InfoCUP Aprile 2007

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1 NOTIZIARIO DEL CENTRO UNIVERSITARO DEL PONENTE A cura di Alba Gaggero Stampato in proprio - Aprile 2007 N° : 3 LA PRIMAVERA Leggere nuvole bianche e rosa incappucciano filari di alberi Immacolate margherite tempestano i verdissimi prati Un dolce alitare di vento porta con sè soavi profumi Garrule rondini si rincorrono festose nel cielo turchino Farfalle variopinte volteggiano eleganti nel sole e si posano sui novelli fiori Sui rami è un tripudio di verdi gemme Visi sorridenti si salutano nelle vie mentre capannelli di donne riprendono il cicaleccio interrotto negli invernali mesi Rallegriamoci amiche è ritornata la primavera! Teresa Zelioli Siamo arrivati al nostro terzo numero e con esso continua nella nostra dolce riviera l’attività frenetica del nostro Centro. Le fatiche stanno per concludersi anche quest’anno e con esse è in arrivo l’appuntamento più importante di tutte le nostre attività: la Festa del CUP! Già nei diversi laboratori state ultimando i lavori da mettere in mostra e quest’anno vi abbiamo dato un compito in più: pen- sare a confezionare un oggetto per allestire un mercatino. Come mai? Perché? Per cosa? Quante domande! Un’unica risposta: ripristiniamo i locali del Museo Navale che dal prossimo anno accoglieranno i nostri corsi. Infatti, come già anticipato alla festa inaugurale del novembre scorso, alcuni locali siti al piano terra del Museo sono stati messi a disposizione delle associazioni di Pegli per le loro attività. Per rendere questi locali accoglienti ed idonei alle nostre necessità dobbiamo mettere mano ad una adeguata puli- zia e all’installazione di un confortevole impianto di riscalda- mento. Il che giustifica le due iniziative destinata a “far soldi”: il mercatino alimentato dai vostri manufatti d’alto artigia- nato gentilmente offerto (?!?); la sottoscrizione a premi. Una serie di interessanti premi costituisce l’allettante proposta di questa sottoscrizione: TV LCD, navigatore satellitare, vi- deocamera, fotocamera digitale, cellulare, stereo, macchina per caffè, robot da cucina, tirella, bistecchiera. In questi giorni un esercito di soci sta cercando di piazzare i biglietti il cui costo è di €. 2,50. Vuoi far parte dei “piazzisti”? Rivolgiti all’onnipresente Marco, Di Sabatino, naturalmente. Che altro dirvi: appuntamento a Villa Rosa interessanti acqui- sti e l’estrazione dei fortunati vincitori. Le date? Martedì 12 giugno Concerto del CantaCUP al Teatro Eden Giovedì 14 giugno Commedia in Genovese Sabato 16 giugno inaugurazione mostra a Villa Rosa Domenica 17 giugno chiusura delle attività e dell’anno acca- demico. Arrivederci in ...villa! Oh Grande Spirito, Oh Grande Spirito, Oh Grande Spirito, Oh Grande Spirito, concedimi la serenità di concedimi la serenità di concedimi la serenità di concedimi la serenità di accettare le cose che non accettare le cose che non accettare le cose che non accettare le cose che non posso cambiare, posso cambiare, posso cambiare, posso cambiare, il coraggio di cambiare le il coraggio di cambiare le il coraggio di cambiare le il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare, cose che posso cambiare, cose che posso cambiare, cose che posso cambiare, e la saggezza di capirne la e la saggezza di capirne la e la saggezza di capirne la e la saggezza di capirne la differenza”. differenza”. differenza”. differenza”. Preghiera Cherokee Preghiera Cherokee Preghiera Cherokee Preghiera Cherokee A cura di Alba Gaggero

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NOTIZIARIO DEL CENTRO UNIVERSITARO DEL PONENTE

A cura di Alba Gaggero

Stampato in proprio - Aprile 2007 N° : 3

LA PRIMAVERA

Leggere nuvole bianche e rosa incappucciano filari di alberi Immacolate margherite tempestano i verdissimi prati Un dolce alitare di vento porta con sè soavi profumi Garrule rondini si rincorrono festose nel cielo turchino Farfalle variopinte volteggiano eleganti nel sole e si posano sui novelli fiori Sui rami è un tripudio di verdi gemme Visi sorridenti si salutano nelle vie mentre capannelli di donne riprendono il cicaleccio

interrotto negli invernali mesi Rallegriamoci amiche è ritornata la primavera! Teresa Zelioli

Siamo arrivati al nostro terzo numero e con esso continua

nella nostra dolce riviera l’attività frenetica del nostro Centro. Le fatiche stanno per concludersi anche quest’anno e con esse è in arrivo l’appuntamento più importante di tutte le nostre attività: la Festa del CUP! Già nei diversi laboratori state ultimando i lavori da mettere in mostra e quest’anno vi abbiamo dato un compito in più: pen-sare a confezionare un oggetto per allestire un mercatino. Come mai? Perché? Per cosa? Quante domande! Un’unica risposta: ripristiniamo i locali del Museo Navale che dal prossimo anno accoglieranno i nostri corsi. Infatti, come già anticipato alla festa inaugurale del novembre scorso, alcuni locali siti al piano terra del Museo sono stati messi a disposizione delle associazioni di Pegli per le loro attività. Per rendere questi locali accoglienti ed idonei alle nostre necessità dobbiamo mettere mano ad una adeguata puli-zia e all’installazione di un confortevole impianto di riscalda-mento. Il che giustifica le due iniziative destinata a “far soldi”: • il mercatino alimentato dai vostri manufatti d’alto artigia-

nato gentilmente offerto (?!?); • la sottoscrizione a premi. Una serie di interessanti premi costituisce l’allettante proposta di questa sottoscrizione: TV LCD, navigatore satellitare, vi-deocamera, fotocamera digitale, cellulare, stereo, macchina per caffè, robot da cucina, tirella, bistecchiera. In questi giorni un esercito di soci sta cercando di piazzare i biglietti il cui costo è di €. 2,50. Vuoi far parte dei “piazzisti”? Rivolgiti all’onnipresente Marco, Di Sabatino, naturalmente. Che altro dirvi: appuntamento a Villa Rosa interessanti acqui-sti e l’estrazione dei fortunati vincitori. Le date? Martedì 12 giugno Concerto del CantaCUP al Teatro Eden Giovedì 14 giugno Commedia in Genovese Sabato 16 giugno inaugurazione mostra a Villa Rosa Domenica 17 giugno chiusura delle attività e dell’anno acca-demico.

Arrivederci in ...villa!

Oh Grande Spirito, Oh Grande Spirito, Oh Grande Spirito, Oh Grande Spirito,

concedimi la serenità di concedimi la serenità di concedimi la serenità di concedimi la serenità di

accettare le cose che non accettare le cose che non accettare le cose che non accettare le cose che non

posso cambiare, posso cambiare, posso cambiare, posso cambiare,

il coraggio di cambiare le il coraggio di cambiare le il coraggio di cambiare le il coraggio di cambiare le

cose che posso cambiare, cose che posso cambiare, cose che posso cambiare, cose che posso cambiare,

e la saggezza di capirne la e la saggezza di capirne la e la saggezza di capirne la e la saggezza di capirne la

differenza”. differenza”. differenza”. differenza”.

Preghiera CherokeePreghiera CherokeePreghiera CherokeePreghiera Cherokee

A cura di Alba Gaggero

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Il Giudice di Pace è stato istitui-to nel no-stro ordina-

mento giudiziario nel 1994 ed è andato a sostituire il Concilia-tore. Lo scopo del legislatore era quello di snellire i procedimenti civili, se non, addirittura, diminuirne il carico; l’esperimento è

parzialmente fallito: nel corso degli anni, il numero esiguo dei Giudici, l’estensione della loro competenza a giudicare ed il malfunzionamento delle cancellerie ha fatto sì che la situazio-ne sia rimasta pressoché inalterata. Il Giudice di Pace è il giudice di primo grado per questioni che rientrino nella propria competenza per materia e per valore (le materie sono quelle disciplinate dal Codice di Procedura Civile ed il valore è determinato fino a € 2.500,00=, ad eccezione dei sinistri stra-dali). Le sentenze del Giudice di Pace che non superino il valo-re di € 1.100,00=, ovvero quelle decise secondo equità non sono appellabili se non in Cassazione, che è il giudi-ce supremo del nostro ord giudiziario; le altre sentenze

invece sono appellabili davanti al Tribunale.

Il Giudice di Pace, da un paio d’anni, decide anche in materia penale per quanto riguarda i reati minori . Il cittadino può adire il Giudice di Pace anche senza l’ausilio di un avvocato, purché l’oggetto della causa sia di valore infi-mo (sotto i 500,00 €) e non presenti particolari difficoltà dal punto di vista giuridico. Mi preme segnalare che il Giudice di Pace, in particolare, decide sulle contravvenzioni del Co-dice della Strada, per le modalità d’uso dei servizi di condo-minio e per le cause relative all’immissione di fumo, calore, esalazioni, rumori o scuotimenti che superino la normale tollerabilità. Non dimentichiamo che davanti al Giudice di Pace si può fare un tentativo di conciliazione fra le parti che esuli da una normale causa in materia civile; in altre parole, le due parti

possono decidere di trovare una soluzione pacifica senza continuare a litigare , grazie all’aiuto del Giudice che li ascolta e li consiglia personalmente. Per concludere, questa figura è nata con i migliori propositi possibili, ma, a ben vedere, l’applicazione delle sue funzioni non ha tenuto conto di molti fattori pratici. Speriamo che, a breve, anche in Italia possa prendere campo l’ARBITRATO, ovverosia una forma di processo alternativo abbreviato e dai costi pressoché dimezzati.

Alberto Burrometo Responsabile legale del CUP

Ipnosi e tecniche di visualizzazioneIpnosi e tecniche di visualizzazioneIpnosi e tecniche di visualizzazioneIpnosi e tecniche di visualizzazione

come strumento di curacome strumento di curacome strumento di curacome strumento di cura Il tema scelto è interessante e di notevole applicazione pra-

tica e terapeutica. L’ipnosi è uno stato mentale indotto e molteplici sono le tecniche per ottenerlo; tramite l’ipnosi possiamo interagi-re e coinvolgere la sfera emotiva del soggetto, permetten-do di “superare “ ,ad esempio, evntuali piccoli e/o grandi “nodi” che difficilmente potrebbero avere una soluzione con il solo raziocinio.

Ad esempio difficilmente possiamo cancellare dalla nostra mente un eventuale trauma dai precisi contorni di tempo e di luogo.

Ma se riusciamo emotivamente “ aguardarlo con altri occhi” probabilmente lo potermo acettare con meno do-lore e disagio. Generalmente si invita il soggetto , dopo una accurata anamnesi, a visualizzare un paesaggio,una scena idilliaca, così da far rilassare sia fisicamente sia psicologicamente. Attualmente, ad esempio, con la tecnica della visualizza-zione si possono “curare” senza farmaci molte affezioni dermatologiche, ginecologiche e comportamentali.

Queste tecniche sono personalizzate, pertanto non esistono schemi o protocolli fissi. Queste tecniche di visualizzazione sono “giovani” di oltre 5000 anni. Nel nostro incontro presso il CUP , durante la prova pra-tica , un buon 60% dei partecipanti si è rilassato o ha ri-trovato almeno per alcuni minuti un poco di serenità e pace.

Dott. Carlo Pastorino

Giudice di pace Giudice di pace Giudice di pace Giudice di pace

o giudice di guerra?o giudice di guerra?o giudice di guerra?o giudice di guerra?

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E(v)viva il CUPE(v)viva il CUPE(v)viva il CUPE(v)viva il CUP

Quale allieva di vecchia data (si fa per dire) del Centro Universitario del Ponente desidero fare su di esso alcune considerazioni. Debbo dire innanzi tutto che ho iniziato a frequentarne i corsi sin dal suo primo anno di vita e posso pertanto afermare di averlo visto na-scere e crescere. In tutti questi anni, ho assistito all'opera instancabile dello Staf, delle/dei Docenti e delle tantissime persone volenterose che si sono prodigate e che tutt'ora si prodigano afinchè l'"ingranaggio " funzioni nel migliore dei modi, riuscendovi piena-mente. Ma la cosa più lodevole è che sono tutti volontari. Il C. U.P., a Pegli, è divenuto un'istituzione importante in quanto ofre a moltissima gente la possibilità di migliorare le proprie cono-scenze nei campi più disparati, inoltre, dà l'opportunità di trascorre-re molte ore insieme a persone della stessa età, di stringere nuove amicizie, condividere giornate di svago, di interessi culturali e fare, anche , dei bei viaggi! Parlando con le mie compagne di corso, ho scoperto che molte di esse, dopo una vita trascorsa tra i lavori domestici, la crescita dei figli e, sovente, dei nipotini, adesso, in età non più giovane, grazie al C. U.P., hanno riscoperto nella vita interessi che credevano scompar-si; ma soprattutto manifestano una gran voglia di viaggiare e di co-

noscere un pò il mondo. E’ come aver ritrovato una seconda giovinezza dello spirito. E tutto ciò mi sembra molto significativo sull'importanza che il C. U.P. esercita sulle nostre vite. Senza contare l'entusiasmo e l'impegno con cui vengono frequentati i corsi! Concludo dicendo soltanto: grazie C. U.P.

Teresa Zelioli

Il Gazzettino della Liguria, che viene trasmesso alla radio su RAI Uno alle ore 12.10, ha dato notizia che Sabato 17 Febbraio 2007 per una partita di calcio che si doveva giocare sul campo Luigi Ferraris di Genova alle ore 15.00, le Autorità cittadine, per motivi di sicurezza, hanno imposto la chiusura anticipata di due ore del mercato del sabato di Corso Sardegna. Quindi i pro-prietari dei banchi di quel mercato hanno dovuto chiudere i battenti alle ore 11.00 ed andarsene a casa con due ore in meno di lavoro che, essendo proprio quelle in cui vi è la maggiore afluenza di pubblico e di conseguenza di clienti, è equivalso ad una giornata di lavoro andata perduta. La notizia mi ha a dir poco sorpresa e mi viene naturale chiede-re: com 'è possibile che per una partita di calcio si debbano pe-nalizzare dei commercianti che con quel lavoro ci devono vivere con le loro famiglie? Ed inoltre: è mai possibile che nel nome del calcio si debba assistere continuamente a fatti gravissimi di delinquenza, di vandalismi e chi più ne ha più ne metta e tutto ciò che sanno fare le Autorità sono chiacchiere inutili e poi prendere provvedimenti che sovente danneggiano i cittadini che lavorano e pagano le tasse? Sono cose dell'altro mondo, dico io! Anzi, sono cose da terzo

mondo! (con tutto il rispetto per il terzo mondo). Lettera firmata

Ma dove andremo a finire?Ma dove andremo a finire?Ma dove andremo a finire?Ma dove andremo a finire?

Cara Redazione, scrivo per ringraziarvi e per un piccolo suggerimento. Non è molto che sono socia , ma questi pochi anni mi hanno veramente arricchita facendomi scoprire, tramite il lavoro dei bravissimi docenti, cose che mai avrei pensato di poter fare alla mia veneranda età e scoprire tante belle amicizie. Vi ringrazio anche per i viaggi così bene organizzati e sempre molto interessanti anche quelli di un giorno solo. Veramente grazie,….. Veniamo al suggerimento. Sono passata i segreteria a ritirare il notiziario “infocup” e ne ho portato alcune copie alle mie compagne di corso che hanno apprezzato molto. Perché per la distribuzione del giornalino non utilizziamo i Tutor dei corsi? Non sarebbe un gran lavoro e tutti potrebbero avere la pro-pria copia perché , credete, è veramente gradito. Ringraziandovi ancora.

Fattori Olga

Mi presento. Sono Elsa Parodi, una socia non più giovane “quasi ottantenne” , che da una decina d’anni frequento la scuola di Pittura presso il CUP di Pegli. Per me , come per altre mie compagne, questo corso è una manna dal Cielo, infatti , con l’aiuto della Signora Carla , ognuno di noi , nel limite delle proprie possibilità , riesce a trasmettere le proprie sensazioni. Questi anni sono passati in un baleno grazie alla mia insegnante Signora Carla Lanza con la quale ho un ottimo rappor-to di amicizia. In definitiva , per terminare , dico “Viva il CUP”.

Elsa Parodi

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Come la maggior parte dei maschietti in libertà a 33 anni mi sono sposato, nessuna allusione và fatta all’età di Ns. Sig. Gesù Cristo poiché ancor oggi, a distanza di molto tempo, lo rifarei. Ma vediamo cosa è accaduto durante gli anni trascorsi. Nei primi 7 anni di matrimonio tutto è filato liscio, ho condiviso la gioia di due felici nascite, prima una figlia ,poi un figlio. A 40 anni, settimo anno di matrimonio, mi sono guardato intorno e sono venuto a conoscenza di alcuni fatti capitati agli amici: alcuni , dopo la crisi del 7° anno si erano separati, altri si erano fatti l’amante, quelli ri-masti scapoli continuavano a volare di fiore in fiore raccontando di-vertenti avventure, solo pochi sposati continuavano a perseverare sulla via intrapresa. A me successe una cosa molto strana …. mi innamorai perdutamen-te. Ma per meglio capire vediamo la successione dei fatti. Improvvisamente avevo iniziato a ritardare il rientro domestico sera-le, poi , per due dopocena infrasettimanali mi assentavo e , senza giustificazione, rientravo abbastanza tardi. La mia consorte , saggia e paziente , notò il mio strano comporta-mento , ma in un primo tempo non fece nulla , temporeggiò ; imma-

gino pensasse :”voglio proprio vedere dove vuole andare quello lì che non è neanche capace di vestirsi da solo”. Mi sembrava di essere Fantozzi braccato dalla Pina quando andava , di nascosto, a lezione di biliardo a stecca. Dopo qualche tempo, la mia metà cominciò a sospettare qualcosa , ed indagando sul mio misterioso comportamento venne a conoscenza di una parola “Ponte” che la portò a supporre diverse ipotesi sul mio

comportamento. “Che furbastro frequenti qualche bordello nella zona di Via Ponte Reale (vicoli di Genova) , oppure ,che abbia un ‘amante residente nella zona di Ponte Monumentale, o peggio, che si sia creato una seconda famiglia in località Ponte- Vattelapesca.” Questo turbinio di sospetti mise in moto la mia paziente consorte che volle ad ogni costo scoprire l’arcano mistero. Una sera dopo cena, la mia dolce metà mi seguì nascostamente sino alla soglia di un maestoso palazzo e dopo circa mezz’ora che fui entrato, preso il coraggio a due mani, entrò, salì le scale ed aprì la porta del salone dove mi trovavo. Scoprì che quel salone era pieno di coppie. Non era un’ammucchia-ta, era ….un torneo di Bridge. Mi ero innamorato del gioco più bello al mondo!…… Provate-lo anche voi!

Marco Repetto Docente del corso di Perfezionamento di Bridge

Bigamia, amanti, oppure…Bigamia, amanti, oppure…Bigamia, amanti, oppure…Bigamia, amanti, oppure…

Ore 16,30 L’appuntamento è a casa di Carla ….. (la Signora Carla Lanza , naturalmente, pittrice ed insegnante di Pittura del CUP). Ciao… “Vogliamo fare un’intervista ?” dico io. Preferisci forse parlare o magari scrivere tu a ruota libera? Proseguo sempre io…… Cominciamo. Mi rendo conto subito che Carla esula dai normali schemi di approccio. Ella è per chi l’ascolta una esplosione di stimoli sia a livello sensoriale sia intellettuale. Dopo 10 minuti di conversazione la sua scrivania è ingombra di libri d’arte, sia “antichi” sia recenti , nonché di suoi appunti di lezioni sia fatte ai vari corsi negli anni passati sia di abbozzi di idee non ancora completamente elabora-te. E’ tutto un colorato caleidoscopio di abbozzi, di riflessioni, di idee ….. Piano piano mi trovo introdotta in una dimensione magica di colori dove anche il nero ed il bianco diventano palpa-bili, ed in breve ho l’impressione di viaggiare con lei nelle forme e nel colore in uno stato di ebbrezza mentale che appaga e stordisce il mio essere. Mi rendo conto di avere davanti una persona con un patrimonio non solo di provata capacità tecnica , ma anche di emozioni, di luce , di gioia , di sofferenza. Le chiedo, quasi svogliatamente ritornando al ns. articolo, “ Quando hai cominciato a dipingere? …. Che cosa è per te la pittura? … Carla mi risponde distrattamente qualche cosa ….. Capisco che le solite domande sono superflue. Sfogliamo la sua agenda dove ha raccolto gli appunti e gli stimoli dati e ricevuti negli anni di insegnamento ….. E’ come fare una passeggiata a ritroso nel tempo. Mi accorgo con sorpresa di provare nuovamente ,dopo 30 anni , la “fregola” di prendere la matita ed i pennelli in mano! “Perché no?” Dice lei ! Ci salutiamo. Scendo i gradini del suo portone e solo allora mi rendo conto quale GIOIA possa essere anche solo riuscire ad intuire con tutte le nostre capacità sensoriali ed intellettuali che cosa sia la pittura , che cosa sia l’arte che cosa sia la Vita.

Alba Gaggero

UN POMERIGGIO A CASA DI CARLA

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Il respiro, nella cultura indiana, viene associato

al soffio vitale eterno.

Come tale, assume una fondamentale im-portanza anche nei processi di evoluzione metafisica, ma è anche, il mezzo più adatto per veicolare il "prana" (energia manife-sta) nel corpo umano, la cui presenza promuove salute e guarigione. Non dimentichiamo tuttavia che, grazie all'inspi-razione, si introduce ossigeno nei polmoni, e che, per mezzo della circolazione sanguigna, questo ossigeno viene distribuito in tutto il corpo, men-tre l'espirazione è la funzione che la natura utiliz-za per espellere l'anidride carbonica pervenuta all'apparato respiratorio con il sangue.

I TRE TIPI DI RESPIRAZIONE E LA PREVEN-ZIONE DELLE MALATTIE CARDIO VASCOLA-RI Se prendiamo in considerazione il corpo , la circo-lazione sanguigna e l'apparato respiratorio avre-mo: - la respirazione addominale, in grado di influen-zare la salute della parte inferiore del corpo "fisico- istintuale" ; - la respirazione toracica intercostale, cosiddetta media, che riguarda il sistema cardiovascolare e la costituzione "emotiva"; - ed infine, la respirazione alta o clavicolare, agen-te sulla salute degli organi in relazione con l'a-spetto intellettivo.

Prendiamo in considerazione, dunque, la possibilità di favorire sia la prevenzione sia la guarigione di malattie cardiovascolari, instaurando una corretta e più efficiente respirazione toracica. Ecco cosa potete fare: Sedetevi sul pavimento. La posizione da preferire è quella detta nello yoga"del diamante", ossia seduti in ginocchio con i glutei sui talloni, poiché in questa posizione la colonna vertebralerimane spontaneamente eretta e, di conseguenza, il torace è aperto e non contratto. Se tuttavia ci fossero impedimenti, potete sedervi a gambe incrociate o su una sedia, purché la schiena rimanga staccata dallo schienale. Date inizio alla respirazione "lobulare" appoggiando entrambe le mani sul torace, all'altezza dei pettorali, in modo che i medi si sfiorino. Il contatto delle mani favorisce la concentrazione nell'area interessata. Inspirate profondamente, cercando di convogliare l'aria verso l'area dell'apparato respiratorio che si trova sotto le vostre mani. Se state agendo correttamente, il torace si espande provocando l'allontanamento dei medi; ciò vi consentirà, giorno dopo

giorno, di verificare i vostri progressi. Al contrario, quando espirate, la parte anteriore del torace si deve contrarre fino a portare le mani a sovrapporsi.

Ripetete questo esercizio, completo di inspirazione ed espirazione, da tre a nove volte, rimanendo alla stessa altezza, sistemate le mani lateralmente sulle costole e, sempre ponendo l'attenzione sul punto di contatto delle mani con il corpo, promuovete l'espansione e la contrazione dei muscoli intercostali, per sviluppare una buona respirazione late-rale. Anche questo,come l'esercizio che segue, dovrà essere ripetuto più volte.Portate infine il palmo delle mani a contatto con la zona posteriore, appena al di sotto delle scapole, e tentate di percepire il respiro anche in questa zona per condurla all'equilibrata espansione e contrazione.

( continua a pag 6)

Respirare bene per la

salute del cuore

La nostra cara amica Marisa Liguori è una persona v eramente ecce-zionale. Da anni è la responsabile di uno dei corsi più gett onati del CUP. Le sue allieve la rispettano e la adorano per le su e vaste conoscen-ze e per la sua “vulcanica” energia.

“ A cura della persona” , ci racconta Marisa, abbia mo iniziato anni fa con suggerimenti di tipo estetico per passare , in um secondo tem-po, ad una tematica più profonda , al conoscenza de lla medicina globale, tradizionale e psicofisica.

Infatti noi sappiamo che con la crescita interiore possiamo raggiunge-re una maggiore serenità. Gli antichi romani dicevano “ mens sana in corpore sano”. Durante l’anno si sono alternati incontri di espert i di differenti di-scipline ed anche scrittori: La conoscenza, infatti, può essere di valido aiuto per vivere meglio. Tra gli scrittori desidero ricordare, in particolar e, Stefano Mantero scittore genovese non vedente che con la moglie, an che lei non ve-dente, ha dato a noi tutti una preziosa lezione di vita. Tra gli ospiti di medicina tradizionale segnalo il meraviglioso inter-vento del Prof. Quarati, primario di anestesia, che ci ha illuminato su come oggi l’anestesia sia arrivata ad un rapport o di grande col-laborazione ed informazione con il paziente. Voglio - continua Marisa - ricordare il Dott. Carlo Pastorino, medico con esperienza pluriennale di chirurgia e traumatol ogia a livello inter-nazionale ed anche studioso di ipnosi. Egli ha colla borato con noi anche l’anno scorso; i suoi incontri si sono rivelati particolarmente

interessanti. L’ultimo incontro in cui ha trattato l’argomento “ Ipnosi e tecniche di visualizzazione come strumento di cura” è stato par ticolarmente ap-passionante . L’argomento “AYURVEDA” è stato affrontat o da France-sca Pastorino, studiosa di psicologia ayurvedica e d iscipline indiane. Francesca è la figlia del Dott.Pastorino. Essi hanno vissuto per anni in India ,nella zona del Kedala, dove il dottore lavor ava in un ospedale missionario. Francesca ci ha affacinati con la sua dolcezza e co mpetenza professio-nale . Marisa LiguoriMarisa LiguoriMarisa LiguoriMarisa Liguori

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CON LA LOTA Il naso, attraverso l’atto respiratorio, permette questo me-raviglioso scambio con il cosmo, per cui, ispirando, entra in noi il Prana, soffio vitale universale, mentre espirando esce il soffio individuale, apana, come escono le tossine e le impurità. Nella pratica mattutina non dovrebbe mai mancare il lavaggio del naso con l’acqua, Jala neti, che si esegue con la lota, contenente acqua tiepida con un pizzico di sale. Il sale serve ad apportare all’acqua la stessa quantità salina che abbiamo all’interno del naso. La lota si introduce attraverso il beccuccio nella narice di sinistra e, flettendo il capo a destra, si lascia scivolare l’acqua, che uscirà dalla narice destra, da cui poi si sof-fierà, chiudendo con le dita la narice sinistra. La stessa operazione si esegue a destra, liberando la narice sini-stra. La bocca va mantenuta aperta. Il lavaggio risulta più facile se si canta AAA, impedendo all’acqua di andare in gola.I ristagni di muco e tossine accumulati nella notte vengono così eliminati: la respira-zione è fluida. Più difficilmente con questa tecnica verrà il raffreddore, poiché essa rafforza le vie respiratorie, prevenendo e curando riniti e sinusiti.

COL NETTALINGUACOL NETTALINGUACOL NETTALINGUACOL NETTALINGUA La lingua, il nostro organo del gusto, è uno dei principali indicatori , usati nella medicina ayurvedica, del nostro stato di salute. Durante il sonno sulla lingua si accumulano impurità, soprattutto quan-do si dorme con la bocca aperta. In India,già secoli fa veniva tradizional-mente usato un attrezzo fatto di una la-mina sottile e flessibile in oro, argento o rame per pulire la lingua al risveglio. E’ buona regola quindi, pulire la nostra lingua ogni mattina, usando il nettalin-gua. La parte curva si usa per raschiar-la a fondo, verso la gola, alla punta, prendendo il nettalingua dalle due estremità. E’ sufficiente passarlo tre o quattro volte, risciacquandolo ogni volta sotto l’acqua

Qualora vi fossero difficoltà nel praticarli da seduti, questi esercizi possono essere eseguiti anche stando sdraiati sul pavi-mento o sul letto. Si deve prestare attenzione alla posizione del braccio, affinché resti il più possibile perpendicolare al pavimento. La sua caduta all'indietro provocherebbe una più esigua introduzione di aria. Se inoltre sussistono difficoltà nella posizione delle mani, una volta girati a pancia in giù, per dar luogo allo sviluppo posteriore, è ammesso ap-poggiare il dorso della mano anziché il palmo. Come conclusione è sempre consigliabile attuare un momento di rilassamento. Tale pratica, secondo la tradizione indiana, prevede innanzitutto la realizzazione di una corretta posizione con la testa a nord ed i piedi a sud, in modo da seguire la normale polarità dell'asse terrestre; poi bisogna tenere conto che quando il corpo si rilassa la sensazione di freddo aumenta, quindi è bene coprirsi ; gli occhi vanno mantenuti dolcemente chiusi, le braccia diste-se lungo il corpo né troppo vicine né troppo lontane ed il palmo delle mani rivolto verso l'alto; le gambe sono distese e rilas-

sate conl e punte dei piedi che cadono all'esterno. Dopo che, attraverso la consapevolezza, il corpo è condotto ad abbandonarsi pienamente, si può procedere a prendere co-scienza del respiro. Si parte dallo sviluppo di un'osservazione passiva e, mentre la respirazione diviene più lenta e profonda, si inizia ad equilibrare il ritmo fino ad ottenere un perfetto bilanciamento su entrambe le funzioni: in-spirazione ed espirazione. La pratica corretta del rilassamento favorisce un ridotto consumo di ossigeno e la diminuzione del battito cardiaco. Se il rilassamento è condotto bene in genere non offre solo opportunità sul piano fisico, ma consente indagini sul piano psi-chico, aiutando spesso i praticanti ad individuare le cause dei disturbi che talvolta risiedono proprio a livello psichico.

(TRATTO DA UN ARTICOLO diArmando Bianchi Insegnante di cultura e filosofia indù)

Pulizia della

lingua

Pulizia del naso

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I MIEI MARTEDI’ “PITTORESCHI”

Ciao a tutte! Sono Teresa Zelioli Il martedì è la giornata in cui svolgo tutte le mie attività scolastiche nell’ambito del CUP. Per recarmi alla lezione, che si tiene sul Lungomare di Pegli, parto da casa assieme ad una compagna di corso che abita nel mio stesso caseggiato ed entrambe , sempre cariche come asinelli a causa dei “ferri del mestiere” (tele, colori, ecc. … nemmeno fossimo Raffaella e Michelangela) ci incamminiamo per raggiungere l’aula nella quale prendono vita i nostri “capolavori”. Raggiunta la meta a volte attendiamo l’arrivo di Carla , la nostra insegnante che ha le chiavi e che di solito arriva di lì a poco immancabilmente scortata da un micetto , che vive in zona, e che l’attende con ansia perché assieme a Carla arriva anche il suo pranzetto quotidiano. E Carla il pranzetto per il micino non lo dimentica mai! Dopo aver provveduto alle necessità del felino, si passa al rito dell’apertura del cancelletto che protegge la porta che ci permette di entrare in classe, ma poiché quel cancelletto è vecchio e malandato, non si riesce mai ad aprirlo al primo ten-tativo per cui , dopo averci provato tutte quante con sforzi non indifferenti, la più fortunata alla fine riesce nell’intento e possiamo così entrare nel nostro “sancta sanctorum”. Una volta che siamo sistemate e pronte ad iniziare il lavoro, per me cominciano i dubbi amletici quando confronto il mio quadro con quello delle compagne. Penso che anziché dipingere farei meglio ad andare a fare una passeggiata . Allora lancio un disperato S.O.S. a Carla che puntualmente arriva incoraggiandomi moralmente e materialmente facendo ritocchi qua e là ed incitandomi a proseguire promettendo che a lavoro terminato ne verrà fuori un piccolo capolavoro. Allora, un poco rinfrancata, mi metto a dipingere di buona lena cosicché quelle ore passano in un batti baleno e quando la lezione giunge al termine, mi dispiace tantissimo riporre i pennelli. Io penso che il mio rammarico sia sì in parte dovuto al mio amore per la pittura ma anche perché quelle due ore condivi-se con le compagne tra una chiacchiera, una battuta spiritosa e qualche situazione comica che inevitabilmente si viene a creare quando le allieve sono delle “giovani pulzelle” come me, ci rendono spensierate distraendoci dalle preoccupazioni quotidiane. Inoltre alla fine dell’anno scolastico le nostre fatiche verranno ampiamente ripagate nel veder i nostri “capolavori” esposti assieme ai lavori degli allievi di tutti gli altri corsi con grande soddisfazione ed orgoglio . Pertanto, grazie Carla..!

Teresa Zelioli

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“Ragazze! Quest’anno dipingeremo con i colori ad olio, dovete procurarvi quelli diluibili in acqua perché sono ugualmente validi ma molto più pratici da usare”. Diceva la nostra docente di pittura Carla Lanza alla prima lezione di questo corso, che è poi il terzo che frequentiamo con Lei. Carla è per noi tutte non solo una insegnante ma anche una cara amica. I primi due anni di corso sono stati rispettivamente dedicati all’apprendimento del disegno e della pittura a tempera. Poi nel terzo anno, quello attuale, abbiamo continuato con la pittura ad olio. Durante la lezione, mentre lavoriamo, confrontiamo le no-stre esperienze , la validità dei colori , delle loro sfumature;

questo sempre sotto la guida paziente di Carla che con mol-ta dolcezza ci consiglia , ci incoraggia e se necessario cor-regge i nostri errori. Come da programma stiamo copiando dei soggetti di gran-di pittori impressionisti e macchiaioli dell’Ottocento e , a mio modesto parere, mi sembra che i risultati finora ottenu-ti non siano niente male; dovremo lavorare ancora molto

perché il tempo a nostra disposizione per arrivare alla mo-stra di fine anno non è poi così lungo. Io credo di aver imparato che con la volontà e la passione si può ottenere anche ciò che non si osava sperare.

Bruna Poggi

I L N O S T RO L A B O R A T O R I O D I P I T T U R A

L’insegnante di disegno e pittura ci consegna una riproduzione di un quadro del grande Mo-net e c’invita a riprodurlo. Mi prende lo sgomento e fisso la mia tela bianca con apprensione; non ce la farò mai! Farò una figuraccia , non so da dove iniziare!… Questi pensieri hanno certamente colto tutti i miei compagni di corso ed alcuni terrorizzati hanno deposto le armi, anzi i pennelli, senza voler affrontare le difficoltà. Da alcuni anni la Signora Lanza ci segue con passione e pazienza, abbiamo iniziato col dise-gno a matita, studiato ombre e luci,parlato di prospettiva, del disegno dal vero. Ad un certo punto si deve iniziare a colorare ed occorre prendere in mano tubetti e pennelli;

gestirli non è facile ! Che faccio? Coraggio, cominciamo con lo sfondo , non sarà poi così difficile! Lo sfondo è di un tenue colore neutro, bene o male è fatto! Riposiamoci e raccogliamo le idee. Lascio asciugare e schizzo il disegno a matita, la matita scorre veloce e sicura; sospiro di sollievo. Ora colori e pennelli: quali scegliere? Decido ed in breve mi ritrovo con le dita inzacchera-te, qualche macchia scura sull’azzurro tenue del cielo e qualche sbavatura sul contorno di un ramo; cerco di riparare …. è un disastro! Nooo! Ma chi me lo fa fare, alla mia età? … Mi arrendo? Perché mai se ho sempre desiderato dipingere e solo ora posso finalmente farlo? Faccio appello a tutta la mia volontà e ricomincio con più attenzione, più pazienza e , a poco a poco, ecco il cielo terso e sereno, ecco l’acqua che lo riflette con qualche tremito chiarissimo , le colline che si stagliano sullo sfondo, gli alberi e le fronde a sinistra , gli steli dell’erba defini-ti in primo piano. Qualche pennellata per schiarire e dare luce, molti provvidi consigli dell’insegnante, un po’ di confusione sulla tavolozza ed è nata una cosa piacevole da guardare. Non è proprio un capolavoro, non c’è il genio del grande Autore , però è stato bello, anche faticoso, e mi ritrovo rilassata e ricaricata. Tutt e le tensioni si sono momentaneamente allontanate ed io sono quasi felice. Ci sono riuscita! Preparo un’altra tela con lo sfondo color pastello.

Dina Giuris

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I corsisti di tedescoI corsisti di tedescoI corsisti di tedescoI corsisti di tedesco La lingua tedesca ha fama di essere dificile ed ostica da studiare, ma per noi che ci avviciniamo ad essa guidati dalla Signora Contini, diventa piacevole conoscerla ed apprezzarne la musicalità e la cultura.L ’ora di lezione trascorre fin troppo veloce, con letture di brani e di poesie, note di etimologia e di linguistica; persino grammatica e sintassi appaiono simpatiche

perchè esposte con semplicità e chiarezza. Alla fine di ogni lezione ci sembra lungo attendere un ’intera settimana prima di ritrovare il piacere di un nuovo incontro! Con queste due brevi poesie invitiamo i lettori a salutare la primavera così come ce la presentano due autori tedeschi, con la loro diversa sensibilità, scusan-doci se non riusciamo a tradurre in italiano la ricchezza dei loro significati.

Ci scrivono gli allievi del 3°corso di Tedesco, docente la Signora Bianca Contini.

FRUHLINGSGRUSS Di Joseph von Eichendorff (1788-1887)

Es steht ein Berg in Feuer,

In feurigem Morgenbrand,

Und auf des Berges Spitze

Ein Tannbaum uberm Land.

Und auf dem hochsten Wipfel

Steh ich und schau vom Baum,

O Welt, du schone Welt, du,

Man sieht dich vor Bluten kaum!

Saluto alla Primavera

C’è una montagna in fuoco

nell’incendio del mattino

e sulla vetta del monte

Un abete domina il paesaggio.

E sulla cima più alta dell’abete

ci sono io e guardo:

oh mondo,bellissimo

COMMENTO: Entrambi i brani descrivono l’arrivo della primavera, attraverso varie sensa-zioni. Nel primo si descrive un paesag-gio “infuocato” dalla luce dell’aurora e dalla vista del mondo ricoperto di albe-ri fioriti, osservato dalla cima di un abete. La sensazione è del tutto visiva ed evoca i colori forti dei fiori e del bosco. Nel secondo brano la descrizione è basata su percezioni più astratte, come i profumi ed il suono dell’arpa che viene da lontano ad annunciare la primavera . In entrambe le poesie c’è lo stupore dell’autore per la bellezza del paesaggio, con i suoi colori ed i suoi profumi, che identificano l’arrivo della nuova stagione.

ER IST’S Di Eduard Morike (1804-1875)

Fruhling lasst sein blaues Band Wieder flattern durch die Lufte; Susse, wohlbekannte Dufte Streifen ahnungsvoll das Land.

Veichen traumen schon, Wollen balde kommen. -Horch, von fern ein leiser Harfenton! -Fruhling, ja, du bist’s! Dich hab’ ich vernommen!

E’ LEI ! La primavera lascia fluttuare di nuovo I suoi nastri blu nell’aria; dolci profumi ben noti Sfiorano pieni di presagi il paese.

Già sognano le viole Che vogliono presto arrivare. Ascolta, da lontano un suono leggero d’arpe! Primavera, si’, sei tu!

A scuola di franceseA scuola di franceseA scuola di franceseA scuola di francese

LE LION ET LE RAT Il faut, autant qu’on peut, obliger tout le monde : on a souvent besoin d’un plus petit que soi. Entre les pattes d’un lion, un rat sortit de terre assez à l’étourdie. Le roi des animaux, en cette occasion, montra ce qu ’il était, et lui donna la vie. Ce bienfait ne fut pas perdu. Quelqu ’un aurait-il jamais cru qu ’un lion d’un rat eut afaire ? Cependanti il advint qu ’au sortir des forets ce lion fut pris par des rets, dont ses rugissements ne le purent défaire. Sire rat accourut, et fit tant par ses dents qu ’une maille rongée emporta tout l’ouvrage.

Patience et longueur de temps Font plus que force ni que rage.

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Reggeranno gambe e schiena dopo due giorni di viaggio? Que-

sta era la domanda che a'raversava la mente dei più mentre

l’autobus si avvicinava alla meta. Ma l’ingresso nella capitale

spagnola, nelle prime ore della sera, ha fa'o sparire all’im-

provviso ogni stanchezza. Madrid, maestosa ed altera, si offri-

va agli occhi dei visitatori addolcita dalle soffuse luci degli

addobbi natalizi: lucine azzurrognole, sapientemente disposte

come pun.ni ova'a. su spogli rami degli alberi, ai margini

della grande via, si alternavano a manico/ di luci bianche. Più

avan., riccioli luminosi, ali di farfalle e tappe.ni, sospesi in

aria, rischiaravano le vie con la maestria di un gusto raffinato

e sensibile.“Che meraviglia!”, pronunciò un coro di voci.

“E’ costato tre milioni di Euro!” so'olineò la guida quasi a voler ri-

condurre alla realtà quei vol. ammalia. dalla magica atmosfera

della ci'à.

Indubbiamente una cifra notevole, meritevole di riflessione; ma

nessuno dei passeggeri sen.va in quel momento di accogliere

ragionevoli considerazioni: il cuore e lo spirito vacanzieri anelava-

no alla magia di quell’incanto.

“Che splendore!” si con.nuò a sen.re qua e là mentre la guida illu-

strava vie, piazze e palazzi storici del centro la cui sagoma spiccava

ne'a so'o i raggi di fare/ sapientemente dispos. ad evidenziarne

la bellezza delle forme archite'oniche. Quel breve tragi'o verso

l’Hotel colpì il cuore e confuse la mente fino a fare sperare nel velo-

ce risveglio del ma/no successivo, per la nuova immersione nelle

vie della ci'à. Prima visita guidata: Palazzo Reale, Piazza Mayor,

pranzo libero, qualche ora di libertà e, poi, nuovamente insieme per

la visita al Museo d’Arte Moderna della regina Sofia. Che dire che

non possa essere meglio illustrato da qualsiasi depliant? Si correreb-

be il rischio di evidenziare alcune opere o di trascurarne altre, col

pericolo di offendere sensibilità protese, per propensione culturale,

verso bellezze diverse da quelle che hanno emozionato chi scrive.

Consen.temi, quindi, di sorvolare senza, tu'avia, ome'ere di so'o-

lineare la par.colarità, per quel che concerne Palazzo Reale, della

stanza di Carlo III, meglio conosciuta come sala del Gasparini: un

vero capolavoro del barocco di cui l’ar.sta napoletano disegnò il

pavimento in marmo, la volta di stucco, il drappo di seta ricamato

con fili d’oro e d’argento, i mobili in legno pregiato e bronzo, se-

guendone i lavori fino alla morte. Mentre, per quel che concerne il

Museo d’Arte Moderna, spicca, in tu'a la sua grandezza, il quadro

del Picasso “ Guerninca”, la cui semplice vista per parecchi è valso

l’intero viaggio a Madrid.

Il dopo cena, des�nato alla visita no�urna della ci�à in autobus,

meritava la distribuzione di apposite stecche a�e a sostenere le

palpebre intorpidite dalla stanchezza; ma, anche se con fa�ca, si è

potuto ammirare la magnificenza della zona vecchia e della zona

nuova della ci�à: le qua�ro fontane della piazza del Murillo, la

fontana di Ne�uno, la fontana di Apollo, la fontana del Cibale e le

imponen� facciate del Palazzo dei Linares, del palazzo delle Poste

Centrali, del Banco di Spagna ed il Palazzo di Buenavista, l’Arco

della Vi�oria ed il Faro della Moncloa, il Monumento a Colombo e

le torri a lui dedicate, il Complesso Azca (di cui, in par�colare, col-

piscono le due Torri Porta d’Europa, entrambe inclinate, l’una ver-

so l’altra, come la Torre di Pisa), il Palazzo delle Esposizioni e dei

Congressi e lo Stadio di Calcio

San.ago Bernabeu. Tante, troppe bellezze da mozzare il fiato che

avrebbero richiesto forze ed energie fresche per cogliere ogni de'a-

glio

da conservare nei casse/ della memoria. La visita al Museo “El Pra-

do” del secondo giorno ha consen.to a tu/, aldilà del piacere di

ammirare da vicino opere di indiscussa bellezza di El Greco, di Velaz-

quez, Goya e altri famosi pi'ori, di scoprire la par.colarità di uno

dei quadri più conosciu. ed ammira. al mondo per l’armoniosità

del chiaroscuro e per l’equilibrata disposizione dei personaggi sulla

tela: Las Meninas (Le Damigelle di Corte), che veramente merita, da

solo, il viaggio a Madrid se non altro perché, dall’immensa tela, può

esser colta meglio, e più che da qualsiasi riproduzione, la profondità

prospe/ca che, variando al variare della distanza dell’osservatore,

fa di questo capolavoro del Velazquez un’opera unica al mondo.

Nel pomeriggio, la necessità di immergersi nel ritmo festoso di Ma-

drid per ammirare alla luce del sole, mai mancato nel breve soggior-

no madrileno, la bellezza di alcune sue piazze e l’imponenza dei suoi

palazzi e monumen. o per verificare l’allegra e accogliente disponi-

bilità della gente, ha spinto parecchi a scoprire a piedi quella ci'à

fino a quel momento vista solo dai finestrini dell’autobus. Per cui,

mentre alcuni hanno effe'uato un breve giro guidato nella zona

nuova di Madrid, altri hanno preferito, come consigliato dalla guida,

dirigersi verso Plaza del Sol, luogo più popolare e frequentato della

capitale, da dove risultano facilmente raggiungibili alcune delle altre

piazze del centro: Plaza Mayor, Plaza De Oriente, Piazza di Spagna.

In quest’ul.ma, nonostante i lavori in corso (frequen. nella ci'à in

con.nuo restauro), è stato possibile ammirare il monumento a Cer-

vantes e sostare per intraprendere a piedi la conoscenza della Gran

Via, una delle arterie più animate e commerciali della ci'à. Un’altra

bellezza ci a'endeva lungo la via del ritorno:la Basilica del Pilar in

Saragozza, il cui cuore è la Cappella dove viene venerato il Pilar o

sacra colonna. Senza voler sminuire la qualità e la quan.tà delle

opere ar.s.che dell’intera Basilica, la ragione della fila permanente

di gente che visita il Tempio è la Colonna di marmo, rives.ta d’ar-

gento, su cui poggia la Vergine Maria, alta solo trenta cen.metri. Si

racconta che la Vergine nella no'e del 2 gennaio del 40 d.c., prima

di salire in cielo, si sia recata a Saragozza per confortare l’apostolo

Giacomo e consegnargli la colonna su cui avrebbe dovuto costruire

una cappella. Da allora, la devozione alla Madonna del Pilar è anda-

ta crescendo nel mondo intero, divenendo meta di con.nui pellegri-

naggi.A Saragozza hanno avuto termine le nostre visite ed il viaggio,

onorato dalla presenza della Presidente, Pof.ssa Ricci, è proseguito

ininterro'amente verso Genova so'o la puntuale e vigile assistenza

dell’organizzatrice, Sig.ra Maria Cortese, che ha assicurato ai parte-

cipan. sicurezza e dolcezza, distribuita, quest’ul.ma anche in cara-

melle per tu'a la durata del viaggio.

Prof.ssa Anna Giancon�eri Mele

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LA VOCE DEL NOSTRO COROLA VOCE DEL NOSTRO COROLA VOCE DEL NOSTRO COROLA VOCE DEL NOSTRO CORO

Anche quest’anno abbiamo il grande appunta-mento per il mese di Giugno al Cinema

EDEN. Stiamo preparando un ricco repertorio con

brani di Modugno, Paoli ed altri autori che ricordano i bei tempi passati. Non mancano nuove canzoni in Genovese. Il nostro impegno è notevole , ci serve il soste-gno di tutti voi ma , soprattutto , abbiamo bi-sogno di altre voci da unire alle nostre. Non cerchiamo grandi talenti , ma persone che abbiano voglia di cantare. Coraggio …. , fatevi sotto! Se siete bene intenzionati telefonate al numero 010 6973233 chiedendo di Enrico. Proviamo ogni Martedì e Giovedì sera dalle 21 alle 23 a Pegli in Via Cialli ( dietro Piazza Rapisardi ) presso il Centro Sociale Maria Luisa Monaco. Per citare una famosa frase del conduttore della trasmissione “Mi manda Lubrano ”, vi dico: “ Che faccio ?… Vi aspet-to ?”

Enrico

S T R A D E

Quando si cammina per sen.eri, durante una gita, si

chiacchiera, si guardano panorami, ci si scambiano ri-

ce'e di cucina (vero!), ma non si pensa quasi mai su

cosa si cammina. Eppure i percorsi pedonali fuori dai centri urbani hanno spesso origini an.chissime. Una volta,

naturalmente, si andava tu/ a piedi, i carichi sui muli, qualche volta su carri o carre'e.

Pur se nella nostra Liguria il mezzo di trasporto privilegiato è stato da sempre e fino a pochi decenni fa la barca, gli

spostamen. e i traspor. interni si dovevano pur fare, e a questo suppliva una fi'a rete di sen.eri e mula/ere,

più o meno importan..

Come litoranea di collegamento dei centri rivieraschi esisteva, an.camente, la via romana Julia Augusta, la via più

importante (aperta tra il 13 e il 12 a.C.), che non sempre era proprio litoranea, dovendosi inerpicare spesso all’in-

terno per evitare i troppo aspri capi che costellano la riviera (capo Noli, capo Mele, ecc.).

Dai centri rivieraschi par.vano poi vie (di minore importanza) che si addentravano all’interno e spesso arrivavano

a valicare l’appennino, collegando quindi la costa con l’entroterra e la pianura piemontese o lombarda.

Queste ul.me vie sono state chiamate, in epoca moderna,vie “del sale”, semplificando e prendendo come ele-

mento cara'erizzante proprio il trasporto del sale, materia importan.ssima ai tempi e par.colarmente preziosa

nelle regioni in cui mancava. Si trasportava verso nord il sale, ma pure il pesce conservato e l’olio di oliva e verso la

riviera si ritornavano con farina, cereali, vino (dal sud del Piemonte) e altri prodo/ della pianura.

Naturalmente sempre più importan. erano o diventavano quelle vie che a'raversavano l’Appennino per i valichi

più comodi e dire/.

Altre vie che collegavano i paesi vicini al mare con l’entroterra erano chiamate “marenche”, cioè vie del mare e

venivano usate anche come vie di transumanza, per portare le greggi ai pascoli al., nella buona stagione, e vice-

versa nel periodo freddo. Da non so'ovalutare (e qui in Liguria sono parecchie) le vie di pellegrinaggio, che colle-

gano il borgo principale con il santuario che lo protegge.

Esisteva poi una ragnatela di sen.eri e mula/ere che collegavano le vie principali di cui si parlava prima con i cen-

tri e le borgate dell’entroterra (bisogna considerare che an.camente l’entroterra e i mon. erano più capillarmen-

te e diffusamente – non densamente – abita. di adesso).

Quindi piste an.chissime, a volte preistoriche (usate per le migrazioni e gli spostamen. delle etnie nordiche), si

consolidano, diventano più usate e importan. se collegano centri in crescita; altri centri nascono dove c’è un in-

crocio di strade (possibilità di fare mercato) o vi è la necessità di fare una sosta (cambio dei cavalli e ristoro per i

viandan.).

I valichi montani più accessibili rendono importan. le vie che li valicano e spesso diventano vie percorse dagli

eserci.. Ed ecco che certe vie assumono un cara'ere strategico, come i romani ci hanno ben insegnato.

Ques. brevi cenni vorrebbero cos.tuire una introduzione ad un discorso appena un poco più approfondito e cos.-

tuire la base per un tenta.vo di programmazione “a tema” delle nostre escursioni (da sviluppare nei prossimi an-

ni).

Infa/, quando andiamo a fare le gite percorriamo spesso vie o tra/ di via un tempo importan.ssimi e carichi di

avvenimen. che noi ignoriamo o trascuriamo.

Guardiamo il panorama, chiacchieriamo e so'o i nostri piedi si snoda la Storia ! Il responsabile del gruppo Antonio Parodi

Programmazione prossime escursioni

APRILE FinalBorgo - Castel Gavone - Chiesa 5 campanili - Pian Marino - FinalBorgo

Giro dei Laghi del Gorzente

MAGGIO Acquasanta - Piani di Pra - Pian delle Monache - Pegli

Fascia - Pian della Cavalla (narcisi)

GIUGNO Faiallo - Reixa - Argente

Il 21 Aprile è prevista una gita gui-data per l’intero giorno alle grotte di Toirano e Finalborgo dove , oltre ai pregevoli monumenti, visiteremo il Museo Archeologico. Il 26 Maggio gita al giardino botani-co di Pratorondanino per ammirare la fioritura di orchidee.

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Con la primavera riprenderemo i nostri itinerari di visita alle emer-genze artistiche e culturali del circondario genovese; come già da

anni, ci dedichiamo ad edifici, per lo più chiese ed oratori, che nes-suno o quasi prende in considerazione e che invece rivelano spesso tesori nascosti. Ci inoltreremo dunque nell'alta Valpolcevera, sin sotto al passo più famoso nell'antichità : il passo della Bocchetta, luogo di transito per lunghi secoli, sino a quando l'apertura della strada carrozzabile dei Giovi e della vicina ferrovia, agli inizi dell'800, non emarginarono questo itinerario millenario. Chi si aspetta di trovare chissà quali grandi opere d'arte nelle chie-sette sparse lungo le balze che salgono allo spartiacque, resterà deluso: popolazioni povere e contadine fecero del loro meglio per glorificare Dio nelle loro chiese, ma la terribile esperienza delle distruzioni delle truppe austriache del 1746-1747 ci privarono in gran parte di quanto splendeva negli edifici religiosi. Inoltre queste popolazioni che non navigavano certo nell'oro non riuscirono a costruire templi favolosi. Questa volta quindi dovremo cambiare mentalità ed apprezzare una civiltà contadina, dove le chiese sono ancor oggi inserite in un con-testo naturale quasi bucolico, anche se nel fondovalle fabbriche e inurbamento segnalano l'avanzare della... civiltà moderna. Cinque sono i Comuni che visiteremo e che corrispondono al terri-torio delle cinque antichissime pievi cristiane, dove storia preroma-na, romana, altomedioevale, medioevale ecc. si inseguono e si so-vrappongono alle leggende. In queste terre, ad esempio, Sant'Olcese predicò il Cristianesimo e diede il suo nome all'omonima Pieve e poco distante San Claro, venuto con lui dalla Gallia per sfuggire ai Vandali, diffuse il Van-gelo in Valleregia. Un'esposizione dettagliata dei percorsi verrà presentata sabato 21 aprile alle ore 16,00 presso il saloncino della Cappella Doria; in quella occasione speriamo di potervi consegnare anche il programma delle visite.

Agostino RicciAgostino RicciAgostino RicciAgostino Ricci

LIA SANNA Scultrice e Pittrice. Titolare dello ''STUDIO D'ARTE '' In via Pegli 28 R - tel. 010 6973480 SCONTO DEL 5% Lo sconto è esteso a tutte le opere esposte nella mostra collet-tiva permanente. ROBERTO GARBARINO Titolare dell’ ANTICA OSTERIA DEL MONTE GAZZO (Alture di Sestri Ponente) Prenotazione necessaria Tel Cell 338 4400187 SCONTO 10% Escluso Bevan-de PER ELLI SIL VA MARINA Titolare di ''GOCCE DI FANTA-SIA Lungomare di Pegli 83 R Tel .010 6984170 SCONTO 10 % GIOVANNA GRANELLA Titolare di ''DARIJO''' Vico Condino 4 R - Pegli -Tel.3466192561

SCONTO 10 % (Ai soci acquirenti corsi gratis su prenotazione) ROGGERONE FRANCESCA Titolare di ''MONDO CREATIVO'' Via Ciro Menotti 52 R - Sestri P. Tel e Fax 010 6533400 SCONTO 10% LETTIERI DOMINGO Titolare di ''TONY E MONICA” Parrucchieri -Via Sestri 61 R Tel. 010 6531886- Cell.333 4973073 SCONTO 10%FUCILLI GINA Titolare del Fiorista Viale Modugno 19R Pegli - Tel . 010 6970483 SCONTO 10% MA URO SCIACCALUGA Titolare di ''MEDIA TEL Srl'' Via Parma 7R Pegli -Tel 010 6673320 SCONTO 5% SU ACCESSORI 10% GHIARA PATRIZIA Titolare di “GOCCE D'ARTE “ Via Capponi 25 R - Sestri P. SCONTO 10% FRANCESCA PASTORINO Terapista in A YUR VEDA e studiosa di Psicologia Endovedica. Opera presso il ''CENTRO CULTURALE OIA DI RAPAL-LO''- Via per S. Lorenzo 4b Cell. 339 3795392 SCONTO 10% su Massaggi e Trattamenti Ayurvedici .

Il 14 Aprile la Signora Maria Cortese parlerà delle

“Armonie Astrali” con cui seguendo le inclinazioni presenti nel nostro cielo natale è possibile trovare serenamente il nostro cammino. Pertanto una Astrologia proposta non in modo deterministico , come in passato, ma come mezzo per trovare la serenità inte-riore. L’incontro si terrà nel saloncino della Cappella Doria in Via Beato Martino a Pegli. interessante. Inoltre nel prossimo mese di maggio avremo due importanti appuntamenti: • “Incontro con l’autrice”; come lo scorso anno presen-

teremo la pubblicazione fresca di stampa di una nostra socia, la Prof. Giancontieri.

• “ Storia e devozione a Genova: i Doria nel XVIII seco-lo e le reliquie da loro raccolte; relatori la Prof. Liana

Saginati, nostra illustre socia già curatrice dell’Archi-vio storico, ed il Dott. Luciano Venzano, docente di Storia delle Religione presso il CUP..

• Vi comunicheremo al più presto date, orari e luogo in cui si svolgeranno.

Quest’anno ,come molti soci sanno , la nostra partecipazione alla vita culturale teatrale cittadina ha potuto usufruire , come molte altre Associazioni, di un protocollo di Intesa con l’Assesorato alla Cultura del Comune di Genova. Grazie a Questa iniziativa i nostri soci hanno potuto assistere a commedie e ad opere, partecipare a mostre ed altre iniziative cultu-rali a prezzi veramente ridotti con il vantaggio del trasporto pubbli-co gratuito ed organizzato tramite linee dedicate. Ricordo , ad esempio, l’appuntamento con l’opera “ La forza del destino” di Verdi del 02.05.07 , la visita guidata alla mostra di “Luca Cambiaso” . Naturalmente queste proposte di “avviamento” all’offerta culturale 2006-2007 si sono affiancate alla nostra attività di servizio per i soci.