Indagine per la rilevazione delle conoscenze dei medici in ... · *Scuola di specializzazione in...
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Regione Siciliana
Assessorato Regionale Sanità
Segretariato Italiano Giovani Medici (SIGM) Dipartimento Specializzandi (SIMS) Sedi di Catania, Messina e Palermo
Segretariato Italiano Giovani Medici – Dipartimento Specializzandi
Assessorato Regionale della Salute Coordinamento dei Servizi
per la Qualità e la Sicurezza del Paziente delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere della Regione Siciliana
Indagine per la rilevazione delle conoscenze dei medici in formazione specialistica in tema di
“Prevenzione del Rischio Clinico e reazione trasfusionale da incompatibilità ABO”
Autori: Claudio Costantino*, Salvatore Moscadini**, Walter Mazzucco^ ed il Gruppo di Lavoro S.I.G.M.
Palermo
*Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, Università degli Studi di Palermo
** Scuola di specializzazione in Ortopedia e Traumatologia, Università degli Studi di Palermo ^Dipartimento Scienze Promozione Salute, Università degli Studi di Palermo
Introduzione
Le Sedi di Catania, Messina e Palermo del Segretariato Italiano Giovani Medici – Dipartimento
Specializzandi (S.I.M.S.) hanno aderito alla 1° Giornata Regionale per la Sicurezza del Paziente, promossa
dall’Assessorato Regionale della Salute in collaborazione con il Coordinamento dei Servizi per la qualità e la
sicurezza dei pazienti e con le Strutture Trasfusionali delle aziende sanitarie ed ospedaliere, avente come
tema la prevenzione delle reazioni avverse da incompatibilità ABO.
Sulla base della predetta esperienza, di concerto con l’Assessorato regionale della Salute, è stato
somministrato un questionario anonimo ai medici in formazione specialistica, iscritti alle Università di
Catania, Messina e Palermo, con lo scopo di rilevare le loro conoscenze in tema di Gestione del Rischio
Clinico e di Sicurezza Trasfusionale.
Di seguito si riporta un’analisi descrittiva dei dati ottenuti dalla rilevazione condotta presso la Facoltà di
Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Palermo. L’analisi dei dati provenienti dalle altre due
Università siciliane e ulteriori indagini analitiche verranno successivamente integrate e condivise con
l’Assessorato.
Materiali e Metodi
Nel periodo compreso tra giugno e luglio 2010 è stato somministrato un questionario anonimo (allegato A)
ad un campione di 366 medici in formazione specialistica, corrispondenti a circa la metà della popolazione di
medici in formazione specialistica iscritti presso l’Università degli Studi di Palermo, arruolati su base
volontaria. Il questionario è stato corredato da una nota informativa in cui erano descritte modalità e finalità
della rilevazione.
Tutti i dati rilevati stati raccolti ed inseriti su database informatico creato attraverso il software Epi Info
versione 3.5.1 (http://www.cdc.gov/Epiinfo/). Le analisi statistiche sono state effettuate tramite il software R
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versione 2.2.0 (R Development Core Team. R statistical software package: www.r-project.org), mentre i
grafici sono stati costruiti con ExcelTM
, versione 2007 e con il software R precedentemente citato.
La domande da 1 a 10 sono state mutuate dal questionario somministrato al personale medico in carico
all’AOUP di Palermo in occasione della 1° Giornata Regionale per la Sicurezza del Paziente
Ad alcune di tali domande, per evidenti ragioni, non hanno potuto rispondere (n.v.) gli specializzandi iscritti
ad alcune delle scuole di specializzazione afferenti all’area dei servizi.
Risultati
Sono di seguito descritte e rappresentate graficamente le caratteristiche del campione di riferimento. La
figura 1 evidenzia la distribuzione per anno di corso dei soggetti reclutati. La maggior parte del campione è
distribuito nei primi tre anni di corso (88% del totale). Tale risultato è attribuibile tanto alla preponderanza
numerica dei medici in formazione specialistica iscritti ai primi tre anni di corso, quanto alla prossimità degli
esami di specializzazione per gli specializzandi di 4°anno (scuole dell’area dei servizi), 5°anno (scuole di
area medica) e 6°anno (scuole di area chirurgica), ed infine alla maggiore disponibilità da parte dei Direttori
di Scuola a favorire esperienze formative per i colleghi degli ultimi anni di corso presso altre sedi afferenti
alla rete formativa della scuola o presso strutture assistenziali site in Italia o all’estero.
In figura 2 si conferma il trend registrato a livello nazionale, sia tra gli iscritti alle scuole di specializzazione
di area sanitaria sia tra gli iscritti a Medicina e Chirurgia, ovvero la netta preponderanza del sesso femminile
(62,3%).
Figura 1 e Figura 2: Distribuzione per anno di corso e per sesso del campione di soggetti analizzato
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In figura 3 è rappresentata la distribuzione degli specializzandi per area di appartenenza delle rispettive
Scuole di Specializzazione (Medica, Chirurgica, dei Servizi). La distribuzione appare piuttosto uniforme, con
una lieve preponderanza dei colleghi dell’area medica (40%) e un sostanziale equilibrio tra i colleghi di area
chirurgica (30%) e dei servizi (30%).
Figura 3: Distribuzione del campione in studio per area di specializzazione
In tabella 1 sono riportate media, mediana e moda delle età dei soggetti appartenenti al campione in studio.
Tabella 1. Età in anni del campione in studio (n=366)
Media
Mediana
Moda
29
28
28
Vengono di seguito riportati i risultati relativi alle risposte fornite dagli specializzandi alle domande
presentate nel questionario.
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Domanda A.
Sapresti definire la differenza tra il concetto di Sicurezza del Paziente e Gestione del Rischio Clinico?
Appare carente il grado di conoscenza di due dei principali concetti oggetto della rilevazione: circa la metà
dei soggetti intervistati (totale 50%), non conosce (44%) o non è in grado di distinguere (5%), la differenza
tra il concetto di sicurezza del paziente e di gestione del rischio clinico.
Domanda B.
Saresti in grado di individuare un evento sentinella?
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Migliore appare il livello di conoscenza del concetto di evento sentinella, in grado di evidenziare carenze
procedurali e assistenziali nel trattamento dei pazienti. Resta da colmare un gap consistente per il 40% del
campione in studio.
Domanda 1.
Sei a conoscenza che nella unità operativa dove presti servizio esiste una procedura scritta sulla
prevenzione delle reazioni trasfusionali da incompatibilità ABO?
Le risposte fornite alla domanda 1 evidenziano un’importate carenza organizzativa: infatti, nel 49% dei casi i
medici in formazione specialistica asseriscono che non esiste una procedura scritta sulla prevenzione delle
reazioni trasfusionali da incompatibilità ABO presso l’U.O. a cui afferiscono.
Il 10% di soggetti non valutabili è legato alla presenza, tra gli intervistati, di colleghi della branca dei servizi
che non prestano attività assistenziale durante la formazione specialistica.
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Domanda 2.
Sei a conoscenza che nella unità operativa dove presti servizio esiste una procedura scritta su come
identificare il paziente prima di eseguire una procedura (trasfusione, intervento chirurgico,
somministrazione di farmaci…)?
Il risultato della risposte alla domanda 2 permette di rilevare come soltanto il 48% degli intervistati sia a
conoscenza dell’adozione, presso l’Unità Operativa di appartenenza, di una procedura scritta relativa
all’identificazione del paziente prima di eseguire una qualsivoglia procedura di carattere invasivo.
Tale procedimento rappresenta, come più volte riportato in letteratura, uno degli standard principali previsti
da un ottimale sistema di Gestione del Rischio Clinico.
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Domanda 3.
Vengono eseguiti due prelievi di sangue, in momenti successivi, per la determinazione del gruppo
sanguigno?
Il dato rilevato attraverso il quesito 3 non è meno preoccupante, in quanto emerge che nel 19% dei casi, per
quanto di conoscenza dello specializzandi, non vengono eseguiti due prelievi in momenti successivi per la
determinazione dell’emogruppo prima di eseguire una trasfusione; nel 39% dei casi, invece, la procedura non
viene eseguita di routine.
Appaiono evidenze le carenze circa l’esecuzione di una delle procedure basilari per la prevenzione della
reazione trasfusionale da incompatibilità ABO.
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Domanda 4.
Il medico è presente per i primi quindici minuti dall’inizio della trasfusione?
Dalle risposte alla domanda 4, emerge che nel 51% dei casi il medico è sempre presente nei primi 15 minuti
dall’inizio della trasfusione e comunque in un ulteriore 31% dei casi è presente anche se in maniera
discontinua. Le interpretazioni a questa risposta possono essere diverse. È possibile ipotizzare che il medico
non sia sempre presente, oppure assista il paziente non per 15 minuti ma per un arco temporale più ridotto.
Domanda 5.
Il medico è presente nell’unità operativa durante la trasfusione?
L’80% circa dei medici intervistati (escludendo il dato dei 43 soggetti rispondenti non valutabili) dichiara
che il medico è sempre presente nell’U.O. di appartenenza nel corso di una trasfusione. Tale dato appare più
confortante rispetto al precedente.
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Domanda 6.
L’identificazione del paziente prima della trasfusione viene effettuata da:
Il grafico a torta inerente alle risposta alla domanda 6 rappresenta come nell’80% dei casi i medici in
formazione specialistica sostengono che l’identificazione del paziente prima della trasfusione avverrebbe nel
ad opera di un medico e di un infermiere, nel 14% da un singolo infermiere e nel 6% da due infermieri.
Domanda 7.
Vengono registrati nella cartella clinica/cartella infermieristica i parametri vitali del paziente prima
ed alla conclusione dell’emotrasfusione?
Nel 71% dei casi vengono registrati i parametri vitali del paziente nella cartella clinica/infermieristica nel
periodo pre e post trasfusionale. Il restante 30% dei casi va fortemente attenzionato e formato con l’obiettivo
di rendere automatica tale procedura.
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Domanda 8.
Secondo te, la reazione da incompatibilità trasfusionale ABO è un evento sentinella?
Soltanto il 55% dei colleghi riconosce correttamente nell’incompatibilità trasfusionale ABO un evento
sentinella. Tale dato è emblematico delle carenze formative in ambito trasfusionale del corso di studi in
Medicina e Chirurgia e delle scuole di specializzazione di area Sanitaria.
Domanda 9.
Nella tua carriera professionale, hai avuto esperienza di incidenti trasfusionali?
Domanda 10.
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Nella tua carriera professionale, hai avuto esperienza di errori trasfusionali che non hanno causato
incidenti perché riconosciuti in tempo?
La scarsa esperienza di incidenti/errori trasfusionali riconosciuti in tempo o meno (87% e 89%
rispettivamente), da un lato conferma la rarità dell’evento avverso, ma dall’altro pone seri dubbi sulla
capacità del giovane medico di riconoscerlo in tempo a causa della scarsa esperienza e formazione in
materia.
Domanda 11.
Sei stato formato durante la frequenza del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia in tema di Gestione
del Rischio Clinico e Sicurezza Trasfusionale?
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Domanda 12.
Sei mai stato formato durante la frequenza del Corso di Specializzazione in tema di Gestione del
Rischio Clinico e Sicurezza Trasfusionale?
Dalle risposte fornite alle domande 11 e 12 del questionario emerge un dato indiscutibile relativamente alla
scarsa attenzione dedicata alla formazione dei futuri specialisti in tema di Gestione del Rischio Clinico e di
sicurezza trasfusionale. Circa i 3/4 degli intervistati, infatti, dichiara di non aver ricevuto alcuna formazione
specifica sia durante il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, sia durante il percorso formativo delle
Scuole di specilaizzazione di area Sanitaria.
Conclusioni
La rilevazione ha permesso di far emergere le importanti lacune formative e culturali presenti tra le future
professionalità specialistiche in tema di gestione del rischio clinico, sicurezza trasfusionale e prevenzione
della reazione da incompatibilità ABO.
Si ritiene che i dati documentati attraverso la presente esperienza possano essere il punto di partenza per
predisporre opportuni interventi finalizzati a colmare le lacune formative e culturali rilevate.
La somministrazione del questionario ha altresì rappresentato un’occasione utile per prendere coscienza
dell’importanza delle tematiche oggetto della rilevazione, innescando nei giovani medici in formazione
specialistica una nuova sensibilità (enpowerment) nei confronti del risk management e della sicurezza
trasfusionale.
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Utile sarebbe, inoltre, incrociare i risultati della presente rilevazione con quelli ottenuti attraverso la
precedente somministrazione del medesimo questionario (parte sovrapponibile da domanda 1 a domanda 10)
al personale medico in carico all’AOUP di Palermo in occasione della 1° Giornata Regionale per la
Sicurezza del Paziente, al fine di valutare eventuali differenze significative.
Il S.I.G.M. auspica che le lacune evidenziate potranno essere colmate attraverso l’organizzazione da parte
degli Enti preposti (Università e Regione) di eventi formativi (crediti formativi elettivi, seminari, corsi di
aggiornamento) a complemento del percorso formativo dei medici in formazione di tutte le scuole di
specializzazione di area sanitaria, ai sensi di quanto previsto dalla normativa vigente.
Infine, ritenendo tale esperienza di valenza nazionale, il S.I.G.M. ha proposto alla Società Polispecialistica
Italiana dei Giovani Chirurghi (S.P.I.G.C.) di mutuare e diffondere congiuntamente la presente iniziativa nel
contesto di tutte le scuole di specializzazione delle Facoltà Mediche Italiane, con particolare riferimento a
quelle di area chirurgica, al fine di ottenere, attraverso le medesime modalità di rilevazione, un dato
spendibile nel contesto nazionale da sottoporre all’attenzione del Ministero della Salute e del MIUR, con le
medesime finalità di implementazione dei curricula formativi dei medici in formazione specialistica.
1 Gruppo di lavoro S.I.G.M. Palermo costituito da:
Salvatore Boccellato, Gabriele Butticè, Luigi Calvo, Giuseppe Carollo, Ettore Caruso, Francesco Dispenza,
Santi Gioè, Bruno Gioia, Lara Lo Cascio, Luca Lo Cigno, Giorgio Lo Iacono, Myriam Lo Presti, Francesco
Lorusso, Donatella Marchese, Guido Maringhini, Giuseppe Mastrocinque, Tommaso Matranga, Calogero
Rinoldo, Valentina Rumeo, Tommaso Savì, Giuseppe strano, Filippo Vitale, Giovanni Zabbia (Medici in
formazione specialistica presso l’Univeristà degli Studi di Palermo)
Si ringraziano tutti i colleghi specializzandi per la massiva partecipazione allo studio.