Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

download Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

of 104

Transcript of Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    1/104

    ASSOBETON

    PRIMO PIANOXIII Congresso Nazionale ASSOBETON"La prefabbricazione nella cittdel futuro"

    STUDI E RICERCHEAnalisi sperimentale di connessione fra elementiprefabbricati di impalcato

    DALLUNIVERSITIntervista a Giovanni PlizzariIntervista a Giuseppe Carlo Marano

    INSERTISicurezza nel montaggio e nella movimentazionedegli elementi prefabbricati in calcestruzzo

    TECNOLOGIACalcestruzzo in pratica:durabilit

    22 0 0 8

    CONFINDUSTRIA

    Organo Ufficiale di ASSOBETON

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    2/104

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    3/104

    PSviluppo rapidodelle resistenzemeccaniche

    POttimizzazionecicli produttivie drastica

    riduzione dei ciclidi maturazione

    Dynamon NRG & Dynamon SPDynamon NRG & Dynamon SP

    Per risolvere leproblematiche tipiche dellaprefabbricazione e per dareun forte contributoallinnovazione e allosviluppo del settore, Mapeiha sviluppato i prodotti

    delle gammeDYNAMON NRG &

    DYNAMON SP, specifici perquesto tipo di applicazionie particolarmente idoneianche per ilconfezionamento dicalcestruzziautocompattanti.

    Soluzioni specifiche per lindustria della prefabbricazione

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    4/104

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    5/104

    ORU ZENITH

    DA 40 ANNI D IAMO SLAN CIO ALLED IL IZ IA

    www.imergroup.comn IT02/0429c

    Le Officine Riunite - Udine S.p.A. Concrete Machinery Division

    Via S. Cater ina, 35 - 33030 Basaldella di Campoformido (UD)

    Societ soggetta a direz. e coord. della IMER International S.p.A.

    Tel. +39 0432 563911 - Fax +39 0432 562131 - E-mail: [email protected]

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    6/104

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    7/104

    proattivi allinterno d i questo mercato,

    di come riuscire ad affermare ed esten-dere lambito della prefabbricazione finoa ricomprendervi prodotti diversi daquelli tr adizionali.Porremo e ci porremo, quindi, linter-rogativo se il mondo della prefabbri-cazione, alla luce delle norme tecnichesempre pi stringenti e dei numerosi edaccresciuti criteri di sicurezza nei cantie-ri, tema vieppi presente nellagenda deigoverni, ne esca sminuito nelle propriepotenzialit ovvero arricchito in termini

    di oppor tunit di sviluppo.Personalmente sono ottimista e la ri-sposta allinterrogativo di cui sopra, amio modo di vedere, evidentementela seconda. Ci non significa, ovviamen-te , che i l percorso sia semplice e pr ivo diinsidie, in quanto si tratta di raggiungereil tuttaltro che facile obiettivo di orien-tare il processo decisionale de ll interafiliera verso opere di rilevante valoreche trovino appunto nella prefabbrica-zione non solo la risposta pi efficienteper garantire le prestazioni, la durata e

    la sostenibilit previste dal progetto, maanche e soprattutto la risposta pi con-veniente dal punto di vista economicoe sociale.Sono certo che i temi sopra illustra-ti , vista la loro ri levanza per l interocomparto, stimoleranno unanimata di-scussione, arricchendo di nuovi spuntie di nuove prospettive la riflessione dicoloro che , mi auguro numeros i, decide-ranno di intervenire. n

    (Renzo Bullo)

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    8/104

    80

    8

    16

    40

    62

    86

    77

    50

    30

    12

    4

    O M R OM A IS

    ASSOBETONSezione blocchi e pavimenti

    ASSOBETONProgetto di ricerca SAFECAST

    ASSOBETONOsservatorio Previsionale ASSOBETON

    ATTUALITUso degli inserti per calcestruzzo in conformit alle normative vigenti

    di Roberto Ragozzini

    TECNOLOGIACalcestruzzo in pratica: durabilit

    di Gianni Bebi

    INSERTISicurezza nel montaggio e nella movimentazione degli elementi prefabbricati in calcestruzzo

    di Carlo Schiatti

    DALLUNIVERSITIntervista a Giovanni Plizzari

    Intervista a Giuseppe Carlo Marano

    di Andrea Dari

    STUDIERICERCHEAnalisi sperimentale di connessione fra elementi prefabbricati di impalcato

    di Fabio Biondini, Giandomenico Toniolo e Carla L. Zenti

    PRIMOPIANOXIII Congresso Nazionale ASSOBETON"La prefabbricazione nella cittdel futuro"

    di Andrea Dari

    ILCOMMENTODELDIRETTORE

    di Maurizio Grandi

    LEDITORIALEDELPRESIDENTE

    di Renzo Bullo

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    9/104

    87

    92

    88

    IMC n.2/2008

    INDUSTRIEMANUFATTICEMENTIZIBimestrale - n. 2/2008

    DIRETTORERESPONSABILEAndrea Dari

    DIRETTOREEDITORIALEMaurizio Grandi

    COMITATODIREDAZIONERenzo Bullo, Giorgio Fontana,

    Maurizio Grandi, Alessandra Biloni,Andrea Dari, Patrizia Ricci

    SEGRETERIAEDITORIALEAlessandra Biloni

    SEGRETERIADIREDAZIONEPatrizia Ricci

    REDAZIONEStefania Alessandrini, Alessandra Biloni,

    Andrea Dari, Patrizia Ricci, Susanna TontiniStrada Cardio, 4 47891 Galazzano RSM

    Tel. 0549.909090 Fax [email protected]

    ASSOBETONVia Giacomo Zanella, 36

    20133 MilanoTel. 02.70100168 Fax 02.7490140

    [email protected]

    PUBBLICITIDRA SA

    Strada Cardio, 4 47891 Galazzano RSMTel. 0549.909090 Fax 0549.909096

    GRAFICAEIMPAGINAZIONEfva Via Piave, 11 Varese

    STAMPAStudiostampa sa

    SERVIZIOABBONAMENTIAbes Srl

    Via Giacomo Zanella, 36 20133 MilanoPartita IVA 10372780154

    Tel. 02.70100168 Fax 02.7490140

    CONDIZIONIDIABBONAMENTOIl prezzo di abbonamento per lanno 2008

    (5 numeri) di 26.Il prezzo di una copia di 10,50.

    Il prezzo di una copia arretrata di 12,50.I prezzi sopraindicati si intendono IVA esclusa.

    Per informazioni: [email protected]

    AUTORIZZAZIONESegreteria di Stato Affari Interni Prot. n. 73/75/2008del 15/01/2008.Copia depositata presso il Tribunale della Rep. diSan Marino

    TUTTIIDIRITTIRISERVATI vietata la riproduzione, anche parziale, del materialepubblicato senza autorizzazione dellEditore.Le opinioni espresse negli articoli appartengono aisingoli autori, dei quali si rispetta la libert di giudizio,lasciandoli responsabili dei loro scritti.Lautore garantisce la paternit dei contenuti inviatialleditore manlevando questultimo da ogni eventua-le richiesta di risarcimento danni proveniente da terziche dovessero rivendicare diritti su tali contenuti.

    Indu

    str ie

    manufatt i

    cem

    ent i

    z i

    AnnoIV

    n.2

    -m

    arzo/a

    prile

    2008

    ASSOBETON

    PRIMOPIANO

    XIIICongressoNazionaleASSOBETON

    "Laprefabbricazionenellacittdelfuturo"

    STUDIERICERCHE

    Analisisperimentalediconnessionefraelementi

    prefabbricatidiimpalcato

    DALLUNIVERSIT

    IntervistaaGiovanniPlizzari

    IntervistaaGiuseppeCarloMarano

    INSERTISicurezzanelmontaggioenellamovimentazione

    deglielementiprefabbricati incalcestruzzo

    TECNOLOGIA

    Calcestruzzoinpratica:

    durabilit

    22 0 0 8

    CONFINDUSTRIA

    OrganoUfficialediASSOBETON

    94ELENCOSOCI

    COMEASSOCIARSI

    PUBBLICAZIONIASSOBETON

    ASSOBETONCD Manufatti Cementizi

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    10/104

    ASSOBETON:

    i numeri del 2007

    Il Commento

    del Direttore

    U

    n anno, il 2007, complesso da leggere per

    quanto concerne il mercato della prefab-bricazione in Italia: questa la sintesi dei datipresentati alla stampa il 26 marzo scorso da AS-SOBETON, alla presenza di quattordici giornalisti inrappresentanza di oltre 30 testate tecniche oltre aIl Sole 24 Ore con Edilizia e Territorio, come testataeconomica.Se il mercato delle costruzioni mostra, da fonte Cre-sme, con la sola eccezione del settore residenziale,la fine tendenziale di un periodo di contrazione delvalore del costruito e linizio di una sia pur leggeraespansione, il comparto della prefabbricazione non

    cos semplice da descrivere.La nostra realt, infatti, decisamente differen-ziata tra aree geografiche - il sud e le isole ingenerale sono pi dinamiche del nord, che perrappresenta di gran lunga il maggior bacino dimercato, e un nord a sua volta articolato tranord est, pi sofferente, e nord ovest - e tipo-logie di prodotti ove le strutture, di gran lungale pi significativie in termini di volumi, tuttosommato confermano landamento del 2006,mentre altri prodotti soffrono (armamenti ferro-viari e solai) ed altri, invece, si espandono come

    i blocchi e pavimenti.Contestualmente, ASSOBETON ha anche pre-sentato alla stampa i risultati dellanalisi condotta suibilanci di un centinaio di imprese associate, ovvia-

    mente relativi alle gestioni del 2006 comparate conquelle del 2005.Pi lineari i dati desunti: a fronte di un incrementodei volumi di affari di qualche punto percentuale, emersa chiaramente una generalizzata e con-sistente contrazione della marginalit e quindi deiprofitti aziendali. Fenomeno, questo, iniziato nelbiennio 2003 2004 e che ha caratterizzato, conuna brusca inversione, la fine del ciclo espansivoprecedente.Infine, il calo della redditivit, che stimiamo essersiprotratta anche nel corso del 2007, ha colpito mag-giormente le imprese con volume daffari inferiore

    ai 30 milioni di euro pi di quanto abbia toccatoquelle di dimensioni maggiori.Due le cosiderazioni, per concludere.La prima relativa alla grande attenzione prestatadalla stampa specializzata a questa inedita uscitapubblica e lopportunit, emersa durante il dibattito,di chiarire ai nostri interlocutori esterni non solo lacomplessit dei dati del comparto rilevati, ma anchele numerose tipologie di produzione non sempreimmediatamente e cos facilmente riconducibili alsettore della prefabbricazione: limportanza, ciodi dare al mercato informazioni pi chiare su chi

    siamo e che cosa rappresentiamo nel panoramadelleconomia nazionale.La seconda limportanza, proprio alla luce deidati elaborati, di disporre di uno strumento chesappia sempre pi cogliere le dinamiche interne alcomparto ivi compreso il fattore stagionale, an-cora non emerso per limpossibilit, al momento, diconfrontare tra loro due interi anni di rilevamenti comparto che, in futuro, andr probabilmente nelladirezione di unulteriore maggiore complessit.Credo che sia difficile per chiunque interrogarsi sulfuturo senza poter leggere o interpretare ci che il

    passato ci racconta in modo pi o meno palese.

    (Maurizio Grandi)

    Editoriale8

    2 - industrie manufatti cementizi

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    11/104

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    12/104

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    13/104

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    14/104

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    15/104

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    16/104

    Lobbligo della Marcatura CE per molti dei nostri prodotti gi in vigore. I prodotti che non esibiscono il marchio

    CE, ove obbligatorio, non possono essere immessi sul

    mercato.

    Nel corso del 2008 diverr obbligatoria la Marcatura CE

    di diversi prodotti prefabbricati strutturali.

    Siete a conoscenza dellescadenze di legge?

    Siete a conoscenza degliadempimenti previsti?

    Siete a conoscenza dellattivitASSOBETON in questo ambito?

    PER INFORMAZIONI:

    ASSOBETON Ing. Alessandra Ronchetti

    Tel. 02.70100168 int. 216 e-mail: [email protected]

    MARCATURA CEELEMENTI PREFABBRICATI

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    17/104

    Zero Energy System la risultan-

    te della combinazione degli additivi

    davanguardia GLENIUMACE

    e dellinnovativo calcestruzzo

    REODINAMICO,frutto dell esperienza tecnica e della

    ricerca BASF.

    Zero Energy System consente di

    ottimizzare il ciclo produttivo

    aumentare la produzione

    eliminare il ciclo del vapore

    eliminare la vibrazione

    GLENIUMACEper la prefabbricazione.

    BASF Construction ChemicalsItalia Spa

    Business Line Admixture Systems

    Via Vicinale delle Corti, 21I - 31100 Treviso

    T +39 0422 304251 - F +39 0422 429485

    [email protected] - www.basf-cc.it

    Adding Value to Concrete

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    18/104

    2 - industrie manufatti cementizi

    16

    di Fabio Biondini, Giandomenico Toniolo, Carla L. Zenti

    Dagli atti del 24 Convegno Nazionale AICAP

    Salerno, 4 - 6 ottobre 2007

    Analisi sperimentale

    di connessionefra elementiprefabbricati

    di impalcato

    S t u d i e r i c e r c h e

    SOMMARIOLa memoria si colloca nellambito di unaricerca finalizzata allo studio del com-portamento dei nodi e delle unioni dellestrutture prefabbricate con lobiettivo didare pratica applicazione ai criteri di dut-tilit e di gerarchia delle resistenze chele nuove norme sismiche introduconosistematicamente.La ricerca fa riferimento alla larga gammadelle unioni prevalentemente a seccorealizzate con dispositivi meccanici nellamaggior parte delle costruzioni prefab-bricate e prevede una ampia campagnasperimentale volta a caratterizzarne leprestazioni sismiche.

    La memoria descrive il programma spe-rimentale attualmente in corso ed i primirisultati ottenuti con specifico riferimen-to al caso delle unioni trave-tegolo.

    1. INTRODUZIONELe costruzioni prefabbricate hanno unalarghissima diffusione e rappresenta-no, per alcune tipologie di edifici, uncospicuo patrimonio edilizio. Nel settoredegli edifici industriali (prevalentementemonopiano), la soluzione con strutturaprefabbricata costituisce pi dell80 %del totale e ora anche per gli edifici pluri-piano con destinazione prevalentementecommerciale la soluzione prefabbricatasi va sempre pi imponendo.Per avere unidea della diffusione dellecostruzioni prefabbricate basti pensareche nel solo anno 2002 sono stati rea-lizzati circa 20 milioni di mq di orizzon-

    tamenti prefabbricati. Nel complessolindustria italiana della prefabbricazionevede attive circa 500 aziende con untotale di circa 20000 addetti. Questi dati

    Dagli atti del 24 Convegno Nazionale AICAP Salerno, 4 - 6 ottobre 2007

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    19/104

    industrie manufatti cementizi- 2

    indicano la rilevanza sociale ed economi-ca della ricerca: sociale in quanto riguar-da il primario aspetto della protezionecivile (salvaguardia delle vite umane) inoccasione di terremoti; economica inquanto si riferisce ad un importante set-tore dellindustria nazionale.Da questa industria emerge il forte inte-resse per la completa ed organica solu-

    zione dei problemi della progettazionesismica riferita appunto alle struttureprefabbricate.Gi molti aspetti di questa progettazio-ne sono stati indagati con ricerche suscala nazionale ed europea, [1], [4], [15],supportate dallassociazione nazionaledi categoria o da singole aziende delsettore.Cos lanalisi dellassieme strutturale, lavalutazione delle sue risorse di duttilite della conseguente capacit dissipativa

    sotto azione sismica, il corretto calcolodei principali elementi (travi, pilastri, ecc.)sono stati messi a punto con indagini spe-rimentali e teoriche [3], [5] che portatein sede CEN hanno contribuito alla cor-retta redazione del nuovo Eurocodice 8[9]. Manca ora laspetto chiave costituitodal comportamento dei collegamenti fragli elementi prefabbricati.I risultati dello studio di questo com-portamento porter ad una immediataricaduta industriale orientando la praticaprogettazione degli uffici tecnici delleaziende.Lindustria stessa della prefabbricazionemostra il suo pieno interesse offrendo,attraverso la sua associazione di catego-ria Assobeton, una base finanziaria percontratti di ricerca con enti universitari,garantendo anche il supporto delle suecompetenze professionali e la fornituradei campioni per la sperimentazione. Mail principale supporto viene dal Progettotr ienna le 2005/2008 DPC/RELUIS,Valutazione e riduzione della vulnerabi-

    lit di edifici esistenti, nel quale la ricerca stata inserita come parte del Task 9Prefabbricazione Linea 2 calcestruzzoarmato.

    Esplora! A Il primo software BIM

    per il mondo dei prefabbricati

    in cemento armato

    Superando il tradizionale disegno bidimensionale,

    Tekla Structures propone una progettazione basata sul

    modello 3D, parametrico e intelligente, che permette un

    maggior controllo sullintero processo produttivo, con

    conseguente riduzione degli errori.

    La nuova versione 14 di Tekla Structures si completa con

    nuove funzioni e una nuova interfaccia utente pi facile

    ed intuitiva modellata sul percorso logico e naturale della

    progettazione.

    nuovaversione!

    Tekla Structures14

    Rivenditore esclusivo per lItalia Viale Richard 1 - 20143 Milano

    Tel. 02.891741 - Fax 02.89151600

    [email protected] - www.harpaceas.it

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    20/104

    2 - industrie manufatti cementizi

    18 S t u d i e r i c e r c h e

    Il consorzio degli enti coinvolti nella ricer-ca cos composto:4Politecnico di Milano;4Universit di Bergamo;4Universit di Bologna;4Universit di Firenze;4Universit di Molise;4Universit di Napoli;4Universit di Pisa;

    4Sezione Strutture di Assobeton.Il lavoro coordinato dal prof. Giando-menico Toniolo.La ricerca si pone lobiettivo di dareuna risposta alla necessit ampiamentesentita di una soluzione scientificamentecompleta circa i problemi della progetta-zione dei nodi e delle unioni delle strut-ture prefabbricate, dando pratica appli-cazione ai criteri di duttilit e di gerarchiadelle resistenze (capacity design) [2] chele nuove norme sismiche introducono

    sistematicamente.Si tratta dellaspetto fondamentale chegoverna e condiziona il comportamentosismico delle costruzioni prefabbricate.Posto che i singoli elementi, come pila-stri, travi e solai, vengano correttamenteprogettati in base agli aggiornati criteridellIngegneria sismica, lesito della proget-tazione stessa in termini di affidabilit dellasicurezza resta giustificato solo se vengo-no compiutamente risolti tutti i com-plementari aspetti del comportamentostrutturale dassieme che dipendono dalcorretto funzionamento delle connessio-ni e dal loro efficace posizionamento.Oltre a garantire la resistenza delle con-nessioni stesse prevenendo ogni loro pos-sibile rottura fragile precoce, si dovrannoconsiderare le componenti secondariedi sforzo indotte negli elementi portanti,come le travi, dalle diverse eccentricittra elementi e vincoli, attraverso ancheil funzionamento a diaframma di solai ecopertura [10].Si dovranno dunque approfondire questi

    importanti aspetti che riguardano i puntichiave per i quali passano le azioni checonsentono il pieno esplicarsi delle risor-se di duttilit della struttura.

    La ricerca si riferisce alla larga gammadelle unioni prevalentemente a seccorealizzate con dispositivi meccanici nellamaggior parte delle costruzioni pre-fabbricate. Non vengono comprese leunioni con getti integrativi in opera n idispositivi di isolamento e smorzamentosismico.La presente memoria richiama le varie

    tipologie di connessione oggetto dellaricerca e, con specifico riferimento alcaso delle unioni trave-tegolo, descrive ilprogramma sperimentale attualmente incorso ed i primi risultati ottenuti.

    2. TIPOLOGIA DELLE UNIONILa ricerca si propone di esaminare le pidiffuse tipologie di connessione con rife-rimento ai principali ordini di unioni pre-senti in una struttura prefabbricata, valu-tando in primo luogo i livelli di resistenza

    e duttilit nel loro tipico funzionamentoed i parametri di rigidezza necessari perla loro rappresentazione nellambito deimodelli globali di analisi strutturale.Per queste valutazioni si fa uso principal-mente dellapproccio sperimentale conprove cicliche su prototipi rappresenta-tivi dei particolari locali delle strutture.Vengono preliminarmente stabiliti deiprotocolli di prova, con definizione degliassetti, delle storie di carico e dei para-metri valutativi delle risposte, in mododa ottenere risultati quanto pi gene-rali possibile e coerenti con i metodidellanalisi strutturale.Il primo ordine si riferisce alle unioni reci-proche tra elementi di solaio (o copertura)e, nel comportamento sismico del com-plesso strutturale, riguarda la fondamen-tale azione diaframma del solaio stessograzie alla quale le forze inerziali vengonoripartite sui diversi elementi verticaliresistenti, assicurando nel contempo unarisposta globale uniforme e coerente.In questo ambito si considerano solai e

    coperture con elementi affiancati, uniticon connessioni puntuali fatte di profilatimetallici e saldature, senza getti di com-pletamento in opera, dove vari tipi di

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    21/104

    industrie manufatti cementizi- 2

    elementi sono impiegati come i classicipannelli nervati.Il secondo ordine si riferisce alle unionitra elementi di solaio e travi portanti, unio-ni che forniscono i vincoli perimetrali deldiaframma di piano nel suo comporta-mento sotto azione sismica. Verrannosperimentati i classici tipi di unioni mec-caniche fatte di dispositivi metallici varia-

    mente ancorati nelle parti.Questa tipologia riguarda tutti i tipi disolaio e copertura, sia quelli con elemen-ti affiancati solidarizzati da una solettagettata in opera o reciprocamente colle-gati con connessioni puntuali, sia quelli dicopertura distanziati dallinterposizionedi elementi cechi o trasparenti.Il terzo ordine si riferisce alle unioni tratrave e pilastro, unioni realizzate da cop-pie di barre passanti o altri dispositiviche devono garantire il funzionamento a

    cerniera nella direzione della trave ed ilfunzionamento ad incastro nella direzio-ne ortogonale.Se nel complesso il comportamento diuna tale connessione appare scontato,restano da esaminare nel dettaglio i par-ticolari dellappoggio necessari per con-sentire sia unarticolazione senza dannidella cerniera al livello del terremotofrequente sia una adeguata resistenzasotto lazione combinata delle due com-ponenti ortogonali del sisma al livello delterremoto raro.Un quarto ordine si riferisce alle unionitra segmenti di pilastro o tra pilastro efondazione realizzate con connessioniper aderenza delle armature allinternodi manicotti riempiti in opera con malta.Queste unioni rappresentano una utilealternativa quando le grandi dimensionidei pilastri creano problemi di trasportoalle altre tradizionali soluzioni (monoliti-che a tutta altezza su plinti a pozzetto).La sperimentazione deve mettere inluce le propriet derivanti dalladerenza

    potenziata nellancoraggio delle barre.Un quinto ordine di unioni si riferisce agliattacchi dei pannelli di tamponamento allastruttura, attacchi che devono garantire la

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    22/104

    2 - industrie manufatti cementizi

    20 S t u d i e r i c e r c h e

    stabilit dei pannelli stessi, ma soprattuttoconsentire i grandi scorrimenti di pianoattesi sotto azione sismica. La limitazioneD 1% assegnata a tale scorrimentodalle competenti norme subordinatoinfatti al coerente progetto delle connes-sioni in questione.Per questo ordine di unioni si vogliono

    esaminare i tipi di connettori attualmen-te in commercio, verificandone il com-portamento per via sperimentale conriserva di eventuali interventi modificativi

    per il necessario adeguamento ai requisi-ti del corretto comportamento sismico.Non vengono invece considerate le unio-ni tra pilastro e fondazionenella tradizio-nale soluzione dei plinti a pozzetto chetrovano un perfetto compor tamentomonolitico, ormai pienamente compro-vato dalla lunga esperienza applicativa esperimentale.

    3. SPERIMENTAZIONENel programma sperimentale descrittonel seguito si considerano le unioni delsecondo ordine e, nello specifico, si ana-lizzano le unioni tegolo-trave.Obiettivo della sperimentazione quellodi ottenere risultati che permettano lacaratterizzazione delle risorse di dutti-lit degli elementi di connessione perrendere poi possibile la loro correttarappresentazione allinterno dei modelli

    di analisi.3.1 Programma di provaLa verifica sperimentale delle risorse diduttilit di un elemento strutturale sottoazioni alterne, come possono esserequelle di un sisma, richiede lopportunadefinizione della storia di carico.La prima fase del programma speri-mentale prevede una prova preliminaredi tipo push-over (Figura 1) al fine dideterminare i parametri caratteristici disnervamento dy e Fy e quelli di rotturadue Fu. Tale prova permette di ricavare iparametri necessari alla corretta calibra-zione delle prove cicliche.Al fine di rappresentare significativamen-te le risorse intrinseche di un elementosotto azione sismica, si impongono asse-gnati cicli di spostamento registrando lerisposte in termini di curve forza-spo-stamento e deducendo da queste alcuniparametri che quantificano la prestazio-ne del prototipo sperimentato.Diversi criteri possono essere assunti

    per la scelta dei cicli di carico. Duranteun sisma, lesperienza ha mostrato unnumero limitato di scosse violente. Con-venzionalmente ci si pu riferire ad un

    Figura 1 Prova preliminare tipo push-over.

    Figura 2 Prova ciclica: storia di spostamento.

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    23/104

    industrie manufatti cementizi- 2

    21S t u d i e r i c e r c h e

    numero di cicli pari a 3, rilevando a talelimite la caduta relativa di resistenza con:

    (1)

    essendo H1 la forza massima rilevata alprimo ciclo di carico ed H3quella rileva-ta al terzo ciclo (Figura 2). Eseguendo laprova in controllo di spostamento i primi

    3 cicli vengono effettuati sul valore disnervamento ricavato dalla prova push-over. Ai successivi cicli, sempre a seriedi 3, viene applicato un incremento dicarico pari a:

    (2)

    sino a portare a rottura il campione.Le prove cicliche forniscono direttamen-te le curve forza-spostamento del tipo diquelle riportate in Figura 3.a. Da queste

    si ottengono le informazioni relative aldegrado di resistenza ed alla capacit dis-sipativa. La Figura 3.b mostra il diagram-

    ma dellenergia dissipata U, calcolata peri semicicli successivi di Figura 3.a. NellaFigura 3.b si mostra anche come un pisignificativo valore della capacit dissipa-tiva di un elemento pu essere ottenutorapportando i valori sperimentali U aquelli teorici U0 associati ad un cicloelastico perfettamente plastico. Comesi deduce dalla Figura 3.c, lenergia di un

    semiciclo di questo modello data da:(3)

    3.2 Impianto di provaDa una prova sperimentale possibilevalutare correttamente gli aspetti legatial comportamento dei connettori coin-volti. Pi difficile invece simulare lecondizioni al contorno che si incontranonella reale situazione di esercizio. evi-

    dente quindi la necessit di progettarelimpianto sperimentale in modo che lasituazione di prova ricalchi il pi possibile

    1

    4 yd

    0 2 yU d d H

    1 3

    1

    H H

    H

    =

    Figura 3 Prova ciclica: a) cicli forza-spostamento; b) energia dissipata nei semicicli; c) modellodi ciclo elastico-plastico.

    c)

    a)

    b)

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    24/104

    2 - industrie manufatti cementizi

    22 S t u d i e r i c e r c h e

    le condizioni al contorno originali, al finedi permettere la formazione indisturbatadei meccanismi di rottura, senza interfe-renze con i contrasti o i supporti neces-sari allo svolgimento della prova.Le prove vengono eseguite presso il

    Dipartimento di Ingegneria Strutturaledel Politecnico di Milano, nel complessodel Laboratorio Prove Materiali. Lo spa-zio per le prove su elementi strutturali alvero dotato di un pavimento di spesso-re 1,5 m sul quale previsto un sistemadi ancoraggio costituito da una magliadi triangoli equilateri (Figura 4). Su talemaglia stato studiato limpianto dellaprova longitudinale e di quella trasversa-le delle connessioni tegolo-trave.Nello schema di Figura 5, in cui mostrato limpianto della prova ciclicalongitudinale, si possono distingueredue travi ancorate al pavimento a cui collegato un segmento di tegolo dilunghezza 160 cm.Le connessioni previste sono 4 per ognisegmento di tegolo e verranno installatee successivamente sollecitate singolar-mente. Per evitare traslazioni trasversalio verticali degli appoggi liberi del tegolo,vengono predisposti binari e guide attiad impedire tali movimenti. Per eseguirela prova viene utilizzato un martinetto

    idraulico a doppio effetto, capace diapplicare sino a 660 kN in compressionee 460 kN in trazione, avendo stimatoche per portare a rottura per taglio una

    singola connessione sono necessari 25kN. Il carico viene applicato allaltezzadella connessione. In Figura 6 mostratoun particolare della connessione tegolo-trave. La gamba del tegolo collegataalla trave mediante angolari metallici fis-sati con tasselli F16/25 mm. Dato che lasperimentazione volta allindagine delladuttilit della connessione si armato il

    tegolo sovradimensionando le armaturerispetto alla resistenza dei connettori(Figura 7).In Figura 8 rappresentato limpiantodella prova ciclica trasversale. In questocaso vengono sollecitate due connessio-ni alla volta ed il martinetto viene fattoagire perpendicolarmente alla gamba deltegolo allaltezza dellala superiore.

    4. PROVE PRELIMINARICome evidenziato in precedenza (vedi

    par. 3.1) si rende necessaria lesecuzionedi prove preliminari per la corretta defi-nizione della storia di carico. Le provepreliminari vengono svolte utilizzandouna semplificazione geometrica deglielementi. La Figura 9 mostra lassettoche simula una connessione tegolo-traveruotata di 90. I due elementi lateralipi sottili rappresentano le gambe deltegolo, mentre il blocco centrale simulala trave. La configurazione simmetrica si resa necessaria per agevolare la speri-mentazione.Tutto il sistema posizionato su di unatrave in acciaio 2UPH300 ancorata alpavimento. Gli elementi laterali sono col-legati alla trave di base mediante barrefilettate F38 mm bullonate alle estre-mit. Limpianto di prova stato studiatoper poter anche eseguire una provaciclica e per questo motivo sono statiposizionati due martinetti contrapposti asingolo effetto sotto e sopra lelementocentrale.Sono stati installati due tipi di trasdut-

    tor i potenziometr ici caratterizzat i dacorse diverse. Le traslazioni del bloccocentrale sono monitorate da tre penny,con una corsa da 150 mm, il primo dei

    Figura 4 Piastra di ancoraggio dellimpiantodi prova.

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    25/104

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    26/104

    2 - industrie manufatti cementizi

    24 S t u d i e r i c e r c h e

    bordo terminale dellelemento trave. Learmature infatti sono entrate pienamen-te in funzione solo dopo la fessurazio-ne. Solo la pretensione delle armatureavrebbe potuto evitare tale fessurazio-ne. Gli angolari metallici hanno subitodelle contenute distorsioni (Figura 13)mostrando di essere largamente sovra-

    dimensionati rispetto al resto, mentrei bulloni passanti hanno subito vistosepiegature plastiche (Figura 14).I tasselli sollecitati a taglio si sono inclinati

    Figura 9 Impianto per la prova preliminare: a) vista frontale; b) vista laterale.

    Figura 10 Dettagli di armatura del proto-tipo della prova preliminare: a) elemento cen-trale; b)elementi laterali.

    Figura 11 Strumentazione per la prova pre-liminare.

    a) b)

    a)

    b)

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    27/104

    ed hanno provocato un allargamento delforo di alloggio.

    4.2 OsservazioniNel corso della prova non si sono potutedeterminare le caratteristiche di duttilitdei dispositivi metallici.E lesito cos come sopra descritto haposto lattenzione sui particolari costrut-

    tivi delle adiacenti parti in calcestruzzoarmato, che possono rappresentare ilpunto debole della connessione.Si fa notare come il cedimento della con-nessione pu essere determinato da:4rottura per taglio o flessione del bul-

    lone passante;4rottura per taglio dei tasselli;4rottura per distorsione degli angolari;4rottura per trazione dei bordi in

    calcestruzzo degli elementi in c.a.collegati.

    Ai fini di un buon comportamento sismi-co della connessione opportuno indi-rizzare la rottura verso il meccanismopi duttile e questo pu essere indivi-duato nella distorsione degli angolarimetallici.Al fine di veicolare il meccanismo dicollasso si dunque deciso di apportaredelle modifiche allelemento metallicoa L. Quello utilizzato durante la primaprova preliminare era un profilato com-merciale L 100 x 8 (Figura 15) di esube-rante resistenza e rigidezza. Per la ripeti-zione della prova si deciso di modifica-re tale elemento (Figura 16) portando lospessore da 8 a 5 mm, lo spigolo vivo

    industrie manufatti cementizi- 2

    25S t u d i e r i c e r c h e

    Figura 12 Prima prova: diagramma forza-spostamento.

    Figura 13 Prima prova: crisi lato calcestruzzo.

    Figura 14 Prima prova: vista dellangolare.

    Figura 16 Seconda prova: prototipo dellele-mento a L.

    Figura 15 Prima prova: elemento a L.

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    28/104

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    29/104

    trave-tegolo. Tali risultati hanno datoalcune prime indicazioni sulla possibilitdi dimensionare le unioni in modo daveicolare la crisi verso i meccanismi piduttili, con riserva in ogni caso di applica-re la gerarchia delle resistenze dosandola sovraresistenza delle connessioni inbase alle loro pi o meno grandi risorsedi duttilit.

    Si ricorda comunque che quelle quipresentate sono solo prove preliminari

    condotte per calibrare opportunamen-te le modalit di carico delle previsteprove su conci di elementi al vero.I relativi risultati di questa indagine spe-rimentale verranno presentati in succes-sivi rapporti.

    RINGRAZIAMENTISi ringrazia il prof. Roberto Felicetti per il

    contributo nelle attivit di coordinamen-to ed esecuzione delle prove. n

    industrie manufatti cementizi- 2

    27S t u d i e r i c e r c h e

    BIBLIOGRAFIA

    [1] F. BIONDINI, L. FERRARA, P. NEGRO, G. TONIOLO, Results of pseudodynamic teston a prototipe of precast r.c. frame, Proc. ICACS Int. Conference, Xuzou 2004.

    [2] F. BIONDINI, G. TONIOLO, G. TSIONIS, Progettazione sismica di strutture pluripianoprefabbricate con travi incernierate Parti 1 e 2, Atti 15 Congresso CTE, 2004.

    [3] F. BIONDINI, G. TONIOLO, Validation of seismic design criteria for r.c. frames based onMonte Carlo simulation & psuedodynamic tests, Proc. 13thWCEE, Vancouver 2004.

    [4] F. BIONDINI, G. TONIOLO, Seismic behaviour of concrete frames: experimentaland analytical verification of EC8 design rules, fib Symposium, Athens 2003.

    [5] F. BIONDINI, G. TONIOLO, Comparative analysis of seismic response of precast andcast-in-situ frames, Studies & Researches vol. 22, School for r.c. structures, 2000.

    [6] D.P. CLOUGH, Considerations in the design and construction of precast concretediaphragms or earthquake loads, PCI Journal, Mar./Apr. 1982.

    [7] G. DAVIS, K.S. ELLIOT, W. OMAR, Horizontal diaphragm action in precast concretefloors, The Strucural Engineer, 1990.

    [8] R.E. ENGLEKIRK, Seismic design of reinforced and precast concrete buildings,Wiley, 2003.

    [9] EN1998-1:2004 - Eurocode 8: Design of structures for earthquake resistance Part 1: General rules, seismic actions and rules for buildings.

    [10] L. FERRARA, G. TONIOLO, G. TSIONIS, Sulla azione diaframma dei sistemidi copertura in edifici industriali prefabbricati in calcestruzzo armato, Atti 15 Con-gresso CTE, 2004.

    [11] fib Bulletin n. 27, Seismic design of precast concrete building structures state of ar treport, Jan. 2004.

    [12] R.B. FLEISHMAN, R. SAUSE, S. PESSIKI, A.B. RHODES, Seismic behaviour of precastparking structure diapharagms, PCI Journal, Jan./Feb. 1998.

    [13] S.E. MOUSTAFA, Effectiveness of shear-friction reinforcement in shear diaphragmcapacity of hollow-core slabs, PCI Journal, Jan./Feb. 1981.

    [14] J.A. PINCHEIRA, M.G. OLIVA, F.I. KUSUMO-RAHARDIO, Tests on double-tee flangeconnectors subjected to monotonic and cyclic loading, PCI Journal, May/June 1998.

    [15] A. SAISI, G. TONIOLO, Precast r.c. columns under cyclic loading: an experimental

    programme oriented to EC8, Studies & Researches vol. 19, School for r.c. str., 1998.[16] S.L. WOOD, J.F. STANTON, N.M. HAWKINS, New seismic design provisions fordiaphragms in precast concrete parking structures, PCI Journal, Jan./Feb. 2000.

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    30/104

    Ruredil SpAVia Buozzi, 1

    20097 S. Donato Milanese (MI)Tel. +39 02 5276.041

    Fax +39 02 [email protected] - www.ruredil.it

    Tecnologie e soluzioniper ledilizia moderna

    Additivi per calcestruzzi e malte Sistemi di sollevamento

    Sistemi a mensola

    Sistemi di sicurezza

    Sistemi per pannelli a taglio termico

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    31/104

    Ruredil e Levocellsono parte

    del Gruppo Ruredil, una delle maggiori

    realt industriali italiane presenti

    sul mercato delledilizia da oltre 50 anni.

    Insieme, per offrirvi i migliori prodotti

    e le tecnologie pi innovative.

    Sono qui, a disposizione deiprefabbricatori,

    dei progettisti, dei preconfezionatori,dei grandi committenti e delle imprese.

    Proprio qui, vicine a voi.

    Per costruire insieme il vostro lavoro.

    Levocell SpAVia Brescia 4 - Loc. Alpino

    25014 Castenedolo (BS)

    Tel. +39 030 2130.539Fax +39 030 2130.097

    [email protected] - www.levocell.it

    Tecnologie per ledilizia

    Lacche ritardanti PieriDRC DPL Matrici PieriAGP in poliuretano

    Coloranti serie PieriKaolor e Premix

    Additivazioni speciali per cls architettonici

    Fibre Fibermesh contro il ritiro in fase plastica

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    32/104

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    33/104

    industrie manufatti cementizi- 2

    al fine di mettere a punto delle linee guidaper la loro progettazione e realizzazione.

    4Come nascono queste collabo-razioni? Pu dare qualche con-siglio alle industrie del settore

    su come avviare iniziative di questotipo?

    La collaborazione nasce quando laziendaha modo di verificare che lUniversit vuolesvolgere uno dei suoi compiti istituzionali,cio quello di un ente pubblico che si mettea servizio del settore produttivo facendoricerca che, nel caso in esame, ricercaapplicata con lobiettivo dellinnovazionetecnologica. AllUniversit di Brescia abbia-mo attive numerose convenzioni di ricercache sono il risultato di una fiducia reciprocache si instaurata negli anni tra lUniversite diverse Aziende del settore.

    5Di recente la riforma delleUniversit ha toccato, nel vivo,gli ordinamenti che dipendono

    dalla vostra Facolt. Secondo Lei glistudenti riescono, con lattuale pro-gramma, ad acquisire la necessariaconoscenza tecnica per poter, unavolta laureati, gestire con efficacialargomento calcestruzzo?LUniversit si accorta di alcune lacunepresenti nellattuale ordinamento tantoche il Ministero dellUniversit ci sta chie-dendo di correggerlo, introducendo nelprossimo futuro un nuovo ordinamento.Largomento del calcestruzzo indipen-dente dallordinamento universitario edipende soprattutto dal docenti di tecno-logia dei materiali. Nelle sedi universitariein cui i docenti sono attivi nella ricerca sulcalcestruzzo, lesperienza particolarmen-te positiva.

    6Ritiene possibile introdurre nelbiennio di specializzazione uncorso esclusivamente dedicato

    al calcestruzzo nelle sue diverse

    I PROFILI INCAVI DENTATIsono la risposta Edilmatic alleproblematiche di realizzazione di nodistrutturali in zona sismica.

    SISTEMI DI ANCORAGGIOPROFILI INCAVI DENTATI

    I Sistemi di AncoraggioEdilmatic con Profili Incavi,Squadrette, Piastrine,Bulloni e altriaccessori, sonola soluzione idealeper lassemblaggioe il completamentodi strutture prefabbricatein calcestruzzo.

    SISTEMI DIANCORAGGIOPROFILI INCAVIe SQUADRETTE

    EDILMATIC srl - Via Gonzaga, 1146020 Pegognaga (MN) Italiatel. +39-0376-558225 - fax +39-0376-558672E-mail: [email protected] - internet: www.edilmatic.it

    Sistemi di ancoraggio, di appoggio e disollevamento per elementi prefabbricati.Accessori, fissaggi e minuterie metalliche.

    SPINEEDILMATICESP(Per pannellia Taglio Termicoe Ventilati)

    Profilo Incavo Dentato

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    34/104

    2 - industrie manufatti cementizi

    D a l l U n i v e r s i t 32

    forme (materiale, armato, precom-presso, ecc.)?I corsi sulla progettazione delle strutture incalcestruzzo armato sono ormai una bellarealt presente in tutti i corsi di laurea inIngegneria Civile delle diverse UniversitItaliane. Non cos consolidato linsegna-mento delle tecnologia del calcestruzzo;da questo punto di vista si potrebbe fare di

    pi visto che, in Italia, questo il materialeda costruzione maggiormente utilizzato.

    7Che cosa le fa venire in mentela parola innovazione in rela-zione ai manufatti cementizi?

    Innovazione mi fa pensare anzitutto alluti-lizzo di nuovi materiali e di nuove tecno-logie, senza dimenticare il connubio tramateriale e struttura visto che la veraottimizzazione rappresentata dal miglior

    rapporto tra prestazioni e costi riferiti perallelemento strutturale; in questo ambito,il materiale un importante componentedel sistema ma non lunico attore.Innovazione mi fa per pensare anchead un nuovo modo di intendere ledilizia,nel quale alla parola dordine costo siaggiunga la parola dordine qualit, chespesso significa un minor costo riferitoallintera vita attesa della struttura, grazieai ridotti costi di manutenzione. Forse sipotrebbe migliorare la situazione se, nelprezzo di vendita, fossero inclusi i costi dellamanutenzione straordinaria che si rendes-se necessaria nella vita attesa della strut-tura. Questo potrebbe essere un nuovomodo di presentarsi sul mercato, offrendoCostruzioni a prestazione garantita perlintera vita attesa.

    8In Italia sono presenti molteassociazioni culturali che sioccupano di argomenti con-

    nessi alla progettazione e ai mate-

    riali da costruzione. Questa prolifi-cit non rischia di disperdere trop-po le occasioni di confronto e diabbassarne, di conseguenza, il tasso

    tecnico e, purtroppo, di tenere lon-tani i professionisti italiani da asso-ciazioni internazionali come sonola FIB e la RILEM?Non vedo una eccessiva presenza di asso-ciazioni culturali nel settore delle costru-zioni; ogni realt specifica in genera-le rappresentata da una associazione. Sipotrebbe per certamente fare di pi se le

    associazioni cercassero un maggior coordi-namento, visto che spesso i problemi sonocomuni a diversi protagonisti del settore.Anche grazie alla presenza di queste asso-ciazioni nazionali, lItalia sta offrendo con-tributi significativi alla normativa internazio-nale, soprattutto in ambito CEN e FIB. n

    PROF. ING. GIOVANNI PLIZZARIGiovanni Plizzari Professore Ordinario diTecnica delle Costruzioni presso la Facol-t di Ingegneria dellUniversit di Brescia.

    Presidente del Collegio dei Tecnici dellIndu-strializzazione Edilizia (CTE), il Prof. Plizzari membro:4dellAmerican Society of Civil Engineers

    (ASCE);4dellAmerican Concrete Institute (ACI);4della International Association for Bridge

    and Structural Engineering (IABSE);4della International Union of Laboratori-

    es and Experts in Construction Mate-rials, Systems and Structures (RILEM);

    4dellAssociazione Italiana per il Calcestruz-zo Armato e Precompresso (AICAP).

    Il Prof. Plizzari ha contribuito allattivitnormativa sui calcestruzzi fibrorinforzatisvolta nellambito di Gruppi di Lavoro delCEN (TC 104-WG11), del CNR (DT 204)ed attualmente membro del gruppo dilavoro fib 4.5 (Bond in concrete) e 8.3(Fiber Reinforced Concrete) che sta pre-parando il Capitolo sui calcestruzzi fibro-rinforzati del nuovo Codice Modello.Recentemente stato nominato membrodella Commissione sui materiali compositidl Ministero delle Infrastrutture.

    Attualmente sta coordinando un Progettodi Ricerca di Interesse Nazionale (PRIN2006) sui materiali innovativi per i rivesti-menti di gallerie.

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    35/104

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    36/104

    2 - industrie manufatti cementizi

    D a l l U n i v e r s i t 34

    1Professore, prima di passa-

    re al tema centrale dellin-tervista, pu presentarci la

    Facolt in cui lei insegna?La facolt di Ingegneria di Taranto

    una delle tre Facolt delPolitecnico di Bari. Natu-ralmente, come tutte leFacolt re lat ivamentepiccole e recenti, presen-ta preg i e di fett i abba-stanza peculiari. Comeama dire qualche collega,

    non ha sempre una massa cr itica taleda avviare processi a catena.Daltra parte trovo assai utile e stimo-lante lestrema dinamicit dovuta alla

    bassa inerzia caratterizzante tutte leattivit, soprattutto quelle decisionali.Inoltre un punto assai positivo lega-to al la relativamente bassa et delcorpo docente, testimoniata anche dalfatto che lo stesso Preside, il Prof. Giu-

    stolisi, il pi giovane dItalia tra quellidelle Facolt di Ingegneria.Questo sicuramente aiuta ad un rap-porto assai dinamico e creativo tranoi colleghi.

    2Nellambito della prefab-bricazione avete in corsodei progetti di ricerca? Con

    quali risultati? Potrebbero esse-re di utilit per lindustria?Sono attualmente in corso due pro-getti di ricerca nel settore della pre-fabbricazione, ed in particolare uno,ormai avviato, nel settore delle nuovetipologie costruttive in ambito strut-turale; lalt ro, in fase di avvio, riguar-da una applicazione strutturale assaispecifica riguardante un particolarecalcestruzzo.Entrambi mi sono stati direttamentecommissionati da industrie private, sialocali che nazionali.Gli obbiettivi sono naturalmente com-

    misurati alle possibilit ed alle poten-zialit del gruppo di ricerca di cui fac-cio par te, ma sono assai promettenti.Anzi, ritengo che, forse proprio per

    Intervista aGiuseppe Carlo

    Maranodi Andrea Dari

    Giuseppe Carlo Marano

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    37/104

    industrie manufatti cementizi- 2

    una mia passata esperienza in ambitoindustriale , siano state gestite in mododa coniugare modi, tempi ed obbiettividellUniversit con quelli dellindustria.In particolare ritengo che progetti diricerca nellambito della prefabbrica-zione siano da strutturare in manieraassai organica, in modo tale da ren-dere subito chiari gli obbiettivi e le

    finalit.Bisogna innanzitutto considerare cheindustria e universit hanno obbiettivie finalit istituzionali differenti.In particolare lindustria ha necessitdi poter prevedere, alla fine di un pro-getto di ricerca, di un prodotto bendefinito (inteso anche come brevettoo vantaggio competitivo nei confrontidei concorrenti), quantificabile condegli utili nel medio periodo.Contemporaneamente lUniversit

    ha necessit di poter avere, oltre chefondi per sostenere le proprie strut-ture , anche di risultati sc ientifici talida poter essere pubblicati nelle sediappropriate.Solo se si coniugano entrambi questiobbiettivi i progetti possono contaresu una opportuna sinergia tra i dueattori.

    3Di recente la riforma delleuniversit ha toccato, nel

    vivo, gli ordinamenti chedipendono dalla vostra Facolt.Secondo Lei gli studenti riesco-no, con lattuale programma,ad acquisire la necessaria cono-scenza tecnica per poter, unavolta laureati, gestire con effi-cacia largomento calcestruzzo?Ritiene possibile introdurre nelbiennio di specializzazione uncorso esclusivamente dedicatoal calcestruzzo nelle sue diverse

    forme (materiale, armato, pre-compresso, ecc.)?Largomento calcestruzzo sicura-mente un punto critico nella forma-

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    38/104

    2 - industrie manufatti cementizi

    D a l l U n i v e r s i t 36

    zione dei nuovi ingegneri; peraltrolo anche per laggiornamento degliattuali professionisti.E per questo voglio essere assai diret-to nel centrare i l problema: a mio avvi-so per troppo tempo si ritenuto chele fasi di produzione e posa in operadel calcestruzzo non fossero sufficien-temente quali ficate per gli ingegner i,

    per tanto erano di competenza di altrefigure professionali inferiori.Questo atteggiamento probabilmentederiva dal ritenere il proprio bagaglioculturale assai superiore alle necessitdi questo settore.Ma queste considerazioni sono fonda-mentalmente erronee, e non perch igeometri, tipicamente impiegati nellaproduzione del calcestruzzo, non neabbiano le competenze.Al contrario lintero settore del cal-

    cestruzzo preconfezionato si rettoper vari decenni su strutture ope-rative costituite per la quasi totalitda bravissimi geometri, che hannofatto a pieno il loro compito. Inevi-tabilmente il settore e la cultura delcalcestruzzo non si potuto avvale-re pienamente del contributo degliingegneri, soprattutto in termini dicapacit di innovazione.La mia esperienza stata in questosenso, dato che dopo la laurea e appe-na terminato il servizio di leva comeguardiamarina, fui assunto dalla Calce-struzzi SpA.Limpatto con il mondo produttivoe con una realt in cui i probleminon erano sempre riconducibili adequazioni differenziali fu piuttostotraumatico.Quella della produzione e gestionedel calcestruzzo nei cantieri, soprat-tutto in quelli complessi, mi risult unarealt assai difficile e soprattutto di cuinon sapevo quasi nulla.

    Questa lacuna, considerando limpor-tanza del materiale di cui st iamo discu-tendo nelleconomia delle costruzionicivili, a mio avviso dovrebbe esse-

    re superata inserendo specifici corsinon solo di progettazione e calcolo,oramai consolidati e che fornisconouna forte base culturale agli ingegneristrutturisti.Servono anche corsi monotematiciin termini di materiale calcestruzzo,capaci di fornire una base tecnica etecnologica sul mondo calcestruzzo,

    che comprenda aspetti di progettazio-ne delle miscele , produzione e posa inopera; in termini sintetici fornire unavisione a 360 gradi del calcestruzzocome materia le.Nella nostra Facolt di Taranto nelbiennio specialistico di Ingegneria Civi-le gi esiste un corso sulla durabilitdei materiali, riferito essenzialmenteal calcestruzzo.Credo che anche altre Universit sisiano mosse in questo senso.

    Limportanza di questo aspetto cultu-rale anche da porre in relazione allerichieste che le industrie del settoreiniziano ad avere per personale qualifi-cato nella gestione degli impianti pro-duttivi, che de facto dovranno esserenel futuro solo laureati.

    4Che cosa le fa venire inmente la parola innovazio-ne in relazione ai manufat-

    ti cementizi?

    Tanto, tantissimo, un orizzonte enor-me attualmente inesplorato!Debbo dire che il calcestruzzo moder-no, capace di prestazioni spinte indifferenti aspetti delle proprie carat-teris tiche, so lo parz ia lmente per-cepito dal tecnico medio, in quantonon riesce a valutare compiutamentele potenzialit. Tipicamente il calce-struzzo percepito come un impastostandard tra legante idraulico, iner-ti ed acqua, con eventual i aggiunte

    magiche.Se ad esempio si avesse la voglia (e iltempo) di leggere la prima traduzionein italiano che allinizio del 900 lIng.

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    39/104

    37D a l l U n i v e r s i t

    Santarella fece del libro di Morsch, cisi renderebbe conto che le caratteri-stiche medie richieste al calcestruzzoattualmente non sono poi cos supe-riori a quelle che erano richieste oltre100 anni fa, quando questo materialeera agli albori.Al contrario attualmente il calcestruz-zo moderno in grado di avere per-

    formance strabilianti: dalla incredibilefluidit degli SSC alle impressionantiresistenze degli HSC. Purtroppo ilpunto saliente sempre e comunquela capacit di produrre un calcestruz-zo di qualit.Controlli, stabilit e costanza dellaproduzione sono punti critici che inItalia probabilmente sono stati trascu-rati, a favore di altri aspetti della pro-gettazione strutturale; naturalmente

    maggiori sono le performance richie-ste, maggiore il grado di affidabilit equalit richiesto nella produzione, neltraspor to e nella posa in opera. Dun-que ritengo che linnovazione, poten-zialmente gi ben strutturata e conso-lidata dal punto di vista concettuale,necessit di un importante passo inavanti legato ad un sistema produttivo

    capace di gestire in maniera moderna,al pari di altre produzioni industriali,questo materiale.

    5In Italia sono presenti molteassociazioni culturali chesi occupano di argomen-

    ti connessi alla progettazionee ai materiali da costruzione.Questa prolificit non rischia di

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    40/104

    D a l l U n i v e r s i t 38

    disperdere troppo le occasionidi confronto e di abbassarne, diconseguenza, il tasso tecnico e,purtroppo, di tenere lontani iprofessionisti italiani da associa-zioni internazionali come sonola FIB e la RILEM?Il problema, per come posto, sus-siste.

    Avere troppi riferimenti tecnici enormativi potrebbe equivalere a nonaverne nessuno, soprattutto se essisi presentano in forma non coerentetr a loro, o pegg io contrapposta; lerecenti vicissitudini normative nazio-nali ne sono un chiaro esempio.Senza entrare nel merito delle vicis-situdini normative credo che, ancheper standardizzare gli aspetti didat-t ici , sarebbe uti le considerare ununico riferimento tecnico a cui ispi-

    rar si, almeno per quanto concerne lequestioni pi importanti.Magari si potrebbe fare utile rife-rimento in questo senso agli Euro-codici, il cui impianto generale noncredo sia discutibile.Al contrario la nascita di specificheorganizzazioni tecniche nazionali chesi occupano localmente di questionispecifiche rappresenta sicuramenteun valido supporto per lintegrazio-ne e la diffusione di queste tecnolo-

    gie nellambito tecnico.Si pensi ad esempio ai pavimenti inc.a. oppure ad alcune par ticolari tipo-logie costruttive quali quelle traliccia-te miste in acciaio e calcestruzzo.Si tratta di questioni ben definite inambiti tecnici circoscritti, in cui leassociazioni sono un valido suppor totecnico sia in termini di rifer imenti

    normativi che costruttivi. n

    PROF. ING. GIUSEPPE CARLO MARANOGiuseppe Carlo Marano, laureato conlode presso il Politecnico di Bari iningegneria civile, ha dappr ima lavoratocome tecnologo di processo presso laCalcestruzzi SpA.Successivamente, dopo aver conseguitoil dottorato in Ingegneria delle Struttu-re presso lUniversit di Firenze, dive-nuto ricercatore presso la facolt di

    Ingegneria di Taranto, ove attualmente docente dei corsi di Complementi diTecnica delle Costr uzioni e di Ingegne-ria Sismica. stato visiting presso la CambridgeUniversity (UK), con cui continua adavere rapporti scientifici intensi.Ha prodotto oltre una settantina dilavori scientifici anche su prestigioseriviste internazionali, sia nel settoredell ingegneria strutturale che dellatecnologia dei calcestr uzzi.

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    41/104

    Da sempre protagonista nellinnovazione, oggi Cementirossi mette in cantiere una nuova sicurezza a tute-la del vostro lavoro: il cemento a ridotto contenuto di Cromo VI, garantito dal marchio CromiNo, promos-

    so dallAITEC. Con questo marchio Cementirossi assicura su tutti i suoi cementi un livello di Cromo VI infe-

    riore al limite di 0,0002% imposto dalla normativa europea e nazionale e lo certifica con doppi controlli,

    interni ed esterni allazienda. Risultato? Una protezione in pi, ottenuta grazie allimpiego di speciali

    additivi e accompagnata da indicazioni per lutilizzo corretto del cemento. Ma soprattutto una nuova conferma: con

    Cementirossi scegliete ogni giorno la qualit e il servizio di un leader che d valore alla vostra sicurezza.

    Industria Cementi Giovanni Rossi SpA - Via Caorsana 14 - 29100 Piacenza

    www.cementi ross i . i t

    nuove ragioni per scegliere Cementirossi.5

    Contenuto di cromo ridotto

    1Indicazioni di utilizzo5

    Utilizzo di speciali additivi4

    Certificazione documentata3Garanzia di doppi controlli2

    Abbia

    mo

    dettoNO

    alcromo.

    -

    ---

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    42/104

    Il problema della sicurezza nel lavorocostituisce un tema di grande attualitche ha assunto speciale rilevanza a segui-to dei tragici eventi capitati negli ultimimesi anche in aziende di non trascurabileentit.In ambito edilizio, e soprattutto di pre-fabbricazione, questo sempre statouno degli aspetti pi importanti, perchil settore caratterizzato da rischi (enumerosit di incidenti) fra i pi elevati,e di conseguenza, ad esso sono legatifattori di carattere morale, economico edi affidabilit aziendale.

    NORMATIVALo stato Italiano ha prodotto, fin daldopoguerra, una regolamentazione vali-da e in continua evoluzione, concretizza-

    tasi in un elenco di leggi e decreti moltolungo e variegato.Nella Tabella 1 sono riepilogate, in ordi-ne cronologico, le normative pi impor-

    tanti attualmente in vigore, distinte perargomenti.Va purtroppo detto che, a fronte diuna cos fiorente normativa, per moltocomplessa e frammentaria, non si avutauna corrispondente efficacia nella suaapplicazione.Basti considerare alcune cifre (fonte:Eurispes):4dallaprile del 2003 (anno di inizio

    della 2 Guerra del Golfo) allaprile2007, i militari della coalizione chehanno perso la vita durante le opera-zioni belliche sono stati 3.520. I mortisul lavoro in Italia dal 2003 allottobredel 2006 sono stati 5.252;

    4dalla serie storica 2000-2006 risultache ogni anno in Italia muoiono inmedia 1.376 persone per infortuni

    sul lavoro. Poco meno del 70% deilavoratori (circa 850) perdono la vitaper cadute dallalto di impalcaturenelledilizia, per ribaltamento del trat-

    Sicurezza nelmontaggio e nella

    movimentazionedegli elementiprefabbricati

    in calcestruzzodi Carlo Schiatti

    2 - industrie manufatti cementizi

    40 I n s e r t i

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    43/104

    tore in agricoltura, in un incidente

    stradale nel trasporto merci per leeccessive ore trascorse alla guida.Let media degli infortuni mortali siaggira sui 37 anni.

    Allo scopo di superare la frammentazio-

    ne legislativa, ostacolo alla corretta appli-cazione delle norme, e per incrementarelefficienza della loro applicazione, il Par-lamento ha approvato la Legge n. 123

    industrie manufatti cementizi- 2

    41I n s e r t i

    D.P.R. 27/04/1995, n. 547 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro

    Norme generali per ligiene del lavoro

    Dispositivi di protezione individuale

    Attuazione della direttiva CEE 93/68, 93/95, 96/58, relativa aiDispositivi di Protezione Individuale

    Attuazione della direttiva 2003/10/CE relativa allesposizionedei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (rumore)

    Protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti dallesposizio-ne ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro (piombo,amianto, rumore)

    Attuazione delle direttive CEE 89/391, 89/657, 89/655, 89/656,90/569, 90/270, 90/394, 90/679, riguardanti il miglioramentodella sicurezza e della salute dei lavoratori sul lavoro

    Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizio-ni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogodi lavoro

    Attuazione della direttiva CEE 92/57 relativa alle prescrizioni mi-nime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporaneio mobili

    Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 14 agosto 1996,n.494, recante attuazione della direttiva 92/57/CEE in materiadi prescrizione minime di sicurezza e di salute da osservare neicantieri temporanei o mobili

    Regolamento sui contenuti minimi dei piani di sicurezza nei can-tieri temporanei o mobili, in attuazione dellart. 31, comma I,della Legge 11 Febbraio 1994, n. 109

    Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso azienda-le, in attuazione dellart. 15, comma 3, del decreto legislativo 19settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni

    Regolamento recante lindividuazione delle attivit lavorativecomportanti rischi particolarmente elevati

    Protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro irischi da agenti chimici durante il lavoro

    Problematiche inerenti alla sicurezza dei lavoratori nel caso di mereforniture di materiali in un cantiere edile o di ingegneria civile

    Modifiche ed integrazioni al D. Lgs 19/09/1994 n. 626, recanteattuazione delle direttive comunitarie riguardanti il miglioramentodella sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro

    Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle co-struzioni

    D.P.R. 07/01/1956, n. 164

    D.P.R. 19/03/1956, n. 303

    D.Lgs 04/12/1992, n. 475

    D.Lgs 15/08/1991, n. 277

    D.Lgs 10/04/2006, n. 195

    D.Lgs 19/09/1994, n. 626

    D.Lgs 19/03/1996, n. 242

    D.L. 14/08/1996, n. 493

    D.Lgs 14/08/1996, n. 494

    D.Lgs 19/11/1999, n. 528

    D.P.R. 03/07/2003, n. 222

    D.P.C.M. 14/10/1997, n. 412

    D.Lgs 02/02/2002, n. 25

    D.M. 15/07/2003, n. 388

    Circolare Min. Lavoro n 4del 28/02/2007

    D.Lgs 10/97

    Tabella 1 Elenco delle normative.

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    44/104

    2 - industrie manufatti cementizi

    42

    del 3 agosto 2007, con la quale ha dele-gato il Governo ad adottare entro novemesi uno o pi decreti legislativi per ilriassetto e la riforma delle precedentidisposizioni vigenti, dettando principi ecriteri direttivi.In data 6 marzo 2008, il Consiglio deiMinistri ha approvato lo schema delD.Lgs che costituir il nuovo Testo Unico

    in materia di sicurezza del lavoro. incorso liter consultivo e legislativo neces-sario allapprovazione definitiva.In estrema sintesi, lattivit legislativasopra ricordata riforma in maniera radi-cale la materia, accorpa in un testo unicotutte le precedenti disposizioni normati-ve e introduce importanti novit:4estensione delle tutele a tutti i settori

    di attivit e a tutti i lavoratori, compre-si quelli flessibili, precari e autonomi;

    4rafforzamento della rappresentan-

    za dei lavoratori per la sicurezza inazienda: riconoscimento a sindacati eassociazioni dei familiari delleserciziodei diritti attribuiti alla persona offesa,partecipazione delle Parti sociali aisistemi informativi di Ministeri, Regio-ni, Provincie, INAIL, ISPESL, CNEL;

    4contrasto del lavoro irregolare: sospen-sione dellattivit imprenditoriale sesi riscontra impiego di personale innero in percentuale superiore al 20%di quello regolare, ovvero per gravie reiterate violazioni delle normedi sicurezza, della salute, del riposogiornaliero e settimanale; poteri delpersonale ispettivo del Ministero delLavoro estesi a quello della ASL;

    4rafforzamento dellattivit di sorve-glianza: razionalizzazione e coordi-namento delle strutture di vigilanza,coordinamento su tutto il territorionazionale, immissione in servizio dinuovo personale ispettivo presso ilMinistero del Lavoro;

    4attivit di formazione e di informazio-

    ne e sostegno economico alle stesse:sistema di qualificazione di impre-se e lavoratori autonomi attraversopercorsi e progetti formativi mirati,

    finanziamenti a carico dellINAIL perinvestimenti in materia di sicurezzasul lavoro, credito di imposta in per-centuale sulle spese sostenute dalleimprese per percorsi formativi deilavoratori;

    4svincolo degli aspetti legati alla sicu-rezza dai meccanismi economici diribasso negli appalti pubblici e privati:

    devono essere indicati esplicitamentei costi relativi alla sicurezza sul lavoro;negli appalti pubblici: analisi, ai finidella valutazione delle anomalie delleofferte, delladeguatezza del valoreeconomico offerto rispetto al costodel lavoro e al costo della sicurezza; ilcosto del lavoro (tabelle determinatedal Ministero del Lavoro) non puessere soggetto a ribasso dasta;

    4coinvolgimento dei committenti nelleresponsabilit antinfortunistiche degli

    appaltatori e dei subappaltatori:responsabilit solidale fra appaltantee appaltatore;

    4sanzioni molto pi severe per le impre-se inadempienti: ammende molto ele-vate (fino a 15.000 per le infrazio-ni formali, fino a 100.000 per leinfrazioni non punite con sanzionepenale), arresto (fino a tre anni per leinfrazioni gravi). In caso di accertataresponsabilit dellazienda su inciden-ti gravi con feriti o morti: sanzioneamministrativa fino a 1.500.000,00 e sospensione dellattivit.

    LE REGOLE OPERATIVEIn attesa dellapprovazione definitivadei D.Lgs di applicazione della Legge123/2007, le attivit di movimentazionee di montaggio nella prefabbricazione dielementi in calcestruzzo sono normatirispettivamente dal D.Lgs 19/09/1994 n.626 e dal D.Lgs 14/08/1996 n. 494, coni relativi successivi decreti di modifica,integrazione ed attuazione.

    Vista la vastit della materia e la moltepli-cit degli argomenti, nel seguito si espor-ranno solo le problematiche principali.Le attivit di movimentazione e di mon-

    I n s e r t i

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    45/104

    industrie manufatti cementizi- 2

    43

    taggio degli elementi prefabbricati in cal-cestruzzo rientrano fra quella a maggiorerischio per la sicurezza del lavoro.In particolare, lattivit di montaggio soggetta al particolare rischio di cadu-ta dall alto, par ticolarmente aggravatodalla natura dellattivit e dalle condizioniambientali del posto di lavoro e dellope-ra (Allegato II al D.Lgs 494/96 art. 11comma 1 punti 1 e 10).

    Queste attivit, dunque, devono avve-nire allinterno di un quadro compostoda: valutazione dei rischi, istruzioni perla movimentazione, il trasporto ed il

    montaggio di ciascun elemento, adeguataformazione del personale impiegato, uti-lizzo di dispositivi di sollevamento idoneie certificati, quadro gerarchico di addettipreposti al controllo di tutti gli aspettioperativi connessi.Le linee guida dellISPESL offrono un dia-gramma esemplificativo, riportato nellaFigura 1 rappresentante il flusso logico delleattivit da esplicare per lanalisi dei rischi.

    La formazione del personale, unitamen-te alla redazione di istruzioni semplici,chiare, corredate di figure e diagrammi,riveste importanza fondamentale a che

    I n s e r t i

    ANALISI DEL RISCHIOSCHEMA METODOLOGICO GENERALE

    INDICANTE LE FASI DI LELIMINAZIONE E DI RIDUZIONE DEI RISCHI PROFESSIONALI SPECIFICI

    IDENTIFICAZIONE DEL PERICOLO E VALUTAZIONE DEL RISCHIOIdentificare i pericoli e stimarne le probabilit di accadimento e le conseguenze

    ELIMINAZIONE DEL RISCHIOEliminare la necessit di accesso dellutilizzatore e alla zona a rischio ad

    esempio effettuando la lavorazione a terra e non in quotae/o in un secondo momento quando nellopera da eseguire il rischio nullo

    SOSTITUZIONEFornire mezzi alternativi di accesso al luogo di intervento

    in modo da evitare il rischioad esempio utilizzando una piattaforma di lavoro mobile

    ISOLAMENTO DEL RISCHIOProvvedere ad isolare i l luogo con rischio

    ad esempio circoscrivendolo con opportune chiusure o parapetti

    NO

    RISCHIO RESIDUO

    PROTEZIONECOLLETTIVA

    RISCHIO ELIMINATO

    DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

    INIZIO ATTIVIT

    SI

    Figura 1 Diagramma tratto dalle linee guida ISPESL.

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    46/104

    2 - industrie manufatti cementizi

    44

    le procedure adottate siano veramenteefficaci. Insieme alla conoscenza delleistruzioni di lavoro, ciascun lavoratoredeve essere portato da un lato ad acqui-sire la consapevolezza dellimportanzadi prendersi cura della propria sicurezza,ma anche di quella delle altre personepresenti sul luogo di lavoro (su cui pos-sono ricadere gli effetti delle sue azioni o

    delle sue omissioni) e, dallaltro lato, adacquisire uno stato mentale che lo portial rispetto automatico di regole essenzia-li di comportamento:4osservare le disposizioni e le istruzioni

    impartite dal datore di lavoro, dai diri-genti e dai preposti, ai fini della prote-zione collettiva ed individuale;

    4utilizzare correttamente i macchi-nari, le apparecchiature, gli utensili,le sostanze e preparati pericolosi, imezzi di trasporto e le altre attrezza-

    ture di lavoro, nonch i dispositivi disicurezza;4utilizzare in modo appropriato i

    dispositivi di protezione messi a lorodisposizione;

    4segnalare immediatamente al datoredi lavoro, ai dirigenti, ai preposti, alrappresentante dei lavoratori per lasicurezza, le eventuali deficienze deimezzi e dei dispositivi, nonch le altreeventuali condizioni di pericolo di cuisi venga a conoscenza, adoperando-si direttamente, in caso di urgenza,nellambito delle proprie competenzee possibilit, per eliminare o ridurretali deficienze o pericoli;

    4astenersi dal modificare o rimuovere,senza autorizzazione, i dispositivi disicurezza forniti e installati;

    4astenersi dal compiere, di propria ini-ziativa, operazioni o manovre che nonsiano di propria competenza ovveroche possano compromettere la sicu-rezza propria o di altri lavoratori;

    4contribuire, insieme al datore di lavo-

    ro, ai dirigenti e ai preposti, alladem-pimento di tutti gli obblighi impostidalle leggi e dalle autorit competentio comunque necessari per la tutela,

    la sicurezza e la salute dei lavoratoridurante il lavoro.

    Come ricordato, lattivit di montag-gio in cantiere lattivit maggiormentesoggetta a rischi per la sicurezza sullavoro. Lattivit oggi normata dal D.Lgs14/08/1996, n. 494, e pi in dettagliodallAllegato II di tale decreto.Sono previste figure professionali chiave

    di supporto, costituite dai Coordinatoriper la sicurezza in fase di progettazionee in fase di esecuzione, il cui compito,come dice la parola stessa, quello dicoordinare in cantiere le attivit anchecontemporanee delle imprese presenti,in modo da eliminare i rischi connessi.Gi in fase di progettazione, con aggior-namenti continui in fase di appalto edi esecuzione, deve essere redatto unPiano Operativo di Sicurezza (P.O.S.)i cui contenuti sono esemplificati dalla

    Figura 2, che mostra il contenuto di unP.O.S. tipo.Le attivit di montaggio di elementi pre-fabbricati in calcestruzzo hanno pecu-liarit che le differenziano rispetto aglialtri cantieri edili. Vedremo nel seguitole specificit. Le regole comuni a tutti icantieri edili temporanei e/o mobili sonole seguenti:4obbligo di adottare segnaletiche ade-

    guate ai rischi e conformi al D.Lgs.493/94;

    4attenzione e definizione nella sceltadelle zone di accatastamento mate-riali (che non devono intralciare lelavorazioni, devono essere impilatiin modo stabile e lontani da zone discavo non protette);

    4scelta e definizione della viabilit dicantiere e delle modalit di accessoin caso di scarsa visibilit di eventualiostacoli;

    4scelta e definizione di modalit e lay-out per laccesso del personale inquota;

    4previsione e definizione di dispositividi protezione individuale (D.P.I.), diattrezzature e di macchinari conformialle norme e certificati;

    I n s e r t i

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    47/104

    industrie manufatti cementizi- 2

    45I n s e r t i

    INDICE DEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

    1. GENERALIT ............................................................................................................................................................................................ 1.1 ANAGRAFICA DEL CANTIERE ............................................................................................................................................................................................................................ 1.2 SOGGETTI PER LA SICUREZZA .......................................................................................................................................................................................................................... 1.3 INDIVIDUAZIONE DEL RAPPORTO UOMINI/GIORNO DI MASSIMA ...................................................................................................................................

    1.4 OGGETTO DEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO (P.S.C.) ................................................................................................................................ 1.5 REVISIONE DEL P.S.C. .................................................................................................................................................................................................................................................. 1.6 MODALIT DI AGGIORNAMENTO DEL P.S.C. ......................................................................................................................................................................................... 1.7 ATTIVIT DI COORDINAMENTO IN FASE DI ESECUZIONE LAVORI .................................................................................................................................... 1.7.1 COORDINAMENTO DELLE IMPRESE PRESENTI IN CANTIERE ............................................................................................................... 1.7.2 RIUNIONE PRELIMINARE ALLINIZIO DEI LAVORI ............................................................................................................................................. 1.7.3 RIUNIONI PERIODICHE DURANTE LA REALIZZAZIONE DEI LAVORI ............................................................................................. 1.7.4 SOPRALLUOGHI IN CANTIERE ....................................................................................................................................................................................... 1.8 MODALIT E PROCEDURE PER LAZIONE DI COORDINAMENTO ......................................................................................................................................

    1.8.1 DOCUMENTAZIONE DELLIMPRESA APPALTATRICE/ESECUTRICE ....................................................................................................... 1.9 NORMATIVA DI RIFERIMENTO ............................................................................................................................................................................................................................

    2. FIGURE PREVISTE NEL P.S.C. ................................................................................................................................................................ 2.1 COMMITTENTE O RESPONSABILE DEI LAVORI .................................................................................................................................................................................... 2.2 COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE ................................................................................................................................. 2.3 COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE (C.E.L.) .......................................................................................................................... 2.4 DATORE DI LAVORO (IMPRESA) ....................................................................................................................................................................................................................... 2.5 MEDICO COMPETENTE ........................................................................................................................................................................................................................................... 2.6 LAVORATORE .................................................................................................................................................................................................................................................................. 2.7 RESPONSABILE DI CANTIERE .............................................................................................................................................................................................................................. 2.8 PREPOSTO DI CANTIERE ........................................................................................................................................................................................................................................ 2.9 CAPOSQUADRA ........................................................................................................................................................................................................................................................... 2.10 RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA ........................................................................................................................................................ 2.11 SOGGETTI DELEGATI ..............................................................................................................................................................................................................................................

    3. CARATTERISTICHE DELLOPERA/LAVORI ........................................................................................................................................ 3.1 DESCRIZIONE .................................................................................................................................................................................................................................................................. 3.2 ELENCO DEI LAVORI DA ESEGUIRE ...............................................................................................................................................................................................................

    4. ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE ................................................................................................................................................... 4.1 RECINZIONE ED ACCESSI AL CANTIERE .................................................................................................................................................................................................... 4.2 VIABILIT DI CANTIERE ............................................................................................................................................................................................................................................ 4.3 SERVIZI IGIENICO-ASSISTENZIALI E LOGISTICI ...................................................................................................................................................................................... 4.4 AREE DI STOCCAGGIO ............................................................................................................................................................................................................................................

    5. RISCHI CONTESTUALI ........................................................................................................................................................................... 5.1 MAPPATURA SOTTOSERVIZI E LINEE AEREE ............................................................................................................................................................................................ 5.2 INTERFERENZE CON EDIFICI E OPERE ESISTENTI ............................................................................................................................................................................... 5.3 INTERFERENZE CON IL TRAFFICO VIABILISTICO ................................................................................................................................................................................. 5.4 INQUINAMENTO VERSO LESTERNO ............................................................................................................................................................................................................ 5.4.1 RUMORE ........................................................................................................................................................................................................................................... 5.4.2 POLVERI ............................................................................................................................................................................................................................................. 5.4.3 GAS .......................................................................................................................................................................................................................................................

    6. IMPIANTISTICA, MACCHINARI E ATTREZZATURE DI CANTIERE ............... ................. .................. ................. ................. ........... 6.1 IMPIANTO ELETTRICO .............................................................................................................................................................................................................................................. 6.2 IMPIANTO FOGNARIO ............................................................................................................................................................................................................................................. 6.3 IMPIANTO DI ADDUZIONE ACQUA ............................................................................................................................................................................................................. 6.4 IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE ............................................................................................................................................................................................................................. 6.5 ATTREZZATURE E MACCHINARI ...................................................................................................................................................................................................................... 6.6 UTILIZZO DI PRODOTTI CHIMICI ....................................................................................................................................................................................................................

    7. LAVORAZIONI OGGETTO DI SPECIFICHE DISPOSIZIONI ............................................................................................................ 7.1 SCAVI ..................................................................................................................................................................................................................................................................................... 7.2 REALIZZAZIONE FONDAZIONI (TRAVI E PUNTI) .............................................................................................................................................................................. 7.3 REALIZZAZIONE OPERE PREFABBRICATE .................................................................................................................................................................................................

    7.4 REALIZZAZIONE SCALE IN C.A. E SETTI DI SOSTEGNO ............................................................................................................................................................... ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

    8. DOCUMENTI DA TENERE IN CANTIERE ............................................................................................................................................

    9. SEGNALETICA DI SICUREZZA .............................................................................................................................................................

    10. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE .................................................................................................................................

    11. RISCHIO RUMORE .................................................................................................................................................................................

    12. SORVEGLIANZA SANITARIA ..............................................................................................................................................................

    13. GESTIONE DELLEMERGENZA ...........................................................................................................................................................

    14. ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI NELLE FASI LAVORATIVE .......... ................. ................. .................. ................. ...............

    15. ONERI PER LA SICUREZZA .................................................................................................................................................................16. PROGRAMMA DEI LAVORI ..................................................................................................................................................................

    ALLEGATI: Cronoprogramma Layout di Cantiere Schede attivit

    Figura 2 Contenuto di un P.O.S. tipo.

  • 8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 2 del 2008

    48/104

    2 - industrie manufatti cementizi

    46

    4definizione delle tipologie di materialimanipolabili direttamente dagli ope-

    ratori (il limite di peso trasportabileda un addetto indicativamente di30 kg, dopo di che necessario luti-lizzo di gruppi di persone, e comun-que di frequenti turnazioni; inoltreun P.O.S. che preveda un uso estesodella movimentazione manuale deicarichi quando sia possibile usare deimezzi alternativi non consideratoidoneo).

    SICUREZZA NEL MONTAGGIODEGLI ELEMENTIPREFABBRICATIIN CALCESTRUZZOOgni impresa che monta elementi pre-fabbricati in calcestruzzo, data la varie-t e la specificit sia dei componentiprefabbricati, che degli inserti utilizzati,che degli accessori ad essi connessi, che

    delle attrezzature disponibili quali presidicontro la caduta dallalto (parapetti), halobbligo di definire una propria meto-dologia di lavorazione, farla inserire nelP.O.S. dello specifico cantiere a cura delCoordinatore per la sicurezza in fase diprogettazione, e di attenersi ad essa.Nonostante la possibile diversificazionesopra descritta, le problematiche relativealla sicurezza nelle fasi di montaggio sonocomuni. Peculiarit specifiche sono con-nesse alla movimentazione degli elementi

    ed al rischio di cadute dallalto.Gli elementi in calcestruzzo sono movi-mentati grazie a dispositivi metallici inseritinel calcestruzzo in fase di getto, in stabili-mento, cui si collegano dispositivi mobili diraccordo al gancio della gru. Questi inser-ti devono essere dimensionati e realizzatisecondo le normative vigenti. Istruzionidi lavoro specifiche devono supportare ilavoratori appositamente addestrati.Le Aziende specializzate nella produzionedi inserti per la prefabbricazione mettonoa disposizione numerose soluzioni certifi-cate, che offrono la sintesi di pluriennalie molteplici esperienze, di professionalit,oltre alla garanzia di processi produttivicontrollati, di prove meccaniche metallo-grafiche sistematiche, di Sistemi di Qualitaziendale certificati.Per quanto riguarda il rischio di cadutedallalto, la particolare natura dellope