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INDICE DEL DOCUMENTO
1 INTRODUZIONE .........................................................................................................3
1.1. Cos’è una SWOT Analysis ........................................................................................... 3
1.2. Come si realizza l’Analisi SWOT.................................................................................. 5
1.3. Modalità di utilizzo dell’Analisi SWOT........................................................................ 7
2 CONDUZIONE DELL’ANALISI SWOT DI SANTA GIUSTINA ........................................... 10
2.1. Relazione con l’Analisi Territoriale ...........................................................................10
2.2. Struttura dell’Analisi SWOT di Santa Giustina..........................................................11
3 ANALISI SWOT DEL PROFILO SOCIALE ...................................................................... 12
3.1. Punti di forza del profilo sociale ...............................................................................12
3.2. Punti di debolezza del profilo sociale .......................................................................14
3.3. Opportunità emergenti dal profilo sociale ...............................................................15
3.4. Minacce e vincoli emergenti dal profilo sociale .......................................................17
3.5. Matrice SWOT del profilo sociale .............................................................................19
4 ANALISI SWOT DEL PROFILO AMBIENTALE ............................................................... 20
4.1. Punti di forza del profilo ambientale .......................................................................20
4.2. Punti di debolezza del profilo ambientale ...............................................................21
4.3. Opportunità emergenti dal profilo ambientale .......................................................22
4.4. Minacce e vincoli emergenti dal profilo ambientale ...............................................23
4.5. Matrice SWOT del profilo ambientale .....................................................................24
5 ANALISI SWOT DEL PROFILO ECONOMICO ............................................................... 25
5.1. Punti di forza del profilo economico ........................................................................25
5.2. Punti di debolezza del profilo economico ................................................................26
5.3. Opportunità emergenti dal profilo economico ........................................................28
5.4. Minacce e vincoli emergenti dal profilo economico ................................................29
5.5. Matrice SWOT del profilo economico ......................................................................31
6 CONSIDERAZIONI DERIVANTI DALL’ANALISI SWOT ................................................... 32
6.1. Matrice SWOT complessiva ......................................................................................32
6.2. Considerazioni sui risultati dell’Analisi SWOT del profilo sociale ............................33
6.3. Considerazioni sui risultati dell’Analisi SWOT del profilo ambientale .....................34
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6.4. Considerazioni sui risultati dell’Analisi SWOT del profilo economico ..................... 35
7 POSSIBILI LINEE DI SVILUPPO PER IL COMUNE DI SANTA GIUSTINA .......................... 37
7.1. Adesione al Patto dei Sindaci .................................................................................. 37
7.2. Interventi per la gestione sostenibile dell’energia .................................................. 38
7.3. Progetti per una Carbon Neutrality del territorio ................................................... 39
7.4. Sistema di gestione ambientale territoriale ............................................................ 40
7.5. Sviluppo delle potenzialità turistiche ...................................................................... 43
7.6. Realizzazione di un Marchio d’Area ........................................................................ 44
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1 INTRODUZIONE
1.1. Cos’è una SWOT Analysis
L’Analisi SWOT è una delle metodologie attualmente più diffuse per l’analisi di contesti
economico-territoriali complessi. Si tratta di uno strumento che guida nell’analisi
critica di informazioni differenti e complementari relative ad un determinato contesto
di riferimento e che consente di trarre da tali informazioni delle indicazioni preziose
per la definizione di opportune strategie di sviluppo e/o politiche di intervento.
Il nome corrisponde all’acronimo degli aspetti che l’analisi SWOT va ad esaminare e
quindi a mettere in luce:
Strenghts, ovvero punti di forza;
Weakness, ovvero punti di debolezza;
Opportunities, ovvero opportunità;
Threats, ovvero minacce o vincoli.
L’analisi SWOT si presenta come uno strumento efficace per esaminare le forze e le
debolezze che sono presenti all’interno di un’organizzazione e le minacce e le
opportunità presenti nell’ambiente esterno.
L’analisi SWOT nasce alla fine degli anni ’60 come strumento di supporto alle aziende
per la definizione di opportune strategie di business in contesti caratterizzati da
incertezza e forte competitività. Dato il successo di cui tale metodologia ha riscosso in
ambito industriale, a partire dagli ’80 il suo utilizzo è stato progressivamente esteso
anche a contesti diversi, ed in particolare essa è stata adottata anche nella gestione
locale di un territorio, come strumento di analisi a supporto delle pubbliche
amministrazioni per le scelte politiche ed operative di intervento a livello locale. In
particolare, oggi l’uso di questa tecnica è stato esteso alle diagnosi territoriali e alla
valutazione di piani, programmi e progetti che riguardino la definizione di strategie di
sviluppo locale.
Attraverso l’analisi SWOT è possibile rivelare i punti di forza e i punti di debolezza del
fenomeno oggetto di studio (situazione economica, contesto locale, ecc.), al fine di far
emergere quelli capaci di favorire, ovvero ostacolare o ritardare, il perseguimento degli
obiettivi.
Per condurre una analisi SWOT, è fondamentale che il fenomeno oggetto della
valutazione sia approfonditamente studiato, per poter mettere in luce le
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caratteristiche che lo compongono, le prestazioni relative alle singole caratteristiche, le
relazioni che intercorrono tra le diverse caratteristiche e le loro diverse prestazioni,
nonché le eventuali sinergie tra le caratteristiche proprio in funzione delle loro
interrelazioni. Per tale ragione è necessario conoscere in modo approfondito il tema
specifico in oggetto e, inoltre, è fondamentale anche disporre di informazioni
complementari che permettano di avere un quadro dell’intero contesto all’interno del
quale si trova il tema in oggetto.
Per condurre l’analisi SWOT è necessario osservare in modo approfondito il tema in
oggetto e, partendo da tutte le informazioni e i dati a disposizione, valutare quali sono
gli elementi che contraddistinguono il tema in oggetto come suoi punti di forza ovvero
come suoi punti deboli e individuare le opportunità strategiche possibili ovvero i rischi
e le minacce a tali opportunità.
Più specificamente, nell’analisi SWOT si distinguono fattori endogeni e fattori esogeni.
I fattori endogeni si distinguono in punti di forza e punti di debolezza; i fattori esogeni
in opportunità e rischi. Tra i primi si considerano tutte quelle variabili che fanno parte
integrante del sistema, sulle quali è possibile intervenire per perseguire gli obiettivi.
Tra i secondi, invece, figurano variabili esterne al sistema che però possono
condizionarlo sia positivamente sia negativamente. In quest’ultimo caso non è
possibile intervenire direttamente sul fenomeno ma è opportuno predisporre strutture
di controllo che individuino gli agenti esogeni e ne analizzino l’evoluzione, al fine di
prevenire gli eventi negativi e mettere a profitto quelli positivi.
I punti di forza e di debolezza sono propri del sistema in analisi e sono modificabili
grazie ad opportune politiche di intervento locali; le opportunità e i rischi derivano dal
contesto esterno e non sono quindi modificabili dal contesto locale, se non in modo
indiretto e parziale, in quanto sono fuori dalle sue possibilità di controllo: sono
piuttosto da tenere in considerazione nella formulazione delle politiche di intervento
locali.
I punti di forza (Strenghts) sono componenti endogene o caratteri del sistema
locale, che ne costituiscono la base economica, ambientale e sociale e ne
compongono l’identità socio-culturale: i punti di forza sono quindi gli elementi
interni che mettono in evidenza determinate prospettive di sviluppo.
I punti di debolezza (Weakness) sono componenti endogene o caratteri del
sistema territoriale che rappresentano carenze della sua struttura economica,
ambientale e sociale o, in alternativa, che possono in qualche misura ostacolare
i processi di sviluppo: sono quindi da tenere in considerazione, per risolverli o
comunque limitarli nel definire linee strategiche di sviluppo locale.
Le opportunità (Opportunities) sono circostanze, endogene ma più spesso
esogene, che possono essere colte e valorizzate da appropriate politiche di
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sviluppo locale: esse possono portare a potenziare i punti di forza e/o a ridurre
gli effetti negativi dei punti di debolezza, attivando o rafforzando determinati
processi di sviluppo.
I rischi (Threats) sono circostanze, endogene o più spesso esogene, che mettono
in evidenza determinati limiti di sviluppo del sistema locale: essi devono essere
considerati con attenzione, in quanto potrebbero indebolire i punti di forza,
aggravare i punti di debolezza, impedire di cogliere le opportunità e mettere a
rischio i processi di sviluppo.
L’efficacia dell’analisi SWOT dipende, in modo cruciale, dalla capacità di effettuare una
lettura “incrociata” di tutti i fattori individuati nel momento in cui si definiscono le
politiche. E’ necessario appoggiarsi sui punti di forza e smussare i difetti per
massimizzare le opportunità e ridurre i rischi.
Dunque, lo scopo dell’analisi è quello di mettere in evidenza le opportunità di sviluppo
di un determinato contesto, attraverso la valorizzazione degli elementi di forza e il
contenimento delle debolezze. Questo, mediante l’analisi di scenari alternativi di
sviluppo, consente di rappresentare i principali fattori che possono influenzare il
successo di un piano di sviluppo locale.
L’analisi SWOT consente, perciò, di identificare le principali linee guida strategiche in
relazione ad un obiettivo globale di sviluppo economico o settoriale.
1.2. Come si realizza l’Analisi SWOT
L’analisi SWOT si può realizzare operativamente attraverso lo sviluppo di cinque fasi,
tra loro conseguenti e complementari:
Prima fase: ricognizione del contesto territoriale di riferimento e identificazione
dei principali trend emergenti e delle principali problematiche esistenti;
Seconda fase: identificazione dei fattori, anche solo parzialmente sotto il
controllo del soggetto gestore, che possono agevolare o ostacolare lo sviluppo
(Strenghts and Weakness);
Terza fase: identificazione, all’interno e all’esterno del contesto, delle
opportunità di sviluppo potenziali (Opportunities) e delle minacce da
considerare nella progettazione futura (Threats);
Quarta fase: costruzione della matrice SWOT, che organizza in quattro sezioni le
caratteristiche identificate come punti di forza, punti di debolezza, opportunità
e rischi;
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Quinta fase: classificazione/selezione delle possibili azioni in base alla loro
rilevanza e, di conseguenza, identificazione di quelle azioni (linee guida
strategiche) che risultano potenzialmente più efficaci, in quanto fanno leva sui
punti di forza, riducono i punti di debolezza, massimizzano le opportunità e
minimizzano le minacce.
Il flow chart di figura 1.1 rappresenta le fasi attraverso cui si può realizzare l’analisi
SWOT, mentre la figura 1.2 rappresenta la matrice SWOT, a cui si giunge alla fine
dell’analisi SWOT.
Figura 1.1: Flow chart delle fasi per la realizzazione dell’analisi SWOT
Fasi dell'analisi SWOT Obiettivi Output
Ricognizione del contesto territoriale di
riferimento e identificazione dei principali
trend emergenti e delle principali
problematiche esistenti
Conoscenza analitica del contesto
Identificazione dei fattori, anche solo
parzialmente sotto il controllo del soggetto
gestore, che possono agevolare o
ostacolare lo sviluppo
Individuazione dei punti di forza
(Strenghts) e di debolezza
(Weekness)
Identificazione delle opportunità di
sviluppo potenziali e delle minacce da
considerare nella progettazione futura
Individuazione delle opportunità
(Opportunities) e delle minacce
(Threats)
Costruzione della matrice SWOT, che
organizza in quattro sezioni i punti di forza,
i punti di debolezza, le opportunità e le
minacce
Costruzione della matrice S-W-O-T
Classificazione delle possibili azioni in
base alla loro rilevanza e identificazione
delle linee strategiche potenzialmente più
efficaci
Possibili linee strategiche di sviluppo
Prima fase
Analisi
Seconda fase
S-W
Terza fase
O-T
Quarta fase
Matrice SWOT
Quinta fase
Strategie
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Figura 1.2: La matrice SWOT
Nel condurre l’analisi SWOT, il primo passo è sempre costituito da una chiara ed
inequivocabile identificazione dell’entità oggetto di analisi.
Questa operazione merita grande attenzione. La scarsa chiarezza nell’oggetto porta ad
un’analisi poco coerente, nella quale gli elementi indicati si riferiscono a realtà
differenti. Dopo aver chiarito questi aspetti è possibile affrontare la fase di analisi con
l’individuazione degli elementi da inserire nello schema. A questa fase, segue
l’identificazione, selezione e sintesi degli orientamenti strategici che derivano
dall’analisi.
Gli elementi posti nei quadranti superiori diverranno quelli da valorizzare, sui quali
costruire un percorso di sviluppo (punti di forza) e quelli da modificare, sui quali
intervenire per rimuovere un ostacolo (punti di debolezza). La strategia si orienterà a
cogliere le opportunità date dal contesto per valorizzare o supplire le caratteristiche
intrinseche (opportunità). Allo stesso modo cercherà di limitare l’impatto potenziale
delle minacce esterne, orientandosi a cogliere negli altri tre quadranti i fattori che
possono supportare strategie efficaci e sostenibili (minacce).
1.3. Modalità di utilizzo dell’Analisi SWOT
L’analisi consiste nell’individuare quali siano gli aspetti “propri”, “interni”, materiali e
immateriali caratterizzanti in positivo e in negativo un determinato oggetto di analisi
(comunità, territorio, settore, organizzazione, ecc.) ed evidenziarli nei primi due
quadranti.
STRENGHTS
elenco dei punti di forza
= Fattori di valorizzare
WEAKNESS
elenco dei punti di debolezza
= Limiti e gap da risolvere
OPPORTUNITIES
elenco delle opportunità
= Possibilità di sviluppo esistenti
sul territorio
THREATS
elenco delle minacce
= Rischi da valutare e affrontare
per lo sviluppo
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Nella parte bassa dello spazio andranno invece elencati le forze, le tendenze e i fattori
(esterni all’oggetto di analisi) che possono offrire sostegno ed occasioni di sviluppo
(opportunità) e quelli che potrebbero peggiorare e rendere critica la situazione
esistente o limitare le possibilità future (rischi, minacce).
Le motivazioni per cui si conduce un’analisi SWOT possono essere diverse.
L’utilizzo dell’analisi SWOT è chiaramente raccomandato in fase ex-ante, per
progettare in modo più efficace e funzionale gli interventi di sviluppo locale.
Essa può essere, tuttavia, utilizzata anche in momenti successivi, ad esempio in
itinere durante la realizzazione di un determinato progetto di sviluppo locale, al
fine di verificare se, in relazione agli obiettivi iniziali e ai cambiamenti
intervenuti nel contesto, le linee di azione individuate siano ancora pertinenti,
dando così informazioni preziose per decidere su eventuali modifiche al
programma.
Può essere importante svolgere tale analisi anche in fase ex-post, ovvero alla
conclusione di determinati programmi di intervento locale, con l’obiettivo di
mettere in evidenza i risultati ottenuti grazie alle azioni intraprese.
Anche le modalità di conduzione di un’analisi SWOT possono essere diverse, in
funzione degli obiettivi che guidano nella sua realizzazione.
L’analisi SWOT è generalmente il frutto di un lavoro collettivo di condivisione e
confronto, a cui possono partecipare in modo attivo tutti i soggetti che portano
interessi nel territorio e nelle strategie di sviluppo da formulare.
I casi più diffusi di utilizzo dell’analisi SWOT sono quelli in cui un gruppo di
soggetti anche differenti tra loro sono accomunati dall’interesse
nell’intervenire in una determinata situazione o nel risolvere un determinato
problema. In questi casi, il confronto e la condivisione tra soggetti diversi
possono essere aiutati da un facilitatore, che ha il compito di risolvere eventuali
conflitti e di agevolare lo scambio di informazioni e opinioni nel corso
dell’analisi.
L’analisi SWOT può anche essere frutto ed espressione di una riflessione
individuale o di un piccolo gruppo di analisti, il cui obiettivo è quello di
approfondire le possibilità di sviluppo strategico e le motivazioni di eventuali
difficoltà di sviluppo. Per questo, l’analisi SWOT può servire in particolare a
definire linee strategiche di intervento per migliorare le condizioni economiche
e/o ambientali di un determinato contesto, mettendo a frutto le ricchezze
disponibili e risolvendo le criticità esistenti.
Le finalità per cui si può condurre un’analisi SWOT, sono dunque così riassumibili:
Pianificazione strategica: è l’obiettivo che più comunemente si persegue nel
condurre un’analisi SWOT; a tal fine, l’analisi va condotta ex-ante e può essere
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sia il frutto di un lavoro congiunto di un gruppo di persone che il risultato di un
approfondimento condotto da pochi esperti analisti; i risultati vengono utilizzati
per progettare le linee strategiche di sviluppo più opportune, in forza degli
elementi caratterizzanti il contesto di riferimento.
Condivisione della situazione contingente e delle opportunità di sviluppo: è un
ulteriore obiettivo che può essere perseguito mediante l’analisi SWOT; in
questo senso, l’analisi può essere condotta in modo congiunto da un gruppo di
soggetti, tra loro anche con interessi diversi, e le diverse fasi che portano alla
costruzione della matrice SWOT consentono via via di condividere esperienze
ed opinioni e quindi di conoscere la situazione di partenza e le possibilità di
sviluppo future in modo condiviso; inoltre, grazie alla rappresentazione
schematica mediante la matrice SWOT, è possibile comunicare in modo efficace
e immediato i risultati dell’analisi e condividerne quindi più facilmente i
contenuti.
Verifica dei risultati raggiunti: è un obiettivo che può condurre ad utilizzare
l’analisi SWOT, in particolare quando si ha la necessità di monitorare l’efficacia
di determinati programmi di intervento; in questo caso, l’analisi viene condotta
in itinere oppure ex-post ed ha quindi lo scopo di evidenziare quali risultati
sono stati conseguiti dall’attuazione di determinati interventi di sviluppo; il
vantaggio derivante dall’utilizzo dell’analisi SWOT in questo contesto è
principalmente legato al fatto che attraverso un metodo sistematico, si
possono conoscere in modo chiaro le ricadute positive e negative di
determinate azioni, misurandone gli effetti rispetto alla situazione di partenza.
Comunicazione trasparente di obiettivi e risultati: è un altro possibile obiettivo
nella conduzione dell’analisi SWOT, in particolare nel caso in cui si intenda
trasferire ad un pubblico diversificato una conoscenza diffusa ed anche
puntuale di una determinata situazione e le prospettive di sviluppo possibili,
superando le difficoltà di comunicazione esistenti inevitabilmente in situazioni
complesse e articolate; in particolare, può essere efficace utilizzare l’analisi
SWOT per condividere con i diversi soggetti economici e sociali di un territorio
la situazione in cui il territorio stesso si trova da diversi punti di vista: questo
strumento, grazie alla sua efficacia comunicativa, permette infatti di
approfondire tematiche anche molto articolate e ne facilita la condivisione con
interlocutori differenti. In questo senso, l’analisi SWOT può essere quindi
utilizzata dai soggetti promotori per comunicare ad un pubblico vasto i propri
obiettivi di sviluppo (con un utilizzo in fase ex-ante) ma anche per diffondere i
risultati raggiunti grazie alle politiche perseguite (con un utilizzo in fase ex-
post).
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2 CONDUZIONE DELL’ANALISI SWOT DI SANTA GIUSTINA
2.1. Relazione con l’Analisi Territoriale
In questo documento vengono presentati i risultati dell’analisi SWOT applicata al
territorio del Comune di Santa Giustina. I contenuti di tale analisi discendono dal
documento di Analisi Territoriale di Santa Giustina (che verrà citato come “Analisi
territoriale”), redatto dal Centro Studi Qualità Ambiente dell’Università di Padova in
collaborazione con il Comune di Santa Giustina nel corso del 2012.
Il considerevole numero di informazioni, qualitative e soprattutto quantitative,
contenute nell’Analisi territoriale ha consentito di creare un quadro statico della
situazione sociale, ambientale ed economica del territorio di Santa Giustina. Tale
documento è stato il punto di partenza per fornire una visione d’insieme del contesto
territoriale, basata sulla raccolta di dati oggettivi e necessaria per avere un substrato di
informazioni per individuare le possibili prospettive di sviluppo del territorio di Santa
Giustina.
Nel presente documento le informazioni contenute nell’Analisi territoriale sono state
elaborate in maniera da evidenziare gli elementi che costituiscono i punti di forza
(Strenght), debolezza (Weakness), le opportunità (Opportunities) ed i vincoli e minacce
(Threats) per il territorio di Santa Giustina in una prospettiva dinamica. Le valutazioni
che discendono dai risultati dell’analisi SWOT costituiscono un supporto significativo a
disposizione degli operatori locali, la pubblica amministrazione in primis, ma anche
tutti gli operatori del territorio per una pianificazione strategica delle proprie attività in
una prospettiva di medio termine.
Occorre precisare che la scelta degli elementi da collocare nell’analisi SWOT deriva
dalle informazioni e dati raccolti nell’Analisi territoriale ed è stata integrata con alcune
informazioni raccolte nel corso delle interviste condotte nella prima fase del progetto
presso gli operatori economici, sociali, ambientali. Tale integrazione è stata utile
perché ha consentito di mettere in evidenza elementi che non sarebbe stato altrimenti
possibile desumere dall’analisi dei singoli dati ed informazioni, dal momento che
ciascun operatore conosce in maniera dettagliata il contesto in cui opera ed è in grado
di evidenziare gli elementi che lo caratterizzano. L’analisi SWOT è uno strumento in
grado di relazionare i diversi elementi, creando una visione d’insieme, allo stesso
tempo sintetica e dettagliata della realtà locale.
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In secondo luogo occorre precisare come a livello metodologico uno stesso tema possa
essere affrontato da diversi punti di vista, dal momento che può costituire
un’opportunità se gestito in maniera efficace, ma allo stesso tempo anche una
minaccia se non vengono pianificate le azioni necessarie ad evidenziarne le
potenzialità. Per tale motivo, pur risultando l’analisi SWOT uno strumento di indagine
analitico, si è cercato nel presente documento di non appesantire eccessivamente
l’analisi, cercando di mettere in luce gli elementi più importanti.
2.2. Struttura dell’Analisi SWOT di Santa Giustina
Data la molteplicità e complessità dei dati raccolti ed elaborati nell’Analisi territoriale si
è ritenuto utile prendere in considerazione ed analizzare in maniera distinta il profilo
economico, ambientale e sociale del territorio, elaborando un’analisi SWOT per
ciascun singolo aspetto.
Si è proceduto ad analizzare i dati e le informazioni raccolte nel profilo economico,
sociale ed ambientale dell’Analisi territoriale, riportando i grafici, tabelle e figure
dell’Analisi territoriale seguiti da un commento ai dati. Una volta elaborate le singole
analisi (capitoli 3, 4 e 5) con la realizzazione della matrice SWOT per ciascun aspetto, si
è cercato di collegare i singoli risultati, in modo da ottenere un’analisi in grado di
fornire una visione d’insieme (capitolo 6). Infine si sono enucleate alcune delle
prospettive e strategie di sviluppo futuro possibili e applicabili al territorio di Santa
Giustina (capitolo 7).
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3 ANALISI SWOT DEL PROFILO SOCIALE
In questo paragrafo vengono evidenziati i punti di forza, i punti di debolezza, le
opportunità ed i vincoli relativi al profilo sociale del Comune di Santa Giustina.
Le valutazioni esposte discendono principalmente dall’analisi dei dati, informazioni ed
indicatori elaborati nel capitolo 6 dell’Analisi Territoriale del Comune di Santa Giustina.
3.1. Punti di forza del profilo sociale
Indice di natalità (S2)
Come noto, l’indicatore esprime l’andamento del numero di nuovi nati ogni 100.000
abitanti e deriva da dati e informazioni rese disponibili a livello nazionale dall’ISTAT.
Negli anni il valore dell’indicatore mostra un andamento leggermente oscillatorio,
attestandosi comunque su valori complessivamente in leggero aumento, anche se
sempre molto contenuti ed inferiori ai 10 nuovi nati ogni 1.000 residenti. Questo
rappresenta un punto di forza, in particolare se lo si confronta con il trend nazionale,
che mediamente è in progressiva diminuzione.
Indice di mortalità (S3)
Analogamente al precedente, l’indicatore esprime l’andamento del numero di morti
ogni 100.000 abitanti. Negli anni l’indicatore ha un andamento complessivamente
decrescente e ciò rappresenta un punto di forza, soprattutto se affiancato al
precedente (S2). Va tuttavia segnalato che il trend dell’indicatore è in lieve aumento
negli ultimi 3 anni e ciò potrebbe comportare lo spostamento dell’indicatore da punto
di forza a minaccia.
Saldo naturale (S4)
Il saldo naturale è dato dalla differenza tra il numero di persone nate e morte in un
anno. L’indicatore registra per Santa Giustina sostanzialmente valori negativi e questo
rappresenta una minaccia. Tuttavia, negli anni il trend è in netto miglioramento e per
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questo l’indicatore fa segnalare un punto di forza, anche in virtù dell’andamento
positivo dei precedenti indicatori (S2 e S3).
Utenti dei Servizi Area Minori (S14)
L’indicatore esprime la percentuale di utenti dei servizi dell’area Minori offerti
dall’ULSS 2 di Feltre che sono residenti nel Comune di Santa Giustina. Tali servizi
constano di un consultorio familiare, una comunità che ospita minori e un servizio per
l’età evolutiva. I valori sono in lieve ma costante aumento nel periodo considerato e
ciò rappresenta un punto di forza per il territorio, in quanto dimostra come i servizi
socio-sanitari locali, corrispondenti ad un territorio ben più vasto del Comune, diano
risposta alle necessità di servizio specifiche del Comune di Santa Giustina.
Utenti dei Servizi Area Disabilità (S15)
L’indicatore misura quale percentuale di utenti dei servizi dell’area Disabilità offerti
dall’ULSS 2 di Feltre è residente nel Comune di Santa Giustina. I servizi dell’area
Disabilità dell’ULSS 2 constano sia di centri diurni che di comunità alloggio. La tendenza
di questo indicatore è complessivamente in leggero aumento, testimoniando come il
precedente (S14) la capacità di Santa Giustina di trovare maggiori risposte alle proprie
necessità di servizio socio-sanitario nella propria ULSS di riferimento.
Utenti del Servizio di Assistenza Domiciliare (S18)
L’indicatore mostra quale percentuale di utenti usufruiscono del servizio di assistenza
domiciliare offerto dall’ULSS 2 di Feltre sono residenti nel Comune di Santa Giustina.
L’indicatore ha un andamento progressivamente crescente nel periodo considerato e,
insieme ai precedenti indicatori (S14 e S15) dimostra come alcuni servizi socio-sanitari
dell’ULSS di riferimento riescano a soddisfare progressivamente in modo migliore le
necessità dei residenti nel Comune di Santa Giustina. Questo elemento è un punto di
forza anche in virtù del un progressivo aumento del numero di persone anziane (vedi
S5) e quindi potenzialmente bisognose di questo tipo di assistenza.
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3.2. Punti di debolezza del profilo sociale
Composizione media del nucleo familiare (S13)
Nel Comune di Santa Giustina la dimensione media dei nuclei familiari è in progressiva
costante diminuzione e si attesta negli ultimi 3 anni attorno ai 2,34 componenti. Si
tratta di un valore decisamente molto basso, che diventa punto di debolezza in termini
complessivi perché comporta una minore capacità della società di favorire la creazione
di nuclei familiari numerosi. Analizzando questo aspetto insieme ad altri che
caratterizzano il Comune di Santa Giustina, come l’indice di dipendenza e l’indice di
struttura attiva della popolazione, emerge un quadro di debolezza, per un tessuto
sociale progressivamente più bisognoso di servizi socio-sanitari e con un potenziale
sostegno familiare sempre più limitato.
Utenti dei Servizi Area Dipendenze (S16)
L’indicatore misura qual è la percentuale di utenti dei servizi dell’area Dipendenze
offerti dall’ULSS 2 di Feltre che sono residenti nel Comune di Santa Giustina. Tali servizi
comprendono un servizio per le tossicodipendenze e una rete di comunità
terapeutiche. L’indicatore ha un andamento in leggera costante diminuzione,
testimoniando un potenziale elemento di debolezza: la disponibilità di questo tipo di
servizi è ridotta per i residenti del Comune di Santa Giustina. Questo potrebbe
diventare una minaccia senza politiche attente di prevenzione volte ad evitare
l’aumento della richiesta di tali servizi.
Utenti dei Servizi Area Salute Mentale (S17)
L’indicatore rappresenta in quale percentuale gli utenti che usufruiscono dei servizi
dell’area Salute mentale offerti dall’ULSS 2 di Feltre sono residenti nel Comune di
Santa Giustina. I servizi constano di centri di salute mentale, comunità terapeutiche
residenziali protette e comunità alloggio. L’indicatore ha un andamento
progressivamente decrescente nel periodo considerato. Come per il precedente
indicatore (S16), ciò potrebbe diventare una minaccia se non vengono promosse
iniziative di prevenzione volte ad evitare l’aumento della richiesta di tali servizi.
Utenti del Servizio di Hospice (S19)
L’indicatore mostra quale percentuale di utenti del servizio di Hospice dell’ULSS 2 di
Feltre è residente nel Comune di Santa Giustina. Il servizio comprende l’accoglimento
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di malati terminali in strutture residenziali apposite. L’andamento dell’indicatore è
leggermente in diminuzione, contrariamente all’indicatore relativo all’assistenza
domiciliare (S18). Va ritenuto un punto di debolezza, anche in virtù del fatto che la
struttura della popolazione del Comune di Santa Giustina va progressivamente
invecchiando (vedi indicatore S5) e la rete di sostegno familiare è debole (vedi
indicatore S13), aumentando così la probabilità di una crescente richiesta di tali servizi.
Disponibilità finanziaria procapite della biblioteca (S20)
L’indicatore mette a confronto le disponibilità finanziarie della biblioteca (ovvero i
fondi comunali destinati alle varie attività culturali organizzate dalla biblioteca) con il
numero di residenti del Comune. L’indicatore mostra un progressivo calo negli anni
considerati, sebbene in crescita nell’ultimo anno. Questa diminuzione di disponibilità
finanziaria per le iniziative della biblioteca possono rappresentare un punto di
debolezza, anche se potrebbero essere ricompensate da una crescita di iniziative con
contemporanea riduzione delle spese, in linea quindi con una maggiore efficienza della
Pubblica Amministrazione. La tendenza negativa dell’indicatore dovrebbe quindi
essere compensata da un aumento di iniziative poco costose che permettano di
coinvolgere un maggior numero di cittadini, grazie anche alle nuove possibilità
tecnologiche offerte dai mezzi di comunicazione moderni.
3.3. Opportunità emergenti dal profilo sociale
Densità abitativa (S1)
L’indicatore esprime il rapporto tra numero di residenti ed estensione del territorio. Il
Comune di Santa Giustina registra negli ultimi anni un leggero ma progressivo aumento
della densità abitativa, attestandosi ad un valore più elevato rispetto alla densità
media provinciale. Questo rappresenta senza dubbio un’opportunità positiva per lo
sviluppo del territorio, in quanto testimonia una maggiore capacità del Comune di
Santa Giustina d rispondere ad esigenze dei singoli e della collettività. L’indicatore va
letto insieme ad altri indicatori che caratterizzano il territorio, ed in particolare agli altri
indicatori di tipo demografico come S9, S10, S11 e S12, ma anche insieme ad
informazioni relative al profilo economico del territorio, come la numerosità e varietà
di attività economiche presenti nel Comune di Santa Giustina. Opportune politiche di
sviluppo economico del territorio possono far leva sulla crescita della densità abitativa,
realizzando azioni specifiche che valorizzino questo fattore.
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Indice di ricambio (S7)
Questo indicatore esprime il rapporto tra la popolazione tra 60-64 anni e quella tra 15-
19 anni e ci informa della relazione esistente tra quanti stanno presumibilmente
interrompendo l’attività professionale è quanti contemporaneamente stanno
potenzialmente entrando nel mondo del lavoro. Nel Comune di Santa Giustina, l’indice
di ricambio è superiore ad 1 ma in progressiva diminuzione negli anni: ciò significa che
negli anni si sta registrando un miglioramento, seppur minimo, delle condizioni di
ricambio generazionale nel lavoro. Questo è un importante elemento da tenere in
considerazione nello sviluppo di politiche economiche e sociali del territorio: va
potenziato e valorizzato perché esso può diventare, con le opportune condizioni di
supporto, il volano per la ripresa e lo sviluppo economico sostenibile del Comune di
Santa Giustina.
Percentuale di stranieri residenti (S9)
L’indicatore rappresenta il peso percentuale di residenti stranieri sul totale dei
residenti nel Comune. Questo indicatore risulta in crescita negli ultimi anni, sebbene
negli ultimi 3 anni tale crescita sia rallentata. Il valore complessivo dell’indicatore è
piuttosto contenuto, anche rispetto ai valori medi provinciali e regionali. Esso può
dunque rappresentare un’opportunità strategica di sviluppo per il futuro, purché
sostenuto da politiche locali coerenti, anche in virtù del fatto che il tessuto economico
del Comune di Santa Giustina si presta ad attrarre nuova forza lavoro in diversi settori
produttivi.
Tasso di immigratorietà (S10)
Il tasso di immigratorietà rappresenta il numero di immigrati ogni 1.000 residenti.
L’indicatore negli anni presenta una variazione percentuale in leggera crescita,
attestandosi tuttavia su valori piuttosto contenuti. Come detto per il precedente (S9),
questo elemento può ragionevolmente diventare un’opportunità strategica di sviluppo
se sostenuto da politiche socio-economiche adeguate.
Tasso di emigratorietà (S11)
Il tasso di emigratorietà rappresenta il numero di residenti emigrati ogni 1.000
residenti. La tendenza complessiva registrata negli ultimi anni può dirsi constante e
con valori molto contenuti. Se letto insieme ai precedenti indicatori (S9 e S10), anche
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questo aspetto può ritenersi un’opportunità di miglioramento per lo sviluppo
sostenibile del territorio.
Saldo migratorio (S12)
Il saldo migratorio è dato dalla differenza tra il numero di cittadini nuovi residenti ed il
numero di cittadini non più residenti nel Comune di Santa Giustina. Negli ultimi anni
l’indicatore è in crescita e dimostra un buon “indice di gradimento” della città:
anch’esso, come i precedenti indicatori (S9, S10 e S11), può essere di stimolo per
sviluppare politiche adeguate che valorizzino la tendenza del territorio ad attrarre
nuovi cittadini e nuova forza lavoro.
3.4. Minacce e vincoli emergenti dal profilo sociale
Indice di vecchiaia (S5)
Questo indicatore esprime il rapporto annuo tra la popolazione residente con più di 65
anni e la popolazione residente con età compresa tra 0 e 14 anni. L’indice di vecchiaia
evidenzia quindi il livello di invecchiamento della popolazione ed aiuta a valutare
quanto la popolazione più vecchia incide sulla popolazione più giovane. Per Santa
Giustina il trend di questo indicatore è in progressiva crescita. Ciò dimostra come nella
composizione della popolazione vi sia insita una minaccia a possibili strategie di
sviluppo locale, a maggior ragione se letto insieme al successivo indicatore (S6). In alte
parole, nel progettare lo sviluppo economico del territorio vanno considerate le
progressive necessità della popolazione anziana e le limitate disponibilità della
popolazione giovane.
Indice di dipendenza (S6)
Questo indicatore esprime il rapporto tra la popolazione economicamente non attiva
(ovvero con età compresa tra 0 e 14 anni e con più di 64 anni) e la popolazione
economicamente attiva (ovvero con età compresa tra 15 e 64 anni). L’indice di
dipendenza è conosciuto anche come indice di carico sociale: fornisce una stima di
quante sono complessivamente le persone a carico della popolazione in età lavorativa.
Per il Comune di Santa Giustina l’indice di dipendenza presenta andamento crescente
negli anni: la popolazione anziana (oltre 65 anni) e giovanissima (0-14 anni) è in
aumento rispetto alla popolazione attiva (tra 14 e 64 anni). Questo elemento va tenuto
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in considerazione come possibile fattore limitante, anche alla luce dell’aumento
dell’indice di vecchiaia (S5): le politiche di sviluppo locale devono opportunamente
tenere in considerazione questi aspetti e gestirli con efficacia, onde evitare che
compromettano l’efficacia degli interventi.
Indice di struttura della popolazione attiva (S8)
Questo indicatore esprime il rapporto tra la popolazione tra 40-64 anni e quella tra 15-
39 anni e indica se, all’interno della popolazione attiva (ovvero potenzialmente attiva
nel mondo del lavoro), prevale la parte più giovane o la parte più anziana. Per il
Comune di Santa Giustina, l’andamento crescente dell’indice di struttura dimostra che
nel corso degli anni sta assumendo valore preponderante la parte più anziana della
popolazione attiva. Questo al momento può rappresentare anche un punto di forza, in
quanto dimostra che la popolazione attiva è potenzialmente ricca di esperienza.
Tuttavia, in un momento di crisi diffusa come quello attuale, un indice di struttura
crescente può comportare un maggiore carico sociale nel momento in cui il numero
dei posti di lavoro di contrae. Inoltre, negli anni a venire il valore dell’indice di struttura
crescente comporta a sua volta una crescita dell’indice di dipendenza (S6) e dell’indice
di vecchiaia (S5), con evidenti ripercussioni sulle richieste di servizi socio-sanitari da
parte di una popolazione che invecchia.
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3.5. Matrice SWOT del profilo sociale
Punti di Forza
o Indice di natalità o Indice di mortalità o Saldo naturale o Utenti dei Servizi Area Minori o Utenti dei Servizi Area Disabilità o Utenti del Servizio di Assistenza
Domiciliare
Punti di Debolezza
o Composizione media del nucleo familiare
o Utenti dei Servizi Area Dipendenze o Utenti dei Servizi Area Salute
Mentale o Utenti del Servizio di Hospice o Disponibilità finanziaria procapite
della biblioteca
Opportunità
o Densità abitativa o Indice di ricambio o Percentuale di stranieri residenti o Tasso di immigratorietà o Tasso di emigratorietà o Saldo migratorio
Minacce e vincoli
o Indice di vecchiaia o Indice di dipendenza o Indice di struttura della popolazione
attiva
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4 ANALISI SWOT DEL PROFILO AMBIENTALE
In questo paragrafo vengono evidenziati i punti di forza, i punti di debolezza, le
opportunità ed i vincoli relativi al profilo ambientale del Comune di Santa Giustina.
Le valutazioni esposte discendono principalmente dall’analisi dei dati, informazioni ed
indicatori elaborati nel capitolo 7 dell’Analisi Territoriale del Comune di Santa Giustina.
4.1. Punti di forza del profilo ambientale
Consumi di acqua potabile del territorio per abitante (A1)
In riferimento ai consumi procapite di acqua potabile del territorio comunale, il trend
negli anni considerati è in leggera diminuzione. Se si considera la suddivisione dei
consumi per singola tipologia di utenza, tale diminuzione è significativa per i consumi
nel settore agricolo e può essere imputabile sia ad una razionalizzazione negli anni
dell’uso della risorsa acqua, sia alla diminuzione del numero di attività nel medesimo
settore (vedi indicatore E2).
Produzione procapite di rifiuti urbani (A11)
La produzione dei rifiuti urbani procapite ha subito una riduzione del 3,3% nel periodo
considerato (2007-2011), attestandosi su valori inferiori ai 300 kg/anno/abitante. La
variazione tra il 2007 e il 2011 risulta essere pari al -16,29%. Tali risultati sono
particolarmente incoraggianti, a maggior ragione se letti insieme ai successivi
indicatori (A12 e A13) e dimostrano come tutto il territorio nel suo complesso sia
riuscito a ridurre significativamente gli impatti ambientali derivanti dai rifiuti.
Percentuale di raccolta differenziata (A12)
Parallelamente alla diminuzione della produzione procapite di rifiuti urbani, nel
periodo considerato si assiste anche ad un aumento significativo della percentuale di
raccolta differenziata che dal 40% del 2007 è arrivata al 79,6% del 2011. Confrontando
tale valore con quello che rappresenta la media provinciale (pari a 67,7%), si vede
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come il livello raggiunto dal Comune di Santa Giustina sia nettamente superiore,
costituendo oggi un punto di forza nella gestione ambientale locale.
Produzione procapite di rifiuti pericolosi (A13)
La frazione dei rifiuti pericolosi rispetto alla produzione di rifiuti totali per abitante è
solo una piccola parte. Il trend di questo indicatore rispecchia in toto quello di A11, in
quanto si registra una netta diminuzione negli anni considerati anche per esso. La
variazione si attesta del -20% tra la produzione procapite del 2007 e quella del 2011.
4.2. Punti di debolezza del profilo ambientale
Consumi di energia elettrica per dipendente comunale (A6)
Dall’analisi dei consumi di energia elettrica delle strutture comunali per ogni
dipendente comunale si denota un picco importante di consumi nel corso del 2010.
Sebbene si sia registrata una netta diminuzione tra questo anno e il 2011, la tendenza
dell’indicatore nel periodo considerato è di un netto aumento. Si ha infatti una
variazione del 21,58% tra il 2007 e il 2011. Tra le prospettive di sviluppo locale il
Comune di Santa Giustina dovrà senza dubbio considerare una gestione più razionale
dell’energia e un impegno alla progressiva diminuzione dei consumi di energia
elettrica.
Consumi di metano del territorio per abitante (A9)
Anche per l’indicatore relativo ai consumi di metano nel territorio, calcolati per
abitante, si registra una trend che aumenta progressivamente dal 2007 al 2011. Il picco
di consumi che si verifica nel 2010 può essere parzialmente spiegato con l’inverno
particolarmente rigido che si è verificato. Ne sono una conferma i dati relativi alle
medie delle temperature riportate nell’Analisi Territoriale nel paragrafo riguardante il
Clima di Santa Giustina. Un aspetto da tenere in considerazione nella formulazione di
future politiche locali è la gestione più efficiente delle risorse e in particolare la
riduzione dei consumi di metano su tutto il territorio.
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Consumi di metano per punti di riconsegna (A10)
Parallelamente anche i consumi di metano rapportati al numero di punti di riconsegna
si attestano in aumento nel periodo considerato, sebbene la variazione sia più lieve.
Tra il 2007 e il 2011 si registra infatti un aumento dello 0,87%. Analogamente a quanto
detto per il precedente indicatore (A9), le prossime linee di sviluppo del territorio
dovrebbero intervenire per ridurre i consumi di metano in modo diffuso.
4.3. Opportunità emergenti dal profilo ambientale
Emissioni di gas serra delle strutture comunali (A2)
L’indicatore descrive la quantità di gas ad effetto serra, espressa in tonnellate di CO2
equivalente, emessa dalle strutture comunali del Comune di Santa Giustina. Anche per
questo indicatore, che deriva dal prodotto dei consumi di metano di energia elettrica
per appropriati fattori di emissione, si registra un picco nell’anno 2010, sebbene
questa volta l’andamento generale nell’intervallo di tempo considerato sia in leggera
diminuzione. Il trend rispecchia l’andamento dei consumi di metano (A7) nello stesso
periodo di tempo, anch’esso in diminuzione. La capacità del territorio di intervenire
per ridurre questo tipo di impatti ambientali può essere opportunamente valorizzata
con progetti dedicati, in linea con quelle che sono anche le politiche di intervento a
livello europeo.
Consumi di metano per dipendente comunale (A7)
Dall’analisi dei consumi di metano delle strutture comunali per ogni dipendente
comunale si denota un picco importante di consumi nel corso del 2010. Malgrado la
presenza di tale picco, la tendenza generale è di una leggera diminuzione. Si ha infatti
una variazione del -11,23% tra il 2007 e il 2011. Come detto per il precedente
indicatore (A2), questo aspetto costituisce un’opportunità di sviluppo strategico per il
Comune di Santa Giustina, grazie all’implementazione di strumenti che valorizzino
l’impegno finora speso da parte del Comune nel razionalizzare la gestione delle risorse
e ridurre gli impatti ambientali.
Consumi totali di energia per dipendente comunale (A8)
I consumi totali di energia rapportati al numero di dipendenti comunali si attestano in
leggera flessione e rappresentano quindi un’opportunità per il Comune di Santa
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Giustina. Per favorire una gestione più efficace della risorsa energetica è possibile
intervenire attraverso la diffusione delle risorse energetiche rinnovabili, ad esempio
favorendo l’installazione nelle strutture comunali o nel territorio di pannelli solari o
fotovoltaici, oppure con la ristrutturazione degli infissi o altri interventi per migliorare
il rendimento energetico delle strutture. Altre iniziative potrebbero prevedere la
realizzazione di forme di sensibilizzazione rivolte agli imprenditori, alle scuole e a tutta
la cittadinanza in merito a queste tematiche.
Uso del suolo
Un’opportunità per il Comune di Santa Giustina è costituita dall’attuale utilizzazione
del suolo, che, come riportato nel documento di Analisi Territoriale, conta il 51% di
territorio occupato da superfici boscate e semi-naturali. Questo valore intrinseco del
territorio comunale può essere opportunamente valorizzato attraverso degli strumenti
di gestione ambientale o mirati allo sviluppo del turismo sostenibile della zona.
L’ottenimento di un marchio che attesti la gestione virtuosa delle proprie valenze
ambientali potrebbe essere una strada da percorrere.
4.4. Minacce e vincoli emergenti dal profilo ambientale
Emissioni di SO2, NOx e di particolato delle strutture comunali (A3, A4, A5)
Al contrario dell’andamento delle emissioni di gas serra, per le emissioni di SO2, NOx e
di particolato delle strutture comunali si attesta un aumento. La motivazione è da
ricercarsi nel fatto che la produzione di queste tipologie di gas è influenzata dai
consumi di energia elettrica, anch’essi in aumento nello stesso intervallo di tempo
considerato. Questo aspetto che attualmente costituisce un vincolo per il Comune,
potrebbe diventare un’opportunità, se efficacemente gestito attraverso ad esempio
progetti di Carbon Neutrality.
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4.5. Matrice SWOT del profilo ambientale
Punti di Forza
o Consumi di acqua potabile del territorio per abitante
o Produzione procapite di rifiuti urbani
o % raccolta differenziata o Produzione procapite di rifiuti
pericolosi
Punti di Debolezza
o Consumi di metano del territorio per abitante
o Consumi di metano del territorio per punti di riconsegna
o Consumi di energia elettrica per dipendente comunale
Opportunità
o Consumi di metano per dipendente comunale
o Consumi totali di energia per dipendente comunale
o Emissioni di gas serra delle strutture comunali
Minacce e vincoli
o Emissioni di SO2 delle strutture comunali
o Emissioni di NOx delle strutture comunali
o Emissioni di particolato delle strutture comunali
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5 ANALISI SWOT DEL PROFILO ECONOMICO
In questo paragrafo vengono evidenziati i punti di forza, i punti di debolezza, le
opportunità ed i vincoli relativi al profilo economico del Comune di Santa Giustina.
Le valutazioni esposte discendono principalmente dall’analisi dei dati, informazioni ed
indicatori elaborati nel capitolo 8 dell’Analisi Territoriale del Comune di Santa Giustina.
5.1. Punti di forza del profilo economico
Imprese del settore costruzioni ogni 1000 residenti (E6)
L’andamento del settore delle costruzioni negli anni è in aumento. La variazione
percentuale tra il 2002 ed il 2011 è del 9%, con valori del 2011 in linea con quelli
registrati prima della crisi, nel 2007. La buona tenuta dimostrata dal settore anche in
periodi di crisi strutturale può diventare a ragione un punto di forza per pianificare lo
sviluppo economico del territorio nei prossimi anni.
Imprese del settore alberghiero, ristorazione bar ogni 1000 residenti (E9)
Nel Comune di Santa Giustina l’indicatore ha registrato un sostanziale aumento tra il
2002 ed il 2011, con il valore di picco nel 2010. Questo testimonia una buona vivacità
del settore sul territorio, a dispetto del periodo non certo facile dovuto alla
congiuntura economica sfavorevole, che ha ripercussioni di contrazione non soltanto
per le attività economiche ma anche per la capacità di spesa delle famiglie. Il fatto che
questo gruppo di esercizi commerciali abbia mantenuto negli ultimi anni un trend
comunque in crescita dimostra che esso costituisce una buona base per la tenuta
economica del territorio.
Imprese del settore immobiliare ogni 1000 residenti (E10)
Tra il 2002 ed il 2011 l’indicatore ha registrato complessivamente un aumento di oltre
il 14%, nonostante il calo significativo tra il 2005 ed il 2006. Anche tra il 2010 ed il 2011
la variazione percentuale è stata significativa, con un aumento del 12%. A dispetto
della crisi del settore immobiliare, le attività del Comune di Santa Giustina mostrano
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una solidità importante, che unita ai valori positivi del precedente indicatore (E6)
fanno del settore edilizio-immobiliare un punto di forza indiscutibile del territorio.
Servizi alle imprese e alle persone ogni 1000 residenti (E11)
Nel Comune di Santa Giustina sono presenti circa 11 organizzazioni di questo tipo ogni
1.000 residenti e il loro numero è progressivamente aumentato negli ultimi 10 anni. La
variazione percentuale tra il 2002 ed il 2011 è positiva di oltre il 6%. Il valore più alto è
stato registrato nel 2011. Come per i precedenti indicatori (E6, E9, E10), il trend
comunque in crescita di queste attività dimostra che esse costituiscono una buona
base per la tenuta economica del territorio.
5.2. Punti di debolezza del profilo economico
Imprese del settore agricoltura, caccia e pesca ogni 1000 residenti (E2)
L’indicatore esprime il rapporto tra numero di imprese del settore primario presenti
sul territorio di Santa Giustina e numero di residenti. Negli ultimi anni il valore
dell’indicatore a Santa Giustina è andato progressivamente diminuendo, registrando
una variazione percentuale complessiva superiore al 24%. Ciò testimonia una
contrazione rilevante nel settore primario, non semplicemente imputabile al periodo
contingente di crisi economica generale, ma piuttosto legato ad un progressivo
abbandono delle attività di questo settore. Se da una parte si tratta di una tendenza
purtroppo diffusa a livello non solo provinciale e regionale, tuttavia la contrazione
registrata a Santa Giustina è più pesante e richiede interventi di sostegno urgenti ed
efficaci.
Imprese del settore secondario ogni 1000 residenti (E3)
L’indicatore ci informa sul numero di imprese appartenenti al settore secondario
presenti sul territorio di Santa Giustina, rapportandolo al numero di residenti del
territorio stesso. Nell’ultimo decennio il valore dell’indicatore mostra una complessiva
diminuzione, concentratasi tra il 2008 ed il 2011, in corrispondenza alla crisi economica
mondiale. La contrazione del settore è quindi fortemente influenzata dalle difficili
condizioni economiche generali, che rischiano di compromettere la sopravvivenza sul
territorio di più settori economici.
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Imprese del settore terziario ogni 1000 residenti (E4)
La presenza di queste imprese nel Comune di Santa Giustina si può ritenere pressoché
costante nel periodo considerato. I valori più bassi si registrano tra il 2007 e il 2009, gli
anni della crisi economica mondiale, mentre tra il 2010 e il 2011 vi è stato un nuovo
leggero aumento che riporta i valori alla media del periodo. La contrazione delle
imprese in questo settore sembra superata dalla capacità del settore stesso di
resistere alla crisi congiunturale, almeno in questo territorio.
Imprese del settore manifatturiero ogni 1000 residenti (E5)
Anche per quanto riguarda il settore manifatturiero, il numero di imprese ha avuto un
andamento decrescente nell’ultimo decennio, con una riduzione particolarmente
significativa negli ultimi anni. Certamente la crisi economica mondiale ha influito su
questo andamento, ma il trend dimostra che la contrazione era comunque in atto da
alcuni anni.
Imprese del settore commercio all’ingrosso e al dettaglio ogni 1000 residenti (E7)
L’indicatore misura il rapporto tra numero di imprese del commercio all’ingrosso e al
dettaglio e numero di residenti. I valori registrati per il Comune di Santa Giustina
mostrano un andamento pressoché costante o in lieve diminuzione negli anni. A
peggiorare ulteriormente l’analisi va considerato il fatto che la contrazione è da
imputare principalmente al commercio al dettaglio, in linea con una tendenza generale
a livello provinciale, regionale e nazionale.
Imprese del settore trasporto ogni 1000 residenti (E8)
L’indicatore rapporta il numero di imprese del settore dei trasporti e il numero di
residenti. L’indicatore registra negli anni una progressiva diminuzione, con una
riduzione percentuale tra il 2002 ed il 2011 di oltre il 34%, con una la riduzione
percentuale nell’ultimo anno di quasi il 15%. Questo trend, oltre che avere
ripercussioni negative sull’andamento economico del territorio, si traduce anche in
disagi e disservizi al territorio e ai singoli cittadini. Certamente servono politiche di
sostegno mirate per un settore economico che a sua volta è a sostegno dello sviluppo
di altri settori economici.
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5.3. Opportunità emergenti dal profilo economico
Rapporto tra turisti e residenti (E16)
L’indicatore è calcolato rapportando il numero di turisti arrivati in un anno con il
numero di residenti. L’indicatore parte da valori molto contenuti, ma il suo andamento
è in costante crescita nell’intervallo di tempo considerato ed il ritmo di crescita è
piuttosto significativo, superiore al 30%. Questo rappresenta senz’altro un’opportunità
di sviluppo da valorizzare, con opportune politiche di sviluppo locale che puntino a
valorizzare le ricchezze paesaggistiche del territorio, nonché la sua posizione strategica
di vicinanza ad altre località maggiori.
Pressione turistica (E17)
La pressione turistica, data dal rapporto tra le presenze medie giornaliere di turisti e
quelle di residenti nel territorio comunale, registra un andamento stabile nel tempo e
si attesta su valori piuttosto bassi. Come per il precedente indicatore (E16), emergono
opportunità di sviluppo strategico del territorio dal punto di vista turistico, anche in
virtù del fatto che al momento la pressione turistica non è fonte di disagio è può essere
opportunamente potenziata senza creare particolari disagi ai cittadini e al territorio.
Distribuzione delle attività economiche
Analizzando in modo particolareggiato la distribuzione delle attività economiche del
Comune di Santa Giustina nei diversi settori economici, emerge un importante fattore
di potenzialità economica. Le attività economiche presenti a Santa Giustina sono
particolarmente eterogenee e questa eterogeneità è presente nel settore
manifatturiero, nel terziario e nelle attività artigianali, a dimostrazione di un tessuto
economico del territorio piuttosto diversificato. La presenza di un tessuto produttivo
così diversificato fornisce maggiori potenzialità di sviluppo economico e, in momenti
storici di congiunture economiche difficili, consente altresì maggiori garanzie di
sopravvivenza al sistema produttivo locale nel suo complesso, dal momento che il
momentaneo rallentamento di un determinato settore produttivo potrebbe essere
compensato dalla crescita di altri settori. Questo particolare aspetto del Comune di
Santa Giustina deve essere tenuto in considerazione per lo sviluppo di politiche a
supporto del settore economico, al fine di mantenere e se possibile potenziare questa
diversificazione, fonte di ricchezza non soltanto economica ma anche culturale e
sociale.
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5.4. Minacce e vincoli emergenti dal profilo economico
Imprese del territorio ogni 1000 residenti (E1)
L’indicatore osserva il rapporto tra numero di imprese presenti sul territorio di Santa
Giustina e numero di residenti. Negli ultimi 10 anni il numero di imprese ogni 1.000
residenti è leggermente ma progressivamente diminuito, con il valore più basso
registrato nel 2009. Il trend negativo che si registra da ormai 10 anni nella presenza di
imprese sul territorio racconta un tessuto economico in difficoltà, ben oltre la
congiuntura negativa dell’economia globale. A questo malessere generalmente diffuso
è necessario trovare risposte adeguate e tempestive, affinché questa minaccia non
diventi un vero e proprio ostacolo allo sviluppo complessivo del territorio.
Imprese artigiane ogni 1000 residenti (E12)
Tra il 2002 ed il 2011 questo indicatore ha subito una flessione significativa, con un
calo di quasi il 16%. La riduzione più significativa è avvenuta tra il 2006 ed il 2008, in
concomitanza alla crisi economica mondiale. Il trend negativo già raccontato a livello
generale dall’indicatore precedente (E1) assume una connotazione ancora più
preoccupante se ci si concentra sulle imprese artigiane. Per questa tipologia di
imprese, che rappresenta il tessuto economico più peculiare del Veneto e dell’Italia in
genere, sono necessari interventi mirati, affinché quella che oggi si dimostra come una
vera difficoltà del territorio possa ritornare ad essere in breve tempo un’opportunità
strategica di sviluppo.
Imprese artigiane sul totale delle imprese (E13)
La proporzione delle aziende artigiane sul totale delle imprese del territorio del
Comune di Santa Giustina si attesta intorno al 30%, registrando comunque una leggera
flessione nel periodo di tempo considerato. A conferma di quanto osservato per il
precedente indicatore (E12), la crisi in cui versano le imprese artigiane va ben oltre la
difficoltà congiunturale della crisi economica degli ultimi anni. Nel leggere questo
indicatore appare ancor più chiaro come le imprese artigiane abbiano bisogno di
sostegni specifici, con politiche locali mirate.
Percentuale delle imprenditrici artigiane (E14)
L’andamento dell’indicatore negli anni è sostanzialmente costante, con una lieve
flessione nell’ultimo anno e si attesta intorno al 22%. In linea con i ragionamenti fatti
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per gli indicatori precedenti (E12 e E13), l’imprenditorialità femminile è ora un anello
debole dello sviluppo economico, ma con opportune politiche di sostegno mirate essa
può in poco tempo essere il motivo di uno sviluppo locale sostenibile.
Percentuale degli imprenditori artigiani sulla popolazione attiva (E15)
Il valore dell’indicatore passa da un 5% del 2002 ad un 4,5% nel 2011, con una
diminuzione del 13%. Il trend in generale registra una diminuzione del numero di
imprenditori. La capacità imprenditoriale di un territorio è un valore da salvaguardare
attentamente, perché è sinonimo di intraprendenza, di saper creare valore e saperlo
distribuire rendendolo disponibile sul territorio come ricchezza diffusa. Senza dubbio le
politiche locali dei prossimi anni dovrebbero sostenere lo spirito imprenditoriale,
indirizzandolo possibilmente verso settori ad elevata innovazione.
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5.5. Matrice SWOT del profilo economico
Punti di Forza
o Imprese del settore costruzioni ogni 1000 residenti
o Imprese del settore alberghiero, ristorazione bar ogni 1000 residenti
o Imprese del settore immobiliare ogni 1000 residenti
o Servizi alle imprese e alle persone ogni 1000 residenti
Punti di Debolezza
o Imprese del settore agricoltura, caccia e pesca ogni 1000 residenti
o Imprese del settore secondario ogni 1000 residenti
o Imprese del settore terziario ogni 1000 residenti
o Imprese del settore manifatturiero ogni 1000 residenti
o Imprese del settore commercio all’ingrosso e al dettaglio ogni 1000 residenti
o Imprese del settore trasporto ogni 1000 residenti
Opportunità
o Rapporto tra turisti e residenti o Pressione turistica o Distribuzione delle attività
economiche
Minacce e vincoli
o Imprese del territorio ogni 1000 residenti
o Imprese artigiane ogni 1000 residenti
o Imprese artigiane sul totale delle imprese
o Percentuale delle imprenditrici artigiane
o Percentuale degli imprenditori artigiani sulla popolazione attiva
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6 CONSIDERAZIONI DERIVANTI DALL’ANALISI SWOT
6.1. Matrice SWOT complessiva
Punti di Forza
S Indice di natalità S Indice di mortalità S Saldo naturale S Utenti dei Servizi Area Minori S Utenti dei Servizi Area Disabilità S Utenti del Servizio di Assistenza Domiciliare A Consumi di acqua potabile del territorio
per abitante A Produzione procapite di rifiuti urbani A % raccolta differenziata A Produzione procapite di rifiuti pericolosi E Imprese del settore costruzioni ogni 1000
residenti E Imprese del settore alberghiero,
ristorazione bar ogni 1000 residenti E Imprese del settore immobiliare ogni 1000
residenti E Servizi alle imprese e alle persone ogni
1000 residenti
Punti di Debolezza
S Composizione media del nucleo familiare S Utenti dei Servizi Area Dipendenze S Utenti dei Servizi Area Salute Mentale S Utenti del Servizio di Hospice S Disponibilità finanziaria procapite della
biblioteca A Consumi di metano del territorio per
abitante A Consumi di metano del territorio per punti
di riconsegna A Consumi di energia elettrica per
dipendente comunale E Imprese del settore agricoltura, caccia e
pesca ogni 1000 residenti E Imprese del settore secondario ogni 1000
residenti E Imprese del settore terziario ogni 1000
residenti E Imprese del settore manifatturiero ogni
1000 residenti E Imprese del settore commercio all’ingrosso
e al dettaglio ogni 1000 residenti E Imprese del settore trasporto ogni 1000
residenti
Opportunità
S Densità abitativa S Indice di ricambio S Percentuale di stranieri residenti S Tasso di immigratorietà S Tasso di emigratorietà S Saldo migratorio A Consumi di metano per dipendente
comunale A Consumi totali di energia per dipendente
comunale A Emissioni di gas serra delle strutture
comunali E Rapporto tra turisti e residenti E Pressione turistica E Distribuzione delle attività economiche
Minacce e vincoli
S Indice di vecchiaia S Indice di dipendenza S Indice di struttura della popolazione attiva A Emissioni di SO2 delle strutture comunali A Emissioni di NOx delle strutture comunali A Emissioni di particolato delle strutture
comunali E Imprese del territorio ogni 1000 residenti E Imprese artigiane ogni 1000 residenti E Imprese artigiane sul totale delle imprese E Percentuale delle imprenditrici artigiane E Percentuale degli imprenditori artigiani
sulla popolazione attiva
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6.2. Considerazioni sui risultati dell’Analisi SWOT del profilo sociale
I punti di forza derivanti dal profilo sociale dell’Analisi SWOT di Santa Giustina sono
principalmente di due tipologie.
Da una parte, si registra un trend positivo per gli indicatori demografici relativi al saldo
naturale (S2, S3 e S4). Dall’altra, va riconosciuto un progressivo aumento nella
soddisfazione dei cittadini relativamente ad alcuni servizi sociali territoriali (S14, S15,
S18).
Parallelamente a questo, i punti di debolezza riguardano principalmente la dimensione
dei nuclei familiari e la disponibilità di alcuni servizi sociali sul territorio.
Molto ridotto e in ulteriore contrazione è il numero medio dei componenti del nucleo
familiare (S13): ciò denota una tendenza sociale che si ripercuote nel tempo in
difficoltà del tessuto familiare di contenere bisogni di assistenza e supporto economico
e sociale nei momenti di difficoltà dei singoli, gravando maggiormente sul servizio
socio-sanitario locale, il quale però è in costante progressiva riduzione per politiche
nazionali volte alla razionalizzazione delle risorse.
In progressiva contrazione sono anche alcuni servizi sociali territoriali (S16, S17 e S19),
che aggravano ulteriormente la situazione economica e sociale di famiglie con
necessità specifiche, come dipendenze, disagi mentali, lungodegenze.
Le opportunità di sviluppo messe in evidenza per il contesto sociale del Comune di
Santa Giustina sono sostanzialmente legate alle caratteristiche demografiche del
territorio.
Il trend segnalato dall’indice di ricambio (S7) suggerisce la possibilità di sviluppare
politiche locali che sappiano valorizzare il progressivo miglioramento delle condizioni
di ricambio generazionale. Al contempo, anche la crescita della densità abitativa (S1)
può essere un’opportunità da sfruttare nella definizione di percorsi di sviluppo locale.
Negli ultimi anni gli indicatori relativi al tasso migratorio (S9, S10 e S11) dimostrano un
buon “indice di gradimento” della città: essi vanno tenuti in considerazione per
sviluppare politiche adeguate che valorizzino la capacità del territorio ad attrarre nuovi
cittadini, che diventano nuova forza lavoro nonché ricchezza socio-culturale per il
territorio.
Per quanto riguarda le minacce e i vincoli derivanti dal contesto sociale del territorio,
gli aspetti da considerare sono sostanzialmente due.
Per il Comune di Santa Giustina, l’andamento crescente dell’indice di vecchiaia,
dell’indice di dipendenza e dell’indice di struttura della popolazione attiva dimostra
che nel corso degli anni sta assumendo valore preponderante la parte più anziana della
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popolazione. Questo, in un momento di crisi diffusa come quello attuale, può
comportare un maggiore carico sociale nel momento in cui il numero dei posti di
lavoro di contrae. Inoltre, negli anni a venire è necessario tenere presente che
andranno crescendo le richieste di servizi socio-sanitari da parte di una popolazione
che invecchia.
6.3. Considerazioni sui risultati dell’Analisi SWOT del profilo
ambientale
Dall’Analisi SWOT del profilo ambientale si denota una situazione di moderato
equilibrio, dove la distribuzione nelle quattro categorie della matrice SWOT è
pressoché simmetrica.
Tra i punti di forza troviamo la diminuzione dei consumi della risorsa acqua potabile a
livello territoriale, la produzione procapite di rifiuti sia urbani che pericolosi e
l’aumento sostanziale della percentuale di raccolta differenziata.
Va precisato che la diminuzione dei consumi relativi alla risorsa acqua è certamente
legato anche ad una diminuzione nel territorio delle attività economiche del settore
primario. Di conseguenza, occorre analizzare i trend in un’ottica più ampia, valutando
non solo la diminuzione fine a se stessa ma anche le possibili correlazioni con altri
aspetti.
La diminuzione della produzione procapite dei rifiuti sia urbani che pericolosi
acquisisce maggiore significato se messa in relazione al parallelo e ancor più
importante aumento della percentuale di raccolta differenziata. Essa non solo supera
di più di 10 punti percentuali il valore medio provinciale per il 2011, ma è anche
nettamente superiore al valore limite di legge del D. Lgs 152/2006, che impone a tutti i
Comuni, più precisamente a livello di ATO (Ambiti Territoriali Omogenei), di
raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro il 31 dicembre 2012. L’obiettivo è
stato ampiamente e virtuosamente raggiunto dal Comune di Santa Giustina.
Tra i punti di debolezza emergono l’aumento dei consumi di energia elettrica
imputabili alle strutture e agli impianti comunali. A livello territoriale si registra invece
un aumento dei consumi di metano sia procapite che per punti di riconsegna. Per tutti
gli aspetti legati ai consumi di risorse energetiche è da registrare un aumento
considerevole dei valori per l’anno 2010. In parte questo fenomeno è spiegabile con il
fatto che il 2010 ha avuto un inverno particolarmente rigido.
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Le opportunità ambientali del Comune di Santa Giustina riguardano principalmente
l’ambito energetico. I consumi di energia, intesi come somma di energia elettrica e
metano delle strutture comunali, nel loro complesso fanno registrare una loro
diminuzione nel periodo considerato, come anche la quantità di gas ad effetto serra
emesse dagli impianti di proprietà comunali. Varrebbe la pena valorizzare la gestione
di tali aspetti attraverso gli strumenti messi a disposizione dai Sistemi di Gestione
dell’Energia secondo lo standard internazionale ISO 50001.
È inoltre importante favorire la promozione di iniziative per sensibilizzare ed educare i
cittadini e il territorio in genere, inclusi gli imprenditori e l’Amministrazione locale, in
merito ad argomenti importanti quali la gestione energetica, con la possibile
promozione di fonti energetiche rinnovabili, anche attraverso l’adesione all’iniziativa
europea del Patto dei Sindaci.
Un ulteriore elemento da valorizzare è la risorsa paesaggistico-naturalistica, dal
momento che la maggior parte del suolo è classificata come area boscata e di ambienti
semi-naturali. Una modalità di intervento potrebbe consistere nello sfruttamento di
finanziamenti statali o regionali per creare o potenziare le aree verdi esistenti. Va
quindi presa in considerazione la possibilità di migliorare la gestione del territorio,
avviando progetti di sviluppo del turismo sostenibile. Un'altra alternativa potrebbe
essere quella di implementare un Sistema di Gestione Ambientale Territoriale, che dà
la possibilità alle Amministrazioni comunali di attestare il loro virtuosismo in campo di
gestione delle prestazioni ambientali e di creare maggior visibilità turistica del loro
territorio.
I vincoli e le minacce per il territorio del Comune di Santa Giustina sono rappresentati
dalle emissioni di SO2, NOx e di particolato delle strutture comunali. La quantità di gas
emessi potrebbe essere gestita in modo migliore attraverso opportuni strumenti, come
i progetti di Carbon Neutrality.
6.4. Considerazioni sui risultati dell’Analisi SWOT del profilo
economico
In riferimento all’analisi SWOT del profilo economico si nota in primis un numero
maggiore di punti di debolezza e vincoli rispetto ai punti di forza e di opportunità.
È evidente che per molti settori economici il trend è in diminuzione nel periodo di
tempo considerato e che quindi la situazione del profilo economico del Comune di
Santa Giustina si presenta minacciata, sicuramente in parte dalla crisi economica a
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livello mondiale, ma non solo poiché l’andamento in negativo è precedente all’inizio di
tale crisi.
D’altra parte un’opportunità per le imprese di Santa Giustina è senza dubbio
rappresentata dall’eterogeneità della distribuzione delle attività economiche nei
diversi settori. Non c’è infatti un settore che prevale sugli altri in modo significativo e
questo aspetto garantisce maggiori possibilità di sopravvivenza in momenti di
profonda crisi come l’attuale. Tuttavia la nota negativa è che il trend di diminuzione nel
numero di imprese ha colpito tutti i settori economici in modo diffuso. Dall’analisi del
trend emerge come le attività del settore terziario (costruzioni, immobiliari, servizi alle
imprese e alle persone e settore alberghiero) siano in crescita, a differenza delle
attività del settore primario e di tutto il comparto artigianale. Al contempo, il tasso di
imprenditorialità registra un trend negativo, mentre il tasso di imprenditorialità
femminile nell’ambito dell’artigianato ha un andamento stabile.
Sarebbe quindi auspicabile l’applicazione di politiche locali di supporto e a sostegno
dell’imprenditoria, soprattutto artigiana, che abbiano ricadute positive su più settori
economici, cosicché l’opportunità insita nell’eterogeneità del tessuto economico di
Santa Giustina non vada persa. Una possibile strategia di intervento in questa direzione
potrebbe essere rappresentata dallo sviluppo di un Marchio d’Area Economico.
Gli elementi che possono incidere sullo sviluppo economico del territorio di Santa
Giustina sono anche legati all’ampliamento delle attività del comparto turistico e alla
possibilità di intercettare flussi turistici consolidati e in crescita. A tale proposito risulta
essenziale incentivare tutte le attività di ricettività turistica e di servizi al turista in
genere, così da creare le premesse per l’arrivo dei flussi turistici sul territorio e in
modo tale da creare le condizioni per sfruttare le potenzialità economiche che ne
derivano.
D’altra parte, favorire il movimento turistico deve essere fatto nell’ottica non tanto di
creare destinazioni alternative, ma piuttosto di proporre soluzioni complementari ad
altre iniziative turistiche di maggior respiro. Infatti le proposte da sviluppare sul
territorio di Santa Giustina devono basarsi prevalentemente su una tipologia di
turismo di transito, vista la posizione geografica strategica, rafforzata oltretutto da una
buona rete viaria. Da questi elementi emerge un’ulteriore prospettiva strategica di
sviluppo locale, che investe nelle potenzialità turistiche del territorio e punta a
sviluppare percorsi e pacchetti turistici ad hoc.
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7 POSSIBILI LINEE DI SVILUPPO PER IL COMUNE DI SANTA GIUSTINA
7.1. Adesione al Patto dei Sindaci
Il fenomeno dei Cambiamenti Climatici che interessano il nostro pianeta è riconosciuto
come una delle sfide più grandi che l’umanità abbia mai dovuto affrontare. Anche la
Comunità Europea, particolarmente attenta a questo problema, si è posta obiettivi
ambiziosi come quello di ridurre del 20% le emissioni di questi gas entro il 2020.
Nel 2009 durante la settimana Europea dell’Energia, la Commissione Europea ha dato
vita al Patto dei Sindaci un’importante iniziativa per intervenire sul tema del
Cambiamento Climatico e della sviluppo energetico a livello locale.
Questa iniziativa, che conta oggi l’adesione di oltre 1280 Amministrazioni in tutta
Europa, prevede l’applicazione di strumenti innovativi come il monitoraggio delle
emissioni dei gas serra (quali la CO2) e la definizione di piani d’azione per la
sostenibilità energetica del territorio.
L’obiettivo del Patto dei Sindaci è quello di perseguire una riduzione del 20% delle
emissioni di gas climalteranti intervenendo sui consumi di energia del territorio e sulla
sua capacità di generare energia da fonte rinnovabile. Questa iniziativa, che conta oggi
l’adesione di oltre 2700 Amministrazioni in tutta Europa, prevede l’applicazione di
strumenti innovativi come il monitoraggio delle emissioni climalteranti (quali la CO2) e
la definizione di piani d’azione per la sostenibilità energetica del territorio.
Le Amministrazioni particolarmente sensibili a questa tematica in Europa e in Italia
sono in costante aumento: esse hanno attivato piani di monitoraggio e miglioramento
sul tema dell’energia e delle emissioni di gas serra in atmosfera. Gli interventi delle
Amministrazioni affrontano il tema a 360°: sono presenti impianti per la produzione di
energia da fonti rinnovabili (con particolare riferimento allo sfruttamento della
Biomassa), sono stati avviati interventi per ridurre i consumi degli edifici di proprietà
comunale e dell’illuminazione pubblica inoltre si è provveduto alla stesura di
regolamenti energetici per guidare lo sviluppo del territorio verso una società più
sostenibile e pulita.
Gli interventi già attuati e quelli previsti per il futuro sono il frutto di un accorta
progettazione che si fonda sul monitoraggio e l’analisi continua dei consumi di energia
delle strutture comunali e del territorio.
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L’adesione al progetto prevede che il Comune di Santa Giustina sviluppi una serie di
strumenti previsti dal Patto dei Sindaci ovvero:
l’inventario delle emissioni di gas climalteranti sui consumi di energia;
la stesura del Piano d’Azione per la Sostenibilità Energetica.
L’applicazione dei principi del Patto dei Sindaci può portare numerosi vantaggi in
termini di visibilità dell’Amministrazione e di miglioramento della qualità di vita nel
territorio grazie:
ad interventi mirati su un tema attualmente molto sentito ovvero il
cambiamento climatico;
a relazioni più strette con i cittadini e le associazioni di categoria attraverso
momenti di confronto e condivisione;
alla pianificazione di azioni concrete sul tema dell’energia (Impianti a fonte
rinnovabile, impianti di illuminazione ad alta efficienza etc.) che possono inoltre
generare nel tempo benefici economici per il territorio e l’Amministrazione;
all’accesso a canali privilegiati di finanziamento che l’Unione Europea
periodicamente pubblica in tema di energia.
7.2. Interventi per la gestione sostenibile dell’energia
Un’interessante opportunità di sviluppo strategico per il Comune di Santa Giustina è
quella di dotarsi, anche in risposta alle esigenze emergenti dalle imprese del territorio,
di strumenti di gestione e comunicazione sostenibile dell’energia.
In particolare il Comune di Santa Giustina, una volta definita una Politica Energetica,
può attivare strumenti interni di gestione, controllo e razionalizzazione dei consumi
energetici e delle forniture di servizi a valenza energetica. Tale ottimizzazione
permetterà al Comune di liberare notevoli risorse economiche da poter reindirizzare
verso ulteriori azioni di riqualificazione, innescando così interessanti processi di
miglioramento complessivo dell’efficienza dell’Ente.
Inoltre il Comune di Santa Giustina definendo precisi indirizzi di Politica Energetica, è in
grado di dare concreta attuazione del ruolo esemplare del settore pubblico nel campo
dell’efficienza energetica così come indicato dall’Art.5 della Direttiva 2006/32/CE
contribuendo così allo sviluppo di analoghi processi sul territorio tendenti alla
maggiore qualificazione sia del Sistemi Energetici aziendali che del mercato dei Servizi
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Energetici e di Gestione dell’Energia in un contesto di riduzione dell’inquinamento
urbano e delle emissioni climalteranti.
Il Comune di Santa Giustina, per attuare una gestione sostenibile dell’energia, potrà
utilizzare come standard di riferimento lo standard per la sostenibilità energetica ISO
50001: questa norma contiene i requisiti per poter attuare e mantenere attivo un
sistema di gestione di tutti gli aspetti energetici di un’organizzazione per
l’ottimizzazione dei consumi ed il contenimento dei costi dell’energia. La sua struttura
rispecchia quella degli altri sistemi di gestione, ed in particolare del sistema di gestione
ambientale territoriale: ciò garantisce alla norma la possibilità di integrarsi facilmente
con gli altri modelli di gestione.
Tre potenziali obiettivi di interesse strategico per Il Comune di Santa Giustina saranno:
il piano energetico, uno strumento volontario che mira alla gestione energetica
sostenibile a livello territoriale;
il regolamento energetico comunale, sviluppato in risposta ad una richiesta
specifica cogente del governo italiano, che avrà l’obiettivo di integrare il
regolamento edilizio vigente inserendo la variabile energetica nello sviluppo
edilizio del territorio;
il sistema di gestione dell’energia permetterà al Comune di Santa Giustina di
acquisire piena conoscenza del consumo energetico al proprio interno,
monitorare e ridurre il fabbisogno energetico, monitorare con continuità la
conformità a vincoli legislativi e/o regolamentari cui è sottoposta e assicurare
l’attuazione della politica energetica stabilita, nonché essere in grado di
dimostrare tale conformità a soggetti terzi.
7.3. Progetti per una Carbon Neutrality del territorio
Il fenomeno dei cambiamenti climatici dovuti alle emissioni antropogene dei gas ad
effetto serra (GHG) è al centro del dibattito internazionale ormai da molti anni. Le
conseguenze di questo fenomeno infatti hanno condizionato nel tempo la qualità
dell’ambiente, ma anche l’economia globale e la vita di un numero crescente di
popolazioni. A seguito degli accordi di Kyoto ha inoltre preso vita un vero e proprio
mercato delle quote di emissioni che oggi ha raggiunto dimensioni significative a livello
internazionale.
Negli ultimi anni sono stati pubblicati diversi standard per la gestione delle emissioni
dei gas serra ma non esistono esperienze significative di applicazioni a livello di
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territorio. Partendo da un’analisi degli attuali modelli e standard esistenti, è possibile
sviluppare un progetto che consenta la gestione delle emissioni di gas serra che
intervengono sul territorio di Santa Giustina, al fine di realizzare uno strumento di
supporto per il monitoraggio e la gestione delle emissioni ma anche per la
pianificazione di azioni per l’abbattimento di tali emissioni, così da rendere il territorio
Carbon Neutral (a impatto zero sul cambiamento climatico).
Obiettivo ultimo può quindi essere una gestione integrata degli impatti ambientali sul
cambiamento climatico del territorio comunale, in forza del fatto che tali impatti sono
generati da soggetti economici differenti e, di conseguenza, la loro riduzione può
essere ottenuta soltanto con l’impegno congiunto e complementare di soggetti diversi,
con responsabilità condivise.
Così, l’obiettivo “Local Carbon Neutral” per il Comune di Santa Giustina (ovvero, con
impatto zero sul cambiamento climatico) può essere raggiunto se gli interventi di
riduzione e compensazione sono condivisi tra tutti i soggetti del territorio, secondo
logiche che superano il tradizionale modello di gestione locale di tipo “top down” e si
indirizzano verso forme di governance locale con approccio “bottom up”.
Come punto di riferimento per questa linea di sviluppo si possono tenere in
considerazione diverse metodologie di valenza internazionale:
le linee guida dell’IPCC (2006 IPCC Guidelines for National Greenhouse Gas
Inventories);
la BSI PAS 2060 (PAS 2060:2010 Specification for the demonstration of carbon
neutrality);
lo standard ISO 14064 (ISO 14064-1:2006 Greenhouse gases -- Part 1:
Specification with guidance at the organization level for quantification and
reporting of greenhouse gas emissions and removals).
7.4. Sistema di gestione ambientale territoriale
Per il Comune di Santa Giustina un’opportunità di sviluppo coerente con i risultati
presentati in questo documento è l’applicazione più estesa ed integrata dei modelli di
gestione ambientale secondo gli standard internazionali ed europei applicati al
territorio, quello comunemente denominato Sistema di Gestione Ambientale
Territoriale.
La possibilità di implementare un sistema di gestione ambientale, infatti, prescinde
dalla tipologia e dalle dimensioni dell’organizzazione, fino a consentirne l’adattamento
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a realtà più ampie, che coinvolgano più organizzazioni. Pertanto, nel momento in cui
una organizzazione intesa come soggetto di governo territoriale quale un Comune
decide di adottare un sistema di gestione ambientale in sinergia con i maggiori
stakeholder del territorio, nasce e si realizza un sistema di gestione ambientale
territoriale: in esso, l’amministrazione locale si impegna a collaborare con tutti gli
attori economici e non del territorio per progettare e realizzare azioni di
miglioramento delle condizioni ambientali del territorio.
Decidere di implementare un Sistema di Gestione Ambientale Territoriale significa per
il Comune di Santa Giustina garantire un efficace controllo delle tematiche ambientali,
ponendosi come soggetto che anticipa, influenza e sostiene le politiche territoriali,
garantendo un livello di qualità ambientale misurabile e governabile, nell’ottica del
miglioramento della qualità di vita dei cittadini, nel rispetto del patrimonio naturale del
territorio.
Una gestione territoriale dell’ambiente mira alla riduzione degli impatti ambientali
collegati alle attività/prodotti/servizi presenti su tutto il territorio. La magnitudo degli
effetti positivi per il territorio pertanto sarà tanto più ampia quanti più soggetti
lavorano verso gli stessi obiettivi di miglioramento ambientale. Le ricadute positive
non saranno limitate al singolo territorio ma si potranno estendere anche al di fuori dei
confini territoriali.
Al fine di una gestione ambientale reale dell’area, risulterà fondamentale il contributo
ed il coinvolgimento attivo dei soggetti che operano e vivono il territorio (parti
economiche e sociali). In questo contesto il Comune di Santa Giustina, con il progetto
di Analisi Territoriale e Analisi SWOT e con il sistema di relazioni con le parti
economiche e sociali già avviato, è ad oggi in possesso di una base solida su cui
costruire un sistema di gestione ambientale territoriale efficace.
Gli standard di riferimento per l’attuazione ed il riconoscimento di una gestione e una
comunicazione ambientale strutturata sono:
la norma UNI EN ISO 14001:2004 (di seguito “ISO 14001”), che detta i requisiti
per realizzare e mantenere attivo un sistema di gestione ambientale;
il Regolamento CE 1221/2009 EMAS (di seguito “EMAS”), che detta i requisiti per
lo sviluppo di un sistema di gestione ambientale e per l’adesione al sistema
comunitario di ecogestione ed audit.
La norma ISO 14001 è lo standard internazionale di riferimento per lo sviluppo e la
certificazione di un sistema di gestione ambientale. Lo standard ISO 14001 riprende il
modello concettuale che sta alla base dei più moderni sistemi di gestione, ovvero il
modello “Plan – Do – Check – Act”: di conseguenza, il sistema di gestione ambientale si
realizza e si mantiene efficace nel tempo percorrendo in modo iterativo le fasi di
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pianificazione, attuazione, controllo e miglioramento, che consentono di intervenire
sui processi e sulle attività dell’organizzazione, nell’obiettivo di contribuire in modo
progressivo e continuo alla protezione dell’ambiente e alla riduzione
dell’inquinamento.
EMAS rappresenta il Sistema Comunitario di Ecogestione ed Audit istituito a livello
europeo con il Regolamento (CE) n. 1221/2009 EMAS (Eco Management and Audit
Scheme). Tale documento è stato elaborato dalla Commissione Europea nell’ambito
del programma “per uno sviluppo durevole e sostenibile” e rappresenta uno
strumento di eccellenza a disposizione delle organizzazioni sia private che pubbliche
per perseguire politiche efficaci di sostenibilità ambientale e per comunicare al
mercato i risultati conseguiti.
EMAS permette alle organizzazioni che lo adottano di sviluppare un approccio
sistematico che promuove il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali e
della tutela dell’ambiente; ciò consente alle organizzazioni che lo adottano di ottenere
un riconoscimento di terza parte, la “Registrazione EMAS”, la cui validità e il cui
significato sono riconosciuti in tutti i Paesi Europei.
Il Comune di Santa Giustina, per costruire un sistema di gestione ambientale
territoriale coerente con gli obiettivi e i requisiti degli standard sopracitati, sarà
chiamato a svolgere una serie di azioni, che gli consentiranno di conoscere e gestire
con efficacia tutte le attività sul territorio che hanno potenziale impatto ambientale.
Adottare un sistema di gestione ambientale territoriale per il Comune di Santa Giustina
è una scelta strategica che richiede uno sforzo economico e organizzativo di
dimensioni ragionevoli e che può produrre - anche a breve termine - notevoli vantaggi
per il territorio. Esso infatti permette di:
gestire le problematiche del territorio in maniera integrata sulla base delle reali
esigenze dello stesso, con un approccio bottom up;
pianificare ed attuare le azioni di gestione territoriale in maniera coordinata,
integrando altri strumenti di pianificazione territoriale già esistenti;
migliorare le prestazioni ambientali dei soggetti coinvolti riducendo gli impatti
ambientali associati alle attività prodotti e servizi;
monitorare le prestazioni ambientali delle attività prodotti e servizi del territorio
attuando anche azioni di prevenzione e risposta alle emergenze;
attuare una più efficace comunicazione interna tra i soggetti, pubblici e privati
che operano sul territorio, al fine di raggiungere gli obiettivi di miglioramento
condivisi;
attivare un sistema di comunicazione trasparente con la cittadinanza e con tutte
le parti interessate;
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promuovere il territorio e le sue attività, puntando proprio sulla capacità del
territorio nel attivare un processo sviluppo locale sostenibile.
7.5. Sviluppo delle potenzialità turistiche
Un’altra opportunità di sviluppo evidenziata per Santa Giustina mira al miglioramento
della gestione del territorio e alla valorizzazione delle sue potenzialità turistiche. In
particolare, in virtù del fatto che la gran parte della superficie del territorio è costituita
da aree naturali o seminaturali, emerge come importante linea di sviluppo la
valorizzazione della risorsa paesaggistico-naturalistica.
È possibile investire nella progettazione e promozione delle potenzialità turistiche del
territorio, attraverso la creazione di una serie di pacchetti turistici basati
sull’accoppiamento di elementi che rendono peculiare l’offerta del territorio locale e
che si contraddistinguono per essere proposte di turismo sostenibile.
In particolare, può essere interessante organizzare e promuovere il territorio in
funzione della possibilità dello stesso di proporre alcune soluzioni turistiche non
alternative ma piuttosto integrative a destinazioni turistiche già affermate e di fama
internazionale, come Cortina e il Cadore. La posizione geografica del Comune di Santa
Giustina si presta particolarmente per ricevere visite “in itinere”, anche in virtù della
relativa vicinanza di Belluno e Feltre e del casello autostradale.
Tra le iniziative possibili per uno sviluppo delle potenzialità turistiche del territorio va
presa in considerazione ad esempio la realizzazione di percorsi ciclo-pedonali e ippici
all’interno del territorio, con la possibilità di apprezzare le bellezze naturalistiche e
paesaggistiche.
Di sicuro interesse è la valorizzazione di Santa Giustina all’interno del Parco Nazionale
delle Dolomiti Bellunesi: infatti il 18% della superficie del Comune ricade all’interno del
territorio del Parco. Questa peculiarità può essere valorizzata con lo sviluppo di
pacchetti turistici ad hoc, ancora una volta integrativi delle destinazioni turistiche più
note. La partecipazione al territorio del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, oltre
che rendere particolarmente interessante la proposta turistica, può essere sostenuta
da finanziamenti europei o regionali: in particolare, proprio l’Unione Europea da alcuni
anni dimostra particolare attenzione alla salvaguardia delle arre naturali e mette a
disposizione diverse linee di finanziamento dedicate alla protezione dell’ambiente e
alla biodiversità, come i progetti LEADER, INTERREG, FEASR, PAC, ecc.
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Per la realizzazione di tale tipologia di percorsi diventa necessaria un’efficace attività di
coordinamento tra tutti i soggetti economici e non del territorio: aziende, società di
promozione, consorzi, esercizi commerciali, esercizi turistici, aziende agricole, ecc.
Alla base di questo processo occorre quindi intraprendere le opportune azioni per
coinvolgere tutti gli attori e sottolineare l’importanza anche delle attività e centri
minori per presentare al turista un territorio omogeneo, attraverso la promozione di
eventi minori, coordinandoli con quelli maggiori, in modo da proporre al turista un
pacchetto di opportunità che si completano e si arricchiscono a vicenda. Risulta poi
necessario progettare nuovi eventi, che permettano di mettere in luce anche i centri
minori, inventando nuovi percorsi naturalistici e nuove manifestazioni.
Diventa in secondo luogo fondamentale creare un calendario delle manifestazioni in
modo da pubblicizzare tutti gli eventi che vengono organizzati nel corso dell’anno dal
territorio, per garantire una visibilità e opportunità di sviluppo alle attività di tutte le
associazioni impegnate nel territorio. La presenza di un tessuto associazionistico
impegnato diventa una risorsa che deve necessariamente essere sfruttata per
ottimizzare gli sforzi di promozione turistica del territorio di Santa Giustina.
La creazione di percorsi e attività per la promozione turistica permetterà al Comune di
Santa Giustina, e al territorio in generale di:
aumentare la propria visibilità a livello locale e regionale;
promuovere i prodotti e le attività tipiche del territorio;
costituire un substrato importante per lo sviluppo delle attività ricettive;
richiamare turisti di passaggio nella zona, fornendo loro la possibilità di un
soggiorno più o meno breve a Santa Giustina;
mettere in rete la attività che caratterizzano e qualificano il territorio;
sviluppare il comparto economico nel suo complesso, aumentando i posti di
lavoro e le opportunità di investimento.
7.6. Realizzazione di un Marchio d’Area
Il Marchio d’Area può essere definito come il risultato di un percorso che porta un
determinato territorio a progettare e realizzare una rete di servizi pubblici e privati, tra
loro omogenei, coordinati e complementari, non sovrapponibili e non concorrenziali.
In primo luogo, il Marchio d’Area si riferisce ad una precisa area geografica, che si
identifica per le caratteristiche che la rendono tipica. Tali caratteristiche possono
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Dipartimento di Ingegneria Industriale
Università degli Studi di Padova
Comune di Santa Giustina – Analisi SWOT Pagina 45 di 46
essere di tipo ambientale, come ad esempio il paesaggio, la flora, la fauna; ma possono
essere anche di tipo economico, come ad esempio particolari attività agricole e
produzioni agroalimentari o ancora determinate attività industriali o artigianali. Infine,
le caratteristiche che rendono tipico un territorio possono essere di tipo culturale e
sociale, come eventi storici, espressioni artistiche, tradizioni e folklore, abitudini
religiose.
La progettazione di un Marchio d’Area presuppone quindi l’identificazione chiara di
quelle che sono le tipicità del territorio, che diventeranno l’elemento portante del
progetto. È chiaro che, da quanto emerso dall’Analisi Territoriale prima e dall’Analisi
SWOT ora, il territorio del Comune di Santa Giustina presenta diversi elementi che a
ragione possono portare a pensare alla realizzazione di un Marchio d’Area.
A livello operativo, il punto focale nella creazione di un Marchio d’Area è la
progettazione e realizzazione di una rete coordinata ed integrata di tutti i servizi
presenti sul territorio. Questo comporta il coinvolgimento attivo di tutti gli attori
operanti sul territorio e per il territorio e consente di ottimizzare l’offerta di servizi
valorizzando le risorse disponibili e trasmettendo all’esterno un’immagine coerente del
territorio e delle sue tipicità. La creazione di una rete integrata e coordinata di servizi
consente infatti di ottenere importanti vantaggi di gestione locale. Essa favorisce la
comunicazione sul territorio, avvicina le diverse esigenze di sviluppo, promuove la
collaborazione in impegni comuni e condivisi.
Nella realizzazione di una rete integrata di servizi, l’impegno è esteso a tutti gli
stakeholders, ovvero a quanti possono contribuire allo sviluppo di quelle
caratteristiche che definiscono le peculiarità dell’area. In particolare, nella creazione di
un marchio d’area è rilevante l’impegno e la collaborazione di pubblica
amministrazione, associazioni di categoria, imprenditori privati, organizzazioni socio-
culturali, cittadini e quanti usufruiscono del territorio (ivi compresi i turisti).
L’identificazione chiara e completa di tutti gli stakeholder può avvenire partendo da
quelle che sono state identificate come le peculiarità dell’area e riconoscendo quali
soggetti, pubblici e privati, permettono la valorizzazione di tali peculiarità.
Anche in questo senso, il lavoro svolto con l’Analisi Territoriale e con l’Analisi SWOT è
un valido supporto per l’individuazione chiara e completa di tutti gli attori da
coinvolgere nel progetto di realizzazione del Marchio d’Area, mettendo anche in
evidenza il ruolo di ciascun attore nello sviluppo delle potenzialità locali.
La realizzazione del Marchio d’Area si sviluppa attraverso una serie di fasi che
possiamo così riassumere.
In primo luogo, devono essere prese in considerazione le varie situazioni esistenti che
potranno avere un valore da conservare, da tutelare, da promuovere con la creazione
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del Marchio d’Area. Sulla base dell’analisi precedente, è possibile passare alla
costituzione del Marchio d’Area attraverso alcuni passaggi fondamentali.
Il Marchio d’Area va considerato come un processo piuttosto che come un semplice
insieme di iniziative di promozione. Tale approccio, orientato al territorio, può
assumere una rilevanza strategica e definire così il marketing strategico del territorio.
Progettare un Marchio d’Area risponde a diverse motivazioni:
rispondere in modo efficace all’aumento della competizione tra territori,
attrarre nuovi investitori ed alimentare la nascita di nuove attività economiche,
ottimizzare le risorse di cui un territorio dispone,
coordinare gli interventi e pervenire a scelte condivise,
migliorare il benessere e la qualità della vita di chi vive nel territorio,
realizzare una efficace e coordinata promozione territoriale.
In funzione degli obiettivi di gestione e promozione locale, il Marchio d’Area può
quindi diventare:
strumento di promozione turistica, come il Marchio d’Area turistico;
strumento di promozione di prodotti tipici, come il Marchio d’Area
agroalimentare;
strumento di gestione ambientale locale, come il Marchio d’Area ambientale;
strumento di sviluppo locale sostenibile, come il Marchio d’Area economico.
Sulla base degli elementi di forza e delle opportunità di sviluppo messi in evidenza
dall’Analisi SWOT condotta, il Comune di Santa Giustina può puntare a realizzare una
delle tipologie di Marchio d’Area, investendo quindi sullo sviluppo del territorio dal
punto di vista turistico, sulla promozione di prodotti agroalimentari ed
enogastronomici, sull’impegno nella protezione dell’ambiente e delle tipicità
naturalistiche e storiche locali, nonché sullo sviluppo economico sostenibile del
territorio e delle sue attività imprenditoriali.