Articolo Panorama Economy

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La stra teg ia delle az ien d e n el l ’ era globa l e Un progetto di Econ omy in c o l la b o raz i one c on Mi c ro s o f t Conoscere e guidare l’impresa 7

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Conoscere e guidare l'impresa

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La stra teg ia delle az ien d en el l ’ era globa l e

Un progetto di Econ omy in c o l la b o raz i one c on Mi c ro s o f t

Co n osce re e gui da rel ’ im p re sa

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A l l ’ inizio degli anni 90, quando Howard Dresn er,a na l i s ta del gruppo Gart n er, c oniò il term ine B u s i -ness intelligence ( Bi), le im p rese ita l iane si muove-vano in un c ontes to pro d u ttivo to ta l m ente sga n c ia todalle in fo rmaz i oni, intese c ome as set s tra teg i c o. Nelm ig l i o re dei casi, i pro cessi az ien dali si trasc inava n os u l la base di es p erienze dirette di merca to o del fi u-to del l ’ im p ren d i to re. Neppure la tecn o l og ia, ch eaveva già svi l u p pa to le prime soluzioni per ra cc o-g l iere da ti e in fo rmaz i oni utili ad ana l i z zare i pro-cessi az ien dali in un c ontes to dinamico di merca to,ri u sc iva a sfon dare il doppio muro che isolava l’im-p resa da l l ’ in n ovaz i on e. In Ita l ia l’affermaz i one del la Bu s in ess intel l igen ce èc o sa abbas ta nza recente. E più che le pro ce d u re e ip ro cessi im p o rta ti dalle multinaz i onali ang l o sas s o-ni, la brecc ia che ha porta to la Bi nelle grandi in d u-s trie di casa nostra è lega ta sosta nz ia l m ente a duefa tto ri di c ri ti c i tà per il sistema pro d u ttivo: il tag l i odei c o s ti e l’adeg u a m ento alle disposizioni norma ti-ve sia naz i onali che sov ra naz i onali. In ques t ’ o tti ca,p erò, sfugge il senso pro fondo del la Bu s in ess intel l i-gen ce, lasc iando in evi d enza solo la prima fa cc ia ta :fo rn i re al ma nager strum enti e in fo rmaz i oni che glip erm ettano di pren d ere dec i s i oni. Non neces saria-m ente le mig l i o ri. I primi passi del la Bi in Ita l ia son os ta ti in fa tti cara tteri z za ti da un im p iego «ta tti c o »d elle in fo rmaz i oni dispon ibili da parte del ma nage-m ent. Quasi c ome se si vo l es se giocare in difesa, fareca tena cc i o. Solo da qualche anno a ques ta parte sic om in c ia ad av verti re l’es igenza, da parte delle im-p rese, di nu ovi moduli che pro iettano l’orga n i z za-z i one az ien dale verso una stra teg ia a tu tto ca m p o.Tesi ques ta c o rrob o ra ta dai num eri. Negli ultimi treanni, in fa tti, il merca to del la Bi è pas sa to da 365 a405 milioni di euro, c on tassi di c resc i ta into rno al5% annu o. E le previ s i oni lasc iano presag i re che lac o rsa non sia fin i ta, tu tt ’ a ltro. A l la piena c on sa p e-vo l ez za del ma nager, però, va agg i unto lo sfo r zod el la tecn o l og ia, che ha porta to sul merca to soluzio-ni meno c om p l i ca te.Fo rse è il caso di dire più intel l igenti .

giovanni francavilla

Ed i to riale

M I C R OSO FT

S O M M A R I O

P R O G E T TO P M I

CO N OSCERE E GUIDARE L’ I M P R ESALa st ra tegia delle aziende nell’e ra globa l eD i retto re res p o n sa b i l e : Se rgio Lu c i a n oCo o rd i n a m e nto edito r i a l e : G i ovanni Fra n cav i l l aTesti a cu ra di: Fra n cesco Di Martile - Indigo Co m m u n i ca t i o nP ro g etto gra fi co : Adriano Attu sHa co l l a b o ra to a questo fa sc i co l o : N et Co n s u l t i n gI nfo g ra fi ca : E l eve r.it - I l l u st ra z i o n i : G a stone MencheriniA l l e g a to a E c o n o m y n. 28 dell’11 luglio 20 07.

CO N O S C E R E E G U I DA R E L ’ I M P R E SAVoglio un busin ess intel l igente3 DOMANDE A . . .Ste fano Fo rtuna to, res p on sa b i l eservizi Co rp o ra te governa n ce di KpmgI L D O C E N T EFe d erico Ra j o la: Bas i l ea 2 non è ta b ùI L C AS O /1S cara m u z zaG overn iamo la nostra soluzion eA TU PER T UMa tteo Mi l l e: Tecn o l og ia e pro cessi per la mas saN U O V E F RO N T I E R EN asce la pmi Co rp o ra ti onCO M P LI A N C EFa c i l e, c ome ri s p ettare la leggeI L C AS O / 2I la pa kA bb iamo im pa cch etta to i da tiT E C N O LO G I A /1 S Q L S E RV E RLeggere l’im p resa c on il da ta baseP RO D OT T IBam, un c ru sc o tto in az ien daI L C ASO/3 Fon d erie Offi c ine Mecca n i che Ta cc on iU na c o la ta di in n ovaz i on eT E C N O LOGIA/2 EXC E LFi ltri e c o l o ri in ta b el laM I C RO S O FT MAPPOINTIl giro del mondo in un c l i c

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O CCHIO AL LO G OOGNI V O LTA C H E I N CO N T R II L LOGO «MICRO S O FT PM I » ,NEI T E STI DI QUESTOFAS C I CO LO POT R A IA P P RO FO N D I R EL ’ A RG O M E N TO T R AT TATO SU LS I TO MICRO S O FT, DIGITA N D OI L S E G U E N T E I N D I R I Z Z O :

pm i . m ic ro s oft.com / p rogetto pm i

II

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Il merca to del la Bu s in ess intel l igen ce è in fo rte c resc i ta .Esplode il num ero di in fo rmaz i oni. Lo sto rage arra n ca .

N el 2006 il merca to ita l iano del la Business intelligence( Bi) ha supera to i 400 milioni di euro, c on fermando il trend di c resc i ta positivo degli ultimi tre anni. In aum ento il num ero delle in fo rmaz i oni c rea te su intern et: sec ondo stime di Idc nel 2010 ragg i ungeranno 1 milione di peta by tes (pari a 1 biliardo di by te). La c resc i taes p on enz iale delle in fo rmaz i oni però pone un prob l emadi arch iviaz i one: nel 2010 lo sto rage dispon ibile sarà solodi 600 mila peta by tes .

III

L ’ invas i one dei by te

Voglio un busin es s

U na vi s i one integra ta di da tie pro cessi az ien dali serve ap ren d ere dec i s i oni im p o rta nti. E la stra teg ia c o invo l ge tu tti. Dal ma nager all’ultimo addetto.

CO N OSCERE E GU I DARE L’IMPRESA

inte l l ige nte

è un impre n d i t o re italiano che continua ap ro d u rre televisori rigorosamente made in Italy, inbarba alle multinazionali giapponesi, tedesche ec o reane. È noto alle cronache economiche per ilmodo d’intendere il ruolo d’impre n d i t o re: «Iogestisco la mia azienda senza bisogno di sindacati.Risolvo le cose direttamente. Ho nella tasca destra isoldi che entrano e in quella sinistra i pagamenti daf a re. Controllo tutto da solo e senza bisogno di altri».U n ’ a u t a rchia gestionale, insomma. Inutile aggiungereche la quota di mercato dei suoi prodotti è andataman mano scemando. Colpa della globalizzazione?Può darsi. Certamente, però, non l’ha aiutato ilc o n t rollo di gestione «alla mano», meno eff i c i e n t ed’una soluzione più moderna, computerizzata ec o n t rollata da esperti amministrativi, commercialisti efiscalisti. Una situazione paradossale e rara? Larisposta è incerta. Se si legge il bicchiere mezzo vuoto

C’ della diffusione degli strumenti informatici gestionalitra le imprese italiane da 10 a 500 addetti, si nota cheil 43% utilizza pacchetti software elementari esemplici che, sommato al 12% che non utilizzaa ffatto programmi gestionali, supera la metà dellei m p rese. Se invece si guardano le cifre del bicchieremezzo pieno si contano il 19% che utilizza soluzionigestionali prodotte da software house italiane, il 16%che ha soluzioni ad hoc (la gran parte sviluppata incasa), il 7% usa gestionali verticali (perché lespecificità del segmento industriale sono tali dar i c h i e d e re particolarità non standardizzabili), e il 3%che utilizza Enterprise re s o u rce planning ( E r p )i n t e rnazionali. Insomma, la fotografia delle piccole emedie imprese italiane mostra che siamo indietrorispetto a Paesi europei dove c’è una forte presenza dim i c ro i m p rese, e con molto terreno da re c u p e r a re. Lasituazione attuale ha radici storiche. Fino a non molti

Bi, ava nti a grandi pas s i I n fo rmaz i oni a 15 zeri

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anni fa il professionista o il piccolo impre n d i t o repoteva gestire artigianalmente la propria contabilità.Poi sono venute le multinazionali e hanno port a t onelle aziende una nuova figura professionale: ilc o n t ro l l e r, personaggio che fa le pulci alle spese ei n c rocia dati diversi per dare informazioni sullo statodi salute dell’azienda. I controller hanno trovato neglis p re a d s h e e t, i fogli elettronici, lo strumento elettivoper le loro elaborazioni e le rappresentazioni grafiche. I software gestionali, che hanno preceduto i foglie l e t t ronici legati all’avvento dei pc, hanno visto, all o ro interno, la nascita di appositi moduli funzionalidedicati al controllo di gestione. Fino all’aff e rm a r s idegli Enterprise re s o u rce planning che costituisconoun salto qualitativo rispetto alla pre c e d e n t egenerazione dei sistemi gestionali, fornendo unavisione integrata di dati e processi dell’azienda. La crescente complessità dei processi aziendalirichiede sistemi specializzati con tempi di sviluppo einvestimenti significativi. Spesso questi sistemi hannocompiti critici per il funzionamento dell’azienda ed èpiù conveniente integrarli che sostituirli. I dati e lei n f o rmazioni vengono distribuiti su computer e

database diversi. Il tutto si complica ulteriorm e n t econ la crescita dimensionale delle aziende, l’apert u r adi nuove unità produttive o di filiali, senza parlaredella globalizzazione. Cresce quindi l’esigenza dia v e re una base dati dove le inform a z i o n iconfluiscano dalla periferia e dai diversi sistemi,a ffinché il vertice dell’impresa possa avere sempresott’occhio il reale andamento aziendale. I flussi dicassa, gli stati di avanzamento delle produzioni, leazioni commerciali, l’attività del personale e ilraggiungimento degli obiettivi aziendali sono dati chedevono essere raccolti, confrontati, elaborati e resi inf o rma immediatamente fruibile e compre n s i b i l eattraverso indicatori, grafici e re p o rt a disposizione dichi deve contro l l a re e di chi deve decidere. L’Erp è labase per avere l’azienda sotto controllo, ma ènecessario consolidare in un database comune lei n f o rmazioni con un’operazione, che viene dettadata ware h o u s i n g.

SOMMERSI DALLE INFORMAZIONI. Ma i dati non sonogenerati solo all’interno dell’azienda. All’esterno, sui n t e rnet e presso molte banche dati a disposizionedelle imprese, o derivanti dall’imponente scambio dicomunicazioni da e verso l’azienda: ci sono enorm iquantità di dati utili se fruibili in modo org a n i z z a t o .Idc stima che le informazioni create sui siti intern e ttoccheranno i 988 Exabyte (Eb, un miliardo dim i l i a rdi) nel 2010, con un incremento annuo del57,4% a part i re dai 161 Eb stimati nel 2006. To rnando ai confini aziendali, il vero nocciolo dellaquestione è trasform a re i dati in informazioni, vale ad i re capire il senso delle cose interpretando ilsignificato che i dati portano con sé quando vengonoi n c rociati ed estratti secondo diversi criteri. Oggiesistono molte soluzioni tecnologiche che vannosotto il nome di Business intelligence (Bi), unatecnologia preconizzata da Howard Dre s n e r, analistadel gruppo Gart n e r, nei primi anni Novanta e cheassommava molte idee precedenti e soprattuttoquanto fino allora aveva per nome Dss, D e c i s i o ns u p p o rt system.

M I C R OSO FT

« Le piccole e medie im p rese ita l iane sono ca-paci di grande fles s ib i l i tà e riesc ono a c om-p etere sui merca ti internaz i onali c on en o rm eca pa c i tà in n ova tiva. Pu rtro p p o, si affi da n oq u asi sem p re alla ca pa c i tà im p ren d i to ria l e. Ilri p en sa m ento del la pro p ria orga n i z zaz i on e,l ’ u ti l i z zo intenz i onale del l ’Information te -c h n o l o g y (It) per c reare pro cessi pro d u ttivi al-terna tivi, c o s tru i rsi va ntaggi c om p eti tivi, spes-so non viene neppure preso in c on s i d eraz i o-n e. Pi ccole im p rese sono e piccole res tera n n o.Q u es to è il nocciolo del prob l ema Pmi». Q uando Stefano Fo rtunato, 48 anni, bocc o-

n ia n o, dotto re c om m erc ia l i s ta e revi s o re c on-tabile ma, sopra ttu tto, res p on sabile dei ser-vizi Co rp o ra te governa n ce del la società di c on-s u l enza Kpmg, atta cca a par lare dello sta todei pro cessi orga n i z za tivi nelle Pmi, non gi-ra into rno al prob l ema c on troppi fronzoli, loin q u a d ra nel mirino sub i to: le piccole im p re-se se vog l i ono c rescere devono apri rsi allatecn o l og ia. L’alterna tiva è rima n ere in unad im en s i one picc o la, provin c ia l e. In altre pa-ro l e, ri sch iano di rima n ere intra p p o la te neim ecca n i smi del merca to, facile pre da del lac on c o rrenza .

3d omande a:ST E FA N OFO RT U N ATOR E SP O N SA B I LE S E RV I Z ICO R P O R AT E G O V E R N A N C EDI KPM G

IV

G es ti onale cercas iLa quota di im p rese che usa n ole diverse ti p o l og ie di sistem iges ti ona l i .

I marg ini delle pmi I m p rese che uti l i z zano sistem idi Bu s in ess intel l igen ce p er c lassi dim en s i ona l i .

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La stra da verso Bas i l ea 2 e i nu ovi c ri teri c ontabili Ias è ancoral unga, ma il passo delle piccole e medie az iende ita l iane è bens o s tenu to. «Se fino a qualche mese fa c ’ era una scarsa c on o scen-za sulle prob l ema ti che lega te a Bas i l ea 2 e agli Ias, in ques ti ulti-mi tempi ho nota to che il livello di c on o scenza da parte delle pm iè dec i sa m ente aum enta to. Si ca p i sce da c ome le ba n che ha n n o

interp reta to Bas i l ea 2, anche in ch iave di marketing: fanno c om un i ca-z i one verso le im p rese anche medio-piccole per gara nti re loro un buonl ivello di c on o scenza e ma nten ere la relaz i one c on il c l iente». È la tes ti-m on ia nza di Fe d erico Ra j o la (fo to), pro fes s o re di orga n i z zaz i one az ien-dale e dei sistemi in fo rma tivi del l ’ U n ivers i tà Ca tto l i ca di Mi lano e diret-to re del Ceti f ( Centro sulle tecn o l og ie in n ovaz i one e servizi fina nz iari )d el la Ca tto l i ca .

A n co ra oggi, però, molte im p rese vivono le nuove diret tive come unfa rdello buro c rati co .È ch iaro che Bas i l ea 2 pone vincoli stringenti per la ces s i one di un c re d i-to o di un affi da m ento. Le ba n che devono ca l c o lare i ri schi opera tivi es o tto s tare a determ ina ti c o e ffi c ienti tra pa trim onio ed es p o s i z i one sulm erca to. E in ques to senso c’è magg i o re attenz i one da parte delle pm ia l la re daz i one dei loro bilanci. Ma poi è ov vio che un ra p p o rto tra ba n cae im p resa c on s o l i da to da anni rende tu tto più sem p l i ce.Che co sa intende dire ?Che se non c’è tras parenza sui bilanci è più difficile per la ba n ca farea d ffi da m enti di un certo livel l o.E c’è un modo per m i s u ra re la t ra spa re nza ?Al Ceti f a bb iamo prova to ad appro fon d i re le moda l i tà di re p o rti s ti cas ta n dard i z za ta in term ini di c om un i caz i one verso il setto re ba n cari o. Es iamo arriva ti a un model l o, che im p iega il sistema Navi s i on di Mi c ro-soft, ca pa ce di fo rn i re automa ti ca m ente la va l u taz i one del l ’ im p resa aid iversi modelli in fo rma tici utlizza ti dalle ba n ch e. Poi alcune ba n ch efo rn i sc ono anche un servizio c ontabile fi sca l e, ma non sem p re il c l ienteè pro p enso a farsi c on o scere da l la ba n ca fino in fon d o.In def in itiva, Ba si l ea 2 è un va ntaggio o uno sva ntagg i o ?N el breve periodo può sem b rare uno sva ntagg i o, ma a reg ime si av ràuna sem p l i fi caz i one di accesso al c re d i to.

Fe d erico Ra j o la :Bas i l ea 2 non è ta b ù

Il vantaggio competitivo, però, viene anchedall’elaborazione delle informazioni che pro v e n g o n odall’interazione coi clienti e fornitori o dalle analisi edai trend di mercato, indispensabili per farep revisioni attendibili o per cogliere l’opportunità chesi apre su un nuovo mercato. Molti gli stru m e n t itecnologici disponibili che forniscono diversi livelli diestrazione dei dati per la generazione automatica dire p o rt, che provvedono a elaborare le inform a z i o n i ,i n d i v i d u a re le aree critiche e rappresentarle pere v i d e n z i a re scostamenti o tendenze diversamented i fficili da individuare, realizzando il cosiddettod a s h b o a rd o cruscotto aziendale. Sono soluzioni che stanno diventando sempre piùd i ffuse. Il mercato della Bi in Italia è in forte cre s c i t ada anni e anche il 2006 ha segnato un incremento del5,7% sull’anno precedente. La complessità dellesoluzioni in circolazione, i costi e la difficoltà dellal o ro implementazione hanno finora limitato laclientela alle grandi imprese, soprattutto alle fascemanageriali di vertice. Ma anche quelle di mediedimensioni ora stanno prendendo consapevolezzadel vantaggio che strumenti del genere possonop o rt a re. La legislazione, da parte sua, impone che visiano strumenti che aiutino in modo intelligente ad i s c r i m i n a re l’utilizzo delle informazioni in possessodell’azienda: si pensi alla legge di tutela della p r i v a c yche impone misure per la loro conservazione e nerestringe l’uso. Solo strumenti informatici adeguatipossono aiutare a rispettare la legge. La spintam a g g i o re, però, alla diffusione di strumenti di Bi èquella che si sta verificando a opera di Microsoft che,un paio d’anni fa, annunciò la propria strategia di «Bi alle masse»: ogni persona, nella sua funzioneaziendale gerarchicamente anche piccola, deve averele informazioni di supporto che la aiutino a svolgerecon consapevolezza il proprio ruolo nellagenerazione del valore. Ogni rotella dell’ingranaggioaziendale, nel suo piccolo, messa in condizione dia v e re le informazioni adeguate potrà svolgere meglioil proprio compito contribuendo al successodell’azienda.

È un des tino segnato ?Certa m ente no. Da parte degli im p ren d i to ric’è una c on sa p evo l ez za di fondo che bisognau ti l i z zare meglio i da ti, le in fo rmaz i oni, la c o-n o scenza dispon ibile in az ien da e fu o ri. Inq u es to senso è di aiuto il ca m b ia m ento leg i-s la tivo che porta a c ontro l lare meglio la pro-p ria attivi tà. È il fa tto re «com p l ia n ce». Ch epuò tras fo rmarsi in una grande opportun i tà .D iventare una «com p l ia n ce integra ta»: da unaparte si rive d ono i pro cessi per in seri re c ontro l l ied es sere diligenti verso la legge, da l l ’ a ltra sica p i sce che fa cendo l’una c o sa, si può mig l i o-

rare la qualità dei pro cessi, la relaz i one c o ic l ienti. Insom ma, l’It può diventare un fa tto-re abilita nte per ragg i ungere un nu ovo sta to diges ti one az ien da l e, più integra ta ed effi c ien-te. E si av rebbe anche un altro ben e fi c i o. Q ua l e ?Si aiuterebbe a ri s o l vere il prob l ema gen era-z i ona l e. Tras feri re la ca pa c i tà del fon da to re inp ro cessi stru ttu ra ti aiuta a tras feri re l’im p ren-d i to ria l i tà ai succes s o ri. Un im p ren d i to re - ma-nager orga n i z za l’az ien da c on rego l e, ma n-s i onari, job desc ri p ti on, budget, c ontrollo di ge-s ti on e, c onta b i l i tà in d u s tria l e, fa sì che anch e

senza di lui l’az ien da sa che c o sa deve fare. Ild i fficile è tras feri re la vi s i one olisti ca del-l ’ az ien da .Si sp i eghi meglio, le im p rese hanno una vi-sione olisti ca ?Del l ’ arte di fare im p resa: c ong i ungere c rea ti-vi tà, fa ntas ia, percez i one di c ome va il merca-to, vi s i one dei ca m b ia m enti in funz i one dinu ovi ob iettivi stra tegici. Ve d ere una relaz i o-ne tra fa tti dispara ti che portano a scenari fu-tu ri. E a n che in ques to la tecn o l og ia del la B u -siness intelligence può aiutare a fare c ome fal ’ im p ren d i to re.

I LP R O FE SSO R E

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XIIM I C R OSOFT

n via Fasano, a Napoli, il via vai è continuo: 3 milapersone al giorno visitano l’esposizione di profilati dif e rro, assi di legno, attrezzi per lavoro e hobby,t i n t u re, arredi per interno e per giardino... QuiScaramuzza è un baluardo della distribuzione nelSud Italia, che si scontra con nomi altisonanti comeCastorama o LeRoy Merlin. «La nostra centenariaesistenza è la dimostrazione che si può farcela anchec o n t ro gruppi dalle capacità finanziarie immense separagonate alle nostre» dice Francesco Scaramuzza,43 anni, capoazienda della terza generazione. « Tra le varie rivoluzioni che abbiamo portato c’è stataquella informatica: eravamo convinti che per vinceredovevamo automatizzare pro c e d u re e forn i re nuovis e rvizi. Siamo stati tra i primi a pro p o rre ai clienti ilcash and carry nel settore ferramenta e utensileria.Poi buttammo via tutto l’impianto dati che c’era sulvecchio computer System 36 e ricominciammorinnovando l’It». Scaramuzza è un pro f o n d oc o n o s c i t o re degli strumenti informatici. «Per ottomesi ci concentrammo a fare l’analisi dell’azienda e ad i s e g n a re i flussi organizzativi e le nuove pro c e d u reamministrative. E ci scrivemmo tutto il software danoi. Oggi nel mio team ho persone che sono in gradodi interv e n i re, modificare e perf e z i o n a re il vestito checi siamo cuciti addosso».Poche cifre per compre n d e re la mole di dati gestiti:ogni anno vengono emessi oltre 300 mila documentidi vendita, tra scontrini e fatture; gli articoli codificatie inseriti nel database sono circa 80 mila; ogni mesevengono aggiunti circa 300 nuovi item e altre t t a n t ivanno in f a c e o u t. «Av e re il governo della nostrasoluzione ci consente di automatizzare ilr i a p p rovvigionamento delle merci» dice Scaramuzza.

I

Ter za gen eraz i on eIl Gruppo Sca ra m u z za nasce nel 1897 conil primo neg ozio di ferra m enta. Oggis iamo alla ter za gen eraz i one affia ncatad a l la quarta. A l la holding di fa m i g l iafanno capo la Sca ra m u z za Ferro, ch ecom m erc ia l i z za pro d otti sideru rgici, conla lea d ership in Sud Ita l ia (il 50% deiricavi del gruppo); la Sca ra m u z za Lin eaWo rk ( ferra m enta e uten s i l eria perp rofes s i on i sti) e la Sca ra m u z za Fai da Te( brico lage e arred a m ento). Infine laQ u a rk che cu ra i servizi delle az i en d ed e l la holding.

Fra ncescoSca ra m u z za,

43 anni, dal 19 89a l la guida

d e l l ’ om on im og ru p p o. La società

è stata fon d ata dal nonno Gen n a ro

Sca ra m u z za che nel 1897 ap rì il primo neg ozio in Rua Cata lana,

nel cu o re di Nap o l i .

G overn iamo I LCA S O / 1 SC AR AMUZ ZA

S E RVIZIO FOTO G R A F I CO DI SA LVATORE LA P O RTA

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«I cinque buyer non devono fare altro che appro v a rei riordini. Vengono assistiti nella fase di immissionedelle caratteristiche dei nuovi prodotti, da cuidipende la bontà di funzionamento dell’interosistema».

UN DATA WAREHOUSE COME CERV E L LO. L’ a l t r aconseguenza di un sistema informativo sottoc o n t rollo è l’implementazione delle soluzioni diBusiness intelligence. Molte applicazioni gestionalisono ospitate su sistemi Windows Server sui quali èinstallato il database Sql Server 2005 che attingei n f o rmazioni da tutti i database di re p a rto aziendali:dalla logistica al sistema di email e instant messaging,alla gestione del sito web che ha funzione illustrativadella vasta gamma di prodotti disponibili nei puntivendita. Il data ware h o u s e che viene così costituitoriassume i dati qualitativi della conduzionedell’azienda man mano che si modificano. «Abbiamotutti i dati online e in tempo reale» conferm aScaramuzza. «Abbiamo fatto un grande lavoro dianalisi e di modellazione, con l’aiuto del Part n e rM i c rosoft Small Business Specialist «SmsEngineering», nella costruzione del database Olap,ossia dei dati incrociati tra loro in infinite varianti,così che ciascuna area aziendale ha a disposizioneogni tipologia d’estrazione». La soluzione Sql Analisys Services consente die v i d e n z i a re i fenomeni che avvengono nelle vendite,per esempio: suddivise per tipologie di cliente, per

fascia di prezzo, per evidenziare la stagionalità deip rodotti, le aree geografiche, gli andamenti deglio rdini proposti dagli agenti esterni. «Posso incro c i a rela periodicità delle visite con le tipologie dei pro d o t t iacquistati dai clienti e scoprire se, per esempio, uncliente o una zona geografica non assorbe come inp recedenza una certa tipologia di merce» diceScaramuzza. «Potrebbe significare che qualchec o n c o rrente ci attacca sui prezzi o sulla tipologiad ’ o ff e rta. Sono informazioni importanti da passareall’agente esterno per pre d i s p o rre con lui unastrategia di risposta».Intanto, la parte analitica tiene sotto controllo latempistica dei pagamenti, aggregando le are egeografiche, le fasce dei clienti o segnalando casid ’ i rregolarità part i c o l a re. «In questo caso» continuaScaramuzza «abbiamo predisposto Sql aff i n c h égeneri e utilizzi automaticamente con Report i n gS e rvices un avviso al manager con l’invio di unmessaggio in posta elettronica. Tutti i re s p o n s a b i l id ’ a rea hanno la possibilità di leggere il re p o rt onlinema potre b b e ro non aver posto attenzione allacriticità. Il sistema, dunque, interviene a sottolinearela necessità d’un intervento. È insomma la tecnologiache si fa supporto al business. Il principio sul qualeho ispirato tutto il sistema informativo, compresa laBi» dice Scaramuzza. Difficoltà nella intro d u z i o n edelle novità non ve ne sono state. «Gli strumenti cheabbiamo predisposto sono facili e non modificano ilmodo consueto di lavorare .

VII

Il gru p p oSca ra m u z za conta su 135 addetti e ha rea l i z zato un ac resc i ta dei ricavia n nui a doppia c ifranello sco rso bien n i o.A l la sede sto rica di Napoli sta peraffia nca rsi un neg ozio a Nolanel centrocom m erc iale Vu lca n oBu on o, progettatoda Renzo Pia n o.

la nostraLa società ca m pa na della grande di s t ribuzione ha puntato tut to sull’It. Un data ba se at tinge info rmazioni da tut ti i repa rti. Per svi l u p pa re ana l i si ,ges tire i flussi aziendali e te n ere d’occhio i co n co rre nti. In tempo rea l e .

s o l u z i o n e

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atteo Mille, nel suo pere g r i n a re tra le piccole emedie aziende italiane nel suo ruolo di dire t t o reS e rver & Tools Business Group di Microsoft Italia, siè fatto un’idea precisa di ciò che gli impre n d i t o r ivanno cercando per re n d e re più competitive le loroi m p rese e re a g i re con efficacia alla competizionei n t e rnazionale. «La principale necessità delle

o rganizzazioni» dice Mille«è migliorare l’eff i c i e n z adei processi e spre m e re ilmassimo valore da quantohanno in casa. Ilripensamento dei pro c e s s i ,automatizzando anche lafiliera dei partner e deiclienti, serve a conquistare

quella agilità che permette di re a g i re con rapidità ep recisione alle mutevoli esigenze dei merc a t i » .

E come si fa a spre m e re il massimo da ciò che siha in ca sa?Bisogna trasform a re i dati che ogni org a n i z z a z i o n ep roduce in informazioni; poi trasform a re lei n f o rmazioni in conoscenza e intelligenza. Mi spiego:ogni azienda produce una valanga di dati,indipendentemente dalle dimensioni che ha. Se perònon vengono correlati tra loro, non se ne coglie

Il segreto? Tras fo rmare i da ti in in fo rmaz i oni. E q u indi in c on o scenza .Solo così l’orga n i z zaz i on ed iventa intel l igente.

l ’ i n f o rmazione che contengono, non riesco autilizzarli in modo intelligente per sviluppare ilb u s i n e s s .

E questa è la Bu s i n ess inte l l i g e n ce?Metti assieme le due cose: la tecnologia che aiuta as p re m e re le informazioni dai dati con la revisione deip rocessi, che consente di essere più agili e risponderepiù rapidamente, e ottieni la Business intelligence. LaBi, applicata al mercato, significa conoscere leesigenze dei clienti e quindi per esempio farep romozioni mirate sul territorio o a fasce di clienti;applicata al processo operativo, invece, mi perm e t t edi analizzare le prestazioni di ogni pezzod e l l ’ o rganizzazione e ne migliora l’efficacia; applicataalle risorse umane fa scoprire che tra i dipendenti hodelle competenze non espresse al meglio dellepotenzialità; usata in amministrazione, l’ambito nelquale la Bi è più tradizionalmente usata, dà in temporeale le informazioni sui flussi di cassa e permette dif a re previsioni più precise sulla base dei trend storici.

Q u a nta Bi c’è nelle imprese ita l i a n e?Il mercato in generale ha toccato i 130 milioni di europer le sole piattaforme tecnologiche e cresce a tassiannui del 7%. Il dato interessante, però, è che il tassod ’ i n c remento nel mercato delle medie imprese è del15%: anch’esse si rendono conto che la Bi perm e t t edi generare maggior valore aggiunto.

E Microsoft che cosa pro p o n e?La Bi per le masse. Partendo dalla piattaforma SqlS e rver 2005 che off re strumenti quali I n t e g r a t i o nS e rv i c e s, Analysis Serv i c e s, R e p o rting Serv i c e s eutilizzando strumenti come Excel, le piccole impre s ehanno già molte possibilità di estrarre significato daidati. Col primo server possono tro v a re utili glis t rumenti di analisi e di re p o rtistica compresi neldatabase Sql. Chi ha dimensioni aziendali ocomplessità organizzative maggiori può avvalersi deic ruscotti grafici di Business Score c a rd e sfru t t a re lefunzionalità di planning e budgeting incluse inP e rf o rmancePoint Server che verrà rilasciato sulm e rcato nel prossimo autunno.

ATU PER TU: PAR L AMATTEO MILLE

M ATTEO MILLE ,D I R E T TO R E

D I V I S I O N E S E RV E R& TO O LS B U S I N E S S

G ROUP DI MICRO S O FT

I TA LI A

Tec n o l ogiaep ro ces s i

p er la massa M

M I C R OSO FT

13 0M I LIONI DI EURO, I L G I RO D’AFFA R ID E LLE P I AT TA FO RM ET E C N O LO G I C H ED E LL A B I

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Due as set che si in c ro c ia n o.Primo: ges ti re i da ti c on unserver e un da ta base relaz i ona l ep o rta c on sé num ero s i s s im iva ntaggi nel la c on d u z i on eo p era tiva del l ’ az ien da .S ec ondo: l’adeg u a m ento e ilri s p etto delle disposizioni dil egge diventa più sicuro everi fi cabile da qualun q u ea u to ri tà e orga n i smo dicerti fi caz i one del la qualità dei

p ro cessi. L’im p o rta nza del lac o s i d d etta «com p l ia n ce» alled i s p o s i z i oni norma tive, in fa tti ,p o rta c on sé la neces s i tà diten ere sotto c ontrollo i da tip ers onali (legge sulla priva c y )c on politi che per il loro uti l i z zom o lto res tri ttive. Ma non solo. Ilri s p etto delle norma tivep erm ette di avere sem p re lecarte c ontabili in ord ine efa c i l i ta l’im p resa che si rivo l ge

alle ba n che per otten erec re d i to, aiutandole a ri s p ettarele direttive ba n carie di Bas i l ea2. Ques ti non sono che esem p i .Ecc o, dun q u e, che l’uti l i z zo diSql S erver e un attento studio dida ta wareh o u s ing perl ’ es traz i one dei da ti qualita tiviaz ien dali aiutano anche ao s servare la c om p l ia n ce c onm inor fa ti ca .

Fa c i l e, c om eri s p ettarela legge

S CO PRI T U TTI I DETTAGLI SU L S I TO :pm i . m ic ro s oft.com / p rogetto pm i

IX

Lo sc reen mostral ’ integ raz i one di

ap p l icaz i oni Bu s in es sinte l l i gence grazie

a Sh a re Po int.

N UOVE FRONTIERE: CO R PO R ATE PERFO R MANCE MANAGEM E N T

e s t i re meglio l’impresa è l’obiettivo principale diqualunque responsabile di vertice aziendale: fare inmodo che i processi organizzativi siano più fluidia ffinché le decisioni vengano recepite e attuaterapidamente; stabilire degli obiettivi re a l i s t i c i ,conosciuti e condivisi dall’organizzazione, e delletappe di avvicinamento al loro raggiungimento;m o t i v a re ogni individuo in azienda affinché siasoddisfatto di ciò che fa e gratificato per quantocontribuisce allo scopo comune.

O LTRE LA BUSINESS INTELLIGENCE. Si tratta di attivitàche rispecchiano una logica di fondo semplice:m i g l i o r a re il modo di lavorare in rapporto ad e t e rminati parametri che portino a una riduzionedei tempi, a un rispetto delle previsioni, a uni n c remento del posizionamento competitivo neic o n f ronti d’un concorrente o, complessivamente,delle quote di mercato. Attività che vengono definitecome Corporate Perf o rmance Management ( C p m ) ,ossia la più recente evoluzione dei concetti che sonostati sviluppati storicamente sotto l’ombrello piùgenerale della Business intelligence (Bi). Microsoft harecentemente completato una prima fase d’undisegno strategico a tutto tondo della Bi. Dopol’acquisizione lo scorso anno delle tecnologie dianalisi dei dati della società Pro C l a r i t y, infatti, ilq u a d ro sarà completo con la presentazione diP e rf o rmancePoint Server 2007, una soluzionecompleta e integrata di Corporate Perf o rm a n c eManagement, che rappresenta una evoluzione diBusiness Score c a rd Manager e ProClarity Analytics.Le organizzazioni possono migliorare le pro p r i ep restazioni dando a tutti i dipendenti la possibilità di

p i a n i f i c a re, definire budget, pre v e d e re, generarere p o rt e definire s c o re c a rd (il termine deriva dalfoglietto dove si segnano i punti nel gioco delle cart e )delle attività utilizzando l’interfaccia familiare diM i c rosoft Office System e le tecnologie Sql Serv e r. Ci si potrebbe, però, spaventare all’ idea dic o n s i d e r a re la propria azienda complessa come unacorporation sulla quale innestare strumenti di Cpm.Niente di tutto ciò. Infatti unasoluzione molto apprezzata dallemedie imprese sono i nuovi Micro s o f tExcel Services, servizi specifici per lavisualizzazione web dei fogli Excel. Lapotenza, le funzionalità e la facilità diaccesso di Excel 2007 sono allap o rtata di tutti gli utenti delle intranet.Gli Excel Services sono compre s inella più recente versione di Off i c eS h a rePoint Server 2007, l’ambiente software che, conla semplice tecnologia web, serve a condividere sullarete aziendale ogni documento e informazione utileall’azienda. Le analisi e i re p o rt, generati con gliAnalisys Services e i Reporting Services di Sql Serv e r,sono pubblicati sull’ambiente condiviso diS h a rePoint e diventano fruibili dall’interao rg a n i z z a z i o n e .

Pia n i fi care, defin i re budget o gen erare re p o rt. Oggi la picc o la im p resa può disporre di tecn o l og ieu ti l i z za te fin o ra solo dalle grandi orga n i z zaz i on i .S o l u z i oni semplici, funz i onali e alla porta ta di tu tti .Per ges ti re al meglio le pres taz i oni del l ’ az ien da. E centrare l’ob iettivo di ogni ma nager.

Na sce la pmi Co rp o rati onG

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messo a punto, per esempio, un sistema diconfezionamento sottovuoto delle pizze fre s c h e ,evitando così la catena di distribuzione del grandef reddo e prolungando la vita utile del prodotto dapochi giorni a 4-5 settimane; oppure forn i s c esoluzioni d’imbustamento immettendo gas inerte chep rolunga la vita a carne, pasta fresca o form a g g i o .«Dove c’è da avvolgere vario materiale con unapellicola lì siamo noi» dice Masciadri. «Ogni annovendiamo in tutto il mondo circa 600 sistemi capacidi confezionare dagli 80-100 pezzi al minuto (buste atenuta ermetica per carne, pizza, pasta) ai 700-1.200pezzi al minuto per le carte telefoniche o cioccolatiniche non necessitano di tenuta ermetica».

COME ESSERE A TEAT R O. Cinque anni fa Ilapak hacambiato radicalmente la propria arc h i t e t t u r ai n f o rmatica di supporto: dalle soluzioni indipendentie isolate per ogni fabbrica e sede estera si è passati inb reve a una soluzione uniforme con la scelta diM i c rosoft Dynamics Nav come soluzione diEnterprise re s o u rce planning, Microsoft Office comes t rumento per il Collaboration, l’adozione di SqlS e rver come database motore dei dati generati inazienda e di SharePoint come portale aziendale per lacondivisione della documentazione, al collegamentodi tutte le sedi in alta velocità mediante virtual privatenetwork. «Ogni fabbrica o sede commerciale ha unap ropria soluzione, perché in molti casi non si puòc o n t a re su larghezza di banda di comunicazioneadeguata» dice Masciadri. «Oggi il data ware h o u s e

M I C R OSOFT

Presenzag l oba l eCon un fattu rato 2006 di 150m i l i oni di fra nchi svi z zeri (80 milioni di euro c i rca )e 420 addetti, Ilap a k ha una presenza cap i l la re nei mercati di tu tto il mon d o. Ha 15 societàcom m erc iali contro l lated i retta m ente dal gru p p o, le piùrecenti in Cina, Brasile e Ma l es ia.

ome si confezionano i cioccolatini tutti uguali ep e rfetti, con le nocciole al posto giusto che sporg o n odalla barretta in ugual misura e nella stessaposizione? Con soluzioni tecnologiche che, peresempio, provvedono tramite ventosine robotizzate ap re l e v a re, raddrizzare e inserire i cioccolatini lungo lalinea di confezionamento così che la carta argentata lirenda identici l’uno all’altro. «Sono queste le richiesteche ci vengono dai clienti» dice Marco Masciadri,

G roup Inform a t i o nTechnology &O rganization Manager diIlapak. «Noi lisoddisfiamo sviluppandomacchine automaticheche provvedono alc o n f e z i o n a m e n t oo t t i m a l e » .Ilapak è una piccola

multinazionale industriale dal forte connotatoa rtigianale. La specializzazione produttiva nelpackaging a film termoplastici risale a 40 anni fa; lasede centrale è in Svizzera a Lugano e gli stabilimentip roduttivi sono a Nova Milanese e ad Arezzo. Ledimensioni, dunque, sono più vicine a una mediai m p resa e non paragonabili alle multinazionalic o n c o rrenti. «Ma qui emerge la nostraspecializzazione e uno dei fattori della nostracompetitività: ogni anno creiamo e bre v e t t i a m osoluzioni originali per aiutare i clienti a port a re sulm e rcato nuovi prodotti per nuovi mercati». Ilapak ha

C

Cinque anni fa l’az ien dasvi z zera ha integra to le soluzioni in fo rma ti ch e.Oggi ogni sede c on d ivide le pro p rie in fo rmaz i oni. E la c rea tivi tà si fa pro ces s o.

A bb ia m oI LCA S O / 2 I L APAK

im pa cch etta to i d ati

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Nelle im m agini as in i stra, alcuni im p ia ntip ro d u ttivi di Ilap a ck, las o c i età svi z zera che sista fa cendo certifica re la qualità dei suoip ro cessi di Info rm ati ontech n o l ogy da Ern st &Yo ung. A d estra, i pro d otti con fez i on aticon pellico l eterm o p la stich ed e l la società svi z zera .

XI

di Lugano riceve i dati dai database delle sedi. Suquesti abbiamo utilizzato la modellazione fornita dals e rvizio di analisi di Sql per forn i re una re p o rt i s t i c aspecifica a ogni funzione dirigenziale aziendale».Centralmente si possono vedere lo stato dellevendite, quello dell’avanzamento delle commesse, lasituazione del cash flow. «Secondo il ruolo» aggiungeMasciadri «filtriamo i dati e li forniamo al pre s i d e n t e ,al dire t t o re finanziario e al magazziniere che habisogno di sapere lo stato della movimentazione deiricambi che, per noi, è un fattore essenziale dels e rvizio al cliente. L’utente sta come a teatro: vede la scenografia di sintesi delle informazioni che gli servono, ma non sa nulla di quanto accaded i e t ro le quinte».Della squadra informatica di Masciadri fanno part eun paio di addetti al networking, due per il contro l l odel ciclo di vita dei processi, uno per la gestioneo rdini e uno per assistere gli utenti sul gestionale. «Ci siamo avvalsi di ottimi collaboratori esterni delp a rtner Microsoft Observing di Cernusco sulNaviglio, nel Milanese, che fa parte di un networki n t e rnazionale» continua Masciandri. «Per me è stato

decisivo, oltre alla multiterritorialità di Micro s o f tDynamics Nav, poiché qui decidiamo le cose chesono da fare ma, nella implementazione in periferia, èil partner cinese di Observing che dialoga in cinesecol mio partner locale». Due i momenti cardine dellanuova strategia It: l’adozione di SharePoint e glis t rumenti di Business intelligence. «Il vert i c eaziendale appoggia l’innovazione It» aff e rm aMasciadri. «Abbiamo impiegato un po’ per abituaregli utenti e trasferire le informazioni sparse nel port a l eS h a rePoint che oggi conta su 50 gigabyte di dati. Ora, però, il product manager o l’agente che habisogno di sapere se e come abbiamo risolto ilp roblema dell’imbustamento della mozzarella, peresempio, cerca nelle informazioni presenti inS h a rePoint, si connette col collega che ha seguitoquel progetto, apprende i nostri fattori vincenti e sip resenta al cliente più preparato. Giorno dopo giorn osento, dalle continue richieste di nuove inform a z i o n iche mi arrivano dagli utenti, che anche la Bi staentrando nell’utilizzo quotidiano. Per continuare ac re s c e re dobbiamo puntare sulla creatività e sulmiglioramento dei processi interni».

A s in i stra, Ma rcoMa sc ia d ri ,res p on sabile It, conLu c iano S ottile (a destra) diretto regen erale ep res i d ente dellaI lap a k di Luga n o.

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M I C R OSO FT

Se fin i sce la benz ina si accen d ela spia e suona unav vertim ento. Perché non avereq u a l che c o sa di simile anch ed entro l’az ien da? Un c ru sc o ttoche in d i chi ai res p on sa b i l id ’ area e su su, fin oa l l ’ a m m in i s tra to re del ega to,c on differenti livelli di sintesi edi segnali d’allarm e, che è inc o rso un im p revi s to, che c ’ èq u a l che c o sa che non va c om e

al solito, che qualche fa ttoeccez i onale ri ch iede unim m e d ia to intervento? Lari s p o s ta a ques to ques i to son ole soluzioni di Business ActivityM o n i t o r i n g ( Bam), che servon oad affermare in az ien da unsano principio: per ca p i re c om evanno le c o se, serve misurarle eo cc o rre trovare il modo diren d ere c on frontabile enum erico anche ciò ch e

a p parentem ente sem b ras o la m ente qualita tivo. A l la base di ques torag i ona m ento, che è inu ti l enasc on d erselo sta muoven d osolo ora i primi passi tra ima nager delle piccole e medieim p rese, sono i K e yPerformance Indicator ( Kpi) ch ep o s s ono aiutare appunto ac om parare anche in fo rmaz i on ie non solo da ti num erici. Nel

Ba m ,un c ru sc o ttoin az ien da

M I C R OSO FT

TEC N O LO G IA/1 SQ LS E RVER

o dicono molte ricerche sulle migliori praticheo rganizzative: le imprese dove si lavora meglio sonoquelle nelle quali ognuno sa qual è il proprio postonell’ingranaggio dell’organizzazione. Tra le modalità più recenti per re n d e re tutti piùp a rtecipi nell’organizzazione aziendale c’è lad i ffusione degli strumenti di Business intelligence(Bi), ovvero delle informazioni salienti che aiutano ao r i e n t a re le proprie azioni nel modo più eff i c i e n t everso gli scopi aziendali. Storicamente, la Bi è statad i ffusa in azienda nei re p a rti che hanno più bisognodi contro l l a re le leve del denaro, ovvero gli

amministrativi e i finanziari,che avevano prima d’altrinecessità e possibilitàd ’ i n t e rv e n i re e corre g g e reeventuali errori per ilbusiness. Poi, la tecnologiadella Bi ha trovato anchealtri settori come fru i t o r ii m p o rtanti: i re s p o n s a b i l ic o m m e rciali e di marketinghanno potuto, grazie ai

c ruscotti grafici di sintesi, conoscere meglio ilsuccesso geografico di certe politiche di vendita o dicomunicazione oppure misurare e confro n t a re lep e rf o rmance di vendita di settori merceologici o diagenti commerciali. E così via.La Bi è diventata sempre più diffusa. Ma con glis t rumenti disponibili sul mercato, tali progetti did i ffusione sono stati utilizzati quasi esclusivamentedalle funzioni più alte nella gerarchia org a n i z z a t i v a .Qui è intervenuta Microsoft con la propria sceltastrategica: anche la Business intelligence, comeelemento importante per accre s c e re la pro d u t t i v i t à

XII

L

S em p l i ce c ome Excel ,solido c ome un da tabase relaz i ona l e. Lanu ova soluzione diMi c ro s o f t in c ro c ia lein fo rmaz i oni. Vi ta l ip er il ma nager.

Leggere l’im p resa

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ventaglio di tecn o l og ie pro p o s teda Mi c ro s o f t p er la B u s i n e s si n t e l l i g e n c e, il pro d o tto che piùdi altri è es p res sa m entep rogetta to per disegnarem o d elli di va l u taz i on e,a ttingere ai da ti dei c ubi Ola p( O n l ine A na l y ti cal Pro ces s ing )p re d i s p o s ti c on Sql S erver 2005A nalysis S ervi ces nel d a t aw a r e h o u s e e ren d erli es p l i c i ti inim mag ini da l l ’ im m e d ia to

s ign i fi ca to è Mi c ro s o f t O ffi ceBu s in ess S c o recard Ma nager2 0 05. Un progra m ma che moltevo lte viene interp reta to soloc ome c omodo e fa c i l ep ro d u tto re di ta b el l in enum eri che (score card) o dic o l o ra ti s s imi c ru sc o tti(d a s h b o a r d) c on ta nto disema fo ri verdi e rossi, oppure dic o l o rare appro p ria ta m ente unama p pa ge ogra fi ca c on le

p erfo rma n ce delle ven d i te, peresem p i o. Al c ontrari o, la parte piùintel l igente di B u s i n e s sScorecard Manager è pro p rio laca pa c i tà di c om p o rre, dai da tidei c ubi, quegli in d i ca to ri dip res taz i oni (Kpi) ch ed iversa m ente non sarebb ero nées tra tti dai da ti grezzi az ien da l iné vi s ibili e quindi fru ibili c ongrande sem p l i c i tà .

XIII

S CO PRI T U TTI I DETTAGLI SU L S I TO :pm i . m ic ro s oft.com / p rogetto pm i

aziendale, non è aff a re che si debba re s t r i n g e re apochi. Anzi, quanto più l’informazione accuratap e rmea tutte le funzioni dell’organizzazione tantopiù le decisioni saranno rapide e si risponderà inmodo più efficace alle mutate esigenze del mercato. Elo strumento che più tradizionalmente vieneutilizzato per pescare da una massa indistinta di datinumerici i grafici che indicano le tendenze e gliscostamenti è proprio Excel che, nella più re c e n t eversione in Microsoft Office 2007, ha incre m e n t a t oin modo considerevole proprio la facilità dimanipolazione dei dati per favorirne una letturarapida e intelligente.

COST RUIRE UN CU BO DI DATI. La chiave di volta, però, diun qualsiasi sistema di Business intelligence è ildatabase che raccoglie e conserva in unica copia idati aziendali e li tiene sempre in ordine. Qui ilsuccesso di Sql Server è la dimostrazione che anchela piccola e media, grazie proprio all’uso del databaseSql, ha in casa il motore per govern a re con maggioreoculatezza le proprie informazioni. Senza lanecessità di aggiungere altro, dentro Sql Server sonoc o m p rese due tipologie di servizi: quelli per farel’analisi e la modellizzazione dei dati e quelli perg e n e r a re automaticamente rapporti chesottopongono al lettore solo i fenomeni import a n t inascosti dentro i dati del database.Tra le pre rogative più apprezzate dagli sviluppatori diapplicazioni è, anzitutto, il fatto che Sql è l’ideale peri n t e g r a re dati da database disparati e costituire il d a t aw a re h o u s e, vale a dire la sommatoria di tutte lei n f o rmazioni essenziali risucchiate dalla periferia eda altre applicazioni e sistemi anche non Micro s o f t .Questa funzione di Extract transform and load (Etl)

ha prestazioni da software da grande impresa ma èc o m p resa anche nelle versioni Sql funzionanti neis e rver delle piccole e medie imprese. È grazie aqueste e altre capacità di filtro e ripulitura dei dati chei servizi di analisi (Analysis Serv i c e s) possono esseremolto più efficaci nel fare il cosiddetto data mining,ossia analizzare i dati con precisi criteri di selezioneper scovare correlazioni lì dove sare b b e ro richiestediverse giornate di lavoro per estrarli manualmente.Gli algoritmi utilizzati sono quanto di più sofisticatoe con nomi esoterici: analisi bayesiane, associative, disequenze di clustering, temporali, di reti neurali,re g ressive logistiche o lineari.Insomma, è grazie a queste capacità analitiche che sipossono costru i re i cosiddetti cubi di dati: l’incro c i odi tre serie di dati che permettono di evidenziareentità business, calcoli e metriche diverse. Dopo averelaborato tutti i dati, lo strumento del Report i n gS e rvices di Sql fornisce al manager il confronto diquanto l’analisi ha evidenziato rispetto ai Kpi, i K e yp e rf o rmance indicator che costituiscono il raff ro n t ocon le aspettative del budget, o della media dels e t t o re, o del dato storico. La visualizzazione delre p o rt è simile a quanto l’utente è abituato a vederecon Excel. La diff e renza sostanziale, però, è che los c o re c a rd, ovvero il grafico a colori, mette in risalto ifenomeni eccezionali, nel caso del re p o rt di Sql èd i rettamente connesso con i dati del data ware h o u s ee non ai dati del disco fisso del pc dell’utente. Conuna operazione di drill down, ossia dia p p rofondimento del dato eccezionale letto sulgrafico, si può accedere ai dati che lo hanno generato.Semplice all’uso come Excel ma con la solidità d’undatabase relazionale, com’è Sql, che fa accedere tutti imanager alle stesse informazioni di base.

il data ba sec on

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XIVM I C R OSOFT

on c’è niente da aggiungere: «Il rosso chelampeggia, gli schizzi di metallo fuso e i fiumi dellecolate di ghisa rievocano, nelle Fonderie Ta c c o n i ,l’immagine di un vulcano in piena attività». Questa èla prima frase che dal sito web presenta la FonderieO fficine Meccaniche Tacconi di Assisi, tra le piùi m p o rtanti realtà produttive metalmeccaniches i d e ru rgiche del Centro Italia. Qui vengono re a l i z z a t iil 30% dei turbo-charger per auto al mondo oltre acollettori di scarico, supporti per sospensioni e altrip a rticolari. Il settore automobilistico è infatti l’ambitop roduttivo privilegiato dall’azienda che, oltre allafabbrica di Santa Maria degli Angeli, ai piedi dellacollina di Assisi (Perugia), ha da poco avviato unnuovo stabilimento in Romania. La data delle prime colate risale al 1962 e la famigliaTacconi ha pian piano scalato i gradini del successocon salti che hanno portato l’azienda dai 3,7 milionidi euro di fatturato del 1989 agli attuali 60 milioni die u ro con 300 addetti, processi e certificazione diqualità internazionali. L’innovazione tecnologica,infatti, è una costante nell’azienda umbra. F o n d e re, per quanto mestiere antico, non è cosasemplice: il metallo fuso di ghisa, con le aggiunte dialtri metalli e composti secondo la produzione dare a l i z z a re, entra nella forma «in terra a verde» e manmano raff redda. Se la forma non è progettata conogni cura, il naturale restringimento del metallo può

p o rt a re a errori di fusione invisibili ma tragici: cricchei n t e rne, dimensioni dell’involucro errate, e via diquesto passo. Ecco, dunque, che alla Tacconi amanoa ff i a n c a re il cliente fin dalle prime fasi dellap rogettazione del pezzo così da far presente anche aip rogettisti, grazie all’esperienza che solo un fonditorepuò avere, quali forme evitare perché suscettibili dip roblemi in fase di fusione. Una integrazione che sirealizza sin dal momento della condivisione deidisegni delle forme sui computer dedicati al Cad(Computer aided design) e alla simulazione.

DAL DESIGN ALLA FONDERIA. Con l’espansione delleattività oltre confine, Pietro e Luca Ta c c o n i ,consiglieri delegati della famiglia alla conduzioned e l l ’ i m p resa, hanno puntato su nuovi strumenti chec o n s e n t i s s e ro ai manager di contro l l a re ogni aspettosia della produzione sia della gestione dell’impresa. Ilsistema di Enterprise re s o u rce planning (Erp) in usoin azienda non era sufficiente a tenere sotto contro l l oi lavori della fonderia e, soprattutto, a considerare ilnuovo stabilimento romeno rendendo semplice

N

Da A s s i s ia l la Roma n iaLe Fon d erie Offic ine Mecca n iche Ta cconi di Assisi pro d u cono il 30% dei tu rb o -ch a rger p er a u to ven d u ti nel mon d o. La società è stata fon d ata nel 19 62 d a l la fa m i g l ia Ta cconi. L’az i enda oggisviluppa un fattu rato di 60 milioni di euroe ha da poco av viato uno stab i l im ento in Rom a n ia .

Stefano Rossi, part n er Mic ro s oftI sta nte e con s u l ente delle Fon d eri e

Ta cconi nello sviluppo d e l la Bu s in ess inte l l i gence .

I LCA S O / 3 FO N DERIE OFFICINE MECC AN I CHE TACCO N I

L ’ im p l e m e ntazione dei si s te m iinfo rmatici ha perm es s oa l l ’ azienda um b ra di monito ra rei suoi livelli di pro d ut tività. In Ita l ia e in Ro ma n ia .

U na c o la ta diin n ovaz i o n e

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c o n o s c e re lo stato delle cose per poter rapidamented e c i d e re e agire. La scelta proposta da FilippoScarponi, responsabile controllo di gestione e It, diu t i l i z z a re Microsoft Sql Server come motore didatabase che interagisse con il gestionale da unap a rte e con gli altri sistemi di re p a rto dall’altra, daldesign alla fonderia. Grazie alla consulenza delp a rtner Microsoft Istante, nella persona di StefanoRossi, è stato così avviato un progetto di C o n t e n tmanagement system e di Business intelligence.La chiave di volta della nuova architettura è da unap a rte l’utilizzo delle Analysis Services e deiR e p o rting Services del nuovo Microsoft Sql Serv e r2005. Grazie alle sofisticate tecnologie di d a t am i n i n g, di estrazione dati e modellazione di cubiOlap (Online analytical pro c e s s i n g) dei servizi dianalisi è stato semplice pre d i s p o rre dei re p o rt disintesi da distribuire in azienda. Qui le altre duetecnologie Microsoft che hanno aiutato sono stateS h a rePoint Serv e r, l’ambiente di condivisione didocumenti che utilizza la semplice tecnologia deip o rtali intra aziendali, assieme agli strumenti di

collaborazione consentiti da Microsoft ExchangeS e rver 2003 e a un nuovo sistema di autenticazionedegli utenti. In questo modo le funzionalità dire p o rting sono state estese a diversi livellid e l l ’ o rganizzazione ma nella garanzia del pienorispetto e protezione dei dati sensibili. Attualmente inuovi strumenti di gestione documentale e diBusiness intelligence sono utilizzati da 30 utenti, daic a p i re p a rto fino ai livelli direzionali. «Il consolidamento delle nostre basi di dati el’adozione dei nuovi strumenti di analisi hannoreso disponibili informazioni già presenti inazienda, ma che risultavano impossibili dau t i l i z z a re per il supporto decisionale» diceScarponi. «Con questo progetto abbiamo eliminatole operazioni manuali che rendevano inefficienti leattività di controllo, ottenendo una elevata rapiditàdi analisi dei dati. Oggi il management ha unavisione completa dei livelli di produttività deglistabilimenti e dei singoli re p a rt i » .Grazie all’utilizzo di Key perf o rmance indicator, idati che vengono dai sistemi robotizzati dellafonderia forniscono un immediato quadro generaledella produzione e delle perf o rmance aziendali, siasulle singole commesse sia a livello di re p a rt o .Come sempre sotto controllo sono i dati diavanzamento delle lavorazioni e gli scostamentirispetto alla pianificazione.

XV

Nelle im m agini, alcun efasi della pro d u z i one e lavo raz i on ed e l l ’ a cc iaio nellaFon d eria di Sa nta Ma riad egli A ngeli, vic ino a Perugia, sede sto ricad e l la Fon d eria Ta ccon i .Attraverso un databa segesti onale, i pro ces s ip ro d u ttivi son ointeg rati tra loro,ren d endo dispon ib i l iin fo rm az i oni utili al supporto dec i s i on a l e .

Tre le s o l u z i oni tecn o l og i ch eim p l em enta te alla Fom Ta cc oni c ’ èil c ontrollo qualità: su S hare Po intS erver è reso dispon ibile il« ma nuale di qualità» c onin fo rmaz i oni di pro d o tto ep ro ces s o, una ges ti one automa ti cad elle vers i oni dei docum enti el ’ integraz i one c on il sistema dim es sagg i s ti ca. Info rmaz i oni ch en ello stesso ista nte diventa n opa trim onio c om une del l ’ interoma nagem ent ch e, c on ques ta

integraz i one di in fo rmaz i oni daogni re parto, oggi ha un quadroc ontinuo sulle fasi pro d u ttive, los ta to delle sc o rte, le lavo raz i on idei fo rn i to ri. Conclude Fi l i p p oS carp oni: «Abb iamo ottenu to lacertez za dei tempi di c on segna e larintra cc ia b i l i tà dei c om p on entip ro d o tti, c on una ri d u z i one deitempi di c o l laudo e la gara nz ia din on inviare ai c l ienti dei pezzi ch en on ri s p on d ono ai nostri sta n darddi qualità » .

Q ua l ità da ma n ua l e

Page 16: Articolo Panorama Economy

M I C R OSO FT

Se si vuole c om un i care c on uncolpo d’occhio i da ti di ven d i tareg i one per reg i on e, magaric om pararli c on i da tid em ogra fici di base, non c ’ èn iente di meglio ch evi s u a l i z zare diretta m ente unacartina ge ogra fi ca che ma nmano mette a fuoco l’areage ogra fi ca di cui par lare.Tu tto ciò, fino a non moltotempo fa, era molto c om p l i ca to

da fare. Ora, invece, Mi c ro s o f tMa p Po int si integrap erfetta m ente c on Mi c ro s o f tO ffi ce Sy s tem 2007 e perta nto sic o l l ega c on le in fo rmaz i oni e igra fici di Excelc ontes tu a l i z za n d o l id i retta m ente sulla cartage ogra fi ca .Le analisi di Bu s in es sintel l igen ce, quindi, diventa n oa n c o ra più effi caci anch e

vi s iva m ente. La più recentevers i one di Ma p Po int ha in fin ea m p l ia to il num ero di Pa es icen s i ti e ora sono dispon ibili lemappe c om p l ete e dettag l ia tedi 16 naz i oni mon d iali e ditu tta Eu ro pa. Esportare, in fin e,i da ti nei docum enti di Offi ce on elle presentaz i oni è sem p l i ce.Come sfog l iare unma p pa m on d o.

S CO PRI T U TTI I DETTAGLI SU L S I TO :pm i . m ic ro s oft.com / p rogetto pm i

XVI

Il giro d el mon d oin un c l i c

La nu ovainterfa cc ia di Excel è sta tarivi s i ta tan el l ’ u ltimavers i one di Mi c ro s o f tO ffi ce Sy s tem2 0 07.

TEC N O LO G IA/2 EXC E L

ran parte della prima informatizzazione dellepiccole imprese italiane ha avuto un pro g r a m m as o f t w a re che ha funzionato da levatrice ea d d e s t r a t o re nel governo dei numeri aziendali: Excel.Facile, duttile, guidato nell’impostazione dellef o rmule, Excel ha costituito per professionisti eamministratori la palestra per manipolare tabelle dibase per estrarne grafici delle tendenze, degliscostamenti, delle prestazioni aziendali. La piùrecente versione di Microsoft Office System 2007 ha

rivisitato soprattuttol ’ i n t e rfaccia e lasistemazione dei comandidegli applicativi più diff u s icome Wo rd, PowerPoint eovviamente Excel,rendendo le funzioni ancorpiù facili da utilizzare. Tra le novitài m m e d i a t a m e n t edisponibili nel menùprincipale di Excel, per

esempio, c’è la funzione «Form a t t a z i o n eCondizionale» che risulta di aiuto per chi vuole dareun senso logico a una grande e composita tabellapiena di cifre e colonne. La Form a t t a z i o n eCondizionale consente di chiedere al programma die v i d e n z i a re in un lampo, con un simbolino grafico(una freccia in su o in giù, una luna piena o del tuttonera, per esempio) a fianco dei numeri, i dati dellatabella che si discostano da un valore pre s t a b i l i t o .Così è un gioco da ragazzi capire se i dati di vendita sicolorano in maggioranza di verde o vi sono are e

G critiche in rosso. Allo stesso modo la nuovaF o rmattazione delle tabelle: basta scorre re il menu e la tabella alterna i colori delle righe secondo ilc romatismo che più piace, evidenzia le colonne perpoterle seguire senza difficoltà fino in fondo. Niente dirivoluzionario rispetto a quanto possibile prima conun foglio di Excel, solo che ora è una funzioneautomatica così facile da usare che non bisogna farniente a mano: c’è e la si usa.

I N FORMAZIONI AG G I O R N ATE. Altra funzione è quella dei«Filtri» che includono o escludono categoriep a rticolari di dati che non si vogliono considerarenella simulazione che si sta svolgendo. Excel, insostanza, è diventato uno strumento ancor piùsemplice e i manager responsabili di funzionepossono contro l l a re i dati salienti di cui sonoresponsabili e, senza chiedere niente a nessuno,p e rmette loro di capire meglio ciò che si sta facendo edove interv e n i re. Un’obiezione, però, si potre b b er i b a t t e re che se ogni manager fa le simulazioni che glip a re, alla fine ognuno si disegna uno scenario che nonha più relazione con i dati reali dell’azienda. Se, però,il database aziendale ha i dati reali dell’impresa filtratie riallocati in un data cube di Sql Server AnalysisS e rvices ed Excel attinge a questi come strumento divisualizzazione e simulazione, l’integrità e unicità deidati dell’azienda viene pre s e rvata. Se, addirittura,vengono predisposti t e m p l a t e non modificabili diExcel, tutti i manager avre b b e ro le inform a z i o n icomuni uniche e sempre aggiornate. Un fattorei m p o rtante per la diffusione della conoscenza e peri n c re m e n t a re la produttività personale e dei re p a rt i .

Lo sto rico foglio di calcolo evo l ve verso funz i oni e c omandi ancora più semplici da uti l i z zare. Ten endo sotto c ontrollo i da ti az ien da l i .

Fi ltri e co l o ri in ta b el la