Anno 1 numero 3 e 4 - Marzo Aprile 2007

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COPIA OMAGGIO Mensile indipendente di cultura liberale, laica, socialista e radicale Marzo-Aprile 2007 - ANNO I - n°3-4 SIMONE CRISTICCHI: “QUESTO LATO OSCURO DELLA NOSTRA STORIA”. IDEATO A GIRIFALCO IL SUO VIDEO “DALL’ALTRA PARTE DEL CANCELLO” UMAR KHANBIEV - EX MIN- ISTRO DELLA SANITÀ CECENO - CHIEDE ASILO POLITICO ALL’ITALIA. E DENUNCIA: IN CECENIA UN VERO E PRO- PRIO GENOCIDIO MORATORIA ONU ESECUZIONI CAPITALI: ESEGUITA IN IRAQ ANCHE QUELLA DELL’EX PRES- IDENTE RAMADAN MINA WELBY: LETTERA APERTA A DORIS LO MORO: “PENSIAMO CHE DALLE REGIONI POSSA VENIRE UN CON- TRIBUTO IMPORTANTE CUBA: MANIFESTAZIONE NONVIOLENTA DEL PARTITO RADICALE A L’AVANA A SOSTEGNO DELLE DAMAS DE BLANCO, PER LA LIBERAZIONE DEI PRIGIONIERI POLITICI Presente anche Maria Fida Moro Intervista a Mons. Vincenzo Rimedio, vescovo di Lamezia T. Parla di famiglia tradizionale, unioni di fatto, DICO, gay, ragione e reli- gione.

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Intervista a Mons. Vincenzo Rimedio, vescovo di Lamezia T. Parla di famiglia tradizionale, unioni di fatto, DICO, gay, ragione e reli- gione. MORATORIA ONU ESECUZIONI CAPITALI: ESEGUITA IN IRAQ ANCHE QUELLA DELL’EX PRES- IDENTE RAMADAN UMAR KHANBIEV - EX MIN- ISTRO DELLA SANITÀ CECENO - CHIEDE ASILO POLITICO ALL’ITALIA. E DENUNCIA: IN CECENIA UN VERO E PRO- PRIO GENOCIDIO COPIA OMAGGIO A SOS TEG NO DELL E DAM AS DE BLA NCO , PER LA LIBE RAZ ION E DEI PRIG ION IERI POL ITIC I

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COPIAOM

AGGIOM

ensile indipendente di cultura liberale, laica, socialista e radicaleM

arzo-Aprile 2007 - ANN

O I - n°3-4

SIMONE CRISTICCHI:“QUESTO LATO OSCURODELLA NOSTRA STORIA”.IDEATO A GIRIFALCO ILSUO VIDEO “DALL’ALTRAPARTE DEL CANCELLO”

UMAR KHANBIEV - EX MIN-ISTRO DELLA SANITÀ CECENO- CHIEDE ASILO POLITICOALL’ITALIA. E DENUNCIA: INCECENIA UN VERO E PRO-PRIO GENOCIDIO

MORATORIA ONU ESECUZIONICAPITALI: ESEGUITA IN IRAQANCHE QUELLA DELL’EX PRES-IDENTE RAMADAN

MINAWELBY:LETTERAAPERTA ADORIS LOMORO:“PENSIAMOCHE DALLE

REGIONI POSSA VENIRE UN CON-TRIBUTO IMPORTANTE

CUBA: MANIFESTAZIONE NONVIOLENTADEL PARTITO RADICALE A L’AVANA A SOSTEGNO DELLE DAMAS DE BLANCO, PER LA LIBERAZIONE DEI PRIGIONIERI POLITICI

Presente anche Maria Fida Moro

Intervista a Mons. VincenzoRimedio, vescovo diLamezia T. Parla di famigliatradizionale, unioni di fatto,DICO, gay, ragione e reli-gione.

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ASHABOLIRE LA MISERIA della calabria 2

SOMMARIOPAG 3 CUBA: Manifestazione del Partito Radicale a La

Havana. Nella delegazione anche Maria FidaMoro. I soliti Radicali.

PAG 4 Associazione Nessuno Tocchi Caino : Moratoria ONU delle esecuzioni capitali

PAG 5 Religioni: La verità è la libertà di credere o di non credere, attraverso la conoscenzaPane e Politica: “tutta colpa dei briganti”

PAG 6/7 Umar Khanbiev chiede asilo politico a Prodi e denuncia il genocidio che da 10 anni avviene in Cecenia.

PAG 8/9 Associazione Coscioni: Lettera aperta a Doris Lo Moro di Mina WelbY

PAG 10 Bonino: “nei trattati europei nessun riferimento a radici cristiane”

PAG 11 Radio Radicale: intervista di Simone Cristicchi reduce dalla vittoria a Sanremo

PAG 12 Intervista a Mons. Vincenzo Rimedio vescovo di Lamezia Terme su Dico, gay, ragione e reli-gione

PAG 14 SOCIALE: Progetto Anziani. Intervista a Salvatore Colace presidente dell’associazione“L’altro aiuto”

PAG 15 Droga: L’Unione rispetti il programma. Per il bene dell’Italia. E di tanti ragazzi

ABOLIRE LA MISERIA DELLA CALABRIAmensile indipendente di cultura liberale, laica, socialista e radicale-------------------------------------------------------------Direttore Responsabile: Filippo CurtosiEditore - Vice Direttore: Giuseppe Candido-------------------------------------------------------------------Redazione, amministrazione e impaginazioneVia Crotone, 24 – 88050 Cropani (CZ)Tel/Fax. 0961 961036 – 0961/1916348 - 347 8253666e.mail: [email protected]" sul blog: http://abolirelamiseria.blog.tiscali.itStampa: BRU.MAR - V.le dei Normanni, 93/q - CATANZARO - tel.0961.728005 - 320.0955809-----------------------------------------------------------------------------------------------Iscrizione Registro Stampa Periodica Tribunale di CatanzaroN°1 del 9 gennaio 2007---------------------------------------------------------------------------------------------------------Mensile partecipativo: la collaborazione è libera a tutti ed è da considerarsitotalmente gratuita. Gli articoli riflettono il pensiero degli autori i quali siassumono la responsabilità di fronte la legge.

Hanno collaborato a questo numero:Giuseppe Candido, Giovanna Canigiula, Filippo Curtosi, Giuseppe Fontana;Amtomio Renda (grafica).Questo numero è stato chiuso il 27 marzo 2007 alle ore 18.55

“‘I Radicali chiedono referen-dum europeo"

Strasburgo, 14 marzo 2007

Dichiarazione di Cappato e Pannella:La celebrazione del cinquantenario deiTrattati deve essere l'occasione non certoper dispiegare l'ennesima prova di retori-ca europeista - alla quale si accompagnaimmancabilmente un rafforzamento deiconnotati nazionali e burocraticidell'Unione - ma per riprendere l'iniziativaverso l'Europa politica, federalista edemocratica. Come radicali al Parlamentoeuropeo non solo riteniamo urgente chel'Unione si apra all'altra sponda delMediterraneo, ma proponiamo una misuraconcreta di partecipazione diretta dei cit-tadini alla vita istituzionale europea.Abbiamo infatti iniziato oggi la raccoltafirme di Parlamentari europei su unadichiarazione scritta che chiede:"che le future proposte di riforma deiTrattati dell'Unione europea siano innanzi-tutto sottoposte alla votazione dei cittadinitramite un "referendum europeo", cioè asuffragio universale diretto, al quale sianochiamati contemporaneamente tutti i citta-dini europei"5 primi firmatariMarco Cappato, Gérard Onesta, RiccardoVentre, Józef Pinior e Marco Pannella.

Testo della dichiarazione sulreferendum europeo

0028/2007Parlamento europeo,

– visto l'articolo 116 del suo regolamento,– vista la risoluzione del Parlamentoeuropeo sul periodo di riflessione: strut-tura, temi e contesto per una valutazionedel dibattito sull'Unione europea,A. considerando l'importanza delle sceltedi fondo dell'Unione europea per tutti isuoi cittadini,B. ritiene che le decisioni sulle riformedell'Unione devono implicare direttamente"il popolo europeo" in quanto tale,1. chiede che le future proposte di riformadei Trattati dell'Unione europea sianoinnanzitutto sottoposte alla votazione deicittadini tramite un "referendum europeo",cioè a suffragio universale diretto, al qualesiano chiamati contemporaneamente tuttii cittadini europei;2. invita la Conferenza dei Presidenti aconsultare la commissione per gli affaricostituzionali al fine di esaminare la ques-tione;3. incarica il suo Presidente di trasmetterela presente dichiarazione, con l'indi-cazione dei nomi dei firmatari, ai parla-menti degli Stati membri, allaCommissione europea e al Consiglio.

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ABOLIRE LA MISERIA della calabria3

La.Havana-Roma-Bruxelles, 18marzo 2007

Partito Radicale Nonviolento

La delegazione del Partito radicaleche ha manifestato a Cuba il 18marzo era composta da Maria FidaMoro, figlia dello statista italiano AldoMoro ucciso dalle Brigate Rosse,Elisabetta Zamparutti, Tesorieredell’Associazione Nessuno TocchiCaino e di Radicali Italiani, MarcoCappato, Deputato Europeo eSegretario dell’Associazione LucaCoscioni, Matteo Mecacci,Rappresentante all’ONU del PartitoRadicale Nonviolento, Maurizio Turco,Deputato della Rosa nel Pugno, Vice-Presidente del Senato del PartitoRadicale.La manifestazione del Partito radicaleha avuto i seguenti obiettivi e moti-vazioni:- per l'amnistia e la liberazione diFrancisco Chaviano detenuto dal1994 e iscritto al Partito radicale e ditutti i militanti democratici- è l’ora di finirla con l’accettazionerazzista da parte degli europei dellarepressione degli omosessuali, a

Cuba come in Medio oriente, in Africae ovunque- per la piena libertà religiosa, per laseparazione delle chiese dallo Statoe dello Stato dalle chiese.Il 18 marzo alle ore 12 locali, una del-egazione di dirigenti e parlamentaridel Partito R,,adicale ha iniziato una

manifestazione non autorizzata a LaHavana, a Cuba, in occasione delquarto anniversario dell’arresto di 75politici, intellettuali e giornalisticubani, avvenuto il 18 marzo 2003,colpevoli solo di voler esercitare laloro liberta di espressione. I processifarsa contro i 75 esponenti democrati-ci hanno portato a condanne dai 6 ai25 anni di prigione. Dei 75 arrestatioggi, 65 restano ancora nelle carcericubane.L’azione nonviolenta si è svolta asostegno della marcia annuale orga-nizzata dalle Damas De Blanco (leSignore in Bianco), gruppo di mogli,compagne e figlie dei detenuti politiciinsignito del Premio Sacharov delParlamento europeo, che ogni 18marzo sfilano silenziosamente vestitedi bianco dalla Chiesa di Santa Ritada Cascia a l’Havana, lungo la 5astrada per chiedere la liberazione deipropri cari.I manifestanti radicali chiedevanoanche un'amnistia e la liberazione ditutti i prigionieri politici - tra i qualiFrancisco Chaviano detenuto dal '94,già Presidente del ConsiglioNazionale per i diritti civili a Cuba eiscritto al Partito Radicale

transnazionale- e la non dis-criminazione delle personeomosessuali.

A SOSTEGNO DELLE DAMAS DE BLANCO, PER LA LIBER-AZIONE DEI PRIGIONIERI POLITICI

CUBA: MANIFESTAZIONE DEL PARTI-TO RADICALE A L’AVANA nella delegazione Maria Fida Moro, ElisabettaZamparutti, Marco Cappato, Matteo Mecacci eMaurizio Turco

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Interrogazione al Presidente del ConsiglioRomano Prodi e al Ministro degli EsteriMassimo D'Alema dei deputati radicaliCapezzone, Mellano, Poretti, Turco,D'Elia, Beltrandi

Al Presidente del Consiglio dei ministri Al Ministro degli esteriPremesso:- che in data 13 marzo 2007 è prevista lavisita ufficiale nel nostro Paese del Capodi Stato Russo Vladimir Putin;- che l’impegno preso dai nostri duePaesi, anche in occasione di questoincontro, è quello di mantenere i rapportipolitici ed economici sotto un profilo dicollaborazione e di reciprocità piena sulpiano del riconoscimento dei diritti, sullatrasparenza delle transazioni di tipo eco-nomico e sulle politiche internazionali edenergetiche;- che, allo stato, al contrario, tale chiarez-za di rapporto è gravemente offuscatadalla mancata risoluzione, anche e solo alivello informativo, di alcune gravi ques-tioni ancora orfane di specifiche, puntualied esaustive risposte da parte del gover-no Russo;- che, più precisamente, il nostro Paese èda anni in attesa di una risposta in meritoall’uccisione del giornalista di RadioRadicale Antonio Russo, che stavadenunciando la portata delle atrocitàrusse in Cecenia;- che più precisamente nulla è stato nonsolo chiarito ma anche semplicementeriferito in ordine alla morte di alcuni gior-nalisti che hanno più volte denunciatol’eccidio ceceno per mano armata deimiliziani russi, ultima e tra le più inqui-etanti, quella della giornalista AnnaPolitkovskaia;- che, altresì, molta chiarezza bisognaancora fare in merito alle intenzioni realidel governo Russo in ordine alle politicheenergetiche e alla paventata creazione diun canale unico per il trasporto del gas,mezzo con cui tenere lontane le compag-nie straniere, alla nazionalizzazione dellepiattaforme off-shore, ricollocate sotto l’aladei colossi di Stato Gazprom Rosneft;dalle intese con l’Algeria per l’accesso aipozzi di petrolio e di gas, fino agli accordisottoscritti con l’Iran tesi a coordinare almeglio la produzione di gas; tanto premesso gli interroganti chiedonodi sapere:se e come si ritenga di otteneredal Presidente Russo Vladimir Putin, inquesta particolare e importante occasionedi incontro ufficiale, risposte adeguate edesaustive sui punti succitati e se intendepreventivamente porre le stesse all’atten-zione dell’opinione pubblica.

Visita di Putin in Italia: i Radicali presentano

un'interrogazione a Prodie D'Alema

Roma, 13 marzo 2007

ADRIANO SOFRI: “ILSILENZIO PRESSOCHÉCOMPLETO CHE IN ITALIAHA ACCOMPAGNATOQUESTO EPISODIO”PUBB. SU “IL FOGLIO”23/03/07

Non lo attribuirei tanto,ormai, a una complicità oa una indulgenza per il

regime cubano, quanto a unaindifferenza rispetto ai radicali. Lecose buone fatte dai radicali sonomeno buone, perché sono esatta-mente quello che ci si aspetta daloro. I soliti radicali. Nemmeno ilnome di Maria Fida Moro faabbastanza notizia: la solita MariaFida Moro.

La delegazione Radicale a Cuba

i soliti Radicali

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ABOLIRE LA MISERIA della calabria 4

16 marzo 2007: su iniziativa delPresidente Graham Watson e deiDeputati radicali Marco Pannella eMarco Cappato, il Gruppo ALDE(Alleanza dei Liberali e Democraticiper l'Europa) ha approvato, il 14marzo, una proposta di interrogazioneorale con dibattito indirizzata aConsiglio e Commissione.L'iniziativa è volta ad ottenere chesiano onorati gli impegni presi affinchél'attuale Assemblea generale dell'ONUapprovi una moratoria universale sulleesecuzioni capitali - come già chiestodallo stesso PE, dalla Commissione,dal Consiglio, dal Parlamento italiano edal Consiglio d'Europa - superando leattuali resistenze e la vera e propria"paura di vincere" da parte dei Governieuropei.Il Gruppo ALDE chiede "per qualemotivo ancora non è stato depositato,e nemmeno predisposto, un testo dirisoluzione per l'Assemblea generale"e "quali sono gli sforzi e le azioni chela Commissione, il Consiglio e gli Statimembri stanno dispiegando al fine dinon dissipare questa storica occasione- davvero unica anche in termini disostegno dell'opinione pubblica - perl'avanzamento dei diritti umani nelmondo". La Conferenza dei Presidentidei gruppi al PE ha dato il 15 marzoparere favorevole all'inserimento all'or-dine del giorno della prossima ses-sione plenaria di aprile di un dibattitocon la Commissione e il Consiglio che

si concluderà con il voto su unarisoluzione.All'inizio della settimana, EmmaBonino, ministro per il commerciointernazionale e per le politiche, hadichiarato a Radio Radicale che c'è ilrischio di un rinvio. "Col passare deigiorni - spiega la Bonino - si rischia diritrovarci in una situazione in cui nonc'e' un voto negativo politico esplicitoma una specie di resistenza passivache produce un nulla di fatto". Il min-istro Bonino esprime quindi preoccu-pazione perché "i giorni stanno pas-sando in modo inesorabile" e l'iniziati-va "sposata così a fondo dal Governoitaliano e con il sostegno delPresidente della Repubblica" rischia diportare a un altro rinvio. Da parte sua,Marco Pannella ha "acquisito la quasi-certezza che il governo di centrosinis-tra, con il supporto del centrodestra, siappresta a far decadere la propostaitaliana di una moratoria sulle ese-cuzioni capitali in sede Onu".L'Europarlamentare radicale ePresidente di Nessuno tocchi Caino hareso la dichiarazione nel corso di uncollegamento con Radio Radicale daPiazza Farnese, dove il 10 marzo sisvolgeva la manifestazione in sosteg-no dei Dico. Bonino e Pannella hannochiesto un incontro urgente al premierRomano Prodi e al ministro degliEsteri Massimo D'Alema.

Per saperne di più:http://www.nessunotocchicaino.it/

PARLAMENTO EUROPEO. GRUPPO ALDEINSISTE PER PRESENTAZIONE MORATORIAASSEMBLEA GENERALE IN CORSO

L’esecuzione dell'ex vice presidenteiracheno Taha Yassin Ramadanprovocherà, certamente, un feroce raf-forzamento degli odi e del tragicomomento che attraversano le popo-lazioni irachene e quelle chedall’Afghanistan alla Palestina nonhanno certo bisogno che continui nelmondo la follia delle esecuzioni, degliassassini di Stato.L’opinione pubblica di tutto il mondoaveva a tutti dimostrato che la battaglianonviolenta che avevamo rilanciato sindal mese di luglio all’insegna di“Nessuno Tocchi Saddam” era neces-saria e che l’assurdità degli stati, ivicompreso il nostro, avrebbe esteso edaggravato la tragedia che il mondo stavivendo.Malgrado tassativi pronunciamenti delParlamento italiano, del Parlamentoeuropeo, del Consiglio d’Europa, di tuttele istituzioni europee e della maggioran-za degli stati membri dell’ONU, e mal-grado l’apparente convinzione, anche ditutta la classe dirigente, dell’oligarchiaitaliana ed europea, la risoluzione che

sin dall’inizio di gennaio è stata prean-nunciata per l’attuale AssembleaGenerale dell’ONU, malgrado la nostramobilitazione istituzionale politica ecivile, questa risoluzione non è stata

presentata, anzi non è stata nemmenocompilata.Lo ripeto: l’esecuzione di stamane edaltre annunciate, le tante nel frattempocompiute in tutto il mondo - da allora adoggi - nonostante le delibere, tassative,reiterate di parlamenti e governi contin-ueranno, mentre anche il “governinoitaliano” - sembrerebbe per l’ennesimavolta rassegnato, nel totale disinteresse

anche delle opposizioni - all’ennesimo,osceno e irresponsabile rinvio.Noi siamo felici più di chiunque del sal-vataggio effettuato in Afghanistan delnostro Daniele Mastrogiacomo. Con un centesimo della volontà e del-l’impegno fortunatamente fornito inquesta settimana per raggiungerequesto risultato, certamente sarebbestato e sarebbe ancora possibile scon-giurare migliaia e migliaia di morti.Per questo, mi appare opportuno, nec-essario, riprendere l’iniziativa nonviolen-ta, lo sciopero - per ora - della fame, apartire da domani sera.Mi auguro che contribuirà a renderepossibile, da parte del potere, quel cheera ed è impegnato a fare: presentare -senza più alibi ormai indecenti - larisoluzione per la moratoria che di giànel 1999, avendo assicurata l’ap-provazione da parte della maggioranzadell’Assemblea generale dell’ONU,venne inopinatamente non più presen-tata nella scandalizzata incredulità perfi-no del rappresentante italiano all’ONU,l’Ambasciatore Francesco Paolo Fulci.

IRAQ. CONDANNA A MORTE ESEGUITA PER EX VICE PRESIDENTE RAMADANRoma, 20 marzo 2007 - dichiarazione di Marco Pannella da stasera riprendo lo sciopero - per ora - della fame per ottenere il rispetto degli impegni solenni e reiterati di parlamenti e di governi, in primis quello italiano, per la presen-tazione alla presente assemblea generale dell’ONU di una risoluzione per la moratoria della pena di morte.

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MAROCCO. IL RE CON-CEDE LA GRAZIA A 14CONDANNATI AMORTE2 marzo 2007: il re del Marocco ha con-cesso la grazia a 14 condannati alla penacapitale, ha annunciato in televisione ilMinistro della Giustizia marocchino.La decisione giunge nell'ambito di un'am-nistia che il sovrano Mohammed VI haconcesso a un totale di 8.836 detenuti, aseguito della nascita della sua primafiglia, la principessa Lalla Khadija,avvenuta il 28 febbraio. Per molti osserva-tori si tratta di un ulteriore segnale nelladirezione dell'abolizione della pena capi-tale nel paese.L'ultima esecuzione in Marocco è

avvenuta nel 1993 quando MohammedTabet, questore di polizia e capo dell'intel-ligence generale del paese, è stato gius-tiziato per abuso della sua posizione estupro di centinaia di donne e ragazze. Inoccasione del Terzo Congresso Mondialecontro la Pena di Morte, tenutosi a Parigiall'inizio di febbraio di quest’anno, ilpresidente del Consiglio Consultivo per iDiritti Umani marocchino, Idris Ben Dhikri,ha annunciato che il Marocco abolirà lapena di morte prima del termine dell'at-tuale mandato parlamentare, ossia entrola fine di aprile. Dhikri ha dichiarato esser-ci un consenso generale sull'argomento,ed ha reso noto che è stata formata unacommissione giuridica incaricata di modifi-care il codice penale in vista dell'abo-lizione.

Per saperne di più: http://allafrica.com/

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ABOLIRE LA MISERIA della calabria5 4La verità è la libertà di credereo di non credere, attraverso laConoscenza.

RELI

GION

I

E’ una scelta difficile, come la nonvi-olenza di Gandhi, strumentalizzatapoliticamente come ogni principioetico e morale, ed inglobato in pen-sieri, religioni ed ideologie o persinoin sistemi economici. In questo ci stadavvero tutto, tranne che l’ac-cettazione delle altrui idee, sia qual-siasi forma di fede. Infatti mi chiedodove si collocano i Cattolici, chenella norma non sanno in cosa cre-dono, ma sanno solo di essere dis-cendenti della Democrazia Cristiana.Sinceramente mi rifiuto di parlare dipolitica e misurarmi coi credenti, èmeglio parlare di pallone, in fondo èpiù formativo, perché tutti si dannoarie da sapientoni, ma alla fine siparla per sentito dire, sia un’omelia,un sermone o un comizio, o di quelpoco che si capisce vedendo il tele-giornale (quando non ci si addor-menta sulla poltrona). La verità è lalibertà di credere o di non credere,attraverso la Conoscenza. Quandosiamo costretti dal sistema economi-co a festeggiare Babbo Natale (il diococa-cola) il 25 dicembre, giorno incui non è nato Gesù, ma il dio Mitra,quando festeggiamo Halloween ol’Albero, che sono festività tipica-mente celtiche, quando si parla degliangeli tali e quali al dio Phanes o deldiavolo identico al dio Pan (figuratipica del medioevo) o dei sacramen-ti (ad esempio la cresima era tipicafra i seguaci del dio Mitra, il battesi-mo per immersione fra gli EbreiEsseni), quando si parla di vangelicanonici e sinottici, ignorando gliapocrifi (comunemente accettati dalpopolino e dalla Chiesa), quando siparla di Paradiso, Inferno (ne parlaZorohastro della Persia, prima dellaBibbia), Purgatorio e Limbo, michiedo cosa ci sia di veramente cat-tolico o di cristiano, o di vero, nelleparole del Papa o di un Sacerdote.Sono libero di credere al segno dellaCroce, di non credere alla verginitàperpetua di S. Maria, che non ècerto la madre di Dio o di credereche Gesù avesse fratelli e veri figli oche Maddalena fosse realmente suamoglie e non una prostituta, che inVangeli gnostici, furono decretatifalsi perché non credevano nellagerarchia ecclesiastica ed all’inter-mediazione della Chiesa fra i fedelie Dio, che proponevano la salvezzaattraverso l’introspezione poiché Dioè in noi, posso credere che l’erededi Gesù sia stato Giacomo, suo verofratello, e non certo Pietro al qualeavrebbe detto solamente, chel’avrebbe trovato sotto ogni pietra,che lo Spirito Santo è concettual-

mente femmina (Sophia degli gnosi,madre di Yavhè, il Demiurgo, Satanaper i Cristiani Gnostici), che scritture.Posso credere che il Diavolo comeconcetto di Male assoluto nonesiste, ma che il Male è un genenato con noi, esseri umani. Possoallora credere che tutte le religionisono vere nella stessa misura in cuisono state inventate dall’uomo sottol’influenza dell’ambiente naturale,economico e sociale in cui vive. Siaquesto un invito ad informarsi primadi credere, che la Fede sia figliadella Conoscenza e nondell’Ignoranza. Personalmentepreferisco ammirare gli uccelli checibano di frutta e di insetti, chevolano beccando in volo la preda,sentire i profumi di fiori tra le siepi,figgere la luce che filtra fra ilfogliame degli alberi, sorprendere gliscoiattoli saltare da un albero all’al-tro e se devo proprio ascoltare chicrede ai diavoli e agli angeli, ebbeneè più facile che veda spuntare unelfo, uno gnomo o un hobbit dadietro un albero.

Giuseppe Fontana

colazione, madame cagnetta uno? Evoi, mademoiselles cagnette due etre? Voglio occupare la centotreesimapoltrona in Parlamento, su nomina diun governo che sa pagare bene icontributi in voti. Voglio essere ladonna-poltrona, magari convocazione ballerina: davvero importaa qualcuno che De Gregorio vada adestra e Follini a sinistra? Con un po’di fortuna e facendomi scaltra potreifar calare la nomina dall’alto, comeusa ormai nell’iperuranico mondodella politica, per poi fondarne unomio di partitino, legare al laccio unmigliaio di precari e disoccupati e por-tarmeli a spasso a seconda dei bisog-ni.Le tre puntate di “Pane e politica”, incui Iacona ha raccontato il suo viag-gio dalle miserie della periferia cal-abrese al cuore romano del potere,non ci hanno illuminato su ciò chesapevamo già, ma ci hanno sbigottitoper la mancanza assoluta di pudorecon cui i protagonisti, macchiette peri-colose di governi locali o nazionali,hanno millantato ciò che sapevamogià. A Catanzaro, il giovane tuttofaredel trasformista Tallini raccomanda indiretta l’universitaria di turno e spiegache certo, così va il mondo: che tu siasenza lavoro o senza lampione sottocasa, che tu stia male o voglia accel-erare i tempi di immissione sul merca-to, è il politico a garantire la velocitàdei passaggi perché tanto medici,docenti, imprenditori hanno poi bisog-no di lui. Sempre a Catanzaro, uncandidato a sindaco mugola i suoitelefonici “Marcuccio mio, quanto tivoglio bene!” davanti alle telecameree ai suoi collaboratori: vantare intimeaderenze a Roma è un biglietto dipresentazione di tutto rispetto. E sem-pre a Catanzaro c’è un nutrito gruppodi intervistati che spiega, stupito didoverlo fare, com’è che ci si sposti daun partito all’altro o da uno schiera-mento all’altro con tanta disinvoltura.Per non parlare del governatore dellaCalabria, che esibisce con un pizzicod’orgoglio l’esercizio dell’abuso dipotere: nomino Tizio al posto del piùcompetente Caio perché ne va dellamia faccia, è tutta una questione dirivendicazione di forza. Che c’è dimale? C’è di male nella corale levata discudi, anche dal mondo dell’infor-mazione: siamo belli, bravi e buoni enon i soliti piccoli mafiosetti calimeri;Iacona è un bravo giornalista, percarità, ma è figlio di Santoro, perciòdistorce la realtà e non tiene contoche da noi c’è stato pure il brigantag-gio. Come discreditare lodando: artesublime che potremmo far risalire alPaleolitico superiore e alle difficilicondizioni di vita del tempo. Ma di

Ora che sono grande ho deciso:voglio fare la parlamentare. Più diventunomila euro lorde al mese epiù di diciassettemila nette. Unanno di logorante lavoro nonporterebbe tali cifre alle mietasche. Avrei vocazione umani-taria: farei dell’appartamento dimia madre una piccola reggia, imiei gatti sarebbero fantasticiprincipini, adotterei tre miserabilicagnette: cosa desidera oggi per >>>> SEGUE

“Sono troppo lontani da noiquesti signori per poter sper-are che ci aiutino a sopravvi-vere più dignitosamente”

PANE E POLITI-CA: “E’ TUTTACOLPA DEIBRIGANTI”da Alleanza nazionale ai Ds aRifondazione, dal Pdmall’Udeur ai Comunisti italiania Forza Italia. Figuracce diordinaria amministrazione.

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7quale parte parlano i nostri risentiticorregionali? Ce n’era per tutti, didestra e sinistra e centro, da Alleanzanazionale ai Ds a Rifondazione, dalPdm all’Udeur ai Comunisti italiani aForza Italia. Figuracce di ordinariaamministrazione che passeranno,sono già passate: se l’aspirante val-lettina che incrocia i letti dei politiciconquista di diritto, per il polveronepiù ancora che per il letto frequentato,la promozione a star, perché mai nondovrebbe accadere che unportaborse aspiri, d’ora in avanti, apiù titolate posizioni?Salendo per l’Italia le cose non cam-biano tanto che non ci sarebbe statobisogno, ad avere pazienza, di sco-modare i briganti. I top manager daglistipendi d’oro diventano ancora piùtop, nessun parlamentare si sogna diintaccare il suo lauto stipendiuccioperché i conti devono tornare colresponsabile sacrificio degli italiani, sipropongono modifiche alla legge elet-torale sulla base non di convinzionima di mere sopravvivenze o ambitedominanze, si impongono candidaturead elettori che, consapevoli o smarriti,continueranno a mandare avanti labarca. E che importa se i ministeri sismembrano per garantire poltrone, semandiamo in guerra i nostri soldati ofavoriamo l’ampliamento delle basiamericane, se risaniamo i contitogliendo ai poveri, se consentiamoalla Chiesa di ricattare, dalla pubblicafinestra di una pubblica piazza, ipolitici: tutto fa brodo perché l’obietti-vo unico, ci dicono, è battere ledestre, scongiurare la mostruosa rag-natela berlusconiana. Obiettivo per ilquale Rifondazione espelle e rinnega,Mastella minaccia, Rutelli pone veti.Sono troppo lontani da noi questi sig-nori per poter sperare che ci aiutino asopravvivere più dignitosamente.Sono interscambiabili, qualunquecasacca indossino, perché hannocapito che, in questo mondo di pover-acci, possono mercanteggiare,rimescolare le carte, affondare. Loroci saranno, incartapecorite presenzea vita, impermeabili a scandali privatio pubbliche accuse di malversazione,associazione a delinquere o mafiosa,favoreggiamenti di ogni tipo. Voglio fare la parlamentare. O il sot-tosegretario. O il portaborse con pos-sibilità di carriera. Voglio vivere nelpiccolo Paese dentro al grandePaese. Dove tutto è alla rovescia e sista bene solo se si gode di unaprospettiva dall’alto. Voglio iniziare,come chi mi governa, a danzare.Sarà certo meno faticoso il viaggiodella vita.

Giovanna Canigiula

ABOLIRE LA MISERIA della calabria 6>>>> continua da pagina 5 Putin arriva in Italia. L’ex ministro della Sanità ceceno,

Khanbiev: “l’Europa accoglie con tanti onori un uomo chesta compiendo un vero e proprio genocidio”

UMAR KHANBIEV chiede asilopolitico a Prodi proprio quandoVladimir Putin è in Italia. E denun-cia: “Un genocidio dell’infor-mazione”

Interrogazione dei deputati Radicali: “l’Italia chiedarisposte (al Governo russo ndr) in merito alla questionedei giornalisti uccisi perché si occupavano di docu-mentare le vicende in Cecenia”. A partire da quello diAntonio Russo sino al recente omicidio di AnnaPolitkovskaja”

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Proprio durante la visita in Italia delpresidente russo Vladimir Putin,Umar Khanbiev, ex ministro dellaSanità ceceno e membro delConsiglio generale del PartitoRadicale Transnazionale harichiesto asilo politico all’Italiadenunciando il genocidio che, dadieci anni, avviene in Cecenia.

E lo fa con rivolgendosi a RomanoProdi che in quelle stesse oreincontrava il presidente russo.Giunto in Italia – all’aeroporto inter-nazionale di Fiumicino – il 13marzo, Umar Khanbiev è statoaccolto da una delegazione delPartito Radicale Nonviolento dopoaver ottemperato alle normali pro-cedure (compreso un lungo inter-rogatorio) riservate ai normali citta-dini che giungono in Italia perchiedere asilo politico.A raccontarlo – dai microfoni diRadio Radicale – è l’On. BrunoMellano, deputato della Rosa nelPugno e membro del Consigliogenerale del Partito Radicale.

Durante la conferenza tenuta nellasala stampa della Camera deiDeputati il 14 marzo assieme aMarco Pannella ed altri rappresen-tanti del Partito radicaleTransnzionale, Umar Khanbiev haillustrato la sua richiesta di asilopolitico e ha denunciato le graviviolazioni dei diritti umani cheMosca continua a compiere nell’in-differenza.Khanbiev ha usato parole forti (laconferenza stampa è riascoltabilesul sito www.radioradicale.it) perdenunciare il genocidio in ceceniae il “genocidio dell’informazione”.“Dite la verità, chiamate assassinigli assassini – ha detto Khanbiev –solo così potete aiutarci”. “Bisognariconoscere che la Russia sta com-piendo violazioni gravissime e

chiedere la punizione di coloro chehanno commesso quei crimini”…..“l’Europa accoglie con tutti gli onoriun uomo che da dieci anni stacompiendo un vero e proprio geno-

Umar Khanbiev

Anna Politkovskaja

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ABOLIRE LA MISERIA della calabria7

IL REPORTER E' STATO UCCISO DAISERVIZI SEGRETI DI PUTIN?Amelia Gentleman in Moscow and RoryCarroll in Rome 12.11.00 "THE OBSERVERAntonio Russo, trovato morto vicino a unpasso di montagna caucasico, potrebbeavere scoperto troppo sulle atrocità inCecenia. Abbandonato sul ciglio della stra-da, in un passo tra i campi alle prime lucidell'alba, il contorto, congelato cadavereaveva qualcosa di strano. Antonio Russo erastato ucciso, e i suoi assassini si erano assi-curati di non lasciare segni sul suo corpo.Sull'altro lato del Passo Gombori, nellaRepubblica della Georgia, gli amici lo sta-vano aspettando al villaggio di Mirzaani.Russo doveva unirsi alle celebrazioni perl'anniversario di Nico Pirosmani, un artistalocale del diciannovesimo secolo. Non sape-vano che un grande, pesante oggetto venivaschiacciato sul petto di Russo, finché la rot-tura di quattro costole e l'emorragia internanon causarono la sua morte. Non sapevano che il suo telefono satellitare,la telecamera digitale, il computer portatile ele videocassette erano sparite. Un giornal-ista italiano che aveva speso la vita sco-prendo segreti ne stava lasciando dietro disé un altro. Chi lo ha ucciso, e perché?Dalla strada 30 miglia a nord-est della capi-tale georgiana, Tblisi, c'è un filo di fatti e disospetti che qualcuno afferma portino alCremlino e alla aggressione russa allaCecenia. Gli amici di Russo credono che luisia stato assassinato dai servizi segreti russidopo avere scoperto l'uso di armi non con-venzionali contro i bambini. Sarebbe statouno scoop per un reporter che rischiò la vitainfinite volte in Africa, in Bosnia e in Kosovo.Impiegato presso l'emittente di Roma RadioRadicale, affiliata al Partito Radicale italiano,rimase a Pristina quando tutti gli altri giornal-isti occidentali se ne andarono durante ibombardamenti della Nato. Questo gli portòun premio e fama, ma Russo, quarantenne,non fu mai uno che cercava i riflettori.Lasciava ad altri la gloria. Poco denaro edevitare la massa erano il suo stile. Lo scorsonovembre si spostò a Tblisi. Attraversandole montagne verso la Cecenia, fece amiciziacon il leader dei ribelli, Aslan Mashkadov,che stava conducendo la guerra contro letruppe russe. Entrambe le parti stavanocommettendo atrocità. Il mese scorso Russotelefonò a sua madre, Beatrice, farmacistain Toscana. Aveva una videocassetta.Bambini morti, orrori inimmaginabili, criminidi guerra. Il mondo l'avrebbe vista quandolui sarebbe ritornato in Italia, il 18 ottobre. Ilsuo corpo è stato scoperto il 16 ottobre.Accanto c'era del nastro che la poliziasospetta sia stato utilizzato per imbavagliar-lo. Gli amici hanno trovato aperta la portadel suo appartamento nel centro della città.Le sue cose erano in disordine, i documentie la macchina rubati. Il medico legale hadetto che i danni non erano certamente ilrisultato di un incidente stradale. Non si sase la sua cassa toracica sia stata sfondatada una pietra, da un pezzo di metallo, odalla pressione umana. Mamuka Areshidze,un ex parlamentare che aiutò Russo inGeorgia, ha detto di non sapere in chedirezione investigare sull'omicidio, ma si èdetto convinto che non sia stato semplice-mente un fatto di criminalità comune. Hadetto: "Penso che sia stato ucciso perchéqualcuno voleva occultare il materiale chelui aveva raccolto: questo è il motivo per cuile cassette sono scomparse. So che gliagenti delle forze di sicurezza sono espertinella tecnica di schiacciare le persone amorte senza lasciare nessun segno di vio-lenza". Questa è una delle diverse teorie

che l'inchiesta sull'omicidio sta esaminando,ha detto la polizia. Un'organizzazione ambi-entalista di Tblisi, e i colleghi di Roma, affer-mano che Russo aveva le prove di unanuova arma russa capace di uccidere le per-sone lentamente. Non ci sono prove e gli scettici evidenzianoche giornalisti più noti stavano raccogliendonotizie di atrocità. Il Partito Radicale affermache la tempistica è significativa. Per unanno, il Presidente Putin ha fatto lobby alleNazioni Unite per togliere al Partito Radicaleil suo status consultivo di organizzazionenon governativa. Putin ha accusato i radicalidi pedofilia, terrorismo e narcotraffico. Il votofinale delle Nazioni Unite, che ha respinto larichiesta, è stato calendarizzato per il 18ottobre. C'è un'altra teoria che gira neglistudi di Radio Radicale. Russo è statoucciso perché aveva un'intervista audiovideocon una donna georgiana che afferma diessere la madre del Presidente Putin, confu-tando la tesi di Putin che lei fosse morta.Come movente per un omicidio sembraimprobabile. La storia emerse la scorsa pri-mavera e fu ripresa dai media internazionaliprima di essere screditata. Altri dicono che ilgiornalista, che il giorno della sua morte erastato visto nella zona cecena, è stato uccisoper denaro. "Ma perché avrebbero dovuto

lasciargli il suo passaporto e il crocifissod'oro? E perché ucciderlo in un modo cosìstrano? Non ha senso", ha detto un collega,che ha chiesto di non essere nominato.Gruppi che si occupano di diritti umanivogliono che l'Occidente chieda conto aPutin di Russo e di altri due giornalisti chehanno scritto sulla Cecenia: AlexanderYefremov, ucciso a maggio nella ragioneseparatista da un'esplosione controllata adistanza, e Iskander Khationi, che si con-centrò sulle violazioni di diritti umani inCecenia, trovato colpito a morte a settem-bre. Nel giro di ore dalla morte di Russo, icolleghi a Roma sono stati travolti dai mes-saggi. L'attivista dalla coda di cavallo avevacreato molte amicizie nei suoi viaggi."Sapevamo molto poco di lui. Storie di luiche porta trenta bambini a un ristorante, chesalva vite umane,…", ha detto un collega. Iliberali, liberi pensatori radicali non glipromettevano né fama né grandi guadagni,ma Russo accettò perché "loro sono pazzi,proprio come me", come era solito dire. Gliattacchi del partito alla Destra e alla Sinistrapossono spiegare la minima copertura daparte della faziosa stampa italiana. "I gior-nalisti italiani sono snob. Antonio ha ricevutopiù attenzione all'estero", ha detto il collega.Una piccolo corteo funebre ha accompagna-to la sepoltura di Antonio nella tomba difamiglia a Francavilla, in Abruzzo. BeatriceRusso, settantacinquenne, crede che gliassassini di suo figlio non sraranno maiidentificati. "E' tutto così oscuro. La solacosa che mi consola è che è stata unamorte coerente con la sua vita".

cidio in tutta la regione”. Khenbievparla anche di “genocidio dell’infor-mazione” che ha visto numerosi gior-nalisti. Tra questi, i radicali ricordano AntonioRusso – inviato di Radio radicale –ucciso nel 2000 ed AnnaPolitkovskaja uccisa più di recentenell’ottobre del 2006. Le morti dientrambi sono avvenute in condizioniquantomeno poco chiare ed entrambisi stavano occupando o si eranooccupati di documentare i fatti che dadieci anni avvengono in Cecenia.Khenbiev, arrestato e torturato dalleForze speciali russe nel 2000, haspiegato che il suo arrivo in Italia e lasua richiesta di asilo politico – orga-nizzati in concomitanza della visita diPutin – “è una cosa voluta da dueGoverni, quello italiano e quellotedesco, e da un partito, i Radicali,l’unica forza politica che in modocostante difende i diritti dell’uomo.Grazie a loro – continua Khenbiev –ho fatto molto per i miei cittadini, per-ché ho potuto prendere contatti conl’ONU, il Consiglio europeo, ilParlamento europeo”.Nell’interrogazione presentata daideputati radicali il 13 marzo a Prodi eal ministro degli esteri D’Alema siparla di chiarezza di rapporti Italia-Russia “offuscata dalla mancatarisoluzione, e solo a livello informati-

vo, di alcunigravi questioniancora orfane dispecifiche, pun-tuali ed esaus-tive risposte daparte delGoverno russo”.Più precisa-mente l’inter-rogazione deideputati radicalisi riferiva, inmaniera esplici-

ta, al fatto che “il nostro Paese è daanni in attesa di una risposta in meri-to all’uccisione del giornalista diRadio Radicale Antonio Russo, chestava denunciando la portata delleatrocità russe in Cecenia”. Semprenell’interrogazione si legge che “nullaè stato non solo chiarito ma anchesemplicemente riferito in ordine allamorte di alcuni giornalisti che hannopiù volte denunciato l’eccidio cecenoper mano armata dei miliziani russi,ultima e tra le più inquietanti, quelladella giornalista Anna Politkovskaja”.Le parole di Khenbiev sono taglienticome rasoi e dennciano una situ-azione – quella cecena – che nonpuò più essere taciuta dalla comunitàinternazionale. E chi parla di Ceceniaspesso muore.

Giuseppe Candido

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Antonio Russo fu ucciso in Cecenia il 16ottobre 2000Inviato di Radio Radiale venne ucciso mentre cercava di docu-mentare quello che stava avvenendo in Cecenia

Antonio Russo

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ABOLIRE LA MISERIA della calabria 8

Gentile Assessore, Le scriviamo perché pensiamo che

dalle Regioni possa venire un contrib-uto importante al dibattito sulle deci-sioni di fine vita che si è sviluppatonel nostro Paese a partire dalla vicen-da di Piergiorgio Welby. Piergiorgio Welby era co-presidentedell’Associazione Luca Coscioni perla libertà di ricerca scientifica e nellasua lettera al presidente dellaRepubblica del 22 settembre 2006scriveva: “in Italia, l’eutanasia è reato,ma ciò non vuol dire che non “esista”:vi sono richieste di eutanasia che nonvengono accolte per il timore dei medici di essere sottopostia giudizio penale e viceversa, pos-sono venir praticati atti eutanasicisenza il consenso informato di pazi-enti coscienti”. Il presidente Giorgio Napolitanoscriveva nella sua risposta: “pensoche tra le mie responsabilità vi siaquella di ascoltare con la più grandeattenzione quanti esprimano senti-menti e pongano problemi che non

trovano risposta in decisioni del gov-erno, del Parlamento, delle altreautorità cui esse competono”; e invi-tava le istituzioni “a un confronto sen-sibile e approfondito, qualunquepossa essere in definitiva la conclu-sione approvata dai più”. Grazie a Piergiorgio Welby si è com-inciato a parlare in Italia di eutanasia,di accanimento terapeutico, dellasospensione delle cure, espressionisu cui certamente occorre farechiarezza, ma ciò è possibile solo seesiste la volontà di aprire un dibattito pubblico approfon-dito che ha come presupposto la conoscenza di quello che accade insituazioni drammatiche nelle corsiedei nostri ospedali e fra le muradomestiche. Se non vogliamo che questo dibattitosia inquinato da pregiudizi o posizioniideologiche occorre prenderecoscienza della reale consistenza delfenomeno dell’eutanasia clandestinanel nostro Paese attraverso unaindagine conoscitiva anonima, con-dotta su scala nazionale. Questa necessità è resa evidenteanche dal fatto che l’AssociazioneLuca Coscioni in poche settimane èstata capace di raccogliere più di ven-timila firme,comprese quelle dimoltissimi medici, su una petizione

che chiedeva a Parlamento ital-iano di realizzare una indaginesul fenomeno dell’eutanasia clan-destina. Il Parlamento italiano al momentoha preferito ignorare la richiesta,ma restiamo convinti della necessitàdi tale indagine e dell’opportunitàche sia promossa da istituzioniautorevoli, al fine di offrire un con-tributo di chiarezza al dibattitosulle decisioni di fine vita, permet-tendo ai cittadini, qualunque sia laloro posizione, di attingere a datiscientifici attendibili, aggiornati e

rilevati su scala nazionale. D’altra parte alcuni studi scientifici(vedi Allegato) hanno rilevato con unacerta preoccupazione che nella clan-destinità del fenomeno le decisioni difine vita vengono prese troppo spes-so dal medico e dai familiari più chedal malato, ma anche che i medici sono costretti insituazioni drammatiche a operare in completa solitudine, tra il timore diessere sottoposti a giudizio penale ela consapevolezza, maturata in scien-za e coscienza, che è giunto ilmomento di aiutare la persona perchéla sua malattia è irreversibile e senzasperanza e le condizioni di sofferenzafisica e psichica non sono più accetta-bili. Per questi motivi Le chiediamo di pro-muovere nella Sua Regione unaindagine conoscitiva anonima sulfenomeno dell’eutanasia clandestina.Noi, come Associazione LucaCoscioni, ci adopereremo perchéanaloghe indagini conoscitive sianorealizzate nel maggior numero possi-

bile di regioni, in modo che i risultati,presi nel loro complesso, abbiano unavalenza nazionale. A tal fine sarebbeimportante che il lavoro scientifico ela rilevazione dei dati statistici fossecoordinato da un’unica struttura inmodo da ottenere dati omogenei econfrontabili: fra gli istituti di ricerca acui si potrebbe affidare il compito, segnaliamo alla Sua attenzione ilCentro Interdipartimentale diBiostatistica e Bioinformaticadell’Università degli Studi di Roma“Tor Vergata”. Il Centro ha le compe-tenze adeguate per svolgere una sim-ile indagine, che rientra tra le attività previste dal suo Statuto. Restiamo in attesa di una Sua gentilerisposta. Molti cordiali saluti,

Wilhelmine Schett Welby

Marco Cappato, MEP e segretariodell’Associazione Luca Coscioni

Giulia Simi, vice segretariodell’Associazione Luca Coscioni

Giuseppe Candido, segretario CelluaCoscioni di Sellia Marina (CZ) per il

medio Ionio

9“pensiamo che dalle Regionipossa venire un contributoimportante al dibattito sulledecisioni di fine vita che si èsviluppato nel nostro Paese apartire dalla vicenda diPiergiorgio Welby”

Lettera apertaall’Assessorealla SanitàDoris Lo Morodi Mina Welby“occorre prendere coscienzadella reale consistenza delfenomeno dell’eutanasia clan-destina nel nostro Paese attra-verso una indagine conoscitivaanonima, condotta su scalanazionale “

Mina Welby

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Il progresso della medicina e losviluppo delle tecnologie scienti-fiche hanno reso possibile il prol-ungamento della vita umanaanche in condizioni per molti nonaccettabili e con il tempo saràsempre maggiore il numero dipersone che si troveranno in condizioni di sof-ferenza fisica e/o psichica tali dadesiderare di morire. A livello di grande pubblico laquestione dell’eutanasia clan-destina in Italia è stata sollevata,tra gli altri, dal prof.UmbertoVeronesi (Il diritto di morire. La libertà del laico di fronte alla sof-ferenza, Milano 2005). Tuttavia,a differenza di altre realtà(Olanda, Stati Uniti, RegnoUnito, Francia, Svezia, Spagna,Australia, Argentina) nel nostroPaese non è stata ancora con-dotta un’indagine

>>>> SEGUE

L’Allegato alla let-tera apertaall’Assessore DorisLo Moro

Gli studi sul-l’eutanasiaclandestina

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approfondita su scala nazionale chepermetta di conoscere la reale portatadel fenomeno. Ad oggi possiamo fare riferi-mento solo a due studi scientifici,parziali e ormai datati, i quali offronocomunque indizi importanti che necessi-tano di ulteriori approfondimenti. Il primo è uno studio, svolto con ques-tionario anonimo, realizzato nel 2001 incollaborazione dal Centro di Bioetica edal Dipartimento di Sociologiadell’Università Cattolica di Milano(Alberto Giannini, Scelte di fine vita interapia intensiva: orientamenti, moti-vazioni e prassi dei medici rianimatori diMilano, "Bioetica", 4/2005). Lo scopoera valutare gli orientamenti dei medicidei reparti di rianimazione della città diMilano riguardo le scelte di fine vita. Dei 259 medici invitati a prendere parteallo studio, 225 (87%) hanno accettatoo compilato il questionario. I dati comp-lessivi relativi all’anno 2000 indicano un

numero di 10.574 ricoveri con un totaledi 861 decessi (mortalità media 8%). Dall’indagine è emersa la scarsapropensione da parte del medico acoinvolgere nel processo decisionale ilpaziente e la sua famiglia. Una delledomande del questionario era: nelprocesso decisionale della sospensionedelle cure tu in genere coinvolgi ilpaziente stesso (se è cosciente)? Mai il56,2%, raramente/talvolta il 21,7%,spesso/sempre il 22,1% ; i familiaristretti? Mai il 18,7%, raramente/talvoltail 22,9%, spesso/sempre il 58,4%. Fin qui si parla di eutanasia “passiva”,ma come è stato rilevato da questa indagine in alcuni casi l’eutanasia pas-siva diventa attiva: la sospensione dellecure è abitualmente accompagnatadalla somministrazione di analgesici e/osedativi (80% dei casi). Viene inoltredescritto l’utilizzo (4% dei casi) didosaggi volutamente letali di farmaci,che sono peraltro ritenuti eticamenteaccettabili dal 16% dei medicii. Sempre per evidenziare come, secondoquesta indagine, vi sia poco spazio perla scelta consapevole del paziente, sipossono citare i dati relativi alle moti-vazioni del medico per lasospensione/limitazione delle cure:nella graduatoria le due voci “volontàattuale del paziente” e “volontà espres-sa in passato dal paziente”

sono rispettivamente al 6° e all’8° postofra le 13 motivazioni previste. Infine,nella graduatoria delle motivazioni chefanno decidere al medico di non iniziarealcuna terapia la “volontà attuale delpaziente” è al 7° posto e la “volontàespressa in passato dal paziente” è al10° (la graduatoria comprende sempre13 voci). La seconda ricerca è stata svoltadall’Eureld, sempre tramite un ques-tionario anonimo, e si proponeva di stu-diare la decisione di fine vita in seipaesi europei (Belgio, Danimarca, Italia,Paesi Bassi, Svezia e Svizzera) riferen-dosi ai decessi avvenuti tra il giugno2001 e il febbraio 2002 (Agnes van derHeide, Luc Deliens, Karin Faisst, ToreNilstun, Michael Norup, Eugenio Paci,Gerrit van der Wal, Paul J. van der Maas, onbehalf of the EURELD Consortium,End-of- life decision-making in sixEuropean countries: descriptive study,“The Lancet”, June 17, 2003). Dall’indagine risulta che, laddove l’eu-tanasia è legalizzata, c’è il rispetto più grande della volontà del paziente. Eccole percentuali di risposte alle tre opzionidate dal questionario: la decisione èstata discussa con il paziente: 75% inBelgio, 71% in Danimarca, 45% inItalia, 94% nei Paesi Bassi, 43% inSvezia, 83% in Svizzera; la decisione èstata discussa con i congiunti: 71% inBelgio, 52% in Danimarca, 42% inItalia, 81% nei Paesi Bassi, 36% inSvezia, 72% in Svizzera; la decisione non è stata discussa nécon il paziente né con i congiunti: 20%in Belgio, 34% in Danimarca, 52% inItalia, 5% nei Paesi Bassi, 53% inSvezia, 13% in Svizzera. Riassumendosi ha che in Italia e in Svezia, dove l’eu-tanasia è illegale, più del 50% delledecisioni di fine vita, sia nel caso dipazienti capaci sia nel caso di pazientiincapaci d’intendere e di volere, nonviene discussa né con il paziente e nécon i familiari. Come abbiamo detto, queste indaginioffrono spunti importanti. Tuttavia, per dare forza a un dibattito non ideologico,basato sulla conoscenza e sulla consapevolezza, c’è bisogno di uno stu-dio molto più ampio. La via da percorrere ci pare quella seguita inOlanda nel 1990 dalla Commissione Remmelinck, istituita dal Governo, colconsenso della Royal Ducht Medical Association, il cui lavoro mise in lucel’esistenza di una eutanasia illegale checoinvolgeva medici e parenti (Paul J.van der Maas, Johannes J.M. vanDelden, Loes Pijnenborg, Caspar W.N. Looman,Eutanasia and other medical decisions cencerning the end of life, “The Lancet”,September 14, 1991; Paul J. van der Maas et al., Eutanasia, physician-assisted suicide, and other medicalpractices involving the end of life in theNetherlands, 1990-1995, “The NewEngland Journal of Medicine”, vol. 335,n. 22, 1996).

ABOLIRE LA MISERIA della calabria9

Piergiorgio Welby

>>>> continua da pagina 8

Per iniziativa della Cellula Coscioni diReggio Calabria in collaborazione con lecellule Coscioni di Crotone, Sellia Marina(CZ), Vibo Val. e del Circolo Apodiafazziè stato organizzato a Reggio Calabria,presso la “Sala Levato” del ConsiglioRegionale della Calabria, il Convegno sultema:” Testamento Biologico qualità della vitae dignità della persona”. Sono inter-venuti in veste di relatori oltre aCarmelo Giuseppe Nucera, che haintrodotto i lavori, il Prof. Demetrio NeriOrdinario di Bioetica e Componente delCNB, il Dott Costantino Nieddu del RioPresidente del Consiglio Notarile diReggio-Locri, il Dott. PasqualeVeneziano Presidente dell’Ordine deiMedici di Reggio Calabria, il Dott.Eduardo Lamberti CastronuovoDirettore dell’Istituto Clinico “De Blasio”.L’iniziativa ha voluto essere un tentativodi sollecitazione della società civile edelle Istituzioni ad interessarsi delladivulgazione, della cultura e della ricer-ca scientifica in sintonia con la qualitàdella vita e il rispetto della dignitàumana. Dagli interventi è venuto uncommosso ricordo per Luca Coscioni ePier Giorgio Welby, che con la loro tes-timonianza di vero amore e rispetto perla vita hanno favorito nell’opinione pub-blica la comprensione del diritto inalien-abile che ogni persona ha di morire condignità. Il Convegno è stata unapreziosa occasione di riflessione sulleproposte di legge presenti inParlamento e per sollecitare la immedi-ata calendarizzazione delle proposte dilegge presentate in materia di accani-mento terapeutico, testamento biologicoed eutanasia, comprendendo bene chegli Italiani attendono una legge sull’eu-tanasia, una legge che restituisca allapersona il proprio corpo e il diritto didecidere in merito alla conclusione dellapropria vita. Dal Convegno è venutainoltre la sollecitazione affinché ilParlamento e le Istituzioni realizzinoun’indagine conoscitiva sulla consisten-za del fenomeno dell’eutanasia clan-destina, dando seguito alla petizionepresentata alcuni mesi addietrodall’Associazione Luca Concioni, sotto-scritta da oltre 20000 cittadini. Infine hasollecitato la Regione Calabria affinchéapprovi il progetto” Libertà di Parola”dell’Associazione Luca Coscioni, che sipropone di attivare un servizio fondatosulle esigenze dei soggetti affetti dapatologie del sistema neuromuscolare,finalizzato alla facilitazione della comu-nicazione anche attraverso l’uso diausili tecnologicamente avanzati daprevedere nel Piano SanitarioRegionale insieme un servizio di con-sulenza e supporto alle persone malatedi sclerosi laterale amiotrofica (S.L.A.) ealle rispettive Famiglie.

Carmelo Giuseppe NUCERA

Cellule Coscioni: conveg-no sul tema “TESTAMENTOBIOLOGICO” a ReggioCalabria

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Reduce dalla vittoria al festival diSanremo con il brano "Ti regalerò unarosa" che gli è valso anche il premiodella critica, il cantautore romanoSimone Cristicchi ha rilasciato unavideointervista ad Emilio Targia ai

microfoni e alle telecamere di RadioRadicale (la video intervista completa èriascoltabile sul sito www.radioradi-cale.it ).Cristicchi ha parlato del suo nuovoalbum, "Dall'altra parte del cancello",dell'omonimo film-documentario sullerealtà ex-manicomiali che scopriamoessere nato – per gioco – da un suoviaggio a Girifalco, piccolo comune diCatanzaro dove Cristicchi è rimasto“molto colpito” da questo “lato oscurodella nostra storia”… “molto simile ai

lager nazisti”.Cristicchi ha raccontato come ha scop-erto il mondo dei cosiddetti "matti" e haparlato del suo libro "Centro di igienementale". Poi ha raccontato come sia nata l'idea

di un brano (il cui testo è pubblicato quia fianco) sulla vicenda di PiergiorgioWelby, "Legato a te" e in cui SimoneCristicchi – con grande sensibilità - haimmaginato un dialogo tra PiergiorgioWelby e il respiratore che lo mantene-va in vita.Quando il cronista gli chiede di un suoparticolare brano, dal titolo “Prete”(Autore Rufus), è il cantautore stesso aspiegare che “Prete” non c’è nell’albumperché la casa discografica ha preferi-to evitarne la pubblicazione nell’album

“Questo lato oscuro della nostra storia”. Ilfilm documentario di Simone Cristicchinasce dalla sua visita all’ex Manicomio diGirifalco.

Radio Radicale intervistaSimone Cristicchi, vincitore delfestival di Sanremo e del premiodella critica con la canzone “Tiregalerò un rosa”. Ha pubblicato un libro, un film documen-tario e un album con una canzone dal titolo“legato a te” dedicata alla vicenda diPiergiorgio Welby.

Simone Cristicchi

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Roma, 24 marzo 2007

• Dichiarazione di EmmaBonino, Ministro delCommercio Internazionale eper le Politiche Europee“I moniti di Papa BenedettoXVI investono indubbiamentegrandi questioni di società, equindi di grande, specifico, val-ore morale, che interpellanogovernanti, forze politiche ecittadini. Ma in che termini?”dichiara Emma Bonino,Ministro del CommercioInternazionale e per lePolitiche Europee, reagendo aldiscorso del Papa davanti aivescovi europei riuniti a Roma. “I padri fondatori dellaComunità europea erano tutti,o quasi, “democristiani diferro”, nonché cattolici prati-canti, da De Gasperi aSchuman a Adenauer” pros-egue la Bonino, “e sicura-mente erano ben consapevolidelle “radici cristiane” dellaciviltà europea. Ma per loro,nei trattati che oggi celebri-amo, fu naturale semmairiferirsi ai frutti di libertà,democrazia, solidarietà, laicitàche da quelle radici si sonosviluppati e che sono alla basedel progetto di integrazioneeuropea. Cosa erano, aposta-ti?” si chiede Emma Bonino.“Ed è forse apostata l’Unioneeuropea nel suo complesso, olo sono le sue istituzioni, apartire dal Parlamentoeuropeo, solo perché espri-mono le loro posizioni, nell’e-sercizio delle proprie preroga-tive e responsabilità senzaconsultarsi con la Segreteria diStato?” “Il Papa”, conclude la Bonino,“forse ha come modello lapolitica italiana, dove troppipolitici dimentichi della rig-orosa, grande tradizione deicattolici liberali, sono inveceusi chinarsi al bacio del santopiede, ma l’Europa è, e deverimanere, una realtà più comp-lessa e articolata.”

BONINO: “NEI TRAT-TATI ISTITUTIVIEUROPEI NESSUNRIFERIMENTO ALLERADICI CRISTIANE”

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LEGALEGATTO O AA TE – SimoneTE – SimoneCristicchiCristicchi

Tu sei fredda eppure sei la sola che mi da calore,ma non riesci a fare niente adesso,contro questo mio dolore.Con il tempo ho imparato ad odiarti, se solo avessi un cuoremi lasceresti andare perché vivo, respiro, di giorno, dinotte e a te piace guardarmi se dormomentre sogno distese di grano e disole lontano da qui.Ma non posso vivere senza di te e non potrò vivere per sempre legatoa te.Il mio corpo è una fragile foglia che riposa qui sotto le lenzuolae non mi resta nient’altro da diree vorrei essere solo libero di finire.Tu sei l’unica certezza di ogni singolorespiro,tu se l’unica mia confidente mentresopravvivo.Io non posso più accettare il loroscaricabarile,quante stupide parole, quante inutiliparole,mentre vivo, respiro, di notte di giorno si sente il silenzio del mondo,e un dolore inspiegabile,e senza motivo, mi soffoca qui.Ma non posso vivere senza di te,e non potrò vivere per sempre legatoa te.

PRETE - Simone CristicchiPRETE - Simone Cristicchi

Mi ricordo da bambino mi portavanoalla messa ed io seguivo la funzione con un’ariaun po’ perplessa. Il prete stava inpiedi sull’altare col microfono e spie-gava i passi del vangelo con un tonomonotono. Col tempo, con la scusa digiocare in oratorio,mi infilarono nelmucchio. Catechismo obbligatorio.Perché non sta bene, non puoiessere diverso,emarginato, come pecora smarritadentro un bosco, al di fuori del con-testo.Inginocchiati per bene e adesso dì lepreghierine, non dubitare mai dell’e-sistenza del signore,lascia stare le tue fantasie sessuali dibambino,quante volte ti sei masturbato il pis-tolino?Il prete in molti casi è un uomo molto

presuntuoso nonostante l’apparenzadi un sorriso zuccheroso, crede diessere il depositario di una veritàassoluta e ad ogni tua obiezione rigi-ra la frittata.Prete, io non ho voglia di ascoltarti.Prete, non hai diritto di insegnarminiente, sei bravo ad inventare e rac-contare favoleper addomesticare lepaure della gente.Non ho bisogno più di credere ad unprete.Se la Madonna piange sangue enoia, sei bravo e fai di tutto pertenere in piedi la bugia più grandedella storia.La bugia più grande della storia.La storia della chiesa è seminata diviolenze e di soprusi, la santa inqui-sizione, prepotenza, e poi genufles-sioni collettive dei politici, sapienzadelle anime e la rendita degli immo-bili, ma quanti belli affari fate con ilgiubileo, e quanti bei milioni staalzando padre Pio.Se Gesù Cristo fosse vivo si ver-gognerebbe delle tonnellate d’oro edelle banche.Se Gesù Cristo fosse vivo si ver-gognerebbe delle vostre chiese piened’oro e delle banche.Prete, .....Ritornello... La bugia piùgrande della storia.Perdonate questo sfogo troppo anti-clericale, in fondo ognuno è libero discegliersi le sue prigioni,è libero di farsi abbindolare, ipnotiz-zare, dal papa, dal guru, dal capospirituale, ma la cosa deprimente, chemi butta giù è vedere quella folla allagiornata della gioventù.La mia sola religione, vocazione, per idubbi: io non crederò a qualsiasi cosadica un prete.

Prete, io non ho voglia di ascoltarti.Prete, non hai diritto di insegnarminiente, sei bravo ad inventare e rac-contare favole per addomesticare lepaure della gente.Non ho bisogno più di credere ad unprete.Se la Madonna piange sangue enoia, sei bravo e fai di tutto pertenere in piedi la bugia più grandedella storia.La bugia più grande della storia.

Il testo della canzonePRETE

non pubblicato ma disponibile in rete

Il testo della canzone che Cristicchi hascritto immaginando un dialogo tra

Piergiorgio Welby e il respiratore che lomanteneva in vita:

in quanto “affronta, senza peli sulla lingua,un argomento molto scomodo e scottanteche è quello della Chiesa, di questo imperoche è stato costruito sulla parola di Gesù,parola rispettabilissima e mobilissima –precisa Cristicchi”. “Io mi sono permesso didire – spiega ancora l’autore – la bugia piùgrande della storia, magari ho esagera-to”… “c’è una frase che rappresenta benela canzone: se Gesù Cristo fosse vivo sivergognerebbe delle tonnellate d’oro edelle vostre banche”. Cristicchi stesso dice che il pezzo “cen-surato” è però disponibile in rete – che dicensura non vuol sentirne - e la redazionedi Abolire la Miseria dopo aver riascoltatol’intervista, è andata a navigare un po’ suinternet per ricercarlo. Un paio di clik evoilà: trovato. Il titolo del pezzo è Prete. Il brano è moltobello ed è gratuitamente scaricabile dainternet. Il testo completo della canzone èinvece qui a fianco assieme a quello di“Legato a te” dedicato a Welby. Crediamo che la libertà di comunicare conuna canzone ci debba essere ancora inquesto Paese. Anche se con la musica èsicuramente meglio. E poi non dovrebbeessere un reato scrivere o cantare che“Gesù Cristo si vergognerebbe delleChiese piene d’oro e delle banche”. E’ solouna verità. Scomoda ma una verità. Gesùnon era certo per l’accumulo delle ric-chezze ma per distribuirle ai poveri ebisognosi.Nella sua intervista Cristicchi ha spiegatocome il suo lavoro si sia articolato in tremomenti: un libro, un film documentario e ilsuo disco. “Tre approcci per la stessarealtà?” ha chiesto il cronista. Cristicchirisponde: “è stato un esperimento che hovoluto compiere quando mi è stata datal’opportunità di allargare il mio raccontocon un libro e con immagini”. “Il documen-tario – spiega ancora il cantautore romano– è nato per gioco dopo aver visitato unmanicomio, l’ex manicomio di Girifalco vici-no Catanzaro. Sono rimasto stupito – con-tinua Cristicchi - proprio dall’edificio, dallastruttura architettonica, da quelle mura chemi hanno permesso di immaginare comepotessero vivere “i matti” fino a trent’anni fama anche fino a dieci anni fa. E mi ha col-pito molto questo lato oscuro della nostrastoria che ha visto la segregazione, la con-tenzione e la violenza fisica e psicologicae, soprattutto ha visto un’istituzione moltosimile, ideologicamente, ai lager nazisti. Inquesti luoghi si distruggeva l’identità”.Insomma, dal brano che ha vinto Sanremoche ci è piaciuto molto e che, diversamentea quanto comunemente avviene ha vintoanche il premio della critica, dalla intervistarilasciata a Radio Radicale e dai testi chescrive scopriamo che Cristicchi è un can-tautore di qualità e la sua musica è impeg-nata a raccontare, talvolta con minuziagiornalistica, le realtà non facilmente rac-contabili esiste ancora. Abolita un po’ dimiseria.

Giuseppe Candido

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Catanzaro: 97.8 - 101.0Cosenza: 104.5Crotone: 92.9Reggio Cal.: 96.1Vibo Valentia: 101.0 - 107.3Gioia tauro: 88.5Decollatura: 103.7

RADIO RADICALE in Calabria

www.fainotizia.radioradicale.it

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Vincenzo Rimedio fu nominatovescovo della Diocesi di LametiaTerme da Papa Giovanni PaoloII il4 settembre 1982 e consacratonella Cattedrale di Nicastro il 28ottobre dello stesso anno.Ha avuto la possibilità di compiere3 Visite Pastorali in Diocesi , di cel-ebrare 2 Congressi eucaristiciDiocesani(1987-2000)ed il SinodoDiocesano dell’ottobre 1992 inCattedrale.Ha promosso la pubblicazione dellarivista diocesana “QuaderniLametini” il periodico “LametiaNuova”. Ha istituito il premio cultur-ale “Lametia Nuova et Fidelis” , ilCentro culturale - ora fondazione-“Paolo VI”, il museo diocesano diarte sacra.Ha inoltre promosso la fondazioneanti usura “ Monsignor VittorioMoietto” e la costruzione della“Casa del Sacerdote” per sacerdotianziani e soli.Tra le sue pubblicazioni i saggi acarattere antropologico : “Essere-ricerca dell’uomo” (1976):“Essere- ovvero ha senso lavita?”(1985); “i sentieri

dell’Essere”(1995) e per ultimo “Inveritate et caritate” per un itinerariodi fedelta’ a Dio e alll’uomo per i tipidella Rubbetino.

Vincenzo Rimedio e’ VescovoEmerito e come tale ci ha parlatosu alcuni temi etici piu’ controversi:la famiglia tradizionale, le unioni difatto, i “Dico”, i gay , la ragione , lareligione , ecc.

D: il cardinale Martini lancia unappello a favore della famiglia ,lei che ne pensa?R:Va apprezzato l’appello che ilCard. Carlo Maria Martini recente-mente , in occasione dell’ 80°anno di età, ha lanciato sullafamiglia “che va difesa e promossain un contesto di dialogo e non ditensioni e scontri”.Il rischio delle tensioni e degli scon-tri è quello di esasperare le ques-tioni piuttosto che risolvere.La famiglia, per la sua importanza alivello religioso e sociale, merita undibattito sereno, volto ad eviden-ziare l’identità e la missione.L’Italia un paese di grandi e nobili

tradizioni, nonostante la presenzadi sacche di povertà e di cor-ruzione, ha bisogno di coesionedelle realtà sociali per esprimersi ailivelli congeniali alla sua storia,mentre stentano le Istituzioni e ivari organismi a trovare la neces-saria e reciproca sinergia.In questo settore deve essere piùpresente il senso di responsabilitàcomune.

D: cosa pensa delle unioni difatto?R: C’e’ una storia sulla famiglia e inalcuni periodi si e’ affermato il cultodi essa.Erano i tempi della presenza dellacristianità che caratterizzava lasocietà. Col passare del tempo, inpresenza della secolarizzazione,anche la famiglia e’ messa in dis-cussione e si tenta di svuotarla delvalore unico finora riconosciuto.Le unioni di fatto, “ i pacs”, “i dico”,risultano dei nuovi modelli accantoalla famiglia tradizionale.In fondo si presentano come mod-elli alternativi e per questo intac-cano l’immagine della famiglia, cosicome e’ riconosciuta dallaCostituzione Repubblicana (art. 29) e dalla tradizione cristiana.E’ disatteso il matrimonio che e’fondamento naturale della famiglia.Si enfatizza l’affettività a senzaincanalarla nei solchi dei legami distabilità, religiosi e civili.I diritti delle persone vannoriconosciuti e tutelati ma non nelleforme proposte dalle unioni di fatto,in particolare omosessuali.La differenza sessuale e’ nel prog-etto di Dio per la complementarietàtra uomo e donna nel matrimonio eper la generazione di nuove vite.

D:cosa ne pensa dei cosiddetti“Dico” che generano tensionipericolose?R: Non si può negare la comp-lessità della questione ma qualcheparola può essere detta da chi viriflette con serenità, senzapregiudizi.L’uomo per definizione e’ colui checerca la verità. La verità in questocaso scaturisce dalla concezionesull’uomo, sull’antropologia.L’uomo e la donna non sono mona-di:hanno una dimensione individ-uale e sociale. Quest’ultima varegolata dal diritto per non incorrerenell’arbitrio.La situazione messa in atto dai“Dico”, più che verso l’ordine vaverso una posizione arbitraria, dieccessivo soggettivismo.

D:anche l’arcivescovo di Milano ,Dionigi Tettamanzi, conferma lalinea del confronto e sostieneche la chiesa deve essereaccogliente con le famiglie di

ABOLIRE LA MISERIA della calabria 12“I diritti delle persone vanno riconosciuti etutelati ma non nelle forme proposte dalleunioni di fatto, in particolare omosessuali” “La differenza sessuale e’ nel progetto di Dioper la complementarieta’ tra uomo e donnanel matrimonio e per la generazione dinuove vite”

Intervista a Mons. VincenzoRimedio, vescovo di LameziaTerme (CZ). Parla di famiglia tradizionale,unioni di fatto, DICO, gay, ragionee religione.

“I divorziati conviventi …predicatori dellafamiglia tradizionale, evidenziano la loroincoerenza e’ un certo fariseismo. Il silenziosulla famiglia da loro disgregata sidimostra piu’ giusto” “ E’ auspicabile e vapromossa l’alleanza tra ragione e religione”

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fatto di cui vanno valorizzati gli ele-menti umani ed evangelici versochi sceglie la semplice convivenza.E’ questa la via da seguire?R: Il Card. Dionigi Tettamanzi aproposito dell’accoglienza delle unionidi fatto, cioe’ delle persone coinvolte,intende che si eviti la discriminazionee che sia riservata un’accoglienzaadeguata,come alle famiglie tradizion-ali.Non ci deve essere discriminazione,ma va evitata la confusione, neppuree’ possibile, il livellamento tra duerealtà esistenziali distanti.

D: cosa dice la chiesa sui gay?R: La Chiesa, in particolare in questiultimi decenni, in base a conoscenzescientifiche più approfondite, è com-prensiva della situazione dei “gay”.Soltanto che in applicazione dei prin-cipi morali fondamentali, puntualizza:per sé l’omosessualità non e’ unmale, ma il suo esercizio costituiscepeccato.Da tutti si esige la castità secondo ilcomandamento divino: “Non commet-tere atti impuri”.

D: dove sta la sacra famiglia neidiscorsi dei presuli e dei politici?R: E’ fuori discussione la sacralitàdella famiglia nel sacramento del mat-rimonio. Da osservare che il sensodel sacro oggi e’ più appannato, ma ilPapa, i vescovi ribadiscono spesso l’i-dentità sacra della famiglia. Si ricordal’enciclica “Familiaris Consortius” diGiovanni Paolo II .

Per i politici c’e’ da distinguere: traquelle che testimoniano in politica lapropria identità cristiana e quelli chesi adattano alle mode del tempo.

D:le statistiche dicono che il 40%dei partecipanti ai corsi prematri-moniali in parrocchia sono con-viventi, qual’e’ la responsabilitàpastorale nei confronti di questimeccanismi di unione?basta solo il“non possumus”?R: La chiesa ha sempre insegnato l’il-leceità dei rapporti prematrimoniali edelle convivenze anteriori al matrimo-nio.Non e’ questa la preparazione alsacramento del matrimonio: e’ sem-pre un abuso sia dal punto di vistamorale che da quello psicologico. Simanca alla carità, che modera gliistinti umani e non si e’ nella migliorecondizione d’animo per esperienzeche lasciano sempre uno strascico eanticipano una donazione di se stessiche e’ sancita dal patto coniugale.Non deve venir meno l’opera dellaformazione nel periodo di grazia chee’ quello del fidanzamento e qualchebuon risultato in più si può ottenere.Il “non possumus” sa di pessimismo :una certa fiducia nei giovani vaaccordata.

D:Quale appello lei farebbe aquesto proposito?R: Cari giovani e ragazze , la vostravocazione e’ per la bellezza per lavera libertà. Non rendetevi schiavidelle passioni ma vivete nella gioiadell’autodominio, della spiritualità.La carne può portare alla morte, lospirito porta alla vita. Cristo, vostroamico , ha il segreto della felicità.

D:cosa ne pensa di quelli che sonodivorziati, convivono con un'altradonna e poi vanno a fare lezionisulla famiglia tradizionale?R: Purtroppo il nostro e’ il tempo delletrasgressioni facili, del relativismoetico diffuso e quasi si giustifica ognisituazione. Si e’ come persa la scien-za del bene e del male. I divorziaticonviventi con un’altra donna predi-catori della famiglia tradizionale, evi-denziano la loro incoerenza e’ uncerto fariseismo.Il silenzio sulla famiglia da loro disgre-gata si dimostra più giusto.

D: per rafforzare la democrazia e laconvivenza civile e religiosa, cosaserve?R: Per rafforzare la democrazia nonpuò mancare l’educazione alla cittadi-nanza attiva, alla partecipazione ,all’osservanza della Costituzione ,alla giustizia, che e’ armonia dei dirittie dei doveri, alla legalità fondata sullamoralità.Quanto enunciato rafforza la con-vivenza civile , in più la cultura e’necessaria.

Per rafforzare la convivenza religiosae’ necessario inculcare la coerenzacon la fede che esige l’osservanzadel comandamento dalla ricadutasociale:”Amatevi gli uni gli altri comeIo ho amato voi”.

D:il filosofo Haberbas propone unnuovo patto tra ragione e religionenel senso che la religione deveaccettare i risultati della scienza edi principi dell’ugualitarismo giuridi-co, lei e’ d’accordo con il filosofo?O no?R: Filosofia e religione hanno punti incomune:”Sono come due ali che por-tano alla verità”, secondo l’affer-mazione di Giovanni Paolo II in”Fides et Ratio” .Ha ragione il filosofo Iùgern Haberbasnel proporre un patto tra religione eragione, perché si integrano e illumi-nano il cammino dell’uomo.La chiesa e’ disposta ad accettare irisultati della scienza, anzi stimola laricerca in quanto scienza e fede nonpossono trovarsi in contrasto: hannoun unico Autore che e’ Dio.La scienza – e’ bene ricordarlo-persegue la fenomenologia dellescoperte ma non può rispondere agliinterrogativi esistenziali, che sonocompetenza della filosofia e delleteologia.

D: e’ quindi possibile un alleanzatra ragione e religione?R: E’ auspicabile e va promossa l’al-leanza tra ragione e religione , sia peri motivi già ricordati sia perché si rav-vivi la civiltà occidentale che ha salderadici filosofiche e cristiane.Il pensiero, la cultura fondamenti dellaciviltà, hanno avuto la loro culla inoccidente e vanno incrementati persuperare l’invadenza tecnologica cherende “arida la vita”, e il rischio di untramonto delle missioni civili asi-atiche e occidentali.

D:Papa Ratzinger ha dato rispostanegativa ad una domanda se iteologi cristiani debbono sforzarsidi venire a capo delle sfide susci-tate da una ragione moderna epost-metafisica. Perché?R: Papa Ratizinger segue molto glisviluppi dell’illuminismo e della post-modernità e quindi si rende conto deiloro limiti soprattutto costituiti dallapretesa di assolutizzazione delle loroposizioni ideologiche e dell’ innuma-nentismo che li connota.Sotto questo profilo si rende difficile idialogo con le sfide suscitate da unaragione moderna e post-moderna.Quando di nega la trascendenza, nonc’e’ il terreno per dialogare. Il Papaspesso si appella al “Logos” allaragione creatrice che e’ il Verbo di Dioper spiegare l’ordine , l’ormonia del-l’universo.

Filippo Curtosi

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Mons. Vincenzo Rimedio

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D. Presidente, il Comune di Cessanitiè sensibile alle problematiche cheportate avanti come Associazioneoppure….R. L’attenzione che il Comune diCessaniti per le tematiche del settoresociale e, in particolar modo, gli anzianie per quelli che vivono da soli cheaggrava le già precarie ed instabili con-dizioni di questi cittadini più svantag-giati tra cui appunto la massa crescentedei nuclei monoreddito non è certa-mente assidua e concreta,in pratica èinsufficiente per le deficitarie con-dizioni finanziarie( dicono gli amminis-tratori) in cui si trova ad operare l’ente.Eppure…Eppure?C’è tutta un’area sociale d’interventonel campo delle politiche sociali e sani-tarie che meriterebbe di essereaffrontata non in termini puramenteassistenzialistici e paternalistici chepoteva forse andare bene quando ilmodello sociale era quello tutto somma-to di una società semplice caratterizza-ta dal fatto che all’interno del nucleofamiliare i figli potevano dare una manoa sollievo degli anziani.Invece?Oggi invece si stanno affermandoanche nel nostro territorio società sem-pre più complesse e sempre piùterziarizzate caratterizzate da occu-pazioni a tempo parziale e da un tassoelevato di forza lavoro cui apparten-gono nuovi soggetti, quali le donne sucui ricade l’onere di fornire prestazioniplurime alla stessa famiglia finendoinevitabilmente di trascurare l’anzianospesso lasciato solo o in compagnia deilavoratori immigrati.Vuole dire che ci sono nella comu-nità nuovi poveri?Qui da noi siamo in presenza di ampiefasce di povertà e di nuove emargin-azioni come quelle subite dagli anzianiche con la fuoriuscita dal mercato dellavoro e della famiglia perdono il lorodiritto di cittadinanza.Voi cosa fate?

L’opera dell’associazione di volontaria-to “ L’Altro Aiuto”vorrebbe esserepropositiva ed in grado di ridurre il disa-gio e le disfunzioni e soprattutto pergarantire agli anziani sul territorio delcomune di Cessaniti tutti i diritti socialiminimi e per un nuovo tipo di interventoassistenziale che ponga il cittadino alcentro e lo responsabilizzi e lo rendapartecipe attivamente all’attività quotidi-ana di ogni altro essere umano: quellodi vivere in senso pieno la propria vitarestituendogli i suoi inalienabili diritti dicittadinanza.Quali sono i diritti che sono negati?Per quanto riguarda i cittadini anzianidel nostro territorio che sono tra i piùesclusi dal circuito del riconoscimentodi piena cittadinanza, si tratta del dirittoalla salute e alla prevenzione sanitariadi quello alla tranquillità abitativa, diquello al tempo libero, di godere del-l’aria aperta, di leggere, godere di unfilm. Il diritto insomma ai diritti .Ma qui ci vorrebbe l’azione dell’EnteLocale, Comune, Provincia, Regioneo no?Il punto è proprio questo:ecco perchériteniamo che a fronte della inerzia deicomuni, degli enti locali a porre le con-dizioni minime affinchè queste cate-gorie di cittadini possano liberamente ecompiutamente esplicare le proprieattività e prendendo atto della amararealtà della pressoché totale mancanzadi strutture sociali, culturali e comunquedi qualsiasi tipo aggregativi.Allora che si fa, l’Associazionerimane come dire inerte oppure…Qualcosa abbiamo fatto per la verità,per esempio abbiamo predisposto l’e-laborazione di un progetto per poterdare delle opportunità minime riservateall’anziano ed a quelli soprattutto chevivono da soli. Quanto incide la popolazioneanziana a Cessaniti?Dai dati in nostro possesso, aCessaniti la popolazione anziana è dicirca 600 persone di cui 3440 chevanno dai 65 ai 75 anni e di 260 oltre i

75 anni.A Pannaconi che rappresenta il paesepiù popoloso di tutto il comune sonocirca 200 gli anziani di cui il 50% oltre i75 anni, e cosi nelle altre frazioni.Un esercito di anziani che evidente-mente da soli potete fare ben poco.E’ proprio cosi, noi come “L’AltroAiuto”riteniamo che una sinergia tracomune, provincia, regione e la nostraassociazione di volontariato debbaessere un punto fermo se si vuolescongiurare che il lavoro possa essere

dispersivo se non avvilente: come sipuò infatti pretendere da una associ-azione come la nostra che basa tuttosullo slancio, sui sentimenti spontaneidi solidarietà di intervenire sullaproblematica sociale cessanitese ed inparticolare sugli anziani .Se tutto ciònon viene incoraggiato, difeso ed ancheseguito affinchè si crei una pur minimasinergia con le strutture regionali eprovinciali non si va da nessuna parte.La struttura pubblica quindi è divitale importanza?La struttura pubblica dove noi ci rivol-giamo deve saper offrire i mezzi neces-sari per esprimere tutto il nostrodinamismo sociale. Una buona ammin-istrazione pubblica può in questo sensodavvero contribuire a incidere sulla cul-tura e sull’appoggio che si deve averenei confronti della terza età, anche persollecitare all’interno di essa una sortadi “ patto generazionale” fra giovani eanziani i cui rapporti non devono esserepiù di comprensione e di affetto ma dipartecipazione reciproca ai processi edalle attività sociali.Tutti abbiamo bisogno, di gesti edopere alto valore sociale e di sensibilitànei confronti della comunità della terzaetà e di chiunque avesse bisogno di unaiuto. Una sorta di patto generazionalemolto importante questo progettoAnziani?L’Altro Aiuto si muove su questa linea .Vogliamo realizzare questo progettoanziani e sul conseguente scambio disolidarietà in attività sociali utili, maanche produttive che da esse ne deri-va. Dall’assistenzialismo alla solidarietàil punto nuovo risiede, dunque, nellareciprocità in cui i giovani spesso disa-dattati gli anziani, spesso emarginati sitrovino ancorati ad una prospettiva il cui

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“Il sistema degli aiuti alle associazioni di volon-tariato da tempo sperimentato in altre realtàtende a ridurre le spese sanitarie pur mantenen-do alto il livello di assistenza da fornire aisoggetti in età avanzata.”

Progetto Anziani. Una sorta di patto gener-azionale. Intervista a Salvatore Colace,presidente Associazione di Volontariato“L’Altro Aiuto”.

“L’Altro Aiuto si muove su questa linea . Vogliamorealizzare questo progetto anziani e sul con-seguente scambio di solidarietà in attivitàsociali utili, ma anche produttive che da esse nederiva”

Salvatore Colace

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Dopo i Pacs che sono diventatiDICO e poi sono rimasti orfanidel governo a galleggiare nellimbo dei provvedimenti all’odgdella Camera dei Deputati è orail turno delle contraddizioni sullepolitiche da attuare sull’altrettan-to scottante tema delle Droghe.Tante sono state infatti lepolemiche suscitate dall’em-anazione del decreto Turco sinoal suo successivo stop da partedel Tar del Lazio che ha accoltoil ricorso del Codacons e di unacomunità di recupero.Su un tema di tale importanzasarebbe necessario un confron-to privo di ideologie di parte ebasato su evidenze scientifichenon su speculazioni giornalis-tiche. Le polemiche relativealla cannabis perdono valore sesi tiene conto dei reali dati chela rivista Lancet di Marzo pubbli-ca: uno studio svolto da illustrifarmacologi dell’università diBristol e nel quale si evidenziacome il confine esistente tradroghe illegali e droghe legali -perché non inserite come talinelle tabelle - sia un confine nonbasato sulla razionalità di ciòche la ricerca scientifica ci dicema su elementi di moralità.Anche il Ministro dellaSolidarietà sociale - PaoloFerrero – a seguito della pubbli-cazione dei suddetti dati, ha pro-posto, una nuova classificazionedelle sostanze stupefacenti spie-gando come alcol e tabaccosiano più dannosi per la salutedella Cannabis. Il Prof. UmbertoVeronesi ha affermato che èsbagliato punire i consumatorima le sue dichiarazioni pare tro-vino spazio di eccellenza soloquando parli di tumori e dioncologia. L'articolo contenutonell’ultimo numero della presti-giosa rivista medica “TheLancet” (l’articolo pdf è facil-mente reperibile sul web) che,secondo quanto anticipato dalquotidiano Inglese“Independent”, avrebbe dovutoriportare “rivelazioni scientifiche”tali da indurre lo stessoIndependent a fare marcia indi-etro sulla sua precedente cam-pagna di depenalizzazione del-l’uso di cannabis. I motivi dellaretromarcia sarebbero i "numerirecord di adolescenti che neces-sitano di terapie antidroga per-ché fumano “skunk””. Tuttavia,la ricerca pubblicata sulla presti-giosa rivista medica, non evi-denzia nulla di tutto ciò. Anzi, ildato significativo è invece quelloche dimostra come tabacco edalcol siano molto più dannosi e

pericolosi di droghe come l’LSDoltre che della cannabis. Ricordiamo come nel program-ma dell'Unione – alla pagina 187– si ritrovi scritto quanto segue:“alla tolleranza zero bisognaopporre una strategia dell’ac-coglienza sociale per la personae per le famiglie che vivono ildramma della droga, a partiredalla decriminalizzazione dellecondotte legate al consumo(anche ai fini terapeutici) e quin-di dal superamento della norma-tiva in vigore dal 1990. Occorreun reale contrasto dei traffici e latolleranza zero verso i trafficanti.E’ necessario rilanciare il ruolodei SerT e dei servizi territorialiche in questi cinque anni sonostati sistematicamente penaliz-zati dai tagli alla spesa sociale;senza imporre un unico modelloe salvaguardando il pluralismodelle comunità terapeutiche,queste dovranno essere messein rete con il servizio Pubblico acui spetta la diagnosi delladipendenza. Vanno sostenutiquanti, con approcci culturali emetodologie differenti da annisono impegnati a costruire per-corsi personalizzati e perciò effi-caci di prevenzione, cura eriabilitazione considerando lestrategie di riduzione del dannocome parte integrante della retedei servizi. Il decreto legge delGoverno (precedente ndr) sulletossicodipendenze deve essereabrogato.”D’altra parte sappiamo bene tutticome le politiche proibizionisteadottate in America negli anni‘’20 per le bevande alcolicheavessero generato un forte con-sumo clandestino che, proprioperché illegale, manteneva alti iproventi della criminalità orga-nizzata che allora erano i gang-ster di Capone. Se spostiamo ilparallelo con le droghe leggeredi oggi – sicuramente menodannose alla salute dell’alcol –le cose non stanno diversa-mente. Dopo quasi vent’anni dilegge proibizionista i consumisono sempre aumentati come iprofitti delle mafie e delle varieorganizzazioni criminali che daitraffici illegali si alimentano.L’Unione rispetti il programma,per il Bene dell’Italia, per il benedella Calabria sempre più strito-lata dalle ‘ndrine e per il bene ditanti ragazzi che non possonoessere considerati criminali. Neiloro confronti deve farsi unaseria azione informativa ededucativa per prevenire e perriabilitare.

Giuseppe Candido

“Alla tolleranza zero bisogna opporre una strategiadell’accoglienza”... “a partire dalla decriminaliz-zazione delle condotte legate al consumo”

Droga: l’Unione rispetti il program-ma. Per il bene dell’Italia. E di tantiragazzi“Il decreto legge del Governo (precedente) sulledroghe deve essere abrogato”. “Occorre un realecontrasto dei traffici e la tolleranza zero verso i traffi-canti”

campo d’azione sia rappre-sentato dalle istituzioni,dalla Regione, dallaProvincia e dal Comune,insomma dallo StatoComunità che deve offrirel’opportunità, a chi lodesidera di coprire unareale domanda di solidarietàin campi come quello dellasalvaguardia della salute edella assistenza sociale esanitaria agli anziani. Oggi chi si prende curadegli anziani?E’ noto comunque è notorio,come nel nostro paese negliultimi decenni l’allungamen-to della durata media dellavita hanno cambiato la strut-tura della popolazione unita-mente al lento ma costantefenomeno della emigrazionee la popolazione reale neinostri paesi è costituitasoprattutto dagli anziani econtinuerà a crescere sem-pre di più con una per-centuale che oggi tocca il25 % della popolazioneintiera. Si è alzata anche lapercentuale di femmine tragli anziani che vivono più alungo rispetto ai maschi eche rappresentano quindi lamaggioranza delle personecon più di 65 anni. Fino adieri erano le famiglie,soprattutto dalle nostre partia prendersi cura dei nostrogenitori anziani. In questiultimi anni il modello “ assis-tenza familiare” sta viacomunque perdendo ter-reno. Infatti, nella nostracomunità è alta la per-centuale degli anziani chevive da sola e quelle delladonna risulta maggiore. La potremmo chiamareAssistenza Domiciliare ?Proprio questo è il punto, siè sentita la necessità dimettersi in gioco comevolontariato per dare il nos-tro contributo e creandoanche le condizioni quandonon è necessario il ricoveroospedaliero anche perché lacultura dei nostri anziani rifi-uta questo tipo di ricovero epreferirebbe stare a casaper fruire di una assistenzasanitaria e sociale a domi-cilio.Quali sono le figure pro-fessionali per questoprogetto?Il Progetto Anziani Cessanitivuole raggiungere questiobiettivi con un gruppo dilavoro che prevede alcunefigure principali come : ilgeriatra, l’infermiere e l’as-sistente sociale che offronoall’anziano una sorta di “cartella unica” in grado dianalizzare le condizioni delsoggetto in età avanzata,valutarne i bisogni e indiriz-zarlo ai servizi più idonei eseguirlo in questa direzione

oltre naturalmente a quantoprima specificato.Ci può sintetizzare in con-creto gli obiettivi chevolete raggiungere?L’obiettivo principale restaquindi quello di aiutare efavorire l’anziano attraverso:- Assistenza domiciliareintegrata con la cura dellapersona;- Assistenza sociale: sosteg-no socio- relazionale;- Interventi sanitari infer-mieristici: visite domiciliari eprelievi ematici in loco- consegna a domicilio deifarmacia attraverso appositaconvenzione con Asl - com-petente per territorio;- Disinfezione e disinfes-tazione locali domesticidegli anziani;- Interventi ludici- ricreativi-culturali a favore deglianziani;- Acquisto di un defibrilla-tore;In conclusione, vuole fareun appello?Il sistema degli aiuti alleassociazioni di volontariatoda tempo sperimentato inaltre realtà tende a ridurre lespese sanitarie pur mante-nendo alto il livello di assis-tenza da fornire ai soggettiin età avanzata. Per questoè stato rivolto un appello ditutti i soci dell’Altro Aiuto alComune di Cessaniti perfornire idonei locali, fortu-natamente il sindaco ha rac-colto il nostro appello e ciha fornito dei locali pressouna ex scuola maternaabbandonata che noi abbi-amo in un certo senso rivi-talizzato.Questo è un enunciato,presidente. Come si tra-duce in pratica?Predicando e praticandocerti valori come il rispetto,la convivenza pacifica.

Cos’è la Pasqua per Lei?Le rispondo con una poesiadi Ghandi: Prendi un sorriso regalalo achi non l’ha mai avuto.Prendi un raggio di sole,fallo volare là dove regna lanotte.Prendi una lacrima, posalasul volto di chi non ha maipianto.Prendi il coraggio, mettilonell’animo di chi non salottare.Scopri la vita, raccontala achi non sa capirla.Prendi la speranza e vivinella sua luce.Prendi la bontà e donala achi non la sa donare.Scopri l’amore e falloconoscere al mondo.Questa è Pasqua, auguri atutti .

Filippo Curtosi

Page 16: Anno 1 numero 3 e 4 - Marzo Aprile 2007

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