INTENSITA’ SU UNO SCHERMO IN UNA INTERFERENZA TRA DUE SORGENTI PUNTIFORMI
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INTENSITA’ SU UNO SCHERMO
IN UNA INTERFERENZA TRA DUE SORGENTI PUNTIFORMI
Alberto Martini
Vogliamo dimostrare teoricamente la seguente relazione, che descrive l’Intensità su uno schermo
nel caso di una interferenza tra due sorgenti puntiformi, nella condizione di Fraunhofer
(schermo all’infinito)
I Idsen
MAX
cos2
Per prima cosa dimostriamo che:
L’energia trasportata da un’onda è proporzionale al quadrato della sua
ampiezza
I A2
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
E Kx1
22
Per la legge di Hooke si ha: KF
x
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
E Kx1
22
Per il secondo principio della dinamica: F ma
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
E Kx1
22
Per la legge di Hooke si ha: KF
x
Per il secondo principio della dinamica: F ma
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
E Kx1
22
Per la legge di Hooke si ha: KF
x
Dove a è l’accelerazione del moto armonico: aT
4 2
2
x
Per il secondo principio della dinamica: F ma
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
E Kx1
22
Per la legge di Hooke si ha: KF
x
Dove a è l’accelerazione del moto armonico: aT
4 2
2
x
Per il secondo principio della dinamica: F ma
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
E Kx1
22
Per la legge di Hooke si ha: KF
x
Dove a è l’accelerazione del moto armonico:
Sostituendo otteniamo: Kma
x
aT
4 2
2
x
Per il secondo principio della dinamica: F ma
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
E Kx1
22
Per la legge di Hooke si ha: KF
x
Dove a è l’accelerazione del moto armonico:
Sostituendo otteniamo: Kma
x
aT
4 2
2
x
Per il secondo principio della dinamica: F ma
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
E Kx1
22
Per la legge di Hooke si ha: KF
x
Dove a è l’accelerazione del moto armonico:
Sostituendo otteniamo: Kma
x
aT
4 2
2
x
Per il secondo principio della dinamica: F ma
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
E Kx1
22
Per la legge di Hooke si ha: KF
x
Dove a è l’accelerazione del moto armonico:
Sostituendo otteniamo: Kma
x
E ancora:
aT
4 2
2
x
Km
x Tx 4
2
2
Per il secondo principio della dinamica: F ma
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
E Kx1
22
Per la legge di Hooke si ha: KF
x
Dove a è l’accelerazione del moto armonico:
Sostituendo otteniamo: Kma
x
E ancora: Km
T 4 2
2
aT
4 2
2
x
Km
x Tx 4
2
2
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
E ancora: Km
T4 2
2
E Kx1
22
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
Km
T4 2
E Kx1
22
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
Km
T4 2
2
E Kx1
22
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
Km
T4 2
2
E Kx1
22
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
Km
T4 2
2
E Kx1
22
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
Km
T4 2
2
E Kx1
22
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
Km
T4 2
2
E x1
22
E x1
22
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
Km
T4 2
2
4 2 m
x
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
E x1
22
4 2 m
x
4 2 m
xE x
1
22
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
2
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
Em
Tx
2 2
22
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
Dato che l’INTENSITA’ è il flusso di energiae X rappresenta l’ampiezza
Em
Tx
2 2
22
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
Dato che l’INTENSITA’ è il flusso di energiae X rappresenta l’ampiezza
E poiché2 2
2
m
Tè costante
Em
Tx
2 2
22
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
Dato che l’INTENSITA’ è il flusso di energiae X rappresenta l’ampiezza
E poiché2 2
2
m
Tè costante
Em
Tx
2 2
22
Essendo E x 2
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
Dato che l’INTENSITA’ è il flusso di energiae X rappresenta l’ampiezza
E poiché2 2
2
m
Tè costante
Em
Tx
2 2
22
Essendo E x 2
Sarà anche: I A 2
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
Dato che l’INTENSITA’ è il flusso di energiae X rappresenta l’ampiezza
E poiché2 2
2
m
Tè costante
Em
Tx
2 2
22
Essendo E x 2
Sarà anche: I A 2
Poiché l’onda è un moto armonico che si sposta, l’energia che essa trasporta con sé è di tipo elastico:
Dato che l’INTENSITA’ è il flusso di energiae X rappresenta l’ampiezza
E poiché2 2
2
m
Tè costante
Em
Tx
2 2
22
Essendo E x 2
Sarà anche: I A 2
Dunque, se cerchiamo l’INTENSITA’ in un punto dello schermo, basterà che calcoliamo l’ampiezza dell’onda risultante in quel punto
Dunque, se cerchiamo l’INTENSITA’ in un punto dello schermo, basterà che calcoliamo l’ampiezza dell’onda risultante in quel punto
Ti ricordi come abbiamo fatto nel caso delle onde stazionarie?
(anche lì l’onda risultante aveva ampiezza punto per punto uguale alla somma delle ampiezze dell’onda incidente e di quella riflessa)
Dunque, se cerchiamo l’INTENSITA’ in un punto dello schermo, basterà che calcoliamo l’ampiezza dell’onda risultante in quel punto
Ti ricordi come abbiamo fatto nel caso delle onde stazionarie?
Y1(x,t) =A sen 2 ( - ) + x
tT
Y2(x,t) = A sen 2 ( + ) - x
tT
Y (x,t) =A sen 2 ( - ) + x
tT
+ A sen 2 ( + ) - x
tT
Y (x,t) = Y1 (x,t) + Y2 (x,t)
Dunque, se cerchiamo l’INTENSITA’ in un punto dello schermo, basterà che calcoliamo l’ampiezza dell’onda risultante in quel punto
Ti ricordi come abbiamo fatto nel caso delle onde stazionarie?
Qui dovremmo procedere allo stesso modo, ma fortunatamente siamo in grado di utilizzare una strategia più semplice!
Dunque, se cerchiamo l’INTENSITA’ in un punto dello schermo, basterà che calcoliamo l’ampiezza dell’onda risultante in quel punto
Ti ricordi come abbiamo fatto nel caso delle onde stazionarie?
Qui dovremmo procedere allo stesso modo, ma fortunatamente siamo in grado di utilizzare una strategia più semplice!
Basta ricordare la somma dei vettori. Vediamo come:
Il principio di sovrapposizione dice che l’ampiezza dell’onda risultante è in ogni punto uguale alla somma algebrica delle ampiezze delle singole onde, ma noi sappiamo anche che questo risultato dipende dalla differenza di fase che hanno le onde in quel punto.
Il principio di sovrapposizione dice che l’ampiezza dell’onda risultante è in ogni punto uguale alla somma algebrica delle ampiezze delle singole onde, ma noi sappiamo anche che questo risultato dipende dalla differenza di fase che hanno le onde in quel punto.
P (max)
Il principio di sovrapposizione dice che l’ampiezza dell’onda risultante è in ogni punto uguale alla somma algebrica delle ampiezze delle singole onde, ma noi sappiamo anche che questo risultato dipende dalla differenza di fase che hanno le onde in quel punto.
P (max)
= 0
Il principio di sovrapposizione dice che l’ampiezza dell’onda risultante è in ogni punto uguale alla somma algebrica delle ampiezze delle singole onde, ma noi sappiamo anche che questo risultato dipende dalla differenza di fase che hanno le onde in quel punto.
P (min)
Il principio di sovrapposizione dice che l’ampiezza dell’onda risultante è in ogni punto uguale alla somma algebrica delle ampiezze delle singole onde, ma noi sappiamo anche che questo risultato dipende dalla differenza di fase che hanno le onde in quel punto.
P (min)
=
Il principio di sovrapposizione dice che l’ampiezza dell’onda risultante è in ogni punto uguale alla somma algebrica delle ampiezze delle singole onde, ma noi sappiamo anche che questo risultato dipende dalla differenza di fase che hanno le onde in quel punto.
P (min)
=
angolo
Ma anche per i vettori il risultato della somma dipende da un’angolo!
Ma anche per i vettori il risultato della somma dipende da un’angolo!
Ma anche per i vettori il risultato della somma dipende da un’angolo!
Ma anche per i vettori il risultato della somma dipende da un’angolo!
Ma anche per i vettori il risultato della somma dipende da un’angolo!
Ma anche per i vettori il risultato della somma dipende da un’angolo!
Ma anche per i vettori il risultato della somma dipende da un’angolo!
Ma anche per i vettori il risultato della somma dipende da un’angolo!
Anche per i vettori il valore minimo della somma si ha quando l’angolo è uguale a
Ma anche per i vettori il risultato della somma dipende da un’angolo!
Anche per i vettori il valore minimo della somma si ha quando l’angolo è uguale a
Ma anche per i vettori il risultato della somma dipende da un’angolo!
Anche per i vettori il valore minimo della somma si ha quando l’angolo è uguale a
Ma anche per i vettori il risultato della somma dipende da un’angolo!
Anche per i vettori il valore minimo della somma si ha quando l’angolo è uguale a ed il valore massimo quando è uguale a 0
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A0
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A AA0
2 2 2 2 cos
A A A0
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A AA0
2 2 2 2 cos
A A A0
A A A02 2 22 2 cos
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A AA0
2 2 2 2 cos
A A A0
A A A02 2 22 2 cos
A A02 22 (1 cos
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A AA0
2 2 2 2 cos
A A A0
A A A02 2 22 2 cos
Poiché, per la trigonometria, è:
1 22
2 cos cosA A02 22 (1 cos
( )
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A AA0
2 2 2 2 cos
A A A0
A A A02 2 22 2 cos
Poiché, per la trigonometria, è:
A A02 2 22 2
2 cos
A A0
2 22 (1 cos 1 22
2 cos cos ( )
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A AA0
2 2 2 2 cos
A A A0
A A A02 2 22 2 cos
Poiché, per la trigonometria, è:
A A02 2 24
2 cos
A A02 2 22 2
2 cos
A A0
2 22 (1 cos 1 22
2 cos cos ( )
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A0
A A02 2 24
2 cos
A A02 2 24
2 cos
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A0
A A02 2 24
2 cos
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A0
A A02 2 24
2 cos
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A0
A A02 2 24
2 cos
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A0
A A02 2 24
2 cos
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A0
A A02 2 24
2 cos
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A0
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A0
Possiamo scrivere questa relazione:
A A02 2 24
2 cos
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A0
Possiamo scrivere questa relazione:
X
2
A A02 2 24
2 cos
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A0
Possiamo scrivere questa relazione:
X
2
Questo significa che il rapporto tra una differenza di fase fra due punti qualsiasi e la differenza X tra le loro distanze dallo schermo, è costante ed è uguale al rapporto tra la differenza di fase 2 e la corrispondente differenza tra i cammini percorsi dalle onde,
A A02 2 24
2 cos
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A0
Possiamo scrivere questa relazione:
X
2
A A02 2 24
2 cos
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A0
Possiamo scrivere questa relazione:
X
2
2
X
A A02 2 24
2 cos
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A0
Possiamo scrivere questa relazione:
X
2
2
X
Poiché è: X dsen
A A02 2 24
2 cos
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A0
A A02 2 24
2 F
HGIKJcos
Possiamo scrivere questa relazione:
X
2
2
X
Poiché è: X dsen
O
P
S1
S2 K
x
S1
S2
O
K
x
d
x d sen
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A0
Possiamo scrivere questa relazione:
X
2
2
X
Poiché è: X dsen si ottiene: 2
dsen
A A02 2 24
2 cos
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A0
2
dsen
A A02 2 24
2 cos
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A0
2
dsen
A A02 2 24
2 cos
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A0
2
dsen
A A02 2 24
2 cos
A Adsen
02 2 24
2
2 cos
Trattiamo allora le ampiezze A delle due onde come se fossero vettori di uguale intensità, sostituendo all’angolo tra le direzioni dei vettori, la differenza di fase delle onde
A
A
A A A0
2
dsen
A A02 2 24
2 cos
A Adsen
02 2 24 cos
A Adsen
02 2 24
2
2 cos
A Adsen
02 2 24 cos
A Adsen
02 2 24 cos
E siccome è: I A 2
A Adsen
02 2 24 cos
E siccome è: I A 2
Si può scrivere:
dato che (2A) è l’ampiezza massima
A Adsen
02 2 24 cos
I Idsen
MAX02 cos
I Idsen
MAX02 cos
utilizzando la relazione che abbiamo trovato, verifica le condizioni di massimo e di minimo
che avevamo dimostrato nella lezione precedente
d sen = nd sen = (n-1/2)
[ MAX ]
[ min]
I Idsen
MAX02 cos
Si ha un massimo I0=Imax
quando
d sen = nd sen = (n-1/2)
[ MAX ]
[ min]
I Idsen
MAX02 cos
cos 2 1
dsen
cos 2 1
dsen
quando
dsenn
d sen = nd sen = (n-1/2)
[ MAX ]
[ min]
I Idsen
MAX02 cos
cos 2 1
dsen
I Idsen
MAX02 cos
d sen = nd sen = (n-1/2)
[ MAX ]
[ min]
quando
dsenn
cioè: dsen n
cos 2 1
dsen
dsen n
I Idsen
MAX02 cos
d sen = nd sen = (n-1/2)
[ MAX ]
[ min]
quando
dsenn
cioè:
d sen = (n-1/2) [ min]
VERIFICA DA SOLO LA CONDIZIONE DI MINIMO
I Idsen
MAX02 cos
I Idsen
MAX02 cos
Con questa equazione è possibile calcolare l’Intensità in ogni punto dello schermo, conoscendo la lunghezza d’onda e la distanza tra le due sorgenti d
I Idsen
MAX02 cos
Con questa equazione è possibile calcolare l’Intensità in ogni punto dello schermo, conoscendo la lunghezza d’onda e la distanza tra le due sorgenti d
Basta sostituire e d e calcolare I0 per vari valori di
I Idsen
MAX02 cos
Con questa equazione è possibile calcolare l’Intensità in ogni punto dello schermo, conoscendo la lunghezza d’onda e la distanza tra le due sorgenti d
Basta sostituire e d e calcolare I0 per vari valori di
Si può poi visualizzare il risultato con un grafico di I0 in funzione di
I Idsen
MAX02 cos
0
I0
0
I0
0
I0
Nota che tutti i massimi hanno uguale ampiezza
grafico dell'intensità nel caso dell'interferenza tra due sorgenti puntiformi coerenti
5 cm istruzione per il calcolo dell'intensitàI(max)= 10 erg
d= 2 cm +$B$4*((@COS(@PI*$B$5*@SEN(A9)/$B$3))̂ 2)
I(a)
0 100,1 9,8434360,2 9,3895650,3 8,6831480,4 7,7904460,5 6,7888020,6 5,7555690,7 4,7585970,8 3,8498130,9 3,062496
1 2,4119691,1 1,8987871,2 1,5133221,3 1,2406641,4 1,0650691,5 0,9734981,6 0,9580671,7 1,0173651,8 1,1566811,9 1,387142
2 1,723735
0
2
4
6
8
10
12
Angolo di visuale
Inte
nsità
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9
Intensità della interferenza
Possiamo verificare il grafico dell’interferenza utilizzando un foglio elettronico:
Analizziamo ora a fondo la struttura dell’equazione
I Idsen
MAX02 cos
E’ formata da tre parti:
I Idsen
MAX02 cos
E’ formata da tre parti:
I Idsen
MAX02 cos
E’ formata da tre parti:
I Idsen
MAX02 cos
E’ formata da tre parti:
C
I Idsen
MAX02 cos
E’ formata da tre parti:
C
A rappresenta l’ENERGIA che arriva sullo schermo in un punto P, ad un angolo di visuale
P
I Idsen
MAX02 cos
E’ formata da tre parti:
C
I Idsen
MAX02 cos
E’ formata da tre parti:
C
B rappresenta l’ENERGIA MASSIMA che può arrivare sullo schermo
I Idsen
MAX02 cos
E’ formata da tre parti:
C
I Idsen
MAX02 cos
E’ formata da tre parti:
C
C è un NUMERO che moltiplicato per B dà il valore di A
I Idsen
MAX02 cos
E’ formata da tre parti:
C
C è un NUMERO che moltiplicato per B dà il valore di A
Infatti: se è C = 0 anche I() = 0 I IMAX0 0 0
I Idsen
MAX02 cos
E’ formata da tre parti:
C
C è un NUMERO che moltiplicato per B dà il valore di A
Infatti: se è C = 0 anche I() = 0
se è C = 1 si ha I() = ImaxI I IMAX MAX0 1
I Idsen
MAX02 cos
I IMAX0 0 0
negli altri casi C è un numero compreso tra 0 e 1 e sempre positivo
E’ formata da tre parti:
C
C è un NUMERO che moltiplicato per B dà il valore di A
Infatti: se è C = 0 anche I() = 0
se è C = 1 si ha I() = Imax
fine
I Idsen
MAX02 cos
I I IMAX MAX0 1 I I MAX0 0 0