Innovazione Didattica e Buone pratiche...Innovazione Didattica e Buone pratiche il Natale...

36
Giornalino Scolastico dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” - Tramonti (SA) Anno 22 n.45 Dicembre 2018 Il Dirigente Scolasco Prof.ssa Luisa Patrizia Milo Innovazione Didattica e Buone pratiche il Natale dell’Istituto “G.Pascoli” di Tramont Carissimi, è un Natale di attesa questo che conclude l’anno 2018: la realizzazione dei percorsi progettuali rela- tivi a due PON quello sull’Inclusione e quello sulla valorizzazione del Patrimonio Culturale, Artisti- co e Paesaggistico, i laboratori didattici in orario curricolare di cui l’Istituto sta sperimentando da alcuni anni gli effetti positivi sugli alunni, le buone pratiche che consentono di ottenere i migliori risultati nel campo dell’innovazione didattica, come la WEB RADIO, costituiscono solo alcuni degli aspetti più motivanti dell’attesa. Come è stile di questo Istituto che non cede mai allo scoramento, nonostante lo smantellamento dei laboratori situati alla sede centrale interessata ai lavori di edilizia scolastica, siamo riusciti con l’ausilio e le azioni di intervento costanti da parte dell’Amministrazione Comunale, non solo a ripristinare gli spazi e le risorse strumentali necessarie per la prosecuzione delle attività didattiche come negli anni precedenti ma anche ad allestire gli spazi necessari presso la sede del Municipio dove opererà la nostra WEB RADIO, ottenuta con i finanziamenti nell’ambito del PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale). Dunque il nostro giornalino scolastico troverà nella WEB RADIO la sua interfaccia innovativa a completamento di una media education di contenuti didattici, documentazione di esperienze e informazioni ad ampio respiro. Un pizzico di creatività, una buona dose di divertimento ma anche tanto apprendimento e formazione saranno direttamente proporziona- li all’impegno e alla motivazione che i nostri alunni e il territorio tutto ci metterà nel rendere attiva e operativa questa risorsa il cui utilizzo avrà senz’altro un inestimabile valore pedagogico-didattico e sociale. Discipline notoriamente ostiche che gli alunni vedono distanti dalla loro realtà quotidiana e inutili per la loro formazione, potranno trovare nelle produzioni di podcast ad hoc la loro attualizza- zione, avvicinando i ragazzi ai fondamenti epistemologici, rendendoli protagonisti dell’apprendimen- to, non solo nella costruzione del sapere, ma anche nella distribuzione e pubblicazione di quanto producono. Una volta avviata l’attività saranno proprio i ragazzi a proporre rubriche, programmi, palinsesti, a capire il funzionamento di una redazione e l’importanza di un lavoro di squadra. La registrazione audio risulterà più alla loro portata in quanto meno imbarazzante di un video in cui si è giudicati anche per il proprio aspetto. Autostima, fiducia e sicurezza accompagneranno questo percorso: nella registrazione entra in gioco la voglia di essere al centro della scena, di divertirsi ed essere apprezzati dal gruppo dei pari, in un ambiente sicuro; ciascuno può contare sul fatto che la registrazione può essere ripetuta più volte, fino a quando non si arrivi alla forma desiderata o ad una forma facilmente emendabile con semplici operazioni di editing. La WEB RADIO è uno degli strumenti per un pieno accesso alla cittadinanza attiva, non a caso sarà anche a disposizione del territorio per le Associazioni con le quali questa scuola ha stipulato proto- colli di intesa, dell’Ente locale e dei cittadini che ne faranno richiesta rispettandone procedure e termini. Con la WEB radio auspichiamo che gli alunni imparino a utilizzare gli strumenti della co- municazione per produrre creativamente con il linguaggio dei nuovi media e che sappiano farne un utilizzo consapevole e critico, l’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” sta lavorando in questa direzione che significa anche andare verso un paradigma di tutela dei minori che superi la dimensione di pro- tezione per arrivare a quella di promozione, di inclusione critica, di cittadinanza consapevole e par- tecipata. Con l’auspicio che l’atteso si compia in tempi brevi auguro alla comunità intera un gioioso Natale e un prospero 2019 foriero di promesse condotte a compimento!

Transcript of Innovazione Didattica e Buone pratiche...Innovazione Didattica e Buone pratiche il Natale...

Giornalino Scolastico dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” - Tramonti (SA)

An

no 2

2

n.4

5

Dic

em

bre

20

18

Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Luisa Patrizia Milo

Innovazione Didattica e Buone pratiche il Natale dell’Istituto “G.Pascoli” di Tramont

Carissimi, è un Natale di attesa questo che conclude l’anno 2018: la realizzazione dei percorsi progettuali rela-tivi a due PON quello sull’Inclusione e quello sulla valorizzazione del Patrimonio Culturale, Artisti-co e Paesaggistico, i laboratori didattici in orario curricolare di cui l’Istituto sta sperimentando da alcuni anni gli effetti positivi sugli alunni, le buone pratiche che consentono di ottenere i migliori risultati nel campo dell’innovazione didattica, come la WEB RADIO, costituiscono solo alcuni degli aspetti più motivanti dell’attesa. Come è stile di questo Istituto che non cede mai allo scoramento, nonostante lo smantellamento dei laboratori situati alla sede centrale interessata ai lavori di edilizia scolastica, siamo riusciti con l’ausilio e le azioni di intervento costanti da parte dell’Amministrazione Comunale, non solo a ripristinare gli spazi e le risorse strumentali necessarie per la prosecuzione delle attività didattiche come negli anni precedenti ma anche ad allestire gli spazi necessari presso la sede del Municipio dove opererà la nostra WEB RADIO, ottenuta con i finanziamenti nell’ambito del PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale). Dunque il nostro giornalino scolastico troverà nella WEB RADIO la sua interfaccia innovativa a completamento di una media education di contenuti didattici, documentazione di esperienze e informazioni ad ampio respiro. Un pizzico di creatività, una buona dose di divertimento ma anche tanto apprendimento e formazione saranno direttamente proporziona-li all’impegno e alla motivazione che i nostri alunni e il territorio tutto ci metterà nel rendere attiva e operativa questa risorsa il cui utilizzo avrà senz’altro un inestimabile valore pedagogico-didattico e sociale. Discipline notoriamente ostiche che gli alunni vedono distanti dalla loro realtà quotidiana e inutili per la loro formazione, potranno trovare nelle produzioni di podcast ad hoc la loro attualizza-zione, avvicinando i ragazzi ai fondamenti epistemologici, rendendoli protagonisti dell’apprendimen-to, non solo nella costruzione del sapere, ma anche nella distribuzione e pubblicazione di quanto producono. Una volta avviata l’attività saranno proprio i ragazzi a proporre rubriche, programmi, palinsesti, a capire il funzionamento di una redazione e l’importanza di un lavoro di squadra. La registrazione audio risulterà più alla loro portata in quanto meno imbarazzante di un video in cui si è giudicati anche per il proprio aspetto. Autostima, fiducia e sicurezza accompagneranno questo percorso: nella registrazione entra in gioco la voglia di essere al centro della scena, di divertirsi ed essere apprezzati dal gruppo dei pari, in un ambiente sicuro; ciascuno può contare sul fatto che la registrazione può essere ripetuta più volte, fino a quando non si arrivi alla forma desiderata o ad una forma facilmente emendabile con semplici operazioni di editing. La WEB RADIO è uno degli strumenti per un pieno accesso alla cittadinanza attiva, non a caso sarà anche a disposizione del territorio per le Associazioni con le quali questa scuola ha stipulato proto-colli di intesa, dell’Ente locale e dei cittadini che ne faranno richiesta rispettandone procedure e termini. Con la WEB radio auspichiamo che gli alunni imparino a utilizzare gli strumenti della co-municazione per produrre creativamente con il linguaggio dei nuovi media e che sappiano farne un utilizzo consapevole e critico, l’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” sta lavorando in questa direzione che significa anche andare verso un paradigma di tutela dei minori che superi la dimensione di pro-tezione per arrivare a quella di promozione, di inclusione critica, di cittadinanza consapevole e par-tecipata. Con l’auspicio che l’atteso si compia in tempi brevi auguro alla comunità intera un gioioso Natale e un prospero 2019 foriero di promesse condotte a compimento!

2

I.C. “G. Pascoli” Tramonti – (SA) - www.ictramonti.it

Lunedì 3 dicembre 2018 alle ore 10,30 presso l’aula Consiliare del Comune di Tramonti sono state av-viate le procedure di realizzazione dei percorsi progettuali previsti dal PON sulla valorizzazione del Patri-monio culturale, artistico e paesag-gistico con la presentazione del Progetto 'Itinerari Digitali in Costa d'Amalfi: alla scoperta del patrimo-nio Unesco' per il quale l’Istituto

“G.Pascoli” di Tramonti Capofila della Rete costituitasi nel lontano lu-glio 2017 con la medesima denominazione ha ricevuto finanziamenti per €119.194,00. È il primo Progetto in Costiera riguardante le scuole che nasce dall’ Accordo di una partnership eterogenea: 4 scuole già

in rete tra loro , (II.CC. Amalfi, Positano-Praiano, Ravello-Scala e Tra-monti) 4 Comuni (Conca dei Marini, Positano, Praiano e Tramonti), 4 Associazioni (Club Unesco Costa d’Amalfi, Distretto turistico Costa d’Amalfi, Rete di sviluppo turistico Costa d’Amalfi, Legambiente Circo-lo d’Amalfi ) e “Il Vescovado”, giornale on line della Costa d’Amalfi, in cui orizzontalità e trasversalità si coniugano perfettamente. Il connu-bio, infatti, di singole risorse e competenze dei partner, genera una sinergia completa di risposte a bisogni condivisi e di interventi ade-guati a realizzarli lavorando soprattutto su, per e con le giovani gene-razioni, allo scopo di coltivare l'affezione profonda al proprio territorio e alle proprie radici per la realizzazione di una cittadinanza attiva e partecipe. Il tutto sotto l’egida di una “buona Stella” l’INDIRE, Ente Nazionale di formazione e di ricerca, cui offrono il loro contributo alla Ricerca gli Istituti Comprensivi della Rete ScuoleCostieraAmalfitana in qualità di Piccole Scuole nel campo dell’innovazione metodologica e didattica in cui il digitale costituisce quel valore aggiunto che rende maggiormente efficaci i percorsi di formazione e di istruzione.

3

Fiera Didacta 2018 Fiera Didacta, il 18 ottobre un convegno internazionale sulle Piccole Scuole

Per il secondo anno consecutivo, Fiera Didacta Ita-lia ha ospitato un approfondimento dedicato al-le Piccole Scuole. Il 18 ottobre a Firenze (ore 14.45, Sala A1, Teatrino Lorenese nella Fortezza da Basso) si è tenuto il convegno internaziona-le “Piccole scuole, grandi comunità. Viaggio attra-verso la dimensione narrativa delle scuole di picco-le dimensioni e modelli di sviluppo locale”. All’evento hanno partecipato: Giovanni Biondi, pre-sidente Indire, Cristina Giachi, presidente Commis-sione Istruzione, Politiche educative ed Edilizia sco-lastica ANCI, Massimo Castelli, coordinatore nazio-nale Consulta Piccoli Comuni ANCI, Alessandra Augusto, dirigente Ufficio IV – DGEFID, del Ministe-ro dell’Istruzione, Autorità di Gestione per il PON Piccole scuole, Sabrina Lucatelli, coordinatore del Comitato Tecnico Aree Interne Dipartimento per le Politiche di Coesione Presidenza del Consiglio dei Ministri, Antonella Tozza, direttore generale dell’USR Abruzzo. Nel corso del convegno sono state illustrate le azioni promosse da Anci e In-dire per potenziare il rapporto tra scuola e territorio, alla luce dell’accordo si-glato a giugno tra i due enti. Inoltre, Jose Mangione, primo Ricercatore INDIRE, ha fatto proprie le istanze espresse dalla Rete Scuole Costiera Amalfitana in Tema di "pluriclasse" durante il SEMINARIO DI FORMAZIONE-CONVEGNO "La Plu-riclasse nella Classe" tenutosi in Costiera Amalfitana nel dicembre 2016.Infatti, già allora, si rilevava che la significativa presenza di alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) e di alunni portatori di criticità nell’area del linguaggio e del pensiero logico matematico caratterizzava e caratterizza le scuole della Costiera, le quali, pur essendo costituite da classi omogenee per fasce d’età, si configuravano e si configurano di fatto come pluriclassi per le diverse tipologie di bisogni, di caratteristiche, di stili di apprendimento all’in-terno di un medesimo gruppo classe. Tutto questo ha indotto, già da tempo, ad elaborare un progetto di formazione che supportasse i docenti nella prati-ca quotidiana a gestire una pluriclasse nell’ambito della classe.

4

I.C. “G. Pascoli” Tramonti – (SA) - www.ictramonti.it

Con il buon auspicio di uno splendido sole, le classi V A e B hanno rappresentato onorevolmente la scuola di Tramonti alla festa del-la scuola Bimed 2018. Durante il tempo della plenaria, insieme a cen-tinaia di alunni hanno ascoltato il messaggio fondamentale di questa manifestazione: chi legge viaggia restando fermo. Più tardi hanno avuto la dimostrazione tangibile che leggere é anche divertente. Gli alunni si sono divisi in delegazioni sce-gliendo ciascuno il ruolo che maggior-mente si confàceva al proprio talento e inclinazione per partecipare al grande gio-co della staffetta, all'elaborazione della copertina del libro letto in classe, alla composizione di un fumetto su un capito-lo che li aveva maggiormente colpiti e a rivestire il ruolo di reporter, intervistando partecipanti, giocatori, animatori e orga-nizzatori. Solo il lavoro condiviso di tutti i gruppi poteva garantire il successo e la vittoria. Dimostrando un comportamento esemplare, come ha sottolineato l'anima-tore della staffetta, gli alunni si sono divisi in sottogruppi e hanno portato avanti con impegno e diligenza i loro compiti, che consistevano anche nel ri-spondere alle domande sul libro, a questi di cultura generale, a giudi-care con onestà e lealtà gli elaborati grafici realizzati. Alunni e inse-gnanti si sono entusiasmati durante le fasi della staffetta e hanno trattenuto il fiato quando, ormai a un passo dal traguardo, si sono vi-sti rimontare da una delegazione di una scuola di Salerno. Alla fine siamo arrivati per primi al traguardo e, grazie bellissimi lavori artistici premiati dalla giuria con il massimo punteggio, ci siamo aggiudicati la vittoria. La cerimonia si è conclusa con l'omaggio a Genova a cui gli alunni hanno dedicato un pensiero liberando nel cielo terso di Salerno centi-naia di palloncini colorati.

Classi 5A/5B Scuola Primaria

5

Iter Didattici

Classe 4A Scuola Primaria

CHE COS’È? La flipped classroom, o didattica capovolta, è una metodologia didattica che consiste nell’invertire lo svolgimento delle normali fasi di lavoro che avven-gono a scuola e a casa. Normalmente l’insegnante tiene la lezione e gli alunni ascoltano, agiscono con esercizi e attività laboratoriali e svolgono i compiti a casa. Nella classe capovolta, invece, il docente prepara i materiali cartacei o multimediali su un argomento e li rende disponibili, in modo che a casa gli alunni possano visionarli, entrare in contatto con i contenuti della lezione successiva oppure organizzarli in un’esposizione da fare in aula, al gruppo classe, , come se fossero loro gli insegnanti. GLI SCOPI DELLA FLIPPED CLASSROOM Lo scopo è quello di favorire l’apprendimento cooperativo, l’inclusione, l’au-tovalutazione, il monitoraggio e la maturazione delle competenze. LA REALIZZAZIONE IN CLASSE Ogni sabato noi bambini della classe 4A lavoriamo facendo il flipped classroom. È un modo diverso di fare scuola, non è la maestra che tiene la lezione, ma al contrario, siamo noi alunni che ci organizziamo ed esponiamo la lezione ai compagni. Sul nostro Diario di Bordo scriviamo le cose che ab-biamo studiato durante la settimana, costruiamo dei lavoretti per le feste o per abbellire la nostra classe. Ci dividiamo in gruppi per diventare una squa-dra. Il Diario di Bordo è il nostro angolo segreto, scriviamo i nostri sentimenti e cosa pensiamo della nostra classe e delle nostre maestre. Sul Diario scri-viamo cose divertenti e allo stesso tempo facili per far capire meglio a chi ha difficoltà nel ricordare le cose. Lo scopo del nostro Diario è di assemblare il tutto in un unico ricordo e sfogliare poi, quando lasceremo la quarta. È il no-stro vademecum delle cose imparate durante l’anno. Quando facciamo i la-voretti siamo super eccitati perché siamo una classe molto vivace, sembria-mo uno tsunami, pronti a scattare con forbici e colla. La cosa più importante e bella è che a turno ognuno di noi diventa insegnante per un giorno. Duran-te il lavoro tutti collaboriamo per realizzare il prodotto finale. Alla fine della giornata il capogruppo presenta alla classe il lavoro svolto. Tutti appassiona-ti ed euforici in quanto approfondiamo le conoscenze e impariamo diverten-doci. Non vediamo l’ora che arrivi il SABATO!

6

I.C. “G. Pascoli” Tramonti – (SA) - www.ictramonti.it

“Maker@Scuola: Nuove Tecnologie per la Didattica” è un progetto di ricerca di Indire attivo dal 2014. E’ anche un os-servatorio che monitora, anche al di là dei confini nazionali, le più interessanti esperienze in ambito educativo legate al movimento dei “Maker”.

I Maker sono gli “artigiani digitali”, ovvero quegli inventori, autori e artisti che per passione progettano e autoproducono nei loro laborato-ri denominati “Maker spaces” ;“FabLab” apparecchiature meccaniche, elettroniche, software open source, realizzazioni robotiche e tutto ciò che stimola il loro desiderio di innovazione.

Il progetto “Maker@Scuola” analizza le specificità del modello di ap-prendimento proposto dal “Movimento Maker” applicato alla didattica laboratoriale nella scuola. La ricerca intende indagare sulle possibili interazioni tra le modalità di lavoro degli “artigiani 2.0” e gli schemi di apprendimento attuali degli studenti. L’obiettivo è quello di verificare se gli strumenti innovativi sperimentati e le metodologie didattiche ad essi associate in classe, siano in grado di contribuire al superamento dei metodi di istruzione tradizionale frontale e sostenere una più at-tuale didattica innovativa in cui gli alunni diventano i protagonisti del proprio apprendimento.

L’inserimento nel programma didattico di attività di tipo “Maker” è in grado di potenziare lo sviluppo delle competenze logico-matematiche, scientifiche, linguistiche, e soprattutto di far emergere le meta-competenze e le soft-skills.

Come parte integrante della ricerca è stato realizzato l’ambiente onli-ne 3D Indire che include una serie di strumenti di modellazione e di ottimizzazione della stampa e uno spazio di condivisione dei modelli e delle esperienze realizzate. Al suo interno si trovano strumenti utili per la configurazione e l’utilizzo dei programmi per la stampa 3d in classe, tra cui: In3Dire, un apposito server dedicato, e SugarCAD, un software gratuito di modellazione 3D ottimizzato per le scuole.

Il nostro Istituto partecipa alla sperimentazione nazionale indetta dall’INDIRE

7

L'INNOVAZIONE DELLA DIDATTICA PARTE DA NOI

É con questa consapevolezza che le docenti Paola Fiorenza, Luisa Guastatore e Maria Salsano si formano per il quarto anno consecutivo presso il palacongressi di Rimini. Il motto è: Scegli, prendi posizione, agisci per affrontare le sfide cul-turali, sociali ed educative che ogni giorno entrano nelle nostre aule in un mondo sempre più globale e interconnesso, necessitiamo di consa-pevolezza, equità e istruzione di qualità. Nell’intervento di Bortolato i processi di apprendimento volano coraggiosamente oltre i test e le ve-rifiche. Come cambia l’apprendimento con le strisce confermative del metodo analogico? ‘Cercando un modo nuovo di intendere la scuola, quest’anno trattere-mo il tema della libertà di apprendere e di non apprendere da ricono-scere ad ogni bambino.’ - inizia BORTOLATO. Parleremo di rispetto, di non invasività e di attenzione alla privacy di ognuno. Verificheremo la presenza di una porta segreta che c’è in ognuno di noi. Questa porta che filtra l’interno e l’esterno ha la particolarità di avere sola una maniglia e chi la governa a scuola è il bambino. Non si apre dall’esterno come negli hotel. La apre e la chiude in ogni momento a seconda di chi c’è fuori: la mamma, la maestra di italiano, di lingua, di matematica... Si apre con la fiducia e si chiude con la paura. I sentimenti e i desideri sono la molla che orientano la scelta. Comandano i sentimenti più che le capacità. Più che il controllo della mente agisce in lui l’accoglienza del nuovo. Tutto avviene sulla base della fiducia che ha della persona che gli parla. Perché là dove il cuore sceglie arriva poi la mente’ ‘Voglio sviluppare un apprendimento che vale per tutti visto che condi-vidiamo la stessa umanità fatta di limiti. L’inclusione non sarà un obiet-tivo, ma una conseguenza. Voglio cambiare la scuola nella mia classe Non pretendo di cambiare la scuola degli altri, ma soltanto la mia nelle mie ore, se ci riesco. Voglio essere una cellula sana in questa scuola che soffre. Cerco un po’ più di serenità e pace con i miei bambini’ con-clude il maestro.

Convegno internazionale Didattiche.2018. Scegliere, prendere posizione, agire

Rimini, 12 e 13 ottobre 2018

8

I.C. “G. Pascoli” Tramonti – (SA) - www.ictramonti.it

Scuola dell’Infanzia —bambini di 5 anni

Iter Didattici

Venerdì 12 ottobre, gli alunni di 5 anni della Scuola dell' Infanzia del plesso di Gete si sono recati alle cantine Apicella di Campinola per vivere la bel-lissima esperienza della Vendemmia. I bambini sono stati accolti presso i vigneti dal proprietario delle cantine. Il signor Prisco Apicella, dopo una breve spiegazione didattica sull'uva (osservazione dei tralci, grappoli, dei pampini), ha invitato ognuno dei bambini a raccogliere con le proprie mani i grap-poli dalla vite ponendoli in un appositi cesto. I bambini sono stati poi accompagnati alla cantina per poter assistere alla tor-chiatura. L' uva raccolta è stata versata in un torchio, e gli alunni hanno po-tuto assaggiare il succo prodotto. La signora Marianna ha deliziato bambini e maestre, offrendo ai bimbi una buonissima merenda e una squisita degustazione dei prodotti dell'azienda alle insegnanti. Sono state spiegate tutte le altre fasi successive per ottenere il vino, sottoli-neando i vari progressi che si sono verificati in campagna come il passag-gio dall’uso del legno a quello della plastica, la pigiatura dei piedi a quella elettrica. I bambini, divisi in due gruppi, hanno potuto ammirare le cantine, dove sono tenute le botti per l'invecchiamento del vino e i tini per la fermen-tazione.

I proprietari dell'azienda hanno salutato alunni e insegnanti con un dolce pensie-ro. L’iniziativa, che si è svolta come ogni an-no a costo zero per le famiglie e che ha coinvolto le insegnanti curricolari, è stata un punto di partenza speciale, ricco di significato, per il successivo percorso di-dattico svolto in sezione, a carattere scientifico legato al processo di trasfor-mazione dall’uva al vino.

9

Iter Didattici

Classe 4B Scuola Primaria

Oggi nonostante il tempo avverso siamo andati a far visita alle canti-ne Apicella a Capitignano. Appena arrivati ci hanno portato a vedere la vigna storica dell’azienda, che porta il nome di ‘A Scippata; si chia-ma così perché il trisnonno di mio papà ha strappato alle montagne questo vigneto, visto che prima c’erano castagneti, in questa vigna ci sono viti centenarie. Mio papà ci ha spiegato perché queste viti sono centenarie, perché sono sopravvissute alle malattie venute dall’Ame-rica, come la Fillossera della vite. Poi ci ha spiegato la pianta e il suo procedimento vitale. Prima di tornare alla cantina il mio papà ci ha spiegato com’è il grappolo d’uva; è formato da raspo e acino che a sua volta è fornito di foglia, raspo, grappolo, buccia, vinacciolo, pol-

pa. E infine papà ci ha fatto raccogliere dei grap-poli d’uva. Poi, una volta tornati in cantina, papà ci ha spiegato il procedimento della vendemmia, dalla pigiatura al prodotto finito, con gli strumenti della vendemmia di oggi e con quelli di una volta. Per prima cosa ci ha fatto vedere e toccare le botti e le vasche e poi ci ha spiegato di che materiale erano fat-te: le vasche erano di acciaio, mentre le botti erano di legno di quercia. Poi ci ha fatto vedere un esperimento che

consisteva nel far gonfiare un palloncino con l’anidride carbonica. Per prima cosa abbiamo riempito una boccetta piena di acido poi gli abbiamo messo un po' di succo d’uva schiacciata con le mani poi per finire abbiamo riempito il palloncino di bicarbonato e l’abbiamo mes-so sulla boccetta; subito il palloncino ha iniziato a gonfiarsi. Per finire questa giornata in cantina abbiamo fatto merenda, poi il mio papà ha preso una bottiglia del 2009, anno in cui sono nata io e l’hanno bevu-to le maestre, la mia mamma e il mio papà e hanno detto che era strepitoso. Infine ho aiutato la mia mamma a distribuire i regalini: i bambini sono rimasti felici della cantina e si sono divertiti.

10

I.C. “G. Pascoli” Tramonti – (SA) - www.ictramonti.it

Iter Didattici

Tutto il mondo che ci circonda è composto da forme di diverse misure e colori. Anche i bambini, se sono opportunamente guidati, possono co-minciare a familiarizzare con le forme, senza per questo pensare di pro-porre la geometria vera e propria alla scuola dell’infanzia. Gli alunni dell’infanzia dell’I.C di Tramonti, in particolar modo il gruppo dei bambini di 5 anni impegnati nei laboratori, sono stati coinvolti in atti-vità didattiche e in giochi che hanno permesso loro di cominciare ad os-servare, a riflettere e a scoprire, anche nelle cose più semplici, la FOR-MA. Le docenti hanno favorito lo sviluppo di abilità di tipo percettivo-visivo e di tipo logico. Ma quello che ha suscitato più interesse ed ha coinvolto maggiormente i bimbi è stato il racconto ”Il Paese Tuttoforme”. I bambini hanno ascoltato la prima parte del racconto” Il paese Tutto-forme”: “Un giorno un pugno di uomini decide di costruire un paese su una colli-na,perché lì il terreno è fertile, l’esposizione al sole invidiabile ed il clima mite. Si chiedono quale forma dare alle abitazioni. Uno di loro dice di costruirle di forma rotonda e così fanno. Appena la casa è terminata ba-sta un soffio di vento per farla rotolare giù al piano..”, “poi costruiscono una casa triangolare, ma nemmeno questa forma va bene. Essa essen-do troppo spiovente le piogge scendono giù sul terreno con tanta forza tanto da formare davanti e dietro la casa dei laghetti…” “Costruiscono poi una casa quadrata, poi una rettangolare, ma non va bene perché quando c’è il sole la casa diventa caldissima e vi si soffoca”. A questo punto del racconto c’è stata l’intuizione di alcuni bambini che hanno così suggerito la forma giusta della casa ideale ed hanno antici-pato in qualche modo la conclusione della storia:

“Possono costruire una casa con tutte le forme geometriche!” “Allora possono fare una casa di forma quadrata!” “ Per fare scorrere l’acqua loro possono costruire il tetto che è di for-

ma triangolare. “…e possono fare le porte, le finestre ed i balconi di forma rettango-

lare e rotonda! ”. Che bello così! I bambini hanno poi sperimentato ritmi di forme e colori sulla lavagna delle forme, realizzato un bel quadretto astratto con stampi e tempere, toccato oggetti di diverse forme presenti in sezione e giocato con i bloc-chi logici. Per finire una divertente filastrocca su “dei signori strani !”

11

Classi 3A/3B Scuola Primaria

Iter Didattici

Quest’anno, con l’organizzazione scolastica in orario antimeridiano, c’è anche il sa-bato, ma che fatica abituarsi a questa novità! E allora cosa c’è di meglio di un “compito di realtà” divertente e coinvolgente per lavorare sorridendo anche il saba-to? Le classi terze della Scuola Primaria, divise in gruppi di lavoro, hanno allestito la rappresentazione della celebre favola de “I tre porcellini”. Ciascun gruppo ha dato un nome alla propria compagnia, ha progettato e realizzato una propria locandina e ha portato in scena la storia, mentre la scenografia e le maschere sono state realiz-zate un po’ ciascuno. Gli abiti e gli oggetti di scena li hanno portati le maestre. Godetevi le immagini!

12

I.C. “G. Pascoli” Tramonti – (SA) - www.ictramonti.it

Iter Didattici

Classi 3, 4 e 5 Scuola Primaria

Il giorno 12 dicembre le classi 3-4-5 dell'Istituto Comprensivo di Tra-

monti si sono recate presso il Convento San Francesco di Polvica per

condividere insieme un momento di riflessione sul Natale.

Il fulcro di tutta la manifestazione è incentrato nelle parole di Papa

Francesco: "Natale: la gioia che riempie la vita".

I bambini sono stati coinvolti pienamente con canti, preghiere personali

e corali, con la concertazione di tutti i docenti delle classi coinvolte in

modo particolare il maestro Francesco Vastola e Concetta Anastasio .

Dopo la lettura e il commento del Vangelo da parte del sacerdote, essi

si sono recati all'altare con dei segni spiegandone il significato.

Il tutto si è concluso con l'accensione delle candeline simbolo di Gesù

che porta e dona luce a tutti noi.

13

Iter Didattici

Classe 2B Scuola Primaria

I computer per rappresentare le immagini hanno bisogno di costruire una griglia e di colorare i quadretti. Non sanno fare diversamente. Ogni quadretto è un pixel. Chiamiamo pixel art ogni disegno che mette in evidenza la struttura a quadretti e ne fa un espediente artistico. Definita la griglia e scelto un punto di partenza (per convenzione il pixel in alto a sinistra) e un ordine (per convenzione la scansione per righe da sinistra a destra e dall’alto al basso), per rappresentare un’immagine basta dire il colore di ogni pixel. Ad esempio: partendo dal pixel in alto a sinistra e procedi per righe finchè ci sono colori nella sequenza. Leggi il codice e colora i quadratini!

14

I.C. “G. Pascoli” Tramonti – (SA) - www.ictramonti.it

Giochi

15

Bello e allegro

Un po’ pazzerello Ornato di luci è il Nostro alberello Nasce Gesù Amore per eccellenza Torna a splendere nei nostri cuori la speranza A tutti la pace Luci colorate rallegrano le strade E ricordano che un mondo migliore, dipende da noi.

Classe 3B Scuola Primaria

Iter Didattici

Classi 4A/4B Scuola Primaria

Mancano oramai pochi giorni al Natale e Babbo Natale ha preparato i re-gali per soddisfare le richieste di tutti i bambini del mondo. Comincia a pre-parare la slitta e, come ogni mattina, si reca nella grande stalla del Polo Nord per dare la colazione alle renne. Le trova distese e senza forze. Le accarezza sulla fronte e si accorge che hanno la febbre alta. Oche ore do-po è sul post Polosalus il medico del Polo Nord che presta le prime cure. Niente da fare. Prepara allora una bella iniezione e fa una bella puntura alle povere renne. nonostante l'intervento del medico la febbre continua a salire e con essa la preoccupazione del babbo dalla lunga barba bianca. Quando oramai tutte le speranze sembravano essere perdute Babbo Natale si ricorda del suo amico mago Sapiens che non è proprio un medico ma un grande sag-gio. E' sera quando il sapiente giunge nella stalla ed osserva le povere renne ancora sofferenti. Dopo aver ben pensato fa preparare del latte cal-do, del miele e tanto tanto zucchero. Le renne si addormentano e trascor-rono una notte tranquilla. Il mattino seguente sono già in piedi Tra poche ore si vola nel cielo senza nubi e tempestato di stelle: l'enorme slitta è già carica di regali per i bambini di tutto il mondo.

16

I.C. “G. Pascoli” Tramonti – (SA) - www.ictramonti.it

Giochi

17

Giochi

Dopo Babbo Natale, il personaggio più amato dai bambini è Rudolph, la ren-na di Santa Claus. La leggenda che vede la slitta trainata da un gruppo di nove bellissime renne di Babbo Natale, ci racconta anche la storia di una di loro dotata di un buffo naso rosso scintillante, Rudolph.

Questa piccola renna, derisa dal proprio branco proprio a causa dello strano naso, si rivelò invece di grande aiuto a Babbo Natale: in una fredda e neb-biosa notte di Vigilia, la slitta si perse non riuscendo più a trovare la strada ma Rudolph grazie al suo naso luminoso rischiarò le strade del cielo aiutan-do così Babbo Natale a consegnare i regali a tutti i bambini. Da quel giorno, ogni anno, durante la notte della Vigilia, Rudolph si posiziona a capo della slitta per illuminare la strada ai suoi compagni.

Classi 4A/4B Scuola Primaria

1. ORANGE

2. YELLOW

3. SKY BLUE

4. GREEN

5. RED

18

I.C. “G. Pascoli” Tramonti – (SA) - www.ictramonti.it

Classi 1A/1B Scuola Primaria

Iter Didattici

19

Iter Didattici

Classi 1A/1B Scuola Primaria

20

I.C. “G. Pascoli” Tramonti – (SA) - www.ictramonti.it

Classe 3C Scuola Secondaria Primo Grado

Iter Didattici

Il 22 novembre 2018 siamo andati nel teatro per incontrare due rappresen-tanti del “CLUB PER L’UNESCO DI AMALFI-ACARBIO” che ci hanno parlato dell’inquinamento causato dalla plastica cioè la dispersione e l'accumulo di prodotti plastici nell'ambiente causando problemi all'habitat di fauna e flora selvatica così come all'habitat antropizzato. Tale tipo di inquinamento interessa l'aria, il suolo, i fiumi, i laghi e gli oceani. L'im-portanza e la rilevanza di questo tipo di inquinamento derivano dalla econo-micità della plastica e dalla sua alta durabilità nel tempo e quindi alla produ-zione di grandissimi quantitativi della stessa per i più svariati usi. L'inquina-mento dalla plastica si può verificare in varie forme, tra cui rifiuti abbandonati in terra e in mare, particelle di plastica in acqua; una grande percentuale di plastica prodotta ogni anno viene utilizzata una sola volta e poi gettata. Nel 2017 è stato presentato un rapporto redatto con analisi in tutto il mondo, sulla presenza di microparticelle di plastica nelle acque e nell'aria, che per le loro ridotte dimensioni entrano nelle catene alimentari. Le plastiche alogene rilasciano sostanze chimiche nocive al terreno circo-stante, che penetrano in profondità rag-giungendo falde acquifere o altre fonti d'acqua. I danni sono molto seri per le specie viventi che assumono questa ac-qua inquinata. Le aree utilizzate co-me discarica sono costantemente colmate da rifiuti di tipo plastico. Per quel che riguarda le plastiche biodegradabili, non appena vengono gettate, il metano, pericoloso gas serra che contribuisce significativamente al riscaldamento globale, viene rilasciato. Alcune discari-che stanno prendendo l'iniziativa di installare dispositivi per la cattura del me-tano, che potrebbe essere utilizzato per produrre energia, ma la maggior par-te degli stabilimenti non li ha ancora adottati. L'inquinamento causato dalla plastica è potenzialmente pericoloso per gli animali, il che potrebbe influire negativamente sulle forniture alimentari umane. In primo luogo è altamente dannoso nei confronti dei grandi mammiferi marini. Nello stomaco di alcuni animali marini, come la tartaruga marina, sono stati trovati pezzi di plastica, che ne hanno causato la morte. Quando questo succede, la morte degli ani-mali è generalmente causata dalla fame, poiché questi materiali bloccano il loro tratto digestivo.

“Dopo l’era della pietra e l’età del ferro, la nostra potrebbe passare alla

storia come l’età della plastica”

21

Talvolta, invece, i mammiferi marini rimangano intrappolati in prodotti di plastica, come se fossero reti, rischiando di rimanere uccisi. Sono circa 690 le specie, tra cui invertebrati, che sono state danneggiate dall'inquina-mento causato dalla plastica. È stato stimato che oltre 400.000 mammiferi marini trovano la morte in questo modo negli oceani. Una ricerca condotta nel 2004 ha concluso che i gabbiani nel Mare del Nord hanno una media di trenta pezzi di plastica nel loro stomaco. Una semplice bottiglia di plastica può rimanere negli oceani anche per 400 anni prima di decomporsi. Avrà dunque tutto il tempo per arrivare ovunque nei nostri mari. La plastica è ormai onnipresente in tutti gli habitat marini del mondo, nessuno escluso. Anche se l’attenzione dei media si concen-tra sulle così dette “isole di plastiche”, giganteschi accumuli di rifiuti che si addensano al centro di vaste correnti anti-cicloniche sub-tropicali, la verità è che la plastica raggiunge anche i territori più remoti e incontaminati, negli oceani non esiste una zona franca per le plastiche. La plastica accumulata nei tessuti degli organismi può raggiungere anche noi esseri umani tramite il consumo di pesce o frutti di mare. Uno studio su sardine in scatola ha già mostrato la presenza di PET e PP, due plastiche comuni. Il rischio di un consumo diretto di plastica dunque c’è: la plastica è stata rilevata in organismi marini che troviamo frequentemente sulle nostre tavole come il tonno e il pesce spada. L’abolizione di imballaggi e prodotti usa e getta è già in atto in alcuni Paesi. Tra questi c’è l’Italia che, dopo aver bandito nel 2011 le buste per la spesa, sostituite da buste biodegradabili; inoltre ha vietato i cotton fioc non biode-gradabili dal 2019 e le microplastiche nei cosmetici dal 2020. Secondo la Plastic strategy della Commissione Europea , entro il 2030 tutti gli imbal-laggi di plastica dovranno essere riciclabili o riutilizzabili e la messa al ban-do della microplastica.Tuttavia, come il mare non conosce confini, così la sostituzione della plastica non deve averne. Nel nostro piccolo per cercare di risolvere questo problema bisogna segui-re le cinque R:

RIFIUTA

RIDUCI (la quantità di plastica che usi)

RIUTILIZZA (contenitori e bottiglie di plastica)

RICICLA (la plastica che non puoi usare)

RIPENSA (alle cose di plastica che compri)

22

I.C. “G. Pascoli” Tramonti – (SA) - www.ictramonti.it

Iter Didattici

Quando ho iniziato quest’anno la scuola, ho avuto una sorpresa. Ho conosciuto la mia nuova insegnante: si chiama Donatel-la e viene da Pagani. Lei è brava, mi fa lavorare tanto, sto scrivendo il mio diario di viaggio, sto imparando tante cose nuo-ve, ecco perché quando vengo a scuola mi sento felice. In questi giorni ho provato

per la prima volta l’emozione di essere interrogato su I Promessi Spo-si. Ogni giorno vengo a scuola contento di stare con i miei amici, di imparare tante cose e perché voglio tanto bene alla mia Prof. Donatel-la. Samuele Sabato Coccorullo, 3B

L’uomo nel corso dei secoli ha fatto grandi progressi in tutti i campi. Tuttavia ha an-che contribuito a inquinare molto il pianeta. L’inquinamento è uno dei più grandi mali della nostra società e questo è dovuto an-che alla sempre maggiore diffusione di elettrodomestici, condizionatori d’aria, auto-mobili, ecc., dovuto all’aumento della popolazione e al raggiungimento di un maggio-re benessere. Industrializzazione e uso di sostanze chimiche aggravano il problema, coinvolgendo sempre più aree del mondo. Abbiamo discusso di tutto ciò, nella sede della nostra scuola, insieme a due giovani rappresentanti dell’Associazione Acarbio. Il tema principale della discussione è stato l’inquinamento da plastica. Abbiamo scoperto che lungo le spiagge e nei mari, a causa della plastica, ogni anno, migliaia di animali marini muoiono. Le due rappresentanti dell’Associazione ci hanno spiegato che, per smaltire la plastica ci vogliono secoli e secoli. Bisogna partire subi-to e anche dalle piccole cose per cominciare a risolvere questo grave problema. Bi-sogna fare più attenzione alle scelte quotidiane, come, ad esempio, scegliere botti-glie e contenitori di vetro invece che di plastica, fare la raccolta differenziata, ecc. Infine, abbiamo capito che l’inquinamento da plastica è un fatto grave per la nostra stessa salute e che bisogna informare di più le persone dei danni che nascono dall’uso indiscriminato di questo materiale.

Classe 3A Scuola Secondaria Primo Grado

23

Iter Didattici

Quest’anno nella preparazione delle decorazioni natalizie noi alunni della Scuola Secondaria abbiamo sperimentato alcune tecniche di lavorazione della carta. Per dare un unico stile la professoressa di Arte ci ha fatto utilizzare la carta con la stampa di spartiti musicali che sono diventati il primo elemento decorativo. Abbiamo sperimen-tato varie tecniche a partire dal semplice ritaglio e assemblaggio di elementi, alla più elaborata tecnica giapponese dell’origami. La sem-plice carta con spartiti musicali si è trasformata in ghirlande natalizie che abbiamo affisso sulla porta di ogni aula, alberi di Natale e stelle tridimensionali, e palline formate da fiori di origami, tecnica che con-siste nel piegare più volte la carta su stessa seguendo vari procedi-menti. Infine alcuni elementi sono stati arricchiti con sfumature di co-lore realizzate con la tecnica del chiaroscuro. Per noi alunni è stata una nuova esperienza: creativa, entusiasmante e educativa. Poche ma precise pieghe ad un semplice foglio possono dar vita a nuove forme.

Gli alunni della Scuola Secondaria di I grado

Classe 2B Scuola Secondaria Primo Grado

La Divina Commedia di Dante Alighieri è uno dei capolavori del-la letteratura europea. Si tratta di un poema in versi (endecasillabi, cioè composti di 11 sillabe ciascuno) in terza rima, un tipo di rima creata da Dante stesso proprio per questa sua opera. La Divina Commedia fu scritta in lingua volgare, l'antico toscano che in seguito diventerà la lingua di tutti i letterati della penisola proprio grazie anche alla veloce diffusione del poe-ma. Dante Alighieri la scrisse tra il 1304 e il 1321, ovvero alla fine del Medio Evo ed è divisa in 3 parti, chiamate cantiche: - l'Inferno (composto di 34 canti) - il Purgatorio (composto di 33 canti) - il Paradiso (composto di 33 canti) Le tre cantiche sono quindi composte in totale di 100 canti. Dante scende all'inferno accompagnato dall’anima del poeta Virgilio, e qui incontra perso-naggi del passato, così come figure mitiche e mitologiche, che durante la loro vita si erano comportati male o avevano commesso numerosi o gravi peccati.

24

I.C. “G. Pascoli” Tramonti – (SA) - www.ictramonti.it

Iter Didattici

Classe 2C Scuola Secondaria Primo Grado

La Bibbia, non ci parla del Purgatorio, non ci insegna neanche che le anime dei morti vengono purificate attraverso il passaggio dal Purga-torio; ciò che purifica una persona dai peccati non è il tempo trascorso nel Purgatorio, prima di giungere nel Paradiso, tra la fede del sangue versato da Gesù. Il Purgatorio è inteso in maniera diversa nella Teolo-gia cattolica è “la condizione di coloro che morti nella grazia di Dio, non sono perfettamente purificati e devo-no quindi purificarsi al fine di ottenere la santità necessaria per essere ammessi alla visione di Dio”. L’uso comune, inve-ce, gli attribuisce il senso di “uno dei tre Regni insieme all’Inferno ed al Paradiso”. Il concetto di Purgatorio nel senso di una purificazione o santificazione dopo la morte si trova non solo nel cattolicesimo ma in molte altre confessioni cristiane: per esempio nell’Ortodossia Bizantina; nel Cristianesimo copto; nell’Anglicanesi-mo; nel protestantesimo metodista. Il ter-mine Purgatorio viene introdotto verso la fine del XII secolo, mentre la relativa dot-trina venne definita nel Secondo Concilio di Leone I dell’anno 1274, successiva-mente da quello di Firenze dell’anno 1438 ed infine ribadito nel Concilio di trento nell’anno 1563. Lo storico Jaques Le Goff, uno dei massimi studiosi del Medioevo, cir-ca la nascita del Purgatorio, sostiene che l’idea occidentale del Purga-torio si afferma tardi, nella seconda metà del XII Secolo. Invece, se-condo dante alighieri era uno dei tre Regni dell’oltretomba, insieme all’Inferno ed al Paradiso, era solamente un luogo di passaggio. Nella Divina Commedia, sempre per Dante, il Purgatorio, luogo a forma di cono rovesciato, si suddivide in sette cornici, dove vengono accolte le persone: superbi; invidiosi; iracondi; accidiosi; avari; golosi e lussurio-si, dopo le sette cornici c’era il Paradiso terrestre.

25

Iter Didattici

Con la presente si comunica che la nostra scuola ha aderito al progetto Sport di Classe, pro-mosso e realizzato dal Ministe-ro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano per diffondere l’educazione fisica e l'attività motoria nella scuola primaria. Il Progetto è rivolto agli alunni delle classi quarte e quinte della Scuola Primaria e ha l’o-biettivo di promuovere i valori educativi dello sport come mezzo di crescita e di espressione individuale e collettiva.

IL FANTASMA DI CANTERVILLE-Teatro In Lingua

Il fantasma di Canterville è un racconto umoristi-co datato 1887e firmato da un giovane Oscar Wilde. La storia, ambientata nella campagna in-glese di fine Ottocento, ha come protagonista la famiglia Otis, americana e proiettata nel futuro, che decide, nonostante gli avvertimenti del ven-ditore, di acquistare un castello inglese che si mormora sia infestato da un fantasma.

Il racconto di Oscar Wilde è una parodia delle classiche storie di fantasmi in cui l’autore, pren-dendosi gioco degli elementi topici di questo tipo di letteratura, mette in scena lo scontro tra due

società che verso la fine dell’Ottocento iniziavano sempre di più a in-contrarsi e contaminarsi

26

I.C. “G. Pascoli” Tramonti – (SA) - www.ictramonti.it

Iter Didattici

AIUTA A COMPRENDERE LA REALTA’ – La conoscenza del Latino permet-te di apprezzare maggiormente molti aspetti della realtà.

SVILUPPA LA LOGICA – Lo studio di una lingua antica insegna a ragionare e sviluppa la logica.

AIUTA A CONOSCERE LE PROPRIE RADICI – Il Lati-no spalanca la comprensione del presente come epoca che è figlia di un passato. La nostra tradizione occiden-tale ha le sue radici nella cultura greca, in quella roma-na e in quella cristiana. Il ragionamento, la filosofia, il gusto della bellezza, etc. sono in gran parte eredità la-sciataci dai Greci, il diritto, il senso dell’unità dello Stato, etc. provengono dai Romani, l’avvenimento cristiano ha, poi, introdotto una nuova concezione della persona, del-la civiltà, della società, etc. Quindi, studiare la civiltà, la letteratura e la lingua latine significa conoscere le proprie radici, è un po’ co-me conoscere meglio un proprio genitore. Permette di cogliere ciò che acco-muna l’uomo di oggi all’uomo antico e, nel contempo, introduce alla compren-sione del cambiamento avvenuto nei secoli.

ILLUMINA IL LINGUAGGIO E LE PAROLE – La lingua e la parola racconta-no la storia di una civiltà, dell’evoluzione umana, della cultura di un popolo. Pensiamo al vocabolo «cultura». Il fascino di una parola risiede nel fatto che essa descrive una storia, racconta una parte dell’avventura umana. Il verbo latino colo, che è alla base della parola «cultura», sottolinea e descrive il pas-saggio dell’uomo dalla condizione nomade a quella sedentaria. Il verbo signifi-ca «coltivare», «abitare», «venerare». Un popolo che diventa sedentario ha imparato a coltivare la terra, la abita e venera le divinità del luogo. Nel termine «cultura» risiede questo radicamento nelle proprie origini e nella propria terra, senza il quale non è possibile crescere e dare frutti. Da questo radicamento scaturisce la possibilità di trarre linfa vitale, ovvero la possibilità di germoglia-re, di crescere nel fusto e di dare frutti buoni. Capiamo allora che la cultura non ha a che fare con la conoscenza di tante componenti della realtà, ma de-riva da un passato (il terreno in cui siamo cresciuti, la tradizione) e si apre ad una domanda sul presente e sul futuro.

PERMETTE DI CONOSCERE I GRANDI AUTORI DEL PASSATO – La lettu-ra delle grandi opere della letteratura latina, di Virgilio, di Orazio, di Seneca, di Cicerone (per citare solo qualche nome illustre) permette di incontrare i «grandi del passato», di confrontarci con loro, di scoprire il loro pensiero, i loro vertici artistici.

27

Iter Didattici Progetto: Avviamento allo Studio del LATINO

Anche quest’anno, al fine di ampliare l’Offer-ta Formativa, è previsto il corso di avviamen-to allo studio della lingua latina rivolto agli alunni delle classi terze, orientati allo studio liceale. Il progetto è finalizzato a costruire strumenti di raccordo disciplinare con la scuola secondaria di secondo grado, poten-ziando le attività di orientamento in uscita con percorsi didattici e progettuali. E’ sempre

più avvertita, infatti, l’esigenza della costruzione di un curricolo con-diviso, basato sull’individuazione di obiettivi didattici comuni. Il cor-so, tenuto dal Prof. A. Trucillo, mira ad offrire agli studenti la possi-bilità di acquisire i primi rudimenti della lingua latina.

28

I.C. “G. Pascoli” Tramonti – (SA) - www.ictramonti.it

Iter Didattici

L'acqua è un bene prezioso, indispensabile alla vita di tutti gli esse-

ri. Per questo dobbiamo imparare a USARLA, senza SPRECARLA

e a RISPETTARLA senza INQUINARLA.

Che cosa si deve fare per rispettare e non sprecare l'acqua?

Prova a indicare alcuni comportamenti corretti

Utilizzare la lavatrice a pieno carico

Fare la doccia al posto del bagno

Non lavare la macchina con l'acqua potabile

Utilizzare il letame al posto dei concimi

Chiudere il rubinetto, usare un bicchiere, quando si lavano i

denti.

Non usare troppi detersivi

Segnalare alle autorità le perdite d'acqua

Riutilizzare l'acqua della pasta e della verdura

Raccogliere l'acqua piovana per irrigare l'orto

Controllare l'impianto e le tubature domestiche

Classi 3B Scuola Primaria

29

Iter Didattici PROGETTO TAGLIAFIERRO: L’EMIGRAZIONE

Classe 5A Scuola Primaria

NOI POETI

Una bambina emigrante Non è felice e non vuole andare, La bambina chiede al papà di restare. Ma alla fine non ci riesce e lontano Dal suo paese va via a malincuore. In quel nuovo paese conosce un’amica di nome Pacifica. Ma la bambina qui non era felice perché le mancava sua sorella Alice. Alla fine si ricordò Che una cosa le regalò. Era una foto di lei con la sua famiglia di quando al mare trovò una conchiglia. R. Esposito

L’emigrante senza cuore Ecco la storia dell’emigrante che ha lasciato il suo paese per la sua gigantesca povertà e la scarsa prosperità. Lì ha lasciato il suo cuore che era pieno di amore un amore eccitante del pensier dell’emigrante. S’è portato un pezzo di terra, di quella dove ora c’è la guerra.

A. Ferrara

L’emigrante In viaggio un emigrante c’era che viaggiava mattina e sera. Lui aveva un valigione ma di cose non ne aveva numerose. È questo il suo racconto breve breve, corto corto. G. Romano

Degli emigranti C’erano degli emigranti che abitavano in un villaggio. Se ne sono andati in viaggio E non si son più visti. D. Della Mura

Emigrante in cammino Oggi parto dalla mia regione è là il mio cuore perché rimarrò senza calo-re lui rimane a casa, lì dove sono nato con ogni mia cosa. M. Amato

Sono un immigrato Sono un immigrato e me ne vado dal mio stato solo per scappare da qualcosa che mi fa male come non mangiare e non poter studiare. La guerra e la povertà mi han colpito. Non mi tendi la tua mano perché vengo da troppo lontano. Me ne vado da una terra che mi ama e arrivo in questa che mi sfama. Ho portato solo un po' di pane e il mio piccolo cane un frutto e dell’acqua ed infine la mia lingua che mi ricorda tanto la mia terra. P. Criscuoli

30

I.C. “G. Pascoli” Tramonti – (SA) - www.ictramonti.it

Classe 3C Scuola Secondaria Primo Grado

Iter Didattici

Il 25 novembre si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne e femminicidio è quel termine che tristemente e prepoten-temente è entrato nella nostra quotidianità, nel vocabolario di tutti noi alunni, con il quale si indicano tutti quei casi di omicidio volontario, in cui la donna viene uccisa per vari motivi, quasi sempre, da un uomo. Purtroppo, anche in Italia, i dati sono allarmanti, perché ogni anno qua-si duecento donne vengono uccise, una ogni tre giorni. In Unione So-vietica, poi, circa la metà delle donne è stata vittima di molestie verbali, fisiche e online. Un terzo delle donne e delle ragazze a livello mondiale subisce violenze nel corso della vita e non tutte hanno il coraggio di

opporsi, di dire basta, di far capire al mondo che sono donne uguali alle nostre mamme, alle nostre sorelle e alle nostre figlie, per le quali è doveroso combattere. Vale la pena ricordare perché si celebra la giornata interna-zionale contro la violenza sulle donne proprio in questa data. La storia ci riporta al 25 novembre del 1960, durante

gli ultimi giorni del regime del dittatore Rafael Trujillo, nella Repubblica Dominicana : tre giovani donne ,appartenenti ad una famiglia cattolica conservatrice, che da tempo si battevano per la libertà, furono assas-sinate in un'imboscata vicino Santiago , mentre tornavano dalla pri-gione di Puerto Plata dopo aver visitato i loro mariti incarcerati. Erano le sorelle Minerva, Patria e Maria Teresa Mirabal. La quarta sorella, Dede’, l'unica sopravvissuta, ricostruisce gli eventi della loro famiglia e del popolo dominicano, descrivendo il regime di terrore quotidiano che si era instaurato durante la dittatura di Trujillo. Ne nacque un romanzo, scritto da una scrittrice dominicana e intitolato “ll tempo delle Farfalle,” nel quale le tre sorelle Mirabal, come fantasmi, riprendono vita e rac-contano non solo la loro battaglia, ma ci insegnano che bisogna sem-pre lottare nella vita.

31

Iter Didattici BULLO NON È BELLO Classe 5B Scuola Primaria

La nostra classe si prepara all’uscita didattica a Salerno per la Festa della Scuola BIMED 2018. Per partecipare ai laboratori di scrittura creativa promossi per la giornata, abbiamo letto in classe il libro “Solitario come un falco”, scritto da alcuni bambini di diverse scuole primarie d’Italia. Il racconto narra la storia di Mirco, un bambino di 10 anni, solo e senza amici, preso in giro da due compagni di scuola, due bulli che lo minacciano e lo isolano. Mirco affronta le sue paure e la sua solitudine trasformandosi in un falco, finché un giorno incontra un nuovo amico, un bambino straniero, Manjot, che lo aiuterà a superare tutti i suoi timori e soprattutto sarà al suo fianco nel tenere lontano i due bulli che, alla fine, confesseranno come dietro il loro comporta-mento si nasconda un modo per difendersi dalle loro insicurezze. Ci è piaciuto molto leggere questo libro, che ci ha suscitato tante emo-zioni diverse: tristezza per la solitudine di Mirco, rabbia quando era bullizzato, felicità per aver trovato un nuovo amico, stupore per la sua capacità di trasformarsi in un falco. Ognuno di noi poi ha parlato delle proprie paure e di come cerca di affrontarle: chi ha paura di non essere accettata dagli amici e allora preferisce stare da sola, chi si chiude in camera, chi scrive una lettera a cui affidare i pensieri del momento, chi pensa alle cose belle successe in passato per dimenticare quelle brut-te, chi si rifugia nell’ affetto di un fratellino o una sorellina. Abbiamo anche riflettuto su cosa voglia dire essere un BULLO. Nessu-no ha pensato che sia una cosa positiva anzi…Bullo è chi è arrabbiato e se la prende con qualcun altro, chi prende in giro senza motivo, chi ferisce ingiustamente le persone più deboli, chi crede di essere più fur-bo di tutti, chi vuole fare il prepotente. Ma abbiamo anche capito che spesso dietro a un Bullo si nasconde una persona insicura, che non ha il coraggio di affrontare gli altri o che ha subito a sua volta qualche in-giustizia e vuole vendicarsi. Per questo è importante parlare, soprattut-to quando abbiamo dei problemi e se non riusciamo a risolverli bisogna chiedere sempre l’aiuto di un adulto che ci può suggerire cosa fare, senza avere paure o vergogna. Quindi il nostro motto è diventato: Bul-lo non è bello, un amico è il regalo più gradito.

32

I.C. “G. Pascoli” Tramonti – (SA) - www.ictramonti.it

Classe 3B Scuola Secondaria Primo Grado

Iter Didattici

Guardarsi negli occhi: un’arte in via di estinzione. Complice la di-strazione di qualcuno che passa vicino, nervosismo, timidezza, ma soprattutto l’irresistibile attrazione degli smartphone. Lo scorso 5 di-cembre durante l’ora di compresenza, insieme ai professori Luigi No-vi, Michele Di Nunno e Donatella Derna abbiamo fatto un’attività labo-ratoriale molto simpatica e importante. I nostri docenti ci hanno parlato dell’importanza di guardarsi negli occhi, di guardare l’altro che abbia-mo accanto a noi negli occhi. Guardarsi è la forma di comunicazione primitiva, basilare per instaurare qualsiasi tipo di relazione. Noi abbia-mo fatto un’attività, ci siamo messi al centro dell’aula e abbiamo cam-minato senza toccarsi e al suono del professore ci siamo fermati per guardare la prima persona accanto a noi negli occhi. Non è stato faci-le. Sentirsi gli occhi addosso può in altri casi provocare turbamento, imbarazzo o essere avvertito come una minaccia: tutto dipende da come e quanto siamo in grado di gestire le emozioni che lo sguardo dell'altro evoca dentro di noi. E’ stato però molto bello e intenso. E ab-biamo capito che vale la pena guardare negli occhi il nostro amico o la nostra amica. Soprattutto in una società in cui ci si guarda poco per-ché siamo sempre con la testa su uno schermo

33

Iter Didattici

Oggi nel mondo degli adolescenti esiste il problema del fumo. Se un ragazzo si lascia trasportare dal fumo, a volte, lo fa per non essere escluso dal gruppo, ed essere considerato una persona che ha paura e che di conseguenza viene preso il giro. Molte volte alla base ci sono problemi più seri come ad esempio, non andare d’accordo con i geni-tori, sentirsi soli e allora ci si chiude in sé stessi, trovando sfogo nella sigaretta. Si inizia per gioco e con una, ma poi si va oltre e diventa un vero e proprio vizio. Il fumo lentamente uccide, giorno dopo giorno. Chi fuma, non solo danneggia sé stesso, ma fa del male a chi gli sta intorno (fumo passivo). Sembra che, secondo un’indagine, un ragazzo su cinque fumi fino ad un pacchetto al giorno. Chi fuma pensa di sem-brare adulto e si mostra al pubblico senza farsi problemi. Io penso che il fenomeno del fumo non debba essere sottovalutato, anzi bisogna affrontare l’argomento, discuterne insieme. Questo potrà aiutare molti che fumano, o che vorrebbero provare a fumare, a riflettere, a dire “No al fumo”.

Classe 3B Scuola Secondaria Primo Grado

34

I.C. “G. Pascoli” Tramonti – (SA) - www.ictramonti.it

Classe 3B Scuola Secondaria Primo Grado

Iter Didattici

Tra il 1914 e il 1918 l’intera Europa è sconvolta da un evento che se-gnerà per sempre il futuro del pianeta: la prima guerra mondiale. L’Eu-ropa è divisa in due blocchi. La Triplice Alleanza; un accordo puramen-te difensivo tra Austria-Ungheria, Germania e Italia stipulato nel 1882. E la Triplice Intesa, formata da Gran Bretagna, Francia e Russia. L’In-tesa nasce con l’intenzione di fare fronte comune contro l’espansioni-smo austro-tedesco in Marocco e nei paesi balcanici. E proprio a Sara-jevo, il 28 giugno del 1914, vengono uccisi l’arciduca d’Austria France-sco Ferdinando e sua moglie. La mano è quella di Gavrilo Princip, uno studente nazionalista facente parte della “Mlada Bosna”: organizzazio-ne a favore dell’annessione della Bosnia alla Serbia.

Utilizzando l’attentato come pretesto, l’Austria, il 28 luglio del 1914, at-tacca la Serbia. La Russia, garante dell’indipendenza serba, deve in-tervenire. Passano pochi giorni e il 3 agosto, la Germania dichiara guerra alla Francia. Ora i due Imperi centrali sono uniti in guerra contro le forze dell’Intesa. I tedeschi, per colpire la Francia lungo il confine meno protetto, invadono il Belgio, paese neutrale. La manovra provoca l’ingresso nel conflitto della Gran Bretagna, la quale non può tollerare l’aggressione ai danni di un Paese neutrale affacciato sulle coste della Manica.

Contemporaneamente i russi attaccano la Prussia Orientale, riportando però una serie di sconfitte. L’Italia è inizialmente neutrale, ma decide di schierarsi con le forze della Tri-plice Intesa per liberare Trento e Trieste an-cora in mano austriaca. Il 23 maggio del 1915, l’Italia entra in guerra con l’Austria. Dopo una fase iniziale di grande movimento i fronti si immobilizzano e comincia una lun-ga e logorante guerra di trincea. A causa della rivoluzione bolscevica, la Russia esce dal conflitto nel dicembre del 1917. I tedeschi possono così spostare sul fronte occidentale le truppe provenienti dal fronte russo.

35

Iter Didattici

Tra le fine del 1917 e i primi mesi del 1918, gli Imperi centrali lanciano una serie di offensive. Ma hanno problemi al loro interno: i popoli dell’Impero asburgico sono sull’orlo di una rivolta, e la Germania è al collasso economico. E’ l’inizio della fine. Le offensive del blocco cen-trale cominciano ad essere meno potenti e le forze dell’Intesa, agevo-late anche dell’ingresso al loro fianco degli Stati Uniti, contrattaccano lungo tutti i fronti. Tra l’ottobre e il novembre del 1918, gli Imperi cen-trali sono costretti a firmare la resa. La guerra è costata quasi venti milioni di morti.

Dallo smembramento dell’Austria-Ungheria, in omaggio al principio di nazionalità, nascono molti nuovi stati: quelli d’Austria e di Ungheria. Quello cecoslovacco formato da Boemia, Moravia e Slovacchia. La Transilvania passa alla Romania. L’Alto Adige e Trieste diventano ita-liane. La Galizia è trasferita alla Polonia, mentre Slovenia, Erzegovi-na, Croazia e Vojvodina si uniscono a Bosnia, Montenegro e Macedo-nia per costituire il Regno di Serbi Croati e Sloveni. Con il trattato di Versailles vengono imposte alla Germania pesantissime riparazioni di guerra. Il Diktat umilierà il Paese, che coverà desiderio di rivalsa.

Il fango impasta uomini e cose assieme. Nel camminamento basso i soldati devono rimanere accovacciati nel fango per non offrire bersa-glio. Non ci si puo' muovere; questa fossa in cui siamo è ingombra di corpi pigiati, di gambe ritratte, di fucili, di cassette di munizioni che s'affastellano, di immondizie dilaganti: tutto è confitto nel fango tenace come un vischio rosso. La guerra nelle trincee è una guerra dolorosa perché i soldati devono rimanere giorni interi in un fossato in condizio-ni igieniche pessime e spesso si ammalano e morivano. Il cibo scar-seggia, i medicinali anche. L’unico conforto è scrivere ai propri cari. Quando i giovani partono per la guerra sono felici perché pensano di andare a combattere per la patria ed è un vanto andare in guerra. Poi quando la guerra si scatena i poveri ragazzi scoprono il volto brutto e micidiale del conflitto. Molti storici hanno definito la prima guerra mon-diale come “un conflitto inutile e senza senso”. Milioni e milioni di mor-ti, feriti, invalidi. Una guerra così non si è mai vista prima del 1914.

36

I.C. “G. Pascoli” Tramonti – (SA) - www.ictramonti.it

"Natale: la gioia che riempie la vita" Papa Francesco