Insegnare filosofia a scuola. Dal silenzio alla presa di ... · come modello del pensiero...

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INSEGNARE FILOSOFIA A SCUOLA. DAL SILENZIO ALLA PRESA DI PAROLA Corso di aggiornamento per insegnanti di scuola superiore. 4 marzo 2016 Liceo Dante, Aula Magna, via Giustiniano 3, Trieste Dott.ssa Ottavia Nicolini

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INSEGNARE FILOSOFIA A SCUOLA.

DAL SILENZIO ALLA PRESA DI

PAROLA

Corso di aggiornamento per insegnanti di scuola superiore.

4 marzo 2016

Liceo Dante, Aula Magna, via Giustiniano 3, Trieste

Dott.ssa Ottavia Nicolini

LA STRUTTURA

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I parte: le docenti di

filosofia II parte: il lavoro in classe

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L’uomo

come

modello del

pensiero

filosofico

Assenza

delle donne

dalla storia

della filosofia

Dicotomia

di genere del

pensiero:

razionalità

(maschile) vs

emotività

(femminile)

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LA “SITUAZIONE PARADOSSALE” DELLE

DOCENTI CHE INSEGNANO FILOSOFIA

Le docenti di filosofia si trovano a trasmettere dei

contenuti in cui loro stesse non sono comprese.

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Vestire i panni maschili nell’insegnamento

LA “SITUAZIONE PARADOSSALE” DELLE

DOCENTI CHE INSEGNANO FILOSOFIA

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Problema di legittimazione

Trasmissione di pensiero razionale da parte di soggetti che storicamente ne sono stati esclusi. Donne storicamente soggetti senza logos.

Riforma Gentile: introduzione della filosofia nei licei (1923) e conseguente esclusione delle donne dalle cattedre di lettere e filosofia nei licei (1927).

Problema di sessismo

Misoginia diffusa nei testi dei principali filosofi.

Es. di Aristotele: “Le femmine sono per natura più deboli e più fredde, e si deve supporre che la natura femminile sia come una menomazione”(Riproduzione degli animali, Libro IV 775a 14-16).

COME INTERROMPERE QUESTA TRADIZIONE?

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PRENDERE LA PAROLA Alcune strategie da applicare in classe per un

insegnamento non sessista della filosofia.

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IL FATTORE TEMPO

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Tanto prima si nomina il

problema “senza nome”,

quanto prima le

studentesse e gli

studenti:

diventeranno consapevoli

del sessismo presente

nella filosofia e nel suo

immaginario;

svilupperanno degli

anticorpi antisessisti;

si sentiranno stimolati a

partecipare in prima

persona

L’OBIETTIVO: RESTITUIRE ALLE GIOVANI DONNE IL

DIRITTO ALLA PIENA CITTADINANZA FILOSOFICA

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PRESENTAZIONE UD:

NONOSTANTE PLATONE UD per la classe di I liceo.

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ALL’ORIGINE: FIGURE FEMMINILI NELL’ANTICA

GRECIA.

Se nella storia della filosofia sono pochissime le voci

di donna presenti nella tradizione …

… è altresì vero che, come ha rilevato Adriana

Cavarero in Nonostante Platone (1990), le tracce

delle donne non sono mai andate del tutto perdute.

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NONOSTANTE PLATONE: CONTENUTI DELL’UD

Problematizzare l’assenza delle donne dal canone

tradizionale della filosofia fin dalla sua nascita

nell’antica Grecia.

Lettura e analisi delle tracce lasciate nei Dialoghi

platonici dalle donne e dalle figure femminili nella

filosofia antica, come ad esempio:

Penelope (Fedone, 84 a)

La serva di Tracia (Teeteto, 174 a)

Diotima (Simposio, 201 d)

La levatrice di Fenarète (Teeteto, VI 148, VII 149b-150d)

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NONOSTANTE PLATONE: TEMPI DELL’UD

• I FASE: Lezione frontale (1h)

• II FASE: Lezione dialogata e interattiva (1h). Lettura e analisi di alcuni passaggi testuali dei Dialoghi platonici.

• III FASE: Svolgimento dei lavori di gruppo da fare in classe (1h) e da continuare a casa (1h).

• IV FASE: Verifica delle conoscenze e delle competenze apprese (1h).

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SVOLGIMENTO DELL’UD –

FASE I: LA LEZIONE FRONTALE

L’insegnante inquadra la problematica dell’esclusione

delle donne dalla storia della filosofia, ponendo

domande sul perché di tale assenza/minoranza.

Inquadrare la figura della serva di Tracia in relazione

all’aneddoto di Talete e leggere e commentare in

classe il brano platonico:

“Talete, mentre stava scrutando le stelle e guardava in alto,

cadde in un pozzo. Allora una servetta di Tracia, garbata e

graziosa, rise dicendogli che si dava un gran da fare a

conoscere le cose del cielo, ma le cose che gli stavano

dappresso, davanti ai piedi, gli rimanevano nascoste”.

(Platone, Teeteto 174 a)

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SVOLGIMENTO DELL’UD –

FASE II: LA LEZIONE INTERATTIVA

Analisi del brano volta a mettere in luce

i diversi aspetti di estraneità della serva. La serva

infatti osserva da un altro punto di vista in quanto è:

a) una donna (differenza sessuale);

b) una cittadina straniera (differenza geografica);

c) una lavoratrice manuale (differenza sociale).

Riflettere sul nesso ironia e estraneità

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SVOLGIMENTO DELL’UD –

FASE III: IL LAVORO DI GRUPPO

oSuddividere la classe in piccoli gruppi e distribuire

cartelle contenenti materiale didattico von brani dei

Dialoghi platonici relativi a figure femminilia scelta

dell’insegnante.

• Analizzare il materiale didattico all’interno dei

gruppi, cercando di immaginare la vita e la

produzione filosofica di queste donne (da continuare

a casa). Dare voce alle donne filosofe dimenticate

dalla tradizione

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SVOLGIMENTO DELL’UD –

FASE IV: LA VERIFICA

Verifica del lavoro svolto attraverso una

presentazione del lavoro svolto da fare in classe

Stesura di un cartellone da appendere in classe.

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PER CONTINUARE…

Questa ricerca “archeologica” del pensiero

femminile può essere proseguita anche negli anni

successivi, tenendo in classe un’enciclopedia delle

donne filosofe da aggiornare a turno ogni volta che

si incontrano figure femminili.

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PRESENTAZIONE UD:

EMILIO E SOFIA. CRESCERE

SECONDO GLI STEREOTIPI DI GENERE UD per la classe di II liceo.

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EMILIO E SOFIA: CRESCERE SECONDO GLI

STEREOTIPI DI GENERE

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Questa UD si

concentra sul ruolo

degli stereotipi di

genere, indagando in

particolare la funzione

dell’educazione e della

rappresentazione del

“maschile” e del

“femminile”.

EMILIO E SOFIA : CONTENUTI DELL’UD

Problematizzare la presenza degli stereotipi di

genere nell’educazione e nella rappresentazione dei

media.

Analisi del testo di J.J. Rousseau, L’Emilio o

dell’educazione (1762, in particolare il libro V) e dei

Diritti delle donne di Mary Wollstonecraft (1792, in

particolare il Capitolo V)

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EMILIO E SOFIA : TEMPI DELL’UD

• I FASE: Lezione frontale (1h)

• II FASE: Lezione dialogata e interattiva (1h). Lettura e analisi di alcuni passaggi testuali dell’Emilio e dei Diritti delle donne

• III FASE: Svolgimento dei lavori di gruppo da fare in classe (1h) e da continuare a casa (1h).

• IV FASE: Verifica delle conoscenze e delle competenze apprese (1h).

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SVOLGIMENTO DELL’UD –

FASE I: LA LEZIONE FRONTALE

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L’insegnante inquadra la

problematica degli stereotipi

di genere, mostrando come

i ruoli di genere si siano

modificati nel corso del

tempo.

Nel corso

dell’Illuminismo

sviluppo dell’ideale

dell’uomo

borghese, colto,

istruito, capace di

conversare.

Centralità della

Bildung e nascita

dell’opinione

pubblica

(Habermas 1998)

SVOLGIMENTO DELL’UD –

FASE I: LA LEZIONE FRONTALE

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E per le donne?

Qual è il loro modello

educativo ideale?

UOMO = diventare un

buon cittadino

DONNA = diventare una

buona moglie

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FASE II: LA LEZIONE DIALOGATA

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Lettura di alcuni brani dedicati a Sofia, la futura sposa di Emilio (libro V)

La donna e l’uomo sono fatti l’uno per l’altra, ma la loro

mutua dipendenza non è eguale: gli uomini dipendono dalle donne soltanto per i loro desideri; le donne

dipendono dagli uomini e per i loro desideri e per i loro bisogni; potremmo noi vivere meglio senza di esse che

esse senza di noi. In tal modo tutta l’educazione delle donne deve essere

sempre relativa a noi uomini. Piacere a noi uomini, esserci utili, farsi amare e onorare da noi, allevarci da giovani,

curarci da grandi, consigliarci, consolarci, renderci la vita piacevole e dolce: ecco i doveri delle donne in tutti i tempi

e quello che si deve insegnare loro fin dall’infanzia (J.-J. Rousseau, Emilio o dell’educazione).

SVOLGIMENTO DELL’UD –

FASE II: LA LEZIONE DIALOGATA

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CARATTERISTICHE DELL’EDUCAZIONE FEMMINILE

Oggetto della prima educazione delle donne è il corpo,

finalizzato a svilupparne la grazia.

L’educazione delle fanciulle deve evitare tutto ciò che

soffoca e impaccia la loro natura

Coltivare nelle fanciulle le loro inclinazioni, favorendo la

cura dell’ornamento, l’arte del cucito e del ricamo etc.

Favorire il gioco delle bambole in modo che la bambina si

immedesimi nella sua bambola, riversando in essa la sua

civetteria.

Limitare gli studi femminili alle cognizioni pratiche.

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FASE II: LA LEZIONE DIALOGATA

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Alternare la lettura del V

libro con le critiche

formulate da Mary

Wollstonecraft ne I diritti

delle donne (1792)

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FASE III: SVOLGIMENTO DEI LAVORI DI GRUPPO

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RICONOSCERE GLI STEREOTIPI DI GENERE

Suddividere la classe in piccoli gruppi e distribuire un

numero qualsiasi di L’Espresso o di un altro

settimanale

Chiedere ai e alle discenti di ritagliare le immagini

delle donne e degli uomini presenti sulla rivista e fare

un collage su un cartellone

Interpretare i risultati e trovare delle linee guida

comuni

NATURA ? CULTURA ?

SVOLGIMENTO DELL’UD –

FASE III: SVOLGIMENTO DEI LAVORI DI GRUPPO

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RICONOSCERE GLI STEREOTIPI DI GENERE

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FASE IV: VERIFICA

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A partire dai lavori di gruppo dare voce alla propria

esperienza attraverso un elaborato scritto (da fare a casa)

sul peso e il ruolo degli stereotipi di genere al giorno

d’oggi sulla base dell’esperienza personale di alunne e

alunni.

NATURA?

CULTURA ?

BREVE BIBLIOGRAFIA

Sulle figure femminili dell’antica Grecia:

A. Cavarero (1990), Nonostante Platone. Figure femminili nella filosofia antica, Editori Riuniti, Roma.

Sulle filosofe della modernità:

S. Plastina (2011), Filosofe della modernità. Il pensiero delle donne dal Rinascimento all’Illuminismo, Carocci, Roma.

Sul rapporto tra donne e filosofia in generale:

W. Tommasi (2001), I filosofi e le donne, Tre Lune Edizioni, Mantova

Sull’ideale della Bildung durante l’Illuminismo:

Habermas J. (1998), Storia e critica dell’opinione pubblica, Laterza, Roma-Bari.

Craveri B. (2006), La civiltà della conversazione, Milano, Adelphi.

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BREVE BIBLIOGRAFIA

Sugli stereotipi di genere e l’educazione

M. S. Sapegno (2014), La differenza insegna. La didattica delle

discipline in una prospettiva di genere, Roma, Carocci editore

I. Biemmi (2001), Educazione sessista. Stereotipi di genere dei

libri delle elementari, Rosenberg&Sellier, Torino

L. Lipperini (2006), Ancora dalla parte delle bambine, Feltrinelli,

Milano.

E. Giannini Belotti (1974), Dalla parte delle bambine, Feltrinelli,

Milano.

Sull’insegnamento della filosofia nei Licei:

O. Nicolini, (2014) Senza escludere le donne. Proposte per un

insegnamento non discriminante della filosofia nelle classi di

Liceo, in M.S.Sapegno, La differenza insegna. Roma,

Carocci editore, pp. 105-115.

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