Individuazione precoce dei Prevenzione del disagio ... · cosa osservare dalla scuola...

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Individuazione precoce dei D.S.A. Prevenzione del disagio Compensazione Marina Scala – Antonella Sanna GIOVEDÌ 5 ottobre 2017 DSA? DIVERSE STRATEGIE DI APPRENDIMENTO Università degli Studi di Sassari, Piazza Università 22, “Aula Magna” SASSARI

Transcript of Individuazione precoce dei Prevenzione del disagio ... · cosa osservare dalla scuola...

Individuazione precoce dei D.S.A. Prevenzione del disagio Compensazione

Marina Scala – Antonella Sanna

GIOVEDÌ 5 ottobre 2017

DSA? DIVERSE STRATEGIE DI APPRENDIMENTO

Università degli Studi di Sassari, Piazza Università 22,

“Aula Magna”

SASSARI

ARGOMENTI

INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI DSA: cosa osservare dalla scuola dell’infanzia alla scuola superiore

PREVENZIONE DEL DISAGIO: quando, come e perché il disturbo specifico può causare il disagio

PREVENZIONE DEL DISAGIO: come agire

COMPENSAZIONE: a casa e a scuola

COSA OSSERVARE DALLA SCUOLA

DELL’INFANZIA ALLA SCUOLA

SUPERIORE

INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI D.S.A.

INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI D.S.A.

L’importanza della cultura dell’osservazione dei docenti è stata

ribadita dalla Legge 170/2010 “Nuove norme in materia di

disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”, dal

relativo Decreto attuativo e dalle “Linee guida per il diritto allo

studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di

apprendimento”, che affidano alla scuola compiti importanti

relativamente alla tutela delle persone che presentano queste

caratteristiche di natura neurobiologica, e attribuiscono un ruolo

primario alla competenza osservativa dei docenti.

INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI D.S.A.

Nelle “Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli

studenti con DSA”, allegate al Decreto Ministeriale del 12 luglio

2011, si legge:

“… ai DSA si accompagnano stili di apprendimento e altre

caratteristiche cognitive specifiche, che è importante riconoscere

per la predisposizione di una didattica personalizzata efficace.

Ciò assegna alla capacità di osservazione degli insegnanti un

ruolo fondamentale …”.

INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI D.S.A.

Vista l’importanza dell’identificazione precoce dei DSA,

è quindi opportuno avviare una osservazione

sistematica fin dall’ingresso nella scuola dell’infanzia e

proseguire per tutto il percorso scolastico.

Sempre nelle Linee Guida si afferma anche l’importanza

della continuità dell’osservazione:

INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI D.S.A.

“… non solo nei primi segmenti dell'istruzione - scuola

dell'infanzia e scuola primaria - per il riconoscimento di

un potenziale disturbo specifico dell'apprendimento, ma

anche in tutto il percorso scolastico, per individuare

quelle caratteristiche cognitive su cui puntare per il

raggiungimento del successo formativo”.

INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI D.S.A.

Nella scuola dell’infanzia si possono rilevare delle

difficoltà nei seguenti ambiti:

➢ discriminazione visiva e/o spaziale

➢ sequenzialità sinistra-destra

➢ prassie e movimento

INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI D.S.A.

➢ analisi e consapevolezza fonologica

➢ denominazione rapida di oggetti

➢memorizzazione di canzoni e filastrocche

➢ individuazione di rime

➢ linguaggio

INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI D.S.A.

A partire dalla scuola primaria si possono rilevare delle

difficoltà nei seguenti ambiti:

➢ equilibrio e coordinazione

➢ iperattività o ipoattività

➢ disorganizzazione

➢ disordine eccessivo

INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI D.S.A.

➢ attenzione e concentrazione

➢memorizzazione

➢ ascolto

➢ comprensione delle procedure

➢ facilità a perdere il filo del discorso

➢ lettura più lenta delle attese e/o scorretta

INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI D.S.A.

➢ tempi significativamente lunghi di esecuzione di

compiti che richiedono lettura autonoma di testi

➢ comprensione del testo in autonomia

➢ reazioni di disagio se richiesta lettura a voce alta

➢ inversione di termini e /o concetti all'interno

dell'espressione verbale

INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI D.S.A.

➢ disnomia

➢ lessico

➢ grafia

➢ automatizzazione

➢ calcolo

➢ localizzazione spazio-temporale

INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI D.S.A.

E ORA…

PROVIAMO A

METTERCI

NEI PANNI

DEGLI STUDENTI

CON D.S.A!

https://www.youtube.com/watch?v=vCW

TGiiyfdg

PREVENZIONE DEL DISAGIO

QUANDO, COME E PERCHÉ IL DISTURBO SPECIFICO

PUÒ CAUSARE IL DISAGIO

PREVENZIONE DEL DISAGIO

Il ragazzo (ma ancora prima il bambino) con DSA è probabilmente

il primo a vivere la propria difficoltà senza riuscire a darsi una

spiegazione ragionevole e, constatando le reazioni dell’ambiente

circostante, non potrà che sviluppare un disagio psicologico.

Tutto ciò può portare ad un aumento d’ansia, di frustrazione che

hanno ripercussioni negative: sulla propria autostima, sulla

motivazione e in generale sulla formazione della personalità.

PREVENZIONE DEL DISAGIO

Le difficoltà, in particolare quelle scolastiche, innescano

un concatenarsi di fallimenti e insuccessi

apparentemente inspiegabili, la cui origine viene

rimbalzata da un soggetto coinvolto all’altro:

➢ è colpa del bambino/ragazzo che non s’impegna?

➢ è una richiesta eccessiva da parte di genitori e

insegnanti?

PREVENZIONE DEL DISAGIO

La letteratura e la prassi clinica evidenziano come i disturbi

dell’apprendimento, del comportamento e i disturbi emotivi

siano correlati tra loro in modo considerevole, e facciano

emergere profili funzionali eterogenei.

Numerose ricerche, negli anni, hanno messo in relazione il

disturbo di apprendimento con un disagio caratterizzato da

bassa autostima, senso d’inadeguatezza, isolamento e problemi

relazionali.

PREVENZIONE DEL DISAGIO

Una ricerca (Terras MM, Thompson LC, Minnis H, 2009) , ha preso in

analisi un gruppo di adolescenti con DSA con una

conoscenza adeguata del disturbo, privi di deficit

nell’autostima globale, ma con carenze nella

competenza scolastica e un rispettivo gruppo di

controllo.

PREVENZIONE DEL DISAGIO

➢I punteggi ottenuti nella scala sociale, emotiva e delle difficoltà

comportamentali erano significativamente più elevati rispetto al

gruppo di controllo e risultavano correlati con l’autostima.

➢Inoltre, i soggetti che mostravano un’autostima elevata,

presentavano attitudini positive verso il disturbo, atteggiamento

riscontrato anche nei rispettivi genitori e percepivano con

maggiore probabilità un impatto positivo nelle relazioni sociali.

PREVENZIONE DEL DISAGIO

Identità e autostima quindi DEVONO essere sostenute.

L’adolescente ragazzo con DSA si trova spesso nella

condizione di rimandare, se non rinunciare sempre

qualcosa: amici, sport, interessi; tutti gli interessi

extrascolastici debbono venire sempre dopo lo studio a

cui deve dedicare molto più tempo.

PREVENZIONE DEL DISAGIO

Le ricerche condotte su studenti che presentano un

DSA di cui hanno SCARSA CONSAPEVOLEZZA, mostrano

come, rispetto ai loro compagni a sviluppo tipico:

➢ manifestino un concetto di sé più negativo (Tabassam,

Grainger 2002)

PREVENZIONE DEL DISAGIO

➢si sentano meno supportati emotivamente, provino

più ansia e siano caratterizzati da livelli più bassi di

autostima (Hall, Spruill, Webster, 2002);

➢ tendano a sentirsi meno responsabili del proprio

apprendimento (Anderson-Inman, 1999) e, quindi, ad

abbandonare il compito alle prime difficoltà (Bouffard,

Couture, 2003).

PREVENZIONE DEL DISAGIO

Riassumendo le possibili conseguenze, soprattutto in

età adolescenziale, in caso di presenza di bassa

autostima e scarsa conoscenza dei DSA, si possono

verificare:

PREVENZIONE DEL DISAGIO

➢abbandono scolastico;

➢ difficoltà di inserimento sociale e lavorativo;

➢ rischio di non capire cosa sta loro accadendo: anche

perché spesso nemmeno gli adulti lo riconoscono e

questo è motivo di sofferenza e grande disagio.

PREVENZIONE DEL DISAGIO

Nella figura si può notare la “spirale”

che s’innesca di fronte ad ogni nuovo

compito. Il soggetto, impegnato in

una prova per la quale non possiede

gli strumenti adeguati (buona capacità

di lettura, di scrittura, di comprensione

o di competenza aritmetica…),

sperimenta un fallimento (brutta

valutazione, rimprovero dei genitori,

derisione …). Questo fallimento genera

emozioni e stati d’animo spiacevoli che

spesso conducono ad una situazione di

impotenza appresa.

PREVENZIONE DEL DISAGIO

Questa “spirale” indurrà facilmente lo studente ad

interpretare gli insuccessi come una conferma della

sua inadeguatezza e a manifestare stati emotivi

negativi di fronte alle successive prove e,

successivamente, a nutrire aspettative pessimistiche

rispetto ai propri risultati futuri.

PREVENZIONE DEL DISAGIO

In sintesi, la presenza di un DSA costituisce quindi

anche un fattore di rischio per la comparsa di:

➢COMPORTAMENTI DI TIPO DEPRESSIVO (atteggiamenti di

disinteresse da tutto ciò che può richiedere impegno,

chiusura in se stessi, ritiro, distrazione);

➢MANCANZA DI AUTONOMIA E DIPENDENZA DALL’ADULTO;

PREVENZIONE DEL DISAGIO

È importante, dunque, che queste persone

accrescano un senso di valore e sviluppino la

loro autostima in modo positivo e costruttivo.

PREVENZIONE DEL DISAGIO

Un modello adatto a spiegare quello che è

stato detto in precedenza circa gli studenti con DSA è

quello multidimensionale di Bracken.

L’autostima, secondo questo modello, si articola in sei

scale relative ai contesti ambientali in cui i bambini e

gli adolescenti si trovano ad agire più o meno

attivamente.

PREVENZIONE DEL DISAGIO

Bracken, 1993

PREVENZIONE DEL DISAGIO

Nel modello multidimensionale dell’autostima:

non si escludono a vicenda, ma sono tra loro

sovrapponibili e interagenti.

➢Autostima globale

➢Emotività

➢Relazioni interpersonali

➢Vissuto corporeo

➢ Successo scolastico

➢Vita familiare

➢Competenza di controllo

dell’ambiente

PREVENZIONE DEL DISAGIO

Cosa possiamo fare a scuola?

Innanzitutto bisogna riflettere sulle buone pratiche

didattiche ed eliminare il carico cognitivo estraneo, che

rallenta e rende più faticoso l’apprendimento, per tutti

gli alunni.

COMPENSAZIONE

COMPENSAZIONE

Possiamo individuare tre tipi di carico cognitivo:

➢ RILEVANTE O PERTINENTE, associato a processi

che sono direttamente rilevanti per

l’apprendimento (inteso come “costruzione di

schemi mentali” e acquisizione di maggiore

automazione).

COMPENSAZIONE

➢ INTRINSECO, determinato dall’interazione fra la

natura dei materiali da apprendere e il livello di

expertise dello studente.

➢ ESTRANEO, associato a processi che non sono

direttamente necessari per l’apprendimento e che

possono essere modificati dall’intervento

didattico.

COMPENSAZIONE

Come intervenire sul Carico Cognitivo

Il carico cognitivo estraneo deve essere diminuito per:

➢ Evitare il sovraccarico della componente visiva o di

quella uditiva della memoria di lavoro.

➢ Facilitare la ricerca delle informazioni necessarie

per completare un compito.

COMPENSAZIONE

Come adattare il carico cognitivo intrinseco alle

caratteristiche dello studente:

➢ Segmentazione (Suddividere i contenuti in modo da

favorire l`apprendimento).

➢ Prima di spiegare il funzionamento del freno di

un`auto nel suo complesso, un insegnante descrive le

parti che compongono il sistema e le loro

funzionalità.

COMPENSAZIONE

COMPENSAZIONE

Alcuni degli effetti evidenziati dalla Teoria del Carico

Cognitivo:

➢ effetto dell’attenzione divisa

➢ la separazione di elementi che devono essere

elaborati insieme per la comprensione provoca un

carico cognitivo non necessario al processo di

apprendimento

COMPENSAZIONE

COMPENSAZIONE

Cosa occorre fare per non diminuire il Carico

Cognitivo Rilevante:

➢ Aumentare la variabilità dei problemi da risolvere

➢ Proporre situazioni per l’applicazione efficace degli

schemi

➢ Offrire occasioni per rivedere i concetti attraverso

l’applicazione

COMPENSAZIONE

E la tecnologia?

La multimedialità sembra essere uno strumento ideale

per favorire i processi cognitivi perché consente alle

persone di essere coinvolte, simultaneamente, su più

“livelli” percettivi.

COMPENSAZIONE

Le tecnologie digitali espandono notevolmente la

potenza delle informazioni non verbali e la

comunicazione secondo una modalità di

apprendimento che avviene non solo per ascolto o per

lettura ( e quindi attraverso il linguaggio), ma vedendo

o facendo. Quali sono le conseguenze?

COMPENSAZIONE

Quali sono le

conseguenze?

COMPENSAZIONE

Come integrare testo e immagini

Le immagini spesso aiutano a comprendere un testo.

Viceversa, un testo può aiutare a comprendere un'immagine.

Questo effetto di sinergia si verifica però solo in determinate

condizioni.

Frequentemente, nei materiali didattici testo e immagine sono

spazialmente separati.

COMPENSAZIONE

In questo modo, lo studente deve dividere la sua

attenzione fra le due fonti di informazione: si verifica

l’EFFETTO DELL'ATTENZIONE DIVISA.

Ciò provoca un carico cognitivo estraneo al processo di

apprendimento (Chandler e Sweller, 1992).

COMPENSAZIONE

Al contrario, l'apprendimento migliora in modo significativo

quando testo e immagine sono fisicamente integrati fra

loro. Analogamente, il "Principio di contiguità", di Mayer,

afferma che la comprensione di una spiegazione è migliore

quando il testo e le illustrazioni corrispondenti sono

presentate spazialmente o temporalmente vicine invece

che separate.

COMPENSAZIONE

COMPENSAZIONE

Oltre alla relazione spaziaIe fra testo e immagine,

bisogna anche considerare la relazione fra il loro

contenuto informativo.

In alcuni casi, il testo e l'immagine esprimono

esattamente lo stesso contenuto , in altri l'immagine

non sarebbe comprensibile da sola, senza il testo di

accompagnamento.

COMPENSAZIONE

Nel caso in cui il testo non sia necessario per la

comprensione dell'immagine, ci si può chiedere se

serva davvero, o se non sia meglio eliminarlo e lasciare

solo l'immagine.

Alcuni esperimenti mostrano che se l'immagine si

spiega da sola, la condizione migliore per

l'apprendimento è quella in cui non è accompagnata

da nessun testo aggiuntivo.

COMPENSAZIONE

COMPENSAZIONE

Programmi di presentazione come Power Point si

prestano molto bene all'uso di elenchi puntati o

numerati, in cui ogni elemento dell'elenco è costituito

da poche parole.

In questo caso, il testo scritto può aiutare la

comprensione e l'organizzazione del testo ascoltato in

audio.

COMPENSAZIONE

Il testo parlato può avere un effetto positivo sulla

comprensione di un'immagine. Tuttavia, non sempre

possono essere presenti delle immagini.

Per alcune materie, ad esempio la filosofia e il diritto, i

contenuti sono prevalentemente di tipo testuale.

La lettura di un testo attiva due tipi di elaborazione: la

componente verbale e la componente visiva.

COMPENSAZIONE

Prove standard

➢ Testo e immagini integrate: risposte corrette 60%

➢ Testo e immagini separate: risposte corrette 40%

➢ Testo scritto e immagini animazione con testo scritto:

risposte corrette 35%

➢ Testo narrato in audio e immagini animazione con

narrazione: risposte corrette 60%

COMPENSAZIONE

Il ruolo della motivazione

➢ I metodi di riduzione del carico cognitivo sono

efficienti se gli studenti sono motivati ad investire

un maggiore sforzo nell’apprendimento.

➢ l‘interesse cognitivo è il risultato di materiali

didattici più rilevanti o comprensibili.

COMPENSAZIONE

Linee guida per la progettazione

➢ Utilizzare in linea generale parole e immagini piuttosto che

solo parole.

➢ Inserire solo testi e immagini rilevanti per l’apprendimento.

➢ Se un testo scritto funge da supporto a un`immagine

collocarlo vicino a questa.

COMPENSAZIONE

➢ Evitare di presentare simultaneamente parole e

immagini che hanno lo stesso contenuto

➢ Se un testo è indispensabile per la comprensione di

un`immagine presentarlo come testo parlato invece

che come testo scritto

COMPENSAZIONE

➢ Evitare un testo parlato come identica lettura di un lungo

passaggio di testo sullo schermo.

➢ Sincronizzare l’audio con i corrispondenti elementi

dell`immagine.

➢ Aggiungere a immagini complesse degli indicatori visivi

come frecce ed evidenziazioni per focalizzare l`attenzione

sulle parti rilevanti.

COMPENSAZIONE

➢ Spiegare un`immagine complessa presentandone

una parte alla volta.

➢ Rendere possibile il controllo da parte dello

studente di animazioni e filmati, con la possibilità di

pause e ripetizioni.

COMPENSAZIONE

COMPENSAZIONE

E’ necessario promuovere uno studio efficace

per il successo scolastico e il conseguimento

dell’autonomia.

COMPENSAZIONE

STRATEGIE DI ACCOMPAGNAMENTO PER IL CONSEGUIMENTO

DELL’AUTONOMIA

Questo pone, di conseguenza, la necessità da parte di tutti i soggetti

coinvolti, (la famiglia in prima istanza) di costruire, conoscere e

utilizzare tutte le risorse e le strategie a vantaggio del soggetto con

DSA per garantire un adeguato percorso di apprendimento, così da

affrontare il difficile compito educativo nel rispetto e nella

condivisione dei percorsi tra genitori, insegnanti e naturalmente con

gli alunni e per evitare rischi ed eventuali gravi conseguenze di

emarginazione scolastica.

COMPENSAZIONE

➢ Segnalare la rilevanza dei temi proposti.

➢ Interrogarsi sullo scopo dello studio e dei compiti

assegnati.

➢ Conoscere le difficoltà del linguaggio dei manuali

➢ Insegnare a programmare il lavoro a casa ( planning,

luoghi, modi, diario, cartella…).

COMPENSAZIONE

COMPENSAZIONE

COMPENSAZIONE

➢ Promuovere e monitorare l’auto-osservazione dello

studente (tempi, difficoltà, metodi efficaci).

➢ Integrare nella didattica la costruzione del metodo di

studio.

➢ Co-costruire strumenti compensativi.

➢ Sperimentare tecniche di rielaborazione testuale (

survey, lettura selettiva, organizzatori grafici).

COMPENSAZIONE

➢ Aiutare nell’acquisizione della padronanza degli

ausilii (PC, libri parlati, web, audiolibri, software..).

➢ Operare una costante riflessione metacognitiva.

➢ Praticare una valutazione formativa.

COMPENSAZIONE

E, non ultimo,

➢ INCORAGGIARE E SOSTENERE LA CREATIVITA’!

GRAZIE PER L’ATTENZIONE

Marina Scala – Antonella Sanna

GIOVEDÌ 5 ottobre 2017