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AfiBOflAJViHfiTI A n n o Lv. & » s t e r o L. IO Dn Numero j B* t "ro ^.l*' li | Arre,r CeDt - 20 £a stagione delle caccie a cavallo. 31 nolo spcrlsman principe JVSnrat, presidente della società delle caccie a cavallo di (hatnbley Inno III. TORINO 4 Dicembre 1904 N. 49. LA STA /A P A Automobilismo - Ciclismo Alpinismo - Areostatiea Nuoto m C a n o t t a g g i o - Yoohting 0 ìli Ippica - Atletica - Scherma Oinnastiea - Cassia - Tiri - Podismo Siuoahi Sportivi - Varietà SPORTIVA Ssce ogni Domenica in 16 pagine illustrate. (gonio corrente calla Pesta).

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  • A f i B O f l A J V i H f i T I A n n o Lv. & » s t e r o L. IO

    Dn Numero j B * t " r o ^ . l * ' l i | A r r e , r"° CeDt- 2 0

    £a s tag ione del le cacc ie a c a v a l l o . 31 nolo s p c r l s m a n pr inc ipe JVSnrat, presidente del la soc ietà del le cacc ie a cava l l o d i (hatnb ley

    I n n o I I I . T O R I N O 4 Dicembre 1 9 0 4 N. 4 9 .

    LA STA /A P A A u t o m o b i l i s m o - C i c l i s m o A l p i n i s m o - Areostat iea N u o t o m C a n o t t a g g i o - Y o o h t i n g 0 ìli - »

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  • LA STAMPA SPORTIV A 8

    Fra le sponde delle cerulee acque del Benaco e gli avanzi dell'antico castello di Lazise si disputarono i campionati di Garda. (Fot. V. Cavazzocca, Verona).

    simple, per uomini simple, doppio misto, doppio signore, doppio nomini, e sarà pure disputato uno challenge triennale.

    Questo simpatico risveglio dello sport sulle rive del Garda fa bene sperare per l'avvenire. Non sono forse annunciate per il venturo settembre le corse di canotti a motore i E perchè l'yachting a vela e il rowiny non dovranno assai più popolarizzarsi?

    Campionato signore : 1. contessina Irene de Ber-nini; 2. contessina Beppina de Bernini.

    Campionato uomini : 1. sig. Eugenio Maestrazzi; 2. cav. Antonio Conati.

    Gara consolatone : signore : 1. contessina Lu-crezia de Bernini; uomini: conte Alessandro da Sacco.

    y .

    In attesa dell'Esposizione d'Automobili X3 X TORINO

    Il grande avvenimento del giorno è ormai il Salon parigino. Il 10 dicembre il presidente Loubet, seguito dai Ministri, percorrerà le grandi navate del Grand Palais dove la Francia invita per la settima volta gli sportsmen e gli industriali di tutto il mondo a questo grande mercato interna-zionale automobilistico.

    Nella storia di questi sette annuali Salons sta quella della giovane e vittoriosa industria auto-mobilistica, poiché mentre la tecnica con una feb-brile e instancabile attività trasformava le antiche e più recenti vetturette traballanti nelle attuali splendide automobili, il commercio automobili-stico ascendeva dalle modeste origini di un ramo innestato sulla pianta dell'industria ciclistica, a importantissimo fattore dello sviluppo economico d'un paese, e assicurava all'automobile l'invidiato moderno primato nel campo della locomozione.

    La Francia, come prima culla dell'automobi-lismo, doveva avere il merito, dopo aver creato la cosa, di trovare ad essa il suo naturale mer-cato nell'annuale Esposizione dei Campi Elisi; e come sull'esempio dell'industria francese sorsero e prosperarono negli altri paesi vittoriose fab-briche nazionali, così l'idea delle annuali esposi-zioni parigine trovò imitatori e nuove e interes-

    santi edizioni nei centri più importanti all'estero. Londra, Lipsia, Bruxelles, Vienna e Berlino tengono da qualche anno il loro Salon, con cre-scente interesse e successo. Torino, ehe nel campo automobilistico può rivendicare il titolo di capi-tale industriale e sportiva d'Italia, ha iniziato l'anno scorso la serie delle Esposizioni italiane, e il successo di quel primo tentativo ha piena-mente assicurato il succedersi annuale anche in Italia di queste riunioni, che così grande impor-tanza pratica hanno, sia per gli industriali che per il pubblico sportivo.

    La palazzina delle Belle Arti al Valentino si schiuderà il 21 gennaio p. v. a tutto il mondo sportivo italiano ed estero, che accorrerà a ve-dervi i nuovi modelli esposti da tutte le nostre Case nazionali, confrontandoli coi prodotti delle migliori Case estere, e che potrà così registrare il cammino percorso e le varie e rapide tappe compiute dalla vittoriosa automobile.

    Il Salon di Torino, che si aprirà alla distanza di un mese da quello di Parigi, raccoglierà tutto quanto di notevole e di caratteristico si avrà avuto al Salon francese, aggiungendovi a comple-tamento quei modelli che per quella data non fossero pronti e i prodotti di quelle Case che credono inutile sacrificare qualche dozzina di mi-gliaia di franchi per andarsi a imbrancare in quella selva di 500 stands, che è la mostra pa-rigina.

    I Campionati di Tennis del Lago di Garda Ai piedi di quel vecchio castello che gli Scali-

    geri costruivano nel x n secolo a Lazise per di-fendere il Veronese dalle invasioni straniere dalla parte del lago di Garda, si disputarono in questi giorni i campionati del tennis.

    Un solo appunto, poiché più non debba suc-cedere, e cioè che il con-corso delle racchette fem-minili non fu così nume-roso come si prometteva, causa forse la novità di questo primo campionato del lago di Garda. Ma per l'avvenire, tante gentili si-gnorine ci promisero di non mancare, e che l'alle-namento nella ventura sta-gione sarà continuo. Un brave dunque, anticipato.

    Patronesse del campio-nato erano la contessa Maria de Bernini Somma-riva, la gentile proprie-taria del parco ove era costruito il campo di ten-nis, e la signora Ricciarda Guy, che volle regalare i premi per le gare di con-solazione.

    Facevano p a r t e della Giuria i signori : marchese A. Fumanelli, presidente; conte L. Giuliari, dottor L. Bottagisio, dott. L. Biasi, conte G. da Sacco, conte Adolfo Cavazzocca Mazzanti, segretario.

    Sappiamo di molte novità che saranno prepa-rate per il prossimo anno, e cioè per signore

    Poiché questi avvenimenti sportivi fanno risor-gere le località dove essi avvengono, e il lago di Garda, questa « grande tazza d'argento », tanto splendido, tanto decantato dagli stranieri, è pur troppo lasciato in abbandono dagli italiani, e con-trariato perfino dagli abitanti di Verona, che cer-

    Interessante e utile in sè, l'Esposizione di To-rino si conferma fin d'ora un successo assoluto e insperato per i suoi iniziatori e patrocinatori, per l'unanime concorso di tutte le nostre fàb-briche nazionali e per l'adesione delle più impor-tanti marche estere.

    Ecco un primo e incompleto elenco delle iscri-zioni che già sono pervenute al Comitato :

    Fabbriche nazionali : Isotta Braschini (Milano),

    I premiati nei campionati del L,ago ai ctaraa. 1. Contessina Beppina de Bernini, 2. Cav. Antonio Conati,

    3. Contessina Irene de Bernini, 4. Sig. Eugenio Maestrazzi.

    cano tutti i mezzi a che non vada la ferrovia che toccando Peschiera, Lazise, Malcesine, Riva, darà appena costruita vita nuova e benefica a tutti i ridenti paeselli del Benaco.

    Ed ecco i nomi dei premiati:

    (Fot. V. Cavazzocca, Verona).

    Florentia (Firenze); Ziist di Intra; Fiat, Itala, Bapid, Taurinia, Oeirano (Torino). _ ,

    Tra le rappresentanze: la Bochet-Schneider, la De Dion- Bouton, la Martini, Olément, Sobron, Darraeq, Bichard, Allgemeine, Peugeot, Wanderer, Germain-Standars, ecc. Si conta pure sull'inter-vento diretto della Mercedes di Cannstadt.

    Intanto le ferrovie italiane, come già l'anno scorso, hanno concesso il ritorno gratuito alle merci presenti all'Esposizione, e il Governo concederà l'esenzione doganale per quelle riesportate. _ .

    Ma su queste notizie saremo ampi e precisi nel prossimo numero.

    Emilio Bina, detentore del record ligure di marcia. (Fot. Lanza Cesare dell'Arte fotografica di Genova).

    la giuria, tra i quali abbiamo notato il sig. Daniele, rappresentante dell'-Andrea Doria di Genova, e il signor Possano, di Savona, quale rappresen-tante della Federatone Ginnastica Italiana.

    Dal Consiglio direttivo della Giovane Liguria fu offerta al valoroso campione una ricca sciarpa in seta ed un'artistica medaglia, vermeille. L. C.

    Record Ligure dell'ora di marcia Domenica, 13 novembre, il giovane marciatore

    Bina Emilio, della fiorente società .sportiva Gio-vane Liguria di Savona, stabiliva il record ligure dell'ora di marcia. La prova ebbe luogo siilla pista della piazza d'armi, davanti ad un affollato pubblico, nel quale non mancava la nota gentile portata da molte eleganti signore.

    Il Bina, al segnale della partenza, iniziò subito un passo fortissimo, che egli, sempre in uno stile più che corretto, seppe mantenere costante fino al penultimo giro, dopo il quale, tra l'ammira-zione dei presenti, staccò uno splendido scatto finale, riuscendo a compiere nell'ora 11 chilometri e 658 metri.

    Il Bina, che, appena sedicenne, può contare al suo attivo una così bella vittoria, fa fatto segno alle congratulazioni e agli augùrii dei componenti

  • 4 LA STAMPA SPORTIV A 8

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    T w c t f e s t a a l i S a n t ' U b e r t o i n F r a n c i a

    I cacciatori hanno il loro patrono e lo festeg- vescovo di Maestricht, di cui il Papa Sergio lo Ardenne e la festa dei cacciatori fu fissata al o-iauo il 3 novembre, giorno consacrato dal ca- nominò successore nel 708. 3 novembre, giorno di tale traslazione ». fondarlo a Sant'Uberto. Non tanto in Italia quanto « Vescovo di Liegi, nel 710,.Uberto mori il II culto di Sant'Uberto fiorì grandemente nel

    Oli ultimi preparativi. La benedizione della muta dei segugi. Dopo il rapporto.

    La partenza per la messa di Sani' Uberto.

    in Francia la festa del 3 novem-bre assume grande importanza.

    Fra le leggende di caccia la prima che compare nel mera-viglioso del passato è quella di Sant'Uberto, diventato protet-tore e gran patrono della vena-razione dopo San Martino, San Germano d'Auxerre e Sant'Eu-stachio.

    medioevo. Sant'Uberto era an-che venerato come medico mi-racoloso della rabbia.

    In Francia, come dicemmo più sopra, si è conservata l'an-tica usanza della messa di Santo Uberto, a cui assistono i caccia-tori armati di tutto puuto e scortati dai loro cani.

    In onore del Santo si organiz-zano il 3 novembre grandi par-tite di caccia. Quest'anno ha avuto grande successo la festa organizzata dalla società per le caccie a cavallo di Cbambley,nei dintorni di Parigi. Direttore della caccia era il principe Murat e l'equipaggio (muta di segugi) si componeva di 70 cani. La splendida partita di caccia, vera apoteosi della grande caccia, è stata preceduta da una messa

    celebrata dal clero di Chambley, e dalla benedi-zione impartita jjdallo stesso 'alla muta dei segugi.

    Prima della benedizione.

    30 maggio 730. Le sue reliquie furono trasportate, per cura di Luigi il Bonario, in un'abbadia delle

    Eccola, com' è narrata nella Légende dorée di Jacque Vora-gine e nel Trésor de vénerie di Flardonin da Fontaines Guerin :

    « Un cervo tutto bianco, con una croce splendente sulla fron-te, si presentò, nel giorno di Natale, al principe merovingio Uberto, che cacciava nelle Ar-denne.

    « Commosso da quell'apparizione, i) principe andò a far penitenza ai piedi di San Lamberto,

    In testa 8. A. il principe Murat.

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    La grande manifestazione sportiva Genova-Rapallo Raramente avviene di informare una festa spor-

    tiva con quel vivo senso di ammirazione, con quell'intima soddisfazione d'aver assistito ad una efficace manifestazione di vero e sano sport, come accadde al 20 novembre a quanti parteciparono e presenziarono la grandiosa imponente marcia ciclo-podistica Genova-Rapallo e ritorno, promossa dalle Società « Velo-Club » e « Sport Pedestre Genova » .

    I concorrenti alla festa, ciclisti e podisti, fu-rono ben duecento, di ogni parte della Liguria, da Savona a Chiavari.

    I podisti partirono alle 7,20 dalla sede dello «, Sport Pedestre Genova », i ciclisti alle 9,10 dalla spianata del Bisagno; lungo tutto il percorso non accadde il minimo incidente, tutto procedette in modo inappuntabile.

    L'arrivo a Rapallo avvenne alle 12,30; le due squadre di ciclisti e podisti, munite dei rispettivi gonfaloni e bandiere, entrarono trionfalmente nella graziosa cittadina, accolti entusiasticamente dalla popolazione e dalla locale sezione del ì j ti i n D J 7 / / „ v. n sl/ìll no* 1

    Dopo l'arrivo. (Fot. ing. Cattaneo, Genova).

    4. 6.

    vano i podisti pel ritorno agli ordini dei signori Aymerito Andrea, Russo Francesco e Colombo Edoardo, mentre nel Ve lodromo si consegnavano i premi ai ciclisti e si svol-geva il campionato ligure professionisti d i lotta.

    Ecco l 'elenco dei premiati: Marcia podistica. — Compierono il percorso in-

    di Rapallo -Genova -

    Touring - 3. cav. Queirol Rota G. B., direttore dello Sport Pedestre

    e 6. I motociclisti Lupi e Salomon di Genova. (Fot. Luigi Peragallo, Genova).

    sig. Prada Agos t ino ; tino » ; terzo: Società

    secondo : « Raffaele Rubat-« Cioppinanti » .

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    Sulla ripida salita di Ruta. (Fot. ing. Cattaneo, Genova).

    gnor Enrico Tonolli , il signor Queiroli Francesco, il signor Ugo Bontà, ed altri dei promotori dei festeggiamenti in onore degli sportsmen genovesi.

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    LA STAMPA SPORTIV A 8

    braccio ne circonda la gola e viene ad allacciarsi nell' altro avambraccio che posa sulla spalla cercando chiudere la strada alla respirazione.

    verità, cioè che se ne stava per andare all'altro mondo.

    Un filosofo che avesse del tempo da perdere, ed io credo che in questa classe ve ne siano molti, perchè da che mondo è mondo tutte le filo-sofie passate, presenti e future non han tolto e non toglie-ranno il famoso ragno dal fa-moso buco, troverebbe negli sparsi e disordinati mano-scritti del Sanetti tutta una raccolta completa di pensieri e massime che dimostrano co-me il cervello di un matto è forse più savio di quello di quest'ultimo.

    In uno di questi manoscritti, dei più recenti di data, l'amico mio se la pigliava con le quarte pagine dei giornali. Era una delle sue manie più dispen-diose. Ma lasciamo a lui la parola.

    « Ho sempre letto, sentito dire ed osservato che i giornali non dicono mai la verità... ma dove la menzogna è più pa-lese si è nella pubblicità. Sof-

    s Ma dopo la cravatta, ecco la Col-lana ». Questa però non sarebbe desiderata nè agognata da nes-suna dama. Appoggiata la testa dell'avversario contro il petto un

    questo bello e nobile esercizio e coloro che ad esso chie-dono i mezzi per vivere. Il professionismo, per sè stesso sempre poco simpatico, di-venta ancor,;* più pericoloso e sospetto allorché i suoi cam-pioni prendono origini da si-mili condizioni, poiché può fa-cilmente traviare le coscienze cogli allettamenti dei suoi fa-cili e larghi guadagni.

    Noi quindi riconosciamo che qui, come ovunque, vi possono essere professionisti onesti e coscienziosi, ma siccome la scernita è difficile, così siamo

    TOT KTblCWI Blf-CACHETS^N

    Difettivo le cachete, C

  • LA S T A M P A a P V UT 1 VA 7

    AslSM

    inonio, mi son rovinato completamente e non ho mài potuto sapere a che cosa serva il dire tante bugie. Serve a far dei soldi ! E non è meglio fabbricare moneta falsa?

    La mia casa è diventata un emporio, una col-lezione di tutte le cose più disparate, e più inu-tili, ho una voluminosa raccolta di avvisi e non ho mai potuto discernere chi di loro dicesse la verità.

    Mio nipote, il piccolo Ambrogino, aveva una manìa per la bicicletta. Io volevo acquistarne una per fargliene un regalo. Comincio a leggere gli a vvisi. Ogni marca vantava il primato, ogni bici-cletta era arrivata prima, come con le proprie

    gambe, in ogni corsa, ognuna di esse aveva fatto il viaggio di tutto il mondo senza un guasto, aveva vinto un primo premio in tutte le esposi-zioni, ed era montata dal primo corridore del mondo, ed auzi nou sapevo come pensare al ve-dere uno stesso uomo montare e vincere sopra una ventina di macchine. C'era da venirne matto. Feci anche in questo ramo la raccolta di avvisi ed ogni giorno li rileggevo; quale scegliere? questa, uo, quest'altra, nemmeno.... e sfoglia.... sfoglia.... eccone una buona.... no, più avanti.... eccola.... ma questa più bella.... e via, via fino ad addormentarmi e vedermi davanti un migliaio di biciclette provocanti, offrentisi con mille moine,

    muoio vendicato di tutti i soldi che ho speso a correr dietro agli avvisi » .

    Qui finiva quel manoscritto. Povero Sanetti, qualche volta aveva proprio ragione, e quésta mania gli va perdonata, tanto più che anche dopo la sua dipartita i giornali non han voluto dire la verità; si leggeva infatti il giorno dopo in un articolo del Cittadino di Roccalaricià :

    « E' morto l ' illustre Sanetti, .appassionato col-lezionista di giornali, nostro amico e collabo-ratore ». .

    Egli collaborava.... a comprarli, i giornali, ed a maledirli !

    Erpi.

    frite di un male ? Trovate mille rimedi che ve lo dovrebbero far passare e invece ve lo aumentano ; volete fare un acquisto ? Ogni negoziante vi offre come migliore, come ottima la propria merce ; volete fare un viaggio? Leggerete mille guide e tro-verete che ogni piccolo paese è un para-diso terrestre; avete dei danari da mettere a fratto ? Una folla di banchieri e com-mercianti vi circonda annunziandovi di farvi diventar milionari in poche setti-

    Una presa, di testa che conduce facilmente colle spalle sul terreno, anche per evitare di cascarvi colla testa e in modo poco garbato.

    « La presa di testa di Papà Limousin » Questo papà ha lasciato il suo nome a un colpo

    per cui si può giungere alla rottura delle vertebre del collo dei suoi... figli.

    mane; avete una figlia da maritare e mettete un avviso? Un esercito di spian-tati vi si presenta, uno più bugiardo del-l'altro; cercate una cameriera onesta? La trovate nascosta in un avviso economico... e ve ne accorgerete dopo...; vi cadono i capélli? Ricorrete agli avvisi e vi cade anche la pelle; vi manca l'appetito ? Dopo aver usato tutti i rimedi... morite di fame...; correte ad un teatro dove si dice che furoreggia un'opera o una commedia ? Ne veni e via bestemmiando e sbadi-gliando.

    Io Lo tentato sempre la ricerca di uua cosa vera, ho speso tutto il mio patri-

    tintinnanti, risonanti, carezzanti, galop panti.... annoian.tr!

    Era un bel fatto. Se Paride invece di averne tre con un sol pomo, avesse avute tante donne, come io tante biciclette, davanti, forse forse avrebbe.... mangiato il pomo.... . ' P Intanto mio nipote fremeva ed ogni giorno veniva a vedermi ed interrogar-mi.... Ero sempre all'istesso punto, la col-

    Oiro del braccio indietro all'americana. Preso l'avversario in questa posizione, la sua capitolazione è sicura.

    « Un amplesso poco fraterno ». Rovesciamento indietro a mezzo della cravatta,

    passando pel tentativo di soffocazione.

    « La chiave tedesca ». Ecco una chiave che invece di aprire una porta

    spezza qualche volta un avambraccio.

    lezione degli avvisi intanto cresceva, cre-sceva, cresceva.... e le biciclette continua-vano a disturbarmi i placidi sonni e le difficili digestioni.

    Oggi ho preso una decisione, non voglio più martirizzarmi il cervello, ho chiamato un notaio ed ho aggiunto un codicillo al testamento in questi termini:

    « Lascio a mio nipote Ambrogio Sanetti lire cinquecento per acquisto obbligato di una bicicletta da scegliersi fra tutte quelle che hanno avuto l'onore di essere riconosciute per le più migliori !....>

    L 'errore di grammatica l 'ho voluto appositamente io. Son sicuro che nem-meno mio nipote se la caverà, e così

    -

  • Il garzone salumiere.

    gli anziani ; sembrava stato creato per spaventare le popolazioni.

    Non è forse vero? Pochi gio-vani ne erano gli entusiasti e le biciclette in circolazione in un grande centro sportivo non rag-giungevano il m i g l i a i o . Oggi quale cambiamento, quale diver-sità di cifre, quanti entusiasti !

    I M I É

    mu-ri-

    m ««sé 11

    Il gentleman.

    questo veicolo rende immensi vantaggi. Dapprima si era voluto vedere nella bicicletta il vei-colo dello sport, la macchina della pista, il cavallo della velo-cità, poi la vettura del turismo.

    Oggi invece la piccola mac-china, azionata dal movimento di due pedali, è entrata nell'uso co-

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    Il decoratore. Il prete. Una giovane principiante. Il cocchiere.

    Ohi l'avrebbe detto! Dieci anni sono trascorsi (lacchè il piccolo congegno d'acciaio appariva per la prima volta nelle nòstre contrade! Era allora il veicolo dei meno, contro il quale si schieravano

    La bicicletta è divenuta il veicolo dei più ! L' industria meccanica, sempre migliorata, ha creato oggi la bicicletta popolare forte ed ele-gante al tempo stesso. Il commercio di questo moderno veicolo ha assunto grande importanza

    su tutti i mercati del mondo. In dieci anni tutto è mu-tato. La bicicletta ha conquistato tutti, giovani e vecchi, uomini e donne, ed è divenuta, come la vettura tram-viaria, il cavallo di moda, il veicolo di tutti. L'ira di certi vecchi ciclofobi è scomparsa, i pareri si sono cam-biati; a combattere certi falsi pregiudizi, a sostenere i vantaggi della bicicletta sono sorti uomini, si sono costi-tuiti clubs, si sono fondate associazioni nazionali.

    Dieci anni sono trascorsi. Quanto cammino percorso ! Ed in ciò ci sia d'esempio il Touring Club Italiano, il quale appunto in questo spazio di tempo ha saputo racco-gliere attorno al vessillo nazionale ben 42,000 ciclisti.

    In Francia sono attualmente in circolazione circa 1,400,000 biciclette.

    Ho detto che tutte le classi hanno adottato la bicicletta, in tutti i servizi pubblici e privati

    Questa potente associazione nazionale li raggruppa tutti. Dividere i soci del Touring Club Italiano per categorie sarebbe un lavoro assai lungo e difficile ed io credo che nessuno di quei coraggiosi ed instancabili uomini che ne compongono la direzione generale vi abbia ancora pen-sato. Certo se tale divisione fosse possibile si avrebbe una serie infinita di categorie, poiché in ogni classe po-polare oggi noi troviamo cultori del ciclismo. La bicicletta ha conquistato tutti, e la sua circolazione sul suolo ita-liano ha fruttato all'erario parecchi milioni.

    E sotto il nome di Touring tutti questi diversi tipi di ciclisti scompaiono; tutti hanno lo stesso distintivo, gli

    . stessi diritti di circolazione. Per darvi Un'idea esatta del crescendo continuo verificatosi nello sviluppo del ciclismo torinese, diremo che in 10 anni il numero dei ciclisti da 1000 è diventato 20,000.

  • Gli acrobati del ciclismo. In due sopra una bicicletta.

    dossa la divisa militare. E' un via vai affrettato, disordinato, frammisto a snoni diversi di tromba, campanelli, cornette e via dicendo.

    Lo studente, l'artista, il giornalista, il militare, il funzionario di polizia, il fotografo, il garzone

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    Un vecchio impiegato che prefericse viaggiare in triciclo, veicolo di riposo.

    di negozio, la modistina, la studentessa, la ciclista elegante, queste sono le figure più caratteristiche che colpiscono il vostro occhio.

    Passa veloce il garzone dei salumiere che porta al domicilio del cliente le provviste giornaliere;

    Il delegato di polizia.

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    LA STAMPA SPUtìTIVA

    . „ 1 .

    F I '

    Il piccolo fattorino telegrafico recapita in bicicletta i telegrammi.

    Il garzone falegname che si\reca al lavoro portando seco la colazione.

    ninne e fuori dalla pista, la si usa per l'a-pempimento di un dovere, quale mezzo celere di trasporto.

    Avete mai pensato ad uno studio dei di-versi fcijji che a cavallo di una bicicletta si portano da un punto all'altro della città t

    In dieci minuti quale sfilata! Passano veloci ! Ve ne sono d'ogni età,

    di piccoli, di alti, vestono chi l'abito bor-ghese e chi il costarne sportivo, e chi in-

    Giovane ciclista che allena il fratello campione della corsa a piedi.

    10 seme il gentleman, l 'impiegato che dal-l'ufficio ritorna al proprio domicilio. Non manca il giovane abate e la gentile ciclista; poi il decoratore che in bicicletta trasporta una scala, quindi il cocchiere, il piccolo garzone falegname che si reca al lavoro portando seco la colazione, il fattorino telegrafico che rimette gli ultimi dispacci alla redazione della Stampa, il giovane ciclista che allena 11 fratello campione della corsa a piedi, ecc. Ecco i principali personaggi della nostra rivista ! v * S -

  • jj JJ (-"J--a.jrj.jr-a. OJTUJAJ.1 VAL

    L © S P 0 R T N E L G E N I © E Gli uomini di gènio non sono stati certamente

    troppo amanti dello sport; si potrebbe anzi dire che per molti lo strapazzo e l'abuso del cervello, e quindi del sistema nervoso, rendesse inerti i muscoli, sicché noi troviamo in essi una stupenda rete nevrológica pronta e sollecita ad ogni emo-zione, ma un sistema muscolare flaccido ed inca-pace di vigorosi impeti giovanili.

    Tuttavia ve ne furono di quelli che seppero alternare lo sforzo dell'intelligenza all'esercizio muscolare, e un chiaro esempio di questa sana vicenda è Leonardo da Vinci, genio sovrano.

    Leonardo da Vinci non era uno sportsman nel senso moderno della parola, poiché ai suoi tempi la bicicletta, l'automobile, la racchetta, i magli e gli appelli sonnecchiavano ancora nella grande incognita dell'avvenire, ma Leonardo, sommo nelle arti e nelle scienze, curò l'educazione fisica di sè stesso con.avvedutezza d'artista e di fisiologo.

    Dante fu un ammirabile camminatore, percorse a piedi tutta l'Italia e fu anche a Parigi, ed oggi ancora delle sue peregrinazioni noi troviamo le tracoie ed il ricordo un po' dappertutto. Benve-nuto Cellini e Torquato Tasso furono eccellenti nella scherma. Il Cellini poi era anche un auda-cissimo provocatore. La famosa fuga da Castel Sant'Angelo fu per lui uno sport inaudito nel quale la genialità della mente si sposò alla forza dei muscoli.

    E Giorgio Byron ? Nuotatore famoso, cavaliere provetto, fu così entusiasta d'ogni genere di sport da concedersi persino il lusso di un piccolo ser-raglio ambulante, composto di orsi, di aquile, di scimmie, di serpenti e di altri animali.

    Napoleone attraversò tutta l'Europa e parte del-l 'Africa a cavallo. Da Parigi alle Piramidi, da Marengo a Mosca: instancabile, invincibile, infles-sibile, rotto ad ogni fatica, assuefatto ad ogni diÉigio. Vittorio Alfieri dimostrò per i viaggi una così grande passione che gli metteva l'inquietudine addosso; e la sua biografia è una narrazione con-tinua di viaggi in Italia, Germania, Russia, Olanda ed Inghilterra; Ugo Foscolo, irrequieto per esu-beranza d'ingegno, era famosissimo nel pugilato e schermitore violento; Bismarck e Gladstone, nelle loro tenute, vaste come parchi, si diletta-vano a spaccar legna ed a coltivare la terra; Zola era ciclista; l'autore di Bel-Ami e di Une Vie, possedeva un yacht col quale correva in crociera pei mari ; anche Goethe era impenitente caccia-tore di selvaggina e.... di donne

    Tolstoi è ancora oggi un robustissimo cavaliere, ed un ritratto lo rappresenta con la mano sulla stregola dell'aratro, mentre il solco s'apre, lungo e diritto, dietro i suoi passi.

    • • * * *

    Quando Arturo Colautti, con ardimento novis-simo, introdusse nella Fedora, tra l'orror cupo del d ramma e l'ardore alto delle passioni, un mo-bile non mai visto sulle scene; e Umberto Gior-dano, secondando quell'ardimento, compose e fece cantare da uno de' suoi personaggi la « Canzone della bicicletta » , i critici torsero il muso. La can-zone era leggiadra,'e la bicicletta, questo stru-mento così elegante e così snello, capitava in un momento opportuno dell'opera e conferiva alla scena quel carattere di modernità appunto vagheg-giato dagli autori. Il pubblico non si è mai ribel-lato, e l'apparizione della bicicletta sul teatro può considerarsi trionfale.

    Già intanto dei passi avanti si sono fatti : nella Zazà in prosa del Berton, appare una carrozza nuova fiammante che aggiunge una nota senti-mentale al distacco dei due amanti ; nella Moglie di Arturo giunge e riparte tonante e sbuffante una locomotiva; nelle Mademoiselle de Saint-Uyr appare nella sua gioconda petulanza un'automo-bile; e all'automobile Alfredo Testoni ha intito-lato una sua commedia brillante, corsa trionfal-mente sulle scene d'Italia.

    Ora, partecipino questi oggetti o non parteci-pino direttamente sulle scene, certo è che molti artisti moderni: poeti, prosatori e musicisti di-mostrano una singolare predilezione per la bici-cletta e per l'automobile.

    Gabriele d'Annunzio sulle ruote agilissime, con molto rincrescimento dei suoi adolescenti ammi-ratori, si abbandona a lunghissime gite; Lorenzo Stecchetti, reggendo il manubrio, non sente gli anni e pensa che se, quattro lustri fa la bicicletta avesse esistito, egli non sarebbe morto tisico.

    I maestri di musica preferiscono alla bicicletta 1 automobile. La musica, se è la più indefinita delle arti, è la più positiva nei guadagni e sa estrarre magnificamente il denaro dalle tasche più riottose e ritrose. Or come avviene che essa renda più di tutte le altre arti, così avviene che i maestri più fortunati possano tralasciare la bi-cicletta per l'automobile.

    Alberto Franchetti, terribile automobilista iu

    N E L L ' A R T E cospetto di Dio e degli uomini, afferma che dal-l'automobile ha tratto novella lena per dedicarsi alla sua Germania-, Giacomo Puccini, per quanto severamente castigato, ritorna a varcare le sue colline toscane sul teuf-teuf-, Umberto Giordano ha scritto la sua Siberia fra una corsa e l'altra in alterno entusiasmo di vertigine e di melodia; e solo Pietro Mascagni preferisce alla rapidità d un veicolo la rapidità della propria loquela fa-cile, arguta e tagliente; come Lorenzo Porosi, dopo esser caduto dalla charrette tratta da un minuscolo ciuco, trova più confortabile il tratto ferroviario Pistoia-Borgo a Buggiano che, in ab bonamento di prima classe, percorre quotidiana-mente avanti l'ora di pranzo.

    * * #

    Si compie per tal modo l'alterna fatica fisica e mentale; sana vicenda, questa, che, per l'invinci-bile accidia onde è schiavo il lavoratore della mente, sembrò sempre e fatalmente impossibile.

    Sana vicenda che si ripete nell'organismo ove il sangue per sua naturale funzione ha flussi e riflussi e accorre sollecito là dove il maggiore sforzo si compie e vi permane in fin che reazione benefica non avvenga a richiamarlo altrove.

    Ma anche la teoria delle reazioni, che ebbe amici e nemici, apologisti e detrattori, soffre, come ogni teoria, delle insufficienze e delle esa-gerazioni.

    Temprarla, disciplinarla, regolarla in modo che non avvengano false violenze è tal opra che sfugge alla possibilità di ogni metodo di vita ed alla vigilanza d'un temperamento per quanto at-tento e solerte.

    Da ciò la necessità di un quid che di per sè stesso compia la difficile mansione e sia perfetto e innocuo, sicuro e impeccabile; da ciò il « tot », preparato chimico che nella sua composizione nulla ha a che fare coi soliti curativi dell'appa-rato digerente, che non è un rimedio ma un au-silio, non un medicinale ma un disciplinatore, non un farmaco, ma un assestatore.

    Per questo il « tot » ha avuto fortuna; nel suo entrare nelle esigenze dell'umanità moderna, non indugi e non esitazioni. La sua battaglia si è mutata in trionfo, l'opera è stata di redenzione. Salutato con entusiasmo dalla scienza, accolto con soddisfazione da ognuno, il « tot » ha avuto bril-lanti consacrazioni e gode la simpatia e la fiducia che la sua serietà gli dovevano accaparrare.

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    Il piccolo prodigio è morto. Scompare oosì una delle figure più celebri dello sport ciclistico inter-nazionale. Gli sportsmen parigini ricordano ancora l'impressione loro fatta, quando nell'inverno del 1894 Michael andò per la prima volta a Pa'-igi, accompagnato da Choppy Warbnrton e debuttò al vecchio velodromo Buffalo. Aveva allora 17 o 18 anni e ne dimostrava 15 ; piccolo di statura, con un colorito roseo, aveva la vera costituzione del-l'atleta. Dopo due o tre sconfitte, il pic-colo prodigio trova la sua vera forma, e sotto la direzione di Choppy riporta una s e r i e tale di vittorie per cui è chiamalo lo Zim-mermann del mez-zo-fondo. Mai altro stayer aveva solle-vato t a n t o entu-siasmo. Sopra la di-stanza di un miglio, contro Barden, ed in una corsa di 6 ore contro Huret, Michael vinceva sempre.

    Un giorno l'allenatore Choppy disse che Michael avrebbe vinto la corsa del Boi d'or e avrebbe bat-tuto anche il grande Huret nella corsa delle 24 ore; e così fu.

    Altre stagioni passarono, altri trionfi si registra-rono per il piccolo prodigio, il quale divenne così l'invincibile che tutti i velodromi del mondo cercarono di avere a prezzo d'oro e che l'orgo-gliosa America tolse per parecchio tempo dal-l'Europa pagandolo 100.000 franchi per stagione-

    Jimmy Michael, detto il « piccolo prodigio », morto il 20 novembre sul piroscafo « La Savoje

    S. M. il R e è provvisto dei nostri fari, così pure S . M. la Regina Madre,

    S. A. R . il Duca di Genova, S. A . R . il Principe Ferdinando

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    Poi incominciò un periodo di decadenza ! La passione improvvisa ed inesplicabile per i cavalli e per i liquori sorsero in Michael, il quale volle divenire yoclcey. Ma nel turf non trovò fortuna, e presto ritornò alle piste ciclistiche.

    I tempi erano cambiati, i mezzi di allenamento assai migliorati, e la

    vittoria presentava a Michael maggiori difficoltà. Ma in

    breve l'inglese fece ripa-rarle; egli vinse e i suoi

    arrivi sollevarono no-vamente grande entu-

    siasmo. Poi la sfortuna

    10 colpisce. Una ter-ribile caduta sulla pista di Berlino gli fa tenere per pa-recchio t e m p o il letto, e gli fa in s e g u i t o soffrire forti nevralgie. La sua forma cambia e Michael non ap-pare più nel ran-go dei primi. 11 g i o r n o 19 no-

    vembre, Michael, as-sieme alla sua giovane

    consorte, la sorella del corridore Muller, sposata un mese addietro in In-ghilterra, si imbarca sul piroscafo « La Savoie », di-retto a New-York, dove deve, in occasione della corsa dei sei giorni, mi-surarsi in un match col campione americano Wal-

    tbour. Ma il giorno 20 Michael è colpito da con-gestione cerebrale e dopo 24 ore di terribili pati-menti muore attorniato dai compagni di viaggio, i concorrenti europei alla corsa dei 6 giorni.

    Il piccolo prodigio muore così all'età di 27 anni ; nacque a Aberdare, città assai importante della Gran Bretagna. Jimmy Michael fu il migliore stayer che sia esistito. Restò, nonostante il suo mutamento di forma, e resterà per le generazioni future, il tipo di ciò che può dare un allenamento ben compreso, facilitato da mezzi fisici straordi-nari. E noi ci inchiniamo un'ultima volta dinanzi a colui che fu incontestabilmente il re degli stayers. v. g .

    L'abbonamento" alla STAMPA SPORTIYA costa in tntta Italia li. S.

    I volontari ciclisti Per provvedere all'organizzazione dei Corpi dei

    volontari ciclisti e automobilisti e a coordinare il rapido propagarsi di iniziative locali, si è costi-tuita in Milano una prima Commissione col nome e coll'opera delle autorità competenti che hanno sino ad ora trattato l'importante problema anche nelle passate manifestazioni, quali il colonnello cav. Ernesto Chiaria del 12° bersaglieri che di-resse, delegato dal Ministero della guerra, l'espe-rimento di Brescia, il magg. cav. ing. Maggiorotti Andrea, pure delegato dal Ministero all'esperi-mento di automobilitazione, il capitano cav. An-nibale Angherà, apostolo dell'idea con scritti e conferenze notissime, l'on. avv. Massimo Bonardi, deputato al Parlamento, che presiedè il congresso

    La prima e seconda Compagnia del battaglione dei ciclisti volontari di Bergamo. (Fot. fratelli Solza.)

    lazione proposte concrete per avvisare alle mas-sime di organizzazione, le quali hanno raccolto ovunque un significativo plebiscito di esplicite adesioni.

    Hanno aderito sino ad oggi: (Frontiera): Torino, Pinerolo, Novara, Vercelli,

    Como, Varese, Lecco, Sondrio, Brescia, Lonato, Peschiera, Verona, Soave, Vicenza, Bassano, Bel-luno, Udine;

    (Litorale Adriatico): Venezia, Padova, Ferrara, Ravenna, Rimini, Ancona;

    organizzata in Milano, sullo scorcio del prossimo maggio, una prima grande riunione e manifesta-zione dei Corpi che in quell'epoca saranno costituiti. Il battaglione di Bergamo, uno dei primi costituiti in Italia, ha aderito pure alla nuova Federazione.

    Esso incomincia a fare delle buone esercitazioni di avanscoperta, staffette e avanguardia.

    Pubblichiamo una fotografia riproducente il gruppo della l a e 2" compagnia del battaglione bergamasco gentilmente favoritaci dal maestro Magnani.

    oCa scomparsa di un grande campione del ciclismo

    « LA FORTIORES „ Associazione Ciclistica Nazionale

    La Fortiores ebbe il suo primo nucleo negli 11 cicìisti che compivano la sua prima marcia del 27 settembre 1903 e ora conta sezioni a Napoli, Vercelli, Palermo, Santa Maria C. V., Borgomanero, San Remo, Genova, Savona, Biella, Bergamo, Co-togna Veneta, ecc. Sì che, nel breve periodo d'un anno, più di 150 routiers si vollero fregiare del distintivo della Fortiores. E, fra essi, ricordiamo un campione dello sport femminile : l'intrepida signorina Angiolina Grommo, di Biella, a cui la Stampa Sportiva ha già dedicato una sua illustra-zione.

    La Stampa Sportiva non ha taciuto ai volonte-rosi che si occupano della Fortiores e del Routier il suo pensiero sull'opportunità del dualismo prima e dell'essenza delle singole società poi. Le nostre parole però non avevano uè potevano avere altro movente che quello di meglio indiriz-zare e utilizzare energie e volontà; ma visto che esse perseverano nell'opera iniziata e forse questa era troppo innanzi per poterla ripiegare, ripren-diamo il nostro posto di cronisti e diamo posto nelle nostre colonne agli avvenimenti di questi enti, come facciamo per tutto quanto interessa e ha per scopo la vita sportiva.

    L'inaugurazione del nuovo distintivo e della riuscita medaglia della Fortiores ci porge occa-sione di dire qualche cosà di questa Società sorta a Torino il 27 settembre 1903 e qui ha la sede e che ha nei signori Balloira e Nicodamo i suoi più solerti e volonterosi sostenitori.

    Scopo fondamentale di questa giovane e già florida associazione, il nucleo attorno al quale si svolge il suo programma è questo: scegliere e distinguere i forti e migliori turisti, addestran-doli, con marcie forzate e disciplinate, a percor-rere grandi distanze in breve tempo. L'Associa-zione ciclistica Fortiores indice marce di 100 km. in ore 5, senza fermate, e di km. 200 in ore 10, più due di fermata; e questi sono i cimenti che, an-nualmente, i suoi soci devono superare.

    Annualmente, diciamo, e, di fatto, una partico-larità notevole del regolamento dell'Associazione è quella di richiedere dai soci l'effettuazione re-golare di almeno una marcia all'anno per mante-nere il titolo di Fortiores; ciò allo scopo di avere le sue file composte di elementi attivi ed allenati e meritevoli, quindi, del nome che portano.

    Il distintivo e le medaglie della nuova associazione ciclistica « Fortiores ».

    e il prof. Giuseppe Cesare Abba, volontario dei Mille e letterato insigne.

    Tale Commissione, mentre attende a completare un Comitato nazionale definitivo, atto a reggere la novella istituzione, che devè estendersi oltre i limiti di priorità, di esclusivismo e di privilegi di associazioni sportive, ha formulato in una re-

    l i t o r a l e Mediterraneo): Porto Maurizio, San Remo, Savona, Genova, Spezia, Pisa, Livorno;

    (Interno): Bergamo, Casalbuttano, Legnano, Busto, Somma Lombardo, Monza, Alessandria, Asti, Casale Monferrato, Treviso.

    A intensificare la propaganda e a vivificare il sentimento che tutti unisce, pare certo che verrà

  • 12 LA STAMPA SPORTIV A 8

    N o t i z i a r i o S p o r t i v o « n T e w o B i L i s w g »

    LE GRANDI CORSE IN AMERICA — Un'altra vittoria della Fabbrica Italiana di automobili di Torino (Fiat.) — Ad Eagie Rock (New-York) si è disputata l'altra domenica una corsa in salita (12 "/„ di media), a cui hanno preso parte le vet-ture delle migliori fabbriche mondiali. La nostra Fabbrica Italiana di automo-bili, che vi ha preso parte con tre vet-ture, ha riportato un grande successo.

    Ecco l'ordine d'arrivo nella gara finale delle prime vetture, come ci venne tele-grafato da New-York : 1. Wallace (ame-ricano) con vettura F. I. A. T. ; 2. Sartori ("italiano) con vettura F. I. A. T. ; 3. Cedrino (italiano) con vettura F. I. A. T.; 4. Wanderbilt con vettura Mércédes ; 5. Croker(americano) con vettura americana propria ; seguiva subito dopo un'altra Mércédes.

    UNA NUOVA COPPA THOMAS R. D E W A R . — Il noto milionario Tho-mas R. Dewar, appassionato chauffeur,

    f t R R 0 C4INA B|5lEDl]originaLOdi d o t e W ^Tonico IicostitT ' v i 1 u n a s P l e n d i d a

    Ju - " U W Coppa una corsa ^senz'arresto delmo-

    toredalBuchingam Palace (Pa lazzo iReale di Londra) 'all'Eliseo di Pa-rigi e ritorno,

    La corsa o prova di resistenza del (.Sorgente ANGEUCAÌ 1

    L»O?QA MINERALE DATAvoulmotore ha lo scopo di accertare quali sono i motori che pos-sono girare 24 o 48 ore senza arrestarsi.

    UNA SCUOLA DI CHAUFFEURS A BERLINO. — Da Berlino informano che si è colà inaugurata una scuola di chauffeurs con 42 allievi. Una seconda sarà inaugurata il 20 gennaio. M O T e e i e u s M e

    LE TRASFORMAZIONI DEL MOTO-VELODROMO UMBERTO I. - Nella prossima primavera la pista de] Motove-lodromo Umberto I, attualmente in le-gno, verrà costrutta in cemento. Così i risultati che si otterranno saranno uguali a quelli delle piste parigine. Importanti riunioni ciclistiche e motociclistiche ri-chiameranno a Torino i campioni mon-diali della velocità e della resistenza.

    e i e u s m o LE CORSE A L VELODROMO D'IN-

    VERNO. — Al Velodromo d'Inverno le corse ciclistiche dettero il seguente ri-sultato :

    Gara dei tandems — Primi Mathieu-Massart ; secondi Dupré Ingold ; terzi Bonrotte Décaup,,

    Gara.di motociclette — Match fra Cissac ed Augusto Fossier: 1. Cissac. Alla mo-tocicletta di Fossier si ruppe una gomma e dovette abbandonare.

    Corsa di 50 chilometri (biciclette) — 1. Demke, in 44' 18" ; 2. Tommy Hall, a tre giri ; 3. Contenet, a sei.

    LA MORTE DEL CORRIDORE BRÉCY. — Venerdì 25, alle ore 18, è morto il corridore Brécy, in seguito alle gravi ferite riportate cadendo sulla pista mentre tentava di abbassare in bicicletta il record dell'ora.

    LA MORTE DI MICHAEL. — Dopo una violentissima crisi è morto per de-lirio alcoolico il corridore americano Michael, detto « il piccolo prodigio ». Michael è morto a bordo del piroscafo Savoie, durante la traversata dell'Atlan-tico. Egli ritornava dall'Europa assieme ai concorrenti alla corsa dei sei giorni.

    I GUADAGNI DEI PRINCIPALI COR-RIDORI TEDESCHI. - L'annata spor-tiva del 1894 fu abbastanza fortunata per i principali corridori tedeschi di velocità: Mayer, il vincitore del Grand Prix di Parigi, incassò L. 10,700; Arend, L. 8750; Antonio Huber, L. 6390; Wil ly Bader, L. 4890; Rutt, L. 4750; Otto Mayer, L. 3490. Più fortunati furono quelli di resistenza: Robb, L. 50.700; Bruno Demke, L. 25.400; Peter Gunther, L. 18.340; Schmitter, L. 11.600; Salzumaun, 10.870.

    IL RECORD CICLISTICO LONDRA-EDIMBURGO. — Il record ciclistico Londra-Edimburgo (km. 633), che era di 25 ore e 26 minuti, è stato battuto di 14 minuti da Clinton di Bristol.

    flUDflX

    GLI ESPERIMENTI DELLE SEZIONI DEGLI A UDAX ROMANI. — La sezione Audax di Roma, dopo effettuata la mar-cia di 50 km. in ore 2,20, eseguì una gara di tiro a segno i cui risultati fu-rono soddisfacenti.

    Nella 1. categoria, 200 m., contro ber-saglio di scuola, su 24 punti, guadagnò il primo premio il sig. Fratoni Ercole con 20 punti; il 2. Montefoschi Renato con 20 punti.

    Nella 2. categoria l'unico premio asse-

    gnato fu vinto dal signor Galiani Luigi con 21 punti.

    Con questo la sezione di Roma am-maestra i ciclisti isoritti per formare un nucleo di volonterosi che si tengano a disposizione dell'Autorità militare per esperimenti utili e necessari alla prepa-razione dei reparti ciclisti armati.

    T G U R I N G IL DECIMO ANNIVERSARIO DEL

    TOURING FESTEGGIATO DAI CI-CLISTI NAPOLETANI. — I soci della Sezione napoletana del Touring Italiano,

    Ser festeggiare il decimo anniversario ella fondazione, si riunirono a banchetto

    al Fusaro. In fine del pranzo il capo-console Arano

    inviò un telegramma a Jonhson, presi-dente del Touring a Milano. S P O R T P E D E S T R E

    CAMPIONATI PODISTICI EMI-LIANI. — Il risultato della gara di marcia di 20 km. è stato.il seguente:

    1. a pari merito Mescoli Adelmo della Fratellanza di Modena e Pasquali di Bo-logna; 3. Poggioli pure della Fratellanza di Modena; 4. Bemochi dell'Unione po-distica di Modena.

    Nella gara di velocità: I. Salvioli Al-berto della Fratellanza. — Nella gara mezzo-fondo: 1. Morando De Pichi di Carpi (Modena).

    UN TENTATIVO DI RECORD DI MARCIA. — Il Club Sport pedestre Ata-lanta ha chiuso la stagione con un ten-tativo di record di marcia del chilometro del socio Virgilio Sabel, in 4' 19" 3[5.

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  • LA. STAMPA SPORTIVA 13

    IPPICA LE ULTIME CORSE AL TROTTO

    IN ITALIA. — Con la riunione del Trotter Italiano sono terminate per quest'anno le corse al trotto stabilite per il 1904. Gli ultimi risultati registrati sono i seguenti:

    Premio Lonigo — 1. Elea, di Tamberi e Gargiulo ; 2. Valentina, della Scuderia Ambrosiana ; 3. Carmen II, di A. Menarini.

    Premio Bologna — 1. Blanc, di Spadoni; 2. Dice, di Manfredi; 3. Satiro, di Tam-beri e Gargiulo.

    Premio Padova — 1. Mary Rachel, dei fratelli Giorgi ; 2. Maggie Mills, di G. Lamma ; 3. Abnet, di Tamberi e Gargiulo.

    Premio Congedo — 1. Anita, della Scu-deria Orobia; 2. Grenvìlle, di Guida; 3. Ape, di Brancbini.

    IL GRAN PREMIO DELL'ALLEVA-MENTO. — Sulla pista di Auteuil si è disputato il Gran Premio dell'Alleva-mento (steeple-chase), di 50,000 franchi, m. 4500: 1. Gascon II, montato da Piggot ed appartenente al visconte G. De Fon-tarce ; 2. Hipparque, montato da Bariller, appartenente a F. De la Fuente; 3. Le Hallier, montato da Flint, appartenente ad E. Thiébaux.

    N.P. : Vaillant III, Savone, Gerberoy, Jota (caduto). Vinto per 4 lunghezze ; 8 dal 2.0 al 3.o.

    DUE RECORDS PER PARIGLIE. — Due records per le pariglie vennero bat-tuti a Memphis: The Mank e Edvity trot-tarono un miglio in 2' 7" 3;4 ; Prince Di-rect e Morning Star ambiarono il mezzo miglio in 1' 0" 3;4. I records precedenti erano: 2' 8" e 1' 1" 1(4.

    LE TOSSI 1 CATARRI LE BRONCHITI LE POLMONITI LA TUBERCOLOSI

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    T I R O GARE DI TIRO A VOLO. — Ecco il

    risultato dei tiri al piccione dati dalla Società tiro a volo al campo delle corse dei cavalli :

    Tiro di prova : Diviso fra i signori Fi-lippi conte Enrico, Colongo avv. Mar-cello, con 3 su 3.

    Tiro generale: 1. e 2. premio diviso fra i signori Filippo conte Enrico, Poggi Mario Luigi, con4 su 5; 3. premio diviso fra i signori Colongo avv. Marcello, Ca-renzo Gino con 3 su 5.

    Poules al doppietto : Vinte dai signori Colongo avv. Marcello, Barbaroux Emilio.

    UN GRANDE TIRO AL PICCIONE A GENOVA. — Domenica, 11 dicembre, avrà luogo nello stand di Quarto al Mare (Genova) la grande gara Ambente e Dia-mante, dotata di L. 9500 di premi.

    Nel giorno precedente (sabato 10), si svolgerà il tiro dì prova ; premio una coppa artistica. g f l e e i a

    DIECIMILA FAGIANI UCCISI DA GUGLIELMO II. — L'imperatore Gu-glielmo in Slesia, nelle tenute del conte

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    Tielewinkler, fece una colossale strage di fagiani, in un sol giorno ne uccise 500. In totale il prodotto della caccia dell'Imperatore supera 10.000 fagiani.

    UNA SPLENDIDA PARTITA DI CACCIA. — Nella vicina tenuta di Gai-vana ebbe luogo una grande battuta ai fagiani ed alle lepri.

    Moltissimi invitati, fra i quali si no-tavano la march. Ines Catani Corradi e le signorine Albertina Barbieri ed Emma Cotti.

    Le battute furono sei con oltre un cen-tinaio di battitori; i capi di selvaggina uccisi 131, di cui 80 fagiani, 50 lepri ed una beccaccia. gRlVOTTaGGIO I CAMPIONATI CANOTTAGGIO DEL

    1905. - Un'importante seduta della Direzione del R. R.-C.I. — La Direzione del Rowing-Clnb Italiano, preseduta dal cav. L. Ca-puccio, ha stabilito che i Campionati na-zionali nel 1905 abbiano luogo a Bocca d'Arno.

    — La stessa Direzione ha rigettato le proposte della Federazione Italiana in merito al nuovo tipo di yole di mare, ed ha approvato le conclusioni presentate dai signori Fleuret, Ternisien e Haffrein-gue -

  • 14 LA STAMPA SPORTIV A 8

    Farnetti. Angeli, Fanelli, ed i signori F. Pagliano, O. Marinoni, A. Perret, A. Kernot. P. Puoti.

    L E R E G A T E DI RESISTENZA DELLA « F. QUERINI ». — Domenica 27, alle ore 3 del pomeriggio, ebbero luogo le regate di resistenza della Società Francesco Querini.

    Delle veneziane arrivarono 1. Tripoli (Marchiori, Vio, Fiorin, Omasi ni) in 1 ora, 12' 80" ; 2. Querini (Bressano, Fossetto, Stranieri, Polonia), in 1 ora 14'.

    Della yole di mare la gara si svolse splendidamente. Partite assieme, l'equi-paggio della Montgoméry abbandonò vi-cino a Fusina per improvvisa indisposi-zione di uno dei vogatori. La Manin,

    che s'era mantenuta prima durante tutto il percorso, negli ultimi 200 metri fu sor-passata dall'equipaggio Stella Polare che compiè il percorso i n i ora 6'42", con un vantaggio di 15" su Manin. S 6 H B R M f l

    TORNATA DI SCHERMA ALLA SALA MARTINELLI DI MILANO. -Nella sala del Club d'armi milanese ebbe luogo una tornata di scherma interes-santissima. Tali tornate si ripeteranno a maggior incremento dell'arte schermi-stica. Notati fra i partecipanti ai diversi assalti, tutti applauditi: signori maestri Martinelli, Ercheri, Scandellari, Daltea, Pielli. I dilettanti Rovatti, Biagi, Tam-

    burrini, Dall'Acqua, Malaspina, Novar, marchese Zainy, Visconti, Baisrocchi, Zappellini, Boriani, dottor Rotondi ed altri. P P C T B U L L

    IL FOOT-BALL A PALERMO. — Nella penultima riunione al piay-ground del nostro Foot-Ball-Club si giuocò un interessantissimo return match tra il team del Club ed un team offerto del Ricrea-torio della Villa Filippina.

    Agiva da refere il bar. Ignazio Muzio. Il giuoco si svolse con gran finezza da

    ambo le parti, restando vincitori il Pa-lermo Foot-Ball-Club con tre goals contro zero.

    Nell'ultimo convegno si giuocò un'altra interessantissima partita tra il team uf-ficiale del Club e l'equipaggio di Un yacht inglese di passaggio.

    Dopo un giuoco molto vivace restò vin-citore il Palermo Foot-Ball di due contro zero.

    Corrispondenza Firenze. Momo F. Saluti G. V. —

    Treviso. Ferretto. Perchè non ci avete mandato fotografie del concorso ippico? — Verona. Bruno Ruffoni. Favorisca spiegarsi meglio. Dalla cartolina non ap-prendiamo che cosa vuole. G. V. — Roma. Carlo Santoni. Grazie infinite, al prossimo numero.

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  • LA STAMPA SPOR TI VA 15

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  • 16 x.

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