre al rettile un altro pezzo «forte» della stagione sono le pellicce. Più che un capo per difendersi dal freddo sono diventate un costosissimo accessorio ornamentale. Ecco allora, colli di volpe che si appoggiano sulle spalle e si tengono intorno al collo come fossero dei foulard o dei bijoux; piccole stole; giacconi oversize in pelo giallo decisamente eccentrici; cappottini dal taglio asciutto e molto bon ton, ma reinterpretati da grafiche e colori vistosi. Alla faccia della crisi! Viene da chiedersi a chi vengano venduti questi capi di gusto esotico e vistosamente lussuosi che sono nelle vetrine delle boutique e riempiono con pagine e pagine di publicità i giornali. La risposta è: ai giovani ricchi delle ex Repubbliche sovietiche, ai consumatori del Far East, ai cinesi e a tutti i nouveau riche che hanno voglia di esibire abiti particolarmente lussuosi e hanno un gusto orientato verso un prodotto bello, ma non esattamente minimale. Sono loro in questo momento gli unici a tenere alti i guadagni delle griffe. Un esempio? I Kazaki che quest’estate hanno >>

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6 ottobre 2011 INTERNI•PANORAMA38 / FASHIoN

IL SEttoRE maschile coNFERmA LA SuA vocAzIoNE: mENo SENSIbILE AI cambiamenti del look, pIù AttENtA AL pRodotto. coN cApI cHE HANNo lavorazioni tradizionali E tAgLI AttuALI.

IN AlTO A sINIsTRA. dI Fay Il dRIvINg COAT, uN CAPO IN COTONE sPAlMATO ANTIgOCCIA, sTudIATO APPOsITAMENTE PER ChI sIEdE AllA guIdA dEll’AuTO. hA sOffIETTI sul gIROMANICA E sPACChI sul RETRO ChE AgEvOlANO I MOvIMENTI, MENTRE lA luNghEzzA lEggERMENTE PIù CORTA PERMETTE uNA sEduTA AgIlE E ANTIPIEgA.

A lATO. dI Slowear. gIACCA A 2 bOTTONI IN MIsTO lANA fANTAsIA A quAdRI, lAvATA IN CAPO. CAMICIA slIM fIT, IN gAbARdINE dI COTONE.

sOTTO. uN ACCEssORIO dI CuCinelli, NOTO MARChIO dI quAlITà PER CAPI uOMO/dONNA IN CAshMERE, Il bORsONE TROllEy IN MORbIdA PEllE.

letteralmente invaso i resort internazionali più lussuosi delle mete balneari più chic. Sono i cosiddetti «oil rich», che hanno accumulato la loro ricchezza grazie al petrolio. Ma la caratteristica che più ci interessa in questo frangente è che nei loro acquisti non badano a spese. Possono permettersi di comprare con disinvoltura e senza battere ciglio borsette da 8-10 mila euro come la Kelly o la Birkin di Hermès. Un posto come il Kazakistan che ha un territorio grande come l’Argentina ha una popolazione di persone affamate di moda italiana. «In quei Paesi c’è un’attenzione molto alta ai materiali pregiati e lussuosi perché – commenta Gaetano Marzotto, presidente di Pitti e imprenditore della moda – hanno un desiderio di vestirsi che da noi occidentali si sta perdendo». «La tendenza del consumo in Europa e America è orientata verso capi e accessori più semplici e meno cari » spiega Alessandra Dainelli, consulente acquisti moda per le boutique più prestigiose italiane e straniere. «Da noi è proprio cambiato il modo di vestirsi. Lo stile è più severo, con un giusto rapporto qualità-prezzo». In Occidente la crisi economica fa passare la voglia di comprare anche a chi di soldi ne ha da spendere. La gente, anche quella con un elevato potere d’acquisto ha volutamente e scientemente abbandonando ogni tipo di eccesso. Persino le donne che sono generalmente sensibili ai cambiamenti della moda, hanno un atteggiamento all’insegna del più >>

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6 ottobre 2011 INTERNI•PANORAMA40 / FASHIoN

rigoroso understatement e indossano vestiti discreti che seguono il mantra della semplicità e del rigore. Il nero, simbolo di austerity è ritornato a essere protagonista e interpreta una moda che non ama ostentare. La semplicità è sinonimo di eleganza e di uno stile minimale, raffinato ma pur sempre basato su una grande ricerca di forme e materiali. Una moda che ama prendere quanto di femminile c’è nel maschile e viceversa. Anche le recenti passerelle milanesi e parigine confermano queste tendenze e i dati economici dell’andamento del settore rispecchiano questo doppio volto della moda. Da un lato ci sono i conti delle griffe del lusso che trasmettono un certo ottimismo, avendo registrato nel primo semestre dell’anno segni di crescita del 30-40% nel fatturato. Chi sono? I soliti noti: i grandi gruppi della moda internazionali, le multinazionali del lusso come Louis Vuitton, Prada, Gucci, Hermès, Chanel in buona compagnia di altri big del lusso che negli ultimi decenni hanno investito in negozi e mercati esteri e soprattutto in Cina, Medio Oriente e Russia. Sui mercati stranieri, soprattutto quelli dei paesi «oil rich» la moda made in Italy ha preso il volo e sta conoscendo un momento di crescita eccezionale. Meno performanti, invece le piccole e medie aziende che subiscono in modo più pesante i contraccolpi della crisi e che avrebbero bisogno di un sostegno del Governo italiano e di un’attenzione che è sempre stata latitante.

IN AlTO A sINIsTRA, lA gIAccA PIlAR dI CuCinelli sTIlE MARINARETTO REvERsIbIlE.

AlcuNI cAPI Slowear: PANTAlONE 5 TAschE IN vElluTO sTRETch cON EffETTO vINTAgE E POlvEROsO; PANTAlONE REAlIzzATO IN cOTONE chINO cON ARMATuRA dIAgONAlE, TINTO IN cAPO, TRATTAMENTO cON sAbbIATuRA E PIccOlE ROTTuRE lOcAlIzzATE PER ENfATIzzARE l’EffETTO vINTAgE.

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di Olivia Cremascoli

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dell’olandese Mariëlle leender, in primo piano, moss pot (vaso di muschio) e, dietro, altri terragni ‘involucri’ dalle diversificate forme e componenti, che assorbono solo l’acqua necessaria alla vita delle piante e dei fiori innestati, rimanendo perfettamente solidi.

AborrIre glI sprechi, sANtIfIcAre lo svIluPPo sostenibile, AusPIcAre AddIrItturA uNA decrescita felice.

è Il grAN mondo del green, che Può PerAltro ANche

rIsultAre chic & glamorous.

greeN Peak

Frédérique Morrel utilizza scampoli tessili ricamati a punto croce per rivestire vetusti arredi o ricopprire malconce tappezzerie con poliuretanici stampi di tassidermiche forme, come il cervo Jeff. dell’israeliano ToMer Sapir, prostheses, struttura illuminante che incorpora foglie autentiche, appena cadute dagli alberi.

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6 ottobre 2011 INTERNI•PANORAMA44 / tENDENZE

In questo nostro nuovo mondo ‘green oriented’, la virtù più cool è la parsimonia, quella predicata dalle nostre nonne, che perfettamente si applica alle attualissime tre erre: recupero, riciclo, riuso. R anche come revenge, vendetta, contro il neo-paganesimo del consumismo sfrenato degli ultimi decenni, che ha ridotto il pianeta boccheggiante. Dunque, condanna a una virtuosa neo-frugalità e fiorire di ‘green business’, in cui si sta parlando di ‘innovention’, neologismo che unisce le parole innovazione e invenzione. D’altronde, come c’illumina una ‘global design trend spotter’ quale Jody Turner – fondatrice di Culture of Future e non a caso nata a Portland, una delle città più green degli Usa – “una reale ‘trasparenza’ è importante: il pubblico ha bisogno di sapere che non si sta facendo solo ciò che dev’essere fatto, ma che lo si sta facendo seguendo un’etica e la voglia di dare qualcosa in più e di meglio”. >>

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INTERNI•PANORAMA 6 ottobre 2011

NEllA PAgINA AccANTO, dAll’AlTO: dEll’INglEsE lucy renshaw, sPEcIAlIzzATA IN EcO-ARREdI su MIsuRA, TRAsh TO TREAsuRE, lAMPAdARIO fATTO A MANO cON bINdEllE TEssIlI RIcIclATE.

dI TIzIANO VudAfIERI E clAudIO sAVERINO PER barth, gOgOgO gREEN! MINI-ARchITETTuRE dA TAVOlO, A PIù fuNzIONI (PIATTO, VAssOIO, VAsO, PORTA-bOTTIglIE), OPPuRE PRATO VERO.

dEl duO Fredrikson stallard, dORMEusE PyRéNéEs fOREsT gREEN, IN sTRuTTuRA d’ AccIAO.E schIuMA POlIuRETANIcA RIcIclAbIlE.

lE bAskEMOllA lOw dI swedish hasbeens: TOMAIA fATTA A MANO, IN cuOIO dAllA TINTA VEgETAlE, suOlA IN lEgNO dI TIglIO, dA PIANTAgIONI cERTIfIcATE. sENzA cROMO.

dI uroboro design, POuf NOccIOlINA, IN cARTA dAllA sTRuTTuRA INTERNA IN cARTONE.

IN quEsTA PAgINA, dAll’AlTO: dI uroboro design, lAMPAdA byE byE shANgAI, IN cEllulOsA.

dAl ‘guARdARObA dEllA NATuRA’ dEllA fINlANdEsE anni rapinoj a, ARTIsTA E ATTIVIsTA AMbIENTAlE, scARPA E bORsA IN fOglIE dI uVA uRsINA.

lE lEggENdARIE ‘dEsERT bOOT’ (1950) PROdOTTE PERò IN POlONIA dA vegetarian shoes, ETIchETTA VEgANA. RIsPETTO AllE ORIgINAlI INglEsI sONO PIù lEggERE, cON TOMAIA IN fAlsO cAMOscIO E suOlA RugOsA IN MATERIAlE dI sINTEsI, A dOPPIA cucITuRA.

uNA ‘sPONgE bAg’ dI sylVIA PIchlER PER zilla bag, bORsE fATTE A MANO cON MATERIAlI dOMEsTIcI dI REcuPERO (fIlTRI dEll’ARIA, MOquETTE, zERbINI, gOMMA, VINIlE, sPugNE IN cAuccIù).

uNA “cAlzATuRA EcO-cONscIA” dEll’INglEsE po-zu PER timberland EuROPE: cANAPA, fIbRA dI cOccO, lATEx NATuRAlE, PEllE A TINTuRA VEgETAlE.dIsMEssA, è dA RIPORTARE A uNO NEgOzIO TIMbERlANd PER Il RIcIclO.

dA ‘ENVIRONMENTAlly cORREcT’, PROgETTO dI TAllulAh sTudIO PER Il fuORIsAlONE 2011, sgAbEllI IN sughERO E RObINIER (AcAcIA) dEllA cOllEzIONE cORk dI xAVIER clOchARd PER cloc design.

GREEN PEAK/ 45

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6 ottobre 2011 INTERNI•PANORAMA46 / tENDENZE

Tramite il Trendwatching festival della Fondazione Capri, Jody Turner anche spiega che se il vecchio modello della società contemporanea era “have, do, be” (avere, fare, essere), quello di oggi è l’opposto, cioè “be, do, have”, per la consolazione di chi ci ha rimesso casa o lavoro causa la stretta creditizia. E, se volessimo capire meglio, viene suggerita la lettura di ‘A whole new mind: moving from the Information age to the Conceptual age’ di Daniel H. Pink, in cui l’autore evidenzia sei fondamentali abilità umane che sono essenziali per il successo professionale e l’appagamento personale oggi.

DAll’AlTO: DEll’INglEsE Green & SprinG, PRODOTTI PER “RIlAssARsI, INDulgERE E RIvITAlIzzARsI” chE uTIlIzzANO ERbE E fIORI DEllA cAMPAgNA bRITANNIcA. DEll’AusTRAlIANA deSert eSSence orGanicS, sPIcy cITRus, lOzIONE PER cORPO E MANI, vEgANA Al 100%. clauS porto Soap, sAPONE vEgETAlE, fATTO A MANO IN PORTOgAllO. DAllE “RIcETTE NATuRAlI DI bEllEzzA” DEl fRANcEsE le couvent deS minimeS, cREMA IDRATANTE cOMPlETA. DEll’AfRIcANA Shea terra orGanicS, bODy buTTER AllA vANIglIA. DEll’IRlANDEsE fiGS & rouGe, RAMblINg ROsE, bAlsAMO ORgANIcO PER lAbbRA, vIsO E cORPO. DEll’INglEsE aveda, PRODOTTI PER I cAPEllI Al ROsMARINO E AllA MENTA. DEllA svIzzERA, MITIcA weleda,TRATTAMENTO RAssODANTE PER Il vIsO Al MElOgRANO, 100% bIO.PER DONNE OvER 40.

>>

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GREEN PEAK / 47

il lampadario Virtue of Blue è stato progettato dall’olandese Jeroen VerhoeVen con farfalle

(502) di quattro diVerse forme, ritagliate da pannelli solari.

un metodo di progettazione e di produzione alternatiVi per un taVolo da pranzo in cartone e resina: è firmato dagli spagnoli de el ultimo

grito (rosario Hurtado e roBerto feo).

di tiziana lorenzelli, il Vaso foil (due fogli di alluminio e, tra loro, un terzo di polietilene)

cHe Ha Vinto la medaglia di Bronzo (categoria ‘product sustenaiBle design’) agli international

design aWard 2010 di los angeles.

d’intesa con l’esercito della salVezza recycling trading company e Kettering textiles (raccoglie

e tratta aBiti usati e tessili riciclaBili), l’inglese emmeline cHild crea eco-moda per emmeline 4 re.

interni•panorama 6 ottobre 2011

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48 / LOREM IPSUM 6 Ottobre 2011 INTERNI•PANORAMA

dAll’AlTO: IN lINO bIOlOgIcO, AbITO E gIAccA dIsEgNATI dA caterina faenza PER color naturae, chE cREA

AbbIglIAMENTO IN TEssuTI bIOlOgIcI, cERTIfIcATI dA glObAl ORgANIc TExTIlE sTANdARds.

dEl NEwyORchEsE osborn design studio, uN PAIO dI scARPE fATTE A MANO E fIRMATE dA ARTIgIANI

INsTAllATIsI TRA I MONTI vulcANIcI dI guATEMAlA cITy.

dI essent’ial sAccO-bORsA IN dIEcI cOlORI, IN fIbRA dI cEllulOsA, lAvAbIlE A 30 gRAdI, 100% EcOlOgIcO.

gIROcOllO blAckbERRy, IN PlAsTIcA RIcIclATA, dEll’OlANdEsE ineke otte design.

NON sI buTTA NIENTE!, cOllANA IN MATERIAlI dI REcuPERO dI francesca villa bijoux.

Insomma, un appproccio sostenibile e globale alla vita, che poi si deve coniugare con le decine di prodotti di cui quotidianamente ci serviamo: tra questi, abbigliamento, arredo e cosmesi, che ormai hanno cambiato faccia o, meglio, contenuti, come si può notare da questo servizio, che cerca di presentare oggetti e capi belli e buoni, esattamente come recita il rcentissimo libro di Maria Luisa Frisa e Marco Ricchetti ‘Il bello e il buono. Le ragioni della moda sostenibile’ (Marsilio editore).

48 / tENDENZE

sTIvAlI E zOccOlI dA gIARdINIERE, IN gOMMA RIcIclATA, PROdOTTI, IN EdIzIONE lIMITATA, dAll’INglEsE hunter PER lA bRITANNIcA royal horticultural society.

Il cONcETTO dEll’AMERIcANA organic by john patrick è “MOdA cON cOscIENzA”. NEllA fOTO, dONNA jORdAN, gIà MusA dI ANdy wARhOl E cElEbERRIMA TOP MOdEl NEglI ANNI sETTANTA, E lA fIglIA kATE bAllO INdOssANO cAPI dEllA cOllEzIONE ORgANIc REsORT 2011.

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appuntINterNIPANorama / 51

DALL’ALTO, LAMPADARIO HOLLY DELLA COLLEZIONE BESPOKE02, DISEGNATA DA ROBERTO LAZZERONI PER PATRIZIA GARGANTI. FORMATO DA 3 MODULI A 35 LUCI, È DOTATO DI FINITURA CROMO, VENTOLE CUCITE A MANO E UNA TRAMA DI PERLE NERE E TRASPARENTI.LAMPADA A SOSPENSIONE AIRES, DESIGN IVAN LOLLI E MARIO MEMMOLI PER LOLLI E MEMMOLI. SI CONNOTA PER LA TRAMA DI CRISTALLI OTTAGONALI CONCATENATI A MANO CHE FORMA UNA RETE CILINDRICA ELASTICA E SINUOSA. (FOTO DI MAURIZIO MARCATO)

SOTTO, MISCELATORE MELROSE 70 ANTIQUE GOLD & CRYSTAL DEL PROGRAMMA GLAMOUR STYLE DI FIR ITALIA.DÉCOLLÉTE IN PELLE CON SWAROVSKI APPLICATI A MANO. DELLA RED CARPET COLLECTION AI 11-12 DI CASADEI.POCHETTE IN RASO DI SETA CON APPLICAZIONI DI PIETRE COLORATE E CHIUSURA AD ANELLO DI DOLCE & GABBANA.

IN BASSO, FASHION COLLECTION N°1 DI TONINI, LINEA DI SERRAMENTI IN PELLE BIANCA EFFETTO COCCO RIVESTITA DA CRYSTALLIZED TM - SWAROVSKI ELEMENTS. COLLEZIONE WATERGLASS DI SICIS, MOSAICO IN VETRO. TRASPARENTE.

CrySTaL

SBERLUCCICANTI ED ESAGERATI.

I cristalli DECORANO CHANDELIER,

accessori moda E PERSINO

RUBINETTI E serramenti.

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appuntINterNIPANorama / 52

in senso orario, tre colori del tessuto croco di dedar, elegante satin goffrato, effetto pelle di coccodrillo.

divano farnese di fendi casa in pelle di vitello stampata effetto coccodrillo lavorato con sapienza artigianale da maestri pellettieri.

versione super lusso in coccodrillo della decollete della collezione louis vuitton ai 2011-12.

l’esclusiva borsa in coccodrillo limited edition di prada, caratterizzata da una targhetta in metallo con il numero identificativo.

quattro pezzi della collezione di sanitari Jungle di ceramica cielo: lavabo d’arredo a colonna freestanding con finitura cocò retrò e vasi da terra, dal basso verso l’alto: cocò vintage, cocò noir e cocò blanc.

DI rettile o effetto SQUAMATo, Il must DellA STAgIoNe

è lA celebre pelle Super lusso, PoSSIbIlMeNTe limited edition.

di Claudia Foresti

CocCo mania

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Lusso è una parola “valigia”, capace di accogliere i significati più diversi, persino tra loro contraddittori. Può essere eccesso, ma anche moderazione, esibizione e discrezione, pienezza e vuoto. Le sfumature dei suoi significati sono legate all’umore epocale. In tempi all’insegna della velocità, la lentezza è il massimo dei lussi. In stagioni d’abbondanza, la frugalità può essere un lusso. Nel clamore è il silenzio ad essere un lusso. In fatto di manufatti è sempre qualcosa di raro e prezioso, non tanto in termini di puro valore monetario, quanto per virtuosismo esecutivo. In genere il lusso brilla per contrappunto. Quello vero, infatti, possiede sempre una venatura di originalità e snobismo. In tempo di crisi il lusso è d’attualità come aspirazione e come sogno. E, poiché per vendere conviene far sognare, il gruppo Coin, grazie al managment visionario di Stefano Beraldo, ha aperto il 6 settembre 2011 in galleria del Corso a Milano Excelsior, su progetto di Jean Nouvel, il magazzino del superlusso, con una

appuntINterNIPANorama / COSTUME / 55

IL lusso, INTESO COME formula

distributiva, COME virtuosismo

ESECUTIVO, COME attitudine snob,

È DI SCENA SEMPRE più ANCHE A PIAZZA AFFARI.

E SI può AFFERMARE, A RAGION VEDUTA, CHE ESPRIME

LE PUNTE più ACUMINATE DELLE creatività.

Vetrina di tono surreale, creata da Jo ann tan per ExcElsior, il nuoVo magazzino del lusso, progettato da Jean nouVel, aperto da coin in galleria del corso a milano.

sandalo della collezione rose collection di santoni. il disegno floreale è realizzato con impressione a caldo e quindi rifinito con la tecnica anticatura, tipica del calzaturificio marchigiano.

libreria in alluminio in tiratura limitata di ross loVegroVe per la galleria milanese cardi black box.

di Cristina Morozzi

SEnza faLsI puDorI

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6 ottobre 2011 INTERNI•PANORAMA56 / CoStUME

selezione di marchi di prestigio (moda, food, arredo, profumeria, viaggio, fiori..) scelti da Antonia Giacinti, titolare della boutique di tendenza di via Cusani a Milano. Sempre in settembre, alla Triennale di Milano Italo Rota ha messo in scena, per festeggiare i 25 anni del gruppo editoriale Class, Options of Luxury, un percorso fiabesco nel mondo dei manufatti di lusso della moda e del design. Philipp Plein, stilista e designer bavarese, ha fatto del lusso goticheggiante la sua bandiera, proponendo, persino, attrezzi da fitness, rivestiti in pelle nera stampata coccodrillo. Ross Lovegrove, per la sua prima personale italiana inaugurata l’8 settembre alla galleria Cardi Black box di Milano, ha realizzato pezzi di bravura in alluminio a tiratura limitata, tra i quali una libreria dal peso di 600 kg in vendita a 400.000 euro. In fatto di eleganza il lusso dà la mano allo snobismo. Oggi pare sia di tendenza per le modaiole, come ha scritto recentemente su la Repubblica Laura Asnaghi, vestirsi da uomo, sulle orme di Greta Garbo e Katharine Hepburn. Del vestirsi con gli abiti rubati al guardaroba maschile ha dato un saggio magistrale Olivier Saillard, direttore del Museo della Moda Galliera di Parigi, critico di moda e autore/attore di pièce teatrali, nella performance “Vestirsi da uomo”, promossa da Fondazione Pitti Uomo Discovery (Firenze, giugno 2011). Le modelle hanno sfilato abbigliate con abiti creati in estemporanea utilizzando giacche, pantaloni, cravatte, trench degli espositori del Classico Contemporaneo della fiera maschile fiorentina. Paradossalmente, quanto più la borsa viaggia con il segno meno, tanto più si celebra il lusso in tutte le sue possibili declinazioni, sottolineandone il lato snob che, a detta degli intenditori, è l’attributo che lo rende autentico.

UN’ IMMAgINE dEllA MOsTRA “lOUIs VUITTON: ThE ART Of fAshION” AllA Triennale dI MIlANO, AllEsTITA PER cElEbRARE glI UNIVERsI cOMUNIcANTI dEllA MOdA E dEl dEsIgN fUsI NEllE cREAzIONI dI MARc JAcObs, dIRETTORE ARTIsTIcO dI lOUIs VUITTON.

UN PAssAggIO dEllA sfIlATA /PERfORMANcE “ VEsTIRsI dA UOMO”, INVENTATA dA OlIVIER sAIllARd, dIRETTORE dEl MUsEO dI MOdA PAlAIs gAllIERA A PARIgI, NEll’AMbITO dI PiTTi uomo NEl gIUgNO dEl 2011.

PAllA dA RUgby gRIffATA Chanel.

ATTREzzI PER Il fITNEss IN PEllE NERA sTAMPATA cOccOdRIllO, PROPOsTI dAllO sTIlIsTA/dEsIgNER bAVAREsE PhiliPP Plein.

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IdeeINterNIPANorama

LE VETRINE, DEL LUSSO E I flaconi

EXTRA CHIC.GLI STILI DI ABITARE:

bourgeois A PARIGI, glamour A MILANO.I PERCORSI virtuosi

DEGLI IMPRENDITORI CHE amano LE sfide.

IL BelLO è IN MosTRa

NELLO SPAZIO DEL VIVAIO RIVA A MILANO:FLACONE RIVESTITO CON HOUSSE IN DENIM DI DIESEL E POCHETTE IN RASO CON PRINCIPE RANOCCHIO SULLO SCOOTER DI MOSCHINO.(FOTO DI HENRY THOREAU).

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60 / IdeeINterNIPANorama / PROFUMI

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nel segno dei fiori

Tra i lilium di Radaelli a milano, Fan di Fendi eau de parFum 75ml e gelsomino nobile di acqua di paRma 100 ml. pocheTTe di bottega veneta, guanTi chanel. copia di amanTi in porcellana di lladRò.

pagina a laTo. Tra i Fiori arTiFiciali del vivaio Riva.da sinisTra. elie saab, le parFum, 90ml; Flower bomb, di victoR & RolF, spray 9050ml; j’adore, eau de ToileTTe, di chRistian dioR 100 ml. damina con lira di tyche.

sandalo o gelsomino, muschio o rosa

damascena. i profumi d’autunno sono

intensi e si ispirano ad aromi d’altri

tempi. giocando sulla seduzione

di preziosi flaconi in cristallo. d’autore.

di Patrizia Catalanofoto di Henry Thoreau

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62 / PROFUMI 6 Ottobre 2011 INTERNI•PANORAMA

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NEL SEGNO DEI FIORI / 63INTERNI•PANORAMA 6 Ottobre 2011

A lATO. dA sINIsTRA. EAu dE TOIlETTE, MOschINO fOR EvER, dI moschino, 100 Ml; l’EAu (uNTITlEd) dI maison martin margiela; EAu dE TOIlETTE YEllOw dIAMONd, dI Versace, 50 Ml. fANcIullA IN PORcEllANA, jOsEPhINE, dI tYche.

sOTTO dA sINIsTRA, ThE bIg PONY cOllEcTION, dI ralph lauren, 100 Ml; flOwER TAg, dI kenzo, EAu dE TOIlETTE 100 Ml; AcquA dI gIOIA, EssENzA dI giorgio armani, 50 Ml. guANTI moschino. sTATuINA IN PORcEllANA cON fANcIullO su dONdOlO dI lladrò. ROsE radaelli.

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64 / PROFUMI 6 Ottobre 2011 INTERNI•PANORAMA

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NEL SEGNO DEI FIORI / 65INTERNI•PANORAMA 6 Ottobre 2011

PAgINA A lATO. APPOggIATO sullA TAvOlA, EAu dI PARfuM, dI bottega veneta, 50 Ml; PARfuM jERsEy, dI chanel, 100 Ml. POchETTE dI roberta di camerino. fIguRA IN PORcEllANA dI jAIME hAyON PER lladrò. cOMPOsIzIONE fIORI dI cAMPO, radaelli.

sOTTO. APPOggIATO su guANTI IN cAMOscIO, flAcONE sPRAy, ENTRAMbI prada; sPRAy dI cartier, 50 Ml; flAcONE ROck, dI John richmond. dANzATRIcE lladrò. POchETTE fendi. TulIPANI ARTIfIcIAlI dI Suzuki. sI RINgRAzIANO PER lA cOllAbORAzIONE, Il vIvAIO RIvA, fIORI RAdAEllI, suzukI, TuTTI A MIlANO.

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66 / IdeeINterNIPANorama / SHOWROOM

HOme aLLa MoDa

NELLO SPAZIO DI PAUL SMITH UNA PARETE FATTA

CON I PIUMINI PER LA POLVERE.

IN MERAVIGLIOSA PIUMA DI STRUZZO.

THE FIRST AND LAST STOP OF ANYWHERE, OVVERO

L’IMMAGINARIO SCENOGRAFICO DI MARNI TRA LEGGERI TESSUTI,

ALBERI DI GELSO E PROIEZIONI DELL’ARTISTA SARA ROSSI.

PAGINA A LATO. INSTALLAZIONE AMBIENTALE HYDROCOBWEB,

UNA MACCHINA BIOTICA SOSPESA SUL TEMA DELL’ACQUA.

DA REPLAY.

GLI appuntamenti milanesi DEL DESIGN “PROVOCANO” NUOVI look. NEGOZI E VETRINE SORPRENDONO CON installazioni dedicate AI FASHION VICTIM E NON SOLO.di Patrizia Catalanofoto di Henry Thoreau

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6 ottobre 2011 INTERNI•PANORAMA68 / SHoWRooM

lA NuOvA cOllEzIONE hOME dI versacegIOcA sullA cONTEMPORANEITà cON sEduTE luREx cAPITONNé.

A lATO. NEllO shOwROOM dI gherardiniIN vIA dEllA sPIgA uN cONcEPT MOdA-dEsIgN cON POlTRONA zOE dI matteo grassi RIvEsTITA cON TEssuTO A MONOgRAMMI dEllA fAMOsA cAsA dI MOdA ITAlIANA.

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HOME ALLA MODA / 69INTERNI•PANORAMA 6 Ottobre 2011

tEcnO-oro E AniMALiEr extra funny,

pELLE Di struzzo

E tEssutO A monogrammi.

LA crEAtività nOn HA LiMiti.

lA NuOvA cOllEzIONE cAsA blumarine, PREsENTATA NEllO shOwROOM dI vIA MANzONI,

gIOcA TRA PEzzI clAssIcI REINTERPRETATI E IRONIcI ANIMAlIER.

A lATO. ExTRA chIc cON cITAzIONI dEsIgN IN PEllE RIcERcATA, METAllI PREgIATI E lEgNO dI EssENzE

PREzIOsE. è fendi casa IN vIA duRINI.

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6 ottobre 2011 INTERNI•PANORAMA70 / SHoWRooM

IN AlTO. INdOOR O OuTdOOR? lA fIlOsOfIA dI missoni home PREvEdE ARREdI PERfETTI

PER ENTRAMbE lE POssIbIlITà. cON cOlORE E fANTAsIA.

A lATO. IMPEccAbIlE lA NuOvA cOllEzIONE armani casa lAvORA su uN cONcETTO

dI sTIlE INTRAMONTAbIlE. sOTTO Il sEgNO dEll’uNdERsTATEMENT.

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HOME ALLA MODA / 71INTERNI•PANORAMA 6 Ottobre 2011

MOnDO cartoon O effetto cinema.

LA casa ALLA MODA prEvEDE molti

stili, DAL MODErnO ALL’EccEntricO.

A lATO. dIvERTENTE E dIssAcRANTE. lA lINEA cAsA dI Frankie Morello PuNTA sull’EffETTO fuMETTO. POuf, dIvANI, POlTRONE RIbAlTAbIlI. MEgA AbAT-jOuR.

sOTTO. Il gIOcO dEllA cAsA IN PEllIccIA cOlORATA fIRMATA siMonetta ravizza.

dA cerruti baleri Il MONdO fANTAsTIcO dI Martin Margiela cON cITAzIONI clAssIchE E POlTRONE TRONO.

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72 / IdeeINterNIPANorama / SHOWROOM

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Laboratorio- atelier

SOPRA, L’inSegnA PubbLicitARiA D’ePOcA ‘cAmminAte PiReLLi’.

PAginA A LAtO, un’immAgine DeL nuOvO StORe miLAneSe PzeRO: iL SuSSeguiRSi Di DiveRSe ARee eSPOSitive cHe, cOme micRO ARcHitettuRe uRbAniSticHe, mOvimentAnO LO SPAziO.

Ha come tema La strada e iL movimento iL primo spazio miLanese di pzero. concepito per zone cHe rappresentano Le diverse aree di Lavorazione aLL’interno di un’officina ‘sartoriale’.

di Claudia Foresti foto di Giacomo Giannini

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74 / SHOWROOM 6 Ottobre 2011 INTERNI•PANORAMA

PZero apre il suo primo monomarca nella centrale piazza San Babila. Esteso su una superficie di 1500 mq, disposti su due livelli, con ingresso e grandi vetrine che si affacciano su corso Venezia, il flagship store, come spiega Antonio Gallo, responsabile del progetto PZero, “si connota per il concept ideato da Renato Montagner, direttore creativo di PZero con forti richiami al mondo degli pneumatici e del design industriale per enfatizzare l’identità del marchio”. Una piastra in alluminio con le tracce di pneumatico illuminate da led sovrasta l’ingresso, divenendo la ‘signature’ di introduzione allo store che vuole essere un laboratorio e, allo stesso tenpo, un atelier sartoriale. Un rubber carpet si staglia al centro del percorso come fosse una strada che, con le diverse aree espositive su cui si affaccia, disegna una micro architettura urbanistica. Tracce di pneumatici sul pavimento indicano i percorsi dei carrelli, come in una vera ‘factory’, e di tutti i mobili ed elementi che sono realizzati su ruote. L’intera struttura è stata concepita come fosse una macchina abitativa i cui elementi sono connotati da mobilità. Le travi sono sostenute da nastri colorati come quelli usati per le barche da regata; i corrimano in gomma fanno da contrasto alle scale in prezioso marmo; tutti gli elementi che formano lo spazio sono dotati di ‘Sound

Identity’, curata da Stefano Fontana. Tra le diverse zone che articolano lo store, l’area showroom che espone la nuova collezione, l’area dei progetti ‘tailor made’, ripercorre invece la storia dei pezzi sartoriali, realizzati da artigiani che rappresentano l’eccellenza made in Italy, personalizzabili, come un’automobile esclusiva, sia dal punto di vista delle performance che dell’estetica. Una parete anecoica, realizzata con il materiale utilizzato nelle sale di registrazione del pneumatico, si affianca agli espositori di Be Spoke, la prima snaker gommata con suola in cuoio flessibile. La zona ‘Heritage’, magazzino ma anche museo espositivo, racconta i vari passaggi della storia Pirelli attraverso i personaggi dello sport. Accanto alla collezione Lucky Numbers sono quindi esposte auto

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LABORATORIO - ATELIER / 75INTERNI•PANORAMA 6 OTTobre 2011

dA sINIsTRA, L’AREA dEL PROgETTO ‘RAIN’ EsPONE gLI sTIvALI dI gOMMA FuNNy BOOTs.

LA zONA ‘HERITAgE’ CHE vuOLE EssERE sIA MAgAzzINO CHE uN MusEO EsPOsITIvO.

sOTTO, LAMPAdE A sOsPENsIONE RIvEsTITE IN gOMMA INCIsA AL LAsER.

A LATO, IL PIANO INFERIORE RIvEsTITO IN TEAKCON FugHE gOMMATE.

e moto che hanno fatto la storia dello sport, coniugando così disegno e industria. Grandi casse per il trasporto di veicoli celano al loro interno i camerini. Installazioni luminose dello studio N!03 ispirate alla pioggia accompagnano il visitatore al piano inferiore, dove altre video installazioni movimentano lo spazio. Oltre all’area ‘Rain’, è allestita la zona progetto ‘Bambino’ con blocchi colorati che articolano lo spazio dove un braccio di un robot gestisce il magazzino. Altre aree sono dedicate allo sportwear, dedicato all’abbigliamento tecnico per i piloti di Formula Uno e per i ciclisti. È inoltre esposto il gommone Pirelli, vincitore del Red Dot Design Award 2009. Un mega-wall e l’esposizione di diversi cimeli sportivi completano l’allestimento.

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Toccodi charme

76 / ideeiNterNiPANorama

dice che lA suA cAsA NoN è design oriented

e NoN hA TuTTi i TorTi Patrick Norguet.

PosizioNATA Nel cuore di saint Germain,

risPecchiA i cANoNi dellA classica abitazione

francese coN boiserie e sTucchi, PAvimeNTi

iN leGNo e AmPie fiNesTre. e un camino

oriGiNAle in tutte le stanze.

di Tea Hillerau Romanellofoto di Henry Thoreau

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il lampadario dear ingo, di ron gilad per Mooi illumina il tavolo della sala da pranzo disegnato dal padrone di casa, il designer parigino patrick norguet. in fondo, altri due elementi disegnati da nourguet: a sinistra, la poltrona apollo, prodotta dalla casa olandese Artifort e il prototipo della sedia rainbow in plexiglass con in colori dell’arcobaleno, di CAppellini.

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6 ottobre 2011 INTERNI•PANORAMA78 / INtERNI

Patrick Norguet per esempio. Ovvero un designer che abita nel cuore di Parigi in una casa molto borghese: come mai un creativo sceglie uno stile di vita conservatore? Partiamo da lui, Norguet, e il suo approccio al design (che parte dalla moda). Inizia la sua carriera come allestitore di vetrine per il gruppo LVMH, Martine Sitbon, Givenchy, Yves Saint Laurent, Guerlain, Van Cleef & Arpels. La voglia di essere indipendente e di creare lo assale impetuosamente e senza compromessi. L’incontro con Giulio Cappellini al Salone del Mobile di Parigi nel 1999 sarà fondamentale: la sua sedia Rainbow dalle trasparenze colorate entrerà nelle collezioni della grande marca italiana. Nel 2003 riesce a sovrapporre

l’universo della moda a quello del design: influenzato dal meraviglioso mondo di Pucci, i cui tessuti gli ispirano una collezione di mobili, propone il progetto a Giulio che accetta. Per il designer francese “la dimensione industriale è molto importante, anche la relazione con la moda lo è”. Il segreto di questo creativo molto discreto è il suo approccio: “Rimetto in questione costantemente ciò che è acquisito e cerco sempre delle nuove piste”. Lo stesso vale per le scelte di casa: Philippe è passato con disinvoltura da un loft in un arrondissement più periferico a una casa haussmanniana nel centro città. “Cambiare significa approcciarsi al mondo in modi diversi”. Questo concetto lo si ritrova anche nel modo in cui

Il tocco dI personalità? la dIsposIzIoNE quasI casualE dI prototipi E pezzi d’autore, mEssI coN dIsINvoltuRa IN tutte le stanze dI casa. l’oggEtto RIcoRRENtE? la poltrona, pREsENtE aNchE IN cucINa.

NEllA cAMERA dA lETTO, POlTRONA BuTTERfly dI PIERRE PAulIN PER ArtifortE NEll’ANgOlO A sINIsTRA lA POlTRONA RhEA dI PATRIck NORguET PER frighetto. IN cucINA, POlTRONcINE dI chARlEs EAMEs PER VitrA E TAvOlO TONdO dI hAbitAt.

PAgINA A lATO. NEl sAlONE, lA POlTRONA dI cuOIO NERO dAvANTI AllA fINEsTRA REsT dI fAsem, sEMPRE dEl PAdRONE dI cAsA, POlTRONA RIBBON chAIR, dI PIERRE PAulIN sEMPRE dI Artifort; TAvOlINO cOffETABlE dI IsAMu NOguchI dI VitrA. dAvANTI Al cAMINO, POuf fjORd dI PATRIcIA uRquIOlA PER moroso.

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INTERNI•PANORAMA 6 ottobre 2011 tocco di charme / 79

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INTERNI•PANORAMA 6 ottobre 2011

Norguet ha arredato casa: tanti (bei) pezzi assemblati con naturalezza. Poi delle passioni, come i cristalli: sul camino, in sala da pranzo, si viaggia tra il Giappone e l’Italia, tra gli anni ’80 di Shiro Kuramata e gli anni ’60 di Venini. Un’altra passione coltivata sono i soldatini realizzati in Francia nei primi del ’900: sul camino della stanza guardaroba Patrick ha una chicca da museo de l’Armée, una scatola di plexiglass che racchiude una figurina militare realizzata da Charles Sandre, artista francese specializzato in miniature. Si tratta di una guardia imperiale, realizzata con materiali originali, dal berretto in vera pelle d’orso alla sciabola di metallo pesante. L’ultima passione di Patrick è la musica. Nel living, appoggiato a una parete c’è un mitico modello di chitarra elettrica: è la Les Paul di Gibson/deluxe Goldtop 1969 collector. Che il nostro designer suona con disinvoltura.

NEl cORRIdOIO uN lAMPAdARIO Ikea RIdIPINTO E lO sgAbEllO lIllA, dI PATRIck NORguET

PER artIfort. IN cAMERA dA lETTO lA TEsTATA dEl PROTOTIPO dEl lETTO slEEP bEdROOM,

REAlIzzATO PER frIghetto; cOMOdINI Zanotta cON dEllE lAMPAdE JAcObsEN dEglI ANNI ’60.

NEll’INgREssO, sOTTO Il quAdRO AcquIsTATO IN uN bRIc à bRAc A PARIgI, lA POlTRONA scRATch

dI NORguET PER CappellInI.

“ho abitato per anni in un loft in un arrondissement

più periferico. poi ho optato per un classico appartamento

del XiX secolo. cambiare è sempre rigenerante”.

tocco di charme / 81

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82 / IdeeINterNIPANorama

Dividere uN APPArtAmeNto coN grandi tende di velluto.

lo AvevA fAtto mIes vAN Der rohe coN Il suo meraviglioso padiglione

di Barcellona e DA AllorA moltI ArchItettI hANNo seguIto

lA suA INDIcAzIoNe. hannes Peer Per esemPIo, NellA suA casa milanese.

di Anita Greco

sPazIo unIco

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Se cercate una casa fighissima, impeccabile, patinata, questa di Hannes Peer non fa per voi. Questo giovane, gioviale e robusto architetto di natali austriaci ma di origine olandese ha portato nella sobria Milano del design alcune soluzioni d’arredo made in Nederland a low budget adottate per il suo appartamento demi-loft molto carine e che vale la pena raccontare. Innanzitutto non siamo in una di quelle case fantastiche con mega spazi open space che tutti sogniamo. Qui lo spazio industriale ha dei vincoli da non sottovalutare. A partire dalle finestre: non sono a una altezza normale per cui non c’è la possibilità di ‘guardare fuori’. Poco male, perché il paesaggio urbano composto dagli edifici a condominio milanesi degli anni Settanta (color verde pistacchio!) non è che proprio apra il cuore. La luce naturale, di conseguenza, non è incredibile. Per giunta Hannes si trovava con un appartamento così distribuito: un grandissimo unico ambiente e un corridoio che porta a una camera (piccolina) e a un bagno (grandicello con anti bagno). Che fare? Qui emerge la creatività del giovane architetto che con (relativamente) pochi denari e un tocco di fantasia ha trasformato un vincolo in una potenzialità. L’idea semplice ma efficace consiste nel non aver mantenuto lo spazio grande integro ma di averlo suddiviso semplicemente con delle tende. Lo fece Mies Var der Rohe nel suo Padiglione di Barcellona del 1929 e a seguire molti altri architetti e interior designer. E Hannes lo ha riportato nel suo appartamento mettendoci del suo. Il perimetro è segnato da tende di voile bianche, leggere, semitrasparenti. Tende bianche sono anche usate per separare la zona pranzo da quella salotto e per chiudere (dietro a una tenda appunto) il bancone della cucina. Delle tende blu in velluto pesante costituiscono invece le pareti che chiudono due ambienti fronteggianti: la camera

sopra. il designer architetto hannes peer ritratto di fronte all’ascensore del suo loft. austriaco di nascita ma di origine olandese, ha la sua basea milano ma viaggia molto tra l’europa e gli stati uniti.

in alto. uno scorcio del salotto. le tende color blu funzionano da separé per la zona studio e per quella ufficio.

pagina a lato. l’ingresso di casa gioca sui toni rossi con una collezione di oggetti feticcio: dalla madonna di cartapesta acquistata in un mercatino, al mega specchio, a una serie di immagini fotografiche.

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84 / INTERNI 6 OTTobre 2011 INTERNI•PANORAMA

da letto e lo studio. Una teatrale tenda rosso cardinale invece arreda il corridoio che porta alla zona di servizio della casa con i bagni e la camera degli ospiti. A terra, un gioco di contrasti tra il pavimento in graniglia di cemento a quadrotti grandi trenta per trenta centimetri e dei tappetoni di lana in colore blu petrolio che coprono interamente la zona living. Per gli arredi, domina il buon gusto abbinato a delle scelte low cost spesso risultato di esplorazione di mercatini e negozi vintage. Nella zona pranzo, al centro, è protagonista un grande tavolo ovale in legno di pero degli anni Quaranta con piano in cristallo verde opaco che ospita una raffi nata scenografi a composta da libri d’arte e fotografi a, due candelabri in argento e un vaso in cristallo dove non mancano mai fi ori freschi. Nell’area salotto, un divanone blu scuro anni Settanta dove sprofondarsi per una pausa pranzo che contrasta con il chesterfi eld in pelle nera preferitto nelle pause dedicate alla lettura. Una serie di tavolini di varie altezze e misure

accolgono libri e calchi di gesso. Per la camera da letto, un semplice sommier con coperta di pelliccia, una serie di fotografi e in bianco e nero a cui si aggiunge la riproduzione della fanciulla con l’orecchino di perla la famosa opera di Jan Vermeer, un omaggio alla pittura fi amminga. E la cultura pittorica dei maestri olandesi è un po’ la cifra di stile che Hannes ha dato a tutta casa. I giochi di chiaro scuro, le scenografi e che non temono i neri e le ombre, la capacità di creare delle piccole narrazioni accostando sapientemente gli oggetti del quotidiano tipico delle nature morte della pittura del Seicento olandese. Ultimo dettaglio, le luci: mai centrali e mai a soffi tto: meglio tanti punti luce distribuiti strategicamente che giocano un bell’effetto emotivo.

HANNES PEER È RIUSCITO A TRASFORMARE UNO spazio difficile IN UN appartamento glamour SEGNATO DA tante soluzioni INTELLIGENTI.

A LATO. NELLA ZONA LIVING GIOCA IL CONTRASTO TRA IL CHIARO E LO SCURO: MOQUETTE BLU PETROLIO E TENDE BLU COBALTO NELL’UFFICIO. TENDE BIANCHE NELLA ZONA GIORNO.SOTTO. IL DIVANO CAPITONNÉ, SEMPRE NEL LIVING, CONTRASTA CON LE TENDE BIANCHE. UN DETTAGLIO DEL TAVOLO DA PRANZO CON CANDELIERI IN ARGENTO E MAZZO DI GAROFANI IN VASO DI CRISTALLO. UNO SCORCIO DELLA CAMERA DA LETTO.

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Spazio unico / 85INTERNI•PANORAMA 6 ottobre 2011

ANcORA uN PuNTO dI vIsTA dEl sAlOTTO. NEllA zONA RElAx, AccANTO AI dIvANI, uNA sERIE dI TAvOlINI dI dIvERsA AlTEzzA E dIMENsIONE AccOlgONO lIbRI, cAMPIONI dI MATERIAlI E gEssI.

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86 / IdeeINterNIPANorama

SOPRA. LA FORESTA DI FONTAINES IN BORGOGNA, FRANCIA, DOVE MARGARITELLI È PRESENTE DAL 1960 CON BOSCHI DI PIANTE COLTIVATE DIRETTAMENTE DAL GRUPPOE CERTIFICATE. IN ALTO A DESTRA. DIRETTORE MARKETING DEL GRUPPO, ANDREA MARGARITELLI.

A LATO. LA SEDE DI MIRALDUOLO DEL GRUPPO MARGARITELLI SPA, DI CUI FA PARTE LISTONE GIORDANO.

IN BASSO A DESTRA. UNA FASE DI LAVORAZIONE PER IL CONTROLLO DELLA QUALITÀ, ALL’INTERNO DELLO STABILIMENTO UMBRO.

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IdeeINterNIPANorama / L’ INCONTRO / 87

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PercORsi vIRtuosI

Listone Giordano, Gruppo Margaritelli, è leader NeL MONdO deLLA pavimentazione IN legno. IL suO dIReTTORe MARKeTING, Andrea Margaritelli, CI RACCONTA Le performance dI uNA realtà ITALIANA CON OLTRe CeNT’ANNI dI storia. di Gilda Bojardi

Il gruppo Margaritelli è un’importante realtà produttiva con radici molto antiche e una storia diversificata. Come ha inizio l’avventura del gruppo?L’origine imprenditoriale di Margaritelli si ha nell’800, con il mio bisnonno che si occupava di utensili meccanici da selvicoltura; fu sempre la selvicoltura a portare mio nonno Fernando, ai primi del ’900, a occuparsi di boschi e di foreste e innamorarsi del legno come materiale. Legno che Fernando trattava per un’attività che oggi fa sorridere ma all’epoca era fondamentale, il carbone vegetale. Era fornitore principale del Regio esercito italiano e svolgeva l’attività nell’intero territorio italiano. Alla fine della seconda guerra mondiale con l’avvento degli idrocarburi il mondo è radicalmente cambiato quindi quella che era stata l’attività centrale diventò insostenibile. Così ci siamo rivolti verso quello che era un prodotto del tutto secondario e cioè le traverse ferroviarie. Con le parti non utilizzabili per la produzione del carbone vegetale mio nonno aveva iniziato a produrre traverse ferroviarie e questa diventò l’attività cardine.Come avviene il passaggio di produzione, dal carbone al legno?Ci attrezziamo come produttori. Nel 1962, fondiamo in Francia quello che a tutt’oggi è uno dei più importanti stabilimenti di gestione forestale e prima trasformazione detta segagione di legni duri europei, dove per legni duri si intendono i legni tipici del mobile e delle pavimentazioni.

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88 / L’ INCONTRO 6 OTTobre 2011 INTERNI•PANORAMA

TRE NOVITÀ CHE LISTONE GIORDANO PRESENTA AL MADE DI MILANO. A LATO. NUOVA COLLEZIONE ATELIER NATURAL GENIUS DI MICHELE DE LUCCHI.

IN BASSO. A SINISTRA, NUOVA COLLEZIONE ATELIER NATURAL GENIUS, DI MATTEO NUNZIATI; A DESTRA, COLLEZIONE ASBURGO.

La produzione di traverse ferroviarie ci porta a diventare rapidamente leader di mercato in Italia per la produzione di traverse in legno e a mettere le radici in Francia. Ma ecco che si affaccia all’orizzonte il secondo momento di cambiamento: a metà degli anni ’70, il cemento armato sostituisce il legno come materiale per le traverse. Voi vi trovate di nuovo in crisi…Ovviamente. Com’è facile immaginare è un cambiamento repentino e rapido che toglie improvvisamente il prodotto centrale della nostra attività proprio com’era avvenuto per mio nonno precedentemente. È a quel punto che siete passati alla produzione di parquet?La domanda che ci siamo posti è stata: dove indirizzare tutto il patrimonio di conoscenze e di know how nel campo del legno? Inizialmente ci siamo rivolti alla produzione di semilavorati per l’industria poi, con maggiore soddisfazione, abbiamo individuato nel pavimento in legno una possibilità di portare i valori di qualità tipici della nostra produzione direttamente agli occhi del consumatore finale senza intermediari. La svolta per noi fondamentale data 1984 quando, grazie alla collaborazione con il professor Guglielmo Giordano dell’Università di Firenze, una delle più grandi figure del ’900 nella tecnologia del legno, brevettiamo Listone Giordano, un pavimento destinato a modificare grandemente il mercato delle pavimentazioni in legno. Che contributo tecnologico dà Listone Giordano, al mondo dei pavimenti in legno?Listone Giordano segna una svolta importante nel mercato poiché introduce un pavimento tecnologico che risolve all’origine, grazie a una serie di accorgimenti tecnici, una delle problematiche più importanti delle pavimentazioni in legno: la stabilità dimensionale, cioè la tendenza alla deformazione. Nei fatti, libera il pavimento in legno dal vincolo della dimensione al punto tale che oggi, con tutte le successive evoluzioni, si riescono a costruire prodotti che hanno

larghezze che arrivano a varie decine di centimetri e lunghezze che superano abbondantemente i 2-3 metri. Grazie a questo accorgimento nascono delle libertà nuove, per esempio finire il pavimento non in opera ma anche direttamente in fase industriale con trattamenti e finiture a olio o a vernice.Oltre alle performance tecnologiche, quali sono gli altri atout di Listone Giordano?Siamo l’unica realtà a livello internazionale che ha il controllo integrale della filiera dall’albero in piedi fino al prodotto finito e poi non dimentichiamo anche quello che c’è dopo perché attraverso la rete di punti vendita oggi ci occupiamo anche di come poi il prodotto vive successivamente nell’attività di presentazione al pubblico, di installazione e di posa in opera quindi veramente fino all’appartamento chiavi in mano.Qual è il vostro fatturato?Come gruppo, Margaritelli sviluppa un fatturato di poco inferiore ai 170 milioni di euro, la parte legno pesa per circa 85 milioni. Prima faceva cenno all’importanza all’interno della filiera della distribuzione. Come vi siete orientati in questo senso?Listone Giordano a partire dal ’95 diventa marchio retail e

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90 / L’ INCONTRO

l’evoluzione di questo percorso ha portato oggi alla costruzione di una catena di oltre 600 punti vendita nel mondo tra store e corner di cui circa 300 in Italia. Ed è così, grazie a questo percorso nel ’95, che Listone Giordano diventa brand quindi porta i suoi valori direttamente al consumatore finale. Mi piace sottolinearlo, la necessità di diventare marchio retail nasce da un’esigenza fondamentale: quella di assumersi la responsabilità di veicolare fino alla fine i propri valori qualitativi.Parliamo della collezione Atelier di Listone Giordano e della sua vocazione estetica: con Medoc, la pavimentazione firmata Michele De Lucchi avete ottenuto una menzione al Compasso d’Oro.Sì, Atelier di Listone Giordano è una linea, a se stante in cui sono valorizzate le lavorazioni di tipo artigianale quindi l’industria e le competenze dell’industria trovano nelle ultime fasi la flessibilità tipica del mondo artigianale per offrire soluzioni su misura. Siamo partiti con Medoc, di Michele De Lucchi, un prodotto che ha segnato una case history nel campo delle pavimentazioni in legno per il suo aspetto tridimensionale. De Lucchi è intervenuto dando al prodotto una forma rastremata trapezoidale che ricorda quella dei tronchi di un tempo quando, come lui ama raccontare, le tavole non erano rettificate (per non buttar via nulla) ed erano tipicamente trapezoidali perché la pianta ha una base più larga e una cima più stretta. Il prodotto ha ricevuto il Premio dei Premi per l’Innovazione dal Presidente della Repubblica nel 2010, e quest’anno menzione d’onore al Compasso d’Oro. Al Made quest’anno presenteremo un nuovo modello di pavimento sempre di Michele De Lucchi, e mostreremo l’anteprima di un prodotto sviluppato in collaborazione con Daniele Lago e uno di Matteo Nunziati. Abbiamo altri progetti in corso nell’ambito Atelier tra cui uno di contenuto decisamente tecnologico a illuminazione Led con Massimo Iosa Ghini ancora in evoluzione. Ci tengo a citarlo perché è stata una collaborazione per noi molto ricca nell’ambito del tema delle boiserie che è l’altra tematica che abbiamo toccato dove la collaborazione spazia oggi dalla superficie verticale a quella orizzontale.Un altro tema molto importante per voi è quello della sostenibilità: ci vuole parlare del progetto Biosphera in Argentina e, più in generale, della grande attenzione che ponete al tema della gestione sostenibile delle foreste di legni tropicali (in Sud America) e continentali (in Europa)?Il Sud America è la naturale evoluzione del percorso che ho raccontato legato all’esperienza francese. Mezzo secolo di esperienza in Francia ci hanno permesso di apprendere e di impadronirci dei segreti di una tradizione di selvicoltura che ha origini millenarie perché sono mille anni che la Francia gestisce la foresta in questo modo. Abbiamo ritenuto interessante applicare questo patrimonio di conoscenze anche in altri Paesi, in primis in Italia dove abbiamo fatto un gesto molto concreto: quello di costruire in Umbria, nel cuore verde d’Italia, un vero e proprio laboratorio di selvicoltura. Abbiamo portato una foresta di proprietà alla certificazione forestale.

6 OTTobre 2011 INTERNI•PANORAMA

ALCUNE IMMAGINI TRATTE DAL REPORTAGE REALIZZATO DA NICOLÒ LANFRANCHI NELLA FORESTA DI PONTONS IN BOLIVIA DOVE LISTONE GIORDANO OPERA DA CINQUE ANNI PER LA TUTELA E LA CERTIFICAZIONE DI PIANTE DA SELVICULTURA. LE PIANTE DEL SUD AMERICA PER VARIETÀ DELLE ESSENZE, RESISTENZA E TRAMA DEL LEGNO SONO PARTICOLARMENTE IDONEE PER LA PRODUZIONE DI PAVIMENTAZIONI.

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92 / L’ INCONTRO 6 OTTobre 2011 INTERNI•PANORAMA

LISTONE GIORDANO DAGLI ANNI NOVANTA HA MESSO A PUNTO UN SISTEMA DI FRANCHISING, CON RETE MONDIALE, PER GARANTIRSI UN MAGGIORE CONTROLLO DELLA QUALITÀ E FORNIRE AL CLIENTE FINALE TUTTE LE INFORMAZIONI DEL CICLO PRODUTTIVO, DALLA SELVICULTURA DELLE PIANTE UTILIZZATE, ALLA MESSA IN OPERA DEL PARQUET.

A LATO. LO SHOWROOM DI CITTÀ DEL MESSICO.

SOTTO. LO SHOWROOM DI NEW YORK.

È stato il primo caso in Italia nei legni di latifoglie e primo caso italiano nell’arco appenninico. Sono 160 ettari di territorio che sono stati certificati FSC che è uno dei protocolli internazionali più qualificati nel garantire la sostenibilità forestale.Per fare questo abbiamo preso 25.000 piccole querce selezionate in Francia, con un patrimonio genetico frutto di mille anni di selezione, le abbiamo portate in Umbria. Successivamente abbiamo guardato al Sud America come al territorio che maggiormente può dare le garanzie di replicare in maniera virtuosa i modelli europei e francese in particolare.Quattro anni fa abbiamo impiantato in Bolivia e in Argentina.Il Sud America oggi, secondo noi, rappresenta la nuova frontiera della gestione forestale sostenibile nelle economie “emergenti”, riteniamo che abbia molte più possibilità di altri territori (penso all’Africa o all’Indonesia) di poter riuscire a implementare un percorso virtuoso da questo punto di vista. La Bolivia ha un grande patrimonio forestale, ha delle ottime leggi di tutela, ma quello che manca è l’applicazione quindi abbiamo spostato i migliori nostri tecnici selvicoltori sia francesi che italiani e abbiamo dato inizio a un progetto impegnativo, Biosphera, molto difficile perché lavorare in questi Paesi è estremamente complesso.Quindi avete certificato del legno all’estero?Stiamo procedendo alla certificazione di legni. Il percorso di certificazione partendo da zero, in un nuovo Paese, richiede degli anni. È un percorso impegnativo e lungo che passa dal censimento pianta a pianta, al protocollo di certificazione, richiede anche investimenti importanti in termini non solo economici ma di risorse di personale.La Fondazione Guglielmo Giordano sottolinea la forte vocazione culturale del gruppo. Ce ne racconta i programmi e le direttive?La Fondazione è l’anima culturale dell’azienda mio padre ne è presidente, io vice e la dirigo dal punto di vista operativo. Nasce a Perugia nel 2000, in omaggio a Guglielmo Giordano che è mancato proprio nel febbraio del 2000, ed è il motore culturale che si muove a fianco dell’attività aziendale, con autonomia rispetto all’attività del gruppo, ma con forti sinergie e forti punti d’incontro.Ha due grandi terreni di lavoro. Il primo, vede protagonista il legno nelle sue diverse manifestazioni, il legno come risorsa naturale sostenibile quindi i temi della riforestazione e i temi del miglioramento prestazionale.Il secondo, completamente separato, vede la Fondazione impegnata molto nel campo dell’arte, della cultura in genere e nell’arte in modo particolare

molto vicina al concetto di genialità e di talento nelle accezioni sia classiche dei grandi maestri del Rinascimento italiano fino alle declinazioni più contemporanee.Esiste un sogno nel cassetto di Andrea Margaritelli che magari è in procinto di mettere in cantiere?Certamente occuparmi sempre di più della Fondazione. Inoltre, stiamo guardando con forte interesse allo sviluppo delle pavimentazioni per esterni e abbiamo dei progetti interessanti in corso, che coinvolgono anche designer di fama internazionale.Se chiude gli occhi e si immagina un paesaggio: cosa vede? L’ultima immagine prima della chiusura degli occhi è il paesaggio che si vede dalla finestra del mio ufficio avendo la fortuna di trovarci in Umbria immersi in un’azienda che ha la caratteristica piuttosto originale di essere tra vigne e campi di girasoli. Sicuramente chiudendo gli occhi mi gusto l’immagine di questo straordinario paesaggio.

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Dossier MADE

Materiali PROTAGONISTI DEL nuovo stile della casa. PAVIMENTI

DAI colori freddi E METALLICI, TEXTURE NEI toni caldi EFFETTO NATURALE.

PORTE COLORATE E LACCATE IN PERFETTO stile Settanta. SERRAMENTI

AD ALTO TASSO DI TECNOLOGIA. IL VOLTO CREATIVO DEL social housing.

I nuoVI DIKTaT DeLL’ABITaRe

UN DETTAGLIO DEL TAPPETO DELLA COLLEZIONE THE COILING COLLECTION, DI RAW EDGES, IN FELTRO E MATERIALE CEMENTIZIO.

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DEcLInazioNImaTEricHE di Valentina Croci

COME NEI tessuti, FANTASIOSE interpretazioni, MOTIVI grafici E decori. PER PERSONALIZZARE L’AMBIENTE CON materiali naturali O artificiali.

96 / Dossier MADE / SUPERFICI

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Sopra. Il rIveStImento eaSy rug dI Montecolino, SImIl erba SIntetIca, è adatto

SIa per InternI che per eSternI perché In polIeStere-polIpropIlene drenante.

al centro. Mapei propone durcIlIte, un’IdropIttura lavabIle a baSe dI reSIne

acrIlIche a elevata copertura, applIcabIle dIrettamente Su IntonacI eSIStentI.

a deStra. tra glI 8 colorI brIllantI dI pure colorS In greS porcellanato dI ceriM (gruppo

FloriM) c’è la nuance coral, percorSa da una rIga SottIle e precISa che dà un effetto

leggermente trIdImenSIonale.

Sotto, a SInIStra. coStItuIto da quarzo rIcompoSto e partIcolarmente reSIStente

all’uSura, Il pavImento dI Stone italiana rIporta le celebrI fantaSIe dell’archItetto

KarIm raShId. a deStra. concreta dI Marazzi tecnica è Il greS crIStallIzzato

che conSente SuperfIcI InalterabIlI SIa a parete che a pavImento.

pagIna accanto. Scultura dI ella robInSon In legno grezzo dI rIuSo con un arcobaleno dI fIlI dI cotone.

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98 / DOSSIER MADE / SUPERFICI 6 OTTobre 2011 INTERNI•PANORAMA

A LATO. SLIDE È LA PAVIMENTAZIONE IN LEGNO CON FORME IRREGOLARI DI DANIELE

LAGO PER IL SISTEMA ATELIER DI LISTONE GIORDANO.

A DESTRA. ITLAS PROPONE UN PAVIMENTO IN ROVERE CON UNA FINITURA SPAZZOLATA

(PINOT) DAL PARTICOLARE COLORE CHE NE ESALTA LA VENATURA NATURALE. DISPONIBILE

IN CINQUE DIMENSIONI

SOTTO. VINTAGE GLAMOUR PER PROGETTO 1 DI GARBELOTTO, TAVOLE DI LEGNO PREFINITO

TINTE ARGENTO METALLIZZATO E TAGLIATE CON ANGOLO DAI 30 AI 60 GRADI.

SOTTO. ALPIKORD GROOVE È LA LINEA DI LEGNI PREFINITI DI ALPI CHE ENFATIZZA AL MASSIMO

LA NATURALITÀ E LE CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE DEL LEGNO.

IN BASSO A DESTRA. DI ARTESIA INTERNATIONAL SLATE UNA COLLEZIONE CHE EVIDENZIA

LE TEXTURE DELLE PIETRE NATURALI, IN QUESTO CASO LA QUARZITE IN FORMATO 30X60 CM.

PAGINA A FIANCO. KNIT CHAIR DI SOOJIN KANG È UNA SEDUTA CON UNA COPERTURA

A MAGLIA CHE SI SROTOLA IN UN TAPPETO. FOTO, MARKUS SCHRODER.

IN ALTO. TESSUTO GREZZO CON FILATI DI CELLULOSA E FIBRA DI LEGNO,

REALIZZATO DA LENNEKE LANGENHUIJSEN.

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NoN più parquet tradizioNali.

i toni caldi del legno compaioNo

Nei pavimeNti sotto forma di geometrie

irregolari.e la ceramica

effetto pietra assume

uN aspetto ruvido.

INTERNI•PANORAMA 6 ottobre 2011 decliNazioNi matericHe / 99

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Le finiture domestiche diventano high-tech.

Luminose e fredde come metallo con decori

che richiamano La fibra di carbonio

e Le spazzolature Lucide deLLe resine.

6 ottobre 2011 INTERNI•PANORAMA100 / dossier made / suPerfici

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DECLINAZIONI MATERICHE/ 101INTERNI•PANORAMA 6 OTTobre 2011

A sINIsTRA. UNA NUOvA sPEcIE lEgNOsA PER lA cOllEzIONE TAIlOR MAdE dI Tabu.

EUcAlyPTUs sI PREsENTA IN UN INEdITO cOlORE scURO E TRATTAMENTO chE RENdE

lE vENATURE PATTERN gRAfIcI.

sOPRA. TRE sfUMATURE, dAl gRIgIO Al NERO, PER lA fINITURA cARbON

dI abeT LaminaTi, cONTRAddIsTINTA dAllA TRAMA RIccA dI PROfONdITà.

PAgINA AccANTO. Il TEssUTO PER ARREdAMENTO RAffIA cORd dIsEgNATO dA ANNI AlbERs, NEl1929 E OggI PROdOTTO dA maharam.

sOTTO. lA gAMMA ORION dI beneTTi STone PhiLoSoPhy UNIscE lA PIETRA NATURAlE

cON UNA MAlTA bIcOMPONENTE TONAlIzzATA E glITTERATA.

A lATO. lA sERIE100 dI GraniTi Fiandre PREsENTA INcIsIONI cONcENTRIchE

sUllA sUPERfIcIE A RIlIEvO. È cOMPOsTA RIUTIlIzzANdO glI scARTI E I REsIdUI dI PROdUzIONE.

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E NEI dEcORI.

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NELLA vita, IN PACE E IN GUERRA, NELL’arte, NEL DESIGN, in musica, NELLA CURA DEL SÉ, LA PORTA È UN simbolo universale.

Dossier MADE / 103

“Tutta la vita senza mia chiudere una porta” cantano Lucio Dalla e Francesco De Gregori nel loro ultimo tour (Work in progress). Si aprono le porte alla creatività, alla brezza mattutina, al ponentino serale, per accogliere gli amici, i fuggiaschi, i perseguitati, gli esclusi. Ma conviene chiuderle per tenere lontano i nemici, per proteggere la propria privacy. Se Troia non avesse aperto le sue porte per far entrare il cavallo, il corso della storia sarebbe stato diverso. Le porte introducono ed escludono. Rappresentano il concetto di soglia. Sono il diaframma tra il fuori e il dentro e quindi, metaforicamente, tra pubblico e privato. La porta è simbolo di luogo di passaggio tra due situazioni, fi siche e psicologiche, tra due mondi, il conosciuto e lo sconosciuto, tra la luce e le tenebre. Nel dizionario dei simboli (Jean Chevalier e Alain Gheerbrant, Dictionnaire des symboles, Robert

SOTTO. IL TAPPETO A TIRATURA LIMITATA (8 PEZZI) CHE RICORDA UNA PORTA HAUSSMANNIANA REALIZZATO DAL DESIGNER JOSÉ LÉVY PER TOOLS GALLERY. A LATO LA MITICA PORTA ROSSA SIMBOLO DI TUTTI I SALONI DI BELLEZZA DI ELIZABETH ARDEN.

Laffont, Paris, 1982) le viene attribuito un valore dinamico: non indica solamente un passaggio, ma è anche una sollecitazione ad oltrepassarlo. Rappresenta un invito al viaggio verso dimensioni sconosciute. L’apertura e chiusura delle porte rappresenta nella cultura cinese il ritmo dell’universo, l’alternarsi dello yin e dello yang. In quella cristiana l’apertura della porta simboleggia l’accesso alla rivelazione divina, l’introduzione al regno dei cieli. La porta che si chiude è una rottura, una interruzione. Ma il proverbio, consolatorio, dice che “per una porta che si chiude, sette se ne aprono”. La porta dei templi doveva essere bassa: il fedele per entrare doveva curvarsi, non tanto in segno di umiltà, quanto per sottolineare la diffi coltà del passaggio dal mondo profano a quello sacro. Al Vittoriale la porta in legno chiaro che conduce allo studio di Gabriele D’Annunzio è bassa: “all’arte ci si inchina”, ha inciso il vate sul frontespizio. Nel suo appartamento parigino Marcel Duchamp aveva installato per dividere i tre locali una porta con due stipiti, a ribadire che “l’atto creativo non è compito esclusivamente dell’artista. Lo spettatore porta l’opera a contatto con il mondo esterno decifrandone e interpretandone le caratteristiche interne, e in questo modo apporta il suo contributo all’atto creativo”. L’artista Loris Cecchini le modella in gomma per alludere all’idea di gap. La gallerista milanese Luisa delle Piane ha incoronato una porta d’oro con un festone di piatti scompagnati di varie epoche e provenienze per introdurre nel 2003 la sua mostra natalizia “Tutti a tavola”. Il designer José Lévy ha creato nel 2010, per la galleria parigina Tools, un tappeto in lana in edizione limitata di 8 esemplari, scolpito come una classica porta haussmanniana. Ma la porta, forse, più famosa, soprattutto per il gentil sesso, è il portoncino rosso degli istituti Elizabeth Arden: simbolo popolare di bellezza possibile.

PassaGGi sImBoLIcI di Cristina Morozzi

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ELemenTi di Valentina Croci

archITettonici

UNA SOLUZIONE AD ANTA SCORREVOLE IN VETRO CON DECORO MISTRAL

SU BINARIO IN ACCIAIO INOX. DI BERTOLOTTO.

104 / Dossier MADE / PORTE E FINESTRE

CON COLORI vivaci E INEDITI MOTIVI grafici, ANTE IN VETRO O IN legno LACCATO E trame IN RILIEVO. I SERRAMENTI NON SONO più solo ELEMENTI DI SERVIZIO.

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Da sinistra. Dror Benshetrit Disegna Davina per LuaLdi, con Battente tagliato in Diagonale per Dare l’effetto Di Doppia profonDità. vetro lilla per iDoor, la porta BlinData per interni Di OikOs. graph tratto 9 Di Barausse presenta l’anta pantografata laccata con cerniere che la renDono reversiBile.

thermo Design è un infisso in pvc con soglia riBassata e rivestimento esterno in alluminio, Di internOrm. profilo interno riDotto e squaDrato. stile minimal e moDerno e finiture laccate argento per la porta Di rOmagnOLi. un’incastonatura Di legno caratterizza la maniglia eDge Di peter marino per OLivari. Dal profilo in pvc, i serramenti OknOpLast hanno elevate prestazioni termiche e Di risparmio energetico.

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6 ottobre 2011 INTERNI•PANORAMA106 / dossier made / porte e finestre

SOPRA. DA SINISTRA. LEvIA è uN SISTEMA DI PORTE bATTENTI, ScORREvOLI E A ScOMPARSA, DESIgN uTR PER RES. AbbINATA ALLO STIPITE TIRA_SPINgI PERMETTE L’APERTuRA bIDIREzIONALE. DELLA cOLLEzIONE gAvISIO DI Garofoli, IL MODELLO MIDO IN fINITuRA LAccATA bIANcA. A LATO. IL PORTONcINO bLINDATO ELENANcE DI TorTerolo & re SI DISTINguE PER IL PROfILO ARROTONDATO DI ALLuMINIO ANODIzzATO. A DESTRA. PORTONcINO IN Pvc DELLA LINEA cLASSIc di finsTral cON TELAIO, ANTE E TRAvERSE cOORDINATE E RINfORzATE DA PROfILI DI AccIAIO zINcATO.

LuxOR, DESIgN gIuSEPPE bAvuSO PER rimadesio, PORTA cON STIPITE

IN vETRO LAccATO EcOLORSySTEM O IN ALLuMINIO.

è cOMPLANARE cON LE PARETI E Può ESSERE INSTALLATA

cON APERTuRA A TIRARE O A SPINgERE.

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INTERNI•PANORAMA 6 ottobre 2011 elementi architettonici / 107

sOPRA. Il sIsTEMA PORTA-PARETE dEl MARchIO EssENTIAl (Scrigno) cONsENTE lA scOMPARsA dEllO scORREvOlE NEllA PARETE sENzA sTIPITI, cORNIcI E cOPRIfIlO A vIsTA.

IN AlTO A dEsTRA. PAvIlION Id dI ANTONIO cITTERIO PER TrE-Più è uN sIsTEMA PARETI dIvIsORIE fIssE E scORREvOlI IN cRIsTAllO cON TEssuTO A sTAMPE PERsONAlIzzAbIlI.

Al cENTRO. cARMEN dI dORIANA E MAssIMIlIANO fuksAs PER ManiTal è lA MANIglIA dAllA scANAlATuRA cOlORATA E bRIllANTE.

A lATO. ExIT TRAME dI FErrEro lEgno PREsENTA uN’ANTA dI lEgNO sPAzzOlATO cON vENATuRA cONTINuA E ORIzzONTAlE chE PROsEguE ANchE sullE bATTuTE sENzA INTERROMPERsI.

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Le porte che arredano

azienda russa di riferimento per la produzione di porte da interni,con oltre 100 monomarca e 500 punti vendita sul territorio, sofia sarà presente al prossimo made expo con uno stand di grande valore progettuale, firmato riccardo giovanetti.

In basso, rendering dello stand Sofia al prossimo MADE Expo di Milano. Progettato da Riccardo

Giovanetti, lo stand mette in primo piano i due colori aziendali, il bianco e il rosso.

A destra, porta della collezione Sofia Classic in laccato bianco lucido.

informazione pubblicitaria

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Brand numero uno in Russia tra i produttori di porte da interni, con 15 anni di esperienze alle spalle e una presenza costante nelle più importanti fiere internazionali di settore (tra le quali MADE Expo a Milano, Saiedue a Bologna, Index a Dubai, Construmat a Barcellona), Sofia si prepara a prendere parte all’ultima edizione di MADE Expo con uno stand di grande valore progettuale: realizzato da Riccardo Giovanetti, l’allestimento è connotato dal largo impiego dei due colori che definiscono l’identità dell’azienda (il bianco e il rosso), e si presenta come una struttura sospesa e fluttuante nell’aria, capace di avvolgere lo spazio e di sviluppare una sofisticata relazione con luce. Impegnata a realizzare prodotti in grado di andare di pari passo con le ultime tendenze della moda e del design Sofia, oltre a realizzare porte dalle linee moderne, ha di recente lanciato una collezione di ispirazione classica presentata lo scorso anno a Mosca in occasione di Mosbuild: tra i diversi modelli, è da citare almeno Sofia Total White, che si distingue per la notevole qualità della laccatura. Forte di un catalogo aziendale che propone infinite soluzioni tecniche e una gamma vastissima di finiture in legno con cui soddisfare qualsiasi esigenza di arredo, Sofia prevede, per il prossimo futuro, altre collaborazioni con designer e progettisti italiani, così da poter offrire alla propria clientela un prodotto all’avanguardia e di elevatissima qualità estetica e tecnologica.

Le porte che arredano

Sofia Ltd Co172746 Russia Tver region, Ostashkov distr.SwapuscheTel./Fax: +7 (495) 775-75-34; +39 335 8746697www.sofiadoors.com

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Lusso accessIBILe

LE aziende italiane ADEGUANOLA PRODUZIONE ALLA nuova utenza, SENZA DIMINUIRE LA QUALITÀ.

110 / Dossier MADE / SOCIAL HOUSING

di Valentina Croci

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in tessuto, peLLe, ecopeLLe o nabuk.

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6 ottobre 2011 INTERNI•PANORAMA112 / Dossier MADe / sociAl housing

Una casa per tutti. Bella, confortevole e con il meglio del made in Italy. Non è un sogno. Lo consente il Piano Nazionale di Edilizia Abitativa rivolto a un’utenza di reddito esclusa sia dalle case popolari che dal libero mercato immobiliare. La fascia dell’housing sociale è il destino dell’edilizia nei prossimi anni, dato che il mercato interno è già sviluppato (il 75% degli italiani sono proprietari di casa) e gli immobili di lusso corrispondono a una nicchia sempre più esigua. Molti comuni hanno già aderito all’iniziativa governativa, come Milano il cui PGT (Piano di Governo del Territorio) vedrà il 35% dei nuovi insediamenti residenziali destinato all’housing sociale. FederlegnoArredo ha invitato le aziende socie a iscrivere una serie di prodotti negli Abachi dell’Arredo e delle Finiture, che serviranno alle imprese per partecipare al bando.

“Le aziende italiane hanno investito in produzioni flessibili di fascia alta. Grazie a questa flessibilità, oggi che manca questo mercato, siamo in grado di razionalizzazione i costi dei prodotti pur mantenendone la qualità”, spiega Alberto Lualdi, presidente di Lualdi Porte. “Poiché i bandi per il Social Housing prevedono forniture in buon numero, possiamo operare ulteriori economie di scala e raggiungere i prezzi previsti dai capitolati”. “Non c’è differenza tra i prodotti di catalogo e quelli per gli Abachi” chiarisce Giovanni Anzani, amministratore delegato del gruppo Poliform “all’interno dell’offerta Poliform ci sono elementi che, aggregati, possono creare sistemi d’arredo a costi accessibili. Pertanto i nostri prodotti erano già negli standard previsti”. Giorgio Peverelli, presidente della Peverelli, puntualizza: “L’iniziativa ci mostra una strada. Penso a una serie di arredi e servizi da fornire a pacchetto che riguardano anche il verde. Noi infatti proponiamo orti verticali a bassa manutenzione. Gli imprenditori devono investire in progetti comuni per spingere la ricerca e rilanciare le imprese: l’unione fa la forza!”.

A sINIsTRA, PORTAfINEsTRA albertini A duE ANTE IN lEgNO NEwPINE E RIvEsTIMENTO EsTERNO IN AlluMINIO IN cOlORE RAl, cON MEccANIsMO dI APERTuRA scORREvOlE PARAllElO.

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Dossier MADE / IMPRENDITORI / 115

QUATTRO aziende italiane SCOMMETTONO SU MADE EXPO. CON NUOVI PRODOTTI PENSATI

AD HOC PER i mercati internazionali. di Antonella Galli

PoKer D’assI

IN ALTO, GRAPHIS LIGHT, NUOVO SISTEMA DI RIMADESIO PER LA ZONA NOTTE, DESIGN DI GIUSEPPE BAVUSO. IDEATO PER CHIUDERE CABINE ARMADIO E NICCHIE, SI CARATTERIZZA PER IL PANNELLO IN VETRO LACCATO PROFILATO IN ALLUMINIO.

AL CENTRO, CRISTALYNE, IL NUOVO PATTERN DI ABET LAMINATI PENSATO DA KONSTANTIN GRCIC, NELLA VARIANTE WHITE PEAK: IL MATERIALE INNOVATIVO INCLUDE GEOMETRIE DI CRISTALLI SWAROVSKI.

Sliding doors è il titolo di un bel fi lm di Peter Howitt, in cui le porte scorrevoli sono effi cace metafora delle opportunità da cogliere. Una fi era come il Made è, certamente, una di queste: una vetrina internazionale in un settore, quello dell’edilizia, che sempre più si orienta al progetto di design. Per le aziende italiane è un’occasione per giocare le carte dell’esperienza e dell’invenzione progettuale. Come illustra Davide Malberti, amministratore delegato di Rimadesio: “La nostra azienda lavora su due settori complementari, le porte e i sistemi di arredo (cabine armadio e complementi). Al Made ci focalizziamo sulle porte: in questo settore aumenta di anno in anno l’attenzione all’aspetto estetico. Presenteremo la porta Luxor, con lo stipite in vetro e a fi lo parete, e Graphis Light diGiuseppe Bavuso, sistema dedicato alla chiusura di cabine armadio, >>

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116 / dossier made / imPreNdiTori 6 oTTobre 2011 INTERNI•PANORAMA

con pannello in vetro laccato monofronte. L’esportazione ha un ampio margine di crescita: Russia, Stati Uniti e Brasile si sono dimostrati molto ricettivi”. Anche Silvio Santambrogio, amministratore delegato di Tre-P&Tre-Più, considera l’espansione internazionale una chiave di volta: “Da qui a novembre apriremo showroom a Pechino, Mumbai, Delhi, New York: stiamo aumentando esportazione e presenza all’estero. Made è un momento importante, che forse sarebbe maggiormente potenziato da una cadenza biennale. Quest’anno presentiamo la porta Tre-D, pensata per un mercato giovane, con attenzione al rapporto qualità-prezzo. Il mercato ha bisogno di prodotti freschi, nuovi, tecnologicamente avanzati”. Per Paolo Busnelli, responsabile commerciale di Tabu, azienda di rivestimenti e pavimenti in legno, Made è un momento topico: “Debuttano quaranta articoli, tra cui il nuovo marchio BIO2, che riunisce prodotti derivati da specie legnose certificate e trattate con processi di tintoria privi di coloranti sintetici. All’apertura di due nostri showroom in Cina, si affiancano importanti realizzazioni in Europa. Per il nostro prodotto la certificazione di

sostenibilità fa la differenza”. Il valore di Made come vetrina internazionale è confermato da Alessandro Peisino, direttore commerciale di Abet Laminati: “È l’unica fiera italiana a cui partecipiamo direttamente, e quest’anno con la collezione quadriennale, portiamo tantissime novità, di decoro, colore, finiture. Come Crystaline, concepita da Konstantin Grcic: una superficie che include nella materia stessa i cristalli Swarovski. E Groove, finitura con ricercate venature di legno. Pronti a esportarle in tutto il mondo, soprattutto in Medio ed Estremo Oriente, in Russia e in Ucraina. Dove le nostre quote di mercato sono in costante crescita”.

il mercato ha bisogNo di prodotti freschi, nuovi,TecNologicameNTe avanzati. coN UN miglior rapporto qualità-prezzo.

A sINIsTRA E lATO. lA NuOvA PORTA TRE-D, che Tre-P&Tre-Più PREsENTA A MADE ExPO,

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rubrINterNIPANorama

BIENNALE IN CAMPO E design-week mania. I borghi DA COMPRARE E QUELLI DA VISITARE ad alto impatto di sostenibilità SOTTO IL SEGNO DI UN autunno PIENO DI fermento.

ESPLorazIonI Da

FLaneur

IL TESSUTO CELEBRATIVO DEI 150 ANNI DALL’UNITÀ D’ITALIA, PRESENTATO A PALAZZO DUCALE A VENEZIA IN OCCASIONE DELLA BIENNALE ARTI VISIVE, DECORATO A MANO DALL’ARTISTA MARCO NEREO ROTELLI CON VERSI DI POESIE.

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120 / rubriINterNIPANorama

Realizzata in occasione della 54ma edizione dell’Esposizione Internazionale d’Arte, Notte di luce - Stato poetico è una performance site-specifi c che, per una notte soltanto, ha portato la grande poesia italiana nel cuore pulsante di Venezia creando un suggestivo insieme di versi recitati e luminosi. L’autore dell’installazione è l’artista veneziano Marco Nereo Rotelli che, anticipando di fatto il tema della Biennale dedicato alle illuminazioni, ha scelto di proiettare sulla facciata delle Procuratie Nuove di Palazzo Ducale una selezione di versi prodotti dai più grandi poeti e artisti contemporanei italiani, da Andrea Zanzotto a Maurizio Cucchi, da Giuseppe Conte a Lucrezia Lerro. Le parole erano alternate a immagini dell’acqua di Venezia con un effetto suggestivo di luci e forme che scorrevano fl uidamente sull’architettura antica, accompagnate in alternanza dalla voce dei poeti, dai virtuosismi vocali di un soprano e dalle note di un trombettista jazz d’eccezione: il fi losofo Massimo Donà. L’installazione è stata realizzata con il supporto del lanifi cio biellese Reda, produttore di tessuti pregiati destinati alla confezione di abiti maschili, che

MOMENTI DELLA PERFORMANCE LUMINOSA DI MARCO NEREO ROTELLI, CHE HA RIEMPITO PALAZZO DUCALE DI PAROLE DI GRANDI POETI CONTEMPORANEI ITALIANI PROIETTATE SULLE FACCIATE. L’INSTALLAZIONE È STATA REALIZZATA IN COLLABORAZIONE CON REDA.

Notte DI Luce di Michelangelo Giombini

ANCHE la Biennale D’Arte DI VENEZIA RITROVA

IL fascino della poesia visiva. NE È TESTIMONE

L’OPERAZIONE DELL’ARTISTA Marco

Nereo Rotelli, CHE HA PROIETTATO

PAROLE LUMINOSE SU Palazzo Ducale.

per l’occasione ha preparato un tessuto speciale, con gessatura tricolore per il 150° dell’Unità d’Italia, che il maestro Rotelli ha decorato a mano con i versi dei poeti: calato dal loggiato durante levento, l’artista lo ha defi nito “una simbolica bandiera di unità tra ogni identità. Attraverso i grafi smi e i colori del tessuto, che incarnano la passione e il saper fare italiano” ha commentato Ercole Botto Poala, amministratore delegato di Reda, “vogliamo unirci a Marco Nereo Rotelli nell’esprimere la nostra riconoscenza a quanti si sono prodigati per cementare la coesione della nostra comunità nazionale”.

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rubriINterNIPANorama / RESTYLING / 123

PiccoLI BorGHI di Antonella Galli crescono

L’ITALIA È PUNTEGGIATA DI COMPLESSI STORICI E SONO SEMPRE DI PIÙ QUELLI CHE rinascono COME RESIDENZE, SECONDE CASE, LUOGHI DI LAVORO. A Made Expo SONO LA punta di diamante DI UN SETTORE IN CRESCITA.

IL BORGO DI PETRELLA GUIDI, NELLA VALMARECCHIA, TRA ROMAGNA, MARCHE E TOSCANA. LA ZONA, CON I SUOI BORGHI, HA RICHIAMATO ARTISTI E POETI E AMANTI DEL BIEN-VIVRE, COME I PROPRIETARI DEL NUOVO RESORT PETRELLA GUIDI HISTORICAL HIDEAWAY.

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124 / RESTYLING 6 OTTobre 2011 INTERNI•PANORAMA

I piccoli comuni IN ITALIA OCCUPANO L’87% del territorio,

OSPITANO 22 milioni DI ABITANTI, 180.000

piccole e medie imprese CHE GENERANO 8.000

prodotti tipici.

ALCUNI SPAZI DEL PETRELLA GUIDI HISTORICAL HIDEAWAY, RESORT DI LUSSO INAUGURATO A LUGLIO

NEL MONTEFELTRO (RIMINI). DISPONE DI QUATTRO CAMERE MATRIMONIALI, BIBLIOTECA, CINETECA, SALA

FITNESS, OLTRE A PATII E GIARDINI E, OVVIAMENTE, UNA GRANDE CUCINA (A SINISTRA).

Almeno una volta anche il più convinto abitante metropolitano, davanti a un antico casale o a una masseria abbandonata tra le colline, è stato tentato dal proposito: “La acquisto e la ristrutturo per le vacanze”. Le case contadine, i borghi in pietra, le antiche corti di cui è costellata l’Italia risvegliano le nostre radici rurali, anche nell’era di Internet, in cui non sembra esserci spazio per tempi lenti e vita agreste. La popolazione urbana aumenta, ma il nostro territorio, fi ttamente antropizzato, conserva ampie tracce di antichi insediamenti che fanno da

salubre compensazione alla frenetica vita urbana. Una tendenza che trova riscontro nella sempre più signifi cativa attività di recupero di piccoli borghi e complessi storici. Alcuni recenti esempi di eccellenza? Il borgo di Petrella Guidi, nell’Alta Valmarecchia, in cui Galya e Paolo Trento hanno ristrutturato alcuni edifi ci trasformandoli in un resort di lusso, con un roseto con 35 specie, un giardino con 8000 piante, orto e piccola spa (da affi ttare in toto, www.petrella-guidi.it). E ancora: il Castello di Postignano, tra Foligno e Spoleto, in Umbria, che a giugno è

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PICCOLI BORGHI CRESCONO / 125INTERNI•PANORAMA 6 OTTobre 2011

IL CASTELLO DI POSTIGNANO, NEL COMUNE DI SELLANO IN PROVINCIA DI PERUGIA, È UNO DEI BORGHI MEDIEVALI PIÙ INTERESSANTI DELLA ZONA TRA SPOLETO E FOLIGNO. IL RECUPERO INTEGRALE HA PORTATO ALLA SCOPERTA DI AFFRESCHI DEL XV SECOLO. OGGI, DOPO DECENNI DI ABBANDONO, È TORNATO AD ESSERE UN CENTRO VIVO.

ANTICHE MURA, CUORE HIGH TECHSe la destinazione primaria di molti interventi di recupero di borghi e centri storici è quella residenziale o rivolta all’ospitalità turistica, esistono intelligenti alternative per sfruttare appieno questo grande e diffuso patrimonio immobiliare. Come quella adottata dal Gruppo Art-Advanced Research Technologies, che ha sede al Pischiello (nella foto sopra), antico complesso padronale e rurale sulle dolci colline che sovrastano Passignano sul Trasimeno; il territorio circostante è denso di antichi insediamenti: è qui che recentemente George Lucas, papà di Star Wars, ha acquistato un antico monastero trasformato in villa con splendido giardino. Il Pischiello, grazie alle otto aziende che formano il Gruppo Art, è diventato sede di un centro per la ricerca, l’innovazione e la produzione di sistemi elettronici ed elettromeccanici, polo di eccellenza del territorio umbro. L’idea di trasformare l’antica tenuta dei marchesi Bourbon di Corbello, dotata di parco e vari annessi rurali, è venuta all’imprenditore Giancarlo Luigetti, che intendeva riunire in un unico luogo il centro di ricerca e quello produzione e marketing, senza sradicarli dal luogo in cui si erano sviluppati. No, quindi, a una scintillante sede tutta vetri e acciaio; molto meglio un bel palazzo della fi ne del Settecento, con le antiche case di artigiani e contadini trasformate in laboratori, sale riunioni, centri di produzione e prototipazione. (www.ilpischiello.it)

stato riaperto dopo un intervento che lo ha reso di nuovo vivibile; si tratta di un borgo arroccato attorno a una torre esagonale, risalente al Duecento, che dagli anni Sessanta era caduto in totale abbandono. La società napoletana Mirto, guidata da Gennaro Matacena e Matteo Scaramella, architetti esperti nel restauro di edifi ci storici, in accordo con Soprintendenza e Regione l’ha ricostruito e recuperato, dotandolo di infrastrutture (strade di accesso, connessioni, servizi), ma salvaguardandone integralmente le caratteristiche architettoniche. Oggi il Castello di Postignano dispone di sessanta abitazioni, negozi e botteghe, un albergo a quattro stelle e una spa, un museo dedicato alla memoria dell’antico insediamento e dei suoi abitanti (www.castellodipostignano.com). Un recupero esemplare, svolto con la competenza speciale che richiedono interventi simili. Ed è a questo

settore che si rivolge l’iniziativa ‘Borghi & Centri storici’ nell’ambito di Made Expo in Fiera a Milano, dal 5 all’8 ottobre: “Sono oltre 5.000 i borghi e piccoli centri storici in Italia con meno di 10.000 abitanti, che caratterizzano il nostro tessuto sociale ed economico” afferma Andrea Negri, presidente di Made Eventi srl; “l’iniziativa Borghi & Centri Storici affronta i temi della riqualifi cazione, del recupero e della tutela del patrimonio, oltre che del risparmio energetico e della sicurezza. Coinvolgeremo enti pubblici e privati, imprenditori e progettisti, operatori turistici e associazioni con la presentazione di casi di studio, buone prassi, prodotti, soluzioni tecniche e fi nanziarie disponibili per concretizzare un progetto strategico per l’Italia, pensato anche per attrarre investimenti dall’estero”. Si sa, gli stranieri vanno matti per i nostri piccoli borghi. Non dimentichiamolo.

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126 / rubriINterNIPANorama / SOSTENIBILE

L’uLTImA mETAmOrfOSI dI Oscar farinetti: dA mErcANTE PLANETArIO

dELL’enogastronomia dI quALITà A gENTILuOmO dI campagna d’ALTrI

(E NuOvI) TEmPI. di Matilde Battistini

Oscar Farinetti (nella FOtO) è cOnvintO che il settOre agrOalimentare e la biOdiversità diFFusa nel territOriO italianO sianO la vera grande ricchezza del nOstrO Paese.

tenuta FOntanaFredda. tutta l’acqua PiOvana viene cOnvOgliata nel lagO e utilizzata Per irrigare i terreni anche attraversO l’usO di un biOdePuratOre cOstruitO

ad hOc Per restituire l’acqua cOmPletamente Pulita in circOlO al territOriO.

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Non lasciarsi incantare dal potere ammaliatore di Oscar Farinetti non è una cosa facile. L’“uomo dell’ottimismo”, il creatore della galassia Eataly, non ama rispondere alle domande ma racconta con un fiume di parole la “sua” storia. Si definisce un comunista non estremista che adora le sfide impossibili e che è innamorato di tutto quello che fa e che lo circonda. Cambia mestiere ogni dieci anni perché odia l’abitudine. La considera un freno alla felicità umana e allo sviluppo. Nonostante il successo planetario di Eataly, in continua espansione di fatturato, negozi e

notorietà – a marzo 2012 è prevista l’inaugurazione del magastore di Roma (“l’Eataly più grande del mondo”) mentre l’apertura dello store di New York è stata celebrata dal fior fiore della stampa americana – Farinetti ha quindi deciso di abbracciare una nuova avventura: trasformare l’azienda vinicola di Fontanafredda (a Serralunga d’Alba) in un progetto integrato dove l’amore per la cultura e la valorizzazione dei prodotti agricoli si fondono in un paradiso di conoscenza e armonia. «La Riserva Naturale di Fontanafredda si regola sul concetto di agricoltura buona e sana: 122 ettari che producono 1 milione di bottiglie l’anno con i propri vitigni e una vendita di 7 milioni di bottiglie complessive grazie all’impiego di uvaggi provenienti da coltivatori diretti della zona, ai quali sono state date regole severissime per la produzione sostenibile. Non solo. L’azienda è completamente autarchica e autosufficiente nella produzione di alcune materie prime utilizzate in cucina e nell’impiego delle acque e delle fonti di concimazione del suolo. Attraverso la riduzione drastica dei bisolfiti e grazie all’utilizzo di lieviti autoprodotti di origine

non solo eataly

>>

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6 OTTobre 2011 INTERNI•PANORAMA128 / SOSTENIBILE

naturale, stimiamo di arrivare entro breve anche a zero residui chimici nella lavorazione dell’uva». Ascoltandolo su una panchina immersa nella natura ti lasci trasportare dalle sue parole in piena, dimenticando che i suoi paradisi di delizie sono i satelliti di un impero economico che fattura ogni anno 200 milioni di euro e che la sua capacità di “convincere dialogando” è espressione di un talento nel campo del marketing fuori dal comune. Lo ha dimostrato anche la sua ultima avventura civico-mediatica (www.7mosse.it): la traversata transoceanica, capitanata da Giovanni Soldini, che da Genova a New York ha fatto convivere a stretto contatto, e sopravvivere all’onda lunga dell’Atlantico, personaggi del mondo dell’industria, della gastronomia, dello spettacolo e della cultura che diffi cilmente si sarebbero visti insieme seduti intorno a un tavolo: Riccardo Illy, Lella Costa, Davide Scabin, Piergiorgio Odifreddi, Antonio Scurati, Alessandro Baricco, Mario Brunello, per citarne solo alcuni. Come tutte le cose che fa Farinetti, Fontanafredda è una azienda agricola che non si limita a produrre beni di consumo ma viene caricata di valori immateriali. Il suo fi ore all’occhiello è la Fondazione Mirafi ore, dedicata a Emanuele Alberto (conte di Mirafi ore e fi glio della Bella Rosina e di re Vittorio Emanuele II) e al concetto di Resistenza Permanente. «L’obiettivo della Fondazione è cercare di ripristinare lo spirito critico nelle persone attraverso una selezione mirata di letture, dibattiti e passeggiate tematiche nel “Bosco dei Pensieri”, l’ultima riserva arborea rimasta intatta nella Bassa Langa. Il bosco è la mia opera d’arte: un omaggio alla natura che continuamente cambia pur rimanendo sempre la stessa. Alla fi ne di questo percorso fi losofi co-didattico-esistenziale si è diventati migliori». Lasciandosi alle spalle questa oasi di pace – capace di fruttare 40 milioni di euro di fatturato nel diffi cile 2010 e di attirare più di un migliaio di visitatori ogni fi ne settimana – ci convinciamo una volta di più che Farinetti abbia colto nuovamente nel segno, precorrendo abitudini di vita e di consumo. Il suo buen retiro, fondato sulla condivisione di valori positivi e sulla sostenibilità ambientale, è (anche) una riuscita e lungimirante operazione di mercato.

“ENTRANDO A Fontanafredda FAI ESPERIENZA DI QUALCOSA DI inaspettato: A VOLTE TROVI QUELLO che non stavi cercando”.(TONINO GUERRA)

LA PIÙ GRANDE BOTTAIA D’EUROPA. UN PATRIMONIO INESTIMABILE DI BOTTI DI ROVERE E TINI DI ACCIAIO DOVE SI AFFINA IL BAROLO E GLI ALTRI VINI

DELL’AZIENDA: DOLCETTO E NEBBIOLO. QUI SI PASSEGGIA E TRANSITA IN MEZZO A 12 MILIONI DI LITRI DI VINO, DI CUI 3 MILIONI DI BAROLO.

INTERNO DELLA FONDAZIONE (LA LIBRERIA): AL CONCETTO DI “RESISTENZA PERMANENTE” SONO STATI DEDICATI 11 PRESIDI A TUTELA DI VALORI IN PERICOLO

DI ESTINZIONE: POLIS, FUTURO, MEMORIA, TERRA, INTEGRAZIONE, INFORMAZIONE, LEGALITÀ E COSTITUZIONE, SALUTE, ARMONIA, LAVORO E RICERCA, BELLEZZA.

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130 / rubriINterNIPANorama

del cliente, evitando di spingere forzatamente sulla novità solo per una questione di tendenza”. E ancora, “La caratterizzazione del cibo nasce in base al tema dell’evento. E quello che ci distingue è proprio la diversificazione”. be*Cooking è stata infatti scelta da marchi del design e della moda molto diversi, da Christian Dior a Coin, Gianfranco Ferré e Oviesse. E, per la Fondazione Arnaldo Pomodoro gestiscono in esclusiva il servizio di catering. “Sebbene gli stili richiesti siano i più diversi e personalizzati, scegliamo di non seguire le mode che impongono forti contrasti di sapori e cucina fusion. Piuttosto, un fattore ricorrente nei menu è la sostenibilità. Perfino nel caso del finger food – il famoso cibo in mini porzioni da consumarsi con le mani – utilizziamo materie prime di stagione coltivate in aree limitrofe, riducendo così i costi e le emissioni causate dal trasporto. Il menu a chilometro zero è ideale non solo per ridurre l’impatto ambientale, ma per incentivare la cultura del mangiar sano”. Così, possiamo incontrare cubotti di riso alla milanese con spuma di stracotto di vitello piuttosto che miniquiche alle mele con provolone di Cremona.

in alto, allestimenti alla Fondazione arnaldo Pomodoro di milano

della quale be*Cooking gestisce in esclusiva il catering. soPra. una messa in scena del buFFet

dei dolci con tradizionali alzatine e candelabri Presso la location

milanese offiCine del volo.

SI può lAScIAre Il segno ANche SeNzA ecceSSI. PuNtANdo

SullA qualità del cibo, PerSoNAlIzzAzIoNe e meSSA

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mIlANeSe dI catering.

A tutto food

Il successo di una serata non lo decreta solo la qualità di cibo e servizio ma anche la scenografia dell’ambiente. Nel catering è importante saper interpretare l’occasione e il mood della serata con la declinazione di stili diversi. Parole d’ordine “unicità” e “flessibilità” verso il cliente. Ma senza eccessi. Ce lo spiega la giovane società di catering be*Cooking, nata a Milano nel 2010, con due sedi distaccate a Roma e a Torino e che fa della “giusta misura” il suo cavallo di battaglia. “È necessario superare le esasperazioni del recente food design per riscoprire, da un lato, una cucina più semplice e genuina negli ingredienti, dall’altro, una scenografia che punti su dettagli forti e caratterizzanti”, spiega Luigi Grillo, direttore commerciale. Nonostante allestimento e menu cambino a seconda dell’evento – dal cocktail all’open day, dal coffee break alle cene di gala – be*Cooking intende mantenere una coerenza tra cibo e messa in scena. Si punta su un mix tra tradizione e innovazione. Apparecchiature lineari sono arricchite soprattutto dall’illuminazione: foreste di candele sui banchi, occhi di bue puntati sui tavoli, banconi di servizio retroilluminati. Scenografie che accompagnano menu fantasiosi ma riconoscibili. “Tradizione nell’ispirazione e innovazione anche nella presentazione del piatto. Come nel caso dei popolari arrosticini d’agnello, riletti con yogurt alla menta, cilindro di paté all’arancia caramellata e biscotto alle noci. Interpretiamo le esigenze

di Renata Giorgi

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132 / rubriINterNIPANorama

IL MONDO DELLA MODA APPROCCIA SEMPRE PIÙ LE NUOVE tecnologie.

È IL CASO DI Piquadro CHE NELLE SUE BOUTIQUE

PROPONE ACCESSORI IN cuoio di alta lavorazione artigianale

personalizzabili GRAZIE A UN’APPLICAZIONE iPAD.

di Claudia Foresti

DUE DIVERSE FASI DELLA LAVORAZIONE A MANO DEI PRODOTTI DELLA COLLEZIONE DI PIQUADRO A TIRATURA NUMERATA E PERSONALIZZATA GRAZIE ALL’APPLICAZIONE PER IPAD.

Per l’autunno-inverno 2011, Piquadro, il brand di prodotti di pelletteria professionali e da viaggio tecnologici, funzionali e di design, presenta Sartoria, l’esclusiva collezione artigianale made in Italy. Sintesi originale di design e tradizione, la collezione fonde l’anima tecnologica dell’azienda con l’antica maestria degli artigiani toscani. Cartelle porta computer e porta iPad, portablocchi e altri piccoli accessori di stile sono

fabbricati a mano in un laboratorio artigiano dove, da generazioni, si tramanda l’arte della lavorazione di selleria. I prodotti sono connotati da bordi a taglio vivo, cuciture a vista con il fi lo cerato e l’estrema attenzione al dettaglio. Il pellame utilizzato, proveniente da rinomate concerie toscane, è una pregiata vacchetta pieno fi ore dalla mano morbida e pastosa, conciata al vegetale, secondo un procedimento che rispetta l’ambiente, con l’uso di tannini vegetali, quebracho, mimosa, estratto di castagno, aniline pure e olii naturali. Ogni pezzo della collezione è contraddistinto da un numero progressivo che ne garantisce l’unicità, mentre un piccolo tricolore nell’accessorio porta indirizzo simboleggia la provenienza e la realizzazione tutta italiana di questa linea. Può essere acquistato in una delle boutique Piquadro selezionate, dove la collezione è disponibile in cuoio naturale, oppure può essere realizzato su ordinazione e personalizzato. Tramite un’applicazione per iPad il cliente può confi gurare a proprio gusto una selezione di modelli in uno dei tre pellami e colori alternativi disponibili, scegliendo fra tre diversi tipi di fi niture in metallo, sei colori del fi lo per le cuciture e tre colori per la fodera interna. Il prodotto ordinato verrà poi recapitato direttamente al domicilio del cliente con un certifi cato recante il nome dell’artigiano che lo ha realizzato. Al suo interno un’etichetta in pelle riporterà, invece, il nome del proprietario insieme alla dicitura ‘made in italy’.

Tecno-SaRTorIA

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Forma & colore

uN Nuovo rossetto dAl desIgN glamour

e accattivante coNFermA lA strAtegIA

dI deborah milano A FAvore dI packaging

creAtIvI e d’Autore. uN tocco dI stIle A FIor

dI labbra. di Renata Giorgi

La Maxiterra Bronze attraction e iL nuovo rossetto MiLano red,

disegnati da Mario triMarchi per deborah milano.

iL packaging oro freddo deL rossetto è in contrasto

con La vivacità deLLe texture.

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Forma ergonomica e immagine scultorea per il nuovo rossetto Milano Red di Deborah Milano disegnato da Mario Trimarchi/Studio Fragile. Il prodotto conferma la ricerca di un’estetica democratica intrapresa dall’azienda dal 2000 che ha visto la produzione di cosmetici con packaging e texture accurati pur mantenendo l’accessibilità che contraddistingue il marchio. La democratizzazione estetica ha trovato forma nelle recenti linee di cosmetica, tutte firmate da Trimarchi, e nei cofanetti make-up del pop designer Stefano Giovannoni. Deborah Milano riconosce nel design un plus valore che conferisce al prodotto accuratezza e un’immagine accattivante e riconoscibile rispetto al panorama indistinto delle merci. Lo studio visivo dei cosmetici, dunque, non si limita alle texture e ai colori, ma approfondisce le caratteristiche espressive delle confezioni che aggiungono anche una dimensione tattile. E da semplici prodotti d’uso, si trasformano in oggetti da toccare. Nel caso del rossetto Milano Red di Deborah Milano, il packaging si presenta in un elegante colore oro freddo e satinato. Un volume semplice, geometrico

ma in movimento, che riflette la luce in modo dinamico sulle superfici a differente inclinazione. La sensazione calda e morbida dell’oro si contrappone ai colori vibranti degli stick. Un vero e proprio “guardaroba” di colori per vestire le labbra delle donne – da cui il riferimento nel nome a Milano, capitale della moda. Dinamicità e dimensione tattile sono caratteristiche che si ritrovano anche nei precedenti packaging di design: la maxiterra Bronze Attraction sembra un sasso di fiume levigato in un inconsueto colore cioccolato, mentre il mascara Lash Creator accentua la sagoma organica del fusto con linee nere in rilievo gommate. Colore e forma sono le due anime che ispirano il marchio e che accrescono l’esperienza del fruitore. Deborah Milano ha intrapreso una strategia “design oriented” anche a livello di comunicazione: dal 2008 l’azienda partecipa con installazioni personali alla Design Week milanese. Con la strategia di design Deborah Milano vuole esprimere le caratteristiche internazionalmente riconosciute al made in Italy: creatività, cura del particolare e gusto.

ricerca di materiali soft touch e di forme

scultoree: è la filosofia di un’azienda

design addicted.

136 / Packaging 6 ottobre 2011 INTERNI•PANORAMA

SEMPRE PROgETTATI dA MARIO TRIMARchI Il MAScARA lASh cREATOR E l’OMbRETTO EffETTO SASSO. Il dESIgN PuNTA SIA SullE fORME IRREgOlARI E IN MOvIMENTO chE Sul cONTRASTO cROMATIcO.

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La manifestazione aperta a tutti i cittadini con l’obiettivo di diffondere una contagiosa voglia di scoprire, imparare, esplorare trasformerà per quattro giorni Milano in un esemplare catalizzatore di creatività. Milano Design Weekend ha il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura, Expo, Moda, Design del Comune di Milano e dell’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Milano e ha il contributo anche di alcune tra le più importanti istituzioni dell’arte e della cultura milanese, quali il Triennale Design Museum e le Case Museo che hanno rinnovato la loro adesione e il Museo del Novecento, il Civico Museo Archeologico, la Borsa Italiana, il Conservatorio e l’Orto Botanico che partecipano per la prima volta alla kermesse. Si tratta di un evento che riunisce il mondo della produzione, della distribuzione e dei media per creare una grande piattaforma di comunicazione capace di rispondere alle esigenze di un consumatore sempre più informato ed esigente. Un’iniziativa unica nel panorama nazionale vista la presenza congiunta di Gruppo Mondadori e Gruppo RCS che, con un grande network di testate dedicate all’arredamento, lavorano insieme ad un progetto che sostiene il mercato e la distribuzione. Con un programma fittissimo collega, in una grande rete di relazioni, showroom monomarca, negozi multimarca di arredamento, bookshop museali e department store. Coinvolti anche musei, studi di architettura e le principali librerie dei due gruppi editoriali in città. Durante tutta la durata della manifestazione, i negozi aderenti saranno chiamati ad interpretare, attraverso allestimenti

e appuntamenti dedicati, il tema che dà il titolo a questa edizione che suggerisce un incontro aperto, ravvicinato, tra la città, il design e l’arte. Nell’ambito della manifestazione Electa, sulla scia del consenso e del successo dell’anno scorso, organizza anche quest’anno un programma di percorsi tematici che coinvolgeranno le Case Museo (Villa Necchi, Museo Poldi Pezzoli, Bagatti Valsecchi e Casa Boschi Di Stefano) dove, tra racconti e chiacchierate con critici, storici dell’arte e giovani archeologi, si avrà una visione insolita e originale di alcuni scorci della città. In più, per aprire la manifestazione sia ai bambini che alla comunità straniera che vive a Milano o a chi si trova di passaggio, per lavoro o in vacanza, sono state organizzate visite guidate per i bambini al Museo del 900 e visite guidate in lingua spagnola (Museo Poldi Pezzoli) e in lingua inglese (Museo del 900). Le case Museo riservano oltre 750 ingressi gratuiti. Un’altra novità di questa edizione sono le visite guidate da giovani archeologi della scuola di Specializzazione dell’Università degli studi di Milano al Museo Archeologico e alle rovine di epoca romana, l’adesione al circuito delle visite guidate del Museo del 900, della Borsa Italiana, dell’Orto Botanico e del Conservatorio.

“Diamoci del Tu. DIAloghI TrA arte e design” è Il TemA DellA secoNDA eDIzIoNe DellA mANIFesTAzIoNe cITTADINA orgANIzzATA DA gruPPo moNDADorI e gruPPo rcs Per sosTeNere l’eccellenza del made in Italy.DAl 6 Al 9 oTTobre, quATTro gIorNATe NoN-sToP.

mIlano DesIgn WeekenD 2011

a lato, la vista dalla sala Fontana del Museo del novecento.

sotto, la sala da pranzo del Museo Bagatti valsecchi.

in Basso, la BiBlioteca del conservatorio.

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