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Centro Studi Qualità Ambiente Dipartimento di Ingegneria Industriale Università degli Studi di Padova Comune di Santa Giustina Analisi SWOT Pagina 1 di 46 INDICE DEL DOCUMENTO 1 INTRODUZIONE.........................................................................................................3 1.1. Cos’è una SWOT Analysis ...........................................................................................3 1.2. Come si realizza l’Analisi SWOT..................................................................................5 1.3. Modalità di utilizzo dell’Analisi SWOT........................................................................7 2 CONDUZIONE DELL’ANALISI SWOT DI SANTA GIUSTINA ........................................... 10 2.1. Relazione con l’Analisi Territoriale ...........................................................................10 2.2. Struttura dell’Analisi SWOT di Santa Giustina..........................................................11 3 ANALISI SWOT DEL PROFILO SOCIALE ...................................................................... 12 3.1. Punti di forza del profilo sociale...............................................................................12 3.2. Punti di debolezza del profilo sociale.......................................................................14 3.3. Opportunità emergenti dal profilo sociale...............................................................15 3.4. Minacce e vincoli emergenti dal profilo sociale .......................................................17 3.5. Matrice SWOT del profilo sociale.............................................................................19 4 ANALISI SWOT DEL PROFILO AMBIENTALE ............................................................... 20 4.1. Punti di forza del profilo ambientale .......................................................................20 4.2. Punti di debolezza del profilo ambientale ...............................................................21 4.3. Opportunità emergenti dal profilo ambientale .......................................................22 4.4. Minacce e vincoli emergenti dal profilo ambientale ...............................................23 4.5. Matrice SWOT del profilo ambientale .....................................................................24 5 ANALISI SWOT DEL PROFILO ECONOMICO ............................................................... 25 5.1. Punti di forza del profilo economico ........................................................................25 5.2. Punti di debolezza del profilo economico ................................................................26 5.3. Opportunità emergenti dal profilo economico ........................................................28 5.4. Minacce e vincoli emergenti dal profilo economico ................................................29 5.5. Matrice SWOT del profilo economico ......................................................................31 6 CONSIDERAZIONI DERIVANTI DALL’ANALISI SWOT ................................................... 32 6.1. Matrice SWOT complessiva......................................................................................32 6.2. Considerazioni sui risultati dell’Analisi SWOT del profilo sociale ............................33 6.3. Considerazioni sui risultati dell’Analisi SWOT del profilo ambientale .....................34

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INDICE DEL DOCUMENTO

1 INTRODUZIONE .........................................................................................................3

1.1. Cos’è una SWOT Analysis ........................................................................................... 3

1.2. Come si realizza l’Analisi SWOT.................................................................................. 5

1.3. Modalità di utilizzo dell’Analisi SWOT........................................................................ 7

2 CONDUZIONE DELL’ANALISI SWOT DI SANTA GIUSTINA ........................................... 10

2.1. Relazione con l’Analisi Territoriale ...........................................................................10

2.2. Struttura dell’Analisi SWOT di Santa Giustina..........................................................11

3 ANALISI SWOT DEL PROFILO SOCIALE ...................................................................... 12

3.1. Punti di forza del profilo sociale ...............................................................................12

3.2. Punti di debolezza del profilo sociale .......................................................................14

3.3. Opportunità emergenti dal profilo sociale ...............................................................15

3.4. Minacce e vincoli emergenti dal profilo sociale .......................................................17

3.5. Matrice SWOT del profilo sociale .............................................................................19

4 ANALISI SWOT DEL PROFILO AMBIENTALE ............................................................... 20

4.1. Punti di forza del profilo ambientale .......................................................................20

4.2. Punti di debolezza del profilo ambientale ...............................................................21

4.3. Opportunità emergenti dal profilo ambientale .......................................................22

4.4. Minacce e vincoli emergenti dal profilo ambientale ...............................................23

4.5. Matrice SWOT del profilo ambientale .....................................................................24

5 ANALISI SWOT DEL PROFILO ECONOMICO ............................................................... 25

5.1. Punti di forza del profilo economico ........................................................................25

5.2. Punti di debolezza del profilo economico ................................................................26

5.3. Opportunità emergenti dal profilo economico ........................................................28

5.4. Minacce e vincoli emergenti dal profilo economico ................................................29

5.5. Matrice SWOT del profilo economico ......................................................................31

6 CONSIDERAZIONI DERIVANTI DALL’ANALISI SWOT ................................................... 32

6.1. Matrice SWOT complessiva ......................................................................................32

6.2. Considerazioni sui risultati dell’Analisi SWOT del profilo sociale ............................33

6.3. Considerazioni sui risultati dell’Analisi SWOT del profilo ambientale .....................34

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6.4. Considerazioni sui risultati dell’Analisi SWOT del profilo economico ..................... 35

7 POSSIBILI LINEE DI SVILUPPO PER IL COMUNE DI SANTA GIUSTINA .......................... 37

7.1. Adesione al Patto dei Sindaci .................................................................................. 37

7.2. Interventi per la gestione sostenibile dell’energia .................................................. 38

7.3. Progetti per una Carbon Neutrality del territorio ................................................... 39

7.4. Sistema di gestione ambientale territoriale ............................................................ 40

7.5. Sviluppo delle potenzialità turistiche ...................................................................... 43

7.6. Realizzazione di un Marchio d’Area ........................................................................ 44

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1 INTRODUZIONE

1.1. Cos’è una SWOT Analysis

L’Analisi SWOT è una delle metodologie attualmente più diffuse per l’analisi di contesti

economico-territoriali complessi. Si tratta di uno strumento che guida nell’analisi

critica di informazioni differenti e complementari relative ad un determinato contesto

di riferimento e che consente di trarre da tali informazioni delle indicazioni preziose

per la definizione di opportune strategie di sviluppo e/o politiche di intervento.

Il nome corrisponde all’acronimo degli aspetti che l’analisi SWOT va ad esaminare e

quindi a mettere in luce:

Strenghts, ovvero punti di forza;

Weakness, ovvero punti di debolezza;

Opportunities, ovvero opportunità;

Threats, ovvero minacce o vincoli.

L’analisi SWOT si presenta come uno strumento efficace per esaminare le forze e le

debolezze che sono presenti all’interno di un’organizzazione e le minacce e le

opportunità presenti nell’ambiente esterno.

L’analisi SWOT nasce alla fine degli anni ’60 come strumento di supporto alle aziende

per la definizione di opportune strategie di business in contesti caratterizzati da

incertezza e forte competitività. Dato il successo di cui tale metodologia ha riscosso in

ambito industriale, a partire dagli ’80 il suo utilizzo è stato progressivamente esteso

anche a contesti diversi, ed in particolare essa è stata adottata anche nella gestione

locale di un territorio, come strumento di analisi a supporto delle pubbliche

amministrazioni per le scelte politiche ed operative di intervento a livello locale. In

particolare, oggi l’uso di questa tecnica è stato esteso alle diagnosi territoriali e alla

valutazione di piani, programmi e progetti che riguardino la definizione di strategie di

sviluppo locale.

Attraverso l’analisi SWOT è possibile rivelare i punti di forza e i punti di debolezza del

fenomeno oggetto di studio (situazione economica, contesto locale, ecc.), al fine di far

emergere quelli capaci di favorire, ovvero ostacolare o ritardare, il perseguimento degli

obiettivi.

Per condurre una analisi SWOT, è fondamentale che il fenomeno oggetto della

valutazione sia approfonditamente studiato, per poter mettere in luce le

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caratteristiche che lo compongono, le prestazioni relative alle singole caratteristiche, le

relazioni che intercorrono tra le diverse caratteristiche e le loro diverse prestazioni,

nonché le eventuali sinergie tra le caratteristiche proprio in funzione delle loro

interrelazioni. Per tale ragione è necessario conoscere in modo approfondito il tema

specifico in oggetto e, inoltre, è fondamentale anche disporre di informazioni

complementari che permettano di avere un quadro dell’intero contesto all’interno del

quale si trova il tema in oggetto.

Per condurre l’analisi SWOT è necessario osservare in modo approfondito il tema in

oggetto e, partendo da tutte le informazioni e i dati a disposizione, valutare quali sono

gli elementi che contraddistinguono il tema in oggetto come suoi punti di forza ovvero

come suoi punti deboli e individuare le opportunità strategiche possibili ovvero i rischi

e le minacce a tali opportunità.

Più specificamente, nell’analisi SWOT si distinguono fattori endogeni e fattori esogeni.

I fattori endogeni si distinguono in punti di forza e punti di debolezza; i fattori esogeni

in opportunità e rischi. Tra i primi si considerano tutte quelle variabili che fanno parte

integrante del sistema, sulle quali è possibile intervenire per perseguire gli obiettivi.

Tra i secondi, invece, figurano variabili esterne al sistema che però possono

condizionarlo sia positivamente sia negativamente. In quest’ultimo caso non è

possibile intervenire direttamente sul fenomeno ma è opportuno predisporre strutture

di controllo che individuino gli agenti esogeni e ne analizzino l’evoluzione, al fine di

prevenire gli eventi negativi e mettere a profitto quelli positivi.

I punti di forza e di debolezza sono propri del sistema in analisi e sono modificabili

grazie ad opportune politiche di intervento locali; le opportunità e i rischi derivano dal

contesto esterno e non sono quindi modificabili dal contesto locale, se non in modo

indiretto e parziale, in quanto sono fuori dalle sue possibilità di controllo: sono

piuttosto da tenere in considerazione nella formulazione delle politiche di intervento

locali.

I punti di forza (Strenghts) sono componenti endogene o caratteri del sistema

locale, che ne costituiscono la base economica, ambientale e sociale e ne

compongono l’identità socio-culturale: i punti di forza sono quindi gli elementi

interni che mettono in evidenza determinate prospettive di sviluppo.

I punti di debolezza (Weakness) sono componenti endogene o caratteri del

sistema territoriale che rappresentano carenze della sua struttura economica,

ambientale e sociale o, in alternativa, che possono in qualche misura ostacolare

i processi di sviluppo: sono quindi da tenere in considerazione, per risolverli o

comunque limitarli nel definire linee strategiche di sviluppo locale.

Le opportunità (Opportunities) sono circostanze, endogene ma più spesso

esogene, che possono essere colte e valorizzate da appropriate politiche di

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sviluppo locale: esse possono portare a potenziare i punti di forza e/o a ridurre

gli effetti negativi dei punti di debolezza, attivando o rafforzando determinati

processi di sviluppo.

I rischi (Threats) sono circostanze, endogene o più spesso esogene, che mettono

in evidenza determinati limiti di sviluppo del sistema locale: essi devono essere

considerati con attenzione, in quanto potrebbero indebolire i punti di forza,

aggravare i punti di debolezza, impedire di cogliere le opportunità e mettere a

rischio i processi di sviluppo.

L’efficacia dell’analisi SWOT dipende, in modo cruciale, dalla capacità di effettuare una

lettura “incrociata” di tutti i fattori individuati nel momento in cui si definiscono le

politiche. E’ necessario appoggiarsi sui punti di forza e smussare i difetti per

massimizzare le opportunità e ridurre i rischi.

Dunque, lo scopo dell’analisi è quello di mettere in evidenza le opportunità di sviluppo

di un determinato contesto, attraverso la valorizzazione degli elementi di forza e il

contenimento delle debolezze. Questo, mediante l’analisi di scenari alternativi di

sviluppo, consente di rappresentare i principali fattori che possono influenzare il

successo di un piano di sviluppo locale.

L’analisi SWOT consente, perciò, di identificare le principali linee guida strategiche in

relazione ad un obiettivo globale di sviluppo economico o settoriale.

1.2. Come si realizza l’Analisi SWOT

L’analisi SWOT si può realizzare operativamente attraverso lo sviluppo di cinque fasi,

tra loro conseguenti e complementari:

Prima fase: ricognizione del contesto territoriale di riferimento e identificazione

dei principali trend emergenti e delle principali problematiche esistenti;

Seconda fase: identificazione dei fattori, anche solo parzialmente sotto il

controllo del soggetto gestore, che possono agevolare o ostacolare lo sviluppo

(Strenghts and Weakness);

Terza fase: identificazione, all’interno e all’esterno del contesto, delle

opportunità di sviluppo potenziali (Opportunities) e delle minacce da

considerare nella progettazione futura (Threats);

Quarta fase: costruzione della matrice SWOT, che organizza in quattro sezioni le

caratteristiche identificate come punti di forza, punti di debolezza, opportunità

e rischi;

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Quinta fase: classificazione/selezione delle possibili azioni in base alla loro

rilevanza e, di conseguenza, identificazione di quelle azioni (linee guida

strategiche) che risultano potenzialmente più efficaci, in quanto fanno leva sui

punti di forza, riducono i punti di debolezza, massimizzano le opportunità e

minimizzano le minacce.

Il flow chart di figura 1.1 rappresenta le fasi attraverso cui si può realizzare l’analisi

SWOT, mentre la figura 1.2 rappresenta la matrice SWOT, a cui si giunge alla fine

dell’analisi SWOT.

Figura 1.1: Flow chart delle fasi per la realizzazione dell’analisi SWOT

Fasi dell'analisi SWOT Obiettivi Output

Ricognizione del contesto territoriale di

riferimento e identificazione dei principali

trend emergenti e delle principali

problematiche esistenti

Conoscenza analitica del contesto

Identificazione dei fattori, anche solo

parzialmente sotto il controllo del soggetto

gestore, che possono agevolare o

ostacolare lo sviluppo

Individuazione dei punti di forza

(Strenghts) e di debolezza

(Weekness)

Identificazione delle opportunità di

sviluppo potenziali e delle minacce da

considerare nella progettazione futura

Individuazione delle opportunità

(Opportunities) e delle minacce

(Threats)

Costruzione della matrice SWOT, che

organizza in quattro sezioni i punti di forza,

i punti di debolezza, le opportunità e le

minacce

Costruzione della matrice S-W-O-T

Classificazione delle possibili azioni in

base alla loro rilevanza e identificazione

delle linee strategiche potenzialmente più

efficaci

Possibili linee strategiche di sviluppo

Prima fase

Analisi

Seconda fase

S-W

Terza fase

O-T

Quarta fase

Matrice SWOT

Quinta fase

Strategie

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Figura 1.2: La matrice SWOT

Nel condurre l’analisi SWOT, il primo passo è sempre costituito da una chiara ed

inequivocabile identificazione dell’entità oggetto di analisi.

Questa operazione merita grande attenzione. La scarsa chiarezza nell’oggetto porta ad

un’analisi poco coerente, nella quale gli elementi indicati si riferiscono a realtà

differenti. Dopo aver chiarito questi aspetti è possibile affrontare la fase di analisi con

l’individuazione degli elementi da inserire nello schema. A questa fase, segue

l’identificazione, selezione e sintesi degli orientamenti strategici che derivano

dall’analisi.

Gli elementi posti nei quadranti superiori diverranno quelli da valorizzare, sui quali

costruire un percorso di sviluppo (punti di forza) e quelli da modificare, sui quali

intervenire per rimuovere un ostacolo (punti di debolezza). La strategia si orienterà a

cogliere le opportunità date dal contesto per valorizzare o supplire le caratteristiche

intrinseche (opportunità). Allo stesso modo cercherà di limitare l’impatto potenziale

delle minacce esterne, orientandosi a cogliere negli altri tre quadranti i fattori che

possono supportare strategie efficaci e sostenibili (minacce).

1.3. Modalità di utilizzo dell’Analisi SWOT

L’analisi consiste nell’individuare quali siano gli aspetti “propri”, “interni”, materiali e

immateriali caratterizzanti in positivo e in negativo un determinato oggetto di analisi

(comunità, territorio, settore, organizzazione, ecc.) ed evidenziarli nei primi due

quadranti.

STRENGHTS

elenco dei punti di forza

= Fattori di valorizzare

WEAKNESS

elenco dei punti di debolezza

= Limiti e gap da risolvere

OPPORTUNITIES

elenco delle opportunità

= Possibilità di sviluppo esistenti

sul territorio

THREATS

elenco delle minacce

= Rischi da valutare e affrontare

per lo sviluppo

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Nella parte bassa dello spazio andranno invece elencati le forze, le tendenze e i fattori

(esterni all’oggetto di analisi) che possono offrire sostegno ed occasioni di sviluppo

(opportunità) e quelli che potrebbero peggiorare e rendere critica la situazione

esistente o limitare le possibilità future (rischi, minacce).

Le motivazioni per cui si conduce un’analisi SWOT possono essere diverse.

L’utilizzo dell’analisi SWOT è chiaramente raccomandato in fase ex-ante, per

progettare in modo più efficace e funzionale gli interventi di sviluppo locale.

Essa può essere, tuttavia, utilizzata anche in momenti successivi, ad esempio in

itinere durante la realizzazione di un determinato progetto di sviluppo locale, al

fine di verificare se, in relazione agli obiettivi iniziali e ai cambiamenti

intervenuti nel contesto, le linee di azione individuate siano ancora pertinenti,

dando così informazioni preziose per decidere su eventuali modifiche al

programma.

Può essere importante svolgere tale analisi anche in fase ex-post, ovvero alla

conclusione di determinati programmi di intervento locale, con l’obiettivo di

mettere in evidenza i risultati ottenuti grazie alle azioni intraprese.

Anche le modalità di conduzione di un’analisi SWOT possono essere diverse, in

funzione degli obiettivi che guidano nella sua realizzazione.

L’analisi SWOT è generalmente il frutto di un lavoro collettivo di condivisione e

confronto, a cui possono partecipare in modo attivo tutti i soggetti che portano

interessi nel territorio e nelle strategie di sviluppo da formulare.

I casi più diffusi di utilizzo dell’analisi SWOT sono quelli in cui un gruppo di

soggetti anche differenti tra loro sono accomunati dall’interesse

nell’intervenire in una determinata situazione o nel risolvere un determinato

problema. In questi casi, il confronto e la condivisione tra soggetti diversi

possono essere aiutati da un facilitatore, che ha il compito di risolvere eventuali

conflitti e di agevolare lo scambio di informazioni e opinioni nel corso

dell’analisi.

L’analisi SWOT può anche essere frutto ed espressione di una riflessione

individuale o di un piccolo gruppo di analisti, il cui obiettivo è quello di

approfondire le possibilità di sviluppo strategico e le motivazioni di eventuali

difficoltà di sviluppo. Per questo, l’analisi SWOT può servire in particolare a

definire linee strategiche di intervento per migliorare le condizioni economiche

e/o ambientali di un determinato contesto, mettendo a frutto le ricchezze

disponibili e risolvendo le criticità esistenti.

Le finalità per cui si può condurre un’analisi SWOT, sono dunque così riassumibili:

Pianificazione strategica: è l’obiettivo che più comunemente si persegue nel

condurre un’analisi SWOT; a tal fine, l’analisi va condotta ex-ante e può essere

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sia il frutto di un lavoro congiunto di un gruppo di persone che il risultato di un

approfondimento condotto da pochi esperti analisti; i risultati vengono utilizzati

per progettare le linee strategiche di sviluppo più opportune, in forza degli

elementi caratterizzanti il contesto di riferimento.

Condivisione della situazione contingente e delle opportunità di sviluppo: è un

ulteriore obiettivo che può essere perseguito mediante l’analisi SWOT; in

questo senso, l’analisi può essere condotta in modo congiunto da un gruppo di

soggetti, tra loro anche con interessi diversi, e le diverse fasi che portano alla

costruzione della matrice SWOT consentono via via di condividere esperienze

ed opinioni e quindi di conoscere la situazione di partenza e le possibilità di

sviluppo future in modo condiviso; inoltre, grazie alla rappresentazione

schematica mediante la matrice SWOT, è possibile comunicare in modo efficace

e immediato i risultati dell’analisi e condividerne quindi più facilmente i

contenuti.

Verifica dei risultati raggiunti: è un obiettivo che può condurre ad utilizzare

l’analisi SWOT, in particolare quando si ha la necessità di monitorare l’efficacia

di determinati programmi di intervento; in questo caso, l’analisi viene condotta

in itinere oppure ex-post ed ha quindi lo scopo di evidenziare quali risultati

sono stati conseguiti dall’attuazione di determinati interventi di sviluppo; il

vantaggio derivante dall’utilizzo dell’analisi SWOT in questo contesto è

principalmente legato al fatto che attraverso un metodo sistematico, si

possono conoscere in modo chiaro le ricadute positive e negative di

determinate azioni, misurandone gli effetti rispetto alla situazione di partenza.

Comunicazione trasparente di obiettivi e risultati: è un altro possibile obiettivo

nella conduzione dell’analisi SWOT, in particolare nel caso in cui si intenda

trasferire ad un pubblico diversificato una conoscenza diffusa ed anche

puntuale di una determinata situazione e le prospettive di sviluppo possibili,

superando le difficoltà di comunicazione esistenti inevitabilmente in situazioni

complesse e articolate; in particolare, può essere efficace utilizzare l’analisi

SWOT per condividere con i diversi soggetti economici e sociali di un territorio

la situazione in cui il territorio stesso si trova da diversi punti di vista: questo

strumento, grazie alla sua efficacia comunicativa, permette infatti di

approfondire tematiche anche molto articolate e ne facilita la condivisione con

interlocutori differenti. In questo senso, l’analisi SWOT può essere quindi

utilizzata dai soggetti promotori per comunicare ad un pubblico vasto i propri

obiettivi di sviluppo (con un utilizzo in fase ex-ante) ma anche per diffondere i

risultati raggiunti grazie alle politiche perseguite (con un utilizzo in fase ex-

post).

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2 CONDUZIONE DELL’ANALISI SWOT DI SANTA GIUSTINA

2.1. Relazione con l’Analisi Territoriale

In questo documento vengono presentati i risultati dell’analisi SWOT applicata al

territorio del Comune di Santa Giustina. I contenuti di tale analisi discendono dal

documento di Analisi Territoriale di Santa Giustina (che verrà citato come “Analisi

territoriale”), redatto dal Centro Studi Qualità Ambiente dell’Università di Padova in

collaborazione con il Comune di Santa Giustina nel corso del 2012.

Il considerevole numero di informazioni, qualitative e soprattutto quantitative,

contenute nell’Analisi territoriale ha consentito di creare un quadro statico della

situazione sociale, ambientale ed economica del territorio di Santa Giustina. Tale

documento è stato il punto di partenza per fornire una visione d’insieme del contesto

territoriale, basata sulla raccolta di dati oggettivi e necessaria per avere un substrato di

informazioni per individuare le possibili prospettive di sviluppo del territorio di Santa

Giustina.

Nel presente documento le informazioni contenute nell’Analisi territoriale sono state

elaborate in maniera da evidenziare gli elementi che costituiscono i punti di forza

(Strenght), debolezza (Weakness), le opportunità (Opportunities) ed i vincoli e minacce

(Threats) per il territorio di Santa Giustina in una prospettiva dinamica. Le valutazioni

che discendono dai risultati dell’analisi SWOT costituiscono un supporto significativo a

disposizione degli operatori locali, la pubblica amministrazione in primis, ma anche

tutti gli operatori del territorio per una pianificazione strategica delle proprie attività in

una prospettiva di medio termine.

Occorre precisare che la scelta degli elementi da collocare nell’analisi SWOT deriva

dalle informazioni e dati raccolti nell’Analisi territoriale ed è stata integrata con alcune

informazioni raccolte nel corso delle interviste condotte nella prima fase del progetto

presso gli operatori economici, sociali, ambientali. Tale integrazione è stata utile

perché ha consentito di mettere in evidenza elementi che non sarebbe stato altrimenti

possibile desumere dall’analisi dei singoli dati ed informazioni, dal momento che

ciascun operatore conosce in maniera dettagliata il contesto in cui opera ed è in grado

di evidenziare gli elementi che lo caratterizzano. L’analisi SWOT è uno strumento in

grado di relazionare i diversi elementi, creando una visione d’insieme, allo stesso

tempo sintetica e dettagliata della realtà locale.

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In secondo luogo occorre precisare come a livello metodologico uno stesso tema possa

essere affrontato da diversi punti di vista, dal momento che può costituire

un’opportunità se gestito in maniera efficace, ma allo stesso tempo anche una

minaccia se non vengono pianificate le azioni necessarie ad evidenziarne le

potenzialità. Per tale motivo, pur risultando l’analisi SWOT uno strumento di indagine

analitico, si è cercato nel presente documento di non appesantire eccessivamente

l’analisi, cercando di mettere in luce gli elementi più importanti.

2.2. Struttura dell’Analisi SWOT di Santa Giustina

Data la molteplicità e complessità dei dati raccolti ed elaborati nell’Analisi territoriale si

è ritenuto utile prendere in considerazione ed analizzare in maniera distinta il profilo

economico, ambientale e sociale del territorio, elaborando un’analisi SWOT per

ciascun singolo aspetto.

Si è proceduto ad analizzare i dati e le informazioni raccolte nel profilo economico,

sociale ed ambientale dell’Analisi territoriale, riportando i grafici, tabelle e figure

dell’Analisi territoriale seguiti da un commento ai dati. Una volta elaborate le singole

analisi (capitoli 3, 4 e 5) con la realizzazione della matrice SWOT per ciascun aspetto, si

è cercato di collegare i singoli risultati, in modo da ottenere un’analisi in grado di

fornire una visione d’insieme (capitolo 6). Infine si sono enucleate alcune delle

prospettive e strategie di sviluppo futuro possibili e applicabili al territorio di Santa

Giustina (capitolo 7).

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3 ANALISI SWOT DEL PROFILO SOCIALE

In questo paragrafo vengono evidenziati i punti di forza, i punti di debolezza, le

opportunità ed i vincoli relativi al profilo sociale del Comune di Santa Giustina.

Le valutazioni esposte discendono principalmente dall’analisi dei dati, informazioni ed

indicatori elaborati nel capitolo 6 dell’Analisi Territoriale del Comune di Santa Giustina.

3.1. Punti di forza del profilo sociale

Indice di natalità (S2)

Come noto, l’indicatore esprime l’andamento del numero di nuovi nati ogni 100.000

abitanti e deriva da dati e informazioni rese disponibili a livello nazionale dall’ISTAT.

Negli anni il valore dell’indicatore mostra un andamento leggermente oscillatorio,

attestandosi comunque su valori complessivamente in leggero aumento, anche se

sempre molto contenuti ed inferiori ai 10 nuovi nati ogni 1.000 residenti. Questo

rappresenta un punto di forza, in particolare se lo si confronta con il trend nazionale,

che mediamente è in progressiva diminuzione.

Indice di mortalità (S3)

Analogamente al precedente, l’indicatore esprime l’andamento del numero di morti

ogni 100.000 abitanti. Negli anni l’indicatore ha un andamento complessivamente

decrescente e ciò rappresenta un punto di forza, soprattutto se affiancato al

precedente (S2). Va tuttavia segnalato che il trend dell’indicatore è in lieve aumento

negli ultimi 3 anni e ciò potrebbe comportare lo spostamento dell’indicatore da punto

di forza a minaccia.

Saldo naturale (S4)

Il saldo naturale è dato dalla differenza tra il numero di persone nate e morte in un

anno. L’indicatore registra per Santa Giustina sostanzialmente valori negativi e questo

rappresenta una minaccia. Tuttavia, negli anni il trend è in netto miglioramento e per

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questo l’indicatore fa segnalare un punto di forza, anche in virtù dell’andamento

positivo dei precedenti indicatori (S2 e S3).

Utenti dei Servizi Area Minori (S14)

L’indicatore esprime la percentuale di utenti dei servizi dell’area Minori offerti

dall’ULSS 2 di Feltre che sono residenti nel Comune di Santa Giustina. Tali servizi

constano di un consultorio familiare, una comunità che ospita minori e un servizio per

l’età evolutiva. I valori sono in lieve ma costante aumento nel periodo considerato e

ciò rappresenta un punto di forza per il territorio, in quanto dimostra come i servizi

socio-sanitari locali, corrispondenti ad un territorio ben più vasto del Comune, diano

risposta alle necessità di servizio specifiche del Comune di Santa Giustina.

Utenti dei Servizi Area Disabilità (S15)

L’indicatore misura quale percentuale di utenti dei servizi dell’area Disabilità offerti

dall’ULSS 2 di Feltre è residente nel Comune di Santa Giustina. I servizi dell’area

Disabilità dell’ULSS 2 constano sia di centri diurni che di comunità alloggio. La tendenza

di questo indicatore è complessivamente in leggero aumento, testimoniando come il

precedente (S14) la capacità di Santa Giustina di trovare maggiori risposte alle proprie

necessità di servizio socio-sanitario nella propria ULSS di riferimento.

Utenti del Servizio di Assistenza Domiciliare (S18)

L’indicatore mostra quale percentuale di utenti usufruiscono del servizio di assistenza

domiciliare offerto dall’ULSS 2 di Feltre sono residenti nel Comune di Santa Giustina.

L’indicatore ha un andamento progressivamente crescente nel periodo considerato e,

insieme ai precedenti indicatori (S14 e S15) dimostra come alcuni servizi socio-sanitari

dell’ULSS di riferimento riescano a soddisfare progressivamente in modo migliore le

necessità dei residenti nel Comune di Santa Giustina. Questo elemento è un punto di

forza anche in virtù del un progressivo aumento del numero di persone anziane (vedi

S5) e quindi potenzialmente bisognose di questo tipo di assistenza.

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3.2. Punti di debolezza del profilo sociale

Composizione media del nucleo familiare (S13)

Nel Comune di Santa Giustina la dimensione media dei nuclei familiari è in progressiva

costante diminuzione e si attesta negli ultimi 3 anni attorno ai 2,34 componenti. Si

tratta di un valore decisamente molto basso, che diventa punto di debolezza in termini

complessivi perché comporta una minore capacità della società di favorire la creazione

di nuclei familiari numerosi. Analizzando questo aspetto insieme ad altri che

caratterizzano il Comune di Santa Giustina, come l’indice di dipendenza e l’indice di

struttura attiva della popolazione, emerge un quadro di debolezza, per un tessuto

sociale progressivamente più bisognoso di servizi socio-sanitari e con un potenziale

sostegno familiare sempre più limitato.

Utenti dei Servizi Area Dipendenze (S16)

L’indicatore misura qual è la percentuale di utenti dei servizi dell’area Dipendenze

offerti dall’ULSS 2 di Feltre che sono residenti nel Comune di Santa Giustina. Tali servizi

comprendono un servizio per le tossicodipendenze e una rete di comunità

terapeutiche. L’indicatore ha un andamento in leggera costante diminuzione,

testimoniando un potenziale elemento di debolezza: la disponibilità di questo tipo di

servizi è ridotta per i residenti del Comune di Santa Giustina. Questo potrebbe

diventare una minaccia senza politiche attente di prevenzione volte ad evitare

l’aumento della richiesta di tali servizi.

Utenti dei Servizi Area Salute Mentale (S17)

L’indicatore rappresenta in quale percentuale gli utenti che usufruiscono dei servizi

dell’area Salute mentale offerti dall’ULSS 2 di Feltre sono residenti nel Comune di

Santa Giustina. I servizi constano di centri di salute mentale, comunità terapeutiche

residenziali protette e comunità alloggio. L’indicatore ha un andamento

progressivamente decrescente nel periodo considerato. Come per il precedente

indicatore (S16), ciò potrebbe diventare una minaccia se non vengono promosse

iniziative di prevenzione volte ad evitare l’aumento della richiesta di tali servizi.

Utenti del Servizio di Hospice (S19)

L’indicatore mostra quale percentuale di utenti del servizio di Hospice dell’ULSS 2 di

Feltre è residente nel Comune di Santa Giustina. Il servizio comprende l’accoglimento

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di malati terminali in strutture residenziali apposite. L’andamento dell’indicatore è

leggermente in diminuzione, contrariamente all’indicatore relativo all’assistenza

domiciliare (S18). Va ritenuto un punto di debolezza, anche in virtù del fatto che la

struttura della popolazione del Comune di Santa Giustina va progressivamente

invecchiando (vedi indicatore S5) e la rete di sostegno familiare è debole (vedi

indicatore S13), aumentando così la probabilità di una crescente richiesta di tali servizi.

Disponibilità finanziaria procapite della biblioteca (S20)

L’indicatore mette a confronto le disponibilità finanziarie della biblioteca (ovvero i

fondi comunali destinati alle varie attività culturali organizzate dalla biblioteca) con il

numero di residenti del Comune. L’indicatore mostra un progressivo calo negli anni

considerati, sebbene in crescita nell’ultimo anno. Questa diminuzione di disponibilità

finanziaria per le iniziative della biblioteca possono rappresentare un punto di

debolezza, anche se potrebbero essere ricompensate da una crescita di iniziative con

contemporanea riduzione delle spese, in linea quindi con una maggiore efficienza della

Pubblica Amministrazione. La tendenza negativa dell’indicatore dovrebbe quindi

essere compensata da un aumento di iniziative poco costose che permettano di

coinvolgere un maggior numero di cittadini, grazie anche alle nuove possibilità

tecnologiche offerte dai mezzi di comunicazione moderni.

3.3. Opportunità emergenti dal profilo sociale

Densità abitativa (S1)

L’indicatore esprime il rapporto tra numero di residenti ed estensione del territorio. Il

Comune di Santa Giustina registra negli ultimi anni un leggero ma progressivo aumento

della densità abitativa, attestandosi ad un valore più elevato rispetto alla densità

media provinciale. Questo rappresenta senza dubbio un’opportunità positiva per lo

sviluppo del territorio, in quanto testimonia una maggiore capacità del Comune di

Santa Giustina d rispondere ad esigenze dei singoli e della collettività. L’indicatore va

letto insieme ad altri indicatori che caratterizzano il territorio, ed in particolare agli altri

indicatori di tipo demografico come S9, S10, S11 e S12, ma anche insieme ad

informazioni relative al profilo economico del territorio, come la numerosità e varietà

di attività economiche presenti nel Comune di Santa Giustina. Opportune politiche di

sviluppo economico del territorio possono far leva sulla crescita della densità abitativa,

realizzando azioni specifiche che valorizzino questo fattore.

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Indice di ricambio (S7)

Questo indicatore esprime il rapporto tra la popolazione tra 60-64 anni e quella tra 15-

19 anni e ci informa della relazione esistente tra quanti stanno presumibilmente

interrompendo l’attività professionale è quanti contemporaneamente stanno

potenzialmente entrando nel mondo del lavoro. Nel Comune di Santa Giustina, l’indice

di ricambio è superiore ad 1 ma in progressiva diminuzione negli anni: ciò significa che

negli anni si sta registrando un miglioramento, seppur minimo, delle condizioni di

ricambio generazionale nel lavoro. Questo è un importante elemento da tenere in

considerazione nello sviluppo di politiche economiche e sociali del territorio: va

potenziato e valorizzato perché esso può diventare, con le opportune condizioni di

supporto, il volano per la ripresa e lo sviluppo economico sostenibile del Comune di

Santa Giustina.

Percentuale di stranieri residenti (S9)

L’indicatore rappresenta il peso percentuale di residenti stranieri sul totale dei

residenti nel Comune. Questo indicatore risulta in crescita negli ultimi anni, sebbene

negli ultimi 3 anni tale crescita sia rallentata. Il valore complessivo dell’indicatore è

piuttosto contenuto, anche rispetto ai valori medi provinciali e regionali. Esso può

dunque rappresentare un’opportunità strategica di sviluppo per il futuro, purché

sostenuto da politiche locali coerenti, anche in virtù del fatto che il tessuto economico

del Comune di Santa Giustina si presta ad attrarre nuova forza lavoro in diversi settori

produttivi.

Tasso di immigratorietà (S10)

Il tasso di immigratorietà rappresenta il numero di immigrati ogni 1.000 residenti.

L’indicatore negli anni presenta una variazione percentuale in leggera crescita,

attestandosi tuttavia su valori piuttosto contenuti. Come detto per il precedente (S9),

questo elemento può ragionevolmente diventare un’opportunità strategica di sviluppo

se sostenuto da politiche socio-economiche adeguate.

Tasso di emigratorietà (S11)

Il tasso di emigratorietà rappresenta il numero di residenti emigrati ogni 1.000

residenti. La tendenza complessiva registrata negli ultimi anni può dirsi constante e

con valori molto contenuti. Se letto insieme ai precedenti indicatori (S9 e S10), anche

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questo aspetto può ritenersi un’opportunità di miglioramento per lo sviluppo

sostenibile del territorio.

Saldo migratorio (S12)

Il saldo migratorio è dato dalla differenza tra il numero di cittadini nuovi residenti ed il

numero di cittadini non più residenti nel Comune di Santa Giustina. Negli ultimi anni

l’indicatore è in crescita e dimostra un buon “indice di gradimento” della città:

anch’esso, come i precedenti indicatori (S9, S10 e S11), può essere di stimolo per

sviluppare politiche adeguate che valorizzino la tendenza del territorio ad attrarre

nuovi cittadini e nuova forza lavoro.

3.4. Minacce e vincoli emergenti dal profilo sociale

Indice di vecchiaia (S5)

Questo indicatore esprime il rapporto annuo tra la popolazione residente con più di 65

anni e la popolazione residente con età compresa tra 0 e 14 anni. L’indice di vecchiaia

evidenzia quindi il livello di invecchiamento della popolazione ed aiuta a valutare

quanto la popolazione più vecchia incide sulla popolazione più giovane. Per Santa

Giustina il trend di questo indicatore è in progressiva crescita. Ciò dimostra come nella

composizione della popolazione vi sia insita una minaccia a possibili strategie di

sviluppo locale, a maggior ragione se letto insieme al successivo indicatore (S6). In alte

parole, nel progettare lo sviluppo economico del territorio vanno considerate le

progressive necessità della popolazione anziana e le limitate disponibilità della

popolazione giovane.

Indice di dipendenza (S6)

Questo indicatore esprime il rapporto tra la popolazione economicamente non attiva

(ovvero con età compresa tra 0 e 14 anni e con più di 64 anni) e la popolazione

economicamente attiva (ovvero con età compresa tra 15 e 64 anni). L’indice di

dipendenza è conosciuto anche come indice di carico sociale: fornisce una stima di

quante sono complessivamente le persone a carico della popolazione in età lavorativa.

Per il Comune di Santa Giustina l’indice di dipendenza presenta andamento crescente

negli anni: la popolazione anziana (oltre 65 anni) e giovanissima (0-14 anni) è in

aumento rispetto alla popolazione attiva (tra 14 e 64 anni). Questo elemento va tenuto

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Pagina 18 di 46 Comune di Santa Giustina – Analisi SWOT

in considerazione come possibile fattore limitante, anche alla luce dell’aumento

dell’indice di vecchiaia (S5): le politiche di sviluppo locale devono opportunamente

tenere in considerazione questi aspetti e gestirli con efficacia, onde evitare che

compromettano l’efficacia degli interventi.

Indice di struttura della popolazione attiva (S8)

Questo indicatore esprime il rapporto tra la popolazione tra 40-64 anni e quella tra 15-

39 anni e indica se, all’interno della popolazione attiva (ovvero potenzialmente attiva

nel mondo del lavoro), prevale la parte più giovane o la parte più anziana. Per il

Comune di Santa Giustina, l’andamento crescente dell’indice di struttura dimostra che

nel corso degli anni sta assumendo valore preponderante la parte più anziana della

popolazione attiva. Questo al momento può rappresentare anche un punto di forza, in

quanto dimostra che la popolazione attiva è potenzialmente ricca di esperienza.

Tuttavia, in un momento di crisi diffusa come quello attuale, un indice di struttura

crescente può comportare un maggiore carico sociale nel momento in cui il numero

dei posti di lavoro di contrae. Inoltre, negli anni a venire il valore dell’indice di struttura

crescente comporta a sua volta una crescita dell’indice di dipendenza (S6) e dell’indice

di vecchiaia (S5), con evidenti ripercussioni sulle richieste di servizi socio-sanitari da

parte di una popolazione che invecchia.

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3.5. Matrice SWOT del profilo sociale

Punti di Forza

o Indice di natalità o Indice di mortalità o Saldo naturale o Utenti dei Servizi Area Minori o Utenti dei Servizi Area Disabilità o Utenti del Servizio di Assistenza

Domiciliare

Punti di Debolezza

o Composizione media del nucleo familiare

o Utenti dei Servizi Area Dipendenze o Utenti dei Servizi Area Salute

Mentale o Utenti del Servizio di Hospice o Disponibilità finanziaria procapite

della biblioteca

Opportunità

o Densità abitativa o Indice di ricambio o Percentuale di stranieri residenti o Tasso di immigratorietà o Tasso di emigratorietà o Saldo migratorio

Minacce e vincoli

o Indice di vecchiaia o Indice di dipendenza o Indice di struttura della popolazione

attiva

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4 ANALISI SWOT DEL PROFILO AMBIENTALE

In questo paragrafo vengono evidenziati i punti di forza, i punti di debolezza, le

opportunità ed i vincoli relativi al profilo ambientale del Comune di Santa Giustina.

Le valutazioni esposte discendono principalmente dall’analisi dei dati, informazioni ed

indicatori elaborati nel capitolo 7 dell’Analisi Territoriale del Comune di Santa Giustina.

4.1. Punti di forza del profilo ambientale

Consumi di acqua potabile del territorio per abitante (A1)

In riferimento ai consumi procapite di acqua potabile del territorio comunale, il trend

negli anni considerati è in leggera diminuzione. Se si considera la suddivisione dei

consumi per singola tipologia di utenza, tale diminuzione è significativa per i consumi

nel settore agricolo e può essere imputabile sia ad una razionalizzazione negli anni

dell’uso della risorsa acqua, sia alla diminuzione del numero di attività nel medesimo

settore (vedi indicatore E2).

Produzione procapite di rifiuti urbani (A11)

La produzione dei rifiuti urbani procapite ha subito una riduzione del 3,3% nel periodo

considerato (2007-2011), attestandosi su valori inferiori ai 300 kg/anno/abitante. La

variazione tra il 2007 e il 2011 risulta essere pari al -16,29%. Tali risultati sono

particolarmente incoraggianti, a maggior ragione se letti insieme ai successivi

indicatori (A12 e A13) e dimostrano come tutto il territorio nel suo complesso sia

riuscito a ridurre significativamente gli impatti ambientali derivanti dai rifiuti.

Percentuale di raccolta differenziata (A12)

Parallelamente alla diminuzione della produzione procapite di rifiuti urbani, nel

periodo considerato si assiste anche ad un aumento significativo della percentuale di

raccolta differenziata che dal 40% del 2007 è arrivata al 79,6% del 2011. Confrontando

tale valore con quello che rappresenta la media provinciale (pari a 67,7%), si vede

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come il livello raggiunto dal Comune di Santa Giustina sia nettamente superiore,

costituendo oggi un punto di forza nella gestione ambientale locale.

Produzione procapite di rifiuti pericolosi (A13)

La frazione dei rifiuti pericolosi rispetto alla produzione di rifiuti totali per abitante è

solo una piccola parte. Il trend di questo indicatore rispecchia in toto quello di A11, in

quanto si registra una netta diminuzione negli anni considerati anche per esso. La

variazione si attesta del -20% tra la produzione procapite del 2007 e quella del 2011.

4.2. Punti di debolezza del profilo ambientale

Consumi di energia elettrica per dipendente comunale (A6)

Dall’analisi dei consumi di energia elettrica delle strutture comunali per ogni

dipendente comunale si denota un picco importante di consumi nel corso del 2010.

Sebbene si sia registrata una netta diminuzione tra questo anno e il 2011, la tendenza

dell’indicatore nel periodo considerato è di un netto aumento. Si ha infatti una

variazione del 21,58% tra il 2007 e il 2011. Tra le prospettive di sviluppo locale il

Comune di Santa Giustina dovrà senza dubbio considerare una gestione più razionale

dell’energia e un impegno alla progressiva diminuzione dei consumi di energia

elettrica.

Consumi di metano del territorio per abitante (A9)

Anche per l’indicatore relativo ai consumi di metano nel territorio, calcolati per

abitante, si registra una trend che aumenta progressivamente dal 2007 al 2011. Il picco

di consumi che si verifica nel 2010 può essere parzialmente spiegato con l’inverno

particolarmente rigido che si è verificato. Ne sono una conferma i dati relativi alle

medie delle temperature riportate nell’Analisi Territoriale nel paragrafo riguardante il

Clima di Santa Giustina. Un aspetto da tenere in considerazione nella formulazione di

future politiche locali è la gestione più efficiente delle risorse e in particolare la

riduzione dei consumi di metano su tutto il territorio.

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Consumi di metano per punti di riconsegna (A10)

Parallelamente anche i consumi di metano rapportati al numero di punti di riconsegna

si attestano in aumento nel periodo considerato, sebbene la variazione sia più lieve.

Tra il 2007 e il 2011 si registra infatti un aumento dello 0,87%. Analogamente a quanto

detto per il precedente indicatore (A9), le prossime linee di sviluppo del territorio

dovrebbero intervenire per ridurre i consumi di metano in modo diffuso.

4.3. Opportunità emergenti dal profilo ambientale

Emissioni di gas serra delle strutture comunali (A2)

L’indicatore descrive la quantità di gas ad effetto serra, espressa in tonnellate di CO2

equivalente, emessa dalle strutture comunali del Comune di Santa Giustina. Anche per

questo indicatore, che deriva dal prodotto dei consumi di metano di energia elettrica

per appropriati fattori di emissione, si registra un picco nell’anno 2010, sebbene

questa volta l’andamento generale nell’intervallo di tempo considerato sia in leggera

diminuzione. Il trend rispecchia l’andamento dei consumi di metano (A7) nello stesso

periodo di tempo, anch’esso in diminuzione. La capacità del territorio di intervenire

per ridurre questo tipo di impatti ambientali può essere opportunamente valorizzata

con progetti dedicati, in linea con quelle che sono anche le politiche di intervento a

livello europeo.

Consumi di metano per dipendente comunale (A7)

Dall’analisi dei consumi di metano delle strutture comunali per ogni dipendente

comunale si denota un picco importante di consumi nel corso del 2010. Malgrado la

presenza di tale picco, la tendenza generale è di una leggera diminuzione. Si ha infatti

una variazione del -11,23% tra il 2007 e il 2011. Come detto per il precedente

indicatore (A2), questo aspetto costituisce un’opportunità di sviluppo strategico per il

Comune di Santa Giustina, grazie all’implementazione di strumenti che valorizzino

l’impegno finora speso da parte del Comune nel razionalizzare la gestione delle risorse

e ridurre gli impatti ambientali.

Consumi totali di energia per dipendente comunale (A8)

I consumi totali di energia rapportati al numero di dipendenti comunali si attestano in

leggera flessione e rappresentano quindi un’opportunità per il Comune di Santa

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Giustina. Per favorire una gestione più efficace della risorsa energetica è possibile

intervenire attraverso la diffusione delle risorse energetiche rinnovabili, ad esempio

favorendo l’installazione nelle strutture comunali o nel territorio di pannelli solari o

fotovoltaici, oppure con la ristrutturazione degli infissi o altri interventi per migliorare

il rendimento energetico delle strutture. Altre iniziative potrebbero prevedere la

realizzazione di forme di sensibilizzazione rivolte agli imprenditori, alle scuole e a tutta

la cittadinanza in merito a queste tematiche.

Uso del suolo

Un’opportunità per il Comune di Santa Giustina è costituita dall’attuale utilizzazione

del suolo, che, come riportato nel documento di Analisi Territoriale, conta il 51% di

territorio occupato da superfici boscate e semi-naturali. Questo valore intrinseco del

territorio comunale può essere opportunamente valorizzato attraverso degli strumenti

di gestione ambientale o mirati allo sviluppo del turismo sostenibile della zona.

L’ottenimento di un marchio che attesti la gestione virtuosa delle proprie valenze

ambientali potrebbe essere una strada da percorrere.

4.4. Minacce e vincoli emergenti dal profilo ambientale

Emissioni di SO2, NOx e di particolato delle strutture comunali (A3, A4, A5)

Al contrario dell’andamento delle emissioni di gas serra, per le emissioni di SO2, NOx e

di particolato delle strutture comunali si attesta un aumento. La motivazione è da

ricercarsi nel fatto che la produzione di queste tipologie di gas è influenzata dai

consumi di energia elettrica, anch’essi in aumento nello stesso intervallo di tempo

considerato. Questo aspetto che attualmente costituisce un vincolo per il Comune,

potrebbe diventare un’opportunità, se efficacemente gestito attraverso ad esempio

progetti di Carbon Neutrality.

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4.5. Matrice SWOT del profilo ambientale

Punti di Forza

o Consumi di acqua potabile del territorio per abitante

o Produzione procapite di rifiuti urbani

o % raccolta differenziata o Produzione procapite di rifiuti

pericolosi

Punti di Debolezza

o Consumi di metano del territorio per abitante

o Consumi di metano del territorio per punti di riconsegna

o Consumi di energia elettrica per dipendente comunale

Opportunità

o Consumi di metano per dipendente comunale

o Consumi totali di energia per dipendente comunale

o Emissioni di gas serra delle strutture comunali

Minacce e vincoli

o Emissioni di SO2 delle strutture comunali

o Emissioni di NOx delle strutture comunali

o Emissioni di particolato delle strutture comunali

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5 ANALISI SWOT DEL PROFILO ECONOMICO

In questo paragrafo vengono evidenziati i punti di forza, i punti di debolezza, le

opportunità ed i vincoli relativi al profilo economico del Comune di Santa Giustina.

Le valutazioni esposte discendono principalmente dall’analisi dei dati, informazioni ed

indicatori elaborati nel capitolo 8 dell’Analisi Territoriale del Comune di Santa Giustina.

5.1. Punti di forza del profilo economico

Imprese del settore costruzioni ogni 1000 residenti (E6)

L’andamento del settore delle costruzioni negli anni è in aumento. La variazione

percentuale tra il 2002 ed il 2011 è del 9%, con valori del 2011 in linea con quelli

registrati prima della crisi, nel 2007. La buona tenuta dimostrata dal settore anche in

periodi di crisi strutturale può diventare a ragione un punto di forza per pianificare lo

sviluppo economico del territorio nei prossimi anni.

Imprese del settore alberghiero, ristorazione bar ogni 1000 residenti (E9)

Nel Comune di Santa Giustina l’indicatore ha registrato un sostanziale aumento tra il

2002 ed il 2011, con il valore di picco nel 2010. Questo testimonia una buona vivacità

del settore sul territorio, a dispetto del periodo non certo facile dovuto alla

congiuntura economica sfavorevole, che ha ripercussioni di contrazione non soltanto

per le attività economiche ma anche per la capacità di spesa delle famiglie. Il fatto che

questo gruppo di esercizi commerciali abbia mantenuto negli ultimi anni un trend

comunque in crescita dimostra che esso costituisce una buona base per la tenuta

economica del territorio.

Imprese del settore immobiliare ogni 1000 residenti (E10)

Tra il 2002 ed il 2011 l’indicatore ha registrato complessivamente un aumento di oltre

il 14%, nonostante il calo significativo tra il 2005 ed il 2006. Anche tra il 2010 ed il 2011

la variazione percentuale è stata significativa, con un aumento del 12%. A dispetto

della crisi del settore immobiliare, le attività del Comune di Santa Giustina mostrano

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una solidità importante, che unita ai valori positivi del precedente indicatore (E6)

fanno del settore edilizio-immobiliare un punto di forza indiscutibile del territorio.

Servizi alle imprese e alle persone ogni 1000 residenti (E11)

Nel Comune di Santa Giustina sono presenti circa 11 organizzazioni di questo tipo ogni

1.000 residenti e il loro numero è progressivamente aumentato negli ultimi 10 anni. La

variazione percentuale tra il 2002 ed il 2011 è positiva di oltre il 6%. Il valore più alto è

stato registrato nel 2011. Come per i precedenti indicatori (E6, E9, E10), il trend

comunque in crescita di queste attività dimostra che esse costituiscono una buona

base per la tenuta economica del territorio.

5.2. Punti di debolezza del profilo economico

Imprese del settore agricoltura, caccia e pesca ogni 1000 residenti (E2)

L’indicatore esprime il rapporto tra numero di imprese del settore primario presenti

sul territorio di Santa Giustina e numero di residenti. Negli ultimi anni il valore

dell’indicatore a Santa Giustina è andato progressivamente diminuendo, registrando

una variazione percentuale complessiva superiore al 24%. Ciò testimonia una

contrazione rilevante nel settore primario, non semplicemente imputabile al periodo

contingente di crisi economica generale, ma piuttosto legato ad un progressivo

abbandono delle attività di questo settore. Se da una parte si tratta di una tendenza

purtroppo diffusa a livello non solo provinciale e regionale, tuttavia la contrazione

registrata a Santa Giustina è più pesante e richiede interventi di sostegno urgenti ed

efficaci.

Imprese del settore secondario ogni 1000 residenti (E3)

L’indicatore ci informa sul numero di imprese appartenenti al settore secondario

presenti sul territorio di Santa Giustina, rapportandolo al numero di residenti del

territorio stesso. Nell’ultimo decennio il valore dell’indicatore mostra una complessiva

diminuzione, concentratasi tra il 2008 ed il 2011, in corrispondenza alla crisi economica

mondiale. La contrazione del settore è quindi fortemente influenzata dalle difficili

condizioni economiche generali, che rischiano di compromettere la sopravvivenza sul

territorio di più settori economici.

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Imprese del settore terziario ogni 1000 residenti (E4)

La presenza di queste imprese nel Comune di Santa Giustina si può ritenere pressoché

costante nel periodo considerato. I valori più bassi si registrano tra il 2007 e il 2009, gli

anni della crisi economica mondiale, mentre tra il 2010 e il 2011 vi è stato un nuovo

leggero aumento che riporta i valori alla media del periodo. La contrazione delle

imprese in questo settore sembra superata dalla capacità del settore stesso di

resistere alla crisi congiunturale, almeno in questo territorio.

Imprese del settore manifatturiero ogni 1000 residenti (E5)

Anche per quanto riguarda il settore manifatturiero, il numero di imprese ha avuto un

andamento decrescente nell’ultimo decennio, con una riduzione particolarmente

significativa negli ultimi anni. Certamente la crisi economica mondiale ha influito su

questo andamento, ma il trend dimostra che la contrazione era comunque in atto da

alcuni anni.

Imprese del settore commercio all’ingrosso e al dettaglio ogni 1000 residenti (E7)

L’indicatore misura il rapporto tra numero di imprese del commercio all’ingrosso e al

dettaglio e numero di residenti. I valori registrati per il Comune di Santa Giustina

mostrano un andamento pressoché costante o in lieve diminuzione negli anni. A

peggiorare ulteriormente l’analisi va considerato il fatto che la contrazione è da

imputare principalmente al commercio al dettaglio, in linea con una tendenza generale

a livello provinciale, regionale e nazionale.

Imprese del settore trasporto ogni 1000 residenti (E8)

L’indicatore rapporta il numero di imprese del settore dei trasporti e il numero di

residenti. L’indicatore registra negli anni una progressiva diminuzione, con una

riduzione percentuale tra il 2002 ed il 2011 di oltre il 34%, con una la riduzione

percentuale nell’ultimo anno di quasi il 15%. Questo trend, oltre che avere

ripercussioni negative sull’andamento economico del territorio, si traduce anche in

disagi e disservizi al territorio e ai singoli cittadini. Certamente servono politiche di

sostegno mirate per un settore economico che a sua volta è a sostegno dello sviluppo

di altri settori economici.

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5.3. Opportunità emergenti dal profilo economico

Rapporto tra turisti e residenti (E16)

L’indicatore è calcolato rapportando il numero di turisti arrivati in un anno con il

numero di residenti. L’indicatore parte da valori molto contenuti, ma il suo andamento

è in costante crescita nell’intervallo di tempo considerato ed il ritmo di crescita è

piuttosto significativo, superiore al 30%. Questo rappresenta senz’altro un’opportunità

di sviluppo da valorizzare, con opportune politiche di sviluppo locale che puntino a

valorizzare le ricchezze paesaggistiche del territorio, nonché la sua posizione strategica

di vicinanza ad altre località maggiori.

Pressione turistica (E17)

La pressione turistica, data dal rapporto tra le presenze medie giornaliere di turisti e

quelle di residenti nel territorio comunale, registra un andamento stabile nel tempo e

si attesta su valori piuttosto bassi. Come per il precedente indicatore (E16), emergono

opportunità di sviluppo strategico del territorio dal punto di vista turistico, anche in

virtù del fatto che al momento la pressione turistica non è fonte di disagio è può essere

opportunamente potenziata senza creare particolari disagi ai cittadini e al territorio.

Distribuzione delle attività economiche

Analizzando in modo particolareggiato la distribuzione delle attività economiche del

Comune di Santa Giustina nei diversi settori economici, emerge un importante fattore

di potenzialità economica. Le attività economiche presenti a Santa Giustina sono

particolarmente eterogenee e questa eterogeneità è presente nel settore

manifatturiero, nel terziario e nelle attività artigianali, a dimostrazione di un tessuto

economico del territorio piuttosto diversificato. La presenza di un tessuto produttivo

così diversificato fornisce maggiori potenzialità di sviluppo economico e, in momenti

storici di congiunture economiche difficili, consente altresì maggiori garanzie di

sopravvivenza al sistema produttivo locale nel suo complesso, dal momento che il

momentaneo rallentamento di un determinato settore produttivo potrebbe essere

compensato dalla crescita di altri settori. Questo particolare aspetto del Comune di

Santa Giustina deve essere tenuto in considerazione per lo sviluppo di politiche a

supporto del settore economico, al fine di mantenere e se possibile potenziare questa

diversificazione, fonte di ricchezza non soltanto economica ma anche culturale e

sociale.

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5.4. Minacce e vincoli emergenti dal profilo economico

Imprese del territorio ogni 1000 residenti (E1)

L’indicatore osserva il rapporto tra numero di imprese presenti sul territorio di Santa

Giustina e numero di residenti. Negli ultimi 10 anni il numero di imprese ogni 1.000

residenti è leggermente ma progressivamente diminuito, con il valore più basso

registrato nel 2009. Il trend negativo che si registra da ormai 10 anni nella presenza di

imprese sul territorio racconta un tessuto economico in difficoltà, ben oltre la

congiuntura negativa dell’economia globale. A questo malessere generalmente diffuso

è necessario trovare risposte adeguate e tempestive, affinché questa minaccia non

diventi un vero e proprio ostacolo allo sviluppo complessivo del territorio.

Imprese artigiane ogni 1000 residenti (E12)

Tra il 2002 ed il 2011 questo indicatore ha subito una flessione significativa, con un

calo di quasi il 16%. La riduzione più significativa è avvenuta tra il 2006 ed il 2008, in

concomitanza alla crisi economica mondiale. Il trend negativo già raccontato a livello

generale dall’indicatore precedente (E1) assume una connotazione ancora più

preoccupante se ci si concentra sulle imprese artigiane. Per questa tipologia di

imprese, che rappresenta il tessuto economico più peculiare del Veneto e dell’Italia in

genere, sono necessari interventi mirati, affinché quella che oggi si dimostra come una

vera difficoltà del territorio possa ritornare ad essere in breve tempo un’opportunità

strategica di sviluppo.

Imprese artigiane sul totale delle imprese (E13)

La proporzione delle aziende artigiane sul totale delle imprese del territorio del

Comune di Santa Giustina si attesta intorno al 30%, registrando comunque una leggera

flessione nel periodo di tempo considerato. A conferma di quanto osservato per il

precedente indicatore (E12), la crisi in cui versano le imprese artigiane va ben oltre la

difficoltà congiunturale della crisi economica degli ultimi anni. Nel leggere questo

indicatore appare ancor più chiaro come le imprese artigiane abbiano bisogno di

sostegni specifici, con politiche locali mirate.

Percentuale delle imprenditrici artigiane (E14)

L’andamento dell’indicatore negli anni è sostanzialmente costante, con una lieve

flessione nell’ultimo anno e si attesta intorno al 22%. In linea con i ragionamenti fatti

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Pagina 30 di 46 Comune di Santa Giustina – Analisi SWOT

per gli indicatori precedenti (E12 e E13), l’imprenditorialità femminile è ora un anello

debole dello sviluppo economico, ma con opportune politiche di sostegno mirate essa

può in poco tempo essere il motivo di uno sviluppo locale sostenibile.

Percentuale degli imprenditori artigiani sulla popolazione attiva (E15)

Il valore dell’indicatore passa da un 5% del 2002 ad un 4,5% nel 2011, con una

diminuzione del 13%. Il trend in generale registra una diminuzione del numero di

imprenditori. La capacità imprenditoriale di un territorio è un valore da salvaguardare

attentamente, perché è sinonimo di intraprendenza, di saper creare valore e saperlo

distribuire rendendolo disponibile sul territorio come ricchezza diffusa. Senza dubbio le

politiche locali dei prossimi anni dovrebbero sostenere lo spirito imprenditoriale,

indirizzandolo possibilmente verso settori ad elevata innovazione.

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5.5. Matrice SWOT del profilo economico

Punti di Forza

o Imprese del settore costruzioni ogni 1000 residenti

o Imprese del settore alberghiero, ristorazione bar ogni 1000 residenti

o Imprese del settore immobiliare ogni 1000 residenti

o Servizi alle imprese e alle persone ogni 1000 residenti

Punti di Debolezza

o Imprese del settore agricoltura, caccia e pesca ogni 1000 residenti

o Imprese del settore secondario ogni 1000 residenti

o Imprese del settore terziario ogni 1000 residenti

o Imprese del settore manifatturiero ogni 1000 residenti

o Imprese del settore commercio all’ingrosso e al dettaglio ogni 1000 residenti

o Imprese del settore trasporto ogni 1000 residenti

Opportunità

o Rapporto tra turisti e residenti o Pressione turistica o Distribuzione delle attività

economiche

Minacce e vincoli

o Imprese del territorio ogni 1000 residenti

o Imprese artigiane ogni 1000 residenti

o Imprese artigiane sul totale delle imprese

o Percentuale delle imprenditrici artigiane

o Percentuale degli imprenditori artigiani sulla popolazione attiva

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6 CONSIDERAZIONI DERIVANTI DALL’ANALISI SWOT

6.1. Matrice SWOT complessiva

Punti di Forza

S Indice di natalità S Indice di mortalità S Saldo naturale S Utenti dei Servizi Area Minori S Utenti dei Servizi Area Disabilità S Utenti del Servizio di Assistenza Domiciliare A Consumi di acqua potabile del territorio

per abitante A Produzione procapite di rifiuti urbani A % raccolta differenziata A Produzione procapite di rifiuti pericolosi E Imprese del settore costruzioni ogni 1000

residenti E Imprese del settore alberghiero,

ristorazione bar ogni 1000 residenti E Imprese del settore immobiliare ogni 1000

residenti E Servizi alle imprese e alle persone ogni

1000 residenti

Punti di Debolezza

S Composizione media del nucleo familiare S Utenti dei Servizi Area Dipendenze S Utenti dei Servizi Area Salute Mentale S Utenti del Servizio di Hospice S Disponibilità finanziaria procapite della

biblioteca A Consumi di metano del territorio per

abitante A Consumi di metano del territorio per punti

di riconsegna A Consumi di energia elettrica per

dipendente comunale E Imprese del settore agricoltura, caccia e

pesca ogni 1000 residenti E Imprese del settore secondario ogni 1000

residenti E Imprese del settore terziario ogni 1000

residenti E Imprese del settore manifatturiero ogni

1000 residenti E Imprese del settore commercio all’ingrosso

e al dettaglio ogni 1000 residenti E Imprese del settore trasporto ogni 1000

residenti

Opportunità

S Densità abitativa S Indice di ricambio S Percentuale di stranieri residenti S Tasso di immigratorietà S Tasso di emigratorietà S Saldo migratorio A Consumi di metano per dipendente

comunale A Consumi totali di energia per dipendente

comunale A Emissioni di gas serra delle strutture

comunali E Rapporto tra turisti e residenti E Pressione turistica E Distribuzione delle attività economiche

Minacce e vincoli

S Indice di vecchiaia S Indice di dipendenza S Indice di struttura della popolazione attiva A Emissioni di SO2 delle strutture comunali A Emissioni di NOx delle strutture comunali A Emissioni di particolato delle strutture

comunali E Imprese del territorio ogni 1000 residenti E Imprese artigiane ogni 1000 residenti E Imprese artigiane sul totale delle imprese E Percentuale delle imprenditrici artigiane E Percentuale degli imprenditori artigiani

sulla popolazione attiva

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6.2. Considerazioni sui risultati dell’Analisi SWOT del profilo sociale

I punti di forza derivanti dal profilo sociale dell’Analisi SWOT di Santa Giustina sono

principalmente di due tipologie.

Da una parte, si registra un trend positivo per gli indicatori demografici relativi al saldo

naturale (S2, S3 e S4). Dall’altra, va riconosciuto un progressivo aumento nella

soddisfazione dei cittadini relativamente ad alcuni servizi sociali territoriali (S14, S15,

S18).

Parallelamente a questo, i punti di debolezza riguardano principalmente la dimensione

dei nuclei familiari e la disponibilità di alcuni servizi sociali sul territorio.

Molto ridotto e in ulteriore contrazione è il numero medio dei componenti del nucleo

familiare (S13): ciò denota una tendenza sociale che si ripercuote nel tempo in

difficoltà del tessuto familiare di contenere bisogni di assistenza e supporto economico

e sociale nei momenti di difficoltà dei singoli, gravando maggiormente sul servizio

socio-sanitario locale, il quale però è in costante progressiva riduzione per politiche

nazionali volte alla razionalizzazione delle risorse.

In progressiva contrazione sono anche alcuni servizi sociali territoriali (S16, S17 e S19),

che aggravano ulteriormente la situazione economica e sociale di famiglie con

necessità specifiche, come dipendenze, disagi mentali, lungodegenze.

Le opportunità di sviluppo messe in evidenza per il contesto sociale del Comune di

Santa Giustina sono sostanzialmente legate alle caratteristiche demografiche del

territorio.

Il trend segnalato dall’indice di ricambio (S7) suggerisce la possibilità di sviluppare

politiche locali che sappiano valorizzare il progressivo miglioramento delle condizioni

di ricambio generazionale. Al contempo, anche la crescita della densità abitativa (S1)

può essere un’opportunità da sfruttare nella definizione di percorsi di sviluppo locale.

Negli ultimi anni gli indicatori relativi al tasso migratorio (S9, S10 e S11) dimostrano un

buon “indice di gradimento” della città: essi vanno tenuti in considerazione per

sviluppare politiche adeguate che valorizzino la capacità del territorio ad attrarre nuovi

cittadini, che diventano nuova forza lavoro nonché ricchezza socio-culturale per il

territorio.

Per quanto riguarda le minacce e i vincoli derivanti dal contesto sociale del territorio,

gli aspetti da considerare sono sostanzialmente due.

Per il Comune di Santa Giustina, l’andamento crescente dell’indice di vecchiaia,

dell’indice di dipendenza e dell’indice di struttura della popolazione attiva dimostra

che nel corso degli anni sta assumendo valore preponderante la parte più anziana della

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Pagina 34 di 46 Comune di Santa Giustina – Analisi SWOT

popolazione. Questo, in un momento di crisi diffusa come quello attuale, può

comportare un maggiore carico sociale nel momento in cui il numero dei posti di

lavoro di contrae. Inoltre, negli anni a venire è necessario tenere presente che

andranno crescendo le richieste di servizi socio-sanitari da parte di una popolazione

che invecchia.

6.3. Considerazioni sui risultati dell’Analisi SWOT del profilo

ambientale

Dall’Analisi SWOT del profilo ambientale si denota una situazione di moderato

equilibrio, dove la distribuzione nelle quattro categorie della matrice SWOT è

pressoché simmetrica.

Tra i punti di forza troviamo la diminuzione dei consumi della risorsa acqua potabile a

livello territoriale, la produzione procapite di rifiuti sia urbani che pericolosi e

l’aumento sostanziale della percentuale di raccolta differenziata.

Va precisato che la diminuzione dei consumi relativi alla risorsa acqua è certamente

legato anche ad una diminuzione nel territorio delle attività economiche del settore

primario. Di conseguenza, occorre analizzare i trend in un’ottica più ampia, valutando

non solo la diminuzione fine a se stessa ma anche le possibili correlazioni con altri

aspetti.

La diminuzione della produzione procapite dei rifiuti sia urbani che pericolosi

acquisisce maggiore significato se messa in relazione al parallelo e ancor più

importante aumento della percentuale di raccolta differenziata. Essa non solo supera

di più di 10 punti percentuali il valore medio provinciale per il 2011, ma è anche

nettamente superiore al valore limite di legge del D. Lgs 152/2006, che impone a tutti i

Comuni, più precisamente a livello di ATO (Ambiti Territoriali Omogenei), di

raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro il 31 dicembre 2012. L’obiettivo è

stato ampiamente e virtuosamente raggiunto dal Comune di Santa Giustina.

Tra i punti di debolezza emergono l’aumento dei consumi di energia elettrica

imputabili alle strutture e agli impianti comunali. A livello territoriale si registra invece

un aumento dei consumi di metano sia procapite che per punti di riconsegna. Per tutti

gli aspetti legati ai consumi di risorse energetiche è da registrare un aumento

considerevole dei valori per l’anno 2010. In parte questo fenomeno è spiegabile con il

fatto che il 2010 ha avuto un inverno particolarmente rigido.

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Le opportunità ambientali del Comune di Santa Giustina riguardano principalmente

l’ambito energetico. I consumi di energia, intesi come somma di energia elettrica e

metano delle strutture comunali, nel loro complesso fanno registrare una loro

diminuzione nel periodo considerato, come anche la quantità di gas ad effetto serra

emesse dagli impianti di proprietà comunali. Varrebbe la pena valorizzare la gestione

di tali aspetti attraverso gli strumenti messi a disposizione dai Sistemi di Gestione

dell’Energia secondo lo standard internazionale ISO 50001.

È inoltre importante favorire la promozione di iniziative per sensibilizzare ed educare i

cittadini e il territorio in genere, inclusi gli imprenditori e l’Amministrazione locale, in

merito ad argomenti importanti quali la gestione energetica, con la possibile

promozione di fonti energetiche rinnovabili, anche attraverso l’adesione all’iniziativa

europea del Patto dei Sindaci.

Un ulteriore elemento da valorizzare è la risorsa paesaggistico-naturalistica, dal

momento che la maggior parte del suolo è classificata come area boscata e di ambienti

semi-naturali. Una modalità di intervento potrebbe consistere nello sfruttamento di

finanziamenti statali o regionali per creare o potenziare le aree verdi esistenti. Va

quindi presa in considerazione la possibilità di migliorare la gestione del territorio,

avviando progetti di sviluppo del turismo sostenibile. Un'altra alternativa potrebbe

essere quella di implementare un Sistema di Gestione Ambientale Territoriale, che dà

la possibilità alle Amministrazioni comunali di attestare il loro virtuosismo in campo di

gestione delle prestazioni ambientali e di creare maggior visibilità turistica del loro

territorio.

I vincoli e le minacce per il territorio del Comune di Santa Giustina sono rappresentati

dalle emissioni di SO2, NOx e di particolato delle strutture comunali. La quantità di gas

emessi potrebbe essere gestita in modo migliore attraverso opportuni strumenti, come

i progetti di Carbon Neutrality.

6.4. Considerazioni sui risultati dell’Analisi SWOT del profilo

economico

In riferimento all’analisi SWOT del profilo economico si nota in primis un numero

maggiore di punti di debolezza e vincoli rispetto ai punti di forza e di opportunità.

È evidente che per molti settori economici il trend è in diminuzione nel periodo di

tempo considerato e che quindi la situazione del profilo economico del Comune di

Santa Giustina si presenta minacciata, sicuramente in parte dalla crisi economica a

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livello mondiale, ma non solo poiché l’andamento in negativo è precedente all’inizio di

tale crisi.

D’altra parte un’opportunità per le imprese di Santa Giustina è senza dubbio

rappresentata dall’eterogeneità della distribuzione delle attività economiche nei

diversi settori. Non c’è infatti un settore che prevale sugli altri in modo significativo e

questo aspetto garantisce maggiori possibilità di sopravvivenza in momenti di

profonda crisi come l’attuale. Tuttavia la nota negativa è che il trend di diminuzione nel

numero di imprese ha colpito tutti i settori economici in modo diffuso. Dall’analisi del

trend emerge come le attività del settore terziario (costruzioni, immobiliari, servizi alle

imprese e alle persone e settore alberghiero) siano in crescita, a differenza delle

attività del settore primario e di tutto il comparto artigianale. Al contempo, il tasso di

imprenditorialità registra un trend negativo, mentre il tasso di imprenditorialità

femminile nell’ambito dell’artigianato ha un andamento stabile.

Sarebbe quindi auspicabile l’applicazione di politiche locali di supporto e a sostegno

dell’imprenditoria, soprattutto artigiana, che abbiano ricadute positive su più settori

economici, cosicché l’opportunità insita nell’eterogeneità del tessuto economico di

Santa Giustina non vada persa. Una possibile strategia di intervento in questa direzione

potrebbe essere rappresentata dallo sviluppo di un Marchio d’Area Economico.

Gli elementi che possono incidere sullo sviluppo economico del territorio di Santa

Giustina sono anche legati all’ampliamento delle attività del comparto turistico e alla

possibilità di intercettare flussi turistici consolidati e in crescita. A tale proposito risulta

essenziale incentivare tutte le attività di ricettività turistica e di servizi al turista in

genere, così da creare le premesse per l’arrivo dei flussi turistici sul territorio e in

modo tale da creare le condizioni per sfruttare le potenzialità economiche che ne

derivano.

D’altra parte, favorire il movimento turistico deve essere fatto nell’ottica non tanto di

creare destinazioni alternative, ma piuttosto di proporre soluzioni complementari ad

altre iniziative turistiche di maggior respiro. Infatti le proposte da sviluppare sul

territorio di Santa Giustina devono basarsi prevalentemente su una tipologia di

turismo di transito, vista la posizione geografica strategica, rafforzata oltretutto da una

buona rete viaria. Da questi elementi emerge un’ulteriore prospettiva strategica di

sviluppo locale, che investe nelle potenzialità turistiche del territorio e punta a

sviluppare percorsi e pacchetti turistici ad hoc.

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7 POSSIBILI LINEE DI SVILUPPO PER IL COMUNE DI SANTA GIUSTINA

7.1. Adesione al Patto dei Sindaci

Il fenomeno dei Cambiamenti Climatici che interessano il nostro pianeta è riconosciuto

come una delle sfide più grandi che l’umanità abbia mai dovuto affrontare. Anche la

Comunità Europea, particolarmente attenta a questo problema, si è posta obiettivi

ambiziosi come quello di ridurre del 20% le emissioni di questi gas entro il 2020.

Nel 2009 durante la settimana Europea dell’Energia, la Commissione Europea ha dato

vita al Patto dei Sindaci un’importante iniziativa per intervenire sul tema del

Cambiamento Climatico e della sviluppo energetico a livello locale.

Questa iniziativa, che conta oggi l’adesione di oltre 1280 Amministrazioni in tutta

Europa, prevede l’applicazione di strumenti innovativi come il monitoraggio delle

emissioni dei gas serra (quali la CO2) e la definizione di piani d’azione per la

sostenibilità energetica del territorio.

L’obiettivo del Patto dei Sindaci è quello di perseguire una riduzione del 20% delle

emissioni di gas climalteranti intervenendo sui consumi di energia del territorio e sulla

sua capacità di generare energia da fonte rinnovabile. Questa iniziativa, che conta oggi

l’adesione di oltre 2700 Amministrazioni in tutta Europa, prevede l’applicazione di

strumenti innovativi come il monitoraggio delle emissioni climalteranti (quali la CO2) e

la definizione di piani d’azione per la sostenibilità energetica del territorio.

Le Amministrazioni particolarmente sensibili a questa tematica in Europa e in Italia

sono in costante aumento: esse hanno attivato piani di monitoraggio e miglioramento

sul tema dell’energia e delle emissioni di gas serra in atmosfera. Gli interventi delle

Amministrazioni affrontano il tema a 360°: sono presenti impianti per la produzione di

energia da fonti rinnovabili (con particolare riferimento allo sfruttamento della

Biomassa), sono stati avviati interventi per ridurre i consumi degli edifici di proprietà

comunale e dell’illuminazione pubblica inoltre si è provveduto alla stesura di

regolamenti energetici per guidare lo sviluppo del territorio verso una società più

sostenibile e pulita.

Gli interventi già attuati e quelli previsti per il futuro sono il frutto di un accorta

progettazione che si fonda sul monitoraggio e l’analisi continua dei consumi di energia

delle strutture comunali e del territorio.

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L’adesione al progetto prevede che il Comune di Santa Giustina sviluppi una serie di

strumenti previsti dal Patto dei Sindaci ovvero:

l’inventario delle emissioni di gas climalteranti sui consumi di energia;

la stesura del Piano d’Azione per la Sostenibilità Energetica.

L’applicazione dei principi del Patto dei Sindaci può portare numerosi vantaggi in

termini di visibilità dell’Amministrazione e di miglioramento della qualità di vita nel

territorio grazie:

ad interventi mirati su un tema attualmente molto sentito ovvero il

cambiamento climatico;

a relazioni più strette con i cittadini e le associazioni di categoria attraverso

momenti di confronto e condivisione;

alla pianificazione di azioni concrete sul tema dell’energia (Impianti a fonte

rinnovabile, impianti di illuminazione ad alta efficienza etc.) che possono inoltre

generare nel tempo benefici economici per il territorio e l’Amministrazione;

all’accesso a canali privilegiati di finanziamento che l’Unione Europea

periodicamente pubblica in tema di energia.

7.2. Interventi per la gestione sostenibile dell’energia

Un’interessante opportunità di sviluppo strategico per il Comune di Santa Giustina è

quella di dotarsi, anche in risposta alle esigenze emergenti dalle imprese del territorio,

di strumenti di gestione e comunicazione sostenibile dell’energia.

In particolare il Comune di Santa Giustina, una volta definita una Politica Energetica,

può attivare strumenti interni di gestione, controllo e razionalizzazione dei consumi

energetici e delle forniture di servizi a valenza energetica. Tale ottimizzazione

permetterà al Comune di liberare notevoli risorse economiche da poter reindirizzare

verso ulteriori azioni di riqualificazione, innescando così interessanti processi di

miglioramento complessivo dell’efficienza dell’Ente.

Inoltre il Comune di Santa Giustina definendo precisi indirizzi di Politica Energetica, è in

grado di dare concreta attuazione del ruolo esemplare del settore pubblico nel campo

dell’efficienza energetica così come indicato dall’Art.5 della Direttiva 2006/32/CE

contribuendo così allo sviluppo di analoghi processi sul territorio tendenti alla

maggiore qualificazione sia del Sistemi Energetici aziendali che del mercato dei Servizi

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Energetici e di Gestione dell’Energia in un contesto di riduzione dell’inquinamento

urbano e delle emissioni climalteranti.

Il Comune di Santa Giustina, per attuare una gestione sostenibile dell’energia, potrà

utilizzare come standard di riferimento lo standard per la sostenibilità energetica ISO

50001: questa norma contiene i requisiti per poter attuare e mantenere attivo un

sistema di gestione di tutti gli aspetti energetici di un’organizzazione per

l’ottimizzazione dei consumi ed il contenimento dei costi dell’energia. La sua struttura

rispecchia quella degli altri sistemi di gestione, ed in particolare del sistema di gestione

ambientale territoriale: ciò garantisce alla norma la possibilità di integrarsi facilmente

con gli altri modelli di gestione.

Tre potenziali obiettivi di interesse strategico per Il Comune di Santa Giustina saranno:

il piano energetico, uno strumento volontario che mira alla gestione energetica

sostenibile a livello territoriale;

il regolamento energetico comunale, sviluppato in risposta ad una richiesta

specifica cogente del governo italiano, che avrà l’obiettivo di integrare il

regolamento edilizio vigente inserendo la variabile energetica nello sviluppo

edilizio del territorio;

il sistema di gestione dell’energia permetterà al Comune di Santa Giustina di

acquisire piena conoscenza del consumo energetico al proprio interno,

monitorare e ridurre il fabbisogno energetico, monitorare con continuità la

conformità a vincoli legislativi e/o regolamentari cui è sottoposta e assicurare

l’attuazione della politica energetica stabilita, nonché essere in grado di

dimostrare tale conformità a soggetti terzi.

7.3. Progetti per una Carbon Neutrality del territorio

Il fenomeno dei cambiamenti climatici dovuti alle emissioni antropogene dei gas ad

effetto serra (GHG) è al centro del dibattito internazionale ormai da molti anni. Le

conseguenze di questo fenomeno infatti hanno condizionato nel tempo la qualità

dell’ambiente, ma anche l’economia globale e la vita di un numero crescente di

popolazioni. A seguito degli accordi di Kyoto ha inoltre preso vita un vero e proprio

mercato delle quote di emissioni che oggi ha raggiunto dimensioni significative a livello

internazionale.

Negli ultimi anni sono stati pubblicati diversi standard per la gestione delle emissioni

dei gas serra ma non esistono esperienze significative di applicazioni a livello di

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territorio. Partendo da un’analisi degli attuali modelli e standard esistenti, è possibile

sviluppare un progetto che consenta la gestione delle emissioni di gas serra che

intervengono sul territorio di Santa Giustina, al fine di realizzare uno strumento di

supporto per il monitoraggio e la gestione delle emissioni ma anche per la

pianificazione di azioni per l’abbattimento di tali emissioni, così da rendere il territorio

Carbon Neutral (a impatto zero sul cambiamento climatico).

Obiettivo ultimo può quindi essere una gestione integrata degli impatti ambientali sul

cambiamento climatico del territorio comunale, in forza del fatto che tali impatti sono

generati da soggetti economici differenti e, di conseguenza, la loro riduzione può

essere ottenuta soltanto con l’impegno congiunto e complementare di soggetti diversi,

con responsabilità condivise.

Così, l’obiettivo “Local Carbon Neutral” per il Comune di Santa Giustina (ovvero, con

impatto zero sul cambiamento climatico) può essere raggiunto se gli interventi di

riduzione e compensazione sono condivisi tra tutti i soggetti del territorio, secondo

logiche che superano il tradizionale modello di gestione locale di tipo “top down” e si

indirizzano verso forme di governance locale con approccio “bottom up”.

Come punto di riferimento per questa linea di sviluppo si possono tenere in

considerazione diverse metodologie di valenza internazionale:

le linee guida dell’IPCC (2006 IPCC Guidelines for National Greenhouse Gas

Inventories);

la BSI PAS 2060 (PAS 2060:2010 Specification for the demonstration of carbon

neutrality);

lo standard ISO 14064 (ISO 14064-1:2006 Greenhouse gases -- Part 1:

Specification with guidance at the organization level for quantification and

reporting of greenhouse gas emissions and removals).

7.4. Sistema di gestione ambientale territoriale

Per il Comune di Santa Giustina un’opportunità di sviluppo coerente con i risultati

presentati in questo documento è l’applicazione più estesa ed integrata dei modelli di

gestione ambientale secondo gli standard internazionali ed europei applicati al

territorio, quello comunemente denominato Sistema di Gestione Ambientale

Territoriale.

La possibilità di implementare un sistema di gestione ambientale, infatti, prescinde

dalla tipologia e dalle dimensioni dell’organizzazione, fino a consentirne l’adattamento

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a realtà più ampie, che coinvolgano più organizzazioni. Pertanto, nel momento in cui

una organizzazione intesa come soggetto di governo territoriale quale un Comune

decide di adottare un sistema di gestione ambientale in sinergia con i maggiori

stakeholder del territorio, nasce e si realizza un sistema di gestione ambientale

territoriale: in esso, l’amministrazione locale si impegna a collaborare con tutti gli

attori economici e non del territorio per progettare e realizzare azioni di

miglioramento delle condizioni ambientali del territorio.

Decidere di implementare un Sistema di Gestione Ambientale Territoriale significa per

il Comune di Santa Giustina garantire un efficace controllo delle tematiche ambientali,

ponendosi come soggetto che anticipa, influenza e sostiene le politiche territoriali,

garantendo un livello di qualità ambientale misurabile e governabile, nell’ottica del

miglioramento della qualità di vita dei cittadini, nel rispetto del patrimonio naturale del

territorio.

Una gestione territoriale dell’ambiente mira alla riduzione degli impatti ambientali

collegati alle attività/prodotti/servizi presenti su tutto il territorio. La magnitudo degli

effetti positivi per il territorio pertanto sarà tanto più ampia quanti più soggetti

lavorano verso gli stessi obiettivi di miglioramento ambientale. Le ricadute positive

non saranno limitate al singolo territorio ma si potranno estendere anche al di fuori dei

confini territoriali.

Al fine di una gestione ambientale reale dell’area, risulterà fondamentale il contributo

ed il coinvolgimento attivo dei soggetti che operano e vivono il territorio (parti

economiche e sociali). In questo contesto il Comune di Santa Giustina, con il progetto

di Analisi Territoriale e Analisi SWOT e con il sistema di relazioni con le parti

economiche e sociali già avviato, è ad oggi in possesso di una base solida su cui

costruire un sistema di gestione ambientale territoriale efficace.

Gli standard di riferimento per l’attuazione ed il riconoscimento di una gestione e una

comunicazione ambientale strutturata sono:

la norma UNI EN ISO 14001:2004 (di seguito “ISO 14001”), che detta i requisiti

per realizzare e mantenere attivo un sistema di gestione ambientale;

il Regolamento CE 1221/2009 EMAS (di seguito “EMAS”), che detta i requisiti per

lo sviluppo di un sistema di gestione ambientale e per l’adesione al sistema

comunitario di ecogestione ed audit.

La norma ISO 14001 è lo standard internazionale di riferimento per lo sviluppo e la

certificazione di un sistema di gestione ambientale. Lo standard ISO 14001 riprende il

modello concettuale che sta alla base dei più moderni sistemi di gestione, ovvero il

modello “Plan – Do – Check – Act”: di conseguenza, il sistema di gestione ambientale si

realizza e si mantiene efficace nel tempo percorrendo in modo iterativo le fasi di

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pianificazione, attuazione, controllo e miglioramento, che consentono di intervenire

sui processi e sulle attività dell’organizzazione, nell’obiettivo di contribuire in modo

progressivo e continuo alla protezione dell’ambiente e alla riduzione

dell’inquinamento.

EMAS rappresenta il Sistema Comunitario di Ecogestione ed Audit istituito a livello

europeo con il Regolamento (CE) n. 1221/2009 EMAS (Eco Management and Audit

Scheme). Tale documento è stato elaborato dalla Commissione Europea nell’ambito

del programma “per uno sviluppo durevole e sostenibile” e rappresenta uno

strumento di eccellenza a disposizione delle organizzazioni sia private che pubbliche

per perseguire politiche efficaci di sostenibilità ambientale e per comunicare al

mercato i risultati conseguiti.

EMAS permette alle organizzazioni che lo adottano di sviluppare un approccio

sistematico che promuove il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali e

della tutela dell’ambiente; ciò consente alle organizzazioni che lo adottano di ottenere

un riconoscimento di terza parte, la “Registrazione EMAS”, la cui validità e il cui

significato sono riconosciuti in tutti i Paesi Europei.

Il Comune di Santa Giustina, per costruire un sistema di gestione ambientale

territoriale coerente con gli obiettivi e i requisiti degli standard sopracitati, sarà

chiamato a svolgere una serie di azioni, che gli consentiranno di conoscere e gestire

con efficacia tutte le attività sul territorio che hanno potenziale impatto ambientale.

Adottare un sistema di gestione ambientale territoriale per il Comune di Santa Giustina

è una scelta strategica che richiede uno sforzo economico e organizzativo di

dimensioni ragionevoli e che può produrre - anche a breve termine - notevoli vantaggi

per il territorio. Esso infatti permette di:

gestire le problematiche del territorio in maniera integrata sulla base delle reali

esigenze dello stesso, con un approccio bottom up;

pianificare ed attuare le azioni di gestione territoriale in maniera coordinata,

integrando altri strumenti di pianificazione territoriale già esistenti;

migliorare le prestazioni ambientali dei soggetti coinvolti riducendo gli impatti

ambientali associati alle attività prodotti e servizi;

monitorare le prestazioni ambientali delle attività prodotti e servizi del territorio

attuando anche azioni di prevenzione e risposta alle emergenze;

attuare una più efficace comunicazione interna tra i soggetti, pubblici e privati

che operano sul territorio, al fine di raggiungere gli obiettivi di miglioramento

condivisi;

attivare un sistema di comunicazione trasparente con la cittadinanza e con tutte

le parti interessate;

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promuovere il territorio e le sue attività, puntando proprio sulla capacità del

territorio nel attivare un processo sviluppo locale sostenibile.

7.5. Sviluppo delle potenzialità turistiche

Un’altra opportunità di sviluppo evidenziata per Santa Giustina mira al miglioramento

della gestione del territorio e alla valorizzazione delle sue potenzialità turistiche. In

particolare, in virtù del fatto che la gran parte della superficie del territorio è costituita

da aree naturali o seminaturali, emerge come importante linea di sviluppo la

valorizzazione della risorsa paesaggistico-naturalistica.

È possibile investire nella progettazione e promozione delle potenzialità turistiche del

territorio, attraverso la creazione di una serie di pacchetti turistici basati

sull’accoppiamento di elementi che rendono peculiare l’offerta del territorio locale e

che si contraddistinguono per essere proposte di turismo sostenibile.

In particolare, può essere interessante organizzare e promuovere il territorio in

funzione della possibilità dello stesso di proporre alcune soluzioni turistiche non

alternative ma piuttosto integrative a destinazioni turistiche già affermate e di fama

internazionale, come Cortina e il Cadore. La posizione geografica del Comune di Santa

Giustina si presta particolarmente per ricevere visite “in itinere”, anche in virtù della

relativa vicinanza di Belluno e Feltre e del casello autostradale.

Tra le iniziative possibili per uno sviluppo delle potenzialità turistiche del territorio va

presa in considerazione ad esempio la realizzazione di percorsi ciclo-pedonali e ippici

all’interno del territorio, con la possibilità di apprezzare le bellezze naturalistiche e

paesaggistiche.

Di sicuro interesse è la valorizzazione di Santa Giustina all’interno del Parco Nazionale

delle Dolomiti Bellunesi: infatti il 18% della superficie del Comune ricade all’interno del

territorio del Parco. Questa peculiarità può essere valorizzata con lo sviluppo di

pacchetti turistici ad hoc, ancora una volta integrativi delle destinazioni turistiche più

note. La partecipazione al territorio del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, oltre

che rendere particolarmente interessante la proposta turistica, può essere sostenuta

da finanziamenti europei o regionali: in particolare, proprio l’Unione Europea da alcuni

anni dimostra particolare attenzione alla salvaguardia delle arre naturali e mette a

disposizione diverse linee di finanziamento dedicate alla protezione dell’ambiente e

alla biodiversità, come i progetti LEADER, INTERREG, FEASR, PAC, ecc.

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Per la realizzazione di tale tipologia di percorsi diventa necessaria un’efficace attività di

coordinamento tra tutti i soggetti economici e non del territorio: aziende, società di

promozione, consorzi, esercizi commerciali, esercizi turistici, aziende agricole, ecc.

Alla base di questo processo occorre quindi intraprendere le opportune azioni per

coinvolgere tutti gli attori e sottolineare l’importanza anche delle attività e centri

minori per presentare al turista un territorio omogeneo, attraverso la promozione di

eventi minori, coordinandoli con quelli maggiori, in modo da proporre al turista un

pacchetto di opportunità che si completano e si arricchiscono a vicenda. Risulta poi

necessario progettare nuovi eventi, che permettano di mettere in luce anche i centri

minori, inventando nuovi percorsi naturalistici e nuove manifestazioni.

Diventa in secondo luogo fondamentale creare un calendario delle manifestazioni in

modo da pubblicizzare tutti gli eventi che vengono organizzati nel corso dell’anno dal

territorio, per garantire una visibilità e opportunità di sviluppo alle attività di tutte le

associazioni impegnate nel territorio. La presenza di un tessuto associazionistico

impegnato diventa una risorsa che deve necessariamente essere sfruttata per

ottimizzare gli sforzi di promozione turistica del territorio di Santa Giustina.

La creazione di percorsi e attività per la promozione turistica permetterà al Comune di

Santa Giustina, e al territorio in generale di:

aumentare la propria visibilità a livello locale e regionale;

promuovere i prodotti e le attività tipiche del territorio;

costituire un substrato importante per lo sviluppo delle attività ricettive;

richiamare turisti di passaggio nella zona, fornendo loro la possibilità di un

soggiorno più o meno breve a Santa Giustina;

mettere in rete la attività che caratterizzano e qualificano il territorio;

sviluppare il comparto economico nel suo complesso, aumentando i posti di

lavoro e le opportunità di investimento.

7.6. Realizzazione di un Marchio d’Area

Il Marchio d’Area può essere definito come il risultato di un percorso che porta un

determinato territorio a progettare e realizzare una rete di servizi pubblici e privati, tra

loro omogenei, coordinati e complementari, non sovrapponibili e non concorrenziali.

In primo luogo, il Marchio d’Area si riferisce ad una precisa area geografica, che si

identifica per le caratteristiche che la rendono tipica. Tali caratteristiche possono

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essere di tipo ambientale, come ad esempio il paesaggio, la flora, la fauna; ma possono

essere anche di tipo economico, come ad esempio particolari attività agricole e

produzioni agroalimentari o ancora determinate attività industriali o artigianali. Infine,

le caratteristiche che rendono tipico un territorio possono essere di tipo culturale e

sociale, come eventi storici, espressioni artistiche, tradizioni e folklore, abitudini

religiose.

La progettazione di un Marchio d’Area presuppone quindi l’identificazione chiara di

quelle che sono le tipicità del territorio, che diventeranno l’elemento portante del

progetto. È chiaro che, da quanto emerso dall’Analisi Territoriale prima e dall’Analisi

SWOT ora, il territorio del Comune di Santa Giustina presenta diversi elementi che a

ragione possono portare a pensare alla realizzazione di un Marchio d’Area.

A livello operativo, il punto focale nella creazione di un Marchio d’Area è la

progettazione e realizzazione di una rete coordinata ed integrata di tutti i servizi

presenti sul territorio. Questo comporta il coinvolgimento attivo di tutti gli attori

operanti sul territorio e per il territorio e consente di ottimizzare l’offerta di servizi

valorizzando le risorse disponibili e trasmettendo all’esterno un’immagine coerente del

territorio e delle sue tipicità. La creazione di una rete integrata e coordinata di servizi

consente infatti di ottenere importanti vantaggi di gestione locale. Essa favorisce la

comunicazione sul territorio, avvicina le diverse esigenze di sviluppo, promuove la

collaborazione in impegni comuni e condivisi.

Nella realizzazione di una rete integrata di servizi, l’impegno è esteso a tutti gli

stakeholders, ovvero a quanti possono contribuire allo sviluppo di quelle

caratteristiche che definiscono le peculiarità dell’area. In particolare, nella creazione di

un marchio d’area è rilevante l’impegno e la collaborazione di pubblica

amministrazione, associazioni di categoria, imprenditori privati, organizzazioni socio-

culturali, cittadini e quanti usufruiscono del territorio (ivi compresi i turisti).

L’identificazione chiara e completa di tutti gli stakeholder può avvenire partendo da

quelle che sono state identificate come le peculiarità dell’area e riconoscendo quali

soggetti, pubblici e privati, permettono la valorizzazione di tali peculiarità.

Anche in questo senso, il lavoro svolto con l’Analisi Territoriale e con l’Analisi SWOT è

un valido supporto per l’individuazione chiara e completa di tutti gli attori da

coinvolgere nel progetto di realizzazione del Marchio d’Area, mettendo anche in

evidenza il ruolo di ciascun attore nello sviluppo delle potenzialità locali.

La realizzazione del Marchio d’Area si sviluppa attraverso una serie di fasi che

possiamo così riassumere.

In primo luogo, devono essere prese in considerazione le varie situazioni esistenti che

potranno avere un valore da conservare, da tutelare, da promuovere con la creazione

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del Marchio d’Area. Sulla base dell’analisi precedente, è possibile passare alla

costituzione del Marchio d’Area attraverso alcuni passaggi fondamentali.

Il Marchio d’Area va considerato come un processo piuttosto che come un semplice

insieme di iniziative di promozione. Tale approccio, orientato al territorio, può

assumere una rilevanza strategica e definire così il marketing strategico del territorio.

Progettare un Marchio d’Area risponde a diverse motivazioni:

rispondere in modo efficace all’aumento della competizione tra territori,

attrarre nuovi investitori ed alimentare la nascita di nuove attività economiche,

ottimizzare le risorse di cui un territorio dispone,

coordinare gli interventi e pervenire a scelte condivise,

migliorare il benessere e la qualità della vita di chi vive nel territorio,

realizzare una efficace e coordinata promozione territoriale.

In funzione degli obiettivi di gestione e promozione locale, il Marchio d’Area può

quindi diventare:

strumento di promozione turistica, come il Marchio d’Area turistico;

strumento di promozione di prodotti tipici, come il Marchio d’Area

agroalimentare;

strumento di gestione ambientale locale, come il Marchio d’Area ambientale;

strumento di sviluppo locale sostenibile, come il Marchio d’Area economico.

Sulla base degli elementi di forza e delle opportunità di sviluppo messi in evidenza

dall’Analisi SWOT condotta, il Comune di Santa Giustina può puntare a realizzare una

delle tipologie di Marchio d’Area, investendo quindi sullo sviluppo del territorio dal

punto di vista turistico, sulla promozione di prodotti agroalimentari ed

enogastronomici, sull’impegno nella protezione dell’ambiente e delle tipicità

naturalistiche e storiche locali, nonché sullo sviluppo economico sostenibile del

territorio e delle sue attività imprenditoriali.