In Volo - di Romina Ciuffa - Febbraio 2010

6

description

Rubrica IN VOLO a cura di Romina CiuffaSpecchio EconomicoAnno XXIX, n. 2Febbraio 2010Ciuffa EditoreMensile nazionale di attualità, politica e culturaDiretto da Victor CiuffaVicedirettore: Romina CiuffaAmministratore Unico: Anna Maria BrancaRedazione:Via Rasella 13900187 Romatel. +39.06.48.21.150fax +39.06.48.59.64mail: [email protected] di Milano:Via Fabio Mangone 120100 Milano

Transcript of In Volo - di Romina Ciuffa - Febbraio 2010

Page 1: In Volo - di Romina Ciuffa - Febbraio 2010
Page 2: In Volo - di Romina Ciuffa - Febbraio 2010

67

no acquisite da una stazione locale il cuifunzionamento si basa sulla ricezione diun particolare tipo di messaggio trasmes-so dai transponder a bordo degli aerei.

La Provincia e la Camera di Commer-cio di Isernia sono intervenute per illu-strare le prospettive di sviluppo economi-co e turistico legate alla realizzazione diun aeroporto nel Molise, abbinandolo al-la promozione del territorio e invitando ipossessori di aerei da turismo a rinnovareil proprio interesse per la regione anchecon l’uso di aviosuperfici e aeroporti mi-nori, in un momento in cui, nonostantel’avversa congiuntura economica, il mez-zo di trasporto aereo, soprattutto privato,non cessa di essere usato. In propositol’Unica - Unione nazionale del CompartoAviazione - cita rilevazioni statisticheche fanno prevedere per il 2020 un rad-doppio dei transiti aerei e, con essi, il rad-doppio delle capacità aeroportuali, del-l’indotto, dell’occupazione e dei fatturatidi chi opera nella filiera del volo.

È coniugata all’evento una situazioneeccezionale: l’apertura dell’Aeroporto diRoma Urbe, dedicato ai mezzi di aviazio-ne generale, anche ai mezzi ultraleggerilegati al volo da diporto sportivo (Vds),entrati così nella proiezione terra-spaziocon un riconoscimento formale. Ad essi èstato quindi consentito l’ingresso nel cir-cuito aeroportuale, rendendo Roma per 4giorni cielo per tutti, mentre il convegnosulle prospettive del volo ultraleggero nelsistema di mobilità aerea ha affrontato itemi più attuali riguardanti la regolamen-tazione legislativa della disciplina delVds nel rispetto dei principi atti a garan-tirne la pratica e lo sviluppo in sicurezzae la tutela degli interessi di coloro che, avario titolo, lo praticano.

In particolare, sono state illustrate le li-nee guida del nuovo regolamento n.404/88 che consentirà, dai primi mesi del2010, agli «aeromobili» ultraleggeri diutilizzare gli scali sinora riservati esclusi-vamente all’aviazione generale. A questofaceva riferimento Vito Riggio, presiden-te dell’Enac, nella stessa sede nel corsodella precedente inaugurazione del nuo-vo Terminal per l’aviazione generale, af-fermando l’importanza di un riconosci-mento per il volo ultraleggero che ha resopossibile l’estensione di una cultura delvolo e del turismo diverso e integrativo.

L’ingresso dell’ultraleggero nell’aero-porto dell’Urbe appare, allora, di dimen-sioni più capienti. A rappresentarlo, tragli altri, Italo Marini, presidente dellaFly Roma, presente con gli aerei dellaTecnam Costruzioni Aeronautiche, fon-data dai fratelli Pascale ed oggi viva nelpolo aerospaziale campano come realtàdi elevata taratura; ma soprattutto il nuo-vissimo bimotore leggero P2006T, qua-driposto certificato il 5 giugno 2009 nel-la categoria CS23 dall’Agenzia Europeaper la Sicurezza Aerea, con cui è giunto,pilotandolo, il direttore generale dellaTecnam Paolo Pascale.

a prima esposizione internazionaleorganizzata in Italia dedicata almondo dell’aeronautica, dall’ultra-leggero al satellite, dal 21 al 24gennaio è stata ospitata dall’Aero-

porto di Roma Urbe, gestito dall’EnteNazionale di Aviazione Civile, per fare ilpunto sullo sviluppo e sulle prospettivedel settore aeroportuale, dagli equipag-giamenti per l’handling ai sistemi di ge-stione bagagli, dall’ATC ai sistemi di si-curezza per gli accessi, dalla Linea Pas-seggeri alla gestione del Cargo, con unaparticolare attenzione al mondo del low-cost e dei sistemi aeroportuali minori.

Con il patrocinio e la presenza di Enac,Enav, Asi e Cira, con la presenza dell’Ae-ronautica Militare e dell’Aero Club d’Ita-lia, il patrocinio del Ministero dello Svi-luppo Economico, della Fondazione 8Ottobre e del Comune di Roma, la parte-cipazione dell’Ada-Associazione Donnedell’Aria presieduta da Fiorenza De Ber-nardi, prima pilota commerciale italiana(occasione per mostrare l’esposizione«Aquile rosa: storie di aviatrici 1910-50»), il Gate XXI ha incontrato delega-zioni bulgare, marocchine, russe, israe-liane e ungheresi, visitatori e compratoriprovenienti da tutta Italia e dai Paesi eu-ropei, con particolare attenzione all’areadell’Est europeo e del Nord Africa.

Proseguendo nel proprio progetto di-retto a candidare l’Urbe ad aeroporto cit-tadino per l’aviazione generale e il volobusiness con interventi strutturali di ri-qualificazione per circa 4 milioni di euro,l’Enac accoglie in questo modo una vetri-na dell’aerospaziale, settore che proprionel Lazio ha il più grande distretto tecno-logico, 30 mila occupati e un fatturato di5 miliardi di euro. Con questa prima edi-zione del Gate XXI - in termini aeronau-tici il nome richiama l’accesso del com-parto aerospaziale al 21esimo secolo -l’Enac partecipa all’iniziativa di svilup-pare il settore fornendo agli operatoricoinvolti un punto di riferimento, in pro-gramma con cadenza biennale, per gli ae-roporti e per l’aerospazio.

Rappresentante eccelso di quest’ultimoè Roberto Vittori, il cui videomessaggio èstato trasmesso nel corso della tavola ro-

Aeronautica e Aerospazio

Dagli ultraleggeriai satellitiun Gate è apertoal XXI secolo

L

di ROMINA CIUFFA

Un ultraleggero, il P2002 Sierra Turbo Charged della Tecnam, eccezionalmente in decollo dall’Aeroporto di Roma Urbe. Sopra, l’atterraggio di un altro

velivolo VDS sulla pista solitamente dedicata ai mezzi di aviazione generale

tonda «Lo spazio oltre la Terra - Viaggioverso il futuro», e la cui tuta indossata inuna missione è rimasta esposta comesimbolo di integrazione tra aeroporto espazio, in una finestra sul futuro basatasulla capacità di creare soluzioni per iproblemi attuali, soprattutto ambientali.

Fra i partecipanti si è notata la presenzadella Selex Sistemi Integrati - società delGruppo Finmeccanica che opera nellaprogettazione e realizzazione di sistemiper la gestione e il controllo del trafficoaereo - con uno stand nel quale è stata al-lestita una consolle in cui, con l’impiegodella tecnologia ASD-B, sono visibili idati relativi alla posizione e all’identifica-zione degli aerei. Le informazioni vengo-

SPECCHIOECONOMICO

Page 3: In Volo - di Romina Ciuffa - Febbraio 2010

53SPECCHIOECONOMICO

che, nonostante la difficile congiunturaeconomica, la voglia di modernizzazionein Italia è alta, «significa che vi è grandeinteresse a valutare e a cogliere le occa-sioni di progresso; che la classe dirigenteè pronta a usare lo strumento dell’innova-zione a favore dell’aumento della compe-titività del Paese».

L’auspicata evoluzione avrà benefichericadute sull’economia italiana, comeconferma uno studio di The EuropeanHouse Ambrosetti nel sottolineare i costidi un’insufficiente mobilità accanto allereali opportunità di miglioramento: quasi5 miliardi di ore, altrimenti attive, perseogni anno a livello nazionale; 250 ore al-l’anno sprecate da ogni automobilistanell’area romana o milanese secondol’Aci; l’opportunità di recuperare annual-mente da 3 a 9 miliardi di euro di PIL inuno sviluppo integrato della mobilità.

La componente di trasporto a decolloverticale ha un potenziale ancora intatto,particolarmente significativo per le aree eper le attività trainanti lo sviluppo econo-mico. Il costruttore AgustaWestland ha«l’orgoglio di aver portato l’Italia in posi-zione di leadership mondiale nel settoredegli elicotteri», ed ora intende farlo an-che nella fase dell’impiego di questi mez-zi: «Riusciremmo così a realizzare in Ita-lia quel binomio in cui l’eccellenza delprodotto si affianca a quella del servizioche il prodotto può generare».

Il progresso tecnologico e lo sviluppodelle infrastrutture consentono ai velivoliad ala rotante di volare in ogni condizio-ne meteorologica, di operare da vertiportiurbani o di utilizzare scali aeroportuali si-multaneamente agli aerei ad ala fissa masu rotte dedicate, permettendo all'ala ro-tante di esprimere nel modo migliore lepeculiarità della propria flessibilità ope-rativa. «Con l’inaugurazione del nuovoterminal sono state poste le prime solidebasi per la messa a punto di concrete pos-sibilità di realizzazione di nuove ed avan-zate strutture vertiportuali–sottolinea Or-si–. Anche Milano avrà presto una basevertiportuale nell’aeroporto di Bresso.Queste realizzazioni costituiranno i car-dini operativi e logistici di reti regionali etransregionali di mobilità aerea capillaree collegata con gli altri vettori».

el processo di ammodernamento epotenziamento di uno scalo chiaveal servizio della città di Roma, del-la Regione Lazio e dell’intero Pae-se, si conferma l’aspirazione del-

l’Aeroporto di Roma Urbe a divenire ilpunto di riferimento sia per il traffico diaviazione generale, sia per quello elicotte-ristico, per fini istituzionali ma anche di«business aviation» e trasporto passegge-ri. Su questa scia esso inaugura un nuovoterminal, realizzato con fondi dell’Enacper un intervento di circa 800 mila euro, edà seguito a un dato: nonostante la crisi, ilsettore aeronautico cresce in modo rapidoe significativo e ciò, unito a una forte do-manda di mobilità e di spazi aerei e infra-strutturali, rimanda a quella keynesianamano invisibile che regola le leggi di mer-cato: alla domanda deve corrispondereun’adeguata offerta di trasporto aereo.

Nel quadro degli interventi dell’Aero-porto di Roma Urbe delineati nel Pianoelaborato dall’Enac, si inseriscono anchela realizzazione del nuovo fabbricato po-lifunzionale, la rotazione della pista divolo per consentire di disporre di unanuova nel rispetto degli studi di compati-bilità ambientale, la riqualificazione delleinfrastrutture esistenti e la realizzazionedi un eliporto aperto 24 ore su 24, tale daconsentire attività istituzionali, di soccor-so e di protezione civile. Proprio rispettoa quest’ultimo passaggio, la sperimenta-zione della rotta di volo strumentale IFRa bassa quota Torino-Venezia, dedicataesclusivamente agli elicotteri e resa pos-sibile dalle sinergie tra l’Enac, l’Enav eAgustaWestland con il supporto dell’Ae-ronautica Militare, ha reso evidente lamaturità tecnologica di un mezzo in gra-do oggi di porsi alla portata di un’utenzadiffusa a costi comparabili con quelli dialtri mezzi di trasporto, ma con minoriimpatti ambientali.

Lo ricorda l’amministratore delegatodi AgustaWestland, Giuseppe Orsi, di-nanzi ad Altero Matteoli, ministro delleInfrastrutture e dei Trasporti, Vito Riggioe Alessio Quaranta, presidente il primo,direttore generale il secondo dell’Enac, eper l’Enav Guido Pugliesi, amministrato-re delegato, oltre al sindaco di RomaGianni Alemanno, all’assessore alla Mo-bilità della Regione Lazio Franco Dalia,al presidente della Società Acqua Pia An-tica Marcia Francesco B. Caltagirone, alpresidente dell’Associazione CostruttoriEdili di Roma Eugenio Batelli e alle altrepersonalità presenti.

Specifica Orsi: oggi l’elicottero, doma-ni il convertiplano. «L’inaugurazione è ilprimo importante tassello di un dominovirtuoso che auspichiamo possa prestoportare a un sistema di eliporti e di verti-porti distribuiti organicamente nel territo-rio. È per noi motivo di grande soddisfa-zione constatare l’elevata sensibilità e at-tenzione dei rappresentanti del Governo,delle Amministrazioni e dell’imprendito-ria». Ciò per AgustaWestland significa

AGUSTAWESTLAND

Giuseppe Orsi:Solo da uno scalomoderno decollal’Italia del domani

IInn occasione dell’inaugurazione del nuovo

Terminal per Aviazione generale nell’Aeroporto -

Vertiporto di Roma Urbe, l’AgustaWestland auspicache l’uso del mezzo ad ala rotante sia incrementato

fino a decongestionare le infrastrutture

e restituire gli investimenti in termini

di tempo recuperato

N

di ROMINA CIUFFA

Il nuovo Terminal per Aviazione generale dell’Aeroporto di Roma Urbe; sono visibili un elicottero AgustaWestland AW139 e due AW Grand

L’ing. Giuseppe Orsi, amministratore delegato

di AgustaWestland

Page 4: In Volo - di Romina Ciuffa - Febbraio 2010

76

MMAASSSSIIMMOO MMOONNDDIINNII:: MMUUSSEEOO SSTTOORRIICCOODDEELLLL’’AAEERROONNAAUUTTIICCAA,, DDOOVVEE AATTTTEERRRRAANNOOGGLLII AAEERREEII CCHHEE NNOONN VVOOLLAANNOO PPIIÙÙ

li aerei sono fatti per vo-lare; dopo il loro ultimoatterraggio, sono rotta-mi oppure cimeli? Rot-tami son stati fino aglianni Settanta quando

nasce in Italia, in leggero ritardo ri-spetto ad altri Paesi nord europei, lacultura della conservazione del ma-teriale storico aeronautico. Dopo diallora, cimeli. Ma dove finiscono do-po l’ultimo volo? Si può dipingere diblu un museo: l’unico in Italia e tra iprimi nel mondo è quello situato al-l’interno dell’Idroscalo di Vigna di

SPECCHIOECONOMICO

a cura diROMINA CIUFFA

Valle, sulla sponda meridionale delLago di Bracciano, il più antico sitoaeronautico d’Italia dove, nel 1907, ilMaggiore del Genio Maurizio MarioMoris, padre dell’aviazione militarein Italia, impiantò il primo cantieresperimentale aeronautico. Qui volò,nel 1908, il primo dirigibile militareItaliano, l’N1, opera degli ingegneriGaetano Arturo Crocco e Ottavio Ri-caldon, e nel 1912 il Tenente ManlioGinocchio vi sperimentò con succes-so un idrovolante. Il Museo Storicodell’Aeronautica Militare Italiana,inaugurato il 24 maggio 1977 dal Ca-

po dello Stato Giovanni Leone, è sta-to voluto e realizzato dalla Forza Ar-mata per dare degna collocazione allememorie storiche e al patrimonio ae-ronautico nazionale. Ha una superfi-cie espositiva di circa 14 mila metriquadrati, è disposto in quattro grandipadiglioni espositivi, di cui due sonohangar storici dei primi anni del1900, ed accoglie nel proprio internooltre 60 velivoli, una cospicua colle-zione di motori e centinaia di cimeliche raccontano, in successione crono-logica, la storia del volo in Italia equella degli uomini che ne furono

Il Tenente ColonnelloPilota MassimoMondini, direttore del Museo Storicodell’Aeronautica Militare

MMAASSSSIIMMOO MMOONNDDIINNII:: MMUUSSEEOO SSTTOORRIICCOODDEELLLL’’AAEERROONNAAUUTTIICCAA,, DDOOVVEE AATTTTEERRRRAANNOOGGLLII AAEERREEII CCHHEE NNOONN VVOOLLAANNOO PPIIÙÙ

G

Page 5: In Volo - di Romina Ciuffa - Febbraio 2010

conservare abbiamo compiuto unabattaglia lunghissima per far ricono-scere queste macchine come pezzi diarcheologia aeronautica. È unabattaglia che dura tutt’oggi, ma è vin-ta da un punto di vista formale, menoda un punto di vista sostanziale, per-ché abbiamo ancora moltissimo da fa-re in tema di restauri e inoltre non ab-biamo ancora spazi sufficienti per l'e-sposizione di ciò che giace in magaz-zino. Eppure siamo tra i 5 musei piùgrandi nel mondo per collezione e perqualità, e in questo non dobbiamo in-vidiare nessuno, anche se i musei in-glesi e gli americani sono i capofilanel settore. Il risultato raggiunto inquesti anni è assolutamente soddisfa-cente, ma occorre anche il contributodi sponsor esterni all’Aeronautica.Per questo sono in atto molti progettidi restauro, complessi e costosi. Inquesti 10 anni, nel ruolo di direttoreho visto crescere di anno in anno lasensibilità verso i temi della conserva-zione e del restauro degli aerei storicie, grazie all’attenzione dello StatoMaggiore, siamo riusciti a salvaguar-dare e restaurare più del 70 per centodel patrimonio raccolto, un lavoro im-pegnativo che ha incluso il rinnovodelle infrastrutture museali.

D. Come mai a Vigna di Valle?R. Una scelta dettata da molte ra-

gioni. Innanzitutto Vigna di Valle è ilsito aeronautico più antico in Italia,dal quale è decollata la prima mac-china volante italiana, il dirigibileN1, nel 1908, antecedente al volo del1909 di Wilbur Wright a Centocellecon il Tenente di Vascello Mario Cal-derara e il Tenente del Genio Umber-to Savoia, considerato il primo volodi un aereo «militare» in Italia. Vignadi Valle è anche il primo cantieresperimentale aeronautico presentenel nostro territorio, istituito dal Ge-nio. La scelta di questo sito è statadettata anche dalla convenienza: era-

costruire alcuni degli aerei simbolodella nostra Forza Armata siamospesso ricorsi ad accordi e scambicon musei aeronautici stranieri; cosìè stato per il CR42 ricostruito da varipezzi donati da istituzioni svizzere esvedesi e grazie a uno scambio conl’Imperial War Museum. Molti, inanni lontani, sono finiti per la granparte distrutti senza che si pensassecome dietro a queste macchine ci fos-sero il genio italiano, la progettazio-ne, l’industria, la società. Il nostro èun museo di aeroplani, ma anche deldesign e della società, poiché in essoè visibile lo sviluppo della tecnologiainsieme al lavoro di chi l’ha creata.

D. Com’è oggi la considerazionedelle macchine aeronautiche non piùoperative?

R. Proprio per dare una sede ido-nea e dignitosa a ciò che si è riusciti a

protagonisti. Il percorso si snoda at-traverso i settori dedicati ai Pionieri,ai Dirigibili, alla Prima Guerra Mon-diale, all’epopea dei Voli Polari delGenerale Nobile, alle Grandi Crocie-re Individuali e di Massa, alla CoppaSchneider, alla Seconda Guerra Mon-diale per concludersi, nell’ultimo pa-diglione, con la rinascita dell’Aero-nautica nel dopoguerra e con i veli-voli a reazione attuali.

Lo dirige dal 2000 il Tenente Co-lonnello Pilota Massimo Mondini,presidente anche della CommissioneRestauri Velivoli Storici. Con all’atti-vo 4.500 ore di volo, è in Aeronauticadal 1972, fino al 1989 è stato pilota«combat ready» nella 46esima Briga-ta Aerea di Pisa - prima su un C119,poi su un C130 Hercules - quindi ad-detto alle operazioni della II RegioneAerea di Roma, Capo Sezione dellaTasmo (Tactical Air Support Mariti-me Operations) presso il Comandoin Capo della Squadra Navale Italia-na e rappresentante dell’Italian AirForce presso il Comando Nato delMediterraneo Centrale. Un uomocon le ali che dirige un museo di ae-rei che non volano più.

Domanda. Da rottami a cimeli: co-me è stato compiuto questo passo?

Risposta. Il Museo nasce dopo lemolte peripezie cui è incorso tutto ilmateriale raccolto che dal 1913, annodella nascita del primo museo storico,fino alla fine della seconda guerramondiale aveva trovato una sia pureinstabile collocazione in vari siti: dallacostituzione della Forza Armata, av-venuta nel 1923, il museo era statoprima dislocato presso la Reggia diCaserta e poi, negli anni Sessanta,presso il Palazzo Millefonti di Torino.Nel dopoguerra non vi era più unasede dove custodire quanto si era sal-vato dalle distruzioni del conflittomondiale e da quelle procurate dal-l’uomo. Solo una cultura della conser-vazione del materiale storico, che inItalia si è sviluppata negli anni Settan-ta, ci permette oggi di conservare al-cuni dei cimeli dei velivoli in dotazio-ne alla Regia Aeronautica o prodottiin Italia.

D. Tale materiale consente di rap-presentare l’Italia nella sua tradizio-ne aeronautica?

R. Si tratta di una percentuale bas-sissima rispetto a quella che è statal’importanza dell’Italia nel panora-ma mondiale aeronautico: parliamodi meno del 3 per cento di tutta la no-stra produzione. I velivoli e il mate-riale aeronautico venivano conside-rati rottami e distrutti. Del CR42, co-struito in 1.800 esemplari alla finedegli anni Trenta, e dell’S.55, forsel'aeroplano più importante degli an-ni Venti, quello delle crociere di ItaloBalbo, non esistono esemplari. Per ri-

77SPECCHIOECONOMICO

ILMuseo Storicodell’Aeronautica Militareè tra i più grandi d’Europa e possiede,per qualità e quantità, una delle collezionidi aerei e motoritra le più interessantinel mondo: mezziche nelle varie epoche sono stati dati in dotazione all’Aviazione Italiana, tra cui pezzi rario addirittura unici

Uno Spad VII appartenuto a Fulco Ruffo di Calabria, esposto nel padiglione Troster del Museo

Page 6: In Volo - di Romina Ciuffa - Febbraio 2010

no infatti a disposizione degli hangarstorici e sin dal 1964 Vigna di Valleera divenuto un centro di raccolta divelivoli storici, dopo di allora si è ri-tenuto che fosse il luogo migliore perospitare un museo.

D. Su cosa si compie il restauro?R. La punta di diamante riguarda la

collezione esposta, ma dietro vi sonodiversi dipartimenti. Dal punto di vi-sta organizzativo è un museo moder-no, con 4 mila metri quadrati di offici-ne di restauro e personale specializza-to. Inserito nel Museo, ma non apertoal pubblico, c’è inoltre il Centro Docu-mentazione Umberto Nobile, che con-serva la biblioteca e gli archivi perso-nali di illustri personaggi della storiaaeronautica italiana. Questo materiale- migliaia di volumi aeronautici e do-cumentazione fotografica di enormeinteresse scientifico - è messo a dispo-sizione di storici e ricercatori prove-nienti da tutto il mondo.

D. Progetti per il 2010?R. È prevista l’ultimazione del re-

stauro di un velivolo significativoper la storia dell’Aeronautica, il Ro-meo Ro.43, idrovolante imbarcatosugli incrociatori italiani per la rico-gnizioni, utilizzato anche per la cac-cia marittima, di cui stiamo comple-tando il restauro; abbiamo in atto unaltro recupero avente per oggetto unRo.37 trovato in Afghanistan.

D. Come descriverebbe il museo?R. Il nostro non è soltanto un mu-

seo aeronautico ma è un contenitoreculturale per il territorio e per il Pae-se. Non facciamo soltanto accoglien-za ai visitatori, ma svolgiamo corsi econvegni, ospitiamo mostre di pittu-ra, spettacoli teatrali, concerti, comeviene indicato nelle linee guida delMinistero per i Beni culturali: un mu-seo deve essere la casa della cultura,non un cimitero. È inoltre in pro-gramma la pubblicazione online, al-l’interno del sito web del Museo Sto-rico, dell’elenco delle monografieconsultabili presso il Centro Docu-mentazione.

D. Quali rapporti internazionaliintrattenete?

R. Oltre alle consolidate collabo-razioni con enti e musei come, inGermania, lo Zeppelin e il Museodella Tecnica di Berlino, o lo Spit-sbergen Airship Museum norvege-se, sono in corso le trattative con ilMuseo Del Aire di Madrid per il re-stauro di due esemplari di Ro.37bische, una volta ricondizionati, arric-chirebbero le collezioni di entrambele istituzioni museali. L’Aeronauticacura anche allestimenti esterni, all’I-talia e all’estero.

D. Chi sono i visitatori del museo?R. Nel corso del 2009 si è registrata

una presenza di 53 mila visitatori e400 sono state le visite guidate com-

avanti il CR32, il CR42 e il CampiniCaproni CC1, primo aereo a reazio-ne italiano del 1939. Nel padiglioneBadoni sono presenti i grandi veli-voli (S79, SM82, G212, C47) e i cac-cia della Seconda Guerra Mondiale(la serie 200 dei Macchi, il Fiat G.55,lo Spitfire e il Mustang), mentre nel-l’ultimo padiglione, lo Skema, è vi-sibile lo sviluppo dell’AeronauticaMilitare, attraverso gli aerei in dota-zione, dal 1950 ai nostri giorni. Ab-biamo il motore più antico del mon-do, quello di Wright del 1907, e l’ab-biamo messo in moto per il centena-rio del volo.

D. Tra le vostre attività, tenetecorsi di restauro. A chi sono diretti?

R. È il primo corso approvato inItalia di restauro aeronautico, per noiuna pietra miliare, per cui spero pos-sano attuarsi delle collaborazioni conle università. Il nostro è rivolto a tut-ti gli enti dell’aeronautica militare e atutti gli specialisti.

D. Continua a volare?R. Per un certo periodo ho conti-

nuato a volare, adesso purtroppo gliimpegni sono tantissimi. Ma volo

piute dai volontari dell’AssociazioneArma Aeronautica di Bracciano e dalpersonale del Museo. Sono aumenta-te le richieste di informazioni da par-te di ricercatori, curiosi, appassionati,grazie soprattutto alla pubblicazioneonline del portale del Museo. Nel2008 abbiamo avuto il picco massimodegli ultimi 10 anni, con 68 mila visi-tatori, record che ha superato quellodelle 62 mila presenze del 2002.

D. Cosa espone il Museo?R. All’interno dei padiglioni espo-

sitivi sono custoditi aerei che nellevarie epoche sono stati in dotazioneall’Aviazione Italiana, tra cui pezzirari o unici. Nel padiglione Troster(hangar storico del 1914), oltre agliaerei caccia della Prima GuerraMondiale, tra i quali lo SPAD VIIappartenuto a Fulco Ruffo di Cala-bria, si possono ammirare il grandebombardiere Ca3 e il Lohner 127,idrovolante austriaco del 1915, ulti-mo esemplare rimasto nel mondo.Nel padiglione Velo, tra gli altri èesposto il Macchi MC72, idrovolan-te che ancora detiene il record di ve-locità conquistato nel 1934; più

Sopra, una sala del Museo Storico dell’Aeronautica Militare.Sotto, un idrovolante Macchi Mc-72 in esposizione

78 SPECCHIOECONOMICO